Come le tecnologie possono migliorare la vita nelle relazioni sociali e nella

professionalità?

1Nicolò Manfredini - La Telemobilità per la crescita dell'individuo

Nicolò Manfredini

La Telemobilità per la crescita dell'individuoCome utilizzare la tecnologia oggi a nostra disposizione

per migliorare, sviluppare e accrescere le capacità dell’individuo in un mondo ormai troppo veloce e in

frenetica corsa.

La comunicazione nel 2010

Mai come in questi ultimi anni i cittadini del mondo dimostrano una forte esigenza comunicativa che supera barriere temporali e spaziali. Abbiamo necessità di comunicare, di trasmettere i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre cose (intese non come oggetti fisici ma piuttosto come i prodotti del nostro lavoro e della nostra creatività) al prossimo. Questo é sintomo di un’esigenza più profonda, vicina ai bisogni sociali che fanno parte dell’individuo. Il bisogno di avere un ruolo nel mondo, di lasciare il proprio segno, seppure infinitesimale, essere consapevoli di esistere.

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Al giorno d’oggi sono presenti innumerevoli forme di mezzi di comunicazione che ci consentono di trasmettere agli altri ciò che noi siamo e ciò che pensiamo, ma quello che manca realmente alle persone è il tempo. Non esiste più il tempo di comunicare oppure quel poco tempo che ci rimane viene utilizzato per comunicare davanti al monitor di un PC, perdendo il contatto con la realtà.

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La telemobilitàLa tecnologia deve permetterci di non spostarci, di non dedicare il nostro tempo a raggiungere un luogo bensì di diventare essa stessa il luogo in cui noi dobbiamo andare. Questo è facilmente fattibile con i mezzi di cui già disponiamo ed è un concetto il cui nome più consono sarebbe telemobilità.

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Jack Nilles è un dei massimi esponenti del concetto di telelavoro e telependolarismo. Attraverso l’utilizzo della rete per “spostarci”, nel caso del telependolarismo, da casa a lavoro si otterrebbero una serie innumerevole di vantaggi per l’individuo e per la comunità. In termini comunicativi, riagganciandoci quindi alla prima parte del discorso, si otterrebbe tempo. I detrattori del telependolarismo individuano questa “soluzione tecnologica” come lesiva nei confronti della comunicatività perché va ad annullare il rapporto fra colleghi di lavoro. Ma questo è vero solo in parte. Ci sono luoghi di lavoro dove i singoli lavoratori non hanno necessità di collaborare l’un con l’altro e dove l’interazione è già scarsa o assente, oppure professioni in cui i consulenti informatici, sistemistici o manageriali si recano spesso dal cliente, o altri ancora dove i consulenti lavorano da remoto presso i clienti. Tutti questi casi, e probabilmente molti altri ancora, rientrano in quella condizione lavorativa ideale per essere traghettata al telelavoro, perché là dove è già assente una forte componente comunicativa interna all’azienda, spesso dovuta all’assenza di veri e propri team di lavoro, il trauma della transizione sarebbe meno sentito. I vantaggi legati all’utilizzo di una struttura tecnologica costruita secondo le esigenze lavorative di molte aziende porterebbe molti vantaggi, trasversalmente dall’azienda al dipendente.

Jack M. Nilles

Managing Telework.Questa pubblicazionedi Jack Nilles approfon-disce le strategie dellavoro virtuale.

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I vantaggi derivanti dalla telemobilità

Quando parliamo di telemobilità ci rivolgiamo a quei settori prettamente virtuali, cioè in cui l’operato del lavoratore passa attraverso mezzi virtuali (software perlopiù).I vantaggi legati a questo tipo di scelta da parte di un’azienda sono molteplici:-FlessibilitàGli orari di lavoro in ambito di telelavoro possono essere flessibili e gestiti dall’individuo secondo regole definite a monte, offrendo una razionalizzazione del proprio tempo.

-MobilitàScegliendo il telelavoro un’azienda garantisce alla comunità una diminuzione di auto e mezzi pubblici circolanti, con evidenti vantaggi per la viabilità e per l’inquinamento atmosferico.- IndividualitàTramite il telelavoro si garantisce un maggiore sviluppo dell’individuo perché avente maggiore tempo per dedicarsi alle proprie attività, non solo senza nulla togliere al proprio rendimento lavorativo, ma anche migliorandolo, perché una persona più gratificata sarà sicuramente più produttiva.

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