FOCUS STORIE - Dipartimento della Protezione Civile · PROTEZIONE CIVILE MAGAZINE UFFICIALE DEL...

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anno 2 n. 8/9 DAL DIPARTIMENTO - COSTA CONCORDIA: UN AGGIORNAMENTO A SEI MESI DALL’INCIDENTE Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile 2FOCUS Protezione Civile: un anno di accessibilità web 2STORIE Una grande emergenza italiana: Sarno 1998 2PRIMO PIANO Terremoto in Emilia: rispondere all’emergenza Speciale 4 luglio 2012 un anno di Contact Center Nell’inserto staccabile anche la Carta dei servizi

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anno 2 n. 8/9

DAL DIPARTIMENTO - COSTA CONCORDIA: UN AGGIORNAMENTO A SEI MESI DALL’INCIDENTE

Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

2FOCUSProtezione Civile:un annodi accessibilità web

2STORIEUna grandeemergenza italiana:Sarno 1998

2PRIMO PIANO

Terremoto in Emilia:rispondereall’emergenza

Speciale 4 luglio 2012 un anno di Contact CenterNell’inserto staccabile anche la Carta dei servizi

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“Terremoti d’Italia” ci invita a conoscere da vicino uno dei rischi naturali che più in-

teressa il nostro Paese in termini di diffusione: il rischio sismico. La mostra punta

a stimolare i cittadini a un ruolo attivo nel campo della prevenzione attraverso vi-

deo didattici, documenti, fotografie, filmati storici, strumenti di misura di epoche di-

verse, dispositivi antisimici. Due spettacolari tavole vibranti permettono ai visitatori

di vivere in sicurezza l’esperienza del terremoto e di osservarne da vicino gli effetti.

Informati su protezionecivile.gov.it e scrivici su [email protected] protezionecivile.gov.it

il rischio sismicotra conoscenza,memoria ed esperienza.

Documenti, foto, strumenti, filmatiper capire cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne gli effetti.

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L’estate è tempo per la protezione civile di staccare l’ombra da

terra. Con la campagna antincendio 2011, anche quest’anno

tutto il Servizio Nazionale è impegnato nella difesa dei boschi:

per l’occasione facciamo un punto sulla stagione passata e sugli

interventi della flotta aerea dello Stato. Alla lotta agli incendi boschivi

sono dedicate anche molte iniziative di sensibilizzazione sul territorio

promosse dal Dipartimento, come i 107 Campi scuola “Anch’io sono la

protezione civile” per ragazzi dai 9 ai 18 anni, e la tradizionale

campagna “Non scherzate con il fuoco” in collaborazione con

Legambiente.

Dall’8 al 14 luglio si celebra la settimana italiana dell’Anno europeo del

volontariato: le associazioni di protezione civile contribuiscono con oltre

400 eventi, esercitazioni e manifestazioni in tutto il paese e, come il

Dipartimento, sono presenti a Roma nella giornata conclusiva del 13

luglio. Appuntamenti che, come quelli ricordati sopra, saranno

consultabili sul sito protezionecivile.gov.it e sulle pagine facebook di

questo Magazine, che ospitano anche gli spazi di discussione legati a

due progetti in corso su emergenza e disabilità e sulla psicologia

dell’emergenza. Per questi mesi estivi, che ci presentano una Protezione

Civile ed in particolare un Volontariato sempre più impegnati nella

prevenzione, abbiamo voluto proporvi anche due temi che ci riportano,

uno per la sua attualità e l’altro per la sua portata storica, a una

riflessione sulla possibilità di funzionamento del Sistema in emergenza.

Dedichiamo la sezione Focus a un riepilogo delle nuove disposizioni per

la dichiarazione e finanziamento degli stati di emergenza, mentre a

trent’anni dalla vicenda di Alfredino Rampi ripercorriamo in

Storie quell’avvenimento tragico che è alla base della nascita di un

Sistema nazionale per la protezione civile.

Particolarmente ricca, in questo terzo numero, e con aggiornamenti

anche sul piano per l’accoglienza dei migranti, la sezione dedicata alle

segnalazioni dal territorio e dal Dipartimento, che potrete ritrovare su

Anno 1 n. 3 maggio/giugno 2011

Pubblicazione bimestrale iscritta alRegistro degli Operatori dellaComunicazione al n. 20383 del6.12.2010

EditorePresidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

Direttore responsabileBarbara Altomonte

RedazioneVincenzo ArenaSara BabusciValeria BernabeiFrancesca DottarelliMariacristina GiovanniniSara IacoboniElena LombardoFrancesca PattiRiccardo RitaMarianna SchiavonCristina SpatolaVeronica Tretter

Art DirectorMaurilio Silvestri

ImpaginazioneSilvia Alessandrini

FotografiRomeo FrisinaMatteo ValenteGino Viani

ContattiServizio Comunicazione istituzionalee relazioni con il pubblico

00189 - Roma Via Vitorchiano, 2 [email protected]

Questo numero è dedicato agli uomini e alle donne che

hanno contribuito alla gestione dell’emergenza terremoto in

Emilia. Volontari di protezione civile, Vigili del Fuoco, Forze

armate e dell’ordine, personale sanitario, tecnici dei collegi

professionali, rappresentanti della comunità scientifica: migliaia di

persone che hanno lavorato, e lavorano ogni giorno, accanto ai

funzionari e ai dirigenti delle amministrazioni centrali, regionali e

locali, e delle strutture territoriali di protezione civile, per assistere

nel modo migliore le popolazioni colpite dal sisma.

Nella sezione Primo Piano ripercorriamo le tappe principali di questa

emergenza, dall’attivazione del Servizio Nazionale fino alle attività di

informazione messe in campo sul territorio.

Per il Sistema di protezione civile l’estate è anche stagione di incendi

boschivi. Si è aperta il 15 giugno, e termina il 30 settembre, la

Campagna Aib 2012. Per l’occasione facciamo un punto sugli

indirizzi operativi e vi proponiamo un approfondimento sui campi

scuola “Anch’io sono la protezione civile”, promossi dal Dipartimento

per la diffusione di una cultura della prevenzione tra i più giovani.

Un’Unità di interfaccia con il mondo della disabilità ha lavorato alla

verifica dei requisiti di accessibilità del sito web e del Contact Center

del Dipartimento e a questo tema dedichiamo la sezione Focus.

E di Contact Center – a un anno dalla nascita di questo servizio

al cittadino – parliamo anche nell’inserto speciale, con tanti

approfondimenti, numeri e interviste.

Questo numero si apre con un primo punto sulla legge n. 100,

che – a venti anni dalla costituzione del Servizio Nazionale della

Protezione Civile – integra e modifica la legge n. 225 del 1992.

La prossima uscita del magazine sarà interamente dedicata al

riordino della protezione civile, con interviste e chiarimenti e la

versione integrale del testo coordinato della legge.

L’editoriale

PROTEZIONE CIVILEMAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Anno 2 n. 8/9maggio-agosto 2012

Pubblicazione bimestraleiscritta al Registro degli Operatori della Comunicazione al n. 20383 del 6.12.2010

EditorePresidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

Direttore responsabileMariacristina Giovannini

Art DirectorMaurilio Silvestri

ImpaginazioneSilvia Alessandrini

RedazioneVincenzo ArenaValeria BernabeiFrancesca DottarelliMariacristina GiovanniniElena LombardoFrancesca PattiMarianna SchiavonCristina Spatola

FotografiAntonio ArzediRomeo FrisinaMatteo ValenteGino Viani

ContattiServizio C omunicazionee relazioni con il pubblico00189 - Roma Via Vitorchiano, 2 [email protected]

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Fotografa con il tuo cellulareil QR Code qui in altoe accedi direttamente

alla pagina magazine sul sitoprotezionecivile.gov.it Per info sui temi trattati nel magazine scrivi al Contact Center. Compila il form in home page www.protezionecivile.gov.it

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anno 2 n. 8/9

Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile

2FOCUSProtezione Civile:un annodi accessibilità web

2STORIEUna grandeemergenza italiana:Sarno 1998

2PRIMO PIANO

Terremoto in Emiliarispondereall’emergenza

Speciale 4 luglio 2012 un anno di Contact CenterNell’inserto staccabile anche la carta dei servizi

2 In questo numero

Editoriale

Primo PianoLa rifoma

del Servizio Nazionaledella Protezione Civile

Terremoto in Emilia:rispondere all’emergenza

Campagna antincendioboschivo 2012

FocusUn anno

di accessibilità web

Campi scuola 2012

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StorieSarno 1998

Il disastro di fango

Dal TerritorioRegione Umbria:

online le banche datisu incendi boschivi

e patrimonio forestale

In Giordania ilpoliambulatorio

da campo dell’Ana

Esercitazioneper posti

di comando “ValleTanaro 2012”

“Campus Avventura”per conoscere

la protezione civile

Esercitazionea Montebello sul Sangro

“Tutte je munne trèma…je nò!”, open day

sul rischio sismico a Sora

Ferrovia Circumetneae Vigili del Fuoco

attivano protocollod’intesa

Seconda edizione della“Giornata internazionale

del soccorso”

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“Una protezione civilepartecipata”: esperienza

pilota in Alta Versilia

“Voler bene all’Italia”:la festa dedicataai piccoli comuni

DalDipartimento

Campagna “Terremoto ionon rischio”: prosegue laformazione dei volontari

A Pesaro una nuova tappadella mostra itinerante“Terremoti d’Italia”

Costa Concordia:aggiornamento a seimesi dall’incidente

Corso CMI: tra le novitàun’area riservata online

Bollettini giornalierisulle ondate

di calore 2012

Stromboli: un workshopsul rischio maremoto

nel Mediterraneo

Decorazione al meritoalla memoriadel volontario

Sandro Spagnoli

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Oristano:corso di Emergency

Management

Scuolamultimediale:

le esercitazioniconclusive

Terremoto Abruzzo:riaperti i termini

per le benemerenze

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ucNormativa

pag. 40

Letterapag. 44

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Conferenza Unificata, ed è poi passato al-l’esame di Camera e Senato per la con-versione in legge.La riforma ribadisce il ruolo centrale delDipartimento della Protezione Civile qualeorganismo di coordinamento e di indirizzodelle attività delle diverse componenti estrutture operative del Servizio nazionale.Il provvedimento riconduce l’operatività del-la Protezione civile al nucleo originario di

2Primo Piano

La riforma del ServizioNazionale della Protezione CivilePubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di riordinoche converte il decreto legge n. 59 del 15 maggio 2012

Atrent’anni dalla nascita del Diparti-mento della Protezione Civile e aventi anni dalla costituzione del Ser-

vizio Nazionale della Protezione Civile, lalegge n. 100 modifica e integra la legge n.225 del 1992 istitutiva del Servizio.Discusso in via preliminare il 13 aprile, iltesto del decreto legge è stato approvatoin via definitiva nel Consiglio dei Ministridel 30 aprile, dopo l’esame da parte della

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competenze attribuito dalla legge istituti-va, dirette principalmente a fronteggiare glieventi calamitosi e a rendere più incisivi gliinterventi nella gestione delle emergenze.In questo contesto vanno lette le modifi-che apportate alla legge n. 225 del 1992. Di notevole importanza, in tal senso, la mo-difica della lettera c) del comma 1, del-l’articolo 2 della legge n. 225 del 1992, cheprecisa che i mezzi e i poteri straordinariper fronteggiare le calamità sono da im-piegare in periodi di tempo limitati e pre-definiti. La durata dello stato di emergen-za è, di regola, pari a 90 giorni, con possi-bilità di rinnovo per altri 60 giorni.Tra le principali novità introdotte dalla leg-ge n. 100: la possibilità che il Presidentedel Consiglio dei Ministri deleghi la mate-ria di protezione civile ad un Ministro conportafoglio o al Sottosegretario di Stato al-la Presidenza del Consiglio dei Ministri, se-gretario del Consiglio; l’eventualità di di-chiarare lo stato di emergenza anche nel-l’imminenza del verificarsi degli eventi;l’emanazione delle ordinanze da parte delCapo Dipartimento della Protezione Civile,se non diversamente stabilito dal Consigliodei Ministri con la delibera dello stato diemergenza. Per quanto riguarda le ordinanze, vieneprecisato che soltanto quelle emanate en-tro il trentesimo giorno dalla dichiarazionedello stato di emergenza sono immediata-mente efficaci mentre, successivamente altrentesimo giorno, le ordinanze devono es-sere emanate con il concerto del Ministe-ro dell’economia e delle finanze.Almeno dieci giorni prima della scadenzadello stato di emergenza, inoltre, il Capo

Dipartimento emana, di concerto con il Mi-nistero dell’Economia e delle Finanze peri profili di carattere finanziario, un’ordi-nanza per favorire e regolare il subentrodell’amministrazione pubblica competen-te in via ordinaria a coordinare gli inter-venti. Per il finanziamento dello stato diemergenza, il provvedimento prevede chealle spese conseguenti all’evento emer-genziale si provveda con l’utilizzo del Fon-do nazionale di protezione civile, la cui do-tazione è determinata annualmente dallalegge di stabilità.Se è utilizzato il Fondo di riserva per le spe-se impreviste, il Fondo sarà reintegrato intutto in parte tramite la riduzione delle vo-ci di spesa rimodulabili.Anche in combinazione con la riduzionedelle voci di spesa, il Fondo è reintegratocon le entrate che derivano dall'aumentodell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sul-la benzina senza piombo, e dell’aliquotadell’accisa sul gasolio che viene usato co-me carburante per un massimo di cinquecentesimi al litro. Ulteriori disposizioni riguardano poi il tra-sferimento della flotta aerea antincendiodella Protezione Civile al Dipartimento deiVigili del Fuoco, del soccorso pubblico edella difesa civile del Ministero dell’Inter-no (art. 1, comma 2).L’edizione autunnale del magazine sarà in-teramente dedicata alla legge n. 100, conun ampio approfondimento dedicato al rior-dino della protezione civile. Oltre a intervi-ste e chiarimenti, nel prossimo numero sa-rà disponibile anche un inserto con la ver-sione integrale del testo coordinato dellalegge n. 225 del 1992. 2

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Terremotoin Emilia:rispondereall’emergenzaUomini e mezzi del Servizio Nazionaledella Protezione Civile, provenienti da tutta Italia,raggiungono i luoghi del terremoto per daresoccorso e assistenza alla popolazione colpita

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Alle 4.04 del 20 maggio 2012 un vio-lento terremoto è avvertito nel NordItalia. Il sisma, di magnitudo 5.9, in-

teressa soprattutto l’Emilia: le Province diModena e Ferrara e, in misura minore, Bo-logna e Mantova in Lombardia. L’epicentroè localizzato tra i Comuni di Finale Emilia eSan Felice sul Panaro in provincia di Mode-na, e Sermide in provincia di Mantova. Le prime informazioni riferiscono di dan-neggiamenti a capannoni industriali, chiesee beni storico-culturali, mentre risultano inbuona parte integri gli edifici ad uso abitati-vo. Si saprà più tardi che sette persone han-no perso la vita, cinque per conseguenza di-retta del terremoto, due per cause connes-se all’evento. Immediatamente dopo la scossa si riuniscel’unità di crisi del Dipartimento della Prote-zione Civile per organizzare – in coordina-mento con le Regioni interessate – le attivi-tà di soccorso e assistenza alla popolazione,e gli interventi provvisionali necessari. Alle 6.00 del 20 maggio si insedia il Comi-tato operativo della protezione civile, che re-sta convocato in seduta permanente fino al23 maggio, con l’obiettivo di valutare le no-tizie, i dati e le richieste provenienti dalle zo-ne interessate all’emergenza, definire le stra-tegie di intervento e coordinare in un qua-dro unitario gli interventi di tutte le ammini-strazioni ed enti interessati al soccorso e al-l’assistenza, in stretto raccordo con le dueRegioni interessate.Il Presidente del Consiglio, come previstodalla legge n. 286 del 27 dicembre 2002,dichiara l’eccezionale rischio di compro-missione degli interessi primari e il 22 mag-gio è deliberato lo stato di emergenza per i

territori delle Province di Ferrara, Modena,Mantova e Bologna. Lo stato di emergenza,della durata di 60 giorni, è dichiarato in ba-se al decreto legge n. 59 del 30 aprile 2012– convertito poi nella legge n. 100 del 12luglio 2012 – che modifica la legge n. 225del 24 febbraio 1992, istitutiva del ServizioNazionale. Il coordinamento degli interventi è affidatoal Capo Dipartimento della Protezione Civi-le che, il 22 maggio stesso, firma una primaordinanza con gli interventi urgenti di pro-tezione civile per il soccorso, l’assistenza al-la popolazione e gli interventi provvisionalistrettamente necessari alle popolazioni col-pite dal terremoto. Alle 9.00 del 29 maggio

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un nuovo terremoto di magnitudo 5.8 colpi-sce l’Emilia e la Lombardia, con epicentrotra Mirandola, Medolla e Cavezzo, in pro-vincia di Modena, mettendo a dura prova la“macchina dell’emergenza” che a nove gior-ni dal primo evento era ormai a regime. Acausa di questo ulteriore, forte evento si-smico, 20 persone perdono la vita. Immediata la riconvocazione da parte delCapo Dipartimento del Comitato Operativo,che resta in seduta permanente fino al 2 giu-gno quando – per coordinare il soccorso el’assistenza nelle Regioni colpite dai terre-moti del 20 e del 29 maggio – è istituita aBologna la Di.Coma.C. L’aggravarsi della si-tuazione emergenziale impone infatti nella

regione più colpita dagli eventi sismici l’at-tivazione del Centro di coordinamento na-zionale – di cui le strutture regionali del-l’Emilia Romagna sono parte integrante –per raccordare ed indirizzare le attività del-le Componenti e Strutture operative del Ser-vizio Nazionale della Protezione Civile a sup-porto delle attività del Capo Dipartimento. Il 30 maggio, il Consiglio dei Ministri delibe-ra l’estensione dello stato di emergenza al-le Province di Reggio Emilia e Rovigo e isti-tuisce per il 4 giugno una giornata di luttonazionale.

