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via Ferrovia, 28 - 31020 San Fior -TV- t. 0438.1710037 f. 0438.1710109 e-mail: [email protected] - www.d-recta.it DR20190004UZR00XN000 CODICE ELABORATO Data Elaborato Scala ADOTTATO con APPROVATO con PROGETTISTI Arch. Dino De Zan COLLABORATORE Dott. Pian. Patrizio Baseotto DIRETTORE TECNICO Arch. Marco Pagani NORME TECNICHE OPERATIVE 2° VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI SINDACO Dott.ssa Giovanna Novello RESPONSABILE SETTORE URBANISTICA Arch. Gabriele Bizzotto COMUNE DI BORGORICCO Provincia di Padova 2019 Maggio DELIBERAZIONE C.C. N° 11 DEL 06/03/2019 DELIBERAZIONE C.C. N° 26 DEL 15/05/2019

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e-mail: [email protected] - www.d-recta.it

DR20190004UZR00XN000

CODICE ELABORATO

DataElaborato Scala

ADOTTATO con APPROVATO con

PROGETTISTIArch. Dino De ZanCOLLABORATOREDott. Pian. Patrizio Baseotto

DIRETTORE TECNICOArch. Marco Pagani

NORME TECNICHE OPERATIVE

2° VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI

SINDACODott.ssa Giovanna Novello

RESPONSABILE SETTORE URBANISTICAArch. Gabriele Bizzotto

COMUNE DI BORGORICCOProvincia di Padova

2019Maggio

DELIBERAZIONE C.C. N° 11 DEL 06/03/2019 DELIBERAZIONE C.C. N° 26 DEL 15/05/2019

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

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Indice CAPO I ......................................................................................................................................................... 3

DISPOSIZIONI GENERALI ........................................................................................................ 3

ART. 1 - FUNZIONE E MODALITA' DI ATTUAZIONE DEL P.R.G. ......................................................... 3

ART. 2 - NORME COMUNI ALLE ZONE RESIDENZIALI (A e C) ........................................................... 3

ART. 3 - ZONE A - PARTI DEL TERRITORIO DI CUI ALLA L. R. 80/80 ................................................ 4

ART. 4 - ZONE DI COMPLETAMENTO (C1) .......................................................................................... 4

ART. 5 - SOTTOZONE "C1.1", "C1.2", "C1.3", "C1.4" ............................................................................ 5

ART. 5 BIS – STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI ......................................................................... 10

ART. 6 - ZONA DELLA NUOVA ESPANSIONE .................................................................................... 11

ART. 7 - LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE ................................................................................................... 11

ART. 8 - LE ZONE E .............................................................................................................................. 17

ART. 8 BIS – DISTANZA MINIMA DEI FABBRICATI DAL CIGLIO DEI CORSI.................................... 20

ART. 9 - BENI AMBIENTALI ED ARCHITETTONICI DI CUI ALL’ART. 10 L.R. 24/85 .......................... 21

ART. 10 – ELENCO DEI BENI CULTURALI SOGGETTI A TUTELA (SCHEDA B) .............................. 21

ART. 11 - SENTIERI E PERCORSI CICLO-PEDONALI NELLE ZONE AGRICOLE............................. 21

ART. 11 BIS - PERCORSI PEDONALI E/O CICLABILI ......................................................................... 21

ART. 11 TER – VERDE PRIVATO......................................................................................................... 22

ART. 12 - NORME COMUNI ALLE ZONE “F” PER SERVIZI ED ATTREZZATURE............................. 22

ART. 12 BIS - ZONA DI TUTELA E FASCE DI RISPETTO .................................................................. 23

ART. 12 TER - CRITERI, REQUISITI E CARATTERISTICHE DELLE AREE PER L’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI STRADALI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTE ............................................................. 23

ART. 12 QUATER - INSTALLAZIONE ED ESERCIZIO DI IMPIANTI FISSI DI TELEFONIA MOBILE . 26

ART. 13 - EDIFICI O COMPLESSI EDILIZI RICADENTI NELLE ZONE DEGRADATE ........................ 27

ART. 14 - INTERVENTI SULL’EDIFICATO ESISTENTE ...................................................................... 28

ART. 14bis – MODALITA’ PER LA DEFINIZIONE DEL TIPO DI INTERVENTO SUL FABBRICATO ... 30

ART. 15 - POTERI DI DEROGA ............................................................................................................ 33

ART. 16 - NORMA FINALE .................................................................................................................... 33

ART. 17 - MISURE DI SALVAGUARDIA ............................................................................................... 33

ART. 18 - VALIDITÀ DEI PIANI URBANISTICI ATTUATIVI E DELLE CONCESSIONI EDILIZIE APPROVATE IN DATA ANTERIORE ALLE PRESENTI N.T.A. ............................................................ 33

ART. 19 – ENTRATA IN VIGORE DELLE PRESENTI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ............ 33

ART. 20 - NORME ABROGATE ............................................................................................................ 33

ART. 21 - NUOVE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE ................................................................................. 34

Allegati

ALLEGATO A: repertorio normativo

ALLEGATO B: elenco dei beni culturali soggetti a tutela (scheda B)

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ALLEGATO C: elenco degli strumenti urbanistici attuativi vigenti

ALLEGATO D: repertorio schede edifici non più funzionali alle esigenze dell’azienda agricola

ALLEGATO E: elenco schede S2 scheda di progetto L.R. 11/87

ALLEGATO F: elenco schede S3 scheda di progetto art. 30 L.R. 61/85

ALLEGATO G: norme di attuazione della variante al P.R.G. ai sensi della L.R. n° 11/87 (schede S2)

ALLEGATO H: elenco degli sportelli unici attività produttive

ALLEGATO I: repertorio lotti liberi

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3

CAPO I

DISPOSIZIONI GENERALI

ART. 1 - FUNZIONE E MODALITA' DI ATTUAZIONE DEL P.R.G.

Il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) disciplina l'assetto urbanistico ed edilizio dell'intero territorio

comunale e si realizza o per mezzo degli strumenti attuativi indicati all'art. 11 della L.R. 27 Giugno

1985 n. 61 (L.U.R.) o per ''interventi edilizi singoli”.

Il territorio Comunale, secondo la grafia del P.R.G., è suddiviso nelle zone indicate dall'art. 24 della

L.U.R. 27 Giugno 1985 n. 61.

La realizzazione delle previsioni del P.R.G. deve rispettare le disposizioni sia sostanziali che

procedimentali contenute nelle leggi di materia (segnatamente nella legge urbanistica regionale 61/85

e, per quanto riguarda in essa regolato, nella legge urbanistica statale 17.08.1942 n. 1150 e succ.

mod.), oltre alle prescrizioni contenute nel presente P.R.G. e nel R.C.E.

Solo nelle zone indicate nelle tavole della zonizzazione, il P.R.G. si attua esclusivamente a mezzo di

strumenti attuativi.

Con la concessione edilizia, il Sindaco può, su conforme parere della Commissione Edilizia, dettare

particolari prescrizioni per assicurare la conservazione e tutela delle caratteristiche architettoniche e

del particolare pregio storico o ambientale di singoli edifici, anche non soggetti ai vincoli di cui alle

leggi 01.06.1939, n. 1089 e 29.06.1939 n. 1497 o non specificatamente classificati e/o vincolati dal

P.R.G.

Il P.R.G. provvede anche a dettare norme e misure di salvaguardia per la tutela e la valorizzazione del

graticolato romano, ai sensi ed in attuazione della direttiva contenuta nell'art. 24 del Piano Territoriale

Regionale di Coordinamento (PTRC) .

ART. 2 - NORME COMUNI ALLE ZONE RESIDENZIALI (A e C)

Le zone residenziali hanno destinazione abitativa. In esse tuttavia può essere consentito l'insediamento

di quelle attività che non siano incompatibili con il carattere residenziale della zona e cioè, in via

esemplificativa, i servizi pertinenti agli insediamenti residenziali, quali negozi e pubblici esercizi, uffici

professionali e commerciali, alberghi, luoghi di divertimento e di svago, ambulatori, autorimese

pubbliche o private. “Sono ammessi anche depositi all'aperto, esclusi quelli degli automezzi da

demolizione e, limitatamente al piano terra, laboratori a carattere artigianale, purchè non costituenti

attività classificate insalubri col D.M. previsto dall'art. 216 T.U.L.S., con un massimo di mq. 251", ovvero

rumorose o comunque moleste, in grado tale da recare pregiudizio all'igiene ed al decoro dell'abitato,

su parere della C.C.E.

In tutte le zone residenziali del P.R.G. può essere prescritto dal Sindaco, in sede di rilascio di

concessione e/o autorizzazione edilizia per qualsivoglia intervento sull'esistente sentito il parere della

C.C.E., l’accorpamento del volume di eventuali edifici funzionalmente accessori di quello principale,

oggetto della richiesta concessione o autorizzazione, e da esso staccati; in tal caso il rilascio della

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concessione o dell'autorizzazione edilizia richiesta dovrà essere preceduto dall'assunzione, da parte

dell'avente titolo, e della trascrizione a favore del Comune ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2644

Cod. Civ., di atto unilaterale d'obbligo (avente, ai sensi dell'art. 87 c.3 della LUR, natura giuridica di

vera e propria convenzione urbanistica) di eliminare tali edifici, con accorpamento e riutilizzo del

relativo volume, anche eventualmente eccedente il rapporto planivolumetrico della ZTO.

Le aree individuate con l’unità minima di intervento (U.M.I.) devono predisporre un progetto che

comprenda tutte le zone incluse nell’ambito.

È ammessa la costruzione di recupero di sottotetti ad uso residenziale, in eccedenza rispetto al

volume urbanistico, a condizione che la pendenza della copertura non superi la pendenza del 37% e

l’altezza media sia inferiore a ml. 2,20, fatte salve le norme igenico-sanitarie;

Nelle aree di pertinenza dei fabbricati residenziali è ammessa la realizzazione di gazebo o ricoveri da

giardino chiusi sui 4 lati e coperti, per una superficie massima di mq. 6 per ogni lotto e con altezza

massima pari a ml. 2,40. Tali strutture possono essere fisse e pavimentate. Distanza minima dai

confini ml. 1,50. Distanza dai fabbricati ml. 3,00. Tali elementi non determinano distanze dai fabbricati

in caso di nuove costruzioni nel lotto adiacente.

Sono comunque da escludersi discoteche, sala giochi, night, lap dance.

ART. 3 - ZONE A - PARTI DEL TERRITORIO DI CUI ALLA L. R. 80/80

Gli ambiti storici, definiti dalla LR 80/1980, che riguardano le parti del territorio che conservano i caratteri

storici, artistici o di particolare pregio ambientale.

Sono ammessi Interventi Edilizi Diretti (IED) o con Strumento Urbanistico Attuativo (PUA). È sempre

consentito il ricorso al Piano di Recupero, comprendente una o più proprietà - edifici, al fine di un migliore

coordinamento degli interventi edilizi ed urbanistici. Tale intervento consente un incremento fino al 20%

della volumetria esistente.

Per tutti gli edifici sono ammesse:

a) manutenzioni ordinarie e straordinarie;

b) restauro e risanamento conservativo;

c) ristrutturazione edilizia e urbanistica;

d) nuova costruzione e ampliamento;

e) demolizione con o senza ricostruzione.

ART. 4 - ZONE DI COMPLETAMENTO (C1)

Nelle zone di completamento gli interventi ammessi avvengono normalmente per intervento diretto

(concessione edilizia); in esse sono sempre ammessi gli interventi sul patrimonio edilizio esistente di

cui all'art. 31 della Legge 457/1978, escludendo la lettera "e", anche se l'edificio non rispetta l'indice

planovolumetrico della Z.T.O., col solo obbligo del ricavo dei parcheggi previsti dalla legge n° 122 del

24.03.1989.

Gli indici stereometrici previsti sono:

1) rapporto planovolumetrico

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a) min 1,12 mc/mq

b) max 1,50 mc/mq

2) distanze: dai confini di proprietà ml. 5, dalle strade ml. 7,50;

3) distanza dai fabbricati: 10,00 m.;

4) altezza: max ml. 9,60 (pari a tre piani), salve maggiori altezze preesistenti;

5) negli interventi sul p.e.e. è consentito un aumento di volume abitativo massimo di mc. 100 per

ogni unità abitativa tipologicamente identificata come unifamiliare.

ART. 5 - SOTTOZONE "C1.1", "C1.2", "C1.3", "C1.4"

5.1 sottozona C1.1 del mantenimento

Comprende le aree costituenti gli agglomerati urbani esistenti, con possibilità di aumento di e fino ad

un massimo del 20%, con un limite di mc. 150 per ogni unità residenziale tipologicamente (e non solo

anagraficamente) determinata. Pur nell'ambito delle possibilità consentite dalla scheda di riferimento,

di cui alle T.A.U. 14/3 il mutamento della destinazione in atto è ammesso soltanto per il passaggio da

quella preesistente alla destinazione residenziale, commerciale o direzionale.

È sempre ammessa la demolizione e la ricostruzione degli edifici esistenti con accorpamento dei

volumi pertinenziali avulsi dal corpo principale, a condizione che l’edificio ricostruito venga destinato

ad abitazione anche plurifamiliare, contro trascrizione dell'atto d'obbligo del mantenimento della “nuova”

destinazione pure ivi previsto.

Potrà essere mantenuta l’altezza e la distanza dai confini dell'edificio preesistente; nel caso di

ricostruzione in sito diverso, deve essere osservata la distanza dai confini stabilita nel presente

articolo.

Ogni intervento dovrà rispettare i seguenti parametri:

altezza: ml. 8,50;

distanza: dai confini ml. 5,00, dalle strade ml. 7,50;

distanza tra fabbricati: ml. 10,00.

5.2 sottozona C1.2 - lotti liberi - edificabili e/o parzialmente edificati

Nei lotti individuati all'interno delle sottozone di completamento, come ''lotti liberi", l'edificazione è

ammessa su interventi edilizi singoli sui seguenti indici:

1) densità fondiaria

a) massima 1,00 mc/mq

b) minima 0,75 mc/mq

2) altezza massima: 8,50 su due piani; distanza dai confini di proprietà ml. 5,00;

3) distanza dalle strade: ml. 7,50;

4) distanza tra fabbricati: ml. 10,00. È possibile recuperare l’intera volumetria legittima esistente che alla data del 7.6.2003 risultasse

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volume massimo edificabile: mc. 5.000

altezza massima: m. 10,00

distanza strade: m. 5,00 od ai margini del marciapiede qualora sia previsto portico ad uso pubblico

distanza fabbricati: ml. 10,00 od in aderenza

superiore a mc. 5000, previa approvazione di P.di R. secondo i seguenti parametri:

- altezza: ml. 10,00

- distanza strade: secondo planivolumetrico.

5.3 sottozone C1.3 parzialmente edificate – lotti a volumetria predeterminata

Nei lotti individuati all'interno delle sottozone C.1.3. è ammessa la demolizione e ricostruzione o

l'ampliamento con i seguenti parametri (compreso l'esistente):

5.4 zone C1.4 nuclei residenziali in territorio extraurbano

1. Il PI, in coerenza e in attuazione del PAT, individua, all’interno degli ambiti di edificazione diffusa, i

“nuclei residenziali in territorio extraurbano” classificandoli come ZTO C1.4.

2. Il PI identifica con apposita numerazione le zone C1.4 sottoponendole alla disciplina di cui al

presente articolo ed alle previsioni di cui alla tav. P4 - schede normative dei nuclei residenziali in

territorio extraurbano. Le indicazioni contenute nelle schede normative prevalgono sulla disciplina

generale di cui al presente articolo.

3. Destinazioni d'uso: è consentita la residenza di qualsiasi tipo, negozi e botteghe, uffici pubblici e

privati, magazzini e depositi commerciali, laboratori di artigianato artistico e di servizio, attività

direzionali, bar, ristoranti, tutte le attrezzature pubbliche compatibili. Sono ritenuti compatibili gli

annessi rustici e le attività artigianali esistenti, alla data di adozione della Ia variante tematica al PI,

limitatamente alle attività artigianali ed agricole che non procurano rumori, fumi ed odori molesti,

contrari all’igiene e decoro della zona e con un massimo mq. 251 di superficie utile e mc. 1001 di

volume (con riferimento all’art. 41 comma 4 Norme di Attuazione del Piano Territoriale Regionale

di Coordinamento vigente). Le attività commerciali sono limitate agli esercizi di vicinato a causa

dell’inadeguatezza della viabilità e carenza di infrastrutture tecnologiche. Sono sempre escluse le

stalle, gli allevamenti, le destinazioni d’uso che possono comportare notevole affluenza di pubblico,

aumento del traffico pesante o comunque richiedere tipologie edilizie non coerenti con le

caratteristiche prevalentemente residenziali della zona.

4. Modalità d’intervento: gli interventi possono essere realizzati in diretta attuazione del PI,

subordinati alla realizzazione degli interventi di riqualificazione del contesto eventualmente

individuati nelle schede normative di cui alla tav. P4 ed alla realizzazione e cessione, o istituzione

di vincolo di uso pubblico, delle opere di urbanizzazione primaria di interesse pubblico qualora se

ne ravvisasse la carenza. Nei casi in cui la carenza delle opere di urbanizzazione sia

particolarmente significativa gli interventi dovranno essere attuati attraverso intervento diretto

convenzionato di cui all’art. 28 bis del DPR n° 380/2001.

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5. Interventi ammessi sull’edificato esistente:

a) sono sempre ammessi sull’edificato esistente gli interventi di cui alle lett. a), b), c) e d) dell’art.

3 del DPR n° 380/2001 e la demolizione e ricostruzione, esclusi gli edifici destinati ad attività

produttive che il Piano prevede di bloccare o trasferire e gli edifici con destinazioni non

compatibili per i quali sono consentiti solo gli interventi di manutenzione ordinaria;

b) per gli edifici residenziali esistenti alla data di entrata in vigore della LR 08/07/2009 n°14

(11/07/2009), con tipologia uni-bifamiliare, anche per piani sovrapposti, sono ammessi

ampliamenti per un volume massimo, compreso l’esistente, di mc 800 per ciascuna unità

abitativa, oppure, in alternativa, l’aumento volumetrico del 20% fino ad un massimo di mc 150

per unità abitativa, con il limite massimo di n° 4 alloggi complessivi. Tale aumento volumetrico

può essere concesso una sola volta anche in più soluzioni. L’ampliamento può essere

realizzato in aderenza ovvero utilizzando un corpo edilizio già esistente. Ove ciò non sia

materialmente o tecnicamente possibile oppure comprometta l’armonia estetica del fabbricato

esistente, può essere autorizzata la costruzione di un corpo edilizio separato. Il corpo edilizio

di nuova costruzione deve essere realizzato all’interno della zona C1.4 e dell’area di

pertinenza dell’edificio che genera l’ampliamento;

c) nei casi di demolizione - ricostruzione anche con accorpamenti di edifici non residenziali e nei

casi di cambio di destinazione d’uso di edifici per interventi volti alla residenza, il volume da

ricostruire o oggetto di conversione d’uso non può superare quello esistente con il limite

massimo di mc 1200 all’interno del quale possono essere realizzate fino ad un massimo di 4

unità abitative. Il nuovo edificio, in caso di ricostruzione, dovrà essere realizzato nell’area di

pertinenza di quelli demoliti adottando la soluzione che comporti minor consumo di suolo;

d) per gli edifici e i complessi di interesse storico, architettonico e paesaggistico valgono le

disposizioni generali e specifiche sui beni culturali di cui agli artt. 9 e 10 delle presenti norme.

