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COMUNE DI GROSSETO SETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione Urbanistica VARIANTE AL R.U.C. PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSE COMUNE CON FINALITA' SOCIALI, ASSISTENZIALI, SANITARIE (CASA DI RIPOSO / RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA TR_03A “MISERICORDIA” LRT 65/2014 RELAZIONE ILLUSTRATIVA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' A VAS PROGETTISTI Arch. Marco De Bianchi ASPETTI DELLA VALUTAZIONE Arch. Elena Fredianelli RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Elisabetta Frati GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Spartaco Betti ASSISTENZA AMMINISTRATIVA Dott. Letizia Corso Dott. Marta Baici pagina 1 di 26

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COMUNE DI GROSSETOSETTORE GESTIONE DEL TERRITORIO

Servizio Pianificazione Urbanistica

VARIANTE AL R.U.C.

PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSECOMUNE CON FINALITA' SOCIALI, ASSISTENZIALI, SANITARIE

(CASA DI RIPOSO / RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA

TR_03A “MISERICORDIA”

LRT 65/2014

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' A VAS

PROGETTISTI

Arch. Marco De Bianchi

ASPETTI DELLA VALUTAZIONE

Arch. Elena Fredianelli

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Dott. Elisabetta Frati

GARANTE DELLA COMUNICAZIONE

Spartaco Betti

ASSISTENZA AMMINISTRATIVA

Dott. Letizia Corso

Dott. Marta Baici

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APRILE 2016Indice generale

CONTENUTI GENERALI DELLA VARIANTE.................................................................................3

OBIETTIVI DELLA VARIANTE........................................................................................................4

QUADRO CONOSCITIVO...............................................................................................................6

INQUADRAMENTO CATASTALE................................................................................................6

PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE.......................................................................................8

IL PIANO STRUTTURALE...........................................................................................................9

IL REGOLAMENTO URBANISTICO .........................................................................................10

IL SISTEMA DEI VINCOLI.........................................................................................................11

Il rischio archeologico individuato dal Regolamento Urbanistico................................................11

Aspetti geologici ed idraulici.......................................................................................................12

La direttiva alluvioni....................................................................................................................16

IL PIANO COMUNALE DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA.......................................................16

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VAS.................................................................................18

Riferimenti normativi nazionali e regionali..................................................................................19

Riferimenti metodologici...........................................................................................................20

Procedura per la verifica di assoggettabilità - Art. 22 della L.R. 10/2010 e smi..........................20

I soggetti competenti in materia ambientale SCA.......................................................................20

Contenuti e obiettivi della variante..............................................................................................21

Verifica di coerenza con gli strumenti della pianificazione sovraordinata ...................................22

I criteri dell'Allegato 1 alla LRT 10/2010.....................................................................................23

Considerazioni finali ..................................................................................................................24

ALLEGATI.....................................................................................................................................26

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CONTENUTI GENERALI DELLA VARIANTE

La presente variante riguarda la modifica della scheda normativa TR_03A “Misericordia”. Si tratta

di un'area localizzata nei pressi di Via Lago di Varano della superficie territoriale di mq 3.752, già

destinata dal RU vigente a servizi sanitari, sulla quale l'Arciconfraternita della Misericordia di

Grosseto ha richiesto di poter realizzare una casa di riposo per anziani.

Si tratta di una struttura che verrà realizzata ai sensi della L.R.T. 41/2005 e che auspica

l'accreditamento al Sistema sanitario nazionale; la struttura deve pertanto possedere determinati

requisiti di qualità con riferimento al DPGR 15R/2008 e concordare con l'Azienda sanitaria le

prestazioni da mettere a disposizione ai fini dell'ottenimento di tale accredito e il conseguimento

dello status di soggetto idoneo ad operare per conto del Servizio sanitario nazionale.

La scheda normativa vigente, benché già preveda la realizzazione di un complesso destinato a

direzionale di servizio per struttura sanitaria, prescrive puntualmente la ripartizione della superficie

utile lorda complessiva massima pari a mq 2.950 nel seguente elenco di funzioni:

uffici direzionali mq 500;

deposito automezzi mq 1.200;

poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;

punto di ristoro mq 300;

foresteria per volontari mq 250.

Si rende pertanto necessario svincolarsi dalla rigidità della scheda normativa, per distribuire la Sul

massima secondo i requisiti di qualità previsti dalla legge regionale e le prestazioni concordate con

l'Azienda sanitaria, ai fini dell'accreditamento istituzionale per struttura privata sanitaria

residenziale.

La scheda normativa vigente prevede inoltre la cessione al comune di una superficie pari a mq

1.876 e che vengano individuate nell'area le dotazioni pubbliche di verde e parcheggi in funzione

delle destinazioni d’uso previste; inoltre la scheda prevede una ulteriore superficie a cessione di

mq 5.803 (fuori comparto) già parzialmente interessata da una viabilità.

A tale riguardo si rileva che, la struttura sanitaria di cui trattasi costituisce una attrezzatura di

interesse comune ai sensi dell'art. 3 lett. b) del D.M. 1444/68; pertanto rispetto alla quantificazione

ed al soddisfacimento degli standard, il progetto offre, a fronte di una mancata realizzazione di

aree da destinare a parcheggio e a verde pubblico, un incremento della quota di servizi pubblici di

di interesse comune per la città.

La presente variante propone quindi la conversione della scheda normativa TR_03A in TRs_20A

ove la lettera “s” sta appunto per “standard” e sancisce il riconoscimento della funzione sociale e

dell'interesse pubblico dell'opera in progetto.

La scheda normativa verrà modificata rielaborando le sue finalità in base allo specifico obiettivo di

realizzare una casa di riposo, eliminando la ripartizione della S.u.l. massima prevista in progetto,

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riducendo le aree a cessione a mq 5.803, esterne al comparto edificatorio di cui all'osservazione al

RU n. 812 a suo tempo accolta.

Da un punto di vista procedurale, la presente variante, per i suoi contenuti, si configura come una

variante semplificata di cui all'art. 30, comma 2 della LRT 65/14, in quanto ha per oggetto

previsioni interne al perimetro del territorio urbanizzato e non comporta modifiche al Piano

Strutturale; non comporta inoltre modifiche al perimetro dell'intervento né alla sul massima

prevista. Nell'elaborato grafico PR03 del RU sarà aggiornata l'etichetta relativa alla TR_03A in

TRs_20A e sarà eliminato il tratteggio relativo all'area fondiaria e all'area a cessione che

caratterizza le “TR”; l'area sarà invece campita con il colore convenzionale proprio delle aree per

Attrezzature di Interesse Collettivo - Servizi Sanitari “AICs”

Nella scheda normativa, inoltre, si procederà con la correzione di un errore materiale nella parte

della valutazione del rischio archeologico.

OBIETTIVI DELLA VARIANTE

L'obiettivo perseguito con la presente variante è consentire la realizzazione di una casa di riposo

per anziani al fine di dare risposta ad una richiesta sempre più forte nella società contemporanea,

ove i nuclei familiari, assorbiti dal lavoro e dai frenetici ritmi di vita, non riescono a far fronte alla

cura dell'anziano.

