Commissione europea - Philpot Education€¦ · quando il signor xeno passeggia nel suo quartiere...
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Commissione europea
Questo fumetto è pubblicato in tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea: spagnolo, danese, tedesco, greco, inglese, francese, italiano, olandese, portoghese, finnico e svedese.
Commissione europea Direzione generale «Informazione, comunicazione, cultura, audiovisivo» Unità «Pubblicazioni», rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles
Per maggiori informazioni sulla politica sociale dell'UE: http://europa.eu.int/pol/socio/it/socio.htm Un indirizzo specifico in materia di istruzione: http://europa.eu.int/comm/campus
Per ottenere ulteriori informazioni sull'Unione europea, si veda l'ultima parte dell'opuscolo.
Manoscritto ultimato nel giugno 1998
Editore: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, Lussemburgo, 1998
Idea e realizzazione: Concerto Brussels, e-mail: [email protected] Disegni: Sergio Salma Colori: Mauricet
Numerose altre informazioni sull'Unione europea sono disponibili su Internet, via il server Europa (http://europa.eu.int).
Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.
ISBN 92-828-4021-2
© Comunità europee, 1998
Printed in Germany
STAMPATO su CARTA SBIANCATA SENZA CLORO
L'Unione europea intende combattere le discrimina
zioni fondate sul sesso, sulla razza, sull'origine
etnica, sulla religione e le convinzioni personali, su
eventuali handicap, sull'età o sulle tendenze sessuali.
Nel presente opuscolo gli insegnanti e i giovani po
tranno trovare una serie di storielle comiche e di
documenti per stimolare la riflessione e la discussio
ne sul razzismo.
UN M O N D O DI DIFFERENZE
SONO STUFO CHE SI RIDA DI ME PERCHÉ SONO PICCOLO!
Ί^ΤΤ
E COSA DO/REI DIRE IO?... BASTA CON QUESTA STUPIDA DISCRIMINAZIONE^ PERCHÉ SONO NERO!
BEH, NE HO ABBASTANZA ANCH'IO DI FARMI SFOTTERE PERCHÉ SONO GRASSO!
LO PROCLAMO sì1 È ORA AD ALTA VOCE: E DI FINIRLA! ,
RAZZISMO -. _ I T y BELLO E BUONOÜ
RAZZISMO IDIOTA E ARCAICO!
A—
\ 9 '
PICCOLO, GRASSO E NERO!... ACCIDENT/! NON DEV'ESSERE SEMPRE FACILEÜ!
/y DA NON CREDERE...
4
-3-
CHE LOOK!
MAMMA MIA! HA VISTO TROPPI FILM
AMERICANI QUELLO LÀ!
C'È PROPRIO TUTTO: BERRETTO, FELPA, SCARPE DA TENNIS, E
PER DI PIÙ È MUSICISTA!
MI E APPENA CAPITATA UNA COSA ASSOLUTAMENTE STUPIDA! CREDEVO
CHE QUESTO ΉΡΟ DI REAZIONI FOSSE FINITO! FIGURATEVI CHE...
HAI L'ARIA FUORI DI TE, AMIN... CHE SUCCEDE?
APPARENZE
ME NE FREGO COMPLETAMENTE DI QUESTE COSE!
OGNUNO E UBERO DI FARE QUEL CHE VUOLE. PER
LUI PERÒ NON DEV'ESSERE SEMPRE FACILE NON
FARSENE ACCORGERE, FINGERE!...
ALTRI SI FANNO
BEFFE DI LUI, PER LA
SUA ARIA DA CHECCA:
«.POVERINA, HAI IL RIMMEL
CHE 77 COLA.1).
PERCHÉ TUTTO QUEST'ODIO? IO TROVO CHE OGNUNO PUÒ
FARE DEL SUO CORPO QUELLO CHE GLI PIACE! INSOMMA,
QUELLO CHE LE PIACE!... HIHl! YOUHOU!...
>
Τ BEH?! COME PUOI ESSERNE
COSÌ SICURO, AMIN?
È SPOSATO O COSA?
'NO, NON E QUESTO!
MA SONO PIUTTOSTO GU
UOMINI A INTERESSARLO,
VOGLIO DIRE... INSOMMA
È GAY!...
S^W
SENZA SOSTA DEVE
SUBIRE LO SGUARDO
DEGLI ALTRI! a SONO
DEGLI ZCTia CHE
DICONO:
ALTRI METTERANNO
IN GIRO VOO COME SE
FOSSE AFFETTO DA UN
MORBO VERGOGNOSO...
«.QUEL TIPO E
OMOSESSUALE, MA
STA IN CAMPANA!...
SEMBRA... MI HANNO
DETTO CHE...»
OK! OK! a SONO ABITUATO! , MA NO, TI GIURO.
SEI PROPRIO 7^V~?> ^ '
ι «3
RAZZISMI A CATENA
-6
VECCHI LUOGHI COMUNI
HAI LETTO IL PROGRAMMA POLÍTICO DI QUEL TIPO? «.SE LE DONNE RESTASSERO A CASA VI SAREBBE
MINORE DISOCCUPAZIONE*. «.BUTTIAMO FUORI GLI STRANIERI, COSÌ SI CREERANNO DEI POSTI
DI LAVORO!»
MA COME SI POSSONO DIRE IDIOZIE DEL GENERE? E LA COSA PIÙ INCREDIBILE E CHE ALCUNI a CREDONO
E VOTANO PER UN PARTITO DEL GENERE.!/!
OCCORREREBBE FARLA FINITA UNA VOLTA PER TUTTE CON QUESTI VECCHI LUOGHI COMUNI'!... OCCORRE SCUOTERE LE
COSaENZE, CAMBIARE LE MENTALITÀ!