6. Interventi puntuali di nuova edificazione: il Piano degli Interventi individua nelle schede normative

delle zone C1.4 i “lotti liberi” confermati del previgente PRG e i nuovi “lotti liberi” all'interno

dei quali sono ammessi interventi puntuali di nuova edificazione, fino ad un massimo di mc 800

salvo diversa indicazione nel Repertorio Normativo, nel rispetto dei seguenti criteri e

prescrizioni:

a) è consentita la costruzione di un numero massimo di tre nuove unità abitative fatte salve

diverse e/o ulteriori specificazioni e prescrizioni contenute nelle schede normative;

b) per i lotti liberi di testa, è prescritto che i terreni che costituiscono il “lotto libero”, alla data di

adozione della Ia variante al PI, risultino di proprietà di persone residenti all'interno del relativo

nucleo residenziale;

c) al momento del rilascio dell’atto abilitativo all’edificazione il titolare dovrà impegnarsi: i) ad integrare le opere di urbanizzazione (reti tecnologiche e viarie) eventualmente carenti,

a carico proprio o di chi effettivamente eseguirà l’intervento di trasformazione;

ii) ad integrare gli insediamenti con aree per parcheggi pubblici e/o privati ad uso pubblico,

accessibili dalla viabilità pubblica, qualora se ne ravvisasse la carenza;

iii) a provvedere alla monetizzazione delle opere citate ai precedenti punti i) e ii) nel caso in

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cui le opere medesime non possano essere direttamente eseguibili;

iv) ad individuare, ove possibile, soluzioni per migliorare le condizioni di sicurezza della

viabilità, con particolare riferimento agli accessi carrai con sbocco diretto sulla strada,

favorendo le condizioni per la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali;

v) al riordino morfologico e percettivo dell’edificato e delle aree scoperte, anche verso il

territorio agricolo, in adeguamento al contesto ambientale, anche mediante la formazione

di apparati vegetali quali filari alberati, siepi e macchie arbustive ed arboree;

d) il volume degli interventi puntuali previsti nei lotti liberi non può essere incrementato con i

volumi derivanti da demolizione - ricostruzione o accorpamenti di altri edifici;

e) L’elenco dei lotti liberi previsti nella tav. P4 - schede normative dei nuclei residenziali in

territorio extraurbano, è contenuto nel Repertorio Normativo dei lotti liberi il quale riporta

anche eventuali prescrizioni attuative puntuali.

7. Parametri edificatori: sono applicabili i parametri edificatori sotto indicati, fatte salve eventuali

diverse indicazioni contenute nelle schede normative di cui alla tav. P4 che prevalgono sulla

disciplina generale di cui al presente articolo:

a) altezza degli edifici: non maggiore di ml 6,50;

b) distanza tra edifici:

i) tra pareti finestrate: la semisomma delle altezze degli edifici con un minino di ml. 10.00;

ii) da edifici a confine: ml. 10.00;

iii) tra pareti cieche: ml. 5.00 oppure in aderenza quando ricorrano le condizioni per

l’applicazione degli articoli 874-875-876-877 del codice civile;

c) distanza dai confini di proprietà: ml. 5.00 o minore nel caso di consenso dei terzi confinanti,

previa costituzione di idoneo vincolo di inedificabilità fino alla distanza minima di ml. 10.00 tra

fabbricati, registrato e trascritto;

d) distanza dai limiti di zona: da zona a destinazione pubblica ml. 5.00, fatte salve le

sopraelevazioni per le quali sono ammesse distanze inferiori con il vincolo di non

sopravanzare comunque il fronte verso gli spazi pubblici;

e) distanza dalle strade: i) ml. 10,00, salvo diversa indicazione grafica contenuta nelle schede normative, per le

strade della centuriazione romana corrispondenti a cardi o decumani;

ii) ml. 7,50, salvo diversa indicazione grafica contenuta nelle schede normative, per le strade

diverse da quelle di cui al punto precedente.

8. Caratteri tipologici: dato il contesto rurale o periurbano nel quale si collocano i nuclei residenziali

in territorio extraurbano gli interventi devono rispettare i caratteri tipologici degli edifici per la zona

agricola di cui all’art. 8.

9. Interventi di riqualificazione del contesto connessi agli interventi edilizi: tutti gli interventi

edilizi, in particolare quelli che comportano nuova edificazione o comunque maggiore carico

urbanistico sono subordinati a interventi di riqualificazione del contesto da prevedere nel progetto

allegato all’atto abilitativo all’esecuzione degli interventi. Gli interventi da eseguire sono già in

parte indicati nella tav. P4 - schede normative dei nuclei residenziali in territorio extraurbano e

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sono da valutare caso per caso sulla base delle condizioni oggettive del contesto di riferimento in

cui ricade l’intervento:

a) individuazione di aree a servizio della residenza compatibili con il contesto rurale e

residenziale quali aree private destinate a parcheggio, slarghi per la sosta di automezzi di

servizio, tratti di percorsi ciclabili di interesse generale come quelli di connessione tra i vari

centri urbani o con gli itinerari ciclo turistici;

b) mantenimento, ripristino rafforzamento di siepi campestri e filari esistenti o realizzazione di

nuovi filari e siepi con specie autoctone;

c) definizione di un’adeguata mitigazione e compensazione ambientale prevedendo la dotazione

di fasce verdi alberate autoctone lungo i margini dei nuclei residenziali nei fronti ove occorra,

al fine di assicurarne la migliore ambientazione rispetto al circostante territorio rurale;

d) riordino delle volumetrie relative a pertinenze dell'immobile principale legittime o legittimate

prevedendo, in caso di demolizione e ricostruzione, l’accorpamento dei volumi privilegiando

soluzioni in ampliamento o comunque in prossimità dell'immobile principale; ciò al fine di

caratterizzare le porzioni di terreno libere in zona C1.1 come aree verdi di bordo e mitigazione

tra ambiente residenziale e ambiente rurale;

e) individuazione, ove possibile, di soluzioni per migliorare le condizioni di sicurezza della viabilità,

con particolare riferimento agli accessi carrai con sbocco diretto sulla strada, favorendo le

condizioni per la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali, anche attraverso l’unificazione e la

chiusura di accessi carrai esistenti;

f) esecuzione di tutte le opere necessarie al corretto smaltimento delle acque meteoriche come

indicato nella Valutazione di Compatibilità Idraulica.

10. Recinzioni: la costruzione di recinzioni in zona C1.4 è ammessa nel rispetto delle indicazioni

sulla sistemazione delle aree lungo i cardi e decumani di cui al presente articolo e delle seguenti

prescrizioni:

a) le recinzioni dovranno essere realizzate in modo da configurarsi come "recinzioni verdi". E’

ammessa la realizzazione di zoccoli in cls o muratura di altezza massima pari a 50 cm fuori

terra sormontati da reti o grigliati a giorno per un’altezza complessiva di m. 1,50. Le recinzioni

lungo i margini dei nuclei residenziali, in coerenza con quanto indicato al precedente comma

9 lett. c), dovranno essere realizzate prevedendo l’occultamento, rispetto al territorio agricolo,

dello zoccolo in cls o muratura fuori terra sia attraverso fasce verdi sia attraverso idonei

terrapieni;

b) la realizzazione di elementi di recinzione diversi è consentita solo verso gli spazi pubblici

escludendo comunque la realizzazione di recinzioni cieche e non trasparenti. Solo in

corrispondenza ed in funzione dei cancelli pedonali e carrai e dell'installazione dei contatori

per l'erogazione dei servizi pubblici è ammessa la costruzione di brevi tratti di muratura cieca

dell'altezza di m. 1,50;

c) i cancelli carrai di ingresso su strade e spazi pubblici, ove consentiti, devono essere arretrati

dal ciglio stradale in modo da permettere la sosta di un autoveicolo in entrata o in uscita

dinnanzi al cancello stesso, fuori della sede stradale.

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11. Tracciati latenti di cardi e decumani: i tracciati latenti delle strade romane devono essere

mantenuti liberi da edificazione per una larghezza di 6 m. corrispondente al massimo sedime

storico stradale, oltre ad una fascia di m. 10 per lato. Laddove il tracciato latente intercetti i

fabbricati esistenti e/o ambiti già destinati all’edificazione e/o infrastrutture/opere pubbliche o di

interesse pubblico, gli interventi dovranno essere disciplinati puntualmente attraverso schede

d’intervento del PI, estese alle fasce di rispetto, valutando le singole specifiche casistiche, anche

con la competente Sovrintendenza Archeologica, come previsto dal comma 4 lett. e) dell’art. 50

delle NT del PAT.

12. Interventi nelle aree adiacenti a cardi e decumani: gli interventi nelle aree adiacenti ai tracciati

dei cardi e dei decumani esistenti della centuriazione romana devono rispettare le seguenti

disposizioni:

a) le edificazioni e le sistemazioni delle aree scoperte degli edifici negli ambiti di edificazione

lungo i cardi e i decumani, dovranno preferibilmente mantenere inalterata la sistemazione

idraulico-agraria a cavino, lasciando libere le capezzagne e/o i fossati di ripartizione delle

centurie;

b) dovranno essere osservati i limiti fisici alla nuova edificazione indicati nelle schede normative

di cui all’elaborato P4, in corrispondenza dei quali vanno inoltre applicate le seguenti

disposizioni:

i) le edificazioni e le sistemazioni delle aree scoperte degli edifici lungo i decumani

dovranno essere contenute nella profondità di 2,5 actus dall’asse del decumano (88 m.

circa), lasciando libere le capezzagne;

ii) Le edificazioni e le sistemazioni delle aree scoperte degli edifici lungo i cardi dovranno

essere contenute nella profondità di 2 actus dall’asse del cardo (71 m. circa);

iii) Per gli edifici esistenti che insistono oltre i limiti fisici alla nuova edificazione indicati negli

elaborati grafici del PI sono consentiti gli interventi di cui alle lett. a), b), c) e d) dell’art. 3

del DPR n° 380/2001 e la demolizione e ricostruzione con spostamento all’interno dei

limiti fisici alla nuova edificazione;

c) nelle nuove costruzioni, demolizioni e ricostruzioni nei casi previsti dalle norme vigenti,

nonché ampliamenti di edifici, parallelamente ai cardi e decumani si dovrà mantenere libera

una fascia dal ciglio esterno stradale di 10 metri, in modo da preservare e ricondurre alla

miglior percezione l’orditura storica dei tracciati visibili dell’agro centuriato romano. In

presenza di aggregati insediativi esistenti, in considerazione degli allineamenti precostituiti,

potrà essere consentita una riduzione della fascia libera, fermo restando l’obiettivo prioritario

di valorizzazione del sistema dell’agro centuriato, attraverso la ricostruzione dei filari alberati,

degli scoli e canali ecc.

ART. 5 BIS – STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI

Il PI definisce le zone ove l’urbanizzazione e l’edificazione sono soggette alla formazione di strumenti

urbanistici attuativi.

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Gli strumenti urbanistici attuativi possono precisare e ridefinire le soluzioni urbanistiche interne alle

Z.T.O. rappresentate nelle tavole in scala 1:2000, le quali vanno intese come indicazione dei criteri da

seguire nella progettazione attuativa, nel rispetto comunque delle superfici minime degli spazi pubblici

indicati.

ART. 6 - ZONA DELLA NUOVA ESPANSIONE

6.1 sottozona C2.1 - dell'espansione semintensiva

Sono le zone destinate all’espansione dell'insediamento abitativo, utilizzabili soltanto attraverso

strumento attuativo, d'iniziativa sia pubblica che privata, a seconda delle finalità per ciascun'area

perseguita dall'Amministrazione Comunale.

Lo strumento attuativo dovrà rispettare i seguenti parametri:

1) tipologia edilizia: del tipo sia isolato che a schiera;

2) densità territoriale:

a) minima 1,50 mc/mq.

b) massima 2,00 mc/mq.

3) altezza massima: m. 9,60;

4) distacchi dai confini: m. 5,00

5) distanza tra fabbricati ml. 10,00.

6.2 sottozona C2.2 dell' espansione rada

Per la sottozona valgono le stesse prescrizioni del paragrafo precedente, con i seguenti indici propri:

1) densità territoriale:

a) minima 0,75 mc/mq

b) massima 1,00 mc/mq

2) altezza massima: ml. 8,50

3) distanza: dai confini ml. 5,00; dalle strade ml. 7,50;

4) distanza tra fabbricati: ml. 10,00.

6.3 sottozone C2.2 speciali

Si conferma la validità della variante al P.R.G. approvata con D.G.R.V. N.234 del 25.01.1994 che si

intende integralmente riportata nonché del P.P. approvato con delibera di consiglio comunale n°13 del

11.04.1994.

ART. 7 - LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

La zona assembla gli insediamenti destinati ad attività genericamente “produttive”, intese in senso

genericissimo, come attività diverse dalla residenza (sia abitativa “civile” che agricola); essa viene

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ripartita nelle sottozone caratterizzate dal tipo di attività prevista.

Possono essere insediati luoghi di divertimento e svago definiti come: discoteche, sala giochi, night,

lap dance.

7.1 sottozona D1 delle attività site in sede incongrua

Degli edifici, adibiti ad attività produttiva o commerciale, venutisi a trovare - per effetto dell'espansione

dell’aggregato abitativo - nel mezzo di edifici destinati alla residenza o comunque in zona non

destinata ad attività produttiva o commerciale, contrassegnati da apposito simbolo, viene previsto il

trasferimento in sede idonea; al fine di favorire tale “operazione”, in negativo viene consentito che in

essi possano essere attuati soltanto interventi di straordinaria manutenzione, in positivo che, qualora

la ditta interessata ne richieda lo spostamento - che dovrà comunque formare oggetto di P.P. - l'area

che risulta avrà destinazione residenziale C2.1 con volume massimo pari a quello esistente.

7.2 sottozona D1c - di completamento

Comprende le aree già organicamente destinate ad attività produttive, per le quali è possibile

l'ampliamento fino alla concorrenza massima del 60% di superficie coperta dell'area di pertinenza

urbanistica alla data di adozione del P.R.G., nel rispetto delle distanze dai confini di proprietà di ml.

5,00, dalle strade di ml. 7,50 e distanze tra fabbricati ml. 10,00.

7.3 sottozona D1e - di espansione

Vi sono ammessi gli edifici destinati ad attività produttiva (artigianale e piccolo industriale),

commerciale e direzionale, con i relativi uffici, locali per mostre, esposizione depositi e per il tempo

libero delle maestranze, da ricavarsi in unico corpo con l'edificio principale; nel caso che siano ricavati

in corpo separato, dovrà essere ben chiara la tipologia ed attività direzionale od accessoria e dovrà

essere trascritto a favore del Comune atto unilaterale d'obbligo del non-cambio della destinazione

attribuita nella concessione edilizia, e pertinenziale all’attività alla quale l’edificio principale è destinato,

per il periodo minimo di anni 15 dalla licenza di agibilità.

Potrà anche essere ricavata un’unità abitativa (tipologicamente unica) pertinenziale all’edificio

produttivo, il cui volume abitativo non potrà eccedere mc. 600; nel caso che tale pertinenza venga

ricavata in corpo di fabbrica avulso dall’edificio principale, dovrà essere trascritto vincolo di

pertinenzialità analogo a quello prescritto nel comma precedente.

Resta esclusa l’attivabilità di attività produttive comprese nell’elenco delle industrie insalubri di prima

classe, eretto ai sensi dell’art. 216 del TULS.

L’utilizzazione edificatoria della zona è subordinata all’approvazione di uno strumento attuativo; nelle

more della sua approvazione non sarà applicabile l’art. 109 della LUR. Lo strumento attuativo dovrà

assicurare il rispetto della distanza dai confini di ogni opificio o edificio ad esso pertinenziale di metri

5,1, l’indice di copertura massimo del 60% dell’area di pertinenza, distanza fabbricati ml. 10,00,

altezza fabbricati ml. 10,00, distanza dalle strade ml. 7,50 e comunque nel rispetto del D.M. 1404/68 e

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nuovo Codice della Strada. Dovranno essere ricavati i parcheggi richiesti dalla destinazione attribuita

al lotto ed il verde pubblico prescritto dalla LUR.

La viabilità di progetto deve ritenersi indicativa lo strumento urbanistico attuativo può prevedere un

diverso tracciato ed eventualmente la sua soppressione.

7.4 sottozone D2 – commerciali - norme comuni

Le zone destinate ad attività commerciali viene previsto il mantenimento o l’insediamento di edifici

destinati ad attività classificate commerciali sulla base della legislazione vigente.

Degli edifici esistenti in tali zone non è ammessa la riconversione in attività produttiva, dovendo essi

restare destinati ad attività commerciale di vendita al pubblico di merci rientranti nelle tabelle

merceologiche previste dalla L. 11.06.1971 n. 426 e succ. mod.

Ogni intervento edilizio su edifici esistenti e gli edifici di nuovo impianto devono prevedere una

superficie a parcheggio fino a 3 mq. per ogni mq. di superficie di vendita e comunque nel rispetto delle

quantità di aree e servizi previsti dalla LUR; dello standard parcheggio è comunque vietata la

“monetizzazione” prevista dall’art. 26 della LUR.

a) Sottozona D2c - di completamento

Comprende le aree già impegnate da insediamenti commerciali; per essa valgono i parametri e gli

indici previsti per la zona industriale di completamento, come esposti al paragrafo 7.2 del presente

articolo salva la disposizione speciale sui parcheggi.

b) Sottozona D2e - di espansione

Prevede l’insediamento di attività commerciali di nuovo impianto: per essa valgono gli stessi indici e

parametri previsti per la zona industriale di nuovo impianto, salva la disposizione speciale sui

parcheggi.

7.5 sottozona D4 – dell’agrindustria

La Z.T.O. viene prevista ai sensi dell’art. 6 comma 7 della L.U. 24/1985; in essa sono allocabili gli

insediamenti ai quali si riferisce il secondo comma dell'art. 2135 cod. civ., vale a dire quelli “diretti alla

trasformazione o all’alienazione dei prodotti agricoli quando rientrano nell'esercizio normale

dell'agricoltura”.

Per essa valgono le disposizioni contenute nello stesso art. 6 della L.R. 24/1985, nei commi successivi

al settimo:

Rapporto di copertura: 50% S.F.

Altezza massima: 10,00 ml.

Distanza dai confini: 5,00 ml.

Distanza dalle strade: 10,00 ml

Distanza tra fabbricati: 10,00 ml

Volume della residenza (proprietario o custode 600 mc/max)

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Per gli edifici residenziali esistenti sono ammessigli interventi di cui alle lettere a-b-c-d dell’art. 3

comma 1 del D.P.R. 380/2001 e successive modificazioni, con il mantenimento della destinazione

residenziale. Inoltre è consentito, per gli edifici unifamiliari (o a quelli assimilabili) esistenti,

l’ampliamento sino ad un volume massimo, compreso l’esistente, di mc. 800, oppure in alternativa,

l’ampliamento volumetrico del 20% fino ad un massimo di mc. 150.

7.6 attività esistenti ampliabili ai sensi della variante al p.r.g. - l.r. 11/87.

Si conferma la validità della variante al P.R.G. ai sensi della L.R. N. 11/87, che si intende integralmente

riportata, per tutte le attività la cui richiesta è stata accolta.

7.7 attività produttive esistenti - abitazione del custode

Per tutte le attività produttive site in zona impropria, potrà essere ricavata un’unità abitativa

(tipologicamente unica) pertinenziale all’edificio produttivo, il cui volume abitativo non potrà

eccederemc. 600; nel caso che tale pertinenza venga ricavata in corpo di fabbrica avulso dall’edificio

principale, dovrà essere trascritto vincolo di pertinenzialità di cui all'art. 7.3 - primo comma.

7.8 zona D3

Zona per strutture turistico-ricettive/commerciali/direzionali.

Comprende la parte del territorio destinata ad attività turistico-ricettive ed alberghiere, così come

individuate nelle tavole del P.R.G..

7.8.1 Destinazioni d'uso

attività ricettive di cui alla L.R. 24/1988, quali alberghi, motel;

bar, ristoranti;

negozi e attività commerciali in genere;

mostre, sale da esposizioni e convegni;

uffici pubblici e privati;

alloggio di servizio o del titolare dell'azienda con un massimo di mc. 500.

7.8.2 Modi di intervento

con intervento urbanistico attuativo che potrà prevedere, nel rispetto dell'art. 3 della L.R. n°

47/93, limitate variazioni di perimetro e trasposizioni di zona conseguenti alla definizione

esecutiva delle infrastrutture e attrezzature pubbliche previste dalla zonizzazione del P.R.G.,

7.8.3 Parametri edificatori

7.8.3.1 Indice massimo di copertura

25% della superficie fondiaria.

7.8.3.2 Distanza minima dai confini di proprietà

½ dell'altezza con un minimo di ml. 7.50.

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7.8.3.3 Distanza minima dalle strade

non inferiore a ml. 10.00, e comunque nel rispetto dell'art. 27 della L.R. n° 61/85 e del

nuovo codice della strada.

7.8.3.4 Distanza minima tra i fabbricati e i corpi di fabbrica

semisomma delle altezze con un minimo di ml. 10.00 oppure in aderenza.

7.8.3.5 Distanza minima dai limiti di zona

7.8.3.5a da zona a destinazione pubblica: ml. 5.00, fatte salve le sopraelevazioni per le quali

sono ammesse distanze inferiori con il vincolo di non sopravanzare comunque il

fronte verso gli spazi pubblici;

7.8.3.5 b da zona a destinazione privata: ml. 5.00 nel caso in cui il limite di zona coincida con il

limite di proprietà; nessuna limitazione nel caso di medesima proprietà.

