COMUNE DI SEGRATE · lavoro, rispettando delicati equilibri ambientali che una volta alterati è...
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PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO (PII) “MILANO 4 YOU”
Relazione energetica
INDICE
1. PREMESSE .................................................................................................... 2
2. IL SISTEMA DI PRODUZIONE DI CALORE: LA GASSIFICAZIONE ............ 3
3. LA CENTRALE DI COGENERAZIONE E IL TELERISCALDAMENTO ........ 7
4. EMISSIONE ZERO: LE COLTURE AEROPONICHE ..................................... 10
5. ASPETTI DI SOSTENIBILITA' ENERGETICA DEI SINGOLI EDIFICI ........... 12
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Relazione energetica
1 PREMESSE
L'intervento in esame interessa una superficie di circa mq. 293.000 e prevede la realizzazione di
edifici residenziali, ad uso terziario e ad uso pubblico.
Gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2020 in campo energetico/ambientale (+20% di
produzione da fonti rinnovabili, -20% di emissione di gas serra, +20% di risparmio energetico), fatti
propri dalla Regione Piemonte nel “Manifesto per l’indipendenza energetica dal petrolio 20/20/20”
oltre alle indubbie valenze strategiche che rivestono “per condividere un benessere sobrio ma
distribuito in modo più equo; per costruire un sistema in cui il consumo delle risorse naturali, della
terra e dell’energia sia commisurato alla capacità del pianeta di rigenerare risorse che non sono
infinite [...]” aprono straordinarie occasioni per creare nuovo valore e ricchezza, nuove imprese e
lavoro, rispettando delicati equilibri ambientali che una volta alterati è impossibile ricostruire.
Le scelte energetiche sono quindi mirate su tutti gli aspetti della progettazione, dalla produzione di
energia per l'impianto di produzione di calore alle scelte architettoniche più specifiche.
In particolar modo vengono predisposte:
1) un sistema di produzione del calore a gassificazione
2) un sistema di smaltimento delle emissioni prodotte dalla centrale di produzione
3) una serie di accorgimenti atti a migliorare la sostenibilità dei singoli edifici, con l'intento di
raggiungere un livello di classe A+
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2 IL SISTEMA DI PRODUZIONE DI CALORE: LA GASSIFICAZIONE
La gassificazione delle biomasse è un processo termochimico (decomposizione termica) che
converte materiale (liquido o solido) ricco di carbonio, in un combustibile gassoso (syngas),
mediante la vaporizzazione dei componenti in esso contenuti.
La trasformazione avviene in un reattore stagno, in carenza di ossigeno e ad una temperatura
massima intorno ai 1000 °C. Tramite la gassificazione si produce direttamente dalle biomasse un
gas combustibile, denominato ”gas di sintesi” o più comunemente “syngas”.
Il gas di sintesi (syngas) viene immediatamente utilizzato da un motore endotermico, a sua volta
collegato ad un alternatore che genera corrente elettrica.
Le emissioni in atmosfera sono contenute e facilmente controllabili, in quanto la concentrazione di
inquinanti organici nelle emissioni dall’impianto è trascurabile poiché la biomassa combustibile è
portata in una prima fase di ossidazione ad una temperatura di circa 1000°C e in una seconda
fase di riduzione ad una temperatura prossima ai 500°C. La permanenza nelle due fasi ha una
durata di alcuni minuti, e il trattamento del gas tra l’uscita dal reattore e l’entrata nel motore
endotermico assicura un combustibile pulito.
La biomassa da gassificare, per evitare l’uso di combustibili sussidiari, deve avere un contenuto in
ceneri al massimo del 15% e un tenore di sostanza secca maggiore del 60% all’ingresso del
reattore. Questi vincoli impongono il condizionamento del materiale prima della gassificazione.
Quando si genera energia da biomassa, estraendo l’energia immagazzinata nei componenti
chimici, l’ossigeno presente nell’atmosfera si combina con il carbonio e produce, tra l’altro, anidride
carbonica, uno dei principali gas responsabile dell’effetto serra. Tuttavia, la stessa quantità di
anidride carbonica è assorbita dall’atmosfera durante la crescita delle piante. Il processo è quindi
ciclico. Fino a quando le biomasse utilizzate a fini energetici sono rimpiazzate con nuove
biomasse, l’immissione netta di anidride carbonica nell’atmosfera è nulla.
La brevità del periodo di ripristino fa si che le biomasse rientrino tra le fonti energetiche rinnovabili,
in quanto il tempo di sfruttamento della sostanza è paragonabile a quello di rigenerazione. Poiché
nel concetto di rinnovabilità di una fonte energetica è insita anche la sostenibilità ambientale, sarà
necessario che le biomasse, con particolare riferimento a quelle di origine forestale, provengano
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da pratiche aventi impatto ambientale trascurabile o nullo.