NON S'IMPARERÀ DUNQUE MAI NIENTE DALLA STORIA? ...TANTE LOTTE, TANTE BAWAGLIE PER RIPIOMBARE
IN QUESTI STUPIDI STEREOTIPI! DIMMI TU SE NON È DISPERANTE!...
LA PUBBLICITÀ LAVA PIÙ BIANCO
IL MIO SHAMPOO E CAPELLO 2 IN 1 HO LAVATO.
LE MIE PIASTRELLE CON ^ [K ìTO^min i ΓΚΓΛΛΓΙ ƒ 1
•r NON VORREI SFONDARE UNA PORTA APERTA, MA FRANCA
MELE A VOLTE I PUBBLICITARI ESAGERANO
HAI VISTO QUESTO MONDO ARTIFiaALE DOVE NON C/ SONO NÉ BRUTTI, NÉ GRASSI, NÉ NERI, NÉ MAROCCHINI?!... SOLE
E FELIOTÀ, CHE SENSO HA? TROPPE IMMAGINI SEMPU-aSTICHE E SOPRATTUTTO STRAPIENE DI STEREOTIPI FINISCONO
COL CONDIZIONARE I TELESPETTATORI!... INTENDO, INCONSAPEVOLMENTE...
GIOCANO DAVVERO SUGLI ISTÌNV PRIMARI DELL'INDIVIDUO!... DIETRO UNA FAcaATA DI BUONUMORE a BOMBARDANO
DI CLICHÉ E SONO SICURO CHE POI DIVENTA ANCORA PIÙ DIFFiaLE AFFRONTARE LA REALTÀ! NELLA VITA REALE,
a SONO PIOGGIA, MAROCCHINI, GRASSONI, CATTIVI! NON 77 SEMBRA?
-8-
« HO FATTO UN SOGNO »
BEH!?... COSA SUCCEDE? DI COLPO HO L'IMPRESSIONE DI VEDERa CHIARO!... PERCHÉ SONO COSÌ TANTO
RAZZISTA? PERCHÉ HO PAURA!!... SONO UNO STUPIDO!
BASTA CON QUESTE STORIE! BUONGIORNO SIGNOR MOHAMED !
COME VA IL TUO NEGOZIO? E I BAMBINI, STANNO BENE? AH! CHE FELICITÀ VIVERE IN ARMONIA CON TUTTI!...
CHE GIOIA RESPIRARE, CAMMINARE SENZA AVERE PAURA DELL'ALTRO, DELLO STRANIERO!...
9-
DISCORSI IRRESPONSABILI
10
IL FIDANZATO
11
A DIETA!
(DI', NON È CHE SEI UN I PO' GRASSO, DI'?!
]w >fe
12-
COME CLI ALTRI!
VI PRESENTO ANTONIO, MIO CUGINO, NON ABBIATE PAURA,
E UN PO'... BEH... DIVERSO, MA È ANCHE SIMPAVaSSIMO!
SI POTREBBE ANDARE A VEDERE UN FILMETTO INGLESE... UNA
COSA SEMPLICE CHE PARLI DELLA QUOTIDIANITÀ, DELLA VITA...
PER ESEMPIO,
SE ANDASSIMO INVECE \ U / DANNO
A VEDERE UN FILM 1 ^ = Π _ \ \ «.DESTRUCTOR IV»!
AMERICANO D'AZIONE?
IFRED NON E A POSTO '
'CON LA TESTA! a VUOLE
UN FILM NON COMPLICATO^
ALTRIMENTI L'ALTRO NON
RIUSaRÀ A SEGUIRE!
UN FILM SENZA
DIALOGHI, PERCHÉ IL
POVERO ANTONIO
POSSA SEGUIRE!...
BENE! OCCORRE DEODERSI! PERCHÉ NON UN BUON VECCHIO
FILM IN BIANCO E NERO? E IN VERSIONE ORIGINALE!...
STANNO DANDO QUELLO FAMOSO CON TONY CURTIS
E MARILYN MONROE1. COM'È INTITOLATO?...
SOME LIKE IT HOT! A QUALCUNO PIACE
CALDO. BILLY WILDER, 1953
13-
PREGIUDIZI
NON HO NULLA CONTRO I NERI (DEL RESTO ADORO EDDIE MURPHY!), MA AVERNE UNO IN
CASA, NO GRAZIE.1... ^naù ¿">
BUONGIORNO SIGNORA.1 ABBIAMO VISTO IL CARTELLO!... ECCO, MIO PA
DRE E LA MIA SORELUNA AMINA.
MI... MI DISPIACE!
MA HO GIÀ AFFITTATO!... EHM...
DICA, NON LE DA FASTIDIO CHE I MIEI AMia VENGANO
A TROVARMI?
CERTO CHE NO! LEI PUÒ RICEVERE CHI VUOLE,
GIOVANOTTO!...
E ALIA FINE, UN PO' PIÙ TARDI... GRAZIE A DIO! CON UN
BRAVO RAGAZZO DI QUI.1
NON SONO RAZZISTA, MA SA, ALLA MIA ETÀ...
14-
NOMADI
IN FONDO, I NOMADI SONO GLI UNIA VERI VIAGGIATORI! È IL VIAGGIO QUEL CHE CONTA, NON LA META DEL VIAGGIO! LATCHO DROM,
COME DICONO!...
15-
IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA
X z z i QUANDO IL SIGNOR XENO PASSEGGIA NEL SUO QUARTIERE BRONTOLA, INVEISCE CONTRO TUTTI COLORO CHE, SECONDO LUI, VENGONO A ROVINARGLI IL PAESAGGIO. SI SENTE STRANAMENTE AGGREDITO E QUESTO GLI DÀ SUI NERVI...
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EST, OVEST
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BELLA EDUCAZIONE!
