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COME LEGGERE I GRAFICI D BORSA (prima parte) Definizione di analisi tecnica Rappresentazioni grafiche La teoria di C.DOW Dott. Fabio Favitta

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COME LEGGERE I GRAFICI D BORSA

(prima parte)

Definizione di analisi tecnica

Rappresentazioni grafiche

La teoria di C.DOW

Dott. Fabio Favitta

Questo testo è diffuso gratuitamente in forma elettronica e farà parte di una serie di libri di

trading su come leggere i grafici di borsa , non è coperto da alcun copyrigth, può essere diffuso

senza alcuna autorizzazione ma solamente citando gli autori, sarà soggetto a periodiche

revisioni e correzioni e la versione più aggiornata sarà sempre disponibile per essere scaricata .

l’Autore invita il lettore, prima di stampare questo libro, a riflettere sul problema

della deforestazione

Disclaimer: Le opinioni espresse in questa testo non intendono in alcun modo costituire un

invito a porre in essere qualsiasi transazione che implichi l’acquisto o la vendita di azioni,

contratti future, opzioni, fondi o qualsiasi altro strumento finanziario. Non rappresentano

perciò in alcun modo una sollecitazione del pubblico risparmio o consulenza all'investimento. I

rischi di perdite legati all’attività di trading possono essere molto elevati. L’investitore deve

considerare attentamente i rischi inerenti all’attività di trading e investimento alla luce della

propria situazione finanziaria. Questo libro ha solo scopi educativi e informativi. Leggendo i

contenuti, si riconosce la propria responsabilità nell’uso delle informazioni e ci si impegna a

consultare un consulente finanziario professionista prima di un eventuale utilizzo o

implementazione delle stesse. I grafici utilizzati sono stati stati realizzati con il software

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La mia storia da trader indipendente

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SONO FABIO FAVITTA TRADER INDIPENDENTE DAL 1999 E LAUREATO IN ECONOMIA E COMMERCIO DAL 1997,ANALISTA

TECNICO DAL 2000 (corso SIAT 2000)

SEGUO I MERCATI FINANZIARI DAL 1997, INIZIALMENTE HO LAVORATO COME ANALISTA TECNICO DI GESTNORD SIM

BANCA EUOROMOBILIARE ( GRUPPO CREDEM) E POI PER BANCA PATRIMONI ED INVESTIMENTI …..

MA NEL 2005 INTRAPRESI LA CARRIERA DI TRADER INDIPENDENTE, DOPO AVER FATTO DIVERSI CORSI IN MATERIA DI ANALISI

TECNICA (BASE E AVANZATA), TRA QUESTI QUELLO PIU’ IMPORTANTE FU IL CORSO ALLA SIAT NEL 2000( SOCIETA’ ITALIANA

DI ANALISI TECNICA) , POI A SEGUIRE ALLA GANN UNIVERSITY NEL 2002, PER SEGUIRE LE FAMOSE NOZIONI DEL PIU’

GRANDE TRADER DELL’ULTIMO SECOLO, (DI CUI HO ATTESTATO)

HO LETTO TANTI LIBRI IN MATERIA DI ANALLISI TECNICA DEI PIU’ IMPORTANTI TRADER INTERNAZIONALI QUALI:

JOHN MARPHY, LARRY WILLIAMS,JOE ROSS, MARTING PRING, THOMAS DE MARK, MR ELLIOTT E TANTI ALTRI…

TUTTI MI DAVANO NOZIONI ECCEZIONALI, CHE PERO’ NON RIUSCIVO REALMENTE A METTERE IN PRATICA , FACEVO

SOLO CONFUSIONE, IL TUTTO ERA VERAMENTE FRUSTRANTE.

IL MERCATO TI PARLA…….BISOGNA SOLO SAPERLO ASCOLTARE !!!