In particolare la variante è finalizzata a:

realizzare una struttura rispondente alle esigenze sociali di una fascia di popolazione che è

numericamente in continuo aumento; e dotata di modelli organizzativi adeguati e diversificati

capaci di dare risposte efficaci, tempestive e specializzate ai bisogni delle persone fragili;

fornire alle persone anziane o affette da patologie invalidanti, di ambo i sessi, autosufficienti,

parzialmente o del tutto non autosufficienti, prestazioni di assistenza sociale e socio sanitaria

nel rispetto degli standards strutturali ed organizzativo-funzionali, stabiliti dalla normativa

vigente per le strutture e i servizi deputati a fornire tali prestazioni, assicurando agli stessi le

migliori condizioni di benessere, tenendo conto delle condizioni ed esigenze fisiche, psichiche

e sociali di ciascuno, favorendo nel pieno rispetto della personalità e libertà individuali, le

relazioni degli assistiti tra loro, con l’ambiente esterno e quello di provenienza:

creare un punto di ritrovo aperto al quartiere per favorire l’aggregazione ed i rapporti sociali;

condividere servizi e sinergie con il volontariato, in particolare con quello della Misericordia

stessa che è ben organizzata con i servizi di trasporto, i servizi medici e di assistenza;

garantire la qualità del soggiorno e dei servizi mediante l’accreditamento regionale;

attivare una sinergia sanitaria con il Comune di Grosseto, in forza della vicinanza con

l’Ospedale della Misericordia e delle infrastrutture comunali, come la casa di riposo di via

Ferrucci e la limitrofa struttura residenziale per la terza età “Residenza il Giardino”;

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incrementare il numero di strutture sanitarie a favore della terza età delle quali la città di

Grosseto risulta carente, garantendo ai familiari la possibilità di visita frequente senza il disagio

di affrontare viaggi verso le località dotate di tali strutture;

contribuire alla ripresa economica incentivando l’attività edilizia andando incontro alle iniziative

imprenditoriali presentate;

superare il degrado urbano, riqualificando un'area di margine con particolare attenzione

all'inserimento nel contesto della nuova edificazione indirizzata verso l’efficientamento ed il

risparmio energetico;

promuovere lo sviluppo urbanistico compatibile e sostenibile con le risorse del territorio, nel

rispetto dei principi sanciti dalla legge urbanistica regionale;

favorire la socialità urbana dell'anziano attraverso pratiche sulla qualità della vita, ed il rapporto

uomo - ambiente - natura;

assicurare agli anziani, in stretta collaborazione con la famiglia e con il territorio, una serie di

servizi che consentano alla persona di realizzare la miglior qualità di vita possibile in relazione

alle proprie condizioni psico-fisico-sociali;

fornire una risposta ai bisogni assistenziali delle famiglie;

creare nuovi posti di lavoro nei settori sanitario, tecnico manutentivo, e terziario connesso alle

esigenze della casa di riposo;

incentivare la saturazione delle aree libere all’interno dei centri abitati e promuovere la

ricomposizione dei tessuti.

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QUADRO CONOSCITIVO

INQUADRAMENTO CATASTALE

L'area oggetto di variante è catastalmente individuata al NCT Foglio n. 73 p.lla n. 1335

Foglio Particella Ditta

73 1335 VENERABILE ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI GROSSETO

73 1913 PALLINI CARLA 27/02/1953 GROSSETO (GR) PALLINI ALESSANDRA 26/05/1947 GROSSETO (GR) ORTONA GIULIO 07/05/1983 BAGNO A RIPOLI (FI) ORTONA NICOLA 23/09/1987 BAGNO A RIPOLI (FI) NICCOLI LUCIA 12/05/1924 GENOVA (GE)

Estratto Tav. PR_06 con sovrapposizione catastale

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Per la particella n.1913 sono in corso le procedure di acquisizione da parte dellaArciconfraternita della Misericordia come risulta dalla nota n. 30446 del 10/03/2017 a firmadella Sig.ra Carla Pallini con cui la stessa esprime il proprio nulla osta alla presentevariante.

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L'area di cui alla cessione gratuita prevista dalla scheda TR_03A di mq 5803 ècatastalmente individuata al NCT Foglio n. 73 p.lle n. 76, 1342, 1344, 1341

Foglio Particella Ditta

73 76, 1342, 1344, 1341

VENERABILE ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI GROSSETO

PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE

Il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana con valore di piano

Paesaggistico: il Consiglio Regionale, con deliberazione 2 luglio 2014, n. 58, ha adottato

la Variante di implementazione ed integrazione del PIT vigente, con valenza di Piano

Paesaggistico regionale e con Deliberazione n. 37/2015 ha approvato la suddetta

integrazione, non separando la questione paesistica da quella strategica.

La disciplina del PIT è costituita dalle disposizioni riguardanti lo Statuto del Territorio e le

disposizioni riguardanti la Strategia dello sviluppo territoriale.

Nel dettaglio, sono contenuti specifici dello Statuto del territorio:

.a la disciplina relativa alle invarianti strutturali (caratteri idro-geo-morfologici dei bacini

idrografici e dei sistemi morfogenetici; caratteri ecosistemici dei paesaggi; carattere

policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali; caratteri

morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali) ;

.b la disciplina relativa ai 20 Ambiti di paesaggio, mediante i quali risulta in dettaglio

descritta, interpretata ed articolata la Toscana. Il comune di Grosseto è individuato

nell'Ambito n° 18 “Maremma Grossetana”;

.c la disciplina dei Beni paesaggistici;

.d la disciplina degli ulteriori contesti, quelli cioè inseriti nella lista del patrimonio mondiale

universale dell'UNESCO;

.e la disciplina del Sistema idrografico regionale, quale componente strutturale di

primaria importanza e risorsa strategica dello sviluppo sostenibile, comprendente

obbiettivi, direttive e prescrizioni facenti diretto riferimento alla LR n° 21/2012

“Disposizioni urgenti in materia di difesa del rischio idraulico e tutela dei corsi d'acqua”.

La Disciplina d'uso relativa all’ambito di Paesaggio n.18 – Maremma Grossetana

comprende una serie di obiettivi di qualità e direttive.

Nel caso della presente proposta di variante sono stati considerati solo gli obiettivi

specifici, attinenti la tipologia di intervento in argomento, riscontrandone la coerenza

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elevata. In particolar modo, trattandosi di area già pianificata, urbanizzata ed ricompresa

all'interno di un contesto edificato, non produce consumo di nuovo suolo, inoltre, tale

intervento, costituirà un elemento di ricucitura ed allo stesso tempo di filtro tra il centro

abitato ed il verde privato vincolato limitrofo.

PTC – Il piano territoriale di coordinamento provinciale

Il Piano Territoriale di coordinamento della Provincia di Grosseto: è stato approvato

con DCP n. 20 dell'11/06/2010 - "Decisione finale di Valutazione Ambientale Strategica

integrata e approvazione" ed ha acquistato efficacia dalla pubblicazione sul Supplemento

del BURT n. 28 del 14/07/2010.

Il Piano Territoriale di Coordinamento, individua l’area oggetto di intervento

nell’Unità di Paesaggio Pi 2.3 “La Piana della Città”, disciplinata dall’art. 19 delle

Norme ed illustrata nella scheda n. 7. Non vengono definite particolari prescrizioni.

Anche in questo caso si riscontra una elevata coerenza della variante con il PTC in

quanto essendo un’area già pianificata all’interno del centro abitato, non va ad

influire sulla compromissione di nuovo paesaggio rurale, o sulla saturazione degli

assi viari e la proliferazione degli insediamenti sparsi.

IL PIANO STRUTTURALE

Il Piano Strutturale approvato il 08.04.2006 con Deliberazione del Consiglio Comunale n°

43 e s.m.i., ricomprende l'area in esame all'interno dell'UTOE 1 Grosseto. Il PS prevede

prioritariamente il riuso del patrimonio edilizio esistente con possibili interventi di

completamento del tessuto urbano che saranno puntualmente definiti con il Regolamento

Urbanistico. Esso specifica che gli interventi di nuova edificazione, negli ambiti di

completamento, potranno avvenire mediante azioni di ricucitura dell’aggregato urbano nel

rispetto della maglia viaria, degli elementi più qualificanti del tessuto edilizio circostante,

degli assetti vegetazionali, geomorfologici e dei valori visuali. Ogni nuovo insediamento

dovrà integrarsi con il tessuto urbano esistente al fine di perseguire un risultato urbanistico

unitario, con particolare attenzione alle tipologie edilizie e alle caratteristiche

architettoniche degli edifici esistenti, nonché alla densità complessiva degli insediamenti. Il

Piano Strutturale consente il potenziamento e l’ampliamento di tutte le attrezzature

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pubbliche esistenti, rimandando al Regolamento Urbanistico la definizione delle funzioni,

quantità ed esatte localizzazioni al fine di soddisfare le esigenze dei residenti.

