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COMUNE DI MONTEMURRO Provincia di Potenza STUDIO DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA PER UNA RELAZIONE DI TAGLIO DI UN BOSCO GOVERNATO A CEDUO MATRICINATO A PREVALENZA DI CERRO CON SUBORDINATE ALTRE LATIFOGLIE DECIDUE UBICATO IN LOCALITA’ DONNA LEANDRA COMMITTENTE Sig.ra De Stefano Domenica Via E. Fermi, 2 85050 SARCONI (PZ) – C.F.: DST DNC 59L69 F839 J Agosto 2017 I TECNICI Dott. For. Antonio SATRIANO Dott. For. Giovanni MARCANTONIO

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COMUNE DI MONTEMURRO

Provincia di Potenza

STUDIO DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA PER UNA

RELAZIONE DI TAGLIO DI UN BOSCO GOVERNATO A

CEDUO MATRICINATO A PREVALENZA DI CERRO CON

SUBORDINATE ALTRE LATIFOGLIE DECIDUE UBICATO

IN LOCALITA’ DONNA LEANDRA

COMMITTENTE Sig.ra De Stefano Domenica Via E. Fermi, 2 85050 SARCONI (PZ) – C.F.: DST DNC 59L69 F839 J

Agosto 2017

I TECNICI

Dott. For. Antonio SATRIANO

Dott. For. Giovanni MARCANTONIO

Sommario

1. Premessa ....................................................................................................................................... 3

2. Normativa di riferimento in materia di tutela dei siti della Rete Natura 2000 ............................. 4

3. Inquadramento delle aree e caratteristiche degli interventi proposti in relazione ai punti citati

nell’allegato G del D.P.R. n. 357/97 .................................................................................................... 6

3.1 Habitat presenti.................................................................................................................... 10

4. Analisi faunistica dell’Area ZPS e della ZSC ............................................................................ 13

4.1 Mammiferi, rettili e anfibi e uccelli..................................................................................... 13

5. Analisi floristico-vegetazionale .................................................................................................. 28

6. Valutazione di incidenza ............................................................................................................. 29

6.1 Descrizione e dati relativi alla relazione di taglio ............................................................... 31

6.2 Incidenza della relazione ..................................................................................................... 31

6.3 Valutazione della significatività degli effetti ...................................................................... 33

6.4 Stima qualitativa e quantitativa degli impatti: la valutazione ............................................. 33

6.5 Griglia di attribuzione dei livelli di impatto ed interventi di mitigazione ........................... 35

7. Conclusioni ................................................................................................................................. 35

8. ALLEGATI ................................................................................................................................. 37

RELAZIONE TECNICA

1. Premessa

Il sottoscritto Dott. For. SATRIANO Antonio nato a Marsicovetere il 02.02.1981 e residente

in Potenza (PZ) alla Via Vincenzo Verrastro n. 19, regolarmente iscritto all’Albo dei Dottori

Agronomi e Forestali della Provincia di Potenza con il n. 492 e Dott. For. Marcantonio Giovanni,

nato a Potenza il 15/01/1982 e residente a Picerno in C/Da Pocamato n° 29/A iscritto al medesimo

Ordine al n. 604, per incarico ricevuto dalla Signora De Stefano Domenica residente a Spinoso in

Via E. Fermi 2, per la redazione di una relazione di taglio bosco inerente un ceduo a prevalenza di

cerro.

producono

ai sensi del D.P.R. n. 357/97 e del successivo D.P.R. 120/03, e in osservanza del Decreto

MATTM del 17.10.2007 e della D.G.R. n. 655/08 concernente la regolamentazione in materia

forestale per le aree della Rete Natura 2000 in Basilicata in applicazione della sopra citata

normativa nazionale la presente relazione di Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale.

La relazione di taglio di che trattasi ha come oggetto l’utilizzazione di superfici boscate di

proprietà privata nel territorio comunale di Montemurro (PZ) ed è stato redatto in assenza di Piano

di Assestamento forestale ai sensi della L.R. n. 42/98 “Norme in materia forestale” e della D.G.R. n.

1734/99 e successive modifiche ed integrazioni, ed in quanto rientrante entro i confini del Parco

Nazionale dell'Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese, all'art. 5 del D.P.R del 8 dicembre

2007 decreto istitutivo del Parco che detta agli interventi possibili nell'ambito delle aree ricadenti in

zona 1 del Parco, quale è il caso in oggetto.

Tale area boscata rientra:

− Nel perimetro del Parco Nazionale dell’Appennino in zona 1 (cartografia

“Inquadramento corografico dell’area rispetto alla zonizzazione del Parco Nazionale

Appennino Lucano in scala 1:25.000”);

− Nei limiti del sito ZPS identificato con il Codice IT9210271 “Appennino Lucano –

Valle Agri – Monte Sirino – Monte Raparo (Inquadramento corografico dell’area di

intervento rispetto alla Rete Natura 2000 in scala 1:25.000);

− Nei limiti del sito ZSC identificato con il Codice IT9210143 “Lago Pertusillo”

(Inquadramento corografico dell’area di intervento rispetto alla Rete Natura 2000 in

scala 1:25.000).

La relazione di taglio riguarda un bosco ceduo matricinato a prevalenza di cerro con

subordinate altre latifoglie decidue su una superficie boscata complessiva di ha 8.50.13 su cui è

stato decurtato il 9,25% per una superficie boscata di ha 0.78.64 deputata ad assicurare l’assenza di

interventi così come indicato nella D.G.R. n° 655/2008; per tale ragione la superficie boscata utile

che effettivamente sarà utilizzata è pari ad ettari 7.71.49.

2. Normativa di riferimento in materia di tutela dei siti della Rete

Natura 2000

Con l’emanazione della Direttiva n. 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979, e della la

Direttiva n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (recepita dallo Stato italiano con il D.P.R.

n. 357/97 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione

degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”), in ambito

comunitario è stata intrapresa una strada volta alla conservazione della natura e alla difesa degli

habitat naturali su scala vasta. In tal senso sono state individuate particolari aree naturali in

relazione alla presenza di habitat, cenosi, specie floristiche e faunistiche degni di specifici regimi di

tutela e protezione, che sono state definite come Siti di Importanza Comunitaria (SIC). Con la

Direttiva Uccelli (n. 79/409/CEE) si è inteso individuare aree utili alla conservazione degli uccelli

selvatici, anche in questo caso da sottoporre a protezione speciale (denominate ZPS) per la tutela

dal rischio di estinzione delle specie di uccelli in esse presenti. Tali iniziative nascono dalla

necessità di avviare piani d’azione a livello sia comunitario, che di singolo Stato a favore della

tutela della biodiversità e conservazione delle risorse naturali e della gestione dei siti della Rete

Natura 2000.

La realizzazione della Rete Natura 2000 ha avuto come principale obiettivo quello di avere

univocità nei criteri di individuazione e tutela dei siti appena citati in tutti gli Stati della Comunità

Europea. Rete Natura 2000 ha il compito di valorizzare la funzionalità degli habitat e dei sistemi

naturali e per questo la qualità dei siti proposti è stata valutata non soltanto in base allo stato attuale

del sito, ma anche alla loro potenziale capacità di evolversi verso forme più complesse laddove

vengano eliminate fonti di disturbo esistenti. La Rete Natura 2000, non essendo un semplice

assemblaggio di Siti, non va a sostituirsi alla rete dei Parchi o delle Riserve naturali, ma va ad

integrarsi con esse per garantire pienamente la tutela e la salvaguardia degli habitat di specie

animali e vegetali e della loro funzionalità.

Pertanto ai sensi del già citato D.P.R. n. 357/97 (Regolamento recante l’attuazione delle

Direttive n. 79/409/CEE e n. 92/43/CEE) e del successivo D.P.R. 120/2003 si sancisce l'importanza

dello strumento definito Valutazione d'Incidenza, quale misura preventiva di tutela legata ai piani e

ai progetti la cui attuazione possa incidere più o meno significativamente sulla conservazione degli

habitat naturali all’interno dei siti di Rete Natura 2000. Considerato che per i siti della Rete Natura

2000 in Basilicata sono deliberati solo alcuni piani di gestione, la Regione Basilicata dapprima con

la D.G.R. n. 2454 del 22/12/2003 ha inteso stabilire gli indirizzi applicativi cui far riferimento nel

caso di assenza di piano di gestione dei siti, nella redazione delle valutazioni di incidenza di

determinate tipologie d’intervento sullo stato di conservazione dei siti Natura 2000, in modo da

poter individuare e valutare opportunamente gli effetti diretti ed indiretti che la realizzazione di un

Progetto o l’attuazione di un Piano potrebbero produrre sulla evoluzione di un dato habitat o specie;

successivamente con la D.G.R. n. 655 del 06/05/2008 dal titolo "Regolamentazione in materia

forestale per le aree della Rete Natura 2000 in Basilicata in applicazione del D.P.R. n. 357/97 e del

D.P.R. n. 120/03 e del Decreto MATTM del 17/10/2007" ha inteso stabilire delle linee guida

relative all'esercizio delle attività agro-silvo-pastorali in aree delle Rete Natura 2000 che puntino al

mantenimento della struttura disetanea dei soprassuoli e la presenza di radure e chiarie all'interno

della compagine forestale.

Pertanto, ai sensi della suddetta D.G.R. e del già citato D.P.R. n. 357/97 e successive

modificazioni ed integrazioni, essendo la superficie boscata oggetto dell’intervento compresa entro i

confini di un sito ZPS della rete Natura 2000 denominato “Appennino Lucano, Valla Agri, Monte

Sirino, Monte Raparo”, individuato dal codice Natura 2000 IT9210271, è necessario analizzare gli

eventuali impatti che la messa in atto della relazione possa produrre sugli habitat, sulle cenosi e

sulle specie presenti nel suddetto sito attraverso la compilazione di una Valutazione di Incidenza

Ambientale.

Come indicato dell’allegato G del D.P.R. n. 357/97, nell’ambito delle Valutazioni

d’Incidenza, le caratteristiche dei piani e progetti devono essere descritte con riferimento:

− alle tipologie delle azioni e/o opere;

− alle dimensioni e/o ambiti di riferimento;

− alla complementarietà con altri piani e/o progetti;

− all’uso delle risorse naturali;

− alla produzione di rifiuti;

− all’inquinamento e disturbi ambientali;

− al rischio di incidenti per quanto riguarda, le sostanze e le tecnologie utilizzate.

Vengono individuate anche eventuali interferenze dovute principalmente a:

− componenti biotiche;

− componenti abiotiche del sito considerato.

3. Inquadramento delle aree e caratteristiche degli interventi

proposti in relazione ai punti citati nell’allegato G del D.P.R. n.

357/97

L’intervento previsto in sede progettuale e sottoposto a Valutazione di Incidenza Ambientale

ha come oggetto un bosco in usufrutto su enfiteusi al signor Vetrano Francesco Antonio (delegante)

il quale ha dato incarico alla figlia De Stefano Domenica (delegato) a produrre la documentazione

utile all’ottenimento delle opportune autorizzazioni e pareri, ubicato in località “Bosco Donna

Leandra” del Comune di Montemurro identificato al catasto, al foglio di mappa 39 è ripartito

secondo le seguenti particelle:

− foglio di mappa 39 particella catastale 5, superficie catastale ha 0.31.46, qualità

seminativo, superficie interessata al taglio ha 0.31.46;

− foglio di mappa 39 particella catastale 78, superficie catastale ha 8.18.67, qualità pascolo

arborato, superficie interessata al taglio ha 7.40.03;

aventi superficie totale catastale pari ad ha 8.50.13, superficie boscata ha 8.50.13 e superficie utile

posta al taglio di ettari 7.71.40, quest’ultimo dato per effetto dell’assenza di intervento di taglio

per un’area almeno del 4%, nel nostro caso due nuclei boscati pari al 9,25% (ha 0.78.64).

L’area in oggetto si trova nella zona sud-ovest del territorio comunale di Montemurro, a sud-

ovest del paese di Montemurro a nord della SS.598, a monte del Lago Pertusillo, immediatamente

nei pressi del confine ad ovest con il comune di Grumento Nova e a sud con il Comune di Spinoso.

La morfologia del territorio risulta caratterizzata da acclività media, con pendenze comprese

tra il 4% gran parte della proprietà boscata ed il 25% nei pressi del Lago Pertusillo a sud delle

particelle catastali 5-78 dove peraltro è stata rilasciata un’area ad evoluzione naturale (D.G.R.

655/2008) di ha 0.40.75.

L'area boscata presenta limiti altitudinali compresi tra i 572 ed i 608 m s.l.m., con

esposizione prevalente a sud-ovest.

L’area in esame è caratterizzata da soprassuoli a base di latifoglie decidue governate a ceduo

matricinato tipiche della zona fitoclimatica del Castanetum – sottozona fredda – 1° tipo.

Nella stazione forestale in esame la specie prevalente nei popolamenti forestali è il cerro

(Quercus cerris L.) a cui si consocia in maniera subordinata il farnetto (Quercus frainetto Ten.) e

l’orniello (Fraxinus ornus L.). La struttura di tali formazioni si può definire in generale di tipo

agamico in virtù della presenza di ceppaie con un numero di polloni mediamente intorno a 5. In tali

boschi le utilizzazioni avvengono circa ogni 20 anni per una consuetudine legata alle tradizioni oltre

che al tipo di coltura che il bosco ceduo di specie quercine determina.

La densità è tipica dei ceduo di specie quercine; le chiarie sono pressoché nulle poiché

piccolissime se non lungo la pista forestale, ben visibili dalle foto aeree che potrebbero fungere da

imposti per il legname, non rappresentati in cartografie ma evidentemente localizzate in

corrispondenza dell’ingresso della particella catastale 5 e in corrispondenza dell’innesto del

tracciato trattorabile con la pista forestale, all’interno della particella catastale 78, in prossimità

dell’incrocio del tratto trasversale con quello longitudinale. Lo stato di vigoria del soprassuolo

risulta buono anche in considerazione della fertilità della stazione dovuta a favorevoli condizioni di

esposizione, morfologia del territorio e natura del substrato caratterizzato nelle aree meno acclivi

anche da un adeguato spessore.

Come tutti i cedui di specie quercine si osservano strato erbaceo e arbustivo molto più

evidente alle esposizioni sud, meno a quelle nord; tra le specie erbacee rilevate ricordiamo

Doronicum orientale, Helleborus foetidus, Cyclamen hederifolium, Potentilla reptans, composite,

ecc..

Tra le specie arbustive si osserva la presenza di Rubus ulmifolius, e Crataegus spp. laddove

il ceduo appare maggiormente esposto ad est. Nelle chiarie sono presenti anche specie del genere

Brachypodium spp. Alle esposizioni nord il sottobosco di specie arbustive è quasi del tutto assente.

Il bosco oggetto dell’intervento è stato sempre utilizzato con tagli raso con rilascio di

matricine. Questi interventi hanno mantenuto una struttura vegetativa vigorosa. Altre ragioni

importanti del governo ceduo da cui l’ottima tradizione di rilasciare le matricine deriva dal fatto che

si garantisce la biodiversità attraverso l’impollinazione oltre alla prevenzione dell’erosione del

suolo mantenendo sempre un certo grado di copertura.

Il lotto in oggetto che si intende utilizzare presenta una conformazione selvicolturale

piuttosto omogenea sia in termini di accrescimento diametrico che ipsometrico (ceduo coetaneo),

pertanto gli interventi di taglio che si propongono sono riconducibili ad una sola categoria di

trattamento, il taglio raso con rilascio di matricine, finalizzato a favorire i soggetti da seme

(matricine-allievi) oppure in loro mancanza i migliori polloni sulla ceppaia al fine di garantire la

perpetuazione del bosco.

Alla luce di quanto sin qui esposto e secondo quanto previsto dal “Regolamento di

attuazione recante le norme per il taglio dei boschi” di cui al D.G.R. n. 1734/99 e successive

modifiche ed integrazioni, in conformità alle indicazioni derivanti dal regolamento in vigore nel

Parco Nazionale dell'Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese (D.P.R del 8 dicembre 2007),

la forma di trattamento ritenuta più appropriata per le forme di governo a ceduo matricinato è il

taglio raso con rilascio di matricine per una quantità non al di sotto di 100/ha.

Tale intervento assimilabili a un vero e proprio taglio colturale agirà sulla formazione

forestale con intensità piuttosto blanda soprattutto laddove sono state rilasciate aree a completa

tutela su cui non verranno compiuti tagli tenendo in considerazione la variabilità delle condizioni

stazionali e di struttura delle formazioni stesse e il fatto che ci troviamo in un’area ZPS, in una

ZSC con opportune misure di tutela e conservazione (D.G.R. n° 1678/2015) oltre che Parco.

In tutto il lotto l’intervento prevede un asporto pari a 4.690,67 quintali ottenuto sulla scorta

della materializzazione di n° 3 aree di saggio scelte in modo da rendere omogeneo il bosco ed i

parametri dendrometrici in esso contenuti; è evidente che le piante in piedi da rilasciare seguiranno

il criterio dell’uniformità tra le classi diametriche rilasciando a dote del bosco le matricine secondo

una variabilità diametrica tale da avvicinarsi quanto più possibile, atteso che la presenza di

matricine 2t è scarsamente rappresentato, all’1/3 del turno precedente e ai 2/3 alla stessa età del

bosco. La selezione dei soggetti che fungeranno da piante portaseme verrà eseguita tenendo conto

della necessità di assicurare il mantenimento dell'inter-distanza tra le piante non oltre i 10 metri

secondo quanto contemplato dalla normativa vigente regionale per i boschi cedui matricinati.

Tale scelta risulta in linea con quanto previsto dall'Allegato A della D.G.R. n. 655/2008

secondo cui nel caso in cui sia interessata una superficie boschiva superiore a ha 5 è necessario

predisporre un progetto da sottoporre a procedura di valutazione d’incidenza per l’intera superficie;

in termini di tipologia d'intervento per quanto concerne i tagli di utilizzazione di fine turno gli

indirizzi e prescrizioni per l’esecuzione degli interventi prevedono l’obbligo di mantenere nuclei di

bosco non ceduato nei pressi di bacini idrici naturali ed artificiali, nonché in prossimità di impluvi

di estensione minima non inferiore a 1.000 m2 all’interno dei quali non effettuare interventi nel

rispetto dei seguenti parametri: un nucleo di 1000 m2 per superfici comprese tra 2 e 3,5 ettari; due

nuclei da 1000 m2 oppure uno da 2000 m2 per superfici superiori a 3,5 ettari e fino a ha 5. Nel caso

in esame essendo la superficie boscata pari ad ha 8.50.13 si dovrà rispettare il limite del 4% della

superficie in assenza di taglio, per cui non al di sotto di ha 0.34.00. Per tale ragione mantenendosi

ben oltre i limiti imposti dalla normativa si è deciso di rilasciare nuclei non ceduati per una

superficie di ha 0.78.64 pari cioè al 9,25% della superficie boscata (ha 8.50.13).

Inoltre preservare, anche in assenza di bacini idrici naturali ed artificiali e/o impluvi, sempre

nel rispetto dei parametri sopra riportati, nuclei non ceduati rappresentativi del soprassuolo da

utilizzare o includenti specie di pregio naturalistico (sporadiche, latifoglie nobili, fruttifere arboree e

arbustive), ovviamente se esistono le condizioni. Garantire la presenza di vegetazione in prossimità

di corsi d’acqua e fossi; preservare le specie sporadiche e rare quale misura di conservazione della

biodiversità; nel caso le utilizzazioni fossero inferiori a ha 2 è fatto obbligo preservare tratti di

bosco al fine di garantire condizioni minime di rifugio per la fauna selvatica. Tutti parametri atti a

garantire il mantenimento di uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat

presenti nel sito tutelato ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e in rispondenza ai criteri minimi

uniformi per le misure di conservazione di cui al Decreto MATTM del 17./10/2008 e della D.P.G.R.

n. 65/2008.

La relazione di taglio che viene sottoposta a Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale,

risulta redatta nel pieno rispetto della normativa vigente in materia forestale prevedendo l’utilizzo di

una risorsa naturale quale è la biomassa legnosa, ma il tipo di intervento, configurabile come taglio

raso con rilascio di matricine è finalizzato al miglioramento della struttura del soprassuolo forestale

oltre che a favorire la biodiversità attraverso l’impollinazione, la prevenzione dell’erosione del

suolo mantenendo sempre un certo grado di copertura.

