CMB, IN CORSO

12
1 L’inaugurazione della storica sede di CMB di via Marx, svol- tasi nella mattinata dello scor- so 7 dicembre, rappresenta l’opera prima del nuovo secolo e insieme il gala d’apertura delle celebrazioni del Cente- nario della Cooperativa. Ripor- tiamo, a seguire, alcuni brani del discorso inaugurale pro- nunciato dal Presidente Zini. Autorità, gentili ospiti, vorrei porgere a Voi tutti un calo- roso benvenuto a nome dei tanti Soci della Cooperativa e un sentito ringraziamento per avere accolto, così numerosi, l’invito a partecipare a questa giornata di festa. Ringrazio di cuore il Ministro Magiangela Bastico, il Sindaco di Carpi En- rico Campedelli, quello di Mo- dena Giorgio Pighi e i tanti Sin- daci presenti, il Vescovo Mons. Elio Tinti, il Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, i Parlamentari, Ono- revoli Ghizzoni, Miglioli, Bar- bolini e Guerzoni, i Consiglieri Regionali, Muzzarelli e Richet- ti, i rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni economiche e delle istituzioni finanziarie. Ma anche i tanti amici imprenditori, con cui la cooperativa ha l’onore di colla- borare, e i tantissimi cooperato- ri, presidenti di associazioni, di consorzi e delle più grandi coo- perative della nostra regione. Consentitemi infine di porgere un ringraziamento particolare a due ospiti illustri: il Presiden- te della nostra Regione Vasco Errani e il Sindaco di Roma Walter Veltroni, che mantenen- do fede a un impegno preso da tempo, nonostante gli im- pegni di questi giorni, gravosi e decisivi per lo sviluppo del nostro Paese, con la loro pre- senza conferiscono un partico- lare valore all’evento odierno. Oggi si aprono le celebrazioni Periodico trimestrale . Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli . Segretaria di redazione: Francesca Martinelli . Proprietario: CMB Società Cooperativa . Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Anno II . N° 6 Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: HIC ADV . Stampa: Nuova Grafica N.6 - Dicembre 2007 6 I SOCI RACCONTANO Da Via Don Sturzo si torna a casa in corso Opinioni e notizie da CMB 8 Lo spirito olimpico nella storia di un pellerossa OCCASIONI PERDUTE Una nuova sede, verso un nuovo secolo Il discorso inaugurale del Presidente Zini 10 MERCATO Seminar Commerciale

description

N.6 - dicembre 2007

Transcript of CMB, IN CORSO

Page 1: CMB, IN CORSO

1

L’inaugurazione della storica sede di CMB di via Marx, svol-tasi nella mattinata dello scor-so 7 dicembre, rappresenta l’opera prima del nuovo secolo e insieme il gala d’apertura delle celebrazioni del Cente-nario della Cooperativa. Ripor-tiamo, a seguire, alcuni brani del discorso inaugurale pro-nunciato dal Presidente Zini.

Autorità, gentili ospiti, vorrei porgere a Voi tutti un calo-roso benvenuto a nome dei tanti Soci della Cooperativa e un sentito ringraziamento per

avere accolto, così numerosi, l’invito a partecipare a questa giornata di festa. Ringrazio di cuore il Ministro Magiangela Bastico, il Sindaco di Carpi En-rico Campedelli, quello di Mo-dena Giorgio Pighi e i tanti Sin-daci presenti, il Vescovo Mons. Elio Tinti, il Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, i Parlamentari, Ono-revoli Ghizzoni, Miglioli, Bar-bolini e Guerzoni, i Consiglieri Regionali, Muzzarelli e Richet-ti, i rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni economiche e delle istituzioni fi nanziarie. Ma anche i tanti amici imprenditori, con cui la

cooperativa ha l’onore di colla-borare, e i tantissimi cooperato-ri, presidenti di associazioni, di consorzi e delle più grandi coo-perative della nostra regione.Consentitemi infi ne di porgere un ringraziamento particolare a due ospiti illustri: il Presiden-te della nostra Regione Vasco Errani e il Sindaco di Roma Walter Veltroni, che mantenen-do fede a un impegno preso da tempo, nonostante gli im-pegni di questi giorni, gravosi e decisivi per lo sviluppo del nostro Paese, con la loro pre-senza conferiscono un partico-lare valore all’evento odierno.Oggi si aprono le celebrazioni

