::COLLEGIO GEOMETRI di GORIZIA:: · Created Date: 2/24/2012 4:22:57 PM
Transcript of ::COLLEGIO GEOMETRI di GORIZIA:: · Created Date: 2/24/2012 4:22:57 PM
Mensile - Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. 70% - d.c.b. - ud - direttore responsabile bRuNO RAZZA
geo
met
ra
dim
ensio
ne
022012
Organo ufficiale del
comitato Regionale
dei collegi
dei Geometri e
Geometri laureati del
Friuli Venezia Giulia
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
4 EditorialE Il riordino delle professioni, cosa cambierà per noi? di Bruno Razza
7 Edilizia L'impiantista può garantire per gli altri di Marilisa Bombi
8 PrEVENzioNE iNCENdi Pubblicati i primi chiarimenti applicativi
del nuovo regolamento di prevenzione incendi di Silvio Martinelli
10 Cassa Notizie sulla nostra previdenza di Renzo Fioritti
13 Catasto Il Tavolare si allontana dai cittadini e dai tecnici di Cristian Bermardis
18 L'IMU ed i fabbricati rurali di Bruno Razza
21 attiVita' iNtErNazioNalE La nostra presenza nell'ambito internazionale dei Geometri
di Luca Passador
26 lEttEra al dirEttorE
28 attiVita' CollEGio di PordENoNE L'applicazione della tariffa professionale nelle parcelle
di Iacopo Chiaruttini
Indice
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
08/2
011
4
Il riordino delle professioni,cosa cambierà per noi?
Cerchiamo di conoscere i tasselli che compongono la riforma che ci riguarda, anche se non tutto appare ancora chiaro
di Bruno razza
Il direttore di DGBruno Razza
Editoriale
In questi giorni, il parlamento discute sul
riordino delle professioni, e pare che anche
la maggioranza enorme di cui dispone il Go-
verno attuale, non garantisca con certezza,
che i decreti governativi superino indenni lo
scoglio parlamentare in fase di approvazio-
ne definitiva.
Ad eccezione della minoranza, nessuno
schieramento politico di maggioranza, vuo-
le assumersi la responsabilità di bocciare
le proposte del cosiddetto Governo Tecni-
co, che non deve dar conto del suo operato
all’elettorato.
Contemporaneamente, gli stessi schie-
ramenti sono combattuti internamente e
vorrebbero scalpitare, poiché la loro base
preme con le solite lobby ed organizzazioni,
per fare in modo di tutelare i propri interes-
si legittimi, a volte anche contrastanti, con
le norme governative in itinere.
Quindi i “rappresentanti del popolo” cioè i
parlamentari eletti, sono in difficoltà, rico-
noscono di aver bisogno del Governo Tec-
nico per superare la grave crisi in atto, ma
contemporaneamente, vorrebbero poter
contare di più. Questo disagio, può essere
definito come un grande disorientamento
politico, che influenza anche i nostri com-
menti e le nostre convinzioni.
Infatti, noi che guardiamo con interesse
queste vicende, proprio per capire cosa ne
sarà della nostra professione, siamo perlo-
meno disorientati alla stessa stregua dei
nostri rappresentanti politici.
Allora è il caso che facciamo il punto della
situazione, per capire un po’ meglio a cosa
andiamo incontro, tra norme approvate,
norme da approvare, decreti in discussio-
ne, provvedimenti blindati e probabili voti
di fiducia.
La riforma del sistema che ci consente
di esercitare la libera professione, è inco-
minciata già da diversi anni, con la riforma
dell’università, con l’istituzione della lau-
rea triennale, è proseguita con le riforme
della scuola media superiore, attivata dal
ministro Berlinguer ed ultimata dal mini-
stro Gelmini ed è già passata attraverso gli
scossoni delle celeberrime “lenzuolate” di
Bersani.
Poi, sulla scia della necessità di “liberalizza-
re” ulteriormente ogni attività che compor-
ta esborsi di denaro da parte dei cittadini
utenti, le professioni sono diventate il sim-
bolo della “svolta” che tutti dicono, essere
determinante per il futuro dell’Italia.
Nessuno però dice che c’è bisogno di raf-
forzare le libere professioni per consentire
che queste attività, possano essere intra-
prese da coloro (ed ormai sono tantissimi)
che ormai sfiduciati dall’andazzo di questa
società, non trovano lavoro da dipendente,
perlomeno come era possibile ed auspica-
bile fino a qualche tempo fa e quindi spe-
rano e tentano le opportunità offerte dalle
attività autonome.
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
4
Ma senza polemizzare, dobbiamo prende-
re atto che questa è la strada indicata dalla
Confindustria, dalla sinistra, dalla destra,
dal centro ed ora anche dal Governo “inco-
lore”, tra lodi e riconoscimenti del mondo
intero.
Quindi la riforma avverrà a tappe, con una
serie di tasselli che disegneranno la nuova
geografia e la nuova realtà del mondo libe-
ro professionale in Italia.
La manovra di ferragosto e la legge di stabi-
lità, decise dal Governo Berlusconi, hanno
preceduto le ultime indicazioni del Gover-
no Monti con i decreti “salva Italia e cresci
Italia”, quindi si tratta di provvedimenti che
partono da lontano e che probabilmente
troveranno la loro conclusione prossima-
mente.
Così la manovra di Ferragosto ci ha “ordina-
to” di redigere un nuovo regolamento pro-
fessionale entro il 12 agosto di quest’anno,
pena la “eliminazione” degli inadempienti.
Il nuovo regolamento deve prevedere alcu-
ne cose, che grazie a Dio o a chi ha guidato
la nostra categoria fin’ora, i Geomeri hanno
quasi completamente già attivato di fatto,
in questi ultimi anni.
Si tratta dell’eliminazione di ogni limitazione
all’accesso alla professione, dell’istituzione
della formazione permanente, continua ed
obbligatoria da adottare per tutti gli iscritti,
della realizzazione di un tirocinio formativo
della durata di diciotto mesi, della liberaliz-
zaione della pubblicità e della doverosa ne-
cessità di stipulare una polizza assicurativa
contro i rischi derivanti dall’esercizio della
professione.
Poi la legge di stabilità, ha ammesso la
costituzione delle Società per l’esercizio
delle attività professionali e questo è l’a-
spetto più delicato della riforma, in quanto
ci fa riflettere sulla sostenibilità della nostra
categoria, con riferimento ai non indifferen-
ti risvolti contributivi e previdenziali, che
come noto, sono determinanti ai fini della
garanzia della nostra continuità.
Il Ministero della Giustizia e quello dello
Sviluppo Economico, stanno studiando un
regolamento da adottare entro il 30 giugno
di quest’anno, per disciplinare alcuni aspet-
ti, tra i quali, l’esclusività dell’attività profes-
sionale da parte dei soci, l’ammissione dei
soci di capitale nella società.
Sono aspetti questi preoccupanti dal punto
di vista contributivo, per cui è lecito rite-
nere che altre specifiche norme di legge,
dovranno equiparare il reddito delle socie-
tà professionali a quello dei professionisti
singoli.
Nelle Società professionali, sono ammessi
come soci i professionisti iscritti agli albi,
anche in differenti sezioni oppure anche
non professionisti, per prestazioni parti-
colari o per investimento. Le modalità del
conferimento dell’incarico, saranno definite
con il regolamento ministeriale, per chiarire
le responsabilità dei singoli soci, la garanzia
dell’ effettivo possesso dei requisiti neces-
sari degli stessi e della corretta esecuzione
della prestazione richiesta.
Infine il decreto oggi in discussione, non
ancora legge, ha completamente eliminato
le tariffe, per ribadire con assoluta certezza
che “Bersani” era soltanto l’inizio di un pro-
cesso irreveresibile che oggi si definisce
compiutamente. Quindi ogni tipo di tariffa
è da considerare abrogato. Non esistono
ne minimi ne massimi indicati e tutelati dal-
la legge. Rimane un unico spiraglio per la
determinazione dei compensi professionali
da parte del Giudice, che dovranno essere
parametrati a termini fissati dal ministero
vigilante. E questo, apre una piccolissima
possibilità che potrà esserci una qualche
indicazione, almeno orientativa sui “quan-
tum”, in campo giudiziario.