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FANTASIA POPOLARE
/ VECCHI STEREOTIPI POPOLARI SONO DURI A MORIRE! SI
DICE CHE GLI ITALIANI SIANO FANNULLONI E VITELLONI,
GLI SCOZZESI TIRCHI, I NERI BAMBINONI...
TUTTE QUESTE IDIOZIE CHE SI CONTINUANO A PROCLAMARE: I
TEDESCHI BEVONO TUTTI BIRRA IN CALZONI DI CUOIO, I GREa
INDOSSANO GONNELLINI, I MAROCCHINI SONO FARABUTTI...
IO DICO CHE DOVREBBERO FARE UNO SFORZO PER INTEGRARSI NON VI PARE? IN OGNI CASO, CARO SIGNORE, UN νΑπθ E ASSODATO: QUELLA GENTE LÌ, NON È NÉ COME LEI
NÉ COME ME!
L'AVETE VISTO QUELLO LÌ?... COS'ERA, UN TURCO? UN ARABO2 UN MAROCCHINO? SI ASSOMIGLIANO
TUTTI!...
'E IO, OHE DI QUELL'ARABO SONO FIGLIO, POSSO
DIRLE CHE TUTTI QUANTI DOVREBBERO FARE
DEGÙ SFORZI, CARO IL MIO SIGNORE!!!
Λ
19
L'ABITO N O N FA IL MONACO
© HA HA HA f GUARDA QUEL MOCCIOSO ANCORA UNO CHE SI AGGHINDA COMI
\ 1 9 /
VA BEH! BASTA ADESSO! VI COMPORTATE VERAMENTE COME..
COME DEGLI ADULTI!! FINITELA! SPIEGATEVI INVECE DI PESTARVI/
BEH, È TUTTA COLPA SUA!... PERCHÉ È... INSOMMA, DIVERSO!... QUELLO LÀ!...
r-COïîg»
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IL BRUTTO ANATROCCOLO
È TROPPO STUPIDO! E DIRE CHE BASTEREBBE SOLTANTO UN SE LA GENTE CAPISSE CHE UNA CITTA E NECESSARIAMENTE
PICCOLO SFORZO PER RENDERE PIÙ GRADEVOLE LA VITA IN soaETÀ!...
A CHI LO Dia/. ^ Ti—
UN CROCEVIA DOVE SI CONFONDONO GRUPPI ETN/a, RELIGIONI, LIVELLI SOaALI, NON SI ACCUSEREBBE A VICENDA
PER LA MINIMA DIFFICOLTÀ/...
EMARGINANDO ALCUNI INDIVIDUI, SI CREANO DEI GHETTI CHE GENERANO TENSIONE E PROVOCANO INEVITABILMENTE GRANE/... SENZA ESSERE TROPPO IDEALISTI, SPERIAMO
CHE UN GIORNO LA SI FACaA FINITA CON TUTTE QUESTE FORME DI ESCLUSIONE/
SI ESCLUDONO GLI STRANIERI, GLI HANDICAPPAÏÏ, I VECCHI, I DISOCCUPATI, I ROSSI DI CAPELLI, LA GENTE GRASSA, GLI
AMMALATI, I GITANI ECC.... SOLO PERCHÉ SONO DIVERSI. IN FONDO, GLI ESSERI UMANI SONO PROPRIO STUPIDI...
NON SONO SOLO GU UOMINI A PRATICARE L'ESCLUSIONE, LO FANNO ANCHE GLI ANIMAL/! NON AVETE VISTO
«IL BRUTTO ANATROCCOLO»? È UN CARTONE ANIMATO CHE RACCONTA LA STORIA DI UN ANATROCCOLO RESPINTO DALLE ANATRE!... HAHAHA! FORSE, ALLA FINE, LA COSA MIGLIORE
È RIDERa SOPRA, NON VI PARE?/
(SNIf! )fih^{SNUf!
-21 -
IL FUTURO DEL M O N D O
RAZZISTA?/ CERTO, OGNUNO LO È UN PO'!... ANCHE QUELLI CHE NON SE LO CONFESSANO! È INUTILE NASCON
DERSELO!...
OHIOHl! NO! ALLE SOGLIE DEL 2000 QUESTO È UN ATTEGGIAMENTO ABERRANTE, INSULSO... NEL MONDO TUTTO
È MESCOLANZA!
RAZZISTA PUÒ VOLER DIRE TUTTO E NIENTE!... È RAZZISMO ANCHE QUANDO NELLA PUBBLICITÀ È SEMPRE UNA BIONDA
A SCEGLIERE IL PRODOTTO MIGLIORE? EHI?...
NON SI DIRA MAI ABBASTANZA QUANTO SIA IMPORTANTE L'INFLUENZA DEI MASS MEDIA NEL PROPAGARE IDEE
SBAGLIATE. PERCHÉ I GIORNALI PARLANO DEGÙ STRANIERI SOLO QUANDO C'È UN PROBLEMA? COSÌ SI FINISCE CON
L'ASSIMILARE GLI STRANIERI Al PROBLEMI.
QUANDO ALCUNI FANNO DEGÙ SFORZI, ALTRI VERSANO OUO SUL FUOCO! DIFFONDONO ODIO, RAZZISMI DI OGNI SORTA,
DIMENTICANDO GLI INSEGNAMENTI DELLA STORIA1.!
SCELTE POLITICHE, SCELTE SESSUALI, RELIGIONI, STILI DI VITA; DOBBIAMO DIFENDERE LE UBERTÀ INDIVIDUALI, IL
LIBERO ARBITRIO!... NOI GIOVANI DOBBIAMO CAMBIARE IL MONDO!
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LOTTARE CONTRO IL RAZZISMO
S tando a un'indagine condotta nella primavera del 1997 nei paesi dell'Unione europea, il
razzismo e la xenofobia raggiungono negli Stati membri un livello preoccupante: quasi il 33% delle persone intervistate si dichiara apertamente «abbastanza razzista» o «molto razzista».
