COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della...

16
COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA CAMPO CATALOGO DI VENETO AGRICOLTURA A PO DI TRAMONTANA - ROSOLINA (RO) Presso il Centro Ortofloricolo Sperimentale “Po di Tramontana” di Veneto Agricoltura a Rosolina (RO), nell’ambito del progetto “BioTer - Implementazione delle fasi della filiera Biocombustibili a scala Territoriale” finanziato dal MiPA, è stato allestito un campo catalogo di specie con destinazione energetica. Il campo è costituito da un totale di 46 specie su parcelle di dimensioni di 6.25 mq per le specie erbacee e 12.5 mq per quelle arboree. Esso è stato suddiviso in tre settori in funzione della destinazione: - specie adatte alla produzione di olio - specie adatte alla produzione di bioetanolo - specie adatte alla produzione di biomassa Nell’ambito del pro- gramma nazionale Probio, per lo svilup- po e la valorizzazio- ne delle biomasse agricole, forestali e dei biocombustibili, si sono realizzate nel Veneto una serie di iniziative a livello re- gionale e locale per stimolare sia gli ope- ratori agricoli ed in- dustriali sia le Am- ministrazioni verso lo sviluppo dell’im- piego di fonti ener- getiche rinnovabili di origine vegetale. In tale ambito è stato elaborato dall’Azien- da Regionale Veneto Agricoltura in colla- borazione con l’Uni- versità degli Studi di Padova, il Progetto Bioter - Implementa- zione delle fasi della filiera biocombustibi- li a scala territoriale. I.R.

Transcript of COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della...

Page 1: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA CAMPO CATALOGO DI VENETO AGRICOLTURAA PO DI TRAMONTANA - ROSOLINA (RO)

Presso il Centro Ortofloricolo Sperimentale “Po di Tramontana” diVeneto Agricoltura a Rosolina (RO), nell’ambito del progetto “BioTer -Implementazione delle fasi della filiera Biocombustibili a scalaTerritoriale” finanziato dal MiPA, è stato allestito un campo catalogo dispecie con destinazione energetica. Il campo è costituito da un totale di 46 specie su parcelle di dimensioni di6.25 mq per le specie erbacee e 12.5 mq per quelle arboree. Esso è statosuddiviso in tre settori in funzione della destinazione:- specie adatte alla produzione di olio- specie adatte alla produzione di bioetanolo- specie adatte alla produzione di biomassa

Nell’ambito del pro-gramma nazionaleProbio, per lo svilup-po e la valorizzazio-ne delle biomasseagricole, forestali edei biocombustibili,si sono realizzate nelVeneto una serie diiniziative a livello re-gionale e locale perstimolare sia gli ope-ratori agricoli ed in-dustriali sia le Am-ministrazioni versolo sviluppo dell’im-piego di fonti ener-getiche rinnovabili diorigine vegetale. Intale ambito è statoelaborato dall’Azien-da Regionale VenetoAgricoltura in colla-borazione con l’Uni-versità degli Studi diPadova, il ProgettoBioter - Implementa-zione delle fasi dellafiliera biocombustibi-li a scala territoriale.

I.R.

Page 2: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

LE SPECIE DA OLIO

A questo gruppo appartengono specie i cui semi contengono una quantità variabile di olio che, estratto,può essere utilizzato come combustibile tal quale (raramente) o dopo la trasformazione in biodiesel.

La trasformazione in biodiesel, transesterificazione, è un processo chimico industriale nel quale i trigli-ceridi dell’olio vengono fatti reagire, in presenza di un catalizzatore, con alcool metilico. Dalla reazione siottiene il metilestere, il biodiesel appunto, e la glicerina come sottoprodotto. Il biodiesel viene impiegatopuro nel riscaldamento o in miscela (30% nella maggior parte dei casi) nell’autotrazione. In Europa è dif-fuso in Francia, Germania e Paesi del Nord, in Italia il suo utilizzo è ancora piuttosto limitato, ma in via disviluppo. Rispetto al gasolio, il biodiesel è una fonte di energia rinnovabile in quanto l’anidride carbonicaemessa durante la sua combustione è destinata, in tempi brevi, ad essere riassorbita dalle colture. Nelcaso del petrolio questo non accade perché il riassorbimento da parte del sistema avviene in tempi geo-logici molto più lunghi e pari a qualche millennio, la rinnovabilità è quindi legata al tempo medio di per-manenza dell’anidride carbonica nell’atmosfera. Il biodiesel, inoltre, è meno inquinante del gasolio inquanto non contiene zolfo e quindi non emette SOx, il particolato prodotto con la combustione sembraessere meno pericoloso, le emissioni di monossido di carbonio sono inferiori, come anche la produzionedi idrocarburi incombusti. Unico aspetto negativo, l’aumento delle emissioni di monossido di azoto rispet-to al carburante di natura fossile.

Le specie più comunemente coltivate per la produzione di olio da destinare alla trasformazione in bio-diesel sono tre: colza, girasole e soia. Nel campo catalogo sono state incluse anche altre oleaginose chepotrebbero potenzialmente essere utilizzate per tale scopo o per produrre olio da destinare ad usi diversida quello prettamente alimentare.

questo caso si devetener conto della mag-gior azione competitivaesercitata dalle specieinfestanti. La lotta allemalerbe è di solitoeffettuata con diserbochimico in post-emer-genza seguito da fresa-tura o sarchiatura nel-l’interfila. In terrenidotati si possono ap-portare 20-30 kg/ha diN, 50-60 kg/ha di P2O5 e 70 kg/ha di K2O; in suoli piùpoveri occorre raddoppiare le dosi. La raccoltameccanica si effettua quando la granella ha rag-giunto la piena maturazione fisiologica ed ha uncontenuto di umidità del 12-14%. Le produzionipossono raggiungere le 6 t/ha.

Parassiti animali: Tetranychus urticae (ragnetto ros-so), inoltre si segnalano danni da parte di lepri educcelli (colombi).Parassiti fungini: Peronospora manshurica, Phy-tophtora megasperma var. sojae, Colletotrichumdematium var. truncatum, Glomerella glycines,Sclerotinia sclerotiorum, Diaporthe phaseolorumvar. sojae, Diaporthe phaseolorum var. caulivora,Rhizoctonia solani.Virus: Soybean Mosaic Virus agente causale delmosaico (SMV).Batteri: Pseudomonas syringae var. glycinea.