7.8.3.6 Altezza massima

per le attività ricettive ed alberghiere: ml. 25.00

per le attività direzionali: ml. 16.00

per le attività commerciali: ml. 10.00

7.8.3.7 Dotazione di spazi pubblici di uso pubblico a verde e parcheggio

100% della superficie utile di cui almeno il 50% da destinare a parcheggio.

7.8.3.8 Tutela dell'ambiente

Gli edifici ed i manufatti devono essere integrati nell'ambiente anche a mezzo di alberature di

alto fusto disposte in modo da ridurre l'impatto visuale dei manufatti.

7.9 zona D5

Zona per attrezzature e attività collettive a servizio della Zona Produttiva.

Comprende le parti del territorio destinata a servizi funzionali alle attività previste nelle zone "D", così

come individuate nella tavola del P.R.G..

7.9.1 Destinazioni d'uso

attività culturali-sociali, ricreative;

mense;

negozi al dettaglio;

mostre, sale da esposizioni e convegni;

uffici pubblici e privati collegati alle attività;

alloggio di servizio con un massimo di mc. 500;

servizi pubblici e/o di interesse pubblico;

officine, stazioni di servizio e rifornimento.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

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7.9.2 Modi di intervento

con intervento urbanistico attuativo che potrà prevedere, nel rispetto dell'art. 3 della L.R. n°

47/93, limitate variazioni di perimetro e trasposizioni di zona conseguenti alla definizione

esecutiva delle infrastrutture e attrezzature pubbliche previste dalla zonizzazione del P.R.G.,

7.9.3 Parametri edificatori

7.9.3.1 Indice massimo di copertura

50% della superficie fondiaria.

7.9.3.2 Distanza minima dai confini di proprietà

ml. 5.00

7.9.3.3 Distanza minima dalle strade

non inferiore a ml. 10.00, e comunque nel rispetto dell'art. 27 della L.R. n° 61/85 e del

nuovo codice della strada.

7.9.3.4 Distanza minima tra i fabbricati e i corpi di fabbrica

semisomma delle altezze con un minimo di ml. 10.00 oppure in aderenza.

7.9.3.5 Distanza minima dai limiti di zona

7.9.3.5a da zona a destinazione pubblica: ml. 5.00, fatte salve le sopraelevazioni per le quali

sono ammesse distanze inferiori con il vincolo di non sopravanzare comunque il

fronte verso gli spazi pubblici;

7.9.3.5 b da zona a destinazione privata: ml. 5.00 nel caso in cui il limite di zona coincida con il

limite di proprietà; nessuna limitazione nel caso di medesima proprietà.

7.9.3.6 Altezza massima

ml. 10.00 con esclusione dei volumi tecnici.

7.9.3.7 Dotazione di spazi pubblici di uso pubblico a verde e parcheggio

100% della superficie utile di cui almeno il 50% da destinare a parcheggio.

7.9.3.8 Tutela dell'ambiente

Gli edifici ed i manufatti devono essere integrati nell'ambiente anche a mezzo di alberature di

alto fusto disposte in modo da ridurre l'impatto visuale dei manufatti.

ART. 7 BIS – PRESCRIZIONI PER LE NUOVE URBANIZZAZIONI (prescrizione del Consorzio di Bonifica “Sinistra Medio Brenta – DGR n° 593 del 9.3.2001)

Le nuove urbanizzazioni dovranno essere attuate tenendo ben presente la necessità vincolante, sotto

l’aspetto idraulico, di non creare aumenti dei coefficienti di deflusso e dei coefficienti udometrici che

sono incompatibili con l’attuale capacità scolante ella rete di bonifica. Pertanto l’assetto idraulico dei

piani di lottizzazione dovrà essere adeguatamente studiato adottando tecniche costruttive atte a

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diminuire i coefficienti di deflusso (pavimentazioni esterne permeabili, pozzi a fondo perdente,

tubazioni della rete acque bianche del tipo drenante, ecc.) nonché a riportare a valori compatibili il

coefficiente udometrico dell’area attraverso appositi invasi per lo stoccaggio e lo scarico controllato

delle piogge più intense, utilizzando ad esempio le aree destinate a verde, con la formazione di bacini

di depressione delle superfici o creando vasconi di prima pioggia. Tali studi dovranno essere concordati

e approvati preventivamente dal Consorzio di Bonifica e/o dall’Ufficio del Genio Civile competente.

Gli eventuali adeguamenti della rete idraulica di scolo comunque necessari per far fronte al mutato uso

del suolo devono essere considerati alla stregua di oneri e di opere di urbanizzazione primaria e

verranno eseguiti sotto il controllo del competente Consorzio di Bonifica.

ART. 8 - LE ZONE E

8.1 norme comuni

Sono considerate zone territoriali omogenee “E” le parti del territorio comunale destinate all’esercizio

dell’attività produttiva agricola comprendente: agricoltura, forestazione, attività agro-industriale,

agriturismo, impianti di produzione intensiva agricola, etc., nonché le aree e zone non diversamente

classificate dal P.R.G.

La loro utilizzazione è regolata dalla L.R. 05.03.1985 n. 24.

Nelle zone E2, in relazione e conseguenza della speciale disciplina introdotta dalle presenti norme,

non è applicabile il divieto di edificare nelle fascie di rispetto fluviale, per le acque pubbliche non

arginate, esistenti nel territorio comunale, in applicazione della speciale derogabilità prevista dal

quinto comma dell'art. 26 della L.U.R. 61.

In ogni caso ed in qualsiasi intervento devono essere rispettate le seguenti disposizioni:

a) l'andamento del tetto dovrà essere a due o quattro falde, escluso lo sbalzo tra le falde;

b) le tinteggiature devono rispettare i colori tradizionali della zona, vietate le tinte violente; per le

coperture devono essere impiegati i materiali tradizionalmente usati nella zona;

c) gli infissi dovranno essere in legno o in alluminio preverniciato di colore scuro;

d) le misure dei fori devono essere in armonia con quelle delle case tradizionali ed avere rapporti tra

altezza e larghezza tipici della zona;

e) la costruzione degli annessi rustici dovrà essere improntata a grande semplicità costruttiva e potrà

prevedere sagoma e forometria consone alla specifica destinazione alla quale sono destinati;

f) le nuove costruzioni dovranno essere concepite secondo modulari in armonia con la tipologia

esistente e coassiale al graticolato.

g) le serre fisse e le semifisse dovranno rispettare quanto previsto all’art. 6 della L.R. 24/85.

Relativamente alla distanza dal confine stradale si prescrive quanto segue:

serre caratterizzate da struttura muraria fuori terra: ml. 20,00

serre senza struttura muraria fuori terra: ml. 10,00

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8.2 la sottozonizzazione delle zone rurali

Le possibilità di intervento edificatorio nelle sottozone, in cui viene suddivisa la ZTO rurale ai sensi

dell’art. 11 della L.R. 24/1985, sono quelli rispettivamente previste dalle relative disposizioni di

riferimento, secondo la seguente classificazione:

1) Sottozona E2: vi rientrano le aree dove si concentrano le aziende specializzate nella produzione,

nonché i terreni della classe agronomica più elevata, risultante dall'analisi di diversi fattori morfologici

e pedalogici (baulatura, pendenza, profondità del terreno agrario, fertilità accertata anche tramite

analisi chimico-fisica dei terreni situati in tali zone).

Sono consentiti gli interventi di cui agli artt. 3, 4, 6 e 7 della L.R. 24/85.

I parametri che regolano le zone sono:

Distanza tra i fabbricati: ml. 10.00

Distanza tra confini: ml. 5.00

Altezza massima: ml. 6.50

Distanza dalla strada: ml. 10.00 per le nuove edificazioni, mentre per gli ampliamenti non

possono sopravanzare il fronte stradale.

1.1) Essendo la zona interessata alla particolare tutela prevista per il graticolato romano, la nuova

edificazione di cui alla L.R. 24/1985, dovrà essere attuata ove possibile entro una fascia perimetrale

del singolo quadrato della profondità massima di ml. 60, coincidente con l'ambito che garantisce la

massima tutela dell'integrità del territorio agricolo, con una distanza minima dalla strada che delimita il

quadrato di mt. 10.

Gli interventi edilizi ammissibili nella fascia “edificabile” ai sensi della presente disposizione, sono

quelli previsti per la sottozona E3. È sempre ammessa la costruzione degli annessi agricoli nei limiti

della L.R. 24/85.

E’ inoltre consentita la realizzazione di attrezzature sportive private (campi da tennis, piscine, campi di

bocce, campi per il calcetto, etc.) di pertinenza dei fabbricati residenziali entro una fascia perimetrale

del singolo quadrato della profondità massima di ml 120 a partire dal confine stradale. Nell’area

compresa tra i 60 metri, di cui al primo paragrafo del presente punto 1.1 e il limite dei 120 mt, non è

ammessa la realizzazione di alcuna costruzione fuori terra (spogliatoi, gradinate, coperture chiuse).

2) Sottozona E3: comprende le aree caratterizzate da elevata frammentazione fondiaria, le aree con

limitata presenza di aziende ed elevata tutela e le aree nelle quali i terreni appartengono alle classi

agronomiche che presentano minor pregio colturale. Sono consentiti gli interventi di cui agli artt. 3, 4,

5, 6 e 7 della L.R. 24/85.

I parametri che regolano le zone sono:

Distanza tra fabbricati: ml 10.00

Distanza dai confini : ml. 5.00

Altezza massima: ml. 6.50

Distanza dalla strada: ml. 10.00 per le nuove edificazioni, mentre per gli ampliamenti non

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

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possono sopravanzare il fronte stradale

In tutti gli interventi dovranno essere rispettati i seguenti parametri:

distanza: dai confini ml. 5,00; dalle strade ml. 7,50; altezza massima ml. 6,50; distanza tra

fabbricati ml. 10,00. Gli ampliamenti non possono sopravanzare al fronte stradale, mente gli

altri parametri vanno comunque rispettati.

8.3 Costruzioni esistenti non più funzionali alle esigenze dell’azienda agricola (schede normative SK - ENF)

1. Il PI identifica nelle tavole di progetto, con apposita numerazione e rimando all’elaborato P5 e alla

specifica scheda normativa (SK - ENF), le costruzioni esistenti non più funzionali alle esigenze

dell’azienda agricola per le quali viene prevista la possibilità di cambio della destinazione d'uso

nel rispetto delle indicazioni contenute nel presente articolo. Le indicazioni contenute nelle schede

normative prevalgono sulla disciplina generale di cui al presente articolo.

2. La variazione di destinazione d’uso, per utilizzazioni diverse da quelle agricole, è ammessa

esclusivamente per gli edifici che:

a) risultano legittimi e/o legittimati: la legittimità dei fabbricati o di loro porzioni deve essere

comprovata in sede di presentazione dei progetti edilizi;

b) risultano non più funzionali alle esigenze dell’azienda agricola: la conferma della non più

funzionalità dei fabbricati va dimostrata attraverso la presentazione di una relazione

agronomica a firma di un tecnico abilitato anche al momento della presentazione del progetto

edilizio;

c) dispongono o vengono dotati delle opere di urbanizzazione adeguate alle nuove destinazioni;

d) sono coerenti o vengano resi coerenti con i caratteri tipologici dell’ambito agricolo, nel rispetto

dei canoni paesaggistici dominanti anche mediante modifica dei manufatti che per

dimensione, forma, colore, ecc. contrastano con i caratteri del sito;

3. Modalità d’intervento: gli interventi possono essere realizzati in diretta attuazione del PI,

subordinati alla realizzazione degli interventi di riqualificazione del contesto eventualmente

individuati nelle schede normative SK-ENF ed alla realizzazione e cessione, o istituzione di

vincolo di uso pubblico, delle opere di urbanizzazione primaria di interesse pubblico qualora se ne

ravvisasse la carenza. Nei casi in cui la carenza delle opere di urbanizzazione sia particolarmente

significativa gli interventi dovranno essere attuati attraverso intervento diretto convenzionato di cui

all’art. 28 bis del DPR n°380/2001.

4. Il recupero con cambio di destinazione d’uso senza ampliamento è ammesso nel rispetto delle

seguenti prescrizioni:

a) volume trasformabile in destinazione residenziale con limite massimo di mc. 800 senza

ampliamento, con possibilità di realizzare al massimo due nuove unità abitative per ogni

scheda normativa;

b) totale demolizione degli edifici non più funzionali alle esigenze dell’azienda agricola eccedenti

il volume recuperato ad uso residenziale, salvo diversa precisazione contenuta nella scheda

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normativa;

5. Il richiedente dovrà impegnarsi, al momento del rilascio degli atti abilitativi agli interventi di

trasformazione e cambio d’uso disciplinati dalle schede normative del PI:

a) ad integrare le opere di urbanizzazione (reti tecnologiche e viarie) eventualmente carenti, a

carico proprio o di chi effettivamente eseguirà l’intervento di trasformazione;

b) ad integrare gli insediamenti, qualora carenti, con aree per parcheggi pubblici e/o privati ad

uso pubblico, accessibili dalla viabilità pubblica;

c) ad individuare, ove possibile, soluzioni per migliorare le condizioni di sicurezza della viabilità,

con particolare riferimento agli accessi carrai con sbocco diretto sulla strada, favorendo le

condizioni per la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali;

d) al riordino morfologico e percettivo dell’edificato e delle aree scoperte, anche verso il territorio

agricolo, in adeguamento al contesto ambientale, anche mediante la formazione di apparati

vegetali quali filari alberati, siepi e macchie arbustive ed arboree;

6. Con la riconversione degli edifici non più funzionali alla conduzione dell’azienda agricola ai sensi

del presente articolo viene automaticamente a decadere la possibilità di edificare nuove strutture

agricolo - produttive nell'area di pertinenza dell’edificio e nel fondo rustico di riferimento. A tal fine

va istituito un vincolo di non edificabilità sul fondo rustico di riferimento, registrato e trascritto

prima della formazione del titolo abilitativo all’intervento edilizio.

7. Considerato il contesto rurale in cui sono collocati, gli edifici soggetti a interventi di recupero in

loco o di ricostruzione e rilocalizzazione, dovranno rispettare i criteri per gli interventi in area

agricola di cui all’art. 8. In particolare, gli interventi di recupero dovranno essere finalizzati alla

salvaguardia di elementi compositivi edilizi peculiari e alla conservazione dell'edilizia rurale tipica

con particolare riferimento alla struttura del tetto e alla configurazione degli sporti, alle canne

fumarie ai comignoli, ai materiali delle strutture murarie qualora a vista, ai caratteri della forometria

e degli infissi esterni.

8. Le Recinzioni degli ambiti di pertinenza degli edifici disciplinati dalle schede normative SK-ENF

dovranno rispettare i criteri indicati al comma 10 del paragrafo 5.4 dell’art. 5 che disciplina le

recinzioni nelle ZTO C1.4 - nuclei residenziali in territorio extraurbano.

ART. 8 BIS – DISTANZA MINIMA DEI FABBRICATI DAL CIGLIO DEI CORSI D’ACQUA E DAL PIEDE DEGLI ARGINI (prescrizione del Consorzio di Bonifica “Sinistra Medio Brenta – DGR n° 593 del 9.3.2001)

Distanza minima dei fabbricati dal ciglio dei corsi d’acqua e dal piede degli argini: m. 10; distanze

inferiori possono essere ammesse solo dopo aver ottenuto la necessaria concessione idraulica dagli

enti competenti e la distanza minima da mantenere in tutti i casi è di m. 4.

Anche lungo i canali consorziali secondari e lungo le canalette irrigue deve essere lasciata una fascia

operativa di m. 4 al fine di permettere le manutenzioni ordinarie e straordinarie eseguite dagli enti

competenti.

I fabbricati, le recinzioni, lo smuovimento del terreno, le siepi e le alberature insistenti lungo tali corsi

d’acqua sono soggetti alle restrizioni previste dal R.D. 8 maggio 1904 n° 368.

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ART. 9 - BENI AMBIENTALI ED ARCHITETTONICI DI CUI ALL’ART. 10 L.R. 24/85

Tali beni riguardano fabbricati, colmi e colmelli ed in genere tutti gli elementi che pur non presentando

particolari pregi architettonici ed artistici, costituiscono parte integrante del patrimonio edilizio

dell’insediamento storico, sia in quanto elementi partecipanti alla formazione dell’ambiente storico

antico, sia perché significativi dal punto tipologico per la distribuzione interna degli ambienti, la

disposizione degli elementi di collegamento verticale o per altre caratteristiche morfologiche.

La definizione degli interventi ammissibili fa riferimento all’art. 14.

È ammissibile il cambio di destinazione d’uso di tutti gli edifici di seguito classificati secondo le

destinazioni previste dall’art. 2, se individuati come non funzionali alle esigenze del fondo.

Gli edifici, aggregazioni edilizie e manufatti aventi particolari interessi ambientali, storici, caratteristici

dei beni culturali tipici delle zone agricole individuate nell’elaborato n. 13.1.

ART. 10 – ELENCO DEI BENI CULTURALI SOGGETTI A TUTELA (SCHEDA B)

I beni culturali soggetti a tutela con il relativo grado di protezione sono elencati nell’allegata tabella B e

sono graficamente individuati nella tavola 13.1.”

ART. 11 - SENTIERI E PERCORSI CICLO-PEDONALI NELLE ZONE AGRICOLE

I sentieri ed i tratturi presenti nelle zone agricole o già esistenti ma andati smarriti (ivi comprese sia le

strade del graticolato da ripristinare ai sensi del precedente paragrafo del presente articolo, sia i

“cavini” all’interno dei quadrati) sono da riutilizzarsi anche come percorsi ciclo-pedonali per il tempo

libero e per l’agriturismo.

Le recinzioni sui lati devono essere realizzate con elementi naturali (siepi, staccionate in legno ed

altro) o con reti metalliche purché mascherate da vegetazione arbustiva; ne è di norma vietata

l’asfaltatura. Vanno conservate le alberature esistenti, eventualmente rafforzate con l’inserimento di

essenze locali.

Nelle fasce laterali ai sentieri, per una profondità massima di mt. 20 per lato.

Si possono ricavare aree da destinare alla creazione di spazi verdi attrezzati per la sosta od il ristoro;

per realizzare punti di speciale fruizione panoramica; da riservare alla piantumazione di essenze

arboree tipiche del luogo.

ART. 11 BIS - PERCORSI PEDONALI E/O CICLABILI

Percorsi pedonali e/o ciclabili

Tali percorsi sono tracciati indicativi tra punti significativi dell'insediamento urbano; nelle progettazioni

private e pubbliche si dovrà tenere presente la possibilità di eseguirli nel tempo e con dimensione e

materiali adeguati al tipo di insediamenti che ne usufruiscono, secondo i seguenti criteri di massima:

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la sezione della pista non dovrà essere inferiore, se possibile ai due metri e mezzo al fine di

consentire il doppio senso di marcia per le biciclette, qualora la sede stradale esistente non

consenta l'individuazione di piste ciclabili su sedi proprie si consiglia di provvedere

all'allargamento in fase progettuale dei marciapiedi esistenti sino a portarli almeno a ml. 2.50,

onde permettere un traffico misto pedoni-ciclisti;

le piste dovranno essere protette e fisicamente separate dalle carreggiate stradali attraverso

la sistemazione di opportune barriere (guardrail, parterre, quinte arboree/arbustive, ecc.);

la pavimentazione delle piste dovrà dove possibile essere realizzata con materiali e/o

colorazioni diversi da quelli utilizzati per il manto stradale e per le zone pedonali.

I percorsi che collegano generalmente gli insediamenti urbani, in zona agricola, avranno le

caratteristiche di quelli del paesaggio urbano dove però si avrà cura di scegliere gli elementi di arredo,

dove la pavimentazione potrà essere anche in fondo naturale.

ART. 11 TER – VERDE PRIVATO

Le aree a verde privato sono destinate a parco, giardino, agli usi agricoli ed alle attività ricreative

all’aperto, all'interno delle quali è vietata qualsiasi edificazione.

Per gli edifici esistenti sono consentite le destinazioni d'uso e gli interventi previsti per le ZTO in cui

ricadono, nel rispetto delle essenze arboree esistenti.

ART. 12 - NORME COMUNI ALLE ZONE “F” PER SERVIZI ED ATTREZZATURE

Le zone per servizi ed attrezzature sono riservate ad interventi per opere e per servizi pubblici e di

interesse pubblico, quali scuole, asili, chiese, mercati, centri sociali, parcheggi, impianti sportivi, verde

attrezzato, etc.