Periodico trimestrale . Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli . Segretaria di redazione: Francesca Martinelli . Proprietario: CMB Società Cooperativa . Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Anno II . N° 6 Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: HIC ADV . Stampa: Nuova Grafica N.6 - Dicembre 2007

6I SOCI RACCONTANO

Da Via Don Sturzo si torna a casa

incorsoOpinioni e notizie da CMB

8Lo spirito olimpico nella storia di un pellerossa

OCCASIONI PERDUTE

Una nuova sede, verso un nuovo secoloIl discorso inaugurale del Presidente Zini

10MERCATO

Seminar Commerciale

Page 2: CMB, IN CORSO

2

del centenario con l’inaugura-zione della nuova sede, un luo-go simbolico che proietta CMB nel futuro. Un investimento sulle nuove generazioni, che i soci anziani, dopo trent’anni di grandi soddisfazioni ottenute con passione e a costo di tanti sacrifi ci, possono orgogliosa-mente lasciare in eredità ai gio-vani soci, nel momento in cui si accingono a passare il testi-mone. Un’eredità che si arric-chisce ogni giorno di ideali e di obiettivi più ambiziosi, ai quali ci approcciamo con una grande fi ducia nelle nuove generazioni.Cent’anni di storia sono un ri-sultato straordinario per un’at-tività imprenditoriale che è stata in grado di resistere anche negli anni bui delle guerre e del fascismo grazie al sacrifi -cio dei soci, costretti a cercar lavoro lontano da casa, e che è progredita ininterrottamente fi no a giungere ai nostri anni

di prosperità e benessere. Uo-mini di ieri e di oggi, molto diversi fra loro, eppure tanto simili nel condividere valori di solidarietà, democrazia e giusti-zia sociale. Accomunati da una vera e propria ansia di progres-

Migliorare le condizioni di lavoro, La nuova sede è un ambiente qualifi cato, c

7 DICEMBRE 2007

so sociale, sempre disponibili a sacrifi carsi per rafforzare il bene comune e la Cooperativa, una struttura imprenditoriale democratica rispettosa dell’uo-mo, orientata a salvaguardare l’occupazione e non ripiegata

sulla logica del profi tto. Nella nostra storia si può scorgere il meglio della vicenda coopera-tiva del Paese: una formula ori-ginale che ha dischiuso le porte a esperienze imprenditoriali anche di elevato profi lo, a ceti e classi sociali che altrimen-ti ne sarebbero state escluse.Negli ultimi trent’anni, di strada ne è stata fatta tanta. Oggi CMB è una grande e soli-da impresa orientata a superare con un notevole margine il tra-guardo dei 500 milioni di giro d’affari, con 1000 dipendenti nei cantieri collocati sul terri-torio nazionale e un numero anche maggiore di soci nelle sedi di Carpi, Roma e Milano. Un successo ottenuto grazie a una diffusa cultura impren-ditoriale, a scelte strategiche largamente condivise e a un’ampia autonomia delle uni-tà organizzative radicate nei territori di storico insediamen-to, dai quali abbiamo ricevuto molto e nei quali vorremmo ricadesse ancora di più il va-lore creato; con l’ambizione di diventare una sorta di public