Soia (Glycine max)

Pianta annuale cespugliosa con fusto eretto, più omeno ramificato, alto 90-130 cm, pubescente e coninternodi lunghi 5-8 cm. Vi sono tre tipi di foglie:cotiledonari; primarie, ovali e opposte, inserite alprimo nodo; trifogliate, dislocate lungo il fusto esulle ramificazioni. I fiori sono bianchi o purpurei eriuniti in gruppi di 20-35 in racemi ascellari. I baccel-li, pubescenti, sono piccoli, diritti o leggermentericurvi; contengono da 1 a 5 semi e tendono adaprirsi una volta giunti a maturazione. La radice prin-cipale è fittonante con numerose radici secondarie.

Ha origine in Cina (Manciuria); poi diffusa negliUSA agli inizi del 1800 e in seguito in Europa. Oggiè coltivata in diverse regioni italiane, principal-mente in area padana. La soia è una pianta brevidiurna, molto sensibile alfotoperiodo che spesso limita l’adattabilità di que-sta specie; la temperatura minima di accrescimen-to è di 4-5°C. Risulta suscettibile agli eccessi idricidurante le fasi di germinazione-emergenza, mentreè sensibile alla carenza idrica durante la fioritura elo sviluppo dei baccelli. Si adatta facilmente adiversi tipi di terreno anche se poveri e poco fertili,il pH ottimale varia da 6 a 6,5 e tollera la salinità.

La semina si effettua verso la fine di aprile-inizi dimaggio con una densità di 30-45 piante per m2 coninterfila 45-60 cm e distanza sulla fila 6 cm; pro-fondità 3-5 cm a seconda del tipo di terreno. Per lapreparazione del terreno si possono adottare prati-che di minima lavorazione o di sod seeding, in

Page 3: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Colza (Brassica napus var. oleifera)

Pianta annuale con fusto eretto e ramificato altofino a 150 cm. Le foglie inferiori sono lirate, lesuperiori sono di ridotte dimensioni, intere, sessilie più o meno amplessicauli. I fiori con 4 petali gial-li, raramente bianchi, sono riuniti in una infiore-scenza a grappolo e presentano fioritura scalare. Ilfrutto è una siliqua formata da due carpelli, sepa-rati da un falso setto sul quale sono inseriti i semirotondeggianti, lisci e di color bruno-rossastro. Laradice è fittonante.

Ha origine in Europa e Nord Africa; attualmente lezone di maggior coltivazione sono localizzate inIndia, Cina, Pakistan e Canada, mentre a livelloeuropeo: Francia, Danimarca, Germania, GranBretagna, Polonia, Repubblica Ceca e Svezia. InItalia la superficie destinata a questa coltura è dicirca 30.000 ha. La presenza di un rilevante nume-ro di varietà conferisce a questa specie una note-vole adattabilità alle più diverse condizioni climati-che. Preferisce terreni leggeri ma si adatta anche asubstrati argillosi, calcarei o torbosi, purchè bendrenati.

La semina si effettua dalla metà di settembre allaprima decade di ottobre con densità, alla raccolta,di 50-60 piante per m2. I semi vanno interrati nonpiù di 2 cm. La semente deve essere ottenuta davarietà ben collaudate e di sicura origine evitandodi impiegare materiale inquinato da cruciferespontanee, deiscenti e con basso contenuto in olio.Occorre inoltre distinguere tra varietà autunnali eprimaverili. La preparazione del terreno deve esse-re accurata considerata la ridotta dimensione deisemi. Il letto di semina non deve quindi essere négrossolano né troppo fine per evitare la formazio-

ne di crosta superficiale. Un apporto di 150 kg/hadi N, 80 kg/ha di P2O5, 70 kg/ha di K2O è consiglia-to. Il diserbo chimico è effettuato in pre-emergen-za seguito, per impianti a file larghe 45 cm, dainterventi meccanici prima che la coltura chiudal’interfila; diserbo unico in pre-emergenza nel casosi semine a file più strette (15-20 cm).La mietitrebbiatura si esegue quando l’umidità delseme raggiunge valori inferiori al 20% (12-20%).Per la conservazione il seme deve avere un’umidi-tà compresa tra 6-8%, l’eventuale essiccazione arti-ficiale va effettuata con temperature sempre infe-riori a 40 °C.

Parassiti animali: la pianta può essere attaccata dadiversi insetti, tra i quali si ricorda il Meligethesaeneus che vive a spese delle gemme fiorali.Parassiti fungini: varie specie del genere Scle-rotinia. Inoltre Plasmodiophora brassicae e Phomalingam sono particolarmente dannose in Svezia,Germania, Inghilterra e Francia.Negli ambienti interessati dalla coltivazione di bie-tole, possono risultare molto dannosi anche gli at-tacchi di nematodi.

Girasole (Helianthus annuus)

Il fusto è eretto, cilindrico, internamente pieno dimidollo e può raggiungere i 220 cm di altezza. Lefoglie sono alterne, di grandi dimensioni, pube-scenti su entrambe le pagine. L’infiorescenza (cala-tide) è costituita da molti fiori riuniti su un ricetta-colo discoidale (diametro 10-40 cm). Essa effettuamovimenti di rotazione grazie ai quali la sua super-ficie è ortogonale ai raggi solari. Il frutto è un ache-nio compresso. Il sistema radicale è costituito da unfittone dal quale dipartono numerose ramificazioni.

E’ originaria dell’Ovest USA; ora è particolarmentediffuso in Sud America, in Asia ed in Europa(Ucraina, Russia Federale, Francia, Spagna). InItalia la coltura si estende su circa 210.000 ha.E’ una specie neutrodiurna. La temperatura otti-male per la germinazione è di 15 °C, e 18-22 °C per

fioritura e maturazione. La pianta è in grado di sop-portare condizioni di deficit idrico, ma presentasensibilità massima nel periodo della fioritura. Siadatta ai vari tipi di suolo se ben strutturati, purpreferendo quelli di medio impasto, profondi,

Page 4: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Crambe (Crambe abyssinica)

Appartenente alla famiglia delle Brassicacee, è unapianta annuale originaria dell’Africa orientale, lacui coltivazione è attualmente diffusa anche negliUsa, in Europa e in Russia. I semi costituisconouna fonte molto apprezzata ed economica di acidoerucico. Si propaga per seme.

Lino (Linum usitatissimum)

Pianta erbacea annuale, ha fusto eretto e ramifica-to (80 cm); le foglie sono sessili, intere, raramenteopposte. I fiori, azzurri o bianchi, sono solitari oportati in corimbi; i semi sono piccoli, allungati elucenti; la radice è fittonante.