U L’attivazione del Servizio NazionaleImmediatamente dopo la scossa del 20maggio le Strutture operative del Servizio Na-zionale dispongono l’invio di squadre costi-tuite da uomini e mezzi, il Dipartimento for-nisce team tecnici a supporto delle attivitàdi rilevamento della macrosismica e di cen-simento danni, Regioni e Province Autono-me e Organizzazioni Nazionali di volontaria-to attivano le proprie colonne mobili. Il Ca-po Dipartimento della Protezione Civile, ac-compagnato da un team di esperti, parte perun sopralluogo nelle zone colpite e per unprimo punto di situazione con il Presidentedella Regione Emilia-Romagna e il respon-sabile della Protezione Civile regionale.A un’ora dall’evento sismico disponibili so-no pronti a partire i moduli sanitari delle Re-gioni Toscana, Veneto, Marche e Lombar-dia, ma l’efficace coordinamento delle ri-sorse sanitarie locali non rende necessariol’invio di mezzi di soccorso da parte di altreRegioni. In base alle esigenze segnalate dalterritorio, e a supporto della risposta locale,il Dipartimento mobilita nelle prime ore le

La “zona rossa”del Comune di Concordiasulla Secchia

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Colonne mobili di Friuli Venezia Giulia, Mar-che, Toscana, Umbria e Veneto e quelle del-l’Associazione nazionale alpini e dell’Asso-ciazione nazionale delle pubbliche assi-stenze. L’attività dei volontari è rivolta prin-cipalmente all’assistenza alla popolazionecon l’allestimento di aree di accoglienza, po-stazioni socio-sanitarie e punti ristoro. Soc-corso e verifica degli edifici sono le princi-pali aree di intervento in cui opera il Corponazionale dei Vigili del Fuoco. Le Forze diPolizia attivano invece specifiche misure diordine e sicurezza pubblica per prevenireeventuali episodi di sciacallaggio. Per assi-curare un miglior livello di coordinamentosul territorio sono costituiti a livello provin-ciale sei Centri operativi per la gestione del-l’emergenza: in Emilia-Romagna a Modena,Ferrara, Bologna e Reggio Emilia, in Lom-bardia a Mantova e in Veneto a rossa italia-na e del Corpo nazionale del soccorso alpi-no e speleologico partecipano alle attività disoccorso e assistenza.In Emilia-Romagna, intervengono le orga-nizzazioni dei Coordinamenti delle Provin-ce colpite – Bologna, Modena e Ferrara –sotto la direzione dell’Agenzia Regionale diProtezione Civile e, successivamente, di tut-te le altre Province. Per l’assistenza alla po-polazione sono allestiti 31 campi di acco-glienza in Emilia-Romagna e quattro in Lom-bardia. Accanto ai campi di accoglienza, so-no disponibili anche altre strutture, alber-ghiere e non, per ospitare le persone colpi-te dal terremoto. I 31 campi emiliani sono distribuiti nelle Pro-vince di Modena, Ferrara, Bologna e Reg-gio Emilia. I quattro campi lombardi, attiva-ti in provincia di Mantova a Moglie, a S. Gia-

como delle Segnate, a S. Giovanni e a Ser-mide, sono stati tutti dismessi prima del-l’inizio del mese di agosto.Il picco massimo di assistiti, 16.518 perso-ne, è stato registrato nella settimana suc-cessiva alla seconda scossa contestualmentealla punta massima di 5.253 uomini e don-ne del Sistema di protezione civile in cam-po, tra volontari delle colonne mobili delleRegioni, delle Province autonome e delle or-ganizzazioni nazionali, operatori ed espertidi protezione civile, vigili del fuoco, perso-nale delle forze armate e dell’ordine, e del-le altre strutture operative.Oltre all’Emilia-Romagna e alla Lombardiale Regioni presenti nelle aree colpite sono:Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Li-guria, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, To-scana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e laProvincia autonoma di Trento, che operanonei comuni di Finale Emilia, Mirandola, SanFelice sul Panaro, Medolla, Cavezzo, SanProspero e San Possidonio. Le organizza-zioni nazionali di volontariato coinvolte sonoAna - Associazione nazionale alpini a Fina-le Emilia, Anpas - Associazione nazionalepubbliche assistenze a Mirandola, Cisom -Corpo italiano di soccorso Ordine di Malta aBomporto, Misericordie a San Felice sul Pa-naro e Prociv Arci a Bondeno e Sant’Ago-stino. Presente sul campo anche la Crocerossa italiana.

U Le verifiche di agibilitàSono oltre 39mila i sopralluoghi di agibilitàsvolti dal 26 maggio con scheda Aedes -“Agibilità e danno nell’emergenza sismica”,uno strumento omogeneo per il rilievo deldanno che viene utilizzato su immobili pub-

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blici e privati che hanno riportato danni,compresi quelli che non sono risultati frui-bili dalla verifica speditiva. Di questi, 37.122 – quasi il 98%, dei com-plessivi 38mila richiesti – sono i sopralluo-ghi Aedes effettuati in Emilia-Romagna,1.751 in Lombardia e 371 in Veneto. L’attività di valutazione post-sismica ha vistoin campo migliaia di professionisti – fino aun massimo di 185 squadre al giorno al la-voro nelle zone colpite − tra personale ap-partenente alle Regioni, agli Enti locali, alleUniversità dell’Emilia-Romagna e agli Ate-nei che operano nell’ambito della ReLUIS -rete di laboratori di ingegneria sismica, maanche tecnici del Corpo Nazionale dei Vigi-li del Fuoco e delle Forze Armate, ed esper-ti formati secondo protocolli d’intesa siglaticon i Consigli nazionali di geometri, archi-tetti e ingegneri. A questi, si sono aggiunti circa 40 tecnicimessi a disposizione delle amministrazionicomunali più colpite dall’Associazione geo-metri volontari, per fornire supporto nella ge-stione delle istanze di agibilità.I sopralluoghi di agibilità in emergenza post-sismica garantiscono una valutazione tem-poranea e speditiva dell’edificio, formulatasulla base di un giudizio esperto e condottain tempi limitati, in base alla semplice ana-lisi visiva e alla raccolta di informazioni fa-cilmente accessibili. Tale valutazione è vol-ta a stabilire se, in presenza di una crisi si-smica in atto, i cittadini possano utilizzaregli edifici colpiti dal terremoto restando ra-gionevolmente protetti dal rischio di gravidanni. Il giudizio di agibilità post-sismica ri-portato in fase di emergenza nella schedaAedes, quindi, è cosa diversa dalla certifi-

cazione di agibilità che, in ordinario, ac-compagna la costruzione o la modifica del-le condizioni d’uso di un edificio. Il 27 luglio sono inoltre state completate leverifiche speditive condotte dai Vigili del Fuo-co nei territori colpiti dal sisma, per un tota-le di oltre 63mila verifiche: poco meno di57mila in Emilia-Romagna, 4.928 in Lom-bardia e 1.220 in Veneto.

U Ascolto e informazione: le iniziativeper i cittadini

Che effetti ha sul territorio un evento sismi-co? Quali sono i comportamenti corretti daadottare? Cosa fanno le autorità competen-ti per superare l’emergenza? Chi vive in pri-ma persona un terremoto, e una sequenzasismica come quella emiliana, si pone mol-te domande e ha un costante bisogno di in-formazione. Per rispondere a questa esi-genza il Dipartimento della Protezione Civi-le – d’intesa con la Regione Emilia-Roma-gna, le amministrazioni locali e in collabo-razione con le Componenti del Servizio Na-zionale – promuove nei territori colpiti daiterremoti del 20 e del 29 maggio una seriedi azioni per migliorare la capacità dei sin-goli e delle comunità di fronteggiare una si-tuazione di emergenza. “Terremoto, parlia-mone insieme” è una delle iniziative avvia-te per mettere a confronto cittadini, rappre-sentanti delle istituzioni ed esperti sui temilegati alla sismicità. L’iniziativa è promossadal Dipartimento della Protezione Civile, laRegione Emilia-Romagna e l’Istituto nazio-nale di geofisica e vulcanologia, in collabo-razione con la Rete dei laboratori universi-tari di ingegneria sismica, il Servizio sanita-rio regionale dell’Emilia-Romagna e le orga-

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nizzazioni di volontariato di protezione civi-le presenti sul territorio. Nel complesso, so-no oltre 7mila i cittadini che hanno parteci-pato al ciclo di incontri. I singoli appunta-menti, organizzati su richiesta dei Sindacidei Comuni interessati e della durata mediadi tre ore, approfondiscono il tema della si-smicità sotto il profilo sia scientifico e ope-rativo, sia emotivo. Contrastare la circola-zione di “leggende metropolitane” e falsenotizie, che compromettono la capacità del-le persone coinvolte di affrontare in modosereno e adeguato un’emergenza, è uno de-gli obiettivi che si pone questo progetto, chemira ad aiutare le persone ad assumerecomportamenti corretti per la riduzione del-l’esposizione al rischio e interagire positiva-mente con l’organizzazione di protezione ci-

vile sul territorio. Il calendario degli incontriè consultabile sul sito protezionecivile.gov.it,nella sezione dedicata all’iniziativa. Un pro-getto analogo a “Terremoto, parliamone in-sieme” è stato realizzato in occasione dellasequenza sismica aquilana, nel periodomaggio-settembre 2009. Il ciclo di incontriha coinvolto la popolazione, gruppi di inse-gnanti presenti nelle aree di accoglienza enelle scuole ancora attive e, in un secondomomento, tutto il personale scolastico deicomuni colpiti dal terremoto. L’iniziativa del2009 è stata organizzata dall’Istituto nazio-nale di geofisica e vulcanologia e il Diparti-mento della Protezione Civile, d’intesa conle Aziende sanitarie locali e, in alcuni casi,con il contributo di psicologi appartenentiad associazioni sul territorio. Sempre nel

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Comune di Novi: un incontrocon la popolazione

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2009, l’esperienza è stata replicata nel Fru-sinate e riproposta poi nel Forlivese, nel2011, in forma di esercitazione congiuntacon l’Agenzia di Protezione Civile della Re-gione Emilia-Romagna. Tra le azioni rivoltealla popolazione messe in campo in Emiliaanche il progetto “Torniamo a galla”, una ini-ziativa di Giunti Editore che mette in rete ma-teriali divulgativi sul rischio sismico destina-ti ai ragazzi e agli insegnanti delle scuole,realizzati negli anni anche in collaborazionecon il Dipartimento e Ingv-Edurisk.I materiali didattici sono consultabili sul si-to giuntiscuola.it.

U L’Italia solidaleAmmonta a 15.127.828 euro l’importo com-plessivo raccolto attraverso l’sms solidale di2 euro al 45500: il numero attivato dal 29maggio al 10 luglio su richiesta del Diparti-mento della Protezione Civile, d’intesa conle Regioni colpite dal terremoto e grazie aglioperatori di telefonia mobile e ai media.Il ricavato della sottoscrizione è interamen-te destinato alle popolazioni colpite dal ter-remoto in Emilia-Romagna, Lombardia e Ve-neto, nessuna quota è trattenuta dagli ope-ratori di telefonia e sulle cifre raccolte nongrava l’Iva. La cifra raccolta sarà gestita daiPresidenti delle Regioni Emilia-Romagna,Lombardia e Veneto come previsto dall’or-dinanza n. 4 del Capo Dipartimento dellaProtezione Civile. L’impiego efficace di que-ste risorse sarà garantito da un Comitato diGaranti, composto da persone di riconosciutae indiscussa moralità e indipendenza. Il servizio è stato attivato in collaborazionecon gli operatori nazionali Tim, Vodafone,Wind, 3, Poste Mobile, CoopVoce, Tiscali e

Noverca e su rete fissa con Telecom Italia,Infostrada, Fastweb, TeleTu, Tiscali,TWT,UNO e Clouditalia.Per chi vuole offrire un contributo per le po-polazioni colpite è ancora possibile donareattraverso i conti correnti bancari e postaliattivati dalla Regione Emilia-Romagna.

U Il passaggio di consegneLa Di.Coma.C. - Direzione di comando econtrollo chiude le sue attività il 2 agosto2012. Con l’ordinanza n. 15 dell’1 agosto2012, la gestione dell’emergenza passa aiPresidenti delle Regioni Emilia-Romagna,Lombardia e Veneto, nominati Commissaridelegati dal decreto legge n. 74/2012.A partire dal 3 agosto, quindi, le attività diassistenza alla popolazione rientrano nellecompetenze delle tre direzioni regionali diProtezione Civile.Nella prima fase, i Commissari delegati pos-sono avvalersi delle strutture regionali di pro-tezione civile per gestire queste attività.In seguito, strutture a supporto dei Com-missari delegati si occuperanno della ge-stione degli interventi di ricostruzione e ri-torno alle normali condizioni di vita.Come previsto dall’ordinanza, il Dipartimentodella Protezione Civile garantirà comunque,attraverso un’unità tecnica, un supporto inquesta prima fase di attività di assistenza al-la popolazione alla Regione Emilia-Roma-gna, su cui grava la quasi totalità della po-polazione assistita sia nelle aree di acco-glienza sia nelle strutture alberghiere.Questa attività di supporto, prevista per unperiodo limitato, sarà regolata da una con-venzione tra il Dipartimento e la RegioneEmilia-Romagna. 2

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2Primo Piano

Èpartita il 15 giugno e si conclude il30 settembre la campagna Aib - An-tincendio boschivo 2012.