Le persone che si dichiarano razziste sono insoddisfatte più di altre della loro situazione personale. Hanno paura della disoccupazione, temono il futuro e non hanno fiducia nel buon funzionamento delle istituzioni e della classe politica del proprio paese; analogamente, in questo gruppo si registra una percentuale maggiore di persone che condividono gli stereotipi negativi con cui vengono presentati gli immigrati e le minoranze.
In gran parte, coloro che si dichiarano razzisti sono in realtà xenofobi: le «minoranze» che formano oggetto di reazioni razziste variano in ogni paese a seconda del passato coloniale e dei flussi migratori che vi si sono succeduti, nonché delle recenti
ondate di profughi. I risultati dell'inchiesta mettono in evidenza la complessità del fenomeno razzista. Reazioni istintivamente razziste coesistono con un forte attaccamento al sistema democratico e al rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali. La maggioranza delle persone interrogate ritiene che la società debba promuovere l'integrazione e concedere la parità di diritti a tutti i cittadini, compresi gli immigrati e gli appartenenti a minoranze.
I pareri sono più differenziati quando si chiede se tutti gli appartenenti alle minoranze debbano beneficiare di questi diritti in qualsiasi circostanza. Molti ritengono opportuno limitare i diritti di coloro che si ritengono appartenere a gruppi che possono creare problemi, vale a dire immigrati la cui situazione nell'Unione europea non è regolare, autori di delitti e disoccupati.
Le persone intervistate sono del parere che le istituzioni europee debbano svolgere un ruolo più attivo nella lotta contro il razzismo.
GRADO DI RAZZISMO ESPRESSO RIPARTIZIONE PER PAESE, I N PERCENTUALE, SENZA TENER CONTO DI COLORO CHE N O N RISPONDONO
Domanda: «Alcune persone hanno la sensazione di non essere per nulla razziste. Altre sentono di esserlo molto. Potreste guardare questa carta e quantificare da 1 a 10 le vostre reazioni in proposito? Se avete la sensazione di non essere per nulla razzisti indicate 1. Se avete la sensazione di esserlo molto indicate 10. I valori compresi tra 1 e 10 permettono di esprimere in quale misura vi avvicinate all 'uno o all'altro estremo.« Per produrre questo grafico, ci si è basati sulla categoria «per nulla razzista» (1 sulla scala di valori) e si sono operati i raggruppamenti seguenti: «un po' razzista» (2 e 3) «abbastanza razzista» (tra 4 e 6) e «razzista» (tra 7 e 10)
Eurobarometro 47.1, Primavera 1997
teit % molto razzista (da 7 a 10)
% abbastanza razzista (da 4 a 6)
H i % un po' razzista (da 4 a 6)
% per nulla razzista (1)
||l"-|-|--|-f-||
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L'AZIONE DELL'UNIONE EUROPEA
1977 Dichiarazione comune sui diritti fondamentali firmata da Parlamento europeo, Consiglio e Commissione.
1986 Il Parlamento europeo adotta il primo rapporto della sua commissione d'indagine sull'avanzata del fascismo e del razzismo in Europa.
Consiglio, Parlamento europeo e Commissione adottano una dichiarazione comune contro il razzismo e la xenofobia.
1989 La Carta sociale sui diritti sociali fondamentali dei lavoratori sottolinea la rilevanza della lotta contro qualsiasi forma di discriminazione, in particolare contro le discriminazioni fondate sul sesso, sul colore della pelle, sulla razza, sulle opinioni e convinzioni personali.
1990 Al vertice di Dublino il Consiglio adotta una risoluzione sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia.
Il Parlamento europeo adotta il secondo rapporto della sua commissione d'inchiesta, che esorta a rafforzare l'azione condotta a livello europeo.
1991 Al vertice di Maastricht, il Consiglio europeo adotta una risoluzione che promette un'azione chiara e univoca per contrastare l'avanzata del razzismo e della xenofobia.
1992 Il Comitato economico e sociale adotta una risoluzione su razzismo, xenofobia e intolleranza religiosa.
Nel vertice di Edimburgo, il Consiglio europeo adotta una terza risoluzione contro il razzismo che invita a prendere in tutta Europa «misure incisive ed efficaci per contenere il fenomeno mediante azioni sia pedagogiche che legislative«.
1993 Il Parlamento europeo adotta varie risoluzioni sul razzismo e sulla xenofobia, nonché sui pericoli della violenza dell'estrema destra.
Al vertice di Copenaghen, il Consiglio europeo adotta una quarta dichiarazione, la quale condanna il razzismo e la xenofobia. Esso dichiara di aver «deciso di intensificare i propri sforzi per individuare e mettere in luce le cause del razzismo» e si impegna a «fare tutto il possibile per proteggere gli immigrati, i profughi e altre vittime di espressioni e manifestazioni di razzismo e di intolleranza».
1994 Su iniziativa franco-tedesca, nel vertice di Corfù, il Consiglio europeo decide di insediare una commissione consultiva sul razzismo e sulla xenofobia, incaricata di formulare raccomandazioni pratiche a favore della tolleranza e della comprensione. Esso si propone di sviluppare, a livello europeo, una strategia globale volta a combattere il razzismo. Sempre nel 1994, al vertice di Essen, il Consiglio europeo ha chiesto alla Commissione di «approfondire i lavori in corso» nei settori dell'istruzione, della formazione, dell'informazione, dei mezzi di comunicazione di massa, della polizia e della giustizia.
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Nel suo libro bianco sulla politica sociale, la Commissione annuncia la propria intenzione di «insistere affinché vengano inseriti nel trattato poteri specifici in materia di lotta contro la discriminazione razziale».