DOPO TANTI STUDI E DOPO TANTE OPERAZIONI FATTE SUL MERCATO , E DOPO TANTE ANALISI FATTE SUI GRAFICI DI

INDICI,TITOLI,VALUTE,MATERIE PRIME SONO ARRIVATO AD UNA IMPORTANTE SOLUZIONE PER I MIEI PIANI DI TRADING ,

CONCENTRATA PRIMA DI TUTTO SULLE REGOLE NATURALI DEL MERCATO E SULLO STUDIO DEI CICLI SISTEMATICI DI

BORSA ,SIA DI LUNGO CHE DI BREVE PERIODO, MA ANCHE SU FRAME PIU’ PICCOLI INTRADAY, SOLUZIONE CHE APPENA

ULTIMATA, MI HA PERMESSO DI REALIZZARE IL MIO NUOVO PROGETTO DENOMINATO CARPEDIEMTRADE STRATEGY ,

DOVE VERRANNO SPIEGATE LE OTTO TECNICHE DA ME UTILIZZATE PER COGLIERE ATTIMI VINCENTI SUI MERCATI

FINANZIARI , E DOVE CERCHERO’ DI SPIEGARE PASSAGGI IMPORTANTI DI TRADE DI SUCCESSO E COME SONO

ARRIVATO A CERTE SOLUZIONI VINCENTI NEL TEMPO.

Corso di Formazione per la lettura dei grafici di borsa

Definizione di analisi tecnica(obiettivi) I pilastri dell’analisi tecnica Del dott. Fabio Favitta analista tecnico dal 2000

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Perché l’analisi tecnica

In questo ebook cercherò di dare certe nozioni di analisi tecnica, suddivise

in divere lezioni e capitoli, cercando di far capire ai neofiti e di far ripassare

gli addetti come me , i vari passaggi per poter leggere un grafico di borsa ,

partendo dalle prime nozioni base dell’analisi tecnica, a seguire nelle

prossime email , lezioni e capitoli sulle nozioni avanzate di analisi tecnica

(Teorie di Fibonacci-Elliott) e Aanalisi algoritmica(oscillatori)

Credetemi niente di cosi complicato, e senza aver bisogno di conoscenze

tecniche o master in finanza , sarà possibile seguendo i vari capitoli, capire

meglio il funzionamento e le variabili , che nel corso dei trend di lungo

periodo che di breve , compongono e influenzano le variazioni di prezzi in

borsa .

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DEFINIZIONE DI ANALISI TECNICA

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L'analisi tecnica è lo studio attento e rigoroso del movimento dei prezzi del mercato, praticato grazie all'utilizzo sistematico di grafici e con lo scopo preciso di prevedere le future evoluzioni dei prezzi.

L’obiettivo preciso dell'analisi tecnica è quindi quello di cercare di essere dalla parte giusta e nel momento giusto, al fine di minimizzare le perdite e massimizzare quanto più possibile gli utili.

l'analisi tecnica permette infatti di individuare dei livelli di entrata (buy) e di uscita (sell) dal mercato che risultano spesso sorprendentemente precisi ed attraenti sotto il profilo del "rischio/rendimento", il tutto grazie a tecniche sempre più precise e sofisticate che permettono di individuare con estrema precisione il "momento" preciso per intervenire sul mercato.

Perché l’analisi tecnica ?

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L'analisi tecnica infatti considera il mercato come un meccanismo tutt' altro che razionale ed efficiente, ritenendo che fattori emotivi ed irrazionali quali l'avidità, la speranza, la paura, siano comunque sempre ben presenti sia nella domanda che nell'offerta

l’obiettivo dell'analisi tecnica non è di raggiungere un livello di infallibilità previsionale assoluta, "indovinando" sempre cosa accadrà sui mercati, bensì di formulare delle previsione che 7 volte su 10 si rivelino corrette, o quantomeno fornire delle indicazioni operative per muoversi con razionalità e disciplina anche in presenza di mercati particolarmente difficili e pericolosi.

d'altronde chi determina domanda ed offerta sono gli esseri umani che, come tali, tendono a ripetere nel tempo comportamenti simili.

