COME APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI … · Aprire uno studio privato come LIBERO...

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COME APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI BENESSERE GUIDA FISCALE 2015 Anteprima gratuita dell’ebook completo che uscira’ Martedì 14 Luglio 2015 copyright: massaggielavoro.com. E' vietata la diffusione e la riproduzione di questo ebook. Le violazioni saranno punite a norma di legge.

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COME APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI

BENESSERE

GUIDA FISCALE 2015

Anteprima gratuita dell’ebook completo che uscira’ Martedì 14 Luglio

2015

copyright: massaggielavoro.com. E' vietata la diffusione e la riproduzione di questo

ebook. Le violazioni saranno punite a norma di legge.

INTRODUZIONE

Quando abbiamo fondato www.massaggielavoro.com, ci siamo concentrati

moltissimo su una cosa, che poi fondamentalmente è il cuore di ciò che siamo e

facciamo per tutti i massaggiatori di Italia, e cioè dare il maggior numero di

informazioni su questioni fiscali e legali, per poter lavorare in questo mondo.

E' proprio questo il punto: lavorare in Italia da massaggiatori. E' possibile? Come si

deve agire? Cosa è vitale conoscere per evitare problemi fiscali e legali? Come

risolvere le tante problematiche legate ad una figura che ancora non ha un albo?

E' così che dal 2009, nostro anno di nascita, abbiamo cominciato a dare il massimo

soprattutto fornendo ebook di formazione per risolvere tutti quei problemi che

aspiranti massaggiatori, massaggiatori professionisti, massaggiatori che desiderano

lavorare in proprio incontrano lungo il loro percorso professionale.

E il filo conduttore è sempre stato uno: il mondo del lavoro con i massaggi. Questa

professione è affascinante, ma necessita di un albo. Perciò, fino ad allora noi ci

impegneremo il più possibile per aiutare, con soluzioni innovative, tutte le figure che

vogliono vivere di massaggi, e aiutare gli altri con le tecniche che hanno imparato

dopo immensi sacrifici, anche economici.

Ancora una volta abbiamo voluto creare un ebook interessante, formativo e allo

stesso tempo, anche molto pratico. Pertanto abbiamo raccolto tutte le nozioni fiscali

e legali che devi assolutamente conoscere per aprire uno studio privato di massaggi

benessere ( a casa propria o presso un ufficio). Così apprenderai davvero come agire

una volta che lo avrai letto.

Perché è questo che facciamo: offrire informazioni di qualità e che insegnino a

destreggiarsi nel mondo dei massaggi olistici. Un ebook di centinaia di pagine, ma

che non va al sodo, non rientra nel nostro stile. Ma un ebook superconcentrato su

tutto ciò che è necessario e vitale per agire e non commettere errori, si...

rappresenta il nostro modo di essere, e di lavorare.

Perché Massaggi & Lavoro, dal 2009, è riuscita ad aiutare tantissimi operatori di

massaggi (ma anche operatori di benessere in generale), a muoversi nel mondo del

lavoro, risolvendo centinaia di problemi.

Dunque anche questa volta, con un ebook di sole poche decine di pagine, la nostra

missione è risolvere l'ennesimo problema legato al mondo dei “massaggi e del

lavoro”.

Siamo felici oggi di poterti mostrare sia questa nuova edizione fiscale, anche perché

si tratta del nostro nono ebook (tra quelli in vendita) ed è stato creato poco dopo la

pubblicazione del nostro servizio: ASSISTENZA FISCALE E LEGALE PER OPERATORI

OLISTICI. Questo servizio rappresenta per noi un punto di arrivo, il raggiungimento

di un grande obiettivo: andare oltre all’insegnamento tramite ebook digitali e

videocorsi, fornendo anche consulenze pratiche, e servizi su tutti gli argomenti che

trattiamo. Quindi poter aiutare tanti operatori olistici ad aprire la propria partita iva,

e avere una realtà che si occupa sul pratico di gestione contabile, gestione

burocratica, assistenza legale e così via.

http://www.massaggielavoro.com/servizi-fiscali-e-legali/

Continuando possiamo dirti che dopo aver pubblicato un ebook che si rivolgesse a

tutti gli operatori di massaggio, che volessero lavorare senza partita iva all’inizio (IL

MASSAGGIATORE AUTONOMO OCCASIONALE), ora invece ci rivolgiamo nello

specifico a coloro che necessitano di sapere come aprire uno studio privato, sia a

casa, sia in un vero e proprio locale di tipo ufficio.