Il territorio italiano è in larga parte interes-sato dal fenomeno degli incendi boschivi euno su cinque richiede il concorso della flot-ta aerea dello Stato, coordinata dal Diparti-mento della Protezione Civile, per suppor-tare l’attività di spegnimento condotta dal-le squadre a terra.In caso di incendio, infatti, le prime a inter-venire sono le squadre a terra coordinatedalla Regione. Chi dirige le operazioni dispegnimento può chiedere l’intervento deimezzi aerei in dotazione alla Regione. Se i mezzi e le risorse in campo non sonoancora sufficienti a fronteggiare la situazio-ne emergenziale, la Regione, attraverso lapropria Sala operativa unificata permanen-te o il Centro operativo regionale del Corpo

Forestale dello Stato, richiede al Coau - Cen-tro operativo aereo unificato del Diparti-mento della Protezione Civile l’interventodella flotta antincendio dello Stato. In controtendenza rispetto all’andamentopositivo degli ultimi anni, il numero di in-cendi boschivi ha subito tra il 2010 e il 2011un forte incremento. Questo picco è legatosoprattutto a condizioni meteorologiche eclimatiche favorevoli all’innesco, sia nel pe-riodo estivo – con una coda che si è pro-tratta fino all’autunno del 2011 – sia nel pe-riodo invernale.Per contro, è invece diminuita la superficiemedia percorsa dal fuoco per singolo in-cendio: un dato che testimonia l’efficacia ela tempestività degli interventi di spegni-mento. Cresce dunque la capacità di ri-sposta operativa al fenomeno incendi, a cuideve però essere associata una più intensa

Campagnaantincendioboschivo2012Gran parte del territorionazionale è interessatodal rischio incendie, in particolare,le Regioni del Sude le isole

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attività di prevenzione e di monitoraggio delterritorio, da incrementare anche mettendoa fattore comune i mezzi e le risorse di tut-ti i soggetti a vario titolo coinvolti nel setto-re degli incendi boschivi e di interfaccia.L’esperienza maturata negli scorsi anni di-mostra inoltre che un efficace coordina-mento tra protezione civile e soggetti chesi occupano di incendi boschivi consentedi intraprendere azioni di contrasto più tem-pestive – soprattutto per gli incendi di in-terfaccia – ed è per questo necessario la-vorare ad una azione sempre più integratae coordinata tra i due settori.Appare inoltre fondamentale la condivisio-ne di mezzi e risorse a livello regionale, at-traverso “gemellaggi” tra Regioni interes-sate dagli incendi in stagioni diverse e tra-mite accordi tra Regioni confinanti. Basilare anche la capacità di assicurare la

giusta sinergia tra le forze in campo. Buo-na prassi in questo senso – oltre alle con-venzioni tra amministrazioni regionali, Cor-po Forestale dello Stato e Corpo nazionaledei Vigili del Fuoco – è costituita dall’im-piego del volontariato di protezione civilenon solo per gli interventi di spegnimentodegli incendi boschivi, ma anche per le at-tività di presidio e avvistamento sul territo-rio. In un’ottica di cooperazione tra Ammi-nistrazioni statali per la tutela del territoriodagli incendi boschivi, il Dipartimento harinnovato la convenzione con il Ministerodella Difesa per l’impiego di personale mi-litare pilota. L’accordo, sottoscritto nel me-se di maggio 2011 dal Capo Dipartimentoe dal Capo di Stato Maggiore della Difesa,permette di impiegare nell’ambito dellacampagna antincendio boschivo piloti di Ae-ronautica, Marina ed Esercito.

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U Gli indirizzi operativiIl Presidente del Consiglio dei Ministri Ma-rio Monti, come previsto dalla legge quadrosugli incendi boschivi, ha fornito alle Re-gioni e alle Province autonome – cui com-pete per legge la materia degli incendi bo-schivi e di interfaccia – e ai Ministeri inte-ressati gli indirizzi operativi per adottare leiniziative necessarie a prevenire e a fron-teggiare questo rischio. Nel documento so-no indicati i compiti, le responsabilità e leiniziative che i diversi enti ed amministra-zioni devono assumere per un’efficace azio-ne di coordinamento delle forze in campo.Il Dipartimento della Protezione Civile, checoordina sul territorio nazionale il concorsodella flotta aerea antincendio dello Stato adintegrazione dei dispositivi regionali, attra-verso il Coau - Centro operativo aereo uni-ficato, ha diffuso alle Regioni le procedureoperative per la richiesta dei mezzi aerei.Per la Campagna estiva Aib 2012 lo schie-ramento della flotta aerea dello Stato è mo-

dulato secondo tre tipologie di schieramentiche variano in base al periodo: dal 15 al 24giugno e dal 16 al 30 settembre, 25 mezzidislocati su 14 basi; dal 25 giugno al 4 lu-glio e dal 4 settembre al 15 settembre, 29mezzi dislocati su 14 basi; dal 5 luglio al 3settembre, 33 mezzi dislocati su 14 basi.I mezzi della flotta possono intervenire an-che all’estero, in base a protocolli d’intesa,ad accordi bilaterali di supporto reciprocoin materia di contrasto agli incendi o nel-l’ambito del Meccanismo Europeo di Pro-tezione Civile, lo strumento dell’Unione Eu-ropea nato per facilitare la cooperazione ne-gli interventi di assistenza di protezione ci-vile in caso di emergenze che richiedonoazioni di risposta rapida.In un’ottica di trasparenza dell’azione dellepubbliche amministrazioni verso i cittadini,come previsto dagli indirizzi operativi per laCampagna Aib 2012, il riepilogo degli as-setti statali e regionali è disponibile sul sitoprotezionecivile.gov.it. 2

2Primo Piano

Per evitare un incendio:• non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi

ancora accesi, possono incendiare l’erba secca;• non accendere fuochi nel bosco. Usa solo le aree

attrezzate. Non abbandonare mai il fuoco e primadi andare via accertati che sia spento;

• parcheggiando l’auto accertati che la marmitta nonsia a contatto con l’erba secca, potrebbe incendiarla

• non abbandonare i rifiuti nelle discariche abusivee nei boschi. Sono un pericoloso combustibile;

• non bruciare, senza misure di sicurezza, le stoppie,la paglia o altri residui agricoli. In pochi minutipotrebbe sfuggirti il controllo del fuoco.

INCENDI BOSCHIVI LE NORME DI COMPORTAMENTO

Quando l’incendio è in corso:• se avvisti fiamme o fumo telefona al 1515 per dare

l’allarme. Non pensare che altri l’abbiano giàfatto. Dai le indicazioni per localizzare l’incendio;

• cerca una via di fuga sicura: una strada o uncorso d’acqua. Non fermarti in luoghi verso i qualisoffia il vento. Potresti rimanere imprigionato tra lefiamme e non avere più una via di fuga;

• stenditi a terra dove non c’è vegetazione incendiabile.Il fumo tende a salire e così eviti di respirarlo;

• se non hai altra scelta, cerca di attraversare ilfuoco dove è meno intenso per passare dallaparte già bruciata. Ti porti così in un luogo sicuro. 

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Il primo agosto si sono concluse le attivi-tà dei sei operatori della cooperativa Eu-rope Consulting che hanno lavorato per

un anno alla verifica dei requisiti di accessi-bilità di alcuni strumenti di comunicazionedel Dipartimento della Protezione Civile: inparticolare del sito internet istituzionale e delservizio Contact Center. La cooperativa haoperato in forza di una convenzione con ilDipartimento di durata annuale. Finalità del-la convenzione: la costituzione di una Uni-tà di interfaccia fra Protezione Civile nazio-nale e il mondo della disabilità. In particola-re, in riferimento a sito web e Contact Cen-

ter, sono state svolte dagli operatori attivitàdi studio della normativa di riferimento sul-l’accessibilità dei siti web, verifiche tecnichesulle principali pagine del sito e verifiche sog-gettive, cioè test di usabilità e accessibilitàdel sito istituzionale. Queste ultime hannocoinvolto varie tipologie di disabili. Gli ope-ratori hanno reso accessibili le gallerie mul-timediali pubblicate sul sito dal 2009 al2012. Infine, l’Unità di interfaccia ha studiatoi servizi Contact Center di altre amministra-zioni italiane ed europee elaborando alcuneproposte di sviluppo per rendere pienamen-te accessibile il servizio agli utenti disabili.

2 Focus

Un anno di accessibilità webL’Unità di interfaccia con il mondo della disabilità al lavoroper la verifica e l’adeguamento del sito www.protezionecivile.gov.it

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U La verifica tecnicaLa verifica tecnica d’accessibilità del sito haindividuato gli errori e le incongruenze ri-spetto agli standard del W3C - World WideWeb Consortium, la comunità internazio-nale che si occupa di portare il web al mas-simo del suo potenziale, aprendolo e ren-dendolo pienamente fruibile anche alle per-sone con disabilità. L’Unità di interfacciacon il mondo della disabilità del Diparti-mento ha lavorato su un doppio binario:l’analisi degli errori e la proposta delle so-luzioni. L’analisi tecnica è stata condotta uti-lizzando Vamolà, un validatore online con-figurato sulle indicazioni del W3C, sia pergli standard html sia per i fogli di stile, siaper le altre componenti. Il validatore con-sente di individuare quattro tipi di incon-gruenze: errori gravi sul codice html o css,errori potenziali cioè gli elementi che ri-chiedono un alto livello di attenzione e che“insospettiscono” il software di validazione,perché mettono a rischio l’accessibilità; Va-molà rileva, in questo caso, ad esempio sedue fotografie in una galleria sono descrit-te con le stesse parole. Proprio perché glierrori tipici e ricorrenti non appartengonosolo alla struttura html ma possono anchedipendere da una gestione non adeguatadei contenuti, è stato necessario, durantela verifica, non considerare il sito come unoggetto statico, che ha una sua forma defi-nitiva. Un sito web, infatti, cambia e i con-tenuti sono aggiornati costantemente, percui anche la verifica ha tenuto conto del-l’evoluzione, per produrre risultati il più coe-renti possibile. Per ognuna delle diverse ti-pologie di errore è stata proposta una solu-zione specifica, sulla base degli standard

adottati, arrivando sia al perfezionamentodegli aspetti strutturali, che alla definizionedi una metodologia di gestione dei conte-nuti coerente con i principi di accessibilità.

U La verifica soggettivaNel processo di analisi del sito del Diparti-mento ai criteri di accessibilità, ha avuto unruolo di grande importanza la fase di verifi-ca soggettiva, un test eseguito con un cam-pione di utenti, portatori di diverse disabili-tà, secondo le linee guida presenti nella Leg-ge Stanca. La norma fissa non solo i criteristrettamente tecnici di valutazione, ma an-che le modalità del processo di verifica, par-ticolarmente interessante dal punto di vistadel lavoro di rete e della collaborazione tradiverse competenze. Alla verifica hanno par-tecipato 14 persone disabili individuate gra-zie all’aiuto di alcune tra le maggiori asso-ciazioni del settore: Unitalsi, Ens, Fish e Fia-ba. Hanno coordinato i test i funzionari delServizio Comunicazione del Dipartimento egli operatori dell’Unità di interfaccia con ilmondo della disabilità, che hanno costitui-to il gruppo di esperti di fattori umani, pre-visto dalla Legge Stanca. La coordinatricedell’Uimd, psicologa, ha preso parte comeosservatore, seguendo l’andamento del-l’esecuzione dei compiti e i cosiddetti pro-cessi cognitivi messi in atto dai partecipan-ti nel corso delle prove. I test veri e proprisono stati condotti in un doppio contesto: inambiente domestico nel caso delle personenon vedenti (21% del campione), in am-biente sperimentale, presso il Dipartimento,nel caso dei non udenti (50%) e dei disabi-li motori (29%). Il test è suddiviso in due par-ti: in una prima sezione di 32 quesiti si ana-

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lizzano gli aspetti tecnici indicati dalla nor-mativa. La seconda parte prevede una va-lutazione più soggettiva sul sito e sulle suefunzionalità. Nel corso della verifica, è statafavorita la navigazione libera. Da questa fa-se sono venute indicazioni molto utili per lasua ottimizzazione. Complessivamente, il si-to ha ottenuto una valutazione di 3,57 pun-

ti su 5, che lo colloca nel range del secon-do livello di qualità. I disabili motori hannoassegnato punteggi più alti, segno che gliaspetti strutturali quali contrasti cromatici,grandezza dei pulsanti garantiscono buonaaccessibilità. I non vedenti e i non udentihanno suggerito come migliorare la fruizio-ne dei contenuti multimediali.

2 Focus

Totale campione esaminatoI test di verifica soggettiva sul sito internet delDipartimento della Protezione Civile hannocoinvolto 14 soggetti. Fra questi quattro disabilimotori, sette disabili uditivi e tre disabili visivi.Riportiamo di seguito alcuni dati estratti daiquestionari di valutazione del sito compilati daipartecipanti e divisi per tipologia di disabilità.

Disabilità visivaIl 100% degli intervistati ha espresso unavotazione positiva sulle pagine del sito navigate.Il 50% ha giudicato ottima la lunghezza deitesti. Positivo il giudizio sulla velocità e sullafacilità di navigazione. Giudizi buoni anche perla sicurezza dei contenuti e la salvaguardiadella salute durante la navigazione. Il 43%ritiene il colore, il tipo e la dimensione delcarattere utilizzati non sufficientementeleggibili. In genere gli utenti hanno apprezzatole alternative testuali associate alle foto, mahanno riscontrato qualche difficoltà nellanavigazione con screen reader legata allastruttura della pagina e all’organizzazione incolonne dei contenuti.

Disabilità motoriaIl 50% degli utenti considera comprensibili ecoerenti fra loro i vari elementi del sito delDipartimento. Il 33% considera, invece,difficilmente individuabili i diversi menù dinavigazione. La maggior parte degli intervistatiha suggerito di aumentare la misura delcarattere all’interno delle pagine, così dagarantire un utilizzo più agevole del mouse o dialtre eventuali tecnologie assistive. In generalegli utenti ritengono rispettati i criteri diaccessibilità del sito. Sono chiari e usabili icomandi in home page.

Disabilità uditivaGli utenti hanno espresso un giudizio complessivomolto positivo e hanno giudicato chiari gli aiutialla navigazione forniti dal sito. Hannoapprezzato la presenza dei sottotitoli ma hannosuggerito la necessità di associare ad ogni videouna versione tradotta in linguaggio dei segni.Nel complesso i risultati ottenuti dai test sullaverifica soggettiva promuovono il sito, anche sead oggi non sono ancora rispettati tutti i criteridi accessibilità per la disabilità uditiva.

I NUMERI DELLA VERIFICA SOGGETTIVA

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U L’adeguamento dei contenutimultimediali del sito

L’Unità di interfaccia col mondo della disa-bilità non si è occupata solamente dello stu-dio della normativa di riferimento, dell’ana-lisi dei vari aspetti legati dell’analisi dell’ac-cessibilità del sito del Dipartimento dellaProtezione Civile, ma ha lavorato diretta-mente sul sistema di gestione dei contenutidel portale adeguando i contenuti multi-mediali presenti. Dopo una fase di forma-zione degli operatori, da parte del personaledel Servizio Comunicazione, l’Uimd ha la-vorato direttamente alla fruibilità dei conte-nuti multimediali pubblicati sul sito foto, vi-deo e audio. Le gallerie multimediali sonofra i contenuti più visitati del portale del Di-partimento. L’adeguamento, che comportal’aggiunta di un testo descrittivo da asso-ciare alle immagini, la descrizione dei videosenza parlato e la trascrizione dei dialoghio dei monologhi dei video, è stato condot-to con modalità univoche, sulla base di cri-teri per la redazione dei testi definiti dai fun-zionari del Servizio Comunicazione e con-divisi con gli operatori dell’Uimd. Per quan-to riguarda le fotografie, si è intervenuti mo-dificando le didascalie, correggendo quel-le che risultavano troppo generiche e inse-rendo un’alternativa testuale, che descri-vesse in maniera più specifica il contenutodelle immagini. L’adeguamento dei conte-nuti video ha comportato la trascrizione te-stuale del parlato, quando presente, e latraduzione in italiano degli originali in altrelingue. Nel caso di video senza parlato, èstata aggiunta una descrizione testuale deiframe, cercando anche di rendere più chia-

ra la dimensione storico-temporale del-l’evento ripreso. Il lavoro continua ancoraoggi: oltre all’adeguamento dei nuovi con-tenuti multimediali, pubblicati dal ServizioComunicazione si sta rendendo accessibi-le anche l’archivio delle gallerie degli annipassati. L’Uimd ha adeguato prima le gal-lerie più recenti, procedendo poi con le gal-lerie più vecchie. Attualmente, grazie a que-sto lavoro, sono state rese accessibili le gal-lerie foto e video degli anni 2012, 2011,2010 e 2009.