Page 3: CMB, IN CORSO

3

, credere nel patrimonio umano, coerente con gli standard più avanzati

company locale in cui le co-munità possano riconoscersi.Potendo vantare un nume-ro così alto di soci giovani, siamo orgogliosi di rappre-sentare la nuova frontiera dell’impresa di costruzioni. Oggi CMB è un’impresa che si cimenta nella realizzazione di grandi opere, fondamenta-li per lo sviluppo del Paese. Opere diffi cili, come la linea C della Metropolitana di Roma, la cui realizzazione è stata resa possibile dai poteri speciali di cui è stato investito il Sindaco e dalla determinazione di Wal-ter Veltroni, che verrà ripagata dalla consegna dell’opera nel 2010. Opere simboliche, come la Nuova Sede della Regione Lombardia, il grattacielo più alto del Paese, progettato dal-l’architetto della Piramide del Louvre Ming Pei, o la Nuova Sede del quotidiano “Il Sole 24 Ore” di Renzo Piano a Mi-lano. Opere tecnologicamente complesse e ad alto contenuto sociale, come i numerosi gran-di ospedali sparsi in tutt’Italia, ormai più di 20, molti dei qua-

li realizzati con la tecnica del project fi nancing (dal Niguar-da Ca’ Granda di Milano al S.Agostino-Estense di Mode-na); interventi che, come già dalle prime esperienze nel set-tore, hanno mantenuto fedeltà a quel modello sanitario di ec-cellenza che la Regione Emilia Romagna del Presidente Errani può vantare. Un modello a cui ci lega un’ultima sfi da: conse-

gnare il nuovo grande ospedale di Ferrara entro il 2009, in soli tre anni, anche in questo caso grazie a cospicui investimenti privati. Opere possibili, in buo-na misura, grazie alla progettua-lità e alla determinazione degli enti locali: regioni, province e comuni nei quali il modello isti-tuzionale consente una buona governabilità e dove l’atten-zione dei cittadini è di stimolo

al buon operare degli ammini-stratori. Per parte nostra conti-nueremo a investire sul futuro, sostenendo l’affermazione dei giovani soci in base all’impe-gno, alla professionalità e alla capacità di assumersi respon-sabilità e di mettersi continua-mente in gioco. Un ambiente, quindi, favorevole alla crescita dei talenti e al tempo stesso competitivo, nel quale merito e

Page 4: CMB, IN CORSO

4

dedizione costituiscano le chia-vi del successo personale, sem-pre nell’ambito di un lavoro di gruppo. Siamo certi che un grande futuro dipende in primo luogo dal patrimonio umano e intellettuale dell’impresa e quindi dalla capacità di formare un gruppo dirigente giovane e ancor più preparato e motiva-to di quello attuale. Per questo siamo orgogliosi, oltre che delle nostre realizzazioni, anche del fatto che la cooperativa offra solo lavoro ben retribuito, che i livelli occupazionali continuino a crescere di pari passo con le dimensioni dell’impresa e che si agisca sempre nel rispetto delle normative in materia fi scale.L’odierna inaugurazione corona

7 DICEMBRE 2007

gli sforzi e l’intenso lavoro de-gli ultimi due anni e al tempo stesso fa emergere uno dei trat-ti distintivi della nostra società, fondata sulle persone e tesa a valorizzare concretamente il la-voro. Negli ultimi quattro anni, in concomitanza coi centenari, abbiamo investito una somma consistente - quasi 20 milioni di euro - per migliorare gli am-bienti di lavoro e le condizioni di vita nei cantieri e negli uffi ci. Abbiamo costruito ex novo o rinnovato completamente sul piano tecnologico e funzionale tutte le sedi, nell’ambito di un percorso iniziato nel 2005 con l’inaugurazione degli uffi ci del-la sede di Roma, un moderno edifi cio progettato secondo i più avanzati criteri dell’edilizia ecosostenibile e che a soli due anni dalla nascita costituisce una presenza emblematica su via Palmiro Togliatti al Prene-stino. Il percorso è proseguito con il rinnovo di tutti gli stabi-limenti di produzione, con la creazione del CMB Store, la risistemazione degli uffi ci peri-ferici di Firenze, Trento e Mon-falcone; dopo l’inaugurazione della Sede Centrale, è previsto per l’anno prossimo l’amplia-mento della Sede di Milano, da noi realizzata all’interno del Centro Direzionale Bonola ormai vent’anni fa, sede allo-ra moderna, ma ormai troppo angusta per una realtà dinami-ca e in continua espansione.Un rinnovamento visibile, che marca una signifi cativa diffe-renza rispetto a quelle fabbriche che invecchiano insieme ai pro-prietari, incapaci di stare al pas-so coi tempi, fi no a scomparire.I luoghi di lavoro in cui opera-no soci e dipendenti di CMB sono all’avanguardia e dichia-rano visibilmente la tensione