Il numero sempre più crescente di operatori che si mostravano interessati (e che lo

sono tutt'oggi) all'argomento, ci hanno spinti con molta attenzione a redarre questo

ebook completo che, ci auguriamo, possa una volta per tutte spiegare

esaurientemente come lavorare secondo questi termini in Italia, nel 2015.

Questo ebook va quindi a svelare nello specifico, quello che è un argomento trattato

bene, ma in maniera più sommaria, nel nostro videocorso con ebook annesso (IL

MASSAGGIATORE PROFESSIONISTA).

Siamo quindi orgogliosi che tu ti sia rivolto a noi per trovare una soluzione, e siamo

ben lieti di poterti aiutare!

E ora….Cominciamo!

CAPITOLO 1

APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI BENESSERE DA LIBERO

PROFESSIONISTA

Aprire uno studio privato di massaggi benessere, significa aprire un’attività da libero

professionista/impresa, presso un locale che può essere una casa di proprietà,

presso il proprio domicilio dove si vive in affitto, o presso uno studio esterno alla

propria abitazione, che altro non è che un locale di tipo ufficio (CATEGORIA

CATASTALE A10, UFFICI E STUDI PRIVATI).

Si è quindi un libero professionista che usufruisce di un locale a norma per

effettuare massaggi di esclusivo benessere su persone che vanno direttamente a

studio.

E da qui nascono le prime considerazioni:

- Aprire uno studio privato significa svolgere attività da libero professionista se

si svolge in determinate condizioni.

- Si può svolgere attività di impresa se si svolge in altre determinate condizioni

e quindi ci si iscrive alla camera di commercio.

- Il codice ateco utilizzato, cioè il codice che inquadra la tua attività agli occhi

del fisco e dell’Agenzia Delle Entrate, è sempre e comunque il 96.09.09, cioè

attività di servizi per la persona, non classificabile altrove, dove ricadono

quindi i servizi di massaggi benessere (no estetica, no terapie).

- Svolgere questa tipologia di attività richiede sempre che il o i posti dove si

svolga l’attività, rientrino nella categoria UFFICIO O STUDIO PRIVATO (non

locale commerciale e non abitazione) e quindi nella A10. L’alternativa è l’uso

promiscuo dell’abitazione cioè avere la possibilità di utilizzare un’abitazione di

tipo civile,popolare etc, anche come lavoro, senza cambiare destinazione

d’uso e dopo vedremo anche questo.

Analizziamo nel dettaglio il lavoro da libero professionista che avrebbe un

massaggiatore di benessere nell’aprire uno studio privato.

Se si prova a cercare online la tipologia di inquadramento che avrebbe un

professionista nell’aprire uno studio privato, si trovano sempre siti che dicono la

stessa cosa: un operatore di massaggi benessere che apre uno studio privato è

sempre un libero professionista. Fino a qui nulla da eccepire, però nessuno spiega

nel dettaglio il perché di ciò. E soprattutto quando finisce il libero professionismo e

inizia l’attività imprenditoriale.

E’ bene chiarire ancora una volta questo, anche se lo abbiamo fatto in vari ebook e

articoli.

Il massaggiatore di benessere è libero professionista tramite uno studio privato se

lavora da solo, o al massimo se si avvale di un/una segretaria. D’altronde l’attività di

libero professionismo si ha se un professionista fa tutto da solo e non si avvale di

dipendenti (esclusa la figura del segretario). Si può avvalere di collaborazioni

occasionali di qualsiasi genere.