U La verifica d’accessibilità del servizioContact Center

Il Contact Center è stato il principale stru-mento di comunicazione, oltre al sito web,di cui è stata testata l’accessibilità. L’analisiè partita da un’indagine dei centri di con-tatto delle pubbliche amministrazioni italia-ne ed europee. Si è poi concentrata sullostudio dell’accessibilità del servizio, e in par-ticolare dei suoi due principali canali di con-tatto: il modulo online sul sito web del Di-partimento e il numero verde 800 840 840.L’analisi del modulo online, come per le al-tre pagine del sito web, ha previsto una ve-rifica tecnica e una verifica soggettiva chehanno fatto emergere elementi non acces-sibili per gli utenti non vedenti, resi eviden-ti soprattutto dalla lettura con screen reader.Alcuni adeguamenti hanno già permesso direndere accessibile la pagina. Per il nume-ro verde, invece, non accessibile per le per-sone non udenti, è allo studio la possibilitàdi rendere disponibile il servizio attraversoun’applicazione che consente di comunica-re in tempo reale, con chat e video. 2

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Stacca e sfoglia l’insertodedicato al Contact Centerdel Dipartimentodella Protezione Civile

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SPECIALE 4 luglio 2012 un anno di Contact Center

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Il 4 luglio 2011 nasce il Contact Centerdel Dipartimento della Protezione Civile,un servizio in funzione dalle 9 alle 18, dal

lunedì al venerdì, per dare informazioni oraccogliere segnalazioni sulle attività di com-petenza del Dipartimento. In situazioni di cri-si o emergenza, questo orario può essereesteso anche h24, anche se il servizio nonpuò in alcun caso sostituirsi ai tradizionalinumeri di emergenza. Al Contact Center col-labora il FormezPA, l’agenzia inhouse del Di-partimento della Funzione Pubblica che rea-lizza la rete dei centri di contatto della PA. Pubblichiamo uno speciale che raccontaquest’anno di attività, riportando i dati piùsignificativi rispetto alle richieste ricevute, inparticolare durante eventi o emergenze di

protezione civile. Uno spazio dell’inserto èdedicato a interviste rivolte al personale delContact Center mentre l’ultima pagina ospi-ta la Carta dei servizi.

U Le richieste di un annoSono quasi 14mila le richieste dei cittadiniarrivate al Contact Center attraverso nume-ro verde 800 840 840, modulo online, email,Pec, fax e lettera. Sono tracciate da un’uni-ca piattaforma informatica che rende tra-sparente, sul sito web del Dipartimento, lostato di lavorazione delle pratiche, eviden-ziando quelle ancora aperte e quelle chiuse.Le richieste di istituzioni, organizzazioni e im-prese vengono invece gestite direttamentedagli Uffici e Servizi del Dipartimento.

Contact Center: il bilancioa 12 mesi di attività

Approfondimenti, numeri e interviste dedicati a questo servizio al cittadino

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U Gestione del servizioAd oggi, solo l’1,7% delle richieste non è an-cora stato evaso mentre il restante 98,3% èstato in parte chiuso al front office (86,1%),cioè con risposta immediata, e in parte alback office (12,2%), ovvero dopo una ricer-ca di informazioni più o meno lunga. Il ser-vizio prevede un gruppo di operatori dedi-cati al servizio, ma coinvolge anche una re-te di referenti di Uffici e Servizi del Dipartimentoche contribuisce alla risoluzione dei casi piùcomplessi, coordinandosi, quando neces-sario, con altri enti e amministrazioni. La stes-sa rete di referenti si occupa inoltre della for-mazione degli operatori FormezPa sulle te-matiche di protezione civile.

U Canali di contattoPiù dell’80,1% delle domande è arrivato tra-mite il numero verde 800 840 840, un ser-vizio, gratuito anche dai telefoni cellulari, cheha una capacità di risposta di 100 telefona-te l’ora. È inoltre a disposizione dei cittadinisul sito internet www.protezionecivile.gov.itun modulo per l’inserimento delle proprie ri-chieste, scelto dal 7,6% degli utenti del ser-vizio. Molte persone continuano comunquea scrivere agli indirizzi di posta elettronicadegli Uffici o Servizi del Dipartimento (9%).In pochi scelgono di utilizzare i tradizionalicanali di contatto, come lettere (0,7%), Pec(0,2%) e fax (0,2%). Il 2% delle richieste so-no messaggi lasciati in casella vocale du-rante l’orario di chiusura del Contact Center.

U Tipologia di richiesteIl Contact Center riceve principalmente ge-neriche domande di informazioni (64,6%), inparticolare su eventi di protezione civile, si-

tuazioni critiche o temi specifici, come be-nemerenze o volontariato. Molte richieste ri-guardano invece segnalazioni di protezionecivile (11,6%), su presunte situazioni di pe-ricolo o, a seguito di eventi o emergenze, sudanni per i quali si chiede il risarcimento.Con l’ultima emergenza in Emilia-Romagna,è aumentata la percentuale di coloro chechiamano per offrire beni o servizi (17,6%),a dimostrazione della solidarietà manifesta-ta dagli italiani al verificarsi di emergenze diprotezione civile. Il 2,9% delle domande in-vece non è di competenza del Dipartimentopoiché non riguarda temi di protezione civi-le mentre l’1,8% deve essere necessaria-mente gestito dai tradizionali numeri di soc-corso (115, 112). La percentuale residua dirichieste (1,39%) riguarda complimenti, cri-tiche, o richieste su temi molto specifici.

U Faq del Contact CenterL’attività del servizio ha permesso al Diparti-mento di studiare il reale fabbisogno cono-scitivo dei cittadini sui temi di protezione ci-vile e quindi di raccogliere una serie di do-mande frequenti o Faq - Frequently askedquestions. Questo si è verificato in particola-re durante alcuni eventi di protezione civile,come l’emergenza nave Concordia o il terre-moto in Emilia, sui quali, a partire dalle ri-chieste dei cittadini al Contact Center, sono sta-ti pubblicati sul sito internet del Dipartimen-to una serie di approfondimenti. Uno degliobiettivi per quest’anno è proprio quello diimplementare questa attività, integrando mag-giormente Contact Center e sito internet, permettere a disposizione dei cittadini anche on-line il bagaglio di conoscenze e quindi di ri-sposte acquisito dagli operatori del servizio.

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Tre punti di forza del servi-zio? Sicuramente l’aperturaverso l’esterno: un’importan-te novità nel settore pubblico,poiché maturata durante unafase emergenziale, a l’Aquila.L’estensione della popolazionecoinvolta, gli incontri nei cam-pi, hanno convinto i vertici delDipartimento che l’apertura el’ascolto fossero determinan-ti per superare l’emergenza edovessero diventare una co-stante del Dipartimento. Altropunto di forza è la flessibilità;si poteva solo immaginare co-sa avrebbe dovuto affrontareil Contact Center soprattuttoin emergenza: è stato fatto te-soro delle prime esperienze

di apertura h24 per raccogliererichieste e segnalazioni e da-re informazioni. Questo ha per-messo di modificare e adat-tare il sistema di gestione in-formatico delle pratiche dalpunto di vista delle classifica-zioni adottate durante le emer-genze, che rispondono a esi-genze di analisi e reportisticapeculiari e differenti da quel-le utilizzate in ordinario. Infineil forte impegno delle risorseumane utilizzate: una convin-zione che persone ferite an-che profondamente dal terre-moto del 6 aprile 2009 potes-sero essere in sintonia con chichiama durante un’emergen-za e capire quando invece,pur non essendo il nostro unnumero di soccorso, è ne-cessario mettere le opportu-ne risorse del Dipartimento aservizio del cittadino.

Quali caratteristiche perso-nali di un coordinatore devo-no emergere in momenti par-ticolarmente critici? Su que-sto aspetto penso di poter espri-mere un punto di vista esclu-sivamente personale; riten-

Caratteristichee coordinamento del servizioIntervista a Massimo Busino, referente organizzativo Contact Center

go che alcune caratteristichenaturali possano essere affi-nate con le esperienze di vi-ta, e “L’Aquila” è stato edè qualcosa che non mi sareimai aspettato. Tra le qualità visono la capacità di guardare lecose come se fossero al ral-lentatore, trasmettere calma,sicurezza e consapevolezzadel lavoro, soprattutto in emer-genza, e non desiderare trop-po le vacanze...

Come viene gestito lo stressdel gruppo di lavoro? C’è unostress fisico e mentale moltoelevato soprattutto durante leestensioni h24, che è tantopiù forte quanto più è prolun-gato l’evento in corso, comeè successo durante la neve egelo del febbraio scorso. L’af-fiatamento, il senso di squa-dra e le doti personali di ognisingolo operatore, consento-no una gestione ottimale del-lo stress con distribuzione di re-sponsabilità e carichi di lavo-ro personalizzati e condivisio-ne delle scelte operative. Nes-suno è mai considerato unsemplice esecutore.

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In quest’anno di attività del Contact Center,la maggior parte delle richieste è arrivatain concomitanza di eventi di protezione

civile (42,94%) o di situazioni critiche (32,93%).In alcuni di questi casi l’orario del servizio èstato esteso fino h24. In particolare, per quan-to riguarda gli eventi, il 60,81% delle richie-ste ha riguardato il rischio idrogeologico, co-me il maltempo nel nord-ovest Italia tra finedi ottobre e inizio di novembre 2011 e l’ondatadi freddo e neve al centro-sud Italia tra fine gen-naio e inizio febbraio 2012. Nel primo caso sisono registrati circa 1.000 contatti, con il pic-co di 256 chiamate il 5 novembre; nel se-condo, le richieste sono state 2.300 e il mas-simo dei contatti (536) è stato raggiunto il 4

febbraio 2012. Il 20,83% di richieste su even-ti ha poi riguardato il rischio sismico. In par-ticolare per l’emergenza terremoto in Emilia,il servizio è stato attivo h24 numerosi giorni re-gistrando il numero più alto di richieste il 29maggio con 585 contatti, con un complessi-vo di 4.800 persone che si sono rivolte al ser-vizio per l’emergenza. Un 17,54% ha ri-guardato il rischio industriale/tecnologico:molte richieste sono arrivate per la cadutadel Satellite UARS che ha interessato il NordItalia, registrando il 23 settembre il picco mas-simo di contatti dell’intero anno (780 richie-ste). La percentuale residua di domande sueventi ha riguardato il rischio nucleare, tra-sporti, incendi, vulcanico e ambientale.

Eventi ed emergenze: i picchidi richieste al Contact CenterOltre il 70% di richieste per eventi di protezione civile o situazioni critiche

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Quali caratteristiche deve avereun buon operatore?

È difficile rimanere professiona-le al telefono anche nei momenticritici?

Cosa ti dà soddisfazione in questolavoro?

La capacità di stabilire empatia con  l’interlocutore: l’operatore deve farcomprendere alla persona al telefono che è a sua disposizione, che si facarico del problema posto come fosse il suo! Anche creare un clima di-steso è importante, basta un sorriso nonostante non ci si veda… AndreaNon possono mancare professionalità e competenza (tono, vocabolario,conoscenze). FrancescaLa capacità di mantenere la calma anche quando le persone sono mol-to polemiche. È inoltre fondamentale non perdere il filo della telefonata:in molti casi l’operatore deve riportare l’utente all’argomento oggettodella telefonata. Marta

Molte persone partono dal presupposto che l’operatore non possa com-prendere la loro situazione creando un distacco che in realtà non c’è, vi-sto che  noi siamo aquilani e abbiamo vissuto un’emergenza molto im-portante. AndreaCon il tempo e l’esperienza il timore per la gestione dei casi durante al-cuni eventi, in particolare terremoti, è diminuita. FrancescaGrazie all’esperienza di front office, che abbiamo avuto quasi tutti, nonè difficile rimanere professionali anche di fronte a offese e chiamate par-ticolarmente polemiche. Un buon operatore riesce a farsi scivolare via didosso anche le provocazioni! Marta

Dare una risposta, anche se non immediata, che l’utente ritiene validae utile, risolutiva di un problema. È gratificante anche ricevere un com-plimento diretto o fatto ad un altro collega. AndreaLa risoluzione di pratiche complesse, sia con l’attivazione di procedured’urgenza sia rispetto a situazioni che si trascinano da tempo (sollecitodel Dipartimento verso gli Enti locali o altre istituzioni). FrancescaQuando una persona ringrazia anche solo per essere stati in ascolto delsuo problema, che non sempre trova risoluzione tramite la Protezione Ci-vile. Marta

Interviste agli operatori del Contact Center

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Qual è stato il momento più difficilein questo anno?

Lavorare in gruppo è più stimolanteo stressante?

Qual è stata la telefonata più stranaa cui hai risposto?

Durante l’emergenza terremoto in Emilia-Romagna siamo rimastioperativi ininterrottamente per oltre 40 giorni, con un carico di lavo-ro non indifferente e superiore alla norma con pochi tempi di recupero.AndreaL’emergenza neve dello scorso febbraio è stata particolarmente criticaperché ci siamo trovati di fronte ad una situazione completamente nuo-va, che si è protratta nel tempo interessando diverse Regioni e serviziessenziali (luce, gas, trasporti, viabilità). FrancescaUno dei momenti più critici è stato legato all’emergenza neve delloscorso febbraio quando noi operatori abbiamo avuto difficoltà di spo-stamento legate all’emergenza stessa e con fatica abbiamo raggiun-to la sede di lavoro. Marta

Ci sono delle attività che è interessante svolgere unitamente ad altri col-leghi, anche con una formazione diversa o affine alla propria, a secon-da dei casi, come l’approfondimento di un caso specifico o segnala-zione, di normativa. AndreaIl confronto con gli altri è sicuramente un punto di forza. Inoltre la di-sponibilità di ognuno, durante un’emergenza, può aiutare a risolvere que-stioni organizzative e logistiche (turni). FrancescaIn emergenza con i tempi ristretti e l’impossibilità di richiamare il citta-dino in un secondo momento, dal confronto a volte si passa allo scontro.Marta

Una simpatica e attempata signora affermava di non riuscire in alcunmodo a mettersi in contatto con la nipote terremotata in Emilia-Ro-magna e, in risposta alla mia domanda, ha risposto candidamente diavere il numero di cellulare della stessa... ma di non avere mai prova-to a digitarlo! AndreaUna segnalazione di alcuni cittadini che avevano rilevato un innalza-mento della temperatura dell’acqua di un pozzo con la fuoriuscita di fu-mi. Verificata la situazione con l’Ufficio competente l’evento è stato ri-condotto a cause legate al fattore umano – dispersione di energia elet-trica – piuttosto che a cause naturali. FrancescaLa telefonata più strana è arrivata durante l’emergenza neve quandoun cittadino ha chiamato segnalando la presenza di una salma in ca-sa che doveva essere trasportata a diversi chilometri di distanza per ilfunerale. Era però impossibile sia uscire di casa sia raggiungere un’au-tostrada! Marta

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Carta dei servizi Obiettivi• Creare un flusso di comunicazione diretta tra cittadini e Dipartimento della Protezione

Civile in situazione ordinaria, di lieve criticità o di emergenza.• Facilitare gli scambi tra istituzioni, organizzazioni, imprese e Dipartimento.• Garantire la trasparenza, la tracciabilità e il monitoraggio delle richieste e segnalazioni.

DestinatariIl Contact Center è a disposizione di chiunque desideri avere informazioni o fare se-gnalazioni che riguardano le attività di competenza del Dipartimento della Protezione Civile.In particolare, gestisce direttamente le richieste dei cittadini, mentre indirizza agli uffici com-petenti del Dipartimento le richieste e le segnalazioni di istituzioni, organizzazioni e imprese.

CanaliI principali strumenti di contatto sono il numero verde e il modulo online su protezionecivile.gov.it.

Numero verde 800 840 840: gratuito da telefoni fissi e da cellulari, è in funzione dalle 9.00alle 18.00 dal lunedì al venerdì. Su necessità del Dipartimento (es. emergenza) il servizio puòessere esteso fino a h24 e la variazione di orario è pubblicata sul sito web protezionecivile.gov.it.In orario di chiusura del servizio o quando tutti gli operatori sono occupati, viene attivata unacasella vocale a cui il cittadino può lasciare un messaggio e i suoi riferimenti per poter esse-re ricontattato. In nessun caso il numero verde sostituisce i numeri di soccorso (es. 115, 118).Modulo online: sul sito web protezionecivile.gov.it è disponibile un modulo online in cui gliutenti possono inserire le loro richieste o segnalazioni e relativi allegati fornendo nome, co-gnome, e-mail ed eventualmente un numero di telefono. Dopo l’inserimento, l’utente rice-ve un messaggio di presa in carico della richiesta, con il riepilogo dei dati inseriti e il codiceidentificativo della sua pratica. Anche le richieste, ed eventuali allegati, che arrivano al Di-partimento per lettera, fax, Pec sono gestite secondo le procedure del Contact Center.

