COMUNE DI FAEDIS PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE · Telefoni di servizio di Protezione Civile...

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COMUNE DI FAEDIS PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ANNO 2014

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COMUNE DI FAEDIS

PIANO COMUNALE

DI PROTEZIONECIVILE

ANNO 2014

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A - PARTE GENERALEDati generali

Comune FAEDISProvincia UDCodice ISTAT 030036Superficie 46.61 kmqAbitanti 3058Sindaco CLAUDIO ZANIIndirizzo Municipio PIAZZA MONSIGNOR PELIZZO 13Telefono 0432728007Tel. emergenza 3394879175Fax 0432728897Fax emergenzaE-mail Comune [email protected] Sindaco [email protected] web link al sitoPEC [email protected] di Protezione Civile VALLI DEL NATISONE

Sistema di comunicazione in emergenzaNumeri di emergenza

Carabinieri 112Polizia di stato 113Vigili del fuoco 115Guardia di finanza 117Emergenza sanitaria 118Protezione Civile della Regione 800 500 300

Email emergenza

Email emergenza 1 [email protected] emergenza 2 [email protected] emergenza 3 [email protected] emergenza 4 [email protected]

Rete radio regionale

Canale su ponte radio CH5Selettiva stazione fissa 52700Selettive veicolari 52710,52711Selettive portatili 52740,52741,52742,52743

Telefoni di servizio di Protezione Civile

Cellulare emergenza 2 - IACOBUZIO ROY 3351078939 Coordinatore

Cellulare emergenza 3 - BERTOLUTTI MARCO 3351819119 Caposquadra

Cellulare emergenza 4 - CIRANDI LUCA 3351819120 Caposquadra

Telefono sede comunale PC 0432728670Fax sede comunale PCVideotelefono 0432728985

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Piano comunale diemergenza

FAEDIS

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Popolazione

Località Popolazione Famiglie Edifici AltitudineFaedis 1321 530 506 172

Campeglio 715 270 238 145

Case sparse 203 82 125

Raschiaccio 161 66 78 176

Ronchis 144 60 63 129

Canebola 119 58 114 669

Canal di Grivò 94 38 56 235

Canal del Ferro di Sopra 51 21 28 204

Case Presa 38 14 12 119

Borgo Stremiz 33 13 26 300

Casali de Luca 33 16 20 135

Borgo Scubla 32 16 21 188

Casali Cos 31 14 12 145

Casali Bertossi 23 8 13 148

Valle 19 10 57 678

Canal del Ferro di Sotto 17 6 16 190

Costapiana 17 8 19 400

Colloredo 16 7 17 272

Costalunga 2 1 20 593

Pedrosa 1 1 28 765

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Pericolosità sul territorioTipologia dissesti geologici

Crollo/Ribaltamento Colamento lento

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Pericolosità idraulica

Pertinenza fluviale Pericolosità bassa Pericolosità media Pericolosità alta

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Pericolosità valanghiva

Non segnalata

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Rischio incendi boschivi

Esistono zone nelterritorio comunalecon pericolosità ALTA

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Pericolosità sismica

Zona Sismica: 2

accelerazioneorizzontale di piccoespressa in g [m/s2]

0.08 - 0.16 0.16 - 0.24 0.24 - 0.32 0.32 - 0.40 0.40 - 0.48 0.48 - 0.56 > 0.56

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Industrie a rischio incidente rilevante

Non presenti sul territorio comunale.

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Presidi territoriali per il rischio idrogeologicoPresidi territoriali

001 - Ronchis Incrocio SP 15 - Via Crosade002 - Zona Artigianale Incrocio SP 15- ingresso zona artigianale

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Indicatori di eventoRete idrometereologica

Faedis T.Grivò (Idrometro)

Rete sismica

COLI - Colloredo OGS NetworkCOLI - Colloredo OGS NetworkCOLI - Colloredo OGS Network

Monitoraggio dissesti

Nessuna stazione presente

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Aree di emergenzaArea di attesa

003 - Ronchis piazza Ronchis - Piazza 4 Novembre004 - Campeglio Piazza chiesa Campeglio - Via San Michele005 - Canebola Via Sant Antonio006 - Valle "baracca Bearzi" Valle - Via Pocivalla007 - Canal di Grivò Adicente strada per Canal di Grivo041 - Canal del ferro Località "Crosade" Borgo Canal del Ferro - borgo Canal del Ferro042 - Borgo Scubla Borgo Scubla - borgo Scubla043 - Costapiana Borgo Costapiana - piazzetta044 - Gradischiutta strada comunale - strada comunale045 - Clap Borgo Clap - piazza046 - Via dei Mulini - Faedis Faedis - Via dei Mulini047 - Via del Convento - Faedis Faedis - via del Convento051 - Munumento Resistenza - Faedis Faedis - Via Stentarie052 - Via Lea d'Orlandi Faedis - Via Lea d'Orlandi053 - Casali De Luca Casali de Luca - casali De Luca054 - Centro Sportivo Castellterçol Faedis - Via Polisportivo058 - Raschiacco Incrocio Via dei Campi-Via Canalutto059 - Monumento Alpini Campeglio Campeglio - Via San Teodato-Via Soffumbergo060 - Campeglio OVEST Campeglio - Via Soffumbergo (SS356)061 - Case Presa Case Presa062 - Colloredo borgo Colloredo063 - Costalunga Borgo Costalunga - Borgo Costalunga066 - Agriturismo "da Zaro" Piani delle Farcadizze - Canebola

Area di ricovero scoperta

002 - Campo Sportivo Via Dei Giochi Faedis - Via Dei Giochi003 - Aree Interne Plesso Scolastico Faedis - Via Pranuf004 - Campo Sportivo Castellterçol Faedis - Via Polisportivo005 - Campo Sportivo Campeglio Campeglio - Via San Rocco055 - Prati "GREEN-VOLLEY" est Faedis - Via Polisportivo057 - Prati "GREEN-VOLLEY" nord Faedis - Via Polisportivo

Area di ricovero coperta

002 - Plesso Scolastico di Faedis Faedis - Via Pranuf003 - Palestra Castellterçol Faedis - Via Polisportivo005 - Asilo Campeglio Campeglio - Via San Michele006 - Canonica di Canebola Canebola - Via Sant Antonio048 - Asilo Faedis Faedis - Via Pranùf049 - Plesso Scolastico Faedis Faedis - Via Pranùf070 - Scuole Campeglio Campeglio - Via San Michele

Area di ammassamento soccorritori

Nessun documento presente

Elisuperficie

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001 - Centro Sportivo Castellterçol Faedis - Via Polisportivo002 - Zona Artigianale Ronchis - Piazzale ALSAF Ronchis - Via Selina003 - Colloredo Case Colloredo004 - Area Zona Cimitero di Canebola Canebola - Via Sant'Antonio005 - Prati lungo la strada di accesso a Valle Valle - Via Prestento006 - ex Capannone Grimaz a Canal di Grivò Canal di Grivò - Via Mont Joanes065 - Bocchetta Sant'Antonio quadrivio Subit-Canebola-Masarolis-farcadizze067 - Agriturismo "da Zaro" Piani delle farcadizze - Piani delle Farcadize068 - Campeglio Via San Michele

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Edifici strategici dello statoCarabinieri

001 - Comando Stazione Faedis - Piazza Mons. Pelizzo 6, 33040 Faedis

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Edifici strategici del sistema regionaleSede di protezione civile

001 - Sede Comunale

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Edifici rilevantiEdifici scolastici

001 - FAEDIS via San Michele002 - FAEDIS CAPOLUOGO via Pranuf003 - VIA PRANUF- FAEDIS via Pranuf

Beni culturali

002 - Campanile della chiesa di San Giovanni Battista Canebola (Faedis) - via San Antonio003 - Campanile della Chiesa di San Lorenzo Martire Ronchis (Faedis) - Via Ziracco004 - Campanile della Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Lorenzo Martire Valle di Soffumbergo (Faedis) - piazza Antonio Clementig005 - Campanile della chiesa di Santa Maria delle Grazie Canal di Grivò (Faedis) - Borgo Juretigh006 - Castello di Zucco Zucco (Faedis)008 - Chiesa di Santa Maria Assunta Faedis - Piazza Monsignor Pelizzo010 - Chiesa della Madonna di Zucco Zucco (Faedis) - Castello di Zucco013 - Chiesa di San Rocco Faedis - via Tarcento014 - Chiesa di San Rocco Campeglio (Faedis) - via Pranut015 - Chiesa di San Giovanni e San Paolo Apostoli Colloredo di Soffumbergo (Faedis) - borgo Colloredo016 - Campanile della chiesa di San Giovanni e San Paolo apostoli Colloredo di Soffumbergo (Faedis) - borgo Colloredo017 - Chiesa di San Martino vescovo Raschiacco di Campeglio (Faedis) - Via dei Perabò020 - Chiesa di Sant'Elena Costapiana (Faedis)021 - Chiesa di Santa Margherita Regina Costalunga (Faedis)024 - Villa Accordini Campeglio (Faedis) - Via Paolo Diacono025 - Villa Partistagno Ronchis (Faedis) - Via Ziracco, 6026 - Villa Freschi di Cuccagna Cataruzzi Ronchis (Faedis) - Via Ciampanat, 34029 - Chiesa di San Lorenzo Martire Ronchis (Faedis) - Via Ziracco033 - Chiesa di San Michele Arcangelo Campeglio (Faedis) - Piazza Gemellaggio Vittorio Veneto 7035 - Campanile della chiesa di Santa Maria Assunta Faedis - Piazza Monsignor Pelizzo037 - Chiesa di Santa Maria Assunta in Collevillano Faedis - Via Collevillano039 - Chiesa di San Giovanni Battista Canebola (Faedis) - Via Sant'Antonio040 - Chiesa di Santa Maria delle Grazie Canal di Grivò (Faedis) - Borgo Juretigh041 - Chiesa di San Pietro Apostolo degli Slavi Faedis - Borgo San Pietro042 - Campanile della Chiesa di San Michele Arcangelo Campeglio (Faedis) - Piazza Gemellaggio Vittorio Veneto 7043 - Chiesa di Santa Maria Maddalena Gradischiutta (Faedis)044 - Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Lorenzo Martire Valle di Soffumbergo (Faedis) - Piazza Antonio Clementig045 - Castello di Cuccagna Faedis

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Gruppo comunale di Protezione Civile

