Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate...

85
Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere RICERCHE SULLA DISTRIBUZIONE E GLI EFFETTI DEL DDT NELL’ECOSISTEMA LAGO MAGGIORE RAPPORTO FINALE SUI RISULTATI DELLE INDAGINI Redatto a cura di A.Calderoni & R. de Bernardi Con la collaborazione di A. Binelli, S. Galassi, L. Gazzella & M. Jäggli Pallanza, Agosto 1999 ISSN: 1013-8099

Transcript of Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate...

Page 1: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere

RICERCHE SULLA DISTRIBUZIONE E GLI EFFETTI DEL DDT

NELL’ECOSISTEMA LAGO MAGGIORE

RAPPORTO FINALE SUI RISULTATI DELLE INDAGINI

Redatto a cura di A.Calderoni & R. de Bernardi Con la collaborazione di A. Binelli, S. Galassi, L. Gazzella & M. Jäggli

Pallanza, Agosto 1999

ISSN: 1013-8099

Page 2: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

Il presente rapporto è stato redatto dal CNR Istituto Italiano di Idrobiologia,

incaricato del coordinamento delle ricerche, sulla base delle relazioni dell’attività svolte dai singoli gruppi operativi, nonchè del fattivo contributo dato dai partecipanti alle varie riunioni di lavoro.

Si desidera inoltre ringraziare Luciana Nobili, Pierisa Panzani e Luciana

Corbella per la preziosa assistenza fornita durante tutte le fasi del presente lavoro, nonchè Stefano Vanetti e Mario Contesini per il valido supporto tecnico nelle operazioni di campagna e di preparazione dei campioni.

Page 3: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere

RICERCHE SULLA DISTRIBUZIONE E GLI EFFETTI DEL DDT NELL’ECOSISTEMA LAGO MAGGIORE

RAPPORTO FINALE SUI RISULTATI DELLE INDAGINI

Redatto a cura di A.Calderoni & R. de Bernardi

Con la collaborazione di A. Binelli, S. Galassi, L. Gazzella & M. Jäggli

Pallanza, 2000

Page 4: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

INDICE

PREFAZIONE..................................................................................................................... 1

RISULTATI ......................................................................................................................... 5

1. INTERCALIBRAZIONE.......................................................................................... 5 1.1. Sedimenti e solidi sospesi ...................................................................................... 5 1.2. Fauna ittica e matrici biologiche .......................................................................... 6

2. ANALISI SUI PRINCIPALI TRIBUTARI ............................................................... 8 2.1. Acqua e particolato nei tributari ........................................................................... 8 2.2. Sedimenti dei tributari ......................................................................................... 15

3. INDAGINI SUL LAGO MAGGIORE .................................................................... 18 3.1. Acqua di lago filtrata........................................................................................... 18 3.2. Sedimenti lacustri del Lago Maggiore e del Lago di Mergozzo.......................... 18 3.3. Comparto bentonico litorale ............................................................................... 27 3.4. Comparto bentonico profondo ............................................................................ 30 3.5. Comparto planctonico ......................................................................................... 34 3.6. Comparto ittico: DDTs nella parte edibile.......................................................... 37 3.7. Comparto ittico: DDTs in coregonidi del Maggiore e Monate........................... 43 3.8. Comparto ittico: analisi della fertilità dei coregoni ........................................... 54 3.9. Uova di uccelli acquatici..................................................................................... 62

4. INDAGINI SUL FIUME TOCE.............................................................................. 63 4.1. Acqua filtrata....................................................................................................... 63 4.2. Solidi sospesi ....................................................................................................... 63 4.3. Sedimenti fluviali ................................................................................................. 63 4.4. Fauna macrobentonica........................................................................................ 64

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.............................................................................. 66

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE ..................................................................................... 69

Page 5: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

1

PREFAZIONE

Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore, campionati da giugno a novembre del 1993 e nell’ottobre-novembre 1995, hanno evidenziato per la parte edibile di agone concentrazioni medie di DDT totale dell’ordine di 2 mg kg-1, valore ampiamente superiore ai limiti della normativa svizzera per la commerciabilità del pesce (1 mg kg-1). Inoltre, in altri pesci commerciali, quali trota e coregoni, sono state accertate contenuti di DDT totale dell’ordine di 0,2-0,5 mg kg-1. Venuti a conoscenza degli esiti di tali analisi, i competenti Organi italiani hanno attivato le strutture deputate al controllo disponendo i necessari accertamenti. In particolare, i Servizi Veterinari regionali della Lombardia e del Piemonte concordarono, anche d’intesa con il predetto Laboratorio, un piano di campionamento i cui primi risultati sul contenuto di DDT totale nelle specie ittiche dei laghi Maggiore e di Lugano sono riportati in tabella 1.

Tabella 1. DDT totale nella parte edibile dei pesci campionati nel 1996 nella parte italiana e svizzera del Lago Maggiore, nel Lago di Mergozzo e sul F. Toce, a monte e a valle dell’insediamento industriale di Pieve Vergonte (VB).

specie campioni minimo massimo media grasso % campioni media svizz. ittiche n° mg DDT kg-1 mg DDT kg-1 mg DDT kg-1 % fuori limite mg DDT kg-1

agone 49 0,36 3,08 1,19 12,1 100% 1,91 bondella 27 0,06 0,60 0,24 5,0 96% 0,46 lavarello 27 0,12 0,36 0,24 6,8 100% 0,47 alborella 10 0,03 0,43 0,17 3,5 80% - trota lago 8 0,02 0,17 0,05 3,6 25% 0,36 persico 21 0,02 0,36 0,08 1,6 57% 0,06 tinca 11 0,02 0,10 0,06 1,6 64% carpa 3 0,02 0,09 0,05 3,8 33% scardola 10 0,03 0,28 0,11 2,3 80% savetta 3 0,03 0,06 0,04 4,9 33% cavedano 1 0,22 0,22 0,22 2,9 - luccio 1 0,02 0,02 0,02 0,7 - trota a monte 14 0,01 0,49 0,09 2,6 50% trota a valle 14 0,01 3,99 1,19 2,8 79% agone - Merg. 13 0,13 0,97 0,61 5,8 100%

Per verificare lo stato di alterazione dell’ecosistema furono attivate anche analisi sui

sedimenti e sulle acque del Lago Maggiore. Al proposito occorre ricordare che indagini condotte su sedimenti di diversi laghi italiani avevano posto in luce come in una carota del Lago Maggiore (Tabella 2), raccolta nella Baia di Ispra, la presenza di DDT fosse risultata massima negli anni ’70, ma in forte regresso fino al 1991 (Galassi et al. 1995).

Gli studi preliminari sono stati immediatamente allargati anche al Lago di Lugano, al Lago di Mergozzo, nonchè al bacino del Fiume Toce, a monte e a valle dell’insediamento industriale di Pieve Vergonte (VB) nel quale, in particolare, veniva prodotto DDT. Gli accertamenti hanno così permesso di evidenziare che:

Page 6: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

2

1. molte delle specie ittiche del Lago Maggiore presentavano contenuti di DDT nella parte edibile superiori ai limiti della vigente normativa italiana; analoga situazione venne accertata per l’agone del Lago di Mergozzo e la trota del Fiume Toce, a valle dell’insediamento industriale di Pieve Vergonte (Tabella 1);

2. il contenuto di DDT nel popolamento ittico del Lago di Lugano rientrava nei limiti della normativa italiana;

3. i sedimenti superficiali del Lago Maggiore, soprattutto in prossimità della foce del Fiume Toce, evidenziavano sensibili concentrazioni di DDT indicative di una compromissione ambientale recente;

4. l’inquinamento non aveva prodotto effetti sulla qualità delle acque del Lago Maggiore tali da pregiudicarne le utenze di uso potabile e balneare.

Tabella 2. Lago Maggiore: concentrazioni di DDTs in una carota di sedimento raccolta nella stazione di Ispra (Galassi et al. 1995; valori arrotondati al µg kg-1).

Anno (a) Profondità sedimento (cm)

pp’DDE µg kg-1

pp’DDD µg kg-1

pp’DDT µg kg-1

1989-1991 1 42 10 4 86-88 2 48 25 2 83-85 3 125 78 5 80-82 4 45 33 2 77-79 5 83 71 3 74-76 6 460 525 12 71-73 7 697 690 11 69-70 8 1359 1185 21 66-68 9 539 467 26 63-65 10 66 61 3 60-62 11 146 113 8 57-59 12 29 27 2 54-56 13 3 3 0 52-53 14 7 10 0 49-51 15 3 1 0 46-48 16 2 1 0 43-45 17 1 0 0

(a) - La corrispondenza tra anno e profondità del sedimento è da considerarsi come

riferimento di massima.

Alla luce di questi risultati, le Autorità sanitarie hanno conseguentemente assunto i

provvedimenti di divieto di uso alimentare e di pesca sulla base dei limiti riportati nella sottostante tabella in vigore in Italia (Ordinanza Ministero della Sanità del 18 luglio 1990) ed in Svizzera (Ordinanza Federale del 26/6/95).

NORMATIVA ITALIANA NORMATIVA SVIZZERA

grassi nel prodotto destinato all’alimentazione

%

DDT totale (isomeri e metaboliti espressi come DDT)

mg/kg (riferito all’alimento come tale)

<5 0,050 1,0 5 - 20 0,100 indipendentemente dal

20 - 40 0,150 contenuto di grassi

Page 7: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

3

Sono state così proibiti l’uso alimentare e la pesca di agone e salmerino in Svizzera, mentre in Italia gli stessi divieti hanno riguardato l’agone, i coregoni (lavarello, bondella, Coregonus sp), la scardola e l’alborella.

Nella fase di emergenza le indagini sono state rivolte anche a valutare i contenuti di DDT nei sedimenti superficiali della Baia di Pallanza (Tabella 3), accertando così le connessioni tra l’inquinamento nel lago e la sua possibile provenienza dall’insediamento industriale di Pieve Vergonte attraverso il F. Toce.

Tabella 3. Contenuti in DDT nei sedimenti superficiali della Baia di Pallanza campionati nel 1996 (Guzzella et al. 1998).

Stazione Località Prof. (m)

pp’DDE µg kg-1

op’DDE µg kg-1

pp’DDD µg kg-1

op’DDD µg kg-1

pp’DDT µg kg-1

op’DDT µg kg-1

DDT tot µg kg-1

1 Suna 100 26 9 30 18 28 6 117 2 Feriolo-Toce 52 50 4 58 8 1750 19 1885 3 Dino-Baveno 103 38 12 54 20 83 4 211 4 Stresa 101 7 3 12 7 6 2 37 5 Intra-Forte 299 32 11 68 38 55 3 207

Le concentrazioni rilevate nella fauna ittica e nei sedimenti superficiali hanno indotto a

ritenere che la contaminazione potesse essere estesa ad altre componenti biotiche ed abiotiche dell’ecosistema. Il DDT, infatti, dimostra una affinità molto elevata con il particellato organico presente in sospensione nel sistema idrico, nel senso che vi resta adsorbito e viene quindi con esso trasportato fino al lago, dove viene disperso dalle correnti e infine sedimenta con tempi e velocità che dipendono dalla granulometria delle particelle. Ma il DDT presenta anche la particolarità di essere estremamente solubile nei grassi e quindi la frazione che rimane adsorbita nelle particelle organiche in sospensione nell’acqua può essere assunta ed accumulata dai pesci principalmente attraverso due meccanismi: (a) una bioconcentrazione per trasferimento dalla fase acquosa e/o dalla fase solida dalle

particelle organiche al grasso dei pesci attraverso la fase di respirazione branchiale; (b) una biomagnificazione per l’ulteriore accumulo attraverso l’alimentazione che si

potenzia man mano attraverso la catena alimentare. In questo modo il fattore di concentrazione acqua/pesci assume valori incredibilmente

elevati, al minimo dell’ordine di 1 a 50.000. L’effetto dell’accumulo nei grassi è ancora più grave in termini di durata perché il DDT ed i suoi metaboliti (DDD e DDE) sono particolarmente stabili nel tempo, essendo molto refrattari alla degradazione biochimica ed ai processi chimico-fisici di demolizione. Tenendo conto di quest’ultima considerazione e del fatto che il sedimento fine rivierasco, e soprattutto quello fluviale del Toce, vengono risospesi nel lago in occasioni di forte ondazione e di piene, è evidente che i fenomeni di accumulo nella catena alimentare possono durare per lunghi periodi, anche successivamente all’eliminazione totale delle fonti dirette di inquinamento. Alla luce di queste considerazioni, risultava pertanto evidente la necessità di programmare una serie di indagini approfondite, che permettessero una corretta valutazione della estensione del fenomeno, degli effetti provocati e della sua durata nel tempo, prendendo in considerazione

Page 8: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

4

i vari comparti dell’intero ecosistema lacustre, nonchè dei tributari, anche per verificare la presenza di eventuali altre fonti di inquinamento.

A tale scopo, la Commissione internazionale per la Protezione delle Acque italo-svizzere, in accordo con la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Commissione internazionale per la pesca nelle acque italo-svizzere e il Cantone Ticino, ha messo a punto un progetto esecutivo per la realizzazione di indagini e ricerche prioritarie finalizzate a definire la distribuzione del DDT e dei suoi metaboliti ed isomeri (DDTs) nei vari comparti dell’ecosistema e a valutare i meccanismi del suo trasferimento in lago e lungo la catena alimentare. Le ricerche così programmate, che per il comparto ittico hanno preso in considerazione anche il contenuto di mercurio nella parte edibile, sono iniziate nel dicembre 1997 e hanno avuto termine nella primavera del 1999.

Nel corso del 1998 e dei primi sei mesi del 1999, il CNR Istituto Italiano di Idrobiologia, incaricato del coordinamento delle ricerche, ha promosso periodiche riunioni collegiali, durante le quali si sono discussi gli aspetti operativi ed organizzativi e si sono esaminati i risultati conseguiti dagli esecutori delle indagini, vale a dire i seguenti Laboratori:

Laboratori Ricerche effettuate

CNR Istituto Italiano di Idrobiologia Pallanza Coordinamento ricerche. Supporto campionamenti. Preparazione campioni acqua, sedimenti, plancton e benthos. Analisi paleolimnologiche.

Università di Milano - Dipartimento di Biologia Coordinamento intercalibrazione sui sedimenti. Analisi particolato e acqua tributari. Analisi benthos litorale. Analisi uova uccelli acquatici.

Università dell’Insubria – Varese Analisi plancton e coregoni L. Maggiore. Indagine fecondità coregoni. Modello di distribuzione DDT.

CNR Istituto di Ricerca sulle Acque di Brugherio Analisi sedimenti laghi Maggiore e Mergozzo.

Istituto Zooprofilattico di Brescia Analisi pesci L. Maggiore.

Istituto Zooprofilattico di Torino Analisi pesci e benthos profondo L. Maggiore.

ARPA - Dipartimento Provinciale di Novara Analisi acqua, materiali sospesi, sedimenti e benthos nel F. Toce a monte e a valle di Pieve Vergonte.

A.S.L. Varese Analisi acqua filtrata e pesci L. Maggiore.

Laboratorio Cantonale di Lugano Coordinamento intercalibrazione matrici biologiche. Analisi pesci L. Maggiore.

Nei prossimi capitoli è descritta e commentata la sintesi dei risultati conseguiti con le

indagini effettuate. I risultati completi e i rapporti dei laboratori partecipanti, insieme con i metodi analitici relativi alle misure dei DDTs e del mercurio nella fauna ittica, sono riportati negli allegati da 1 a 7. Inoltre, nel capitolo finale è citata la bibliografia più significativa sul DDT in campo internazionale.

Page 9: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

5

RISULTATI

1. INTERCALIBRAZIONE

Accanto all’esecuzione delle previste analisi di DDT e suoi metaboliti ed isomeri, sono state condotte prove di intercalibrazione tra i vari Laboratori sui sedimenti (a cura dell’Università di Milano, Dipartimento di Biologia) e su matrici biologiche (a cura del Laboratorio Cantonale di Lugano), arrivando a valutazioni complessivamente accettabili delle misure analitiche effettuate.

1.1. Sedimenti e solidi sospesi L’intercalibrazione sui sedimenti è stata coordinata e condotta dal Dipartimento di

Biologia dell’Università degli Studi di Milano, che ha provveduto alla distribuzione di campioni prelevati dal CNR Istituto Italiano di Idrobiologia nel Lago Maggiore (Baia di Pallanza) e dal Dipartimento provinciale dell’ARPA di Novara nel Rio Marmazza. Su ciascun campione doveva essere effettuato il dosaggio dei seguenti isomeri e metaboliti: o,p’-DDT, p,p’-DDT, o,p’-DDD, p,p’-DDD, o,p’-DDE, p,p’ DDE, secondo le modalità operative dei 4 laboratori partecipanti, vale a dire l’Università di Milano, il CNR-IRSA e l’ARPA di Novara, nonchè l’Università di Varese che ha eseguito le prove di intercalibrazione pur non essendo coinvolta nel programma d’indagine sui sedimenti.

Complessivamente sono state effettuati due esercizi di intercalibrazione, il primo dei quali preceduto da un’analisi preliminare su un campione prelevato con draga dal CNR di Pallanza nel settembre 1997 nella zona di lago antistante la foce del F. Toce, al fine di verificare se i composti da ricercare fossero presenti e a quali livelli.

A tale scopo un campione di 3 g di sedimento liofilizzato è stato estratto in doppio con una miscela acetone-esano, 1:1, in Soxhlet per 8 ore. L’estratto è stato purificato su Florisil (colonnina 0,7 X 4 cm) e rame preventivamente attivato con HCl (18%). Le analisi sono state eseguite con un gascromatografo Carlo Erba 8000 con rivelatore a cattura di elettroni (63Ni) modello ECD 40 su una colonna capillare in silice fusa (0,25mm X 50 m) di SE52 come fase stazionaria, spessore del film 0,25 µm e ripetute su una colonna di OV17 (0,35mm X 25 m), spessore del film 0,25 µm per la conferma dell’identità dei picchi. Solo op’ DDE e op’ DDD sono stati quantificati su quest’ultima colonna in quanto sulla colonna di SE52 si ha coeluizione con due congeneri dei PCB. Tutti gli altri composti sono stati determinati su SE52. Le analisi sono state ripetute dopo 15 giorni (solo su colonna SE 52) per verificare la stabilità dell’estratto.

Vista la soddisfacente variabilità delle repliche, il campione è stato distribuito ai laboratori che hanno conseguito i risultati elencati nella tabella sottostante:

DDTs ng g-1 peso secco

Laboratorio 1

Laboratorio 2

Laboratorio 3

Laboratorio 4 media DS CV %

op’ DDE 0,80 1,94 0,45 0,29 0,87 0,74 85 pp’DDE 2,10 2,48 2,67 0,70 1,99 0,89 45 op’DDD 2,26 1,47 1,89 1,90 1,88 0,32 17 pp’DDD 2,20 4,30 3,26 1,80 2,89 1,12 39 op’DDT 0,11 0,54 0,55 0,10 0,32 0,25 78 pp’DDT 8,37 10,75 13,50 1,30 8,48 5,22 62

Page 10: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

6

Ritenendo che i CV piuttosto elevati fossero dovuti ai valori molto bassi di contaminazione, è stato predisposto un secondo esercizio di intercalibrazione con sedimenti a maggior concentrazione di DDTs. Sono stati così preparati nuovi campioni liofilizzati, ottenuti da sedimenti prelevati dall'Istituto di Idrobiologia di Pallanza nella Baia di Pallanza e dall'ARPA di Novara nel Rio Marmazza.

I risultati del nuovo test hanno mostrato un netto miglioramento della risposta analitica dei quattro laboratori per quasi tutti i composti analizzati. Tuttavia, venivano ancora evidenziate alcune carenze analitiche da parte dell’Università di Varese sui campioni più contaminati provenienti dal Rio Marmazza, nonchè dall’ARPA di Novara sui campioni di sedimento lacustre. Quest’ultima ha però individuato alcune carenze nella propria procedura di preparazione dell'estratto; in particolare la presenza di composti organici dello zolfo rilevabili in ECD tende a saturare il rivelatore riducendone la sensibilità. Per questo motivi i campioni del Rio Marmazza, contenenti elevate concentrazioni di DDT potevano essere diluiti a tal punto da non saturare il rivelatore, mentre i sedimenti meno contaminati del lago creavano questo inconveniente con una conseguente sottostima sistematica dei composti clorurati. La procedura analitica è stata così modificata, introducendo un passaggio di purificazione su rame metallico per eliminare le interferenze da composti solforati.

Al termine delle nuove analisi e corretti gli errori sistematici, si è potuto accertare che gli esercizi di intercalibrazione sono effettivamente serviti per standardizzare le procedure e rendere confrontabili i risultati ottenuti. In particolare, escludendo dai composti analizzati l’op’ DDD per il quale è stata segnalata da molti laboratori un’interferenza con un congenere dei PCB, è possibile affermare che i risultati conseguiti debbano essere considerati accettabili, come è anche dimostrato dai soddisfacenti coefficienti di variazione evidenziati nella sottostante tabella relativa alle ultime analisi di intercalibrazione sui sedimenti lacustri:

DDTs ng g-1 peso secco

Laboratorio 1

Laboratorio 2

Laboratorio 3

Laboratorio 4 media DS CV %

op’ DDE 17 9 11 20 14,3 5,12 36 pp’DDE 34 27 38 46 36,3 7,93 22 pp’DDD 110 83 109 148 112,4 26,8 24 op’DDT 4 6 4 3 4,3 1,26 30 pp’DDT 182 173 193 165 178,3 12,0 7 Totali 347 298 355 382 333,3 30,9 9

1.2. Fauna ittica e matrici biologiche Al fine di garantire la necessaria precisione analitica e la confrontabilità dei risultati

ottenuti dai diversi Laboratori coinvolti nelle analisi del DDT su matrici biologiche, prima di iniziare la campagna primaverile, si è proceduto all’effettuazione di un test intercalibrazione. La sua organizzazione e l’elaborazione dei risultati sono state condotte dal Laboratorio Cantonale di Lugano. La metodica seguita è stata quella del capitolo 60B “Ringversuche” del Schweizerisches Lebensmittelbuch, mentre per la valutazione dei risultati sono stati adottati i criteri indicati nella pubblicazione “Quality assurance in the Analysis of Foods for Trace Constituents” di W. Horowitz, L.R. Kamps e K.W. Boyer della FDA (J. Assoc. Anal. Chem. Vol.63, N°6, 1980).

Page 11: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

7

Ai nove laboratori partecipanti, vale a dire: Dipartimento di Biologia (Università di Milano), Istituto Zooprofilattico di Torino, Istituto Zooprofilattico di Brescia, Ufficio Federale della Sanità di Berna, CNR IRSA di Brugherio, Università dell’Insubria (Varese), ARPA Dipartimento provinciale di Novara, ASL di Varese, Laboratorio Cantonale di Lugano, sono stati distribuiti i seguenti campioni: - Standard in isoottano - Standard in olio - Omogeneizzato di trote esenti da DDT - Omogeneizzato di coregoni del Lago Maggiore - Omogeneizzato di agoni del Lago Maggiore

Su ciascun campione, da analizzare secondo le modalità operative proprie di ciascun laboratorio, doveva essere effettuato il dosaggio dei seguenti isomeri e metaboliti: o,p’-DDT, p,p’-DDT, o,p’-DDD, p,p’-DDD, o,p’-DDE, p,p’ DDE.

I risultati del test hanno evidenziato coefficienti di variazione (CV) interlaboratorio che superavano ampiamente il 32% adottato quale obiettivo minimo di qualità analitica. Il superamento si è verificato sia per ogni singolo isomero e metabolita, che per la loro somma (DDT totale).

Questi primi e insoddisfacenti risultati hanno indotto i laboratori partecipanti ad una revisione accurata delle rispettive metodiche e modalità operative. L’esito è stato poi verificato con un nuovo test di intercalibrazione su due ulteriori standard di DDT’s in isoottano e in olii misti. I risultati della seconda prova hanno evidenziato il rispetto dell’obiettivo di qualità per il “DDT totale”, mentre per gli isomeri ed i metaboliti si sono registrati CV superiori al 32%.

Con l’inizio delle campagne d’analisi sui pesci, per poter verificare l’esattezza dei risultati prodotti dai 4 laboratori incaricati delle stesse, sono stati distribuiti degli omogeneizzati di agone e di lavarello quali campioni di controllo su cui effettuare tutte le determinazioni dopo ogni serie di 10 campioni di pesce analizzati.