Ma l’aspetto più determinante, che cam-
bierà la vita a molti di noi, è l’obbligo per il
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
5
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
6
professionista di redigere apposito preven-tivo da consegnare al cliente, al momento del conferimento dell’incarico, con una se-rie di specificazioni e dettagli in merito alla complessità, agli oneri che possono inter-venire durante l’esecuzione dell’incarico e cose di questo genere. Il mancato rispetto di questa procedura, dovrà essere conside-rato come un illecito disciplinare del pro-fessionista. Infine i Consigli Nazionali e le Università, potranno concordare apposite modalità per lo svolgimento dei primi sei mesi di praticantato, all’interno del periodo di frequenza dell’ateneo.Insomma un mare di tasselli che devono andare ognuno al proprio posto e che pur-troppo non arriveranno tutti contempora-neamente, creando di sicuro scompensi, difficoltà e problemi di ogni tipo. Intanto, pensiamo ai nostri preventivi, che andranno redatti assolutamente in modo completo e trasparente. Non sfuggirà a nessuno che principalmente si tratta di
un provvedimento di carattere preminen-temente fiscale, nel senso che ciò che è preventivato deve essere anche fatturato, ma ciò renderà vani gli studi di settore, fondati spesso sulla doverosa applicabili-tà delle tariffe.In questa contraddizione, emergeranno coloro che incuranti della qualità della pre-stazione, si affideranno al solito “che fa per meno”, come l’Amministrzione che ha scelto un collega siciliano, recente vinci-tore di una gara per alcuni accatastamenti da eseguire in provincia di Cuneo, grazie ad un ribasso di quasi il settanta per cen-to. Il collega poi magari troverà anche un collega locale disposto a fare, a prezzi an-cor più concorrenziali, i rilievi, le assisten-ze e tutto il resto? Ecco un aspetto interessante dell’elimi-nazione delle tariffe, da verificare a tutela della nostra società, nel percorso acci-dentato del riordino della professione del Geometra.
UN CONVEGNO SUL WELFAREPER DARE RISPOSTE AI GIOVANI
Il 23 marzo 2012 a Padovaa cura dell’Osservatorio Geometri Triveneto
"Tutele e garanzie: cosa si aspetta-no i giovani geometri”: questo è il titolo di un convegno con cui l’Osserva torio Geometri Trive-neto intende affrontare il tema del welfare di categoria, il giorno 23 marzo 2012, presso il Centro Con-ferenze alla Stanga a Padova. Il punto di partenza è la presentazione dei risultati dell’indagine promossa nel 2011 sulla condizione degli iscritti fino a 44 anni. Tali risultati offrono uno spunto qualitativo sulle aspettative dei liberi professionisti, ancora più espressivo se inserito in un contesto di crisi economica che attra-versa il paese e che pone la nostra pro-fessione come simbolo tecnico di una trasformazione già delineata ma dai con-torni ancora poco timidi o troppo ampi. Il traguardo poco chiaro del percorso formativo, le preoccupazioni sul rilancio
dello sviluppo economico nel setto-re dell’edilizia, i timori di una pro-babile nuova legge sulle compe-tenze che ci vorrebbe meno com-petitivi, i continui cambiamenti in
tema di regole previdenziali, sono alcuni temi sui quali vogliamo confron-
tarci con esperti e con testimonianze di operatori professionisti. La presenza dei massimi vertici della categoria, Fausto Savoldi presidente del Consiglio e Fau-sto Amadasi presidente della Cassa, ga-rantisce che il messaggio arrivi diretto a destinazione. Infatti urge mettere in atto azioni capaci di aiutare i giovani geometri nella fase di avvio del la professione, e di sostenerli quando il carico di famiglia riduce, specie per le donne, la capacità di lavoro, e quindi di reddito, fino all’esito, purtroppo non raro, dell’abbandono.
Nicla Manetti
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
7
Nel settore
dell’impian-
tistica, per
il titolare
dell’impresa
individuale
o il legale
rappresent-
ante della
s o c i e t à ,
nell’ipotesi
di impresa svolta in forma societaria,
non operano le preclusioni previste dal
comma 2 dell’articolo 3 del dm 37/2008.
Nel senso che lo stesso può assicurare
il corretto svolgimento dell’attività per la
quale dimostra di essere abilitato per più
imprese riconducibili ad una medesima
proprietà.
Ciò in quanto è soltanto il responsabile
tecnico a dover operare esclusivamente
per un’impresa e la sua qualifica è incom-
patibile con ogni altra attività continuativa,
nell’ipotesi in cui abbia ottenuto – con atto
formale – specifica nomina a preposto.
E’ quanto ha stabilito il Ministero dello
sviluppo economico, Dipartimento per
l’impresa e l’internazionalizzazione, con
la nota 256916 del 29 dicembre, diretta
alla Camera di commercio di Latina, a se-
guito di uno specifico quesito dalla stessa
posto.
Il problema è emerso in relazione alla
prassi consolidata, presso molti enti cam-
erali, di annotare nella modulistica predis-
posta dal Mise (Mod. Int. P, riquadro 10;
modd 11 e 12, riquadro 21) la qualifica
di “responsabile tecnico” sotto i dati del
medesimo titolare dell’impresa, mentre
dovrebbero essere inserite esclusiva-
mente le abilitazioni tecniche dallo stesso
possedute. Con ciò tenendo distinta la
figura del responsabile tecnico.
Secondo il Mise, “dall’analisi del dm
37/2008 risulta chiara la volontà di trattare
in modo differenziato la figura del respon-
sabile tecnico rispetto a quella del titolare
e del legale rappresentante”.
Solo nei confronti del primo, infatti, si ap-
plicano le incompatibilità che presuppon-
gono il rapporto di esclusiva con l’impresa
nel cui organico il soggetto è incardinato.
E “tale diverso trattamento giuridico”, sot-
tolinea il Mise, “non può riflettersi sul
modo secondo cui tali dati vengono inser-
iti nella modulistica registro imprese/REA”.
Più nello specifico, rileva il direttore Ma-
ceroni, “nel caso in cui le abilitazioni
dell’impresa e quelle del titolare non co-
incidano (ad esempio, perché il titolare
è in possesso delle abilitazioni solo per
alcune delle tipologie di impianti, mentre
per altre tipologie l’impresa ha provvedu-
to a nominare un responsabile tecnico)
le abilitazioni del titolare potranno essere
compiutamente esposte per il tramite del
riquadro 21, destinato ai dati relativi alle
abilitazioni professionali”.
Marilisa Bombi
L'impiantista puògarantire per gli altri
la qualifica del titolare vale per più attività
di Marilisa Bombi
Edilizia
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
Le lettere Circolari del Ministero
dell’Interno n. 13061 del 06.10.2011 e
13722 del 21.10.2011, forniscono i pri-
mi chiarimenti applicativi in merito alle
nuove procedure introdotte dal Rego-
lamento di Prevenzione Incendi.
Molto utile per l’utenza tecnica, è il
chiarimento relativo alla gestione del-
le pratiche nel periodo transitorio, con
l’elencazione delle varie tipologie di
casi, relativi a pratiche in corso e le
corrette procedure da applicare.
Vengono inoltre indicate le documen-
tazioni da produrre in allegato alla
SCIA, unitamente alla nuova mo-
dulistica necessaria a corredo delle
pratiche di valutazione dei progetti
(limitatamente alle categorie A e B),
di controlli, di deroga, di nulla osta di
fattibilità (NOF) di rinnovo periodico e
di verifiche in corso d’opera.
Alcuni di questi temi, rappresentano
una novità e per spiegare ed intro-
durre la nuova procedura, i Comandi
dei Vigili del Fuoco della Regione, si
stanno attivando (o probabilmente lo
avranno già fatto al momento in cui
questo scritto andrà in stampa), per
organizzare sul territorio delle apposi-
te riunioni con le categorie professio-
nali, il mondo del lavoro e della pubbli-
ca amministrazione.
Questi incontri, dovranno chiarire i
dubbi che potrebbero sicuramente
sorgere in fase di prima applicazione
del nuovo regolamento e per racco-
gliere (ce lo auguriamo) i suggerimen-
ti operativi che certamente proverran-
no, dai diversi soggetti coinvolti nel
processo attuattivo delle nuove dispo-
sizioni.
E’ il caso di segnalare all’attenzione
dei lettori più interessati alla tematica
in oggetto, la pubblicazione dell’appo-
sito vademecum, dal titolo “MENO
CARTE PIU’ SICUREZZA” scaricabile
in pdf dalla home page del sito nazio-
nale dei Vigili del Fuoco (www.vigil-
fuoco.it).
