Commercio internazionale con mercati non concorrenziali

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Commercio internazionale con mercati non concorrenziali

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Schema della lezione

•Ripasso di microeconomia: rendimenti di scala crescenti e differenziazione dei prodotti •Commercio internazionale con economie interne di scala •Oligopolio e commercio internazionale •Commercio internazionale con economie esterne di scala

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Rendimenti di Scala Crescenti

•Funzione di produzione: Y=F(K,L) •Rendimenti di scala crescenti: se K e L raddoppiano, allora Y più che raddoppia •Implicazione sui costi: se l’impresa è price taker sul mercato dei fattori, allora il costo per unità prodotta (ovvero il costo medio) diminuisce all’aumentare della quantità prodotta (dimensione dell’impresa)

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Rendimenti di Scala Crescenti

•Economie di scala interne (all’impresa): -il ruolo dei costi fissi -Es.: l’industria farmaceutica -Incentivo all’aumento della dimensione di impresa (no price taker) -Incompatibilità con la concorrenza perfetta

•Economie di scala esterne (all’impresa):

-Imprese piccole e concorrenziali, ma economie di scala a livello di settore produttivo -Le esternalità di produzione: esternalità tecnologiche e pecuniarie

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Forme di Mercato Non-Concorrenziali

•Concorrenza monopolistica: -Molte imprese

-Assenza di barriere all’entrata

-Beni differenziati

•Oligopolio:

-Poche imprese che interagiscono direttamente tra loro

-Presenza di barriere all’entrata

-Beni non necessariamente differenziati

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Forme di Mercato Non-Concorrenziali

•Differenziazione verticale: prodotti con diversa qualità •Differenziazione orizzontale: prodotti che contengono diverse caratteristiche •Preferenze:

-Panieri eterogenei nelle caratteristiche sono preferiti a panieri omogenei (love for variety)

- Scelta del bene che si avvicina di più alla combinazione ottimale delle caratteristiche (es. acquisto di un’automobile)

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L’impresa rappresentativa in microeconomia •Nei corsi di microeconomia ci si riferisce all’impresa rappresentativa •Concorrenza perfetta: l’impresa rappresentativa è price taker •Concorrenza monopolistica con differenziazione orizzontale: le imprese producono diverse varietà dello stesso bene:

Per evitare la concorrenza diretta, ogni impresa produrrà una varietà diversa dello stesso bene

Anche in questo caso abbiamo un’impresa rappresentativa per ogni varietà di bene differenziato

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Imprese eterogenee

•Ma nella realtà le imprese sono molto diverse tra loro in termini di produttività: è possibile ordinare le imprese in una distribuzione (di probabilità), dalle meno produttive alle più produttive •Osservando la realtà, le imprese più produttive: possono affrontare costi fissi più elevati (come quelli per

esportare) impiegano relativamente più capitale umano e pagano salari più

elevati intraprendono progetti più innovativi

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Dinamica di entrata e uscita in economia aperta

• Entrata e uscita delle imprese e produttività settoriale: Imprenditori con un livello basso di efficienza escono dal mercato

e rimangono solo le imprese più produttive

• Effetti dell’apertura del mercato al commercio internazionale: l’ingresso delle imprese estere aumenta la concorrenza

all’interno e screma ulteriormente dalle imprese nazionali meno produttive

Ma anche le imprese nazionali marginalmente più efficienti hanno la possibilità di esportare nel mercato estero

• Si offre un’opportunità alle imprese produttive, mentre le meno efficienti escono dal mercato: il livello medio di produttività del settore aumenta

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Margini del commercio internazionale

• Due termini importanti con imprese eterogenee:

Margine estensivo del commercio: numero delle imprese (indipendente dalle vendite per impresa)

Margine intensivo del commercio: le vendite di ogni singola impresa (a numero di imprese invariato)

• L’aumento degli scambi può essere dovuto a varie

combinazioni dei due margini

• L’apertura commerciale aumenta il totale degli scambi attraverso i due margini: aumenta il numero delle imprese e aumentano le vendite per impresa

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Economie di Scala Interne e Commercio Internazionale

•Economia autarchica: •le imprese vogliono sfruttare le economie di scala e producono poche varietà •I consumatori vogliono maggiore differenziazione e domandano molte varietà

•Le imprese e i consumatori tendono a direzioni opposte •Apertura al commercio internazionale come opportunità per entrambi:

-Le imprese si specializzano nella produzione di alcune varietà che potranno vendere anche sul mercato estero (ampliamento del mercato) -I consumatori comprano dagli importatori nuove varietà (aumento delle varietà)

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Effetti dell’apertura commerciale

1. Effetto di scala: le imprese producono anche per il mercato estero e si sfruttano meglio le economie di scala (i costi medi diminuiscono)

2. Effetto pro-competitivo: a causa della concorrenza estera i prezzi diminuiscono (insieme ai costi medi)

3. Effetto “uscita delle imprese”: aumento dimensione mercato diminuzione costi medi e aumento della dimensione media di impresa servono meno imprese per la produzione totale del mercato integrato; ma quali imprese escono? Abbiamo bisogno dell’eterogeneità delle imprese

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Effetti dell’apertura commerciale

4. Effetto di selezione sulle imprese: l’apertura del mercato aumenta la concorrenza, provoca l’uscita dal mercato delle imprese nazionali meno produttive e offre opportunità di espansione nel mercato estero alle imprese nazionali più produttive; la produttività media del settore aumenta

5. Effetto aumento varietà disponibili: migliora il benessere dei consumatori (love for variety)

6. Effetto mercato domestico: paesi con un mercato domestico più ampio hanno già costi più bassi a causa di ReSCr e quindi vantaggi comparati

7. Commercio intra-industriale

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Effetti dell’apertura commerciale

C. Medio C. marg.

c

C.Me.