Quindi il massaggiatore apre uno studio privato da libero professionista se non

svolge attività di impresa e si fa tutto o quasi da solo. Come tale, si può avvalere di

una sola segretaria, se vuole, con qualsiasi tipologia di contratto di lavoro, e di

collaboratori occasionali. Ma non può andare oltre: non può avere altri dipendenti,

intesi come lavoratori a contratto di lavoro continuativo o part-time.

Il fatto che un libero professionista possa avvalersi di collaboratori occasionali, è

accettabile perché il lavoro occasionale è una tipologia di lavoro che implica un

rapporto lavorativo non frequente: ogni tanto un collaboratore può prestare il

proprio lavoro al libero professionista, arrivando ad un massimo di 30 giorni e

incassando massimo 5000 € lordi.

Però è importante che sia il massaggiatore libero professionista, sia il lavoratore

autonomo si attengano al rispetto di questi parametri! Non rispettare l’occasionalità

significa infrangere le vigenti leggi fiscali e incorrere in sanzioni.

Altra cosa da sottolineare è relativa alla possibilità di avvalersi di collaborazioni con

altri titolari di partita iva.

Oltre a poter usufruire di collaborazioni occasionali con persone che non abbiamo

partita iva, un massaggiatore che apre uno studio privato può usufruire di

collaborazioni con titolari di partita iva.

Un esempio pratico è quello del professionista che si avvale del lavoro di altri

massaggiatori titolari di partita iva.

Capita raramente per non dire mai che un massaggiatore apra uno studio privato da

solo per poi far lavorare anche occasionalmente un altro titolare di partita iva

(magari perché deve assentarsi spesso o perché ha subito una mole di lavoro che lo

obbliga a delegare), tuttavia a noi piace sempre analizzare tutti quegli aspetti che,

anche se apparentemente impossibili, possono comunque capitare.

In questo caso è bene sempre fare affidamento sul concetto di libero professionismo

e su quello di impresa.

Quindi fare in modo che, se ci si avvalga di questa tipologia di collaborazioni, non si

arrivi al punto di far lavorare sempre un titolare di partita iva, per se stessi.

Come spiega chiaramente l’ultima Legge Fornero, è illegale avvalersi in modalità

continuativa, del lavoro di un titolare di partita iva. Perché si starebbe camuffando

un lavoro continuativo da dipendente. Praticamente significa che stai facendo

lavorare per te come dipendente, un libero professionista, e questo è illegale!

La continuità del lavoro che prestano le persone che collaborano con te (titolare di

uno studio privato), esclusa la segretaria assunta a tempo

determinato/indeterminato, fanno si che tu non sia più un libero professionista ma

un’impresa vera e propria.

Immagina che TIZIO, psicologo apra uno studio privato: se lavora da solo, o si avvale

di collaboratori esterni occasionalmente, oppure assume una segretaria, allora è a

tutti gli effetti un libero professionista. Se mette a studio anche un altro

collaboratore con partita iva, che di tutto quello che fattura, almeno l’80% lo prende

proprio da TIZIO, non è più un libero professionista e sta infrangendo le leggi sul

lavoro. Allo stesso modo TIZIO non è più libero professionista se mette ad esempio 2

segretarie, oppure una segretaria e un altro psicologo come dipendente.

Tutto questo per farti capire per bene cosa significa aprire uno studio privato da

massaggiatore autonomo: non è l’aprire uno studio (invece che un centro massaggi

aperto al pubblico) che determina l’attività da libero professionista, ma come

impronti tu il lavoro (usufruendo di manodopera o meno).

ADEMPIMENTI FISCALI

Aprire uno studio privato come LIBERO PROFESSIONISTA significa aprire la partita

iva, con codice ateco 96.09.09, (lo stesso usato dai liberi professionisti dei massaggi

benessere che vanno a lavorare presso strutture già esistenti)

E’ il codice che inquadra i servizi alla persona non classificabili altrove.

Non ci si iscrive al Registro delle Imprese, quindi nessun obbligo di iscriversi presso

la camera di commercio. Nessun libero professionista si iscrive alla camera di

commercio, escluse alcune categorie particolari che concorrono al reddito di

impresa (vedi l’agente di commercio per esempio).