Per quanto concerne l’aspetto relativo alla produzione di rifiuti in seguito alla esecuzione

delle operazioni di taglio si può affermare che l’unico rifiuto prodotto sarà costituito dai residui di

ramaglia, che non risulta produrre alcuna forma di inquinamento, contribuendo anzi ad arricchire la

dotazione di sostanza organica dello strato superficiale del terreno. E’, infatti, prevista e prescritta

dalla normativa vigente l’asportazione, dalle aree oggetto di utilizzazione, dei residui del taglio e

della ramaglia mediante la cippatura in loco e/o lo smaltimento in aree lontane dalla tagliata o lo

spandimento nelle superfici oggetto di utilizzazione in frazioni di circa 2-3 cm, con il divieto di

accumulo delle stesse ai margini o lungo il corso di strade, mulattiere e piste (cfr. D.G.R. n. 1734/99

e succ. mod. ed int. Art. 8, punto 3 - “Allestimento e sgombero delle tagliate” ). Nel contesto degli

interventi di utilizzazione del soprassuolo boschivo, è senz’altro da escludere la produzione o il

rilascio nell’ambiente, nell’atmosfera e in falda di materiali inquinanti.

Inevitabile, invece una qualche azione di disturbo sulla fauna presente nel corso delle

operazioni di utilizzazione ed esbosco, causata dalla presenza dell’uomo nelle aree boscate e dal

rumore delle attrezzature e delle macchine impiegate per il taglio, il trasporto e l’esbosco del

materiale legnoso. Va detto però che l’area è a forte vocazione silvo-pastorale e quindi sono

frequenti i tagli nelle aree in questione, tali azioni di disturbo non rappresenterebbero una novità

assoluta per i luoghi in questione.

La relazione che in questa sede è sottoposto a valutazione, non utilizzando sostanze o

tecnologie di particolare rilievo e menzione, non presenta, pertanto, impatti sostanziali.

3.1 Habitat presenti

Da un punto di vista strettamente ecologico-paesaggistico, la creazione di reti ecologiche

rappresenta una proposta concettuale di gestione integrata dello spazio fisico territoriale che,

tutelando le interconnessioni tra gli habitat, rende possibile il flusso genetico degli esseri viventi da

un’area all’altra; presupposto questo indispensabile ai fini della conservazione della biodiversità e

della sostenibilità degli ecosistemi.

Risulta chiaro il ruolo chiave svolto dai diversi habitat in un contesto territoriale come

quello dell’area analizzata, caratterizzato dalla forte presenza di territori naturali alternati con aree

antropizzate. Soltanto attraverso la conservazione ed il mantenimento delle interazioni tra i diversi

complessi ambientali aventi caratteri di naturalità, sarà possibile conservare la diversità del

territorio e garantire la sopravvivenza ed il ricambio genetico delle specie presenti.

La relazione in questione riguarda un bosco ceduo ubicato in un sistema forestale

caratterizzato da foreste di latifoglie miste alternate ad aree pascolive di pregio (sia per

caratteristiche di composizione specifica che per qualità pabulare).

Di seguito si riportano alcune tabelle relative agli habitat presenti all’interno del sito ZPS

della rete Natura 2000 denominato “Appennino Lucano, Valle Agri, Monte Sirino, Monte Raparo”,

individuato dal codice Natura 2000 IT9210271, gli habitat presenti all’interno del sito ZSC della

rete Natura 2000 denominato “Lago Pertusillo”, individuato dal codice Natura 2000 IT9210143, la

% di copertura relativa rispetto all’intera area ZPS e ZSC, la rappresentatività, ovvero la sua tipicità,

distinta in quattro classi di valore decrescente (da A a D).

E’ riportato poi il grado di conservazione di tali habitat, inteso come sommatoria di tre

criteri (grado di conservazione della struttura - grado di conservazione delle funzioni – possibilità di

ripristino).

Nell’ultima colonna è riportata la Valutazione globale, ottenuta dall’analisi e

dall’integrazione dei criteri precedenti. La Valutazione Globale ha la finalità di attribuire un valore

al sito secondo un sistema di classificazione distinto in tre classi decrescenti, individuate dalle

lettere A,B,C. Per maggiori dettagli si veda il formulario Standard per la raccolta dei dati sui siti

Natura 2000 (Ministero dell’Ambiente) allegato alla presente.

Tabella 1 - Habitat naturali presenti in ZPS IT 9210271 “Appennino Lucano, Valle Agri, Monte Sirino, Monte Raparo”

Codice Descrizione % di

copertura Rappresentatività

Superficie

relativa

Grado di

Conservazione

Valutazione

globale

9210 Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex 10 A A A A

8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 10 A A A A

6210 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco -Brometalia)

10 A A A A

6310 Dehesas con Quercus spp sempre verde 5 B B C B

9180 Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-

Acerion 2 A B B B

8130 Ghiaioni del mediterraneo occidentale e termofili 2 A A A A 9280 Boschi di Quercus frainetto 2 A B B B

5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati

calcicoli 2 B B B B

92AO Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 2 B B C B

3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix

elaeagnos 2 B B B B

4090 Lande oro-mediterranee endemiche di ginestre spinose 2 A B A A 9260 Boschi di Castanea sativa 2 C B C C 8240 Pavimenti calcarei 2 C B B B

3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo

Magnopotamion o Hydrocharition 2 B B B B

in grassetto gli habitat prioritari secondo la Direttiva Habitat

Tabella 2 - Habitat naturali presenti in ZSC IT 9210143 “Lago Pertusillo”

Codice Descrizione % di

copertura Rappresentatività

Superficie

relativa

Grado di

Conservazione

Valutazione

globale

3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione

dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba.

3 B C B C

91AA Boschi orientali di quercia bianca 11 B B B B

91MO Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere 32 A B B A 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 1 C C B B

in grassetto gli habitat prioritari secondo la Direttiva Habitat

4. Analisi faunistica dell’Area ZPS e della ZSC

Il sito in oggetto riveste un certo valore dal punto di vista naturalistico poiché su di un’area

estesa circa ha 36.547,00 ha occupata dall'intero ZPS IT9210271, si riscontrano differenti di

tipologie vegetazionali che offrono cibo e riparo ad una grande varietà di specie animali. Nelle

tabelle che seguono sono riportate le specie di mammiferi, rettili, anfibi e uccelli contenute nella

descrizione dell’area ZPS in esame. Per quanto concerne, invece la ZSC (ex SIC) il valore

naturalistico è rappresentato da un’area stralciata di circa ha 6.47.00 (cartografia “Inquadramento

degli habitat comunitari presenti nella ZSC IT9210143 rispetto all’area d’intervento”) su

un’estensione complessiva di ha 2.042 dove si riscontrano una sola tipologia vegetazionale (Foreste

Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere – codice 91MO) oltre che una grande varietà di specie

animali tra i quali mammiferi, rettili, anfibi e uccelli contenuti nel formulario allegato.

4.1 Mammiferi, rettili e anfibi e uccelli

Nelle tabelle che seguono si riportano le specie di mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi

espressamente elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE sia per il sito ZPS che per la ZSC.

Per ogni specie si riportano anche le seguenti informazioni:

− nome scientifico della specie; nome comune della specie;

− il periodo di permanenza nell’ambito del sito in esame;

− principali aspetti biologici;

− valutazione, effettuata dallo scrivente mediante visite in loco, del grado di

interferenza della relazione in questione sulle diverse specie, tale grado è stato

suddiviso in tre classi:

A: interferenza Assente;

M: interferenza Modesta;

E: interferenza Elevata.

− periodo di presenza/permanenza della specie nel sito in esame.

MAMMIFERI

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Lutra lutra Lontra

comune S

L’areale della lontra è limitato ad una piccola porzione dell’Italia meridionale che comprende gran parte della Basilicata. La lontra è una specie semiacquatica ittiofaga quindi legata al sistema delle acque superficiali, la copertura riparia e retro riparia è importante poiché in essa trova rifugio e si riproduce.

A

IT9210143

IT9210271

Da gen. a dic.

(fenologia unica)

Canis Lupus Lupo S

Il Lupo è un animale fondamentalmente notturno, forse anche per evitare l’uomo. Gli ambienti di vita ottimali sono rappresentati soprattutto da superfici boscose alternate a radure, pascoli e macchie, anche se sempre con maggiore frequenza viene segnalato in ambienti anche molto degradati.

A

IT9210271

Da gen. a dic.

(fenologia unica)

Barbastella

barbastellatus

Barbastello

comune S

Specie relativamente microterma, predilige le zone boscose collinari e di bassa e media montagna, ma frequenta comunemente anche le aree urbanizzate; rara in pianura; sulle Alpi è stata trovata sino a un’altitudine di 2000 m. Rifugi estivi e nursery grotte prevalentemente nelle cavità arboree, talora anche in edifici (arco alpino) e nelle fessure delle rocce. Rifugi invernali in ambienti sotterranei naturali o artificiali (grotte, gallerie minerarie e non, cantine), occasionalmente in ambienti non interrati degli edifici e nei cavi degli alberi

A

IT9210271

Da mar ad ago

Miniopterus

schereibersii

Miniottero

comune S

Specie subcosmopolita, in Italia la specie è nota per l'intero territorio continentale, per la Sardegna e la Sicilia, l'Arcipelago toscano, le Isole tremiti e Lampedusa. Specie tipicamente cavernicola, legata soprattutto agli ambienti non o scarsamente antropizzati, con preferenza per quelli carsici, presente negli abitati solo di rado e, per lo più, solo nella parte settentrionale dell’areale; predilige le zone di bassa o media altitudine, da quelle litoranee a quelle di mezza montagna. Siti di rifugio in cavità sotterranee naturali o artificiali, più raramente in edifici..

A

IT9210271

da mar ad ago

Myotis capaccinii Vespertillo di

capaccini S

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 42 e 57 mm. Si rifugia in colonie numerose fino a 50.000 individui all'interno di grotte, miniere e fessure rocciose non lontano da fonti d'acqua. In inverno i sessi vivono insieme e si accoppiano, mentre da marzo a giugno si separano per migrare nei ricoveri estivi, condividendoli spesso con altri pipistrelli

A

IT9210271

da apr a lug

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Myotis myotis Vespertillo

maggiore S

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 67 e 84 mm. In estate forma colonie di diverse migliaia di individui all'interno di grotte, miniere, cantine, fabbricati e più raramente nelle cavità degli alberi e nelle bat box dove possono sopportare temperature anche fino a 45°C. Da settembre ad aprile entra in ibernazione in ambienti sotterranei naturali ed artificiali con temperature di 2-12 °C e con umidità fino al 100%

A

IT9210271

da Mar a lug

Rhinolophus

ferrumequinum

Ferro di

cavallo

maggiore

S

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 56 e 79 mm. In estate si rifugia in fessure rocciose, cavità degli alberi e gallerie minerarie relativamente caldi ed umidi, negli attici degli edifici nella parte più settentrionale dell'areale e in templi antichi e rovine nella parte orientale, dove forma vivai fino a 1.000 femmine, con i maschi che tendono ad essere solitari. Da settembre ad aprile entrambi i sessi si aggregano ed entrano in ibernazione all'interno di ambienti sotterranei naturali od artificiali.

A

IT9210271

da mar a ago

Rhinolophus

hipposideros

Ferro di

cavallo

minore

S

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 38 e 48 mm. In estate si rifugia in colonie numerose all'interno degli edifici nelle zone più settentrionali dell'areale, grotte e gallerie minerarie in quelle più meridionali. In questo periodo forma vivai costituiti da diverse centinaia di femmine ed alcuni maschi. In inverno entra in ibernazione solitariamente all'interno di grotte, gallerie minerarie e cantine, con temperature di 4-12 °C ed elevata umidità relativa.

A

IT9210271

da mar ad ago

ANFIBI E RETTILI

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Triturus

carnifex

Tritone crestato

italiano S

Specie presente generalmente non oltre i 400-600 m, in laghi di piccola estensione, stagni, pozze, canali e risorgive, preferibilmente con ricca vegetazione acquatica. A terra vive in campi, prati e boschi, mai troppo lontani dal sito di riproduzione.

A

IT9210271

Da marzo a settembre (fenologia

unica)

Salamandrina

Terdigitata

Salamandrina

dagli occhiali S

La salamandrina dagli occhiali vive solo in Italia e in particolare sul versante appenninico rivolto verso il Tirreno, dalla Liguria alla Calabria. La distruzione degli habitat e la raccolta indiscriminata degli esemplari sono le più gravi minacce per la specie. Vive in valli boscose fresche e ombrose e in particolare i loro recessi più umidi. Il range ottimale di quota è compreso tra 200 e 600 m s.l.m.

A

IT9210271

Da ottobre a giugno

(fenologia unica)

Elaphe

quatuorlineata Cervone S

Specie politipica a distribuzione appenninico-balcanica, distribuita in Italia in modo piuttosto disomogeneo (nel centro-sud). Frequente sul piano basale e collinare, in ambienti ricchi di detrito clastico grossolano alla base di declivi o cumuli di pietre utilizzati come rifugi temporanei. il range ottimale di presenza è compreso tra 400 e 600 metri slm.

A

IT9210271

IT9210143

Da aprile a settembre (fenologia

unica)

Hierophis

viridiflavus Biacco S

È una specie diurna. frequente nelle campagne e nei giardini, sia in terreni rocciosi, secchi e soleggiati, sia in luoghi più umidi come le praterie e le rive dei fiumi. Si nutre di altri rettili (in particolare piccoli sauri ed altri serpenti, dalle bisce d'acqua alle vipere), di uova di uccelli e nidiacei (o anche adulti di specie piccole), di piccoli mammiferi (in particolare topi e ratti) e anfibi anuri, urodeli e apodi; occasionalmente nuota agilmente in immersione, alla ricerca di piccoli pesci. È specie ovipara

A

IT9210143

Da Maggio a settembre (fenologia

unica)

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Lacerta

bilineata

Ramarro

occidentale S

Può essere localmente comune ma la scomparsa degli habitat naturali in pianura e la riforestazione in montagna fanno supporre la possibilità di un declino. Presente in fasce ecotonali tra prato e bosco e tra prato e macchia, versanti aperti e soleggiati con rocce e cespugli, aree coltivate e incolti marginali, filari lungo i corsi d'acqua, sponde di raccolte d'acqua con una buona copertura di vegetazione erbacea e arbustiva. È possibile osservare questa specie in boscaglie o all'interno di boschi luminosi e ai margini delle strade, su rami bassi di arbusti e presso muretti o ruderi. Può trovarsi anche in ambienti antropizzati (parchi urbani e suburbani, giardini privati)

A

IT9210143

Da fine Aprile a

settembre (fenologia

unica)

Natrix natrix Natrice S

Le bisce dal collare sono grandi nuotatrici, e vanno in letargo durante l'inverno. Poiché non sono velenose, le loro uniche difese sono la produzione di un fluido dall'odore aspro dalle ghiandole anali o la finzione della morte. A volte fingono anche degli attacchi, colpendo senza veramente aprire le loro bocche. Si difendono raramente mordendo. Predano quasi interamente anfibi, specialmente le rane comuni, anche se occasionalmente mangiano anche mammiferi e pesci. Si adattano ad una varietà di habitat e nonostante prediligano le aree vicino agli specchi d'acqua dolce, alle rive dei fiumi e agli stagni, si trovano anche in zone che distano chilometri dagli ambienti umidi

A

IT9210143

Da Aprile a settembre (fenologia

unica)

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Podarcis sicula Lucertola

campestre S

È un sauro spiccatamente diurno e si può osservare, nel suo habitat, quasi sempre in presenza del sole. Nella parte meridionale dell'areale, si può vedere anche in pieno inverno, durante le giornate tiepide e soleggiate. Alla vista di un pericolo, scappano velocemente tra la vegetazione fitta o nelle crepe dei muri. Nelle zone frequentate dagli uomini, diventano fiduciose e si lasciano avvicinare anche a pochi metri. Se catturate possono ricorrere all'autotomia, liberandosi della coda (la quale ricrescerà comunque in seguito). Si nutrono principalmente di artropodi e occasionalmente anche di frutta matura ed esemplari piccoli della stessa specie. I maschi adulti sono territoriali e si scontrano tra di loro. Sono anche capaci di nuotare, sebbene evitino di entrare in acqua. La vita media è di circa 10 anni e vengono predate da serpenti, uccelli, piccoli mammiferi e gli esemplari giovani anche da grandi insetti come le mantidi religiose

A

IT9210143

Da Maggio a settembre (fenologia

unica)

Vipera aspis Vipera S

La Vipera aspis vive in luoghi freschi ed assolati, prediligendo ambienti poveri di vegetazione, prati, pascoli e soprattutto pietraie. Si ciba di topi, lucertole e piccoli uccelli. Si tratta di un animale territoriale. È goffa, lenta nei movimenti ma in grado di reagire fulmineamente se calpestata o molestata. Il suo veleno è molto attivo nei confronti dei piccoli animali, dal momento che contiene sia neurotossine che emotossine, tuttavia raramente si configura mortale per l'uomo, pur richiedendo soccorso immediato e provocando effetti anche seri. è una specie vivipara. Si sviluppa, ovvero, una placenta primitiva che permette lo scambio di nutrienti tra il flusso sanguigno materno e l'embrione (fonte "Diversità animale" di Cleveland P. Hickman, Mc Graw Hill edizioni)

A

IT9210143

Da Aprile a settembre

UCCELLI MIGRATORI ABITUALI NON ELENCATI NELL’ALLEGATO I DELLA DIRETTIVA 79/409/CEE

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

Esecuzione

lavori

Periodi

Milvus

migrans Nibbio bruno S/M

L’areale di nidificazione di questo accipitride è discontinuo; si possono individuare tre aree principali: l’Italia meridionale (Molise, Basilicata, Puglia e Calabria). Gli ambienti che questa specie sceglie per riprodursi, abbracciano un’ampia varietà di categorie, dai boschi, alle aree con vegetazione erbacea naturale e non, alle rive boscate delle superfici d’acqua. Anche il range altitudinale è piuttosto ampio, può nidificare infatti da 0 a 1200 m, anche se quello ottimale è molto più ristretto 150-600 m. Il nibbio bruno nidifica di solito presso i laghi o i fiumi in zone con boschi o alberi sparsi.

A

IT9210271

IT9210143

da apr. a lug (fenologia nidificante)

da mar/apr a set/ott.

(fenologia migratrice)

Milvus

milvus Nibbio reale S/M

La specie nidifica nella parte centro meridionale della penisola, in Sicilia e nel nord-ovest della Sardegna. La popolazione nidificante è stimata in 130-150 coppie. Il nucleo più settentrionale ed isolato rispetto al resto dell’areale peninsulare è quello dei Monti della Tolfa nell'alto Lazio. Questa specie frequenta le zone pianeggianti e collinari dove si alternano zone prative e zone alberate, e può nidificare sia sugli alti alberi che sulle pareti rocciose, specialmente in Sicilia.

A

IT9210271

da mar a lug. (fenologia nidificante)

da ago a feb (fenologia stanziale)

da feb/mag ad ago/ott

(fenologia migratrice)

Aquila

chrysaetos Aquila reale S

L'Aquila reale è un uccello rapace di grandi dimensioni. Il suo habitat è rappresentato da zone di montagna, con presenza di pareti adatte alla nidificazione ricche di nicchie ed anfratti al di sotto di ampie praterie, dove si svolge l'attività di caccia. La maggiore idoneità alla fenologia nidificante si individua nella classe d’uso del suolo “Rocce nude” della Corine Land Cover. Per la fenologia sedentaria oltre alle rocce nude, l’aquila reale preferisce le “aree a vegetazione sparsa”.

A

IT9210271

da fine feb a ago

(fenologia nidificante)

da set a gen (fenologia stanziale)

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

Esecuzione

lavori

Periodi

Falco

biarmicus Lanario S

Per questa specie l’Italia rappresenta il margine nord dell’areale di riproduzione. La popolazione nidificante è, infatti, distribuita nelle regioni centro-meridionali e in Sicilia, dove è presente il nucleo riproduttivo di maggiori dimensioni. L’habitat preferenziale è costituito da aree con caratteristiche spiccatamente mediterranee, in collina o nella fascia pedemontana, dove siano presenti vaste zone aperte, adibite a pascolo, coltura di cerali o incolte. La presenza di pareti rocciose di diverso tipo (calcaree, tufacee o di arenaria), dove costruire il nido, è di fondamentale importanza.

L’altitudine ottimale per la fenologia nidificante varia tra i 50 e i 700 m. s.l.m.