1. Taglio dell’erba su tutto il territorio comunale
2. Trasformazione dell’erba tagliata in biomassa di scarto
3. Produzione di energia dall’impianto amento
4. Immissione della CO2 prodotta dall’impianto in serre
aeroponiche per la coltura di alimenti vegetali
5. Fornitura di alimenti vegetali gratuiti e a chilometro
zero per gli abitanti del quartiere
6. Utilizzo degli scarti vegetali come compost per la
concimazione del terreno
Il processo consente di utilizzare qualsiasi tipologia di biomassa, con rendimenti attorno al 28% pur
in impianti di piccole dimensioni (<1 MW). Anche il rapporto tra l’energia elettrica prodotta e quella
termica è ottimale ai fini del recupero energetico.
In termini di rendimento elettrico, per gli impianti a combustione tradizionali si va da un massimo
del 24-25% in impianti molto grandi (> 5 MW) per scendere fino a rendimenti del 14-16% in
impianti piccoli (< 1 MW).
Il meccanismo di trasformazione si basa sulla parziale combustione della biomassa in assenza di
fiamma, ottenuta facendovi fluire una miscela calda di residui di combustione ad elevata
temperatura e di ossigeno in bassa percentuale.
Utilizzando aria o ossigeno, la reazione totale di gassificazione è complessivamente esotermica,
motivo per cui il processo si mantiene attivo autonomamente, consumando per il suo
mantenimento solo una parte dell’energia contenuta nella biomassa in processo.
La scelta dell’agente di gassificazione tiene conto dei seguenti aspetti:
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• ARIA. E’ la tecnologia più semplice ed economica, ma il gas ottenuto ha basso potere
calorifico, data l’ elevata presenza di azoto;
• OSSIGENO. Costoso, ma l’ assenza di azoto consente di ottenere buoni valori di potere
calorifico;
• VAPORE. E’ più economico dell’ ossigeno, ed il gas ottenuto ha un maggiore contenuto di
idrogeno, ma il processo è complessivamente endotermico.
Il potere calorifico del syngas ottenuto è conseguenza diretta della sua composizione, per cui
esistono differenze importanti tra le varie miscele. Ad esempio, il syngas ottenuto utilizzando
ossigeno come comburente ha potere calorifico quasi doppio di quello ottenuto utilizzando aria, a
causa del’ elevata presenza di azoto (gas inerte) nel secondo caso.
Le diverse modalità di gassificazione si differenziano innanzitutto sulla base della tipologia del
Gassificatore.
Esistono infatti 3 diversi tipi di reattori:
a) gassificatore a letto fisso: la gassificazione viene realizzata facendo interagire una corrente
gassosa contenente ossigeno e vapore con un letto di combustibile solido in lento
movimento discendente; nella parte inferiore del reattore è presente una griglia, che
sostiene la biomassa e consente contemporaneamente il passaggio dell’aria e lo scarico
delle ceneri;
b) gassificatore a letto fluido: le particelle di combustibile solido reagiscono con una corrente
di H2O ed O2 che, alimentata dal basso, le mantiene in sospensione;
c) gassificatore a letto trascinato: le particelle di combustibile solido, molto piccole, vengono
trascinate dal gas ossidante, muovendosi nella stessa direzione e quasi alla stessa velocità
del gas.
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Nel caso di impianti di piccola e media potenza viene solitamente preferito il gassificatore a letto
fisso, in quanto presenta caratteristiche particolarmente interessanti:
• Ridotto fabbisogno di ossidante e possibilità di gassificazione ad aria; se nel letto fluido si
può ancora utilizzare aria (senza sfruttarne a pieno la potenzialità), nel letto trascinato è
necessario l’ uso di O2;
• Elevata efficienza di conversione, grazie agli elevati tempi di contattamento tra le fasi;
• Ottenimento di ceneri solidificate in forma agglomerata, che possono essere facilmente
rimosse dal fondo del gassificatore;
• Buona tolleranza sul campo di umidità del combustibile;
• Buona tolleranza sulla granulometria del combustibile;
• Tecnologia semplice, con bassi costi di gestione.
Il principale svantaggio della soluzione a letto fisso risiede nell’impossibilità di lavorare in
pressione, ma questa caratteristica non risulta penalizzante nei piccoli impianti che impiegano
motori a combustione interna, la cui aspirazione porta tutto il sistema a lavorare in leggera
depressione.
Il gas che viene estratto dal gassificatore può contenere elementi indesiderati, la cui
concentrazione deve essere eventualmente ridotta per evitare possibili emissioni inquinanti o
danneggiamenti dell’impianto durante i successivi processi di utilizzo del syngas.
