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CLICCA PER VISITARE GLI ENTI ASSOCIATI Acqualagna Cantiano Lunano Petriano Sassocorvaro Apecchio Carpegna Mercatello sul Metauro Piandimeleto Serrungarina Belforte all'Isauro Fermignano Novafeltria Piobbico Urbania Borgo Pace Frontino Peglio Sant'Angelo in Vado Comunità montana dell'Alto e Medio Metauro Urbania AVVISI Si ricorda che Giovedì 10 giugno 2010 ore 8,45 presso la sede della C.M. di Urbania è fissato un incontro formativo, sui seguenti argomenti: Le norme regolamentari degli enti locali adeguate al D.Lgs. 150/09. Nel corso della riunione saranno presentate le bozze dei seguenti nuovi regolamenti: - organizzazione uffici e servizi; - procedure concorsuali; - procedimento amministrativo (L. n. 69/09) - regolamento incarichi esterni. Durante la riunione verranno illustrati i punti salienti, per gli enti locali, introdotti dalla recente Manovra correttiva del governo in materia di finanza pubblica, mentre il dott. Armando Tonelli ci informerà sulle modifiche in materia pensionistica nel pubblico impiego. Avv. Raffaello Tomasetti Resp.Ufficio Unico Controlli Interni L’Ufficio Unico Associato Controlli Interni rimane a disposizione per ogni quesito, suggerimento e/o chiarimento. ([email protected] ) - ([email protected] ). Documenti utili sono scaricabili direttamente sul sito http://uu-controlli-interni.spaces.live.com / . SCADENZIARIO – INDICI – APPUNTAMENTI E NOTIZIE IN BREVE A1 ADEMPIMENTI FISCALI – SCADENZE Ufficio unico associato controlli interni N E W S L E T T E R N. 10 Maggio 2010 1 UFFICIO UNICO ASSOCIATO CONTROLLI INTERNI N E W S L E T T E R N. 10

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Acqualagna Cantiano Lunano Petriano Sassocorvaro

Apecchio Carpegna Mercatello sul Metauro Piandimeleto Serrungarina

Belforte all'Isauro

Fermignano Novafeltria Piobbico Urbania

Borgo Pace Frontino Peglio Sant'Angelo in VadoComunità montana

dell'Alto e Medio Metauro Urbania

AVVISI Si ricorda che Giovedì 10 giugno 2010 ore 8,45 presso la sede della C.M. di Urbania è fissato un incontro formativo, sui seguenti argomenti: Le norme regolamentari degli enti locali adeguate al D.Lgs. 150/09. Nel corso della riunione saranno presentate le bozze dei seguenti nuovi regolamenti:- organizzazione uffici e servizi;- procedure concorsuali;- procedimento amministrativo (L. n. 69/09)- regolamento incarichi esterni.Durante la riunione verranno illustrati i punti salienti, per gli enti locali, introdotti dalla recente Manovra correttiva del governo in materia di finanza pubblica, mentre il dott. Armando Tonelli ci informerà sulle modifiche in materia pensionistica nel pubblico impiego.

Avv. Raffaello TomasettiResp.Ufficio Unico Controlli Interni

L’Ufficio Unico Associato Controlli Interni rimane a disposizione per ogni quesito, suggerimento e/o chiarimento. ([email protected]) - ([email protected]). Documenti utili sono scaricabili direttamente sul sito http://uu-controlli-interni.spaces.live.com /.

SCADENZIARIO – INDICI – APPUNTAMENTI E NOTIZIE IN BREVE

A1 ADEMPIMENTI FISCALI – SCADENZE

MARTEDI 15 GIUGNO 2010

CESSIONI DI BENI - Fatture differitePer le cessioni di beni la cui consegna o spedizione risulti da un documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti tra i quali è effettuata l’operazione, la fattura può essere emessa entro il 15 del mese successivo a quello della consegna o spedizione e deve contenere anche la data e numero dei documenti.Riferimenti normativi: Articolo 21 del Dpr 633/72.

FATTURE - Annotazione Per le fatture emesse nel corso del mese, di importo inferiore a 154,94 euro, può essere annotato, entro 15 giorni, con riferimento a questo mese, in luogo di ciascuna, un documento riepilogativo nel quale devono essere indicati i numeri delle fatture cui si riferisce l’ammontare complessivo imponibile delle operazioni e l’ammontare dell’imposta, distinti secondo l’aliquota applicata.Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 10 Maggio 2010

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UFFICIO UNICO ASSOCIATO CONTROLLI INTERNI

N E W S L E T T E R N. 10 Maggio 2010

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Riferimenti normativi: Articolo 6 del Dpr 695/96

MODELLI 730/2010 - Liquidazione dei centri di assistenza fiscaleOggi è l’ultimo giorno per i centri di assistenza fiscale, ovvero per gli altri intermediari abilitati, quali dottori commercialisti, i ragionieri, i periti commerciali e i consulenti del lavoro, che hanno prestato l’assistenza ai dipendenti e pensionati per il modello 730/2010, per controllare la regolarità formale della dichiarazione presentata dai contribuenti, effettuare il calcolo delle imposte, e consegnare al contribuente copia della dichiarazione modello 730 e il prospetto di liquidazione modello 730-3.Riferimenti normativi : Articoli da 13 a 20 del decreto ministeriale 164/99

MERCOLEDI’ 16 GIUGNO 2010

I contribuenti titolari di immobili nel 2010 devono effettuare entro il 16 giugno il versamento dell’imposta comunale sugli immobili (Ici) dovuta al comune. Il versamento può essere effettuato in unica soluzione per l’intero anno entro il 16 giugno, o in due rate delle quali la prima, da versare comunque entro il 16 giugno, e la seconda, dal 1° al 16 dicembre 2010, a saldo dell’Ici dovuta per il 2010. Di norma, il versamento della prima rata è uguale alla metà dell’imposta dovuta per il 2009. Le persone fisiche non residenti in Italia possono versare l’Ici in unica soluzione entro il 16 dicembre 2010, con gli interessi del 3%, sull’importo dilazionato della prima rata. Per versare l’Ici è comunque opportuno interpellare il comune, dove sono situati gli immobili per conoscere l’aliquota o le aliquote deliberate, le detrazioni spettanti, nonché l’eventuale limite di esonero dal pagamento. Dal 2008 l’Ici non è dovuta sulla casa di abitazione e sulle relative pertinenze. L’esonero dal pagamento Ici riguarda tutti gli immobili destinati ad abitazione principale, con l’eccezione di quelli appartenenti alle categorie catastali A/1, abitazioni di tipo signorile, A/8, ville e A/9, castelli e palazzi. Per alcuni comuni, l’esclusione dall’ci per la casa di abitazione riguarda anche gli immobili assimilati, con regolamento, all’abitazione principale, come, ad esempio, gli immobili concessi in uso gratuito ai familiari. Riferimenti normativi- Articolo 10 del decreto legislativo 504/92- articolo 1 del decreto legge 16/93; convertito dalla legge 75/93 -articolo 1 del decreto legge 93/08,convertito dalla legge 126/08L’approfondimentoDal 27 maggio sarà in edicola con “Il Sole 24 Ore”, a 6,90 euro in più la guida Acconto Ici 2010 con chiarimenti ed esempi pratici.