Detto vademecum, illustra i punti
principali del nuovo regolamento di
prevenzione incendi, esprimendosi in
termini di facile comprensione, anche
per i non addetti ai lavori.
Il vademecum è importante, in quan-
to è l’unico documento in circolazione
(al momento) che evidenzia come il
DPR 151 costituisca la prima applica-
zione in Italia del principio di propor-
zionalità (a rischio minore corrisponde
Silvio Martinelli
Pubblicati i primi chiarimenti applicativi del nuovo regolamentodi prevenzione incendi
Previste semplificazioni delle procedure, ma anche maggiori responsabilità per titolari delle attività e per i tecnici professionisti
di silvio Martinelli
Prevenzione incendi
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
8
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
9
una procedura più semplice o una
sanzione minore).
Tuttavia, non ci si deve far abbagliare
da una apparente e generica semplifi-
cazione della procedura, perchè se da
un lato alcune pratiche risulteranno di
fatto semplificate in termini temporali
e di passaggi burocratici, dall’altro si
dovrà fare i conti con un aumento del-
la responsabilità, per i tecnici profes-
sionisti ed i titolari della attività.
Questi soggetti infatti, sono chiama-
ti a certificare e dichiarare situazioni
che un tempo, subivano comunque
un esame da parte dei Comandi Pro-
vinciali dei Vigili del Fuoco e che ora
invece, risulteranno operativi sempli-
cemente sulla base delle dichiarazioni
e delle certificazioni rese dai titolari ed
appunto, dai tecnici professionisti.
Quindi, ben venga la semplificazione
se ad attuarla vi saranno dei colleghi
scrupolosi e coscienziosi (e di conse-
guenza - speriamo – adeguatamente
pagati per la responsabilità che inevi-
tabilmente si dovranno assumere), as-
sieme a titolari delle attività consape-
voli che semplificazione non significa
deresponsabilizzazione e tantomeno,
depenalizzazione.
Per i cosiddetti “furbetti” infatti, le
sanzioni ed i divieti di prosecuzione
dell’attività per aver esercitato in con-
dizioni di non reale sicurezza, saranno
sempre possibili, a seguito dei control-
li a campione che i Comandi potranno
eseguire presso le attività soggette.
In ultimo, vale la pena di sottolineare
che, ai sensi del nuovo regolamento,
il Certificato di Prevenzione Incendi
(CPI) non è più un provvedimento fina-
le di un procedimento amministrativo.
Al pari del verbale della visita tecnica,
esso costituisce soltanto il risultato
del controllo effettuato e non ha vali-
dità temporale.
Inoltre il CPI assume l’importan-
te valenza di «attestato del rispetto
delle prescrizioni previste dalla nor-
mativa di prevenzione incendi e della
sussistenza dei requisiti di sicurezza
antincendio».
Videate informative dal sito dei Vigili del Fuoco (www.vigilfuoco.it)
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
10
Tra le varie tematiche trattate nell’ultimo
Comitato, desidero portarvi a conoscenza
alcuni dati, che mi hanno particolarmente
colpito e mi riferisco all’aggiornamento
del bilancio di previsione 2011, che se pur
ancora provvisorio, mancando gli ultimi in-
troiti e spese, dà comunque segnali pre-
occupanti.
Gestione previdenziale
- ENtratEcontributive, sanzio-ni, interessi, ecc.
€ 417,70 mil.
- PrEstazioNipensioni e relative spese
€ 406,47 mil.
Risultato lordo gestione
prevideziale+ € 11,23 mil.
Si può osservare che la forbice tra uscite
per prestazioni (che naturalmente con-
tinuano ad aumentare) e le entrate per
contributi versati dagli iscritti, stà ineso-
rabilmente chiudendosi, infatti il rapporto
tra i contributi ordinari (soggettivo ed inte-
grativo) che ammontano a € 402,90 milio-
ni complessivi e le pensioni che risultano
pari ad € 393,10 milioni si attesta all’unità
(rapporto versamenti/pensioni = 1,025).
Si dovrà tener conto che dal 2012 al 2020
avremo parecchi colleghi nuovi pensionati
di vecchiaia (cioè colleghi che compiranno
i 67 anni) i quali saranno in totale in tutta
Italia 9.605 e nella nostra Regione, quelli
qui sotto indicati:
- GORIZIA 34
- PORDENONE 71
- TRIESTE 34
- UDINE 134
Totali 273
che con le tradizionali regole della previ-
denza, i Collegi dovrebbero fare in modo
di rimpiazzare.
Attualmente i colleghi della nostra regio-
ne che beneficiano di prestazioni della
Cassa sono riassunti nel riepilogo a piè
pagina.
Renzo Fioritti
Notizie sulla nostra previdenza
approfondimenti in merito alle risultanze dell'ultimo Comitato dei delegati di fine novembre 2011
di renzo Fioritti
Cassa
pensione del tipo superstiti contributiva retributiva vitalizio totali
- GORIZIA 33 6 43 - 82
- PORDENONE 50 13 127 - 190
- TRIESTE 31 7 65 - 103
- UDINE 160 21 216 - 397
TOTALI 274 47 451 - 772
segue a pag. 12
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
11
Nel bilancio (preconsuntivo 2011)
si prevedono anche entrate per la
gestione immobiliare e mobiliare,
con costi di amministrazione, spese
straordinarie ed imposte, che fanno
prevedere un bilancio con chiusura
in utile per circa € 145,5 milioni. Va
appena sottolineato però, che l’utile
deriva dalla plusvalenza (€ 161,5 mi-
lioni) dovuta alla cessione di numero-
si immobili ad un fondo immobiliare,
interamente di proprietà della Cassa
stessa [vedi riepilogo a piè pagna].
Vista l’esigenza di garantire agli iscritti più
elevati livelli di copertura previdenziale,
con prestazioni pensionistiche in aggiunta
a quelle del sistema obbligatorio, è stato
deciso di istituire una forma pensionistica
complementare destinata agli iscritti CI-
PAG attraverso la creazione di un patrimo-
nio di destinazione autonomo e separato,
nell’ambito della Cassa stessa, non distrai-
bile dal fine previdenziale al quale è desti-
nato.
La CIPAG è il primo Ente previdenziale ad
offrire ai propri iscritti l’opportunità di sce-
gliere un’adesione alla previdenza com-
plementare, rivolgendosi direttamente alla
propria Cassa di appartenenza.
La Cassa ha svolto un’indagine conoscitiva,
attraverso la distribuzione di un questiona-
rio mirato agli iscritti, al fine di valutare il
grado di interesse.
Sono state raccolte 11.599 risposte, con un
buon grado di rappresentatività dell’univer-
so di indagine e su queste basi, sono state
stimate circa 5.500 adesioni, in proiezione
a 18/24 mesi, con un possibile versamento
medio annuo ipotizzato di € 2.600,00.
Per contenere le spese amministrative, gli
Organi di Amministrazione e Controllo del
Fondo, coincideranno con quelli della Cas-
sa, quindi ci sarà soltanto la nomina del Re-
sponsabile del Fondo stesso.
Possono aderire al fondo tutti gli iscritti alla
Cassa ed anche i soggetti fiscalmente a ca-
rico degli aderenti; il fondo sarà inizialmen-
Riepilogando per grandi gruppi i dati di bilancio avremo (in milioni):
ENTRATE
- CoNtriBUzioNi € 11,23 (dedotte le prestazioni, vedi inizio articolo)
- GEst. iMMoBiliarE € 167,10(affitti € 18,3 + plusvalore € 161,5a dedurre tasse-ICI ecc . € 12,6)
- GEst. MoB. e PiN € 1,57già dedotte spese gestione enonostante crisi delle borse
Totali entrate € 179,90
USCITE
- aMMiNistrazioNE € 24,25 (personale, organi, bollette, ecc...)
- sPEsE e oNEri diV. € 4,42
- iMPostE € 5,70
Totali uscite € 34,37
UTILE PREVISTO PER IL 2011
€ 179,90 - € 34,37 = € 145,53
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
12
te strutturato secondo una gestione mono-
comparto di tipo bilanciato e le varie spese,
quelle connesse all’adesione saranno a
carico della Cassa; la contribuzione minima
annua a carico dell’aderente è di € 500,00.-
Sarà possibile ottenere delle anticipazioni:
- per spese sanitarie = in qualsiasi mo-
mento fino al 75% (tassazione agevo-
lata al 15%);
- per acquisto o ristrutturazione della
prima casa = dopo 8 anni, fino al 75%
(tassazione agevolata al 23%);
- per altre esigenze = dopo 8 anni, fino
al 30% (tassazione al 23%).