La variante normativa di cui trattasi non incide in maniera sostanziale nel RU che già

prevedeva, con la scheda normativa TR_03A, la trasformazione dell'area oggetto di

intervento per la realizzazione di una struttura di servizio sanitaria. Per tale struttura era

già stata verificata la coerenza col Piano Strutturale.

IL REGOLAMENTO URBANISTICO

Attualmente, l'intervento previsto dal RU di cui alla scheda normativa TR_03A - Misericordia,

consiste nella realizzazione di un complesso destinato a direzionale di servizio per struttura

sanitaria, correttamente inserita nel contesto di riferimento.

ANALISI DEI DATI DI BASE

Dati urbanistici

Superficie territoriale mq 3.752Indice di Utilizzazione territoriale %Superficie complessiva costruibile S.U.L. mq 2.950

Superficie di cessione: mq

1876 +5.803

Superficie fondiaria: mqAbitanti insediabili virtuali n.

Altezza massima (Hmax) ml 11,00

La scheda prevede puntualmente la ripartizione della superficie utile lorda complessiva massima

pari a mq 2.950 nel seguente elenco di funzioni:

uffici direzionali mq 500;

deposito automezzi mq 1.200;

poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;

punto di ristoro mq 300;

foresteria per volontari mq 250.

La scheda normativa si attua con intervento diretto con convenzione. La convenzione oltre a

prevedere la cessione delle superfici ricadenti nell’area di trasformazione, dovrà comprendere la

cessione di mq 5.803, esterni al comparto, così come specificati nell’Oss. n. 812.

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Estratto RU vigente Tav. PR_06

IL SISTEMA DEI VINCOLI

L’area corrispondente alla proposta di Variante non è interessata da alcun vincolo di

carattere ambientale e/o paesaggistico.

Per quanto attiene le misure di salvaguardia individuate dal Regolamento Urbanistico,

l’area non risulta interessata da invarianti strutturali.

Si dichiara inoltre che le aree della presente variante non risultano percorse dal fuoco.

IL RISCHIO ARCHEOLOGICO INDIVIDUATO DAL REGOLAMENTO URBANISTICO

Il regolamento urbanistico ha assegnato al perimetro dell'area TR_03A un rischio

archeologico di livello 2, aree prive di indagini archeologiche dirette, pertanto non

valutabili.

Nelle aree con rischio archeologico di classe 2 deve essere effettuata una ricognizione di

superficie in condizioni di visibilità sufficienti (terreno arato privo di sterparglie): se tale

indagine non rivela materiali archeologici in superficie non si ritiene necessario

approfondire con ulteriori indagini non invasive. Effettuare alcuni saggi casuali.

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In caso l'indagine non sia praticabile o riveli la presenza di materiali archeologici in

superficie devono essere effettuate indagini geofisiche in continuo su tutta la superficie

dell'area e saggi mirati e casuali.

Si precisa che la scheda normativa TR_03A contiene un'inesattezza sull'individuazione

della classe di rischio archeologico in quanto viene segnalato il rischio 4 che invece non

risulta dalla tavola ARC_01 del RU.

Con la presente variante viene corretto tale errore materiale.

Estratto RU vigente Tav. ARC_01

ASPETTI GEOLOGICI ED IDRAULICI

Il Regolamento Urbanistico ha elaborato un “aggiornamento” delle cartografie del Piano Strutturale

relative agli aspetti geologici ed idraulici del territorio comunale, a causa dell'entrata in vigore del

D.P.G.R. 26/R del 27/04/07, il quale ha modificato in parte i criteri per la definizione delle varie

classi di pericolosità (geomorfologica, sismica, idraulica, idrogeologica), introducendo in alcuni casi

carte tematiche del tutto nuove.

Le classi di pericolosità geomorfologica ai sensi della D.P.G.R. 27/04/07 sono così definite:

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- Pericolosità geomorfologica molto elevata (G.4): aree in cui sono presenti fenomeni attivi e

relative aree di influenza;

- Pericolosità geomorfologica elevata (G.3): aree in cui sono presenti fenomeni quiescenti; aree

con indizi di instabilità connessi alla giacitura, all’acclività, alla litologia, alla presenza di acque

superficiali e sotterranee, nonché a processi di degrado di carattere antropico; aree interessate da

intensi fenomeni erosivi e da subsidenza;

- Pericolosità geomorfologica media (G.2): aree in cui sono presenti fenomeni franosi inattivi

stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali

dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto;

- Pericolosità geomorfologica bassa (G.1): aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche

litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa.

Dall’esame dell’indagine geologica a supporto del Regolamento Urbanistico approvato le aree

oggetto di variante sono soggette alla seguente classe di pericolosità geomorfologica:

pericolosità geomorfologica classe (G.2) media

Le aree a pericolosità idraulica sono così definite:

- Pericolosità idraulica molto elevata (I.4): aree interessate da allagamenti per eventi con Tr<30

anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da

previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di

applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici,rientrano

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Estratto RU vigente - elaborato GEO_01

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in classe di pericolosità molto elevata le aree di fondovalle non protette da opere idrauliche per le

quali ricorrano contestualmente le seguenti condizioni:

a) vi sono notizie storiche di inondazioni

b) sono morfologicamente in situazione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto

alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell’argine o, in mancanza, sopra il ciglio di

sponda.

- Pericolosità idraulica elevata (I.3): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra

30<Tr<200 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente

interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli

ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici,

rientrano in classe di pericolosità elevata le aree di fondovalle per le quali ricorra almeno una delle

seguenti condizioni:

a) vi sono notizie storiche di inondazioni

b) sono morfologicamente in condizione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto

alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell’argine o, in mancanza, sopra il ciglio di

sponda.

- Pericolosità idraulica media (I.2): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra

200<Tr<500 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente

interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli

ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici

rientrano in classe di pericolosità media le aree di fondovalle per le quali ricorrano le seguenti

condizioni:

a) non vi sono notizie storiche di inondazioni

b) sono in situazione di alto morfologico rispetto alla piana alluvionale adiacente, di norma a quote

altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza, al ciglio di

sponda.

- Pericolosità idraulica bassa (I.1): aree collinari o montane prossime ai corsi d’acqua per le quali

ricorrono le seguenti condizioni:

a) non vi sono notizie storiche di inondazioni

b) sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri

2,00 rispetto al piede esterno dell’argine o, in mancanza, al ciglio di sponda.

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Dall’esame dell’indagine geologica a supporto del Regolamento Urbanistico approvato le aree

oggetto di variante sono soggette alle seguenti classi di pericolosità idraulica: pericolosità

idraulica I.2 media

Estratto RU vigente - elaborato GEO_02

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LA DIRETTIVA ALLUVIONI

La Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione del rischio di alluvioni, recepita

nell'ordinamento italiano con il Decreto Legislativo 23 febbraio 2010 n. 49, pone l'obiettivo, agli enti

competenti in materia di difesa del suolo, di ridurre le conseguenze negative, derivanti dalle

alluvioni, per la salute umana, per il territorio, per i beni, per l'ambiente, per il patrimonio culturale e

per le attività economiche e sociali.

Il Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell'Appennino è stato adottato

dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Arno integrato da componenti designati

dalle regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico, con deliberazione n. 231 del 17

dicembre 2015.

Il PGRA adottato, unitamente alla deliberazione n. 231/2015, e la deliberazione 232 relativa alle

misure di salvaguardia con riferimento al territorio delle UoM Arno, Toscana Nord, Toscana Costa

e Ombrone sono pubblicati sul sito http://www.appenninosettentrionale.it e sul sito

http://www.adbarno.it

Dall'esame della cartografia interattiva consultabile sul sito della Regione Toscana si evince che la

pericolosità ed il rischio da alluvione fluviale nell'area interessata dalla variante è pari ad 1.

IL PIANO COMUNALE DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Con D.C.C. n. 47 del 27/05/2013 è stata approvata e parzialmente riadottata la Variante per la

revisione e aggiornamento del Piano Comunale di Classificazione Acustica del Comune di

Grosseto al fine di adeguare ed aggiornare le aree di classificazione in relazione agli indirizzi

programmatici del R.U.