A2 ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI

A 2.1ENTI LOCALI RIEPILOGO CONTENIMENTO CONSUMI (GIA’ IN VIGORE).Il contenimento spese per consumi intermedi secondo il riepilogo della ragioneria generale dello Stato.OggettoTaglia cartaArticolo 27, Dl 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto 208, n. 133

ApplicazioneLe amministrazioni pubbliche devono ridurre del 50%, rispetto al 2007, la spesa per la stampa delle relazioni e ogni altra pubblicazione prevista da leggi e regolamenti distribuita gratuitamente o inviata ad altre amministrazioni. L’abbonamento alla “Gazzetta Ufficiale” dovrà essere sostituito da un abbonamento telematico, con conseguente rideterminazione del relativo costo.

DecorrenzaDal 2009

Risparmio energetico Le pubbliche amministrazioni, diverse da quelle Dal 2008

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Articolo 48, Dl 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

centrali, adottano misure di contenimento delle spese per l’approvvigionamento di combustibile per riscaldamento e per l’energia elettrica in modo tale da conseguire risparmio in linea con quelli che devono conseguire le amministrazioni centrali tenute a effettuare i suddetti approvvigionamenti mediante le convenzioni Consip o comunque a prezzi inferiori o uguali a quelli praticati da Consip

Sistema degli acquisti e de beniArticolo 1, commi 449, 455 e 456, legge 27 dicembre 2006, n. 296; articolo 3, comma 15, legge 24 dicembre 2007, n. 244

Nel rispetto del sistema delle convenzioni di cui agli articoli 26 della legge n. 488/1999 e successive modificazioni e 58 della legge n. 388/2000, con decreto del ministro dell’Economia e delle finanze annualmente sono individuate le tipologie di beni e servizi per le quali tutte le amministrazioni statali centrali e periferiche, a esclusione degli istituti e scuole di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e delle istituzioni universitarie, sono tenute ad approvvigionarsi utilizzando le convenzioni – quadro.Le restanti pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, possono ricorrere alle convenzioni ovvero ne utilizzano i parametri di prezzo – qualità come limiti massimi per la stipulazione dei contratti.

Dal 2007

Posta – Piani triennaliArticolo 2, commi 589, 591, 592, 593 e 594 della legge n. 244/2007

Posta elettronica certificata – spese postali e telefoniche – piani triennali

Dal 2008

Immobili Articolo 2, commi 618 – 623, legge 24 dicembre 2007, n. 244

Gli enti e organismi pubblici inseriti nel conto economico consolidato della Pubblica amministrazione individuati dall’Istat ai sensi dell’articolo 1, comma 5, della legge 20 dicembre 2004, n. 311, con esclusione degli enti territoriali e locali e degli enti da essi vigilati, delle aziende sanitarie e ospedaliere, degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, dovranno contenere a partire dall’anno 2009, le spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati nella misura del 3% del valore dell’immobile stesso. Detto limite di spesa è ridotto all’1 per cento nel caso di esecuzione di interventi di sola manutenzione ordinaria. Per gli immobili in locazione passiva, è ammessa la sola manutenzione ordinaria nella misura massima dell’1 per cento del valore dell’immobile utilizzato. L’eventuale differenza tra l’importo delle predette spese relative all’anno 2007 e l’importo delle stesse, rideterminato per l’anno 2009 è versato annualmente all’ entrata del bilancio dello Stato, entro il 30 giugno, al capitolo n. 3452 di Capo X del bilancio dello Stato., denominato “versamento da parte degli enti e organismi pubblici della differenza delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria rideterminate secondo i criteri di cui ai commi da 615 a 626 dell’articolo 2, legge 244/2007”.

Dal 2009

AutovettureArticolo 1, commi 11 e

Le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della Pubblica

Dal 2007

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12 legge 23 dicembre 2005, n. 266

Articolo 1, comma 505, legge 27 dicembre 2006 n. 296 e articolo 14, Dl 2 luglio 2007, n. 81, convertito in legge dall’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 127

amministrazione, di cui all’elenco Istat pubblicato in attuazione del comma 5, dell’articolo 1, della legge n. 311/2004, con esclusione di quelle operanti per l’ordine e la sicurezza pubblica, a decorrere dall’anno 2996 non possono effettuare spese di ammontare superiore al 50% della spesa sostenute nell’anno 2004. Possono essere effettuate variazioni compensative tra le spese di cui all’articolo 1, commi 9, 10 e 11, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e successive modificazioni provvedendo con delibera dell’organo competente, da sottoporre all’approvazione espressa del ministro vigilante, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze.

A 2.2ICI – Rimborso minor gettito anno 2009(Nota Ministero Interno – Dip. Affari interni e territoriali, 3 maggio 2010).I comuni non sono tenuti a presentare per l’anno 2009 la certificazione per il minor gettito Ici relativo all’esenzione perla prima casa, in quanto il contributo statale che compensa tale minor gettito sarà liquidato ai comuni sulla base della certificazione presentata a suo tempo per l’anno 2008.

A 2.3Locazioni immobili imponibili IVA

Oggetto Aliquota Aree destinate a parcheggio di veicoli 20%Aree a destinazione edificatoria 20% Abitazioni costruire e locale in regime di convenzione

10% (tab A/III, n. 127 – duodevicies, allegata al dpr 633/72)

Case per vacanze 10% (tab AIII, n. 120, allegata al dpr 633/72)Fabbricati strumentali per natura locati a imprese che detraggono al massimo il 25% dell’Iva 20%Fabbricati strumentali per natura locati a privati

20%Fabbricati strumentali per natura, se il locatore opta per l’impossibilità 20%

A 2.4

Nuovi codici per i fabbricati in Italia ed all’estero (quadro B su terreni e fabbricati)

IN ITALIAIl contribuente compila il quadro B del modello 730/2010 o dell’Unico PF 2010. Deve prestare attenzione ai nuovi codici di utilizzo dell’unità immobiliare, che sono di seguito indicati:- 10: unità in uso gratuito a un proprio familiare o in comproprietà utilizzata interamente come abitazione principale di uno o più comproprietari diversi dal dichiarante. - 11: unità pertinenza di immobile tenuto a disposizione; - 12: unità tenuta a disposizione in Italia da contribuenti che dimorano temporaneamente all’estero o unità abitazione principale con trasferimento temporaneo in altro comune;-13: portineria, alloggio del portiere, autorimessa collettiva, dichiarata dal singolo condominio;- 14: unità situata in Abruzzo e concessa in locazione; - 15: unità situata in Abruzzo e concessa in comodato.