Struttura del corso di analisi tecnica base

Lezione 1: I tre pilastri dell’analisi tecnica

◦ IL Mercato si muove in Trend

◦ I Prezzi scontano tutto

◦ La storia si ripete

Lezione 2: Rappresentazione Grafica del prezzo

Grafico lineare

Grafico a barre

Grafico candlestick

Lezione 3: Definizione di supporti e resistenze

Lezione 4: La Teoria di Dow

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I tre pilastri dell’analisi tecnicail mercato si muove in trend

Il mercato non si muove in modo del tutto

casuale o erratico ma segue delle tendenze,

dei "trend". Un trend risulterà valido finché

non sopraggiungeranno chiari segnali di

esaurimento o di inversione.

Obiettivo dell'analista tecnico è quindi quello di

individuare il trend attualmente in essere per

assumere posizioni coerenti con la direzione

del trend stesso, non avendo la pretesa di

acquistare sui minimi o di vendere sui massimi,

ma accontentandosi di riuscire a lavorare

“cavalcando" buona parte della tendenza in

atto.

0%

10%

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100%

Titolo del grafico

Serie 1 Serie 2 Serie 3

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Il mercato si muove in trend

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Charles Dow, Robert Rhea e Richard Schabacker sono i padri fondatori

dell'Analisi Tecnica e da essi derivano i quattro principi fondamentali di

comportamento dei mercati finanziari, qui di seguito elencati:

1.un trend con un forte momentum ha più probabilità di continuare nella

sua direzione originaria che non di invertirsi

2. i trend spesso terminano con un climax identificabile con gli stati di

euforia per i rialzi e di capitolazione per i ribassi, anticipare un reversal può

essere pericoloso

3. il momentum precede i prezzi

4. il mercato alterna continuamente espansioni di range a contrazioni di

range

I primi due punti ci servono per ricordare che, quando rimaniamo fuori da un

forte movimento o trend, siamo comprensibilmente portati a voler, quasi ad

ogni costo, anticipare una inversione di trend, sperando nella sua

imminente realizzazione, poiché, nelle nostre fallaci aspettative, questo ci

ripagherà della sofferenza derivata dall'aver mancato il movimento

principale.

Tutto ciò non è praticamente mai vero; anche quando raramente lo scenario

sperato si realizza, siamo di fronte ad una eccezione e non alla regola.

Il momentum

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Possiamo associare il concetto di momentum dei prezzi

alla forza che esprime un determinato titolo finanziario - sia

esso azione, derivato, indice - in una certa direzione, in

relazione, non solo alla velocità, ma anche ai volumi.

Un altro elemento caratterizzante del momentum è

costituito da fatto che esso “precede i prezzi”. Questo sta a

significare che spinte e accelerazioni di prezzo possono

essere individuate ancor prima che si abbiano le variazioni

di prezzo stesso.

Se e quando si riuscirà ad individuare una variazione del

momentum e la sua direzione si avranno disponibili aree di

entrata a basso rischio.

Il trend

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Fig.2 – schema di un trend

Come tutti sanno, dalla teoria di Dow, un trend è costituito da una serie di

massimi e minimi crescenti, nel caso di un trend al rialzo o da una serie di

massimi e minimi decrescenti, nel caso di un trend al ribasso.

Per massimi e minimi si devono intendere quelli relativi al periodo su cui si

sta valutando il trend, che vengono a rappresentare i massimi e minimi di

swing o punti pivot del trend (pivot = rotazione).

Come si vede nella figura , i punti pivot sono i punti di svolta del trend che

risulta confermato solo se: al rialzo i prezzi superano il massimo precedente

come nei punti A e B della figura oppure al ribasso i prezzi scendono sotto il

minimo precedente come nei punti C e D della

figura.

Inversione del Trend

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Come detto i punti pivot possono arrivare a rappresentare dei veri e propri

allarmi di inversione di un trend, da monitorare con estrema attenzione

durante le fisiologiche correzioni, in quanto possono preannunciarci

un’inversione del trend piuttosto che una sua continuazione, anche se

bisogna sempre considerare che le probabilità che un trend continui sono

sempre maggiori di una sua inversione.