Carica Nome Telefono emergenzaCOORDINATORE ROY IACOBUZIO 3351078939

CAPOSQUADRA MARCO BERTOLUTTI 3333867118

CAPOSQUADRA LUCA CIRANDI 3351819120

VICECAPOSQUADRA FRANCO CRACIGNA 3382324610

VICECAPOSQUADRA GIANNI PASSONI 3392831287

MANAGER FORMATIVO LUCA CIRANDI 3351819120

MEDIATORE TECNOLOGICO MARCO BERTOLUTTI 3333867118

ADDETTO GESTIONE DISPONIBILITA' VOLONTARI MARCO BERTOLUTTI 3333867118

SINDACO CLAUDIO ZANI 3381661317

Automezzi

Marca Modello Tipo Posti TrazioneMERCEDES-BENZ 316 CDI SPRINTER AUTOCARRO 7 INTEGRALE

LAND ROVER DEFENDER 130 CREW CAB FUORISTRADA 5 INTEGRALE

Pompe

Marca Modello Tipo Portata (l/sec) AlimentazioneTOHATSU V20B MOTOPOMPA 11 MISCELA

HONDA WT 40 X MOTOPOMPA 27 BENZINA

HONDA WT 30 X MOTOPOMPA 20 BENZINA

AL-KO TPV 1500 ELETTROPOMPA 5 ELETTRICA

CARRARO SPRAY MOTOPOMPA 1 BENZINA

Gruppi elettrogeni

Marca Modello Tipo Potenza max (kVA) Potenza uso (kVA)HONDA ECMT 6500 GRUPPO ELETTROGENO 7 6

VISA ON 15 GRUPPO ELETTROGENO 6 4

Torri faro

Marca Modello Tipo Potenza max (kVA) Numero fariFOX MOTORI G 12.200 - A ZAINO MOTOFARO 0 2

TOWER LIGHT TF 5.5 TORRE FARO 2 4

Moduli antincendio

Marca Modello Tipo Portata AlimentazioneFIRECO - MODULO ANTINCENDIO 50 BENZINA

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Altre attrezzature

Marca Modello Tipo Quantità AlimentazioneECHO RM-510 DECESPUGLIATORE 1 MISCELA

KAWASAKI TH 48 DECESPUGLIATORE 1 MISCELA

ECHO CS 350 MOTOSEGA 1 MISCELA

STIHL 038 AV MOTOSEGA 1 MISCELA

STIHL MS 192 T MOTOSEGA 1 MISCELA

STIHL MS 341 MOTOSEGA 1 MISCELA

CIFFARELLI PIRITEC SB 03 SOFFIATORE AIB 1 MISCELA

STIHL HT 131 MOTOSEGA 1 MISCELA

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Dati generaliPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della RegioneISTAT, censimento popolazione 2001

Sistema di comunicazione in emergenzaPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

PopolazioneISTAT, censimento popolazione 2001

Pericolosità sul territorioSistema Informativo geografico Difesa SuoloPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Presidi territoriali per il rischio idrogeologicoPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Piani d'emergenza di scala sovracomunaleUfficio Territoriale del GovernoPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Indicatori di eventoPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della RegioneIstituto Nazionale di Oceonografia e di Geofisica SperimentaleUniversità di Trieste, Dipartimento di Matematica e Geoscienze

Aree di emergenzaPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Edifici strategici dello StatoUfficio Territoriale del GovernoPiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Edifici strategici del sistema regionalePiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Edifici rilevantiSistema Informativo Regionale del Patrimonio CulturalePiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Gruppo comunale di Protezione CivilePiano Regionale delle Emergenze - Protezione Civile della Regione

Basi cartograficheStrati informativi in possesso della Regione e della ProtezioneCivileDatabase geografico OpenStreetMap, rilasciato con licenza ODbL

Fonti utilizzate

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B - LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONECoordinamento operativo comunaleIl Sindaco è l'autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell'emergenza nell'ambito del territorio comunale, il Sindaco assume ladirezione ed il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione e provvede ai provvedimenti necessari dandone immediatacomunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale tramite la Protezione civile della Regione - Sala Operativa Regionale diPalmanova (SOR).

Salvaguardia della popolazioneIl Sindaco quale autorità di protezione civile è Ente esponenziale degli interessi della collettività che egli rappresenta, di conseguenza ha ilcompito prioritario della salvaguardia della popolazione e la tutela del proprio territorio. Le misure di salvaguardia della popolazione per glieventi prevedibili sono finalizzate dall'allontanamento della stessa dalle zone di pericolo; particolare riguardo deve essere dato alle personecon ridotta autonomia (anziani, disabili, bambini).A tale scopo il Sindaco darà disposizioni alla propria struttura comunale di protezione civile per l'assistenza alla popolazione presso le aree diattesa e di ricovero individuate dal Piano richiedendo i supporti necessari alla Sala Operativa Regionale di Palmanova. Per gli eventi nonprevedibili sarà di fondamentale importanza organizzare il primo soccorso sanitario.

Rapporti con le istituzioni locali per la continuità amministrativa e supportoall'attività di emergenza

Uno dei compiti prioritari del Sindaco è quello di mantenere la continuità amministrativa del proprio comune con particolare attenzione aisettori dell'anagrafe e dell'ufficio tecnico, provvedendo con immediatezza ad assicurare i collegamenti con la Protezione Civile della Regione ela Prefettura. Queste dovranno supportare il Sindaco nella gestione dell'emergenza.

Informazione alla popolazioneÈ fondamentale che il cittadino delle zone direttamente o indirettamente interessate all'evento conosca preventivamente:

Caratteristiche essenziali del rischio che insiste sul proprio territorio;Contenuti del piano di emergenza dell'area in cui risiede;Come comportarsi, prima, durante e dopo l'evento;Con quale mezzo ed in quale modo saranno diffuse informazioni ed allarmi.

A tale scopo il Sindaco stabilisce attività di informazione preventiva della popolazione da pianificare con il coinvolgimento della strutturacomunale e dei volontari con priorità alla popolazione scolastica.

Salvaguardia del sistema produttivo localeQuesto intervento di protezione civile si può effettuare o nel periodo immediatamente precedente al manifestarsi dell'evento (eventiprevedibili) attuando piani di messa in sicurezza dei mezzi di produzione e dei relativi prodotti stoccati, oppure immediatamente dopo chel'evento abbia provocato danni (eventi imprevedibili) alle persone e alle cose; in questo caso si dovrà prevedere il ripristino dell'attivitàproduttiva e commerciale nell'area colpita attuando interventi mirati per raggiungere tale obiettivo nel più breve tempo possibile. Laconcorrenza delle aziende produttive nel mercato nazionale e internazionale non permette che la sospensione della produzione sia superiore adalcune decine di giorni.

Ripristino della viabilità e dei trasportiDurante il periodo della prima emergenza si dovranno prevedere interventi per la riattivazione dei trasporti aerei e terrestri per facilitarel'arrivo dei soccorsi, dei mezzi d'opera e dei materiali necessari con priorità alle infrastrutture strategiche privilegiando il pronto ripristino dellestrade di collegamento delle aree di emergenza appositamente individuate per l'accesso dei mezzi di soccorso e verso le quali convergono levie di fuga per la popolazione. Nell'immediato post evento il Comune comunica alla Sala Operativa Regionale le Elisuperfici agibili da utilizzarein emergenza.

Funzionalità delle telecomunicazioniLa riattivazione delle telecomunicazioni dovrà essere immediatamente garantita per gli uffici pubblici e per i centri operativi dislocati nell’areacolpita attraverso l’impiego necessario di ogni mezzo o sistema TLC. Si dovrà mantenere la funzionalità delle reti radio delle varie struttureoperative per garantire i collegamenti fra i vari centri operativi e al tempo stesso per diramare comunicati, allarmi, etc. In ogni piano saràprevista, per questo specifico settore, una singola funzione di supporto la quale garantisce il coordinamento di tutte le risorse e gli interventimirati per ridare piena funzionalità alle telecomunicazioni.

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Funzionalità dei servizi essenzialiLa messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi essenziali dovrà essere assicurata, al verificarsi di eventi prevedibili, mediante l’utilizzo dipersonale addetto secondo specifici piani particolareggiati elaborati da ciascun ente competente.La verifica ed il ripristino della funzionalità delle reti, dovrà prevedere l’impiego degli addetti agli impianti di erogazione ed alle linee e/outenze in modo comunque coordinato, prevedendo per tale settore una specifica funzione di supporto, al fine di garantire le massime condizionidi sicurezza.

Censimento e salvaguardia dei Beni CulturaliNel confermare che il preminente scopo del piano di emergenza è quello di mettere in salvo la popolazione e garantire con ogni mezzo ilmantenimento del livello di vita "civile", messo in crisi da una situazione di grandi disagi fisici e psicologici, è comunque da considerarefondamentale la salvaguardia dei beni culturali ubicati nelle zone colpite dall''evento sulla base delle informazioni censite nel Piano. In caso dievento calamitoso, si dovranno perciò allertare i tenutari dei beni e per i necessari interventi di messa in sicurezza di reperti o beni artistici inaree sicure, facilitando l'intervento delle squadre di tecnici qualificati secondo le indicazioni della competente Soprintendenza.

Modulistica per il censimento dei danni a persone e coseLa modulistica allegata al presente Piano è funzionale al ruolo di direzione e coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza allapopolazione che il Sindaco è chiamato a svolgere in caso di emergenza. Copia delle ordinanze emanate andrà trasmessa per opportunaconoscenza al Prefetto e al Presidente della Regione tramite la Sala Operativa Regionale. La modulistica proposta riguarda le varie funzioni delCentro operativo e comprende gli schemi unificati per un omogeneo censimento dei danni in caso di evento calamitoso che interessi un numeroelevato di comuni.

Relazione giornaliera dell'interventoLa relazione sarà compilata dal Sindaco e dovrà contenere le sintesi delle attività giornaliere e le disposizioni emanate indirizzate allapopolazione, ricavando i dati dalla modulistica di cui al punto precedente.La relazione giornaliera, comprendente una sintesi dei giorni precedenti sarà inviata a Prefetto e Presidente della Regione tramite la SalaOperativa Regionale. Le disposizioni impartite alla popolazione saranno diffuse attraverso i mass media locali organizzando appositeconferenze stampe giornaliere.

