COME VINCERE LA GUERRA -...

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Istituto Luce Cinecittà presenta COME VINCERE LA GUERRA Un film documentario di Roland Sejko Una produzione Istituto Luce-Cinecittà realizzata con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale e del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale Una distribuzione Istituto Luce Cinecittà Ufficio stampa Istituto Luce-Cinecittà Marlon Pellegrini t.: +39 06 72286 407 m.: +39 334 9500619 - [email protected]

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IstitutoLuceCinecittà

presenta

COME VINCERE LA GUERRA UnfilmdocumentariodiRolandSejko

UnaproduzioneIstitutoLuce-Cinecittàrealizzataconilsostegnodella

PresidenzadelConsigliodeiMinistri–StrutturadiMissioneperglianniversaridiinteressenazionale

edelComitatostoricoscientificoperglianniversaridiinteressenazionale

UnadistribuzioneIstitutoLuceCinecittà

UfficiostampaIstitutoLuce-Cinecittà

MarlonPellegrinit.:+390672286407m.:[email protected]

COME VINCERE LA GUERRA - Credits

direttoda RolandSejko

montaggio LucaOnorati

testiericerche GabrieleD’Autilia,LucaGiuliani,RolandSejko

vocinarranti MassimoWertmüller,LucioSaccone

musiche RiccardoGiagni

montaggiodelsuono MarcoFurlani

mixage RobertoCappannelli

Filmatie fotodi repertorio:NARA -NationalArchivesandRecordsAdministration -USA,LibraryofCongress -USA,ArchivioStoricoLuce , CollezioniMuseoNazionaledelCinemadiTorino, Imperial War Museum - UK, ECPAD - Etablissement de Communication et deProductionAudiovisuelledelaDéfense-Francia

produzioneesecutiva MauraCosenza

relazionicongliarchivi CristianoMigliorelliassistentealmontaggio DavidPaparozzi

Unaproduzione IstitutoLuce-Cinecittà

realizzataconilsostegnodella Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di

Missioneperglianniversaridiinteressenazionale

edel Comitato storico scientifico per gli anniversari di

interessenazionale

UnadistribuzioneIstitutoLuceCinecittà

Italia,2017Durata:50’

Creditinoncontrattuali

COME VINCERE LA GUERRA – Il film

Se la Storia ha sempre bisogno di racconto, può presentarsi come ricostruzione einterpretazione dei fatti, ma anche diventare, quando serve, una vera e propria“costruzione”: cronaca e propaganda allora possono intrecciarsi per ottenere unanarrazionemirataaunprecisoscopo.ÈunadiquestestoriecheraccontaComevincerelaguerra.

Nell’ambitodellecelebrazionidelCentenariodellaGrandeGuerra,ilfilmsisoffermasuunmomentocrucialedelconflitto:l’interventodegliStatiUnitiinEuropa,cheapartiredalladichiarazione di guerra alla Germania nell’aprile del 1917, avrebbe determinato unasvolta decisiva degli eventi. Un documentario che, a partire da una ricerca condotta incollaborazioneconlaCinetecadelFriulisurari,straordinarifilmatid’archiviodiproprietàdel NARA - National Archives and Records Administration e della Library of Congress,restituisceilpuntodivistastatunitensesullaguerraeuropea.

Il1917èunannodecisivoperl’Italiaeperl’Europa.Laguerraduradaannienonsembraavere una fine, il rapporto tra le forze in campo non permette a nessuna di esse diprevalere. A ottobre, con la rivoluzione russa, le nazioni dell’Intesa perdono un alleatopreziosocontroleforzetedescheeaustriache;l’unicasperanzasembraesserel’interventodi un nuovo alleato, che impegni uomini e mezzi consistenti e rompa l’impasse. Saràquesto il ruolo degli Stati Uniti di Wilson, che a partire dalla primavera ha iniziato apredisporreunesercitochel’annosuccessivogiungeràacontareduemilionidiuomini.