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ALL’ESTERO

Non regolarizzati o rimpatriati con fiduciaria. Il contribuente compila il modulo RW e presenta lo stesso con Unico PF 2010. -Da quest’anno il modulo RW va compilato anche nel caso in cui non vi siano redditi da dichiarare in Italia per questi immobili. - Se il modello 730/2010 verrà consegnato a un Caf o a un intermediario abilitato, entro il primo giugno 2010. Il modulo RW compilato potrà essere presentato, con il frontespizio cartaceo del modello Unico PF 2010, agli uffici postali entro il 30 giugno 2010. - Se il reddito del fabbricato va dichiarato in Italia, va compilato anche il rigo D4 del modello 730/2010, indicando nella colonna 1, il codice 5 (ovvero il quadro RL di Unico PF – 2010), seguendo i chiarimenti della risoluzione Dre Lombardia 15 febbraio 2010, protocollo 12115.

A 2.5

D. Lgs n. 150/2009. Enti Locali - Valutazione adeguamento regolamenti entro il 31.12.2010Gli enti locali e le regioni devono costituire necessariamente entro il 31.12.2010 il proprio organismo indipendente di valutazione. Tale obbligo si applica alle amministrazioni statali, mentre i comuni, le province e le regioni hanno tempo fino a tutto il 2010 per approvare le disposizioni regolamentari e per nominare questo organismo. Nella regolamentazione delle sue attività non si applicano i vincoli dettati per le amministrazioni statali, ivi comprese le indicazioni sulla composizione dettate dalla Commissione per la valutazione, l’integrità e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni (Civit). Con il protocollo che tale commissione firmerà con l’Anci, l’Upi e la Conferenza dei presidenti delle regioni saranno fissati gli ambiti entro cui gli enti locali saranno sottoposti alla vigilanza ed all’indirizzo della stessa Civit. Fino alla entrata in vigore del regolamento che ogni ente deve approvare continuerà a svolgere la propria attività il nucleo di valutazione.Appare opportuno che i regolamenti disciplino la fase transitoria, in particolare per l’eventuale inclusione nell’organismo indipendente di valutazione dei componenti del nucleo e dettino le modalità di coordinamento con le altre forme di controllo interno.L’obbligo di costituzione entro il 30 aprile dell’organismo indipendente di valutazione, obbligo che è previsto dall’articolo 30, non si applica alle autonomie locali e regionali in quanto a queste amministrazioni non si applicano i vincoli dettati dall’articolo 14 del decreto ed Brunetta.Gli enti locali e le regioni sono tenuti a dotarsi dell’organismo indipendente di valutazione, sulla base delle previsione dettate dall’articolo 7, che si applicano espressamente a queste amministrazioni, ma la concreta regolamentazione della loro attività è oggetto di specifica regolamentazione che le singole amministrazioni si devono dare entro la fine dell’anno. L’eventuale mancata istituzione di tale organismo determina la impossibilità della erogazione del trattamento economico accessorio collegato alle performance, cioè della indennità di risultato e della produttività.Negli enti locali, sulla base delle prescrizioni dettate dalla legge n. 15/2009, la competenza alla nomina dei componenti gli organismi indipendenti di valutazione appartiene al sindaco ed al presidente della provincia. Il regolamento deve decidere se questa attività sarà svolta in forma singola o associata, nonché il numero e i requisiti dei componenti. In tale ambito la prima scelta da effettuare riguarda la composizione mista o totalmente esterna.

A 2.6

Disabili, fondo per il diritto al lavoro Dm 4/2/2010 Ministero Lavoro – Economia(G.U. n. 104 del 6/5/2010)E’ stato pubblicato il decreto interministeriale che disciplina i criteri e modalità per la ripartizione delle disponibilità del fondo per il diritto al lavoro dei disabili. Il provvedimento prevede tra l’altro: il procedimento per la concessione dei contributi; i requisiti e le modalità di erogazione dei contributi; il monitoraggio dell’attribuzione.

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A3 INDICI A.3.1. TASSI – EUROLANDIA

Tasso BCE 1,00%

A.3.2. Tassi – Stati Uniti

FED 0,25 %

A4 NOTIZIE IN BREVE A 4.1

La nuova manovra finanziaria a confronto con le precedentiVarato nel 2007 per il 2008 16,30 (miliardi di euro) Varato nel 2008 per il triennio 2008 – 36,30 (miliardi di euro)varata nel 2010 per il 2011 – 2012 24,00 (miliardi di euro)

questi i punti fondamentali:

Arriva il redditometro - Tetto ridotto per la tracciabilitàCon la manovra verrà conferita una sorta di delega alle Entrate per riscrivere le regole del nuovo redditometro. Scatta l’accertamento quando il reddito dichiarato risulterà inferiore del 20% rispetto a quello del redditometro (oggi è del 25%). Scende a 5/7 mila euro, dagli attuali 12.500. il tetto alla tracciabilità del contante. Per rilanciare la stretta sulle frodi Iva e le false fatturazioni, sarà introdotto l’obbligo di comunicazione delle fatture superiori a 3mila euro. Il tetto varierà a seconda delle disposizioni Ue. Dalle pensioni 2,7 miliardiAssegno agli invalidi all’80%All’ipotesi la chiusura di tre finestre su quattro per le pensioni di vecchiaia e di una finestra su due per quelle di anzianità.La finestra unica – ipotesi preferita dal ministro Tremonti – potrebbe garantire risparmi a regime, per circa 2,7 miliardi annui sulle sole pensioni Inps, stima che non comprende gli effetti del posticipo dei dipendenti pubblici.Probabile innalzamento dal 74 all’80% della percentuale di invalidità per il riconoscimento dell’assegno pensionistico. “Irap zero” per le imprese che operano nel MezzogiornoPrevista la possibilità di una fiscalità di vantaggio notevoli per il Sud. Nel documento sulla manovra che il ministro dell’Economia ha illustrato alla Consulta economica del Pdl, si legge infatti che per le regioni del Mezzogiorno è prevista “l’anticipazione della possibilità di istituire un tributo proprio sostitutivo dell’Irap con riferimento alle imprese avviate dopo il provvedimento, con possibilità di riduzione o azzeramento dell’Irap”.“Case fantasma” sanatoria per chi emerge entro l’annoArriva una “razionalizzazione catastale” per cui sarò possibile regolarizzare eventuali cambiamenti catastali ma solo se dichiarati entro il 31 dicembre di quest’anno. Decorsa tale data, incapperanno in una sanzione che varebbe 1/3 del valore catastale (cioè dal 15% al 25% del valore di mercato).Non si tratta quindi di un condono edilizio, così come nell’”edizione” del 2003. Interessati 1,4 milioni di unità immobiliari tra abitanti, box, capannoni e magazzini. Taglio allo stipendio dei ministri ma solo oltre gli 80 mila euroTaglio del 10 per cento al trattamento economico di ministri e sottosegretari ma solo nella parte di retribuzione che supera la soglia di 80 mila euro. Il taglio si applicherà a partire dal 2011 rispetto al trattamento in godimento nel 2010.