In base al DPCM del 14/11/97, in attuazione della Legge Quadro n. 447, vengono determinati i

valori limite di emissione, immissione ed i valori di attenzione e di qualità secondo le classi di

destinazione d’uso dei territori comunali.

La classificazione acustica è stata suddivisa in zone acusticamente omogenee in applicazione

dell’art.1 comma 2 secondo le classi acustiche riportate:

Classe I - Aree particolarmente protette. Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quieterappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, areedestinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico,parchi pubblici, ecc.Classe II - Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale. Rientrano in questa classe le areeurbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione,con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali artigianali e industriali.Classe III - Aree di tipo misto. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

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Classe IV - Aree di intensa attività umana. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade digrande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.Classe V - Aree prevalentemente industriali. Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.Classe VI - Aree esclusivamente industriali. Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Gli interventi di cui alla presente proposta di variante ricadono nelle seguenti classi di destinazione

d’uso del territorio comunale: classe IV

In ordine alla necessità di modificare la classe acustica dell'area è stato preventivamente

consultato il Settore Gestione del Territorio - POAP Qualità dell'ambiente, che ha confermato

l'esigenza di modifica della stessa: le case di riposo infatti, ai sensi della legge regionale in materia

acustica, devono essere localizzate almeno in classe acustica 3. Il Settore citato sta

predisponendo uno specifico incarico per la redazione della succitata variante che dovrà essere

adottata prima della presente variante urbanistica.

Estratto PCCA vigente

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VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VASDocumento Preliminare

La presente variante riguarda un'area localizzata nei pressi di Via Lago di Varano della superficie

territoriale di mq 3.752, già destinata dal RU vigente a servizi sanitari, sulla quale l'Arciconfraternita

della Misericordia di Grosseto ha richiesto di poter realizzare una casa di riposo per anziani.

La scheda normativa vigente, benché già preveda la realizzazione di un complesso destinato a

direzionale di servizio per struttura sanitaria, prescrive puntualmente la ripartizione della superficie

utile lorda complessiva massima pari a mq 2.950 nel seguente elenco di funzioni:

uffici direzionali mq 500;

deposito automezzi mq 1.200;

poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;

punto di ristoro mq 300;

foresteria per volontari mq 250.

Si rende pertanto necessario svincolarsi dalla rigidità della scheda normativa, per distribuire la Sul

massima secondo i requisiti di qualità previsti dalla legge regionale e le prestazioni concordate con

l'Azienda sanitaria ai fini dell'accreditamento istituzionale per struttura privata sanitaria

residenziale.

La struttura sanitaria di cui trattasi si configura come una attrezzatura di interesse comune ai sensi

dell'art. 3 lett. b) del D.M. 1444/68; pertanto, rispetto alla quantificazione ed al soddisfacimento

degli standard, il progetto offre, a fronte di una mancata realizzazione di aree da destinare a

parcheggio e a verde pubblico, un incremento della quota di servizi pubblici e di interesse comune

per la città.

La presente variante propone quindi la conversione della scheda normativa TR_03A in TRs_20A

ove la lettera “s” sta appunto ad indicare un'area destinata a “standard” e sancisce il

riconoscimento della funzione sociale e dell'interesse pubblico dell'opera in progetto.

La scheda normativa verrà modificata rielaborando le sue finalità in base allo specifico obiettivo di

realizzare una casa di riposo, eliminando la ripartizione della S.u.l. massima prevista in progetto,

riducendo le aree a cessione a mq 5.803, esterne al comparto edificatorio di cui all'osservazione al

RU n. 812 a suo tempo accolta.

Da un punto di vista procedurale, la presente variante, per i suoi contenuti, si configura come una

variante semplificata di cui all'art. 30, comma 2 della LRT 65/14, in quanto ha per oggetto

previsioni interne al perimetro del territorio urbanizzato e non comporta modifiche al Piano

Strutturale; non comporta inoltre modifiche al perimetro dell'intervento né alla sul massima

prevista. Nell'elaborato grafico PR03 del RU Tav. 16 sarà aggiornata l'etichetta relativa alla TR_03

A in TRs_20A e sarà eliminato il tratteggio relativo all'area fondiaria e all'area a cessione che

caratterizza le “TR”; l'area sarà invece campita con il colore convenzionale proprio delle aree per

Attrezzature di Interesse Collettivo - Servizi Sanitari “AICs”

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Nella scheda normativa, inoltre, si procederà con la correzione di alcuni errori materiali nella parte

della valutazione e del rischio archeologico.

Si premette che i contenuti del RU erano già stati valutati dal punto di vista della fattibilità

ambientale strategica così come risulta dagli elaborati “VAL” allegati alla DCC 72/11,

successivamente implementati nelle fasi di approvazione e riadozione del piano.

Per l'area in esame il Ru aveva espresso le seguenti condizioni alla trasformazione:

Idoneo sistema di smaltimento e depurazione dei reflui;

Contenimento energetico e progetto bioclimatico

Contenimento inquinamento luminoso

Effetto cumulativo dell’impatto sull’aria dovuto a previsioni previgenti all’intorno

Verifica preliminare della capacità di implementazione della rete acquedottistico/depurativa

Indagini prescritte per le aree con rischio archeologico 2

Studio di inserimento paesaggistico

Tali condizioni alla trasformazione si intendono riconfermate pertanto il progetto dovrà

soddisfare le sopraindicate richieste.

Si procede di seguito alla verifica di assoggettabilità a VAS secondo quanto previsto dalla LRT

10/2010.

Riferimenti normativi nazionali e regionali

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è uno strumento di valutazione delle scelte di

programmazione e pianificazione con la finalità di perseguire obiettivi di salvaguardia, tutela e

miglioramento della qualità dell'ambiente, di protezione della salute umana e di utilizzazione

accorta e razionale delle risorse naturali. All’interno della valutazione sono presi in considerazione

gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione delle scelte di piani e programmi.

La procedura di VAS serve a fornire gli elementi conoscitivi e valutativi per la formulazione delle

decisioni del piano e consente di documentare le ragioni poste a fondamento delle scelte

strategiche, sotto il profilo della garanzia della coerenza delle stesse con le caratteristiche e lo

stato dell’ambiente.

La VAS è regolata dalle seguenti disposizioni legislative:

Direttiva 2001/42/CE con cui l'Unione Europea, secondo un approccio che pone al vaglio le

previsioni prima ancora che i progetti, disciplina lo strumento della Valutazione Ambientale

Strategica (VAS) e del correlato Rapporto ambientale, per i piani e programmi che hanno effetti

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sull’ambiente e sul patrimonio culturale. La direttiva pone l’obiettivo di garantire un elevato livello di

protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali durante

l'elaborazione di piani o programmi.

Normativa statale. In Italia la normativa di attuazione della direttiva comunitaria è costituita dal

D.Lgs 152/06 "Norme in materia ambientale" come modificato dal D.lgs. 4/08, dal D.Lgs 128/10 e

dal D.Lgs 129/10.

Normativa regionale. In Toscana la VAS è disciplinata secondo la legge regionale 10/2010,

modificata dalla l.r. 69/2010 e dalla l.r. 6/2012.

Riferimenti metodologici

Il processo di Verifica di assoggettabilità alla VAS della variante al PS viene effettuato in

riferimento all’art.22 della L.R.T. n.10/2010 ed all’Allegato 1 alla stessa legge.

Si possono individuare le seguenti fasi operative del processo di valutazione:

- Orientamento Elaborazione del Documento preliminare contenente le informazioni e i dati

necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente e sulla salute, in riferimento ai criteri

dell’Allegato 1 della L.R. 10/2010.

- Verifica Trasmissione del documento preliminare e consultazione enti competenti interessati e

acquisizione pareri.

- Decisione Decisione in merito alla verifica di esclusione dalla VAS e pubblicazione su siti web del

proponente e dell’autorità competente circa la decisione di eventuale esclusione e delle relative

motivazioni e prescrizioni.

Procedura per la verifica di assoggettabilità - Art. 22 della L.R. 10/2010 e smi

- Trasmissione documento preliminare all’Autorità competente.