I nuovi alleati peròdovrannoessere impegnati sullo stremato fronteoccidentale; non èprevisto il loro impiego militare in Italia. Qui giunge, nel luglio 1918, solo il 332°BattaglionediFanteria:pochemigliaiadiuominichehannoilcompitodisfilareinzonadiguerraperfarcrederedicombattereafiancodegliitaliani.

L’Italia è in una situazione difficile: il 24 ottobre 1917 la rottamilitare di Caporetto halasciatograviferiteesimoltiplicanoleribellionicontrolaguerra.Serveunsegnaleforte,unsostegnosenonmateriale,almenomorale.

GliStatiUnitisonounpaesedemocraticoguidatodaunpresidentesensibilealruolovitaledella moderna propaganda, l’arma psicologica che sa dare una motivazione persino aidisillusisoldatieuropei.GliamericaniportanocosìancheinItalia(per laprimavolta, inun paese che non avevamai conosciuto niente di simile), la loro esperienza nel campodella comunicazione. Sarà una guerra fatta di sostegno materiale ma soprattutto disimboli, dimanifesti, bandiere, film: tra questi, il segno più evidente saranno proprio idoughboy, con le lorodivise impeccabili, il loro inno,uno stiledi vita chenon tarderàafarsistradanelnostro.

Attraversolevocidimilitari,giornalistieosservatoridiversi(tracuiErnestHemingway,AntonioGramsci,ilgranderegistaDavidW.Griffith)efilmatistraordinari,sipuòrivivereilclimadiquelmomentocruciale:laviolenzadellaguerranonèvisibilesolonelleazionimilitari e nell’infernodella trincea,ma anchenel dolore di un cavallo che affondanellaneveonellosguardoperdutodiunsoldato;maancheilfestosovarodiunanave,olostatodisospensionediunaVeneziabellissimaesurreale,permettonodicapirelaquotidianitàdellaguerra.

Ma questo conflitto non fu solo una questione di armi. Quella del 332⁰ Battaglione diFanteria in Italia è una guerra comunicata più che combattuta: comunicata attraversodiviseordinate,voltipulitierassicuranti,musica,bar,continuicambid’abitopermostrarealnemicounnumeromaggioredisoldati,chenonesistono.Unaguerradunquemessainscena, dove per la prima volta in modo sistematico compare un nuovo insostituibileprotagonistaditutteleguerredelNovecento:lamacchinadapresa.

Daquestomomentolastoria,isuoieventieilsuoracconto,nonpotrannopiùfareamenodelcinema.

Roland Sejko: "Gli yankee alla Grande Guerra, così inventarono la propaganda"