Come si vede nella figura due sono gli alert che precedono l'inversione di un

trend: in caso di trend rialzista un massimo inferiore e un minimo inferiore,

ovviamente in un trend ribassista si tratterà di un massimo superiore e di un

minimo superiore. A volte gli alert possono comparire anche in ordine inverso

(figura .2 ).

Da notare comunque che i due alert non rappresentano ancora una conferma

di inversione, ma solo degli allarmi dell'inversione stessa, che dovrà essere

confermata solo con il superamento del minimo inferiore nel caso di

inversione al ribasso, o del superamento del massimo superiore in caso di

inversione al rialzo.

Possono esserci anche delle scorciatoie nell’ individuare una inversione di

trend, rispetto a quella formalizzata nella Dow Theory; queste scorciatoie

sono i cosiddetti pattern di inversione come i doppi minimi o i doppi massimi

che ci preannunciano una probabile inversione prima ancora della conferma.

Vedi figure seguenti:

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Figura 1 Figura 2

BULL TREND-BEAR TREND

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Il trend nei diversi time-frame

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Ogni timeframe ha un suo trend con un'importanza diversa a seconda del

timeframe considerato, questo concetto, anche se spesso trascurato, è di

fondamentale importanza, e costituisce la cosiddetta struttura di mercato.

Quali timeframe monitorare per aver chiaro la struttura del mercato dipende

dal tipo di operatività.

Ad esempio, per chi opera in intraday si ritiene che sia utile tener presenti il

timeframe daily, e quello a 4 ore/un ora./30Minuti

Chi opera su timeframe superiori sceglierà i timeframe di conseguenza , ad

esempio chi opera daily utilizzerà oltre a questo anche il settimanale e il

mensile.

L'importanza dei trend di ordine superiore, giornaliero e settimanale, è

dovuta al fatto che su questi timeframe operano gli investitori più

capitalizzati.

Le immagini che seguono illustrano i trend nei diversi timeframe dello stesso

strumento finanziario.

Time weekly s&p500

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Time daily s&p500

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TIMEFRAME 1H(un ora) SU S&P500

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I Diversi Time Frame

COME AVETE NOTATO NELLE TRE FIGURE PRECEDENTI , IN

BASE AI TIME FRAME CONSIDERATI , IL GRAFICO ASSUME UN

SUO TREND PRIMARIO ,ED INFATTI SUL WEEKLY NOTEREMO

CHE IL TREND PRIMARIO E IN GRANDE RIALZO, LA STESSA

COSA AVVIENE SUL FRAME DAILY , MA SE INIZIAMO A

ZUMMARE PER FRAME INFERIORI , NOTERMO CHE SUL

GRAFICO IN QUESTIONE SIAMO IN TREND DI RIBASSI , E COSI

VIA ……

QUINDI IMPORTANTE CAPIRE IN CHE MERCATO

DESIDERIAMO ENTRARE PER POSIZIONARSI ……..

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Lezione 1: I PREZZI SCONTANO TUTTO

SI CERCHERA DI SPIEGARE IL CONCETTO CHE DALLA

LETTURA DEI GRAFICI E’ POSIBILE AVERE UN QUADRO PRECISO

DI DOVE IL MERCATO SI STIA POSIZIONANDO , SENZA LA

NECESSITA’ DI AVERE NOTIZIE SUI FONDAMENTALI DEI CICLI

ECONOMICI E SENZA AVERE NOTIZIE SU EVENTI

STRAORDINARI ISTITUZIONALI E GOVERNATIVI ,CHE MIRANO

A CAMBIARE LE FASI DI INTERMARKET E CHE FALSANO

PSICOLOGICAMENTE GLI OPERATORI DI BORSA , E CON ESSI

ANCHE I PREZZI

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I PREZZI SCONTANO TUTTO

Il presupposto di fondo è che i prezzi risultanti

dall'incontro tra domanda ed offerta

riflettono/contengono tutte le informazioni

disponibili sul mercato, addirittura anche

quelle in possesso soltanto di un ristretto

gruppo di persone.

