Come sai, se vuoi riprodurre una figura, puoi disegnarla ... · Come sai, se vuoi riprodurre una...
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Transcript of Come sai, se vuoi riprodurre una figura, puoi disegnarla ... · Come sai, se vuoi riprodurre una...
Come sai, se vuoi riprodurre una figura, puoi disegnarla perfettamente uguale rispettandone la forma e le dimensioni e cambiandone quindi solo la posizione.
In questo caso la riproduci isometricamente, cioè attraverso una isometria, che può essere una traslazione o una simmetria, e quindi otterrai figure congruenti.
Puoi riprodurre una figura anche più grande o più piccola, senza deformarla, cioè rispettandone la forma. In questo caso la riproduci simile , attraverso una trasformazione non isometrica che prende il nome di similitudine .
Scopriamo le proprietà della similitudine attraverso una trasformazione geometrica; consideriamo due triangoli simili e misuriamone la lunghezza dei lati e l’ampiezza degli angoli.
A
°==
°==
90ˆ 5
55ˆ 8,3
BcmCB
AcmBA
B C
A’
B’ C’ °==
°==
°==
°==
°==
35'ˆ 1,3''
90'ˆ 5,2''
55ˆ 9,1''
35ˆ 2,6
90ˆ 5
CcmCA
BcmCB
AcmBA
CcmCA
BcmCB
Dalle misure possiamo dire che:
• Gli angoli corrispondenti sono congruenti;
• I lati corrispondenti, che si dicono lati omologhi, sono in rapporto costante:
ACCABCCBABBAeproporzioninsono
AC
CA
BC
CB
AB
BA
:'':'':'':
2
1
2,6
1,3''
2
1
5
5,2''
2
1
8,3
9,1''
==
======
ACCABCCBABBAeproporzioninsono :'':'':'': ==Possiamo affermare che:
Due poligoni sono simili se hanno gli angoli corrispondenti ordinatamente congruenti e i lati omologhi in proporzione.
La trasformazione che si ottiene si chiama similitudine ; essa lascia invariata l’ampiezza degli angoli ma varia la lunghezza dei seguenti segmenti corrispondenti in rapporto costante.
Tale rapporto costante si chiama rapporto di similitudine .
Due triangoli sono simili se hanno i tre angoli ordinatamente congruenti.
A B
C
B’A’
C’
'ˆˆ
'ˆˆ
'ˆˆ
CC
BB
AA
≅
≅
≅
I due triangoli ABC e A’B’C’ hanno i tre angoli ordinatamente congruenti:
Se misuriamo i lati corrispondenti ci accorgiamo che il rapporto fra lati omologhi è costante:
quindi i due triangoli sono simili .
'':'':'': ACCACBBCBAAB ==
Ricordando che la somma degli angoli interni di un triangolo è sempre 180°, dal I criterio di similitudine segue che:
• Due triangoli sono simili se hanno due angoli ordinatamente congruenti;
• Due triangoli equilateri sono sempre simili;• Due triangoli equilateri sono sempre simili;
• Due triangoli isosceli sono simili se hanno l’angolo al vertice o gli angoli alla base congruenti;
• Due triangoli rettangoli sono simili sa hanno un angolo acuto congruente.
Due triangoli sono simili se hanno due coppie di lati omologhi in rapporto costante e l’angolo fra essi compreso congruente.
A
B C
A’
B’ C’B C B’ C’
Consideriamo i due triangoli ABC e A’B’C’ che hanno due coppie di lati omologhi in proporzione e l’angolo compreso congruente:
'ˆˆ '':'': AACAACBAAB ≅=Se misuriamo le ampiezze degli angoli e la lunghezza degli altri due lati ci accorgiamo che:
quindi i due triangoli sono simili .
'ˆˆ 'ˆˆ '':'':'': CCBBeACCACBBCBAAB ≅≅==
Due triangoli sono simili se hanno le tre coppie di lati omologhi in rapporto costante.
Consideriamo i due triangoli ABC e A’B’C’ che hanno le tre coppie di lati omologhi in proporzione:
'':'':'': ACCACBBCBAAB ==Se misuriamo le ampiezze dei tre angoli ci accorgiamo che:
quindi i due triangoli , per il I criterio, sono simili .
'ˆˆ 'ˆˆ 'ˆˆ CCBBAA ≅≅≅
Un’importante applicazione della similitudine fra triangoli si ha nei due teoremi di Euclide, validi solo ed esclusivamente per i triangoli rettangoli.
A
Osserviamo che:
• I triangoli ABC e ABH hanno due angoli congruenti: perché entrambi retti; perché in comune. Per il I criterio di similitudine i due triangoli ABC e ABH sonoquindi simili , per cui:
,ˆˆ CABAHB ≅CBAHBA ˆˆ ≅
BHABABBC :: =
HB CConsideriamo il triangolo rettangolo ABC; rettangol o in A, e i triangoli ABH e AHC che si ottengono tracciando l’altezza AH relativa all’ipoten usa.
A
• I triangoli ABC e AHC hanno due angoli congruenti: , perché entrambi retti; perché in comune. Per il I criterio di similitudine i due triangoli ABC e AHC sono quindi simili , per cui:
BC : AC = AC : HC
CABCHA ˆˆ ≅ACHACB ˆˆ ≅
A
CB C H
Le due proporzioni: BC : AB = AB : BH e BC : AC = AC : HC
esprimono il I teorema di Euclide che possiamo enunciare:
In un triangolo rettangolo qualsiasi, ogni cateto è medio proporzionale fra l’ipotenusa e la sua proiezione sull’ipotenusa.