Ha origine nel bacino del Mediterraneo e Asia.Oggi la coltura è molto diffusa in India, Cina,Canada e in diversi stati europei. In Italia le regionimaggiormente interessate dalla coltura sonoSicilia, Puglia e Basilicata. Si adatta facilmente aidiversi ambienti climatici.

organici e sub-acidi. Resiste moderatamente allasalinità.

La semina viene eseguita alla fine di marzo-primidi aprile con densità di impianto di 5-7 piante perm2, distanza sulla fila 18-20 cm con interfila di 75cm o 32 cm con interfila di 45 cm. I semi devonoessere interrati a 3-4 cm. Per la preparazione delterreno non sono necessarie lavorazioni comple-mentari dato lo spiccato vigore germinativo dellaspecie. La concimazione può apportare 50-70 kg/hadi N; 50-70 kg/ha di P2O5 e 60 kg/ha di K20 solo susuoli particolarmente poveri. La specie è moltosuscettibile all’azione competitiva delle infestantinelle fasi iniziali del suo ciclo. Si interviene condiserbanti chimici in pre-semina, in pre e post-emergenza oltre che con i classici mezzi agronomi-ci di lotta: lavorazioni (sarchiature), rotazione col-turale, concimazione e modalità di semina.Occorre assicurare alla coltura, in ciascuna dellediverse fasi fenologiche, un certo quantitativod’acqua: dall’emergenza alla fioritura 160-180 mm,70 mm per la fioritura, 160-200 per la fase post-fio-ritura. La raccolta viene effettuata 15-20 giornidopo la maturazione fisiologica delle piante utiliz-zando mietitrebbiatrici con specifiche testate pergirasoli. La resa può raggiungere le 3,5-4 t/ha. Ilseme viene conservato facilmente purchè il conte-

nuto di umidità non superi il 9%, in tal caso èopportuno ricorrere all’essiccazione (se artificialela temperatura non deve superare i 50 °C).

Parassiti animali: si possono ricordare Sminthurusviridis e varie specie dei generi Agriotes e Scotia,unitamente ad alcuni uccelli che possono provoca-re perdite della totalità della produzione.Parassiti fungini: Plasmopara helianthi, Diaporthehelianti, Sclerotinia sclerotiorum, Botrytis cinerea,Rizopus arrhizus, Macrophomina phaseolina.

Page 5: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Ricino (Ricinus communis)

Arbusto perennante allo stato spontaneo, appar-tiene alla famiglia delle Euforbiacee ed è originariodell’Africa orientale. E’ molto diffuso in Asia(India), America Meridionale e nelle regioni caldo-aride dell’Africa. L’olio, caratterizzato da proprietàplastificanti, emollienti, lubrificanti è utilizzato inmolti settori dell’industria.

La semina viene effettuata a settembre a spagliocon una densità ottimale, per la produzione diseme da cui estrarre l’olio, di 500-600 piante perm2. La concimazione può apportare 80-100 kg/ha diN; 150 kg/ha di P2O5 e 50-100 kg/ha di K2O su suoliparticolarmente poveri. Nelle nostre regioni nonsono necessari interventi irrigui. La raccolta vieneeseguita in giugno con le comuni mietitrebbieopportunamente regolate. La resa di semi puòsuperare le 2,5 t/ha.

Parassiti animali: le altiche (Longitarsus parvulus,Payk e Aphtona euphorbiae, Schrank), conosciutecome pulci e molto dannose nella fase cotiledona-re delle piantine ed in quella successiva di primefoglie vere.Parassiti fungini: la muffa grigia (Botrytis cinerea,Van Beyemathoe Kingha), l’alternaria (Alternarialinicola, Groves A Skolko), il foma (Phoma exiguav. linicola, Naum.), il fusario (Fusarium spp.), l’an-tracnosi (Colletotrichum lini, Pethybr et. Laff), ilmal del piede (Pythium megalacanthum, De Bary)

Cartamo (Carthamus tinctorius)

Appartiene alla famiglia delle Composite, è unapianta annuale originaria dell’India, Etiopia e Iran-Afganistan. In Italia l’areale più favorevole si collo-ca al Centro-Sud dove viene coltivata nel periodoprimaverile-estivo. La coltura è molto interessanteper la qualità dell’olio usato sia nell’alimentazioneumana che nell’industria.

La senape nera (B. nigra) e la senape bianca (S.alba) sono originarie del bacino del Mediterraneo,mentre quella verde (B. iuncea) e B. carinata deri-vano rispettivamente dall’Asia centrale e dal-l’Etiopia. Si propagano per via gamica ed i semi,ricchi di olio, sono impiegati per la produzione dibiocombustibile.

Brassicaceae (Brassica iuncea, B. nigra, B. carinata, Sinapis alba)

Page 6: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

LE SPECIE PER LA PRODUZIONE DI BIOETANOLO

Il bioetanolo è un alcool (etanolo) che si ottiene dalla fermentazione di prodotti ricchi di amido o zuc-chero. Esso può essere utilizzato direttamente come carburante in sostituzione della benzina o aggiuntoad essa. Può essere trasformato in ETBE, dopo reazione dell’alcol etilico con isobutilene, ed impiegatocome antidetonante nella benzina.

Per la produzione di bioetanolo possono essere utilizzati i cereali e altre specie ricche di amido (ad esem-pio la patata), colture zuccherine come la bietola, la batata, il topinambur, ma anche alcuni sottoprodottidelle industrie di lavorazione dei prodotti agricoli (vinacce, scarti di ortofrutta).

L’impiego di bioetanolo o di ETBE è già una realtà in alcuni paesi quali il Brasile, gli Stati Uniti e ilCanada. In Europa è diffuso in Francia, Spagna e Svezia mentre in Italia non si è ancora superata la fasesperimentale-dimostrativa.

Bietola (Beta vulgaris)

Specie biennale, annuale in coltura, caratterizzatada uno spiccato polimorfismo evidente anche traindividui della stessa varietà. Le foglie del primoanno sono spicciolate e raccolte in rosetta; quelledel secondo sono più piccole, sessili e lanceolatenella parte apicale dello scapo fiorale.L’infruttescenza o “glomerulo”, monogerme o plu-rigerme, è rotondeggiante, rugoso e bruno. Laradice fittonante e carnosa può essere conico-allungata o globosa e ramificata.