Servizi• Dare informazioni sulle attività di competenza del Dipartimento della Protezione Civile.• Raccogliere segnalazioni e proposte che rientrano nelle attività del Dipartimento.• Permettere al cittadino di conoscere lo stato della sua richiesta chiamando l’800 840 840

o inserendo il codice identificativo della pratica sul sito web protezionecivile.gov.it.• Contattare gli utenti – anche via sms – in caso di specifiche esigenze del Dipartimento.

Contact Center del Dipartimento della Protezione Civile

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Tempi di rispostaIl termine massimo di risposta per le richieste arrivate da numero verde e modulo online èdi 40 giorni. Questo termine vale anche per le richieste dei cittadini indirizzate via lettera, fax,Pec al Dipartimento della Protezione Civile che confluiscono verso il Contact Center.

Numero verde• Risposta immediata: quando la soluzione rientra nella base di conoscenza dell’opera-

tore telefonico.• Risposta entro la giornata: quando la risposta può essere fornita attraverso una rapida ri-

cerca di informazioni.• Risposta entro 40 giorni: quando si tratta di richieste complesse che richiedono partico-

lari approfondimenti anche a cura degli Uffici e Servizi del Dipartimento.

Modulo online• Risposta entro 7 giorni: quando la soluzione rientra nella base di conoscenza dell’opera-

tore o può essere fornita attraverso una semplice ricerca di informazioni.• Risposta entro 40 giorni: quando si tratta di richieste complesse che richiedono particolari

approfondimenti anche a cura degli Uffici e Servizi del Dipartimento.

Il termine dei 40 giorni è sospeso quando è necessario acquisire la valutazione tecnica o ilparere di un’altra amministrazione oppure documenti ad integrazione della richiesta o se-gnalazione del cittadino.Se il cittadino entro 40 giorni non invia i documenti necessari a trattare la sua richiesta, que-sta viene chiusa.

Impegni di qualitàChiarezza: le risposte vengono redatte in un linguaggio semplice e chiaro.Trasparenza: tutte le richieste sono registrate in un sistema, attraverso cui è possibile fareun monitoraggio costante quantitativo e qualitativo, con la produzione di statistiche ad usointerno ed esterno. I dati sono trattati secondo la normativa vigente sulla privacy – decretolegislativo 196 del 2003.Efficienza: il numero verde può gestire fino a 100 chiamate l’ora. Le telefonate e le eventualichiamate in coda sono monitorate per ottimizzare il traffico e garantire la risposta nel piùbreve tempo possibile.La casella vocale a disposizione dei cittadini durante l’orario di chiusura del Contact Centerè monitorata tutti i giorni, compresi i festivi. Le richieste via modulo online, fax, lettera, Pecsono verificate dal lunedì al venerdì.

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Dipartimento della Protezione CivileVia Ulpiano, 11 - 00193 Romawww.protezionecivile.gov.itContact Center 800 840 840

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Il piano “Campi scuola - Anch’io sono la Pro-tezione Civile”, giunto alla quinta edizio-ne, è nato con l’obiettivo di diffondere la

cultura di protezione civile tra le nuove ge-nerazioni.Quest’anno in numerose località d’Italia sisvolgeranno circa 100 campi scuola, da finegiugno a fine agosto, che accoglieranno gio-vani di età compresa tra i 10 e i 15 anni perconfrontarsi con le attività di chi fa protezio-ne civile: Vigili del Fuoco, Corpo Forestaledello Stato, Forze di Polizia, 118, Croce Ros-sa Italiana, rappresentanti di Comuni, Re-gioni e numerosi altri attori del Sistema na-zionale di protezione civile.I campi scuola sono realizzati grazie alla col-laborazione tra il Dipartimento della Prote-

zione Civile e le Organizzazioni di volonta-riato che, insieme alle Regioni, sono prota-goniste nella gestione diretta delle attivitàpreviste all’interno di ogni campo.I ragazzi che decidono di prendere parte a que-sta esperienza compiono un vero e proprio“viaggio” all’interno del mondo della protezionecivile, scoprendo quanto l’impegno del sin-golo sia indispensabile al funzionamento del-l’intero Sistema. La finalità del piano è quel-la di stimolare tra i giovani il senso di re-sponsabilità e di cittadinanza attiva attraver-so la condivisione delle buone pratiche diprotezione civile.Nonostante l’impegno del Servizio Naziona-le nelle aree colpite dal terremoto dello scor-so maggio, il Dipartimento, le Organizzazio-ni di volontariato e le Regioni non hanno vo-luto rinunciare a questo piano di formazio-ne e di prevenzione dei rischi.In calendario infatti sono previsti anche duecampi organizzati dalla Regione Emilia Ro-magna a Santa Giustina, in provincia di Rimini,dal 22 luglio al 4 agosto.Per illustrare in modo approfondito le tema-tiche trattate, il Dipartimento ha dedicato al-l’iniziativa un dossier sul proprio sito inter-net e una sezione speciale nella pagina fa-cebook “Protezione Civile - Magazine del Di-partimento della Protezione Civile”, dove èpossibile consultare l’intero calendario deicampi, suddiviso per Organizzazioni e Re-gioni, e accedere alla galleria multimediale.

Campi scuola 2012 Il progetto per la diffusione della conoscenza di protezione civilea cura di Dipartimento, Regioni e Organizzazioni di volontariato

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U Il progetto: l’evoluzione Il progetto “Anch’io sono la protezione civi-le - Prevenzione degli incendi boschivi”prende avvio nel 2008, quando il Diparti-mento decide di potenziare le attività di pro-mozione della cultura di protezione civile edi prevenzione del rischio incendi, coinvol-gendo le giovani generazioni in attività di for-mazione ed esercitazione.Per realizzare l’iniziativa – che ruota attornoall’organizzazione di campi scuola – il Di-partimento si avvale della collaborazione del-le Regioni, del Corpo Forestale dello Stato,del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, del-le Forze dell’Ordine e delle Organizzazioninazionali di volontariato di protezione civile. La metodologia educativa è simile a quellaadottata dal mondo dello scoutismo: con-tatto con la natura, senso del dovere, spiri-to di iniziativa e di squadra, responsabilitànei confronti della comunità, sono i principisu cui si fonda l’organizzazione dei campi. Attraverso attività esplorative, di ricerca e diesercitazione, i ragazzi acquisiscono le co-noscenze necessarie per contribuire attiva-mente alla riduzione dei danni provocati daincendi boschivi e alla difesa del patrimonioboschivo, naturalistico e della vita umana;apprendono le norme di comportamento daseguire per prevenire anche altri tipi di ri-schi; conoscono i compiti del Servizio Na-zionale di Protezione Civile. L’edizione 2012 ha previsto alcune modifi-che rispetto agli anni precedenti, sia perquanto riguarda il target di riferimento – lasoglia massima di età si è abbassata dai 18ai 15 anni per garantire una maggiore inte-grazione tra i partecipanti – sia per gli aspet-ti legati alla didattica.

Il Dipartimento ha inteso rivedere, inoltre, icriteri di importanza degli argomenti tratta-ti durante la realizzazione dei campi, in mo-do che non fossero più focalizzati solo sul ri-schio incendi boschivi, ma anche sui temiriguardanti tutte le attività di protezione ci-vile, i piani comunali e il Servizio Nazionale.Per garantire l’uniformità didattica in tutti icampi, sono stati prodotti e distribuiti ai ca-pi campo i materiali didattici riguardanti letre principali aree tematiche:Area “Aib”: il modulo Aib - Antincendio bo-schivo prevede sia un approccio di tipo teo-rico sia di tipo sensoriale, anche attraversol’uso di strumentazioni e metodi specifici.Questo per favorire nei ragazzi la percezio-

2 Focus

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ne del bosco come una comunità di esseriviventi indispensabile per il benessere del-la collettività e per avvicinarli a una visioneintegrata di tutti gli aspetti che compongo-no il territorio, favorendo l’adozione di at-teggiamenti utili alla sua salvaguardia. Area “Sistema nazionale della protezionecivile”: unità chiave per comprendere l’im-portanza che il singolo cittadino può averenel mondo della protezione civile e anche inuna situazione emergenziale, il modulo af-fronta le tematiche relative al Sistema di pro-tezione civile italiano con particolare atten-zione al principio di sussidiarietà e alla com-plessità del Sistema nelle sue numeroseComponenti e Strutture operative.

Area “Piani di protezione civile”: argomen-ti centrali di questa unità sono la pianificazionecomunale e i suoi elementi basilari: i Centrioperativi, le telecomunicazioni, l’informazio-ne alla popolazione, i sistemi di allarme e learee di emergenza. Se il Comune dove hasede il campo non possiede un piano di pro-tezione civile, al termine del modulo i ragaz-zi ne redigono uno, breve e semplice, chesarà poi consegnato all’Autorità comunaleper fornire uno spunto di riflessione sull’im-portanza della pianificazione locale e sullacrescita di un Sistema di protezione civilemoderno ed efficiente.

U I numeri dell’edizione 2011Nel 2011 il progetto “Anch’io sono la prote-zione civile” ha visto l’organizzazione di 101campi scuola. 91 campi sono stati organiz-zati dalle Organizzazioni di volontariato na-zionali e dieci direttamente dalle Regioni. So-no state 13 le organizzazioni di volontariatoche hanno partecipato: Ana, Anai, Agesci,Anpas, Anvvcf, Avis, Cisom, Cngei, Fin, Le-gambiente, Misericordie, Prociv Arci, Socie-tà nazionale salvamento. Sei invece le Re-gioni: la Regione Abruzzo, la Regione EmiliaRomagna, la Regione Liguria, la RegioneLombardia, la Regione Molise e la RegioneSiciliana. I campi si sono svolti in prevalen-za al Sud con 60 campi scuola su 101 tota-li organizzati fra Calabria, Campania, Molise,Puglia, Sardegna e Sicilia. Al centro 27 cam-pi organizzati fra Abruzzo, Lazio, Marche, To-scana e Umbria. Al Nord 14 campi organiz-zati fra Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giu-lia, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto.Nel 2011 quasi 3mila ragazzi, tra i 10 e i 17anni, hanno aderito all’iniziativa. 2

Ragazzi impegnati in attività di salvaguardiadell’ambiente

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2Storie

Una sezione dedicata agli eventi che hanno segnato la storia italiana e che, al contempo, hanno contribuitoalla nascita e all’evoluzione di una cultura condivisa di protezione civile.

Uno sguardo al passato che è anche occasione di riflessionesui temi di previsione e prevenzione dei rischi e sullacapacità del Sistema diprotezione civile di rispondereefficacemente alle emergenze.

Il 5 maggio 1998, una pioggia incessante si abbatte sulla provincia di Sa-lerno. Dalle due del pomeriggio, e a diverse velocità, oltre 140 frane siabbattono sui comuni di Quindici, Bracigliano, Siano, San Felice a Can-

cello, Sarno e altri centri del salernitano e del napoletano, con circa 40 colate di fango peroltre 2milioni di metri cubi di materiale.

Nella sola Sarno 137 persone restano uccise e altre perdono la vita a Bracigliano, Quin-dici e Siano. In totale i morti sono 159, centinaia i feriti, migliaia le persone senza casa.In termini di vittime, Sarno è il più grave disastro idrogeologico che ha colpito l’Italia ne-gli ultimi 50 anni, dopo il Vajont nel 1963 e Stava nel 1985 2. Nell’arco di 18 ore, 178case sono completamente distrutte, 450 danneggiate.

Sarno 1998Il disastro di fangoPer il nostro Paese,una delle più pesanticatastrofi idrogeologiche

Il 5 maggio la pioggia su Sarno era insistente, sottile, tiepida; a co-prirsi si sudava perché maggio aveva già quasi portato, come sempre

nel Sud, l’estate. Un unico presagio, cui non si badò molto al momento, e cheriaffiora soltanto nella memoria: la montagna era da giorni ricoperta da unafittissima nuvola, scesa fino alle sue pendici. Era una nuvola, non nebbia, cheda queste parti non c’è mai, perché la terra non si raffredda davvero mai. Unanube nera di pioggia, pesante, tale da impedire totalmente la visuale. ‘ se soloavessimo potuto vedere’ dicono oggi molti dei superstiti. Ma la rab-bia della montagna, covata a lungo, non voleva avere testimoni1.

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Nel primo pomeriggio di martedì 5 maggio è segnalata la prima frana a Bracigliano.La pioggia è ininterrotta e le strade si trasformano in veri e propri fiumi di fango. La ca-serma dei Carabinieri diventa un improvvisato centro di ricovero e prima accoglienza perla popolazione che, istintivamente, interviene con i mezzi a propria disposizione per of-frire un supporto spontaneo agli uomini scesi in campo per la gestione dell’emergenza.Alle 17.30, molte strade sono ormai sommerse dal fango soprattutto nella zona più altadi Sarno, nella frazione di Episcopio.

La prefettura di Salerno, cui spetta il coordinamento della protezione civile nella pro-vincia, è concentrata su Bracigliano, Quindici e Siano dove la situazione sembra più gra-ve e dove dalle prime colate i sindaci hanno già disposto l’evacuazione. A Sarno non scat-ta invece l’allarme per la popolazione ma, appena pochi minuti più tardi, ha inizio unadelle tragedie più pesanti mai affrontate dal nostro Paese.

Intorno alle 18.00, il fango arriva alle soglie del commissariato di Sarno. Molte stra-de di Episcopio, tra cui viale margherita, il corso principale, sono invase dal fango. A Sar-no ormai si contano i primi dispersi e la prima vittima, un bambino di 8 anni.

Sarno è stravolta dalla nebbia, dalla pioggia e dal fango che continua a scendere dalmonte Pizzo d’Alvano, le forze dell’ordine fanno il possibile per aiutare la popolazione aevacuare le zone colpite e fronteggiare le reazioni di panico e la situazione di emergen-za. L’istituto tecnico del Paese diventa un primo centro di accoglienza.

Alle 19.50 la situazione precipita. Improvvisamente una gigantesca onda si riversa suSarno e trascina con sé persone, automobili, abitazioni. Ogni cosa è travolta da un inar-restabile fiume di fango. A causa di questa frana, 46 persone perdono la vita.

Ai piedi del Duomo di Episcopio è allestita una Sala operativa. Le forze impiegate sonoinadeguate a fronteggiare l’emergenza in corso. La pioggia continua aggrava la situazio-ne, si teme ci siano vittime nel fango e coinvolte dai crolli nelle case pedemontane.

Alle 23.25, un rumore assordante e un odore di terra, intenso, annunciano il dramma.L’ospedale Villa Malta è ancora in attività, ed è proprio sotto la montagna. La strut-

tura deve essere abbandonata, non è sicura, tutti sono in pericolo. Si cerca un modo perevacuare il personale ricoverato con le ambulanze.

Alle 23.45, una frana alla velocità di 50-60 chilometri orari devasta Sarno. La fra-zione di Episcopio è sepolta, non esiste più, l’ospedale è distrutto, un’intera ala della strut-tura è spazzata via dal fango. Per decine di abitanti di Episcopio non c’è più niente dafare. Stavolta nel fango muoiono 86 persone.

Da tutta Italia accorrono a Sarno i soccorsi, si scava h24, per giorni. La ricerca dei di-spersi si svolge con il massimo coinvolgimento di uomini e mezzi, e a seguire le attività

(1) La citazione è tratta dal libro “La Crepa” della giornalista Lucia Annunziata (Rizzoli 1998)

(2) Il disastro del Vajont nel 1963 ha provocato 1917 vittime, mentre a causa del disastro della Val di Stava, nel 1985, hanno perso

la vita 269 persone.

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2Storie

in prima persona è lo stesso Franco Barberi, sottosegretario al Ministero del-l’Interno con delega alla Protezione Civile. Per fronteggiare la situazione emer-genziale sono costituiti diversi Centri operativi. In particolare, in Provincia

di Avellino sono attivati un Centro coordinamento soccorsi nella Prefettura di Avellino eun Centro operativo misto nel Comune di Lauro.