Al raggiungimento del diritto alla pensio-
ne, con almeno 5 anni di partecipazione al
Fondo:
- l’intero importo accantonato viene
erogato in forma di rendita;
- può essere richiesta la liquidazione
della posizione individuale maturata
sottoforma di capitale nel limite del
50%;
- quando il 70% del montante converti-
to in rendita è inferiore al 50% dell’as-
segno sociale, potrà essere riscosso
l’intero capitale.
Come già segnalato anche da queste pa-
gine, anche la nostra Amministrazione Re-
gionale, ha avviato l’iter per la costituzione
di un fondo territoriale di previdenza com-
plementare. Il 22 novembre 2011, a Udine,
presso la sede della Regione, si sono riu-
niti i rappresentanti di datori di lavoro pub-
blici e privati, dei lavoratori dipendenti, dei
lavoratori autonomi e dei professionisti, i
quali hanno costituito il Comitato promoto-
re. Successivamente il 30 novembre, detto
Comitato ha provveduto a nominare il Co-
mitato Direttivo, il quale provvederà a dare
l’avvio alle procedure necessarie e delle
quale segnaleremo tempestivamente gli
sviluppi, a beneficio dei lettori interessati.
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
13
Dal primo
gennaio di
quest’anno,
è stato defi-
ni t ivamente
chiuso l’Uffi-
cio Tavolare di
Cormòns, che
ora si chiama
Ufficio Tavo-
lare di Gradisca. Infatti la storica sede di
Cormòns, è stata trasferita con “armi e ba-
gagli” a Gradisca, tra il disappunto ed i di-
sagi di tutti gli utenti che lo frequentavano.
Va detto che gli utenti non sono soltanto
i Geometri o i tecnici professionisti in ge-
nere, ma anche i notai, gli avvocati, le ban-
che, i commercialisti, gli enti e soprattutto,
i semplici cittadini, che quotidianamente
frequentavano l’Ufficio per conoscere le
questioni di diritto collegate alle loro pro-
prietà immobiliari.
E’ stata evidentemente una scelta politico/
amministrativa, collegata apparentemente
al numero dei dipendenti presenti (che a
causa di un pensionamento si era ridotto a
due sole unità), quando pare che per man-
tenere aperto un Ufficio in maniera funzio-
nale, ce ne vogliono almeno tre. Ma in re-
altà appare evidente che la scelta dell’Am-
ministrazione Regionale vada in direzione
dell’accentramento dei servizi, della razio-
nalizzazione della spesa, del risparmio del
denaro pubblico, per i quali sembra ormai
ovunque, che sia indispensabile tagliare,
accorpare, chiudere, semplificare, tutto ciò
nell’ottica del “risparmio”, per salvare defi-
nitivamente i conti pubblici.
Noi tecnici, che non ci abbiamo mai cre-
duto, abbiamo anche protestato, ma inva-
no. I Sindaci dei Comuni interessati anche,
forse senza tanta convinzione, ma le deci-
sioni prese dalla Regione, sono state defi-
nitivamente mantenute, in barba a tutte le
osservazioni e lamentele.
Così dal primo gennaio, andiamo tutti “al
Tavolare” a Gradisca, prendendo malinco-
nicamente atto della fine di un bel servizio
che funzionava egregiamente.
Ora non voglio parlare dei disagi dei sem-
plici cittadini, i quali digiuni dalle conoscen-
Il Tavolare si allontanadai cittadini e dai tecnici
Chiusa la sede di Cormòns, trasferita a Gradisca,con molti disagi per l'utenza e per la funzionalità
di Cristian Bernardis
Catasto
Cristian Bernardis
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
14
ze tecniche, incontrano certamente molti
più fastidi di quelli che incontriamo noi, nel
recarsi nell’Ufficio di Gradisca per le loro
necessità. Dico soltanto cosa succede ai
tecnici, anche esperti, quando hanno biso-
gno di frequentare il “Tavolare” e questo
bisogno come noto, è quasi quotidiano per
tantissimi colleghi.
I due dipendenti “reduci” dall’Ufficio di
Cormòns, sono ora nell’Ufficio di Gradisca,
dove probabilmente già prima, non c’era lo
spazio necessario nemmeno per i quattro
o cinque dipendenti in servizio in quell’Uffi-
cio ed ora certamente, staranno tutti assie-
me molto scomodi, di sicuro “vicini vicini”
lavorando però reciprocamente a stretto
contatto di gomito.
Stessa sorte è toccata ai “Tomi Tavolari”
del mandamento Cormonese, che sono
finiti nell’Ufficio di Gradisca, ampliando a
dismisura l’occupazione degli spazi, già di
per se angusti.
Basti ricordare quali siano i Comuni Cen-
suari di competenza di Cormòns: Cor-
mòns, Capriva, San Lorenzo Isontino,
Moraro, Medea, Mossa, Chiopris, Visco-
ne, Spessa, Medana, Brazzano, Dolegna,
Mernico e Bigliana, le cui partite tavolari,
oggi sono conservate assieme a quelle
del Gradiscano: Gradisca, Farra, Corona,
Mariano, Fratta, Romàns, Versa, Villesse,
Boschini, Poggio, Sagrado, San Martino, e
forse ne posso anche aver scordato qual-
cuno.
Quindi gli operatori che gravitavano con la
loro attività lavorativa in ambito cormone-
se, oggi debbono recarsi a Gradisca, con
altri problemi logistici ed altre difficoltà
rispetto a ciò che incontravano preceden-
temente.
Ma il problema è soprattutto legato all’ar-
chivio degli atti, che come tutti sanno, è
il fiore all’occhiello del sistema Tavolare,
come garanzia “fisica” del diritto e della
sua costituzione nei confronti dei soggetti
e dei beni immobili.
Orbene, tutti gli atti provenienti da Cor-
mòns e gran parte di quelli di Gradisca,
sono finiti oggi in un altro luogo, in un
fabbricato regionale, distante dalla sede
dell’Ufficio, sempre a Gradisca, ma non
comodamente raggiungibile, anzi non ac-
cessibile proprio al pubblico.
Per questo, chi avesse bisogno di consul-
tare qualche atto pregresso, di farsi una
fotocopia di una figura rilevata o di un fra-
zionamento o di un contratto, deve (presso
l’Ufficio Tavolare di Gradisca) fare le ricer-
che sui tomi, poi prenotarsi in un apposi-
to elenco cartaceo indicandovi la propria
qualifica, il numero e la data del GN o GT
di cui abbisogna, per poi ritornare qualche
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
15
giorno dopo, a ritirare le fotocopie di quan-
to richiesto.
Fotocopie che il personale dell’Ufficio nel
frattempo avrà diligentemente provveduto
a fare, recandosi personalmente ed auto-
nomamente nell’archivio decentrato, nei
giorni successivi a quello della prenotazio-
ne.
Così capita che non potendo visionare fi-
sicamente gli atti come prima, dobbiamo
affidare le nostre certezze ad una prenota-
zione scritta, che non può funzionare pun-
tualmente. Qualche volta ci si ritrova con
fotocopie non necessarie, mentre manca-
no proprio quelle più importanti, oppure si
verificano dei “qui pro quo” grotteschi tra
facciate fronte e retro oppure, può accade-
re anche che il funzionario preposto (non
conoscendo i luoghi e le cose tecniche
rappresentate) fotocopi i “lucidi” presenti
in atti, anche all’incontrario.
Ma al di là di questi ed altri disagi, va detto
che la qualità del servizio è di gran lunga
peggiorato, soprattutto per noi “cormone-
si”, abituati a ben altro.
Basti dire che nell’Ufficio di Cormòns gli
atti erano già stati digitalizzati a ritroso nel
tempo fino al 1999, quindi si potevano con-
sultare comodamente anche a terminale,
cosa che credo non si sia verificato negli
altri Uffici, forse anche con più personale.
E poi, c’era la straordinaria e comoda vi-
cinanza dell’Ufficio del Catasto Fondiario
(funzionante molto bene anche quello) per
i riscontri di corrispondenza e certezza,
spesso determinanti e fondamentali per
comprendere e certificare la correttezza
del sistema del nostro “Catasto Probato-
rio” che tutti ci invidiano.