- Consultazioni entro 10 giorni dal ricevimento, trasmettendolo ai soggetti competenti in

materia ambientale sopra individuati, al fine di acquisire i pareri entro 30 giorni dall'invio.

- L’Autorità Competente, sentita l’Autorità procedente o il proponente verifica se la variante

possa avere impatti significativi sull’ambiente ed emette il Provvedimento di verifica,

assoggettandolo o escludendolo dalla VAS e definendo ove occorra le necessarie

prescrizioni entro 90 giorni dalla trasmissione iniziale.

Le conclusioni sono rese pubbliche attraverso la pubblicazione sui siti web dell'autorità procedente

o del proponente e dell'autorità competente.

I soggetti competenti in materia ambientale (SCA)

I Soggetti Competenti in materia Ambientale (SCA), ai sensi dell'art. 20 della LRT 10/2010 sono le

pubbliche amministrazioni e gli altri soggetti pubblici che, in considerazione di specifiche

competenze ad essi attribuite in materia ambientale, paesaggistica, o inerente la tutela della

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salute, devono ritenersi interessati dagli impatti derivanti, sull’ambiente, dall’attuazione di piani o

programmi. Per la variante di cui trattasi si indicano i seguenti soggetti:

Regione Toscana

Provincia di Grosseto

ARPAT

Azienda USL n. 9

Genio civile Toscana Sud

Autorità idrica Toscana

Azienda di gestione del servizio idrico integrato

AATO rifiuti

Sei Toscana

Autorità per l’energia elettrica ed il Gas e il sistema idrico

Settori\Servizi/Uffici comunali:

- Servizio Manutenzione e Pronto intervento

- Servizio Infrastrutture e opere di urbanizzazione

- Servizio Edilizia privata

- POAP Mobilità Traffico e TPL

- Servizio Ambiente

- Settore Patrimonio

Contenuti e obiettivi della variante

L'obiettivo perseguito con la presente variante è consentire la realizzazione di una casa di riposo

per anziani al fine di dare risposta ad una richiesta sempre più forte nella società contemporanea,

ove i nuclei familiari, assorbiti dal lavoro e dai frenetici ritmi di vita, non riescono a far fronte alla

cura dell'anziano.

In particolare la variante è finalizzata a:

realizzare una struttura rispondente alle esigenze sociali di una fascia di popolazione che è

numericamente in continuo aumento con modelli organizzativi adeguati e diversificati capaci di

dare risposte efficaci, tempestive e specializzate ai bisogni delle persone fragili;

fornire alle persone anziane o affette da patologie invalidanti, di ambo i sessi, autosufficienti,

parzialmente o del tutto non autosufficienti, prestazioni di assistenza sociale e socio sanitaria

nel rispetto degli standards strutturali ed organizzativo - funzionali, stabiliti dalla normativa

vigente per le strutture e i servizi deputati a fornire tali prestazioni, assicurando agli stessi le

migliori condizioni di benessere, tenendo conto delle condizioni ed esigenze fisiche, psichiche

e sociali di ciascuno, favorendo nel pieno rispetto della personalità e libertà individuali, le

relazioni degli assistiti tra loro, con l’ambiente esterno e quello di provenienza;

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creare un punto di ritrovo aperto al quartiere per favorire l’aggregazione ed i rapporti sociali;

condividere servizi e sinergie con il volontariato, in particolare con quello della Misericordia

stessa che è ben organizzata con i servizi di trasporto, i servizi medici e di assistenza;

garantire la qualità del soggiorno e dei servizi mediante l’accreditamento regionale;

attivare una sinergia sanitaria con il Comune di Grosseto, in forza della vicinanza con

l’Ospedale della Misericordia e delle infrastrutture comunali, come la casa di riposo di via

Ferrucci e la limitrofa struttura residenziale per la terza età “Residenza il Giardino”;

incrementare il numero di strutture sanitarie a favore della terza età delle quali la città di

Grosseto risulta carente, garantendo ai familiari la possibilità di visita frequente senza il disagio

di affrontare viaggi verso le località dotate di tali strutture;

contribuire alla ripresa economica incentivando l’attività edilizia andando incontro alle iniziative

imprenditoriali presentate;

superare il degrado urbano, riqualificando un'area di margine con particolare attenzione

all'inserimento nel contesto della nuova edificazione indirizzata verso l’efficientamento ed il

risparmio energetico;

promuovere lo sviluppo urbanistico compatibile e sostenibile con le risorse del territorio, nel

rispetto dei principi sanciti dalla legge urbanistica regionale;

favorire la socialità urbana dell'anziano attraverso pratiche sulla qualità della vita, ed il rapporto

uomo - ambiente - natura;

assicurare agli anziani, in stretta collaborazione con la famiglia e con il territorio, una serie di

servizi che consentano alla persona di realizzare la miglior qualità di vita possibile in relazione

alle proprie condizioni psico-fisico-sociali;

fornire una risposta ai bisogni assistenziali delle famiglie;

creare nuovi posti di lavoro nei settori sanitario, tecnico manutentivo e terziario connesso alle

esigenze della casa di riposo;

incentivare la saturazione delle aree libere all’interno dei centri abitati e promuovere la

ricomposizione dei tessuti.

Verifica di coerenza con gli strumenti della pianificazione sovraordinata

La valutazione di coerenza si svolge mediante il confronto tra gli obiettivi generali degli strumenti

sovraordinati e gli analoghi contenuti della presente variante al RU.

La verifica viene effettuata con riferimento ai seguenti strumenti di pianificazione sovraordinati:

- il Piano Territoriale di coordinamento della provincia di Grosseto è stato approvato con DCP n. 20

dell'11/06/2010 - "Decisione finale di Valutazione Ambientale Strategica integrata e approvazione"

ed ha acquistato efficacia dalla pubblicazione sul Supplemento del BURT n. 28 del 14/07/2010;

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- il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana con valore di piano Paesaggistico: il

Consiglio Regionale, con deliberazione 2 luglio 2014, n. 58, ha adottato la Variante di

implementazione ed integrazione del PIT vigente, con valenza di Piano Paesaggistico regionale e

con Deliberazione n. 37/2015 ha approvato la suddetta integrazione, non separando la questione

paesistica da quella strategica.

Per tale verifica si rimanda al paragrafo “Pianificazione sovra comunale” della relazione illustrativa.

I criteri dell'Allegato 1 alla LRT 10/2010

Come richiesto dall'art.22, comma 1 della L.R. 10/2010 è ora necessario fornire gli elementi per

accertare se la Variante proposta può produrre significativi impatti sull'ambiente secondo i criteri

individuati nell'allegato 1 alla stessa legge.

Caratteristiche del piano

Il Regolamento Urbanistico rappresenta il quadro di riferimento per progetti ed altre attività volte ad

attuare le previsioni ivi contenute, in tal senso la variante di cui trattasi potrà essere attuata

attraverso l'approvazione di un progetto convenzionato.

Preventivamente all'adozione della variante urbanistica dovrà essere adottata la specifica variante

al PCCA volta ad attribuire all'area in esame la classe acustica coerente con la nuova utilizzazione

prevista. Le case di riposo infatti, ai sensi della legge regionale in materia acustica, devono essere

localizzate almeno in classe acustica 3. Il Settore Gestione del Territorio - POAP Qualità

dell'ambiente, effettuate verifiche preliminari di fattibilità, sta predisponendo uno specifico incarico

per la redazione della succitata variante.

La variante non modifica le considerazioni ambientali contenute nel RU che promuove lo sviluppo

sostenibile imponendo, tra l'altro, requisiti minimi obbligatori finalizzati al risparmio delle risorse

ambientali, quale obiettivo primario della sostenibilità.

La variante di cui trattasi non è rilevante per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore

dell’ambiente e non si evidenzia alcuna problematica di natura ambientale connessa all'attuazione

della variante stessa.

Caratteristiche degli impatti

La variante non produce impatti significativi sull’ambiente. Probabilità, durata, frequenza

reversibilità, carattere cumulativo e natura transfrontaliera degli impatti sono elementi di

valutazione che non riguardano la nostra variante.