A

IT9210271

da fine feb a ago

(fenologia nidificante)

da set a gen (fenologia migratrice)

Falco

peregrinus

Falco

pellegrino S/M

Nidifica in modo piuttosto continuo in tutta Italia, dalle Alpi alle isole minori. Frequenta ambienti generalmente poco disturbati, è inoltre legato alla presenza di pareti rocciose, che devono dominare il paesaggio circostante. Per questo motivo si trova tanto negli ambienti rocciosi costieri che in quelli montuosi dell’interno, come i canyon dei corsi d’acqua. Sia per la fenologia nidificante che per quella sedentaria l’ambiente ideale è quello delle rocce nude.

A

IT9210271

da mar a giu (fenologia nidificante)

da ago a feb (fenologia stanziale)

da gen/ mar e da set/ nov (fenologia migratrice)

Circus

aeruginosus Falco di palude S

Il falco di palude è presente in Europa e nell'Asia settentrionale. Si trova nelle paludi e nei canneti, dove trascorre la maggior parte del tempo volando. Le popolazioni settentrionali e la maggior parte di quelle meridionali sono migratrici.

In Italia è migratore regolare e svernante, localmente sedentario.

A

IT9210271

da giu a ago (fenologia nidificante)

da apr a giu e da ago ad ott (fenologia migratrice)

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

Esecuzione

lavori

Periodi

Dendrocops

medius

Picchio rosso

mezzano S

Nidifica in Italia con una popolazione stimata in 400-600 coppie, distribuite in limitate aree di Abruzzo, Campania, Calabria e soprattutto Basilicata e Puglia garganica. in generale le cerrete della Basilicata, si pongono come area strategica per la conservazione di questa specie in Italia.

M

IT9210271

da apr a lug (fenologia nidificante)

da feb/mar e ago/set

(fenologia migratrice)

Neophron

perenopterus Capovaccaio S

Vive in tutta l'Europa mediterranea. (In Italia è presente in Sicilia e qualche esemplare Segnalato in Calabria, Basilicata e Puglia. I capovaccai vivono in comunità, anche se in piccoli gruppi. Sono spesso gli ultimi che riescono a godere della carne delle carogne. Covano sulle rupi e sugli scogli sulle alture più disparate, in anfratti o caverne o sotto protuberanze di roccia per proteggersi dagli agenti atmosferici. I nidi sono di dimensioni spropositate per la dimensione dell'uccello e hanno un aspetto disordinato. Gli ambienti elettivi del Capovaccaio sembrano essere le zone aperte di pascolo brado, macchia mediterranea o gariga, con scarsa copertura arborea; può abitare ambienti degradati e aridi ma tipicamente preferisce tenersi lontano dal disturbo antropico e in vicinanza di un corso d’acqua. Importantissima per la costruzione del nido è la presenza di pareti rocciose tranquille e dominanti.

A

IT9210271

da apr a giu (fenologia nidificante)

da set/ott e da feb a marzo (fenologia migratrice)

Dryocopus

martius

Picchio

neromaggiore S

È distribuita in tutto il continente, ad eccezione della Gran Bretagna. In Italia la popolazione viene valutata in 1.300-3.700 coppie, Nell’Appennino la presenza è scarsa, limitata a 100-150 coppie, localizzate in stazioni isolate della Campania, Basilicata, Calabria, Abruzzo, Molise. È sedentario e nidificante nelle foreste mature ricche di alberi morti rimasti eretti; nidifica in cavità scavate negli alberi

M

IT9210271

da maggio a luglio

(fenologia nidificante)

Bubo bubo Gufo reale S

Abitudini prevalentemente notturne e crepuscolari, in genere solitarie. Vive in aree boscose, rocciose e accidentate. Il Gufo reale è indagato quale bioindicatore degli ambienti antropizzati, La preda principale è il Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus). sedentario, nidificante, migratore irregolare.

A

IT9210271

da fine febbraio a

maggio (fenologia nidificante)

UCCELLI MIGRATORI NON ABITUALI NON ELENCATI NELL’ALLEGATO I DELLA DIRETTIVA 79/409/CEE

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Anthus

spinoletta Spioncello S

Specie tipica di ambienti aperti di montagna, lo spioncello predilige i pascoli e le praterie d’alta quota. Necessita di rocce, arbusti o alberi bassi, quali posatoi. La maggior parte dei territori è sui versanti a media pendenza, dove è più facile trovare luoghi riparati, come le cavità sotto le rocce, per la nidificazione.

A

IT9210271

da maggio a luglio

(fenologia nidificante)

Anthus

trivialis Prispolone M

Il suo areale riproduttivo è vastissimo, copre infatti tutto il nord Europa, l’Asia e parte dell’India. Frequenta aree aperte quali prati, praterie, brughiere e cespuglieti, in cui sia però presente una certa copertura arborea. È il più arboricolo tra i motacillidi europei, ma in ogni caso nidifica e si alimenta a terra, spesso in luoghi riparati dalla vegetazione. Gli alberi alti sono invece utilizzati come posatoi per iniziare il volo canoro che, dopo una discesa effettuata “a paracadute” con ali e coda completamente spiegate, termina sullo stesso o su un altro albero.

M

IT9210271

da mag a lug (fenologia nidificante)

da aprile a maggio e da

agosto a ottobre (fenologia migratrice)

Oriolus

oriolus Rigogolo S

Il rigogolo frequenta habitat forestali anche aperti o con radure, con preferenza per boschi misti mesofili, meglio se adiacenti ai corsi d’acqua.

Durante il periodo riproduttivo frequenta boschi ripariali, pioppeti maturi e boschi a latifoglie del settore collinare. L’altezza degli alberi è fondamentale, poiché i nidi vengono costruiti sulle fronde ad altezze superiori a 15-20 m. La quota preferita da questa specie non supera generalmente i 400 m, con nidificazioni occasionali fino a 600 m. Migratore transahariano visita l’Europa nel periodo estivo. Nella nostra Regione è abbastanza comune con distribuzione continua e uniforme nella fascia planiziale.

A

IT9210271

IT9210143

da maggio a luglio

(fenologia nidificante)

da apr a mag. e da ago a ottobre

(fenologia migratrice)

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Upupa epops Upupa M

L’upupa è specie tipica delle zone aperte, pianeggianti e collinari, con alberi e case sparse. Frequenta frutteti maturi e margini dei boschi di latifoglie o misti. Sale fino a 1300 m e ha bisogno di terreni soffici e nudi dove possa affondare il lungo becco arcuato in cerca delle larve e pupe di insetti che si sviluppano sotto terra e di cui si nutre in prevalenza. Inoltre, ha anche bisogno di alberi cavi oppure di buchi in muri o banchi di terra o sabbia per nidificare. Evita le zone paludose ed anche quelle con precipitazioni molto elevate. L’upupa è un migratore trans-sahariano e sverna a sud del Sahara eccezion fatta per una piccola parte della popolazione che si ferma in Africa settentrionale o nelle zone più calde del bacino del Mediterraneo.

A

IT9210271

da maggio a luglio

(fenologia nidificante)

da aprile a maggio e da

agosto a ottobre (fenologia migratrice)

Phoenicurus

phoenicurus Codirosso M

Piccolo uccello canoro nidifica in gran parte d'Europa e sverna nelle savane africane; in Italia è quindi presente solo durante la primavera e l'estate. Si tratta di una specie piuttosto comune, soprattutto dal fondovalle fino a 1000-1500 metri di altitudine.

A

IT9210271

da maggio a luglio

Emberiza cia Zigolo

muciatto S

Il maschio ha testa e gola grigio cenere, striature nere sulla sommità del capo e attraverso gli occhi. Il ventre è rosso-castano, il dorso è castano. La femmina è più chiara e senza striature. In Italia è nidificante sedentario parziale, migratore regolare e svernante. Predilige le aree semi-aride con vegetazione sparsa alle basse e medie altitudini e i versanti esposti a Sud, spesso ripidi con sporgenze rocciose e pochi cespugli o alberi sparsi .

M

IT9210271

da maggio a luglio

(fenologia nidificante)

da aprile a maggio e da

agosto a ottobre (fenologia migratrice)

Oenanthe

hispanica Monachella S

Italia è diffusa nelle regioni meridionali, mentre nelle aree costiere del centro-nord, nella pianura Padana, nelle province di Trieste, Verona e Brescia. I boschi dove si trova sono quelli di Robinia, novellame di Pioppo nero, densi agglomerati di rovi. e Prugnolo, macchie cespugliose termo xerofile di Carpino nero, Scòtano, Terebinto e Ciliegio canino, oltre a piante sparse di Ailanto, e Salicone.

M

IT9210271

da aprile a giugno

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Merops

apiaster Gruccione M

È un uccello prevalentemente migratore, che ogni anno, per svernare, dall'Europa raggiunge l'Africa a sud del Sahara. In Italia è estivo e di doppio passo, frequente soprattutto al sud e nelle isole. Frequenta volentieri la brughiera. Nidifica dentro gallerie scavate nelle rive argillose o sabbiose di qualche corso d'acqua utilizzando esclusivamente il becco. Da metà maggio all'inizio di giugno la femmina depone le uova.

A

IT9210271

IT9210143

da maggio a giugno

Galerida

cristata Cappellaccia S/M

Frequenta gli spazi aperti, sia aree incolte sia campi coltivati. Ma abita anche le radure, i prati, i pascoli e gli ambienti aridi come le garighe. La sua alimentazione è ricca di semi: predilige quelli delle graminacee, ma non disdegna anche quelli di altre piante. Giunta la primavera, diventa vorace anche di insetti e larve. Esistono trentasette differenti sottospecie, presenti in Italia centromeridionale. A queste popolazioni sedentarie, durante l’inverno possono aggregarsi contingenti in arrivo dall’Europa settentrionale.

A

IT9210271

da aprile a giugno

ULTERIORI UCCELLI MIGRATORI ABITUALI NON ELENCATI NELL’ALLEGATO I DELLA DIRETTIVA 79/409/CEE MA PRESENTI NEL

FORMULARIO DELLA ZSC IT9210143

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Cuculus

canorus Cuculo M

Il cuculo è un uccello migratore, sverna nell'Africa tropicale e meridionale, ed è diffuso in tutta Europa, in Asia e quasi in tutta l'Africa. in volo, qualche volta viene confuso con lo Sparviero. Questo uccello abita le foreste miste luminose dove abbonda il sottobosco

A

da aprile ad agosto

(fenologia nidificante)

da giugno a settembre (fenologia migratrice)

Fulica atra Folaga S/M

La Folaga è la specie della sua famiglia più facile da osservare. Nidifica ai bordi di corpi d’acqua di ogni dimensione e tipo, caratterizzati dalla presenza di canne e di alta vegetazione riparia. Costruisce un nido voluminoso e sopraelevato, spesso galleggiante ed ancorato alla vegetazione acquatica della riva. In inverno si riunisce invece in stormi enormi sugli specchi d’acqua, in particolare lagune, raccolte d’acqua salata e acque marine costiere, dove è facile osservarla mentre si tuffa alla ricerca di cibo; può stare sott’acqua anche mezzo minuto. Si nutre soprattutto di materia vegetale (in inverno), ma anche di invertebrati e piccoli pesci; si alimenta anche a terra, oppure depreda il cibo agli individui della stessa specie. Nidifica in tutta Europa, fino a metà della Penisola Scandinava, in modo omogeneo nelle porzioni centrali e frammentato nella parte meridionale

A

da aprile ad agosto

(fenologia nidificante)

da gennaio a marzo

(fenologia migratrice pre-riproduttiva)

da settembre a novembre (fenologia

migratrice post-riproduttiva)

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Luscinia

megarhynchos

Usignolo

comune M

L’Usignolo predilige generalmente foreste o boscaglie poco umide, dove costruisce un nido composto di fogliame, muschio e spighe. Si tratta di una specie diffusa nell’Europa occidentale, centrale e meridionale, ma anche in Asia Minore e Africa del Nord. In Italia è molto diffuso nella stagione estiva; sono rari invece i casi di usignoli che svernano nella nostra penisola. Nel periodo che va da metà maggio a metà giugno, l’Usignolo depone le uova – generalmente 4 o 6 – che vengono covate dalla femmina per 13 o 14 giorni. I pulcini, di cui si occupano entrambi i genitori, lasciano il nido dopo 11 o 12 giorni, ma continuano a essere curati per le successive due settimane. In annate caratterizzate da condizioni climatiche particolarmente favorevoli, le covate possono essere anche due.

A

da maggio a giugno

(fenologia nidificante)

Otus scops L’assiolo M

Questo rapace vive di norma solitario, talora in piccoli gruppi. L'assiolo è un uccello attivo soprattutto di notte con un profilo di attività di due fasi. Il punto principale della sua attività raggiunge il culmine prima di mezzanotte. Tra le 0 e le 2 viene attivata perlopiù una fase di pausa. Al tramonto o poco dopo il gufo termina la sua fase di pausa, alle prime luci dell'alba si ritira nel suo rifugio sempre ben riparato e trascorre la giornata di solito senza particolare movimento. Frequenti pause di pulizia interrompono questo periodo di riposo. L’assiolo tende generalmente a nidificare nelle cavità che si trovano negli alberi, nei muri e anche nei vecchi nidi abbandonati da corvidi

A

da maggio a luglio

(fenologia nidificante)

Podiceps

cristatus

Svasso

maggiore M

Dal punto di vista della preferenza ambientale, lo Svasso maggiore predilige ambienti con acqua più profonda, raramente è stato osservato pescare anche nei canali seppure con acque profonde. Presenta una fenologia da migratore svernante. Ai pochi individui presenti durante il periodo riproduttivo si aggiungono, nei mesi di settembre e ottobre, i migratori e gli svernanti. Le consistenze maggiori si registrano durante il periodo più freddo,

A

da fine febbraio ad agosto (fenologia nidificante)

da settembre a ottobre

(fenologia migratrice)

Specie

Nome

scientifico

Specie

Nome

comune

Periodo

Permanenza Aspetti biologici

Grado di

interferenza

Fase di

esecuzione

lavori

Periodi

Streptopelia

turtur

Tortora

comune M

In Italia la Tortora è specie migratrice e nidificante (estiva) nella penisola. Frequenta zone alberate e cespugliate, boschi intramezzati da aree coltivate, grandi giardini, boschetti, ecc., sia in pianura che in montagna fino a 500-1.000 m di quota. In Italia è nidificante e di passo ed è specie monogama.

A

da marzo a settembre (fenologia nidificante)

da ottobre a novembre (fenologia migratrice)

Tachybaptus

ruficollis

Tuffetto

comune M

Specie sedentaria e migratrice, nidifica con una decina di sottospecie in Eurasia, Africa e Oceania. Frequenta le zone umide sia d’acqua dolce che debolmente salmastra anche di piccole dimensioni, purché sia presente un’abbondante vegetazione sommersa e ripariale. Durante la stagione riproduttiva conduce vita di coppia, mentre nella restante parte dell’anno assume tendenze gregarie e si associa anche con altre specie (Folaga, anatre). Ha abitudini prettamente acquatiche e mostra grande facilità di nuoto e di immersione.

A

da marzo a luglio (fenologia nidificante)

da marzo ad aprile e da agosto

a settembre (fenologia migratrice)

La presenza delle specie faunistiche sopra menzionate è dovuta alla sostanziale integrità

delle cenosi vegetali dell’area ed alla presenza di aree agricole e pastorali, con seminativi, che

costituiscono un ambiente trofico ideale per molte di esse.

Alle descrizioni appena effettuate vi è da aggiungere la valutazione riguardante la presenza o

meno delle specie elencate, all’interno dell’area ZPS. L’indice di presenza si ottiene dalla

combinazione di più parametri tra i quali: il grado di naturalità del territorio e l’ecologia della

specie. In un contesto territoriale come quello oggetto di analisi, il grado di presenza di tali specie

diminuisce considerevolmente man mano che ci si avvicina alle aree urbanizzate o ai principali assi

viari. A questa valutazione fanno eccezione le specie meno sensibili alla presenza antropica.

5. Analisi floristico-vegetazionale

L'intervento di taglio previsto nel lotto boschivo oggetto della relazione allegata, come già

detto in precedenza, interesserà esclusivamente specie a portamento arboreo governate a ceduo,

appartenenti principalmente alla specie Quercus cerris L. (cerro) con subordinato farnetto (Quercus

frainetto Ten.) ed altre poche latifoglie decidue tipiche dei cedui (orniello, carpinella), avendo cura

di preservare le migliori matricine possibilmente presenti da seme e/o in loro mancanza i migliori

polloni di specie quercine maggiormente vigorosi che potranno in sostituzione alle precedenti

assolvere a tale funzione; tutte le altre specie appartenenti all’elenco di cui alla D.P.G.R. n°

55/2005 dovranno essere rilasciate al fine di conservare la biodiversità nella composizione. Inoltre

gli interventi di taglio dovranno risparmiare nuclei di bosco non ceduato prossimi a bacini idrici e/o

fossi seppur non censiti dal punto di vista toponomastico o ancora in loro assenza nuclei non ceduati

rappresentativi del soprassuolo da utilizzare o includenti specie di pregio naturalistico (sporadiche,

latifoglie nobili, fruttifere arboree e arbustive), ovviamente se esistono le condizioni. Nel caso della

presente relazione saranno preservati al taglio due nuclei non ceduati per una percentuale sulla

superficie boscata (ha 8.50.13) del 9,25% corrispondente ad ha 0.78.64 posti prevalentemente nella

proprietà, l’uno di ha 0.37.89 posta a sud-ovest della superficie boscata in prossimità di un

fosso di importanza minore non censito all’interno della rete dei toponimi e l’altra di

superficie pari a ha 0.40.75 a sud-est e a sud della superficie boscata in un’area piuttosto

acclive difficilmente utilizzabile dal punto di vista selvicolturale e comunque coperta da bosco

ceduo, entrambe in parte della particella catastale 78.

6. Valutazione di incidenza

Nell’ottica di uno sviluppo sostenibile il mantenimento delle risorse naturali rappresenta un

importante strumento per perseguire la tutela ambientale all’interno delle aree protette. Tali territori,

quasi sempre lontani dai processi depauperanti dello sviluppo industriale, sono chiamati a

preservare un ingente capitale floristico e faunistico. Per ciò che concerne le interferenze sulla

componente biotica, esaminando le tabelle relative alla descrizione delle specie e alla distribuzione

degli areali (Boitani L. et al., 2002, Ministero dell’Ambiente, Direzione per la Conservazione della

Natura) si è notato che nessuna delle specie precedentemente elencate risulta subire interferenze

seppure temporaneamente, sulle proprie abitudini comportamentali e alimentari.

Non si è riscontrata, infatti, alcuna possibilità di interferenza tra le specie di anfibi e rettili

presenti nel ZPS con le attività di utilizzazione boschiva.

Per quanto concerne le interferenze sulla avifauna presente nelle particelle soggette a taglio,

occorre precisare che l’esecuzione delle operazioni di contrassegnatura delle matricine terrà in

debito conto le esigenze legate alla nidificazione della maggior parte delle specie di uccelli,

limitando il prelievo di soggetti da seme e/o polloni su ceppaie interessate da tronchi cavi e/o morti

in piedi (ovviamente se esistono le condizioni). Si opterà, inoltre di rilasciare in situ eventuale

presenza di tronchi di alberi schiantati per cause naturali come necromassa utile tale da arricchire il

suolo (ovviamente se esistono le condizioni).

Considerando che le operazioni di utilizzazione del lotto boschivo, anche in virtù della

ridotta superficie, avverranno piuttosto rapidamente per quel che riguarda la stagione silvana del

ceduo (1° Ottobre – 15 Marzo), si ritiene che l’inevitabile azione di disturbo sull’avifauna sia da

considerarsi temporanea e pertanto non particolarmente impattante sullo status attuale dell’habitat

presente (91MO). A ciò si aggiunge il fatto che le specie dell'avifauna elencate risultano definibili

come specie non a rischio dal punto di vista della loro permanenza nell'area e del mantenimento

delle loro abitudini.

Per quanto riguarda le interferenze sulla componente abiotica, si può con certezza affermare

che si debbano ritenere del tutto inesistenti, non essendo previsti movimenti di terra per l’apertura di

nuove piste, né versamenti di sostanze nocive o altri fattori che possano interferire con la

componente abiotica.

Pertanto, sia la componente suolo, sia la componente delle acque superficiali e sotterranee

non sarà sottoposta ad alcuna azione perturbatrice.

Non vi sono, infine, interruzioni di connessioni ecologiche, di spazi naturali, poiché gli

interventi non contemplano in alcun modo modificazioni del paesaggio.