In Provincia di Salerno sono invece attivati un Centro coordinamento soccorsi nellaPrefettura di Salerno e un Centro operativo misto nel Comune di Nocera Inferiore, checoordina l’attività operativa di Sarno, San Marzano sul Sarno, Castel San Giorgio, SanValentino Torio e Rocca Piemonte. Attivati anche due Centri operativi comunali a Sianoe a Bracigliano.

Numerosissime sezioni di Vigili del Fuoco, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia diStato, Esercito, tecnici degli Enti locali e organizzazioni di volontariato confluiscono nel-le zone colpite dal disastro. I volontari si occupano soprattutto dell’assistenza alla popo-lazione, del ripristino delle abitazioni non danneggiate strutturalmente, attraverso la ri-mozione del fango e la disinfezione dei locali e della creazione di argini con sacchi di sab-bia, per deviare le acque di prossima caduta dai punti più colpiti dallo smottamento.

La Croce rossa italiana è presente tra Avellino e Salerno con propri operatori e am-bulanze. La Direzione generale della Protezione Civile e dei servizi antincendio del Mi-

In questa pagina lanotizia di apertura delquotidiano «La Stampa»del 9 maggio 1998

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nistero dell’Interno invia migliaia di letti e coperte per l’assistenza delle persone evacua-te dai centri abitati.

Le famiglie costrette a lasciare le loro case sono in parte ospitate da parenti o amicie in parte sistemate in strutture di accoglienza allestite dalla protezione civile nelle strut-ture scolastiche dei Comuni colpiti. Ai pasti provvedono principalmente i Comuni, la Cro-ce rossa e l’Esercito.

L’8 maggio, dopo tre giorni di ricerche, una sonda speciale dell’esercito capta un bat-tito cardiaco. È il cuore di un ragazzo sepolto nel fango, ma ancora vivo. A salvarlo – dopo74 ore di fango e paura – è un giovane Vigile del Fuoco, Mario Salatiello. Roberto Ro-bustelli è l’ultimo dei sopravvissuti alla catastrofe di Sarno.

U RISCHIO IDROGEOLOGICO: L’EMERGENZA SARNO E L’EVOLUZIONE NORMATIVA Lo stato di emergenza per Sarno viene dichiarato con decreto del Presidente del Con-

siglio dei Ministri del 9 maggio 1998 e successivamente prorogato più volte.L’ordinanza n. 2787/98 nomina commissario delegato il Presidente della Regione Cam-

pania, la cui struttura commissariale oltre ad attuare il piano degli interventi struttura-li predispone nei comuni coinvolti un “Piano di emergenza interprovinciale - rischio co-late di fango” attivato da un sistema di monitoraggio idro-pluviometrico che in fasi suc-

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2Storie

cessive – presidio territoriale, allerta, preallarme e allarme –  attiva in modoprogressivo le risorse di protezione civile. L’evento di Sarno, dal punto divista del monitoraggio e della sorveglianza degli eventi idrogeologici, ha de-

terminato un decisivo cambiamento di rotta nell’approccio al rischio idrogeologico, finoad allora caratterizzato prevalentemente da interventi strutturali di difesa da frane ed al-luvioni e da attività di soccorso e di assistenza alla popolazione ad eventi avvenuti.

Il Decreto legge n. 180 del 1998, più noto come “Decreto Sarno” e successivamenteconvertito nella legge n. 267 del 3 agosto 1998, ha determinato una decisiva accelerazionesia delle attività di perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, sia del potenziamentodelle reti di monitoraggio e sorveglianza.

Prima di questo evento la rete di monitoraggio nella Regione Campania  contava sumeno di 30 pluviometri in telemisura, nessuno dei quali collocato nell’area di Sarno. At-tualmente sono invece oltre 120 i pluviometri in telemisura che forniscono dati in tem-po reale, con aggiornamento almeno ogni 30 minuti, sia al Centro Funzionale Regiona-le sia a quello Centrale presso il Dipartimento della Protezione Civile.

È quindi la legge Sarno ad avviare la costruzione della rete dei Centri Funzionali, so-stenendo il potenziamento della rete di monitoraggio idro-meteo-pluviometrica nazionale– che ha portato l’Italia, esempio unico in Europa e nel mondo, ad avere una rete costi-

In questa paginae nella successiva,operazioni di soccorsonell’emergenza Sarno

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tuita da ben 2.500 stazioni in telemisura distribuite sul territorio nazionale –  e la costruzionedella rete radar meteorologica nazionale.

Per quanto riguarda la pianificazione la Legge n. 267 del 1998 impone alle Autoritàdi bacino istituite con la legge n. 183 del 1989 la redazione di “Piani straordinari” perperimetrare le aree a rischio idrogeologico elevato e molto elevato e adottare misure disalvaguardia, in attesa della redazione dei Piani di Assetto idrogeologico, ad oggi com-pletata in quasi tutto il territorio nazionale.

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• Gli eroi di Sarno, La Storia siamo noi, Rai educational

• Italiani con gli stivali, Erasmo D’Angelis, Legambiente 2009

• La Crepa, Lucia Annunziata, Rizzoli 1998

• Primavera di fango, voci dall’alluvione di Sarno, Avagliano 1998

• Non solo fango, Sarno dopo l’alluvione, Edizione associazine Archè 1999

• Gestione emergenze, Sala situazione Italia, mattinali (5-11 maggio 1998)

• «La Repubblica», archivio storico

• «La Stampa», archivio storico

• «Corriere della Sera», archivio storico

FONTI

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2Dal Territorio

P resentato il 9 luglio a Perugia, nel corso di una conferenza stampa indetta dall’Assessore regionale al-l’agricoltura, Fernanda Cecchini, il rinnovato progetto web promosso dalla Regione Umbria per diffonde-

re in rete i dati sugli incendi boschivi e fornire un database degli alberi di particolare pregio presenti nel ter-ritorio. Il sito antincendi.regione.umbria.it, nato nel giugno del 2011, è stato realizzato dal Servizio foreste edeconomia montana e, nella nuova versione, è stato arricchito da una banca dati interattiva che può essereconsultata sia dai cittadini che dagli operatori del settore. Tra le novità introdotte, la community degli alberi di rilevante interesse – che conta in archivio già 108 esem-plari – aggiornata grazie alle segnalazioni dei cittadini: una volta registrati sul sito alberi.regione.umbria.itsi possono inserire dati, geolocalizzarli e proporli alla valutazione tecnica da parte del Servizio. Inoltre, è stata realizzata un’area riservata agli operatori che fanno parte delle squadre antincendi boschivi perconsentire il rapido scambio di informazioni, garantendo al contempo la riservatezza delle notizie attraversouna procedura integrata con il sistema di Identità digitale della Regione Umbria.La pubblicazione web della banca dati incendi e dell’archivio degli alberi di rilevante interesse sfrutta le tec-nologie Google e il sistema di gestione e pubblicazione dei contenuti OpenGeo, ed è costituita da una infrastrutturasoftware interamente Open Source e Open Data, cioè gestibile direttamente dalla Regione senza costi relativiall’acquisto di licenze d’uso o di attivazione di contratti di servizio.3 [email protected]

Regione Umbria: online le banche datisu incendi boschivi e patrimonio forestale

In Giordania il poliambulatorioda campo dell’Associazione nazionale alpini

Èstato inviato in Giordania il 3 luglio, con un aereo da cargo messo a disposizione dal Ministero degliAffari Esteri, un poliambulatorio da campo dell’Ana - Associazione nazionale alpini. La missione rientra

tra gli interventi per il soccorso urgente e l’assistenza ai profughi della Siria.Con la deliberazione del 26 giugno, infatti, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza perla grave situazione in cui si trova la popolazione della Siria, che, in seguito all’intensificarsi degli scontri,si è rifugiata in Paesi limitrofi come Turchia, Libano, Iraq e, soprattutto, Giordania.La missione rientra tra i primi interventi finalizzati a organizzare e coordinare i servizi integrati di soccorsourgente e assistenza alla popolazione.La missione, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile e dall’Ufficio Affari Umanitari del Ministerodegli Affari Esteri, prevede l’invio di un poliambulatorio campale con diagnostica a Mafraq, città giordanaa circa 20 chilometri dal confine con la Siria. Il poliambulatorio da campo, messo a disposizionedall’Associazione nazionale alpini, verrà affiancato ad una struttura sanitaria già esistente gestita dalRoyal Medical Service giordano, e sarà poi donato alla stessa sanità militare giordana, che sta assistendole migliaia di profughi siriani ospitati a Mafraq insieme ad altri partner locali. 3 [email protected]

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Esercitazione per postidi comando “Valle Tanaro 2012”

Si è svolta il 10 maggio in pro-vincia di Alessandria l’eserci-

tazione table top “Valle Tanaro2012”. Per quattro ore i responsa-bili delle sale operative dei Comu-ni di Alessandria, Felizzano, Piove-ra e Castelnuovo Scrivia hanno co-ordinato le risorse del Sistema di pro-tezione civile, tra cui Vigili del Fuo-co e Corpo Forestale dello Stato, alloscopo di verificare il funzionamen-to delle procedure d’intervento e del-la rete di telecomunicazioni per ga-rantire lo scambio di informazioni inemergenza. La giornata ha preso ilvia con la trasmissione di un bol-lettino meteo della Regione Pie-monte in cui si annunciavano pre-

cipitazioni intense lungo il Bacino delfiume Tanaro. Al successivo avvisometeo straordinario di peggiora-mento delle condizioni sono stati at-tivati i Com - Centri operativi mistidell’area interessata. Simulato dun-que uno scenario di rischio idrauli-co con possibili esondazioni lungo lerispettive aste del fiume e l’alla-gamento di infrastrutture viarie e fer-roviarie. L’esercitazione è stata con-dotta dal Ccs - Centro coordinamentosoccorsi della Prefettura e dal Cop- Centro operativo provinciale cui èstata affidata la direzione del-l’esercitazione.3 INFOwww.protezionecivile.al.itprotezione.civile@provincia.alessandria.it

Esercitazionea Montebello sul Sangro

L’Associazione “Vigili del Fuocoin Congedo - Volontariato di

Protezione Civile - Città diLanciano”, in collaborazione con laProcivil Chieti e con il patrocinio delCsv - Centro di servizio per ilvolontariato della Provincia diChieti e del Comune di Montebellosul Sangro, ha organizzato nellegiornate del 9 e 10 giugno,l’esercitazione “Montebello sulSangro 2012”. Lo scenario diintervento prevedeva la simulazionedi un evento sismico conconseguenti danni a persone estrutture. Dichiarata l’emergenza,le operazioni si sono concentratenel centro storico con il recupero diresidenti rimasti intrappolati nelleloro abitazioni, la ricerca di dispersie l’ammassamento delle personenell’attendamento allestito.Coinvolte nella simulazionecomponenti e strutture del Sistemadi protezione civile: associazioni,Vigili del Fuoco, Carabinieri, CorpoForestale, Prefettura di Chieti, laSala operativa della RegioneAbruzzo e quella del 118.L’esercitazione aveva lo scopo diinformare la popolazione suicomportamenti da adottare in casodi terremoto e di verificare il gradodi operatività dei soggetti coinvoltinelle fasi di emergenza.3 INFOwww.lanciano.it/[email protected]

“Campus Avventura”per conoscere la protezione civile

Una settimana a Cesuna – frazione del Comune di Roana, nell’Altopianodi Asiago – per apprendere la cultura della protezione civile e dell’auto-

protezione. “Campus Avventura” è il nome dell’iniziativa, rivolta a giovanitra i sette e i 13 anni, promossa dalla Regione Veneto in collaborazionecon la Cooperativa sociale “Terra di Mezzo”. Dal 26 agosto al 1° settem-bre 64 ragazzi seguiranno un ciclo di lezioni sui temi di protezione civi-le e saranno coinvolti in prove pratiche guidati da esperti volontari. Inprogramma operazioni di ricerca e soccorso con l’ausilio di unità cinofi-le, interventi di antincendio boschivo, gestione delle comunicazioni radio,tecniche di assistenza ai feriti. Prevista anche una lezione sulla costru-zione di mezzi utili in emergenza e l’apprendimento delle pratiche diorienteering. “Campus Avventura” è solo il primo di un ciclo di iniziati-ve di sensibilizzazione rivolte ai ragazzi. All’inizio del nuovo anno scola-stico volontari di protezione civile, in raccordo con l’Ufficio scolastico re-

gionale, terranno lezioni in diverse scuoleper raccontare la protezione civile.

3 [email protected]

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2Dal Territorio

S i è svolto il 16 luglio a Catania – nei locali del co-mando provinciale dei Vigili del Fuoco – l’incontro

tra il comandante provinciale, l’ingegnere Maurizio Lu-cia, e i vertici della Gestione governativa della FerroviaCircumetnea per attivare il protocollo d’intesa firmatonel novembre del 2011. Tra i punti contenuti nel docu-mento era previsto l’acquisto, da parte della Gestionegovernativa della Ferrovia, di attrezzature destinate apotenziare il dispositivo di soccorso per fronteggiareeventuali situazioni di emergenza nella metropolitanadella città etnea. Il dispositivo di soccorso, consegna-to ai Vigili del Fuoco, verrà sottoposto ad aggiorna-menti puntuali e saranno svolti anche periodici incon-tri di formazione e aggiornamento professionale rivol-ti al personale di entrambe le organizzazioni, così da ga-rantire un alto livello di sicurezza per i passeggeri.3 [email protected]@circumetnea.it

Seconda edizione della “Giornatainternazionale del soccorso”

Il 6 e il 17 giugno Civi-dale del Friuli ha ospi-

tato la “Giornata interna-zionale del soccorso”, de-dicata ai temi di ricerca esalvataggio in emergen-za. La manifestazione è or-ganizzata dai Vigili del Fuo-co volontari di Cividale edall’Assovolontari Friuli.Presenti anche Vigili delFuoco volontari italiani,austriaci, sloveni, croati ei firefightersdi Aviano, non-ché rappresentanti di Cor-po forestale regionale, Ca-

rabinieri, Polizia di Stato, pro-tezione civile, Croce rossaitaliana e Aeronautica Mi-litare. Tra gli eventi, il con-vegno “SAR (Search AndRescue - Ricerca e Salva-taggio) a favore di velivo-li dispersi/incidentati: tec-niche standard e collabo-razione internazionale” incui specialisti hanno spie-gato tecniche, metodi e si-stemi di comando-controllodelle attività SAR.3 [email protected]

Il 15 maggio, presso la Biblioteca comunale diSora, i sismologi dell’Ingv - Istituto nazionale di

geofisica e vulcanologia, il Sindaco di Sora, idirigenti e i docenti scolastici della provincia diFrosinone hanno presentato l’open day sul rischiosismico “Tutte je munne trèma… je nò! Noi e ilterremoto: dalla conoscenza alla riduzione delrischio”. L’iniziativa, in programma il 18 maggio,prevede il coinvolgimento di 236 insegnanti e2.500 studenti di 14 direzioni didattiche, istituticomprensivi e istituti superiori dislocati in circa 25Comuni della provincia di Frosinone.Mostre, spettacoli teatrali, drammatizzazioni egiochi saranno gli strumenti utilizzati dai ragazziper coinvolgere i cittadini sulle buone pratiche daadottare per contribuire alla riduzione del rischiosismico. Per l’occasione, ogni scuola sarà adottatada un sismologo dell’Ingv  che seguirà losvolgimento delle attività. “Tutte je munnetrèma… je nò!” rappresenta il traguardo di unpercorso formativo sul rischio sismico intrapresodall’Ingv in seguito allo sciame sismico che neimesi di settembre e ottobre del 2009 ha interessatoSora e altri Comuni limitrofi, classificati come areedi alta pericolosità sismica. Tra gli enti che hannocollaborato al progetto c’è anche il Dipartimentodella Protezione Civile, da sempre impegnato asostenere progetti di formazione e attività checontribuiscono alla prevenzione e alla diffusionedella cultura di protezione civile. Per raccontarel’iniziativa e raccogliere materiali sulle attivitàsvolte, è stata creata una pagina facebook e il blogtuttejemunnetremajeno.wordpress.com, mentre sulcanale youtube/INGVterremoti saranno caricati ivideo realizzati dalle scuole.3 [email protected]