Origina nel bacino del Mediterraneo (ed IsoleCanarie) ed Asia sud-occidentale; attualmente, alivello nazionale, tale coltura è particolarmente dif-fusa nella Pianura Padana e nelle regioniAdriatiche del centro. E’ una specie estremamenteplastica che offre le produzioni migliori nelle zonea clima temperato che consentono combinazioni diluce, temperatura e precipitazioni più favorevoli.Le ore di luce ricevute durante il giorno influiscononotevolmente sull’accumulo di zuccheri. Seppurtollerante alla siccità, l’insufficiente disponibilitàidrica del terreno causa danni sia qualitativi chequantitativi.

La semina, di solito primaverile, viene effettuata ametà febbraio-fine marzo, con un anticipo tantomaggiore, quanto minore è la latitudine; questonormalmente favorisce migliori risultati produttivi.Quella autunnale, impiegando varietà in grado diresistere al freddo ed alla prefioritura a metà otto-bre-metà novembre, è spesso praticata nelle zonedel centro-sud per consentire alla coltura di bene-ficiare delle precipitazioni invernali. La densità alla

semina è di 10-11 piante/m2 con interfila 45-50 cme nella fila 13-14 cm, profondità 2-4 cm. La conci-mazione può apportare, in relazione alle caratteri-stiche della coltura e del terreno, da 60-140 kg/hadi N; 50-60 kg/ha di P e 100-200 kg/ha di K. La lottaalle malerbe è effettuata con mezzi meccanici e chi-mici. Nella Pianura Padana la coltura non vienenormalmente irrigata se non in caso di carenze. Laraccolta si effettua meccanicamente in una o piùfasi, nella Pianura Padana a partire dalla I^ decadedi agosto, la resa media di radici è 47 t/ha.

Parassiti animali: Heterodera schachtii (nematode),Aphis fabae (afide), Phthorimaea ocellatella (lepi-dottero), Pegomya betae (dittero), Atomaria linea-ris, Chetocnema tibialis, Cassida spp., Conor-hyncus mendicus, Lixus junci, Boris spoliata,(Coleottero)Parassiti fungini: Cercospora beticola, Perono-spora farinosa, Erysiphe communis, Phoma betae. Virosi: Giallume della bietola, Giallume moderatodella bietola, Rizomania della bietola.

Page 7: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Batata (Ipomoea batatas)

Appartiene alla famiglia delle Convolvolacee. Ilprodotto commerciale è il tubero. Presenta elevateesigenze pedoclimatiche e nell’ambiente italiano sicomporta come una coltura primaverile-estiva. Perla propagazione si impiegano talee, talvolta tuberie semi.

Appartiene alla famiglia delle Composite; vegetabene in zone a clima mite e umido, predilige terre-ni ben drenati, non troppo ricchi di scheletro e conpH neutro. L’etanolo si estrae a partire dai fittoni

che vengono raccolti versola metà di novembre. Per lapropagazione vengono ingenere utilizzati i semi.

Patata (Solanum tuberosum)

Pianta annuale; la parte aerea è costituita da piùfusti eretti o decombenti, angolosi, fistolosi edingrossati ai nodi, l’infiorescenza è a corimbo.L’apparato radicale è fascicolato e superficiale.

Ha origine nelle regioni andine del Centro-SudAmerica. Attualmente in Italia la superficie coltiva-ta è di 80.000 ha. Si adatta facilmente ai diversiregimi climatici, in Italia trova le condizioni miglio-ri nelle zone alpine e prealpine. L’intervallo di tem-peratura ottimale per tutte le fasi di sviluppo va dai15-20 °C. Predilige terreni di medio impasto osciolti, rifugge da quelli compatti o ricchi di schele-tro; pH ottimale: 6-6,5.

La semina si esegue a marzo impiegando tubericon peso unitario di circa 50-80 g, la densità diimpianto è di 5-8 piante per m2, on distanze sullafila di 25-30 cm, interfila di 75 cm e profondità 5-8cm. La concimazione prevede apporti generalmen-te di 150-180 kg/ha per N; 120 kg/ha per P e 150kg/ha per K. É necessario un apporto costante e

modesto di acqua (250-300 m3/ha), per asper-sione o infiltrazione,evitando le forti oscilla-zioni nella disponibilitàidrica, che di fatto dan-neggiano la coltura. Lotta alle malerbe: viene effet-tuata tramite sarchiatura e rincalzatura, integratecon il diserbo chimico. La raccolta eseguita in esta-te (luglio agosto) da rese di 40 t/ha nelle condizio-ni migliori.

Parassiti animali: Gryllotalpa gryllotalpa, Myzodespersicae (afide), Melolontha melolontha (coleotte-ro), Leptinotarsa decemlineata (dorifora).Parassiti fungini: Phytophthora infestans, Fusa-rium spp., Rhizoctonia solani, Alternaria spp.,Synchytrium endobioticum, Helminthosporiumartrovirens, Actynomyces scabies e Spongosporasubterranea.Si segnalano inoltre altra patologie causate daalcuni virus e nematodi.

Cicoria da radice (Cichorium intybus var. sartivus)

Page 8: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Topinambur (Helianthus tuberosus)

Appartiene alla famiglia delle Composite, il tuberoviene utilizzato per la produzione di inulina. La col-tura è poco esigente sia relativamente alla tempe-ratura, sia al terreno sia alle precipitazioni. Le pro-duzioni migliori si hanno comunque su suoli sciol-ti. La pianta viene propagata attraverso l’impiegodei tuberi.

Mais (Zea mays)

Pianta annuale, monoica, con stelo unico, grosso ecarnoso, raramente accestito. L’infiorescenzamaschile è un panicolo posto all’apice dello stelo,mentre quella femminile è una spiga portata all’a-scella delle foglie. L’apparato radicale è fascicolatoe generalmente superficiale; oltre alle primarie (oseminali), presenta radici secondarie o avventizie,che rappresentano il vero e proprio apparato radi-cale della pianta, ed infine quelle aeree.

Ha origine in America; attualmente nella nostrapenisola la coltura interessa principalmente le regio-ni settentrionali (Veneto, Piemonte, Lombardia)dove è localizzato l’80% della superficie coltivatatotale ed il 77% della produzione italiana. La specieè dotata di una spiccata capacità di adattamento,dovuta allo spiccato polimorfismo e all’ampiagamma di precocità che la caratterizzano. Il suoareale di coltivazione si estende da 30° a 55° di lati-tudine e la temperatura ottimale varia tra i 24-30°Cin funzione dello stadio vegetativo della pianta.

