Compiti di realtà e valutazione autentica€¦ ·

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Compiti di realtà e valutazione autentica Per Istituto Comprensivo Perugia 6 Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa… ma ciò che sa fare con ciò che sa… (Grant Wiggins)

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Compiti di realtà e valutazione autentica

Per Istituto Comprensivo Perugia 6

Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa… ma ciò che sa fare con ciò che sa…

(Grant Wiggins)

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Cosa è un’attività autentica/compito di realtà?

Il compito di realtà e un compito che prevede che gli studenti utilizzino in modo attivo e consapevole

abilita, saperi acquisiti e la creativita per affrontare e trovare soluzioni, precise e pertinenti, a un

“problema” complesso della vita reale (legato cioe a un contesto reale), dimostrando cosi con un mix

inscindibile di conoscenze, abilita, comportamenti, atteggiamenti il possesso di una o piu competenze

definite.

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Dove ci situiamo?

• Stiamo parlando di uno strano “oggetto” didattico attraverso il quale si ottiene sia sviluppo o “allenamento” delle competenze, sia elementi ed evidenze valutative…

…come ha origine questo…?

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Emersione del paradigma delle competenze…

• «Le competenze sono la comprovata capacita di utilizzare conoscenze, abilita e capacita personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilita e autonomia.»

• (Raccomandazione del Parlamento europeo del 23 aprile 2008)

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Alcune precisazioni circa le competenze…

Le competenze:• si sviluppano e allenano attraverso prestazioni caratterizzate da un

processo di esecuzione e dal suo prodotto; • hanno una struttura di “contenuto” complessa (le capacita e le

abilita che le compongono sono tante, cosi come sono tante le conoscenze messe in gioco);

• assumono valore in relazione a un contesto di applicabilita (il riconoscimento come attivita autentica, appunto, colloca l’agire consapevole dello studente in un contesto di significato e valore);

• sono dimensioni “in movimento”; • si evolvono, a partire da un contesto formativo, lungo le dimensioni

dell’autonomia e della responsabilita .

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Come si riconosce una persona competente?

• Guy Le Boterf (Le Boterf, 2008) sostiene che la persona che sa agire con competenza e quella

persona che e in grado di mobilizzare, selezionare e combinare le proprie risorse in modo pertinente per gestire una situazione

professionale. Il compito del percorso di istruzione e quindi quello di contribuire ad

accrescere il repertorio di risorse che la persona possiede e di allenarla a mobilitare, selezionare e

combinare in modo pertinente quelle risorse.

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il paradigma delle competenze… richiede una nuova valutazione…<<Non è possibile valutare le competenze in modo

standardizzato. Bisogna dunque abbandonare ilcompito scolastico classico come paradigmavalutativo, rinunciare ad organizzare un “esame dicompetenze” mettendo tutti i “concorrenti” sullastessa linea di partenza. Le competenze certamente sivalutano, ma in situazione, sapendo che, a secondadei casi, alcuni allievi siano più attivi di altri, poichénon tutti fanno la stessa cosa nello stesso momento.Al contrario, ognuno cerca di far vederechiaramente ciò che sa fare, agendo, ragionando adalta voce, prendendo iniziative e assumendo rischi.Questo permette, quando è necessario, per scopiformativi o certificativi, di individuare profiliindividualizzati di competenze>> . (Ph. Perrenoud)

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Non è nuova la richiesta di un tipo diverso di valutazione…

Gia Bloom aveva intuito oltre sessant’anni fa comeoccorresse proporre «situazioni nuove per lostudente o quelle che contengono nuovi elementirispetto alla situazione in cui e stata appresal'astrazione... Idealmente noi stiamo cercando unproblema che verifichi quanto un individuo haimparato ad applicare l'astrazione in modo pratico....[ Per far questo occorre consentirlo lo sviluppo di]un tipo di pensiero divergente in cui e improbabileche possa essere stabilita in anticipo la correttasoluzione del problema» (Bloom, a cura di, 1956, p.125).