Gli Enti Pubblici ed i privati, singoli o associati, possono realizzare direttamente interventi per

l’attuazione di opere e servizi, in area di loro proprietà o in diritto di superficie, a condizione che

l'intervento sia compatibile con gli indirizzi generali e con i programmi comunali.

Per le varie destinazioni d'uso vengono inseriti i seguenti parametri:

I.F. D.C. D.S. D.F. H R.C. mc/mq m. m. m. max

Verde pub. 0,01 10.00 10.00 10.00 10.00 --

Istr.

2,00

10.00

10.00

10.00

10.00

25%

Com.

2,00

10,00

10,00

10,00

10,00

25%

Parch.

--

--

--

--

--

--

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ART. 12 BIS - ZONA DI TUTELA E FASCE DI RISPETTO

Le fasce di rispetto degli elettrodotti, individuate nella “Carta Tecnica Regionale” come allegato al

Piano Regolatore Generale vigente, sono riferite ad elettrodotti di potenza pari a 380 kV con doppia

terna non ottimizzati ed a 132 kV, in terna singola, hanno carattere indicativo e riportano la distanza di

rispetto rispettivamente di metri 150 per elettrodotto da 380 kV e metri 50 per elettrodotto da 132 kV.

Le fasce e le distanze di rispetto possono essere modificate secondo le leggi ed i provvedimenti

regionali, senza che questi modifichino le indicazioni riportate nella cartografia di P.R.G.

L’individuazione esatta dell’estensione del vincolo di inedificabilità, viene effettuata, al momento della

richiesta di concessione ad edificare, su rilievo topografico che individua l’esatta posizione

dell’elettrodotto, da tecnico progettista ed abilitato, che certificherà l’estensione del vincolo in rapporto

alle caratteristiche dell’elettrodotto esistente all’atto della rilevazione e della richiesta di edificabilità,

nonché in rapporto alla normativa ed alle direttive vigenti alla stessa data.

ART. 12 TER - CRITERI, REQUISITI E CARATTERISTICHE DELLE AREE PER L’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI STRADALI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTE

In attuazione di quanto previsto dall’art. 2 del Decreto Legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, il presente

articolo detta i principi ed i criteri informatori fondamentali al fine di consentire la razionalizzazione

della rete di distribuzione degli impianti su aree private.

In particolare, si prefigge un modello di articolazione territoriale della rete distributiva sul territorio

comunale che risponda alle esigenze della domanda favorendo l’integrazione territoriale degli impianti

con gli insediamenti residenziali, le attività produttive e di servizio, nel rispetto delle normative

concernenti la sicurezza sanitaria, ambientale e stradale, nonché in conformità alle disposizioni poste

a tutela dei beni storici, artistici ed alle norme di indirizzo programmatico della Regione.

Inoltre, dettano le norme applicabili a dette aree, ivi comprese quelle sulle dimensioni delle superfici

edificabili, in presenza delle quali il Comune di Borgoricco è tenuto a rilasciare la concessione edilizia

per l’esecuzione delle opere relative, ai sensi dell’art. 1, della legge 28 gennaio 1977, n. 10 ed ogni

altra disposizione che consenta agli interessati di conoscere preventivamente l’oggetto e le condizioni

indispensabili per la corretta presentazione dell’autocertificazione richiesta dall’art. 1 comma 3, del

D.Lgs n° 32198, anche ai fini dei potenziamento ovvero della ristrutturazione degli impianti esistenti.

12 ter.1 Tipologie minime di impianto

L’impianto stradale di carburante è costituito dal complesso commerciale unitario costituito da uno o

più apparecchi di erogazione di carburante e dei prodotti erogabili con le relative attrezzature ed

accessori.

I requisiti minimi per l’appartenenza di ciascun impianto alle tipologie previste dalla Legge Regionale

n. 33 del 28 giugno 1988 e successive modificazioni ed integrazioni sono contenuti nell’allegato alla

deliberazione del Consiglio Regionale 18 febbraio 1998 n° 3.

I requisiti minimi per l’appartenenza di ciascun impianto alle tipologie, come definite all’art. 3 della

Legge Regionale 28 giugno 1988 n° 33, sono i seguenti:

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a) per chiosco:

la presenza di almeno due colonnine a semplice o doppia erogazione oppure una colonnina a

multipla erogazione con idoneo spazio (da computarsi nell’area di pertinenza dell’impianto al

di fuori della sede stradale) per l’effettuazione del rifornimento in relazione alla semplice o

multipla erogazione delle colonnine stesse;

la presenza di un punto aria e di un punto acqua;

la presenza di una pensilina a copertura delle sole colonnine;

la presenza di un locale per addetti, dotato di servizio igienico.

b) per la stazione di rifornimento: la presenza di almeno tre colonnine a semplice o doppia erogazione oppure due colonnine a

multipla erogazione con idoneo spazio per l’effettuazione del rifornimento (nel senso

precedentemente indicato) in relazione alla semplice o multipla erogazione delle stesse;

la presenza di un punto aria e di un punto acqua;

la presenza di una pensilina per offrire riparo durante l’effettuazione del rifornimento;

la presenza di un locale per addetti con annesso spogliatoio, servizi igienici a disposizione

anche degli automobilisti con possibilità di apertura di negozi, bar, edicole.

c) per la stazione di servizio

la presenza di almeno quattro colonnine a semplice o doppia erogazione oppure due colonnine

a multipla erogazione con idoneo spazio per l’effettuazione del rifornimento (nel senso

precedentemente indicato) in relazione alla semplice o multipla erogazione delle stesse;

la presenza di un punto aria e di un punto acqua;

la presenza di una pensilina per offrire riparo durante l’effettuazione del rifornimento;

la presenza di una superficie coperta nella misura di 30 mq per locali destinati agli addetti con

relativo spogliatoio, servizi igienici per gli stessi e per gli automobilisti, magazzino, deposito

per olio lubrificante, lavaggio e/o sgrassaggio e/o gommista e/o elettrauto e/o officina

riparazioni con possibilità di apertura di negozi, bar, edicole.

12 ter 2 Individuazione aree destinate ad impianti per la distribuzione del carburante

Le tavole di progetto del P.R.G., della serie 13.1 e 13.3, individuano i siti destinati ad aree per la

distribuzione dei carburanti. In tutto il territorio comunale, ad esclusione dei siti individuati, è fatto

divieto di aprire nuovi chioschi, stazioni di rifornimento, stazioni di servizio.

12 ter 3 Attività insediabili

Nell’ambito delle aree interessate all’insediamento di impianti di distribuzione carburanti, in

coincidenza con il rilascio dell’autorizzazione, possono essere rilasciate autorizzazioni amministrative

per l’insediamento all’interno degli impianti stradali di carburante, di edicole, pubblici esercizi di

somministrazione alimenti e bevande in deroga al numero massimo previsto dalle disposizioni in

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vigore nell’ambito del Comune, a condizione che venga accertata la presenza dei seguenti requisiti:

a) Superficie massima concedibile:

rivendita di giornali e riviste mq. 5

pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di cui all’art. 5 lett. b) L. 287191

mq. 20

b) Area libera e parcheggi

l’area libera non deve essere inferiore a mq. 300 e l’area destinata a parcheggio, parte dell’area

libera, non deve essere inferiore a mq. 200.

c) le aree libere e di parcheggio devono risultare in aggiunta alla superficie di servizio e devono

essere organizzate in modo tale da non interferire con il livello di sicurezza e di funzionalità

dell’impianto.

12 ter 4 Disposizioni relative alla superficie edificabile e tipologia di fabbricati ammissibili

Le dimensioni delle strutture dell’impianto stradale di distribuzione di carburanti, ad eccezione della

pensilina in quanto volume tecnico, non devono superare i 5 metri di altezza nonché, per singola

tipologia di impianto, i seguenti parametri:

a) chiosco: trattasi di locali per ricovero addetti, dotato di servizi igienici e pertanto la struttura

non può superare una volumetria superiore a 27 mc;

b) stazione di rifornimento: tali strutture non devono superare gli indici di edificabilità stabilite

per le zone all’interno delle quali ricadono; pertanto non devono essere superati gli indici

previsti per le zone B,Cl,C2,D ed F e comunque devono avere un rapporto di copertura non

superiore al 10% dell’area di pertinenza. Nella zona E, invece, va precisato che per la zona

E4 si applicano le modalità previste per la zona C2, mentre per la restante parte della zona

E la struttura non può superare i 300 mc. con un rapporto di copertura non superiore al 10%

e può essere posizionata anche fuori dalla fascia di rispetto stradale a condizione che venga

demolita una volta smantellato l’impianto di distribuzione di carburanti;

c) stazione di servizio: tali strutture non devono superare gli indici di edificabilità stabilite per le

zone all’interno delle quali ricadono; pertanto non devono essere superati gli indici previsti

per le zone B,Cl,C2 D ed F e comunque devono avere un rapporto di copertura non

superiore al 10% dell’area di pertinenza. Nella zona E, invece, va precisato che per la zona

E4 si applicano le modalità previste per la zona C2, mentre per la restante parte della zona

E la struttura non può superare i 600 mc. con un rapporto di copertura non superiore al 10%

e può essere posizionata anche fuori dalla fascia di rispetto stradale a condizione che venga

demolita una volta smantellato l’impianto stradale di distribuzione di carburanti.

La proiezione della linea esterna della pensilina deve rispettare la distanza minima di mtl. 3,00 dal

confine stradale (art. 3 punto 10 D.L. 30.04.1992 n. 285 “Nuovo Codice della Strada”).

Devono in ogni caso essere rispettate le norme del D.L. n. 285 dei 30.04.1992 e successive integrazioni

D.P.R. n. 495 del 16.12.1992 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della

strada” e D.P.R. n. 610 del 16.09.1996.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

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12 ter 5 Disposizioni finali

Per quanto non previsto si fa esplicito riferimento alle norme contenute nella Legge Regionale del 28

giugno 1988 n. 33 e successive modificazioni ed integrazioni, alla deliberazione della Giunta

Regionale 11 novembre 1997 n. 3906 ed alla deliberazione del Consiglio Regionale 18 febbraio 1998

n. 3.

ART. 12 QUATER - INSTALLAZIONE ED ESERCIZIO DI IMPIANTI FISSI DI TELEFONIA MOBILE

1) Il presente articolo intende, ai sensi dell’art. 8 comma 6 della L. 7 marzo 2001 n. 36 “Legge

quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”

disciplinare le procedure amministrative relative all’installazione ed all’esercizio delle stazioni

radio - base dedicate al servizio di telefonia cellulare nel territorio del comune di Borgoricco,

nonché stabilire principi volti ad assicurare il corretto insediamento urbanistico, edilizio e

paesaggistico degli impianti e a minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi

elettromagnetici.

2) Fermo restando quanto stabilito dalla normativa vigente riguardo ai limiti di esposizione relativi

alle onde elettromagnetiche per il complesso degli impianti radiotelevisivi e di telecomunicazioni,

in base al principio cautelativo, al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione alle onde

elettromagnetiche e, quindi, di tutelare la salute pubblica dagli effetti a lungo termine, l’obiettivo di

qualità viene individuato nei valori minimi previsti dalla normativa vigente più restrittiva.

3) L’installazione degli impianti di telefonia mobile è consentita esclusivamente sulle aree individuate

nelle tavole di progetto del P.R.G., della serie 13.1 e 13.3.

4) l gestori di telefonia cellulare che intendono installare i propri impianti nel territorio comunale

dovranno presentare all’Amministrazione, la richiesta di concessione corredata dalla seguente

documentazione:

a) scheda dati anagrafici e dati tecnici conforme all’allegato 1 del “Protocollo di valutazione

preventiva delle stazioni radio-base per telefonia cellulare” predisposto dall’ARPAV.

b) Autodichiarazione attestante che “la progettazione e la realizzazione dell’impianto avverrà,

compatibilmente con la qualità del servizio svolto dal sistema stesso, in modo da produrre i

valori di campo elettromagnetico più bassi possibili e che, in ogni caso, i limiti ed i valori

indicati rispettivamente negli articoli 3 e 4 del D.M. del 19.09.1998 n. 381 verranno rispettati

anche in corrispondenza di edifici adibiti a permanenza inferiore a quattro ore”.

c) Parere Preventivo dell’ARPAV rilasciato sulla base della procedura di controllo stabilita dal

“Protocollo di valutazione Preventiva delle stazioni radio-base per telefonia cellulare” e copia

dei relativi elaborati presentati all’ARPAV (vedi allegato 1 al Protocollo sopra citato).

d) Titolo di proprietà o altro titolo idoneo, in relazione al suolo o all’immobile sul quale si propone

l’installazione, atto ad eseguire l’intervento.

e) Nominativo del Responsabile della stazione radio-base per eventuali comunicazioni.

f) Planimetrie, sezioni significative e prospetti in scala adeguata relativi allo stato di fatto e di

progetto, comprensivi della vegetazione esistente e/o di progetto.

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g) Documentazione fotografica dai principali coni visuali dell’area interessata.

h) Atto unilaterale d’obbligo con il quale il richiedente si impegna a smantellare l’impianto e tutte

le strutture di supporto a propria cura e spese qualora si accertasse da parte degli organi

competenti il mancato rispetto delle condizioni base delle quali l’impianto è stato installato.

5) Il Comune provvede all’istruttoria dell’istanza, ne analizza la conformità a quanto previsto dal

presente articolo, impone le necessarie prescrizioni e rilascia la concessione edilizia. Il Comune

può richiedere in qualsiasi momento una misura di verifica da parte dell’ARPAV.

6) Il superamento dei limiti di emissione previsti dalla normativa vigente comporta l’assegnazione di

un termine di 90 giorni per il risanamento. In caso di inottemperanza l’Autorità indicata dalla L.R.

29/93 e successive modifiche ed integrazioni emanerà il provvedimento di divieto di utilizzo

dell’impianto per il tempo necessario per le azioni di risanamento.

7) Se necessario, il Sindaco eserciterà i poteri previsti dall’art. 50 D.Lgs. 267/00.

8) Per le installazioni mobili o sperimentali è necessaria la comunicazione con allegato il parere

dell’ARPAV. Esse devono essere posizionate nel rispetto dei valori e parametri definiti dal

presente articolo. In ogni caso, va indicata la localizzazione nonché la data di posizionamento

dell’impianto e della sua messa in funzione, comunque per un periodo non superiore a 60 giorni.

ART. 13 - EDIFICI O COMPLESSI EDILIZI RICADENTI NELLE ZONE DEGRADATE

Le tavole di progetto del P.R.G., della serie 13.1 e 13.3, individuano, ai sensi dell’art. 27 della L.S.

457/78 ed art. 15 L.R. 61/85, le aree degradate.

Il perimetro equivale a delimitazione di ambito di intervento.

In assenza di strumento attuativo, possono essere realizzati solo interventi di manutenzione ordinaria

e straordinaria, restauro e risanamento conservativo con il mantenimento dei volumi e delle

destinazioni d’uso esistenti.

Gli interventi di ristrutturazione edilizia, ristrutturazione urbanistica ed il cambio di destinazione d’uso,

è assoggettato a Piano Particolareggiato o di Recupero.

Con il Piano Particolareggiato o di recupero potranno essere definiti gli interventi, le destinazioni d’uso

ammissibili con un incremento massimo del 20% della volumetria esistente.

I piani di recupero di iniziativa pubblica o privata, potranno definire la disciplina per il Piano di

Recupero, la ristrutturazione, la demolizione e la ricostruzione degli immobili, e dei complessi edilizi,

ricadenti nell’ambito di intervento.

Obiettivo primario è la riqualificazione ambientale, paesaggistica ed edilizia delle aree oggetto di

intervento, caratterizzate da edifici obsoleti e da disordine del tessuto urbanisitico.

Nella redazione dei P.P. o P.di R., dovranno essere rispettate le seguenti norme:

destinazioni d'uso ammesse come da art. 2 delle presenti Norme e nella fattispecie:

residenza, servizi pubblici o di interesse pubblico, attrezzature partecipative, culturali, sociali,

sanitarie, assistenziali, ricreative o sportive; attrezzature commerciali. Sono escluse attività

connesse con la produzione secondaria.

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ART. 14 - INTERVENTI SULL’EDIFICATO ESISTENTE

Gli edifici di valore storico, architettonico e ambientale (individuati planimetricamente) comprendono:

1° grado di protezione – edifici di valore storico e artistico

Edifici di valore storico ed artistico di cui si prevede il restauro filologico. Sono previsti interventi di

manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e restauro filologico.

Gli interventi sugli immobili sottoposti a tutela diretta ed indiretta, ai sensi del Decreto Legislativo 22

gennaio 2004, n. 42 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, debbono garantire la

conservazione dei caratteri dell’impianto originario, con particolare riferimento ai rapporti tra pieni e

vuoti, alla tutela degli apparati decorativi sia degli esterni che degli interni, degli intonaci, degli infissi

e dei portoni. È obbligatorio prevedere il mantenimento degli impianti distributivi e strutturali originari

e il divieto di apertura di nuovi lucernari ed abbaini sulle coperture, salvo diverse autorizzazioni

dettate, nell’ambito di competenza dell’Ente preposto alla tutela, ai fini di una maggiore compatibilità

delle operazioni di restauro e di risanamento igienico conservativo con l’organismo edilizio. Gli

interventi di recupero e riuso dei manufatti sono subordinati alla contestuale sistemazione delle aree

scoperte circostanti e al mantenimento e/o ripristino dei segni morfologici di testimonianza storico -

documentale caratterizzanti il sito.

A norma dell’art. 36 della L.R. n. 11/2004, la demolizione di opere incongrue ed elementi di degrado,

determina a favore dell’avente titolo un credito edilizio.

Nelle opere di restauro, manutenzione e di costruzione dovranno essere rispettate le prescrizioni

impartite dalla Soprintendenza ai Beni Monumentali ed Architettonici competente per territorio.

Nelle pertinenze vincolate è ammessa la realizzazione di impianti sportivi a cielo aperto, a

condizione che gli stessi non compromettano l’oggetto e la natura del vincolo. Tali opere dovranno,

nel caso di pertinenze vincolate, ottenere il preventivo nulla osta della Soprintendenza ai Beni

Monumentali ed Architettonici competente per territorio.

2° grado di protezione – edifici significativi nell’impianto e loro pertinenze

Sono gli edifici e i manufatti di origine storica che hanno mantenuto gli aspetti fondamentali

morfologici, tipologici e costruttivi del manufatto originario.

Il grado di protezione 2 consente di effettuare il complesso di operazioni volto a conservare gli

elementi costitutivi principali dell'organismo edilizio ed in particolare tutti quegli elementi esterni di

carattere morfologico, volumetrico e architettonico che si riallacciano senza contraffazioni alla

cultura compositiva e costruttiva locale.

Esso comprende il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio,

l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso. Prevede

inoltre l'eliminazione degli elementi aggiunti avvenuti in epoca recente non integrati in modo

coerente con i caratteri architettonici e storico-ambientali dell'edificio.

I fronti devono essere restaurati nel pieno rispetto delle caratteristiche architettoniche preesistenti,

con il restauro e il consolidamento degli elementi autentici, ma con l’eliminazione dei falsi stilistici

aggiunti, e senza introdurre elementi imitativi di forme autentiche.

L’impianto tipologico e le strutture architettoniche devono essere mantenuti o ripristinati nel caso di

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interventi di manomissione. È consentita la divisione in più unità edilizie.

Sono quindi previsti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, risanamento

conservativo, restauro e ristrutturazione edilizia senza demolizione. (consentita demolizione

parziale interna).

3° grado di protezione – edifici appartenenti al tessuto minore e loro pertinenze;

Sono gli edifici parzialmente degradati e/o parzialmente ristrutturati di cui è possibile la

ristrutturazione e la salvaguardia di una o più facciate o porzioni di facciate. Va perseguita la

salvaguardia anche ripropositiva di una o più facciate o di parte di facciate se valutate con contenuti

storico - ambientali.

Sono quindi previsti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, risanamento

conservativo, restauro, ristrutturazione edilizia con esclusione della totale demolizione. Sono

ammesse sopraelevazioni per allineamenti con i fabbricati contermini e ampliamenti in aderenza

solo nei casi in cui tali interventi non snaturino i contenuti architettonici dello stesso e nel rispetto

dei parametri relativi alle distanze.