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Stesso discorso per il personale e i responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei ministeri. Per i manager il taglio dovrebbe essere pari al 5 per cento per gli stipendi fino a 130 mila euro e del 10 per cento per quelli che superano questa cifra.Giro di vite su consulenze, missioni e sponsor nella PaUn tetto all’80% alle spese della pubblica amministrazione per le consulenze. Per i ministeri spese ridotte del 10%. Vengono escluse dalla stretta le università, gli enti di ricerca e gli organismi equiparati. Riduzione del 50% per formazione e missioni. Il testo del provvedimento sottolinea che dal 2011 queste spese non potranno essere superiori all’80% di quelle sostenute nel 2009. Gli incarichi svolti in violazione di questa norma costituiscono “illecito disciplinare” e determinano “responsabilità erariale”. Sforbiciata agli enti pubblici: chiudono i battenti Ice e IsaeLa cura dimagrante sugli enti inutili contenuta nella manovra 2011-2012 toccherà anche l’Ice e l’Isae. I due istituti, il primo per il commercio con l’estero e il secondo di studi e analisi economiche, verranno soppressi. Nel mirino finiscono anche altri istituti ed enti di ricerca pubblici facenti capo a ministeri, come Isfol e Ingv. Il progetto contenuto nella manovra prevede anche il riordino degli enti previdenziali pubblici con l’accorpamento di quelli minori in Inps e Inail. Mentre l’Inpdap continuerebbe a mantenere l’assetto attuale Il Tesoro dovrà dare l’oh agli “stati di emergenza”Qualora sia necessario proclamare lo stato d’emergenza, il Tesoro dovrà dare il suo “placet” alla richiesta della Protezione civile. Lo stato d’emergenza e quindi lo stazionamento dei necessari fondi dovrà essere proclamato “di concerto con il ministero dell’economia e delle finanze”. Le ordinanze devono passare il controllo preventivo della Corte dei conti. Gli stati di emergenza contemplano solo le gravi calamità naturali.Scompare l’estensione ai grandi eventi. Per regioni ed enti locali 10 miliardi di tagli in 3 anni. Regioni ed Enti locali devono produrre tagli per 2 miliardi nel 2011 e per 3 miliardi e 800 milioni sia nel 2012 che nel 2013: nel complesso poco meno di 10 miliardi in tre anni. Ma la cifra potrebbe anche crescere.A questi tagli si aggiungono poi le misure più generali: dal blocco delle consulenze a quello dei nuovi contratti pubblici, al taglio degli stipendi per i dirigenti medici.Solo quest’ultima misura procurerebbe un risparmio di 400 milioni di euro che verrebbe decurtato dal Fondo sanitario. Sanità: il governo chiede tagli per 550 milioniRitirato il superficie da 7,50 euro sulle prestazioni di diagnostica, il Governo chiede comunque alle regioni un taglio da 550 milioni del fondo sanitario nazionale con misure a loro carico. Sul tappeto anche: la centralizzazione degli acquisti per beni e servizi dove già non esiste; lo stop per un anno dei pignoramenti nelle regioni in rosso; la proroga di tre anni dei piani di rientro. E misure sulla spesa farmaceutica, con tagli agli off patent e il trasferimento dall’ospedale alla farmacia di alcuni medicinali innovativi.Su stock optino e bonus aliquota addizionale del 10%Consistente aumento della tassazione delle stock option, una forma di retribuzione diffusa tra banchieri e manager. Su stock optino e bonus scatterà un’aliquota addizionale del 10 per cento. Lo prevede la manovra 2011 - 2012, secondo quando illustrato ieri dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti alla Consulta economica Pdl. La stretta fiscale riservata al settore finanziario - in linea con le decisioni assunte in sede G 20 - sarà applicata su quelle remunerazioni che eccedono il triplo della parte fissa della retribuzione Pubblico impiego: stipendi congelati e blocco del turn over Fino al 2013, ci sarà un congelamento degli stipendi degli statali e dei dirigenti. Gli stipendi resteranno infatti fermi ai livelli del 2009. Non solo, ma i redditi dei dirigenti avranno un’ulteriore decurtazione nella parte eccedente i 90 mila euro. Dal 2011 inoltre la spesa sostenuta dalle amministrazioni dello Stato per il personale assunto con contratti a termine e collaborazione a progetto potrà essere realizzata nel limite del 50% rispetto a quelle sostenute per le stesse finalità nel 2009. Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 10 Maggio 2010

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Sarà infine prorogato il blocco del turn over.

A 4.2

Rapporto Corte dei Conti sulla spesaLa tenuta dei conti pubblici è stata confermata, nel 2009, nonostante l’impatto della recessione e la rimodulazione “in corso d’opera” della manovra correttiva messa in campo dal governo all’inizio della legislatura. La conferma, che vale come buon viatico per il nuovo intervento anti – deficit allo studio del governo, è arrivata ieri dalla Corte dei conti, che ha diffuso il primo Rapporto sul coordinamento di finanza pubblica. Il problema di prospettiva che ora si pone riguarda invece la dinamica del Pil, che entro il 2012 si sarà ridotto in termini nominali di 130 miliardi, il doppio della spesa per interessi sul debito, una caduta senza precedenti che rende più difficile una programmazione di bilancio. Sul fronte della spesa statale – vale a dire al netto dei trasferimenti agli enti, della spesa per il personale e del servizio sul debito – 2 ci sono margini strettissimi per intervenire” ha spiegato il presidente di sezione Luigi Mazzillo, visto che degli 80 miliardi di interessati, 20 sono di investimenti fissi lordi e contributi alle imprese e 22 di consumi intermedi, dove “il fondo del barile è stato raschiato abbastanza”. Un margine di manovra tuttavia rimane, ha aggiunto il consigliere Maurizio Pala, e riguarda per esempio la riqualificazione delle spese per investimento e i contributi alle imprese. Dopo la rimodulazione della manovra 2009, le spese correnti sono cresciute del 4,2% (contro una previsione di riduzione di messo punto rispetto al 2008) una dinamica che non è stata accompagnata da un’adeguata copertura dal lato delle entrate. Nel 2009 i 3 miliardi di maggior gettito netto “sono dovuti a provvedimenti discrezionali e temporanei” scrivono i magistrati contabili, facendo riferimento allo scudo fiscale e alle riclassificazione dei bilanci delle imprese sulla base dei parametri las (che nel loro insieme hanno prodotto 11,6 miliardi di maggiori entrate). Compensazione temporanee al calo del gettito legato alla crisi che ora sarà difficile replicare anche puntando sulla lotta all’evasione fiscale: “Le previsioni di gettito insistono sulle stessi basi imponibili, in particolare sul fronte internazionale, perché sono le stesse interessate dallo scudo fiscale” ha spiegato Luigi Mazzillo, secondo il quale il potenziale da sfruttare è altrove, per esempio sul fronte Iva, visti i bassi rendimenti dell’imposta sui consumi rispetto ai principali partner europei. Mazzillo ieri ha anche distribuito, nel corso della conferenza stampa, gli ultimi dati sulle entrate relative ai primi quattro mesi dell’anno che confermano il trend di calo complessivo (6,23% rispetto al 2008).Il nuovo documento, al suo “numero zero” come scrive il presidente Tullio Lazzaro, offre al parlamento una lettura trasversale sul ruolo giocato dai diversi livelli di governo nell’aggiustamento di bilancio e rivela, questa l’altra interessante novità, il contributo importante garantito dalle amministrazioni locali. Il disavanzo di regioni, province e comuni è stato dello 0,4% del Pil (contro allo 0,6% previsto).