Al termine della campagna analitica di primavera il confronto dei risultati presentati per questi campioni aveva di nuovo evidenziato differenze inaccettabili. Dopo una seconda revisione delle metodiche operative ed eliminate le cause delle imprecisioni, i risultati ottenuti nel corso della campagna autunnale su altri campioni di controllo hanno attestato per il “DDT totale” il raggiungimento, entro limiti peraltro più che soddisfacenti, dell’obiettivo di qualità.

Un miglioramento si è pure verificato nei CV degli isomeri e dei metaboliti, ma la sua entità non è stata comunque sufficiente per raggiungere una riproducibilità analitica tale da permettere un raffronto statistico dei dati ottenuti. In seguito a ciò e sebbene avessero già completamente svolto il loro mandato di ricerca, quei laboratori che erano incorsi in errori hanno proceduto alla revisione dei risultati utilizzando un fattore di correzione o ripetendo le analisi sui campioni conservati.

Page 12: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

8

2. ANALISI SUI PRINCIPALI TRIBUTARI

2.1. Acqua e particolato nei tributari I risultati delle analisi eseguite sui tributari (Fig. 1) del Lago Maggiore sono riportati

nelle Figg. 2 - 11 dove vengono mostrati gli istogrammi a pila delle concentrazioni totali (disciolto + particolato in ng l-1) del pp’DDT , op’DDT e relativi metaboliti.

Il pp’DDT è stato ritrovato in tutti gli immissari e per tutti i mesi di campionamento, ad eccezione di alcuni casi in cui si sono verificate interferenze analitiche. Per la maggior parte degli immissari si evidenziano degli incrementi dei DDT totali durante la stagione estiva ed in alcuni casi anche in autunno. Il Toce ed il Margorabbia hanno un andamento piuttosto difforme dagli altri fiumi, con un innalzamento estivo che si mantiene fino alla fine del periodo di campionamento. Il valore assoluto più alto si riferisce al Fiume Maggia (Fig. 5) dove è stata misurata una concentrazione totale di circa 8 ng l-1, di cui circa 2 ng l-1 sono stati misurati nella fase disciolta, mentre i restanti 6 ng l-1 sono associati al particolato. I valori sono stati confermati da una verifica analitica effettuata mediante l’impiego di una seconda colonna cromatografica a polarità differente.

0 10 20 km

T. Bogna

F. Toce

F. Toce

T. Marmazza L.Mergozzo

L.Orta T. Erno

T. Vevera

L.Varese

L. GhirlaL. Ganna

L.Lugano

L. Maggiore

T. Giona

F. Boesio

F. TresaT. Margorabbia

F. Bardello

T. Cannobino

T. S. Bernardino

F. Ticino

F. Maggia

T. Verzasca

F. Ticino

M.Rosa

N

grafica: P.P.Poletti

Fig. 1. Bacino del Lago Maggiore con i principali tributari e le stazioni di campionamento dell'acqua e del sedimento.

Page 13: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

9

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 2. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel Ticino emissario.

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

1,4

1,6

1,8

2,0

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 3. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel T. Vevera.

Page 14: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

10

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

1,4

1,6

1,8

2,0

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 4. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel F. Toce.

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 5. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel F. Maggia.

Page 15: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

11

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

1,4

1,6

1,8

2,0

2,2

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 6. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel F. Verzasca.

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

1,4

1,6

1,8

2,0

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 7. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel F. Ticino immissario.

Page 16: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

12

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

1,4

1,6

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 8. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel F. Margorabbia.

0,0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 9. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel F. Tresa.

Page 17: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

13

0,0

0,4

0,8

1,2

1,6

2,0

2,4

2,8

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 10. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel T. Boesio.

0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

15/02/98 31/3/98 23/4/98 25/5/98 22/6/98 28/7/98 21/9/98 20/10/98 30/11/98 16/12/98

pp'DDT op'DDT

pp'DDD pp'DDE

op'DDE

ng l-1

Fig. 11. Concentrazioni totali (disciolto + particolato) dei DDTs nel F. Bardello.

Page 18: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

14

I dati di carico, calcolati secondo Sonzogni et al. (1978) dalle concentrazioni e dai deflussi giornalieri ed annuali, sono riportati in Tabella 4, sia in forma disciolta che come apporti totali (disciolto + particolato), con le concentrazioni minime, massime, mediane e medie. Come si può osservare, i carichi convogliati a lago dai tributari, sia in fase disciolta che totali, sono del tutto simili a quelli del Ticino in uscita dal lago. Questa circostanza porterebbe a ritenere che il sistema sia in una condizione abbastanza stabile non influenzata dai rilasci dei sedimenti lacustri e cioè dal carico interno dovuto all’accumulo dei DDT convogliati a lago negli anni passati. Se questo è vero per il lago nella sua globalità, non si può escludere che in alcune condizioni idrodinamiche, come ad esempio le piene dei tributari, si verifichino situazioni locali di maggior contaminazione dovuta al rilascio dai sedimenti. I rilasci dei bacini imbriferi dei fiumi, valutabili in termini di contributi annui per unità di superficie (Tabella 4) sono compresi tra 0,5 e 1,36 g km-2 a-1

calcolati sul tal quale. I valori più elevati corrispondono al Toce e al Maggia (Fig. 12).

Tabella 4. Concentrazioni (ng l-1) e apporti annuali (kg a-1) di DDT totale (somma di metaboliti ed isomeri) sul campione tal quale (T.Q.) e disciolto (DIS.)

Sup. minimo mediana massimo media apporti contributi Corsi d’acqua km2 ng l-1 ng l-1 ng l-1 ng l-1 kg a-1 g km-2 a1

T.Q. DIS. T.Q. DIS. T.Q. DIS. T.Q. DIS. T.Q. DIS. T.Q. DIS.

Verzasca 236,8 0,099 0,075 0,363 0,201 2,176 2,040 0,816 0,550 0,21 0,14 0,89 0,58 Maggia 509,4 0,051 0,031 0,462 0,249 7,915 2,049 1,304 0,410 0,67 0,22 1,31 0,42 Ticino immis. 1616,2 0,000 0,000 0,260 0,203 1,932 1,328 0,582 0,337 1,39 0,82 0,86 0,51 Vevera 21,4 0,140 0,060 0,386 0,226 1,824 1,757 0,651 0,462 0,01 0,01 0,64 0,42 Toce 1546,8 0,123 0,045 1,289 0,764 1,892 1,429 1,210 0,770 2,10 1,24 1,36 0,80 Tresa 754,2 0,084 0,027 0,244 0,137 1,438 1,187 0,370 0,240 0,37 0,24 0,49 0,32 Margorabbia 94,6 0,207 0,100 0,427 0,206 0,556 0,431 0,406 0,247 0,05 0,03 0,49 0,31 Boesio 45,4 0,139 0,071 0,571 0,241 2,634 1,332 0,841 0,366 0,04 0,02 0,79 0,36 Bardello 134,3 0,049 0,006 0,355 0,264 1,026 0,675 0,471 0,299 0,07 0,04 0,49 0,31 Totale tributari campionati

4959,1

4,90

2,75

Ticino emis. 6598,5 0,154 0,049 0,414 0,272 0,809 0,766 0,448 0,311 4,32 2,93 0,66 0,44

0,000

0,200

0,400

0,600

0,800

1,000

1,200

1,400

TOC MAG VER TIM BOE VEV BAR TRE MAR TEM

particellato

disciolto

g DDT km-2 a-1

Fig. 12. Rilasci unitari di DDT totale (disciolto + particellato) dai tributari e dal Ticino emissario.

Page 19: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

15

Mentre nel caso del Toce i rilasci più elevati corrispondono verosimilmente ad una maggior contaminazione legata alle attività di sintesi del DDT dell’insediamento industriale di Pieve Vergonte, i contributi del Maggia, che si verificano prevalentemente nel mese di luglio (Fig. 5), potrebbero essere dovuti al rilascio di zone di alta quota dove i contaminanti vengono “intrappolati” nei mesi invernali. In linea di massima i tributari provenienti dalla zona nord-occidentale del bacino mostrano rilasci per unità di superficie più elevati di quelli della zona sud-orientale.

I rilasci unitari del bacino del Toce sono sicuramente più elevati nel tratto di fiume a valle di Pieve Vergonte. Infatti, le analisi eseguite sull’acqua e sul particolato a valle (Tabella 5) hanno fatto rilevare concentrazioni molto più alte di quelle della foce (Fig. 4), con una punte massime in novembre-dicembre superiori di un ordine di grandezza dei valori massimi determinati negli altri tributari. Nell’acqua del Toce a monte di Pieve Vergonte i composti erano, invece, al di sotto dei limiti di rilevabilità (1 ng/l).

Tabella 5. Concentrazioni dei DDTs (ng l-1) nel Fiume Toce a valle di Pieve Vergonte (Megolo) nell’acqua (a) e nel particolato (p).

Feb. 1998

Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Gen. 1999

a p a p a p a p a p a p a p a p a p a p a p a p

op'DDE <1 1 <1 <1 1 <1 1 1 <1 <1 <1 <1 2 <1 1 1 1 <1 2 <1 2 1 3 <1pp'DDE <1 3 <1 1 4 <1 1 1 <1 1 1 <1 <1 <1 1 1 3 1 5 <1 3 2 1 <1op'DDD 1 2 2 2 6 1 1 1 2 1 4 <1 3 <1 4 4 3 2 2 1 <1 1 1 <1pp'DDD 1 2 2 3 2 <1 1 1 <1 <1 4 <1 <1 1 4 <1 <1 <1 2 <1 4 1 2 <1op'DDT 1 1 1 1 3 <1 <1 1 <1 <1 1 <1 <1 1 <1 <1 1 1 12 <1 5 4 3 <1pp'DDT 3 3 2 2 3 <1 1 4 1 1 1 <1 1 1 6 5 <1 3 20 4 10 30 5 <1DDT tot 6 12 7 9 19 1 5 9 3 3 11 6 3 16 11 8 7 43 5 24 39 15 -

2.2. Sedimenti dei tributari Le analisi dei sedimenti fluviali sono state condotte sia sulla frazione inferiore a 2 mm

(Tabella 6 e Fig.13) che sulla frazione più fine inferiore a 0,05 mm (Fig. 14) in due campagne di prelievi.

I risultati delle analisi della prima campagna (Febbraio 98) sulla frazione < 2 mm hanno evidenziato che nei sedimenti dei fiumi Maggia e Ticino i livelli di DDT sono vicini ai limiti di rilevabilità mentre negli altri fiumi le concentrazioni di DDT totali sono comprese tra 0,6 e 6 ng g-1 di sedimento. Il pp'DDT, composto parentale, è presente in maggiori concentrazioni nel Margorabbia, seguito da Verzasca e Toce. La presenza del pp'DDT è confermata anche dall'analisi della frazione fine (Fig 14), che contiene la maggior parte del carbonio organico dei sedimenti e nella quale si accumulano i composti organoclorurati. In questo caso, le concentrazioni più elevate sono state riscontrate nel Toce, seguito da Verzasca, Vevera e Margorabbia .

I risultati delle analisi della seconda campagna hanno confermato che i sedimenti del Maggia e del Ticino sono i meno contaminati da pp'DDT e dai suoi metaboliti, almeno per quanto concerne i sedimenti. Negli altri fiumi le concentrazioni di DDT totali sono comprese tra 0,4 e 6 ng g-1 di sedimento, se si esclude il Rio Marmazza. Le concentrazioni maggiori di DDT totale sono state rilevate nella Verzasca sia nel bacino artificiale che alla sua foce e nel Margorabbia in uscita dal lago di Ghirla. In questi stessi campioni si sono osservate le maggiori concentrazioni anche di pp'DDT; la contaminazione, quindi, sembra

Page 20: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

16

essere di origine abbastanza recente. I risultati sembrano in buon accordo con quelli della precedente campagna e confermano che il trasporto atmosferico è, in questo caso, la principale sorgente di contaminazione. Dai sopralluoghi effettuati sembra del resto possibile escludere l'esistenza di fonti locali di contaminazione.

Tabella 6. Concentrazioni dei DDTs (ng g-1) nella frazione grossolana (< 2 mm) dei sedimenti dei tributari campionati nel settembre – ottobre 1998.

op'-DDE pp'-DDE op'-DDD pp'-DDD op'-DDT pp'-DDT DDT tot. PIEMONTE Toce Foce 0,19 0,45 N.D. 0,04 0,13 0,17 0,98 Vevera Foce 0,05 0,17 N.D. 0,04 0,02 0,17 0,44 LOMBARDIA Bardello Foce 0,14 0,97 N.D. 0,04 0,01 0,25 1,41 Boesio Foce 0,03 0,24 N.D. 0,02 0,01 0,14 0,44 Margorabbia Ponte Nativo 0,31 1,45 N.D. 2,66 0,00 0,70 5,12 Margorabbia Grantola 0,05 0,31 N.D. 0,03 0,02 0,29 0,70 Margorabbia Foce 0,03 0,20 N.D. 0,05 0,02 0,40 0,70 Tresa Foce 0,02 0,71 N.D. 0,06 0,03 0,29 1,11 CANTONE TICINO Ticino imm. Foce 0,00 0,01 N.D. 0,00 0,00 0,01 0,02 Verzasca Opera presa 0,00 0,01 N.D. 0,00 0,00 0,00 0,01 Verzasca Vogorno A. 0,03 2,60 N.D. 0,27 0,03 0,32 3,25 Verzasca Foce 0,05 4,03 N.D. 0,30 0,19 1,10 5,68 Maggia Foce 0,00 0,01 N.D. 0,01 0,00 0,01 0,03

0

1

2

3

4

5

6

Toc

02

Toc

09

Vev

02

Vev

09

Bar

02

Bar

09

Boe

02

Boe

09

Mar

02

Mar

09

Tre

02

Tre

09

Tim

02

Tim

09

Ver

02

Ver

09

Mag

02

Mag

09

ng/g

op' DDE pp' DDE

op' DDD pp' DDD

op' DDT pp' DDT

Fig. 13. Concentrazioni dei DDTs (ng g-1) nei sedimenti (frazione < 2 mm) dei tributari campionati alla foce durante il 1998 in febbraio (02) e settembre-ottobre (09).

Page 21: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

17

0

10

20

30

40

50

Toc

02

Toc

09

Vev

02

Vev

09

Bar

02

Bar

09

Boe

02

Boe

09

Mar

02

Mar

09

Tre

02

Tre

09

Tim

02

Tim

09

Ver

02

Ver

09

Mag

02

Mag

09

ng/g

op' DDE pp' DDE

op' DDD pp' DDD

op' DDT pp' DDT

Fig. 14. Concentrazioni dei DDTs (ng g-1) nei sedimenti (frazione < 0,05 mm) dei tributari campionati alla foce durante il 1998 in febbraio (02) e settembre-ottobre (09).

Le analisi condotte sulla frazione più grossolana di sedimento sono confermate anche

dai risultati della frazione più fine (Fig. 14) dove le maggiori contaminazioni si osservano nel Toce, Margorabbia Ponte Nativo, Verzasca Foce e nel Boesio. Quest’ultimo fiume è caratterizzato da un sedimento con un basso contenuto di frazione fine per cui il sedimento in toto non risulta particolarmente contaminato.

Nei sedimenti dei fiumi Bardello e Tresa sono state osservate concentrazioni di DDT totale più elevate rispetto a quelle dei fiumi non contaminati (Maggia e Ticino) in entrambe le campagne condotte.

La contaminazione del Toce sembra derivare dal trasporto dei sedimenti del Rio Marmazza che, in due campagne di campionamento effettuate dall'ARPA di Novara, hanno dimostrato la presenza di DDT totale a livelli di 500-1000 ng g-1 di sedimento (frazione fine) a valle dell’insediamento industriale di Pieve Vergonte (Tabella 7) e concentrazioni inferiori a 1 ng g-1 a monte.

Tabella 7. Analisi della frazione fine del sedimento del F. Toce (Loc. Megolo) a valle di Pieve Vergonte.

DDTs (ng g-1) Febbraio 1998 Agosto 1998

op'DDE 30 10 pp'DDE 120 50 op'DDD 160 15 pp'DDD 130 131 op'DDT 80 30 pp'DDT 470 290 DDT totale 990 526

Page 22: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

18

3. INDAGINI SUL LAGO MAGGIORE

3.1. Acqua di lago filtrata I campioni sono stati raccolti con frequenza stagionale nelle stazioni di Locarno, Ghiffa,

Baia di Pallanza e Belgirate, alle profondità previste dal programma d’indagine, vale a dire 0, 10, 25, 50, 100 metri per la stazione di Ghiffa e 0, 10, 25, 50, fondo, per le altre tre stazioni. I campioni sono stati preventivamente concentrati mediante filtrazione di 5 litri di acqua con SPE 500 e successiva estrazione a 1 ml in isoottano.

I tenori di DDT totale riscontrati in tutte le stazioni e profondità campionate sono sempre risultati inferiori al limite di rilevabilità del metodo analitico (< 1 - 2 ng l-1, nei campioni analizzati in GC-MS SIM). Tali valori confermano la potabilità delle acque lacustri in riferimento ai limiti delle normative dei due Stati e dell’Unione Europea. Del resto anche le analisi effettuate dai PMP di Novara e Varese in corrispondenza delle stazioni di prelievo per uso idropotabile (Ghiffa e Leggiuno), hanno sempre evidenziato concentrazioni di DDT nei campioni d’acqua tal quale (non filtrata) prelevati dal Lago Maggiore almeno 10 volte inferiori ai limiti previsti dalla normativa italiana per le acque destinate al consumo umano (0,1 µg l-1, in DPR 236/88). Valori ampiamente inferiori a 0,01 µg DDT l-1 sono stati confermati anche nella stazione di Lesa, nell’ambito di uno studio annuale sulla verifica di uso potabile delle acque lacustri profonde, svolto per conto della Provincia di Novara dalla Associazione Irrigazione Est Sesia. Sulla base di questi risultati e tenendo conto del fatto che le concentrazioni riscontrate vengono ulteriormente ridotte a valle dei trattamenti di potabilizzazione, si può ragionevolmente ritenere che il rischio di compromissione dell’uso idropotabile sia di fatto trascurabile.

Allo stesso modo, tenuto conto dei bassi livelli di DDT riscontrati nelle acque lacustri e della sua scarsa solubilità in acqua; del più che modesto assorbimento di DDT per via cutanea dall’acqua, come risulta dagli studi della OMS; della eventuale limitatissima ingestione di acqua durante le attività di balneazione; infine, della durata assai limitata di questo tipo di esposizione, se ne può concludere che il rischio derivante dalla balneazione è del tutto insignificante e di gran lunga inferiore a quello minimo associato al consumo per uso potabile delle acque del Lago Maggiore.

3.2. Sedimenti lacustri del Lago Maggiore e del Lago di Mergozzo Al fine di ricostruire l’evoluzione temporale dell’inquinamento e la distribuzione del

DDT sono state raccolte carote di sedimento lacustre lungo l’asse principale del Lago Maggiore, nel bacino di Pallanza (golfo delle Isole Borromee) e nel Lago di Mergozzo.

Le stazioni di campionamento sono riportate in Fig. 15. Poiché in ogni stazione sono stati eseguiti più prelievi di sedimento, ogni carota è stata identificata con il numero della stazione e una lettera che corrisponde alla carota analizzata per i DDTs. Nella Baia di Pallanza le carote 1E, 2A, 3C e 4A sono collocate lungo una direttrice che unisce la foce del fiume Toce al centro del lago.

Nella carota raccolta a Feriolo Toce (1E), si osserva la maggiore contaminazione da DDT agli inizi degli anni '70 con picchi, anche se più contenuti, negli anni recenti relativi al periodo 1989-1991 (Fig. 16). Successivamente si osserva un trend in diminuzione con incrementi sporadici che non raggiungono mai i livelli precedenti. Queste osservazioni ben concordano con i dati precedentemente ottenuti da una carota raccolta nel 1996 (Guzzella et al., in stampa) in cui si evidenziavano picchi di contaminazione simili a quelli osservati in questa indagine.

Page 23: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

19

300

300

200 100

F. Maggia

F. Ticino

F. Verzasca

F. GionaT. Cannobino

F. Tresa

F. Boesio

F. Toce

F. Bardello

T. Acquanera

F. Ticino

T. Vevera

T. Erno

T. Selv

a Spessa

T. S. Bernardino

T. S. Giovanni

T. Margorabbia

L. diLugano

L. diVarese

L. diComabbio

L. diMonate

L. diMergozzo

Lago MaggioreMagadino

Locarno

Ascona

Brissago

Cannobio

Ghiffa

Baveno

Stresa

Cerro

Laveno

Caldé

Germ

ignaga

Luino

Belgirate

Meina

Arona

Angera

Ispra

Sesto Calende

IntraPallanza

0 5 10 Km

N

1011

9

6

13

3

21

1-2

4

8

5

7

Fig. 15. Stazioni di campionamento dei sedimenti nel Lago Maggiore.

Page 24: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

20

0

3000

6000

9000

12000

15000

ng/g

1997

-98

1996

1994

-95

1993

1991

-92

1990

1988

-89

1987

1985

-86

1984

1982

-83

1980

-81

1979

1977

-78

1976

1974

-75

1973

anno

Carota 1E

Fig. 16. Concentrazioni di DDT totale nella carota 1E (Baia di Pallanza).

Nelle carote 2A e 3C (Figg. 17 e 18) l’andamento delle concentrazioni è simile anche se

i valori assoluti sono più bassi; si ha un picco massimo negli anni '70 e picchi di intensità minore negli anni 1991-92 e 1996-97. Nelle carote 1E, 2A e 3C la contaminazione da pp’DDT prevale su quella degli altri metaboliti, confermando che si tratta di una contaminazione relativamente recente.

Nella carota 4A (Fig. 19) la contaminazione è limitata alle prime due fettine in quanto la rata di sedimentazione è bassissima e gli ultimi 30 anni sono concentrati nella prima fettina di sedimento. Questo andamento delle concentrazioni è in accordo con i risultati dell’indagine condotta nel 1996 nello stessa stazione del lago (Guzzella et al., in stampa). La stazione 13A (Fig. 20) è localizzata in una zona meno direttamente influenzata dal fiume Toce, ma nella quale si accumulano materiali argillosi a granulometria molto fine. In questa carota si evidenziano livelli di contaminazione massimi a metà degli anni '60 e una graduale diminuzione negli anni successivi. L’esame delle carote raccolte nella Baia di Pallanza mette in luce un primo inquinamento alla fine degli anni ’40, che prosegue fino agli anni ’60, mostrando una netta prevalenza di pp’DDD rispetto al composto parentale pp’DDT. La causa principale della contaminazione non sembra dipendere da sorgenti diffuse agricole e/o atmosferiche, ma è imputabile alla produzione dell’organoclorurato presso l’insediamento industriale di Pieve Vergonte iniziata nei primi anni’40. Infatti, per lo stesso periodo, non si sono accertate contaminazioni analoghe nei sedimenti raccolti in altre zone del lago durante la presente indagine e nel corso delle ricerche effettuate nel ‘91 su carote raccolte nel Lago di Garda e nel Maggiore presso Ispra (Galassi et al., 1995).

Nella carota campionata al centro del bacino di Ispra (5C) i livelli di DDT totale osservati sono comunque molto alti (Fig. 21). Si osserva ancora una volta il picco di massima contaminazione nella fettina corrispondente al 1970-72 e la contaminazione da DDT risulta evidente già nella seconda metà degli anni ’50. Si ha poi un picco negli anni 1986-88 e agli inizi degli anni '90 (1990-94). Andamento del tutto speculare ma con concentrazioni leggermente più contenute si osserva nella carota 6A nel bacino di Ghiffa (Fig. 22).

Page 25: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

21

0

200

400

600

800

1000

1200ng

/g

1997

-98

1996

-97

1995

-96

1994

-95

1994

1993

-94

1992

-93

1991

-92

1990

-91

1989

-90

1985

-86

1979

-80

anno

Carota 2A

Fig. 17. Concentrazioni di DDT totale nella carota 2A (Baia di Pallanza).

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

ng/g

1996

-98

1995

-96

1994

-95

1992

-93

1991

-92

1989

-91

1988

-89

1986

-88

1985

-86

1984

-85

1977

-78

anno

Carota 3C

Fig. 18. Concentrazioni di DDT totale nella carota 3C (Baia di Pallanza).