della Cooperativa verso il fu-turo. Ora che si cominciano a fruire i locali, completamente rinnovati, risulta evidente la qualità del progetto e delle so-luzioni tecnologiche adottate. La nuova sede è un ambiente di lavoro fra i più qualifi cati presenti in città, dotato di spazi e strumentazioni coerenti agli standard più avanzati. I soci lo hanno percepito positivamente, e per questo hanno espresso un elevato grado di soddisfazione, che ripaga dei disagi subiti nel corso dei lavori. E i disagi non sono stati pochi - per la verità - perché per consentire l’avan-zamento del cantiere senza in-terrompere le attività, di volta in volta si liberava una porzio-ne di edifi cio traslocando le at-tività coinvolte in uno “spazio polmone” ricavato al secondo piano (l’ultimo a essere com-pletato) con il trasferimento delle attività tecnico-commer-ciali nei nostri uffi ci decentrati di Via Don Sturzo. Tutto è an-

dato per il meglio grazie alla comprensione reciproca dei lavoratori coinvolti, ma grazie anche all’elevata professiona-lità mostrata dal personale del cantiere sul piano tecnico e relazionale, che ha ridotto al minimo il disturbo arrecato.A questo proposito vorrei rin-graziare, a nome di tutti i soci, coloro che si sono prodigati in quest’impresa con professiona-lità e senza risparmio di ener-gie: dai progettisti, ai tecnici, ai capicantiere, ai tanti operai che sono intervenuti nelle varie fasi; operai e tecnici di CMB e delle ditte che hanno cura-to lavorazioni specialistiche e allestimenti, molte delle quali di Carpi, ma anche di Roma, come nel caso di questa sala; il gruppo di consiglieri, che ha sintetizzato le esigenze della committenza; tutti quelli che a vario titolo sono intervenuti - che non cito per non correre il rischio di dimenticarne alcuni, e sarebbe davvero un grande

Il centenario sarà un’occasione pNella storia di CMB si può scorgere il megl i

Page 5: CMB, IN CORSO

5torto da parte mia. Consenti-temi però di citarne uno solo, forse il più giovane di loro, un operaio elettricista socio ormai da diversi anni, che con la sua dedizione ha dato un’impron-ta importante, e che ben rap-presenta tutti i suoi compagni: Paolo Caprara. Sempre con-centrato sul lavoro, soprattutto in questi ultimi giorni davvero convulsi, da prima mattina fi no a notte, sempre col cacciavite in mano perché tutto funzionasse alla perfezione. Ringrazio Pao-lo e tutti coloro che hanno ope-rato per la splendida riuscita dei lavori e di questa indimen-ticabile giornata inaugurale.Finora il discorso ha riguardato soprattutto noi, ma il centena-rio sarà anche l’occasione per stringerci alla nostra gente, alle comunità a cui molto dobbia-mo e che ci hanno permesso di costruire il sostrato indispensa-bile per lo sviluppo della coo-perativa. Lo faremo sostenendo iniziative di carattere sociale e culturale, rivolte in particola-re ai giovani e agli studenti, e che vorremmo coronare con la riconsegna alla città, la prossi-ma primavera, del bellissimo Palazzo dei Pio, il “Castello”, completamente ristrutturato. E ci impegneremo anche a partecipare alla costituenda Fondazione, che dovrebbe promuovere la conoscenza e la diffusione di questo straor-dinario giacimento culturale e favorire l’auspicata ricongiun-zione alla proprietà comunale dell’ultima porzione, il Torrio-ne degli Spagnoli, attualmente ancora nel demanio dello Stato.Con l’intento di promuovere poi concrete manifestazioni di solidarietà e sostegno verso chi ha più bisogno, proseguiremo nel rafforzare il legame con le