La semina viene eseguita, per gli ibridi che resisto-no al freddo, intorno alla prima metà di marzo; 1mese dopo per gli altri. I semi non devono essereinterrati a profondità superiori a 5-6 cm. La densitàdi impianto è di 7-8 piante/m2 per gli ibridi precoci(classi 2-300); 5,5-6,5 per quelli di pieno ciclo delleclassi (6-700). Distanza tra le file 65-75 cm. E’ unaspecie molto esigente che necessita orientativa-mente di 250 kg/ha di N, 120 kg/ha di P2O5 e di 100kg/ha di K2O. L’azoto viene assorbito quasi esclusi-vamente in forma nitrica. Spesso la disponibilitàidrica risulta uno dei fattori limitanti. Sono da pre-ferire sistemi di irrigazione a pioggia (4-500 m3/ha)o a scorrimento-infilrazione (600-700 m3/ha). Laraccolta viene eseguita 10-15 giorni dopo la matu-razione fisiologica, quando l’umidità della granellaè del 25% (21-28%). Si effettua con le normali mie-

titrebbiatrici con testata spannocchiatrice. La resanei comprensori maidicoli si aggira sulle 10 t/ha.

Parassiti animali: sono da segnalare i danni provo-cati dalla piralide (Ostrinia nubilalis) e dalla sesa-mia (Sesamia cretica). La prima è più diffusa nelleregioni settentrionali, la seconda nelle aree centro-meridionali.Parassiti fungini: degni di rilievo sono i marciumidello stocco causati da Gibberella zeae, il Carbone,il cui agente causale è l’Ustilago zeae e le Elmin-tosporiosi provocate da Helminthosporium turci-cum e Helmintosporium maydis.

Page 9: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Frumento (Triticum spp.)

Il culmo (da 70 a 220 cm) è eretto, fistoloso, cilin-drico e caratterizzato dalla presenza di 5-8 interno-di a seconda della specie e delle varietà. Le fogliesono lineari-lanceolate, appuntite, glabre o pube-scenti, hanno portamento eretto o patente. Laguaina avvolge completamente il fusto in corri-spondenza del nodo. L’infiorescenza è una spigaformata da un rachide sul quale, ad ogni nodo,sono inserite spighette solitarie e sessili. Le radiciprimarie sono 5 o 7, le avventizie sono fibrose e sioriginano dai nodi basali.

Ha origine in Medio Oriente e attualmente è diffu-so in tutti i continenti. I maggiori produttori sonol’ex Unione Sovietica, gli USA, la Cina, l’India,seguiti da Canada, Francia, Turchia e Australia. Leregioni italiane più produttive sono Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia, Marche, Toscana,Piemonte e Lombardia. Essendo un cereale micro-termo, è adatto a svolgere il suo ciclo biologico pergran parte nella stagione fredda. Si adatta facil-mente a tutti i tipi di terreno, preferendo quelli ten-denzialmente argillosi, ben strutturati e con pHneutro.

La semina è effettuata a partire dalla secondadecade di ottobre con densità di impianto, alla rac-colta di 600-700 spighe per m2; interfila 15-18 cm. Iterreni, adeguatamente sistemati e non soggetti aristagni idrici, possono essere concimati con 120-150 kg/ha di N; 70-100 kg/ha di P2O5 e 100-150 kg/hadi K2O su suoli carenti. La lotta alle malerbe è effet-

tuata con sarchiatura,diserbo chimico e avvi-cendamento colturale.La raccolta si effettuacon mietitrebbiatricequando le piante hannoraggiunto la piena ma-turazione e l’umiditàdelle cariossidi è tale dapermettere una correttaconservazione del pro-dotto senza l’essiccazio-ne. Le rese migliori sihanno nella Pianura Pa-dana: 6-7 t/ha di granella.

Parassiti animali: Phytophaga destructor (attacchifrequenti al Sud), Cephus pigmeus, Zabrus tene-broides, Contarinia tritici, Agriotes lineatus, Sito-bion avenae, Rhopalosiphum graminum, Rhopa-losiphum padi.Parassiti fungini: Erysiphe graminis tritici, Pucciniarecondita, Puccinia striiformis, Septoria tritici,Septoria nodorum, varie specie del genere Tilletia,Ustilago tritici e Polimyxa graminis. Gaeuman-nomyces graminis, Cercosporella herpotrichoides,Leptosphaeria herpotrichoides e Helminthospo-rium sativum sono tutti agenti causale del “mal delpiede”.Nematodi: Tylenchus tritici, Heterodera avenae,Ditylenchus radiciculus, Pratylenchus thornei.

Avena (Avena sativa)

Cereale autunno-primaverile; i culmi (3-5 o più),cavi all’interno, raggiungono i 90 cm di altezza;foglie lunghe 20 cm e larghe circa 1,5 cm. La pan-nocchia è terminale, grande e rada. Le radici pic-cole, numerose e fibrose.

Se ne suppone l’origine in Asia centrale.Attualmente è diffusa in tutti i continenti, specie inEuropa e in Nord America. In Italia le regioni piùinteressate alla coltivazione sono Puglia, Sardegna,Basilicata e Toscana. In generale tollera poco le altetemperature e le carenze idriche, inoltre è menoresistente al freddo del frumento e dell’orzo. Siadatta invece facilmente ai diversi tipi di terreno.

La semina autunnale va eseguita dalla metà di set-tembre-ottobre; quella primaverile a fine febbraio-primi di marzo con una densità di 250-350 pianteper m2. La tecnica di lavorazione, per questa coltu-ra può essere semplificata. E’ sconsigliato l’appor-to di letame, mentre può essere somministrato N(60-70 kg/ha) e P2O5 (50-60 kg/ha).

Parassiti animali: meno soggetta all’attacco diinsetti rispetto all’orzo, si segnalano comunquedanni alla coltura da parte di afidi.Parassiti fungini: Puccinia coronata, Puccinia gra-minis, aveneae (ruggine), Erysiphe graminis ave-nae (Oidio), Ustilago avenae (Carbone).

Page 10: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Triticale (Triticum x secale)

Nuova specie ottenuta attraverso l’ibridazione tra ilfrumento e la segale. Molto coltivata in Polonia,Russia, Francia, Portogallo e Spagna. In Italia inte-ressa le zone di alta collina e montagna e le pianu-re della Lombardia e del Piemonte. Viene impiega-ta nell’alimentazione umana e in quella zootecnica.