Rischi per la salute umana e per l'ambiente

La Variante non produce rischi per la salute umana e per l'ambiente; anzi si sottolinea che la

finalità della variante rafforza gli elementi di difesa e di tutela della salute umana.

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Non vi sono ragioni per prevedere incrementi di incidenti stradali, di infortuni sul lavoro o crescita di

patologie legate a fenomeni di inquinamento atmosferico o idrico.

La Variante non riguarda in alcun modo aziende a rischio e con produzioni insalubri o pericolose.

Valore e vulnerabilità delle aree

L'allegato 1 della L.R. 10/2010 indica fra le possibili cause del valore e della vulnerabilità delle aree

potenzialmente interessate dagli effetti della Variante, le speciali caratteristiche naturali o del

patrimonio culturale, il superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite, l'utilizzo

intensivo del suolo.

Con la variante in oggetto non è da prevedersi il superamento dei livelli di qualità ambientale o dei

valori limite. Essa, poiché riguarda essenzialmente un'area urbana già interessata da

trasformazioni, non aggrava in alcun modo le criticità ambientali esistenti.

Per quanto riguarda l'uso intensivo del suolo, la Variante non determina incrementi delle capacità

edificatorie del Piano.

Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o

internazionale.

Il perimetro della variante non interessa siti di importanza regionale, i contenuti della variante

inoltre non producono impatti su tali aree.

Considerazioni finali

Rispetto ai criteri per la verifica dell'assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica di cui

all'Allegato n.1 della L.R. 10/2010, i contenuti della Variante al RU, descritti nei precedenti

paragrafi presentano le seguenti caratteristiche:

- non costituiscono quadro di riferimento per progetti elencati negli allegati del Decreto legislativo

152/2006;

- non prevedono impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale,

comunitario o internazionale;

- le modifiche previste introducono limitate variazioni cartografiche del tutto irrilevanti rispetto agli

effetti ambientali già previsti dal RU e che erano stati oggetto di specifica valutazione in sede di

elaborazione ed approvazione del regolamento;

- il quadro conoscitivo ambientale risulta adeguatamente aggiornato ed approfondito anche con le

ulteriori elaborazioni a supporto del Regolamento Urbanistico;

inoltre i contenuti della variante:

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- non introducono modifiche al RU tali da variare in modo significativo il quadro di riferimento per

progetti ed altre attività, né per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni

operative né attraverso la ripartizione delle risorse;

- non introducono modifiche che influenzano in modo significativo altri piani o programmi, inclusi

quelli gerarchicamente ordinati;

- non sono correlati a problemi ambientali e non sono rilevanti rispetto all’attuazione della

normativa comunitaria nel settore dell’ambiente;

- non comportano impatti con caratteri critici né significativi per quanto riguarda gli aspetti di cui al

comma 2 dell'Allegato 1 della L.R. 10/2010.

La presente variante riconferma sostanzialmente le condizioni alla trasformazione già evidenziate

nella scheda TR_03A:

Idoneo sistema di smaltimento e depurazione dei reflui;

Contenimento energetico e progetto bioclimatico;

Contenimento inquinamento luminoso;

Effetto cumulativo dell’impatto sull’aria dovuto a previsioni previgenti all’intorno;

Verifica preliminare della capacità di implementazione della rete acquedottistico/depurativa;

Indagini prescritte per le aree con rischio archeologico 2;

Studio di inserimento paesaggistico.

A seguito della verifica degli effetti sugli indicatori relativi alle componenti individuate dal

Ru, non si rilevano modifiche da apportare.

Per le ragioni sopraesposte e per quanto evidenziato nei precedenti capitoli, si ritiene di

poter affermare che la Variante non determina nuovi significativi impatti

sull'ambiente, non provoca rischi per la salute umana né provoca impatti su aree e

paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

Di conseguenza non si ritiene necessario assoggettare la Variante al RU a

Valutazione Ambientale Strategica.

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ALLEGATI

ALLEGATO 1 - istanza di variante e relativa integrazione

ALLEGATO 2 - stralcio Tav. PR_03 vigente

ALLEGATO 3 - stralcio Tav. PR_03 modificata

ALLEGATO 4 - scheda normativa vigente (TR_03A)

ALLEGATO 5 - scheda normativa modificata (TRs_20A)

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DI

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VARIANTE AL RUC PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSE COMUNE CON FINALITA' SOCIALIASSISTENZIALI SANITARIE (CASA DI RIPOSO/RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA TR_03A MISERICORDIA Stralcio Tav. PR_03 vigente scala 1:2000

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FOGLIANO

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PISCINACOMUNALE

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VARANO

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TREBBIA

TREBBIA

VIA

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VIA

SCRIVIA

STERPETO

VIA

STERPETO

CASA MAZZETTI

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TR_02A

PRG_RU1

Mo

PRG_RU1

Mo

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PRG_RU1

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TRprg_01A

TRprg_02A

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Vs

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V

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VARIANTE AL RUC PER LA REALIZZAZIONE DI UNA ATTREZZATURA DI INTERESSE COMUNE CON FINALITA' SOCIALIASSISTENZIALI SANITARIE (CASA DI RIPOSO/RSA) MODIFICA DELLA SCHEDA NORMATIVA TR_03A MISERICORDIA Stralcio Tav. PR_03 modificata scala 1:2000

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COMUNE DI GROSSETO REGOLAMENTO URBANISTICO

U.T.O.E n° 1

GROSSETO

TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"

AREA DI TRASFORMAZIONE TR_03A - MISERICORDIA (OSS. N. 812, 1123)

Servizi sanitari

ANALISI DEI DATI DI BASE

Dati urbanistici

Superficie territoriale mq 3.852 3.752

Indice di Utilizzazione territoriale % 0,15 -

Superficie complessiva costruibile S.U.L. mq 578 2.950

Superficie di cessione: 60 % S.t. mq

2.311 1.876+5.803

Superficie fondiaria: 40% S.t. mq 1.541 1.876

Abitanti insediabili virtuali n.

Altezza massima (Hmax) ml 9,00 11,00

Descrizione Area inedificata adiacente all’area di trasformazione TR_02A e TRv_05A, e delimitata da via Lago Mezzano.

Finalità

L’intervento persegue la seguente finalità:

- realizzazione di un complesso destinato a direzionale di servizio per struttura sanitaria con relativi alloggi di guardiania, correttamente inserita nel contesto di riferimento.

Dimensionamento e destinazioni d’uso

ammesse

Lo sviluppo dell’area si riferisce all’indice di utilizzazione territoriale applicato alla superficie territoriale derivata graficamente su base C.T.R. in scala 1:2.000.

INTERVENTI DA REALIZZARSI IN AREA FONDIARIA:

Superficie utile lorda complessiva massima mq. 578 2.950 di cui:

- uffici direzionali mq 500

- deposito automezzi mq 1.200;

- poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;

- punto di ristoro mq 300;

- foresteria per volontari mq 250;

- struttura sanitaria comprensiva di una quota per commercio di vicinato, di una quota di terziario e alloggi di guardiania per un totale

di mq. 578;

- standard privati minimi in funzione delle destinazioni d’uso previste come prescritto dalla presenti Norme tecniche di attuazione.

INTERVENTI DA REALIZZARSI NELLE AREE A CESSIONE:

→ Standard pubblici secondo quanto prescritto nelle Norme tecniche di attuazione

Modalità di attuazione Intervento diretto con convenzione. La convenzione oltre a prevedere la

cessione delle aree ricadenti nell’area di trasformazione, dovrà comprendere la cessione di mq 5.803, esterni all’area, così come specificati nell’Oss. n. 812.

Fattibilità*

*Parte modificata a seguito di pareri

formulati dall’Ufficio del Genio Civile e Bacino Regionale

Ombrone

Pericolosità geomorfologica (D.P.G.R. 26/R)

PG2 - media

Pericolosità idraulica (D.P.G.R. 26/R)

PI2 – media

Pericolosità geomorfologica (P.A.I.)