Struttura dinamica del pianoIl continuo mutamento dell'assetto urbanistico del territorio, la crescita delle organizzazioni di volontariato, il rinnovamento tecnologico dellestrutture operative e le nuove disposizioni amministrative comportano un continuo aggiornamento del Piano, sia per lo scenario dell'eventoatteso che per le procedure. Le esercitazioni rivestono quindi un ruolo fondamentale al fine di verificare la reale efficacia del piano diemergenza. Esse devono essere svolte periodicamente a tutti i livelli secondo le competenze attribuite alle singole strutture operative previstedal piano di emergenza; sarà quindi necessario ottimizzare linguaggi e procedure e rodare il piano di emergenza comunale, redatto su unospecifico scenario di un evento atteso, in una determinata porzione di territorio. Per far assumere al piano stesso sempre più le caratteristichedi un documento vissuto e continuamente aggiornato, sarà fondamentale organizzare le esercitazioni secondo diverse tipologie:

esercitazioni senza preavviso per le strutture operative previste nel piano;esercitazioni congiunte tra le strutture operative e la popolazione interessata all'evento atteso (la popolazione deve conoscere eprovare attraverso le esercitazioni tutte le azioni da compiere in caso di calamità);esercitazione periodiche del solo sistema di comando e controllo, anche queste senza preavviso, per una puntuale verifica dellareperibilità dei singoli responsabili delle funzioni di supporto e dell'efficienza dei collegamenti. Ad una esercitazione a livellocomunale devono partecipare tutte le strutture operanti sul territorio coordinate dal Sindaco. La popolazione, qualora non coinvoltadirettamente, deve essere informata dello svolgimento dell'esercitazione.

Vitalità di un pianoIl Piano di emergenza non può essere un documento che resta nel fondo di un cassetto, ma deve essere reso vivo individuando delle personeche lo aggiornano e lo attuano. Gli elementi per tenere vivo un Piano sono:

Aggiornamento periodicoAttuazione di esercitazioniInformazione alla popolazione

Aggiornamento periodico

Poiché la Pianificazione di Emergenza risente fortemente della dinamicità dell’assetto del territorio, sia dal punto di vista fisico che antropico,occorre tenere costantemente aggiornati i seguenti parametri:

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evoluzione dell’assetto del territorio;aggiornamento delle tecnologie scientifiche per il monitoraggio;progresso della ricerca scientifica per l’aggiornamento dello scenario dell’evento massimo atteso.

Attuazione di esercitazioni

L'esercitazione è il mezzo, fondamentale, per tenere aggiornate sia le conoscenze del territorio, che l'adeguatezza delle risorse (uomini emezzi) e per verificare il modello di intervento. Gli elementi indispensabili per l'organizzazione di una esercitazione sono:

1. Premessa2. Scopi3. Tema (scenario)4. Obiettivi5. Territorio6. Direzione dell'esercitazione7. Partecipanti8. Avvenimenti ipotizzati

Le esercitazioni di PC, organizzate da Organi, Strutture e Componenti del SNPC possono essere di livello nazionale, regionale, provinciale, ecomunale. Sono classificate in:A. Esercitazioni per posti comando e telecomunicazioni

Quando coinvolgono unicamente gli organi direttivi e le reti di comunicazione.B. Esercitazioni operative

Quando coinvolgono solo le strutture operative con l'obiettivo specifico di testarne la reattività, o l'uso dei mezzi e delle attrezzaturetecniche d'intervento.

C. Esercitazioni dimostrativeMovimenti di uomini e mezzi con finalità insita nella denominazione.

D. Esercitazioni misteQuando sono coinvolti uomini e mezzi di Ammistrazioni ed Enti diversi.

Informazioni alla popolazione

La conoscenza del Piano da parte della popolazione è l'elemento fondamentale per rendere un Piano efficace. L'informazione alla popolazionedeve essere caratterizzata da uno stretto rapporto tra conoscenza, coscienza e autodifesa:

Conoscenza intesa come adeguata informazione scientifica dell'evento mediante l'uso corretto dei mass media;Coscienza presa d'atto della propria situazione di convivenza in una situazione di possibile rischio presene in un determinatoterritorio;Autodifesa adozione di comportamenti corretti in situazioni estreme.

Verifica di un pianoÈ possibile verificare se un Piano è realmente efficace in ogni sua parte rispondendo ai 10 i quesiti tecnico-organizzativi posti da Luis Theodore,Joseph P. Reynolds e Francis B. Taylor.I 10 quesiti possono anche essere utilizzati come continua verifica durante la stesura e l’utilizzo del Piano di emergenza:

1. Il Piano copre tutte le emergenze che si possono realisticamente verificare o solo quelle che, per motivi di opportunità, sono stateconsiderate "possibili" dai redattori del Piano?

2. Il Piano è mai stato rodato da una esercitazione seria e cioè improvvisa o il tutto si è risolto in uno show realizzato ad uso dei mass-media?

3. È previsto nel piano un responsabile ufficiale dell'informazione, oppure, durante l'emergenza, ogni funzionario si sentirà autorizzato adire la sua?

4. È previsto nel piano un responsabile ufficiale dell'informazione, oppure, durante l'emergenza, ogni funzionario si sentirà autorizzato adire la sua?

5. Il Piano si basa su strutture e mezzi che già esistono o si basa su strutture e mezzi che si prevede che, saranno o dovranno?6. Il Piano indica chiaramente chi comanda (e su chi) durante la gestione dell'emergenza, o rimanda ad ineffabili coordinamenti?7. Il Piano prevede una catena di comando in caso di indisponibilità del responsabile?8. Esiste qualche autorità pubblica che ha ritenuto valido il piano di emergenza e che quindi pagherà di persona qualora il piano

approvato si rivelasse inefficace?9. Il Piano è stato accettato (e quindi controfirmato) dai responsabili delle strutture operative che dovranno intervenire durante

l’emergenza, oppure essi si riterranno svincolati da ogni impegno?10.

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C - MODELLO DI INTERVENTOIntroduzioneIl Piano comunale di protezione civile definisce le attività di prevenzione e di soccorso attuate dalla struttura comunale di protezione civile incoordinamento con la Protezione Civile della Regione e, più in generale, con il Sistema regionale integrato di protezione civile comprendente icompetenti organi dello Stato nel rispetto del protocollo d'intesa istituzionale stipulato tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri –Dipartimento della Protezione civile – e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Protezione civile della Regione – in data 04 maggio 2002 edel Protocollo di Intesa istituzionale stipulato tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Protezione civile della Regione – e le Prefetture –UTG – di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia in data 10 gennaio 2005.Si riportano di seguito i diagrammi di flusso illustranti la gestione delle emergenze. Il primo riguarda calamità naturali o connesse con l'attivitàdell'uomo affrontabili con l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria; il secondo riguarda quelle calamitàche in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d'intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari .

Sistema di comando e controlloIl Sindaco per assicurare nell'ambito del proprio territorio comunale la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza allapopolazione colpita, provvede ad organizzare gli interventi necessari dandone immediata comunicazione alla Protezione Civile della Regione eal Prefetto che lo supporteranno nelle forme e nei modi secondo quanto previsto dalla norma.

Centro Operativo Comunale (COC)

Il Sindaco, in qualità di Autorità comunale di protezione civile, al verificarsi dell'emergenza, nell'ambito del territorio comunale, si avvale delCentro Operativo Comunale per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita.Il Centro Operativo Comunale sarà ubicato nella sede preventivamente individuata salvo verifiche di idoneità rispetto l''evento in atto. Lastruttura del Centro Operativo Comunale si configura secondo le necessità e funzioni di supporto (fino a 9).Di seguito si riporta la tabella delle funzioni, con lo spazio per il nome del responsabile che, in "tempo di pace", aggiornerà i dati relativi allapropria funzione e, in caso di emergenza, affiancherà il Sindaco nelle operazioni di soccorso nell'ambito del territorio comunale.

N° FUNZIONE Responsabile comunale Partecipano alla funzione1 Tecnica e pianificazione TECNICI COMUNALI, REGIONALI, LOCALI - UNITÀ OPERATIVE DEI

GRUPPI NAZIONALI - UFFICI PERIFERICI DEI SERVIZITECNICINAZIONALI - TECNICI O PROFESSIONISTI LOCALI

2 Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria AA.SS.LL - C.R.I. - VOLONTARIATO SOCIOSANITARIO

3 Volontariato COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI COMUNALI E LOCALI

4 Materiali e mezzi AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE - VOLONTARIATO - C.R.I. -RISORSE DELL'AMMINISTRAZIONE LOCALE

5 Servizi essenziali e attività scolastica ENEL - SNAM - GAS - ACQUEDOTTO - SMALTIMENTO RIFIUTI -AZIENDE MUNICIPALIZZATE - DITTE DI DISTRIBUZIONECARBURANTE - PROVVEDITORATO AGLI STUDI - SQUADRECOMUNALI DI RILEVAMENTO (COMUNI, COMUNITÀ MONTANE,PROVINCIA, REGIONE, VV.F., GRUPPI NAZIONALI E SERVIZITECNICI NAZIONALI)

6 Censimento danni a persone e cose

7 Strutture operative locali VIGILI URBANI - VOLONTARIATO - FORZE DI POLIZIA MUNICIPALE -VV.F.

8 Telecomunicazioni SOCIETÀ TELECOMUNICAZIONI

9 Assistenza alla popolazione ASSESSORATI COMPETENTI: COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI- VOLONTARIATO SOCIOSANITARIO

TECNICO SCIENTIFICA, PIANIFICAZIONE Il referente sarà il rappresentante del Servizio Tecnico del comune, prescelto già in fasedi pianificazione; dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche.SANITÀ, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA Saranno presenti i responsabili della Sanità locale, le Organizzazioni divolontariato che operano nel settore sanitario. Il referente sarà il rappresentante del Servizio Sanitario Locale.VOLONTARIATO I compiti delle organizzazioni di volontariato, in emergenza, vengono individuati nei piani di protezione civile inrelazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia delle attività esplicate dall'organizzazione e dai mezzi adisposizione. Pertanto nel centro operativo, prenderà posto il coordinatore indicato nel piano di protezione civile. Il coordinatoreprovvederà, in "tempo di pace", ad organizzare esercitazioni congiunte con le altre forze preposte all'emergenza al fine di verificare lecapacità organizzative ed operative delle organizzazioni.MATERIALI E MEZZI La funzione di supporto in questione è essenziale e primaria per fronteggiare una emergenza di qualunque tipo.Questa funzione, attraverso il censimento dei materiali e mezzi comunque disponibili e normalmente appartenenti ad enti locali,