Durante le fasi di utilizzazione e di esbosco nell’ambito della cantierizzazione della

relazione di taglio si registrerà inevitabilmente un aumento della presenza antropica e del traffico

veicolare, ma tale attività è da ritenersi irrilevante ai fini del mantenimento della qualità e delle

caratteristiche del sito e degli habitat in esso presenti.

Per ridurre al minimo gli impatti si è previsto di effettuare le operazioni di concentramento

ed esbosco del legname sfruttando al massimo la viabilità esistente (esclusivamente). Si è previsto

che le fasi di concentramento non avvengano con lo strascico bensì con il caricamento su cesta dal

letto di caduta all’imposto del legname che come già detto avverrà nelle aree vuote verosimilmente

nelle aree fuori intervento selvicolturale nei pressi della strada sterrata che conduce alla superficie

boscata; per tale ragione si eviterà l’eccessiva asportazione della lettiera e l’eccessivo

compattamento degli strati superiori di humus; seguirà la fase di carico con pinze idrauliche

sistemate punti privi di piante/polloni, verosimilmente aree vuote nei pressi della viabilità principale

che conduce al lotto ceduo fuori dal lotto boschivo. In tutti i casi non sono previsti movimenti di

terra.

Si avrà cura inoltre di osservare il fermo dei lavori di utilizzazione nel periodo coincidente

con l’epoca di riproduzione dell’avifauna.

6.1 Descrizione e dati relativi alla relazione di taglio

Superficie di intervento L’intervento di taglio boschivo si estende su una superficie utile di 7.71.49 ettari.

Indicazioni derivanti dagli strumenti di pianificazione (Paf ecc.>)

Nessuno

Alterazioni sulle componenti ambientali derivanti dal progetto

L’intervento di taglio boschivo comporterà limitatamente al periodo (giorni) di effettiva esecuzione dei lavori, le seguenti alterazioni: - disturbo antropico;

Utilizzo delle risorse Per la tipologia di intervento l’utilizzo delle risorse è elevato trattandosi di un bosco ceduo sottoposto a taglio colturale e si stima il prelievo in ragione di 60,80 m3/ha per un totale di 469,10 m3 della massa legnosa.

Produzione di emissioni e rifiuti

Emissione di gas di scarico derivanti dalle macchine operatrici (trattori per lo smacchio, motoseghe).

Occupazione di spazi liberi L’intervento comporta l’occupazione temporanea di alcuni spazi in prossimità delle radure esistenti per il deposito del materiale di risulta derivante dal taglio, per essere, nei periodi previsti trinciato/cippato

Durata dell’attuazione dell’intervento

Per l’estensione e la tipologia di intervento, non può essere inferiore ai 120-150 giorni lavorativi.

Effetti combinati con altri derivati da diversi piani o progetti

Non vi sono altri progetti e non interferisce con altri piani di zona

SIGNIFICATIVITA’ DEGLI IMPATTI

Tipo di

Impatto

Indicatore

Disturbo antropico

Disturbo alla fauna

Fase di cantierizzazione- in questa fase, per ridurre l’effetto dei rumori delle macchine operatrici (motoseghe e trattori utilizzati per l’esbosco del materiale), si dovranno utilizzare macchine ed attrezzature omologate a normativa CE. Inoltre, si prescrive di sospendere ogni attività nel periodo di riproduzione delle specie presenti, più precisamente da marzo a fine giugno.

6.2 Incidenza della relazione

Titolo del progetto Relazione di taglio boschivo – Bosco ceduo a prevalenza di cerro con

subordinate latifoglie decidue

Codice, denominazione, localizzazione e caratteristiche del sito Natura 2000

ZPS: IT9210271 Tipo F Nome sito: Appennino Lucano, Valle Agri, Monte Sirino, Monte Raparo Comune: Montemurro (Pz) Provincia: Potenza Estensione dell’area: 36.547 ha Altitudine max/min 2005/245 m s.l.m. Regione Bio-Geografica: Mediterranea

ZSC: IT9210143 Tipo B Nome sito: Lago Pertusillo Comune: Montemurro (Pz) Provincia: Potenza Estensione dell’area: 2.042 ha

Titolo del progetto Relazione di taglio boschivo – Bosco ceduo a prevalenza di cerro con

subordinate latifoglie decidue

Codice, denominazione, localizzazione e caratteristiche del sito Natura 2000

Regione Bio-Geografica: Mediterranea

Descrizione del progetto

Trattasi di un intervento di taglio boschivo da realizzarsi in un bosco ceduo a prevalenza di cerro, caratterizzato dalla presenza di un sottobosco erbaceo ed arbustivo tipico dei cedui e specificatamente rovi soprattutto alle esposizioni est viceversa alle esposizioni nord traspare una scarsa presenza di vegetazione infestante.

Si prevede, il rilascio di 100 matricine all’ettaro in prevalenza di età pari al turno del ceduo a causa della scarsità di matricine del doppio del turno, avendo accortezza di rilasciare nell’eventualità ci fossero alcuni individui secchi o danneggiati, di maggiori dimensioni, ancora in grado di svolgere una funzione ecologica importante (es. rifugio per la fauna).

Per quanto riguarda l’intervento di ripristino delle piste da utilizzare in fase di esbosco, ove necessario si prevede la regolarizzazione del piano viabile, riducendo al minimo i movimenti di terra (pareggiamento).

Modalità di esecuzione dell’intervento

Il taglio delle piante avverrà con motosega a catena. Si prevede di riservare al taglio alcuni nuclei boscati posti in due aree e nello specifico in corrispondenza di aree di forra (fosso di importanza minore non censito nella rete toponomastica) nella particella catastale 78 in zone a media pendenza nel bosco ceduo.

Si avrà obbligo di rilasciare a dote del bosco, ove ci siano le condizioni, le migliori piante da seme che fungeranno da matricine (piante portaseme) e/o in sostituzione i migliori polloni in ceppaie così come previsto dalla normativa regionale di riferimento.

Gli interventi di cui sopra si realizzeranno nel seguente modo: a) Abbattimento-L’abbattimento sarà eseguito tramite la recisione delle piante;-Il taglio sarà eseguito il più vicino possibile al suolo;b) Allestimento-l’allestimento (taglio e sramatura del materiale tagliato) sarà effettuato sulletto di caduta;-i residui di lavorazione (ramaglia) dovranno essere accumulati nelle areevuote e/o triturati in loco;-gli stessi residui dovranno poi essere distribuiti in tutta la superficie del lotto enon potranno essere accumulati lungo piste per una distanza di 20 metri.c) Concentramento ed esbosco-trasporto del materiale di risulta rinveniente dal taglio delle piante dal letto dicaduta direttamente al piazzale di carico posto all’esterno del lotto, inprossimità di una chiaria di proprietà di terzi.

Progetto direttamente connesso o necessario alla gestione del sito (se applicabile)

Non applicabile

Descrizione di altri progetti che possono dare effetti combinati.

Non risultano altri piani e/o progetti in atto nella zona di intervento

6.3 Valutazione della significatività degli effetti

Componenti

abiotiche

Effetti dell’intervento

Atmosfera L’intervento non modifica l’attuale composizione gassosa e non modifica la qualità dell’aria

Suolo e sottosuolo - Taglio: l’intervento può comportare temporaneamente e limitatamente ai punti dipassaggio dei mezzi di trasporto, una lieve compattazione e movimento del terreno. Inparticolare il transito dei trattori gommati avrà un effetto positivo lungo la viabilità diservizio all’occorrenza cartografata. Non vi sarà alcuna modifica del sottosuolo.

- Ripristino di piste: l’intervento comporta ove necessario, temporaneamente un ridotto(lieve) movimento di terreno.

Uso del suolo (componente agronomica)

L’intervento non modifica la componente agronomica

Acque superficiali e sotterranee

L’intervento non modifica l’attuale regimazione delle acque.

Componenti

biotiche

Flora L’intervento, come in precedenza esposto, interessa il taglio di un bosco ceduo a prevalenza di cerro che difatti riguarda l’utilizzazione di un bosco a fine ciclo; la vegetazione arbustiva verrà interessata dalle utilizzazioni tranne le specie importanti di flora protette quali l’orchidea minore, l’orchidea sambucina, il barbone, il laserpizio del meridione, la carlina zolfina e la draba gialla così come la componente erbacea le piante di specie sporadiche laddove siano presenti.

Fauna Come detto in relazione, si prevede un disturbo temporaneo e circoscritto alla fauna, per effetto dei rumori derivanti delle macchine operatrici (motoseghe e trattori utilizzati per eseguire l’intervento).

Connessione ecologica

L’intervento non comporta frammentazione ambientale tale da impedire lo spostamento della fauna nell’ambito di uno stesso habitat.

Ecosistema naturale

L’area interessata dall’intervento, dell’estensione di circa 7.71.49 ettari fa parte di un complesso molto più ampio individuato dalla rete ecologica Natura 2000 sia come ZPS (superficie di circa 36.547,0 ettari) e sia come ZSC (superficie di circa 2.042 ettari). Il tipo di intervento da eseguire, come già illustrato in precedenza, non comporta frammentazione tra gli ambienti naturali (ampliamento della foresta e/o viceversa della superficie a pascolo), lasciandoli intatti.

Paesaggio L’intervento, per la sua tipologia comporta una modifica “visiva” al paesaggio tipica dei boschi cedui dopo l’utilizzazione per effetto del rilascio di 100 matricine/ha. Il paesaggio nelle immediate vicinanze è occupato da altri cedui alcuni dei quali già utilizzati altri da utilizzarsi con superfici similari e/o ben più grandi.

6.4 Stima qualitativa e quantitativa degli impatti: la valutazione

Negli ultimi anni la valutazione degli impatti potenziali e reali, diretti e indiretti, primari e

secondari ha avuto una forte evoluzione. La comunità scientifica, ha prodotto, in merito numerosi

studi fornendo strumenti utili per le valutazioni ambientali.

Uno strumento molto utile che deriva da questi studi e facilmente applicabile è dato dalle

matrici, in grado di dare una definizione quantitativa e qualitativa degli impatti in relazione a tutte

le componenti valutabili.

Le matrici vengono utilizzate per rappresentare la relazione di causa-effetto tra una

determinata azione ed un determinato impatto ambientale e sono riportate nella tabella che segue.

6.5 Griglia di attribuzione dei livelli di impatto ed interventi di

mitigazione

AZIONI RILEVANTI DI PROGETTO

COMPONENTI E FATTORI AMBIENTALI V

alor

e at

trib

uito

all

’im

patt

o NATURA DELL’IMPIANTO MISURE DI MITIGAZIONE

AGRONOMICA 0 Assenza di impatto Nessuno

VEGETAZIONE 1

Impatto moderato, in quanto l’intervento interessa il bosco ceduo consistente nel taglio raso con rilascio di 100 matricine ad ettaro, non modificando la struttura del popolamento e preservando le specie di flora e fauna ritenute importanti.

Saranno rilasciati due nuclei non ceduati di bosco al fine di mantenere la biodiversità sia lungo bacini idrici che non per una percentuale pari al 9,25% della superficie boscata reale (ha 8.50.13).

FAUNA 1

Disturbo temporaneo causato dal rumore emesso dalle macchine operatrici (trattori, motoseghe). Trattasi di impatto lieve e limitato nel tempo e nello spazio.

Gli interventi saranno eseguiti al di fuori del periodo di riproduzione della fauna presente (esclusione del periodo da metà marzo a giugno). Saranno, altresì, impiegate macchine a minor impatto omologate secondo la normativa CE.

7. Conclusioni

L’esame della relazione di taglio boschivo, relativo all’area boscata sita in agro di

Montemurro alla loc. Bosco Donna Leandra, identificato catastalmente al foglio n. 39 particelle

catastali 5-78 in toto ed in parte così come indicato nella relazione di taglio (riferimenti catastali),

superficie boscata da utilizzare pari a ha 7.71.49 non ha rilevato incidenze significative sulle

componenti ambientali, animali e vegetazionali del sito. Concludendo, si ritiene che, le azioni

previste non interferiscano negativamente sull’ ecosistema presente, sulla fauna, sui valori di

naturalità e di biodiversità della zona interessata.

DICHARAZIONE DEI PROFESSIONISTI

I sottoscritti Dott. Forestale Satriano Antonio iscritto all'Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori

Forestali della Provincia di Potenza al n. 492 e Dott. Forestale Marcantonio Giovanni iscritto al

medesimo Ordine al n. 604 in virtù dell’incarico ricevuto dalla Signora De Stefano Domenica,

dichiarano che la Valutazione di incidenza sugli impatti potenziali primari e secondari connessi alla

natura della relazione sulle specie animali e vegetali sensibili del sito Natura 2000 – zona ZPS cod.

IT9210271 e sito ZSC cod. IT9210143, dà risultati di non significatività.

Dott. For. Antonio SATRIANO

Dott. For. Giovanni MARCANTONIO

8. ALLEGATI

1. Inquadramento degli habitat comunitari presenti nella ZSC IT9210143 rispetto all’area di

intervento in scala 1:10.000;

2. Relazione di taglio e relativi ulteriori allegati cartografici;

3. Formulario standard ZSC IT9210143

4. Formulario standard ZPS IT9210271

Inquadramento degli habitat comunitari presenti nella ZSC IT9210143 rispetto all'Area di Intervento - Montemurro (Pz)Legenda

Viabilità forestaleHabitat Siti RN2000

328091AA91M0 - habitat interessato

Area di InterventoArea di interventoAree boscate ad evoluzione naturale

SPINOSO

MONTEMURRO

VIGGIANO

GRUMENTO NOVA

SARCONISAN MARTINO D'AGRI

SCALA 1:10.000.

Dott. For. Antonio SatrianoVia Verrastro 19

85100 Potenza (Pz)

Dott. For. Giovanni MarcantonioC\da Pocamato 29/A85055 - Picerno (Pz)

COMUNE DI MONTEMURRO

Provincia di Potenza

RELAZIONE DI TAGLIO DI UN BOSCO CEDUO A PREVALENZA DI CERRO CON SUBORDINATE ALTRE LATIFOGLIE DECIDUE UBICATO NEL COMUNE DI MONTEMURRO ALLA LOCALITA’ BOSCO DONNA LEANDRA

NORMATIVA: LEGGE REGIONALE N° 42/98, D.G.R. N° 1734/99, D.G.R. 956/00 – Art. 3

COMMITTENTE/DELEGATO: Sig. ra DE STEFANO Domenica Via E. Fermi, 2 85050 SARCONI (PZ) – C.F.: DST DNC 59L69 F839 J

ELENCO ELABORATI - Relazione tecnica illustrativa- Stima della massa legnosa- Illustrazioni fotografiche- Rilievi dendrometrici- Inquadramento generale dell’area su ortofoto in scala 1:4.000- Inquadramento corografico dell’area d’intervento in scala 1:25.000- Inquadramento catastale dell’area in scala 1:4.000- Inquadramento corografico dell’area d’intervento rispetto alla Rete Natura 2000 in

scala 1:25.000- Inquadramento corografico dell’area d’intervento rispetto alla zonizzazione del Parco

Nazionale Appennino Lucano in scala 1:25.000- Mappa catastale in scala 1:2.000- Mappa d’impianto con indicazione dei toponimi in scala 1:2.000- Visure catastali- Delega occasionale alla presentazione dell’istanza di taglio bosco- Autodichiarazione attestante il titolo di possesso (usufrutto su enfiteusi)

Agosto 2017

SATRIANO ANTONIO DOTT. FORESTALE Via Vincenzo Verrastro 19 85100 POTENZA (PZ) P. IVA 01660600766

MARCANTONIO GIOVANNI DOTT. FORESTALE C/Da Pocamato 29/A 85055 PICERNO (PZ) P. IVA 01746600764

Sommario

1. Premessa ....................................................................................................................................... 3

2. Dati sulla proprietà ....................................................................................................................... 3

3. Riferimenti catastali ...................................................................................................................... 4

4. Ultima utilizzazione ...................................................................................................................... 4

5. Strade di accesso ........................................................................................................................... 4

6. Descrizione geografica del bosco ................................................................................................. 5

7. Ambiente ecologico ...................................................................................................................... 5

7.1 Habitat presenti...................................................................................................................... 5

7.2 Regime idrografico ................................................................................................................ 8

7.3 Inquadramento climatico e fitoclimatico ............................................................................... 8

7.4 Venti .................................................................................................................................... 10

8. Principali parametri selvicolturali del popolamento arboreo ...................................................... 10

8.1 Composizione ...................................................................................................................... 10

8.2 Densità ................................................................................................................................. 10

8.3 Struttura ............................................................................................................................... 10

8.4 Governo e trattamento ......................................................................................................... 11

9. Rilievi di campo .......................................................................................................................... 11

10. Descrizione del tipo di intervento da attuare .......................................................................... 12

11. Piste di utilizzazione ed operazioni di concentramento ed esbosco ........................................ 13

12. Periodo di utilizzazione ........................................................................................................... 13

13. Conclusioni e considerazioni .................................................................................................. 13

14. Valore di stima ........................................................................................................................ 14

RELAZIONE TECNICA 1. Premessa

Per incarico ricevuto dalla signora DE STEFANO Domenica di Spinoso (Pz) in qualità di

delegata da parte del padre signor Vetrano Francesco Antonio, quest’ultimo usufruttuario su

enfiteusi in ragione dei livelli che regolarmente lo stesso paga al Comune di Montemurro a

conclusione di ogni quinquennio (documentazione allegata quinquennio 2011-2015), relativamente

a terreni boscati censiti in agro di Montemurro, alla località Bosco Donna Leandra, i sottoscritti

Dott.ri Forestali Antonio Satriano, nato a Marsicovetere il 02/02/1981 e residente a Potenza in via

Vincenzo Verrastro 19, iscritto all’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della

Provincia di Potenza al n. 492 e Marcantonio Giovanni, nato a Potenza il 15/01/1982 e residente a

Picerno in C/Da Pocamato n° 29/A iscritto al medesimo Ordine al n. 604, redigono la presente

relazione di taglio intesa ad ottenere l’autorizzazione al taglio raso con rilascio di matricine di un

bosco ceduo a prevalenza di cerro con subordinate altre latifoglie decidue. La superficie boscata in

progetto ricade prevalentemente in area protetta e nello specifico nella zona 1 del Parco Nazionale

dell’Appennino Lucano-Val D’Agri-Lagonegrese e nella rete natura 2000, nella fattispecie nella

ZSC cod. IT9210143 “Lago Pertusillo” e nella ZPS IT9210271 denominata “Appennino Lucano –

Valle Agri – Monte Sirino – Monte Raparo”, ragion per cui contestualmente alla relazione di taglio

sarà prodotta una valutazione di incidenza ambientale ai sensi del D.P.R. n. 357/97 e del successivo

D.P.R. 120/03, e in osservanza del Decreto MATTM del 17.10.2007 e della D.G.R. n. 655/08

concernente la regolamentazione in materia forestale per le aree della Rete Natura 2000 in

Basilicata.

2. Dati sulla proprietà

Il bosco interessato dal taglio di ceduazione con rilascio di 100 matricine ad ettaro in

ottemperanza alla D.G.R. 956/2000, oggetto della presente relazione, è in usufrutto su enfiteusi del

signor Vetrano Francesco Antonio nato a Spinoso (Pz) il 26/11/1939 ed ivi residente alla Via G. B.

Romano n. 8 (Delegante), padre della signora De Stefano Domenica nata a Napoli (Na) il

29/07/1959 e residente a Spinoso in Via E. Fermi n. 2 (Delegata alla richiesta di autorizzazione).

Per detta proprietà boscata il Comune di Montemurro con note prot. n. 2480 del 05/07/2016

chiedeva il pagamento dei livelli a cui ha fatto seguito la ricevuta di pagamento che si allega. Detto

bosco fu utilizzato dallo stesso Vetrano Francesco Antonio nel 1995-96.

3. Riferimenti catastali

La superficie totale delle particelle catastali oggetto di intervento è pari a circa 8.50.13 ha

ripartita tra le seguenti particelle catastali iscritte al N.C.T. del Comune di Montemurro come segue:

foglio di mappa 39 particella catastale 5, superficie catastale ha 0.31.46, qualità

seminativo, superficie interessata al taglio ha 0.31.46;

foglio di mappa 39 particella catastale 78, superficie catastale ha 8.18.67, qualità pascolo

arborato, superficie interessata al taglio ha 7.40.03;

4. Ultima utilizzazione

L’ultima utilizzazione del bosco in oggetto, da indagini storiche, risale alla stagione silvana

1995-1996, ed è consistita in un taglio raso con rilascio di matricine. Le utilizzazioni, all’epoca

furono eseguite da un’impresa boschiva del posto e l’ autorizzazione veniva rilasciata direttamente

dal Corpo Forestale dello Stato.