R.Me.

R.Ma.

qaut

R.Me.*

R.Ma.*

q*

paut

p*

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Apertura commerciale con eterogeneità delle imprese

C. medio C. marg. Prezzo

c

C.Me.

R.Me.

R.Ma.

R.Me.*

R.Ma.*

paut

p*

cW

p0

p1

qaut q*

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Oligopolio e Commercio Internazionale

•Ipotesi:

-Beni omogenei

-Presenza di “costi di trasporto”, ovvero di costi di accesso ai mercati esteri per la presenza di barriere commerciali implicite o esplicite

•Ipotesi di lavoro:

-Due imprese identiche, A e B, che operano nei rispettivi mercati nazionali identici, 1 e 2.

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Autarchia: Monopoli Nazionali

Impresa A monopolista

serve

Mercato 1

Impresa B monopolista

serve

Mercato 2

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Apertura al Commercio Internazionale: no costi di trasporto

•Ogni impresa può vendere nel mercato estero, ma tutto è identico: ognuna ha 50% del mercato internazionale e 50% di ogni mercato nazionale • da monopoli nazionali identici a due duopoli identici e simmetrici dove nessuno esporta •Effetto pro-competitivo (per minaccia credibile dell’impresa estera)

•No Commercio internazionale

Mercato 1 Mercato 2

Impresa B Impresa A

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Apertura al Commercio Internazionale: costi di trasporto

•Imprese identiche: 50% del mercato mondiale •Costo di trasporto implica una quota maggiore nel mercato nazionale •due duopoli identici e simmetrici, ma ora con necessità di esportare per rendere effettiva la minaccia •Effetto pro-competitivo •Commercio intra-industriale

Mercato 1 Mercato 2

Impresa B Impresa A

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Esempio

Costo marg.

Prezzo autar-chia

Costo trasp

Prezzo int.le

Prezzo fob

Mark up

Merc. Naz.

70 100 0 85 85 15/70

Merc. Estero

70 -- 10 85 75 5/70

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Oligopolio: Apertura al Commercio Internazionale

•Sebbene imprese identiche, il “costo di trasporto” rende i costi marginali diversi sui mercati di destinazione • quote di mercato identiche per le imprese, ma diverse nei due mercati (maggiore per ogni impresa nazionale sul proprio mercato) • prezzo fob < prezzo nazionale per ambedue le imprese, ovvero dumping reciproco

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Oligopolio: Apertura al Commercio Internazionale

•Effetto ambiguo sul benessere mondiale: effetto pro-competitivo, ma a fronte del costo di trasporto (dead weight loss) non c’è aumento delle varietà poiché i beni sono omogenei •Conclusione (da simulazioni): Un’apertura solamente parziale dei mercati nazionali può portare a peggioramento del benessere

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Economie di Scala Esterne e Commercio Internazionale

•Rendimenti di Scala Crescenti (ReSCr) a livello di settore e non della singola impresa •Economie identiche in quanto a tecnologia, dotazioni fattoriali e preferenze: si ha comunque incentivo a commerciare per la presenza di economie di scala

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Economie Esterne: effetti dell’apertura al commercio int.le

•Effetto di scala positivo, come nel caso delle economie interne •Da cosa dipende il modello di specializzazione? Dimensione dell’economia Storia passata (ovvero sunk costs già pagati in precedenza)

•Divaricazione nei prezzi dei fattori produttivi •I vantaggi del commercio int.le sono sempre positivi per tutti? Si può perdere benessere dal commercio internazionale se specializzazione nel settore no ReSCR (loss from trade)

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Modello di Esempio

•Due beni: X, Y; due economie: 1 e 2; un fattore produttivo: L •Economie identiche in quanto a tecnologia, dotazioni di L, preferenze •Settore Y (ReSCo): Y=LY •Settore X (ReSCr): X= LX – L0

•Vincolo di piena occupazione: L= LY + LX •Curva di trasformazione (per le due economie): Y = L – L0 – X

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Rappresentazione Grafica

Y

O X

T

S

V

C H

K

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Si perde dal commercio internazionale?

Y

O X

T

S

V

D

F

C H

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Sommario

•ReSCr, assenza di concorrenza perfetta e differenziazione del prodotto possono spiegare il commercio internazionale •L’importanza dell’eterogeneità delle imprese •Effetti dell’apertura commerciale aumento della scala di produzione e miglior sfruttamento

delle economie di scala (Smith versus Ricardo) aumento della competizione e abbassamento del prezzo effetto di selezione delle imprese e aumento della

produttività •Spiegazione del commercio intra-industriale •Ma le economie possono anche perdere dall’apertura commerciale