4° grado di protezione – Edifici estranei al tessuto e loro pertinenze

Sono gli edifici che, avendo perso le connotazioni distributive e formali attinenti alla loro origine, o

essendo risultati privi di interesse storico, artistico e/o ambientale in sede di indagine, possono

essere radicalmente trasformati per meglio rispondere alle esigenze d'uso o per meglio inserirsi nel

contesto urbano o nell'ambiente circostante.

Le opere ammesse sono tutte quelle che consentono la modificazione anche totale, sia interna che

esterna, degli edifici esistenti.

Nel caso di permanenza, anche parziale, di elementi di interesse storico ed ambientale, compresi

eventuali fronti, il progetto dovrà tendere alla loro valorizzazione.

In ogni caso dovrà essere privilegiato il ricorso a modelli insediativi consoni alla tradizione locale e

i cui caratteri risultino compatibili con il tessuto di formazione storica e gli allineamenti dei fronti

esistenti.

Nel caso di edifici compresi all’interno di fasce di rispetto stradali per i quali sia dimostrato che

compromettono la sicurezza o la funzionalità della strada è ammessa anche la ricostruzione in

posizione diversa da quella originaria. Dovrà essere concordata con il Responsabile del

Procedimento la collocazione di minore impatto rispetto al contesto, il più possibile prossima ad altri

edifici e agli accessi.

Nel caso sia dimostrata l’errata o non precisa delimitazione dell’unità edilizia riportata dalle planimetrie

di Piano, l’individuazione corretta potrà essere fatta volta per volta, in occasione dell’intervento, dal

progettista incaricato e quindi confermata dal competente organo tecnico comunale nell’ambito della

istruttoria preliminare dell’atto abilitativo dell’intervento stesso.

Potrà essere rilasciato parere favorevole a condizione che siano rispettate almeno le seguenti

condizioni:

• si dimostri la reale autonomia delle diverse parti;

• l’intervento per parti non comprometta la realizzazione di alcuna previsione di Piano;

• siano fatti salvi i diritti urbanistici della rimanente parte di Unità Edilizia;

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• non siano in alcun modo compromessi elementi di pregio presenti.

Il parere sulla perimetrazione dell’unità edilizia fa parte integrante del provvedimento abilitativo.

Il tipo di intervento, nel caso di unità edilizia che comprende più corpi di fabbrica, è calibrato su quello

principale, per i corpi di fabbrica secondari, potrà essere applicato un tipo di intervento diverso previa

documentazione adeguata.

ART. 14bis – MODALITA’ PER LA DEFINIZIONE DEL TIPO DI INTERVENTO SUL FABBRICATO

Tenendo conto della definizione dei gradi di protezione di cui all’Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.14, che costituisce il punto di partenza per stabilire le modalità di

conservazione/trasformazione su ciascuna unità edilizia, è ammesso, ad esclusione del grado di

protezione 1, di intervenire su tali modalità approfondendo e precisando il tipo di intervento a livello

architettonico.

Il Piano definisce questa fase di intervento come “Progetto di Conoscenza”, essa si compone degli studi

ed elaborati di seguito descritti.

Uno degli elementi sui quali stabilire il grado di protezione e, quindi, il tipo di intervento è la

corrispondenza dell’edificio con la tipologia originaria rispetto alla quale l’unità edilizia può essere:

• integra, se corrisponde alle caratteristiche originarie;

• trasformata in modo reversibile;

• trasformata in modo irreversibile.

È compito dell’analisi architettonica evidenziare a quale fattispecie appartiene l’unità edilizia.

È compito del progetto individuare gli interventi più opportuni per la conservazione degli elementi

tipologici, per il ripristino di quelli recuperabili, per la sostituzione o reinterpretazione delle parti

irreversibili.

1. Indagine diretta sul manufatto:

• Rilievo grafico: è rappresentato in grafici che contengano tutte le indicazioni di rilievo, realizzate

a scala adeguata (non inferiore 1:50) e relative alle piante ai vari piani (compresa la copertura),

sezioni in numero adeguato alle dimensioni dell’intervento e comunque mai inferiori a 2

(longitudinale e trasversale) e tutti i prospetti. Vanno rilevati anche tutti gli elementi connotati a

scala ridotta (1:20, 1:10 o 1:2). Per una chiarezza di lettura vanno distinte le informazioni

(metrico-architettoniche, da quelle morfologiche, stratigrafiche e del degrado) in tavole

separate.

• Rilievo metrico ed architettonico: è il rilievo che riporta tutte le indicazioni metriche e di quota,

referenziate rispetto alla quota stradale, e testimonia lo stato dell’opera senza alcuna

integrazione o ricostruzione ideale di parti o elementi mancanti. Le indicazioni vanno estese ai

muri di cinta e relativi portali oltre che all’area scoperta di pertinenza. Sulla base del rilievo

metrico, vanno evidenziate le strutture portanti. Nel caso di edificio facente parte di un

complesso architettonico, vanno riportati a rilievo anche gli altri manufatti riproducendo almeno

la sagoma delle piante e dei prospetti. Il rilievo può essere condotto secondo strumentazioni

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tradizionali o tecniche più avanzate quali la fotogrammetria.

• Rilievo morfologico: è costituito dall’insieme delle informazioni sulla natura e la lavorazione dei

materiali, sul degrado (lacune e lesioni) sia strutturale dell’edificio che chimico dei materiali e

sulle discontinuità degli intonaci e delle murature. Va condotto per parti rilevando con questo

sistema tutti gli elementi conosciuti dell’edificio: porte, finestre, colonne, balaustre, scale,

cornicioni, archi, solai, strutture di copertura, ecc. e riportando poi i dati (raccolti in schede)

sulle tavole d’insieme (piante, prospetti e sezioni) per essere interpretati secondo la reciproca

relazione. Le citate schede di rilevazione contengono un rilievo del dettaglio a scala ridotta,

fotografie ed annotazioni.

• Rilievo fotografico: è costituito dalla documentazione fotografica relazionata ai coni ottici di

ripresa indicati su una planimetria di rilievo. Dovranno essere ripresi tutti i fronti dell’edificio e

le pertinenze se presenti, il giardino ed almeno una foto di insieme che contestualizzi il

manufatto. Ogni stanza dovrà avere due foto riprese in controcampo. Se sono presenti

particolari di interesse dovranno essere documentati con foto di dettaglio.

• Indagine stratigrafica: cronologicamente viene realizzata dopo la registrazione dei dati

archivistici e di quanto è emerso da queste fonti. Dato il suo carattere invasivo va predisposto

un piano delle protezioni e dei sondaggi in numero limitato a quei nodi murari o a superfici

intonacate ove si presuppone sia possibile ritrovare trasformazioni non ancora conosciute o

conferme alle ipotesi avanzate in sede di indagine archivistica. Anche in questo caso vanno

redatte schede descrittive sui singoli sondaggi effettuati, analogamente a quanto fatto con le

schede per l’indagine morfologica, e poi riportate in una tavola complessiva del rilevamento

stratigrafico.

• Studio comparativo: è’ la lettura dei caratteri di stile degli elementi e delle regole compositive.

Fa riferimento al corpus degli studi critici condotti dagli storici dell’architettura e del territorio sia

con riferimento a figure precise di architetti, maestri d’opera, scalpellini, freschisti, ed artigiani

o artisti (dove l’intervento è riconducibile) sia a scuole di riferimento, oppure anche a tradizioni

locali dove non viene individuata una personalità specifica.

• Indagine sulle fonti d’archivio: è’ la raccolta e studio delle notizie fornite da estimi, testamenti,

catasti, documenti ed iconografie.

• Lettura dei processi storici di formazione e trasformazione: è lo studio delle conformazioni

storiche del manufatto, va documentato attraverso l’elaborazione di modelli (assonometrie o

planimetrie) che evidenzino il suo processo evolutivo, anche in raffronto tra le varie epoche e

situazioni.

2. Definizione del grado di trasformabilità e progetto di intervento

In questa fase vanno distinti gli elementi connotati e gli ambienti con carattere di omogeneità

conservati e leggibili da quelle parti dove tale valenza storico-artistica e funzionale non è più

riconoscibile. Si valuta in questa fase anche l’eventualità di un recupero senza che questo si

configuri come un falso storico. Si valuta se gli elementi conservati o le tracce siano sufficienti per

configurarlo fisicamente sia che si tratti di un particolare di dettaglio sia che si tratti di ambiente

omogeneo con una estensione di questo concetto allo spazio che comprende l’edificio fino ad una

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scala territoriale.

Il progetto dovrà indicare gli strumenti tecnici dell’operare per la restituzione-integrazione di

un’immagine compiuta (che non è necessariamente quella originaria) eventualmente distinguendo

tra provvedimenti urgenti ed interventi ordinari.

Il progetto va redatto alla stessa scala di rappresentazione utilizzata per il rilievo e comprende

piante ai piani, prospetti e sezioni oltre ai particolari costruttivi. Materiali e tecnologie di intervento

dovranno essere compatibili con quelli originali da un punto di vista del comportamento chimico,

fisico e meccanico evitando discontinuità che possano rivelarsi dannose per la conservazione nel

tempo del manufatto.

In particolare gli elaborati di progetto dovranno comprendere:

• Relazione illustrativa che evidenzi: destinazione urbanistica e vincoli esistenti, legittimità delle

preesistenze e la loro consistenza, modalità e tecniche d’intervento con riferimento agli

elaborati grafici di progetto.

• Elaborati grafici:

o Piante, prospetti e sezioni in scala adeguata;

o Pianta con la descrizione delle destinazioni d’uso per ciascun ambiente;

o Individuazione con apposita simbologia di demolizioni, nuove murature, opere demolite e

ricostruite, consolidamenti, rifacimenti.

Negli elaborati grafici e/o nella relazione dovranno essere chiaramente indicati i materiali, i colori

e le tecniche utilizzate. Delle finiture (tinteggiature, apparato decorativo, serramenti, elementi

tecnologici, recinzioni, ringhiere, pavimentazioni interne ed esterne, ecc.) devono essere

rappresentate le forme, il disegno, le dimensioni.

Il progetto di conoscenza così come descritto nei commi precedenti si applica con modalità e grado

di definizione diverso a seconda della qualità dell’unità edilizia, della qualità del contesto e del tipo

di intervento che si vuole realizzare.

In particolare, nel caso di unità edilizie per le quali il P.I. indica grado di protezione 2 è obbligatorio

sviluppare tutte le componenti del progetto di conoscenza.

Nel caso di unità edilizia per la quale il Piano indica il grado di protezione 3 sono obbligatorie

almeno le seguenti fasi:

• Relazione illustrativa che evidenzi: destinazione urbanistica e vincoli esistenti, legittimità delle

preesistenze e la loro consistenza, modalità e tecniche d’intervento con riferimento agli

elaborati grafici di progetto;

• Rilievo metrico ed architettonico, anche in scala 1:100;

• Rilievo fotografico;

• Lettura dei processi storici di formazione e trasformazione.

È facoltà degli uffici competenti concordare con l’interessato eventuali riduzioni o integrazioni

rispetto alla documentazione richiesta. Il progetto di conoscenza è soggetto ad approvazione da

parte del responsabile del servizio.

Al fine della formazione di una banca-dati aggiornata sugli edifici vincolati, almeno la

documentazione fotografica e il rilievo metrico e architettonico dovranno essere forniti in formato

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digitale, secondo le indicazioni fornite dagli uffici.

ART. 15 - POTERI DI DEROGA

Il Sindaco ha facoltà di derogare alle norme del P.R.G. e di Regolamento Edilizio, nei limiti e con le

modalità previste dall’art. 80 della L.R. 27 Giugno 1985 n. 61.

ART. 16 - NORMA FINALE

Qualora vi fosse divergenza tra i grafici del P.R.G. a scale diverse, prevalgono le indicazioni del

grafico a scala maggiore.

Se vi fosse divergenza tra i grafici e misure o dati contenuti nelle presenti norme, prevalgono le

indicazioni delle norme di attuazione.

Sono abrogate le norme comunali contrarie o comunque incompatibili con le presenti disposizioni o

che disciplinano diversamente lo stesso oggetto.

L’indicazione del limite del “vincolo indiretto” previsto a tutela paesaggistica dei corsi d’acqua deve

ritenersi meramente eventuale e condizionata all’esistenza in concreto di tale vincolo.

ART. 17 - MISURE DI SALVAGUARDIA

Dalla data di adozione a quella di entrata in vigore delle presenti N.T.A. le normali misure di

salvaguardia sono obbligatorie.

ART. 18 - VALIDITÀ DEI PIANI URBANISTICI ATTUATIVI E DELLE CONCESSIONI EDILIZIE APPROVATE IN DATA ANTERIORE ALLE PRESENTI N.T.A.

L’entrata in vigore (art. 51 della L.R. 61/85) della presente variante al P.R.G. comporta la decadenza

dei Piani Urbanistici Attuativi e dei progetti edilizi approvati che contrastano, o per le parti che

contrastano con la variante stessa.

ART. 19 – ENTRATA IN VIGORE DELLE PRESENTI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

Le presenti N.T.A. entrano in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione del provvedimento di

approvazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

ART. 20 - NORME ABROGATE

Sono abrogate tutte le disposizioni regolamentari precedentemente emanate, contrarie od

incompatibili con le presenti norme.

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ART. 21 - NUOVE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE

L’entrata in vigore di nuove disposizioni legislative che modifichino o integrino disposizioni legislative

esplicitamente citate nelle N.T.A., costituisce automatica modifica od integrazione dei riferimenti

legislativi citati negli articoli delle presenti norme.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.1

REPERTORIO NORMATIVO

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

CAPOLUOGO A 1 RESIDENZIALE X artt. 2 - 3 CAPOLUOGO A 2 RESIDENZIALE X artt. 2 - 3 CAPOLUOGO A 3 RESIDENZIALE 2.000 X artt. 2 - 3

CAPOLUOGO C1 1 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4 zona di degrado S.MICHELE C1 2 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4 zona di degrado S.MICHELE C1 3 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4 S.MICHELE C1 4 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4

CAPOLUOGO C1 5 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4 CAPOLUOGO C1 6 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4 CAPOLUOGO C1 7 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4 S.EUFEMIA C1 8 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4 S.EUFEMIA C1 9 RESIDENZIALE 1,50 9,60 X artt. 2 - 4

S.MICHELE C1.1 1 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 2 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 3 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 4 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 5 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 6 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 7 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 8 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 9 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 10 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 11 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 12 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 13 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 14 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 15 RESIDENZIALE

8,50 X artt. 2 - 5.1

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Allegato A - pag.2

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

S.MICHELE C1.1 16 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 17 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 18 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 19 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 20 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 21 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 22 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 23 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 24 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 25 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 26 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 27 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 28 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 29 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 30 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 31 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1

CAPOLUOGO C1.1 32 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 33 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 34 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 35 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 36 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 37 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 38 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 39 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 40 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 41 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 42 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 43 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 44 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 45 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 46 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.3

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

CAPOLUOGO C1.1 47 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 48 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 49 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 50 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 51 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 52 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 53 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 CAPOLUOGO C1.1 54 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 55 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 56 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 57 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 58 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 59 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 60 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 61 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 62 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 63 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 64 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.EUFEMIA C1.1 65 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 67 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1 S.MICHELE C1.1 68 RESIDENZIALE 8,50 X Artt. 2 – 5.1 S.MICHELE C1.1 70 RESIDENZIALE 8,50 X Artt. 2 – 5.1 S.EUFEMIA C1.1 71 RESIDENZIALE 8,50 X Artt. 2 – 5.1 S.EUFEMIA C1.1 72 RESIDENZIALE 8,50 X Artt. 2 – 5.1 S.MICHELE C1.1 74 RESIDENZIALE 8,50 X Artt. 2 – 5.1 S.MICHELE C1.1 75 RESIDENZIALE 8,50 X Artt. 2 – 5.1 S.EUFEMIA C1.1 76 RESIDENZIALE 1.800 9,00 X artt. 2 - 5.1

S.EUFEMIA

C1.1

77

RESIDENZIALE

600

esist.

X

artt. 2 - 5.1

VEDI PIRUEA "Borgo le Serre" - l’attuazione degli interventi è subordinata al recepimento nel PUA (PIRUEA Borgo Le Serre) delle previsioni necessarie alla ricollocazione delle dotazioni territoriali a standard (verde pubblico di mq. 110)

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.4

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

CAPOLUOGO C1.1 78 RESIDENZIALE 8,50 X artt. 2 - 5.1

S.MICHELE C1.2 1 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 2 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 3 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 4 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

S.MICHELE

C1.2

5

RESIDENZIALE

3.500

8,50

X

artt. 2 - 5.2 La nuova zona dovrà essere attuata a mezzo SUA (DGR 09.03.01 n° 593),

S.MICHELE C1.2 6 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 7 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 8 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 9 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 10 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 11 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 12 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 13 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 14 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 15 RESIDENZIALE 800 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 15a RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

CAPOLUOGO C1.2 16 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 17 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 18 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 19 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 20 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 21 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 22 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 23 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 24 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 25 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 26 RESIDENZIALE 830 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 27 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.5

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

CAPOLUOGO

C1.2

28

RESIDENZIALE

990

8,50

X

artt. 2 - 5.2 Volumetria predeterminata di mc 990 sull'intera ZTO. Non è applicabile l'indice di edificabilità fondiaria di cui all'art. 5.2 delle NTA.

CAPOLUOGO C1.2 29 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 31 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 32 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 33 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 34 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 35 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 37 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 38 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 39 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 40 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 CAPOLUOGO C1.2 41 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.EUFEMIA C1.2 42 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.EUFEMIA C1.2 43 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.EUFEMIA C1.2 44 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

S.EUFEMIA

C1.2

45

RESIDENZIALE

1,00

8,50

X

artt. 2 - 5.2 L'edificazione dovrà comunque rispettare le distanze dalle strade (DGR 09.03.01 n° 593).

S.EUFEMIA

C1.2

46

RESIDENZIALE

1,00

8,50

X

artt. 2 - 5.2 L'edificazione dovrà comunque rispettare le distanze dalle strade (DGR 09.03.01 n° 593).

S.EUFEMIA C1.2 47 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.EUFEMIA C1.2 48 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.EUFEMIA C1.2 49 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.EUFEMIA C1.2 50 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 51 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

S.MICHELE

C1.2

53

RESIDENZIALE

-

2.200

8,50

X

artt. 2 - 5.2

Volumetria predeterminata di mc. 2200 sull'intera ZTO. Non è applicabile l'indice di edificabilità fondiaria di cui all'art. 5.2 delle NTA.

CAPOLUOGO C1.2 54 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 55 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.6

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

S.EUFEMIA C1.2 56 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 57 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 58 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 59 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

S.MICHELE

C1.2

60

RESIDENZIALE

1.747

8,50

X

artt. 2 - 5.2

Volumetria predeterminata di mc 1.747 sull'intera ZTO. Non è applicabile l'indice di edificabilità fondiaria di cui all'art. 5.2 delle NTA.

S.MICHELE C1.2 61 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 62 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 63 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2 S.MICHELE C1.2 64 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 5.2

S.MICHELE

C1.2

65

RESIDENZIALE

1.200

8,50

X

artt. 2 - 5.2

Volumetria predeterminata di mc. 1200 compreso volume esistente sull'intera ZTO. Non è applicabile l'indice di edificabilità fondiaria di cui all'art. 5.2 delle NTA.

S.MICHELE

C1.2

66

RESIDENZIALE

2.400

8,50

X

artt. 2 - 5.2

Volumetria predeterminata di mc. 2400 sull'intera ZTO. Non è applicabile l'indice di edificabilità fondiaria di cui all'art. 5.2 delle NTA. Intervento soggetto a permesso di costruire convenzionato ai sensi dell' art. 28 bis del DPR 380/2001 per la realizzazione delle aree a servizi primarie

CAPOLUOGO

C1.2

67a

RESIDENZIALE

1,00

8,50

X

artt. 2 - 5.2

Intervento soggetto a permesso di costruire convenzionato ai sensi dell' art. 28 bis del DPR 380/2001 per la realizzazione delle aree a servizi primarie

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.7

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

S.MICHELE

C1.2

67b

RESIDENZIALE

1.200

8,50

X

artt. 2 - 5.2

Volumetria predeterminata di mc 1200 sull'intera ZTO comprensivo del volume esistente da demolire. Non è applicabile l'indice di edificabilità fondiaria di cui all'art. 5.2 delle NTA. Intervento soggetto a permesso di costruire convenzionato ai sensi dell'art. 28 bis del DPR 380/2001 per: - cessione gratuita al Comune dell area per viabilità sul lato est e sul lato sud del lotto come indicato nelle tavole del PI in scala 1:2000; - realizzazione e cessione gratuita al Comune delle opere di urbanizzazione mancanti limitatamente alla viabilità necessaria all'accesso al lotto edificabile. Le opere per la realizzazione della strada sono scomputabili dal contributo di costruzione.