Non classificata

Pericolosità idraulica (P.A.I.) Non classificata

Fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici

FG2 – con normali vincoli (vedere le relative indicazioni nelle

norme)

Fattibilità in relazione agli aspetti Idraulici

FI2 – con normali vincoli (vedere le relative indicazioni nelle

norme)

Eventuali prescrizioni Nessuna prescrizione.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO E INDAGINI ARCHEOLOGICHE PREVENTIVE

Elaborato grafico di riferimento RA_TR_02A - IAP_TR_02A ARC_01

Valutazione generale

L’area TR02Aè localizzata nella parte orientale della città di Grosseto, nei pressi del cimitero di Sterpeto. Solo un’esigua porzione di terreno è risultata

indagabile attraverso la ricognizione di superficie, che non ha evidenziato nessuna presenza archeologica in superficie. L’analisi delle fotografie verticali storiche ha evidenziato la presenza nell’area di una serie di anomalie di difficile interpretazione.

Rischio archeologico Livello 2: aree inaccessibili e quindi prive di indagini archeologiche dirette, pertanto non valutabili.

Livello 4: aree nelle quali ipotizziamo un’alta probabilità della presenza di

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GROSSETO

TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"

depositi archeologici.

Indagini archeologiche

preventive

Nelle porzioni di terreno classificate con livello di rischio 2 deve essere effettuata una ricognizione di superficie in condizioni di visibilità sufficienti ( terreno arato privo di sterparglie): se tale indagine non rivela materiali archeologici in superficie non si ritiene necessario approfondire con ulteriori indagini non invasive. Effettuare alcuni saggi casuali.

In caso l'indagine non sia praticabile o riveli la presenza di materiali archeologici in superficie devono essere effettuate indagini geofisiche in continuo su tutta la superficie dell'area TR_02A e saggi mirati e causali.

Nella porzione di terreno con livello di rischio 4 devono essere effettuate indagini geofisiche finalizzate a chiarire la natura delle anomalie individuate da fotografia aerea storica. In base alle risultanze delle prospezioni geofisiche

valutare l'opportunità di eseguire saggi mirati e casuali.

Metodi ammessi:

- Indagine magnetica

- Indagine geoelettrica

- Indagine radar

Finalità

Le indagini archeologiche preventive sono finalizzate a valutare il rischio archeologico nell'area e a individuare e circoscrivere con precisione le presenze archeologiche . Le risultanze devono essere utilizzate nell'attività

progettuale per redigere i piani attuativi: i progetti devono limitare per quanto possibile attività di escavazione nelle zone in cui sono stati evidenziati dalle indagini depositi archeologici; inoltre va sistematicamente considerata la necessità di eseguire saggi casuali. Le risultanze dovranno anche valutare la fattibilità economica degli interventi in relazione alle prescrizioni della Soprintendenza Archeologica laddove saranno previste escavazioni nelle

aree dove è stata evidenziata la presenza di un deposito archeologico.

Requisiti generali

La ricognizione di superficie deve essere effettuata da archeologi e supportata dall'utilizzo di uno strumento di rilievo quale un GPS palmare per

una georeferenziazione speditiva di eventuali ritrovamenti. L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve essere eseguita da personale tecnico tra cui dovrà essere presente un geofisico o un archeologo entrambi specializzati e con comprovata esperienza nell'esecuzione di indagini geofisiche applicate all’archeologia.

L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve

essere eseguita da personale tecnico e archeologo con comprovata esperienza nell'esecuzione di questa tipologia di indagini. La scelta della tipologia tra i metodi proposti ed eventuali integrazioni con più metodi è a discrezione dell'esecutore dell'indagine.

Requisiti tecnici RICOGNIZIONE DI SUPERFICIE:

Georeferenziazione delle evidenze: ogni evidenza archeologica individuata deve essere georeferenziata attraverso un sistema di georeferenziazione speditivo quale ad esempio un GPS palmare. Le concentrazioni di materiali

archeologici devono essere rilevati e rappresentati con un areale; i materiali sporadici con un elemento puntuale.

PROSPEZIONI GEOFISICHE:

Georeferenziazione: i dati devo essere georeferenziati con una precisione non inferiore a +/- 0.10 m

Indagine magnetica:

- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili

Indagine geoelettrica:

- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili

Indagine radar:

- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili

SAGGI E ESCAVAZIONI:

- Realizzabili solo se garantita assistenza archeologica secondo i termini di legge.

Tutti i dati, alfanumerici, Raster e Vector dovranno essere forniti al termine dell’indagine secondo gli standard del GIS del Comune di Grosseto

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GROSSETO

TR_03A - VALUTAZIONE SUGLI EFFETTI SULLE RISORSE AMBIENTALI E DELLA SALUTE UMANA "Misericordia"

Componente Indicatori Effetti Condizioni alla trasformazione

risor

se

salu

te u

man

a

Acqua

Fabbisogno idrico - � Idoneo sistema di smaltimento e depurazione dei reflui;

� Contenimento energetico e progetto bioclimatico

� Contenimento inquinamento luminoso

� Effetto cumulativo dell’impatto sull’aria dovuto a previsioni previgenti all’intorno

� Verifica preliminare ai piani attuativi della capacità di implementazione della rete acquedottistico/depurativa

Depurazione # Rete acquedottistica # Risparmio idrico +

Energia

Consumi -

Uso da fonti rinnovabili / cogererazione +

Prestazione energetica edifici +

Aria

Emissioni -

Emissioni da traffico -

Contenimento emissioni + Inquinamento acustico # Inquinamento elettromagnetico =

Rifiuti Produzione - Raccolta differenziata/buone pratiche +

ambi

ente

pa

esag

gio

Paesaggio

Intrusione delle trasformazioni - � Rischio archeologico 2 e 4 nella TR_02A

� Studio di inserimento paesaggistico

Variazione della qualità # Aree protette/vincoli paesaggistici # Restauro del paesaggio +

Beni storici /architettonici/archeologici Intrusione delle trasformazioni #

Beni vincolati = Rischio archeologico #

Ecologia

Perdita di tipi o elementi tipici =

Reti / connettività =

Sistema vegetazionale =

Acqua Rischio idraulico = Qualità delle acque # Reticolo idrografico / costa -

Suolo Rischio geologico / sismico = Consumo di suolo - impermeabilizzazione -

soci

o ec

onom

iche

Infrastrutture e servizi

Viabilità / parcheggi +

Viabilità ciclopedonale + Attrezzature pubbliche + Attrezzature di uso collettivo + Verde pubblico +

Inclusione sociale

Mercato del lavoro + Recupero aree degradate/abbandonate = Politiche mobilità lenta-Separazione dei flussi + Edilizia sociale + Accessibilità urbana +

Altre indicazioni o misure di mitigazione e/o compensazione:

PONDERAZIONE DEGLI EFFETTI: POSITIVO + INDIFFERENTE = COMPATIBILE # PROBLEMATICO - CRITICO �

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U.T.O.E n° 1 GROSSETO

TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"

AREA DI TRASFORMAZIONE TR_03A TRs_20A - MISERICORDIA

Servizi sanitari - Casa di riposo / RSA

ANALISI DEI DATI DI BASE

Dati urbanistici

Superficie territoriale mq 3.752Indice di Utilizzazione territoriale % Superficie complessiva costruibile S.U.L. mq 2.950Superficie di cessione: mq 1.876+5.803Superficie fondiaria: mq 1.876Abitanti insediabili virtuali n. Altezza massima (Hmax) ml 11,00

Descrizione Area inedificata adiacente all’area di trasformazione TR_02A e delimitata da via Lago Mezzano.

Finalità

L’intervento persegue la seguente finalità:

- realizzazione di un complesso destinato a direzionale di servizio per struttura sanitaria, una casa di riposo per anziani / RSA correttamente inserita nel contesto di riferimento.

Dimensionamento e destinazioni d’uso

ammesse

INTERVENTI DA REALIZZARSI IN AREA FONDIARIA:

Superficie utile lorda complessiva massima mq. 2.950 di cui:

- uffici direzionali mq 500

- deposito automezzi mq 1.200;

- poliambulatori e palestra per riabilitazione mq 700;

- punto di ristoro mq 300;

- foresteria per volontari mq 250;

standard privati minimi in funzione delle destinazioni d’uso previste come prescritto dalla presenti Norme tecniche di attuazione.