5. Strade di accesso

Alla zona si accede tramite la Strada statale SS598, che all’altezza del ristorante “la

Romantica, poco più avanti, in direzione Villa D’Agri si incrocia con una strada comunale che sale

in quota fino ad incontrare sulla destra una stradina comunale a fondo inghiaiato che ad un certo

punto si interseca con una strada comunale a fondo sterrato che lambisce la particella catastale 5

permettendo l’ingresso nella proprietà attraverso piste forestali di esbosco preesistenti così come

riportate nelle cartografie di progetto. Dette piste forestali adoperate nelle precedenti utilizzazioni

(1995-96) attraversano il lotto in senso trasversale (circa 200 metri lineari) ma anche in senso

longitudinale (circa 195 metri lineari) attraverso una tracciato trattorabile ben materializzato in

bosco (allegato fotografico) che costituisce una sorta di linea displuviale.

Dette piste normalmente transitabili con mezzi fuoristrada consentono un comodo esbosco

del materiale legnoso e non hanno necessità di piccole sistemazioni; inoltre è da rilevare l’esistenza

di alcune chiarie lungo pista forestale, ben visibili dalle foto aeree che potrebbero fungere da

imposti per il legname, non rappresentati in cartografie ma evidentemente localizzate in

corrispondenza dell’ingresso della particella catastale 5 e in corrispondenza dell’innesto del

tracciato trattorabile con la pista forestale, all’interno della particella catastale 78, in prossimità

dell’incrocio del tratto trasversale con quello longitudinale.

6. Descrizione geografica del bosco

Carta geologica: La zona rientra nel IV quadrante nord-ovest del Foglio 211 ( S. Arcangelo)

della Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000;

Altitudine: situato a quota compresa fra i 572 ed i 608 m s.l.m.;

Giacitura: tra il pianeggiate ed il mediamente acclive, con pendenze comprese tra il 4% ed il

12%;

Configurazione geometrica: la configurazione geometrica è prevalentemente irregolare;

Esposizione prevalente: Sud-Ovest;

Viabilità: si veda il paragrafo “strade di accesso”.

7. Ambiente ecologico

7.1 Habitat presenti

Dal punto di vista geologico l’area oggetto di studio è essenzialmente caratterizzata dal

Conglomerato di Castronuovo (Qc): “conglomerati in banchi tra 5 e 20 metri ad elementi in

prevalenza calcarei e calcarenitici e subordinatamente arenacei ben arrotondati, con dimensioni in

genere comprese tra 2 e 10 cm e legati tra loro da un’abbondante matrice sabbiosa. Fauna con

opercoli di Natica tigrina DEFRANCE sulcooperculata RUGGIERI nei pressi di Oriolo

(Calabriano).

Figura 1 - Stralcio della carta geologica con in evidenza la localizzazione dell'area d'intervento

Si tratta di un terreno tendenzialmente calcareo; la zona si presenta stabile sotto l’aspetto

idrogeologico, non si evidenziano fenomeni di dissesto in atto o potenziali o avvenuti in epoche

passate e non risultano presenti opere di sistemazione idraulico-forestali o idrauliche-agrarie.

Dal punto di vista pedologico si riscontra l’unità pedologica 8.2: Sono suoli delle conche e

piane interne ai rilievi montuosi appenninici, su depositi lacustri, di conoide e fluviali di età diversa,

da pleistocenici a olocenici. Sulle antiche conoidi terrazzate hanno profilo moderatamente o

fortemente differenziato in seguito a rimozione dei carbonati, brunificazione e lisciviazione

dell'argilla. Dove la messa in posto dei sedimenti è recente, tali processi hanno agito con minore

intensità, e i suoli hanno profilo poco differenziato. A causa della posizione nel paesaggio e della

granulometria fine di molti sedimenti, che determinano la presenza di falde nei suoli, è frequente il

processo di gleificazione. Si trovano a quote comprese tra 210 e 900 m s.l.m. Questa provincia

pedologica comprende le piane interne all'Appennino lucano: l'ampia conca dell'Alta Val d'Agri, la

piana di Dragonetti, presso Atella, le conche di Castel Lagopesole, Muro Lucano-Baragiano, e di

Pignola. Molte di queste durante il Pleistocene erano occupate da ampi laghi, successivamente

prosciugatisi. Attualmente è presente un solo lago, il lago del Pantano, presso Pignola.

La conca dell'alta valle del fiume Agri è un ampio bacino intermontano, di origine tettonica.

Successivamente ai mutamenti che portarono alla scomparsa del lago pleistocenico, sono

intervenuti prolungati cicli di sedimentazione alluvionalecolluviale che hanno portato alla

formazione di ampie conoidi laterali, e di sedimentazione alluvionale principalmente per opera del

fiume Agri.

Pertanto i materiali di origine dei suoli sono costituiti da sedimenti lacustri, ai quali si sono

sovrapposti depositi di conoide e fluviali. I depositi lacustri sono per lo più sabbiosi o limosi,

mentre i depositi alluvionali e di conoide sono a granulometria più variabile, da ciottolosa a

sabbiosa a limosa, anche argillosa. Nella porzione più a valle della conca dell'Alta Val d'Agri è stato

creato, nel 1963, l'invaso artificiale del Pertusillo, che interessa una superficie di circa 700 ha.

In definitiva sono suoli su antiche conoidi di deiezione incise, a quote comprese tra 520 e

800 m s.l.m. Si sono sviluppati su superfici pianeggianti delimitate da profonde incisioni e da

versanti debolmente o moderatamente acclivi, caratterizzate da substrati di origine lacustre, a

sedimenti sabbiosi e argillosi.

L'unità è costituita da 2 delineazioni, per una superficie totale di 4.868 ha. L'uso del suolo è

in prevalenza a seminativi, sia asciutti che irrigui, e, subordinatamente, incolti.

Sono presenti suoli a profilo evoluto, decarbonatati e lisciviati (suoli San Lorenzo), accanto

a suoli moderatamente evoluti, per brunificazione e parziale rimozione dei carbonati, con caratteri

vertici moderatamente pronunciati (suoli Campestrini).

La presenza di materiali parentali e substrati argilloso- limosi ostacola il drenaggio interno,

causando fenomeni di idromorfia, che si attenua notevolmente nelle aree a maggiore pendenza per

effetto del drenaggio esterno.

I suoli San Lorenzo sono ampiamente diffusi, in genere nelle aree a minore pendenza,

mentre i suoli Campestrini si sono sviluppati sui versanti, a morfologia più ondulata.

Figura 2 - Stralcio della carta pedologica della Regione Basilicata con indicazione dell'area d'intervento rispetto

alla provincia pedologica

Suoli prevalenti - Suoli San Lorenzo (SLO1). Sono suoli con forte differenziazione del

profilo, hanno tessitura da franco sabbioso argillosa ad argillosa, con presenza occasionale di

orizzonti scheletrici in profondità. Molto profondi, non calcarei, hanno reazione da subacida a

neutra, alto tasso di saturazione in basi e drenaggio mediocre. La falda è in genere temporanea, nel

periodo invernale; in alcuni casi è permanente, e si rinviene ad una profondità di 150-200 cm.

Classificazione Soil Taxonomy: Aquic Haploxeralfs fine, mixed, semiactive, mesic.

Classificazione WRB: Gleyic Luvisols.

Suoli Campestrini (CMP1). Suoli a profilo moderatamente differenziato, sono diffusi

principalmente sui versanti a debole e moderata pendenza, e anche nelle vallecole a conca; molto

profondi, sono caratterizzati da evidenti caratteri vertici. Sono privi di scheletro, a tessitura

argillosa, franco sabbiosa nell'orizzonte superficiale, reazione neutra, bassa permeabilità e

drenaggio generalmente buono.

Classificazione Soil Taxonomy: Vertic Haploxerepts fine, mixed, active, mesic.

Classificazione WRB: Eutri-Vertic Cambisols.

7.2 Regime idrografico

Il bosco non è attraversato da impluvi, soltanto ad ovest in prossimità del confine catastale

esiste fosso poco inciso d’importanza minore distante dal fosso dei Calcinari (a sud-ovest delle

particelle catastali 77-76-75 di proprietà di terzi) e più in quota a nord-ovest a distanza dal fosso di

Donna Leandra che lambisce le particelle catastali 74-119-72-71-6-4 di proprietà di terzi, che

evidentemente nel periodo invernale confluiscono le acque direttamente nella Diga del Pertusillo

situata a valle (sud) del bosco ceduo (nel territorio di Montemurro).

7.3 Inquadramento climatico e fitoclimatico

Per quanto concerne, invece, l’inquadramento climatico, occorre precisare che la mancanza

di stazioni termo-pluviometriche nel Comune di Montemurro ha indotto ad utilizzare i dati relativi

all’osservatorio meteorologico di Moliterno (posto a 879 metri sul livello del mare) tra i più vicini

all’area in esame.

Le precipitazioni sono concentrate in autunno e in inverno, e raggiungono valori massimi a

novembre e dicembre (medie mensili di 141 mm). Le precipitazioni mensili più basse sono a luglio,

con 28 mm. Le precipitazioni medie annue, invece sono di 1.081 mm.

La Val d'Agri ha un clima più piovoso rispetto alle piane minori per effetto della sua

posizione geografica, prossima ai rilievi sud-occidentali, per cui risulta essere la zona con le

precipitazioni più elevate della Basilicata. Le temperature medie annue sono di 12,6 °C, mentre il

mese più freddo è gennaio; la temperatura media di questo mese è 3,8 °C.

I dati termo-pluviometrici, interpretati secondo il diagramma di Bagnouls e Gaussen, hanno

evidenziato la presenza di un breve periodo di deficit idrico che interessa il mese di luglio e parte

del mese di agosto. Il regime di umidità del suolo, stimato con il metodo Billaux, è risultato xerico

nei tre casi di AWC considerati (100, 150 e 200 mm). Il regime di temperatura dei suoli è mesico,

anche se è probabile che nelle fasce altimetriche più basse compaia il regime termico.

Il regime pluviometrico del territorio oggetto di studio presenta carattere da meso-

mediterraneo a sub-oceanico con piovosità accentuata nei mesi autunnali e primaverili e periodo di

siccità estiva molto limitato (a cavallo tra i mesi di luglio e agosto).

In base ai parametri termo-pluviometrici si può inserire l’area nella fascia fitoclimatica del

Castanetum sottozona fredda – 1° tipo (come da classificazione di Pavari).

Figura 3 - Diagramma di Walter e Lieth per la stazione meteorologica di Moliterno

7.4 Venti

Come in tutta l’area occidentale e sud occidentale della Provincia di Potenza, i venti

predominanti sono quelli sud-occidentali.

8. Principali parametri selvicolturali del popolamento arboreo

8.1 Composizione

La vegetazione arborea naturale è rappresentata prevalentemente dal cerro (Quercus cerris

L.) e in misura subordinata dal farnetto (Quercus frainetto Ten) e dall’orniello (Fraxinus ornus L.).

Come tutti i boschi cedui si osservano polloni e ceppaie disposte in maniera casuale con in

media circa 5 polloni per ceppaia.

Tra le specie arbustive si osserva la presenza di pochissime infestanti e nello specifico

alcune ceppaie di carpinella, pochi arbusti spinescenti quali i rovi.

8.2 Densità

La densità del soprassuolo forestale nelle aree boscate d’intervento risulta essere abbastanza

omogenea. Sporadicamente sono presenti matricine del vecchio turno (matricine di diametro = e > a

18 cm a metri 1,30 da terra) in buono stato vegetativo ma in numero insufficiente a garantire 1/3 dei

soggetti da rilasciare a dote del bosco, pertanto come si potrà evincere dai rilievi dendrometrici

effettuati per area di saggio la contrassegnatura delle matricine seguirà una metodologia di lavoro

basata prevalentemente sul migliore pollone in ceppaia oppure il migliore allievo (pollone

affrancato).

8.3 Struttura

La struttura e l’espressione dell’aspetto esterno assunto dal popolamento come conseguenza

dell’evoluzione naturale o dei trattamenti effettuati.

La curva di distribuzione delle altezze degli alberi in funzione del loro diametro (classi di

cm 2), nel soprassuolo è abbastanza omogenea.

8.4 Governo e trattamento

La forma di governo di un bosco viene definita dal sistema di rinnovazione del soprassuolo

che può avvenire per seme (via gamica) originando il governo a fustaia o per gemme (via agamica o

vegetativa), originando il governo a ceduo.

Il bosco in oggetto si presenta come un ceduo matricinato a prevalenza di cerro con

subordinate altre latifoglie decidue utilizzato circa 21-22 anni fa, caratterizzato da una presenza

diffusa di ceppaie e sporadiche matricine 2T, probabilmente a causa della precedente utilizzazione

del 1995-96 che non ha tenuto conto del rilascio delle matricine del doppio turno.

9. Rilievi di campo

La statistica del soprassuolo è stata condotta rilevando in modo analitico la densità, la

struttura, lo stato vegetativo ed ei parametrici dendrometrici per area di saggio rapportando poi i

dati rispetto alla superficie d’intervento.

Con rilievo diretto, mediante aree di saggio in numero di 3 scelte soggettivamente in

funzione delle caratteristiche strutturali del soprassuolo, di cui una nella particella catastale 5 (ADS

3) nei pressi di una pista forestale e due nella particella catastale 78 (ADS 1 e 2) una a monte della

pista forestale trasversale allo sviluppo particellare e l’altra a sud del tracciato trattorabile

preesistente; si sono determinati i parametri fondamentali del soprassuolo (volume dendrometrico,

area basimetrica, diametri, altezze, numero di piante per ettaro, numero di piante per classe

diametrica, ecc.).

Nella totalità sono state individuate n. 3 aree di saggio di forma circolare, ciascuna di raggio

pari a 15 metri con una superficie per ads di 706,50 m2.

All’interno delle aree di saggio si è proceduto con il cavallettamento di tutte le

piante/polloni, misurando i diametri ad 130 m. da terra. In ogni area di saggio è stata misurata

l’altezza anche di 10 piante distribuite nelle classi diametriche presenti per creare le curve

ipsometriche e dedurne le altezze compensate per classe diametrica. All’interno di ogni area di

saggio si è rilevato:

Il diametro a mt 1,30 di altezza delle piante;

L’altezza di un certo numero di piante rappresentative per classe diametrica;

di conseguenza sono stati poi valutati i seguenti parametri dendrometrici per singola area di saggio,

per ettaro rapportati alle aree di saggio e valori medi in relazione alle 3 ads. (si veda situazione

media per superficie utilizzabile di ha 7.71.49).

Area basimetrica ad ettaro;

L’area basimetrica delle matricine;

Il volume dendrometrico per ciascuna classe diametrica;

Numero di piante totali;

Numero di matricine;

Numero di polloni da utilizzare;

Volume matricine;

Volume da prelevare.

10. Descrizione del tipo di intervento da attuare

L’intervento previsto consisterà in un taglio colturale mirante alla ceduazione del bosco

ceduo con rilascio di matricine a distanza l’un l’altra di circa 10 metri e tra queste in prevalenza di

età pari al turno del ceduo a causa della scarsità di matricine del doppio del turno. L’intervento

tenderà a favorire i soggetti meglio conformati, quelli di avvenire senza alterare composizione e

struttura del popolamento.

Il governo del ceduo è estremamente utile per produrre legna da ardere o assortimenti di

limitato valore tecnologico. Il ruolo delle matricine è quello di produrre seme per sostituire le

ceppaie morte e di assicurare la variabilità genetica

L’intervento previsto va in direzione di salvaguardia del bosco in quanto oltre alla mera

produzione di legna si provvederà a conservare piante morte, alcune piante deperienti utili alla

nidificazione ovvero all’alimentazione dell’avifauna. Verranno preservate, se presenti, specie rare o

sporadiche quale misura di conservazione della biodiversità, oltre che specie fruttifere arbustive ed

arboree per l’alimentazione dell’avifauna. In piccole aree (due aree), peraltro individuate

cartograficamente corrispondenti ad oltre il 4% della superficie boscata (ha 0.78.64,

distribuita in due aree, l’una di ha 0.37.89 posta a sud-ovest della superficie boscata in

prossimità del fosso di importanza minore non censito all’interno della rete dei toponimi) e

l’altra di superficie pari a ha 0.40.75 a sud-est e a sud della superficie boscata in un’area

piuttosto acclive difficilmente utilizzabile dal punto di vista selvicolturale), si provvederà ad

incentivare/rilasciare al taglio una struttura maggiormente stabile ad evoluzione naturale

libera avente funzione di future piante disseminatrici (seme) in ossequio alla D.G.R. n°

655/2008 – tipologie d’interventi – punto 2 – punto 2.1 – lettera a (tagli di utilizzazione di fine

turno).

11. Piste di utilizzazione ed operazioni di concentramento ed

esbosco

Per quanto riguarda le vie da utilizzare per le utilizzazioni e le operazioni di esbosco si veda

il paragrafo 5 “Strade di accesso” oltre che gli inquadramento generale e catastale allegati alla

presente.

12. Periodo di utilizzazione

Le operazioni di utilizzazione, trattandosi di un soprassuolo governato a ceduo matricinato,

inizieranno successivamente all’acquisizione dell’autorizzazione e comunque dal 1° Ottobre al 15

Marzo in ottemperanza all’autorizzazione al taglio. Si osserveranno pause nelle utilizzazioni in

concomitanza con il periodo di riproduzione delle specie prioritarie (così come previsto dalla

D.G.R. 655 del 2008 e dalla Direttiva Uccelli 79/409) da metà marzo a giugno.

13. Conclusioni e considerazioni

Si tratta di un comune taglio raso con rilascio di matricine finalizzato a rilasciare in

prevalenza matricine di età pari al turno del ceduo a causa della scarsità di matricine del doppio del

turno. Inoltre in ossequio alla D.G.R. n. 655 del 06 Maggio 2008 inerente la regolamentazione in

materia forestale per le aree della rete natura 2000 in Basilicata, in applicazione del D.P.R. 357/97,

del D.P.R. 120/2003 e del decreto MATTM del 17/10/2007, in riferimento al punto 2.1 Boschi

cedui – Tipologie di interventi – punto 2 – punto 2.1 – lettera a (tagli di utilizzazione di fine turno),

sarà assicurata l’assenza di intervento di taglio per un’area almeno pari al 4% della superficie

boscata (nella fattispecie un’assenza di intervento di ceduazione per una percentuale del

9,25%), in due nuclei boscati, l’uno nei pressi di un fosso di importanza minore di acqua non

perenne bensì stagionale in corrispondenza della particella catastale 78 (a sud-ovest della particella

catastale) e l’altro a sud-est e a sud della medesima particella catastale per una superficie totale di

ha 0.78.64. Tale gestione forestale, oltre ad assecondare le caratteristiche ecologiche e selvicolturali

della stazione, le esalta, riducendo le limitazioni imposte da condizioni naturali, accidentalmente,

sfavorevoli ed antropiche negative.

14. Valore di stima

Tenuto conto delle spese per taglio, esbosco, trasporto, ecc.., il valore di macchiatico viene

stimato considerando, qualitativamente, il prodotto ottenibile nella sola tipologia, che attualmente,

caratterizza il mercato del legno in Basilicata:

- Legna da ardere con prezzo di macchiatico di 3,00 €/ql.

Il prezzo di macchiatico di cui sopra è stato determinato sinteticamente attraverso indagini di

mercato fatte in loco su superfici forestali simili e presso le imprese boschive della zona.

Ciò detto, si provvederà ad effettuare la contrassegnatura delle matricine su apposito

piedilista su cui verranno segnate in modo progressivo le piante/polloni da rilasciare oltre che

delimitare con doppia anellatura di colore blu le aree/nuclei da preservare al taglio ai sensi della

D.G.R. n. 655 del 06 Maggio 2008 inerente la regolamentazione in materia forestale per le aree

della rete natura 2000 in Basilicata .

Come si evidenzia nell’allegato quadro “Situazione per superficie utilizzabile di ha 7.71.49”

con il quale si visiona la massa (ql.) ottenibile dal soprassuolo, il valore di macchiatico complessivo

stimato, risulta essere il prodotto tra il prezzo di macchiatico (3,00 €) e la massa asportabile in q.li

(q.li 4.690,67) pari a metri cubi 469,10.