Ci si iscrive invece all’INPS, nella sezione GESTIONE SEPARATA, dove confluiscono

tutti i professionisti senza albo, quindi anche l’operatore di massaggi benessere

naturale.

GESTIONE SEPARATA INPS

Abbiamo più volte parlato della gestione separata INPS sia nel nostro sito, sia in

maniera molto ma molto dettagliata nel videocorso IL MASSAGGIATORE

PROFESSIONISTA (e relativa versione ebook). Quindi non tratteremo qui questo

argomento particolare in maniera approfondita, ma solamente in maniera

sommaria.

La gestione separata inps, implica il pagamento in percentuale del 27,72% del

reddito netto annuale ( per il 2015), per il 2016 è previsto un aumento. Non esiste

un minimale obbligatorio, nel senso che se fatturi 0 euro, devi versare 0 euro. Non

rischi equitalia! Questo a livello però di “obbligo di tassazione”. Se però vuoi un

anno di contributi versato, esiste un minimo da versare ovvio. Quindi puoi in

qualche modo versare pochissimo se fatturi pochissimo, ma se un giorno vorrai la

pensione dovrai saldare tutti gli arretrati quindi il minimale annuo obbligatorio,

moltiplicato per il numero di anni che avrai lavorato. Se no niente pensione.

In linea di massima questo è quello che devi sapere, in linea generale, sui tuoi

obblighi fiscali primari (apertura partita iva e iscrizione previdenza sociale

obbligatoria) se deciderai di aprire uno studio privato da libero professionista.

In determinati capitoli successivi, capirai che la prassi burocratica non finisce qui, ma

non spaventarti perché questo manuale servirà a far luce sui vari aspetti

dell’apertura di uno studio, così che saprai come agire.

Per ora è importante che tu abbia capito soprattutto che:

- puoi aprire un tuo studio privato, anche a domicilio se c’è la possibilità,

- che lo studio dove potrai lavorare dovrà essere per forza A12 e dopo capirai

meglio cosa significa

- il codice ateco giusto è il 96.09.09

- puoi aprire uno studio da libero professionista, quindi no iscrizione al registro

delle imprese

- aprendo uno studio privato da libero professionista hai l’obbligo di iscrizione

alla gestione separata inps, per versare i contributi che serviranno per

ricevere la pensione un giorno

CAPITOLO 2

APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI BENESSERE COME IMPRESA

Ora spendiamo qualche parola in più su come aprire uno studio privato di massaggi

di esclusivo benessere sottoforma di impresa individuale.

Già arrivato fino a qui, avrai capito che a seconda di come agisci, puoi aprire uno

studio ( o sei obbligato) con questa modalità.

Ecco quindi le condizioni per cui sei un’impresa e non più un libero professionista:

- hai più di una segretaria assunta con modalità di contratto di lavoro

coordinato e continuativo (lavoro part time, full time)

- nel tuo studio vengono a lavorare diversi collaboratori, a partita iva o

occasionali, dove totalizzando le varie prestazioni, si evince che ogni giorno

più di uno si trova a studio occupando l’intera giornata lavorativa (8-10 ore).

Questo perché anche se tu con ognuno hai un rapporto di tipo occasionale,

magari sono talmente tanti che in effetti è come se ne avessi uno solo che

lavora tutto il giorno e tutti i giorni. Si ritorna al concetto di lavoro

continuativo.

- Hai almeno 1 dipendente con contratto di lavoro coordinato continuativo che

svolga attività diversa dal segretariato

Quindi sei impresa col tuo studio privato, se apri uno studio per fare attività di

impresa, quindi far lavorare persone per tuo conto in maniera continuativa, mentre

tu lavori come massaggiatore o addirittura mentre fai l’imprenditore (occuparsi di

marketing, gestione risorse umane, contabilità,burocrazia etc.), oppure tutte e due.