S.MICHELE

C1.2

A

RESIDENZIALE

5.000

8,70

artt. 2 - 5.2

Vedi PIRUEA " Campo della Fratte" (D.C.C. n° 24 del 16.05.07)

CAPOLUOGO C1.3 2 RESIDENZIALE 5.000 10,00 X artt. 2 - 5.3

CAPOLUOGO

C1.3

3

RESIDENZIALE

5.000

10,00

X

artt. 2 - 5.3

Sono ammessi interventi di demolizione e ricostruzione o ampliamento con una volumetria massima predefinita di 5.000 mc compreso l'esistente. Pertanto si dichiara l'area degradata da assoggettare a Piano di Recupero (DGR 09.03.01 n° 593).

CAPOLUOGO C1.3 4 RESIDENZIALE 5.000 10,00 X artt. 2 - 5.3 S.EUFEMIA C1.3 5 RESIDENZIALE 5.000 10,00 X artt. 2 - 5.3 S.EUFEMIA C1.3 6 RESIDENZIALE 5.000 10,00 X artt. 2 - 5.3 S.MICHELE C1.3 7 RESIDENZIALE 5.100 10,00 artt. 2 - 5.3 VEDI PIRUEA "La Meridiana" (D.C.C. n° 11 del 07.03.07)

C1.4 1 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 2 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.8

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

C1.4

3

RESIDENZIALE

2.400

6,50

X

artt. 2 - 5.4 VEDI PIRUEA "Straelle" (approvazione definitiva ai sensi art. 46 L.R. 61/85 con DGR n° 19 del 23.01.07)

C1.4 4 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 5 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 6 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 7 RESIDENZIALE 2.400 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 8 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 9 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 10 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 11 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 12 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 13 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 14 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 15 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 16 RESIDENZIALE 1.600 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 17 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 18 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 19 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 20 RESIDENZIALE 2.400 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 21 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 22 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 23 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 24 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 25 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 26 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 27 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 28 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 29 RESIDENZIALE 1.600 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 30 RESIDENZIALE 1.600 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 31 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 32 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.9

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

C1.4 33 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 34 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 35 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 36 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 37 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 38 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 39 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 40 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 41 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 42 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 43 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 44 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 45 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 46 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 47 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 48 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 49 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 50 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 51 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 52 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 53 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 54 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 55 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 56 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 57 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 58 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 59 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 60 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 61 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 62 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 63 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.10

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

C1.4 64 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 65 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 66 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 67 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 68 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 69 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 70 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 71 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 72 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 73 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 74 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 75 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 76 RESIDENZIALE 1.600 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 77 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 78 RESIDENZIALE 2.400 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 79 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 80 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 81 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 82 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 83 RESIDENZIALE 800 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 84 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 85 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 86 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 87 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 88 RESIDENZIALE 500 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 89 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 90 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 91 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4 C1.4 92 RESIDENZIALE 6,50 X artt. 2 - 5.4

S.MICHELE C2.2 1 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.11

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

S.MICHELE C2.2 2 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 3 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 4 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2

S.MICHELE

C2.2

5

RESIDENZIALE

5.000

8,50

X

artt. 2 - 6.2

Obbligo di approvazione di uno SUA che comprenda tutta l'area residenziale con esclusine dell'attigua zona attezzata per parco, gioco e sport; pur tuttavia se il Comune rileva che nella zona siano già presenti le principali opere di urbanizzazione 1° e 2° potrà eseguire la pocedura di legge vigente ai sensi della L.R. 61/85 (DCC 12.08.1999 n° 42).

S.MICHELE

C2.2

6

RESIDENZIALE

1,00

8,50

X

artt. 2 - 6.2

Vista la ristrettezza della sezione viaria di accesso alla nuova zona posta a est si raccomanda che la progettazione dei due attuativi prevedano una correlazione fra viabilità come riportato nelle tavole al 2000 di PRG (DGR 09.03.01 n° 593).

S.MICHELE C2.2 7 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 8 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 9 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 10 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 11 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2

CAPOLUOGO C2.2 13 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 CAPOLUOGO C2.2 15 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 CAPOLUOGO C2.2 16 RESIDENZIALE 9.600 8,50 X artt. 2 - 6.2 Vedi PP Capoluogo e PIRUEA "Decumano" CAPOLUOGO C2.2 16A RESIDENZIALE 4.800 8,50 X artt. 2 - 6.2 Vedi PP Capoluogo e PIRUEA "Decumano"

S.EUFEMIA

C2.2

17

RESIDENZIALE

1,00

8,50

X

artt. 2 - 6.2 E' da prevedere il rispetto dalla viabilità comunale (DGR 09.03.01 n° 593).

S.EUFEMIA C2.2 18 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 19 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 20 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 21 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 22 RESIDENZIALE 1,27 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 23 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.12

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

S.EUFEMIA

C2.2

24

RESIDENZIALE

1,00

8,50

X

artt. 2 - 6.2

Si prescrive l'inserimento a sud della fascia di rispetto di 20 m dalla Strada Provinciale, via Desman, inoltre è vietato realizzare su detta arteria nuovi accessi; questi dovranno avvenire dalla viabilità interna come indicato dalla tavola al 2000 (DGR 09.03.01 n° 593) .

S.MICHELE C2.2 25 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 26a RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 26b RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 27a RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 27b RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 28 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 29a RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 29b RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 30 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 31a RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.EUFEMIA C2.2 31b RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2

CAPOLUOGO

C2.2

32

RESIDENZIALE

1,00

8,50

X

Artt. 2 – 6.2

In sede di predisposizione dello strumentourbanistico attuattivo: 1. sia prestata estrema cura all'inserimento della nuova porzione di insediamento nell'ambito, con specifica attenzione agli allinemanti (che dovranno essere coerenti con il graticolato) 2. gli standard dovranno essere concentrati sui lati est e nord dell' ambito, lungo i quali dovrà essere consolidato ed ampliato il filare alberato esistente, con essenze autoctone di alto fusto ed elementi arbustivi, a chiusura dell'insediamento verso il lato campagna, secondo l'indicazione grafica riportata nella tavola 13.3.1.B 3. i parcheggi dovranno essere alberati e pavimentati con materiali drenanti, possibilmente di tipo inverdito. (DGR 3453 del 07.11.2006).

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.13

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

CAPOLUOGO C2.2 BN8 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 CAPOLUOGO C2.2 BN9 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 CAPOLUOGO C2.2 BN10 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2 CAPOLUOGO C2.2 BN15 RESIDENZIALE 1,00 8,50 X artt. 2 - 6.2

S.EUFEMIA

C2.2

33

RESIDENZIALE

13.500

8,50

X

artt. 2 - 6.2

VEDI PIRUEA "Borgo le Serre" - l’attuazione degli interventi è subordinata al recepimento nel PUA (PIRUEA Borgo Le Serre) delle previsioni necessarie alla ricollocazione delle dotazioni territoriali a standard delle zone C1.1/76 e C1.1/77 (parcheggio di mq. 567 e verde di mq. 110)

STRAELLE

C2.2

34

RESIDENZIALE

11.655,50

X

artt. 2 - 6.2 VEDI PIRUEA "Straelle" (approvazione definitiva ai sensi art. 46 L.R. 61/85 con DGR n° 19 del 23.01.07)

S.MICHELE C2.2 35 RESIDENZIALE 6.000 X artt. 2 - 6.2 Vedi PIRUEA "Bastianello" (D.C.C. n° 10 del 07.03.07) CAPOLUOGO C2.2 36 RESIDENZIALE 10.500 X artt. 2 - 6.2 Vedi PIRUEA "Tonello" (D.C.C. n° 10 del 07.03.07) S.MICHELE C2.2 37 RESIDENZIALE 2.870 8,50 X artt. 2 - 6.2 S.MICHELE C2.2 A RESIDENZIALE 3.100 X artt. 2 - 6.2 VEDIPIRUEA " Caminetto Sud" (D.C.C. n° 24 del 16.05.07)

CAPOLUOGO

C2.2S

1

RESIDENZIALE

1,90

8,50

X

artt. 2 - 6.3 Densità territoriale 1,9 Mc/mq prevista con accoglimento oss. N° 28 var. generale (DGR 13.03.90 n°1400)

CAPOLUOGO

D1

1 PRODUTTIVA DA BLOCCARE

art. 7.1

ZONA IND. D1c 1 PRODUTTIVA 60% X art. 7.2 Parte ricadente nel PIRUEA "Styling" (D.C.C. n° 11 del 07.03.07) ZONA IND. D1c 2 PRODUTTIVA 60% X art. 7.2 ZONA IND. D1c 3 PRODUTTIVA 50% X art. 7.2

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.14

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

ZONA IND.

D1c

4

PRODUTTIVA

50%

X

art. 7.2

DGC n° 44 del 15/04/2013 Si prescrive un lmite di inedificabilità di mt. 60 lungo la viabilità ad ovest. Visto l'ambito di interesse archeologico va ribadito il già imposto obbligo di indagine archeologica preventiva a qualsiasi intervento di trasformazione territoriale delle aree interessate. Per una migliore conservazione dell'area archeologica si prescrive: che lo strumento attuativo preveda sia lungo il corso d'acqua e da questo al sito archeologico una viabilità pedonale; lungo detto percorso sia studiata la distribuzione delle aree a servizio; sui lotti cofinanti sia prevista una fascia di rispetto delle dimensioni minime di mt. 5 dalla zona a verde attrezzato al fine di vietare la realizzazione di recinzioni a confine. Nelle norme dello SUA dovranno essere recepite le prescrizioni del Consorzio di Bonifica "Sinistra Medio Brenta" (art. 7 bis delle NTA) - (DGR 593 del 09.03.2001).

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.15

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

ZONA IND.

D1e

1

INDUSTRIALE COMMERCIALE DIREZIONALE

60%

10,00

X

art. 7.3

Si prescrive un lmite di inedificabilità di mt. 60 lungo la viabilità ad ovest. Visto l'ambito di interesse archeologico va ribadito il già imposto obbligo di indagine archeologica preventiva a qualsiasi intervento di trasformazione territoriale delle aree interessate. Per una migliore conservazione dell'area archeologica si prescrive: che lo strumento attuativo preveda sia lungo il corso d'acqua e da questo al sito archeologico una viabilità pedonale; lungo detto percorso sia studiata la distribuzione delle aree a servizio; sui lotti cofinanti sia prevista una fascia di rispetto delle dimensioni minime di mt. 5 dalla zona a verde attrezzato al fine di vietare la realizzazione di recinzioni a confine. Nelle norme dello SUA dovranno essere recepite le prescrizioni del Consorzio di Bonifica "Sinistra Medio Brenta" (art. 7 bis delle NTA) - (DGR 593 del 09.03.2001).

ZONA IND.

D1e

2

INDUSTRIALE COMMERCIALE DIREZIONALE

60%

10,00

X

art. 7.3

Deve essere adeguatamente attrezzato l'ingresso viario in Via Olmo. Le aree a verde di pertinenza dello strumento attuattivo devono essere ubicate in fregio allo scolo consortile (DGR 23.12.96 n° 6079),

ZONA IND.

D1e

3

INDUSTRIALE COMMERCIALE DIREZIONALE

60%

10,00

X

art. 7.3

ZONA IND.

D1e

4

INDUSTRIALE COMMERCIALE DIREZIONALE

60%

10,00

X

art. 7.3

ZONA IND.

D1e

5

INDUSTRIALE COMMERCIALE DIREZIONALE

60%

10,00

X

art. 7.3

VEDI PIRUEA "Metal's"

ZONA IND.

D1e

6

INDUSTRIALE COMMERCIALE DIREZIONALE

60%

10,00

X

art. 7.3

VEDI PIRUEA "Metal's"

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.16

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

S.MICHELE D2c 1 COMMERCIALE 60% X art. 7.4 CAPOLUOGO D2c 2 COMMERCIALE 60% X art. 7.4

CAPOLUOGO D2e 1 COMMERCIALE 60% 10,00 X art. 7.4 CAPOLUOGO D2e 2 COMMERCIALE 60% 10,00 X art. 7.4

ZONA IND.

D3

1

TURISTICO RICETTIVA /

COMMERCIALE / DIREZIONALE

25%

X

art. 7.8

Fascia di rispetto stradale di mt. 60 sul lato est (DGR 09.03.01 n° 593)

S.MICHELE

D4

1

AGROINDUSTRIALE

50%

10,00

X

art. 7.5

Che tutta l'area sia oggetto di progettazione unitaria; che sia istituita una congrua fascia di rispetto (50 ml) lungo il Muson; che le aree per servizi di legge siano ubicate nella parte nord dell'area; che l'innesto su via Desman sia adeguatamente attrezzato in accordo con la Provincia; che lungo i margini O - N - E siano collocate alberature di alto fusto ( essenze autoctone) atte a mascherare gli impianti. In particolare lungo il fronte sul Muson tali alberature dovranno essere aggregate a gruppi, in maniera da non configurare un filare rettilineo, utilizzando specie di alto fusto e arbustive (DGR 23.12.96 n° 6079).

D4

2

AGROINDUSTRIALE

50%

10,00

X

art. 7.5 Fascia di rispetto stradale di mt. 10 sul lato nord (DGR 09.03.01 n° 593)

D4 3 AGROINDUSTRIALE 50% 10,00 X art. 7.5 D4 5 AGROINDUSTRIALE 50% 10,00 X art. 7.5 D4 6 AGROINDUSTRIALE 50% 10,00 X art. 7.5 D4 7 AGROINDUSTRIALE 50% 10,00 X art. 7.5

D4

8

AGROINDUSTRIALE

50%

10,00

X

art. 7.5

Obbligo strumento urbanistico attuattivo (DGR 12.02.08 n° 429)

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.17

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

S.MICHELE

D4

9

AGROINDUSTRIALE

50%

10,00

X

art. 7.5

Obbligo strumento urbanistico attuattivo (DGR 12.02.08 n° 429)

D4

10

AGROINDUSTRIALE

50%

10,00

X

art. 7.5

Obbligo strumento urbanistico attuattivo (DGR 12.02.08 n° 429)

CAPOLUOGO FC 1 SERVIZI CIVILI art. 12

CAPOLUOGO

FC

2

SERVIZI CIVILI

X

art. 12 VOLUME PREVISTO: Vedi osservazione n° 6 parzialmente accolta da D.C.C. n. 6 del 07.04.93

CAPOLUOGO FC 3 SERVIZI CIVILI X art. 12 Vedi PP Capoluogo e PIRUEA "Decumano" CAPOLUOGO FC 4 SERVIZI CIVILI art. 12 CAPOLUOGO FC 5 SERVIZI CIVILI art. 12 FAVARIEGO FC 6 SERVIZI CIVILI art. 12

FC 7 SERVIZI CIVILI art. 12

S.MICHELE

FS

1

VERDE PUBBLICO

art. 12

Vedi PIRUEA " Campo della Fratte" (D.C.C. n° 24 del 16.05.07)

S.MICHELE FS 2 VERDE PUBBLICO X art. 12 S.MICHELE FS 3 VERDE PUBBLICO art. 12 S.MICHELE FS 4 VERDE PUBBLICO art. 12 S.MICHELE FS 5 VERDE PUBBLICO X art. 12 S.MICHELE FS 6 VERDE PUBBLICO art. 12 S.MICHELE FS 7 VERDE PUBBLICO X art. 12

STRAELLE

FS

9

VERDE PUBBLICO

art. 12 VEDI PIRUEA "Straelle" (approvazione definitiva ai sensi art. 46 L.R. 61/85 con DGR n° 19 del 23.01.07)

ZONA IND.

FS

10

VERDE PUBBLICO

art. 12

Oltre alle prescrizioni riportate nella variante per la Z.I., (vedi zona D1e/1 a nord) si puntualizza che l'area non potrà che essere sistemata a verde senza strutture o opere di scavo, eventuali opere dovranno essere regolate e concordate con la Sovrintendenza competente (DGR 593 del 09.03.2001).

CAPOLUOGO FS 11 VERDE PUBBLICO art. 12 CAPOLUOGO FS 12 VERDE PUBBLICO art. 12

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.18

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

CAPOLUOGO FS 13 VERDE PUBBLICO X art. 12 CAPOLUOGO FS 14 VERDE PUBBLICO X art. 12 Vedi PP Capoluogo e PIRUEA "Decumano" CAPOLUOGO FS 15 VERDE PUBBLICO X art. 12 CAPOLUOGO FS 18 VERDE PUBBLICO art. 12 Vedi PIRUEA "Styling" (D.C.C. n° 11 del 07.03.07) CAPOLUOGO FS 19 VERDE PUBBLICO art. 12 CAPOLUOGO FS 20 VERDE PUBBLICO art. 12 CAPOLUOGO FS 21 VERDE PUBBLICO art. 12 CARBONARA FS 22 VERDE PUBBLICO art. 12

CAPOLUOGO

FS

23

VERDE PUBBLICO

art. 12

parte ricadente nel PIRUEA "Tonello" (D.C.C. n° 10 del 07.03.07)

FAVARIEGO FS 24 VERDE PUBBLICO art. 12 FAVARIEGO FS 25 VERDE PUBBLICO art. 12 S.EUFEMIA FS 26 VERDE PUBBLICO art. 12 S.EUFEMIA FS 27 VERDE PUBBLICO art. 12 S.EUFEMIA FS 28 VERDE PUBBLICO art. 12

RONCHI FS 29 VERDE PUBBLICO art. 12 S.MICHELE FS 30 VERDE PUBBLICO art. 12 Vedi PIRUEA "Bastianello" (D.C.C. n° 10 del 07.03.07) S.MICHELE FS 31 VERDE PUBBLICO art. 12 S.MICHELE FS 32 VERDE PUBBLICO art. 12 S.EUFEMIA FS 33a VERDE PUBBLICO art. 12 S.EUFEMIA FS 33b VERDE PUBBLICO art. 12

CAPOLUOGO FS 34 VERDE PUBBLICO X art. 12 CAPOLUOGO FS 35 VERDE PUBBLICO X art. 12 S.EUFEMIA FS 36 VERDE PUBBLICO art. 12 VEDI PIRUEA "Borgo le Serre" ZONA IND. FS 37 VERDE PUBBLICO art. 12 VEDI PIRUEA "Borgo le Serre"

STRAELLE

FS

38

VERDE PUBBLICO

art. 12 VEDI PIRUEA "Straelle" (approvazione definitiva ai sensi art. 46 L.R. 61/85 con DGR n° 19 del 23.01.07)

S.MICHELE FS 39 VERDE PUBBLICO art. 12

S.MICHELE FR 1 SERVIZI RELIGIOSI art. 12 S.MICHELE FR 2 SERVIZI RELIGIOSI art. 12

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato A - pag.19

LOCALITA'

TIPO ZONA

N° ZONA

DESTINAZIONE DI ZONA

DENSITA' TERRIT.

DENSITA' FONDIARI

A

INDICE DI COPERTU

RA

VOLUM E LOTTI LIBERI

VOLUMETRIA PREDEFINITA

H. max

MODO DI ATTUAZI

ONE

RICHIAMO ALLE NTA

NOTE

L

MC./MQ.

MC./MQ.

% PROG.

MC

MC in aggiunta

al volume

esistente

MC

compreso volume

esistente

M.