Per la trasformazione da metri cubi a quintali è stato utilizzato come fattore di conversione

10 q.li/m3.

Dott. For. Antonio SATRIANO Dott. For. Giovanni MARCANTONIO

Relazione di taglio bosco – art. 3 della D.G.R. n. 956/2000 – Relazione fotografica – Ceduo matricinato di cerro prevalente con subordinate altre latifoglie decidue

Dott.ri Forestali SATRIANO Antonio e MARCANTONIO Giovanni

Figura 1 - Centro dell'area di saggio n° 1 all'interno della particella catastale 78 del foglio di mappa 39 del Comune di Montemurro

Figura 2 - Distribuzione planimetrica dei polloni che denotano una buona densità anche se è scarsa la presenza delle matricine del vecchio turno

Relazione di taglio bosco – art. 3 della D.G.R. n. 956/2000 – Relazione fotografica – Ceduo matricinato di cerro prevalente con subordinate altre latifoglie decidue

Dott.ri Forestali SATRIANO Antonio e MARCANTONIO Giovanni

Figura 3 -Pista forestale di esbosco preesistente in terra battuta impiegata nella precedente utilizzazione datata circa 21 anni fa che attraversa in senso trasversale sia la particella catastale 78 che la particella catastale 5

Figura 4 - Tracciato trattorabile preesistente già impiegato nella precedente utilizzazione che attraversa longitudinalmente gran parte della particella catastale 78

Relazione di taglio bosco – art. 3 della D.G.R. n. 956/2000 – Relazione fotografica – Ceduo matricinato di cerro prevalente con subordinate altre latifoglie decidue

Dott.ri Forestali SATRIANO Antonio e MARCANTONIO Giovanni

Figura 5 - Centro dell'area di saggio n° 2 all'interno della particella catastale 78 nel tratto meno in quota

Figura 6 - Distribuzione planimetrica dei polloni nell'area di saggio n° 2 contraddistinta da una buona densità

Relazione di taglio bosco – art. 3 della D.G.R. n. 956/2000 – Relazione fotografica – Ceduo matricinato di cerro prevalente con subordinate altre latifoglie decidue

Dott.ri Forestali SATRIANO Antonio e MARCANTONIO Giovanni

Figura 7 - Area di saggio n° 2: sporadica presenza di alcuni arbusti di carpinella

Figura 8 - In evidenza tratto di bosco con innumerevoli polloni e alcune altre latifoglie decidue sporadiche come l'orniello sulla destra

Relazione di taglio bosco – art. 3 della D.G.R. n. 956/2000 – Relazione fotografica – Ceduo matricinato di cerro prevalente con subordinate altre latifoglie decidue

Dott.ri Forestali SATRIANO Antonio e MARCANTONIO Giovanni

Figura 9 - Tratto di ceduo nella particella catastale 5

Figura 10 - Pista forestale preesistente nel primo tratto, ovvero tra l'ingresso in prossimità della particella catastale 5 sulla nostra sinistra

Relazione di taglio bosco – art. 3 della D.G.R. n. 956/2000 – Relazione fotografica – Ceduo matricinato di cerro prevalente con subordinate altre latifoglie decidue

Dott.ri Forestali SATRIANO Antonio e MARCANTONIO Giovanni

Figura 11 - Pista forestale di accesso alle superfici boscate oggetto di progettazione

Figura 12 - Centro dell'area di saggio n° 3 all'interno della particella catastale n° 5

Relazione di taglio bosco – art. 3 della D.G.R. n. 956/2000 – Relazione fotografica – Ceduo matricinato di cerro prevalente con subordinate altre latifoglie decidue

Dott.ri Forestali SATRIANO Antonio e MARCANTONIO Giovanni

Figura 13 - Cavallettamento dell'area di saggio n° 3: sporadica presenza di alcune piante da seme

Classe di

diametro

H

compensat

a

N° di

piante

a.d.s.

N° di

piante ad

ha

matricine

da

rilasciare

N° piante

da tagliare

Area

basimetric

a matricine

Area

basimetrica

della ripresa

Coeff. di

riduzione

Volum

e

matric.

Volume

da

prelevar

e

cm m n° n°/ha n°/ha n°/ha mq mq % mc mc

4 5,48 35 495 0 495 0,0 1,2 0,81 0,0 5,3

6 6,20 73 1.033 4 1.029 0,0 3,1 0,78 0,0 15,0

8 7,15 45 637 18 619 0,1 2,5 0,76 0,5 13,6

10 7,56 29 410 26 384 0,3 1,7 0,75 1,7 9,6

12 8,35 7 99 14 85 0,3 0,5 0,73 1,8 3,0

14 9,05 9 127 12 115 0,3 0,7 0,72 2,0 4,6

16 10,59 6 85 12 73 0,4 0,6 0,71 3,0 4,5

18 11,05 1 14 7 7 0,3 0,1 0,70 2,3 0,8

20 12,50 1 14 7 7 0,4 0,1 0,69 3,5 0,9

206 2.914 100 2.814 2 10,5 14,8 57,30

piante

matricine

piante

da

tagliare

Area

basimetric

a matricine

Area

basimetrica

della

ripresa

Volume

matric.

n° n° n° mq mq mc mc q.li

22481 771 21710 16,2 81,0 114,2 442,1 4421,00

PARAMETRI DENDROMETRICI AD ETTARO CEDUO MATRICINATO DI CERRO CON SUBORDINATE ALTRE

LATIFOGLIE DECIDUE

TAGLIO MATRICINATO CON RILASCIO DI MATRICINE

Area di saggio n° 1 mq. 706,5

Comune: Montemurro

Località: Bosco Donna Leandra

Foglio 39 Particelle catastali 5-78

Ha: 7.71.49

Volume da prelevare

SITUAZIONE PER SUPERFICIE UTILIZZABILE DI HA 7.71.49

Totali

SITUAZIONE PER ETTARO

y = 4,1523ln(x) - 1,1873 R² = 0,9007

0

2

4

6

8

10

12

14

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22

A

l

t

e

z

z

a

Diametro ad 1,30 m. da terra

Curva ipsometrica ADS 1

Classe di

diametro

H

compensat

a

N° di

piante

a.d.s.

N° di

piante ad

ha

matricine

da

rilasciare

N° piante

da tagliare

Area

basimetric

a matricine

Area

basimetrica

della ripresa

Coeff. di

riduzione

Volum

e

matric.

Volume

da

prelevar

e

cm m n° n°/ha n°/ha n°/ha mq mq % mc mc

4 6,00 23 325 0 325 0,0 0,9 0,79 0,0 4,3

6 6,60 58 821 5 816 0,0 2,8 0,77 0,0 14,2

8 7,28 55 778 20 758 0,2 3,2 0,75 1,1 17,5

10 7,86 43 608 22 586 0,3 2,8 0,74 1,7 16,3

12 8,55 10 142 19 123 0,3 0,7 0,73 1,9 4,4

14 9,35 9 127 18 109 0,4 0,7 0,72 2,7 4,7

16 10,68 5 71 8 63 0,3 0,6 0,71 2,3 4,5

18 12,07 2 28 8 20 0,3 0,2 0,69 2,5 1,7

205 2.900 100 2.800 2 11,9 12,2 67,60

piante

matricine

piante

da

tagliare

Area

basimetric

a matricine

Area

basimetrica

della

ripresa

Volume

matric.

n° n° n° mq mq mc mc q.li

22373 771 21602 13,9 91,8 94,1 521,5 5215,00

Comune: Montemurro

Località: Bosco Donna Leandra

Foglio 39 Particelle catastali 5-78

Ha: 7.71.49

Area di saggio n° 2 mq. 706,5

SITUAZIONE PER ETTARO

Totali

SITUAZIONE PER SUPERFICIE UTILIZZABILE DI HA 7.71.49

Volume da prelevare

PARAMETRI DENDROMETRICI AD ETTARO CEDUO MATRICINATO DI CERRO CON SUBORDINATE ALTRE

LATIFOGLIE DECIDUE

TAGLIO MATRICINATO CON RILASCIO DI MATRICINE

y = 3,2926ln(x) + 0,5008 R² = 0,8483

0,00

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

A

l

t

e

z

z

a

Diametro ad 1,30 m. da terra

Curva ipsometrica ADS 2

Classe di

diametro

H

compensat

a

N° di

piante

a.d.s.

N° di

piante ad

ha

matricine

da

rilasciare

N° piante

da tagliare

Area

basimetric

a matricine

Area

basimetrica

della ripresa

Coeff. di

riduzione

Volum

e

matric.

Volume

da

prelevar

e

cm m n° n°/ha n°/ha n°/ha mq mq % mc mc

6 6,50 14 198 0 198 0,0 0,7 0,78 0,0 3,5

8 7,40 12 170 11 159 0,1 0,7 0,75 0,6 3,9

10 7,96 18 255 12 243 0,2 1,2 0,74 1,2 7,1

12 8,55 23 325 11 314 0,2 1,8 0,73 1,2 11,2

14 9,55 13 184 17 167 0,4 1,2 0,72 2,8 8,3

16 10,89 15 212 16 196 0,5 1,8 0,70 3,8 13,7

18 11,47 7 99 15 84 0,6 0,9 0,70 4,8 7,2

20 12,65 2 28 11 17 0,6 0,2 0,69 5,2 1,7

22 13,51 1 14 7 7 0,4 0,1 0,69 3,7 0,9

105 1.485 100 1.385 3 8,6 23,3 57,50

piante

matricine

piante

da

tagliare

Area

basimetric

a matricine

Area

basimetrica

della

ripresa

Volume

matric.

n° n° n° mq mq mc mc q.li

11457 771 10685 23,1 66,3 179,8 443,6 4436,00

PARAMETRI DENDROMETRICI AD ETTARO CEDUO MATRICINATO DI CERRO CON SUBORDINATE ALTRE

LATIFOGLIE DECIDUE

TAGLIO MATRICINATO CON RILASCIO DI MATRICINE

Comune: Montemurro

Località: Bosco Donna Leandra

Foglio 39 Particelle catastali 5-78

Ha: 7.71.49

Area di saggio n° 3 mq. 706,5

SITUAZIONE PER ETTARO

Totali

SITUAZIONE PER SUPERFICIE UTILIZZABILE DI HA 7.71.49

Volume da prelevare

y = 5,3956ln(x) - 3,9866 R² = 0,9348

0,00

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

16,00

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24

A

l

t

e

z

z

e

Diametro ad 1,30 m. da terra

Curva ipsometrica ADS 3

ADS N° piante

matricin

e

N° piante

da tagliare

Area

basimetrica

matricine

Area

basimetrica

della

ripresa

Volume

matric.

n° n° n° n° mq mq mc mc q.li

1 22481 771 21710 16,2 81,0 114,2 442,1 4421,00

2 22373 771 21602 13,9 91,8 94,1 521,5 5215,00

3 11457 771 10685 23,1 66,3 179,8 443,6 4436,00

Media 18770 771 17999 17,7 79,7 129,4 469,1 4690,67

SITUAZIONE MEDIA PER SUPERFICIE UTILIZZABILE DI HA 7.71.49

Volume da prelevare

LegendaPiste forestali

!( Aree di SaggioStralcio Catasto Montemurro

MONTEMURRO

SPINOSO

GRUMENTO NOVA

!(

!(

!(3

2

1

SCALA 1:4.000

Dott. For. Antonio SatrianoVia Verrastro 19

85100 Potenza (Pz)

Dott. For. Giovanni MarcantonioC\da Pocamato 29/A85055 - Picerno (Pz)

4

6

71

72119

12074

75

76

77

78

strada

7

8

5

24

44

Area di interventoAree boscate ad evoluzione naturaleda preservare al taglio ai sensi dellaD.G.R. 655/2008

.

Inquadramento generale dell'area - Comune di Montemurrro (Pz)

LegendaLimiti amministrativiArea di interventoAree boscate ad evoluzione naturale

MONTEMURRO

SPINOSO

GRUMENTO NOVA

Montemurro

Spinoso

Grumento Nova

Sarconi

Viggiano

SCALA 1:25.000

.

Dott. For. Antonio SatrianoVia Verrastro 19

85100 Potenza (Pz)

Dott. For. Giovanni MarcantonioC\da Pocamato 29/A85055 - Picerno (Pz)

Inquadramento corografico dell'area di intervento - Comune di Montemurrro (Pz)

LegendaPiste forestali

!( Aree di Saggio

MONTEMURRO

SPINOSO

GRUMENTO NOVA

!(

!(

!(3

2

1

SCALA 1:4.000

Dott. For. Antonio SatrianoVia Verrastro 19

85100 Potenza (Pz)

Dott. For. Giovanni MarcantonioC\da Pocamato 29/A85055 - Picerno (Pz)

4

6

71

72

119120

74

75

76

77

78

strada

7

8

5

24

44

Stralcio Catasto MontemurroArea di interventoAree boscate ad evoluzione naturaleda preservare al taglio ai sensi dellaD.G.R. 655/2008

.

Inquadramento catastale dell'area di intervento - Comune di Montemurrro (Pz)

Inquadramento corografico dell'area di intervento rispetto alla Rete Natura 2000 - Comune di Montemurrro (Pz)

LegendaArea di interventoAree boscate ad evoluzione naturaleZSC - IT9210143ZPS - IT9210271Limiti amministrativi

MONTEMURRO

SPINOSO

GRUMENTO NOVA

Montemurro

Spinoso

Grumento Nova

Sarconi

Viggiano

SCALA 1:25.000

.

Dott. For. Antonio SatrianoVia Verrastro 19

85100 Potenza (Pz)

Dott. For. Giovanni MarcantonioC\da Pocamato 29/A85055 - Picerno (Pz)

Inquadramento corografico dell'area di intervento rispetto alla zonizzazione del Parco - Comune di Montemurrro (Pz)

LegendaP. N. App. Lucano - ZONE

123Limiti amministrativiArea di interventoAree boscate ad evoluzione naturale

MONTEMURRO

SPINOSO

GRUMENTO NOVA

Montemurro

Spinoso

Grumento Nova

Sarconi

Viggiano

SCALA 1:25.000

.

Dott. For. Antonio SatrianoVia Verrastro 19

85100 Potenza (Pz)

Dott. For. Giovanni MarcantonioC\da Pocamato 29/A85055 - Picerno (Pz)

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NATURA 2000 - STANDARD DATA FORMFor Special Protection Areas (SPA), Proposed Sites for Community Importance (pSCI),Sites of Community Importance (SCI) and for Special Areas of Conservation (SAC)

SITE IT9210143

SITENAME Lago Pertusillo

TABLE OF CONTENTS

1. SITE IDENTIFICATION2. SITE LOCATION3. ECOLOGICAL INFORMATION4. SITE DESCRIPTION5. SITE PROTECTION STATUS6. SITE MANAGEMENT7. MAP OF THE SITE

1. SITE IDENTIFICATION

1.1 Type 1.2 Site code

B IT9210143

1.3 Site name

Lago Pertusillo

1.4 First Compilation date 1.5 Update date

1995-11 2017-01

1.6 Respondent:

Name/Organisation: Regione Basilicata Dip. Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità UfficioTutela della Natura

Address:       Viale della Regione Basilicata 5 - 85100 Potenza       

Email:

Date site proposed as SCI: 1995-09

Date site confirmed as SCI: No data

Date site designated as SAC: 2017-01

National legal reference of SAC designation: DM 11/01/2017 - G.U. 28 del 03-02-2017

2. SITE LOCATION

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2.1 Site-centre location [decimal degrees]:

Longitude15.961389

Latitude40.280556

2.2 Area [ha]: 2.3 Marine area [%]

2042.0 0.0

2.4 Sitelength [km]:

0.0

2.5 Administrative region code and name

NUTS level 2 code Region Name

ITF5 Basilicata

2.6 Biogeographical Region(s)

Mediterranean(100.0%)

3. ECOLOGICAL INFORMATION

3.1 Habitat types present on the site and assessment for them

Annex I Habitat types Site assessment

Code PF NPCover[ha]

Cave[number]

Dataquality

A|B|C|D A|B|C

            RepresentativityRelativeSurface

Conservation Global

3280 

    61.26    G  B  C  B  C 

91AA 

    224.62    G  B  B  B  B 

91M0 

    653.45    G  A  B  B  A 

9340 

    20.42    G  C  C  B  B 

for the habitat types that can have a non-priority as well as a priority form (6210, 7130, 9430) enterPF:"X" in the column PF to indicate the priority form.

in case that a habitat type no longer exists in the site enter: x (optional)NP: decimal values can be enteredCover: for habitat types 8310, 8330 (caves) enter the number of caves if estimated surface is notCaves:

available. G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data withData quality:

some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation)

3.2 Species referred to in Article 4 of Directive 2009/147/EC and listed in Annex II of Directive

92/43/EEC and site evaluation for them

Species Population in the site Site assessment

G CodeScientificName

S NP T Size Unit Cat. D.qual. A|B|C|D A|B|C

            Min Max     Pop. Con. Iso. Glo.

B A086Accipiternisus

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A168Actitishypoleucos

    c        P  DD  D       

B A324Aegithaloscaudatus

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A229 Alcedo atthis     p        P  DD  C  B  B  C 

B A054 Anas acuta     c  10  20  i    G  C  C  C  C 

B A054 Anas acuta     w  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A056 Anas clypeata     c  10  15  i    G  C  C  C  C 

B A056 Anas clypeata     w  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A052 Anas crecca     w  30  50  i    G  C  C  C  C 

B A052 Anas crecca     c  40  60  i    G  C  C  C  C 

B A050 Anas penelope     w  160  200  i    G  C  C  C  C 

B A050 Anas penelope     c  160  200  i    G  C  C  C  C 

B A053Anasplatyrhynchos

    w  20  30  i    G  C  C  C  C 

B A053Anasplatyrhynchos

    p  7  8  p    G  C  C  C  C 

B A055Anasquerquedula

    c  50  50  i    G  C  C  C  C 

B A051 Anas strepera     c  20  25  i    G  C  C  C  C 

B A051 Anas strepera     w  15  20  i    G  C  C  C  C 

B A257Anthuspratensis

    w        P  DD  C  B  C  C 

B A028 Ardea cinerea     c  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A028 Ardea cinerea     w  2  3  i    G  C  C  C  C 

B A024Ardeolaralloides

    c        P  DD  D       

B A218 Athene noctua     p        P  DD  D       

B A059 Aythya ferina     w  10  10  i    G  D       

B A059 Aythya ferina     p  20  30  i    G  D       

B A059 Aythya ferina     c  20  30  i    G  D       

B A087 Buteo buteo     p        P  DD  C  B  C  C 

B A364Cardueliscarduelis

    p        C  DD  C  B  C  C 

B A335Certhiabrachydactyla

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A288 Cettia cetti     p        P  DD  C  B  C  C 

B A031 Ciconiaciconia

    c        R  DD  D       

B A030 Ciconia nigra     c  1  2  i    G  B  C  B  B 

B A081Circusaeruginosus

    c  1  2  i    G  D       

B A082Circuscyaneus

    c        R  DD  C  B  C  C 

B A208Columbapalumbus

    p        C  DD  C  B  C  C 

B A349 Corvus corone     p        C  DD  C  B  C  C 

B A212Cuculuscanorus

    r        P  DD  C  B  C  C 

B A237Dendrocoposmajor

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A240Dendrocoposminor

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A027 Egretta alba     w  2  3  i    G  C  C  C  C 

B A027 Egretta alba     c  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A026Egrettagarzetta

    c  5  6  i    G  C  C  C  C 

R 1279Elaphequatuorlineata

    p        P  DD  C  B  C  B 

B A377Emberizacirlus

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A269Erithacusrubecula

    p        C  DD  C  B  C  C 

B A096Falcotinnunculus

    p  2  3  p    G  C  B  C  C 

B A359Fringillacoelebs

    p        C  DD  C  B  C  C 

B A125 Fulica atra     r  8  10  p    G  C  B  C  C 

B A125 Fulica atra     w  30  30  i    G  C  B  C  C 

B A125 Fulica atra     c  30  30  i    G  C  B  C  C 

B A153Gallinagogallinago

    w  5  5  i    G  C  C  C  C 

B A604Larusmichahellis

    w  20  20  i    G  D       

B A604Larusmichahellis

    c  10  15  i    G  D       

B A246Lullulaarborea

    p  5  5      G  C  B  C  C 

B A271Lusciniamegarhynchos

    r        P  DD  C  B  C  C 

M 1355 Lutra lutra     p        P  DD  C  B  B  B 

B A230Meropsapiaster

    r  10  10  p    G  C  B  C  C 

B A230Meropsapiaster

    c        P  DD  C  B  C  C 

Miliaria

B A383 calandra     p        P  DD  C  B  C  C 

B A073Milvusmigrans

    r  5  5  p    G  C  B  C  B 

B A073Milvusmigrans

    c  15  15  i    G  C  B  C  B 

B A074 Milvus milvus     w  10  15  i    G  C  B  C  B 

B A074 Milvus milvus     p  5  5      G  C  B  C  B 

B A262 Motacilla alba     p        P  DD  C  B  C  C 

B A261Motacillacinerea

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A337 Oriolus oriolus     r        P  DD  C  B  C  C 

B A214 Otus scops     r  4  5  p    G  C  B  C  C 

B A329Paruscaeruleus

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A330 Parus major     p        P  DD  C  B  C  C 

B A325Paruspalustris

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A017Phalacrocoraxcarbo

    c  20  30  i    G  C  B  C  C 

B A017Phalacrocoraxcarbo

    w  20  30  i    G  C  B  C  C 

B A235 Picus viridis     p        P  DD  C  B  C  C 

B A005Podicepscristatus

    c  70  80  i    G  C  B  C  C 

B A005Podicepscristatus

    w  70  80  i    G  C  B  C  C 

B A005Podicepscristatus

    r  10  10  p    G  C  B  C  C 

B A266Prunellamodularis

    w        C  DD  C  B  C  C 

F 1136 Rutilus rubilio     p        P  DD  C  C  B  B 

B A332 Sitta europaea     p        P  DD  C  B  C  C 

B A210Streptopeliaturtur

    r        P  DD  C  B  B  C 

B A311Sylviaatricapilla

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A004Tachybaptusruficollis

    w  10  15  i    G  C  B  C  C 

B A004Tachybaptusruficollis

    r  5  5  p    G  C  B  C  C 

A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, I = Invertebrates, M = Mammals, P = Plants, R = ReptilesGroup: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any publicS:

access enter: yes in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)NP:

p = permanent, r = reproducing, c = concentration, w = wintering (for plant and non-migratoryType:species use permanent)

i = individuals, p = pairs or other units according to the Standard list of population units andUnit:codes in accordance with Article 12 and 17 reporting (see )reference portal

C = common, R = rare, V = very rare, P = present - to fill if data areAbundance categories (Cat.):deficient (DD) or in addition to population size information

G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data withData quality:some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation); VP = 'Very poor' (use this category only, if noteven a rough estimation of the population size can be made, in this case the fields for population sizecan remain empty, but the field "Abundance categories" has to be filled in)

3.3 Other important species of flora and fauna (optional)

Species Population in the site Motivation

Group CODEScientificName

S NP Size Unit Cat.SpeciesAnnex

Othercategories

          Min Max   C|R|V|P IV V A B C D

F  5539 Alburnusalburnus

          P            X 

P    Alnus cordata           P        X     

P   Anacamptispyramidalis (L.)Rich

          P          X   

P   Arisarumproboscideum(L.) Savi

          P      X       

P   ArumcylindraceumGasp.