“Tutte je munne trèma… je nò! ”,open day sul rischio sismico a Sora

Ferrovia Circumetnea e Vigili delFuoco attivano protocollo d’intesa

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Rendere i cittadini i primi attori della protezione civile sul territorio: con questo obiettivo si è sviluppato“Una protezione civile partecipata”, un progetto pilota che ha coinvolto i Comuni di Forte dei Marmi, Pie-

trasanta, Servezza e Stazzema in provincia di Lucca. Realizzato dal Centro intercomunale di protezione civileVersilia Nord, grazie al contributo dell’Autorità per la Partecipazione in Toscana e in collaborazione con la Re-gione Toscana e Uncem, il progetto ha voluto coinvolgere la popolazione nell’aggiornamento del piano intercomunaledi protezione civile. Ha partecipato all’esperimento un campione di persone rappresentativo della realtà socialedei quattro Comuni. I cittadini sono stati coinvolti in incontri pubblici di informazione sui contenuti del piano;in queste occasioni i partecipanti hanno potuto avanzare le prime proposte di revisione che sono state presentateall’intero gruppo di cittadini in un incontro collettivo, che si è tenuto il 25 maggio. La riunione è stata organizzatacome “World café” per facilitare lo scambio tra i partecipanti che sono stati suddivisi in piccoli gruppi e han-no discusso e valutato con una scala da 1 a 10 le proposte emerse in precedenza e classificate come “osser-vazioni di carattere generale”, riferite a tutti i Comuni, e “osservazioni di carattere specifico”, riferite ad un so-lo Comune. Le proposte con voto superiore a 6 sono state presentate come possibili revisioni del piano inter-comunale di protezione civile ai Consigli comunali delle amministrazioni coinvolte e all’Assemblea dell’Unio-ne dei Comuni della Versilia. Il progetto è stata la prima sperimentazione di un processo partecipativo appli-cato ai temi di protezione civile.3 INFOwww.protezionecivileseravezza.itprotezionecivile@comune.seravezza.lucca.it

“Una protezione civile partecipata”:esperienza pilota in Alta Versilia

“Voler bene all’Italia”:la festa dedicata ai piccoli comuni

Si è svolta il 3 giugno la nona edizione di “Voler bene all’Italia”, la festa dedicata ai piccoli Comuni sottoi 5mila abitanti organizzata da Legambiente insieme a un vasto comitato promotore. Alla

manifestazione, che ha ricevuto anche l’adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio delDipartimento della Protezione Civile, hanno partecipato due aziende impegnate nel settore della greeneconomy: Novamont, che in alcune cittadine dell’Umbria ha lanciato il progetto sperimentale “Plasticwaste free”, per coinvolgere attivamente amministrazioni e cittadini nella riduzione della produzione dirifiuti e nella valorizzazione dei luoghi turistici, e SunSystem, che ha regalato alla cittadinanza un alberoper ogni impianto fotovoltaico installato in uno dei Comuni partecipanti.In seguito agli eventi sismici che hanno colpito l’Emilia, questa edizione è stata ampiamente dedicata aitemi della solidarietà e della cittadinanza attiva. Legambiente ha quindi proposto di attivare una rete digemellaggi per aiutare i Comuni emiliani danneggiati. L’obiettivo è quello di accogliere le richieste deiSindaci delle amministrazioni colpite e chiedere disponibilità ai Comuni d’Italia per offrire un aiutoconcreto: un sostegno per coprire le esigenze di lunga durata e per supportare le popolazioni terremotate.Le proposte e le candidature alla rete di gemellaggi si possono consultare sul sito piccolagrandeitalia.it. 3 [email protected]

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2Dal Dipartimento

rischio sismico da esperti del Di-partimento, dell’Ingv e di ReLuis.Questi volontari durante l’estate nehanno istruiti altri 1.200, diventan-do quindi attori di un processo didiffusione della conoscenza.A settembre sono in programma al-cuni incontri, per verificare che ilpercorso sia stato compiuto in mo-do efficace. Tutti i volontari formatisaranno nelle piazze per distribuiremateriale informativo e risponderealle domande dei cittadini sulle pos-sibili azioni da fare per ridurre il ri-schio sismico.Le piazze sono state scelte privile-giando quelle classificate in zona 1o 2, ovvero aree del territorio dove è

Prosegue nei mesi estivi la for-mazione dei volontari che sa-

ranno impegnati nella campagna“Terremoto -  io non rischio”, un’ini-ziativa per la riduzione del rischiosismico che si svolgerà il 13 e 14ottobre in 102 piazze di tutta Italia.La campagna è promossa dal Di-partimento della Protezione Civile edall’Anpas - Associazione naziona-le delle pubbliche assistenze, in col-laborazione con l’Ingv - Istituto na-zionale di geofisica e vulcanologiae con ReLuis - Consorzio della rete deiLaboratori universitari di ingegneriasismica. Tra maggio e giugno, 300volontari di protezione civile di 12organizzazioni sono stati formati sul

Campagna “Terremoto io non rischio”:prosegue la formazione dei volontari

maggiore la probabilità che si veri-fichino terremoti forti o abbastan-za forti, ma anche alcune in zona 3.Obiettivo della campagna è pro-muovere una cultura della preven-zione, formare un volontario più con-sapevole e specializzato ed avviareun processo che porti il cittadino adacquisire un ruolo attivo nella ridu-zione del rischio sismico.Imparare a prevenire e ridurre le con-seguenze dei terremoti è un compi-to di tutti: diffondere informazionisul rischio sismico è una responsa-bilità a cui tutti i cittadini devonocontribuire.3 [email protected]

Dal 10 al 23 maggio il PalazzoDucale di Pesaro ha ospitato

la mostra itinerante “Terremotid’Italia”, promossa dalDipartimento per sensibilizzare icittadini sul rischio sismico.L’evento rientra nellamanifestazione “Pesaro e ilterremoto. La prevenzione delrischio sismico” che ha ospitatoanche la mostra “Io non tremo” –a cura dell’Ordine degli ingegneridi Pesaro e Urbino – e illaboratorio didattico interattivo“Tutti giù per terra” Ingv-Edurisk,a cura di ConUnGioco

Onlus. “Terremoti d’Italia” ha loscopo di stimolare attraversofilmati, foto, documenti estrumenti la partecipazioneattiva dei cittadini nellaprevenzione del rischio sismico,per capire quali azioniintraprendere per ridurne glieffetti. Due tavole vibranti,progettate per simulare ilmovimento sismico, permettonoinoltre ai visitatori di vivere insicurezza l’esperienza diretta delterremoto e di osservarne davicino gli effetti. La mostra ènata nel 2007 per ricordare

alcuni eventi significatividella storia sismica italiana:il decennale del terremotodell’Umbria-Marche nelsettembre 1997, il quarantennaledel terremoto del Belice gennaio1968 e il centenario del terremotodi Messina e Reggio Calabria deldicembre 1908. Informazioni suicontenuti, sulle tappe precedentidella mostra e sulle modalità perospitarla sono descritte nellasezione “Eventi” del sito delDipartimento.3 [email protected]

A Pesaro una nuova tappadella mostra itinerante “Terremoti d’Italia”

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Dal mese di giugno 2012, ha preso il via il secon-do ciclo dei “Community Mechanism Introduction

Courses”, il primo livello del percorso formativo peresperti di protezione civile realizzato nell’ambito del Mec-canismo Europeo. L’Italia, con il Dipartimento dellaProtezione Civile, è a capo del consorzio internaziona-le incaricato dell’organizzazione dei corsi compostoanche dalle protezioni civili di Croazia, Inghilterra, dal-la Scuola Superiore Sant’Anna e dalla Società Studia-re Sviluppo. Tra le novità introdotte nel ciclo di dura-ta quadriennale, il programma di studio e formazio-ne pratica di sei giorni e le sedi degli incontri di formazionea Roma presso la SSAI - Scuola del Ministero dell’In-terno, a York presso l’Emergency Planning College, a Spa-lato nella sede dell’Autorità di protezione civile e un’areariservata ai corsisti sul sito del Dipartimento.3 INFOwww.protezionecivile.gov.itinternazionale@protezionecivile.it

Corso CMI: tra le novitàun’area riservata online

Bollettini giornalierisulle ondate di calore 2012

Da quest’anno il Si-stema nazionale di

previsione e allarme per laprevenzione degli effettidelle ondate di calore sul-la popolazione è coordi-nato dal Ministero dellaSalute. Operativo dal 15maggio al 15 settembre,il Sistema è dislocato in 27città italiane ed è gestito,per gli aspetti tecnici, dalDipartimento di epide-miologia del Servizio sa-nitario regionale del Lazio,individuato come Centro

di competenza naziona-le. Bollettini giornalierisulle ondate di calore, in-formazioni e opuscoli sul-le norme di comporta-mento per proteggersi da-gli effetti del caldo sono di-sponibili nella sezione“ondate di calore” del si-to web del Ministero del-la Salute. Dal 2004, datadi attivazione, al 2011 ilSistema è stato coordi-nato dal Dipartimento.3 INFOwww.salute.gov.itwww.protezionecivile.gov.it

Il 13 luglio, a sei mesi dall’incidente della CostaConcordia, il Capo Dipartimento e Commissario

delegato all’emergenza è stato in visita all’Isola delGiglio per partecipare alle celebrazioni dedicatealla ricorrenza. L’attenzione è da qualche mesefocalizzata sulle operazioni per il recupero dellanave che saranno gestite dal consorzio italo-americano Micoperi e Titan Salvage. A vigilaresull’esecuzione del progetto di rimozione e recuperodella Concordia è l’Osservatorio di monitoraggio,istituito il 14 giugno e presieduto dalla RegioneToscana. Sono in corso da maggio le attivitàpropedeutiche al recupero della nave chedureranno, secondo programma, fino alla fine diagosto. È previsto che il relitto sarà riportato nellecondizioni di poter galleggiare per la fine dellaprimavera del 2013; successivamente sarà trainatoin un porto italiano. Continua parallelamenteanche il caretaking, cioè l’attività di pulizia delfondale da materiali e oggetti usciti dalla nave.Insieme a queste attività, continua ad essere attivoil monitoraggio degli spostamenti della navecoordinato dal Dipartimento di Scienze della Terradell’Università di Firenze in collaborazione con altricentri di competenza e istituti scientifici e ilmonitoraggio ambientale coordinato da Arpat, incollaborazione con Ispra.Sono invece state concluse il 24 marzo leoperazioni di recupero degli idrocarburi condottedalla Smit Salvage e Neri, che hanno permessodi aspirare 2.042,5 metri cubi di idrocarburi.Anche il recupero delle acque reflue di tuttele casse accessibili della nave è terminatoa marzo con il complessivo di 240 metri cubidi acque nere aspirate.3 INFOwww.protezionecivile.gov.itwww.comune.isoladelgiglio.gr.it

Costa Concordia: aggiornamentoa sei mesi dall’incidente

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2Dal Dipartimento

Dal 30 maggio al 2 giugno si è svolto a Stromboli un workshop organizzato dal programma euro-mediter-raneo Pprd South, in collaborazione con lo Ioc - Intergovernmental oceanographic commission dell’Une-

sco. Obiettivo dell’iniziativa, coinvolgere attivamente i Paesi esposti al rischio maremoto nel Mediterraneonelle attività intraprese dal gruppo di lavoro Neamtws per la costituzione di un sistema di allertamento nel-l’area del Nord est Atlantico, Mediterraneo e Mari collegati. Il workshop ha previsto approfondimenti sul feno-meno tsunami, sulla gestione del rischio a livello nazionale, europeo e internazionale e valutazioni sulla strut-tura del sistema di allertamento in via di costituzione. Si è concluso con la visita al Coa di Stromboli, guida-ta da funzionari del Dipartimento, e con una sessione informativa sul progetto Neamtic, che compie attivitàdi informazione e sensibilizzazione su questo rischio. Sul tema dell’allertamento per il rischio tsunami, il Di-partimento ha avviato negli ultimi anni un percorso di studio, collaborazione e scambio sia con la comunitàscientifica italiana, sia con la Commissione Europea e l’Unesco. In particolare, nell’ambito del progetto Neamtws,il Dipartimento si è proposto come Centro regionale di allertamento – insieme a Portogallo, Francia, Grecia eTurchia – per diventare, nella catena di allertamento, un punto di collegamento in grado di assicurare la dis-seminazione di messaggi di allerta anche verso altri Paesi del Mediterraneo. La proposta, che è in via di at-tuazione, fa riferimento, a quanto è attualmente operativo in Italia, ossia al sistema di allertamento naziona-le costituito dalla rete dei centri funzionali. Il 12 aprile scorso il Dipartimento ha inoltre firmato un accordo con

l’istituto Jrc-Joint research centre della Commissione Europea, per sviluppare e implemen-tare congiuntamente un sistema di pre-allertamento in caso di tsunami nel Mediterraneo.

Stromboli: un workshopsul rischio maremoto nel Mediterraneo

Il 6 agosto, nel Castello diCapestrano all’Aquila, il Capo

Dipartimento della Protezione Civileha partecipato alla cerimonia diapertura del campo scuoladell’Associazione Nuova Acropoli eha reso omaggio a SandroSpagnoli, Flavia Spagnoli eDomenico Parisse, volontaridell’associazione deceduti nelterremoto dell’Aquila del 6 aprile2009. In un video sono statiripercorsi gli interventi diprotezione civile realizzatidall’Associazione in Indonesia ePakistan, e gli insegnamenti del

“volontario filosofo” SandroSpagnoli, ispirati a ideali difraternità, concordia e solidarietà. Nel corso della cerimonia, Gabrielliha comunicato che la CommissionePermanente per il Conferimentodelle attestazioni di benemerenzadel Dipartimento ha avviato laprocedura per conferire ladecorazione al merito alla memoriadi Sandro Spagnoli, che siconcluderà con la consegna deldiploma e dell’insegna. Ladecorazione al merito è segno dellariconoscenza del Servizio Nazionaleai volontari dell’Associazione e, in

particolare, ai giovani volontariche hanno perso la vita il 6 aprile2009. Sandro Spagnoli è stato unesempio per i tanti volontari diprotezione civile che si sonoavvicinati all’Associazione NuovaAcropoli. Con la decorazione almerito, il Capo Dipartimento onoral’impegno preso a Roma durantegli Stati Generali del Volontariatoquando, leggendo dell’impegno diSandro Spagnoli come volontario,dichiarò l’intenzione di conferirgliun riconoscimento ufficiale.3 INFOwww.protezionecivile.gov.itwww.nuovaacropoli.it

Decorazione al meritoalla memoria del volontario Sandro Spagnoli

3 INFOwww.euromedcp.euioc-unesco.org

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Oristano: corso diEmergency Management

Si è tenuta a maggio la provad’esame del corso in Emergen-

cy Management, attività formativaorganizzata a marzo dalla RegioneSardegna in collaborazione con il Di-partimento. Il corso, che si è svolto aOristano, ha coinvolto 35 dipenden-ti delle Prefetture, Province, Ente fo-restale e Regione Sardegna. Cen-trato sulla pianificazione e gestionedell’emergenza, ha anche trattatol’organizzazione del Servizio Nazionalee la tipologia dei rischi che insisto-no sul territorio regionale. Significa-tivo il grado di efficacia raggiunto:il 95% dei partecipanti ha risposto cor-rettamente alle domande del test fi-nale. Lo stesso questionario, con do-mande elaborate dai docenti, erastato somministrato ai partecipan-ti prima del corso per misurare la co-noscenza dei temi sviluppati duran-te la formazione. Il risultato era sta-to del 74% di risposte corrette: l’in-cremento di conoscenze è stato quin-di del 21% pari ad un indice di effi-cacia del corso (Loi, Ronsivalle, 2009)dello 0,81. Molto buona anche la va-lutazione del corso nel suo complesso:è stato giudicato buono il rapportotra attività formativa e obiettivi pre-fissati e buono/elevato il livello dipreparazione dei docenti. Anche laparte organizzativa è stata valutatapositivamente.3 INFOwww.regione.sardegna.itwww.protezionecivile.gov.it