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Si arriva circa 20 anni fa alla valutazione autentica…

La valutazione autentica si ha<< quando ancoriamo il controllo al tipo di lavoro chepersone concrete fanno piuttosto che sollecitarerisposte facili da calcolare con procedimenti semplici.La valutazione autentica è un vero accertamento dellaprestazione perché da essa apprendiamo se glistudenti possono in modo intelligente usare ciò chehanno appreso in situazioni che in modoconsiderevole li avvicinano a situazioni di adulti e sepossono affrontare nuove situazioni (Wiggins, 1998,p.21)>>

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Dalla valutazione autentica…ai compiti di realtà…

<< L’intento (…) di coinvolgere gli studenti incompiti che richiedono di applicare leconoscenze nelle esperienze del mondo reale. La‘ valutazione autentica ’ scoraggia le prove‘carta e penna’ sconnesse dalle attività diinsegnamento e di apprendimento che almomento avvengono. Nella valutazioneautentica, c’è un intento personale, una ragionea impegnarsi, e un ascolto vero al di là dellecapacità/doti dell’insegnante (Winograd &Perkins, 1996, I-8:2)>>

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I compiti di realtà…

Il compito o il prodotto “ può essere più direttamentecollegato con uno o più insegnamenti, oppureriferirsi più direttamente a un’attività tecnica e/oprofessionale. Comunque, esso deve potersollecitare la valorizzazione delle conoscenze,delle abilità apprese e delle altre caratteristichepersonali in maniera non ripetitiva e banale. Illivello di complessità e di novità del compitoproposto rispetto alla pratica già consolidatadetermina poi la qualità e il livello dellacompetenza posseduta” (Linee guida IstitutiTecnici)

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I compiti di realta…

“Il primo ambito riguarda i compiti che devonoessere svolti dallo studente e/o i prodotti chequesti deve realizzare. Essi devono esigere lamessa in moto non solo delle conoscenze edelle abilità possedute, ma anche una lorovalorizzazione in contesti e ambiti diriferimento moderatamente diversi da quelliormai già resi famigliari dalla praticadidattica. Occorre che lo studente evidenzila capacità di sapersi muovere in manierasufficientemente agevole e valida al di fuoridei confini della ripetizione e dellafamiliarità…” (Linee guida Istituti Tecnici)

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I compiti di realtà…e le “soluzioni”/strategie

Risorse (materiali e umane) non solointerne ma anche esterne eattenzione all’attivazione de….

<< …la capacità di rispondere a situazionicomplesse e inedite per mezzo di unacombinazione nuova di procedureconosciute; e non soltanto di rispondereper mezzo di una procedura stereotipataa un segnale prestabilito >> B. Rey,2003

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…in azione…

La didattica per attivita autentiche e compiti di realta prevede proprio questo: mettere gli studenti in azione, richiedere

loro l’esecuzione di una prestazione impegnativa e complessa che porti alla

realizzazione di un “prodotto” e valutare tanto il processo quanto il risultato di

quella prestazione.

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…in contesti significativi e reali..

I compiti di realta sono riferiti a contesti significativi, reali; possono riguardare attivita “reali” legate a una disciplina (compiere una

ricerca riguardo le abitudini alimentari dei diversi paesi di origine degli allievi presenti in classe o

riguardo alle abitudini alimentari dei componenti della classe) oppure situazioni quotidiane della

vita della scuola (organizzare una festa in prossimita delle vacanze natalizie, purche poi la

festa si organizzi davvero).

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Significato e valore oltre… l’aula...

Processi e prodotti che abbiano significato e valore anche al difuori dell’ambiente scolastico. Impegnandosi in questo tipo diattivita, infatti, gli studenti fanno esperienza di cosa loro stessi oaltre persone potrebbero fare in situazioni di vita reale usandole conoscenze possedute (Herrington, Herrington, 2006). Lefunzioni metacognitive sono implicitamente sollecitateattraverso questi tipi di compiti: ad esempio, in matematica,invece che affrontare compiti standard applicando algoritmi gia pronti (formule) gli studenti trovano grande beneficio eraggiungono un pieno e completo apprendimento quandohanno a che fare con informazioni ricche e devono risolvereconflitti cognitivi (Cobb, 1994).

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Attenzione a…

• Pedagogia del progetto: favorisce laconsapevolezza da parte deglistudenti dell’utilità/usabilità deiprocedimenti appresi a scuola edella loro possibile finalizzazione ascopi concreti

• Attrattività del prodotto/obiettivo:favorisce motivazione e attivazionedegli studenti

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Come? … “Costruendo” le discipline…

Per competenze legate a discipline scolastiche, una modalita relativamente semplice ed efficace per mettere gli studenti in situazioni autentiche e quella di farli lavorare come gli esperti di una determinata

disciplina. Chiedendo agli allievi, ad esempio, di lavorare “come se” fossero giornalisti, storici, ricercatori, scienziati (e lasciandogli spazi e

autonomia adeguate) si consente di avvicinarsi alla complessa realta del lavoro di quei professionisti e di svolgere le attivita che loro stessi

svolgono. Questo approccio fa si che gli studenti si attivino per cercare le informazioni, le analizzino, le valutino, le utilizzino per costruire un

prodotto o un elaborato, per un progetto o una performance. Il tipo di processo consente di allenarsi a risolvere problemi a lavorare

collaborativamente e in gruppo, ad attivarsi nell’utilizzo delle conoscenze gia possedute e per svilupparne di nuove e necessarie a svolgere il

compito assegnato. Il risultato complessivo e una costruzione attiva del proprio apprendimento (significatività, legame con identità,

trasformazione, permanenza…)