          P      X       

P   Asarumeuropaeum

          P      X       

P   Barliarobertiana

          P      X       

P   Bryonia dioicaJacq.

          P            X 

A  2361  Bufo bufo           P            X 

P   CarduuscorymbosusTen.

          P        X     

P   Cirsiumpalustre (L.)Scop.

          P      X       

P   Crocuslongiflorus Raf.

          P      X       

F  5617 Cyprinuscarpio

          P            X 

P   Digitalismicrantha Roth

          P        X     

P   Echinopssiculus Strobl

          P        X     

P   Epipactishelleborine (L.)Crantz

          P          X   

P   Euphorbiacorallioides L.

          P        X     

A    Glis glis           P            X 

Hierophis

R  5670  viridiflavus           P          X   

P   Knautia lucana(Lacaita) Szabo

          P        X     

R  5179 Lacertabilineata

          P          X   

P   Lathyrusjordanii Ten.

          P        X     

F   Leuciscuscephalus

          P            X 

A   Lissotritonitalicus

          P      X    X   

P   

Malusflorentina(Zuccagni) C.K. Schneid.

          P            X 

R  2469  Natrix natrix           P          X   

P   Neottianidus-avis (L.)Rich.

          P          X   

F   Onchorynchusmykiss

          P            X 

P   OphrysbertoloniiMoretti

          P          X   

P   Orchispapilionacea L.

          P          X   

A   Pelophylax kl.hispanica

          P          X   

R  1250  Podarcis sicula           P          X   

P  1849 Ruscusaculeatus

          P          X   

F   Salmo truttafario

          P            X 

P   Scabiosapseudisetensis(Lacaita) Pign.

          P        X     

P   Scabiosauniseta Savi

          P        X     

R  2471  Vipera aspis           P          X   

A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, Fu = Fungi, I = Invertebrates, L = Lichens, M =Group:Mammals, P = Plants, R = Reptiles

for Birds, Annex IV and V species the code as provided in the reference portal should be usedCODE:in addition to the scientific name

in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any publicS:access enter: yes

in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)NP: i = individuals, p = pairs or other units according to the standard list of population units and codesUnit:

in accordance with Article 12 and 17 reporting, (see )reference portal Abundance categories: C = common, R = rare, V = very rare, P = presentCat.:

Annex Species (Habitats Directive), National Red List data; Motivation categories: IV, V: A: B:Endemics; International Conventions; other reasonsC: D:

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4. SITE DESCRIPTION

4.1 General site character

Habitat class % Cover

N16 46.0

N08 1.0

N06 30.0

N12 3.0

N23 1.0

N15 12.0

N18 1.0

N20 4.0

N21 2.0

Total Habitat Cover 100

Other Site CharacteristicsIl sito Lago Pietra del Pertusillo ha un?estensione di 2039 ettari, di cui il 30 % è rappresentato dallo specchiod?acqua del lago. Gran parte del territorio del Sic è caratterizzato da querceti caducifogli le cui speciedominanti sono Quercus cerris e Q. frainetto, riconducibili all?habitat 91MO, principalmente diffusi nelleproprietà pubbliche di Bosco Maglie, sulla sponda sud del Lago e Bosco dell?Aspro su quella nord. NellaZona della diga, sulla sponda nord del lago, su un versante principalmente esposto a sud si rinviene l'habitat91AA* caratterizzato da formazioni a Q. virgiliana. Nelle proprietà private, i querceti sono governati a ceduo,mentre nelle proprietà pubbliche sono governati ad alto fusto. Da sottolineare la tendenza del farnetto asovrapporsi alla roverella, soprattutto nelle aree prossime alla riva del lago. Lungo i torrenti che sfociano nellago e nelle zone limitrofe alle aste fluviali, si rinvengono lembi di vegetazione arborea a Populus sp e Salixsp.. Questi ambienti rivestono un ruolo ecologico molto importante poichè rappresentano l'habitat dinumerose specie animali, ad esempio la lontra, segnalata lungo le rive del fiume Agri. Da evidenziare neipressi della diga lungo un versante fortemente acclive principalmente esposto a sud la presenza di un lembodi foresta sempreverde a Quercus ilex in passato gestito a ceduo, caratterizzato dall'abbondanza diViburnum tinus. Soprattutto lungo la sponda nord del lago sono presenti, su piccole superficie disposte amacchia di leopardo, pinete artificiali di Pinus sp. e Cupressus sp. e Robinia pseudoacacia, spesso conevidenti segni di degradazione. Nell?area del Sic ricadente nel Comune di Grumento Nova sono presentiaziende agricole che praticano un?agricoltura di tipo intensivo, mentre lungo il versante del Comune diMontemurro sono presenti numerosi terreni ex coltivi che vengono utilizzati a pascolo. Le attività zootecniche(allevamenti e pascolo nel loro insieme) all?interno del SIC Lago Pertusillo presentano una modestaconsistenza ed una intensità che, complessivamente, può ritenersi di bassa entità e non determinante unainfluenza significativa. Poche sono le aziende agricole convenzionali, la maggior parte sono piccoli ?nucleiproduttivi? a conduzione e proprietà familiare. Esse presentano diverse strutture aziendali (case, capannoni,stalle, recinzioni ecc.), una policoltura sia arborea che erbacea unita all?allevamento principalmente caprinoe ovino (agnelli da carne Gentile di Puglia). Il sito è caratterizzato dai seguenti habitat: ? 3280 ?Fiumimediterranei a flusso permanente con vegetazione dell?alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari diSalix e Populus alba? ? 91M0 ?Foreste pannonico-Balcaniche di cerro e rovere? con dominanza di Cerro eFarnetto ? 91AA* ?Boschi orientali di quercia bianca? ? 9340?Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia?

4.2 Quality and importance4.2. QUALITÀ E IMPORTANZA Il sito rappresenta un importante punto di collegamento con altri sic limitrofi(Monte Raparo, Monte Vulturino, Monte Sirino. Inoltre il lago rappresenta l?habitat ideale per moltissimiuccelli sia migratori che stanziali. Da sottolineare la presenza della lontra specie in via di estinzione. Dalpunto di vista della vegetazione si sottolinea la presenza di Quercus frainetto, da un punto di vista floristicoanche se non sono state rilevate specie presenti nell?allegato II della direttiva, è da sottolineare la presenzadi alcune specie endemiche come Alnus cordata, Arum lucanum, Digitalis micrantha, Echinops siculus,Euphorbia corallioides, Lathyrus jordanii, Scabiosa pseudisetensis, e di Ruscus aculeatus presentenell?allegato V della direttiva, Per quanto concerne l?aggiornamento del formulario standard NATURA 2000,rispetto al precedente 20/06/2002, sono state inserite 26 nuove entità vegetali. Non sono presenti specievegetali di interesse prioritario (allegato II della Direttiva 92/43/CEE); sono presenti 6 specie inserite nelleliste rosse delle piante d'Italia (Conti et al. 1997) (motivazione A); 8 entità con motivazione B, 6 speciepresente in altre convenzioni (motivazione C) e altre 4 entità importanti della flora in quanto caratteristiche

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Type [%]

Public

National/Federal 0State/Province 0Local/Municipal 0Any Public 70

Joint or Co-Ownership 0Private 20Unknown 0sum 90

degli habitat di pertinenza e con valore di bioindicazione (motivazione D). L' habitat 91AA* è di interesseprioritario e viene segnalato con la sigla (*). Rispetto all?aggiornamento precedente 20/06/2002 sono statiriscontrati 4 nuovi habitat: 3280, 91M0, 91AA* e 9340. L'habitat 3150: Laghi eutrofici naturali convegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition è stato eliminato poichè trattasi di un invaso artificiale chedurante il periodo siccitoso estivo e soprattutto nelle annate scarsamente piovose subisce delle ampievariazioni del livello idrico impedendo così alla vegetazione acquatica caratteristica di questa tipologia dihabitat d'insediarsi; il codice habitat è stato sostituito con il codice corine biotope 22.1. Le sponde del lagosono anch'esse prive di vegetazione delle sponde per le stesse motivazioni e sono colonizzate nei periodi incui il livello del lago scende, da una vegetazione nitrofila abbondantemente sfruttata dal pascolo.

4.4 Ownership (optional)

4.5 DocumentationAITAL. Corbetta F., Orsino F., 1979 Osservazioni fitosociologiche sulla vegetazione forestale dell’AppenninoLucano. Brichetti P. e Massa B. 1998 – Check-list degli Uccelli italiani aggiornata a tutto il 1997. Brichetti P. eFracasso G. 2003 – Ornitologia italiana, Vol. 1 – Gaviidae-Falconidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna.Brichetti P. e Fracasso G. 2004, – Ornitologia italiana, Vol. 2 – Tetraonidae-Scolopacidae. Alberto PerdisaEditore, Bologna. Brichetti P. e Fracasso G. 2006 – Ornitologia italiana, Vol. 3 – Sterciraridae-Caprimulgidae.Alberto Perdisa Editore, Bologna. Brichetti P. e Fracasso G. 2007 – Ornitologia italiana, Vol. 4 –Apodidae-Prunellidae. Alberto Perdisa Editore, Bologna. Bulgarini F., Calvario E., Fraticelli F., Petretti F.,Sarrocco S. 1998. Libro Rosso degli animali d'Italia. Vertebrati. Roma : WWF Italia Calvario E., Gustin M.,Sarrocco S., Gallo-Orsi U., Bulgarini F., Fraticelli F., 1999. Nuova Lista Rossa degi uccelli nidificanti in Italia.Rivista italiana di Ornitologia 69: 3-43 Consiglio Della Comunità Economica Europea, 1979. Direttiva “Uccelli”n. 79/409 CEE relativa alla conservazione degli uccelli selvatici. Bruxelles. Consiglio Della ComunitàEconomica Europea, 1992. Direttiva “Habitat” n. 92/43 CEE. Bruxelles. Conti F., Manzi A., Pedrotti F., 1992Lista rossa delle piante d’Italia S. B. I. e WWF Italia. Conti F., Manzi A., Pedrotti F., 1997 Liste Rosseregionali delle piante d’Italia. Dipartimento di Botanica ed Ecologia, Università di Camerino, Camerino 139 pp.Corbetta F., Pirono G.F., 1996 La flora e le specie vegetale di interesse fitogeologico in Basilicata, in RisorsaNatura, in Basilicata, Regione Basilicata nà 5-6 : 127 - 142. Costantini G., Bellotti A., Mancino G., BorghettiM., Ferrara A., 2006 Carta Forestale della Basilicata. Atlante INEA. Fascetti S., Cerone G., Romano A.,Sordetti R., 1999. Indagini preliminari sulle orchidaceae in Basilicata : censimento e caratteristicheecologiche. 94° Congresso della Società Botanica Italiana : 105 Ferrara. Fascetti S., Navazio G., 2005Specie Protette Vulnerabili e Rare della flora Lucana Galesi R., (Dipartimento di scienze chimiche Universitàdi catania). 2000 Orchidee di Moliterno (Potenza Basilicata) e d’intorni. Giros notizie Articoli 14-2000. LipuSettore Conservazione Nazionale – Rapporto finale sul progetto di ricerca “L'importanza della costa ionicalucana quale rotta migratoria degli Uccelli”. Palumbo G., Fulco E., De Bei a., 2008. Ricerca e conservazionedell'avifauna nel territorio di Tricarico (MT). Il Lanario Regione Basilicata. Dipartimento Ambiente, Territorio ePolitiche della Sostenibilità – Ufficio Tutela della Natura, 2010. Sistema Ecologico Funzionale Territoriale(Programma Operativo 2000-2006). Schiavone E., Montemurro perla dell'Alta Val d'Agri, 1990. Comune diMontemurro (PZ). Sorace A., Gustin M., Zintu F., 2008. Monitoraggio della comunità Ornitica. In: Bellini., CilloN., Giacoia V., Gustin M., 7eds) 2008. L'Avifauna di interesse comunitario delle gravine ioniche. Oasi LIPUGravina di Laterza, Laterza (TA). http://www.animalieanimali.it http://www.animaliitaliani.comhttp://www.animalinelmondo.com http://www.aptbasilicata.it http://www.basilicatanet.ithttp://www.comune.grumentonova.pz.it http://www.comune.montemurro.pz.it http://www.comune.spinoso.pz.ithttp://www.lipu.it http://www.parcoappenninolucano.it http://www.parcogallipolicognato.ithttp://www.retecologicabasilicata.it http://www.uccellinelmondo.it

5. SITE PROTECTION STATUS (optional)

5.1 Designation types at national and regional level:

X

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X

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Code Cover [%] Code Cover [%] Code Cover [%]

IT01 100.0

5.2 Relation of the described site with other sites:

designated at national or regional level:

Type code Site name Type Cover [%]

IT01 Parco Nazionale dell?Appennino Lucano Val d?Agri Lagonegrese = 100.0

6. SITE MANAGEMENT

6.1 Body(ies) responsible for the site management:

Organisation:ENTE PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO VALD’AGRI-LAGONEGRESE

Address:

Email:

6.2 Management Plan(s):An actual management plan does exist:

Yes

No, but in preparation

No

7. MAP OF THE SITES

INSPIRE ID:

Map delivered as PDF in electronic format (optional)

Yes No

Reference(s) to the original map used for the digitalisation of the electronic boundaries (optional).

Fg. 210 Quadr. I Tav. NE 1: 25.000 IGMI Fg. 211 Quadr. IV Tav. NO 1: 25.000 IGMI

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NATURA 2000 - STANDARD DATA FORMFor Special Protection Areas (SPA), Proposed Sites for Community Importance (pSCI),Sites of Community Importance (SCI) and for Special Areas of Conservation (SAC)

SITE IT9210271

SITENAME Appennino Lucano, Valle Agri, Monte Sirino, Monte Raparo

TABLE OF CONTENTS

1. SITE IDENTIFICATION2. SITE LOCATION3. ECOLOGICAL INFORMATION4. SITE DESCRIPTION5. SITE PROTECTION STATUS6. SITE MANAGEMENT7. MAP OF THE SITE

1. SITE IDENTIFICATION

1.1 Type 1.2 Site code

A IT9210271

1.3 Site name

Appennino Lucano, Valle Agri, Monte Sirino, Monte Raparo

1.4 First Compilation date 1.5 Update date

2007-08 2017-01

1.6 Respondent:

Name/Organisation: Regione Basilicata Dip. Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità UfficioTutela della Natura

Address:       Viale della Regione Basilicata 5 - 85100 Potenza       

Email:

1.7 Site indication and designation / classification dates

Date site classified as SPA: 2007-03

National legal reference of SPA designation D.G.R. n. 267 del 28 febbraio 2007

2. SITE LOCATION

2.1 Site-centre location [decimal degrees]:

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Longitude16.022072

Latitude40.226633

2.2 Area [ha]: 2.3 Marine area [%]

37492.0 0.0

2.4 Sitelength [km]:

0.0

2.5 Administrative region code and name

NUTS level 2 code Region Name

ITF5 Basilicata

2.6 Biogeographical Region(s)

Mediterranean(100.0%)

3. ECOLOGICAL INFORMATION

3.1 Habitat types present on the site and assessment for them

Annex I Habitat types Site assessment

Code PF NPCover[ha]

Cave[number]

Dataquality

A|B|C|D A|B|C

            RepresentativityRelativeSurface

Conservation Global

1430 

    6.0    G  C  C  C  C 

3150 

    9.0    G  B  C  B  B 

3240 

    31.0    G  B  B  B  B 

3250 

    456.0    G  B  C  B  B 

3280 

    392.0    G  B  C  B  C 

4090 

    81.0    G  B  C  B  B 

5130 

    7.0    P  D       

5330 

    92.0    P  D       

6210 

    4253.0    G  B  C  B  B 

6220

      146.0    G  B  C  B  B 

8130 

    69.0    G  B  C  B  B 

8210 

    34.0    G  A  A  A  A 

8240 

    20.0    G  B  C  B  B 

9180 

    15.0    P  A  B  B  B 

9180 

    730.94    P  A  B  B  B 

91AA 

    845.0    G  B  B  B  B 

91E0 

    3.0    P  D       

91M0 

    10515.0    G  A  B  B  A 

9210 

    2518.0    G  B  C  B  B 

9220 

    263.0    P  B  B  B  C 

9260 

    1612.0    G  C  B  C  C 

92A0 

    518.0    G  B  C  C  C 

92D0 

    3.0    G  B  C  C  C 

9340 

    3054.0    G  C  C  B  B 

for the habitat types that can have a non-priority as well as a priority form (6210, 7130, 9430) enterPF:"X" in the column PF to indicate the priority form.

in case that a habitat type no longer exists in the site enter: x (optional)NP: decimal values can be enteredCover: for habitat types 8310, 8330 (caves) enter the number of caves if estimated surface is notCaves:

available. G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data withData quality:

some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation)

3.2 Species referred to in Article 4 of Directive 2009/147/EC and listed in Annex II of Directive92/43/EEC and site evaluation for them

Species Population in the site Site assessment

G CodeScientificName

S NP T Size Unit Cat. D.qual. A|B|C|D A|B|C

            Min Max     Pop. Con. Iso. Glo.