Si è conclusa nel mese dimaggio – con le giornate

esercitative negli istitutiscolastici di Abruzzo, Calabria,Marche e Sardegna – l’edizioneannuale del progetto “Scuolamultimediale di protezione civile”promosso dal Dipartimento dellaProtezione Civile. Ogniesercitazione ha permesso airagazzi di approfondire unadiversa tipologia di rischio. Lagiornata conclusiva – a cuiprendono parte le autorità locali ele strutture operative presenti sulterritorio – è stata ancheoccasione per approfondire con glistudenti le norme di auto-

protezione da adottare in caso diemergenza e per discutere ditutela del territorio. Il percorsodidattico ed esercitativo di“Scuola multimediale” èorganizzato ad isole, in ognunadelle quali è presente unastruttura operativa. Qui i ragazzisono coinvolti in attività pratichee hanno la possibilità di guardareda vicino come funziona unCentro operativo comunale, leprime azioni di assistenza allapopolazione e di apprenderenozioni di primo soccorso e ditelecomunicazioni in emergenza.3 INFOwww.protezionecivile.gov.itscuolamultimediale@protezionecivile.it

Scuola multimediale:le esercitazioni conclusive

Èstato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana n. 176 del 30 luglio 2012 il Decreto del Sottosegretario

di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del 20 febbraio2012, che dispone la riapertura dei termini per le pubblichebenemerenze di Protezione Civile relative al terremoto in Abruzzodel 2009. I referenti degli Enti accreditati hanno 180 giorni di tempodal 30 luglio 2012 – data di pubblicazione in Gazzetta Ufficialedel Decreto – per segnalare coloro che non sono stati inseritinegli elenchi allegati al decreto del 12 aprile 2011, pur avendopartecipato all’emergenza sisma in Abruzzo.Il Progetto informatico delle benemerenze rimarrà apertoimprorogabilmente fino al 25 gennaio 2013. Per le segnalazioni,utilizzare il Pib - Progetto informatico benemerenze raggiungibileanche dal sito web del Dipartimento.3 INFOwww.benemerenze.test.protezionecivile.itwww.protezionecivile.gov.it

Terremoto Abruzzo:riaperti i termini per le benemerenze

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2Normativa

cPubblichiamo in questa sezione alcuni esempi di sintesi di provvedi-menti, uno dei nuovi servizi del sito internet del Dipartimento della Pro-tezione Civile. Le sintesi sono strutturate per punti e hanno l’obietti-vo di spiegare in modo semplice e chiaro il contenuto di decreti, or-dinanze e altri atti. Sono consultabili, insieme ai testi in versione in-tegrale, nella sezione “Provvedimenti” su protezionecivile.gov.it[

U Elenco dei provvedimenti sull’emergenzaterremoto in Emilia

Ordinanza del Capo Dipartimento n. 1 del22 maggio 2012: primi interventi urgentiper gli eventi sismici che hanno colpito leprovince di Bologna, Modena, Ferrara eMantova il 20 maggio 2012Deliberazione del Consiglio dei Ministri del22 maggio 2012: dichiarato lo stato diemergenza per gli eventi sismici che han-no colpito il territorio delle province di Bo-logna, Modena, Ferrara e Mantova il 20maggio 2012Deliberazione del Consiglio dei Ministri del30 maggio 2012: estensione dello stato diemergenza per gli eventi sismici del 20maggio 2012 alle province di Reggio Emi-lia e Rovigo

Decreto del Capo Dipartimento del 2 giu-gno 2012: composizione e funzionamentodella DicomacOrdinanza del Capo Dipartimento n. 3 del2 giugno 2012: interventi urgenti di prote-zione civile conseguenti agli eventi sismiciche hanno colpito il territorio delle provin-ce di Bologna, Modena, Ferrara, ReggioEmilia, Mantova e Rovigo nel mese di mag-gio 2012Ordinanza del Capo Dipartimento n. 2 del2 giugno 2012: procedure per la valuta-zione della sicurezza e dell’agibilità degliedifici ad uso produttivo in conseguenza aglieventi sismici nelle province di Bologna, Mo-dena, Ferrara, Reggio Emilia, Mantova e Ro-vigo di maggio 2012Ordinanza del Capo Dipartimento n. 4 del6 giugno 2012: ulteriori disposizioni di pro-

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tezione civile conseguenti agli eventi sismi-ci del mese di maggio 2012, che hanno col-pito il territorio delle province di Bologna,Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Mantovae RovigoDecreto legge 6 giugno 2012, n. 74: in-terventi urgenti in favore delle popolazionicolpite dagli eventi sismici che hanno inte-ressato le province di Bologna, Modena, Fer-rara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20e il 29 maggio 2012Ordinanza del Capo Dipartimento n. 9 del15 giugno 2012: ulteriori disposizioni ur-genti di protezione civile per gli eventi sismicinelle province di Bologna, Modena, Ferra-ra, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo nel me-se di maggio 2012Dpcm del 4 luglio 2012: attuazione del-l’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 6giugno 2012, n. 74Deliberazione del Consiglio dei Ministri del4 luglio 2012: interventi urgenti per le po-polazioni colpite dagli eventi sismici che han-no interessato il territorio delle province diBologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reg-gio Emilia e Rovigo il 20 e 29 maggio 2012Ordinanza del Capo Dipartimento n. 15dell’1 agosto 2012: chiusura Dicomac epassaggio consegne nella gestione del-l’emergenza terremoto in Emilia

U Ordinanza del Capo Dipartimento n. 15dell’1 agosto 2012: chiusura Dicomace passaggio consegne nella gestionedell’emergenza terremoto in Emilia

Passaggio di consegne ai Commissari de-legati. Le funzioni e le attività della Dicomac- Direzione comando e controllo, istituita con

l’ordinanza del Capo Dipartimento n. 3 del2 giugno 2012, terminano il 2 agosto 2012. Dal 3 agosto 2012 i Presidenti delle Regio-ni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto no-minati Commissari delegati dall’art. 1 del dl74/2012 subentrano nelle attività di gestio-ne dell’assistenza alla popolazione. Per que-ste attività i Commissari delegati si possonoavvalere delle proprie strutture di protezio-ne civile. (art. 1)Relazione delle attività. Il coordinatore del-la Dicomac trasmette, entro il 2 agosto, aiCommissari delegati una relazione con le in-formazioni necessarie a proseguire le attivi-tà relative all’assistenza alla popolazione ele richieste di autorizzazione per cui non sisia ancora concluso l’iter. (art. 1)Rimangono aperte fino al 31 dicembre 2012le contabilità speciali per la liquidazione ditutte le spese autorizzate dalla Dicomac.(art. 1)Elenco dei materiali. Il coordinatore dellaDicomac trasmette al Commissario delega-to - Presidente della Regione Emilia-Roma-gna l’elenco del materiale di proprietà delDipartimento della Protezione Civile ancorain uso nelle aree di accoglienza o stoccatonelle aree logistiche. Al termine delle esi-genze il Commissario delegato trasmetteràl’elenco del materiale da restituire. (art. 1)Riepilogo spese. Il coordinatore della Dico-mac - direttore dell’Ufficio IV Gestione del-le emergenze trasmette entro il 10 agosto alDipartimento della Protezione Civile il qua-dro riepilogativo delle spese autorizzate edentro il 15 settembre la documentazione tec-nica e amministrativa delle attività realizza-te dalla Dicomac. A questo scopo possonoessere impegnate fino a 30 unità di perso-

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nale del Dipartimento della Protezione Civi-le. (art. 2)Supporto al Commissario delegato del-l’Emilia-Romagna. Il Dipartimento della Pro-tezione Civile e la Regione Emilia-Romagnastipulano una convenzione per assicuraresupporto al Commissario delegato e garan-tire la prosecuzione delle attività gestite dal-la Dicomac nel territorio della Regione Emi-lia-Romagna. (art. 3)Spese autorizzate. Entro il 13 agosto 2012il Capo Dipartimento comunica al Presiden-te del Consiglio dei Ministri il quadro riepi-logativo delle spese autorizzate dalla Dico-mac e le spese per interventi attuati nelleprime 72 ore successive agli eventi del 20e 29 maggio. (art. 4)Trattamento dei dati personali. I soggetti distrutture operative e componenti che ope-rano nel Servizio Nazionale di Protezione Ci-vile sono equiparati ai soggetti pubblici econtitolari del trattamento dai dati persona-li, anche sensibili e giudiziari, necessari agarantire l’attuazione delle attività di prote-zione civile. La comunicazione dei dati adaltri soggetti pubblici o privati viene fatta nelrispetto dei principi di pertinenza, non ec-cedenza e indispensabilità per lo svolgimentodelle operazioni di soccorso e di ritorno allanormalità. In relazione alla particolare si-tuazione legata al contesto emergenziale, èprevista la sospensione di alcuni termini pre-visti dalla 196/2003.Il Garante per la protezione dei dati perso-nali definirà con un provvedimento le mo-dalità con cui i soggetti di strutture operati-ve e componenti che operano nel ServizioNazionale di Protezione Civile devono adot-tare misure minime di sicurezza che tenga-

no conto dell’esigenza di azioni di soccorsoe salvaguardia della popolazione e di quel-le di tutela dei dati personali. (art. 5)

U Ordinanza del Capo Dipartimento n. 1del 22 maggio 2012: primi interventiurgenti per gli eventi sismici che han-no colpito le province di Bologna, Mo-dena, Ferrara e Mantova il 20 maggio2012

Il 22 maggio 2012 il Capo Dipartimento del-la Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha fir-mato l’ordinanza con i primi interventi ur-genti di protezione civile per il soccorso, l’as-sistenza alla popolazione e gli interventiprovvisionali strettamente necessari per lepopolazioni delle province di Bologna, Mo-dena, Ferrara e Mantova, colpite dal terre-moto. L’ordinanza del Capo Dipartimentosegue la dichiarazione dello stato di emer-genza deliberata dal Consiglio dei Ministridel 22 maggio, in base a quanto stabilito daldecreto legge n.59 del 30 aprile 2012 chemodifica la legge n. 225 del 24 febbraio1992, istitutiva del Servizio Nazionale dellaProtezione Civile.Di seguito, una sintesi del provvedimento:Nomina dei responsabili. Il Direttore del-l’Agenzia regionale di protezione civile del-la Regione Emilia Romagna è nominato re-sponsabile per l’attuazione delle attività diassistenza alla popolazione e per gli inter-venti provvisionali legati alle prime necessi-tà nelle Province di Bologna, Modena e Fer-rara. Le stesse responsabilità sono affidateper la Provincia di Mantova al Direttore ge-nerale della Direzione generale di protezio-ne civile, polizia locale e sicurezza della Re-

2Normativa

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gione Lombardia. I responsabili possonooperare tramite i sindaci dei comuni inte-ressati e le strutture di coordinamento isti-tuite a livello territoriale, avvalendosi anchedelle colonne mobili delle Regioni e Provin-ce autonome e delle organizzazioni di vo-lontariato. (art.1)Assistenza alla popolazione. L’attività con-siste nel fornire alla popolazione pasti e pri-mi generi di conforto, sistemazione allog-giativa in aree di accoglienza e strutture pub-bliche e private, anche di tipo alberghiero.Sono inoltre organizzati servizi di trasportopubblico e privato ed effettuate le verifichedi agibilità degli edifici. (art.1)In alternativa alla sistemazione alloggiativain aree di accoglienza e strutture pubblichee private, anche di tipo alberghiero, è previ-sto un contributo per l’autonoma sistema-zione per chi non può fare rientro nella pro-pria abitazione fino a un massimo di 600 eu-ro, nel limite di 100 euro per ogni compo-nente del nucleo familiare. Se in casa c’èuna persona di età superiore ai 65 anni o di-versamente abile il contributo aumenta di200 euro per ognuna di queste persone. Chiviveva solo invece potrà ricevere 200 euro.L’assistenza alloggiativa è concessa fino al-la verifica di agibilità delle abitazioni, effet-tuata da parte di tecnici opportunamenteformati che utilizzano per il rilevamento lascheda Aedes. (art.3)Spese e rendicontazione. Le spese soste-nute nelle prime 72 ore dall’evento cala-mitoso per prestare soccorso ed assisten-za alla popolazione e per provvedere ad in-terventi provvisionali urgenti sono liquida-te dai Direttori che, prima di provvedere alpagamento, devono rendicontare al Dipar-

timento della Protezione Civile. Le spese so-stenute, sempre nelle prime 72 ore e perle stesse finalità, dalle componenti statalisono rimborsate direttamente dal Diparti-mento della Protezione Civile dietro rendi-contazione.Per le spese successive alle prime 72 ore,una volta raccolta la segnalazione di esi-genze dal territorio e riscontrata l’effettivanecessità, i direttori dovranno preventiva-mente inviare una richiesta di autorizzazio-ne al Dipartimento della Protezione Civile,corredata da adeguata motivazione e dallaprevisione di spesa massima. Per l’acquisizione straordinaria di beni e ser-vizi e per l’esecuzione dei lavori, le ammini-strazioni dovranno inserire negli atti nego-ziali clausole per l’accertamento della con-gruità della spesa anche ex post da partedei propri uffici tecnici. (art.2)Personale PA e Tecnici. L’ordinanza stabi-lisce le ore massime di straordinario con-sentito per i dipendenti delle pubbliche am-ministrazioni e il tetto dell’indennità forfet-taria per il personale dirigenziale. (art.4)Il Dipartimento della Protezione Civile e i Di-rettori sono autorizzati inoltre ad usare po-lizze assicurative già stipulate per garantirela copertura al personale impiegato nelle at-tività tecnico-scientifiche finalizzate alla ge-stione dell’emergenza. (art.5)Fondi. Per questi primi interventi stabiliti dal-l’ordinanza, il Capo del Dipartimento ha mes-so a disposizione 10 milioni di euro dei 50stanziati dal Consiglio dei Ministri nella se-duta del 22 maggio. L’ordinanza autorizzainoltre i Direttori ad aprire contabilità spe-ciali a loro intestate per realizzare gli inter-venti previsti. (art.7)

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2 Lettera

uBuongiorno,mi piacerebbe offrire un piccolo aiuto in favore delle popolazioni colpite dal terremoto ma, consultandoil vostro sito internet, ho visto che non è più possibile inviare il mio contributo attraverso l’sms solidale 45500.A chi mi posso rivolgere?Cordiali salutiMaria P.

Gentile Maria,è terminata il 10 luglio la raccolta fondi tramite invio di sms di 2 euro o chiamata da numero fisso al 45500,destinata alle popolazioni di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto colpite dal terremoto.La Regione Emilia-Romagna ha però attivato una raccolta fondi rivolta a quanti – privati ed Enti pubblici –desiderano versare un contributo per far fronte ai costi del terremoto che ha colpito le province di Modena,Ferrara, Reggio Emilia e Bologna.

In questa fase dell’emergenza puoi dunque inviare il tuo contributo attraverso: • un versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-Romagna - Presidente della GiuntaRegionale – Viale Aldo Moro, 52 - 40127 Bologna;

• un bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza - Bologna, intestato a RegioneEmilia-Romagna, IBAN coordinate bancarie internazionali: IT - 42 - I - 02008 - 02450 - 000003010203;

• un versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa sul conto di Tesoreria 1 abbinato alcodice filiale 3182 (per i versamenti dall’estero il codice BIC/SWIFT è UNCRITB1NU2).

Ti ricordiamo, inoltre, che il Dipartimento della Protezione Civile non ha attivato alcuna raccolta di beni egeneri di prima necessità. Tuttavia, se preferisci l’invio di beni rispetto alle donazioni in denaro, puoi rivolgertiad un’organizzazione di volontariato.

Emergenza terremoto Emilia: come donare?Tutte le indicazioni per inviare il tuo contributo per le popolazioni colpite

Per inviare contributi, segnalazioni, testimonianze o riflessioni scrivete a [email protected]

Il magazine “Protezione Civile” è anche su facebook. Se appartieni a un’associazione di volontariato iscritta all’Elenco Nazionaleo al Registro Regionale e desideri inviare contenuti multimediali o segnalare un evento scrivi a [email protected]. La redazione selezionerà i contributi e li pubblicherà nelle apposite sezioni della pagina.

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Un servizio per informarsi sui rischi del nostro Paese e conoscere i comportamenti

per prevenirli e mitigarli, per sapere com'è organizzata e quali sono le attività della pro-

tezione civile, o per fare segnalazioni al Dipartimento della Protezione Civile. Il numero

verde risponde dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 e se necessario viene este-

so fino ad h24 tutti i giorni della settimana. Per le domande online e per consultare

lo stato di lavorazione delle richieste è disponibile il sito internet del Dipartimento.

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