Una comunicazione della Commissione europea sulle politiche in materia di immigrazione e diritto d'asilo dedica l'ultimo capitolo alla lotta contro la discriminazione razziale e contro i problemi connessi con il razzismo e la xenofobia.
La risoluzione del Parlamento europeo sul razzismo e sulla xenofobia chiede l'adozione di una direttiva europea volta a potenziare le disposizioni esistenti nella legislazione degli Stati membri.
1995 La commissione consultiva presenta al Consiglio europeo riunito a Cannes la sua relazione finale, contenente numerose raccomandazioni di interventi concreti. Il Consiglio europeo chiede alla commissione consultiva di prolungare, in cooperazione con il Consiglio d'Europa, il proprio esame in merito alla possibilità di istituire un osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e di xenofobia.
Due risoluzioni del Parlamento europeo su razzismo, xenofobia e antisemitismo insistono affinché vengano presi provvedimenti per proteggere la parità di opportunità in materia di occupazione, a prescindere dall'età, dalla razza, dal sesso, da eventuali handicap o dalle convinzioni personali.
Il Consiglio «Affari sociali» e il Consiglio «Istruzione» adottano risoluzioni sulla lotta contro il razzismo sul posto di lavoro e nei sistemi educativi.
La riunione al vertice delle parti sociali - rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati - adotta una dichiarazione comune volta a prevenire la discriminazione razziale e la xenofobia, nonché a promuovere la parità di trattamento sul posto di lavoro.
1996 Il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale e il Comitato delle regioni sostengono la proposta di istituire l'Anno europeo nel 1997.
La commissione consultiva termina il suo studio di fattibilità. Il Consiglio europeo chiede alla Commissione di continuare i suoi lavori fino all'insediamento dell'Osservatorio europeo dei fenomeni razzisti e xenofobi. Esso dà altresì il proprio assenso al varo dell'Anno europeo.
1997 Gli Stati membri e il Parlamento europeo decidono che l'Osservatorio europeo avrà sede a Vienna. Il suo ruolo sarà duplice: catalogare e valutare i fenomeni razzisti e xenofobi, analizzandone la cause, e al tempo stesso formulare proposte concrete e pratiche per combatterli.
I capi di Stato e di governo inseriscono la difesa dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali nel nuovo trattato dell'Unione europea adottato nel vertice di Amsterdam.
1998 La Commissione europea presenta un piano d'azione globale di lotta contro il razzismo.
La Commissione europea presenta al Consiglio una proposta per decretare il 1997 «Anno europeo contro il razzismo». La Commissione sottolinea il ruolo specifico che questo Anno potrebbe svolgere, affiancando le iniziative nazionali. I settori chiave individuati sono: la promozione dell'integrazione con l'avvio di una politica attiva, la promozione della parità di opportunità e la riduzione dei fenomeni di discriminazione, la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e la lotta contro i pregiudizi, la prevenzione di qualsiasi comportamento razzista e di qualsiasi violenza, la sorveglianza e la repressione dei crimini razzisti, la cooperazione intemazionale, il potenziamento delle norme giuridiche contro il razzismo, anche a livello europeo.
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IL TRATTATO DI AMSTERDAM E LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI
Il trattato di Amsterdam Capitolo 1 Principi generali
«L'Unione si fonda sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello Stato di diritto, principi che sono comuni agli Stati membri». L'Unione rispetterà questi diritti fondamentali garantiti dalla convenzione europea per la protezione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma il 4 novembre 1950, e che discendono dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, sottese alla legislazione comunitaria. L'Unione rispetterà le identità nazionali dei suoi Stati membri. L'Unione si doterà dei mezzi necessari per raggiungere i propri obiettivi e condurre a buon fine le sue politiche.
Won discriminazione, articolo 6 a) Fatte salve le altre disposizioni del trattato e nei limiti dei poteri conferitigli dal trattato stesso, il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento, potrà disporre opportuni provvedimenti per combattere «le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la reli
gione o le convinzioni personali, eventuali handicap, l'età o le tendenze sessuali».
Convenzione europea per la protezione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, del 1950, articolo 14
Il godimento dei diritti e delle libertà previste da questa convenzione sarà garantito senza discriminazioni per motivi inerenti al sesso, alla razza, al colore della pelle, alla lingua, all'origine, alla religione, alle opinioni politiche o di altro tipo, all'origine nazionale o sociale, all'appartenenza a una minoranza etnica, agli averi, alla nascita, ovvero in base a criteri analoghi.
Convenzione internazionale delle Nazioni Unite sull'eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione razziale, del 1965, articolo 1
In questa convenzione, il termine discriminazione razziale si riferisce, senza distinzione di sorta, all'esclusione, alla restrizione o alla preferenza fondata sulla razza, sul colore della pelle, sull'ascendenza o sull'origine nazionale o etnica, nell'intento di vanificare o diminuire il riconoscimento, il godimento o l'esercizio, a condizioni uguali, dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale, culturale, ovvero in qualsiasi altro ambito della vita pubblica.
PERCHE AGIRE A LIVELLO EUROPEO?
Identità europea La lotta contro il razzismo è inseparabile dall'identità europea. La necessità di diffondere uno spirito comunitario tra popoli che per troppo tempo si sono opposti in conflitti violenti, fa parte integrante degli ideali che hanno ispirato i fondatori della Comunità.
Democrazia L'Unione europea deve essere costruita su una società che valorizzi la differenza, preoccupandosi di rappresentare le esigenze e di rispecchiare gli interessi e i valori di tutti i suoi cittadini, a prescindere dalla loro appartenenza etnica, religiosa, nazionale o culturale. Questa condi
zione è essenziale per lo sviluppo democratico e per la legittimità dei governi e delle istituzioni esistenti. Nessuno Stato membro può considerarsi al riparo e nessun gruppo sociale o culturale dispone della garanzia di non diventare un giorno vittima del razzismo .