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volontariato etc. deve avere un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili. Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo ditrasporto ed il tempo di arrivo nell'area dell'intervento. Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non possa esserefronteggiata a livello locale, il Sindaco rivolgerà richiesta alla Sala operativa regionale.SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITÀ SCOLASTICA A questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenzialierogati sul territorio coinvolto. Mediante i Compartimenti Territoriali deve essere mantenuta costantemente aggiornata la situazionecirca l'efficienza e gli interventi sulla rete. L'utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunquediretta dal rappresentante dell'Ente di gestione nel Centro operativo. Tutte queste attività devono essere coordinate da un unicofunzionario comunale.CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE Il censimento dei danni a persone e cose riveste particolare importanza al fine difotografare la situazione determinatasi a seguito dell'evento calamitoso e per stabilire gli interventi d'emergenza. Il responsabiledella funzione, al verificarsi dell'evento calamitoso, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a:

personeedifici pubbliciedifici privatiimpianti industrialiservizi essenzialiattività produttiveopere di interesse culturaleinfrastrutture pubblicheagricoltura e zootecnia

Per il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione si avvarrà di funzionari dell'Ufficio Tecnico del Comune con ilsupporto dei tecnici regionali coordinati dalla Sala operativa regionale e con l'eventuale supporto di esperti del settore sanitario,industriale e commerciale. È altresì ipotizzabile l'impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di stabilitàche dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti.STRUTTURE OPERATIVE LOCALI Il responsabile della funzione dovrà coordinare le varie componenti locali istituzionalmentepreposte alla viabilità. In particolaresi dovranno regolamentare localmente i trasporti, la circolazione inibendo il traffico nelle aree arischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi.TELECOMUNICAZIONI Il coordinatore di questa funzione dovrà, di concerto con il responsabile territoriale della Telecom, con ilresponsabile provinciale P.T. con il rappresentante dell'organizzazione dei radioamatori presenti sul territorio, predisporre una rete ditelecomunicazione non vulnerabile.ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Per fronteggiare le esigenze della popolazione dovrà presiedere questa funzione un funzionariodell'Ente amministrativo locale in possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività dellestrutture turistiche (alberghi, campeggi etc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come "zone di attesa e/oospitanti". Il funzionario dovrà fornire un quadro delle disponibilità di alloggiamento e dialogare con le autorità preposte allaemanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli immobili o delle aree.

Attraverso l'attivazione delle funzioni comunali, nel centro operativo comunale, si raggiungono due distinti obiettivi: si individuano variresponsabili delle funzioni in emergenza; si garantisce il continuo aggiornamento del piano tramite l'attività degli stessi responsabili in "tempodi pace".Tramite l'attività dei responsabili delle funzioni comunali si avrà quindi la possibilità di tenere sempre efficiente il piano di emergenza che perla prima volta vede per ogni argomento (funzione) un unico responsabile sia in emergenza e non.

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Attivazioni in emergenzaRappresentano le immediate azioni disposte dal Sindaco:

attivazione del Gruppo comunale di protezione civile;attivazione delle struttura comunale di protezione civile (funzionari reperibili tra quelli incaricati delle 9 funzioni del COC);delimitazione delle area a rischio ed allontamento delle persone dai luoghi di pericolo;informativa se evento alla SOR e comunicazione delle richieste di supporto, delle vie di accesso ed elisuperfici utilizzabili per l'inviodei soccorsi;allestimento delle aree di emergenza per la popolazione;predisposizione delle aree di ammassamento dei soccorritori.

Attivazione della struttura comunale di protezione civile

Il fondamentale ruolo di raccordo tra la struttura comunale e il gruppo comunali di volontari di protezione civile è affidato alla figura delResponsabile comunale scelto tra i funzionari tecnici del comune al fine di facilitare la condivisione delle conoscenze proprie, dell'Ufficiotecnico e del settore manutenzioni.Qualora l'estensione e la gravità della crisi lo richieda il Responsabile Comunale assumerà il coordinamento di una delle funzioni del COCsecondo quanto disposto dal Sindaco con l'atto di Attivazione, copia del quale andrà inviato alla Sala operativa regionale con i numeri telefonicidiretti dei responsabili di funzione.

Delimitazione delle aree a rischio

Tale operazione avviene tramite l'istituzione di posti di blocco, denominati cancelli, sulle reti di viabilità che hanno lo scopo di regolamentarela circolazione in entrata ed in uscita nell'area a rischio. La predisposizione dei cancelli dovrà essere attuata in corrispondenza dei nodi viarionde favorire manovre e deviazioni.

Aree di ammassamento dei soccorritori

Le aree di ammassamento dei soccorritori saranno scelte secondo necessità tra quelle preventivamente concordate con la ProtezioneCivile della Regione al fine di garantire un razionale impiego nelle zone di operazione dei soccorritori. Costituiscono punti di orientamento e dicontatto dei soccorritori con il Comune e, a tale scopo, sono state individuate nelle vicinanze dei caselli autostradali o comunque facilmenteraggiungibili anche con mezzi di grandi dimensioni, non troppo prossime ai centri abitati, in aree non soggette a pericoli naturali.

Aree di attesa della popolazione

Sono aree di prima accoglienza in piazze o luoghi aperti sicuri, ove la popolazione riceverà le prime informazioni sull'evento e i primigeneri di conforto in attesa dell'allestimento delle aree di ricovero con tende e roulottes o edifici di ricovero coperti. Andranno fatte conoscerepreventivamente ai residenti mediante distribuzione dei pieghevoli informativi, esercitazioni con il coinvolgimento dei volontari e dellapopolazione e altre attività sociali.

Aree scoperte ed edifici di ricovero della popolazione

Aree o edidici di ricovero coperti in relazione al tipo di evento andranno predisposti utilizzando i riferimenti e le indicazioni raccoltenelle schede allegate. Nella relazione giornaliera da inviare a Prefetto e Presidente della Regione tramite la Sala Operativa Regionale, verràdata informazione rispetto ad aree/edifici di ricovero istituiti, segnalando i dati del responsabile (nome del Capocampo), i numeri telefonici, ilnumero di persone e nuclei famigliari assistiti.

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Eventi meteo avversiL'allertamento per eventi idrometeorologici di interesse ai fini della protezione civile è inviato al Comune dalla Sala operativa regionale (SOR)tramite avviso meteo di pre-allerta o allerta. La trasmissione del comunicato avviene via fax al n. 0432728897 e tramite messaggio sms aicellulari di servizio assegnati al Gruppo comunale di protezione civile.L'avviso è diramato inoltre a tutti i componenti del Sistema regionale integrato di Protezione civile (vedi allegato schema di avviso tipo) e agliorgani di informazione regionali per estenderne al massimo la diffusione alla cittadinanza.L'avviso descrive la situazione meteorologica prevista, le aree interessate e l'arco temporale di evoluzione dei fenomeni, evidenziandone letipologie e il livello delle criticità attese, alle quali devono corrispondere opportune azioni di vigilanza e prevenzione previste dal Pianocomunale di emergenza.I contenuti dell'avviso di allertamento sono elaborati dal Centro funzionale decentrato del FVG sulla base delle previsioni meteorologichenazionali e regionali, dell'entità dei fenomeni esposti nei bollettini di vigilanza meteorologica nazionale e/o nei comunicati meteo dell'OSMER(Osservatorio Meteorologico Regionale del FVG) e preso atto di eventuali Avvisi di condizioni meteorologiche avverse emessi dalla Vegliameteo del Dipartimento Nazionale della Protezione civile e di Avvisi di criticità emessi dal Centro Funzionale Centrale presso il Dipartimentostesso.Lo stato di pre-allerta si verifica quando è possibile un evento calamitoso sul territorio regionale, ma la probabilità di accadimento è ancoracondizionata da molteplici fattori monitorati ed in evoluzione.Lo stato di allerta si verifica quando, considerati i fattori monitorati e la coerenza degli strumenti previsionali, è atteso con elevata probabilitàil verificarsi sul territorio regionale, o su una sua parte, di un evento calamitoso che potrebbe ripercuotersi sull'incolumità della popolazione e/osul territorio.A seguito della comunicazione dell'avviso meteo di pre-allerta la Sala operativa regionale rafforza la sorveglianza e il monitoraggiostrumentale del territorio e provvede ad analizzare l'evoluzione della situazione idrometeorologica e a diffondere eventuali aggiornamentimeteorologico e degli scenari di criticità attesi.A seguito del ricevimento dell'avviso meteo, a livello comunale le informazioni contenute vanno comunicate senza indugio al Sindaco e diffuseai componenti del Gruppo comunale con riscontro di ricevimento da parte dei funzionari e dei volontari incaricati di specifiche attività diprevenzione da porre in atto.In conseguenza del verificarsi sul territorio degli eventi meteo avversi, gli scenari prevedibili possono essere distinti secondo le seguenticategorie.

Fenomeni atmosferici violenti (temporali forti, colpi di vento, fulmini e grandine, vento forte, rovesciintensi localizzati)

Rientrano tra i fenomeni difficilmente prevedibili nel loro sviluppo spazio-temporale.Tali fenomeni possono comportare la caduta di rami e alberi con conseguente interruzione della viabilità e delle forniture elettriche, crisi degliimpianti fognari, specie se legati a sistemi di pompaggio ed impianti idrovori, intasamento e possibile tracimazione di fossi, canali e corsid'acqua minori privi di arginature, improvviso allagamento di guadi, sottopassi, viabilità ordinaria, danni alle coperture degli edifici e deicapannoni industriali.Particolare attenzione andrà posta ad eventuali strutture provvisorie quali impalcature, tendoni, carichi sospesi e alberi in zone particolarmenteesposte alle raffiche di vento, per la concomitanza con eventi e manifestazioni all'aperto, la presenza di campeggi temporanei, nonché per lasicurezza dei voli amatoriali e sugli impianti di risalita a fune in montagna.Nelle aree collinari e montane sono possibili smottamenti e caduta di detriti sulla viabilità, nonché il possibile riattivarsi di fenomeni franosisuperficiali in aree assoggettate a tale rischio.A seguito del comunicato meteo di allerta la struttura tecnica comunale, con il supporto del Gruppo comunale di protezione civile, pone in attole azioni di prevenzione previste per i punti vulnerabili del territorio, per i quali è definita una procedura operativa finalizzata a:

allertamento degli abitanticontrollo dei manufatti di captazione e scarico delle acque meteorichelimitazione del transito degli autoveicoli lungo le strade soggette ad allagamentilimitazione delle situazioni di sovraccarico della rete fognaria che possano determinare danni alle abitazioni

Al verificarsi dell'evento la struttura tecnica comunale, con il supporto del Gruppo comunale di protezione civile, pone in atto le azioni disoccorso necessarie e con particolare attenzione al rispetto alle norme di sicurezza e alle modalità di intervento indicate dalle specificheprocedure operative prestabilite per i presidi territoriali per il rischio idrogeologico.Il Gruppo comunale di protezione civile può essere chiamato dalla Sala operativa regionale ad intervenire in soccorso di altri comuni colpitidall'evento. In tale eventualità si procede all'attivazione di una Squadra composta da un caposquadra e uno o più volontari appartenenti allostesso Gruppo che si reca con propri mezzi nell'area di intervento