Segale (Secale cereale)

I fusti lunghi e spessi raggiungono i 150 cm; l’in-fiorescenza è costituita da una lunga spiga cheporta alternativamente, su due file opposte, unaspighetta a ciascun nodo del rachide.

E’ originaria del bacino del Mediterraneo, in Italiaviene coltivata principalmente in Calabria, Pie-monte, Lombardia. E’ resistente alle basse tempe-rature ed alla siccità primaverile. Poco esigente infatto di terreni, dà le migliori produzioni su suoli dimedia granulometria, ben drenati e con pH tra 5-7.

La semina si effettua sia con varietà primaverili siacon varietà tipicamente autunnali, più diffuse, condensità di circa 300 piante/m2 . Le lavorazioni delterreno possono essere ridotte al minimo o assen-ti. Non necessita di particolari interventi di diserboe irrigazione. La raccolta per la produzione granel-

lare, viene effettuata con mietitrebbiatrici da fru-mento.

Parassiti fungini: la patologia di maggior rilievo acarico della specie è rappresentata dalla Clavicepspurpurea o “mal del chiodo”.

Orzo (Hordeum vulgare)

Ha culmo cilindrico che può raggiungere il metrodi altezza ed è caratterizzato dalla presenza di inter-nodi cavi. Le foglie sono alterne e dotate di lungheauricole. L’infiorescenza è una spiga compatta conun breve rachide. Ha radici di origine seminale,ramificate e fibrose, e secondarie.

Alcuni ritengono che derivi da un ancestrale selva-tico del Medio Oriente, altri del Tibet; ora è diffusoin Nord America, Asia, Africa ed in Europa. In Italiale migliori produzioni si hanno in Lombardia,Emilia, Veneto e Piemonte. Ha buona resistenzaalla siccità, alle alte temperature e alla salinità.Predilige suoli di medio impasto, ben drenati.Rifugge da quelli pesanti, sabbiosi e non drenati.

La semina viene effettuata verso la metà di ottobree, raramente, in primavera. La densità di impiantoè di 300-350 piante per m2 con interfila di 20 cm. Laconcimazione può apportare 60-100 kg/ha di N e, aseconda del tipo di terreno: 0-70 kg/ha di P2O5 e 60

kg/ha di K2O. La lotta alle malerbe è effettuata condiserbo chimico in pre e post-emergenza.L’irrigazione normalmente non viene effettuata. Siraccoglie, con mietitrebbiatrice, quando l’umiditàrelativa della cariosside è del 12-24%; la resa variada 2-6 t/ha di granella.

Parassiti animali: vari afidi causano danni direttialla coltura e indiretti come vettore di virus.Parassiti fungini: se è stata effettuata la concia, le piùfrequenti risultano varie specie di Rhincosporium,ruggini ed oidio. Sono stati inoltre segnalati casi dibatteriosi e virosi (virus del nanismo giallo).

Page 11: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Miglio (Panicum miliaceum)

Appartiene alla famiglia delle Poaceae; è una pian-ta annuale caratterizzata da un ciclo molto breve.Molto esigente nei confronti della temperatura,ma resistente alla siccità e tollerante in quanto aterreno. É’ una specie depauperante.

Viene utilizzato per la produzione di sciroppi zuc-cherini. Rispetto al sorgo da granella deve presen-tare una elevata capacità di produrre steli, una altapercentuale di succo estraibile, elevato contenutodi residuo secco (costituito in gran parte da zuc-cheri, fino al 18%), elevata resistenza alle malattiee una maturazione precoce.

Ha culmo eretto e robusto e ad ogni nodo vi sonouna foglia ed una gemma opposte tra loro ed alter-ne; l’infiorescenza è un racemo composto; la por-zione ipogea è costituita da radice seminale enumerose avventizie.

E’ originario dell’ Africa centro-orientale (Sudan,Etiopia) e attualmente molto diffuso in Africa enegli USA. Poco diffusa in Europa, la sua coltiva-zione in Italia è limitata alle Marche, EmiliaRomagna, Toscana e Molise. La temperatura otti-male di sviluppo è di 27-28°C, le precipitazioni esti-ve di almeno 100-150 mm. Predilige terreni benstrutturati, fertili e profondi, presenta una buonaresistenza alla salinità e a variazioni di pH.

Si semina con seminatrice di precisione in aprile,con temperatura del terreno di almeno 15°C.Occorre giocare sulla precocità dell’ibrido chedeve occupare interamente la stagione di colturedisponibile; ultimamente inoltre si stanno affer-mando gli ibridi con un basso contenuto di tanni-no. La densità di impianto è di 30-40 piante per m2

in terreni freschi, 15-25 per quelli asciutti. Si conci-mano i suoli asciutti con 80-150 kg/ha di N, 80kg/ha di P2O5; quelli freschi: 150-200 kg di N, 100 kg

P2O5. La sarchiatura associa-ta al diserbo chimico (prefe-rito quello in post-emergen-za) garantisce il controllodelle malerbe. L’irrigazioneè consigliata, a pioggia, da1 a 4 interventi in funzionedell’andamento stagionale edel tipo di terreno.La raccolta si effettua conmietitrebbiatrice dopo 10-15 giorni dalla matura-zione fisiologica (umidità della granella 20-25%).La resa media Italiana si aggira intorno alle 6 t/ha.

Parassiti fungini: Sphacelotheca sorghi, Periconiacircinata, Macrophomina phaseoli, Gibberella fuij-kuroi, Rhizoctonia solani, Ascochyta sorghina,Colletotrichum graminicolum, Helminthosporiumturcicum, e varie specie dei generi Fusarium,Aspergillus, Rhizoctonia e Penicillium.Parassiti animali: Contarina sorghicola, Aphis mai-dis, Celama sorghiella, Blissus leucopterus, alcuniPiralidi.

Switchgrass (Panicum virgatum)

Pianta perennante che appartiene alla famigliadelle Graminacee. E’ originaria del Nord Americaed attualmente diffusa in tutto il continente ameri-

cano, in Africa e in Europa (impianti sperimentali).Può essere destinata alla produzione di etanolo ealla combustione. Si propaga per seme.