Rispetto dei diritti dell'uomo II rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali sanciti dal trattato, nonché il diritto all'uguaglianza di trattamento e all'assenza di discriminazione sono principi basilari sottesi a qualsiasi politica comunitaria. III Comunicazione della Commissione europea su razzismo, xenofobia
e antisemititsmo, COM(95) 653 dei.
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Sviluppo e diritti economici e sociali Il razzismo e la xenofobia rappresentano una minaccia grave, non solo per la stabilità della società europea, ma anche per il buon andamento dell'economia "'. Le economie europee non sfruttano appieno il potenziale della loro forza lavoro '". La discriminazione interferisce con la libera circolazione delle persone e dei servizi, impedendo alle persone vittime di discriminazione di trovare lavoro o un alloggio, ovvero di avvalersi dei servizi di cui hanno bisogno '2|. Differenze tra le politiche nazionali di protezione contro il razzismo scoraggeranno le persone che rischiano di soffrire per i fenomeni di razzismo dal recarsi negli Stati membri dell'Unione europea nei quali la protezione è insufficiente ,2). Una partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale, economica e politica, forma parte integrante dello sviluppo
europeo. Il razzismo provoca invece emarginazione, e al tempo stesso sfrutta l'emarginazione. Quando delle persone si sentono minacciate o respinte, sono più inclini a respingere a loro volta gli altri. La lotta contro il razzismo è strettamente legata al miglioramento delle condizioni di occupazione e alle politiche di immigrazione e di integrazione, dalle quali dipendono per esempio l'accesso a un lavoro e all'istruzione "'.
111 Dichiarazione comune delle parti sociali sulla prevenzione della discriminazione razziale e della xenofobia, nonché sulla promozione della parità di trattamento sul posto di lavoro.
i2> Rapporto della conferenza inaugurale dell'Anno europeo contro il razzismo, 1997.
L'EUROPA CONTRO IL RAZZISMO Considerando che razzismo, xenofobia e antisemitismo sono contrari ai diritti fondamentali, sanciti dal diritto comunitario, riconosciuti nelle dichiarazioni e negli strumenti internazionali, oltre a essere iscritti nelle tradizioni costituzionali; considerando che la presenza costante del razzismo, della xenofobia e dell'antisemitismo in tutta Europa costituisce una sfida della massima gravità per le nostre società e richiede la mobilitazione di tutti per combattere questi fenomeni; considerando che il Consiglio e gli Stati membri hanno riconosciuto questa emergenza nel decretare il 1997 Anno europeo contro il razzismo, i sottoscritti ribadiscono - il diritto fondamentale di qualsiasi persona a vivere
senza discriminazioni o molestie provocate dalla razza, dal colore della pelle, dalla religione o dall'origine nazionale o etnica,
- la necessità di istituire forme di partenariato per coalizzarsi nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e l'antisemitismo.
I sottoscritti si impegnano - a potenziare la loro azione in materia di lotta contro
razzismo, xenofobia e antisemitismo in tutti i settori della vita, servendosi di tutti i mezzi e di tutte le risorse disponibili,
- a cooperare a tal fine con tutti i partner interessati, - a introdurre, incentivare e promuovere la diffusione
delle esperienze e delle buone prassi, - a promuovere i provvedimenti opportuni, compresi
codici di condotta europei e nazionali. I sottoscritti intendono - partecipare attivamente all'Anno europeo contro il raz
zismo, - partecipare attivamente alla mobilitazione europea
varata con l'Anno europeo contro il razzismo. I sottoscritti invitano le istituzioni europee, i pubblici poteri, le organizzazioni private e i cittadini, a livello sia europeo che nazionale o locale, a contribuire alla lotta contro il razzismo, la xenofobia e l'antisemitismo, nella vita quotidiana, a scuola, sul posto di lavoro e nei mezzi di comunicazione di massa.
Wim Kok primo ministro dei Paesi Bassi, presidente in carica del Consiglio
José María Gil-Robles Gil-Delgado presidente del Parlamento europeo
Jacques Santer presidente della Commissione europea
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STABILIRE COLLEGAMENTI TRA LE VARIE CULTURE
Al giorno d'oggi, una delle massime sfide che le nostre società europee devono fronteggiare è quella di svilupparsi integrando la crescente diversità di gruppi culturali. Le politiche sono incentrate su concetti, valori e modelli ritenuti come la norma dalla cultura dominante, col risultato che insistendo sulle somiglianze e sull'omogeneità si contribuisce a rafforzare il sentimento di emarginazione in coloro che non rientrano in questa definizione.
Il termine cultura è inteso qui nel suo senso più ampio: esso supera le definizioni etniche o nazionali per inglobare fattori come l'istruzione, l'estrazione sociale e la religione.
Secondo Hofstede1", la cultura può definirsi come «la programmazione collettiva dello spirito che distingue i membri di un gruppo sociale da un altro».
Questa programmazione comincia fin dalla nascita e prosegue fino all'età adulta. Essa avviene in famiglia, a scuola e sul lavoro. Si tratta di una serie di valori comuni, di convinzioni e di atteggiamenti che plasmano la cultura di un gruppo, vengono assimilati fin dalla più tenera età e agiscono a livello consapevole e inconsapevole.
Essi assumono la forma di strutture di potere, di istituzioni e di pratiche sociali. Sono questi processi a differenziare un gruppo e a conferirgli la sua specificità. Essi danno agli individui un senso di appartenenza e offrono loro un sistema di riferimenti.
Le persone che si assomigliano per la loro appartenenza al gruppo sono legate da una maggiore fiducia. Più le differenze sono importanti, più cresce la diffidenza ed è difficile ricercare un terreno d'intesa. Ciò vale per la vita sia privata che professionale.