B A085Accipitergentilis

    p  1  2  p    G  C  C  B  C 

B A086 Accipiter nisus     p  5  5  p    G  C  B  C  C 

B A168Actitishypoleucos

    c        P  DD  D       

B A324 Aegithaloscaudatus

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A247Alaudaarvensis

    p  10  15  p    G  C  B  C  C 

F 1120Alburnusalbidus

    p        P  DD  C  C  B  B 

B A229 Alcedo atthis     r        P  DD  C  A  C  C 

B A229 Alcedo atthis     p        P  DD  C  B  B  C 

B A109Alectorisgraeca

    p  3  4  p    M  B  C  A  B 

B A109Alectorisgraeca

    r        P  DD  C  C  A  A 

B A054 Anas acuta     w  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A054 Anas acuta     c  10  20  i    G  C  C  C  C 

B A056 Anas clypeata     c  10  15  i    G  C  C  C  C 

B A056 Anas clypeata     w  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A052 Anas crecca     w  30  50  i    G  C  C  C  C 

B A052 Anas crecca     c  40  60  i    G  C  C  C  C 

B A050 Anas penelope     w  160  200  i    G  C  C  C  C 

B A050 Anas penelope     c  160  200  i    G  C  C  C  C 

B A053Anasplatyrhynchos

    p  7  8  p    G  C  C  C  C 

B A053Anasplatyrhynchos

    w  20  30  i    G  C  C  C  C 

B A055Anasquerquedula

    c  50  50  i    G  C  C  C  C 

B A051 Anas strepera     c  20  25  i    G  C  C  C  C 

B A051 Anas strepera     w  15  20  i    G  C  C  C  C 

B A255Anthuscampestris

    r        P  DD  C  B  C  B 

B A257Anthuspratensis

    w        P  DD  C  B  C  C 

B A257Anthuspratensis

    p        P  DD  D       

B A259Anthusspinoletta

    w        P  DD  C  B  B  C 

B A259Anthusspinoletta

    p  20  20  p    G  C  B  C  B 

B A259Anthusspinoletta

    c        P  DD  C  B  B  C 

B A259Anthusspinoletta

    r  50  50  p    G  C  B  C  B 

B A256 Anthus trivialis     r  2  3  p    G  C  B  C  B 

B A226 Apus apus     r        P  DD  C  B  C  C 

B A091Aquilachrysaetos

    c  1  2  i    G  C  C  B  B 

B A091Aquilachrysaetos

    r  5  5  i    G  B  B  A  B 

B A028 Ardea cinerea     c  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A028 Ardea cinerea     w  2  3  i    G  C  C  C  C 

B A024Ardeolaralloides

    c        P  DD  D       

B A221 Asio otus     p  1  2  p    G  C  B  C  C 

B A218 Athene noctua     p  5  5  i    M  C  B  C  C 

B A059 Aythya ferina     p  20  30  i    P  D       

B A059 Aythya ferina     c  20  30  i    P  D       

B A059 Aythya ferina     w  10  10  i    P  D       

M 1308Barbastellabarbastellus

    p        P  DD  C  B  C  B 

F 1137Barbusplebejus

    p        P  DD  C  C  C  C 

A 5357Bombinapachipus

    p  20  20  i    G  C  B  B  B 

B A215 Bubo bubo     c        P  DD  D       

B A215 Bubo bubo     r        P  DD  C  B  A  A 

B A215 Bubo bubo     p  15  15  p    G  C  B  B  B 

B A133Burhinusoedicnemus

    r        P  DD  C  C  C  B 

B A087 Buteo buteo     p  4  5  p    G  C  B  C  B 

B A243Calandrellabrachydactyla

    r        P  DD  C  B  C  B 

M 1352 Canis lupus     p        C  DD  B  B  C  B 

B A224Caprimulguseuropaeus

    r        P  DD  C  B  C  b 

B A366Cardueliscannabina

    p  30  30  p    G  C  B  C  C 

B A364Cardueliscarduelis

    w        P  DD  C  B  C  C 

B A364Cardueliscarduelis

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A363Carduelischloris

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A363Carduelischloris

    c        P  DD  C  B  C  C 

B A363Carduelischloris

    w        P  DD  C  B  C  C 

B A365Carduelisspinus

    w        P  DD  D       

I 1088Cerambyxcerdo

    p        P  DD  C  B  C  B 

B A335Certhiabrachydactyla

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A334Certhiafamiliaris

    p  10  10  p    G  C  C  B  B 

B A288 Cettia cetti     p        P  DD  C  B  C  C 

B A136 Charadriusdubius

    r        P  DD  C  B  C  B 

B A031 Ciconia ciconia     c        R  DD  D       

B A030 Ciconia nigra     r  1  2  p    G  C  C  C  A 

B A080Circaetusgallicus

    r  2  2  i    G  B  B  C  B 

B A081Circusaeruginosus

    c  100  100  i    G  B  B  C  B 

B A082 Circus cyaneus     c        R  DD  C  B  C  C 

B A289Cisticolajuncidis

    p        P  DD  C  A  C  C 

B A373Coccothraustescoccothraustes

    w        P  DD  D       

B A373Coccothraustescoccothraustes

    c        P  DD  D       

B A208Columbapalumbus

    p  20  20  p    G  C  B  C  C 

B A231Coraciasgarrulus

    r        P  DD  B  B  C  B 

B A350 Corvus corax     p  9  11  p    G  C  B  B  B 

B A349 Corvus corone     p        P  DD  C  B  C  C 

B A347Corvusmonedula

    p        P  DD  D       

B A113Coturnixcoturnix

    r  10  11  p    G  C  C  B  C 

B A212Cuculuscanorus

    r  10  10  p    G  C  B  C  B 

B A253 Delichon urbica     r        P  DD  C  B  C  C 

B A237Dendrocoposmajor

    p  7  26  p    G  C  C  C  C 

B A238Dendrocoposmedius

    r  100  100  i    G  B  B  C  B 

B A238Dendrocoposmedius

    p  5  14  p    G  C  C  B  C 

B A240Dendrocoposminor

    p  4  4  i    M  C  C  C  C 

B A236Dryocopusmartius

    p  20  20  p    G  B  B  B  B 

B A236Dryocopusmartius

    r        P  DD  C  C  C  B 

B A027 Egretta alba     c  5  10  i    G  C  C  C  C 

B A027 Egretta alba     w  2  3  i    G  C  C  C  C 

B A026 Egretta garzetta     c  5  6  i    G  C  C  C  C 

R 1279Elaphequatuorlineata

    p        P  DD  C  A  C  A 

B A378 Emberiza cia     r  200  200  i    G  B  B  C  B 

B A378 Emberiza cia     p  20  20  p    G  C  B  C  C 

B A377 Emberiza cirlus     p  10  10  p    G  C  B  C  C 

B A382 Emberizamelanocephala

    r        P  DD  C  B  C  A 

B A269Erithacusrubecula

    p        C  DD  C  B  C  C 

B A101Falcobiarmicus

    r  3  3  i    G  B  B  C  B 

B A101Falcobiarmicus

    p  2  2  i    G  C  A  C  A 

B A095Falconaumanni

    c        P  DD  D       

B A103Falcoperegrinus

    r  8  8  i    G  A  B  C  B 

B A103Falcoperegrinus

    c  1  2  i    G  C  B  C  C 

B A103Falcoperegrinus

    p  1  1  p    G  C  B  C  C 

B A096Falcotinnunculus

    p  4  7  p    G  C  B  C  C 

B A321Ficedulaalbicollis

    r        P  DD  C  B  C  A 

B A359Fringillacoelebs

    p        C  DD  C  B  C  C 

B A360Fringillamontifringilla

    w        R  DD  D       

B A360Fringillamontifringilla

    c        R  DD  D       

B A125 Fulica atra     r  8  10  p    G  C  B  C  C 

B A125 Fulica atra     w  30  30  i    G  C  B  C  C 

B A125 Fulica atra     c  30  30  i    G  C  B  C  C 

B A244Galeridacristata

    p        P  DD  C  B  C  B 

B A244Galeridacristata

    r  300  300  i    G  B  B  C  B 

B A153Gallinagogallinago

    w  5  5  i    G  C  C  C  C 

B A342Garrulusglandarius

    p        P  DD  C  C  C  C 

B A078 Gyps fulvus     r        P  DD  C  B  C  A 

B A078 Gyps fulvus     c  3  4  i    G  B  C  B  A 

B A092Hieraaetuspennatus

    c        P  DD  D       

B A251 Hirundo rustica     p        C  DD  D       

B A233 Jynx torquilla     r  1  2  p    G  C  C  C  C 

B A338 Lanius collurio     r        P  DD  C  B  C  B 

B A341 Lanius senator     r  1  2  p    G  C  B  C  B 

B A604Larusmichahellis

    c  10  15  i    P  D       

B A604Larusmichahellis

    w  20  20  i    P  D       

B A246 Lullula arborea     p  55  55  p    G  C  B  C  C 

B A246 Lullula arborea     r  300  300  i    G  B  B  C  B 

B A271Lusciniamegarhynchos

    r  5  5  p    P  D       

M 1355 Lutra lutra     p        R  DD  A  B  C  B 

I 1062Melanargiaarge

    p        P  DD  C  B  C  B 

B A230Meropsapiaster

    r  30  30  i    G  B  B  C  B 

B A230Meropsapiaster

    c        P  DD  C  B  C  C 

B A383Miliariacalandra

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A073 Milvus migrans     c  100  100  i    G  A  B  C  B 

B A073 Milvus migrans     r  40  40  i    G  A  B  C  B 

B A074 Milvus milvus     p  10  13  p    G  B  B  B  A 

B A074 Milvus milvus     w  40  40  i    G  A  B  C  B 

B A074 Milvus milvus     c  50  50  i    G  A  B  C  B 

B A074 Milvus milvus     r  12  12  i    G  A  B  C  B 

M 1310Miniopterusschreibersii

    p        P  DD  C  B  B  B 

B A280Monticolasaxatilis

    r  13  16  p    G  C  B  B  B 

B A281Monticolasolitarius

    p        P  DD  C  A  C  B 

B A262 Motacilla alba     p        P  DD  C  B  C  C 

B A261Motacillacinerea

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A441Muscicapalatirostris

    r        P  DD  C  A  C  C 

B A319Muscicapastriata

    r  2  3  p    G  C  B  C  C 

M 1316Myotiscapaccinii

    p        P  DD  C  B  C  B 

M 1324 Myotis myotis     p        P  DD  C  B  C  B 

B A077Neophronpercnopterus

    r  10  10  i    G  A  B  B  B 

B A077Neophronpercnopterus

    c  1  2  i    G  A  B  A  A 

B A278Oenanthehispanica

    r  80  80  i    G  B  B  C  B 

B A277Oenantheoenanthe

    r  20  20  p    G  C  B  C  B 

B A337 Oriolus oriolus     r        R  DD  C  B  C  B 

B A214 Otus scops     r  4  5  p    G  C  B  C  C 

B A328 Parus ater     p        P  DD  C  B  B  C 

B A329Paruscaeruleus

    p        P  DD  C  B  C  B 

B A330 Parus major     p        C  DD  D       

B A325 Parus palustris     p        P  DD  C  B  C  C 

B A354Passerdomesticus

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A621 Passer italiae     p        P  DD  D       

B A356Passermontanus

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A072 Pernis apivorus     c  200  200  i    G  B  B  C  B 

B A072 Pernis apivorus     r  5  5  i    G  B  B  C  B 

B A357Petroniapetronia

    p        P  DD  C  B  C  B 

B A017Phalacrocoraxcarbo

    w  20  30  i    G  C  B  C  C 

B A017Phalacrocoraxcarbo

    c  20  30  i    G  C  B  C  C 

B A115Phasianuscolchicus

    p        P  DD  D       

B A273Phoenicurusochruros

    p  10  10  p    G  C  B  C  C 

B A274Phoenicurusphoenicurus

    r  100  100  i    G  B  B  C  B 

B A313Phylloscopusbonelli

    r  5  6  p    G  C  B  B  B 

B A315Phylloscopuscollybita

    p        C  DD  C  B  C  C 

B A314Phylloscopussibilatrix

    r  20  20  p    G  C  B  C  B 

B A343 Pica pica     p        P  DD  C  B  C  C 

B A235 Picus viridis     p  5  5  p    G  C  C  C  C 

B A005Podicepscristatus

    w  70  80  i    G  C  B  C  C 

B A266Prunellamodularis

    p        P  DD  D       

B A250Ptyonoprognerupestris

    p        P  DD  C  A  C  B 

B A372Pyrrhulapyrrhula

    p  3  4  p    G  C  C  B  B 

B A318Regulusignicapillus

    p  5  5  i    G  C  C  C  C 

M 1304Rhinolophusferrumequinum

    p        P  DD  C  B  C  B 

M 1303Rhinolophushipposideros

    p        P  DD  C  B  C  B 

F 1136 Rutilus rubilio     p        P  DD  C  C  C  B 

A 1175Salamandrinaterdigitata

    p        R  DD  B  B  C  B 

B A276Saxicolatorquata

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A155 Scolopaxrusticola

    w        R  DD  D       

B A361 Serinus serinus     p        C  DD  C  B  C  C 

B A332 Sitta europaea     p  70  70  p    G  C  C  B  C 

P 1883Stipaaustroitalica

    p        P  DD  C  B  C  B 

B A210Streptopeliaturtur

    r        P  DD  C  B  C  C 

B A219 Strix aluco     p  5  6  p    G  C  B  C  C 

B A311Sylviaatricapilla

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A304Sylviacantillans

    r  6  6  p    G  C  B  C  C 

B A309Sylviacommunis

    r  16  20  p    G  C  B  C  C 

B A303Sylviaconspicillata

    r        P  DD  C  B  B  B 

B A305Sylviamelanocephala

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A004Tachybaptusruficollis

    r  5  5  p    G  C  B  C  C 

B A004Tachybaptusruficollis

    w  10  15  i    G  C  B  C  C 

A 1167Trituruscarnifex

    p        R  DD  B  B  C  B 

B A265Troglodytestroglodytes

    p        P  DD  C  B  C  C 

B A286 Turdus iliacus     w  10  10  i    G  C  B  B  B 

B A283 Turdus merula     p        P  DD  C  B  C  C 

B A285Turdusphilomelos

    p  10  10  p    G  C  B  B  C 

B A285Turdusphilomelos

    w        P  DD  C  C  C  C 

B A285Turdusphilomelos

    c        P  DD  C  C  C  C 

B A285Turdusphilomelos

    r  1  2  p    G  C  C  C  C 

B A284 Turdus pilaris     p        R  DD  D       

B A284 Turdus pilaris     w  20  20  i    G  C  B  B  C 

B A287Turdusviscivorus

    p  10  10  p    G  C  C  C  C 

B A213 Tyto alba     p        P  DD  C  B  C  C 

B A232 Upupa epops     r  4  4  p    G  C  B  C  C 

A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, I = Invertebrates, M = Mammals, P = Plants, R = ReptilesGroup: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any publicS:

access enter: yes in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)NP:

p = permanent, r = reproducing, c = concentration, w = wintering (for plant and non-migratoryType:species use permanent)

i = individuals, p = pairs or other units according to the Standard list of population units andUnit:codes in accordance with Article 12 and 17 reporting (see )reference portal

C = common, R = rare, V = very rare, P = present - to fill if data areAbundance categories (Cat.):deficient (DD) or in addition to population size information

G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data withData quality:some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation); VP = 'Very poor' (use this category only, if noteven a rough estimation of the population size can be made, in this case the fields for population sizecan remain empty, but the field "Abundance categories" has to be filled in)

3.3 Other important species of flora and fauna (optional)

Species Population in the site Motivation

Group CODEScientificName

S NP Size Unit Cat.SpeciesAnnex

Othercategories

          Min Max   C|R|V|P IV V A B C D

B  A086  Accipiter nisus           P             

P    Acer lobelii           p             

P    Acer neapolitanun           p             

P    Acer platanoides           p             

P   Acerpseudoplatanus

          p             

P    Achillea lucana           p             

B    Alectoris graeca           P             

B  A221  Asio otus           P             

P    Asperula aristata           p             

P   Astragalussempervirens

          p             

P    Astragalus sirinicus           p             

P    Aubrieta columnae           p             

B    Buteo buteo           P             

P    Campanula fragilis           p             

P    Carex macrolepis           p             

P    Carex ritaibeliana           p             

P    Carlina uteka           p             

P    Celtis australis           p             

P    Cercis siliquastrum           p             

B   Certhiabrachydactyla

          P             

P   Chamaecytisushirsutus

          p             

B    Columba livia           P             

B    Columba palumbus           P             

B    Corvus corax           P             

B    Dendrocopos major           P             

B    Dendrocopos minor           P             

P    Dictamnus albus           p             

P   Doronicumorientalis

          p             

P    Draba aizoides           p             

P   Edraianthusgraminifolius

          p             

P   Ephedranebrodensis

          p             

P   Epipactismeridionalis

          p             

P   Eryngiumamethystinum

          p             

P   Euphorbiacorallioides

          p             

P   Euphorbiamyrsinites

          p             

P    Fagus sylvatica           p             

B    Falco tinnunculus           P             

P   Festucacircummediterranea

          p             

P    Galium odoratum           p             

B    Gallinula chloropus           P             

P  1657  Gentiana lutea           p    X         

P   Himantoglossumhircinum

          p             

P    Ilex aquifolium           p             

P   Juniperuscommunis

          p             

P    Koeleria splendens           p             

P   Laserpitiumgarganicum

          p             

P    Ophrys insectifera           p             

P    Ophrys lacaitae           p             

P    Ophrys lucana           p             

P    Ophrys pollinensis           p             

P    Orchis mascula           p             

P    Orchis morio           p             

P    Orchis sambucina           p             

P    Ostrya carpinifolia           p             

P    Oxytropis caputoi           p             

P   Paliurusspina-christi

          p             

P    Paris quadrifolia           p             

B    Parus ater           P             

B    Parus caeruleus           P             

B    Parus major           P             

P    Phleum hirsutum           p             

B    Picus viridis           P             

P    Pimpinella tragium           p             

P    Pistacia lentiscus           p             

P    Pistacia terebinthus           p             

P    quercus cerris           p             

P   Quercusdaienchampii

          p             

P    Quercus frainetto           p             

P    Quercus ilex           p             

P    Quercus petraea           p             

P    Quercus virgiliana           p             

A   Salamandrasalamandra

          P             

P    Salix appennina           p             

P    Sanicula europaea           p             

P   Saxifragaporophylla

          p             

P    Sesleria apennina           p             

P    Sideritis sicula           p             

B    Sitta europaea           P             

P    Sorbus graeca           p             

P    Stipa austroitalica           p             

B    Strix aluco           P             

B   Sylviamelanocephala

          P             

P    Taxus baccata           p             

P   Thalictrumaquilegifolium

          p             

P    Tilia cordata           p             

P    Trinia dalechampii           p             

A  1168  Triturus italicus           P  X           

P    Vicia serinica           p             

A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, Fu = Fungi, I = Invertebrates, L = Lichens, M =Group:Mammals, P = Plants, R = Reptiles

for Birds, Annex IV and V species the code as provided in the reference portal should be usedCODE:in addition to the scientific name

in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any publicS:access enter: yes

in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)NP: i = individuals, p = pairs or other units according to the standard list of population units and codesUnit:

in accordance with Article 12 and 17 reporting, (see )reference portal Abundance categories: C = common, R = rare, V = very rare, P = presentCat.:

Annex Species (Habitats Directive), National Red List data; Motivation categories: IV, V: A: B:Endemics; International Conventions; other reasonsC: D:

4. SITE DESCRIPTION

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Back to top4.1 General site character

Habitat class % Cover

N09 30.0

N22 10.0

N16 50.0

N08 10.0

Total Habitat Cover 100

Other Site Characteristicsterritorio prevalentemente montuoso a bassa densità demografica con caratteristiche geomorfologichepeculiari dell'Appennino meridionale (glacialismo, carsimo, fenomeni tettonici) molti habitat seminaturali(garighe, cespuglieti, pascoli xerici) sono mantenute dalle attività antropiche tradizionali (pastorizia,agricoltura di nicchia)

4.2 Quality and importanceterritorio in generale con elevato stato di conservazione, particolarmente importante per la notevole diversitàambientale e le numerose specie animali e vegetali endemiche

5. SITE PROTECTION STATUS (optional)

5.1 Designation types at national and regional level:

Code Cover [%] Code Cover [%] Code Cover [%]

IT01 100.0

6. SITE MANAGEMENT

6.2 Management Plan(s):An actual management plan does exist:

Yes

No, but in preparation

No

7. MAP OF THE SITES

INSPIRE ID:

Map delivered as PDF in electronic format (optional)

Yes No

Reference(s) to the original map used for the digitalisation of the electronic boundaries (optional).

211 III SO, 211 III 1:25000 Gauss-Boaga