A 4.3

Rapporto sulla finanza TerritorialeCala il debito degli enti locali e regionali in Italia, in controtendenza rispetto al resto dell’Europa occidentale e in virtù dell’inasprimento del Patto di stabilità interno. Lo stock del debito di comuni, province e regioni italiani dovrebbe “leggermente decrescere” quest’anno dai 117,8 miliardi del 2009 a 117,2 “e continuare questo andamento nel corso del 2011”. Nel 2010, tuttavia, le dimensioni del debito complessivo rilevato in 12 paesi dell’Europa occidentale lieviteranno del 10% rispetto al 2009, q a quota 1.300 miliardi.Sono queste le previsioni contenute nel sesto rapporto di Standard & Poor’s pubblicato ieri sugli enti locali e regionali europei, dall’indicativo titolo.“Nel 2010 un nuovo picco dell’indebitamento lordo”.L’agenzia di rating ritiene che all’origine di questa ripresa generalizzata del debito locale europeo - Italia esclusa – ci siano “gli alti fabbisogni di rifinanziamento, uniti all’esigenza di

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nuove emissioni per contrastare e riequilibrare le performance di bilancio in peggioramento”. La Germania, che con i suoi Lander pesa per il 47% sul totale dell’Europa a 12 analizzata da S&P’s, potrebbe registrare quest’anno emissioni lorde di debito pubblico non centrale per 122 miliardi, in aumento del 20% circa rispetto ai 104 dell’anno scorso: lo stock salirà da 590 a 631 miliardi. La Spagna, che rappresentando il 17% sul totale è seconda solo alla Germania, accuserà un rialzo corposo quest’anno con un balzo all’insù del 50%, delle emissioni da 29 a 44 miliardi, e uno stock in ascesa da 121 a 154 miliardi.Diversamente, lo stock del debito delle amministrazioni locali italiane dovrebbe calare nel corso del 2010 dai 117,8 miliardi del 2009 a 117,2 con un livello di indebitamento lordo (nuovi mutui e prestiti) intorno a 8.6 miliardi, pressoché in linea con l’anno precedente. In Italia il debito pubblico locale e regionale ha le briglie tirate dal 2008. Il suo libello di crescita si è “ridotto considerevolmente2 negli ultimi tre anni, registrando una media di incremento dell’1,5% annuo, inferiore a quelle dell’11% registrate tra il 2004 e il 2007.“La forte crescita del debito delle amministrazioni locali italiane si è concentrata soprattutto tra il 2004 e il 2007, sia a seguito del processo di devoluzione amministrativa, sia per le politiche di gestione del debito più permissive a partire dal 2004”, è la testi degli analisti Roberto Stasi, Mariamena Ruggiero e Myriam Fernandez De Heredia. A partire dal 2008, S&P’s spiega che “il governo centrale ha invertito profondamente la tendenza” puntando al contenimento del disavanzo. Oltre a vietare certe emissioni di bond e nuovi derivati, i parametri del patto di stabilità sono stati stretti ed è stata concessa minore flessibilità fiscale.

PRIMA PARTE : NOTIZIE GENERALI

FEDERALISMO FISCALE, LA PARTITA “DEMANIALE”L’attribuzione agli enti territoriali dei beni demaniali e degli altri beni dello Stato.A) L’Assegnazione direttaI BeniDemanio marittimo (spiagge, lidi, rade e porti, esclusi quelli di interesse nazionale) Demanio idrico(fiumi, torrenti, sorgenti, laghi e acque pubbliche, esclusi i fiumi di ambito sovraregionale e i laghi di ambito sovraregionale, per i quali non ci sia un’intesa tra le regioni interessate) Miniere(esclusi i giacimenti di gas e petrolio e i siti di stoccaggio del gas) Il valoreNon quantificabile (98 milioni di canoni dalle concessioni balneari all’anno). La proceduraI beni vengono trasferiti alle province (laghi chiusi e miniere) o alle regioni (gli altri beni) con uno o più decreti da emanare entro 180 giorni.Lo status Restano inalienabili e possono essere dati in concessione ai privati B) L’assegnazione su richiestaI beni Immobili dello Stato, compresi gli aeroporti di interesse locale EsclusiGli immobili indispensabili alle amministrazioni dello Stato e agli organi costituzionali (Quirinale, Camera, Senato ecc). I beni del patrimonio culturale I beni della Difesa I porti e gli aeroporti di interesse nazionale Le reti di interesse statale (comprese quelle energetiche e stradali) Le ferrovie dello StatoI parchi e le riserve naturali stataliIl valore 3,25 miliardi per il solo patrimonio disponibile La procedura

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I beni vengono elencati entro 180 giorni da uno o più di decreti. Poi, entro 60 giorni dai decreti, comuni, province e regioni possono chiederne l’attribuzione. Lo status Possono essere venduti dopo il cambio di destinazione urbanistica a n prezzo ritenuto adeguato dall’agenzia del Demanio o del Territorio. Le condizioni dei beni del patrimonio disponibile:Patrimonio disponibile 3,25 miliardi di cuiBeni liberi 1,04 miliardi Beni oggetto di accordi formali con enti locali 960 miliardi Beni in uso agli enti locali 730 miliardi Beni dichiarati di interesse degli enti locali 350 miliardi Beni in uso a privati 130 miliardiQuesta la partita. Patrimonio disponibile in miliardi di E. Terreni 1,88 Fabbricati 1,35 Totale 3,23 + Concessioni sulle spiagge (Canoni riscossi)

COME FUNZIONA Entro il 21 agosto 2010Le amministrazioni che hanno in uso beni statali ne chiedono l’esclusione all’Agenzia del demanioEntro il 21 novembre 2010Uno o più Dpcm pubblicano l’elenco degli immobili da cedere e il possibile ente assegnatario Entro il 21 gennaio 2011La regione, la provincia o il comune individuati rappresentano una richiesta motivata di attribuzione all’Agenzia del demanio che gestirà anche i beni rimasti inoptati Entro il 21 marzo 2011 Un ulteriore Dpcm dichiara l’assegnazione del bene che avrà effetto dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Entro il 21 maggio 2011 Un Dpcm elencherà i beni della difesa non indispensabili alla sicurezza nazionale che saranno dimessi Dal 1° gennaio 2012 ogni 24 mesiUn Dpcm individuerà e collocherà agli ulteriori immobili resisi nel frattempo disponibili.

