Come la Cina ha contribuito allo sviluppo africano
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Politica Monetaria Internazionale
“METTI UN DRAGONE NEL TUO MOTORE”Come la Cina ha accelerato lo sviluppo africano
A cura di Barry Thierno Sidy
Perin Daniele
Università degli Studi di Udine A.A. 2008/09
Il sostanziale fallimento degli aiuti dall’occidente
L’andamento delle relazioni Sino-africane
Importazioni africane dalla Cina
Esportazioni africaneverso la Cina
Investimenti Diretti Esteri (IDE)
Motivi che possono scoraggiare gli IDE
. – Incertezza: è data da: ● Instabilità politica● Instabilità macroeconomica● Mancanza di trasparenza
– Ambiente regolatorio ostile agli investimenti esteri – Modesta crescita del Pil e della dimensione dei mercati – Carenza di infrastrutture – Elevato protezionismo – Dipendenza dall’esportazione di merci specifiche– Elevata competizione di altre aree del Mondo – Corruzione e mancanza di protezione della proprietà intellettuale – Mancanza di una strategia di marketing efficace per attirare capitale straniero– Problemi legati a differenze culturali e linguistiche
..ma allora perché le imprese cinesi investono in Africa?
● I flussi derivano principalmente da imprese pubbliche. Queste imprese:– Possono contare su ingenti finanziamenti pubblici (ruolo preponderante
dell’Eximbank) e su una minore avversione al rischio;– Seguono la politica tracciata dal governo cinese, tesa a favorire lo sviluppo delle
nazioni del terzo mondo (politica win-win). Questo sviluppo viene perseguito anche attraverso opere infrastrutturali.
● Per aggirare le limitazioni alle importazioni promosse dagli stati occidentali come l’accordo multifibre.
● Alcuni aiuti sono stati vincolati all’assegnazione tramite appalto delle opere pubbliche realizzate con essi. Questo ha favorito le imprese cinesi che potevano contare su costi inferiori della manodopera e una maggiore efficienza produttiva.
Neo-mercantilismo cinese?
La Cina investe all’estero i capitali accumulati grazie ai continui surplus commerciali verso il resto del mondo per evitare l’inflazione;
Avvicinandosi alle materie prime, le imprese cinesi aumenterebbero la propria efficienza produttiva (anche riducendo eventuali eccedenze di manodopera), riuscendo anche a ridurre i costi di trasporto;
Il governo di Pechino riuscirebbe ad ottenere una penetrazione commerciale e industriale nell’area africana anche senza una valuta forte;
Mentre per i paesi occidentali gli aiuti vengono elargiti incondizionatamente, in questo caso essi vengono subordinati a dei canali preferenziali per lo sfruttamento di materie prime o di accesso a commesse pubbliche.
Conseguenze sullo sviluppo africano
Conseguenze sullo sviluppo africano (2)
Prospettive
● Per fronteggiare la crisi la Cina:
– Ha aumentato la spesa pubblica;
– Ha ridotto i tassi di interesse e con essi il valore della valuta.
● Ma questo potrebbe comportare dei rischi per le esportazioni africane, che si troverebbero svantaggiate dall’essere relativamente più costose.
Conclusioni
Anche se non privo di critiche (corruzione, bassi salari e una quota marginale di importazione di manodopera cinese), il successo delle politiche cinesi potrebbe essere dovuto al fatto che non c’è stata solo un’elargizione di fondi, ma anche la realizzazione concreta delle infrastrutture necessarie alla crescita industriale, come se avesse voluto mettere in pratica l’antico adagio cinese che diceva:”se un povero ha fame non dargli un pesce ma insegnagli a pescare”.
L’Europa dovrebbe sfruttare il proprio vantaggio ricardiano nella costruzione delle istituzioni, soprattutto quelle regionali, senza le quali anche le infrastrutture più moderne rimangono elefanti bianchi. L’importante è che Africa, Cina ed Europa dialoghino per garantire la coerenza dei diversi interventi e costruire sinergie dinamiche, per fare in modo che l’eventuale apertura dei mercati africani, previsti in crescita non sia solo a vantaggio dell’economia di Pechino.
Bibliografia
● Besada H., Wang Y., Whalley J. (2008), “China’s growing economic activity in Africa”, National Bureau of Economic Research, Maggio 2008. http://www.nber.org/papers/w14024
● Broadman H. G. (2007), “Africa’s Silk Road : China and India’s New Economic Frontier”, The International Bank for Reconstruction and Development / The World Bank, 2007.
● Goldstein A., Prodi G. (2007), “Cina: Una grande opportunità per l’Africa?”, tratto da www.lavoce.info
● www.sciencedirect.com● www.ilsole24ore.it● http://www.africaneconomicoutlook.org● www.gtis.com/gta/