Intervista a cura di Cristiana Paternò per Cinecittà News

IllungocentenariodellaGrandeGuerracontinuaaoffrircil’opportunitàdivedere(orivedere)immagini sconvolgenti: se quel conflitto non fu il primo ad essere filmato, certamente fuquelloincuivenneromesseapuntolenuovestrategiedipropagandachefecerobenprestodelcinemal’armapiùforte.Queirulli inbiancoenero,giratiamanovella,avoltesgranatietremolanti,ridavanoumanitàallacarnedacannonediunconflittocombattutonelletrinceeinmesi logoranticheculminavanoinassaltisanguinosiemortali.Delrestoprendere lamiraeinquadrare (to shoot) hanno una forte radice comune. Ma il cinematografo poteva anchemostrareunesercitonuovodizecca,quellodegliamericaniarrivatiaguerraquasifinitaperporre fine al conflitto che il presidenteWoodrowWilson - con l'ottimismo della volontà -dichiaravasarebbestatol’ultimo.TuttoquestocimostraComevincerelaguerra,ilnuovodocumentariodiRolandSejko(DaviddiDonatello perAnija – La nave, 2013), prodotto da Istituto LuceCinecittà con il sostegnodella Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari diinteressenazionaleedelComitatostoricoscientificoperglianniversaridiinteressenazionale.Ilfilm,chesimuovetralirismo,precisadocumentazionestoricaegrandecapacitàevocativa,si sofferma in particolare sull’intervento degli Stati Uniti in Europa, a partire dalladichiarazionediguerraallaGermanianell’apriledel1917.Eraccontalaspedizionedel332°Battaglione di fanteria, gli yankee arrivati in Italia nel luglio del ’18 per tirare su ilmoraledegliitaliani.3.000uominibenvestitiedequipaggiatichesilimitaronoalleesercitazionieallemarce.Frutto delle ricerche congiunte di Gabriele D’Autilia, Luca Giuliani e Roland Sejko, con ilmontaggiopuntualediLucaOnorati,unnotevolelavorosullemusichediRiccardoGiagnielevocinarrantidiMassimoWertmüllereLucioSaccone, ildocumentariopartedaunaricercacondotta in collaborazione con la Cineteca del Friuli su filmati d’archivio di proprietà delNARA - National Archives and Records Administration e della Library of Congress, cui siaggiungono materiali dell’Archivio Storico Luce, delle Collezioni del Museo Nazionale delCinemadiTorino,dell’ImperialWarMuseum(UK),dell’EtablissementdeCommunicationetdeProductionAudiovisuelledelaDéfense(Francia).Sejko,inchemodoavetelavoratosullaricercadell’inedito?Il concettodi ineditoèpiuttostorelativo,perchégliarchivisonosempreadisposizione,maspessoviene fuoriqualcosadi inattesodai rullinoncatalogati.AlLuceci sonodiversi fondi

esterni della prima guerra mondiale e si trovano immagini ad esempio di Luca Comeriosull’Adamello,quelleincuivediamounmuloarrancareecaderesullaneve.Maineditopuòessereancheilmodoincuivieneutilizzatoilmateriale,adesempiopuòassumereunvaloremetaforicoecreareunaltrotipodiraccontorispettoalsensoletterale.Il documentario ci porta gradualmente dentro l’umanità dei soldati: da una visioneesteriore arriviamo a toccare la sofferenza e la disperazione dei combattenti, adesempionellalungasequenzadelgiovaneinpredaaunacrisidifollia.QuellasequenzavienedallaCinetecadiTorino,sitrattadiunfilmsugliscemidiguerragiratoall’ospedalediTorinodaRobertoOmegnachediventeràpoiunimportanteregista.Hosceltoquestascena,comepurequelladelgruppodibersagliericheguardano incameraoppure lepersone per strada a Treviso, perché cerco uno sguardo più intimo: non vediamo più solosoldati,mapersone.ImaterialidelNARAcimostranoun’Americapatriotticaeunita.Sono quelli meno visti in Italia, mostrano lo sforzo americano per venire in guerra, lapreparazione dell’intervento e l’inizio della propaganda, con i Signal Corps, i corpispecializzatinellacomunicazione,inviatitral'altroafareleriprese.Durantelaprimaguerramondialeeranooperatori,mentre con la secondaguerramondiale saranno i registi – comeFrankCapra,BillyWildereJohnFord-adessereassegnatiaquestoincarico.Unsoloreggimento,il332°,vennemandatoinItalia.Sì, sudi loro c’èundocumentariodei SignalCorps,AmericanActivities in Italy, chemostral’arrivo, l’addestramentoe lemarce.Erano3.000magli austriaci calcolaronochedovevanoessere 300mila. Si cambiavano il berretto e marciavano a ranghi doppi, non hanno maicombattuto,mafuronounostrumentodipropagandaefficace.Qualèilmodospecificodiusarelapropagandabellicadegliamericani?Ovviamente tutte le forze in campo usano la propaganda, ma gli americani la rafforzano.HollywooddàunamanoalpresidenteWilsonagiustificarel’intervento,acuifinoauncertopunto lo stesso presidente era stato contrario. Personaggi come Charlie Chaplin, DouglasFairbankseMaryPickfordscendonoincampodirettamenteperpubblicizzarelavenditadeiLibertyBonds.Chaplingiròanchedeicortometraggicontroilnemicoafavoredell'intervento,unodeiquali sivedenel film.SiaGriffithcheCecilB.Millegirarono filmpatriottici. Il temadellaGrandeGuerra,ovviamente,diventeràimportantissimonelcinemaeuropeoeamericanosuccessivo con titoli comeLa grandeparatadiKingVidor (1925),Addio alle armidi FrankBorzage (1932) e All’Ovest niente di nuovo di Lewis Milestone (1930) che cambierannol’atteggiamentodell’opinionepubblica.PermeilfilmantimilitaristapereccellenzasullaprimaguerramondialerestaOrizzontidigloriadiStanleyKubrick(1957),manaturalmenteèmoltosuccessivo.Lo spettatore è guidatoda testi letterari e voci d’epoca, daDavidGriffith adAntonioGramsci a ErnestHemingway con il brano straziantediAddio alle armi che chiude ilfilm.Comeliavetescelti?Con D’Autilia abbiamo cercato un approccio letterario accanto all’esigenza del raccontostorico.Sièdiscussoalungo,optandoallafineperunascelta“leggera”,conarticolidigiornale,del 'Corriere della sera' o 'Gli americani-italiani alla guerra' di VittorioBrizzolesi del 1919:sono testi che, nella loro retorica, ben si sposano con alcune immagini che rischiavano didiventare patetiche. Poi 'Addio alle armi' cambia radicalmente il punto di vista. Stavamoparlandodegliamericani inItalia,chenonhannounagrandestoriadapoterraccontare,maoraci rendiamocontodellasituazione italianadopoCaporetto.Hemingwayèunamericano