La pulizia deve quindi rimuovere, nei diversi casi, sostanze catramose (quali idrocarburi pesanti
condensabili a temperatura ambiente), ceneri e particolato, impurezze gassose.
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3 LA CENTRALE DI COGENERAZIONE E IL TELERISCALDAMENTO
Con il termine cogenerazione si intende la produzione combinata di energia elettrica/meccanica e
di energia termica (calore) ottenute in appositi impianti utilizzanti la stessa energia primaria.
Schema di processo di gassificazione
Nel caso in questione, la produzione combinata di energia elettrica e termica avviene mediante
impianto di gassificazione; in particolar modo si illustra di seguito il sistema di cogenerazione
mediante gassificazione di Heatatron.
Il sistema di gassificazione Heatatron è totalmente innovativo rispetto a quanto sviluppato ed
esistente sul mercato fino ad oggi. Le principali differenze dell’impianto di cogenerazione mediante
gassificazione di Heatatron sono in sintesi le seguenti:
1. Gassificatore a sezione orizzontale, che consente il frazionamento controllato delle varie
reazioni di gassificazione;
2. Utilizzo di biomassa umida al 40-60%, con conseguente eliminazione della sezione di pre-
essicazione della biomassa;
3. Utilizzo di una gran varietà di biomasse, che consente l’utilizzo di biomasse di scarto o di
scarso valore economico;
4. Efficienza elettrica nettamente superiore, ovvero consistente riduzione del feedstock in
ingresso a parità di potenza elettrica erogata;
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5. Innovativo filtro a carboni attivi, che elimina il problema degli effluenti liquidi e solidi nella
pulizia del syngas e la cui manutenzione è molto ridotta;
L’impianto verrà progettato per la trasformazione di una vasta gamma di biomasse e scarti agricoli
in energia elettrica ed energia termica, fornendo calore alla rete di teleriscaldamento.
Schematizzazione delle zone specifiche di gassificazione tipo
In linea generale, il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste essenzialmente
nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda, acqua
surriscaldata o vapore (detti fluidi termovettori), proveniente da una grossa centrale di produzione,
alle abitazioni con successivo ritorno dei suddetti alla stessa centrale.
Nel caso in questione, come già anticipato, il fluido termovettore viene prodotto dalla centrale di
cogenerazione, utilizzando come combustibile il gas prodotto tramite il processo di gassificazione
(syngas).
La distribuzione del fluido termovettore avviene tramite una rete di tubazioni isolate e interrate fino
alle varie utenze, ritornando poi in centrale.
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A destinazione il fluido termovettore riscalda, attraverso uno scambiatore di calore acqua-acqua o
vapore-acqua (generalmente a piastre), l’acqua dell’impianto di riscaldamento delle varie utenze.
Lo scambiatore, che in pratica sostituisce la caldaia o le caldaie, può produrre anche acqua calda
sanitaria.
I vantaggi del teleriscaldamento sono:
• uso più efficiente dell’energia primaria, solo quando è effettuato in centrali di
cogenerazione;
• maggiori controlli sui gas di scarico su un’unica centrale, rispetto agli scarsi controlli
effettuati sulle singole caldaie; possibilità di sfruttare fonti energetiche rinnovabili
(biomasse);
• nelle case di nuova costruzione, riduzione dei costi di investimento per la realizzazione
della centrale termica.
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4 EMISSIONE ZERO: LE COLTURE AEROPONICHE
Il completamento del circolo di riutilizzo delle risorse prevede la realizzazione di serre aeroponiche
per lo smaltimento della CO2 prodotta dalla centrale di cogenerazione.
Vengono quindi previste le realizzazione di serre aeroponiche per una superficie di circa 30.000
mq, al servizio del comparto, poste tuttavia al di fuori del piano di intervento.
Con il termine “aeroponici” vengono definiti gli impianti che non prevedono l’impiego di alcun tipo di
substrato.
I vegetali vengono sorretti da elementi cosiddetti “porta piante”,mentre le radici sono a contatto
solo con l’aria e su di esse viene nebulizzata la soluzione nutritiva contenente i macro e
microelementi naturalmente presenti nel terreno e necessari per lo sviluppo ottimale delle piante.
Questo fatto consente di:
• non utilizzare fertilizzanti chimici, ma soltanto una soluzione di acqua e sali minerali
specifica per ciascuna specie ed all’interno della specie per ciascun stadio di sviluppo della
pianta;
• eliminare la proliferazione di funghi ed altri batteri, eliminando in tal modo l’utilizzo di
pesticidi e fungicidi;
• utilizzare da 1/15 a 1/20 dell’acqua necessaria nelle coltivazioni tradizionali.