Sorgo zuccherino (Sorghum vulgare var. saccharatum)

Sorgo da granella (Sorghum vulgare)

Page 12: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

LE SPECIE PER LA PRODUZIONE DI BIOMASSE

Nel campo catalogo di Po di Tramontana sono state inserite alcune specie erbacee ed arboree che sonoimpiegate, o potrebbero esserlo in un prossimo futuro, sotto varie forme (legna, pellets o cippato) princi-palmente per la produzione di energia termica. La caratteristica di queste piante è la rapida velocità di cre-scita oltre la capacità di produrre un apparato aereo molto sviluppato. Negli ultimi tempi si è assistito adun progressivo sviluppo del mercato dell’energia da legno, soprattutto in ambito civile. Oltre all’utilizzazio-ne su scala domestica si va affermando anche il teleriscaldamento, soprattutto in ambiente montano alpi-no. In questi casi grosse caldaie centralizzate riscaldano, attraverso una rete di collegamento, interi paesi.

Naturalmente, oltre che da apposite coltivazioni, il materiale utilizzato per la produzione dell’energia ter-mica può essere ottenuto anche da residui agricoli o forestali.

Robinia (Robinia pseudoacacia)

Ha fusto eretto e slanciato alto fino a 20 m. Lefoglie sono caduche, alterne, imparipennate for-mate da 5-12 paia di foglioline. I fiori con corollabianca e papilionacea sono portati in grappoli pen-duli all’ascella delle foglie. I frutti sono legumischiacciati, coriacei, lisci e di color bruno.

Originaria dell’America nord-orientale (MontiAppalachi), è stata introdotta in Europa agli inizidel ‘600. E’ una specie rustica, frugale, in grado dicolonizzare e migliorare il terreno attraverso la fis-sazione di azoto atmosferico. Caratterizzata da unanotevole adattabilità pedo-climatica, nei nostriclimi può vegetare dal livello del mare fino ad oltrei 1000 m di quota. Predilige suoli liberi da calcare,sciolti e ben drenati, ma si adatta anche a quellicompatti. Nelle prime fasi di sviluppo può tollerareun certo grado di ombreggiamento, in seguitodiviene spiccatamente eliofila.

L’impianto prevede l’utilizza di semenzali di unanno a radice nuda. La messa a dimora viene effet-tuata con le comuni trapiantatrici forestali o perl’orticoltura. In quest’ultimo caso, il materiale deveessere sottoposto a potatura allo scopo di ridurre a10 cm l’apparato epigeo e quello ipogeo. NelleShort Rotation Forestry, la densità è di 10.000-15.000 piante per ha. Il materiale può essere dis-posto in campo su file semplici o binate. Nelle filesemplici l’interfila è di 1,6-2,3 m con distanza sullafila di 0,4-0,6 m. Nel caso di quelle binate, le fileappaiate devono distare 0,75 m, le bine circa 2 m esulla fila 0,65-0,85 m.La specie non necessita di concimazioni azotate,avvantaggiandosi della fissazione simbiontica del-l’azoto atmosferico ad opera di batteri del genereRhizobium. Fosforo e potassio vengono invecesomministrati durante i lavori preparatori del ter-reno. La lotta alle malerbe si effettua con diserbochimico al momento della preparazione del terre-no, in seguito, dopo la messa a dimora delle talee,si interviene con prodotti residuali con azione anti-

germinello. Nell’interfila inoltre vanno eseguitedelle sarchiature. L’irrigazione alla coltura non èeconomicamente proponibile, sono previsti inter-venti di soccorso nelle primavere particolarmentesiccitose, per favorire l’attecchimento delle talee edei semenzali. La raccolta va effettuata a 2-4 anni dall’impianto,quando il diametro al colletto è al massimo di 10cm. Si interviene durante il riposo vegetativo, condue modalità di raccolta: una eseguita con macchi-ne “falcia-trincia-caricatrici” che permette l’otteni-mento di un prodotto cippato con alto contenuto inumidità (50-55%) e pertanto facilmente deteriora-bile; la seconda prevede la raccolta di piante interecon la formazione di cataste a bordo campo con-sentendo l’essiccazione naturale all’aria del mate-riale (combustibile più asciutto). Nel caso partico-lare della Robinia, al termine del ciclo produttivo,quando si effettua la triturazione delle ceppaie,occorre prevedere anche un trattamento con undisseccante per eliminare il ricaccio dei polloni.

Parassiti animali: Cossus cossus, Zeuzera pyrina,Parectopa robiniella.Parassiti fungini: Microsphaera spp., Erysiphe po-lygoni, Armillaria mellea.

Page 13: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Pioppo (Populus spp).

Appartengono alla famiglia delle Salicaceae checomprende i due generi Salix e Populus. Alberi dimedia grandezza (15-20 m), hanno foglie alterne,semplici e caduche palminervie e di varia forma(subtriangolare nel P. nigra, palmato-lobate nel P.alba). I fiori sono unisessuali e riuniti in amenti pen-duli; il frutto è una capsula che si apre a maturità.

Populus alba e P. nigra sono specie indigene ed illoro areale comprende l’Europa centro meridionale,Asia occidentale e Africa settentrionale; P. deltoides èoriginario dell’America del Nord tra le pianure centrooccidentali e l’oceano Atlantico; P. x euramericana èun ibrido tra il P. nigra e il P. deltoides. I pioppi sonoentità eliofile ed igrofile, necessitano di una tempe-ratura media annua compresa tra gli 8,5 e i 17 °C eprecipitazioni annue di almeno 700 mm, temono lesiccità estive prolungate e vegetano bene su terreninon troppo tenaci e con pH compreso tra 5,5 e 7,5,mentre rifuggono da quelli troppo pesanti o sciolti.