istituzioni sanitarie locali an-che attraverso donazioni di strumentazioni e tecnologie all’avanguardia. E altrettan-to continueremo a fare nello sport e verso i giovani, anche in questo caso verso quelli meno fortunati: è con questo spirito che abbiamo sponso-rizzato la “CMB Santa Lucia Sport Roma”, una squadra im-pegnata nel campionato di se-rie A1 di basket in carrozzina che lo scorso anno ha vinto il campionato italiano e la coppa europea, e sostenuto l’Unione Sportiva portatori di handicap Carpi (Ushac) per la realizza-zione dei giochi Paraolimpici per disabili. Infi ne vorrei ri-cordare il particolare legame di CMB con l’Africa, che risale ai tempi in cui realizzammo la Diga di Corumana in Mozam-bico. Un legame per certi versi epico e al tempo stesso triste, perché ci riporta alla mente la tragica fi ne di Sergio Sabadini, presidente della cooperativa innamorato di quelle terre lon-tane, scomparso venticinque anni fa in un incidente strada-le mentre stava dirigendosi al cantiere. Questo legame con i Paesi e le popolazioni più po-vere del mondo ha stimolato diverse iniziative in accordo con organizzazioni interna-zionali, quali “Medici senza frontiere” e il “Fondo solida-rietà per l’Africa”, ispirato dal Cardinale Ersilio Tonini, con cui abbiamo portato a termine la realizzazione di un ospedale e di una scuola in Etiopia. Più recentemente abbiamo colla-borato con lo stesso Comune di Roma, promotore su impul-so del Sindaco Veltroni della realizzazione di scuole prima-rie nei paesi più poveri e della sensibilizzazione dei giovani

italiani verso la vera e propria catastrofe umanitaria che si sta consumando nel continente afri-cano nell’indifferenza dei più.Quest’anno, insieme ad altri so-stenitori fra cui Unipol, abbia-mo supportato la realizzazione di una scuola a Lilongwe nel Malawi, paese confi nante col Mozambico, che consentirà la scolarizzazione di una zona po-polata da 10.000 giovani; sarà intitolata alla memoria di An-gelo Frammartino, lo studente romano ucciso a Gerusalemme. E ora stiamo studiando un ana-logo intervento in Senegal, nel-la zona costiera di Fatiq. Tanti progetti, tutti entusiasmanti, cia-scuno nel segno di quella pro-fonda solidarietà che anima la cooperativa, al proprio interno ma anche verso la società civile.Ora devo proprio concludere, scusandomi per aver abusato della vostra pazienza. Non pri-ma però di riaffermare alcuni saldi principi che animeranno l’azione di CMB nei prossimi cent’anni e al tempo stesso as-sumendo precisi impegni affi n-ché lo sviluppo della Coopera-tiva sia fortemente orientato a favorire l’occupazione, il lavoro “serio”, soprattutto per i giova-ni delle nostre terre; a produr-re benefi ci per le comunità di riferimento, le città e i territori in cui è cresciuta e opera da anni; a produrre concrete ma-nifestazioni di solidarietà ver-so coloro che sono stati meno fortunati e hanno più bisogno.Grazie di cuore a voi tutti per essere qui con noi, oggi, in questa giornata di festa. Voglia l’avvenire accrescere le fortune della Cooperativa, riservando-le una vita lunga e sempre più prospera e fi orente.

Carlo Zini

per stringerci alla nostra gentel io della vicenda cooperativa del Paese

Page 6: CMB, IN CORSO

6La storia dei “confi nati” di Via Don Sturzo è una storia per certi versi ancora da chiarire. I fatti e le dicerie sono molteplici, l’attendibilità sempre incerta.Ma partiamo dall’inizio. Come tutti saprete, la sede storica del-la CMB in via Marx ha subito lavori di ristrutturazione, per permettere i quali due anni fa

fu deciso che una parte degli impiegati si trasferisse tempo-raneamente in una sede sepa-rata. La lista fu stilata in una notte agitata, in un piccolo lo-cale al primo piano della Sede, alla presenza del Gran Consi-glio riunito per intero. Il fumo rendeva l’aria irrespirabile. “Saetti, Trevisani, Padovani,