Quindi, in conclusione, dopo aver perso
l’Ufficio Imposte, la Pretura, l’Ospedale,
manca soltanto che ci chiudano l’Ufficio
Postale e poi anche qui a Cormòns, potre-
mo evidenziare i disservizi e le lamentele
che il “sistema pubblico” evidenzia spesso
in tante altre parti d’Italia.
Ora aspettiamo con ansia, che ci chiudano
anche l’Ufficio del Catasto Fondiario, per
trasportarlo a Gorizia e poi, sarà veramen-
te finita ogni funzionalità del nostro tanto
decantato sistema che ormai veramente,
funziona soltanto in Trentino Alto Adige e
non certo da noi.
Se invece tutto il sistema fosse digitalizza-
to e telematico, i luoghi delle sedi catastali
e tavolari non avrebbero grande importan-
za, ma purtroppo a questo non ci siamo
ancora arrivati e chissà quanto ancora do-
vremo aspettare per arrivarci.
Nel frattempo, visto che l’archivio regio-
nale di Gradisca è molto grande, perché
non spostare i documenti ed il personale
di tutto il sistema con tutti mandamenti
Catastali e Tavolari di ragione di Gorizia,
direttamente a Gradisca, almeno così ci
sarebbe la certezza di poter trovare tutto
in un’unica struttura, rendendo un servizio
migliore, nonostante la distanza.
Ma forse così, con un po’ di ironica ama-
rezza, posso sospettare che non si rispar-
mi molto e non si creino i grandi vantaggi
per i cittadini come è successo con la chiu-
sura dell’Ufficio Tavolare di Cormòns.
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
18
Come noto, gli ultimi provvedimenti le-
gislativi in materia fiscale, hanno inciso
significativamente sulla nostra attività ca-
tastale, per cui si ritiene doveroso sottoli-
neare, gli aspetti, fin qui, più significativi.
Le istanze per richiedere l’attribuzione
della classificazione nelle categorie A/6 e
D/10, per ottenere l’esenzione ICI per ru-
ralità dei fabbricati abitativi e strumentali
aventi titolo, possono essere presentate
e saranno ritenute valide, con le stesse
modalità già previste dall’Agenzia del
Territorio (ancora presenti sul sito dell’A-
genzia stessa), anche dopo l’originaria
scadenza di settembre e fino al prossimo
31 marzo 2012 (con proroga probabile nei
successivi decreti).
Va sottolineato, a sostegno delle tesi già
più volte da noi espresse e condivise
dall’Agenzia, che l’accoglimento delle ri-
chieste di cui sopra, per quanto riguarda
gli immobili rurali ad uso abitativo, non
produrranno variazione di categoria negli
atti del Catasto, ma saranno unicamente
utili per l’esenzione dell’ICI per quanto
fino all’attualità, eventualmente dovuta.
Infatti, le modalità per l’inserimento in atti
Catastali dell’esito di dette istanze, saran-
no definite con apposito decreto da ema-
nare a cura del Ministro dell’Economia e
delle Finanze, ma è lecito attendersi che
si tratterà unicamente di una “annotazio-
ne”, presente nella visura dell’immobile,
utile fin tanto che i soggetti interessati,
potranno dimostrare di possedere i noti
requisiti della “ruralità”.
Detta annotazione dunque, potrà age-
volmente essere eliminata dagli archivi
catastali, al momento della cessazione
dei requisiti di cui sopra, senza inficiare la
qualità e classe corretta, già presente al
Catasto dei Fabbricati a seguito dell’avve-
nuto puntuale accatastamento.
Tutto ciò significa che gli accatastamenti
dei fabbricati residenziali “rurali” già pre-
sentati al Catasto dei Fabbricati, rimarran-
no inalterati in atti, dunque non saranno
più soggetti di trasporto d’Ufficio, nella
categoria A/6.
Questo a dimostrazione della correttezza
dell’atto tecnico presentato dal professio-
nista, della puntuale inventariazione dello
stesso in conformità delle caratteristiche
dell’immobile e soprattutto, diventa fon-
damentale per la tranquillità del commit-
tente, certo che l’accatastamento doveva
e deve ancora, essere definito nella cate-
goria e classe più consona e non nella “fit-
tizia” A/6, unicamente a scopo di esenzio-
ne fiscale ICI.
Pertanto i colleghi interessati che ne aves-
sero l’opportunità, possono presentare le
istanze di cui sopra, fino alla scadenza del
31 marzo prossimo o successive eventua-
li, con l’avvertenza che l’effetto dell’istan-
za (a responsabilità dell’istante), produrrà
L'IMU ed ifabbricati ruraliChiarimenti necessari per le previste agevolazioni ruralità e sull'obbligatorietà di accatastamento dei fabbricati rurali
di Bruno razza
Catasto
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
19
una semplice annotazione catastale, con
improbabile verifica tecnica dell’Ufficio e
con effetto pratico, limitato alla sola esen-
zione ICI, fino ad esaurimento nel tempo,
della applicazione della stessa imposta.
Ma l’aspetto più concreto della manovra
governativa nell’istituzione dell’IMU (Im-
posta municipale propria), è quella che
detta imposta è riferita a tutti gli immobili
e sarà calcolata in funzione della rendita
catastale in atti.
Per cui l’IMU, pur concedendo per altro,
agevolazioni, aliquote diversificate e de-
trazioni ai possessori di immobili, non
esenta alcun immobile dall’imposta stes-
sa.
Quindi la doverosità del corretto accata-
stamento va oltre ogni possibile condizio-
ne esentativa, proprio in funzione dell’I-
MU e per la necessità di garantire per
l’edificato, la corrispondenza tra edificato,
assentito ed accatastato.
Quindi la norma in parola (art. 13 legge
di conversione 22 dicembre 2011 n. 214
del decreto legge 6 dicembre 2011 n.
201) sancisce univocamente la doverosi-
tà dell’accatastamento di tutto l’edificato,
includendovi anche i fabbricati “rurali”, già
inseriti soltanto in mappa al Catasto dei
Terreni, per i quali il termine utile ultimo di
presentazione, è fissato al 30 novembre
2012.
Si tratta tra l’altro, di una notevole oppor-
tunità di lavoro per la nostra categoria,
visto che da stime ragionevolmente reali-
stiche, si ritiene che i fabbricati “rurali” at-
tualmente presenti soltanto sulla mappa
catastale ed ancora da censire all’Urbano
con la procedura DOCFA, possano essere
più di un milione.
Tale obbligatorietà diventa (comma 14
quater del sopracitato art. 13) assoluta-
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
20
mente inderogabile e può essere suppor-
tata anche (nelle more delle tempistiche
necessarie per l’esecuzione dell’accata-
stamento) dall’eventuale rendita presun-
ta, calcolata dai nostri colleghi, con le con-
suete modalità, ai fini della determinazio-
ne della prima rata dell’IMU, che scadrà
nel prossimo mese di giugno.
In mancanza della rendita catastale defini-
ta dall’accatastamento, per il quale ci sarà
tempo fino al 30 novembre 2012, il calco-
lo dell’IMU dovuta potrà essere eseguito
in base alla rendita presunta, calcolata
con riferimento ad immobili già censiti e
presenti al Catasto Urbano, aventi carat-
teristiche simili all’immobile in corso di
accatastamento o ancora da accatastare.
Detta definizione è assolutamente prov-
visoria e l’imposta che sarà corrisposta
con questo particolare accorgimento (a
responsabilità del contribuente), dovrà
essere considerata a titolo di acconto, da
conguagliare per la rata a saldo prevista in
dicembre, in funzione della rendita cata-
stale effettiva.
In caso di inadempienza, l’Agenzia potrà
attivare le procedure per eseguire l’acca-
tastamento in surroga, già previste dal
famoso comma 336 dell’art. 1 della legge
30 dicembre 2004, n. 311, procedure che
si ritiene debbano poter essere evitate.
Pertanto si riattiva il nostro impegno
nell’obbligatorietà dell’accatastamento di
tutto l’edificato, compreso i fabbricati ru-
rali o ritenuti tali, ai fini delle agevolazioni
fiscali.
Noi lo abbiamo sempre ripetuto che si do-
veva accatastare tutto, spesso anche ina-
scoltati o addirittura contestati, ritenendo
principalmente questo impegno un dove-
roso segno di civiltà a vantaggio di tutti e
non certo a danno di qualcuno.