La lotta contro il razzismo presuppone la capacità di autoesaminarsi. Il razzismo oggigiorno è passato da atti espliciti a manifestazioni più sottili e dissimulate, che si fondano sul rifiuto della differenza. Esso comprende un sistema nascosto di esclusione che divide coloro che fanno parte di un gruppo da chi è al di fuori di esso.
nl Hofstede, G., Cultures Consequence, 1980, Sage Publications, Londra.
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FASI DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
• FASE1 Atteggiamento che consiste nell'ignorare le differenze, con reazioni del tipo «Il nostro modo di fare è quello migliore».
• FASE 2 Consapevolezza della differenza, raggiunta mediante il contatto interculturale, la comunicazione e l'osservazione: «Gli altri hanno modi di fare diversi».
• FASE 3 Atteggiamento di tolleranza: constatare con riespetto «sono differenti», senza formulare giudizi di valore.
• FASE 4 Atteggiamento che consiste nell'accettare, valorizzare e mettere a frutto la differenza: «Lasciateci lavorare insieme in modo comune, perché ciò constituisce un arricchimento reciproco».
UNO SGUARDO ALLE DEFINIZIONI E Al CONCETTI
«L'Europa è una società multiculturale e multinazionale che trae arricchimento da questa diversità. Eppure, la presenza continua del razzismo nella nostra società non può essere ignorata. Il razzismo interessa tutti noi. Esso degrada le nostre comunità e genera insicurezza e paura».
Pádraig Flynn, commissario europeo
«La creatività può svilupparsi solo nella diversità». Yehudi Menuhin, violinista e difensore dei diritti dell'uomo
«Il razzismo comincia quando la differenza, reale o immaginaria, viene accampata per giustificare un'aggressione. Un'aggressione fondata sull'incapacità di comprendere l'altro, di accettare la differenza e di avviare il dialogo».
Mario Soares, ex presidente del Portogallo
«Pregiudizio: reazione sfavorevole nei confronti di una persona o di un gruppo di persone, espressa senza cognizione di causa, senza motivi o elementi di fatto. Potere: capacità di creare una dinamica, di padroneggiare e controllare delle iniziative concrete.
Differenza tra razzismo e pregiudizio: il pregiudizio può equivalere a disprezzare qualcuno ancor prima di conoscere alcunché su di lui, senza però avere necessariamente la capacità di influenzare negativamente la sua vita. Il razzismo, invece, è legato al funzionamento di tutta una società e comprende la capacità di tradurre i pregiudizi razzisti in atti. Il potere della maggioranza prevale sulla minoranza e può mettere in pratica comportamenti razzisti intenzionalmente o no. Il razzismo implica quindi la possibilità di disporre del potere di discriminare e di mettere in condizione di svantaggio le persone, invocando una loro differenza».
Consiglio britannico della gioventù
«Il razzismo consiste nel credere che alcune persone siano superiori ad altre per il fatto stesso di appartenere a una determinata razza. I razzisti definiscono razza un gruppo di persone che hanno in comune la stessa ascendenza. Essi differenziano le razze in base a caratteristiche fisiche quali il colore della pelle o l'aspetto dei capelli. In realtà, non è possibile sostenere con certezza l'esistenza di differenze manifeste. Le ricerche più recenti provano che la razza è un concetto inventato. Si tratta di
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una nozione priva di qualunque fondamento biologico. Il termine «razzismo» viene usato altresì per descrivere un comportamento abusivo o aggressivo verso membri di una «razza inferiore». Il razzismo assume forme diverse nei vari paesi a seconda della loro storia, della loro cultura o di altri fattori sociali. Una forma relativamente recente di razzismo, chiamata talvolta «differenziazione etnica o culturale», sostiene che tutte le razze e culture siano uguali, ma non dovrebbero mescolarsi per conservare la loro originalità. Non esiste alcuna prova scientifica dell'esistenza di razze diverse. La biologia ha individuato un'unica razza: la razza umana. L'intolleranza è una mancanza di rispetto per le pratiche e le convinzioni altrui. Essa emerge quando qualcuno rifiuta di lasciare che altre persone agiscano diversamente e abbiano opinioni diverse. L'intolleranza può condurre al trattamento ingiusto di determinate persone in base alle loro convinzioni religiose, alla loro sessualità o persino al loro abbigliamento o addirittura alla loro capigliatura. L'intolleranza non accetta la differenza. Essa è alla base del razzismo, dell'antisemitismo, della xenofobia e della discriminazione in generale. Spesso può sfociare in violenza.
L'uguaglianza è la caratteristica di ciò che è uguale. Questo vuol dire che nessuna persona ha maggior valore di un'altra, quali che siano i suoi genitori o la sua condizione sociale. Ovviamente, le persone non hanno interessi, capacità o stili di vita identici. Di conseguenza, l'uguaglianza tra le persone significa che esse hanno gli stessi diritti e possono esercitarli in condizioni identiche. Esse devono disporre, in materia di istruzione o di lavoro, di pari opportunità, che variano soltanto in funzione dei loro sforzi. L'uguaglianza diventerà una realtà solo quando tutti avranno accesso allo stesso modo a un alloggio, alla previdenza sociale, ai diritti civici e alla cittadinanza. L'interculturalismo consiste nel pensare che la conoscenza di altre culture costituisca un arricchimento e che i contatti che abbiamo con esse permettano di sviluppare la nostra personalità. Persone diverse dovrebbero poter vivere insieme pur avendo culture differenti. Interculturalismo significa accettare e rispettare le differenze. Credere nell'interculturalismo equivale a credere che si possa imparare e ci si possa arricchire tramite l'incontro con altre culture».
United, per un'azione interculturale
«Esiste un certo numero di stadi che conducono alla discriminazione attiva, alla violenza e persino alla purificazione etnica e al genocidio.