Page 26: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

22

0

50

100

150

200

250

300ng

/g

1964-981931-641898-31anno

Carota 4A

Fig. 19. Concentrazioni di DDT totale nella carota 4A (Baia di Pallanza).

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

4500

5000

ng/g

1995

-98

1990

-92

1984

-87

1979

-81

1973

-76

1968

-70

1962

-65

1957

-59

1951

-54

1946

-48

1940

-43

1935

-37

1929

-32

anno

Carota 13A

Fig. 20. Concentrazioni di DDT totale nella carota 13A (Baia di Pallanza).

Page 27: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

23

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000ng

/g

1996

-98

1994

-96

1992

-94

1990

-92

1988

-90

1986

-88

1984

-86

1982

-84

1980

-82

1978

-80

1976

-78

1974

-76

1972

-74

1970

-72

1968

-70

1956

-58

anno

Carota 5C

Fig. 21. Concentrazioni di DDT totale nella carota 5C (Ispra).

0

100

200

300

400

500

600

700

ng/g

1997

-98

1996

-97

1995

-96

1994

-95

1993

-94

1992

-93

1991

-92

1990

-91

1989

-90

1988

-89

1987

-88

1986

-87

1985

-86

1984

-85

1983

-84

anno

Carota 6A

Fig. 22. Concentrazioni di DDT totale nella carota 6A (Ghiffa).

Page 28: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

24

Anche il Lago Mergozzo (Fig. 23) risulta piuttosto contaminato; infatti si raggiungono i 573 ng g-1 nella fettina di sedimento corrispondente al 1970-72, ma contaminazioni significative si osservano anche in epoche più recenti (anno 1991-93) in cui l'utilizzo agricolo di questi composti è da escludere. Le cause sono probabilmente legate alla vicinanza del lago all’insediamento industriale di Pieve Vergonte e, soprattutto, al fatto che nei periodi di esondazione del Lago Maggiore le acque della Baia di Pallanza, e quindi anche del F. Toce, vengono convogliate nel Mergozzo tramite il suo emissario.

Le altre carote 7A, 11A e 10B, rispettivamente prelevate di fronte ai tributari Maggia (Fig. 24) e Ticino (Fig.25) e nel bacino di Locarno (Fig. 26) sono caratterizzate da concentrazioni molto basse (< 20 ng g-1 per il DDT totale) rispetto a quelle della Baia di Pallanza e del resto del lago. I livelli osservati sono dello stesso ordine di grandezza di quelli rivelati nel Lago di Garda nel 1991 (Galassi et al., 1995). Valori superiori a quelli di fondo si osservano, tuttavia, agli inizi degli anni ‘90. Il fenomeno potrebbe essere in relazione al trasporto atmosferico, così come evidenziato dall’apporto del fiume Verzasca.

Infine la carota 9A, campionata di fronte al Tresa e al Margorabbia, è caratterizzata da concentrazioni molto basse (Fig.27), mentre quella raccolta di fronte al Bardello (carota 8A; Fig. 28) è caratterizzata da valori molto più elevati della precedente e più simili a quella 5C raccolta nel centro bacino di Ispra (Fig. 21) e sembra quindi più influenzata dall’apporto del Toce che non da quello del Bardello.

L’esame dei dati conferma la maggiore contaminazione della zona di lago antistante la foce del Toce relativamente ai sedimenti più superficiali, con picchi negli anni 1990-95 e 1986-88; se invece si considera la contaminazione dagli anni’70 ad oggi, anche la parte di centro lago tra Ghiffa e Ispra risulta contaminata quasi quanto la baia di Pallanza.

Infine va osservato che nei sedimenti profondi, che risalgono a prima degli anni’40, la contaminazione è generalmente assente, ma in qualche caso (Figg. 19, 20 e 24) si sono rilevate tracce minime di DDT, dell’ordine di 1-2 ng g-1, probabilmente da attribuire alla migrazione del composto attraverso l’acqua interstiziale oppure ad una parziale contaminazione del campione nelle fasi di prelievo e/o di preparazione.

0

100

200

300

400

500

600

ng/g

1996

-98

1993

-96

1991

-93

1989

-91

1986

-88

1984

-86

1982

-84

1979

-81

1977

-79

1975

-77

1972

-74

1970

-72

1968

-70

1965

-67

1963

-65

anno

Carota Lago di Mergozzo

Fig. 23. Concentrazioni di DDT totale nella carota prelevata nel Lago di Mergozzo.

Page 29: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

25

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

ng/g

1991

-98

1984

-91

1978

-84

1971

-78

1964

-71

1958

-64

1951

-58

1944

-51

1938

-44

1931

-38

1888

-190

4

anno

Carota 7A

Fig. 24. Concentrazioni di DDT totale nella carota 7A (Bacino di Locarno; zona antistante foce F. Maggia).

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

ng/g

1993

-98

1988

-92

1983

-87

1978

-82

1973

-77

1968

-72

1963

-67

1958

-62

1953

-57

anno

Carota 11A

Fig. 25. Concentrazioni di DDT totale nella carota 11A (Bacino di Locarno; zona antistante foce F. Ticino).

Page 30: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

26

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

ng/g

1996

-98

1995

-96

1993

-95

1992

-93

1990

-92

1989

-90

1987

-89

1986

-87

1984

-86

1983

-84

1981

-83

1980

-81

1978

-80

1977

-78

1975

-77

1974

-75

1972

-74

1971

-72

1969

-71

anno

Carota 10B

Fig. 26. Concentrazioni di DDT totale nella carota 10B (Bacino di Locarno).

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

ng/g

1997

-98

1995

-96

1994

-95

1993

-94

1992

-93

1990

-91

1989

-90

1988

-89

1987

-88

1985

-86

1984

-85

1983

-84

anno

Carota 9A

Fig. 27. Concentrazioni di DDT totale nella carota 9A (zona antistante foce F. Tresa).

Page 31: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

27

0

200

400

600

800

1000

1200

ng/g

1995

-98

1990

-93

1985

-88

1980

-83

1975

-78

1970

-73

1965

-68

1960

-63

1955

-58

1950

-53

1945

-48

1940

-43

1935

-38

1930

-33

1925

-28

anno

Carota 8A

Fig. 28. Concentrazioni di DDT totale nella carota 8A (zona antistante foce F. Bardello).

3.3. Comparto bentonico litorale Come da progetto, pool di individui adulti di dreissene (Dreissena polymorpha) e di

unio (Unio elongatulus) sono state campionati il 29 e 30 aprile e 16 e 17 giugno 1998. Ad aprile le immersioni sono state eseguite a 3-5 m di profondità davanti a Baveno, Villa Taranto e Ranco (bacino di Arona): le dreissene sono state reperite nelle tre località, le unio solo a Baveno e Ranco. Non è stato possibile raccogliere campioni nella parte settentrionale del lago (bacino di Locarno) poiché la ricerca degli animali richiedeva alcune perlustrazioni ed immersioni e sono sopraggiunte condizioni di maltempo tali da impedire le immersioni. A giugno sono state raccolte dreissene e unio nelle stesse località e in una località svizzera (Bolle di Magadino).

Le dreissene e le unio sono molluschi bivalvi filtratori. La differenza più saliente dal punto di vista del loro utilizzo come bioindicatori consiste nel fatto che le prime sono sessili, in quanto dotate di un bisso che allo stadio adulto le fissa ad un substrato duro come i ciottoli di fondo o gli oggetti di vario tipo immersi nell’acqua (pali, cime), mentre le seconde si muovono sul fango di fondo.

Le modalità di assunzione del DDT e composti omologhi sono per i Lamellibranchi sia la bioconcentrazione dall’acqua sia la biomagnificazione che avviene per ingestione di cibo (fitoplancton, Batteri e particolato sospeso) contaminato. In condizione di equilibrio la concentrazione dei DDT nei tessuti molli dipende dalla percentuale di lipidi che rappresentano il sito di accumulo dei composti lipofili e dal coefficiente di ripartizione n-ottanolo/acqua del singolo composto che è un indice della sua lipofilicità. Il contenuto lipidico varia da specie a specie e, nell’ambito della stessa specie dipende dalle condizioni nutrizionali e dal ciclo vitale. E’ opportuno quindi normalizzare le concentrazioni su base lipidica per il confronto tra diverse specie e tra diversi momenti del ciclo vitale o diverse condizioni nutrizionali.

Page 32: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

28

E’ da osservare inoltre che durante il periodo riproduttivo si ha una grossa mobilizzazione di grassi di riserva dei tessuti ai gameti che vengono emessi nell’ambiente acquatico. In questa fase si può verificare una cessione di contaminanti accumulati nelle riserve lipidiche; un esempio è dato dal fatto che un calo notevole di composti clorurati è stato misurato nelle dreissene del Lago di Como alla fine del periodo riproduttivo (ottobre) rispetto al periodo preriproduttivo (marzo), anche normalizzando le concentrazioni rispetto ai lipidi (Galassi et al., 1997). I dati dei due campionamenti di Dreissena espressi sia sulla base del peso secco, per consentire il confronto con gli altri organismi bentonici, sia sul contenuto lipidico per ridurre le differenze dovute allo stadio fisiologico delle diverse popolazioni sono riportati nelle Tabelle 8 e 9.

Tabella 8. DDTs nelle dreissene campionate ad aprile (ng g-1 su peso secco e sul contenuto lipidico)

Baveno Villa Taranto Ranco

p.s. lipidi p.s. lipidi p.s. lipidi

op' DDE 3.92 37.63 2.48 16.78 2.04 17.10 pp' DDE 112.52 1078.98 88.90 602.08 52.82 442.14 pp' DDD 0.11 1.05 20.19 136.72 op' DDT 19.06 182.77 6.55 44.40 3.30 27.63 pp' DDT 35.83 343.62 20.18 136.66 7.63 63.84 DDT tot. 171.45 1644.06 138.29 936.64 65.79 550.71

Tabella 9. DDTs nelle dreissene campionate a giugno (ng g-1 su peso secco e sul contenuto lipidico)

Baveno Villa Taranto Ranco Bolle di Magadino

p.s. lipidi p.s. lipidi p.s. lipidi p.s. lipidi

op' DDE 9.01 92.33 0.81 8.11 1.26 12.76 0.59 8.42 pp' DDE 92.40 946.55 49.49 493.26 41.36 418.24 34.53 489.95 pp' DDD 4.59 47.06 3.16 31.50 5.09 51.51 0.58 8.19 op' DDT 26.54 271.89 4.20 41.85 4.36 44.14 2.07 29.31 pp' DDT 43.86 449.30 28.04 279.49 26.37 266.64 14.92 211.79 DDT tot. 176.40 1807.13 85.71 854.21 78.45 793.29 52.69 747.66

Come si può osservare, le differenze tra aprile e giugno non sembrano molto rilevanti. Anche se le dreissene raccolte in aprile erano verosimilmente nello stadio pre-riproduttivo e quelle di giugno dovevano avere già iniziato a rilasciare i gameti, queste perdite venivano probabilmente compensate da maggiori capacità assimilative dovute alla maggior disponibilità di cibo che si verifica all’inizio dell’estate. Poiché le differenze tra i due campionamenti sono molto piccole si è ritenuto opportuno mediare i due dati e riportarli sotto forma di istogramma per le singole stazioni (Fig. 29).

Le dreissene raccolte a Baveno hanno dimostrato livelli di contaminazione superiori a quelli delle altre stazioni indicando che tale località conserva memoria della contaminazione passata probabilmente a causa del rilascio dai sedimenti del Toce e della Baia di Pallanza. I dati relativi alle Unio sono riportati nelle Tabelle 10 e 11. Anche per le Unio i dati medi normalizzati per i lipidi indicano che il massimo livello di contaminazione si raggiunge a Baveno, zona influenzata dagli apporti del Fiume Toce (Fig. 30).

Page 33: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

29

0

200

400

600

800

1000

1200ng

g-1

lipi

di

op' DDE pp' DDE pp' DDD op' DDT pp' DDT

Dreissena polymorpha

Baveno

V. Taranto

Ranco

Magadino

Fig. 29. DDTs in Dreissena polymorpha nelle quattro stazioni campionate. Tabella 10. DDTs nelle Unio campionate ad aprile (ng g-1 su peso secco e sul contenuto lipidico)

. Baveno Ranco

p.s. lipidi p.s. lipidi

op' DDE 4.23 106.5 1.98 25.7 pp' DDE 49.64 1249.6 31.24 405.3 pp' DDD 29.74 748.8 7.11 92.2 op' DDT 6.21 156.8 0.78 10.1 pp' DDT 13.78 346.8 4.29 55.7 DDT tot. 103.60 2608.0 45.39 588.9

Tabella 11. DDTs nelle Unio campionate a giugno (ng g-1 su peso secco e sul contenuto lipidico)

Baveno Villa Taranto Ranco Bolle di Magadino

p.s. lipidi p.s. lipidi p.s. lipidi p.s. lipidi

pp' DDE 34.38 937.2 22.76 284.7 31.94 471.4 18.83 470.0 pp' DDD 26.64 726.2 4.22 52.9 12.13 179.0 13.16 328.5 op' DDT 7.48 204.0 1.08 13.5 2.01 29.7 0.87 21.8 pp' DDT 20.18 550.2 3.73 46.7 5.74 84.8 2.29 57.3 DDT tot. 89.45 2438.3 32.69 409.0 53.83 794.4 37.22 929.2

Page 34: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

30

0

200

400

600

800

1000

1200ng

g-1

lipi

di

op' DDE pp' DDE pp' DDD op' DDT pp' DDT

Unio Elongatulus

Baveno

V. Taranto

Ranco

Magadino

Fig. 30. DDTs in Unio elongatulus nelle quattro stazioni campionate.

Nel complesso i due Molluschi filtratori raggiungono livelli di contaminazione molto

simili con un’unica eccezione rappresentata dal pp’DDD che nella Unio supera quella da pp’DDT. Questa differenza rispetto a Dreissena può essere dovuta sia a diverse modalità di metabolismo del DDT tra le due specie, sia al fatto che Unio vive a contatto col sedimento in cui il pp’DDT viene convertito in pp’DDD dai Batteri. Tra gli organismi considerati Dreissena sembra meglio rispondere alle caratteristiche di buon bioindicatore. Dai livelli di DDT e composti omologhi misurati in questi molluschi sembra di poter concludere che nella zona litorale i livelli di contaminanti biodisponibili sono significativamente più elevati nella Baia di Pallanza rispetto al resto del lago. Questa contaminazione non può essere pregressa perché questi animali sono in grado di depurarsi in pochi giorni se vivono in acque pulite. Si confermerebbe quindi la circostanza, già evidenziata dalle analisi del particolato e della frazione disciolta dei tributari, di una immissione recente di contaminanti soprattutto dal fiume Toce, che interessa maggiormente la zona prospiciente la foce e che non determina solo un accumulo nei sedimenti ma anche negli organismi.

3.4. Comparto bentonico profondo Oligocheti e Chironomidi sono stati campionati in aprile nella Baia di Pallanza, a Ispra e

Locarno e analizzati dall’Istituto Zooprofilattico di Torino. I dati sono riferiti al peso secco e fresco e non vengono riportate le percentuali dei lipidi. Dalla letteratura si ricava che esse si aggirano attorno al 1% del peso fresco e all’10% di quello secco per entrambe le specie (Larsson P.,1984; Galassi et al. 1994).

Gli organismi bentonici profondi, prelevati nelle tre stazioni alla profondità di 20 m circa, hanno messo in evidenza concentrazioni non trascurabili di DDT e dei suoi derivati (soprattutto di pp’ DDE e di pp’ DDD).

Page 35: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

31

Va sottolineato che possono essere messe a confronto le concentrazioni riferite al peso secco dei diversi organismi, in quanto per gli oligocheti e le larve di chironomidi non è stato valutato il loro contenuto in lipidi. Il peso secco dei campioni di oligocheti è compreso tra l’8 e il 12% del peso umido, quello dei chironomidi tra il 4 e il 9%.

Le concentrazioni dei residui di DDT negli organismi rispecchiano la contaminazione presente nei sedimenti delle aree esaminate. Gli organismi bentonici accumulano infatti i residui del DDT soprattutto dai sedimenti e dall’acqua interstiziale sia attraverso le membrane corporee, sia attraverso l’alimentazione. La concentrazione dei vari composti nei diversi organismi dipende, tuttavia, dalla loro composizione tassonomica, dalle loro dimensioni, dal loro contenuto lipidico. E’ inoltre strettamente legato al diverso rapporto degli organismi con il sedimento e dal loro comportamento alimentare.

Altri fattori importanti sono le caratteristiche fisico-chimiche del sedimento e del contaminante. Alcuni composti possono ad esempio essere strettamente legati al sedimento, divenendo poco disponibili agli organismi bentonici o resistenti al trasporto chimico attraverso le loro membrane a causa delle loro dimensioni molecolari. Sulla base di queste brevi premesse, è utile richiamare alcune note riguardanti la composizione tassonomica dei campioni analizzati per le diverse aree.

I campioni di oligocheti erano costituiti essenzialmente da individui giovani e maturi di alcune specie di Tubificidae ben rappresentati nelle tre stazioni, quali Aulodrilus pluriseta, Potamothrix hammoniensis, Psammoryctides barbatus, Spirosperma ferox. Nel campione relativo alla stazione situata in prossimità dell’abitato di Baveno sono ben rappresentati anche individui di Limnodrilus hoffmeisteri, specie molto scarsa nelle altre due aree esaminate (Ispra e Locarno).

Gli oligocheti, in modo particolare i Tubificidae, vivono nel sedimento, all’interno del quale possono penetrare per alcuni centimetri. Se il sedimento presenta un alto grado di contaminazione possono compiere migrazioni verso strati del substrato meno contaminati. Da un punto di vista alimentare sono essenzialmente detritofagi e si nutrono a spese del detrito organico sedimentato, in gran parte decomposto dalla flora batterica.

Nei campioni di chironomidi sono state riunite larve al 3° e al 4° stadio di sviluppo appartenenti alla sottofamiglia delle Chironominae e in modo particolare ai generi Chironomus gr. thummi/anthracinus, Paratendipes, Polypedilum gr. bicrenatum, Cladotanytarsus e alla specie Pagastiella orophila. Larve di Chironomus (fino a 11 mm di lunghezza) erano ben rappresentate nei campioni della stazione di Baveno, mentre le larve degli altri generi (tra 5 e 7 mm di lunghezza) prevalevano nei campioni prelevati nella baia di Ispra e nel bacino di Locarno.

L’andamento della concentrazione espressa sul peso secco è mostrato nella Fig. 31 per gli Oligocheti e Fig. 32 per i Chironomidi. Questi andamenti sono completamente diversi rispetto a quello di Unio e Dreissena e si osservano notevoli differenze anche tra Chironomidi e Oligocheti. Queste ultime possono essere dovute al fatto che i Chironomidi allo stadio larvale vivono vicino alla superficie del sedimento mentre gli Oligocheti si muovono all’interno dei sedimenti per alcuni centimetri.

Data la difformità di concentrazione degli inquinanti nei diversi strati di sedimento non ci si deve stupire che queste differenze si riflettano sugli organismi che sono in relazione con essi. La difformità sembra essere tanto maggiore quanto più profondo è lo strato di sedimento con cui gli organismi sono in contatto. Se si confrontano sulla base del peso secco i livelli di pp’DDD e pp’DDE dei Chironomidi di Baveno e delle dreissene e Unio prelevati nella stessa stazione si osserva una contaminazione molto più elevata nei primi in confronto ai Molluschi bivalvi.

Page 36: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

32

0

20

40

60

80

100

120

140ng

g-1

pes

o se

cco

op' DDE pp' DDE op' DDD pp' DDD op' DDT pp' DDT

Oligocheti

Baveno

Ispra

Locarno

Fig. 31. DDTs in Oligocheti raccolti nelle tre stazioni campionate.

0

200

400

600

800

1000

1200

ng g

-1 p

eso

secc

o

op' DDE pp' DDE op' DDD pp' DDD op' DDT pp' DDT

Chironomidi

Baveno

Ispra

Locarno

Fig. 32. DDTs in Chironomidi raccolti nelle tre stazioni campionate.

Page 37: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

33

Le analisi effettuate per i due gruppi tassonomici hanno fornito dati interessanti sulla contaminazione delle diverse aree, che riguardano probabilmente non soltanto la fascia di profondità (circa 20 m), da cui provengono i campioni, ma possono essere estesi anche agli strati superficiali, dove gli organismi analizzati sono ben rappresentati e soggetti a predazione da parte dei pesci bentofagi. I dati raccolti per le due popolazioni confermano il minor grado di contaminazione del bacino di Locarno rispetto a quello delle altre due località, già rilevato attraverso l’analisi dei sedimenti. I risultati analitici sul contenuto di DDT totale negli oligocheti e chironomidi mostrano la seguente scala di concentrazione in riferimento alle stazioni di campionamento:

chironomidi Baveno >> Ispra ≈ Locarno oligocheti Baveno ≈ Ispra >> Locarno

Nel bacino di Locarno i contenuti di DDT totale, pari a 58 e 45 ng g-1 peso secco

rispettivamente negli oligocheti e nelle larve di chironomidi, sono inferiori a quelli misurati per gli stessi organismi nelle altre due stazioni (Baveno e Ispra). In queste due località gli oligocheti hanno presentato contenuti di DDT totale sostanzialmente simili (211 ng g-1 peso secco), a differenza dei chironomidi che hanno invece mostrato valori elevati (2115 µg/kg di peso secco) nella stazione di Baveno e decisamente più modesti (50 ng g-1 peso secco) nella baia di Ispra, dove le concentrazioni non differiscono in maniera rilevante da quelle misurate nei chironomidi raccolti a Locarno.

I più alti livelli di DDT totale osservati nei chironomidi della stazione di Baveno possono essere correlati soltanto in parte alla diversa composizione tassonomica della popolazione. Essi sembrano piuttosto indicare che livelli di contaminazione non trascurabile siano ancora presenti a livello del sedimento. E’ presumibile che nell’interfaccia sedimento-acqua, dove le larve di chironomidi vivono e si nutrono in quantità prevalente, siano concentrati alti contenuti dei metaboliti residui del DDT, provenienti dal rilascio verso la superficie dei composti accumulati negli strati sottostanti più contaminati. Ciò spiegherebbe gli alti contenuti di pp’ DDE e pp’ DDD misurati nelle larve di chironomidi di questa stazione.

Valori elevati di questi due metaboliti sono stati osservati anche nei molluschi lamellibranchi, Dreissena e Unio, prelevati nella fascia litorale. I contenuti osservati nella stazione di Baveno per questi organismi, prevalentemente filtratori e che vivono a contatto con gli strati superficiali del sedimento, erano superiori a quelli misurati negli individui delle altre stazioni.

Infine va rilevato che la contaminazione del DDT presente nel sedimento non sembra avere influito in maniera drastica sugli aspetti strutturali della comunità bentonica costituita in ciascun bacino esaminato da un numero abbastanza alto di entità sistematiche. Oltre ai due gruppi dominanti, oligocheti e chironomidi, sui quali sono state eseguite le analisi dei residui del DDT, erano presenti nella comunità altri gruppi di organismi quali Irudinei, crostacei (Asellus aquaticus), idracarini, molluschi (gasteropodi e lamellibranchi, soprattutto varie specie di Pisidium), alcuni ordini di insetti (tricotteri, efemerotteri, megalotteri). La composizione qualitativa di oligocheti e chironomidi sembra piuttosto indicare nella stazione di Baveno un livello trofico più elevato di quello presente nelle altre due località di raccolta.

Page 38: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

34

3.5. Comparto planctonico La raccolta dei campioni di plancton è avvenuta nelle quattro stazioni previste dal

programma (Locarno, Ghiffa, Baia di Pallanza ed Ispra). I campioni stagionali sono risultati piuttosto omogenei nelle stazioni indagate, con la generale abbondante presenza di diatomee e dinoflagellati per quanto riguarda il fitoplancton. Dal punto di vista dello zooplancton presente si segnala l’abbondante presenza di Copepodi (soprattutto Diaptomidi) in marzo, mentre in aprile compaiono anche Dafnie e Rotiferi.

Per quanto riguarda il fitoplancton le concentrazioni dei composti di DDT si presentano al di sotto del limite di rilevabilità (L.D = 0,1 ng g-1 peso secco) in tutti i campioni esaminati, probabilmente a causa della scarsa quantità di campione disponibile.

Le concentrazione dei DDTs (ng g-1 su peso secco) misurate nello zooplancton mostrano variazioni stagionali tipiche, probabilmente legate alla diversa composizione specifica (Tabella 12).