ADEMPIMENTI FISCALI

…. Continua nell’ebook completo

CAPITOLO 3

APRIRE UNO STUDIO PRIVATO A DOMICILIO: LINEE GENERALI

Questo è uno degli argomenti che maggiormente interessano i nostri acquirenti e

lettori del sito, infatti circa l’80% delle domande che ci arrivano sono sempre

inerenti a “come aprire uno studio privato da libero professionista, presso il proprio

domicilio”.

D’altronde la motivazione è semplice: c’è un risparmio nell’usufruire di locali che già

si utilizzano abitualmente come domicilio, piuttosto che andare ad acquistare o

prendere in affitto, un ufficio. Nuovo contratto, nuove utenze etc.

Tuttavia è molto più semplice aprire uno studio privato con quest’ultima soluzione

piuttosto che farlo nella propria abitazione.

E sai perché? Perché oltre al concetto di requisiti igienico sanitari che comuni e asl

ancora non sanno come applicare in questi casi (lo vedremo meglio dopo), si va a

sbattere contro la normativa inerente l’uso promiscuo dell’abitazione”.

Ti ricordi quando ti abbiamo detto prima che lo studio privato, ovunque esso sia,

necessita dell’accatastamento di uno o più locali con A10 (ufficio o studio privato)?

Ecco, sappi che un’abitazione ha destinazione diversa (A2,A3 o altra).

Uso promiscuo dell’abitazione vuol dire che tu vai ad usare un’abitazione, anche ad

uso lavorativo con studio (A10), fermo restando che l’uso prevalente rimane quello

dell’abitazione e quindi il lavoro non prevale sull’”abitare in quella casa”. Questo è

molto importante poiché la categoria catastale definisce la tipologia dell’immobile e

l’annessa rendita catastale. Non puoi svolgere solo o prevalente attività lavorativo in

una abitazione. Così come non puoi abitare in un studio privato A10 dove per legge

ovviamente ci puoi solo lavorare. Quindi uso promiscuo significa dell’abitazione

significa che tu abiti in un immobile e svolgi anche attività lavorativa usando uno o

pochi locali in rapporto alla grandezza di casa.

Quindi per legge devi dichiarare questo, cercando poi di capire se sia possibile farlo

apportando modifiche o meno.

Non puoi assolutamente aprire uno studio privato di massaggi nel tuo domicilio (di

tua proprietà, di proprietà di qualche parente, o ove sei in affitto) senza apportare le

giuste modifiche: fare attività lavorativa in un posto totalmente accatastato come

“abitazione” è illegale senza nullaosta/autorizzazione, perciò devi comunicare al

comune questo e avere l’ok.

USO PROMISCUO ABITAZIONE E’ SEMPRE DIVERSO DA COMUNE A COMUNE

Partendo dal presupposto che tu devi assolutamente lavorare in un A10, o

comunque ottenere un’autorizzazione DI USO PROMISCUO DELL’ABITAZIONE, devi

recarti in comune e chiedere come si può agire sul pratico.

Data la nostra notevole esperienza possiamo garantirti 3 cose:

1) chi si occupa di queste faccende è normalmente l’ufficio tecnico comunale,

quindi il geometra comunale.

2) La normativa inerente l’uso promiscuo dell’abitazione è sempre locale, nel

senso che ogni comune ha un proprio piano regolatore. E’ uno dei motivi, tra

l’altro, per cui esiste moltissima burocrazia in Italia! Ciò implica che non esiste

una regola uguale per tutti.

3) C’è una regola non assoluta ma che va per la maggiore in Italia, secondo la

quale in un abitazione, difficilmente si può cambiare la destinazione d’uso di

uno dei locali che la compongono. Quindi è pratica quasi impossibile che quasi

tutti i locali continuino con la destinazione A2, e 1-2-3 cambino destinazione

d’uso da A2 a A10. Quasi sempre o il comune accetta l’uso promiscuo

dell’abitazione (lavoro e abitazione insieme, senza cambiare l’A2 in altro),

oppure dice che non si può fare. L’uso promiscuo dell’abitazione prevede che

l’abitazione stessa conservi la sua categoria (A2 etc).

4) Se ti trovi in affitto, e i proprietari hanno usufruito della cedolare secca, è

impossibile optare per l’uso promiscuo dell’abitazione. Quindi in questo

specifico caso tu non puo aprire uno studio privato di massaggi presso il tuo

domicilio.