Oggi, l’accatastamento dei fabbricati rura-
li è divenuto obbligatorio a causa dell’ob-
bligatorietà dell’IMU, ma ciò nonostante,
nessun media lo annuncia con disinvoltu-
ra e chiarezza, in quanto si tratta di una
notizia impopolare.
Per cui al solito, spetta a noi Geometri dir-
lo ai propri clienti, amici, coltivatori diretti
e titolari di aziende agricole, assumendoci
ancora una volta quel ruolo insostituibile
di consigliere tecnico, della porta accan-
to, nell’interesse della committenza cer-
to, ma anche della categoria intera e della
società.
La zona pedonale nel centro di Innsbruck
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
21
Nel mese di
s e t t e m b r e
scorso, si
è tenuta ad
Innsbruck, l’
“Annual Me-
eting della
Commissione
settima della
FIG (Federa-
zione Internazionale dei Geometri)”.
Si è trattato di un evento interessante, al
quale ho potuto partecipare nel mio ruolo
di Young Surveior, per conto del Consiglio
Nazionale e nell’ottica della collaborazio-
ne prevista per la prossima settimana in-
ternazionale dei Geometri, che si terrà a
Roma nel mese di maggio.
E’ stata una settimana caratterizzata da
un agenda molto fitta, con conferenze ed
incontri susseguitisi ininterrottamente con
pochissime soste, e senza tempo libero.
Molti colleghi si chiedono, quale interes-
se abbia il CNG a mandare in giro per il
mondo dei giovani Geometri ad ascoltare
le esperienze estere, e nel contempo a
portare nel mondo le esperienze profes-
sionali italiane.
Io ho cominciato a comprendere queste
cose, già nell’affascinante esperienza fat-
ta con la mia partecipazione alla settimana
internazionale di Marrakech nel 2011, ma
mi sono sentito in dovere di comprendere
meglio, sia il mio ruolo, quanto le motiva-
zioni della nostra categoria, anche parlan-
done ampliamente e diffusamente con il
nostro consigliere Bruno Razza e con il
Segretario del CNG, entrambi presenti ad
Innsbruck.
In questi incontri internazionali si parla
perlopiù di ricerca, di nuovi modi di affron-
tare i bisogni dei nostri giorni, e di come la
tecnologia ci cambierà e ci ha già cambia-
to, vivendo e lavorando da Geometri.
Si analizzano e si studiano scenari futuri-
stici, ma ci si occupa anche delle ricerche
applicate all’attualità, che normalmente
vengono svolte nei paesi rappresentati
nella FIG.
Viene però spontaneo chiedersi: “Ma tutto
questo, a noi Geometri che dobbiamo con-
frontarci ogni giorno con D.I.A., DO.C.FA.,
La nostra presenza nell'ambito internazionale dei Geometri
Meeting annuale della Commissione settima della FiGe simposio internazionale sul Catasto
di luca Passador
Attività internazionale
Luca Passador
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
FIG Annual Meeting, il layout della presentazione ufficiale del Simposio Internazionale
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
22
V.E.A., VV.FF., PRE.GEO., A.S.S., ecc...,
cosa può interessare ciò che succede ai
nostri colleghi nel mondo e come può tor-
narci utile questo confronto?”.
E’ indubbio che la nostra categoria come
tutte le altre, sta vivendo un periodo di for-
te crisi, e questo è sotto gli occhi di tutti,
per le dispute sulle competenze, le richie-
ste ed i problemi per modificare le pro-
fessioni, la liberalizzazione, l’eliminazione
delle tariffe, il lavoro che non c’è più come
un tempo e cosìvia.
Mi viene allora naturale, dover osservare
che la politica segue i cosiddetti modi di
operare in linea con l’europa, ma spesso
dimentica le peculiarità del nostro paese
ed in particolare della nostra professione.
Ma cosa succede per noi in Europa e nel
mondo?
Il Consiglio Nazionale dei Geometri se l’è
chiesto con molto anticipo ed ha voluto
mettere a confronto la nostra possibile
crescita, con altri tipi e modelli di svilup-
po professionale, prendendo esempio dai
colleghi nel mondo.
Questo confronto, che avviene normal-
mente all’interno della FIG, può veramen-
te portarci ad essere pronti al futuro e
all’evolversi della professione di Geome-
tra, di pari passo con l’evolversi dei tempi,
cercando anzi di anticiparli.
Solo guardando avanti ed evolvendo nelle
attività di ogni giorno, la nostra professio-
ne potrà non solo sopravvivere, ma ricon-
quistare quella dignità che sempre più
spesso gli viene negata. Sviluppare le pro-
fessionalità assieme al nostro caratteristi-
co legame con il territorio, è un obbiettivo
che a parer mio, dovrebbe essere insito
nel “dna” di tutti i colleghi più giovani.
Tutti sappiamo che nelle imprese com-
merciali e industriali, in momenti di crisi
le alternative sono o chiudere o investire.
Perché dovrebbe essere diverso per la no-
stra professione?
Credo che sia da qui che nasce l’idea del
CNGeGL, di coinvolgere i giovani Geome-
tri nei più opportuni presupposti di cono-
scenza, che consentano loro di poter por-
tare tra i colleghi, gli stimoli per una nuova
professionalità.
Anche per questo, dal 2007 il Consiglio
Nazionale si è fatto promotore dei corsi
internazionali di topografia applicata, aper-
ti ai giovani Geometri sotto i 35 anni di età,
con docenti qualificatissimi di livello e pro-
venienza internazionale, rappresentanti
dell’eccellenza nelle scienze e nelle espe-
rienze topografiche e geomatiche.
L’ultimo di questi corsi, organizzato dal
CNGeGL e da Geoweb assieme ai colleghi
greci, si è tenuto ad Atene lo scorso otto-
bre, con il patrocinio di tutte le più grandi
organizzazioni internazionali della catego-
ria. Vi hanno partecipato cinquantadue col-
leghi provenienti da ventidue nazionalità
diverse, alcuni erano italiani e fra questi,
vi ha partecipato anche un giovane collega
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
23
di Trieste.
Per chi, tra i neo iscritti ed i più giovani
colleghi fosse interessato, è bene sottoli-
neare che questo tipo di corso continuerà
nel tempo ed anche le altre organizzazioni
europee dei Geometri, constatandone il
successo, hanno dimostrato la loro volon-
tà di collaborare nel proseguire con que-
sta iniziativa.
Per questo, oltre alla passione per il lavoro
del Geometra, è fondamentale una buona
conoscenza della lingua inglese.
Personalmente, ho avuto la fortuna e l’op-
portunità di partecipare al Corso tenutosi
a Roma nel 2007 e posso affermare che si
è trattato di una esperienza utile ed inte-
ressantissima, per cui invito tutti i giovani
Geometri a proporsi presso i propri Colle-
gi, per poter partecipare.
Anche questi corsi hanno lo scopo di por-
tare nelle nostre provincie nuove profes-
sionalità, per imparare dal lavoro degli altri
professionisti in Italia e nel mondo.
Per fare qualche esempio, sono pochissi-
mi i colleghi che si occupano di carte te-
matiche territoriali, di fotogrammetria ter-
restre, di misurazioni particolari in campo
strutturale.
Ci sono molte altre attività identificabili nei
consessi internazionali, non solo alla por-
tata dei Geometri, ma addirittura di diretta
e piena competenza nostra, ma delle quali
ci manca l’esperienza.
Per questa mancata conoscenza, stiamo
perdendo grosse fette di mercato, lascian-
do inopinatamente la strada aperta ad al-
tre professioni. Si tratta di campi affini alla
nostra tradizionale attività, praticabili con
facilità sia per la nostra conoscenza del
territorio, che per le nostre capacità tec-
niche. Lasciarsi sfuiggire e quindi perdere
queste occasioni, significa lasciar svilire
lentamente ma inesorabilmente, la qualità
nostra categoria.
Sono rimasto particolarmente stupito di
come il CNG guardi particolarmente avan-
ti al futuro della nostra categoria. Sicura-
mente i tempi ed i risultati di tali attività
si potranno cogliere compiutamente sol-
tanto a medio e lungo termine, ma sono
convinto che i risultati saranno sicuramen-
te interessanti e soprattutto utili, per tutti.