L’obiettivo della coltura aeroponica è l’ottenimento delle condizioni che incrementino sviluppo,
salute, fioritura e fruttificazione della pianta attraverso la coltivazione in serra e l’uso di soluzioni
ricche di nutrienti spruzzate sulle radici nude.
L’ambiente chiuso, e idealmente isolato dall’esterno, combinato con l’assenza del terreno,
permette inoltre di annullare l’esposizione delle piante ad agenti infestanti e patogeni facilitando
ulteriormente il loro sviluppo.
Notevole è anche il livello di ossigenazione dell’apparato radicale che questa tecnica permette.
A differenza della coltura idroponica la pianta non viene sommersa in sostanze nutritive ma
sospesa in un ambiente periodicamente nebulizzato di sostanze. Al contempo questo permette di
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avere un maggiore impatto dell’aria, necessaria allo sviluppo della pianta e di risparmio di sostanze
ed acqua.
Questa tecnica consente la produzione di un raccolto al 100% organico e biologico ad un costo
inferiore rispetto alle colture tradizionali, anche intensive.
Inoltre, la coltura avviene in serre ed il processo di mescola dei sali e di innaffiatura è totalmente
automatizzato, consentendo una produzione il più possibile continua ed omogenea pur impiegando
una forza lavoro minimamente qualificata.
Infatti la soluzione di acqua e sali viene pompata dalla stazione idraulica centrale e la frazione non
assorbita viene riciclata.
Il sistema di miscelazione di acqua e sali è completamente automatico, così come automatica è
l’innaffiatura di ciascuna fila di colture con la specifica quantità e tipologia di soluzione di acqua e
sali.
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5 ASPETTI DI SOSTENIBILITA' ENERGETICA-AMBIENTALE DEI SINGOLI EDIFICI
Nell’ambito dell’intervento di pianificazione urbanistica del comparto saranno approfondite le
tecniche costruttive di sostenibilità ambientale e verificata l’applicabilità di moderni concetti di
progettazione ad alta efficienza energetica che contempleranno il riscaldamento, il raffreddamento,
l’uso di fonti energetiche rinnovabili ma anche l’uso di materiali eco-compatibili.
L'obbiettivo prefigurato è quello di raggiunger un livello di classe energetica A+
Le soluzioni costruttive dei diversi lati degli edifici saranno quindi influenzate da tali fattori,
cercando così di sfruttare al meglio gli effetti degli agenti naturali sull’edificio. La filosofia
progettuale prevede poi che tutte le costruzioni abbiano involucri che consentano di minimizzare la
richiesta di energia. In particolare gli edifici saranno progettati applicando i parametri limite, relativi
all’efficienza energetica, richiesti dal DPR 311/06 per l’anno 2010. In funzione della destinazione
d’uso e dell’idea architettonica dell’edifico sarà quindi valutata la possibilità di applicare sistemi
costruttivi quali tetti verdi e serre solari: i primi tesi a limitare gli effetti dell’insolazione solare estiva
sulle superfici orizzontali e le seconde, impiegate nelle pareti esposte a sud degli edifici
residenziali, realizzate per sfruttare al meglio gli apporti gratuiti di calore derivati dall’irraggiamento
solare invernale.
Il posizionamento delle aperture vetrate sarà tale da garantire un apporto solare invernale gratuito
e saranno valutate opportune schermature per limitare l’irraggiamento estivo cercando il giusto
compromesso tra risparmio energetico ed illuminazione degli ambienti. La quantità di energia
termica ed elettrica richiesta per garantire le condizioni di comfort interne (luminosità, temperatura,
etc..) sarà prodotta e distribuita mediante impianti ad alta efficienza e bassa emissione di CO2.
Come prima descritto, verranno impiegati il teleriscaldamento cittadino
Caso per caso sarà poi studiata la convenienza energetica dell’installazione di sistemi di
ventilazione meccanica (con impianto di recupero di calore), così come i più appropriati sistemi di
riscaldamento e raffrescamento.
Verranno predisposti inoltre sistemi di accumulo e ri-utilizzo di acque meteoriche provenienti da
superficie non contaminate (quali i tetti degli edifici stessi). Tali accumuli serviranno a ridurre
l'utilizzo di acqua potabile per attività che non ne richiedano espressamente uso, come impianti
antincendio, lavatrici, etc.etc.
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L’applicazione dei concetti sopra esposti saranno alla base della progettazione di tutto il comparto
che rappresenterà così un esempio di edilizia eco sostenibile che sotto la spinta dell’evoluzione
legislativa evolve verso prestazioni e soluzioni d’avanguardia al fine di garantire la minimizzazione
delle emissioni di CO2 generate dalla costruzione e dall’utilizzo degli edifici.
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