DIR

ETT

O

OBB

LIG

O S

UA

STRAELLE

FR

3

SERVIZI RELIGIOSI

art. 12 VEDI PIRUEA "Straelle" (approvazione definitiva ai sensi art. 46 L.R. 61/85 con DGR n° 19 del 23.01.07)

CAPOLUOGO FR 4 SERVIZI RELIGIOSI art. 12 CAPOLUOGO FR 5 SERVIZI RELIGIOSI art. 12 S.EUFEMIA FR 7 SERVIZI RELIGIOSI art. 12

S.MICHELE FI 1 ISTRUZIONE art. 12 S.MICHELE FI 2 ISTRUZIONE art. 12

CAPOLUOGO FI 3 ISTRUZIONE art. 12 CAPOLUOGO FI 4 ISTRUZIONE art. 12 CAPOLUOGO FI 5 ISTRUZIONE art. 12 S.EUFEMIA FI 6 ISTRUZIONE art. 12 S.EUFEMIA FI 7 ISTRUZIONE art. 12

S.MICHELE F1 1 CIMITERO

CAPOLUOGO F1 2 CIMITERO S.EUFEMIA F1 3 CIMITERO

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Allegato B - pag.1

ELENCO EDIFICI TUTELATI

NUMERO EDIFICIO

LOCALITA'

CODICE SCHEDA B

GRADO DI TUTELA

1 S. MICHELE SM/D1 4 2 S. MICHELE SM/D28 4 3 S. MICHELE SM/D39 4 4 S. MICHELE SM/C8 4 5 S. MICHELE SM/E21-22 4 6 S. MICHELE SM/I16-19 4 7 S. MICHELE SM/N22 4 8 S. MICHELE SM/M2 9 S. MICHELE SM/M5-10 4

10 S. MICHELE SM/O20 11 S. MICHELE SM/T11 3 12 S. MICHELE SM/T8-9 4 13 S. MICHELE SM/B19 4 14 S. MICHELE SM/F4-6-8-9 4 15 S. MICHELE SM/F17 4 16 S. MICHELE SM/F34 4 17 S. MICHELE SM/R28-29-30-34 4 18 S. MICHELE SM/A17 4 19 S. MICHELE SM/Q60 4 20 S. MICHELE SM/Z19 4 21 S. MICHELE SM/Z13 4 22 S. MICHELE SM/V19 4 23 CARBONERA SM/J3 4 24 CARBONERA SM/K26 3 26 RONCHI B/C61 2 27 RONCHI B/C62 4 28 RONCHI B/D29 4 30 BORGORICCO B/C8 4 31 BORGORICCO B/B22-23 4 32 BORGORICCO B/E34 4 33 BORGORICCO B/E43 4 34 BORGORICCO B/B13 4 35 BORGORICCO B/E6 4 36 BORGORICCO B/E7 4 37 BORGORICCO B/F26 4 38 BORGORICCO B/F37 4 39 BORGORICCO B/G15-16-17 4 40 BORGORICCO B/A1-2 4 41 BORGORICCO B/H40 4 42 BORGORICCO B/I20 4 43 BORGORICCO B/L1 4 44 BORGORICCO B/I1 3 45 BORGORICCO B/I52 2 46 BORGORICCO B/L22 4 48 BORGORICCO B/M80 4 49 BORGORICCO B/M68 4 50 BORGORICCO B/M19 4 51 BORGORICCO B/N29 4 52 BORGORICCO B /N9 4 53 BORGORICCO B/K27 4 54 BORGORICCO B/K59 4 55 BORGORICCO B/K28-29 3 56 BORGORICCO B/R13 4 58 S. EUFEMIA SE/F50 4 59 S. EUFEMIA SE/G2 4 60 S. EUFEMIA SE/G62 1 61 S. EUFEMIA SE/G66 4 62 S. EUFEMIA SE/A2 4 63 S. EUFEMIA SE/H38 4

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato B - pag.2

NUMERO EDIFICIO

LOCALITA'

CODICE SCHEDA B

GRADO DI TUTELA

66 S. EUFEMIA SE/I54 4 67 S. EUFEMIA SE/I51 4 68 S. EUFEMIA SE/M13 4 69 S. EUFEMIA SE/L27 4 70 S. EUFEMIA SE/L32-33-34 3 71 S. EUFEMIA SE/M40 4 72 S. EUFEMIA SE/M37 4 73 S. EUFEMIA SE/O80 4 74 S. EUFEMIA SE/N54 4 75 S. EUFEMIA SE/N40 4 76 S. EUFEMIA SE/O15 4 77 S. EUFEMIA SE/O11 4 78 S. EUFEMIA SE/Q35 3 79 S. EUFEMIA SE/R22 4 80 S. EUFEMIA SE/R28-29 3 81 S. EUFEMIA SE/S21 4 82 S. EUFEMIA SE/Q1 4 83 S. EUFEMIA SE/Q57-58 4 84 S. EUFEMIA SE/Q0 4 85 S. EUFEMIA SE/R37 4 86 S. MICHELE 3 87 BORGORICCO

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato C

STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI VIGENTI

N° TIPO DENOMINAZIONE LOCALITA' DESTINAZIONE APPROVAZIONE

1 P. di L. S. EUFEMIA S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° del 25/09/79

2

P. di L.

LA BADESSA 1

S. MICHELE

RESIDENZIALE DCC N° 128 del 11/10/82 e DCC N° 36 del 07/03/83

3 P. di L. BELLATO S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 95 del 06/05/83 4 P. di L. ARES 1 CAPOLUOGO RESIDENZIALE DCC N° 97 del 06/05/83 5 P. di L. LA BADESSA 2 S. MICHELE RESIDENZIALE DCC N° 55 del 07/05/84 6 P. di L. QUAD S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 35 del 11/06/88 7 P. di L. BORGORICCO2 - 1° STRALCIO ZONA INDUSTRIALE INDUSTRIALE DCC N° 30 del 27/05/91

8

P.P.

CAPOLUOGO

E SUA VARIANTE

8ABB1 COMPARTO "A - B - B1"

CAPOLUOGO

MISTA

DCC N° 13 del 11/04/94 e DCC N° 35 del 01/07/02

8D COMPARTO "D" 8EI COMPARTO "E" e parte "I" 8F COMPARTO "F" 8G COMPARTO "G"

9 P. di L. BORGORICCO2 - 2° STRALCIO ZONA INDUSTRIALE INDUSTRIALE DCC N° 47 del 23/09/96 10 P. di L. DEI TIGLI S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 25 del 29/09/97 11 P. di L. BORGORICCO3 - 1° STRALCIO ZONA INDUSTRIALE INDUSTRIALE DCC N° 28 del 29/09/97 12 P. di L. ARES 2 CAPOLUOGO RESIDENZIALE DCC N° 293 del 22/12/97 13 P. di L. RIVE S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 51 del 09/10/98 14 P. di L. CASTELLARO S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 59 del 21/12/98 15 P. di L. CARRARO S. MICHELE RESIDENZIALE DCC N° 16 del 22/04/99 16 P. di R. ABANELLA (EX CINEMA) CAPOLUOGO RESIDENZIALE DCC N° 19 del 10/04/00 17 P. di L. BORGORICCO3 - 2° STRALCIO ZONA INDUSTRIALE INDUSTRIALE DCC N° 116 del 27/07/00 18 P. di L. FRATELLI PERIN CAPOLUOGO RESIDENZIALE DCC N° 47 del 30/09/00 19 P. P. PIAZZA S. EUFEMIA S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 11 del 21/02/01 20 P. di L. SCARDEONE S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 35 del 27/08/01 21 P. di L. BOSCO S. EUFEMIA RESIDENZIALE DCC N° 17 del 04/04/02 22 PIRUEA DECUMANO CAPOLUOGO DPRV N° 40 del 11/02/05 23 PIRUEA BORGO LE SERRE FAVARIEGO DPRV N° 36 del 23/02/06

24

PIRUEA

METAL'S

ZONA INDUSTRIALE

DPRV N° 257 del 15/11/06

25 PIRUEA STRAELLE STRAELLE DGR N°119 del 23/01/07 26 PIRUEA LA MERIDIANA S. MICHELE DCC N° 11 del 07/03/07 27 PIRUEA STYLING ZONA INDUSTRIALE DCC N° 11 del 07/03/07 28 PIRUEA BASTIANELLO S. MICHELE DCC N° 10 del 07/03/07 29 PIRUEA TONELLO CAPOLUOGO DCC N° 10 del 07/03/07 30 PIRUEA CAVINETTO SUD S. MICHELE DCC N° 24 del 16/05/07 31 PIRUEA CAMPO DELLA FRATTA S. MICHELE DCC N° 24 del 16/05/07 32 PUA BORGO DEL SOLE

STRAELLE RESIDENZIALE DCC N° 21 del 18/04/09

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Allegato D - pag. 1

NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

REPERTORIO SCHEDE ENF - EDIFICI NON PIU' FUNZIONALI ALLE ESIGENZE DELL'AZIENDA AGRICOLA

N° SK - ENF

ATO

SUPERFICIE COPERTA EDIFICIO

ESISTENTE (mq)

VOLUME EDIFICIO

ESISTENTE (mc)

PIANI FUORI TERRA ESISTENTI

(n°)

VOLUME MASSIMO RICONVERTIBILE

(mc)

PIANI FUORI TERRA DI PROGETTO

(n°)

NOTE E PRESCRIZIONI

1 AG1 142 740 2 740 ad uso residenziale 2 vedi scheda 2 AG1 172 885 2 800 ad uso residenziale 2 vedi scheda 3 AG1 180 1.044 1 800 ad uso residenziale 2 vedi scheda

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato E - pag.1

SCHEDE DI PROGETTO AI SENSI DELLA L.R. 11/87

DITTA

TIPO DI LAVORAZIONE

sup. fondiaria di pertinenza

attività

STATO DI FATTO AMPLIAMENTO TOTALE

NOTE E PRESCRIZIONI sup.

coperta esistente

sup. lorda attività

esistente

sup. coperta di

progetto

sup. lorda attività di progetto

sup. coperta totale

mq. mq. mq. mq. mq. mq.

1 MATTERAZZO Luciano commercio ambulante frutta verdura, scope di saggina

3370 886 886 154 (+ camb. d'uo 136)

290 1040

2

AGRILUCE s.r.l.

comprav. conduzione beni immobili. allev. avicoli, macellazione, comm. carni fresche e congelate, ecc.

21300

2057

2337

2337

2337

4394

3 FASOLO Luigi Fabb. scope di saggina. Autotrasp. cose per conto terzi

15100 1050 1050 600 600 1650 5 SORATO Adolfo Osteria 1100 265 265 100 al PT e P1 200 365

8

LUISETTO Lino

Fabbricazione scope

2000

414

210

210

210

624

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

10 BOSELLO Armando Falegname 2000 300 200 147 147 447 11 GIACON Mario Verniciatura e lavorazione materiale in

legno 2300 237 237 218 218 455

12

MALVESTIO Lino Commercio al minuto generi

alimentari, cancelleria, casalinghi, ecc.

2600

289

289

110

110

399

13 SANTINON CASALINGHI

S.n.c. di Santinon Lino & C. Produzione articoli scope, cuscini, art. casalinghi per arredamento in genere

967

495

370

80

360 sopraelev. cambio uso

ampl.

575

14 GASPARINI Pio Installazione impianti elettrici 3000 520 390 390 390 910 15 NIERO Lucio Sartoria e confezione camicie 2125 290 160 160 160 450 20 CACCIN Giovanni Fabbricazione Scope di plastica.

Produzione ciabatte ed affini 2260 413 413 390 390 803

21

BRUNELLO Giuseppe

Scopettaio ambulante

1000

240

180

80 (al PT e al

P1)

160

320

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

22 BENIN Vittorio Sarto da uomo e donna 1200 220 130 130 130 350 24 BUGIN Silvano Fabbro 3490 624 624 200 200 824 25 SCANTAMBURLO

Alessandro Vendita di autoveicoli. Riparazione auto

3000 420 280 250 250 640

26 PERON Dino Riparazione apparecchi e materiali di riscaldamento ecc.

2000 150 150 150 150 300

27 PERON Luciano Comm. all'ingrosso materiale idro- termo-sanitario

2500 180 180 180 180 360 28 NOVELLO Italo Officina meccanica 3500 190 190 190 190 380

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato E - pag.2

DITTA

TIPO DI LAVORAZIONE

sup. fondiaria di pertinenza

attività

STATO DI FATTO AMPLIAMENTO TOTALE

NOTE E PRESCRIZIONI sup.

coperta esistente

sup. lorda attività

esistente

sup. coperta di

progetto

sup. lorda attività di progetto

sup. coperta totale

mq. mq. mq. mq. mq. mq.

32 C.M.P. s.a.s. di Gazzola Bruna & C.

Costruz. macchine utensili per lavorazioni varie ecc.

1600 340 340 200 200 540

33 CREAZIONI FRANCESCA

di Concolato Francesca Addobbi, copril., colli in tela per bambini

1800

308

308

82

235

390

35

TONELLO Antonio e Silvano S. n. c.

Falegnameria

1640

362

362

360

360

722

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

36 BIASIO S.n.c. di Biasio e Rettore

Decorazione pupazzi gomma 7000 1200 1100 1100 1100 2300

37

FASSINA Roberto

Imbianchino

3780

250

250

250

250

500

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

38 SACCON Renzo Falegname 2000 274 274 274 274 548 43 PEGGION Giovanni Commercio ingrosso macchine per

falegnameria e vernici 8700 818 818 818 818 1636

44

LAMAP di Peron e Simonato

Lavorazione materiale metallo plastico

1872

300

240

240

240

540

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

45

MARTIGNON Emanuele

Elettricista

2000

340

180

180

180

520

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

46 F.lli PAGINI Renzo,

Francesco e Walter S.n.c.

Produzione di scope

5300

672

1000

1000

1000

1665

Previsione superata da SUAP "Pagini F.lli"

48 FRANCESCHI Enzo Caseificio 1140 365 365 180 180 545 49 CARRARO Eugenio Idraulico 1500 102 102 102 102 204 50 DALLA RIVA Egidio Fabbro 800 90 90 82 82 172 51 BENETTI Armando Fabbro 5600 800 800 600 600 1400

54

AGOSTINI Michele

Commercio accessori di abbigliamento e biancheria intima. Art. per cucito chincaglieria

1500

390

130 130 cambio

d'uso

130

390

55

AGOSTINI Eugenio

Lavori di muratura in genere

1700

281

281

225

225

506

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato E - pag.3

DITTA

TIPO DI LAVORAZIONE

sup. fondiaria di pertinenza

attività

STATO DI FATTO AMPLIAMENTO TOTALE

NOTE E PRESCRIZIONI sup.

coperta esistente

sup. lorda attività

esistente

sup. coperta di

progetto

sup. lorda attività di progetto

sup. coperta totale

mq. mq. mq. mq. mq. mq.

56

MICHELETTO Mara

Commercio alimentari e articoli per la pulizia della casa

1500

263

263

260

260

523

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

57

METAL TREVES di Trevisan Vanda

Carpenteria leggera

1200

128

128

57,5 (al PT e al

P1)

115

186

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

58

VE.BI. S.a.s. del dr. Renzo Bazzolo & C

Fabbricazione mangimi, integratori disinfettanti, dinfestanti, ecc. per uso zootecnico

14300

2400

2335

1200

1200

3600

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

59 ARTIGIANA LAMPADARI

ZARAMELLA

Confezione e produzione lampadari, accessori per bagno e oggetti in metallici non preziosi

1600

430

325

135

270

565

60 RUFFATO Leonzio Industria edilizia in genere 3200 756 756 750 750 1506 64 FAVERO Pietro Falegname 1500 430 430 412 (su 2 piani) 412 636 65 TIPOLITO GEMMA di

Pavin Gemma Tipolitografia 2500 320 320 320 320 640

66

CREAZIONI ZEUDY S.n.c. di Bertizzolo Ranzato Maria & C.

Confezione pupazzi

5400

830

550

500

500

1330

67 O.M.G.B. S.d.f. di Giora Giampietro & C.

Carpenteria metallica 5000 1160 1160 1160 1160 2320

68

MARTIGNON Sergio

Pulitore metalli

2200

600

376

350

350

950

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

69

COMACCHIO Fulvio

Falegname e edilizia in genere

2300

600

600

350

350

950

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

70

COMACCHIO Renzo

Falegnameria e lucidatura

3900

500

500

500

500

1000

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

71 FRANCESCHI Luciano Commercio al minuto latticini, prodotti caseari e alimentari

1420 280 280 110 110 390

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato E - pag.4

DITTA

TIPO DI LAVORAZIONE

sup. fondiaria di pertinenza

attività

STATO DI FATTO AMPLIAMENTO TOTALE

NOTE E PRESCRIZIONI sup.

coperta esistente

sup. lorda attività

esistente

sup. coperta di

progetto

sup. lorda attività di progetto

sup. coperta totale

mq. mq. mq. mq. mq. mq.

72

F.lli MONTAGNI S.r.l.

Lavorazione e commercio steli di saggina e fibre vegetali e sintetiche

3000

480

480

480

480

960

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

74 2C di Carniato Raffaele ed Angelo

Pulitura e montaggio lampadari 1160 118 118 118 118 236 75 GESUATO Sergio Marmista pavimentatore 565 43 43 43 43 86 76 RAGAZZO S.n.c. di

Ragazzo Angelo & C. Esecuzione di opere stradali, scavi e movimento terra

5540 570 570 570 570 1140 La scheda comprende due distinti ambiti di pertinenza

77

PANIZZON Elio

Impresa edile

1650

300

180

180

180

480

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’attività n° 77 potrà ampliarsi di mq. 119 sup. esistente prima dell’ampliamento ai sensi della L.R. n° 1/1972, così come appurato presso l’ufficio tecnico comunale.

78 SILVESTRI Fedro e SILVESTRI Camillo

Commercio ambulante confezioni abbigliamento

6170 600 316 300 300 900 79 PERIN F.lli S.n.C. Impresa Edile 4620 490 490 270 270 760

81 F.lli PAGINI Renzo,

Francesco e Walter S.n.c.

Produzione di scope

21000

3220

3220

3220

3220

6440

Previsione superata da SUAP "Pagini Francesco e Valter"

82 RETTORE RENATO Carrozzeria, riparazione 4981 1140 1120 1044 1044 2184

84 PENAZZATO VITTORIO s.n.c.

Commercio al minuto di casalinghi, biciclette, motocicli, giocatoli, colori ecc

960

320

404

25

141

345

85

COLORIFICIO "M" S.EUFEMIA dei F.lli VECCHIATO s.n.c.

Produzione di prodotti murari e posa in opera degli stessi materiali prodotti

5990

1792

1792

1040

1040

2832

86 CONFEZIONI GLORIA di Pinton Gloria

Laboratorio confezioni 1105 97 106 90 90 187

87 FAVARO S.r.l. Produzione commerciale nel settore dell'abbigliamento

2720 228 132 132 132 360

88 G. EMME S.r.l. Ristorante - pizzeria 'Antico focolare' 2000 182 182 172 172 354 89 FASSINA Rino Edilizia in genere 2992 628 563 185 372 813

90 MACELLO GARZARO di

GARZARO Lino & C. s.n.c.

Macello

8739

1381

1381

25 596 (546 da

ristrutturare)

1406

91 BUGIN MARIO Officina meccanica 1252 241 241 240 240 481 92 GATTO Raffaello Fabbricazione scope 1700 602 557 Ristrutturazione 226,5 602

93 LED & C.O. Srl - BARISON

Sergio e Mario

Produzione mobili

3520

1000

1000

600

600

1600

95 GIACOMETTI Adelino Commercio ambulante di acessori per abbigliamento e biancheria

2550 710 580 830 710

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato E - pag.5

DITTA

TIPO DI LAVORAZIONE

sup. fondiaria di pertinenza

attività

STATO DI FATTO AMPLIAMENTO TOTALE

NOTE E PRESCRIZIONI sup.

coperta esistente

sup. lorda attività

esistente

sup. coperta di

progetto

sup. lorda attività di progetto

sup. coperta totale

mq. mq. mq. mq. mq. mq.

96 NOVELLO Danilo Lavori agricoli con mezzi maccanici per conto di terzi

1160 119 119 119 119 238 17* TONAZZO Gilberto Bar - Trattoria - Negozio alimentari 1500 650 510 1010 650

18*

S.L. DI SILVESTRI Luciano & C. s.n.c.

Vendita e deposito di minuteria metallica, grigliati, lamiera, ecc.

2180

204

204

168

168

372

(DGR 24.7.91 n° 4195) L’ampliamento è subordinato alla ristrutturazione di tutti i volumi della ditta, al fine di demolire i manufatti fatiscenti o realizzati con materiali precari e di garantire un intervento che si integri con l’esistente nel rispetto delle tipologie, delle altezze, degli allineamenti, dei materiali e dei colori.

19* CA.BO. s.n.c. di

Bragagnolo Olindo & C. Costruz. stampi, stampaggio, tornitura costruzione macchinari industriali

1590

250

250

250

250

500

20*

O.M.S. di SCANTAMBURLO A. e C. s.n.c.

costruzione carpenteria metallica, stampaggio e lavori affini

6430

680

680

680

680

1360

22* BORGOLOTTO Lucia Produzione in proprio per conto di terzi di manici in legno

3700 716 625 300 300 1016 23* CAGNIN Mario Falegname 6533 1157 939 780 780 1937

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato F - pag. 1

SCHEDE DI PROGETTO AI SENSI DELL’ART. 30 L.R. 61/85

Per tutte le schede approvate, in sede di rilascio della CE dovrà essere convenzionato l’uso pubblico delle aree a servizi che non dovranno essere inferiori al 10% della superficie del lotto di pertinenza dell’attività.