Tornando ad Innsbruck, i lavori si sono
sviluppati in 5 giornate, tre sono state de-
dicate alle conferenze della commissione
settima della FIG, una giornata è stata de-
Slide dell'intervento di Ewa WYSICKA, Consigliere Generale Surveyor della Polonia
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
24
dicata alla visita ad un Ufficio del Catasto
austriaco e l’ultima giornata, al simposio
internazionale sul Catasto, che ha visto
l’incontro ed il confronto dei maggiori
esponenti della materia in campo interna-
zionale.
La commissione settima della FIG, si oc-
cupa di temi inerenti il Catasto, il rilievo,
la rappresentazione, la gestione e l’ammi-
nistrazione del territorio. Ne fanno parte
anche molti dirigenti dei vari Catasti del
mondo, oltre a tanti professionisti e tecni-
ci esperti in materia.
I lavori si sono aperti con le relazioni dei
responsabili della Commissione, i quali
hanno illustrato il lavoro svolto ed hanno
espresso l’intenzione di sviluppare la co-
municazione verso l’esterno.
Già oggi è possibile visitare all’interno del
sito della FIG (www.fig.com), accessibile
a tutti, la specifica pagina della commis-
sione in cui si possono trovare tutte le
relazioni presentate e le “slides” delle
conferenze.
Dalle presentazioni dei coordinatori, è
emerso che una delle intenzioni più signi-
ficative della commissione è quello di svi-
luppare ulteriormente la comunicazione
esterna con dei forum, con delle pubbli-
cazioni ed “on line”. Chi fosse interessato
può iscriversi alla newsletter, direttamente
sul sito della FIG.
E’ stata inoltre creata una Task-force all’in-
terno della commissione settima, per va-
lutare le possibilità di aiuto da fornire ai
paesi in via di sviluppo.
Si è poi consolidato il gruppo Catasto, il
quale si è posto come obiettivi i seguenti
aspetti:
- analizzare i risvolti delle informa-
zioni territoriali (GIS ecc) all’inter-
no del Catasto,
- studiare come la professione del
Geometra possa svilupparsi,
- far crescere e sviluppare il cata-
sto in 3 e 4 dimensioni,
- creare servizi sempre migliori e
più efficaci per gli utilizzatori del
Catasto.
La visita al Catasto è stata interessante,
anche perché le similitudini con il nostro
sistema del libro fondiario, sono evidenti.
Il Catasto austriaco è quindi probatorio e
non archivia informazioni relative agli allog-
gi, se non nel caso dei condomini.
Le planimetrie degli alloggi sono esclusi-
Slide dell'intervento di Brent Jones, Usa
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
25
vamente conservate dai singoli comuni,
relativamente alle pratiche urbanistiche ed
edilizie presentate.
Le operazioni di rilievo e riconfinamento,
vengono gestite direttamente dall’Ufficio
federale, con i propri tecnici. In tutta l’Au-
stria c’è un totale di 280 Geometri rileva-
tori, addetti alle operazioni di campagna.
La nostra delegazione, ha svolto tre pre-
sentazioni abbastanza importanti ed ap-
prezzate dall’uditorio internazionale.
Il sottoscritto ha illustrato le vicende tecni-
che collegate alle corrispondenze tavolari,
relativamente ad un caso studio, con una
mancata coincidenza tra la mappa tavolare
e quella catastale.
Il collega Alessandro Dalmasso (anche lui
young surveyor, piemontese), ha presen-
tato le procedure necessarie per l’accata-
stamento nel sistema del Catasto Italiano,
di una realtà immobiliare condominiale.
Il consigliere Bruno Razza, ha completato
le nostre relazioni, spiegando il funziona-
mento ed il valore nel nostro sistema del
Libro Fondiario, del piano di Condominio.
Come già successo a Marrakech, anche ad
Innsbruck le presentazioni italiane hanno
suscitato grande interesse, sia per il pun-
tuale aggiornamento degli archivi catastali,
ma soprattutto per la quantità di informa-
zioni relative ad ogni singolo immobile pre-
sente sul territorio nazionale e su come il
ruolo del Geometra libero professionista,
sia importante e determinante nell’aggior-
namento dell’unico archivio organizzato e
gestito dall’Agenzia del Territorio.
L’ultimo giorno, si è svolto il Simposio in-
ternazionale del Catasto in cui si sono sus-
seguiti tra gli altri, gli interventi del diretto-
re della Trimble, di quello della FAO, e dei
massimi esponenti della commissione.
Gli interventi di questa giornata, sono sta-
ti incentrati sul futuro del Catasto, propo-
nendo degli scenari futuristici sull’utilizzo
delle tecnologie. E’ stato in particolare
spiegato come uno “smart phone”, oltre
a tant’altro, potrebbe diventare uno stru-
mento per accatastare immobili e fissare
confini.
Già oggi con le precisioni ottenibili, per-
metterebbe una risoluzione di problema-
tiche collegate alla proprietà, che si incon-
trano specialmente nei paesi in via di svi-
luppo, dove i diritti non vengono sempre
riconosciuti ed applicati, proprio per la non
conoscenza del territorio, della sua rappre-
sentazione e della sua registrazione.
Si pensi alle infinite distese africane, dove
inevitabilmente il gps la fa da padrone.
In questi casi il lavoro del Geometra, non
solo porterebbe la precisione del dato,
ma anche la cultura della proprietà ed il
rispetto della stessa. Molti governi infatti,
tendono a limitare lo sviluppo dei Catasti
proprio per non perdere il controllo della
proprietà, che rimanendo in mano di po-
chi, diventa uno strumento di controllo
sulla popolazione.
Quindi, tecnologie ed esperienze da porta-
re nei paesi in via di sviluppo, auspicando
e promuovendo la loro effettiva crescita
tanto economica, quanto sociale, con i
Geometri ancora una volta, protagonisti.
L'Arco di Trionfo di Innsbruck
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
26
LA LETTERA
Gorizia, 21 dicembre 2011
OGGETTO: Articolo su dimensio-
ne GEOMETRA n. 8/11 - Profes-
sioni tecniche: stare assieme an-
dando d'accordo.
Con riferimento alla diatriba tra le
varie professioni tecniche, auspico
che la sensibilità e l'attenzione per
le professioni siano migliorate, per
poter così aprire una nuova stagio-
ne di confronti costruttivi tra i liberi
professionisti. Solo così sarà possi-
bile convocare dei tavoli di concerta-
zione finalizzati a risolvere il proble-
ma dello sviluppo del paese e delle
competenze.
In ogni caso, a mero titolo di curiosi-
tà, Ti trasmetto copia di due articoli,
tratti da il geometra italiano, nume-
ro di agosto 1936, dal titolo INGE-
GNERI e GEOMETRI e numero di
ottobre 1936, dal titolo LA CAMPA-
GNA DEL SINDACATO INGEGNERI
CONTRO IL R. DECRETO 16 APRI-
LE 1936 - XIV.
Nel primo articolo è riportato che "A
parte la superiorità indiscussa de-
gli studi di ingegneria è impossibile
stabilire un rapporto dì dipenden-
za fra attività diverse, estranee tra
loro". A sostegno di ciò c'è la con-
ferma del Consiglio di Stato che, in
una questione vertente i rapporti tra
ingegneri e geometri ha sentenziato
che: "non è dato di indagare la supe-
riorità dei titoli quando questi sono
distinti ed ogni titolo risponde una
funzione determinata e specifica".
Nel secondo articolo, è riportato che
"una violenta azione di protesta che
da tre mesi ormai riempie le colon-
ne dei periodici tecnici di telegram-
mi di protesta, di ordini del giorno,
di articoli polemici di cui la nostra
professione fa le spese". In ogni
caso, è ribadito che l'operato del le-
gislatore, quello dei superiori Organi
corporativi e sindacali furono ispirati
ad un "obbiettivo criterio di equa e
logica ripartizione delle competenze
e del lavoro ed una oculata tutela
dell'interesse sociale".
Auspicano che, dopo 75 anni, termi-
ni definitivamente la protesta degli
ingegneri e prevalga la convinzione
che non esistono professioni su-
periori o ritenute tali, bensì esisto-
no delle professionalità specifiche.
Professionalità complementari ed
indissolubili che contribuiscano a
favorire lo sviluppo economico del
paese.
Ti ringrazio per l'attenzione e porgo
i più cordiali saluti.
Geom. Roberto SIMCIC
A seguito del nostro articolo sulle professioni tecniche, in cui auspicavamo la doverosa necessità di andare d’accordo tra categorie, pubblicato nel
numero 8 del 2011, il collega RoBERTo SIMCIC ci ha mandato una cortese lettera, nella quale auspica che finiscano le diatribe sulle competenze...