I valori di DDT totale sul peso secco variano tra circa 40 e 300 ng g-1. Essi sono generalmente 2-3 volte più bassi delle concentrazioni misurate nei lavarelli di classe 1-2 (si veda cap. 3.6.2.) e comunque elevati rispetto ai valori di “background”.

Le diverse stazioni mostrano livelli di concentrazione sul secco simili, sia come andamento che come valori (Figg. da 33 a 36), con l’eccezione del campione della Baia di Pallanza, che presenta i contenuti più elevati (massimo di DDT totale pari a 300 ng g-1).

In particolare le concentrazioni dei singoli isomeri mostrano la presenza predominante del pp’-DDD che è generalmente la molecola più abbondante in tutte le stazioni nei diversi periodi di campionamento, con l’eccezione della baia di Pallanza, che rivela anche elevate concentrazioni autunnali di pp’-DDT e pp’-DDE.

Tabella 12. Concentrazioni dei DDTs nei campioni di zooplancton (ng g-1 peso secco).

Località Data op’ DDD pp’ DDD op’ DDT pp’ DDT op’ DDE pp’ DDE DDT tot

BELGIRATE 05/03/98 31,9 76,5 6,9 18,4 5,1 22,0 160,9 28/04/98 39,4 82,5 n.d. n.d. 6,0 30,6 158,4 28/07/98 14,0 18,6 6,8 11,1 1,1 23,4 74,9 03/11/98 33,5 55,6 21,3 46,4 8,8 50,1 215,8

GHIFFA 04/03/98 26,5 73,7 4,6 17,5 3,8 17,1 143,1 27/04/98 31,8 51,0 11,3 13,2 5,4 28,9 141,6 27/07/98 19,6 26,6 9,4 15,8 2,6 29,0 103,0 02/11/98 20,1 33,8 12,9 28,4 9,4 49,0 153,6

LOCARNO 04/03/98 31,7 74,8 7,9 19,0 6,7 27,8 167,8 27/04/98 29,3 60,1 7,8 16,3 3,7 31,5 148,6 27/07/98 9,5 14,3 n.d. n.d. n.d. 14,7 38,4 02/11/98 29,7 60,6 13,3 38,4 2,6 24,5 169,1

PALLANZA 05/03/98 28,6 61,2 9,9 23,1 6,4 24,1 153,4 28/04/98 34,8 75,1 13,8 25,2 7,5 35,8 192,1 28/07/98 24,2 26,6 16,9 19,0 8,7 52,1 147,5 03/11/98 45,7 71,2 33,0 66,5 13,6 69,1 299,0

Page 39: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

35

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90ng

g-1

pes

o se

cco

op' DDD pp' DDD op' DDT pp' DDT op' DDE pp' DDE

05/03/98

28/04/98

28/07/98

03/11/98

Fig. 33. DDTs nello zooplancton campionato nella stazione di Belgirate.

0

10

20

30

40

50

60

70

80

ng g

-1 p

eso

secc

o

op' DDD pp' DDD op' DDT pp' DDT op' DDE pp' DDE

04/03/98

27/04/98

27/07/98

02/11/98

Fig. 34. DDTs nello zooplancton campionato nella stazione di Ghiffa.

Page 40: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

36

0

10

20

30

40

50

60

70

80ng

g-1

pes

o se

cco

op' DDD pp' DDD op' DDT pp' DDT op' DDE pp' DDE

04/03/98

27/04/98

27/07/98

02/11/98

Fig. 35. DDTs nello zooplancton campionato nella stazione di Locarno.

0

10

20

30

40

50

60

70

80

ng g

-1 p

eso

secc

o

op' DDD pp' DDD op' DDT pp' DDT op' DDE pp' DDE

05/03/98

28/04/98

28/07/98

03/11/98

Fig. 36. DDTs nello zooplancton campionato nella stazione di Pallanza.

Page 41: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

37

3.6. Comparto ittico: DDTs nella parte edibile Nelle acque lombarde del Lago Maggiore i campionamenti sono stati eseguiti dal

Servizio Faunistico della Regione Lombardia nei periodi primavera-estate e autunno 1998. Le pescate sono state effettuate nelle acque pelagiche e rivierasche antistanti i comuni di Luino, Besozzo, Ranco e Sesto Calende. Complessivamente sono stati raccolti e sottoposti ad analisi 205 campioni riguardanti le seguenti specie ittiche: agone, bondella, lavarello, persico, cavedano, tinca, luccio, e pochi esemplari di alborella e gardon. Anche il PMIP-ASL Varese ha proceduto all’analisi di 40 campioni di coregonidi pescati nella parte centrale lombarda del Lago Maggiore.

Nelle acque piemontesi, le catture di agone, bondella, lavarello, cavedano e bottatrice (118 campioni complessivi) sono state effettuate nell’areale antistante il comune di Verbania. Infine, nel bacino di Locarno le pescate hanno consentito di sottoporre ad analisi 40 campioni costituiti da agone e bondella.

Il prospetto riassuntivo dei campioni utilizzati per le analisi è riportato in Tabella 13. Tabella 13. Prospetto delle specie ittiche prelevate nel Lago Maggiore e sottoposte ad analisi dal Laboratorio Cantonale di Lugano, dagli Istituti Zooprofilattico di Brescia e Torino e dalla ASL di Varese.

Specie ittiche Lugano Brescia Torino Varese totali

agone 20 19 8 47 bondella 20 25 17 11 73 lavarello 48 91 29 168 persico 48 48 cavedano 37 1 38 tinca 15 15 luccio 11 11 alborella 1 1 bottatrice 1 1 gardon 1 1

totali 40 205 118 40 403

In aggiunta ai campioni elencati, il laboratorio dell’Università dell’Insubria di Varese, durante lo svolgimento del programma di ricerca sulla fertilità dei coregonidi, ha effettuato l’analisi dei DDTs su 120 soggetti pescati nel Lago Maggiore e nel Lago di Monate tra il dicembre 1997 ed il gennaio 1998.

Tutti i campioni sono stati sottoposti ad analisi dei DDTs, procedendo al dosaggio dei seguenti isomeri e metaboliti: o,p’-DDT, p,p’-DDT, o,p’-DDD, p,p’-DDD, o,p’-DDE, p,p’ DDE. Inoltre, su gran parte dei campioni raccolti, sono stati determinati anche il contenuto lipidico e i tenori di mercurio.

La descrizione delle metodiche impiegate dai singoli laboratori per l’analisi dei DDT’s, così come i ragguagli relativi alla preparazione del campione e alle condizioni operative analitiche e strumentali, assumono notevole importanza per valutare con miglior cognizione di causa la variabilità dei risultati, ben evidenziata dagli alti CV riscontrati nelle prove di intercalibrazione soprattutto per i metaboliti ed isomeri. Esse sono quindi riportate in appendice, in vista di un auspicabile proseguimento del monitoraggio del contenuto di

Page 42: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

38

DDT’s nelle specie ittiche e in assenza di metodi ufficiali, almeno per quanto riguarda la legislazione italiana. Nello stesso allegato è inoltre riassunto il metodo per l’analisi del mercurio totale in uso presso il Laboratorio Cantonale di Lugano.

I risultati analitici sulla parte edibile delle specie ittiche campionate nel 1998 sono riportati in Tabella 14, dove per ogni specie ittica campionata vengono compendiate le concentrazioni minime, massime e medie (aritmetica e mediana) del DDT totale e dei sui isomeri e metaboliti, insieme con i corrispondenti valori del contenuto di mercurio e della percentuale di grassi, nonchè il numero di soggetti analizzati.

Nella Tabella 15 vengono riassunti i valori medi, espressi come mediana, dei DDT’s, del mercurio e della percentuale di grassi. Infine, le percentuali degli isomeri e metaboliti, calcolate sulla media aritmetica delle concentrazioni di DDT totale, sono mostrate in Tabella 16 insieme con il peso medio e la lunghezza media dei soggetti sottoposti ad analisi.

Per quanto riguarda il contenuto di grassi, va osservato che le percentuali riscontrate riguardano soltanto la parte edibile. Esse sono probabilmente leggermente sottostimate rispetto al reale contenuto lipidico totale, in quanto si riferiscono alla quota di grassi estratta, che è caratterizzata da percentuali di recupero variabili in funzione del metodo impiegato. Inoltre, nel caso dei coregonidi (lavarello e bondella), il valore medio ottenuto (circa il 3,8% sul peso fresco) non è rappresentativo del reale contenuto lipidico medio nella parte edibile. Infatti, tale contenuto varia in dipendenza dello stato fisiologico dell’organismo e delle condizioni ambientali e stagionali. In particolare nei coregonidi del Lago Maggiore, i grassi nel muscolo, accumulati dalla primavera all’autunno, vengono conservati nel periodo invernale come riserva energetica, mentre per lo sviluppo delle gonadi viene utilizzato il tessuto adiposo periviscerale (Giussani et al. 1989). In effetti, l’esame delle misure effettuate mette in evidenza che la percentuale di grassi è bassa nel periodo tardo invernale e primaverile (valori medi del 2,6%), quando le catture professionali di queste specie sono pressochè inesistenti per i divieti legati ai periodi riproduttivi, mentre aumenta considerevolmente in estate e in autunno (valori medi riscontrati del 5,1%), quando le catture professionali costituiscono la quasi totalità del pescato commerciale.

Le concentrazioni medie di mercurio nella parte edibile risultano comprese tra 94 e 234 µg kg-1; quelle più più alte riguardano tinca ed agone, mentre i valori più bassi sono stati misurati per i coregonidi (bondella e lavarello). Tali risultati sono in accordo sia con le concentrazioni riscontrate da Ceschi et al. (1996) sulle specie ittiche campionate nel 1993 e nel 1995 nella parte svizzera del Lago Maggiore, sia con i contenuti medi misurati nel 1992 in lavarello (83 µg kg-1), alborella (133 µg kg-1) e persico (228 µg kg-1) catturati nel bacino italiano (Giussani et al., 1993). I tenori riscontrati nelle analisi sui singoli campioni sono risultati inferiori ai limiti di legge italiani e svizzeri per il consumo alimentare umano (500 µg kg-1) nella quasi totalità dei casi. Valori superiori si sono verificati soltanto per un campione di cavedano (870 µg kg-1) e per uno di tinca (570 µg kg-1).

Ciò nonostante deve essere segnalato che la presenza di questo contaminate, in misura leggermente superiore a quella accertata nelle specie ittiche del Lago di Lugano e nei laghi della Svizzera interna (Ceschi et al., 1996), è indicativa del rischio ambientale cui è sottoposto il Lago Maggiore per la forte concentrazione di insediamenti produttivi nel suo bacino imbrifero, per le ricadute atmosferiche delle emissioni industriali e di altro tipo del Nord Italia e, infine e soprattutto, per l’impiego del mercurio nei processi produttivi nell’insediamento industriale di Pieve Vergonte.

Page 43: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

39

Tabella 14. Risultati analitici sulla parte edibile delle specie ittiche campionate nel 1998: concentrazioni dei DDTs, contenuti di mercurio e percentuale di grasso estratto.

AGONE

op’–DDE

µg kg-1

pp’–DDE

µg kg-1

op’–DDD

µg kg-1

pp’–DDD

µg kg-1

op’–DDT

µg kg-1

pp’–DDT

µg kg-1

DDT tot

µg kg-1

Hg

µg kg-1

Grassi

%

Media 42 283 84 173 83 179 844 202 9,3 Min. 1 42 6 19 4 9 81 50 3,6 Max. 119 919 209 594 218 615 2610 340 14,7 Mediana 39 279 83 179 78 147 807 210 9,7 Campioni (numero) 47 47 47 47 47 47 47 45 39 LAVARELLO Media 8 50 8 29 11 24 131 96 3,7 Min. 0 1 0 1 0 0 2 20 0,5 Max. 99 789 41 115 64 118 1076 280 9,5 Mediana 5 36 5 25 9 18 103 90 3,1 Campioni (numero) 168 168 168 168 168 168 168 139 77 BONDELLA Media 10 54 11 35 12 24 146 94 3,8 Min. 0 7 1 3 0 2 36 40 1,1 Max. 70 143 40 94 72 62 345 170 9,3 Mediana 8 45 10 33 11 21 137 90 3,7 Campioni (numero) 73 73 73 73 73 73 73 61 56 CAVEDANO Media 3 59 3 3 1 3 72 212 2,2 Min. 0 13 0 0 0 0 23 10 0,9 Max. 19 184 8 11 13 27 192 850 5,5 Mediana 0 50 3 3 0 0 62 150 1,8 Campioni (numero) 38 38 38 38 38 38 38 36 37 LUCCIO Media 1 15 4 5 2 8 35 158 1,5 Min. 0 2 0 0 0 0 5 100 1,0 Max. 8 62 16 38 16 34 174 360 2,4 Mediana 0 11 3 2 0 2 19 140 1,5 Campioni (numero) 11 11 11 11 11 11 11 11 11 PESCE PERSICO Media 3 16 4 6 2 12 43 159 1,7 Min. 0 1 0 1 0 0 6 80 0,3 Max. 14 46 19 26 9 34 128 350 5,0 Mediana 2 14 4 5 1 9 40 140 1,6 Campioni (numero) 48 48 48 48 48 48 48 39 48 TINCA Media 16 72 13 23 1 13 139 234 3,1 Min. 0 6 2 0 0 0 14 60 1,2 Max. 51 335 39 70 7 52 539 570 5,3 Mediana 13 46 11 18 0 4 101 210 2,8 Campioni (numero) 15 15 15 15 15 15 15 15 15

Page 44: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

40

Tabella 15. Risultati analitici sulla parte edibile delle specie ittiche campionate nel 1998: valori medi (mediana) dei DDT’s, mercurio e grasso.

SPECIE ITTICHE

op’–DDE

µg kg-1

pp’–DDE

µg kg-1

op’–DDD

µg kg-1

pp’–DDD

µg kg-1

op’–DDT

µg kg-1

pp’–DDT

µg kg-1

DDT tot

µg kg-1

Hg

µg kg-1

Grassi

%

Agone 39 279 83 179 78 147 807 210 9,7 Lavarello 5 36 5 25 9 18 103 90 3,1 Bondella 8 45 10 33 11 21 137 90 3,7 Cavedano 0 50 3 3 0 0 62 150 1,8 Luccio 0 11 3 2 0 2 19 140 1,5 Persico 2 14 4 5 1 9 40 140 1,6 Tinca 13 46 11 18 0 4 101 210 2,8 Alborella (a) 7 70 10 26 15 10 138 110 3,8 Bottatrice (b) 0 7 2 5 0 8 22 – – Gardon (b) 1 12 5 4 0 0 22 110 1,8

(a) Valori relativi ad un unico pool di soggetti campionati. (b) Valori relativi ad un unico campione.

Tabella 16. Risultati analitici sulla parte edibile delle specie ittiche campionate nel 1998: percentuali degli isomeri e metaboliti calcolate sulla media aritmetica delle concentrazioni di DDT totale. Sono inoltre riportati il peso medio e la lunghezza media dei soggetti sottoposti ad analisi.

SPECIE ITTICHE

op’–DDE

%

pp’–DDE

%

op’–DDD

%

pp’–DDD

%

op’–DDT

%

pp’–DDT

%

DDT tot

µg kg-1

Peso medio

g

Lunghezza media

cm

Agone 4,9 33,5 9,9 20,5 9,9 21,2 844 158 27,1 Lavarello 6,4 38,5 6,1 22,2 8,6 18,1 131 275 32,1 Bondella 6,6 36,9 7,9 23,8 8,4 16,4 146 194 27,7 Cavedano 4,0 82,9 3,9 3,7 1,6 3,9 72 777 40,4 Luccio 3,6 41,9 11,3 15,4 6,2 21,6 35 977 50,1 Persico 6,6 37,3 10,1 13,9 4,3 27,8 43 76 18,1 Tinca 11,4 52,2 9,4 16,6 0,8 9,5 139 1920 49 Alborella (a) 5,1 50,7 7,2 18,8 10,9 7,2 138 – 11 Bottatrice (b) 0,0 5,1 1,4 3,6 0,0 5,8 22 384 37 Gardon (b) 0,7 8,7 3,6 2,9 0,0 0,0 22 – 8

(a) Valori relativi ad un unico pool di soggetti campionati. (b) Valori relativi ad un unico campione.

Per quanto riguarda i contenuti di DDT totale nella parte edibile dei pesci campionati

nel corso del 1998, i valori nettamente più elevati si sono riscontrati per l’agone (valore medio di 844 µg kg-1, con un massimo di 2610 µg kg-1), mentre i tenori più bassi si sono misurati nel muscolo di luccio (35 µg kg-1). Bottatrice e gardon hanno mostrato contenuti ancora più bassi (22 µg kg-1), ma i risultati per queste due specie, così come per l’alborella, dovranno essere confermati da ulteriori analisi perchè si riferiscono a campioni singoli.

Page 45: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

41

Nei coregonidi (lavarello e bondella), che negli ultimi decenni hanno costituito oltre l’85% del pescato professionale nel Maggiore, le concentrazioni medie di DDT totale sono risultate rispettivamente pari a 131 e 146 µg kg-1. Valori simili si sono misurati anche per tinca (139 µg kg-1), mentre per cavedano e pesce persico si sono accertati contenuti medi pari rispettivamente a 72 e 43 µg kg-1.

In generale si osserva una dipendenza della concentrazione del DDT con il contenuto di grassi. Tale dipendenza, che appare scontata per la lipofilia di questo inquinante, non viene però messa in evidenza da un’analisi statistica dei singoli dati. Infatti la correlazione tra concentrazione e contenuto di grasso nella parte edibile, effettuata su tutti i valori misurati e a livello delle singole specie ittiche, non è risultata significativa. Allo stesso modo non sono state riscontrate correlazioni significative tra il contenuto di DDT e il peso, l’età o la lunghezza dei soggetti analizzati. Ciò è in contrasto con molte osservazioni riportate in letteratura e la causa è probabilmente legata alla variabilità analitica tra i diversi laboratori.

In effetti, i risultati dell’intercalibrazione e delle prove di controllo inducono a ritenere che i valori analitici prodotti siano accettabili. Essi consentono di individuare con sufficiente precisione i livelli di contaminazione delle diverse specie ittiche e, allo stesso tempo, permettono di valutare l’avanzamento della degradazione del DDT accumulato attraverso l’esame dell’abbondanza relativa dei suoi metaboliti. Tuttavia, tenendo conto di quanto è emerso dalla “quality assurance”, risulta evidente l’impossibilità di procedere a confronti statisticamente significativi in rapporto a ciascuna specie ittica ed in funzione dell’età e del sesso dei soggetti campionati, della stagione e della zona di cattura. Infatti, per il DDT totale e, soprattutto, per i suoi metaboliti ed isomeri, l’errore analitico e il coefficiente di variazione associato alla misure interlaboratorio sono risultati così alti da coprire le differenze di assunzione e/o degradazione del contaminante eventualmente esistenti. Come conseguenza della variabilità analitica, va ancora sottolineato che per agone, lavarello e bondella si sono riscontrate significative differenza tra i tenori medi dei rispettivi contenuti di DDT totale misurati dai quattro laboratori. In particolare, se si tiene conto dei risultati prodotti dai laboratori di Lugano, Brescia e Varese, le concentrazioni medie di DDT risultano più alte di quelle indicate nelle Tabelle 14 e 16, essendo rispettivamente pari a 924 µg kg-1 (agone), 186 µg kg-1 (lavarello) e 158 µg kg-1 (bondella). Questi valori, proprio per la variabilità accertata nelle prove di intercalibrazione (CV del 32%), non possono però essere considerati come evidenze di una reale ed effettiva diversità tra i campioni raccolti nelle acque piemontesi del lago e quelli derivanti dagli areali svizzero e lombardo.

L’esame dell’abbondanza relativa degli isomeri del DDT, DDD e DDE, espressa come percentuale sul DDT totale (Fig. 37), mostra per cavedano e tinca, specie essenzialmente detritofaghe, elevati contenuti dei prodotti di degradazione del DDT: gli isomeri del DDD del DDE, insieme, rapprentano oltre il 90% del DDT totale. Viceversa, la componente degli isomeri del DDT risulta ancora piuttosto alta nelle specie zooplantofaghe (coregonidi e agone) e predatrici (luccio e persico), con percentuali comprese tra il 26 ed il 32%; valori più bassi, dell’ordine del 18%, sono stati riscontrati nell’alborella che ha un regime alimentare parzialmente detritofago.

Il confronto dei risultati ottenuti nel 1998, con quelli riscontrati sulle specie ittiche campionate nelle acque italiane nel 1996 e svizzere nel triennio 1993-1996 (Tabella 1), permette di constatare una sensibile diminuzione del contenuto di DDT totale. Tuttavia un esame più approfondito dei dati, condotto sulla base delle misure svizzere effettuate fin dal 1995, induce a ritenere che la riduzione delle concentrazioni di DDT nei coregonidi sia assai più lenta di quella dell’agone (Fig. 38). E’ però evidente che le tendenze individuate

Page 46: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

42

dal grafico sono soltanto indicative del processo di riduzione dei contenuti dell’inquinante nei pesci. Esse non possono avere un valore previsionale in termini quantitativi, in quanto la velocità di eliminazione del DDT attraverso i meccanismi di degradazione della molecola dipende da molti fattori, che riguardano non soltanto la fisiologia delle specie ittiche e il loro regime alimentare, ma anche e soprattutto la presenza dell’inquinante nell’ambiente acquatico, che è legata ad un duplice rifornimento: quello autoctono, attraverso la risospensione dei sedimenti lacustri e quello alloctono, dai tributari e dal trasporto atmosferico.

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Cavedano Tinca Alborella Bondella Lavarello Luccio Agone Persico

% D

DTs

sulla

med

ia D

DT

tot.

DDE DDD DDT

Fig. 37. Abbondanza relativa degli isomeri di DDT, DDD e DDE sul DDT totale nelle specie ittiche campionate nel Maggiore.

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

µg k

g-1 D

DT

tota

le

Agone

Coregonidi

Fig. 38. Evoluzione delle concentrazioni medie di DDT totale nella parte edibile di agone e coregonidi campionate nelle acque svizzere del Lago Maggiore.

Page 47: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

43

3.7. Comparto ittico: DDTs in coregonidi del Maggiore e Monate Nel corso delle indagini sulla fertilità dei coregonidi sono state condotte analisi dei

DDTs su 120 campioni pescati nel Lago Maggiore e nel Lago di Monate tra il dicembre 1997 ed il gennaio 1998. Le misure hanno riguardato pesci di diverse classi di età (da 0+ a 7+ anni in alcuni casi) e sono state effettuate su un numero di tessuti diversi (muscoli e gonadi maschili e femminili). Per confronto è stato anche analizzato un campione di zooplancton misto pescato nel Lago Maggiore con un retino con maglie di 70 µm. I risultati delle analisi sopra enunciate verranno mostrati secondo due chiavi espositive:

accumulo di DDT totale (come somma di tutti gli isomeri e metaboliti misurati) nelle diverse classi di età, per la bondella e il lavarello del Lago Maggiore e per il lavarello soltanto per il Lago di Monate;

analisi del fingerprint (ovvero “dell’impronta” della composizione di metaboliti e isomeri all’interno dello stesso campione).

Per quanto riguarda le concentrazioni di DDT totale per classi di età, i grafici di Figg. 39 e 40 riportano il confronto delle concentrazioni totali normalizzate sui lipidi di DDT tra lavarelli del Lago Maggiore e lavarelli del Lago di Monate appartenenti alla stessa classe di etá. Tali grafici mostrano innanzitutto differenze di concentrazioni sia nei muscoli che nelle gonadi di un fattore superiore a 3. Questo dato indica un’esposizione dei lavarelli del Lago Maggiore, sia in termini qualitativi che quantitativi, di gran lunga superiore a quella del lavarelli del Lago di Monate. L’evidente impennata delle concentrazioni sia nei muscoli che nelle gonadi di individui di etá superiore è uguale a 5 anni del Lago Maggiore è probabilmente indice di uno scarico cospicuo di questo insetticida fino a cinque anni fa. Questo quadro viene confermato dalla differenza tra le concentrazione nelle gonadi di femmine di 5 anni di etá dei laghi Maggiore e di Monate (Fig. 41).