5) Se ti accettano l’uso promiscuo dell’abitazione, allora dovrai sicuramente

variare la componente della TARES (tassa sui rifiuti), poiché per legge, uno

studio privato produce rifiuti in maniera diversa da un’abitazione. Questo poi

lo verificherai in comune, anche in base alle disposizioni comunali che

cambiano e non sono mai uguali per tutti.

Ora, un esempio pratico di come due identici casi, abbiano risvolti diversi e che ti

fanno capire che non esiste una legge universale in Italia:

2 avvocati vogliono aprire uno studio privato nel proprio appartamento di proprietà.

Uno si trova nella città X e uno nella città Y e tutti e due hanno più o meno la stessa

tipologia di appartamento: stessi metri quadrati, stesso numero di stanze etc.

Tutti e due vanno al comune ove è accatastato l’immobile, e scoprono ognuno cose

diverse:

L’avvocato della città X scopre che l’ufficio tecnico, dopo rilievi, consultazioni,analisi

catastali, della planimetria etc. può aprire il suo studio nel suo appartamento, e

addirittura senza cambiare destinazione d’uso. Il secondo scopre che non può

assolutamente lavorare nel proprio domicilio: deve prendere un locale esterno

accatastato A10.

Da notare che le problematiche inerenti all’uso promiscuo dell’abitazione, ci

sarebbero probabilmente anche nel momento in cui arrivasse il tanto atteso ALBO

DEGLI OP.DBN. Infatti questi problemi li hanno anche figure con un albo o

regolamentazione (fisioterapisti, estetiste, medici, etc.).Questo per farti capire che

ogni singolo comune italiano ha propri piani, proprie ordinanze, e che cambiano da

paese in paese. (Continua nell’ebook completo).

LA STORIA DI CLAUDIA

Decine e decine di operatori da quando siamo nati, ci hanno espresso il loro

desiderio di aprire uno studio privato di massaggi benessere nel proprio domicilio,

dopo aver effettuato tanta gavetta presso strutture e dopo tantissima pratica in

formazione olistica.

Una di queste è Claudia, un’operatrice olistica di 43 anni in tecniche di massaggio

con vari attestati e una carriera decennale come dipendente presso varie strutture.

Claudia aveva una bassa disponibilità economica e un buon numero di clienti per

questo che voleva aprire uno studio a casa. Era convinta nel suo intento e chi ha

chiesto informazioni, anche perché per lei, prendere uno studio privato in affitto

sarebbe stato troppo dispendioso soprattutto a livello gestionale (nella sua zona gli

affitti sono particolarmente alti perchè si trova proprio a Roma città).

Claudia aveva già preso informazioni presso alcuni enti e chi ha mostrato le sue

perplessità riguardo il rispetto dei requisiti igienico sanitari visto che le avevano

detto che non esisteva una normativa di riferimento (risposta classica visto che

manca un albo). In ogni caso era sicura e convinta di poter in qualche modo lavorare

da casa con partita iva.

Ma questo era l’unico problema di Claudia? No! Perché lei senza saperlo ne aveva

uno principale che noi abbiamo scoperto studiando attentamente con una

consulenza, la sua situazione…

Ancor prima di documentarci su tutto ciò che concerne i requisiti igienico sanitari e

di sicurezza sul lavoro, infatti, le abbiamo chiesto se l’immobile dove abitava e

voleva far coincidere lavoro e abitazione, fosse suo o se stesse in affitto.

Bene, Claudia era in affitto. A quel punto è scattata automaticamente la nostra

domanda chiave: “ sai per caso se chi ti ha affittato casa ha usufruito

dell’agevolazione della cedolare secca? (aliquota di tassazione più bassa per il

proprietario di casa).

Claudia dopo essersi informata ha scoperto che si, i proprietari avevano usufruito

della cedolare secca. E quindi?