INTERVENTI DA REALIZZARSI NELLE AREE A CESSIONE:

→ Standard pubblici secondo quanto prescritto nelle Norme tecniche di attuazione

Modalità di attuazione Intervento diretto con convenzione. La convenzione oltre a prevedere la

cessione delle aree ricadenti nell’area di trasformazione, dovrà comprendere la cessione di mq 5.803, esterni all’area, così come specificati nell’Oss. n. 812. al RU adottato con DCC n.72/2011

Fattibilità*

*Parte modificata a seguito di pareri

formulati dall’Ufficio del Genio Civile e Bacino Regionale

Ombrone

Pericolosità geomorfologica (D.P.G.R. 26/R)

PG2 - media

Pericolosità idraulica (D.P.G.R. 26/R)

PI2 – media

Pericolosità geomorfologica (P.A.I.)

Non classificata

Pericolosità idraulica (P.A.I.) Non classificata

Fattibilità in relazione agli aspetti geomorfologici

FG2 – con normali vincoli (vedere le relative

indicazioni nelle norme)

Fattibilità in relazione agli aspetti Idraulici

FI2 – con normali vincoli (vedere le relative

indicazioni nelle norme)

Eventuali prescrizioni Nessuna prescrizione. VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARCHEOLOGICO E INDAGINI ARCHEOLOGICHE PREVENTIVE

Elaborato grafico di riferimento ARC_01

Valutazione generale

L’area TR02A Trs_20A è localizzata nella parte orientale di Grosseto, nei pressi del cimitero di Sterpeto. Solo un’esigua porzione di terreno è risultata indagabile attraverso la ricognizione di superficie, che non ha evidenziato nessuna presenza archeologica. L’analisi delle fotografie verticali storiche ha evidenziato la presenza nell’area di una serie di anomalie di difficile interpretazione.

Rischio archeologico Livello 2: aree prive di indagini archeologiche dirette, pertanto non valutabili.

Livello 4: aree nelle quali ipotizziamo un’alta probabilità della presenza di depositi archeologici.

Indagini archeologiche

preventive

Nelle porzioni di terreno classificate con livello di rischio 2 deve essere effettuata una ricognizione di superficie in condizioni di visibilità sufficienti ( terreno arato privo di sterparglie): se tale indagine non rivela materiali archeologici in superficie non si ritiene necessario approfondire con ulteriori

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COMUNE DI GROSSETO REGOLAMENTO URBANISTICO

U.T.O.E n° 1 GROSSETO

TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"

indagini non invasive. Effettuare alcuni saggi casuali.

In caso l'indagine non sia praticabile o riveli la presenza di materiali archeologici in superficie devono essere effettuate indagini geofisiche in continuo su tutta la superficie dell'area TR_02A TR s_20A e saggi mirati e causali.

Nella porzione di terreno con livello di rischio 4 devono essere effettuate indagini geofisiche finalizzate a chiarire la natura delle anomalie individuate da fotografia aerea storica. In base alle risultanze delle prospezioni geofisiche valutare l'opportunità di eseguire saggi mirati e casuali.

Metodi ammessi:

- Indagine magnetica

- Indagine geoelettrica

- Indagine radar

Finalità

Le indagini archeologiche preventive sono finalizzate a valutare il rischio archeologico nell'area e a individuare e circoscrivere con precisione le presenze archeologiche . Le risultanze devono essere utilizzate nell'attività progettuale per redigere i piani attuativi: i progetti devono limitare per quanto possibile attività di escavazione nelle zone in cui sono stati evidenziati dalle indagini depositi archeologici; inoltre va sistematicamente considerata la necessità di eseguire saggi casuali. Le risultanze dovranno anche valutare la fattibilità economica degli interventi in relazione alle prescrizioni della Soprintendenza Archeologica laddove saranno previste escavazioni nelle aree dove è stata evidenziata la presenza di un deposito archeologico.

Requisiti generali

La ricognizione di superficie deve essere effettuata da archeologi e supportata dall'utilizzo di uno strumento di rilievo quale un GPS palmare per una georeferenziazione speditiva di eventuali ritrovamenti. L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve essere eseguita da personale tecnico tra cui dovrà essere presente un geofisico o un archeologo entrambi specializzati e con comprovata esperienza nell'esecuzione di indagini geofisiche applicate all’archeologia.

L'esecuzione delle misure geofisiche e l'interpretazione delle stesse deve essere eseguita da personale tecnico e archeologo con comprovata esperienza nell'esecuzione di questa tipologia di indagini. La scelta della tipologia tra i metodi proposti ed eventuali integrazioni con più metodi è a discrezione dell'esecutore dell'indagine.

Requisiti tecnici

RICOGNIZIONE DI SUPERFICIE:

Georeferenziazione delle evidenze: ogni evidenza archeologica individuata deve essere georeferenziata attraverso un sistema di georeferenziazione speditivo quale ad esempio un GPS palmare. Le concentrazioni di materiali archeologici devono essere rilevati e rappresentati con un areale; i materiali sporadici con un elemento puntuale.

PROSPEZIONI GEOFISICHE:

Georeferenziazione: i dati devo essere georeferenziati con una precisione non inferiore a +/- 0.10 m

Indagine magnetica:

- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili

Indagine geoelettrica:

- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili

Indagine radar:

- risoluzione: 0.10 m lungo i profili e 0.50 m tra i profili

SAGGI E ESCAVAZIONI:

- Realizzabili solo se garantita assistenza archeologica secondo i termini di legge.

Tutti i dati, alfanumerici, Raster e Vector dovranno essere forniti al termine dell’indagine secondo gli standard del GIS del Comune di Grosseto

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U.T.O.E n° 1 GROSSETO

TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"

Componente Indicatori Effetti Condizioni alla trasformazione

risor

se

salut

e uma

na

Acqua Fabbisogno idrico - • Idoneo sistema di smaltimento e depurazione dei

reflui; • Contenimento energetico e progetto bioclimatico • Contenimento inquinamento luminoso • Effetto cumulativo dell’impatto sull’aria dovuto a

previsioni previgenti all’intorno • Verifica preliminare ai piani attuativi della capacità di

implementazione della rete acquedottistico/depurativa

Depurazione # Rete acquedottistica # Risparmio idrico +

Energia Consumi - Uso da fonti rinnovabili / cogererazione +Prestazione energetica edifici +

Aria

Emissioni - Emissioni da traffico - Contenimento emissioni + Inquinamento acustico # Inquinamento elettromagnetico =

Rifiuti Produzione - Raccolta differenziata/buone pratiche +

ambie

nte

paes

aggio

Paesaggio Intrusione delle trasformazioni - • Indagini prescritte per le aree con Rischio

archeologico 2 e 4 nella TR_02A TRs_20A • Studio di inserimento paesaggistico

Variazione della qualità # Aree protette/vincoli paesaggistici # Restauro del paesaggio +

Beni storici /architettonici/archeologici Intrusione delle trasformazioni # Beni vincolati = Rischio archeologico #

Ecologia Perdita di tipi o elementi tipici = Reti / connettività = Sistema vegetazionale =

Acqua Rischio idraulico = Qualità delle acque # Reticolo idrografico / costa -

Suolo Rischio geologico / sismico = Consumo di suolo - impermeabilizzazione -

socio

ec

onom

iche

Infrastrutture e servizi

Viabilità / parcheggi +

Viabilità ciclopedonale +Attrezzature pubbliche + Attrezzature di uso collettivo + Verde pubblico +

Inclusione sociale Mercato del lavoro + Recupero aree degradate/abbandonate =

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COMUNE DI GROSSETO REGOLAMENTO URBANISTICO

U.T.O.E n° 1 GROSSETO

TR_03A - Area di trasformazione "Misericordia"

Politiche mobilità lenta-Separazione dei flussi + Edilizia sociale + Accessibilità urbana +

Altre indicazioni o misure di mitigazione e/o compensazione: PONDERAZIONE DEGLI EFFETTI: POSITIVO + INDIFFERENTE = COMPATIBILE # PROBLEMATICO - CRITICO