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Come? … Cogliendo le occasioni…

Altra possibilita per utilizzare la didattica attraverso compiti di realta sono le attivita proposte o accolte ordinariamente dalla scuola (un evento interno o

esterno alla scuola, un progetto, un viaggio di istruzione o altro). Per trasformare questi eventi in compiti di realta basta identificare, al loro interno,

i momenti in cui affidare agli studenti lo svolgimento di alcune attivita di organizzazione e/o di gestione o far sviluppare loro strumenti e risorse

utilizzabili durante le attivita stesse: la pianificazione dell'evento, la gestione di alcune sue parti, la gestione economica, la produzione di strumenti informativi

o promozionali, eccetera. In generale, quindi, si tratta di attivita alla cui realizzazione gli allievi lavorano in gruppo, sviluppano abilita organizzative, si assumono responsabilita, comunicano con soggetti esterni alla scuola, usano

in situazione le loro conoscenze, spesso in modo interdisciplinare. Perche questo avvenga occorre che le attivita loro affidate siano realmente sotto la

loro gestione, che abbiano cioe autonomia per poter esercitare la responsabilita .

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Distinzioni…

La differenza dunque tra attivita autentiche e compiti di realta , sebbene ledue denominazioni siano spesso usate in modo indistinto, sta nellafinalizzazione spesso “interna” dei compiti autentici che riproducono larealta (piu fedelmente possibile) ma non hanno conseguenze nella realta stessa. I compiti di realta sono invece reali anche nelle loro “conseguenze”,prevedono cioe un’interazione con le realta esterna alle mura scolastiche.

Esempi: Simulare una ricerca servendosi dei genitori o di altre classi comecampione e un’attivita autentica, fare una ricerca con un campionamentoreale sui bisogni degli abitanti della citta o del quartiere nel quale insiste lascuola e presentare i risultati all’amministrazione comunale e allacomunita locale e un compito di realta . Simulare tutte le attivita diun’impresa e un’attivita autentica complessa, gestire realmente unapiccola azienda scolastica o una onlus e un compito di realta complesso.

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Un’esercitazione di gruppo

In …. minuti si provi a ideare un’attività autentica o compito di realtà che risponda ai seguenti punti:• proponga compiti che ci si trova ad affrontare nel mondo reale,

personale o professionale; non esercizi scolastici decontestualizzati;• pongano problemi aperti a molteplici interpretazioni, piuttosto che

risolvibili con l’applicazione di procedure note; la complessità dei problemi viene resa accessibile allo studente, ma non ridotta;

• offrano l’occasione di esaminare i problemi da diverse prospettive teoriche e pratiche: non c’è una singola interpretazione come non c’è un unico percorso per risolvere un problema; gli studenti devono diventare capaci di selezionare le informazioni rilevanti e di distinguerle da quelle irrilevanti;

• permettano più soluzioni alternative aprendo a molte soluzioni originali, e non a una singola risposta corretta ottenuta dall’applicazione di regole e procedure sono complessi e richiedono tempo: giorni o settimane.

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Segue…

• forniscano l’occasione di collaborare, perché propongono attività chenon possono essere portate a termine da un solo studente: lacollaborazione è integrata nella soluzione del compito;

• siano un’occasione per riflettere sul proprio apprendimento, siaindividualmente sia in gruppo;

• possano essere integrati e utilizzati in settori disciplinari differenti edestendere i loro risultati al di là di specifiche discipline; incoragginoprospettive multidisciplinari e permettono agli studenti di assumerediversi ruoli e di sviluppare esperienze in molti settori;

• siano strettamente integrati con la valutazione, come accade nellavita reale, a differenza della valutazione tradizionale che separaartificialmente la valutazione dalla natura della prova;

• sfocino in un prodotto finale completo autosufficiente, non sianoun’esercitazione funzionale a qualcos’altro.

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grazie

Risorse

www.dispersione.it(nel sito dispersione.it si trovano alcuni

dei materiali di oggi e molto altro)www.pratika.net

www.narrazioni.itPer unità formativa complete iscriversi su

http://pratika-insegnanti.net/(in alto a destra “sign up”)