Eventi meteorici di rilevanza idraulica e idrogeologica a scala di bacino

Si tratta dei fenomeni meteorologici intensi che interessano ampie porzioni del territorio regionale con elevati apporti meteorici concentrati in

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poche ore e/o cumulati su più giorni, che determinano situazioni di crisi del reticolo idraulico con fenomeni di piena di fiumi e torrenti,movimentazione di trasporto solido negli alvei, possibile innesco di colate rapide nei bacini soggetti a tale rischio, instabilità dei versanti efrane.La propagazione delle piene nei tratti arginati di pianura può determinare il superamento dei livelli di guardia e di presidio con la conseguenteapertura del Servizio di Piena con possibilità di attivazione del servizio di pattugliamento degli argini da parte delle squadre comunali diprotezione civile.Lungo la linea di costa gli eventi considerati sono talvolta accompagnati da condizioni meteomarine non favorevoli quali mareggiate con ventidi scirocco e fenomeni di acqua alta che aggravano le condizioni di criticità idraulica dei corsi d'acqua con conseguenti rischi per il territorio,specie nelle aree depresse.A seguito del comunicato meteo di allerta la struttura tecnica comunale, con il supporto del Gruppo comunale di protezione civile, pone in attole azioni di prevenzione previste per i fenomeni atmosferici violenti di cui al punto precedente.Il Gruppo comunale di protezione civile può essere chiamato dalla Sala operativa regionale ad intervenire in soccorso di altri comuni colpitidall'evento. In tale eventualità si procede all'attivazione di una Squadra composta da un caposquadra e uno o più volontari appartenenti allostesso Gruppo che si reca con propri mezzi nell'area di intervento per partecipare alle attività di prevenzione o di soccorso coordinata sul postodal responsabile locale.Il Gruppo comunale di protezione civile, qualora interessato dal Piano regionale per il servizio di piena, riceve via sms, oltre ai comunicatimeteo, gli avvisi relativi all'attivazione del servizio di sorveglianza degli argini inviati dalla Sala operativa regionale e attinenti il bacinoidraulico di riferimento.

Nevicate a bassa quota e ghiaccio al suolo

Comunicati di allertamento sono diramati dalla SOR nel caso si prevedano nevicate consistenti nelle zone di pianura con la persistenza ditemperature inferiori allo zero, e quindi la possibilità di accumulo al suolo della precipitazione, con conseguenti difficoltà di circolazionestradale, specie nei tratti in pendenza.In detti casi il Comune procede secondo quanto previsto dal proprio Piano neve in relazione alle caratteristiche della viabilità sul proprioterritorio ed in relazione agli scenari previsionali comunicati.Analogamente nel caso in cui le previsioni riguardino prolungati periodi con temperature basse con la formazione di ghiaccio al suolorichiedendo interventi di spargimento sale sulla viabilità e nei luoghi più frequentati da pedoni.Il Gruppo comunale di protezione civile può essere chiamato dalla Sala operativa regionale ad intervenire in soccorso di altri comuni colpitidall'evento. In tale eventualità si procede all'attivazione di una Squadra composta da un caposquadra e uno o più volontari appartenenti allostesso Gruppo che si reca con propri mezzi nell'area di intervento per partecipare alle attività di prevenzione o di soccorso coordinata sul postodal responsabile locale.

Elenco delle procedure operative per eventi meteo avversi (vedi schede allegate)

Le allegate schede descrivono, sulla base delle criticità riscontrate sul territorio comunale, le procedure operative per le attività di controllo epresidio del territorio da parte dei tecnici e volontari della struttura comunale di protezione civile a fini di prevenzione dei rischi idraulici egeologici connessi ad eventi meteorologici avversi. Tali procedure riguardano inoltre le verifiche sullo stato di efficienza delle opere dimitigazione dei rischi realizzate sul territorio. Le schede contengono informazioni importanti per la sicurezza del personale impegnato,raccolgono le annotazioni di eventi precedentemente avvenuti, utili ad una accorta gestione dell'evento in atto.

Procedure per attivazione Gruppi comunali di protezione civile impegnati nel Piano regionale delservizio di piena.

Il Piano regionale per il servizio di piena, comprensivo dei documenti, cartografie e schede delle tratte di sorveglianza è scaricabile alla paginainternet: http://www.protezionecivile.fvg.it/ProtCiv/default.aspx/ServizioPiena.aspx Come comunicato dall'Assessore regionale alla protezione civile, con provvedimento n. di prot. 12775 di data 07/09/2007, il materialepubblicato costituisce documento di riferimento per le funzioni di coordinamento di cui all'art. 1 della LR 64/1986 spettanti al Presidente dellaGiunta regionale o all' Assessore regionale dallo stesso delegato in base all'art.2 della medesima legge, con particolare riguardo all'impiego deivolontari di protezione civile per la sorveglianza degli argini durante il servizio di piena.La normativa di riferimento in materia di Servizio di piena è la seguente:

R.D. 9 dicembre 1937, n. 2669L.R. 3 luglio 2002, n. 16DGR 3126 dd. 19.11.2004

Per le attività addestrative e per ogni eventuale segnalazione di dissesto relativa alla tratta arginale considerata, la struttura comunale dellaprotezione civile potrà fare riferimento, anche tramite la SOR, al personale idraulico responsabile della tratta (vedi cellulare di servizio riportatosulla scheda). Durante il servizio di piena gli Ufficiali e sorveglianti idraulici danno le direttive ai volontari dei Gruppi comunali di protezionecivile. Qualora sia presente sul posto un funzionario della Protezione civile della Regione, questi funge da coordinatore dei volontari e dainterfaccia con il responsabile idraulico del tronco.

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L'azione di coordinamento riguarderà in particolare la direzione sul posto degli interventi di pronto intervento idraulico attuati da squadre divolontari comunali di protezione civile, inviate sul posto dalla SOR, per contrastare filtrazioni, fontanazzi e altre situazioni di criticità idraulicanelle quali l'intervento in sicurezza dei volontari sia ritenuta necessaria.Anche nei casi in cui si debba procedere alla realizzazione di sopralzi arginali, telonature, coronelle ecc, i volontari impegnati nell'attività disorveglianza della tratta arginale assegnata, dovranno proseguire detta attività perlustrando la tratta al fine di individuare in tempo altripossibili punti di criticità.Per tale ragione sarà compito del Coordinatore predisporre per tempo la turnazione dei volontari impegnati per la sorveglianza dell'argine conservizio continuato (durata massima prevista 72 ore). A tale attività andranno appositamente formate coppie di volontari comunali medianteattività addestrative tese a verificare la perfetta conoscenza preventiva del territorio e dei possibili punti di pericolo.Le varie fasi del Servizio di piena saranno comunicate dalla SOR alle squadre comunali impegnate attraverso l'invio di SMS ai cellulari diservizio. Le conseguenti azioni da intraprendere senza indugio sono qui di seguito riportate.Alla ricezione dell'SMS di avviso meteo:

1. verificare di disporre della cartografia della tratta assegnata stampata in un numero sufficiente di copie a colori (almeno 3)2. verificare che l'attrezzatura necessaria sia pronta all'uso (soprattutto torce per il servizio notturno)3. preavvisare i volontari del primo turno e almeno quelli del secondo4. verificare che i mezzi di trasporto siano efficienti

Alla ricezione dell'SMS dell'attivazione del servizio di piena (la fase iniziale del servizio impegna unicamente il personale idraulico dipendente):1. informare i volontari dei primi turni richiamando loro le modalità di svolgimento del servizio e le regole di sicurezza da rispettare, il

vestiario della divisa da portare con sé (stivali, giaccone, in relazione alle condizioni atmosferiche), consegnare a chi ne fossesprovvisto copia della scheda della tratta con le istruzioni

2. predisporre le turnazioni per tutta la durata dell'emergenza idraulica (valore indicativo 72 ore)3. preparare le attrezzature ed i veicoli per il trasporto dei volontari

Alla ricezione dell'SMS di prepararsi a partire:1. inviare i volontari del primo turno in sede e far controllare la presenza di tutto il materiale a bordo del mezzo (torce, radio, paline

segnalazione, cellulari, ecc. ecc.) e dei viveri necessari2. verificare tramite SOR la percorribilità delle strade e dei percorsi di accesso alle tratte arginali assegnate3. attendere l'sms di partenza

Alla ricezione dell'SMS di partire per la sorveglianza:1. chiamare il numero verde 800500300 comunicando la partenza dalla sede (procedura standard di attivazione)2. recarsi nel punto di ritrovo della tratta di competenza3. all'arrivo comunicare all'800500300 l'arrivo sul posto4. iniziare la sorveglianza della tratta assegnata

Per lo svolgimento dell'attività di sorveglianza fare riferimento alle istruzioni presenti nella scheda della tratta.

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Prevenzione incendi boschivi e di interfacciaAnche nel Friuli Venezia Giulia gli incendi boschivi rappresentano una minaccia all'integrità delle foreste e degli ambienti naturali, oltre chegenerare pericolo all' uomo e alle sue opere.Gli elevati valori medi di piovosità che si registrano annualmente nella Regione Friuli Venezia Giulia potrebbe far pensare che questo territoriogoda di un clima di tipo umido, privo di una significativa stagione siccitosa. Tuttavia i dati statistici confermano la presenza di due periodi diminore piovosità corrispondenti alla piena stagione estiva e al tardo inverno. La concomitanza, soprattutto in certi periodi e in certe zone, divento forte, bassa umidità relativa e insolazione, possono ridurre gli effetti delle precipitazioni.Gran parte del rilievo alpino orientale, inoltre, è di natura calcarea o calcareo - dolomitico, caratterizzato pertanto dal fenomeno del carsismo;mentre le restanti catene montuose delle Prealpi meridionali sono formate da rocce marnoso - arenacee e calcareo - marnose, soggette quindial dilavamento superficiale delle precipitazioni. In tutti e due i casi, la natura geologica del terreno contrasta il mantenimento di un certo livellodi umidità del suolo.Considerate tali caratteristiche climatiche e geologiche, al verificarsi di periodi di secchezza particolarmente accentuati, specie d'inverno, gliincendi non mancano di interessare con intensità le varie zone della Regione.Gli incendi iniziati per cause naturali, esclusivamente da fulmine, hanno importanza in alcune stagioni sfavorevoli, e possono essereconsiderati una variabile all' interno del ciclo biologico vegetale. Anch'essi tuttavia, possono rivelarsi pericolosi e quindi richiedono interventodi controllo e di spegnimento. Oltre il 90% degli incendi boschivi, tuttavia, è causato dalla mano dell'uomo, sia per imperizia e incuria, sia perdolo.Fermo restando il ruolo operativo demandato agli organi tecnici (Corpo forestale dello Stato, Corpo forestale regionale, Corpo Nazionale deiVV.F.), la seguente procedura operativa riguarda il coinvolgimento della Struttura comunale di protezione civile nella lotta attiva agli incendi diaree verdi, aree boscate, ed aree boscate poste in prossimità di zone urbanizzate (incendi di interfaccia). Questa opererà sotto il coordinamentodella Sala operativa regionale e secondo le istruzioni impartite sul posto dal Direttore delle operazioni di spegnimento (D.O.S.).Per la definizione di bosco vale quanto indicato dall’art. 6 della LR 9/2007.La vigente normativa regionale sull’antincendio boschivo suddivide il territorio regionale in zona bianca non classificata e zona classificatasecondo tre diversi gradi di pericolosità (basso, medio, alto) indicati in cartografica con i colori giallo, arancio e rosso. Nei comuni checomprendono aree classificate di basso, medio, alto grado di pericolosità, la presente procedura tiene conto di quanto previsto dalla normativasugli incendi boschivi.La normativa di riferimento in materia di antincendio boschivo è la seguente:

Legge 353/2000Legge Regionale 8/1977Legge Regionale 3/1991Piano Regionale di Difesa del Patrimonio Forestale 1997-1999 (DPG n. 0136 del 17/04/1998) – in corso di aggiornamento

I gruppi comunali di protezione civile dei comuni con aree classificate sono addestrati ed equipaggiati per l’attività di spegnimento degliincendi boschivi.Del Gruppo comunale del Comune di FAEDIS fa parte una squadra di volontari specializzati in antincendio boschivo (AIB) o nel medesimoComune è operativa un’associazione di volontari specializzati in antincendio boschivo (es. Associazione pompieri volontari).Le presenti procedure derivano dai protocolli di coordinamento in materia di antincendio boschivo tra i seguenti soggetti coinvolti:

Protezione civile della Regione - Sala Operativa Regionale;Centro operativo aereo unificato (COAU) del Dipartimento della protezione civile;Vigili del Fuoco;Squadre comunali di protezione civile specializzate in AIB e Associazioni di volontariato AIB;Direzione centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali (Servizio del corpo forestale regionale).

Attività di spegnimento

Chiunque avvista un incendio ha l’obbligo di informare immediatamente le autorità competenti utilizzando uno dei seguenti numeri diemergenza:

Sala Operativa Regionale attraverso il numero verde della Protezione civile della Regione 800500300 al quale risponde un operatore,tutti i giorni, h24;la centrali operative dei Vigili del Fuoco attraverso il numero verde 115;le centrali del Corpo Forestale dello Stato attraverso il numero verde 1515, le quali trasmettono la segnalazione alla Sala OperativaRegionale.

A partire dall’avvistamento di un incendio nel territorio comunale o in zona ad esso limitrofa, il Sindaco provvede ad attivare la propria Squadracomunale specializzata in antincendio boschivo informando immediatamente la Sala operativa regionale.Qualora la segnalazione pervenga al di fuori dell’orario di servizio del Corpo forestale regionale (variabile), la SOR allerta la squadra comunaledi volontari di protezione civile equipaggiata ed addestrata per l’antincendio boschivo del comune interessato. Le squadre di volontari perl’antincendio boschivo sono attivate secondo la procedura standard.

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A

B

C

A

BC

A

B

C

I volontari intervengono sull’incendio equipaggiati dei dispositivi di protezione individuale (DPI) previsti e le attrezzature antincendio indotazione.Verificata l’esistenza di un incendio boschivo, la SOR provvede ad attivare per lo spegnimento i volontari AIB dei gruppi comunali di protezionecivile della zona. Giunti sull’incendio con autobotti, manichette, moduli antincendio e altre attrezzature i volontari iniziano l’attività dispegnimento che è coordinata sul campo dal personale forestale nel ruolo di Direttore Operazioni di Spegnimento (DOS) (*) che si interfacciatelefonicamente o radiofonicamente con la SOR per ogni richiesta e informazioni o dai Vigili del Fuoco nel ruolo di Responsabile delleoperazioni di spegnimento (ROS).Nel caso di indisponibilità di personale del CFR (più frequente nelle ore notturne), qualora si tratta di casi non particolarmente problematici, onel caso in cui l’assenza del personale CFR si verifichi nella prima fase dell’ incendio, il caposquadra dei volontari AIB assume la direzioneprovvisoria delle operazioni secondo le normali procedure, avvisando la SOR. In detti casi i volontari agiscono attenendosi a principi diprudenza in modo da limitare al minimo l’esposizione a rischi; pertanto si limitano a sorvegliare in posizione sicura l’incendio e a spegnere intutta sicurezza solo piccoli focolai posti in zone ben accessibili.Il DOS viene informato dalla SOR rispetto ai “punti acqua” previsti dal Piano comunale di emergenza.

Procedure operative in caso di incendio boschivo

Legenda1. Incendio a scala comunale Incendi che per tipologia e dimensione possono essere estinti dalla squadra comunale di volontari

specializzati in antincendio boschivo

2. Incendio a scala sovracomunale o regionale Incendi che per tipologia e dimensione richiedono il coinvolgimento di altre squadrecomunali o dei mezzi del Servizio aereo regionale.

3. Incendio a scala nazionale Incendi che per tipologia e dimensione richiedono del Dipartimento Nazionale di protezione civile(richiesta del concorso della flotta aerea nazionale).

4. Incendio a scala sovranazionale Incendi che per tipologia e dimensione richiedono il coinvolgimento dei sistemi di protezione civilesloveno o carinziano.

Le attività previste per la tipologia A vanno eseguite anche per i casi B e C, così come le attività B vanno eseguite anche per il caso C.

Cittadini1. Se vede del fumo in zona di bosco chiama il numero verde 800500300;2. Se vede del fumo in zone rurali o agricole escluso il bosco chiama il 115;3. Se vede del fumo ma non sa distinguere se l’area è bosco, zona rurale o agricola chiama il 115

Nessuna attività

Nessuna ulteriore attività

Gruppo comunale di protezione civile1. Provvede a verificare le segnalazioni di incendio;2. Provvede allo spegnimento dell’incendio secondo le direttive del DOS e, se questi assente, secondo le modalità che assicurano il

massimo livello di sicurezza;3. In assenza del DOS provvede ad aggiornare la SOR sull’evoluzione dell’incendio;

4. Qualora sia previsto l’impiego dell’elicottero, provvede ad allestire il vascone e l’eventuale linea di manichette secondo le disposizioni delDOS;

5. Presta tutto il supporto tecnico richiesto dal DOS per le attività di spegnimento dell’incendio;

Nessuna ulteriore attività

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Eventi sismiciIl terremoto rientra tra i fenomeni imprevedibili. Non è infatti possibile prevedere giorno, luogo e intensità di accadimento di una scossasismica. È tuttavia possibile difendersi dal sisma con adeguati interventi di prevenzione a carico degli edifici sulla base delle informazionidisponibili sulle condizioni di pericolosità sismica del territorio.Si considerano in questo paragrafo gli scenari conseguenti a scosse di terremoto, a partire dagli eventi di bassa magnitudo che, pur innocui peredifici costruiti "a regola d’arte", possono comunque destare allarme e, in particolari situazioni, panico nella popolazione.Fondamentale in queste situazioni risulta la rapida diffusione di corrette informazioni sull'evento occorso che si attua a partire da un efficientesistema di sorveglianza sismica del territorio. A tal fine alla Sala Operativa Regionale pervengono le relazioni dall'Istituto Nazionale diGeofisica e Vulcanologia (INGV) e i dati provenienti dalla rete sismometrica del Friuli Venezia Giulia (RSFVG), gestita dal Centro RicercheSismologiche (CRS) dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS (http://www.crs.inogs.it/).Sul territorio regionale sono presenti, inoltre, le stazioni della Rete Accelerometrica del Friuli Venezia Giulia (RAF) gestita dal Dipartimento diMatematica e Geoscienze dell'Università degli Studi di Trieste (http://rtweb.units.it).Le reti di monitoraggio regionale risultano collegate alle reti nazionali e a quelle delle regioni e nazioni confinanti di Austria e Slovenia per unavalutazione affidabile sia dei piccoli eventi localizzati all'interno della nostra regione, che degli eventi di magnitudo superiore anche nei casi diepicentri localizzati al di fuori del territorio regionale.L'individuazione automatica di una scossa, effettuata dai sistemi di localizzazione preliminare entro pochi minuti dall'evento sismico, ètrasmessa a tutte le componenti del sistema di protezione civile compresi gli Enti locali per l'attivazione dei rispettivi piani di emergenza. Ilmodello di notifica contiene oltre ai dati parametrici dell'evento una prima stima delle fasce di risentimento alle quali corrispondono i livelli diattivazione richiesti, ossia le azioni da porre in essere dai diversi soggetti per affrontare gli scenari considerati, dalla semplice percezione dellascossa fino al verificarsi di danni moderati.Nel seguente prospetto sono indicate per i diversi soggetti le azioni da porre in essere secondo 3 scenari di riferimento denominati A, B, C e ciòallo scopo di predisporre il sistema locale di protezione civile ad affrontare le emergenze sismiche ad iniziare da scosse di bassa intensità, osufficientemente distanti, le cui conseguenze possono essere affrontate dal sistema regionale in via ordinaria (eventi di tipo a e b dell’art.2della L.225/1992).Per la massima rapidità delle comunicazioni si prevede l'utilizzo della rete radio, sulle frequenze regionali e del volontariato di protezionecivile, e della posta elettronica (particolarmente resiliente nelle fasi di emergenza) verso utenti appositamente registrati facenti parte delsistema regionale integrato di protezione civile.La fascia di risentimento sismico stimato A comprende i comuni nei quali si valuta che la scossa sia stata percepita da molte persone inrelazione alla magnitudo stimata (indicativamente minore a 3 gradi della scala Richter) e/o alla distanza dell’epicentro dal comune considerato.La fascia di risentimento sismico stimato B comprende i comuni nei quali si valuta che la scossa sia stata percepita dalla maggioranzadelle persone e che possa aver determinato danni lievi in relazione alla magnitudo stimata (indicativamente 3 <= M < 4,5 gradi della scalaRichter) e/o alla distanza dell'epicentro dal comune considerato.La fascia di risentimento sismico stimato C comprende i comuni nei quali si valuta che la scossa possa aver determinato danni moderatiin relazione alla magnitudo stimata (indicativamente 4,5 <= M < 5,5 gradi della scala Richter) e/o alla distanza dell''epicentro dal comuneconsiderato.Quanto indicato per la fascia di risentimento C rimane valido a livello locale anche per eventi di magnitudo superiore in relazione allaresilienza del sistema locale di protezione civile, ovvero "alla capacità di ogni comunità, consapevole di convivere con i rischi accettabili, direagire in modo attivo ed integrato con le Autorità locali" (E. Galanti, 2010).Le situazioni di crisi che si vengono a determinare a scala sovra comunale nel caso di terremoti fortissimi richiedono tuttavia l'attivazione delProgramma nazionale di soccorso per il rischio sismico (ex art. 5, comma 2 del DL 343/2001 convertito con L 401/2001) per gli eventiemergenziali di cui all’art. 2, comma 1, lett. c) della L. 225/1992. I Sindaci assieme ai Centri operativi di coordinamento locale (COC) istituiti inciascun comune colpito dall'evento sismico assumono allora il fondamentale ruolo di terminale operativo sul territorio della macchina deisoccorsi.Risulterà però fondamentale per i soccorritori esterni, specie nelle primissime fasi post evento, disporre delle informazioni contenute nei Pianicomunali di emergenza con particolare riguardo alle aree di attesa per la popolazione, agli edifici rilevanti a partire dalle scuole, edifici edinfrastrutture strategiche verso le quali indirizzare prioritariamente le verifiche di agibilità al fine di facilitare l'organizzazione dei soccorsi.Tutte queste informazioni dovranno essere dunque già disponibili al momento della scossa, accessibili on line al sistema di protezione civile inquanto preventivamente compilate ed aggiornate da ciascun comune attraverso il portale regionalehttp://areeemergenza.protezionecivile.fvg.it.