Questa è la ragione per cui l'analista tecnico

non si preoccupa di approfondire i dati

fondamentali, e non solo perché li ritenga

probabilmente poco importanti, ma

semplicemente perché ritiene siano già

riflessi/contenuti nei prezzi.

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Per sviluppare una corretta capacità di analisi operativa è necessario capire

ancor più comprendere alcuni concetti che spesso vengono fraintesi.

Innanzitutto l’unica variabile che ci fa perdere o guadagnare soldi è il prezzo,

non il volume, non l’indicatore, non la divergenza ma il prezzo che sale o che

scende. Per un investitore che compera c’è sempre uno che vende,

altrimenti non ci sarebbe scambio alcuno.

Non può esistere il concetto di sopravvalutato o sottovalutato perché la

nostra unica variabile è il prezzo e alla quotazione attuale possiamo

acquistare e vendere. Tutt’al più il prezzo può essere carico di aspettative,

speranze, ansie, paure che una volta sparite danno luogo a forti

riallineamenti dei valori.

Il prezzo di un titolo altro non è che la sintesi di tutte le variabili che

concorrono a formarlo. In esso sono incorporate le ansie, le paure o le

aspettative di crescita. Tutte le notizie aziendali devono riflettersi sul prezzo,

se la notizia è giudicata positivamente dal mercato il prezzo salirà, se il

giudizio è negativo, il prezzo scenderà.

Osservando solamente prezzi e volumi abbiamo la possibilità di renderci

conto con largo anticipo se il titolo sta scontando notizie positive o negative.

I prezzi scontano tutto, quello che a noi interessa sono gli effetti. Il nostro

interesse deve concentrarsi sulla crescita o sul calo delle quotazioni non

sulle cause del movimento.

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Il fatto che il prezzo incorpori una parte irrazionale dovuta a paure o

aspettative è uno dei fattori principali delle differenze di prezzo tra il

valore di mercato di una determinata azienda (la capitalizzazione) e il suo

valore reale (valore di bilancio). Tali differenze possono essere anche

molto grandi, non possiamo però ritenere che un titolo sia sopravvalutato

o sottovalutato solamente in base a tali differenze, il mercato ha sempre

ragione. Sempre!!!

Diviene necessario richiamare il fatto che, per una persona che compra,

ve ne è sempre una che vende altrimenti non potrebbe esserci quello

scambio che viene registrato dal mercato. E chi vende ha, proprio perché

pone in essere una vendita, un’opinione assolutamente opposta a quella

di chi compra che giudica l’acquisto in quel preciso momento un affare,

altrimenti se chi compera pensasse che i prezzi immediatamente o nel

giro di poco tempo fossero destinati ad un calo aspetterebbe prima di

acquistare.

Ugualmente chi vende è mosso da considerazioni opposte, pensa proprio

che la vendita sia effettuata in un momento particolarmente ottimale

quindi è vero che il compito dell’analista assume particolare delicatezza

nelle fasi di indecisione, ma ciò nonostante il compito dell’analista è

proprio quello di individuare la direzione del mercato e di classificarla

ponendo in essere acquisti o vendite sempre e unicamente di tipo tecnico

e non emotivo.

Lezione 1: LA STORIA SI RIPETE

La storia tende a ripetersi perché gli "attori/operatori" sono

sempre gli stessi, ossia esseri umani che vogliono guadagnare,

hanno paura di perdere, e che conseguentemente

agiscono/operano a volte anche freneticamente, presi da

alterne fasi di entusiasmo e di paura.

In tal senso il passato può fornirci utili indicazioni anche per le

future evoluzioni dei mercati.

Grazie all'analisi dei grafici, con le serie storiche si possono

infatti individuare delle figure che aiuteranno l'analista

tecnico/trader nel formulare delle previsioni statisticamente

fondate.