Nei grafici di Figg. 42 e 43, sono riportate le concentrazioni di DDT (µg/kg lipidi e su peso fresco), per classi di età, nei muscoli maschili e femminili di lavarelli e bondelle del Lago Maggiore. Sono inoltre mostrati i valori di concentrazione nello zooplancton dello stesso lago (Fig. 43). L’andamento delle concentrazioni per lo zooplancton e per i pesci appartenenti a classi di età crescenti evidenziano il fenomeno di bioaccumulo, indicando sostanzialmente un aumento delle concentrazioni di DDT totali con l’età e valori sostanzialmente simili fra i muscoli di maschi e femmine. I valori espressi su peso fresco superano praticamente tutti i valori limite di legge (0,1 mg/kg o 100 µg/kg). La concentrazione nel muscolo di bondella riflette quella dell’equivalente campione di lavarello, confermando la predominante planctofagia anche per questa specie.

Le figure 44 e 45 riportano le concentrazioni di DDT (µg/kg lipidi e peso fresco) nelle gonadi maschili e femminili di diverse classi di età di bondelle e lavarelli. Esse confermano il quadro già visto per i muscoli degli stessi individui, mentre una situazione opposta si osserva per le gonadi.

Le concentrazioni del DDT (µg/kg lipidi) nei muscoli e nelle gonadi maschili e femminili di lavarelli del Lago di Monate (Figg. 46 e 47) evidenziano la stessa situazione del Maggiore in termini di rapporti quantitativi tra gonadi e muscoli maschili e femminili di individui appartenenti alla medesima classe di età. Al contrario, come è già stato commentato nei primi grafici di questa sezione, la differenza tra i pesci equivalenti dei due laghi è notevole.

Page 48: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

44

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

0 1 2 3 4 5 6

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 li

pidi

)

Muscoli lavarelli maschi L. Monate

Muscoli lavarelli maschi L. Maggiore

Fig. 39. Confronto delle concentrazioni totali di DDT nei muscoli di lavarelli maschi dei laghi Maggiore e di Monate.

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

0 1 2 3 4 5 6

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 li

pidi

)

Gonadi lavarelli maschi L. Monate

Gonadi lavarelli maschi L. Maggiore

Fig. 40. Confronto delle concentrazioni totali di DDT nelle gonadi di lavarelli maschi dei laghi Maggiore e di Monate.

Page 49: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

45

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 li

pidi

)

Gonadi femminili lavarelli L. Monate

Gonadi femminili lavarelli L. Maggiore

Fig. 41. Confronto delle concentrazioni totali di DDT nelle gonadi di lavarelli femmine dei laghi Maggiore e di Monate

0

5000

10000

15000

20000

25000

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 li

pidi

)

Muscoli lavarelli maschi

Muscoli lavarelli femmine

Muscoli bondelle femmine

Fig. 42. Confronto delle concentrazioni totali di DDT (µg/kg lipidi) nei muscoli di maschi e femmine di lavarello e muscoli di bondella del Lago Maggiore.

Page 50: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

46

0

200

400

600

800

1000

1200

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 p

eso

fres

co)

Muscoli maschi

Muscoli femmine

Zooplancton

Fig. 43. Confronto delle concentrazioni totali di DDT (µg/kg peso fresco) nei muscoli di maschi e femmine di lavarello e nello zooplancton del Lago Maggiore

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 li

pidi

)

Gonadi maschili lavarelli

Gonadi femminili lavarelli

Gonadi femminili bondelle

Fig. 44. Confronto delle concentrazioni totali di DDT (µg/kg lipidi) nelle gonadi di maschi e femmine di lavarello e di femmine di bondella del Lago Maggiore.

Page 51: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

47

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 p

eso

fres

co)

Gonadi maschili

Gonadi femminili

Zooplancton

Fig. 45. Confronto delle concentrazioni totali di DDT (µg/kg peso fresco) nelle gonadi di maschi e femmine di lavarello e nello zooplancton del Lago Maggiore.

1500

1600

1700

1800

1900

2000

0 1 2 3 4 5 6

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 li

pidi

)

Gonadi maschili lavarelli L. Monate

Gonadi femminili lavarelli L.M i

Fig. 46. Confronto delle concentrazioni totali di DDT (µg/kg lipidi) nelle gonadi di maschi e femmine di lavarello del Lago di Monate.

Page 52: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

48

1000

1200

1400

1600

1800

2000

0 1 2 3 4 5

Età (anni)

DD

T to

t (µ

g kg

-1 li

pidi

)

Muscoli maschi lavarelli L. Monate

Muscoli femmine lavarelli L. Monate

Fig. 47. Confronto delle concentrazioni totali di DDT (µg/kg lipidi) nei muscoli di maschi e femmine di lavarello del Lago di Monate.

Per quanto riguarda l’analisi del fingerprint nei coregonidi, il DDT e i suoi analoghi vengono accumulati soprattutto nei grassi, fegato, reni e cervello, ma delle tracce possono essere trovate in tutti i tessuti (EPA 1997). Il DDT viene poi eliminato attraverso una riduzione del primo ordine a DDD e in misura minore a DDE. Il DDD, con un emivita biologica di 1 anno, viene poi convertito in DDA un composto piú solubile in acqua che viene facilmente eliminato con le urine. Il DDE, con un’emivita biologica di 8 anni, invece viene eliminato molto più lentamente (EPA, 1997).

E’ stata effettuata una classificazione dei dati sulle concentrazioni degli isomeri e dei metaboliti del DDT con la tecnica del fingerprint precedentemente sviluppata per l’analisi di dati di concentrazione di organoclorurati nella vegetazione da Calamari et al. (1994). Tale tecnica consiste nella normalizzazione percentuale delle concentrazioni dei singoli metaboliti e isomeri del DDT presenti in un determinato “campione omogeneo”. Per campione omogeneo si intende il campione ottenuto calcolando la media dei rispettivi isomeri e metaboliti per gli individui appartenenti allo stesso gruppo (es: tutti i valori di p,p’-DDT, o,p’-DDT, p,p’-DDD, o,p’-DDD, p,p’-DDE e o,p’-DDE del muscolo dei lavarelli di seconda classe di età del Lago Maggiore).

Tale classificazione ha permesso di ottenere una composizione media per le diverse tipologie di campione. L’ipotesi di partenza è quella che le 2 contaminazioni (Lago Maggiore e Lago di Monate) differiscono oltre che quantitativamente (come visto nel paragrafo precedente), anche qualitativamente. Per dimostrare tale ipotesi occorre partire dalla composizione media del DDT tecnico. Tale composizione riflette le rese produttive dei diversi metaboliti e isomeri nella produzione industriale del p,p’-DDT (Fig. 48). In tale figura si nota che il p,p’-DDT rappresenta circa l’80% del DDT presente, seguito da circa un 20% del suo isomero o,p’-DDT e concentrazioni molto minori degli altri isomeri.

Page 53: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

49

19,5

0,3 0,1 0,1

77,1

4,0

0

20

40

60

80

100

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% re

lativ

a

DDT tecnico

Figura 48. Ripartizione percentuale degli isomeri e metaboliti del DDT presenti nel DDT tecnico.

L’eventuale presenza degli isomeri o,p’ di DDT, DDE, e DDD rappresenta la probabile recente presenza di DDT tecnico; più in particolare si può affermare che la presenza di o,p’-DDT è indice di una “eredità” del prodotto tecnico recente. Gli isomeri p,p’, specialmente di DDD e di DDE cresceranno in seguito alla degradazione metabolica del p,p’-DDT, mentre gli o,p’ del DDD e del DDE analogamente decresceranno.

Lo zooplancton, primo predatore della catena trofica pelagica, accumula DDT principalmente dall’acqua riflettendo quindi la contaminazione media dell’acqua stessa. Più in particolare dalla Fig. 49 si nota che il p,p’-DDT probabilmente è stato trasformato nei corrispondenti isomeri p,p’ del DDE e del DDD. La dipendenza di queste concentrazioni dal prodotto tecnico è dimostrata dalla presenza degli isomeri o,p’ e, più in particolare, dell’o,p’DDT

Tale quadro (come mostrato in Fig. 50) è sostanzialmente confermato dalle concentrazioni nei tessuti muscolari dei lavarelli del primo anno del Lago Maggiore che, in quanto a specie zooplanctofaghe, rappresentano l’anello immediatamente successivo della rete trofica. In aggiunta a ciò si nota un prevalere del DDE sul DDD che indica oltre ad un’iniziale biomagnificazione un’ulteriore metabolismo del DDT.

I grafici di Fig. 51 (A, B, C e D) rappresentano le concentrazioni relative degli isomeri del DDT nei muscoli di maschi di lavarelli di diverse classi di età del Lago Maggiore e confermano sostanzialmente gli spettri precedenti mostrando un leggero incremento di p,p’-DDE con l’età e la presenza costante di o,p’-DDT.

Page 54: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

50

10,6

39,3

3,7

18,012,7

16,0

0

20

40

60

80

100

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% re

lativ

aZooplancton

Fig. 49. Ripartizione percentuale degli isomeri e metaboliti del DDT (su peso fresco) presenti nello zooplancton.

5,3

28,8

2,68,3

13,0

42,0

0

20

40

60

80

100

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% re

lativ

a

Muscolo di lavarello di 1 anno

Fig. 50. Ripartizione percentuale degli isomeri e metaboliti del DDT (su peso fresco) presenti nel muscolo di lavarello di un anno del Lago Maggiore.

Page 55: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

51

0

10

20

30

40

50

60

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% r

elat

iva

A) - 2 anni

B) - 3 anni

C) - 4 anni

D) - 5 anni

Fig. 51. Ripartizione percentuale degli isomeri e dei metaboliti del DDT (su peso fresco) presenti nei muscoli di lavarelli maschi rispettivamente di 2 (A), 3 (B), 4 (C) e 5 (D) anni del Lago Maggiore

I grafici in Fig. 52 (da A a E) rappresentano la distribuzione percentuale delle

concentrazioni relative degli isomeri dei metaboliti del DDT nelle gonadi femminili di lavarelli appartenenti a diverse classi di età del Lago Maggiore. Tali grafici sono sostanzialmente simili a quanto visto per i muscoli delle diverse classi di età. Va ricordato in questa sede che l’accumulo di grassi nelle gonadi è sostanzialmente stagionale riflettendo quindi la composizione del cibo oltre che, probabilmente, a ricevere il DDT “vecchio” derivante dalla parziale metabolizzazione dei grassi muscolari. Sebbene sia difficile quantificare l’apporto muscolare del DDT, l’analisi delle gonadi permette di “fotografare” una situazione di contaminazione più recente.

La Fig. 53 riguardante il fingerprint del DDT dei muscoli di lavarello del Lago di Monate mostra una situazione sostanzialmente differente rispetto ai campioni equivalenti del Lago Maggiore con una netta predominanza di p,p’-DDE (quasi doppia rispettivamente agli equivalenti sopracitati) e concentrazioni molto basse degli altri isomeri. Le Figg. 54 (A-C) rappresentano i fingerprint dei DDT nelle gonadi femminili dei lavarelli del Lago di Monate, in diverse classi di età, mostrando una situazione ancora più estrema rispetto ai muscoli dei pesci del medesimo lago. Da questi dati emerge che il carico di DDT recente è sostanzialmente basso e sicuramente diverso in composizione rispetto alle gonadi dei pesci del Lago Maggiore. In tale contesto la Fig. 54 (B), discussa precedentemente, potrebbe riflettere un contributo atmosferico derivante dagli scarichi di DDT nel Lago Maggiore avvenuti anni fa. La Fig. 55 (A, B) mostra comparativamente la diversa composizione spettrale del DDT nelle gonadi maschili dei lavarelli del quarto anno, tra il Lago di Monate e il Lago Maggiore. Ciò si mostra in linea con le considerazioni esposte precedentemente. Nei grafici di Fig. 56 (A-C) vediamo rappresentati gli spettri della composizione percentuale di DDT negli avannotti rispettivamente dei lavarelli del Lago di Monate e del Lago Maggiore e delle bondelle del Lago Maggiore. Questi riflettono sostanzialmente la situazione delle gonadi femminili delle riproduttrici.

Page 56: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

52

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% r

elat

iva

A) - 2 anni B) - 3 anni C) - 4 anni D) - 6 anni E) - 8 anni

Fig. 52. Ripartizione percentuale degli isomeri e metaboliti del DDT (su peso fresco) nelle gonadi femminili di lavarelli rispettivamente di 2 (A), 3 (B), 4 (C), 6 (D), e 8 (E) anni del Lago Maggiore.

0

20

40

60

80

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% re

lativ

a

Muscolo di lavarello di 4 anni

Fig. 53. Ripartizione percentuale degli isomeri e metaboliti del DDT (su peso fresco) nei muscoli dei maschi di lavarelli di 4 anni del Lago di Monate.

Page 57: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

53

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% r

elat

iva

A) - 3 anni

B) - 4 anni

C) - 5 anni

Fig. 54. Percentuale relativa degli isomeri e metaboliti del DDT (su peso fresco) presenti nelle gonadi femminili dei lavarelli rispettivamente di 3 (A), 4 (B) e 5 (C) anni del Lago di Monate.

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% r

elat

iva

A) - Lago di Monate

B) - Lago Maggiore

Fig. 55. Confronto dei fingerprint dei DDT (percentuale relativa su peso fresco dei DDT) nelle gonadi maschili dei lavarelli del quarto anno rispettivamente del Lago di Monate (A) e del Lago Maggiore (B).

Page 58: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

54

0

10

20

30

40

50

60

70

pp'-DDT op'-DDT pp'-DDE pp'-DDD op'-DDE op' -DDD

% r

elat

iva

A) - avannotti lavarello L. Monate

B) - avannotti lavarello L. Maggiore

C) - avannotti bondelle L. Maggiore

Fig. 56. Percentuale relativa su peso fresco dei DDT negli avannotti dei lavarelli del Lago di Monate e del Lago Maggiore (A e B) e delle bondelle del Lago Maggiore (C).

3.8. Comparto ittico: analisi della fertilità dei coregoni Ai fini della presente ricerca sono stati presi in esame tre gruppi di coregoni così

suddivisi: Coregoni a frega litorale del Lago Maggiore; Coregoni a frega profonda del Lago Maggiore; Coregoni a frega litorale del Lago di Monate.

In totale sono stati pescati 447 pesci, di cui 327 maschi e 118 femmine; per due individui campionati nel lago Maggiore non è stato possibile determinare il sesso, poiché le gonadi apparivano estremamente atrofizzate.

Sui coregoni si è proceduto ad una verifica del numero di branchiospine dei coregoni a frega litorale (lavarello) e di quelli a frega profonda (bondella). La distribuzione di frequenza dei numeri di branchiospine così rilevati per i coregoni a frega litorale del Lago Maggiore e del Lago di Monate riflette sostanzialmente quella riportata da Berg e Grimaldi nel 1963. Secondo questi autori risulta che le medie e le relative deviazioni standard sono rispettivamente di 37,738 + 0,050 per la bondella e 31,131 + 0,109 per il lavarello.

Dall’analisi di distribuzione di frequenza del numero di branchiospine della popolazione di bondelle è risultato che alcuni degli individui catturati erano lavarelli. Il motivo di tale sovrapposizione potrebbe essere legato a una coincidenza temporale tra la fine del periodo di frega del lavarello e l’inizio del periodo di frega della bondella e quindi a una sovrapposizione dei relativi areali di distribuzione.

Page 59: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

55

3.8.1. Dati biometrici: accrescimento e fecondità

Per ogni gruppo di coregoni i dati sono stati riportati sia sul totale che sui rispettivi gruppi di maschi e di femmine. Dai dati di lunghezza e peso è stato calcolato il fattore di condizione K, che esprime lo stato nutrizionale e di benessere di un pesce:

K = peso (g) / (lunghezza (cm))3

K è stato calcolato solo per gli individui di sesso maschile, dal momento che le femmine

durante il periodo riproduttivo possono presentare una variabilità assai elevata di peso a parità di lunghezza (e quindi di K) a seconda che abbiano o meno già deposto le uova. La determinazione delle età è stata effettuata al fine di elaborare la curva di crescita delle diverse popolazioni campionate mediante il modello di Von Bertalanffy (FAO, 1996).

La selettività delle reti da pesca sulla taglia degli individui catturati ha avuto come conseguenza la ridotta disponibilità di esemplari di taglia particolarmente piccola o particolarmente grande; non è stato così possibile determinare le dimensioni degli individui più giovani e più anziani. In particolare la disponibilità di individui di due sole diverse classi di età per il coregone a frega pelagica del Lago Maggiore non ha permesso di costruire la curva di crescita di tale popolazione.

I risultati delle analisi biometriche e le curve di crescita secondo il modello di Von Bertalanffy dei coregoni a frega litorale (lavarelli) del Maggiore e del Monate sono riportati rispettivamente nelle Tabelle 17 e 18, nonchè nelle Figg. 57 e 58.

Per i coregoni a frega pelagica (bondella) del Lago Maggiore i risultati delle analisi biometriche sono riportati nella Tabella 19. In questo caso non è stato possibile applicare il modello di crescita di Von Bertalanffy a causa della disponibilità di due soli classi di età tra gli individui analizzati.

Tabella 17. Risultati delle analisi biometriche per i coregoni a frega litorale del Lago Maggiore.

Lunghezza (mm) Peso (g) K n° Branchiospine Età (anni) Uova / kg

Individui totali Media 364 366 - 30 3.3 - Dev. St. 44 141 - 3 1.1 - max 526 964 - 35 7 - min 218 152 - 20 2 - N° Campioni 160

Maschi Media 357 329 0.71 30 3.0 - Dev. St. 40 101 0.14 3 1.0 - max 470 600 2.08 35 5 - min 218 152 0.50 20 2 - N° Campioni 114

Femmine Media 382 457 - 31 3.5 41762 Dev. St. 48 182 2 1.3 10140 max 526 964 - 35 7 67763 min 306 190 - 25 2 24298 N° Campioni 46 -

Page 60: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

56

0

100

200

300

400

500

600

0 1 2 3 4 5 6 7Età (anni)

Lung

hezz

a (m

m)

Lunghezza (mm) = 553 (1 – exp(– 0,335 (t anni + 0,233)))

Fig. 57. Curva di crescita dei coregoni a frega litorale del Lago Maggiore secondo il modello di Von Bertalanffy. Tabella 18. Risultati delle analisi biometriche per i coregoni a frega litorale del Lago di Monate.

Lunghezza (mm) Peso (g) K n° Branchiospine Età (anni) Uova / kg

Individui totali Media 322 224 - 28.3 3.9 - Dev. St. 25 61.9 - 2.7 .6 - max 412 530 - 33 5 - min 278 140 - 24 3 - N° Campioni 71

Maschi Media 314 206 0.66 29.8 3.7 - Dev. St. 19 35.0 0.03 2.2 .5 - max 361 290 0.73 33 4 - min 278 140 0.61 26 3 - N° Campioni 31

Femmine Media 329 238 - 27.1 4.1 26488 Dev. St. 28 73.8 - 2.6 0.6 3816 max 412 530 - 32 5 31355 min 283 156 - 24 3 21249 N° Campioni 40 -

Page 61: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

57

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

0 1 2 3 4 5 6 7Età (anni)

Lung

hezz

a (m

m)

Lunghezza (mm) = 618 (1 – exp(– 0,17 (t anni + 0,054)))

Fig. 58. Curva di crescita dei coregoni a frega litorale del Lago di Monate secondo il modello di Von Bertalanffy. Tabella 19. Risultati delle analisi biometriche per i coregoni a frega pelagica del Lago Maggiore.

Lunghezza (mm) Peso (g) K n° Branchiospine Età (anni) Uova / kg

Individui totali Media 296 190 - 36.9 3.1 - Dev. St. 18 37 - 2.1 0.3 - max 356 418 - 41 4 - min 256 122 - 33 3 - N° Campioni 194 -

Maschi Media 296 189 0.72 36.8 3.1 - Dev. St. 18 33 0.05 2.1 0.3 - max 348 298 0.89 41 4 - min 256 122 0.56 33 3 - N° Campioni 164

Femmine Media 294 190 - 37.3 3.1 42436 Dev. St. 19 52 - 1.9 0.3 10485 max 356 418 - 41 4 52210 min 270 128 - 34 3 28175 N° Campioni 29 -

Page 62: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

58

Sulla base dei dati ottenuti, si può osservare che il coefficiente di condizione K dei coregoni a frega litorale e pelagica del Lago Maggiore rientra nel range di valori indicato in bibliografia al termine del periodo riproduttivo (Berg & Grimaldi 1965), mentre quello dei coregoni del Lago di Monate è leggermente inferiore

Nella Fig. 59 sono stati posti a confronto gli intervalli della curva di crescita compresi nell’ambito di età entro i quali il modello fornisce le indicazioni più attendibili alla realtà. Confrontando i dati relativi all’accrescimento teorico calcolato con il modello di Von Bertalanffy per i coregoni a frega litorale del Lago Maggiore e quelli del Lago di Monate, si può riscontrare come questi ultimi raggiungano, a parità di età, lunghezze inferiori di circa il 20% rispetto a quelli del Verbano i cui valori rientrano invece nella norma (Berg & Grimaldi 1965).

I valori medi del contributo ponderale delle ovaie, della fecondità e delle dimensioni delle uova per i coregoni, bondella e lavarello del Lago Maggiore e Lago di Monate sono riportati nella Tabella 20. Da essa si può constatare che l’indice gonadotropico, la fecondità relativa e la dimensione del singolo uovo calcolati per i coregoni a frega litorale del Lago Maggiore riflettono largamente i valori riportati dalla letteratura (Berg e Grimaldi 1965), mentre nel Lago di Monate, per quel che riguarda l’indice gonadotropico e la fecondità relativa sono stati riscontrati valori più bassi.

0

100

200

300

400

500

600

3 3,5 4 4,5 5Età (anni)

Lung

hezz

a (m

m)

Coregoni a frega litorale del L. Monate

Coregoni a frega litorale del L. Maggiore

Fig. 59. Confronto dell’accrescimento dei coregoni a frega litorale del Lago Maggiore e del Lago di Monate

A differenza dei lavarelli, per le bondelle manca un campione di controllo in quanto non vi era la disponibilità di bondelle in un lago con condizioni di background simili al Lago Maggiore. Per questo motivo i dati ottenuti relativi alle bondelle del Lago Maggiore sono stati confrontati a quelli delle stesse riportate in letteratura da Berg e Grimaldi (1965).

Dal grafico di Fig. 60 e dalla Tabella 21 si osservano delle variazioni annuali nella fecondità relativa con una diminuzione trascurabile (16%) nel 1997. Tale diminuzione della fecondità relativa è associata all’aumento della dimensione del singolo uovo, come risulta evidente anche dalle annate precedenti.

Page 63: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

59

Tabella 20. Valori medi del contributo ponderale delle ovaie (G/p dove G è il peso delle gonadi e p il peso del pesce), della fecondità relativa (f=1000 F/p, dove F è la fecondità assoluta e p è il peso del pesce) e del peso del singolo uovo (P = G/N, dove G è il peso delle gonadi ed N è il numero delle uova) per i coregoni, bondella e lavarello del Lago Maggiore e Lago di Monate.

1997-1998 n Età 2 n Età 3 n Età 4 n Età 5 Lavarello Monate G / p in g/kg – – 2 181.408+39.4 7 201.293+44.4 1 288.421 F = 1000 F/p – – 2 28088+8936 7 28052+6774 1 34322 P = G/N – – 2 6.565+0.7 3 7.323+0.7 1 8.4 Lavarello Maggiore G / p in g/kg 2 207.919+27.09 9 260.571+12.06 4 277.299+64.10 – – F = 1000 F/p 2 37226+4832 9 43872+1167 4 39282+10210 – – P = G/N 2 6.96+0.8 9 6.594+0.9 4 7.165+0.5 – – Bondelle Maggiore G / p in g/kg – – 7 218.917+58 3 197.389+63.4 – – F = 1000 F/p – – 4 3999+10333 1 52210 – – P = G/N – – 6 4.58+1.2 2 4.68+0.5 – –

40000

45000

50000

55000

60000

1962-1963 1963-1964 1997-1998

Feco

ndità

rela

tiva

(N. u

ova

kg-1

)

Fig. 60. Confronto della fecondità relativa (espressa in numero di uova per chilo di femmina) e della dimensione del singolo uovo (mm) tra bondelle di età > 3 del Lago Maggiore negli anni 1962-1963, 1963-1964 e 1997-1998. Tabella 21. Confronto numerico della fecondità relativa (espressa in migliaia di uova per chilo di femmina) e della dimensione del singolo uovo (mm) tra bondelle di età > 3 del Lago Maggiore rispettivamente negli anni 1962-1963, 1963-1964 e 1997-1998.