Le osservazioni che abbiamo fatto per arrivare a enunciare il I teorema di Euclide ci hanno portato a osservare che:
• il triangolo ABC e simile al triangolo ABH,
• il triangolo ABC è simile al triangolo AHC.
A AA
HB H CHB C
Per la proprietà transitiva di cui gode la relazione di similitudine,possiamo allora dire che: il triangolo ABH è simile al triangolo AHC . Possiamo quindi scrivere la proporzione: che esprime il II teorema di Euclide.
HCAHAHBH :: =
In un triangolo rettangolo qualsiasi l’altezza relativa all’ipotenusa è media proporzionale fra le proiezioni dei due cateti sull’ipotenusa.
A
Primo teorema di Euclide
2AB
Consideriamo una delle due proporzioni che ci da il I teorema di Euclide:
BC : AB = AB : BH
proprietà fondamentale
2 BHBCAB ×=
B CH
A = BC x BH
BHBCAB ×=
Possiamo considerare AB² come la superficie del quadrato di lato AB e BC x BH come la superficie di un rettangolo le cui dimensioni sono BC e BH.
In un triangolo rettangolo il quadrato costruito su un cateto è equivalente al rettangolo che ha per base l’ipotenusa e per altezza la proiezione del cateto stesso sull’ipotenusa.
A
Secondo teorema di Euclide
2AH
Consideriamo una delle due proporzioni che ci da il II teorema di Euclide:
BH : AH = AH : HC
proprietà fondamentale
2 HCBHAH ×=
B CH
A =
BH
x H
C
HCBHAH ×=
Possiamo considerare AH² come la superficie di un quadrato di lato AH, e BH x HC come la superficie di un rettangolo le cui dimensioni sono BH e HC.
In un triangolo rettangolo il quadrato costruito sull’altezza relativa all’ipotenusa è equivalente al rettangolo che ha per dimensioni le due proiezioni dei cateti sull’ipotenusa.
Proviamo ad ingrandire il triangolo ABC, proiettiamo da un punto fisso O i vertici del triangolo e su ciascuna retta passante per i vertici prendiamo i punti a essi corrispondenti in modo che :
.2 2 ,2 ''' OCOCeOBOBOAOA ===
Unendo i punti A’, B’ e C’ otteniamo il triangolo corrispondente di ABC.
O
A
B
C
C’
A’
B’
Se si vuole rimpicciolire il quadrilatero ABCD della metà,proiettiamo da un punto fisso O i vertici del quadrilatero e su ciascuna retta passante per i vertici prendiamo i punti a essi corrispondenti in modo che:
.2
1'
2
1
2
1 ,
2
1 ''' ODODeOCOCOBOBOAOA ====
Unendo i punti A’, B’, C’ e D’, otteniamo il Unendo i punti A’, B’, C’ e D’, otteniamo il quadrilatero corrispondente di ABCD.
OA
B
C
C’
A’
B’
D
D’
La trasformazione che ci permette di ingrandire il triangolo ABC o di rimpicciolire il quadrilatero ABCD è una particolare similitudine detta omotetia e le coppie di poligoni ABC e A’B’C’, ABCD e A’B’C’D’, tra loro simili,si dicono più esattamente omotetici.
Due figure sono omotetiche se i loro punti corrispondenti sono allineati su rette che si incontrano tutte in un punto, detto centro dell’omotetia , e i loro lati corrispondenti sono in rapporto costante. Tale rapporto di
Diciamo che:
OA
B
C
C’
A’
B’
D
D’
e i loro lati corrispondenti sono in rapporto costante. Tale rapporto di proporzionalità, k, si chiama rapporto di omotetia o caratteristica dell’omotetia.
Un’omotetia può essere diretta o inversa .
• Parliamo di omotetia diretta se i vertici corrispondenti si prendono, rispetto al centro dell’omotetia, dalla stessa parte dei vertici della figura data.
oB C
F B’C’
A’
B’
O
H’
A D
F
A’
B’
D’
F’ A
B’
H
CB
C’
3
1
=kticacaratteris
didirettaOmotetia2
=kticacaratteris
didirettaOmotetia
• Parliamo di omotetia inversa se i vertici corrispondenti si prendono, rispetto al centro dell’omotetia, dalla parte opposta dei vertici della figura data.
oB
A’
C’
D’
F’
AA’
B’
O
C’
H’
A
C
D
F
B’
H
CB
3
1
=kticacaratteris
diinversaOmotetia2
=kticacaratteris
diinversaOmotetia
La caratteristica k dell’omotetia determina il rimpicciolimento o l’ingrandimento della figura.
In particolare:
• Se k > 1 si ha un ingrandimento della figura trasformata rispetto ad una figura presa in esame, questo avviene sia nella omotetia diretta che in quella inversa;quella inversa;
• Se k < 1 si ha un rimpicciolimento della figura trasformata rispetto ad una figura presa in esame, questo avviene sia nella omotetia diretta che in quella inversa;
• Per k = 1 la figura trasformata rispetto ad una figura presa in esame è coincidente se l’omotetia è diretta, si dice quindi che è un’identità . Nell’omotetia inversa si ha una simmetria centrale .