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workshop 2007 IUAV di Venezia

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Analizzare, sintetizzare, rimesco-lare ed infine creare.Questi sono stati gli “infiniti” che ci hanno fatto confrontare con la città di Venezia in un modo inno-vativo e creativo.Analizzare: ad ogni gruppo è sta-ta assegnata una porzione della città lagunare. Nel nostao caso il sestriere di Castello.Sintetizzare: abbiamo proceduto con una stilizzazione dei volumi, con un’astrazione delle forme che hanno portato alla composizione di un plastico.Al termine della prima settimana ogni gruppo aveva prodotto un modello tridimensionale della pro-pria area.Rimescolare: con tutti gli elaborati ogni studente ha proposto una nuova configurazione di isole, un nuovo assetto per una nuova Venezia.Il nostro lavoro di rielaborazione si è stato guidato dalla forma geo-metrica del quadrato, sul cui peri-metro sono state disposte le isole cercando di legarle tramte spigoli, scorci, percorsi viari, in modo da garantire una continuità, seppure concettuale.Insistere sulla geometria del qua-drato, ha permesso di creare un bacino navigabile intarno alla composizione che ci ha decisa-mente aiutato nella fase succes-siva.Creare: l’iter compositivo del workshop, richiedeva la realizza-zione di una dodicesima isola, che fosse fondamentale per rendere comprensibile ila nuova Venezia.Gli sforzi progettuali si sono diretti immediatamente alla crazione di una forma pura, rettangolare, ordinaria così da sottolineare l’incisività della, più ampia, dispo-sizione quadrata.

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Il rettangolo che si staglia forte-mente sul lato sinistro del bacino interno, è il nuovo collegamento con la terra ferma, è la stazione emersa di una metropolitana sub-acquea.La stazione si forma attraverso il movimento di “nastri” che diventa-no qui piazza sospesa, li copertu-ra della biglietteria, qui scendono a fare da attracco alle barche, li diventano punti privilegiati di os-servazione sul bacino interno.Il risultato di questa operazione è stato più che soddisfacente; ha fornito la possibilità di confrontarsi con un tema tanto astratto quanto libero.Abbiamo preso a piene mani la storica, l’antica, l’intoccabile Serenissima e l’abbiamo rimodel-lata, non curanti dei vincoli storici e del buongusto architettonico. La città lagunare si è resa disponibile ad un esercizio leggero e creati-vo. Esercizio perfetto per un tor-rido luglio a Venezia.

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“Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le opere con un’immagine umana.” Marcel Proust

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