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Lezione 2: RAPPRESENTAZIONE GARFICHE

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Per poter analizzare un titolo seguendo i dettami dell'Analisi Tecnica è ovviamente necessario disporre di una serie storica "completa" del singolo titolo (indici, valute, future, ecc.) che si intende analizzare.

I campi assolutamente necessari sono quelli del "prezzo" e, possibilmente, quello dei "volumi scambiati", ottenibili rilevando quotidianamente le quotazioni di un determinato titolo e riportandone sull'asse delle ascisse la variabile tempo e su quello delle ordinate la variabile prezzo.

Ci sono diversi metodi di costruzione grafica, i più utilizzati sono:

GRAFICO LINEAREGRAFICO A BARREGRAFICO CANDLESTICK

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GRAFICO LINEARE

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Il prezzo di chiusura è quello più significativo in quanto rappresenta il

prezzo "finale" su cui, alla fine, convergono le attese/aspettative dei

compratori e dei venditori.

Un importante limite di tale modo di rappresentare l'andamento di un

titolo, è rappresentato dal fatto che si perdono " almeno"

due informazioni molto importanti:

-l'escursione giornaliera , cioè la direzionalità" del titolo

stesso, dal momento che non viene rappresentato graficamente ne il

prezzo della chiusura ne quello dell'apertura, dove potremo

avere invece una "immediata" percezione dell'andamento del titolo

durante la seduta.

Il grafico lineare risulta particolarmente indicato per rappresentare

l'andamento grafico di prodotti che sono rilevabili solo attraverso un

unico valore (la chiusura).

GRAFICO A BARRE

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GRAFICO A BARRE

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Appaiono evidenti le differenze e la maggiore

completezza rispetto ad un grafico lineare:

potremo infatti analizzare l'intera escursione

giornaliera dei prezzi, ottenendo quindi

informazioni essenziali circa la volatilità e la

direzionalità del mercato.

I grafici a barre possono essere riferiti sia a

frame temporali più lunghi della giornata, con

la conseguente rappresentazione di grafici

settimanali (weekly), mensili (monthly) etc., che

a frame temporali molto brevi, con la

conseguente rappresentazione di grafici infra-

giornalieri (intraday) solitamente ad 1 ora, 30

minuti, 5 minuti, e così via.

GRAFICO A CANDELE

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GRAFICO A CANDELE

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Il grafico a candele rappresenta una tipologia grafica attualmente molto

diffusa ma che ha origini molto antiche; questa rappresentazione grafica

veniva infatti utilizzata sin dal lontano 1600 dagli antichi commercianti

giapponesi, che avevano sviluppato un vero e proprio "metodo" di analisi

tecnica per prevedere le future evoluzioni del prezzo del riso. Costituisce

quindi il primo esempio riconosciuto di applicazione dell'analisi tecnica!

LEZIONE 3:DEFINIZIONE DI SUPPORTI E RESISTENZE

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Un livello si definisce di "Supporto" quando la

domanda è particolarmente forte ed i venditori

(orsi) non riescono a sovrastarla; ovviamente tale

livello di supporto risulta tanto più forte ed

affidabile soprattutto se resiste a ripetuti

"attacchi" senza che avvenga una rottura al

ribasso.

Sicuramente un minimo storico rappresenta un

livello di supporto "strategico“;

LEZIONE 3:

DEFINIZIONE DI SUPPORTI E RESISTENZE

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Un livello si definisce di "Resistenza" quando

l'offerta è particolarmente forte e gli acquirenti

(tori) non riescono ad imporsi; anche in questo caso,

un livello di resistenza risulta tanto più forte ed

affidabile soprattutto se resiste a ripetuti "attacchi"

senza che avvenga una rottura al rialzo.

Sicuramente un massimo storico rappresenta un

livello di resistenza "strategico".