SECONDA PARTE : GIURISPRUDENZACORTE COSTITUZIONALE, SENTENZA N. 169/2010 No alla stabilizzazione con concorso riservato Tempi duri per la creatività regionale in fatto di stabilizzazioni del personale precario. La nuova bocciatura costituzionale è arrivata ieri dalla sentenza 169/2010 della Corte (presidente Amirante, relatore Maddalena) e ha riguardato la Liguria, che nella legge regionale 3/2009 (aricolo 2) aveva provato ad aprire le porte verso il posto fisso ai co.co.co. della regione e dei propri enti strumentali. Il “no” dei giudici delle leggi si basa su una doppia motivazione. La norma, prima di tutto, avrebbe permesso di assorbire un numero di precari pari al 50% dei posti vacanti indicati dalla programmazione triennale delle assunzioni, riservando a questa platea di co.co.co. un concorso riservato. In questo modo, spiega la Consulta, la previsione regionale si scontra con l’articolo 97 della Costituzione che in nome dell’”imparzialità” e del “buon andamento” della pubblica amministrazione impone che i concorsi siano aperti anche agli esterni, a meno che intervengano “peculiari e straordinarie ragioni di interesse pubblico”. Ma la regione aveva fatto di più, alleggerendo in modo unilaterale i requisiti imposti a tutto il pubblico impiego dalla finanziaria 2008, prevedendo che un solo anno di esperienza invece dei tre fissati a livello nazionale fosse sufficiente per ambire alla stabilizzazione. Per ragioni procedurali la Consulta non si è pronunciata su quest’ultimo punto, ma va ricordato che in passato sono state sempre

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e solo le “peculari esigenze di interesse pubblico” a permettere di ritoccare a livello locale i parametri statali (si veda per esempio la sentenza 9/2010). Sempre in tema di autonomie locali, la Corte (172/2010) – fornendo di fatto un’interpretazione dirimente del Dl 78/2009 (“Provvedimenti anticrisi”) convertito nella legge 102/2009 - ha limitato alla Pa statale il controllo preventivo della Corte dei conti sulle consulenze (seguendo la linea interpretativa della stessa magistratura contabile; si veda il Sole 24 Ore del 28 novembre 2009). Il Veneto aveva impugnato l’articolo 17, commi 30 3 30 - bis, nella parte in cui avrebbe allargato il sindacato della sezione centrale della corte anche sugli incarichi esterni degli enti locali, violando sette articoli della Carta (3, 97, 100, 114, 117, 118 e 119). La Consulta ha invece contestualizzato la novella sull’articolo 3 della legge 20/1994 (Norme in materia di controllo della Corte dei conti), spiegando che non può essere estesa fuori dal suo ambito, che è appunto quello delle amministrazioni statali. L’aspetto curioso della vicenda è che, nelle more dell’impugnazione, la stessa presidenza del consiglio si era costituita a giudizio con una difesa che dava per assodato l’allargamento delle competenze della corte dei conti anche sugli incarichi degli enti locali. Ma la Consulta, dichiarando inammissibile il ricorso del Veneto, ha di fatto disatteso anche le aspettative del governo. Infine con la sentenza 171/2010, la Corte ha bocciato la conferenza dei servizi istituita dalla Puglia per valutare l’impatto ambientale di un impianto eolico off shore da far sorgere davanti alla costa di Brindisi. La Corte ha annullato la conferenza, perché in materia energetica la competenza è esclusivamente statale.

CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE UNITE SENTENZA N. 11930 DEL 17 MAGGIO 2010L’imposta è credito privilegiatoIl Principio “Le norme del cod. civ. che stabiliscono i privilegi in favore di determinati crediti possono essere oggetto di interpretazione estensiva, la quale costituisce il risultato di un’operazione logica diretta a individuare il reale significato la portata effettiva della norma, che permette di determinare il suo esatto ambito di operatività, anche oltre il limite apparentemente segnato dalla sua formulazione testuale; e di identificare l’effettivo valore semantico della disposizione, tenendo conto dell’intenzione del legislatore e soprattutto dalla causa del credito che, ai sensi dell’art. 2745 cod. civ. , rappresenta la ragione giustificatrice di qualsiasi privilegio. Con la conseguenza che il privilegio generale sui mobili istituito dall’art. 2752 cod. civ. sui crediti per le imposte, tasse e tributi dei comuni previsti dalla legge per la finanza locale, deve essere riconosciuto anche per i crediti dei comuni relativi all’imposta comunale sugli immobili (Ici) introdotta dal dlgs 504 del 1992, pur se successiva e quindi non compresa tra i tributi contemplati dal rd 1175/1931.”

Corte di Cassazione, Sentenza n. 8875 del 14 aprile 2010Tarsu calcolata su tariffe annullate dal Tar Valida la cartella di pagamento della Tarsu calcolata su tariffe annullate dal Tar. Lo ha stabilito la Corte di cassazione che con la sentenza n. 8875 del 14 aprile 2010, ha respinto i primi te motivi di ricorso presentato da un contribuente. L’azienda aveva ricevuto un atto impositivo dal quale risultava che l’imposta era stata calcolata su una delibera comunale, dichiarata illegittima dal Tar. Per questo l’atto era stato impugnato di fronte alla commissione tributaria provinciale di Genova che però aveva respinto il ricorso. Poi la decisione era stata confermata in secondo grado. In particolare i giudici regionali avevano stabilito che, pur essendo nulla la delibera sulle tariffe, questo non aveva come conseguenza la nullità della cartella perché bastava applicare le tariffe dell’anno prima. In quella sentenza si legge infatti che “a seguito dell’annullamento delle delibere comunale da parte del giudice amministrativo, si configurava la non più opinabile inesistenza delle fonti amministrative dell’obbligazione tributaria, con conseguente radicale assenza di fondamento per l’esercizio del potere impositivo; tuttavia, l’imposta è dovuta, ma non in virtù e nella misura indicata in cartella, dovendosi (ex art. 69, 1 d. Lgs n. 507/93) intendere prorogata la tariffa in precedenza approvata e non oggetto di annullamento da parte del giudice amministrativo; e in virtù di questa pronunzia che rimuoveva ogni effetto della cartella nei confronti della parte ricorrente, ha considerato assorbita ogni ulteriore censura della stessa”.Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 10 Maggio 2010

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Contro la pronuncia la società contribuente ha fatto ricorso in Cassazione ma ancora una volta senza successo. Il Collegio di legittimità lo ha infatti respinto precisando che “dalla disposizione dell’art. 69 primo comma d. lgs n. 507/93 può ricavarsi un principio di carattere generale, secondo il quale la conseguenza della eventuale illegittimità di una delibera tariffaria ha come conseguenza non già la liberazione della contribuente da qualsiasi obbligo di pagamento per il servizio di raccolta rifiuti, bensì l’applicazione della tariffa vigente in precedenza”.In sostanza secondo la Cassazione la norma va letta nel senso che”in caso di mancata valida deliberazione nel termine suddetto si intendono prorogate le tariffe approvate per l’anno in corso”. In questo modo la mancata approvazione delle tariffe è stata equiparata dalla Suprema corte alla dichiarazione di illegittimità di queste.