Bondella 1962-1963

Bondella 1963-1964

Bondella 1997-1998

G/g (g/kg) 212.4 210.7 208.15 F = 1000 F/p 52.73 55.52 46.10 P = G/N 4.04 3.93 4.63

Page 64: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

60

3.8.2. Successo riproduttivo

Per quanto riguarda la fecondazione e l’incubazione artificiale delle uova i risultati ottenuti sono riportati nei grafici seguenti (Figg. 61, 62, 63). Il parametro “tempo” viene espresso in gradi x giorno”, in quanto lo sviluppo delle uova e degli stadi larvali dipende sia dal numero di giorni trascorsi dalla schiusa anche dalla temperatura che dell’acqua: maggiore è la temperatura (restando all’interno dei limiti di tolleranza della specie) e minore è il numero di giorni necessario alla schiusa, e viceversa.

La temperatura media dell’acqua di alimentazione delle bottiglie di Zug, per tutta la durata dell’embrionatura, è variata tra i 5 e gli 8 °C. Tuttavia, al fine di confrontare la velocità di sviluppo delle uova indipendentemente dalla temperatura si sono utilizzati i gradi x giorno, ottenuti moltiplicando il numero dei giorni (dal momento dell’incubazione al momento della schiusa) per la media pesata delle temperature del periodo considerato.

Le mortalità osservate per i coregoni a frega pelagica e litorale del Lago Maggiore rientrano ampiamente nei valori riportati in letteratura - circa il 20% di mortalità dalla fecondazione alla schiusa (E.S.A.V. 1986), mentre quella dei coregoni a frega litorale del Lago di Monate pare piuttosto elevata rispetto ai valori bibliografici, circa il doppio. Questa anomalia potrebbe essere motivata da uno stato non ottimale della popolazione dei coregoni del Lago di Monate, dovuto alla presenza di condizioni ambientali critiche nel periodo estivo, durante il quale la carenza di ossigeno disciolto negli strati profondi costringe i coregoni a portarsi in quelli più superficiali, dove però le temperature superano i limiti ottimali di tale specie.

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

0 50 100 150 200 250 300 350Gradi x giorno

% u

ova

mor

te

L. Monate: coregoni a frega litorale L. Maggiore: coregoni a frega litorale L. Maggiore: coregoni a frega pelagica Tasso di mortalità fisiologica

Fig. 61. Confronto della mortalità delle uova di coregone

Page 65: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

61

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

fecondazione - inizio stadiolarvale

fecondazione - comparsa occhi comparsa occhi - inizio stadiolarvale

stadio vitale

% m

orti

per s

tadi

o vi

tale

Lago Maggiore coregoni a frega litorale

Lago Monate coregoni a frega litorale

Lago Maggiore coregoni a frega pelagica

Fig. 62. Confronto delle mortalità nei diversi stadi di sviluppo delle uova di coregone.

0

10

20

30

40

50

L. Maggiore coregoni afrega litorale

L. Monate coregoni a fregalitorale

L. Maggiore coregoni afrega pelagica

mor

talit

à %

periodo comparsa occhi - inizio stadio larvale periodo fecondazione - comparsa occhi

Fig. 63. Grafico riassuntivo del confronto delle mortalità nei diversi stadi di sviluppo delle uova di coregone

Page 66: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

62

Sulla base di quanto precedentemente esposto, dal confronto della situazione attuale della popolazione di coregoni del Lago Maggiore con i dati bibliografici e con quelli forniti dall’esame di una popolazione non contaminata (coregoni del Lago di Monate), appare plausibile affermare che l’esposizione al DDT non ha avuto ripercussioni apprezzabili, nelle condizioni sperimentali osservate, sulla biologia riproduttiva di tali Salmonidi.

Mentre non è stata riscontrata alcuna anomalia tra gli individui a frega litorale sia del L. Maggiore che del L. di Monate, tra i pesci a frega pelagica catturati nel Maggiore sono stati trovati individui di bondella il cui sesso non era definibile in quanto presentavano, a livello delle gonadi, sia caratteri femminili che maschili (circa il 3% del catturato). Inoltre sono state trovate alcune femmine le cui uova erano in riassorbimento, indice di una mancata deposizione (14% delle femmine catturate). Infine, per ciascun gruppo di coregoni sono state analizzati subcampioni contenenti circa un milione di larve. Tale analisi non ha evidenziato alcuna malformazione che fosse in qualche modo legata alle concentrazioni di DDT rilevate.

3.9. Uova di uccelli acquatici Le uova di svasso (Podiceps cristatus) sono state raccolte a Fondotoce, Angera e Bolle

di Magadino; quelle di germano reale (Anas platyrhynchos) soltanto nelle prime due stazioni. I risultati relativi ai contenuti medi di DDTs, espressi in ng g-1 su peso secco, sono qui di seguito riassunti:

SVASSO N° pp'DDE op'DDD op'DDT op'DDE pp'DDD pp'DDT DDT tot.

Fondotoce 6 23033 39 70 0 4 220 23366 Bolle Magadino 4 9557 27 43 73 7 251 9958 Angera 4 13580 17 30 0 2 113 13742 GERMANO REALE N op' DDE pp' DDE op' DDD pp' DDD op' DDT pp'DDT DDT tot.

Angera 6 0 2760 15 7 7 304 3093 Fondotoce 3 0 565 6 2 4 9 586

I livelli di pp' DDE misurati nelle uova di svasso che presentavano le concentrazioni più elevate sono tali da poter ipotizzare effetti significativi di assottigliamento del guscio e conseguente rischio per la sopravvivenza della prole. La variabilità elevata dei risultati relativi alle singole stazioni non consente di dimostrare differenze significative di contaminazione nelle diverse parti del lago, ma fanno pensare piuttosto alla possibilità che alcuni animali abbiano trascorso altrove parte della loro vita e che si siano trasferiti nelle località indicate solo per nidificare.

La più bassa contaminazione delle uova di germano è senz’altro da mettere in relazione con la diversa dieta, che li fa collocare a un livello trofico più basso di quello degli svassi. E' da osservare che le concentrazioni del composto parentale, pp'DDT, nelle uova di germano di Angera sono più elevate di quelle degli svassi. E' noto che i predatori terminali tendono ad accumulare maggiormente i metaboliti perchè risentono del metabolismo dei livelli trofici sottostanti. D'altra parte una contaminazione maggiore ad Angera per le uova di germano rispetto a Fondo Toce non trova una spiegazione immediata e sarà oggetto di maggiore riflessione dopo che anche gli altri dati relativi alla distribuzione del DDT e composti omologhi si saranno resi disponibili.

Page 67: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

63

4. INDAGINI SUL FIUME TOCE

Sono state individuate due stazioni di campionamento nei comuni di Vogogna (loc. Rivetta) e di Pieve Vergonte (loc. Megolo Mezzo), ubicate rispettivamente a monte e a valle dell’insediamento produttivo di Pieve Vergonte. La ricerca del DDT e suoi isomeri è stata effettuata sull’acqua filtrata, sui solidi sospesi, sui sedimenti fluviali e sulla fauna macrobentonica nel periodo compreso tra febbraio 1998 e marzo 1999 e con la frequenza stabilita dal progetto.

4.1. Acqua filtrata Le analisi sull’acqua superficiale sono state condotte nel periodo febbraio 1998 –

gennaio 1999, a valle dell’insediamento industriale di Pieve Vergonte, su 12 campioni prelevati con frequenza mensile ed a monte su 4 campioni prelevati con frequenza stagionale. Ogni campione istantaneo del volume di 5 l era filtrato su filtri GF/F aventi porosità nominale di 0,7 µm.

Nei campioni prelevati a monte di Pieve Vergonte (loc. Rivetta) non è mai stata riscontrata una quantità di DDT e omologhi uguale o superiore alla quantità minima rilevabile (LCL = 1 ng l-1).

I campioni prelevati a valle hanno dimostrato, nel periodo compreso tra febbraio e ottobre 1998, la presenza pressochè costante di DDT e omologhi con valori compresi tra 3 e 19 ng l-1 mentre nei mesi di novembre e dicembre 1998 è stato osservato un notevole e repentino aumento (rispettivamente 43 e 24 ng l-1), in concomitanza con l’inizio delle operazioni di bonifica del sito inquinato (si veda Tabella 5 al cap. 2.1. Acqua e particolato nei tributari).

4.2. Solidi sospesi Le analisi sui solidi sospesi sono state condotte sugli stessi campioni raccolti nelle

stazioni descritte al punto precedente, previa filtrazione di 5 l su filtri GF/F aventi porosità nominale di 0,7 µm. Nei campioni prelevati in loc. Rivetta la somma dei DDTs è sempre risultata inferiore alla quantità minima rilevabile (LCL = 1 ng l-1). In località Megolo Mezzo i valori riscontrati nel periodo febbraio – novembre 1998 si sono mantenuti pressochè costanti, con valori compresi tra 1 e 12 ng l-1, mentre nel mese di dicembre 1998 è stato osservato un considerevole aumento (39 ng l-1), in concomitanza con l’inizio delle operazioni di bonifica del sito inquinato (si veda Tabella 5 al cap. 2.1. Acqua e particolato nei tributari).

Non è stato possibile correlare i dati analitici riscontrati con quelli delle portate poichè nell’area di studio non sono presenti idrometri. Inoltre immediatamente a monte dei punti di prelievo esiste l’importante derivazione del canale industriale che in periodo di magra sottrae circa l’80% delle acque del fiume Toce.

4.3. Sedimenti fluviali Il tratto di fiume interessato dalla ricerca presenta una notevole velocità di corrente, con

fondali prevalentemente ciottolosi e ghiaiosi, e le aree di sedimentazione sono alquanto scarse. Sedimenti piuttosto fini di natura sabbioso – limosa sono comunque presenti e relativamente abbondanti in due siti, posti a monte e a valle della fonte inquinante, tra le radici e alla base degli steli di Ranunculus fluitans, che fungono da filtro.

Page 68: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

64

Le analisi dei sedimenti fluviali sono state condotte sulla frazione più fine, separata con setaccio A.S.T.M. E11 avente luce delle maglie di 0,063 mm. I sedimenti così ottenuti sono stati disidratati sino a peso costante i termostato ventilato a 37°C. Sono stati analizzati 2 campioni prelevati nei mesi di febbraio e agosto 1998, a monte e a valle del sito inquinato. Nella stazione situata a monte di Pieve Vergonte la somma dei DDTs ha mostrato valori sempre inferiori alla quantità minima rilevabile (LCL = 1 ng g-1), mentre a valle è stata rilevata una notevole contaminazione con valori di DDT totale rispettivamente pari a 990 e 526 ng g-1 (si veda Tabella 7 al cap. 2.2. Sedimenti dei tributari).

4.4. Fauna macrobentonica La ricerca dei DDTs è stata effettuata su un pool di specie avente differente ruolo

trofico. In considerazione della loro importanza nel complesso delle biocenosi macrobentoniche sono stati scelti per la ricerca organismi rappresentanti dell’Ordine dei Plecotteri e della Fam. Perlidae, con individui appartenenti ai Generi Perla e Dinocras, predatori carnivori in tutti gli stadi di sviluppo, dell’Ordine degli Efemerotteri e delle Fam. Baetidae e Heptagenidae, con individui appartenenti ai Generi Baetis, Ecdyonurus e Epeorus, tutti raschiatori erbivori, e dell’Ordine dei Tricotteri e della Fam. Limnephilidae, con rappresentanti dei Generi Limnephilus e Potamophylax, aventi un regime alimentare prevalentemente detritivoro.

La fauna macrobentonica è stata prelevata mediante rete Surber e gli individui da sottoporre a ricerca separati, secondo l’Ordine di appartenenza, in contenitori di vetro e per un peso di circa 2 g. La ricerca di DDT e omologhi è stata effettuata su un omogeneizzato di organismi preventivamente asciugati con accuratezza al fine di eliminare la patina d’acqua che tende ad aderire al loro corpo.

Gli organismi appartenenti agli Ordini summenzionati, prelevati in loc. Rivetta e quindi a monte del sito inquinato, hanno sempre dimostrato valori di DDT in dosi inferiori alla quantità minima rilevabile (LCL = 1 ng g-1). Per la stazione posta a valle di Pieve Vergonte, valgono invece le considerazioni qui di seguito riassunte.

4.4.1. Plecotteri

Le larve acquatiche dei Plecotteri presentano un ciclo di sviluppo variabile da 2 a 4 anni, in relazione al regime termico presente nell’ambiente in cui vivono. Esse raggiungono lo sviluppo massimo nei mesi compresi tra febbraio e aprile. Nel corso del 1998, la massima concentrazione di DDT totale è stata infatti riscontrata a febbraio con 430 ng g-1 peso fresco, mentre nel marzo 1999 si è registrato un contenuto notevolmente più elevato pari a 800 ng g-1 (Tabella 22).

4.4.2. Efemerotteri

Le larve degli Efemerotteri presentano un ciclo di sviluppo anuale o polivoltino ed in particolare gli Eptagenidi giungono allo sfarfallamento nei mesi di luglio e agosto. Nell’agosto ’98 le analisi su individui pronti all’ultima metamorfosi hanno dimostrato le presenza di 581 ng g-1 di DDT totale, valore superiore di cinque volte quello riscontrato nei mesi di febbraio e maggio. Nel marzo del ’99 si è riscontrata una concentrazione molto più alta (580 ng g-1) di quella del febbraio ’98 (Tabella 23).

Page 69: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

65

4.4.3. Tricotteri

Le larve dei Tricotteri considerati nella ricerca hanno un ciclo di sviluppo annuale con sfarfallamenti sincroni che avvengono tra il mese di maggio e giugno. Infatti le larve prelevate nel maggio 1998 hanno dimostrato un contenuto di DDT totale pari a 411 ng g-1, superiore di circa quattro volte quello riscontrato in febbraio ed agosto. Anche per i Tricotteri sì è accertato un forte incremento dei contenuti di DDT nel marzo ’99 rispetto ai valori del febbraio dell’anno precedente (Tabella 24).

Tabella 22. Analisi della larve acquatiche di Plecotteri (Loc. Megolo) a valle di Pieve Vergonte (1).

DDTs (ng g-1) Febbraio 1998 Maggio 1998 Agosto 1998 Marzo 1999

op'DDE 40 15 6 < 20 pp'DDE 120 5 60 210 op'DDD 60 17 15 20 pp'DDD 50 35 64 30 op'DDT 30 20 26 90 pp'DDT 130 40 111 450 DDT totale 430 132 282 800

(1) Le concentrazioni dei DDTs nei campioni raccolti a monte (Loc. Rivetta) sono

risultate inferiori alla quantità minima rilevabile (LCL = 1 ng g-1). Tabella 23. Analisi della larve acquatiche di Efemenotteri (Loc. Megolo) a valle di Pieve Vergonte (1).

DDTs (ng g-1) Febbraio 1998 Maggio 1998 Agosto 1998 Marzo 1999

op'DDE 10 < 1 23 < 20 pp'DDE 40 3 111 300 op'DDD 10 9 29 20 pp'DDD 10 11 119 < 20 op'DDT 10 38 29 90 pp'DDT 40 51 270 170 DDT totale 120 112 581 580

(1) Le concentrazioni dei DDTs nei campioni raccolti a monte (Loc. Rivetta) sono

risultate inferiori alla quantità minima rilevabile (LCL = 1 ng g-1). Tabella 24. Analisi della larve acquatiche di Tricotteri (Loc. Megolo) a valle di Pieve Vergonte (1).

DDTs (ng g-1) Febbraio 1998 Maggio 1998 Agosto 1998 Marzo 1999

op'DDE 10 41 3 20 pp'DDE 40 230 33 110 op'DDD 10 18 11 30 pp'DDD 10 22 28 30 op'DDT 10 46 17 50 pp'DDT 30 54 41 100 DDT totale 110 411 133 340

(1) Le concentrazioni dei DDTs nei campioni raccolti a monte (Loc. Rivetta) sono

risultate inferiori alla quantità minima rilevabile (LCL = 1 ng g-1).

Page 70: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

66

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Sulla base dei risultati ottenuti si possono trarre le seguenti considerazioni generali. Va innanzitutto segnalato come la presenza di DDT interessi tutto l’ecosistema nelle sue varie componenti, anche se in maniera a volte significativamente differente. In particolare, la Baia di Pallanza risulta essere la più contaminata sia a livello di sedimenti che del plancton, riflettendo così i maggiori apporti inquinanti da parte del Fiume Toce. Va, inoltre, segnalato che dalle analisi delle carote di sedimento è stato possibile ricostruire la storia dell’inquinamento da DDT mettendo in luce come i massimi di inquinamento si siano raggiunti negli anni ’70 con una successiva diminuzione fino ai nostri giorni quando, tuttavia, vengono in alcune stazioni segnalati picchi recenti. In generale si osserva una minore contaminazione dei sedimenti nella parte Nord del lago rispetto al bacino centrale e alla zona meridionale.

In particolare, dalle analisi delle carote di sedimento prelevate in diverse aree del lago e in modo più sistematico nella Baia di Pallanza e lungo la direttrice dalla foce del Toce al centro lago, si è potuto ricostruire la storia della contaminazione da DDT dal momento in cui è partita la sua produzione al 1998 e di individuarne l’origine: i sedimenti più vicini alla foce del F. Toce sono quelli più contaminati con livelli

elevatissimi all’inizio degli anni ’70 e con picchi di contaminazione, anche se più contenuti rispetto agli anni ’70, negli anni 1989-91;

nelle zone a maggior profondità (Ghiffa e Ispra) la contaminazione degli anni ’90 è solo di poco inferiore a quella del sedimento depositato davanti alla foce del Toce. Anche in questo caso i livelli massimi corrispondono agli anni ’70 e si osservano picchi più recenti negli anni 1986-88 e 1992-96;

i sedimenti prelevati nel bacino di Locarno sono caratterizzati da concentrazioni molto basse di DDT e composti omologhi, del tutto analoghe ai valori di fondo determinati nel Lago di Garda (Galassi et al., 1995).

Tra i vari tributari al lago considerati, infatti, il F. Toce è certamente quello che presenta il maggior carico inquinante, anche se nel corso delle ricerche sono stati individuati altri due fiumi (Verzasca e Margorabbia) che presentano concentrazioni di DDT nei sedimenti, nelle acque e nel materiale in sospensione superiori a quelle che si possono considerare come background generale.

L’analisi del DDT e relativi metaboliti ed isomeri nell’acqua e nel particolato sospeso dei principali tributari del Lago Maggiore, che rappresentano complessivamente il 75% del suo bacino, consentono di trarre le seguenti conclusioni. Il lago nella sua globalità sembra essere attualmente in una situazione di equilibrio

dinamico poiché la somma dei carichi convogliati a lago dai nove tributari considerati è del tutto paragonabile al carico in uscita dal lago trasportato dal Ticino emissario. Ciò non esclude la possibilità di avere situazioni di risospensione dei sedimenti delle zone costiere, influenzate dalle correnti e dalle piene dei fiumi, in cui le concentrazioni in acqua e particolato potrebbero essere più elevate di quelle determinate nei tributari e nell’emissario.

I contributi per unità di superficie del bacino del Toce sono più elevati di tutti gli altri fiumi; queste differenze sarebbero ancora più evidenti se i contributi unitari anziché su scala di bacino fossero calcolati relativamente al tratto a valle di Pieve Vergonte, in cui sono state misurate concentrazioni molto alte in acqua e nei sedimenti. In effetti le concentrazioni di DDT totale misurate alla foce sono piuttosto basse (dell’ordine di 1,2

Page 71: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

67

e 0,77 ng l-1 rispettivamente nell’acqua tal quale e nel disciolto) sia per la diluizione operata dagli affluenti che per la perdita verso i sedimenti. Viceversa i contenuti riscontrati a valle dell’insediamento industriale di Pieve Vergonte sono risultati di gran lunga superiori, con tenori compresi tra 3 e 43 ng l-1 nell’acqua filtrata e tra 1 e 39 ng l-1 nel particolato (si veda Tab. 5 al cap. 2.1). Quest’area rappresenta quindi la principale sorgente di contaminazione da DDT e composti omologhi che vengono rilasciati, sia attraverso il dilavamento del suolo e il trasporto del fiume, sia attraverso il trasporto atmosferico.

I sedimenti dei fiumi tributari Toce, Margorabbia e Verzasca contengono quantità non trascurabili di DDT totali e pp’DDT e potrebbero contribuire alla contaminazione globale del lago. Considerata la scarsa solubilità in acqua del DDT, come era da attendersi, le

concentrazioni ritrovate nell’acqua lacustre a varie profondità in diverse stazioni sono risultate sempre di gran lunga al di sotto dei limiti dei due Stati e dell’Unione Europea per le acque potabili essendo inferiori a 1-2 ng l-1.

Le matrici biologiche, assieme ai sedimenti, sono risultate quelle maggiormente interessate dall’inquinamento. I risultati relativi al benthos litorale (Dreissena e Unio) hanno dimostrato che queste specie sono utili bioindicatori dello stato di contaminazione del lago: i molluschi prelevati nella Baia di Pallanza sono più contaminati di quelli delle altre

zone del lago che dimostrano una contaminazione abbastanza uniforme; poiché questi molluschi accumulano gli inquinanti sia dall’acqua che dal particolato

sospeso, soprattutto di origine biologica, essi danno un’idea della reale biodisponibilità degli inquinanti anche per gli organismi acquatici (pesci) che si collocano a livelli trofici più elevati. Per quanto riguarda la fauna ittica, la variabilità analitica tra i diversi Laboratori,

nonostante sia rientrata nei limiti accettabili dopo le varie prove di intercalibrazione e controllo, permette soltanto di individuare con sufficiente precisione i livelli di contaminazione delle diverse specie ittiche e di valutare l’avanzamento della degradazione del DDT accumulato attraverso l’esame dell’abbondanza relativa dei suoi metaboliti. Tuttavia, tenendo conto di quanto è emerso dalla “quality assurance”, risulta evidente l’impossibilità di procedere a confronti statisticamente significativi in rapporto a ciascuna specie ittica ed in funzione dell’età e del sesso dei soggetti campionati, della stagione e della zona di cattura. Unica eccezione è rappresentata dai dati relativi al lavarello, per i quali è possibile evidenziare come gli individui di taglia maggiore e verosimilmente più vecchi presentano concentrazioni di DDT superiori rispetto agli individui più piccoli.

Dal confronto dei risultati ottenuti nel ’98 con quelli disponibili in precedenza, risulta comunque evidente un chiaro trend alla diminuzione delle concentrazioni nelle specie campionate. Va tuttavia rilevato, sulla base delle misure svizzere effettuate fin dal 1995, che il calo delle concentrazioni di DDT nei coregonidi è assai più lento di quello osservato nell’agone. E’ però evidente che le tendenze osservate non possono avere un valore previsionale in termini quantitativi, perchè la velocità di eliminazione del DDT attraverso i meccanismi di degradazione della molecola dipende da molti fattori, che riguardano non soltanto la fisiologia delle specie ittiche e il loro regime alimentare, ma anche e soprattutto la presenza dell’inquinante nell’ambiente acquatico, che è legata ad un duplice rifornimento: quello autoctono, attraverso la risospensione dei sedimenti lacustri e quello alloctono, dai tributari e dal trasporto atmosferico.

Page 72: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

68

Le ricerche, infine, non hanno mostrato nessun effetto negativo sulla fecondità delle popolazioni di lavarello provenienti dal Lago Maggiore, confrontate con quelle provenienti dal Lago di Monate, considerato come bianco. Infatti le indagini hanno evidenziato che i valori di mortalità osservati sia per i coregoni a frega litorale (lavarelli) che per quelli a frega pelagica (bondelle) del Lago Maggiore, sono risultati inferiori a quelli riscontrati per i coregoni a frega litorale del Lago di Monate. In ogni caso, i valori rientrano ampiamente nei limiti di mortalità naturale riportati in letteratura. Invece le mortalità riscontrate per i lavarelli del Lago di Monate sono più alte rispetto ai valori riportati dalla letteratura di un valore quasi doppio. Questa anomalia potrebbe essere motivata da condizioni non ottimali per questa popolazione di Salmonidi nel Lago di Monate. Ciò è supportato anche dai risultati delle misure biometriche effettuate. Infatti, i lavarelli del Lago di Monate, a parità di età, mostrano valori di lunghezza inferiori rispetto a quelli del Lago Maggiore. Inoltre, il fattore di condizione risulta leggermente inferiore ai valori di letteratura.