Supporti e Resistenze

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Supporti e Resistenze

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Ovviamente, se un livello di supporto viene rotto, si trasforma automaticamente in

un livello di resistenza, così come se un livello di resistenza viene rotto, diviene un

livello di supporto.

La motivazione risiede nel fatto che il mercato tende a ricordare i livelli passati,

soprattutto quelli più importanti: in pratica venditori e compratori solitamente

posizionano i loro ordini di vendita e di acquisto in corrispondenza di questi

importanti livelli tecnici, confermandone quindi la loro validità anche sotto l'aspetto

volumetrico.

Esistono due tipologie di livelli di supporto e resistenza:

"statici" quando corrispondono ad un punto preciso e costante nel tempo, come i

massimi ed i minimi precedenti (non solo "assoluti" ma anche "relativi");

"dinamici" nel caso di una "trendline" o della "linea all'interno di un canale" che si

adegua/aggiorna con il variare dei prezzi e, soprattutto, con il trascorrere del TEMPO

Esempio si resistenze sul titolo unicredit

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ESEMPIO SUPPORTO IMPORTANTE SU TITOLO ITALGAS ( VERSO I 7.0 RIMBALZA SPESSO)

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RESISTENZA SUL TITOLO TELECOM SUI 8.0

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Volumi

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Particolare rilevanza nell'analisi di un titolo, assume la dinamica dei

volumi scambiati. La maggior parte dei mercati, fatta eccezione per

quello dei cambi che non è regolamentato, mette a disposizione degli

analisti oltre alla variabile dei prezzi anche quella dei volumi scambiati.

L'analisi dei volumi scambiati, soprattutto per quanto concerne il

livello e la dinamica evolutiva degli stessi, si rivela determinante al fine

di poter correttamente individuare e "catalogare" l'avvenuta rottura di

importanti livelli di supporto o di resistenza sia statici che dinamici.

Difatti, se tali "rotture rialziste o ribassiste" saranno accompagnate da

volumi in crescita, il segnale generato risulterà particolarmente

affidabile, viceversa, qualora i volumi non crescano, molto

probabilmente ci troveremo di fronte al classico "falso segnale" (bull

trap-trappola per tori o bear trap-trappola per orsi).

La teoria di Dow

Uno dei primi teorici dell’analisi tecnica fu il grande Mr. Dow , e ancora oggi

alcuni concetti della stessa sono legati ai suoi studi e alle sue teorie .

Vediamo di assumerli in breve e capire come sfruttare i concetti della teoria

per una visione moderna del cicli economici

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Le origini dell’analisi tecnica si fanno generalmente risalire agli studi dell’americano

Charles H. Dow (1851-1902), fondatore e pubblicista del quotidiano The Wall Street Journal,

nonché ideatore, con Edward Jones, dell'omonimo indicegenerale del mercato azionario « DOW JONES»

Dow ebbe il merito di essere il primo ad analizzare il comportamento dell’investitore, per individuare i cicli economici.

Secondo la teoria di Dow nel mercato azionario vi sono simultaneamente tre tipi di movimento:

Movimento primario (major trend): e’ la tendenza principale, per la quale un mercato si Definisce toro (bullish o rialzista) oppure orso (bearish o ribassista). Dura da uno a più anni.Quando la tendenza primaria è al rialzo i prezzi sono in salita per un lungo periodo di tempo, intervallati da reazioni secondarie

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I principi fondamentali della teoria di Dow

Movimenti secondari (intermediate trend):si tratta di movimenti opposti alla tendenzaprincipale in un mercato che nel lungo periodo sia bullish o bearish. Questi durano da tre settimane a molti mesi e possono ritracciare da un terzo a due terzi del progresso o regresso acquisito con il movimento primario; il ritracciamento più frequente è del 50%.

Movimenti terziari o minori (minor trend)sono rialzi o ribassi di mercato che durano solo per un periodo limitatissimo di tempo, al

massimo tre settimane.

Non sono in grado di influenzare i movimenti primari o secondari e sono molto difficili da

prevedere, perché si ripetono in modo pressoché casuale;

presentano inoltre una maggiore possibilità di essere manipolati in una qualche misura.