Claudia mai avrebbe potuto aprire il suo studio nel domicilio dove abitava in affitto:

L’Agenzia delle Entrate ha stabilito, non tanto tempo fa, che non si può applicare

l’uso promiscuo dell’abitazione se esiste un contratto d’affitto con cedolare secca.

Se i proprietari di casa avessero aderito alla tassazione standard senza cedolare, ma

con semplice IRPEF, il problema non sarebbe sorto.

Invece per Claudia è stato così.

Claudia ha quindi appurato che dove abitava, fino a scadenza contratto, non poteva

aprire uno studio privato e quindi abitare e lavorare nella stessa casa (nonostante

l’uso prevalente rimane quello dell’abitazione più che di lavoro). Ha preferito

aspettare e grazie a noi si sta tenendo aggiornata. Ci ringrazia perché avrebbe fatto

tanti giri inutili per poi scoprire dopo più o meno tempo, di avere le mani legate

purtroppo.

Cosa puoi imparare da questa storia: se tu abiti con contratto d’affitto, presso

un’abitazione civile, e i proprietari di casa usufruiscono della tassazione con

cedolare secca, allora ti è negata la possibilità di lavorare in quella casa e dovrai

valutare l’idea di usufruire di un altro locale apposito esterno con categoria catastale

A10. In più puoi imparare che è bene documentarsi per bene su tutte le

sfaccettature burocratiche, e non concentrarti sui soliti problemi del mondo olistico

( mancanza normativa riferimento per requisiti igienico sanitari per esempio).

10 DOMANDE FREQUENTI CHE RIGUARDANO QUESTO

EBOOK

1- Quando uscirà?

L’ebook uscirà Martedì 14 Luglio alle 08:00 di mattina e verrai avvisato via

email. Se non sei iscritto, puoi farlo qui sul nostro sito

www.massaggielavoro.com, utilizzando l’apposito box iscrizioni verde.

2- Quanto costerà l’ebook?

Il prezzo dell’ebook è una sorpresa anche se possiamo garantirti che,

nonostante il valore delle informazioni sia di centinaia di euro, potrai

prenderne una copia ad un prezzo favoloso. Non solo, se sei acquirente di

uno o più nostri ebook, allora avrai un ulteriore prezzo di favore tramite

una pagina privata che solo tu potrai vedere. E’ il minimo che possiamo

fare se già hai acquistato uno o più nostri ebook.

3- Quanto rimarrà online?

L’ebook rimarrà online circa 10 giorni, quindi dal 14 al 24 Luglio 2015.

Dopodichè, come facciamo solitamente per ogni nuova edizione, lo

toglieremo dal mercato per 7-15 giorni e ci dedicheremo all’assistenza

clienti. Prima di Ferragosto ritornerà online e sarà sempre disponibile per

tutti ma ad un prezzo più alto di quello che avrà nella fase di lancio.

4- Cosa mi insegnerà a fare a livello pratico?

Questo ebook di circa 35 pagine, ti insegnerà:

a capire bene innanzitutto quando puoi e non puoi aprire uno

studio privato nel tuo domicilio

come siamo messi in Italia su autorizzazioni e requisiti igienico

sanitari di uno studio massaggi benessere

la differenza tra un libero professionista con studio massaggi e un

imprenditore con studio massaggi

la differenza tra aprire uno studio privato di massaggi in un locale

apposito (locale per uso esclusivamente lavorativo) e nel proprio

domicilio

la concezione dell’uso promiscuo dell’abitazione. Pochi ne parlano

ma rappresenta la normativa di riferimento per aprire uno studio di

massaggi a casa!

Tutto quello che c’è da sapere sull’argomento “requisiti igienico

sanitari e di sicurezza sul lavoro”

Tutto quello che ti serve per essere in regola al 100% senza incorrere

in sanzioni

Ad agire sul pratico muovendoti velocemente tra Comune e Asl

A capire in anticipo se ti conviene o meno aprire il tuo studio privato

poiché valuterai con le nostre dritte e le nostre informazioni, se sarà

possibile per te aprire il tuo studio privato e quanto tempo ti

occorrerà per farlo

E tantissimo altro ancora

5- Come potrò acquistare l’ebook? Quando mi arriverà?