Per quanto riguarda i contenuti di DDT nei campioni utilizzate per le prove di fertilità, il confronto tra i lavarelli del Lago Maggiore e quelli del Lago di Monate evidenzia una differenza di concentrazione di DDT totale di un fattore di 3 o più. Inoltre, come previsto, le concentrazioni in classi di età crescente mostrano un andamento esponenziale per gli individui del Lago Maggiore.

Sulla base delle risultanze ottenute e tenuto conto delle indagini specifiche condotte su diversi comparti ambientali del F. Toce, è possibile affermare che l’inquinamento da DDT del Lago Maggiore è essenzialmente ascrivibile a questo tributario e in particolare all’insediamento industriale di Pieve Vergonte che vi recapita i propri scarichi tramite il Rio Marmazza, anche se sono emerse evidenze di una possibile contaminazione diffusa del bacino, probabilmente dovuta sia all’utilizzo in passato in agricoltura di questi composti, sia al loro trasporto atmosferico con successiva ricaduta sul territorio.

E’ inoltre da rilevare che i dati ottenuti sulle concentrazioni di DDTs nei diversi gruppi che compongono la fauna bentonica campionata nel F. Toce, a valle dell’insediamento industriale, evidenziano che eventi anche di durata relativamente breve, come quello occorso nel novembre-dicembre 1998 con sversamenti del contaminante nell’ambiente, trovano immediata risposta nei livelli di contaminazione, non solo dell’acqua e dei sedimenti, ma anche e soprattutto degli organismi acquatici.

Tale fatto induce a due importanti considerazioni: rilasci del contaminate anche di breve durata comportano rapidi innalzamenti del contenuto di DDT negli organismi insediati nell’ambiente interessato con effetti persistenti; allo stesso modo, le operazioni di bonifica in atto e programmate comportano un rischio ambientale che deve essere minimizzato evitando la diffusione anche accidentale dei microinquinanti presenti.

E’ quindi indispensabile che, accanto alla chiusura già disposta della produzione di DDT presso lo stabilimento industriale di Pieve Vergonte si proceda ora con celerità, ma soprattutto con molta cura, alla messa in sicurezza del sito stesso e di tutte le aree (terreni, falda, ecc.) risultate contaminate, seguendo le fasi della bonifica con idonee operazioni di controllo.

E’ altresì indispensabile che a livello di ecosistema lacustre si attui per il prossimo futuro e durante tutte le operazioni di bonifica, una azione di monitoraggio che, considerando i compartimenti ambientali più significativi, possa rendere conto dell’evolversi dell’inquinamento lacustre e permettere di formulare previsioni sui tempi per un suo completo recupero, validando inoltre, con i dati progressivamente raccolti, il modello che allo stato attuale è in fase di completamento.

Page 73: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

69

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Abelson, P.H. 1969. Persistent pesticides. Science, 164. Abou Arab, A.A.K., M.N.E. Gomaa, A. Badawy & K. Naguib. 1995. Distribution of

organochlorine pesticides in the Egyptian aquatic ecosystem. Food chem., 54 (2): 141-146.

Ackefors, H., V. Hilge & O. Linden. 1990. Contaminants in fish and shellfish products Business joins science, 12: 305-344.

Allison, D.T., B.J. Kallman, O.B. Cope & C. Van Valin. 1964. Some chronic effect of DDT on cutthroat trout. U.S. Fish & Wildlife Service Research. 64: 1-28.

Althaus, H. 1966. Does the use of pesticides lead to water pollution? Stadthhygiene, 17: 5-9

Ambiente Italia. 1995. Rapporto sullo stato del paese e analisi ambientale delle città e delle regioni italiane. Edizioni ambiente: 151-157.

American Chemical Society. 1966. Organic pesticides in the environment. Adv. Chem. Ser.: 60 pp.

Anderson, J.M. 1968. Effect of sublethal DDT on the lateral line of brook trout, Salvelinus fontanilis. J. Fish. Res. Bd. Can., 25 (12): 2677-2682.

Anderson, G:J. & M.R. Peterson. 1969. DDT Sublethal effects on brook trout nervous system. Science, 164.

Atchison, G.J. & H.E. Johnson. 1973. The degradation of DDT in brook trout eggs and fry. Trans. Am. Fish. Soc., 104(4):782-784.

Begon, M., J.L. Harper & C.R. Townsend. 1966. Ecology. Blackwell Science. Oxford UK. Third edition,: 1068 pp.

Berg, A.E. & E. Grimaldi. 1965. Biologia delle due forme di coregone (Coregonus sp) del Lago Maggiore. Mem. Ist. Ital. Idrobiol., 18: 25-196.

Bernasconi, C., C. Klaas & F. Tencalla. 1991. Approche ecotoxicologique de la Maggia (TI). Rapport de recherche,Institut du Genie de l’environnement.

Bertoni, R., C. Callieri & M. Contesini. 1992. Indagini sull'ambiente pelagico. Detrito organico. In: C.N.R. Istituto Italiano di Idrobiologia, Ricerche sull’evoluzione del Lago Maggiore. Aspetti limnologici. Programma quinquennale 1988-1992. (Campagna 1991). Ed. Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere: 50-52.

Biffoli, R. 1984. Chimica degli alimenti. Uses Edizioni scientifiche Firenze. Bimboes, D. & G. Mau. 1986. Pollutants in fish of Hessian rivers: situation, evaluation and

recommendations. Fischwirt. 36 (10): 69-71. Binda S., G. Premazzi & G. Tanchis. 1988. Evoluzione temporale dei nutrienti e metalli

presenti nei sedimenti di quattro laghi insubrici. Commissione delle Comunità Europee. Rapporto EUR 11822 IT: 102 pp.

Boiselle, C. 1988. Accumulation and distribution of chlorinated hydrocarbons (CIHC) in fish from Berlin surface waters and possible decontamination methods. Diss. Dr. Med. Vet.,: 320 pp.

Bouwman, H., A. Coetzee & C.H.J. Schutte. 1990. Environmental and health implications of DDT-contaminated fish from the Pongolo flood plain. J. Afr. Zool., 104 (4): 275-286.

Page 74: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

70

Bowerman, W.W., J.P. Giesy, D.A. Best & V.J. Kramer. 1995. A review of factors affecting productivity of bald eagles in the Great Lakes region: implications for recover. Environ. Health Perspect. Nih., 103 (4 supp): 95-218.

Boyd, C.E., & D.E Ferguson. 1964. Susceptibility and resistance of mosquitofish to several Insecticides. J. Econ. Entomol., 57 (4): 430-431.

Bruner, K.A., S.W. Fisher & P.F. Landrum. 1994. The role of the zebra mussel, Dreissena polymorpha, in contaminant cycling: 2. Zebra mussel contaminant accumulation from algae and suspended particles, and transfer to the benthic invertebrate, Gammarus fasciatus. J. Great Lakes Res., 20 (4): 735-750 pp.

Bruno, S. 1987. Pesci e crostacei d’acqua dolce. Giunti (Ed.): 286 pp. Burdick, G.E., E.J. Harris, H.J. Dean, T.M. Walker, J. Skea & D. Colby. 1964. The

accumulation of DDT in lake trout and the effect on reproduction. Trans. Am. Fish. Soc., 93: 127-136.

Burgermeister, G., K. Aswald, L. Machado, J. Monwrer & J. Tarradellas. 1983. Concentrations en PCB et DDT des sédiments superficiels de la rive suisse du lac Léman. Schweiz. Z. Hydrol., 45/1.

Burgermeister, G., M. Bedrani & J. Tarradellas. 1981. Contamination des lottes de certains lacs et cours d’eau de suisse par les PCB. Lausanne.

Burkhard, L.P. 1998. Comparison of two models for predicting bioaccumulation of hydrophobic organic chemicals in a great lakes food web. Environ. Toxicol. Chem., 17: 383-393.

Bush, P.B., D.G. Neary, J.W. Taylor Jr. & W.L. Nutter. 1986. Effects of insecticide use in a pine seed orchard on pesticide levels in fish. Water-Resour.-Bull., 22(5): 817-828.

Calamari, D., P. Tremolada, A. Di Guardo & M. Vighi. 1994. Chlorinated Hydrocarbons in Pine Needles in Europe: Fingerprint for the Past and Recent Use. Environ. Sci & Technol., 28 :429-434.

Calderoni, A., A. Caprioglio & R. de Bernardi. 1996. Sintesi dell’attività svolta. Risultati ottenuti e programmi di studio ed intervento. Comitato tecnico-scientifico interministeriale ed interregionale “Emergenza D.D.T. nel Lago Maggiore”: 61 pp.

Calderoni, A. & R. de Bernardi. 1997. Indagini sull’ambiente pelagico. Cenni sulla presenza di DDT nell’ecosistema lacustre. In: C.N.R. Istituto Italiano di Idrobiologia. Ricerche sull'evoluzione del Lago Maggiore. Aspetti limnologici. Programma quinquennale 1993-1997. Campagna 1996. Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere (Ed): 69-71.

Campfens & Mackay. 1997. Fugacity-based model of PCB bioaccumulation in complex aquatic food webs. Environ. Sci. Technol., 31: 577-583.

Cantoni, C., P. Cattaneo, F. Fabbris & G. Prina. 1985. Pesticidi organoclorati e PCB’s nei pesci di acqua dolce. Industrie alimentari.

Celeste, M.F. & O. Caceres. 1988. Organochloric pesticides residues in fishes of Ribeirao do Lobo (Broa) Reservoir Sao Carlos. Sp. Cienc. Cult. Sao Paulo. 40(6): 586-590 pp.

Cenci, R., R. Baudo, M. Bianchi, M. Barbero, A. Lattanzio, F. Bo, R. Vivian & H. Muntau. 1993. Confronto della chimica dei sedimenti di due zone del Lago Maggiore. Acqua Aria, 4: 347-360.

Ceschi, M., M. De Rossa & M. Jäggli. 1996. Contaminanti organici, inorganici e radionuclidi nell’ittiofauna dei laghi Ceresio e Verbano (bacini svizzeri). Trav. Chim. Aliment. Hyg., 87: 189-211.

Chapman, P.M. 1996. A test of sediment effects concentrations: DDT and PCB in the southern California bight. Envir. Toxic. And Chemi., 15(7): 1197-1198.

Page 75: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

71

Christiansen, C.C., L.W. Hesse & B. Littell. 1991. Contamination of the channel catfish (Ictalurus punctatus) by organochlorine pesticides and polychlorinated biphenyls in the Missouri River. Trans. Nebr. Acad. Sci., 18: 93-98.

Chumnantana, R. & S. Abe. 1993. Preliminary survey on organochlorine insecticide residues in the rivers and canals along the coast of Rayong province, eastern Thailand. Thai. Mar. Fish. Res. Bull., 4: 67-73.

Clark, T., K. Clark, S. Paterson & D. Mackay. 1988. Wildlife monitoring, modeling, and fugacity. Environ.Sci.Technol., 22: 120-127.

Clark, K.E., F.A.P.C. Gobas & D. Mackay. 1990. Model of organic chemical uptake and Clearance by fish from food and water. Environ. Sci. Technol., 24: 1203-1213.

Connolly, J.P. & C.J. Pedersen. 1987. A thermodynamic-based evaluation of organic chemical accumulation in aquatic organisms. Environ. Sci. Technol., 22: 99-103.

Cooper, C.M. 1991. Persistent organochlorine and current use insecticide concentrations in major watershed components of Moon Lake, Mississippi, USA. Arch. Hydrobiol., 121 (1): 103-113.

Cope, O.B. 1966. Contamination of the freshwater ecosystem by pesticides. J. Appl. Ecol., 3: 33-44.

Cullen, M.C. & D.W. Connell. 1992. Bioaccumulation of chlorohydrocarbon pesticides by fish in the natural environment. Chemosphere. 25(11): 1579-1587.

Culotta, E. 1995. St. Louis meeting showcases “creatures features”. Science. 267: 330-331. Dacre, J.C. 1970. Possible DDT mortality in young rainbow trout N.Z. J. Freshwat. Res.,

5(1): 58-65. Das, M.K. & R.K. Das. 1993. A review of the fish disease epizootic ulcerative syndrome in

India. Environ. Ecol., 11(1): 134-145. Davy, F.B., H. Kleerekoper & P. Gensen. 1972. Effects of exposure to sub-lethal DDT on

the locomotor behaviour on the goldfish (Carassius auratus). J. Fish. Res. Bd Can., 29: 1333-1336

Davy, F.B., H. Kleerekoper & J.H. Matis. 1973. Effects of exposure to sub-lethal DDT on the exploratory behaviour of goldfish (Carassius auratus). Wat. Resour. Res., 9: 900-905.

de Bernardi, R. & C. Canale. 1995. Ricerche pluriennali (1948-1992) sull’ecologia dello zooplancton del lago Maggiore. Documenta Ist. Ital. Idrobiol., 55: 68 pp.

Dellinger, J., N. Kmiecik, S. Gerstenberger& H. Ngu. 1995. Mercury contamination of fish in the Ojibwa diet: 1. Walleye fillets and skin-on versus skin-off sampling. Third international conference on mercury as a global pollutant.

Demierre, A. & B. Humbert. 1987. Approche ecotoxicologique de la Venoge. Rapport de recherche.

Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG). Methodensammlung zur Rückstandsanalytik von Pflanzenschutzmitteln. Methoden S19 (9. Lieferung) und XII 6 (6. Lieferung).

Di Guardo, A. & D. Calamari. 1997. Modelling approaches to study the recent DDT contamination of lake Maggiore (Italy). (in preparation).

Di Guardo, A. & D. Calamari & G. Gentili. 1997. Utilizzo di modelli matematici per la valutazione della recente contaminazione da DDT nel lago Maggiore. Rapporto alla Commissione Italo-Svizzera per la Pesca.

Di Guardo, A. 1998. Modelli previsionali a diversi livelli di risoluzione. In: Vighi, M & E. Bacci (Eds). UTET. Torino. Ecotossicologia.: 181-192.

Page 76: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

72

Diamond, M.L., D.J. Poulton, D. Mackay & F.A. Stride. 1994. Development of a mass balance model of the fate of 17 chemicals in the Bay of Quinte. J. Great Lakes Res., 20(4): 643-666.

D’Itri, F.M. 1988. Contaminants in selected fishes from the upper Great Lakes. Toxic Contamination in Large Lakes. Vol. 2. Impact of Toxic Contaminants on Fisheries Management.

Douthwaite, R.J. 1992. Effects of DDT on the fish eagle Haliaeetus vocifer population of Lake Kariba in Zimbabwe. Ibis. 134 (3): 250-258.

Dycus, D.L. & G.D. Hickman. 1986. Concentrations of PCBs, DDTs, and metals in fish from Tellico Reservoir. Tech. Rep. Ser. Tn. Valley Auth.: 40 pp.

Eberhardt, L.L., R.L. Meeks & T.J. Peterle. 1971. Food chain model for DDT kinetics in a freshwater marsh. Nature. 230

Edwards, R.W., H. Egan, M.A. Learner & P.J. Maris. 1967. The control of chironomid larvae using DDD. J. Appl. Ecol., 1(1): 97-117.

Elson, P.F. 1967. Effects on wild young salmon of spraying DDT over New Brunswick forests. J. Fish. Res. Bd Can., 24(4):

Ewins, P.J., D.V. Weseloh, R.J. Norstrom, K. Legierse, H.J. Auman & J.P. Ludwig. 1994. Caspian terns on the Great Lakes: Organochlorine contamination, reproduction, diet, and population changes, 1972-91. Occas. Pap. Can. Wildl. Serv., 85: 28 pp.

FAO. 1996. FAO-ICLARM, stock assessment tools, user’s manual. FAO. Roma.: 80 pp. Fay, R.R. & L.W. Newland. 1972. Organochlorine insecticide residues in water, sediment,

and organisms, Arkansas bay, Texas-Sept 1969-1970. Pestic. Monit. J., 6: 97-102. Fox, G.A. 1976. Eggshell quality: its ecological and physiological significance in DDE-

contaminated Common Tern populations. Wilson bull., 88: 459-477. Francesconi, K.A., N.M. Morrissy, C.F. Fellows & C. Bird. 1991. Survey of marron farms

and the marron recreational fishery in Western Australia for pesticides and water chemistry, with related laboratory experimentation. Fish. Res. Bull. Fish. Dep. West. Aust., 29: 14 pp.

Gakstatter, J.H. 1967. Uptake from water by several species of fresh water fish of pp’-DDT, dieldrin and lindane; their tissue distribution and elimination rate. J. of the science of food and agriculture. 20 (6): 1-437.

Galassi, S., A. Binelli & A. Provini. 1997. Dreissena polymorpha come bioindicatore della contaminazione da PCB nelle acque lacustri. Acqua Aria. (2): 61-66.

Galassi, S., L. Guzzella, M. Battegazzore & A. Carrieri. 1994. Biomagnification of PCBs, pp’DDE and HCB in the River Po Ecosystem (Northern Italy). Ecotoxicol. Environ. Safety. 174-186.

Galassi, S., A. Provini, L. Guzzella & A. De Paolis. 1995. I pesticidi clorurati costituiscono ancora un problema in Italia?. SitE Atti. 16: 341-343.

Galley, R.A.E. 1971. The contribution of pesticides used in public health programmes to the pollution of the environment. W.H.O.

Gaufin, A.R., L.D. Jensen, A.V. Nebeker, T. Nelson & R.W. Teel. 1965. The toxicity of ten organic insecticides to various aquatic invertebrates. Wat. Sew. Wks., 112: 276-279.

Giesy, J.P., J. Newsted & D.L. Garling. 1986. Relationships between chlorinated hydrocarbon concentrations and rearing mortality of chinook salmon (Oncorhynchus tshawytscha) eggs from Lake Michigan. J. Great Lakes Res., 12(1): 82-98 .

Giesy, J.P., D.A. Verbrugge, R.A. Othout, W.W. Bowerman, M.A. Mora, P.D. Jones, J.L. Newsted, C. Vandervoort, S.N. Heaton, R.J. Aulerich, S.J. Bursian, J.P: Ludwig, M.

Page 77: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

73

Ludwig, G.A. Dawson & D.E. Tillitt. 1994. Contaminants in fishes from Great Lakes-influenced sections and above dams of three Michigan rivers. 1: Concentrations of organochlorine insecticides, polychlorinated biphenyls, dioxin equivalents, and mercury. Arch.-Environ. Contam. Toxicol. 27(2): 202-212.

Giussani, G., T. Ruffoni & I. Cerutti. 1989. Indagini sul popolamento ittico. In: C.N.R. Istituto Italiano di Idrobiologia CNR "Ricerche sull'evoluzione del Lago Maggiore". Aspetti limnologici. Programma quinquennale 1983-1987. (Campagna 1987). Ed. Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere: 83-84.

Giussani, G., R. Baudo, H. Muntau, D. Rossi & R. Vivian. 1993. Indagini sull'ambiente pelagico. Fauna ittica. Contenuto di metalli nella parte edibile. In: C.N.R. Istituto Italiano di Idrobiologia, Ricerche sull'evoluzione del Lago Maggiore. Aspetti limnologici. Campagna 1992 e Rapporto quinquennale 1988-1992. Ed. Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere: 95-102.

Giussani, G. 1997. Appunti sulla fauna ittica d'acqua dolce. Documenta Ist. ital. Idrobiol., 59: 174 pp.

Gladen, B.C. & W.J. Rogan. 1995. DDE and shortened duration of lactation in a northern mexican town. Amer. J. of Public Healt. 85(4): 504-508.

Gobas, F.A.P.C, X. Zhang & R. Wells. 1993. Gastrointestinal magnification: The mechanism of biomagnification and food chain accumulation of organic chemicals. Environ. Sci.Technol., 27: 2855-2863

Gobas, F.A.P.C. 1993. A model for predicting the bioaccumulation of hydrophobic organic chemicals in aquatic food-webs: application to lake Ontario. Ecol. Model., 69: 1-17.

Grimaldi, E. & C. Monti. 1994. Andamento della pesca professionale sul Lago Maggiore nel periodo 1979-1991. In: Calderoni, A., C. Monti & B. Polli (Eds). Andamento della pesca professionale nelle acque italo-svizzere. Periodo 1978-1991. Ed. Commissione italo-svizzera per la pesca. 1: 11-33.

Grimaldi, E. 1996. Realtà e potenzialità delle attività di pesca nel Lago Maggiore. In: Il Lago Maggiore: una risorsa ritrovata. Documenta Ist. ital. Idrobiol., 56: 21-30.

Grimaldi, E. 1997. Progressivo calo della produttività ittica del Lago Maggiore attestato dalle statistica di pesca relative al periodo 1991-1995. In: Calderoni, A. (Ed). Ricerche sulle acque italo-svizzere nel quadriennio 1992-1995. Ed. Commissione italo-svizzera per la pesca. 2: 61-72.

Gruppuso, P.A. & L.B. Kinter. 1973. DDT inibition of active chlorophenol red transport in goldfish (Carassius auratus) renal tubules. Bull. Envir. Contam. Toxicol., 10: 181-186.

Grzenda, A.R., H.P. Nicholson, J.I Teasley & J.H. Patric. 1964. DDT residues in mountain Stream water as influenced by treatment practices. J. Econ. Ent., 57: 615-618.

Guzzella, L., L. Patrolecco, R. Pagnotta, L. Langone & P. Guilizzoni. 1998. DDT and other organochlorine compounds in the Lake Maggiore sediments: a recent point source of contamination. Fresenius Environ. Bull. SI/1A-2A,: 79-89.

Hamelink, J.L. & R.C. Waibrant. 1976. DDE and Lindane in a large-scale model lentic ecosystem. Trans. Am. Fish. Soc., 195(1): 124-134.

Hatfield, C.T. & J.M. Anderson. 1972. Effects of two insecticides on the vulnerability of Atlantic salmon (Salmo salar) parr to brook trout. J. Fish. Res. Bd. Can., 29: 27-29.

Henny, C.J. & G.B. Herron. 1989. DDE, selenium, mercury, and white-faced ibis reproduction at Carson Lake, Nevada. J. Wildl. Manage. 53(4): 1032-1045.

Hichcock, S.W. 1965. Field and laboratory studies of DDT and aquatic insects. Bull. Conn. Agric. Exp. Stn., 668: 1-32.

Page 78: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

74

Hickey, J.J., J.A. Keith, & F.B. Coon. 1966. An exploration of pesticides in a lake Michigan Ecosystem. J. Appl. Ecol., 3: 141-153.

Hoffman, P.F. 1995. Masculinity at risk. Nature. 375: 522-523. Holden, A.N. 1965. Contamination of fresh water by persistent insecticides and their effect

on fish. Ann. Appl. Biol., 55(2): 332-335. Holden, A.V. 1966. Organochlorine insecticide residues in salmonid fish. J. Appl. Ecol., 3:

45-53. Holden, A.V. 1972. The effects of pesticides on life of freshwaters. Proc. R. Soc. Lond. B.,

180: 383-394. Honseberger, P. & D. Rossel. 1985. La bioaccumulation des PCB par la truite du Leman

Tesi Institut du Genie de l’environnement. Hopkins, C.L. 1968. DDT in trout and its possible effect on reproductive potential. N.Z. J.

Freshwat. Res., 3: 220-229. Huisman, E.A., J.H. Koeman & P.V.I.M. Wolff. 1971. An investigation into the influence

of DDT and other chlorinated hydrocarbons on the fertility of the pike Ann. Report of the Organization for the Improvement of the Freshwater Fishery,: 69-86.

Jarvinen, A.W., M.J. Hoffman & T.W. Thorslund. 1977. Long-term effects of DDT and water exposure on Fathead Minnows (Pimephales promelas). J. Fish. Res. Bd Can., 34(11): 2089-2103.

Jhingran, A.G. 1990. Aquatic pollution with special reference to the Ganga River system. In: Manna, G.K. & B.B. Jana (Eds). Impacts of environment on animals and aquaculture. 35-43.

Johnson, A., D. Norton & B. Yake. 1988. Persistence of DDT in the Yakima River drainage, Washington. Arch. Environ. Contam. Toxicol., 17(3): 289-297.

Johnson, M.G., J.R.M. Kelso & S.E. George. 1988. Loadings of organochlorine contaminants and trace elements to two Ontario lake systems and their concentrations in fish. Turkey Lakes Watershed Study., 45(1): 170-178.