TERZA PARTE : APPROFONDIMENTI

NO ALLA CONTRAZIONE DI MUTUI PER RIPIANARE LE PERDITE DI UNA SOCIETÀ DI CUI L’ENTE LOCALE È SOCIO.Parere Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte n. 18/2010.La sezione di controllo per il Piemonte è stata chiamata a esprimersi sulla possibilità o meno per un ente locale, socio di una società interamente pubblica, di contrarre mutui al fine di ricapitalizzare e di ripianare le perdite della predetta società derivanti da una sentenza esecutiva di condanna al pagamento di un’ingente somma di danaro emessa dal Consiglio di Stato. I dubbi interpretativi sollevati dall’ente richiedente erano i seguenti: i) se le norme che consentono agli enti locali la contrazione di muti solo per spese di investimento, non ammettendola dunque per il ripianamento di perdite di società pubbliche, possano ritenersi non applicabili quando le perdite di una società non derivino da una non corretta e oculata gestione della stessa, bensì, da una sentenza esecutiva ovvero quando il ripianamento delle perdite sia necessario al fine di procedere poi alla ricapitalizzazione; ii) se la previsione di cui all’art. 194 del Dlgs n. 267/2000, che consente agli enti locali di ricorrere al debito fuori bilancio e alla contrazione di muti nel caso di “sentenza esecutiva “, possa trovare applicazione anche per il caso in cui la sentenza esecutiva venga emessa nei confronti di una società di cui l’ente locale è socio e che opera in house. In ordine al punto i) la sezione ha chiarito che anche il ripianamento di perdite conseguente a una sentenza esecutiva con contestuale debito nei confronti di terzi può, in via generale, ricondursi a una cattiva gestione con risultati economici negativi per la società con conseguente applicabilità delle norme richiamate.In ordine al punto ii) ha poi osservato che la disciplina in esame non è applicabile ove è possibile prevedere, da parte dell’ente. Il sorgere dell’obbligazione, nonché la tempistica dell’adempimento, attivando le ordinarie procedure di spesa. Quanto al finanziamento dei debiti fuori bilancio riconosciuti legittimi, dopo la legge cost. n. 3/2001, non è più possibile assicurare la copertura finanziaria di debiti relativi a spese di parte corrente mediante la stipulazione di mutui.

RIMBORSI SCARSI PER L'ICI EX RURALITributi. I comuni devono indicare solo i maggiori accertamenti senza tener conto delle eventuali contrazioni di gettito

Circolare restrittiva dall'Economia sul certificato da inviare entro il 31 maggioL'ASIMMETRIA. I rischi di mancata riscossione ricadono sugli enti locali che possono vedersi decurtare somme non ancora versate dai contribuenti- Di Maurizio Fogagnolo

A pochi giorni dal termine per inviare al ministero dell'Interno la certificazione sul maggior gettito Ici dai fabbricati ex rurali, che scade il 31 maggio, l'Economia ha indicato nella circolare 2/DF/2010 le istruzioni per effettuare i calcoli, con un'impostazione che si rivela molto restrittiva per gli amministratori locali. Il taglio dei trasferimenti, infatti, non terrà conto del fatto che il Dl 262/2006, che ha avviato il meccanismo, non ha portato ai comuni solo un maggior gettito, ma anche diminuzioni della base imponibile che si abbatteranno anche su parte dell'Ici. Nella certificazione, spiega l'Economia, i comuni dovranno riportare solo il maggior gettito accertato per cui, se tra le fattispecie individuate dall'articolo 2 del Dl 262 si fosse verificata una Ufficio unico associato controlli interniN E W S L E T T E R N. 10 Maggio 2010

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contrazione di gettito, non risulterà possibile considerarla né compensarla in alcun modo. Si tratta di una previsione tutt'altro che residuale se si considera che, in particolare per le variazioni colturali dei terreni agricoli, i redditi dominicali rideterminati possono risultare inferiori a quelli precedenti. Anche in caso di accatastamento di fabbricati ex rurali ancora adibiti ad attività agricola o ad abitazione principale all'accatastamento non conseguirà alcun versamento Ici. Il ministero sostiene che la certificazione va compilata anche per i fabbricati per i quali, pur essendo venuti meno i requisiti di ruralità, l'Ici non viene di fatto corrisposta per l'esclusione dell'abitazione principale. In tali casi, secondo il ministero, ai comuni deriverebbe un maggior gettito a causa del rimborso statale. L'affermazione è criticabile sotto un duplice profilo: il rimborso statale riguarda solo le unità immobiliari accatastate fino al 31 dicembre 2008 e riportate nelle certificazioni comunali, e non tocca le unità accatastate nel corso del 2009. Dal momento che i rimborsi statali non vengono aggiornati, l'accatastamento di questi immobili non dovrebbe essere preso in considerazione per la certificazione 2010. Il rimborso statale per il mancato gettito dell'Ici sull'abitazione principale, poi, è calcolato in base all'aliquota ordinaria al netto della detrazione, mentre il conteggio richiesto ai comuni per questa certificazione prescinde dalla effettiva destinazione d'uso dell'immobile e quindi andrebbe effettuato -secondo le indicazioni della circolare - applicando alla nuova rendita l'aliquota ordinaria senza detrazione, creando quindi un danno ancora maggiore per il comune.Un ulteriore problema emerge infine dall'indicazione, contenuta nella circolare, in base alla quale i comuni dovranno indicare nella certificazione non le somme effettivamente riscosse a seguito dell'attività d'ufficio effettuata dal catasto, ma le somme accertate come effettivamente e definitivamente dovute in relazione a nuove unità immobiliari accatastate per la prima volta o in modo corretto su iniziativa dell'ufficio del Territorio. Ne consegue che il rischio della mancata riscossione delle somme effettivamente dovute su immobili che siano stati iscritti presso l'ufficio del Territorio ai sensi del Dl 262/2006 incomberà in modo esclusivo sui comuni, che potranno essere chiamati a certificare (ed a vedersi decurtare dai trasferimenti) anche somme non ancora riscosse o che potrebbero non risultare più riscuotibili.

L'ALIQUOTA DEL 2009 GUIDA TUTTI I CALCOLI I parametri. Punti controversi

OMISSIONE. Nulla si dice sul trattamento delle somme individuate grazie all'attività autonoma degli enti e che non dovrebbero essere tagliate - Di Maurizio Fogagnolo