che racconta il sacrificio di un italiano, ispirandosi a una storia vera, vissuta da lui stessoquandovenneferitoel'uomocheeraaccantoaluimorì.Il film restituisce anche il pregiudizio reciproco tra i duepopoli. Gli italiani, chepurammirano gli Stati Uniti, meta dell’emigrazione, pensano che gli americani nonsappianocombattere,gliamericanichecidipingonovigliacchieinfingardi.Èvero,mailpuntodivistaècompletamenteribaltatoquandoCharlesEdwardMerriam,capodellapropagandaamericana,scrive:“Nessunanazionehafattosacrificipiùgrandidell’Italiainquestaguerraeuropea”.HacollaboratoancoraunavoltaconLucaOnoratiperilmontaggio.Tranoic’èun’intesafortenelcostruireinsiemeilfilm.Iohounapredilezioneperlesequenzeuniche,piùlunghepossibili.InComevincerelaguerracisonomomentidimontaggioserratocheconduconoaunasequenzaunica,matuttofunzionainuncontinuumsenzafratturegrazieallavorodiLuca.RolandSejkoNatoinAlbania,sièlaureatoinLingueeLetteratureStraniereallaFacoltàdiStoriaeFilologiadell’UniversitàdiTirana.Nel1991èfuggitodall’Albaniaabordodiunadellenavidelgrandeesodoper stabilirsi aRoma. Dal 1995 lavora all’Istituto Lucedove attualmente è direttoreresponsabiledellaredazionedell’ArchivioLuce.Nel2008hadebuttatocomeregistaconildocumentariodilungometraggio“Albaniailpaesedifronte”.Ilsuosecondolungometraggio“ANIJA-Lanave”,presentatoalTorinoFilmFestival,havintoilpremioDaviddiDonatellocomemigliordocumentario2013.Autoredinumerosi filmati per l’Archivio StoricoLuce, nel2014è stato curatore artistico eregista della mostra "Luce - L'immaginario italiano" in esposizione al Complesso delVittorianodiRoma,esuccessivamenteaBuenosAiresediversecittàd’Italia.Semprenel2014harealizzatoilcortometraggio"L'entratainguerra"trattodaunraccontodiItaloCalvino,comepartedelfilmcollettivo"9x10Novanta"presentatocomeEventospecialealla71aMostradiVenezia.Del2015èildocumentarioL’attesa–Pritja.Comevincerelaguerraèilsuonuovodocumentariod’archivio.