Karppanen, E. & K. Henriksson. 1971 . DDT and PCB in fish. Suom Elainaakaril, 77(12): 427-437.

Keice, W.R., C.R. Stone, S.C. Laws, L.E. Gray, J.A. Kemppainen & E.M. Wilson. 1995. Persistent DDT metabolite p,p’-DDE is a potent androgen receptor antagonist. Nature, 375: 581-585.

Kerswill, C.J. 1967. Fish losses after forest spraying with insecticides in New Brunswick, 1952-62, as shown by caged speciments and other observations. J. Fish. Res. Bd Can., 24(4): 709-729.

Kidd, K.A., D.W. Schindler, R.H. Hesslein & D.C.G. Muir. 1995. Correlation between stable nitrogen isotope ratios and concentrations of organochlorines in biota from a freshwater food web. In: Landers, D.H. & S.J. Christie (Eds.). Ecological Effects of Arctic Airborne Contaminants., 160: 381-390.

Kierkegaard, A, & L. Renberg. 1988. Chemical characterization of organochlorine compounds, originating from pulp mill effluents, in fish. Forest Industry Wastewaters Environmental Effects. Second volume of the proceedings of an IAWPRC symposium held at the University of Technology, Finland. 9-12-June-1987.

Kiriluk, R., M.R. Servos, D.M.,Whittle, G. Cabana & J.B. Rasmussen. 1995. Using ratios of stable nitrogen and carbon isotopes to characterize the biomagnification of DDE, mirex and PCB in a lake Ontario pelagic food web. Can. J. Fish. Aquatic. Sci., 52: 2660-2674.

Page 79: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

75

Klaasen, H.E. & A.M. Kadoum. 1973. Pesticide residues in a natural fish populations of the Smoky Hill river of western Kansas. Pestic. Monit. J., 7: 53-61.

Kononen, D.W. 1989. PCBs and DDT in Saginaw Bay white suckers. Chemosphere. 18 (9-10): 2065-2068.

Kruse, R. & K.E. Krueger. 1992. Recent results of environmentally based contamination of fish from the new counties of Germany and other European states. Proceedings of the food science advisory board for german fisheries. 23: 81-92.

Kuckllck, J.R., T.F. Bidleman, L.L. McConnell, M.D. Walla & G.P. Ivanov. 1994. Organochlorines in the water and biota of Lake Baikal, Siberia. Environ. Sci. Technol., 28(1): 31-37.

Lake Michigan Interstate Pesticides Committe. 1972. An evaluation of DDT and Dieldrin in lake Michigan. U.S. Envir. Protec. Ag. Ecol. Res. Ser. EPA.

Langlois, C. & H. Sloterdijk. 1989. Contamination of Lake Saint-Pierre (St. Lawrence River) by organic and inorganic pollutants. Rev. Sci. Eau., 2(4): 659-670.

Langlois, C. & R. Langis. 1995. Presence of airborne contaminants in the wildlife of northern Quebec. In: Landers, D.H. & S.J. Christie (Eds). Ecological Effects of Arctic Airborne Contaminants. 160-161: 391-402.

Larsson, P. 1984. Transport of PCBs from aquatic to terrestrial environments by emerging Chironomids. Environ. Pollution, 34: 283-289.

Larsson, P., L. Okla & L. Collvin. 1993. Reproductive status and lipid content as factors in PCB, DDT and HCH contamination of a population of pike (Esox lucius L.). Environ. Toxicol. Chem., 12(5): 855-861.

Lerenard, A. 1966. Pollution on waters by pesticides. Chim. Ind. Genie Chim. Paris., 95: 1319-1329.

Lincer, J.L., J.M. Solon & J.H. Nair. 1970. DDT and Endrin fish toxicity under static versus dynamic bioassay conditions. Trans. Amer. Fish. Soc., 1: 13-18.

Luzzana, U., G. Serrini, V.M. Moretti, E. Grimaldi, M.A. Paleari & F. Valfré. 1996. Seasonal variations in fat content and fatty acid composition of male and female coregonid “bondella” from Lake Maggiore and landlocked shad from Lake Como (Northern Italy). Journal of Fish Biology, 48: 352-366.

Macek, K.J. 1968. Reproduction in Brook Trout (Salvelinius fontanalis) fed sublethal concentration of DDT. J. Fish. Res. Bd. Can., 25(9): 1787-1796.

Macek, K.J. & S.J. Korn. 1970. Significance of the food chain in DDT accumulation by fish. J. Fish. Res. Bd. Can., 27: 1496-1498.

Mack, G.L., S.M.,Corcoran, S.D. Gibbs, W.H. Gutenmann, J.A. Reckahn & D.J. Lisk. 1964. The DDT content of some fishes and surface water of New York State. N.Y. Fish Game J., 11: 148-153.

Mackay, D. 1982. Correlation of bioconcentration factors. Environ. Sci.Technol., 16: 274-278.

Mackay, D. 1991. Multimedia Environmental Models, the fugacity approach. Lewis Publishers, Chelsea, Mi, USA, : 257 pp.

Mackay, D., & A. Di Guardo. 1995. Organochlorines in the Great Lakes Ecosystem: Sources, Partitioning, and Control. Ecological Applications. 5: 301-304.

Mackay, D., A. Di Guardo, S. Paterson, G. Kicsi, & C.E. Cowan. 1996a. Assessing the Fate of New and Existing Chemicals: a Five Stage Process. Environ. Toxicol. Chem., 15: 1627-1637.

Page 80: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

76

Mackay, D., A. Di Guardo, S. Paterson, G. Kicsi, & C.E. Cowan. 1996b. Evaluating the Environmental Fate of a Variety of Types of Chemicas Using the EQC Model, Environ. Toxicol. Chem., 15: 1618-1626.

Mackay, D., A. Di Guardo, S. Paterson, G. Kicsi, & C.E. Cowan. 1996c. Assessment of Chemical Fate in the Environment Using Evaluative, Regional and Local-Scale Models: Illustrative Application to Chlorobenzene and Linear Alkylbenzene Sulfonates. Environ. Toxicol. Chem., 15: 1638-1648.

Mackay, D., W.Y. Shiu & K.C. Ma. 1997. Illustrated Handbookl of Physical-chemical Properties and Environmental Fate for Organic Chemicals Vol V, Lewis Publishers, Boca Raton, FL, USA.,: 812 pp.

Madden, J.D. 1989. Xenobiotic residues in Louisiana crayfish tissues and their environs. Univ. and A&M Coll., Baton Rouge (USA), 49(8): 175 pp.

Mayer Jr, F.L. & M.R. Ellersieck. 1988. Experiences with single-species tests for acute effects on freshwater animals. Ambio. 17(6): 367-375.

McNicholl, P.G. & W.C. Mackay. 1974a. Effect of DDT and M.S. 222 on learning a simple conditioned response in a rainbow trout (Salmo gairdneri). J. Fish. Res. Bd. Can., 32(5): 661-664.

McNicholl, P.G. & W.C. Mackay. 1974b. Effect of DDT on discriminating abylity of rainbow trout (Salmo gairdneri). J. Fish. Res. Bd. Can., 32(5): 785-788.

MEEO.1995. Guide to Eating Ontario Sport Fish. Ministry for Environment and Energy of Ontario, Toronto, ON, Canada.

Mhlanga, A.T. & T.J. Madziva. 1990. Pesticide residues in Lake McIlwaine, Zimbabwe. Ambio, 19(8): 368-372.

Miles, J.R.W. & C.R. Harris. 1973. Organochlorine insecticide residues in streams draining agricultural, urban-agricultural, and resort areas of Ontario. Canada Pestic. Monit. J., 6: 363-368.

Mitema, E.S. & F.K. Gitau. 1990. Organochlorine residues in fish from Lake Victoria, Kenya. Afr. J. Ecol., 28(3): 234-239.

Monosson, E., W.R. Kelce, M. Mac & E.L. Gray. 1995. Enviromental antiandrogen antiandrogens: potential effects on fish reproduction and development. In: Rolland R. M., M. Gilbertson, & R.E. Peterson (Eds). Chemically induced alterations in functional development and reproduction of fishes. SETAC press, Pensacola, FL, USA,: 53-60.

Muir, D.C.G., N.P. Grift, E. Fee, R.M. Hoff & W.M.J. Strachan. 1993. Atmospheric loadings and bioaccumulation of PCBs and current use pesticides in Lake Nipigon and other lakes in northwestern Ontario. Ome 36th Conference of the International Association for Great Lakes Research. Program And Abstracts,: 74 pp.

Muir, D.C.G., N.P. Grift, W.L. Lockhart, P. Wilkinson, B.N. Billeck & G.J. Brunskill. 1995. Spatial trends and historical profiles of organochlorine pesticides in Arctic lake sediments. In: D.H. Landers, D.H. & S.J. Christie. Ecological Effects Of Arctic Airborne Contaminants., 160-161: 447-457.

Muir, D.C.G., B.R. Hobden & M.R. Servos. 1994. Bioconcentration of pyrethroid insecticides and DDT by rainbow trout: uptake, depuration, and effect of dissolved organic carbon. Aquat.-Toxicol., 29(3-4): 223-240.

Mulla, M.S. 1966. Toxicity of new organic insecticides to mosquito fish and some other aquatic organism. Mosquito news, 26: 87-91.

Murphy, P.G. 1971. The effect of size on the uptake of DDT from water by fish. Bull. Environmental Contamination and toxicology, 6(1): 20-23.

Page 81: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

77

Murphy, P.G. & J.V. Murphy. 1971. Correlation between respiration and direct uptake of DDT in the mosquito fish, Gambusia affinis. Bull. Envir. Contam. Toxicol., 6: 581-588.

Nair, A. & M.K.K. Pillai. 1992. Trends in ambient levels of DDT and HCH residues in humans and the environment of Delhi, India. Sci. Total Environ., 121: 145-157.

Odum, E.P. 1971. Fundamentals of ecology. W.B. Saunders Co. (Ed.), Philadelphia, III edizion,: 574 pp.

Ogilvie, D.M., & J.M. Anderson. 1965. Effect of DDT on temperature selection by atlantic Salmon, Salmo salar. J. Fish. Res. Bd. Can., 22: 503-512.

Oliver, B.G. & A.J. Niimi. 1985. Bioconcentration factors of some halogenated organics for rainbow trout: limitations in their use for predictionb of environmental residues. Environ. Sci. Technol., 19: 842-849.

Olsen, A.M. 1988. Pesticide levels in some marine and freshwater fish of South Australia Fish. Res. Pap. Dep. Fish.S. Aust., 19: 18 pp.

OsoE. 1995. Ordinanza sulle sostanze estranee e sui componenti presenti negli alimenti. Cancelleria federale, Berna 26 giugno 1995.

Paasivirta, J. 1981. Prediction from the past: fate of selected persistent chemicals in the environment. In: Calamari, D. 1981. Chemical exposure prediction. Lewis Pub. (Ed.),: 187-195 pp.

Parkinson, C. & C. Agius. 1988. Acute toxicity of DDT to tilapia (Oreochromis spilurus Gunther) in vivo and in vitro. Atla., 15(4): 298-302.

Paul, R.M. 1965. Pesticides in the wildlife environment. Amer. Jour. Public. Healt and Nation’s health., 55 (7 pt.2): 16-19.

Peterle, T.J. 1969. DDT in Antarctic snow. Nature, 224 Post, G. & T.R. Schroeder. 1971. The toxicity of four insecticides to four salmonid species.

Bull. Environmental Contamination and Toxicology, 6(1): 144-155. Provini, A., S. Galassi, L. Guzzella & G. Valli. 1995. PCB profiles in sediment of lakes

Maggiore, Como, Garda (Italy). Mar. Fresh. Res., 46: 129-136. Ramesh,-A., S. Tanabe, K. Kannan, A.N. Subramanian, P.L. Kumaran & R. Tatsukawa.

1992. Characteristic trend of persistent organochlorine contamination in wildlife from a tropical agricultural watershed, South India. Arch. Environ. Contam. Toxicol., 23(1): 26-36.

Reinert, R.E. & H. Bergman. 1974. Residues of DDT in lake trout (Salvelinus namaycush) and coho salmon (Oncorhynchus kisutch) from the great lakes. J. Fish. Res. Bd. Can., 31: 191-199.

Reinert, R.E., L.J. Stone & W.A. Willford. 1974. Effect of temperature on accumulation of Methylmercuric chloride and p,p’DDT by Rainbow trout (Salmo gairneri). J. Fish. Res. Bd. Can., 31: 1649-1652.

Renaud, C.B., K.L.E. Kaiser & M.E. Comba. 1995. Historical versus recent levels of organochlorine contaminants in lamprey larvae of the St. Lawrence River basin, Quebec. Can. J. Fish. Aquat. Sci. J. Can. Sci. Halieut. Aquat., 52(2): 268-275.

Schmitt, C.J., J.L. Zajicek & P.H. Peterman. 1990. National contaminant biomonitoring program: Residues of organochlorine chemicals in U.S. freshwater fish, 1976-1984. Arch. Environ. Contam. Toxicol., 19(5): 748-781.

Schulze, J.A., D.B. Manigold & F.L. Andrews. 1973. Pesticides in selected western streams-1968-71. Pestic. Monit. J., 7: 73-84.

Schw. Lebensmittelbuch, V Auflage. 1994. Kapitel 46, Pestizidrückstände, 46.1.4 - 46.1.5 - 46.3.1.3 - 46.3.2.5 - 46.2. Eidg. Drucksachen- und Materialzentrale, Bern 1994.

Page 82: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

78

Sharpe, R.M. 1995. Another DDT connection. Nature, 375: 523 Sheridan, P.F. 1975. Uptake, metabolism and distribution of DDT in organs of the blue

Crabs, Callinectes sapidus. Chesapeake Science, 16(1): 20-26. Sljm, D.T.H.M., W. Seinen & A. Opperhuizen. 1992. Life-cycle biomagnification study in

fish. Environ. Sci. Technol., 26: 2162-2174. Smith, I.R., B. Marchant, M.R. van den Heuvel, J.H. Clemons & J. Frimeth. 1994.

Embryonic mortality, bioassay derived 2,3,7,8-tetrachlorodibenzo-p-dioxin equivalents, and organochlorine contaminants in Pacific salmon from Lake Ontario. J. Great Lakes Res., 20(3): 497-509.

Sodergren, A., B. Svensson & S. Ulfstrand. 1972. DDT and PCB in a south Swedish streams. Envir. Pollut., 3: 25-35.

Sodergren, A. 1973. Transport, distribution and degradation of DDT and PCB in a south Swedish lake ecosystem. Vatten, 29: 90-108.

Solly, S.R.B. & V. Shanks. 1969. Organochlorine insecticides in rainbow trout from three north island lakes. N.Z. J. Freshwat. Res., 3: 585-590.

Sonzogni, W.C., T.J. Monteith, W.N. Bach & V.G. Hughes. 1978. United States Great Lakes Tributary Loadings. International Reference Group on Great Lakes Pollution From Lands Use Activities. International Joint Commission. 187 pp.

Specht, W. & M. Tillkes. 1980. Gas-chromatographische Bestimmung von Rückständen an Pflanzenbehandlungsmitteln nach Clean-up über Gel-Chromatographie und Mini-Kieselgel-Säulen-Chromatographie. 3. Mitteilung. Fresenius Z. anal. Chem. 301: 300-307.

Specht, W. & M. Tillkes. 1985. Gas-chromatographische Bestimmung von Rückständen an Pflanzenbehandlungsmitteln nach Clean-up über Gel-Chromatographie und Mini-Kieselgel-Säulen-Chromatographie. 5. Mitteilung. Fresenius Z. Anal. Chem. 322: 443-455.

Spies, R.B. & P. Thomas. 1995. Reproductive and endocrine status of female kelp bass from a contaminated site in the Southern California Bight and estrogen receptor binding of DDTs. In: Rolland, R.M., M. Gilbertson & R.E. Peterson (Eds). Chemically induced alterations in functional development and reproduction of fishes. Pensacola, FL, USA,: 113-133 pp.

Stauffer, T.M. 1979. Effects of DDT and PCB’s on survival of lake trout eggs and fry in a hatchery and in lake Michigan, 1973-1976. Trans. Amer. Fish. Soc., 108: 176-186.

Steinwandter, H. 1985. Universal 5 min on-line method for extracting and isolating pesticide residues and industrial chemicals. Fresenius Z. anal. Chem. 322: 752-754.

Stewart, J.M. 1990. The great lake is in great peril (Lake Baikal). New Sci. 1990, 126(1723): 58-62.

Stone, R. 1994. Environmental estrogens stir debate. Science, 265: 308-310. Switzer, B., V. Lewin & F.H. Wolfe. 1973. DDE and reproductive success in some Alberta

Common Tern. Can. J. Zool., 51: 1081-1086. Thomann, R.V. 1980. Equilibrium model of fate of microcontminants in diverse auauatic

food chains. Can. J. Fish. Aquat. Sci. 38: 280-296. Thomann, R.V. & J.P. Connolly. 1984. Model of PCB in the lake Michigan lake trout food

chain. Environ. Sci. Technol., 18: 65-71. Thomann, R.V. 1989. Bioaccumulation model of organic chemical distribution in aquatic

food chains. Environ. Sci. Technol., 23: 699-707.

Page 83: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

79

Thomann, R.V, J.P. Connolly & T.F. Parkerton. 1992. An equilibrium model of organic chemical accumulation in aquatic food webs with sediment interaction. Environ. Toxicol. Chem., 11: 615-629.

Uchida, N., K. Kojima, K. Tanaka, H. Anzai & E. Nishide. 1989. Comparison of the initial metabolic pathway of p,p'-DDT in several freshwater fishes. Nippon Suisan Gakkaishi Bull. Jap. Soc. Sci. Fish., 55(7): 1277-1281.

Urdaneta,H., B. Medina & Z. Acosta. 1995. Organochlorine compounds in fish from a farming station in the municipality of Paez, state of Zulia, Venezuela. Bull. Environ. Contam. Toxicol., 54(5): 703-710.

US EPA. 1997. Guidance for Assessing Chemical Contaminant Data for Use in Fish Advisories. Volume 2. Office of Science and Technology, Office of Water. U.S.E.P.A. Washington DC,: 400 pp.

van-der-Oost, R., H. Heida, A. Opperhuizen & N.P.E. Vermeulen. 1991. Interrelationships between bioaccumulation of organic trace pollutants (PCBs, organochlorine pesticides and PAHs), and MFO-induction in fish. Comp. Biochem. Physiol., 100(1): 43-47.

Verma, D.K., A. Sharma & M. Sharma. 1991. Residues of chlorinated hydrocarbons in fishes: A GLC analysis. Acta Hydrochim. Hydrobiol., 19(4): 431-433.

W.H.O. 1994. Directives de qualité pour l’eau de boisson, W.H.O. W.H.O. 1979.DDT and its derivatives, W.H.O Wan, H., F.R. Higginson, C.R. Harris & K.W. McDougall. 1989. Organochlorine

insecticide residues in soils used for vegetable and tropical fruit production in the Cudgen-Duranbah area of New South Wales. Bull. Environ. Contam. Toxicol., 42(2): 177-180.

Warner, R.E., K. K. Peterson & L. Borgman. 1966. Behavioural pathology in fish: a quantitative study of sub-lethal pesticide toxication. J. Appl. Ecol., 3: 223-247.

Warnick, S.L., R.F. Gaufin & A.R. Gaufin. 1966. Concentration and effects of pesticides in aquatic environment. J. Am. Wat. Wks Ass., 58: 601-608.

Webber, E.C., D.R. Bayne & W.C. Seesock. 1989. DDT contamination of benthic macroinvertebrates and sediments from tributaries of Wheeler Reservoir, Alabama. Arch. Environ. Contam. Toxicol., 18(5): 728-733.

Weisbart, M. & D. Feiner. 1974. Sublethal effect of DDT on osmotic and ionic regulation by the goldfish, Carassius auratus. Can. J. Zool., 52(6): 739-744.

Welch, E.B. & J.C. Spindler. 1964. DDT persistence and its effect on aquatic insects and fish after an aerial application. J. Water Pollution Contr. Federation, 36(10): 1285-1292.

Weseloh, D.V., P. Mineau & J. Struger. 1990. Geographical distribution of contaminants and productivity measures of herring gulls in the Great Lakes: Lake Erie and connecting channels 1978/79. Sci. Total Environ., 91: 141-159.

Weseloh, D.V.C. & P.J. Ewins. 1994. Characteristics of a rapidly increasing colony of double-crested cormorants (Phalacrocorax auritus) in Lake Ontario: Population size, reproductive parameters and band recoveries. J. Great Lakes Res., 20(2): 443-456.

Whitten, B.K. & C.J. Goodnight. 1966. Toxicity of some common insecticides to tubificids. J Wat. Pollut. Control Fed., 38: 227-235.

Winger, P.V. 1989. Contaminant residues in fish from Tensas River National Wildlife Refuge. Lake Reserv. Manage. 5(1): 113-119.

Woodwell, G., P. Craig & H. Johnson. 1971. DDT in biosphere: where does it go?. Science, 174: 1101-1107.

Page 84: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

80

Youngs, W.D., W.H. Gutenmann & D. Lisk. 1972. Residues of DDT in lake trout as a function of age. J. Envir. Sci. Technol., 6: 451-452.

Youngs, W.D., W.H. Gutenmann, D.C. Josephson, M.D. Miller & D.J. Lisk. 1994. Residues of p,p'-DDE in lake trout in Little Moose Lake in New York State. Chemosphere, 29(2): 405-406.

Zabik, M.J., B.E. Pape & J.W. Bedford. 1971. Effect of urban and agricultural pesticide use on residue levels in the Red Cedar river. Pestic. Monit. J., 5: 301-308.

Zimakov, I.E., E.M: Golik & T.T. Kanishcheva. 1991. Organochlorine pesticides in fish and reduction of their content by culinary treatment. Pishch. Promyshl., 5: 88-89.

Zitko, V. 1995. Fifty years of research on the Miramichi River. Miramichi River Environmental Workshop. Chadwick, E.M.P. (Ed.). National Research Counc. of Canada, Ottawa, 23: 29-41.

Page 85: Commissione Internazionale per la protezione delle acque ... · 1 PREFAZIONE Analisi mirate eseguite dal Laboratorio Chimico Cantonale di Lugano sui pesci provenienti dal Lago Maggiore,

81

ELENCO DEGLI AUTORI E COLLABORATORI RESPONSABILE DELLE RICERCHE............................................................... Riccardo de Bernardi COORDINATORE DELLE RICERCHE ............................................................. Alcide Calderoni COORDINATORE DELLE INTERCALIBRAZIONI SU MATRICI BIOLOGICHE ........... Mario Jäggli COORDINATORE DELLE INTERCALIBRAZIONI SUI SEDIMENTI ......................... Silvana Galassi PARTECIPANTI ALLE RICERCHE Abete M.C. Ist. Zooprofilattico Torino Arlati G. Reg. Lombardia Ass. Pesca Barbieri A. Sezione Protezione Aria e Acqua Bellinzona Bertola M.R. ARPA Dip. Prov. Novara Bertoni R. CNR – III, Pallanza Bielli E. ARPA Dip. Prov. Novara Binelli A. UNI-Milano Calamari D. UNI-Insubria Calderoni A. CNR – III, Pallanza Camusso M. CNR IRSA, Brugherio Catella G. A.S.L. Varese Ceschi M. Lab. Cantonale Lugano de Bernardi R. CNR – III, Pallanza De Paolis A. CNR IRSA, Brugherio Di Guardo A. UNI-Insubria Ferretti E. Ist. Zooprofilattico Brescia Galassi S. UNI-Milano “Bicocca” Gentili G. GRAIA, Varano Borghi (VA) Ghiringhelli R. A.S.L. Varese Guilizzoni P. CNR – III, Pallanza Guzzella L. CNR IRSA, Brugherio Jäggli M. Lab. Cantonale Lugano Lami A. CNR – III, Pallanza Langone L. IGM-CNR, Bologna Marchetto A. CNR – III, Pallanza Morabito G. CNR – III, Pallanza Nachtmann C. Ist. Zooprofilattico Torino Negro G. Reg. Piemonte Ass. Ambiente Nocentini A.M. CNR – III, Pallanza Provini A. UNI-Milano Riberzani A. Ist. Zooprofilattico Brescia Russo G. UNI-Milano Saino N. UNI-Milano “Bicocca” Soma R. A.S.L. Varese Terzaghi G. UNI-Insubria