DITTA

ATTTIVITA'

TIPO ATTIVITA’ STATO DI FATTO

PROGETTO AMPLIAMENTO

NOTE E PRESCRIZIONI

2

MERLO SCAVI S.N.C. SCAVI OPERE STRADALI OPERE EDILI

ARTIGIANALE

SC mq 715

mq 765

Previsione superata da SUAP "Merlo srl"

3

PUNTO MODA E ARREDO GALLO BRUNO DI GALLO GIOVANNA E C. S.N.C.

ARREDO CASA E ABBIGLIAMENTO

COMMERCIALE

SC mq 205

mq 170

4

GALLO S.N.C. DI GALLO RODOLFO E STEFANO

LAVORAZIONE ARTIGIANALE ALLUMINIO E FERRO

ARTIGIANALE

SC mq 976

mq 200

(D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento è ammissibile solo in zona E3 ed in adiacenza del fabbricato esistente. Il progetto dovrà prevedere una puntuale sistemazione dell’area scoperta che non dovrà essere impermeabilizzata; l’eventuale recinzione potrà essere in rete metallica con addossata una siepe sempreverde.

6

R.G.L. S.N.C. DEI F.LLI ROCCO

COSTRUZIONE, MANUTENZIONE, RIPARAZIONE IMPIANTI IDRO - TERMO - SANITARI

ARTIGIANALE

SC mq 514

mq 514

(D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento è ammissibile solo in zona E3 ed in adiacenza del fabbricato esistente.

7 BORDIN EMANUELE DI BORDIN GIOVANNI E F.LLI S.N.C.

COMMERCIO AL MINUTO ABBIGLIAMENTO, FILATI

COMMERCIALE

SC mq 475

mq 126

8

FASSINA ARMANDO DI FASSINA ALBERTO & C. S.N.C.

COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL MINUTO DI MATERIALE DA COSTRUZIONE

COMMERCIALE

SC mq 1320

mq 1100

9

FAVARO S.R.L.

COMMERCIO ABBIGLIAMENTO E TESSILE

COMMERCIALE

SC mq 1000

1) mq 240 produttivi

1) ACCOLTA (D.G.R. 9.2.01 n° 276)

2)mq 150 residenziali

2)RESPINTA, contrasta con l’art. 30 LR 61/85 (D.G.R. 9.2.01 n° 276)

10

GALDIOLO GIACOMO S.A.S. DI GALDIOLO GIUSEPPE & C.

COMMERCIO AL MINUTO GENERI VARI, ELETTRODOMESTICI, MOBILI, ECC.

COMMERCIALE

SC mq 271

mq 137

11

MARCON FRANCESCO - ZETA CAR S.N.C. DI MARCON FRANCESCO & C.

OFFICINA MECCANICA

1) ARTIGIANALE SC mq 634

1) mq 221

2) COMMERCIALE

2) cambio destinazione in commerciale mq 120

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato F - pag. 2

DITTA

ATTTIVITA'

TIPO ATTIVITA’ STATO DI FATTO

PROGETTO AMPLIAMENTO

NOTE E PRESCRIZIONI

13

F.LLI BRAGAGNOLO S.N.C. DIPINTURA, VERNICIATURA, IMPRESA COSTRUZIONI

ARTIGIANALE

SC mq 500

mq 500

14

GALLO INTECH S.R.L.

ASSEMBLAGGIO PRODOTTI PER L'INFORMATICA

ARTIGIANALE

SC mq 395

1) mq 240 1) ACCOLTA (D.G.R. 9.2.01 n° 276) - Previsione superata da SUAP "Platinum LLC"

2) mq 600 residenziali

2)RESPINTA: non è ammissibile la residenza. (D.G.R. 9.2.01 n° 276) - Previsione superata da SUAP "Platinum LLC"

15

VECCHIATO ANNABELLA E SILVESTRI MORINO

COMMERCIO AMBULANTE DI ABBIGLIAMENTO E MERCERIA

COMMERCIALE AMBULANTE

SC mq 252

1) mq 168 1) ACCOLTA (D.G.R. 9.2.01 n° 276) 2) mq 100 residenziali

2)RESPINTA: non è ammissibile la residenza. (D.G.R. 9.2.01 n° 276)

19 CI.M.P.A. S.A.S. DI GALLO ADRIANO E C.

COMMERCIO PRODOTTI PER L'AGRICOLTURA

COMMERCIALE

SC mq 360

mq 360

20 SORATO A. S.N.C. DI SORATO ANTONINO E FIGLI

PANIFICIO

ARTIGIANALE

SC mq 750

mq 200 (D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento consentito è pari al 100% della SC produttiva esistente (210 mq)

23

VEDOVATO LUCIANO

LATTONERIA

ARTIGIANALE

SC mq 215

1) mq 215

(D.G.R. 9.2.01 n° 276) Per il rispetto dell’art. 41 del PTRC l’ampliamento ammissibile max è di mq 36 in ZTO C1 ed in adiacenza al fabbricato esistente.

24

VEDOVATO TIZIANO

LATTONERIA

ARTIGIANALE

SC mq 137

1) mq 135

(D.G.R. 9.2.01 n° 276) Per il rispetto dell’art. 41 del PTRC l’ampliamento ammissibile max è di mq 114 in ZTO C1, in adiacenza al fabbricato esistente e nel rispetto del D.M 1444/68.

25

RETTORE RAG. BRUNO S.R.L.. COMMERCIO DI CEREALI, MANGIMI, ECC.

COMMERCIALE

SC mq 530

mq 170

26

ZIERI ARDINGO

DIPINTORE EDILE

ARTIGIANALE

SC mq 198

mq 142

(D.G.R. 9.2.01 n° 276) Per il rispetto dell’art. 41 del PTRC la SC max ammissibile è di mq 251; pertanto è approvabile un ampliamento di mq 53.

27

MAGLIFICIO BERTAN MARA

PRODUZIONE MAGLIERIA

ARTIGIANALE

SC mq 920 mq 350 (con spaccio vendita)

28

F.LLI TOLOMIO s.n.c.

SCAVI E MOVIMENTO TERRA

ARTIGIANALE

SC mq 821

mq 817 (D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento non deve sopravanzare verso la zona E2

30 ITALSCAVI S.N.C. DI DE GASPARI PIER LUIGI & C.

MOVIMENTO TERRA SCAVI IN GENERE

ARTIGIANALE

SC mq 83

mq 82

31 PERON ALFONSO S.N.C. DI PERON ALBERTO & C..

FALEGNAMERIA

ARTIGIANALE

SC mq 1920

mq 1000 (D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento deve essere realizzato in ZTO E3 ed in aderenza ai fabbricati produttivi esistenti

32

POZZI VANNA INGROSSO DOLCIUMI S.N.C. DI GIACOMETTI RENZO & C.

COMMERCIO ALL'INGROSSO DOLCIUMI ED AFFINI

COMMERCIALE

SC mq 1615

mq 1600

(D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento deve essere realizzato in aderenza al fabbricato esistente

33

AGRICOLA CARRARO S.R.L. COMMERCIO DI BENI E PRODOTTI PER L'AGRICOLTURA

COMMERCIALE

SC mq 2100

mq 960 (D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento deve essere realizzato in aderenza al fabbricato esistente

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato F - pag. 3

DITTA

ATTTIVITA'

TIPO ATTIVITA’ STATO DI FATTO

PROGETTO AMPLIAMENTO

NOTE E PRESCRIZIONI

36 GALLO MECCANICA S.N.C. DI GALLO GALDINO E C.

FABBRO

ARTIGIANALE

SC mq 1274

mq 1274 (D.G.R. 9.2.01 n° 276) E’ ammissibile la sola parte di ampliamento che ricade in zona E3

38

DE GASPARI S.R.L.

COMMERCIO PRODOTTI EDILIZIA

COMMERCIALE

SC mq 2224

mq 2562

(D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento, in aderenza al fabbricato esistente, deve essere realizzato in zona E3 con SC max pari al 100% della SC produttiva esistente.

41 STRAP DI PAVAN MARINA & C. s.n.c.

GIOCATTOLI IN PELUCHE

ARTIGIANALE

SC mq 223

mq 223

43

FAVARO RENZO ASSEMBLAGGIO MINUTERIE DI METALLO E PLASTICA

ARTIGIANALE

SC mq 129

mq 129

44 M.C. SALOTTI DI MARANGONI FERRUCCIO

FABBRICAZIONE E VENDITA SALOTTI

ARTIGIANALE

SC mq 156

mq 156 (D.G.R. 9.2.01 n° 276) L’ampliamento artigianale deve essere realizzato in aderenza del fabbricato esistente

45

Minotto massimo

RISTORAZIONE

SC mq 1052,88

SC mq 1052,88

(D.G.R. 07.11.06 n° 3453) - Dovrà essere mantenuta l’attuale attività di ristorazione, quale attività principale esistente. - Per quanto concerne il tipo di attività svolta nell’ambito del “ricettivo”, si ritengono ammissibili le destinazioni d’uso appartenenti a questa categoria, purchè nel rispetto della L.R. n. 15/2004; tuttavia, la nuova superficie complessivamente destinata ad uso turistico - Alberghiero dovrà essere ricavata esclusivamente all’interno delle superfici / volume esistente; sono conseguentemente stralciati gli ampliamenti di nuove superfici / volumi previsti - L’intervento dovrà essere convenzionato, secondo lo schema approvato dal comune.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato G – pag. 1

NORME DI ATTUAZIONE PER LE ATTIVITA’ IN ZONA IMPROPRIA AI SENSI DELLA L.R. N° 11/87

indice

ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE ..............................................................................................2

ART. 2 - VARIANTE AL VIGENTE PIANO REGOLATORE GENERALE ........................................2

ART. 3 - INTERVENTI AMMESSI .....................................................................................................2

ART. 4 - MODALITÀ DEGLI INTERVENTI .......................................................................................3

ART. 5 - ATTO UNILATERALE D'OBBLIGO ....................................................................................4

ART. 6 - NORME PER L'EDIFICAZIONE: ........................................................................................4

ART. 7 - ALIENAZIONE DEI FABBRICATI .......................................................................................4

ART. 8 - RECINZIONI .......................................................................................................................4

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato G – pag. 2

ART. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE

La presente variante si applica a quelle attività industriali, artigianali e commerciali presenti ed operanti

nel Comune di Borgoricco alla data del 1° ottobre 1983, considerate ammissibili ai sensi della

L.R. 11/1987 e localizzate nelle tavole della serie 13.1 e 13.3. Tali attività sono elencate nella tabella

allegata sub. E”

Le presenti norme modificano ed integrano le Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. del Comune

di Borgoricco esclusivamente per gli edifici oggetto della presente Variante. Restano altresì invariate

le altre previsioni di P.R.G., il regolamento edilizio e quanto altro connesso a normative comunali,

provinciali e/o regionali.

ART. 2 - VARIANTE AL VIGENTE PIANO REGOLATORE GENERALE

Le attività individuate e perimetrale nelle tavole della serie 13.1 e 13.3, vengono classificate come

attività economiche di tipo industriale, artigianale, commerciale, da confermare".

A queste nuove zone si applicano le norme di cui ai seguenti artt. 3 e 4, con le prescrizioni grafiche

normative contenute nelle singole schede di intervento allegate.

Per le attività economiche oggetto della presente Variante ubicate in una Z.T.O. già prevista dal

vigente P.R.G., valgono le presenti norme, se in contrasto con quelle del P.R.G. vigente e, comunque,

tra le due norme, vale quella più favorevole.

ART. 3 - INTERVENTI AMMESSI

Per le attività individuate con apposita grafia nelle tavole della serie 13.1 e 13.3 di Variante al Piano

Regolatore Generale, sono ammessi gli interventi specificati nelle schede delle singole attività alla

voce “ampliamento ammissibile” secondo le prescrizioni grafiche dettagliate nella tavola alla scala

1:500, allegata a ciascuna scheda.

Non sono mai ammessi ampliamenti della superficie adibita ad attività superiori al 100% di quella

attuale.

Le quote di ampliamento della superficie adibita ad attività sono state definite, caso per caso, in

funzione sia delle esigenze avanzate che della situazione oggettiva dell’ azienda.

Gli ampliamenti ammessi debbono sempre rientrare nel limite massimo del 60% del rapporto di

copertura totale del lotto di pertinenza.

Debbono essere sempre garantite le superfici a parcheggio e a verde, nella misura minima del 10%

della superficie del lotto interessato.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato G – pag. 3

ART. 4 - MODALITÀ DEGLI INTERVENTI

Gli ampliamenti, di cui all'art. 3, sono concessi, per comprovate necessità di ordine economico,

tecnologico ed occupazionale.

Ai fini della concessione dovranno essere prodotte dettagliate analisi relativamente a:

a) mercato attuale e prospettive di sviluppo;

b) organizzazione tecnologica attuale e futura;

c) piano finanziario e piano assunzioni;

d) igiene ambientale e sicurezza nel lavoro;

Gli interventi ammessi debbono essere realizzati nel rispetto delle prescrizioni grafiche contenute nei

grafici a scala 1:500 allegati alle singole schede di intervento.

In sede di progetto esecutivo sono ammissibili minimi spostamenti operativi comunque in armonia con

le previsioni riportate nelle schede.

L'ampliamento della superficie adibita ad attività può avvenire anche su più piani.

Indipendentemente dalle indicazioni del precedente art. 3 l'esistenza o l'adeguatezza degli impianti

antinquinamento, dovrà essere verificata puntualmente in sede di concessione edilizia.

Le operazioni di urbanizzazione non espressamente previste o richieste, nonché le relative modalità

esecutive, le garanzie ed i controlli saranno inseriti nell'atto d’obbligo allegate alla concessione edilizia

per gli ampliamenti concessi.

Laddove prescritto, gli adempienti dovranno uniformarsi, per caratteristiche tipologiche e formali, a

quelle del fabbricato preesistente. Qualora siano previsti interventi di ristrutturazione degli edifici

esistenti, tali interventi debbono essere realizzati uniformando le caratteristiche tipologiche e formali di

tutti gli edifici.

Tutte le attività che provocano rumore dovranno predisporre un adeguato filtro acustico, sia per le

parti esistenti che per quelle in ampliamento, verso le residenze limitrofe.

Inoltre, l’ampliamento dovrà essere realizzato nel rispetto:

- della legge 10.5.1976, n. 319, per la tutela dall’ inquinamento dell’acqua.

- dalla legge 13.7.1966, n. 615, per la tutela dell’ inquinamento dell'aria;

- dei regolamenti delle precedenti leggi, delle loro modifiche ed integrazioni;

- dei regolamenti comunali di igiene e di polizia urbana.

I nuovi accessi agli ampliamenti delle attività dovranno essere arretrati dal ciglio asfalto di almeno ml.

5.00.

Salvo indicazioni contrarie, contenute ed esplicitate nelle singole schede di intervento, tutti gli

ampliamenti debbono essere realizzati in continuità agli edifici preesistenti.

I lavori di ampliamento previsti debbono essere iniziati entro diciotto mesi dall'entrata in vigore della

presente Variante, fatte salve eventuali motivate proroghe concesse dall’ Amministrazione Comunale.

Trascorso infruttuosamente tale periodo, sono ammissibili solo interventi di ristrutturazione edilizia.

I lavori di ampliamento debbono essere conclusi entro quattro anni dalla data del loro inizio.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato G – pag. 4

ART. 5 - ATTO UNILATERALE D'OBBLIGO

Il rilascio della concessione per l’ampliamento è subordinato:

a) alla stipula di un atto unilaterale d’obbligo con cui si stabiliscono in particolare i tempi, le

modalità e le garanzie per il rispetto degli adempimenti previsti dalle presenti norme;

b) Pagamento degli oneri concessori.

ART. 6 - NORME PER L'EDIFICAZIONE:

a) caratteri dell'edificazione: - conseguente alle preesistenze limitrofe

b) altezze: - non superiori a ml. 7.50

c) distanze dai confini: - ml. 5.00;

d) distanze dalle strade: - D.I. 01.04.1968 n. 1404 - D.I. 02.04.1968 n. 1444;

e) distanze tra i fabbricati: - ml. 10.00;

f) verde e Parcheggi: 1) per gli insediamenti industriali ed artigianali, il 10% della superficie del fondo su cui insiste l’edificio o il

25% della superficie coperta;

2) per gli edifici commerciali la superficie lorda di pavimento

per parcheggi è pari al 100% della superficie lorda sia dell’

ampliamento che dell’esistente;

ART. 7 - ALIENAZIONE DEI FABBRICATI

I fabbricati soggetti ad ampliamento in virtù della presente legge, non potranno essere ceduti, frazionati

e/o affittati prima di cinque anni dalla data del certificato di agibilità.

E’ in ogni caso ammessa la presenza di più ditte nello stesso immobile purché strettamente connesse

funzionalmente e/o societariamente.

ART. 8 - RECINZIONI

Le recinzioni delle aree con attività produttiva siti in zone diverse dalle zone produttive dovranno avere

zoccolatura in c.a. non superiore ai cm. 50 con soprastante rete o ringhiera metallica con altezza di

cm. 150 per complessivi ml. 2.00. Nel perimetro delle stesso dovranno essere poste a dimora

essenze locali. Sul fronte opposto a quello della strada può essere costruita una recinzione in

muratura piena con altezza fino a ml. 2.00.

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato H - pag.1

Sportello unico attività produttive

N° DENOMINAZIONE APPROVAZIONE

1 Enofrigo DCC N° 34 del 25/06/07 2 NE.CE. Spa DCC N° 35 del 25/06/07 3 NE.CE. Verniciature DCC N° 36 del 25/06/07 4 Pagini F.lli DCC N° 47 del 27/09/07 5 Pagini Francesco e Valter DCC N° 48 del 27/09/07 6 Dolce Geolato DCC N° 32 del 25/06/07 7 Platinu LLC DCC N°33 del 25/06/07 8 Merlo srl DCC N° 48 del 27/09/07

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NORME TECNICHE OPERATIVE COMUNE DI BORGORICCO

Allegato I - pag. 1

REPERTORIO LOTTI LIBERI

TIPO DI LOTTO

LIBERO

LOTTO LIBERO

ATO

VOLUME LORDO

(mc)

ZTO

PRESCRIZIONI

A 1 800 C1.4-1

A

2

2400

C1.4-3 Attuazione nel rispetto delle previsioni del PUA "Borgo del Sole" e del PIRUEA "Straelle"

A 3 800 C1.4-6 DCC n° 58 del 08-11-2007

A

4

2400

C1.4-7

Intervento soggetto a permesso di costruire convenzionato ai sensi dell' art. 28 bis del DPR 380/2001

A 5 800 C1.4-9 A 6 800 C1.4-13 A 7 800 C1.4-16 A 8 800 C1.4-16 A 9 800 C1.4-22

A

10

800

C1.4-20

Intervento soggetto a permesso di costruire convenzionato ai sensi dell' art. 28 bis del DPR 380/2001 e ad intervento urbanistico unitario per la cessione della porzione di zona a servizi FS-25

A

11

800

C1.4-20

Intervento soggetto a permesso di costruire convenzionato ai sensi dell' art. 28 bis del DPR 380/2001 e ad intervento urbanistico unitario per la cessione della porzione di zona a servizi FS-25

A

12

800

C1.4-20

Intervento soggetto a permesso di costruire convenzionato ai sensi dell' art. 28 bis del DPR 380/2001 e ad intervento urbanistico unitario per la cessione della porzione di zona a servizi FS-25

A 13 800 C1.4-25 A 14 800 C1.4-29 A 15 800 C1.4-29 A 16 800 C1.4-30 A 17 800 C1.4-31 A 18 800 C1.4-35 A 19 800 C1.4-47 A 20 800 C1.4-50 A 21 800 C1.4-58 A 22 800 C1.4-76 A 23 800 C1.4-77 A 24 800 C1.4-78 A 25 800 C1.4-78 A 26 800 C1.4-76 A 27 800 C1.4-79 A 28 800 C1.4-81 A 29 800 C1.4-82 A 30 800 C1.4-83

A

31

500

C1.4-88 E' ammessa l'edificazione per stralci funzionali con ripartizione proporzionale della volumetria

A 32 800 C1.4-78 A 33 800 C1.4-30 T 1 800 C1.4-8 T 2 800 C1.4-37 T 3 800 C1.4-38 T 4 800 C1.4-11