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C

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A

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C

Sindaco1. Per informazioni sull’attività sismica in atto contattare la Sala Operativa regionale al numero verde sopraindicato2. Aggiornare all’occorrenza gli indirizzi email utilizzati dalla SOR per trasmettere alle autorità comunali di protezione civile le notifiche di

evento sismico.3. Organizzare mailing-list per la diffusione delle informazioni sull’evento ai referenti degli edifici rilevanti in caso di evento sismico (scuole,

case di riposo e di cura, edifici pubblici soggetti ad affollamento, ecc).

4. Convocare l’Ufficio tecnico e/o il Responsabile comunale di p.c. per coordinare le verifiche sul territorio ad iniziare dagli edifici e dalleinfrastrutture strategiche e rilevanti secondo l’ordine di priorità predefinito nel Piano comunale di emergenza, tenendo conto dellapresenza o meno di alunni nelle scuole e della presenza di zone o fabbricati pericolosi per la circolazione.

5. Se necessario richiedere il supporto tecnico specialistico attraverso la SOR al numero verde per verifiche ad edifici strategici e rilevanti.6. Assumere provvedimenti a salvaguardia delle persone in difficoltà.7. Assumere eventuali provvedimenti di sospensione precauzionale dell’attività scolastica e in altri edifici rilevanti.

8. Attivare il proprio Gruppo comunale di p.c. per l’assistenza alla popolazione presso le aree di attesa e le aree di ricovero coperteindividuate nel piano comunale di emergenza.

9. Coordinarsi con la Prootezione Civile della Regione per eventuali provvedimenti da adottare a tutela della pubblica incolumità e perl’informazione alla popolazione.

10. Contattare le aziende del territorio comunale soggette a AIA (autorizzazione integrata ambientale) per accertarsi sull’esito delle verifichein atto.

Gruppo comunale di Protezione Civile1. Aprire le comunicazioni radio con la SOR per ricevere informazioni sulla scossa registrata.2. Compilare e trasmettere alla SOR i dati sul risentimento sismico locale utilizzando l'apposito questionario.

3. Dare supporto al personale scolastico o di altri edifici rilevanti nel caso di evacuazione degli stessi fino alla ripresa o al termine dellenormali attività.

4. Dare assistenza alla popolazione presso le aree di attesa/aree di ricovero.5. Su richiesta della SOR e qualora attivati dal Sindaco, intervenire a supporto di altri comuni limitrofi per analoghi interventi di assistenza

alla popolazione.

Addetti alla sicurezza degli edifici rilevanti (scuole, case di riposo, ...)1. Informarsi attraverso Internet (http://www.protezionecivile.fvg.it/ProtCiv/default.aspx/reti_monitoraggio.htm) o la locale autorità di

protezione civile sull’epicentro e la magnitudo dell’evento al fine di valutare la situazione.

2. Attivare il segnale di evacuazione secondo la pianificazione di emergenza specifica dell'edificio, coordinare le operazioni e verificarel'avvenuta evacuazione.

3. Assumere informazioni sull'evento chiamando i numeri indicati dal Piano di emergenza dell'edificio.4. Eseguire una prima valutazione di danno alle parti strutturali e non strutturali dell'edificio richiedendo l'intervento dell'ente proprietario

per gli eventuali approfondimenti tecnici del caso.5. Dopo le opportune verifiche di fruibilità dei locali disporre, se del caso, il rientro delle persone nell'edificio per la ripresa delle attività.

Nessuna ulteriore attività

Cittadini1. Informarsi attraverso Internet (http://www.protezionecivile.fvg.it/ProtCiv/default.aspx/reti_monitoraggio.htm) o la locale autorità di

protezione civile sull’epicentro e la magnitudo dell’evento al fine di valutare le azioni più prudenti da adottare in relazione allecaratteristiche della propria abitazione.

2. Seguire le norme di autoprotezione valide per il luogo nel quale si è presenti al momento del terremoto. Fare riferimento alladocumentazione prodotta dal Dipartimento di Protezione Civile http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/cosa_fare_sismico.wp

3. Assicurarsi sullo stato di salute delle persone attorno a se.4. Recarsi nella propria area di attesa individuata dal Piano comunale di emergenza per ricevere informazioni sull'evento e fare le proprie

eventuali richieste di assistenza.

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D - ALLEGATIPieghevoli aree di attesa

003 - Ronchis piazza004 - Campeglio Piazza chiesa005 - Canebola006 - Valle "baracca Bearzi"007 - Canal di Grivò041 - Canal del ferro Località "Crosade"042 - Borgo Scubla043 - Costapiana044 - Gradischiutta045 - Clap046 - Via dei Mulini - Faedis047 - Via del Convento - Faedis051 - Munumento Resistenza - Faedis052 - Via Lea d'Orlandi053 - Casali De Luca054 - Centro Sportivo Castellterçol058 - Raschiacco059 - Monumento Alpini Campeglio060 - Campeglio OVEST061 - Case Presa062 - Colloredo063 - Costalunga066 - Agriturismo "da Zaro"

Schede aree di emergenzaArea di attesa

003 - Ronchis piazza004 - Campeglio Piazza chiesa005 - Canebola006 - Valle "baracca Bearzi"007 - Canal di Grivò041 - Canal del ferro Località "Crosade"042 - Borgo Scubla043 - Costapiana044 - Gradischiutta045 - Clap046 - Via dei Mulini - Faedis047 - Via del Convento - Faedis051 - Munumento Resistenza - Faedis052 - Via Lea d'Orlandi053 - Casali De Luca054 - Centro Sportivo Castellterçol058 - Raschiacco059 - Monumento Alpini Campeglio

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060 - Campeglio OVEST061 - Case Presa062 - Colloredo063 - Costalunga066 - Agriturismo "da Zaro"

Area di ricovero scoperta

002 - Campo Sportivo Via Dei Giochi003 - Aree Interne Plesso Scolastico004 - Campo Sportivo Castellterçol005 - Campo Sportivo Campeglio055 - Prati "GREEN-VOLLEY" est057 - Prati "GREEN-VOLLEY" nord

Area di ricovero coperta

002 - Plesso Scolastico di Faedis003 - Palestra Castellterçol005 - Asilo Campeglio006 - Canonica di Canebola048 - Asilo Faedis049 - Plesso Scolastico Faedis070 - Scuole Campeglio

Area di ammassamento soccorritori

Nessun documento presente

Elisuperficie

001 - Centro Sportivo Castellterçol002 - Zona Artigianale Ronchis - Piazzale ALSAF003 - Colloredo004 - Area Zona Cimitero di Canebola005 - Prati lungo la strada di accesso a Valle006 - ex Capannone Grimaz a Canal di Grivò065 - Bocchetta Sant'Antonio067 - Agriturismo "da Zaro"068 - Campeglio

Schede edifici strategiciCarabinieri

001 - Comando Stazione

Schede edifici rilevantiBeni culturali

002 - Campanile della chiesa di San Giovanni Battista003 - Campanile della Chiesa di San Lorenzo Martire004 - Campanile della Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Lorenzo Martire005 - Campanile della chiesa di Santa Maria delle Grazie

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006 - Castello di Zucco008 - Chiesa di Santa Maria Assunta010 - Chiesa della Madonna di Zucco013 - Chiesa di San Rocco014 - Chiesa di San Rocco015 - Chiesa di San Giovanni e San Paolo Apostoli016 - Campanile della chiesa di San Giovanni e San Paolo apostoli017 - Chiesa di San Martino vescovo020 - Chiesa di Sant'Elena021 - Chiesa di Santa Margherita Regina024 - Villa Accordini025 - Villa Partistagno026 - Villa Freschi di Cuccagna Cataruzzi029 - Chiesa di San Lorenzo Martire033 - Chiesa di San Michele Arcangelo035 - Campanile della chiesa di Santa Maria Assunta037 - Chiesa di Santa Maria Assunta in Collevillano039 - Chiesa di San Giovanni Battista040 - Chiesa di Santa Maria delle Grazie041 - Chiesa di San Pietro Apostolo degli Slavi042 - Campanile della Chiesa di San Michele Arcangelo043 - Chiesa di Santa Maria Maddalena044 - Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Lorenzo Martire045 - Castello di Cuccagna

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Sintesi delle aree inseriteA - Area di Attesa