Per l’impianto si impiegano talee o astoni di unanno. Se si utilizza una piantatalee da vivaio, letalee devono avere una lunghezza di 18-22 cm edun diametro di 15-23 mm; con altri tipi di trapian-tatrici può essere usato materiale di dimensionimaggiori. Per impianti di Short Rotation Forestry ladensità e di 10.000-15.000 piante per ha, il materia-le può essere disposto in campo su file semplici obinate, nelle file semplici l’interfila è di 1,6-2,3 mcon distanza sulla fila di 0,4-0,6 m; nel caso di quel-le binate, le file appaiate devono distare 0,75 m, lebine circa 2 m e sulla fila 0,65-0,85 m.Nella concimazione gli apporti vanno calcolati inbase alle asportazioni relative alla raccolta utile delprodotto ed al tipo di terreno; un pioppeto condensità di 10.000 piante per ha asporta in media2,1 kg/t di N, 4,2 kg/t di P2O5 e 7,5 kg/t di K2O.Al momento della preparazione del terreno, sieffettua un primo diserbo chimico, in seguito,dopo la messa a dimora delle talee, si intervienecon prodotti residuali con azione antigerminello.Nell’interfila inoltre vanno eseguite delle sarchia-ture. Per favorire l’attecchimento delle talee e deisemenzali sono previsti interventi di irrigazione di

soccorso, specie durante le primavere particolar-mente siccitose.La raccolta va effettuata a 2-4 anni dall’impianto,quando il diametro al colletto è al massimo di 10cm, intervenendo durante il riposo vegetativo. Visono due modalità di raccolta: una, eseguita conmacchine “falcia-trincia-caricatrici” che permettel’ottenimento di un prodotto cippato con alto con-tenuto in umidità (50-55%) e pertanto facilmentedeteriorabile; la seconda prevede la raccolta dipiante intere con la formazione di cataste a bordocampo consentendo l’essiccazione naturale all’ariadel materiale (combustibile più asciutto).

Parassiti animali: Phleomyzus passerinii, Diaspispentagona, Chionaspissalicis, Quadraspidiotusspp., Phyllodecta vitelli-nae, Cossus cossus,Paranthrene tabanifor-mis, Saperda carcharias,Cryptorhynchus lapathi.Parassiti fungini: Me-lampsora spp., Mars-sonina brunnea, Pho-mopsis spp., Cytosporaspp., Discosporium po-puleum.

Miscanto (Miscanthus sinensis)

Appartiene alla famiglia delle Graminacee. Questapianta, originaria del Sud-Est dell’Asia, fu inizial-mente introdotta in Europa a scopo ornamentale,ora viene impiegata anche per la produzione dibiomassa. Si propaga facilmente per taglio deirizomi.

Page 14: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Kenaf (Hibiscus cannabinus)

Pianta erbacea annuale che appartiene alla fami-glia delle Malvacacee. La specie cresce allo statospontaneo in molti areali dell’Africa centrale in unafascia compresa tra 30° Nord e 30° Sud. Per la pro-duzione di energia, oltre agli steli, può essereimpiegata anche la biomassa residua di colture daseme.

Il genere appartiene alla famiglia delle Leguminoee comprende specie arbustive originarie del baci-no del Mediterraneo. Tutta la parte aerea vieneimpiegata per la produzione di biomassa.

Eucalipto spp. (Eucalyptus spp.)

Appartiene alla famiglia delle Mirtacee; il genereEucalyptus comprende numerose specie, tra que-ste l’E. camaldulensis e l’E. globulus sono quellepiù adatte al clima mediterraneo. Caratterizzate da

un rapido accrescimento sono spesso impiegatenegli impianti a “short rotation system” per la pro-duzione di biomassa.

Carciofo (Cynara scolonymus)

Appartiene alla famiglia delle Asteracee ed è unapianta erbacea perennante. Originaria del bacinodel Mediterraneo, è coltivata soprattutto in Europae in minima parte in Asia, America ed Africa. Tutta

la parte aerea viene utilizzata per la produzione dibioenergia. Si propaga trapiantando i germogli(carducci).

Canna palustre (Arundo donax)

Pianta perennante che appartiene alla famigliadelle Graminacee. Cresce in terreni paludosi,acquitrinosi e incolti delle zone temperate, tropica-li e subtropicali. La raccolta, di tutta la porzioneepigea, si effettua in autunno, periodo in cui si hail maggior contenuto in sostanza secca. Si propagaper seme e per rizomi.

Ginestra spp. (Spartium junceum)

Page 15: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Bamboo spp.

Appartengono alla famiglia delle Graminacee e illoro habitat naturale coincide con la fascia com-presa tra i 40° latitudine Nord e Sud, Europa esclu-sa. Attualmente solo una piccola parte della bio-

massa totale viene destinata alla produzione dilegna da ardere, pur essendo caratterizzato da unelevato potere calorifico.

Canapa (Cannabis sativa)

Pianta annuale a ciclo primaverile-estivo, appartie-ne alla famiglia delle Cannabacee. E’ originariadell’Asia orientale dove la sua coltivazione è anco-ra piuttosto sviluppata (Cina e Korea del Nord)nonostante il generale stato di declino che interes-sa la coltura. Per la produzione di bioenergia vieneusata la parte aerea.

Scagliola arundinacea

Appartenente alla famiglia delle Graminacee.Cresce frequentemente in prossimità de corsi d’ac-qua e nei prati dell’emisfero settentrionale. La rac-colta (parte epigea) può essere effettuata in estate

o in primavera, in quest’ultimo caso il contenutod’acqua è più basso. Viene propagata sia per viagamica che agamica.

Salice spp.

Appartenente alla famiglia delle Salicacee, il gene-re Salix comprende numerose specie arbustive edarboree impiegate nella filiera della biomassa. Sipropagano per talea e, grazie a recenti studi, conla micropropagazione. Il salice può offrire unacerta produzione già a partire dal terzo anno diimpianto.

Rosin weed (Silphium perfoliatum)

Appartiene alla famiglia delle Composite ed è ori-ginaria del Nord America. Si adatta facilmente allediverse situazioni climatiche resistendo anche adinverni molto rigidi. Tutta la porzione epigea dellapianta può essere impiegata per la produzione dibiomassa. La forma di propagazione più diffusa èquella gamica.

Page 16: COLTURE A DESTINAZIONE ENERGETICA · 2018-01-10 · Bioter - Implementa-zione delle fasi della filiera biocombustibi-li a scala territoriale. I.R. LE SPECIE DA OLIO A questo gruppo

Testi a cura del Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali dell’Università di Padova

Pubblicazione edita da Azienda Regionale Veneto Agricoltura Viale dell’Università, 14 - Agripolis - 35020 Legnaro (PD)Tel. 049-8293711- Fax 049-8293815e-mail: [email protected]

Realizzazione EditorialeAzienda Regionale Veneto Agricoltura Coordinamento editoriale e revisioni testi:Isabella Lavezzo - Margherita Monastero Settore Divulgazione Tecnica e Formazione ProfessionaleVia Roma, 34 - 35020 Legnaro (PD)Tel. 049-8293820- Fax 049-8293909E-mail: [email protected]

Finito di stampare: Novembre 2003

Il Campo catalogo di Po di Tramontana è visitabile da giugno ad ottobre previa richiesta.