La circolare dell'Economia non ha risolto molti problemi dei comuni in riferimento alle corrette modalità di determinazione del maggior gettito da certificare. In primo luogo, il ministero ha chiarito che i gettiti alla base della certificazione saranno quelli accertati, per le fattispecie imponibili previste dalla legge 286/2006, nei bilanci di competenza relativi rispettivamente alle annualità 2006 e 2009, a prescindere dal fatto che la relativa riscossione avvenga in un'annualità diversa. Il conteggio della maggiore imposta accertata dovrà quindi essere effettuato sulla base delle aliquote vigenti nel 2009, che potranno anche essere diverse da quelle applicate nel 2007. I comuni dovranno indicare nella certificazione non le somme effettivamente riscosse a seguito dell'attività d'ufficio effettuata dal catasto (per cui il rischio della mancata riscossione di somme comunque dovute rimarrà correttamente a carico dei comuni), ma le somme accertate come dovute in relazione a nuove unità immobiliari accatastate per la prima volta o in modo corretto su iniziativa dell'ufficio del territorio. Questa indicazione è positiva per i comuni, che potranno quindi considerare nel gettito complessivo accertato nel 2009 anche l'imposta versata dai contribuenti che, pur non avendo ancora accatastato gli immobili posseduti, li avessero dichiarati ai fini Ici, versando l'imposta su una rendita presunta che potrà essere computata ai fini della diminuzione del maggior gettito. Al contrario, nessun gettito dovrà essere certificato nel caso di immobili accatastati a fine 2009 che non abbiano determinato gettito nello scorso anno, a nulla rilevando che tali immobili risultino interamente imponibili nel 2010. Tale impostazione conferma che la certificazione serve per definire il conguaglio nei tagli ai trasferimenti già effettuati nel 2009, ma non è idonea ad identificare correttamente il maggior gettito derivante a regime dagli accatastamenti adottati nel triennio ai sensi della legge 286/2006, in base al quale lo stato taglierà il fondo ordinario dal 2010. La circolare nulla dice invece in merito all'incidenza sul maggior gettito degli

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accatastamenti intervenuti nel triennio 2007-2009 a seguito di attività di verifica del comune ai sensi della legge 311/2004 o a seguito di iscrizione volontaria al catasto, per ultimazione di un nuovo immobile o ristrutturazione di un immobile ex rurale, entrambe ipotesi in cui il gettito conseguente a tale iscrizione catastale non dovrebbe essere certificato, non derivando dall'attività d'ufficio del catasto. Per individuare gli immobili da certificare, i comuni dovranno quindi verificare i Docfa presentati nell'ultimo triennio, comprendendo tutti quelli che siano stati indicati come effettuati ai sensi della legge 286/2006 e quelli che, pur risultando come accatastamenti ordinari, riguardino immobili compresi negli elenchi dei fabbricati da censire trasmessi dal catasto ai comuni in attuazione della legge 286/2006.

CERTIFICAZIONI ICI, GLI UFFICI TRIBUTI DEGLI ENTI LOCALI CHIEDONO LA PROROGA 25 Maggio 2010 Italia Oggi

In una lettera inviata al sottosegretario all'interno Michelino Davico, l'ANUTEL «considerando le difficoltà in cui operano i Comuni, la recente emanazione delle norme interpretative e del dm 7/4/2010, nonché il breve tempo a disposizione dei predetti enti per effettuare le necessarie elaborazioni», richiede un intervento affinché sia urgentemente disposta una proroga del termine previsto dall'art. 2, comma 24, della legge 191/2009, come modificato dall'art. 4, comma 4-quater, del dl 2/2010. leggi anche comunicato Anutel del 24.05.2010

NUOVO CENSIMENTO A OTTOBRE 2011 28 Maggio 2010 - Italia Oggi

In arrivo il 15° censimento generale della popolazione e delle abitazioni, che si svolgerà nel mese di ottobre del 2011. Indetto anche il 9° censimento generale dell'industria e dei servizi e il censimento delle istituzioni non profit. È quanto prevede la manovra correttiva, che a tale scopo stanzia 627 milioni di euro (200 milioni per l'anno 2011, 277 per il 2012 e 150 per il 2013). L'Istat, soggetto preposto all'organizzazione delle rilevazioni, definirà le operazioni di ciascun censimento attraverso il piano generale di censimento, nonché mediante apposite circolari. Tali documenti, oltre a regolare le operazioni censuarie, stabiliranno la data di riferimento dei dati, gli obiettivi, il campo di osservazione e le metodologie di indagine. La manovra provvede a conciliare la necessità di ridurre spesa pubblica e organici perseguita dal governo con la necessità di far fronte all'imponente mole di lavoro costituita dalla macchina dei censimenti (a ottobre 2010 prende il via anche il 6° censimento dell'agricoltura). A tale proposito, toccherà sempre all'Istat definire le modalità di costituzione degli uffici di censimento, compresi i processi di selezione e i requisiti professionali del personale. Gli uffici saranno composti da personale con contratto a tempo determinato, mentre le funzioni di coordinatore e rilevatore potranno essere coperte anche mediante la stipula di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Sul punto, il decreto evidenzia che gli enti e le p.a. coinvolte nelle operazioni (purché indicate nel piano dell'Istat) potranno avvalersi delle forme contrattuali flessibili, tra cui i contratti di somministrazione di lavoro, in taluni casi senza la necessità di dover tener conto del patto di stabilità interno. Situazione analoga per gli organi preposti allo svolgimento delle operazioni del 6° censimento generale dell'agricoltura, i quali vengono autorizzati a conferire, per lo svolgimento dei compiti di rilevatore e coordinatore, anche incarichi di natura autonoma, purché limitati alla durata delle operazioni censuarie.

RASSEGNA STAMPA (ctrl + clicca sul titolo per vedere gli articoli)

17-mag-2010 Sole 24 Ore - Norme e Tributi

La multa si può riscuotere anche con l'ingiunzione

17-mag-2010 Sole 24 Ore - Norme e Tributi

Sulle partecipate controlli a metà

19-mag-2010 Italia Oggi Federalismo, ora tocca ai proventi

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19-mag-2010 Italia Oggi Regole appalti, tutti contro tutti

20-mag-2010 Sole 24 Ore Per gli enti locali terapia biennale da 4 miliardi

21-mag-2010 Mattino Ok del governo, arriva il federalismo demaniale

21-mag-2010 Sole 24 Ore I beni dello Stato a regioni ed enti locali

21-mag-2010 Italia Oggi Tempi di pagamento decisi alla stipula

21-mag-2010 Italia Oggi Solo concorsi aperti

24-mag-2010 Sole 24 Ore Il sindaco avrà 60 giorni per prenotare i beni statali

24-mag-2010 Sole 24 Ore La meritocrazia vale anche al passato

25-mag-2010 Sole 24 OreImmobili fantasma da regolarizzare entro il 31 dicembre

25-mag-2010 Sole 24 Ore Conto da oltre 10 miliardi per regioni ed enti locali

25-mag-2010 Italia Oggi Solo 5mila € in contanti - Contante con soglia a 5.000 euro

25-mag-2010 Italia Oggi Ai comuni il 33% della lotta all'evasione

26-mag-2010 Italia Oggi Stoppato il merito di Brunetta

26-mag-2010 Italia Oggi Semprevivi i contributi a pioggia

27-mag-2010 Italia Oggi Un modello europeo di contratto

28-mag-2010 Italia Oggi Manovra insostenibile per gli enti

28-mag-2010 Italia Oggi Brunetta, performance sotto la lente

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Pubblicato in G.U. il testo definitivo della manovra finanziaria estivaÈ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31.05.2010 - Suppl. Ord. n. 114 - ed entra in vigore il giorno stesso, il decreto legge n. 78 del 31.05.2010 recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.

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