Codice Denominazione Indirizzo Cooordinate

003 Ronchis piazza Piazza 4 Novembre 46:07:43.82 N13:19:35.14 E

004 Campeglio Piazza chiesa Via San Michele 46:07:50.16 N13:21:44.70 E

005 Canebola Via Sant Antonio 46:10:45.37 N13:22:58.30 E

006 Valle "baracca Bearzi" Via Pocivalla 46:09:26.82 N13:23:36.66 E

007 Canal di Grivò Adicente strada per Canal di Grivo 46:09:49.95 N13:21:29.71 E

041 Canal del ferro Località "Crosade" borgo Canal del Ferro 46:09:35.20 N13:21:30.78 E

042 Borgo Scubla borgo Scubla 46:09:36.40 N13:21:14.03 E

043 Costapiana piazzetta 46:10:25.69 N13:21:33.61 E

044 Gradischiutta strada comunale 46:10:28.23 N13:21:45.83 E

045 Clap piazza 46:10:51.68 N13:22:2.18 E

046 Via dei Mulini - Faedis Via dei Mulini 46:09:11.38 N13:20:54.34 E

047 Via del Convento - Faedis via del Convento 46:08:59.13 N13:20:53.91 E

051 Munumento Resistenza - Faedis Via Stentarie 46:09:7.40 N13:20:26.59 E

052 Via Lea d'Orlandi Via Lea d'Orlandi 46:08:54.07 N13:20:29.74 E

053 Casali De Luca casali De Luca 46:08:20.41 N13:20:15.93 E

054 Centro Sportivo Castellterçol Via Polisportivo 46:08:24.98 N13:20:57.08 E

058 Raschiacco Via dei Campi 46:08:30.37 N13:21:41.93 E

059 Monumento Alpini Campeglio Via San Teodato-Via Soffumbergo 46:07:43.37 N13:21:31.00 E

060 Campeglio OVEST Via Soffumbergo (SS356) 46:07:38.26 N13:22:1.92 E

061 Case Presa Case Presa 46:06:50.48 N13:21:43.11 E

062 Colloredo borgo Colloredo 46:08:2.41 N13:23:0.26 E

063 Costalunga Borgo Costalunga 46:09:22.52 N13:22:22.24 E

066 Agriturismo "da Zaro" Canebola 46:12:9.20 N13:24:6.47 E

B1 - Area di Ricovero ScopertaCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE

Nucleo Operativo Piani d'Emergenza

Piano Comunale di emergenzaDGR 18/01/2008, n° 99

COMUNE DIFAEDIS

Scheda stampata il 28/01/2014 Pagina 1 di 4

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002 Campo Sportivo Via Dei Giochi Via Dei Giochi 46:08:53.24 N13:20:44.60 E

003 Aree Interne Plesso Scolastico Via Pranuf 46:09:4.04 N13:20:28.61 E

004 Campo Sportivo Castellterçol Via Polisportivo 46:08:22.46 N13:21:2.06 E

005 Campo Sportivo Campeglio Via San Rocco 46:07:53.43 N13:21:48.10 E

055 Prati "GREEN-VOLLEY" est Via Polisportivo 46:08:22.27 N13:21:7.88 E

057 Prati "GREEN-VOLLEY" nord Via Polisportivo 46:08:30.51 N13:21:4.30 E

B2 - Area di Ricovero CopertaCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

002 Plesso Scolastico di Faedis Via Pranuf 46:09:5.46 N13:20:28.57 E

003 Palestra Castellterçol Via Polisportivo 46:08:25.40 N13:20:59.20 E

005 Asilo Campeglio Via San Michele 46:07:55.65 N13:21:43.99 E

006 Canonica di Canebola Via Sant Antonio 46:10:45.81 N13:23:0.87 E

048 Asilo Faedis Via Pranùf 46:09:7.34 N13:20:35.67 E

049 Plesso Scolastico Faedis Via Pranùf 46:09:3.40 N13:20:26.75 E

070 Scuole Campeglio Via San Michele 46:07:54.84 N13:21:41.73 E

D - ElisuperficieCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

001 Centro Sportivo Castellterçol Via Polisportivo 46:08:26.74 N13:20:58.02 E

002 Zona Artigianale Ronchis - Piazzale ALSAF Via Selina 46:07:45.80 N13:20:3.89 E

003 Colloredo Case Colloredo 46:08:5.80 N13:23:1.91 E

004 Area Zona Cimitero di Canebola Via Sant'Antonio 46:10:40.89 N13:23:15.14 E

005 Prati lungo la strada di accesso a Valle Via Prestento 46:09:25.08 N13:23:29.10 E

006 ex Capannone Grimaz a Canal di Grivò Via Mont Joanes 46:09:51.85 N13:21:29.64 E

065 Bocchetta Sant'Antonio quadrivio Subit-Canebola-Masarolis-farcadizze 46:10:52.47 N13:23:36.68 E

067 Agriturismo "da Zaro" Piani delle Farcadize 46:12:6.72 N13:24:7.47 E

068 Campeglio Via San Michele 46:07:58.13 N13:21:47.19 E

CC - CarabinieriCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

001 Comando Stazione Piazza Mons. Pelizzo 6, 33040 Faedis 46:09:7.69 N13:20:37.45 E

PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE

Nucleo Operativo Piani d'Emergenza

Piano Comunale di emergenzaDGR 18/01/2008, n° 99

COMUNE DIFAEDIS

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PC - Sede di Protezione CivileCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

001 Sede Comunale 46:09:11.08 N13:20:39.41 E

SG - Altri Edifici StrategiciCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

001 Magazzino Comunale Via degli Ulivi 46:09:10.96 N13:20:38.56 E

002 Sede ANA Campeglio Piazza Gemellaggio Vittorio Veneto 46:07:50.83 N13:21:44.17 E

003 Sede ANA Faedis Via dei Giochi 46:08:56.48 N13:20:45.27 E

004 Centrale TELECOM FAEDIS Via XXVII Settembre, 7 46:09:2.14 N13:20:46.15 E

005 armadio ITALGAS Faedis Via Udine 46:08:33.08 N13:20:24.12 E

006 Centrale TELECOM CAMPEGLIO Via San Michele 46:07:50.67 N13:21:43.45 E

007 armadio ITALGAS Campeglio Via soffumbergo (SS 356) 46:07:44.36 N13:21:28.06 E

008 Stazione acquedotto RONCHIS Incrocio Via Crosade - SP 15 46:07:47.35 N13:19:44.34 E

009 stazione ACQUEDOTTO Canal di Grivò Incrocio Via Borgo Scubla - Via Monte Joanes 46:09:46.35 N13:21:26.54 E

010 Municipio Piazza Mons. Pelizzo 13 46:09:10.09 N13:20:38.93 E

011 Centro Operativo Comunale Via degli Ulivi 7 46:09:10.73 N13:20:39.43 E

SC - Edifici ScolasticiCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

001 SCUOLA DELL'INFANZIA DI FAEDIS/CAMPEGLIO via San Michele 46:07:55.32 N13:21:44.44 E

002 SCUOLA DELL'INFANZIA DI FAEDIS CAPOLUOGO via Pranuf 46:09:7.00 N13:20:36.09 E

003 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO DI VIA PRANUF via Pranuf 46:09:5.21 N13:20:27.96 E

004 SCUOLA PRIMARIA DI PIAZZA VITTORIO VENETO Via Pranuf 46:09:3.09 N13:20:27.00 E

E - Bene CulturaleCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

002 Campanile della chiesa di San Giovanni Battista via San Antonio 46:10:45.87 N13:23:1.58 E

003 Campanile della Chiesa di San Lorenzo Martire Via Ziracco 46:07:41.86 N13:19:37.44 E

004 Campanile della Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e LorenzoMartire

piazza Antonio Clementig 46:09:25.26 N13:23:35.14 E

005 Campanile della chiesa di Santa Maria delle Grazie Borgo Juretigh 46:10:5.73 N13:21:43.26 E

006 Castello di Zucco 46:09:31.40 N13:20:55.86 E

008 Chiesa di Santa Maria Assunta Piazza Monsignor Pelizzo 46:09:8.55 N13:20:42.73 E

PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE

Nucleo Operativo Piani d'Emergenza

Piano Comunale di emergenzaDGR 18/01/2008, n° 99

COMUNE DIFAEDIS

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010 Chiesa della Madonna di Zucco Castello di Zucco 46:09:31.23 N13:20:55.08 E

013 Chiesa di San Rocco via Tarcento 46:09:15.76 N13:20:41.84 E

014 Chiesa di San Rocco via Pranut 46:08:15.04 N13:22:15.66 E

015 Chiesa di San Giovanni e San Paolo Apostoli borgo Colloredo 46:08:5.10 N13:23:0.43 E

016 Campanile della chiesa di San Giovanni e San Paoloapostoli

borgo Colloredo 46:08:4.96 N13:23:0.80 E

017 Chiesa di San Martino vescovo Via dei Perabò 46:08:32.12 N13:21:46.09 E

020 Chiesa di Sant'Elena 46:10:13.27 N13:21:44.41 E

021 Chiesa di Santa Margherita Regina 46:09:24.46 N13:22:14.22 E

024 Villa Accordini Via Paolo Diacono 46:07:47.82 N13:21:47.92 E

025 Villa Partistagno Via Ziracco, 6 46:07:41.01 N13:19:36.22 E

026 Villa Freschi di Cuccagna Cataruzzi Via Ciampanat, 34 46:07:48.75 N13:19:33.36 E

029 Chiesa di San Lorenzo Martire Via Ziracco 46:07:41.55 N13:19:37.24 E

033 Chiesa di San Michele Arcangelo Piazza Gemellaggio Vittorio Veneto 7 46:07:50.25 N13:21:48.29 E

035 Campanile della chiesa di Santa Maria Assunta Piazza Monsignor Pelizzo 46:09:8.85 N13:20:43.29 E

037 Chiesa di Santa Maria Assunta in Collevillano Via Collevillano 46:08:27.80 N13:20:38.15 E

039 Chiesa di San Giovanni Battista Via Sant'Antonio 46:10:44.85 N13:23:0.65 E

040 Chiesa di Santa Maria delle Grazie Borgo Juretigh 46:10:5.86 N13:21:42.76 E

041 Chiesa di San Pietro Apostolo degli Slavi Borgo San Pietro 46:09:12.70 N13:20:55.89 E

042 Campanile della Chiesa di San Michele Arcangelo Piazza Gemellaggio Vittorio Veneto 7 46:07:50.59 N13:21:47.17 E

043 Chiesa di Santa Maria Maddalena 46:10:32.41 N13:21:55.14 E

044 Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Lorenzo Martire Piazza Antonio Clementig 46:09:25.52 N13:23:35.82 E

045 Castello di Cuccagna 46:09:36.78 N13:20:45.64 E

RI - Presidi territorialiCodice Denominazione Indirizzo Cooordinate

001 Incrocio RONCHIS 46:07:47.40 N13:19:42.86 E

PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE

Nucleo Operativo Piani d'Emergenza

Piano Comunale di emergenzaDGR 18/01/2008, n° 99

COMUNE DIFAEDIS

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Aree emergenza

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Edifici Strategici

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Edifici rilevanti

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Presidi territoriali