CATEGORIZZARE: operare generalizzazioni e ordinare le nostre esperienze in categorie che ci rendano più agevole gestire il mondo attorno a noi. Persone e gruppi vengono etichettati e divisi.
RAGIONARE PER STEREOTIPI: quando si etichettano le persone, è facile lasciarsi tentare dall'uso di stereotipi. Gli stereotipi sono giudizi fondati su un insufficiente numero di dati di fatto. Esistono stereotipi positivi o negativi, ma crearsi stereotipi negativi ed esacerbarli è pericoloso, e può portare al...
PREGIUDIZIO, determinato da idee basate su una gamma insufficiente di emozioni e dati di fatto. Un pregiudizio si forma spesso senza alcun fondamento, il che non impedisce di accettarlo senza metterlo in discussione. Spesso si possono avvertire contrasti tra noi e «loro». I pregiudizi possono condurre a comportamenti ostili nei confronti del gruppo in questione. Dal pregiudizio derivano le reazioni seguenti:
EVITARE... evitare il gruppo, non parlargli, non volerlo incontrare;
ABUSI VERBALI... parlare negativamente del gruppo e al gruppo;
DISCRIMINAZIONE... mentre il pregiudizio è un atteggiamento, la discriminazione è un comportamento che denota mancanza di considerazione per il gruppo, lo tratta male, lo gratifica meno di altri, lo boicotta o addirittura lo emargina;
ABUSO DI VIOLENZA... imprecare contro il gruppo, importunarlo, minacciarlo, molestarlo o arrecare pregiudizio al suo retaggio culturale;
ELIMINAZIONE... isolare, bandire, uccidere, linciare, procedere a genocidi o alla purificazione etnica».
CSV Media (UK) «Verso l'uguaglianza», manuale per i gruppi di giovani che lavorano su iniziative antidiscrimi
natorie nei mezzi di comunicazione di massa
«L'immigrazione è un fenomeno costante attraverso la storia umana, crea e feconda le culture, più che minacciarle».
Russell King, Università del Sussex, 1991
«Oggi ci troviamo a una svolta importante e davanti a noi forse si profila la battaglia più aspra mai combattuta. Le credenze fondamentaliste di qualsiasi sorta hanno invaso il pianeta. Il razzismo è un'invenzione umana, relativamente moderna e tutt'altro, a mio giudizio, che inevitabile».
Professor Patricia Williams, 1997
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BIBLIOGRAFIA Una raccolta pubblicata dalla Commissione europea offre il testo integrale della massima parte di questi provvedimenti. Questa pubblicazione, dal titolo «Le istituzioni europee nella lotta contro il razzismo: testi scelti», è disponibile gratuitamente presso le rappresentanze della Commissione europea in ciascuno Stato membro o presso la stessa Commissione europea, direzione generale V: «Occupazione, relazioni industriali e affari sociali», documentazione. Fax: (32-2) 296 23 93 Numero di catalogo: CE-01-96-438-EN/FR/DE-C ISBN: 92-827-9845-3
Dichiarazione del Consiglio dell'Unione europea e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in Consiglio il 16 dicembre 1997, sul rispetto delle diversità e sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia. Gazzetta ufficiale C 1 del 3.1.1998
Dichiarazione del Consiglio dell'Unione europea e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in Consiglio il 24 novembre 1997, relativa alla lotta contro il razzismo, la xenofobia e l'antisemitismo nel mondo giovanile. Gazzetta ufficiale C 368 del 5.12.1997
Verso nuove prospettive interculturali Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee ISBN: 92-828-1339-8
«Razzismo e xenofobia in Europa» Eurobarometro 47.1, primavera 1997, direzione generale V
Compendio europeo di buona prassi in materia di prevenzione del razzismo sul posto di lavoro Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee ISBN: 92-828-1961-2
Piano d'azione contro il razzismo COM(1998) 183 def. del 25 marzo 1998
SCELTE POLITICHE, SCELTE SESSUAU, RELIGIONI, STILI DI VITA; DOBBIAMO DIFENDERE LE LIBERTA INDIVIDUALI, IL
LIBERO ARBITRIO! ... NOI GIOVANI DOBBIAMO CAMBIARE IL MONDO!
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Commissione europea
«RAZZISTA IO!?»
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee
1998 — 31 pagg. — 21 χ 29,7 cm
ISBN 9282840212
L'Unione europea intende combattere le discriminazioni fondate sul sesso, sulla razza, sull'origine etnica, sulla religione e le convinzio
ni personali, su eventuali handicap, sull'età o sulle tendenze sessuali. Nel presente opuscolo gli insegnanti e i giovani potranno trovare
una serie di storielle comiche e di documenti per stimolare la riflessione e la discussione sul razzismo.
Altre informazioni sull'Unione europea Informazioni in tutte le lingue dell'Unione europea possono essere ottenute su Internet via il server Europa (http://europa.eu.int).
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Rappresentanze e uffici della Commissione europea e del Parlamento europeo esistono anche negli Stati membri dell'Unione europea. Delegazioni della Commissione europea esistono in altri paesi del mondo.
Ulteriori informazioni possono essere ottenute anche tramite le scuole, le amministrazioni comunali o le biblioteche.
PICCOLO, GRASSO E NERO!... ACaDENTì! NON DEV'ESSERE SEMPRE FAOLEÜ!
UN INFERNO! DA NON CREDERE...
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L'Unione europea intende combattere le discriminazioni fondate sul sesso, sulla
razza, sull'origine etnica, sulla religione e le convinzioni personali, su eventuali handicap,
sull'età o sulle tendenze sessuali. Nel presente opuscolo gli insegnanti e i giovani potranno trovare una serie di storielle comiche e di documenti per
stimolare la riflessione e la discussione sul razzismo.
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