MOVIMENTI DEI CICLI DI DOW

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La teoria distingue ogni ciclo completo di mercato in sei fasi caratteristiche:

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a) Accumulazione: quando la maggioranza degli investitori è ancora convinta di essere in un mercato al ribasso, le cosiddette mani forti (gli investitori professionali) iniziano ad acquistare a prezzi particolarmente convenienti, nella consapevolezza che la fase ribassista è in esaurimento. Gli acquisti vengono fatti gradualmente, in modo da non muovere il listino. Si forma così una serie di movimenti laterali, detti anche base o bottom.

b)Convinzione: in questa seconda fase vi è la convinzione che un nuovo mercato toro ha avuto inizio; le quotazioni salgono e comincia a serpeggiare l’ottimismo.

c) Speculazione: è l’ultima fase del rialzo; l’ottimismo si trasforma in euforia

e si assiste ad una rapidissima crescita delle quotazioni.Entrano sul mercato anche le cosiddette mani deboli,(parco buoi) tipicamente piccoli risparmiatori, che immancabilmente decidono di acquistare quando i prezzi sono vicini ai loro massimi, incoraggiati anche dall’enfasi dei mezzi di comunicazione, che descrivono il boom borsistico in corso.

(Vedi bolla speculativa del 2000).

Fasi di declino della teoria

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d) Distribuzione: gli operatori dominanti nel mercato

comprendono che il mercato toro è finito e cominciano ad alleggerire le proprie posizioni lunghe. La fase espansiva risulta indebolita e si crea un movimento laterale simile a quello creatosi ai minimi di mercato, detto tetto o top.

e) Panico: si manifesta un brusco declino dei prezzi, dal momento

che tutti si accorgonoche il mercato non ha più nulla da dare e vendono al meglio per salvarsi dal ribasso generale.(vedi panic selling 2001-2002)

f) Frustrazione: ultima fase del mercato orso, in cui gli ultimi rimasti

con i titoli in mano li vendono ai prezzi minimi assoluti.Generalmente si tratta proprio di quei piccoli risparmiatori che

avevano acquistato sui massimi, durante la fase di speculazione.

L’indebolimento di quest’ultima fase di flessione coincide con un nuovo processo di accumulazione.

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Conclusioni

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Charles Dow ha avuto il grande merito di elaborare i

principi su cui poi si è basata tutta l’evoluzione dell’analisi

tecnica.

La percezione dell’operare sul mercato di mani forti che

gestiscono il mercato speculando sulle aspettative dei

piccoli risparmiatori è certamente un’intuizione di

notevole aderenza alla realtà.

Allo stesso modo l’interpretazione dei movimenti del

mercato rimane un contributo notevole, anche in

considerazione del fatto che molte delle teorie

successive si sono fondate su questi principi.

IN QUESTO EBOOK DI FORMAZIONE BASE DI

ANALISI TECNICA ABBIAMO DATO NOZIONI SU:

DEFINIZIONE DI ANALISI TECNICA

SUI PILASTRI DELL’ANALISI TECNICA

RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL PREZZO

DEFINIZIONE DI SUPPORTI E RESISTENZE

LA TEORIA DI C.DOW

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UNA COSA CHE CONSIGLIO SEMPRE AI NEOFITI E’ QUELLA DI INZIARE A STUDIARE I GRAFICI E

RICONOSCERE I VARI ARGOMENTI TRATTATI IN QUESTO EBOOK DI FORMAZIONE

ES: RICONOSCERE SUPPORTI E RESISTENZE SIA STATICHE CHE DINAMICHE, VALUTAZIONI VARIE FASI

DI CICLO SU UN GRAFICO DI LUNGO PEIRIODO, RICOSCENDO LE FASI E LA TEORIA DI

C.DOW……….

IL MERCATO TI PARLA ……..BISOGNA SOLO SAPERLO ASCOLTARE

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