Lettera al direttore
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
27
LA NOSTRA RISPOSTA
Caro collega Roberto Simcic,
grazie della cortese segnalazione e
soprattutto per aver scovato i due
articoli della antica rivista “il geo-
metra italiano”, che già nel 1936,
trattava del tema delle competen-
ze in edilizia.
Questo ci ricorda da quanto tempo
la nostra categoria è afflitta da que-
sto problema ed anche purtroppo,
chissà quanto ce ne vorrà ancora
per avere la soddisfazione che tutti
cerchiamo.
Purtroppo l’approccio di questi
scritti (che per ragioni di spazio non
possiamo pubblicare integralmen-
te) nei confronti del tema per noi
tanto dibattuto delle competenze,
è ormai superato nel dibattito del
giorno d’oggi, anche per l’interve-
nuta modifica delle condizioni am-
bientali, tecnologiche, storiche e
di legge che ci fanno ragionare su
altri piani.
Il Consiglio di Stato dell’epoca,
aveva giustamente sottolineato
che se i titoli di studio erano ben
distinti, significava evidentemente
che altrettanto ben distinti avreb-
bero dovuto essere le specifiche
funzioni di ognuno.
Purtroppo ben presto questa pre-
visione si è dimostrata non troppo
realistica, proprio per la generica
definizione delle norme e per l’ina-
deguato collegamento di un titolo
di studio alle competenze profes-
sionali, che come noto, non si ac-
quisiscono soltanto sui banchi di
scuola, ma molto di più lavorando.
Altra cosa sarebbe stata se a que-
sti titoli scolastici, fossero da sem-
pre stati abbinati anche i criteri di
riconoscimento di un doveroso
“saper fare” di anglosassone ispi-
razione, che oggi appare a tutti di
fondamentale importanza, tant’è
che la formazione continua dei pro-
fessionisti è diventata obbligatoria.
Poi il fatto che l’operato del legi-
slatore nel definire i ruoli profes-
sionali delle specifiche categorie
tecniche, sia stato ispirato ad un
“criterio obiettivo di equa e logica
ripartizione delle competenze e
del lavoro”, è stato senz’altro ve-
rissimo poiché riferito al lavoro che
c’era nel 1929.
I pochi Geometri ed i pochissimi
Ingegneri ed Architetti del tempo,
certamente sono stati capaci di
coabitare nell’ambiente dell’edili-
zia ognuno per le proprie compe-
tenze, fin tanto che l’Italia non è
cresciuta e con lei anche il numero
dei laureati tecnici, i quali poi sono
andati ad occuparsi dell’edilizia an-
che spicciola e modesta, della qua-
le anticamente non se ne occupa-
vano assolutamente e questo, il
legislatore del tempo, non poteva
o non ha saputo immaginare o pre-
vedere.
Quello che invece è ancora attua-
le, è sicuramente “l’oculata tutela
dell’interesse sociale”, che il Geo-
metra garantisce non solo in edi-
lizia, ma in tutti i settori della sua
attività e mi pare che non sia poco.
Il Direttore
dim
ensio
ne g
eom
etra
10/2
011
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
28
A cavallo dei mesi di novem-
bre e dicembre del 2011, si
è tenuto presso l’Istituto per
Geometri Sandro Pertini di
Pordenone un corso di ag-
giornamento professionale,
organizzato dall’Associazione
Geometri della provincia di
Pordenone in stretta collabo-
razione con il Collegio, riguar-
dante la tariffa professionale
e la redazione delle parcelle,
anche nell’ottica delle modi-
ficazioni in corso, a seguito
delle ultime indicazioni gover-
native.
Visto il periodo di difficoltà
che stiamo attraversando,
molto delicato per l’economia
nazionale e per la nostra ca-
tegoria professionale, il corso
ha rappresentato un momen-
to importante per i colleghi
partecipanti e si è dimostrato
un vero e proprio successo,
anche alla luce delle proble-
matiche che emergono ormai
più che quotidianamente nei
nostri studi e nella nostra atti-
vità lavorativa.
Il corso ha avuto una durata di
16 ore, che sono state suddi-
vise in maniera adeguata per
argomento e ripartite in sette
lezioni serali.
Docente nelle prime cinque
lezioni, è stato il collega Atti-
lio Rocca, il quale ha presen-
tato il corso stesso ed ha fat-
to un completo ripasso delle
norme generali di riferimento.
Si è poi occupato delle norme
da seguire per la compilazio-
ne delle parcelle e dei criteri
L'applicazione della tariffaprofessionale nelle parcelle
Un corso di aggiornamento appositoper parlare di parcelle professionali
di iacopo Chiaruttini
Attività Collegio di Pordenone
Iacopo Chiaruttini
dim
ensio
ne g
eom
etra
02/2
012
29
di valutazione dell’onorario
delle stesse, con guida alla
compilazione ed alcune prove
pratiche applicative.
Il corso è stato completato da
ulteriori due incontri, il primo
con l’avvocato Mattia Mata-
razzo, dove si è parlato degli
aspetti legali e del possibile
contenzioso tra committente
e professionista.
Il secondo incontro, è stato
tenuto dal dott. Fabio Masut-
ti, il quale ha trattato invece
gli aspetti fiscali e gli adempi-
menti tecnici previsti.
In questo corso, i partecipanti
hanno potuto condividere un
interessante momento di ri-
flessione e di aggiornamento
professionale.
Molti sono stati gli interroga-
tivi evidenziati sia dai docenti
che dall’uditorio, dimostra-
tosi particolarmente sensibi-
le verso i temi trattati. Non
sono mancati infatti i quesiti
e le preoccupazioni dei par-
tecipanti, che sono come da
aspettative, culminati in innu-
merevoli richieste di possibili
modifiche alle normative na-
zionali nel merito delle tariffe,
sui cambiamenti in atto e sul
futuro delle associazioni di
categoria, dei Collegi e sulla
nostra attività professionale.
Tutti temi ed argomenti che
certamente meritano appro-
fondimenti e sviluppi che sol-
tanto con un continuo dialo-
go, possono arrivare a tutti i
colleghi che hanno certamen-
te bisogno e necessità di ca-
pire e comprendere a fondo
dove stiamo andando e qua-
li siano i comportamenti più
corretti da tenere, anche nel-
la complessa tematica delle
parcelle e delle tariffe.
dim
ensio
ne g
eom
etra
5/20
10
30
iN CoPErtiNa"La fontana del Nettuno" Gorizia - piazza della Vittoria
Disegnata da Nicolò Pacassi, scolpitadal padovano Marco Chiereghin econsegnata alla città nel 1756.
dIRETTORE RESPONSAbILEbruno razza
cOMITATO dI REdAZIONEPIEr GIuSEPPE SEra (Go) anTonIo TIEGHI (Pn)LIVIo LaCoSEGLIaz (Ts) ELIo mIanI (ud)
cOORdINATORE dI REdAZIONEGLorIa GobETTI (ud)
PROPRIETàorGano uffICIaLE dEL ComITaTo rEGIonaLE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LaurEaTI dEL frIuLI VEnEzIa GIuLIa
EdITORE, dIREZIONE,REdAZIONE, AMMINISTRAZIONEaSSoCIazIonE dEI GEomETrI E GEomETrI LaurEaTI dELLa ProVInCIa dI udInEper conto del Comitato regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureati del friuli Venezia Giulia Via Grazzano 5/b33100 udineTel 0432 501503fax 0432 504048e-mail: [email protected]
Il presente numero è stato chiuso per la stampail 14 febbraio 2012. Tiratura 3000 copie
STAMPA
Via Julia, 2733030 basaldella di Campoformido (ud)Tel 0432 561302fax 0432 561750
PubbLIcITàScripta manent Srl Via Pier Paolo Pasolini 2/a33040 Pradamano udineTel 0432 - 505900 e-mail [email protected]
auTorIzz. dEL TrIbunaLE dI udInEn. 42/92 dEL 21.11.92PrEzzo dI CoPErTIna € 2,00arrETraTI € 3,00abbonamEnTo 12 numErI € 20,00abbonamEnTo ESTEro (EuroPa) € 27,00
Questo periodico è associatoall’unione Stampa Periodica Italiana
dimensione
geometraorGano uffICIaLE dEL ComITaTo rEGIonaLE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LaurEaTI dEL frIuLI VEnEzIa GIuLIa