Quando il 14 Luglio pubblicheremo la pagina, in essa sarà presente il

pulsante di acquisto per avere l’ebook tramite paypal o carta di credito,

e le indicazioni per averlo con bonifico bancario. La consegna

dell’ebook è praticamente immediata perché dopo l’acquisto verrai

indirizzato/a verso una pagina di fatturazione. Dopodichè potrai

scaricare l’ebook e lo riceverai anche via email così che potrai

conservare il link e scaricare l’ebook quando vuoi.

6- Mi date assistenza via email poi dopo l’acquisto?

Certamente! E’ uno dei nostri punti di forza. Potrai farci le tue

domande e ti risponderemo molto volentieri per delucidare i tuo i

dubbi.

7- Ma veramente tutto quello che devo sapere su come aprire uno studio

privato è racchiuso qui?

In questo ebook monotematico sono racchiuse informazioni che

nessun altro in Italia, attualmente, è in grado di darti. Quindi possiamo

affermare che se cerchi informazioni per aprire uno studio privato di

massaggi di esclusivo benessere, questo è il manuale che fa per te.

Risparmierai errori, tempo in ricerche inutili e contrastanti e capirai

tutto quello che c’è da sapere. Con l’assistenza post acquisto ed una

eventuale consulenza specifica potrai risolvere ogni tua problematica.

8- Posso cominciare ad agire da subito con queste informazioni che ho

trovato fino ad ora?

Certamente. Noi quando creiamo un nuovo ebook, diamo sempre la

disponibilità di una o più anteprime gratuite che hanno 1 solo, grande

obiettivo: riuscire a capire subito come poter risolvere uno o più

problemi. In questo caso tu, anche senza l’ebook completo, sai quale

sarà il tuo codice ateco per aprire uno studio privato di massaggi, sai

cosa significa a livello fiscale essere un libero professionista con studio

o un’impresa con studio massaggi. Altro importante già sai che

intercorre la disciplina dell’uso promiscuo dell’abitazione per aprire

uno studio privato a casa e quindi già sei a conoscenza delle linee guida

generali per aprire uno studio privato a casa. Queste informazioni se

vuoi rileggile perché sono gratuite e da sole valgono centinaia di euro.

Grazie. Ci sentiamo Martedì 14 Luglio via email.

Buon proseguimento

Massaggi & Lavoro

Dal 2009 a fianco degli operatori di benessere di tutta Italia

SOMMARIO:

INTRODUZIONE

CAPITOLO 1 - APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI BENESSERE DA LIBERO

PROFESSIONISTA

CAPITOLO 2 – APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI BENESSERE COME

IMPRESA

CAPITOLO 3 – APRIRE UNO STUDIO PRIVATO NEL PROPRIO DOMICILIO: LINEE

GENERALI

CAPITOLO 4 – USO PROMISCUO DELL’ABITAZIONE IN AFFITTO: QUANDO SI PUO’

APRIRE UNO STUDIO PRIVATO E QUANDO NO.

CAPITOLO 5 – APRIRE UNO STUDIO PRIVATO IN UN LOCALE A10

CAPITOLO 6 – REQUISITI IGIENICO SANITARI E DI SICUREZZA SUL LAVORO

CAPITOLO 7 – ALTRI ADEMPIMENTI PER L’APERTURA DI UNO STUDIO PRIVATO

CAPITOLO 8 – REGIMI FISCALI DEL MASSAGGIATORE CON STUDIO PRIVATO

CAPITOLO 9 – COME MUOVERSI IN COMUNE E ALLA ASL: CONSIGLI PRATICI PER

AGIRE VELOCEMENTE E SENZA ERRORI

CONCLUSIONE

COME APRIRE UNO STUDIO PRIVATO DI MASSAGGI

BENESSERE

GUIDA FISCALE 2015

Anteprima gratuita dell’ebook completo che uscira’ Martedì 14 Luglio

2015

copyright: massaggielavoro.com. E' vietata la diffusione e la riproduzione di questo

ebook. Le violazioni saranno punite a norma di legge.