Cavatton, tocca a voi e ai vo-stri… Le scelte sono fatte… Preparate le vostre cose… Saranno due anni duri!”.“Obbedisco!” fu la risposta dei quattro all’unisono, e su-bito vennero attivati i reparti per il trasferimento. Il capan-none squadrato in Via Don Sturzo, alla periferia di Car-

pi, era in condizioni fatiscenti, rifugio di bande di sbandati e teppisti. In tutta fretta venne reso agibile. Ultimate le disinfe-zioni, vennero installate le mi-nime attrezzature necessarie.I primi di gennaio del 2006, in un’alba nebbiosa carica di ten-sioni, nel cortile della CMB fu chiamata l’adunata. Uno alla vol-ta, i nomi riportati sulla lista ven-nero scanditi dall’altoparlante.“Altobelli Lorenzo, Antonioli Andrea, Benatti Andrea, Bertac-chini Siriana, Bettini Carlo Al-berto, Bisi Ambra, Boni Barbara, Boni Umberto, Branchini Luana, Bulgarelli Doriana, Caramelli Fabrizio, Cavatton Gianfran-co, Dondi Eleno, Feggi Marco, Gasparini Loredana, Giannotti Luca, Maini Mileno, Morellini Pierfrancesco, Padovani Oriano, Palermo Salvatore, Saetti Ruben, Tinarelli Daniela, Torricelli Mar-co, Trevisani Marco, Zini Aldo”. Uno alla volta, tra l’abbaiare dei cani, tutti salirono sul pullman che li avrebbe portati a destina-zione. Cosa li attendeva, ancora oggi non è stato del tutto chia-rito. Sappiamo di certo che per mesi l’edifi cio divenne una via di mezzo tra un eremo e un carcere.Raccontare la realtà di Via Don Sturzo non è facile. Nei due anni di confi no, il gruppo si è conso-lidato e sul suo conto sono nate alcune leggende metropolitane, che descriverebbero gli esilia-ti come gli affi liati di una setta.Sotto la supervisione e il control-lo del Gran Capo Ruben Saetti, l’isolamento e le situazioni di emergenza hanno costretto il gruppo a sviluppare nuove atti-vità, necessarie per la sopravvi-venza e il mantenimento delle funzioni richieste dal Gran Con-siglio. Pian piano si è dato il via ai turni di lavoro, alcuni si sono specializzati nei lavori manuali

Il ritorno I “decentrati” di Via Don S

I SOCI RACCONTANO

Dida

Page 7: CMB, IN CORSO

7per la manutenzione dei locali, altri hanno sviluppato attitudini alla cucina, rese necessarie dalla frequenza con cui ci si trattene-va per pranzo o cena. In effetti, a chiunque abbia avuto il corag-gio di varcare la soglia d’ingres-so di quell’edifi cio, non è mai mancato un pasto caldo, una fet-ta di torta, un pezzo di focaccia.Anche i Soci ormai pensionati sono stati spesso precettati per partecipare alle attività di “vo-lontariato” e non solo. Come l’ex capo dello Studio Lavori Gualtiero Malisano, o l’esper-to fi latelico “Big Boy” Mau-rone Monti, o ancora il noto esperto di aceti Pio “Stalin” Rossi o la mitica Lella Tosi e la “rossa” Milena Castellazzi.I contatti con la Sede e il Gran Consiglio sono stati mantenuti prevalentemente dal “genera-le” Luigi Montante, che con bastone e carota ha potenzia-to negli addetti quello spirito di attaccamento e di orgoglio che da sempre li caratteriz-zano. Con lui ha trovato una nuova identità il suo delfi no Fabrizio Ghidoni, che oggi or-mai ne fa le veci a pieno titolo.Qualcuno purtroppo non ce la ha fatta. Come Barbara Boni, dirottata in altra sede, e Maini, una delle fi gure storiche di quei

o dall’esilion Sturzo ritornano a casa

reparti, che dopo un lungo pe-riodo di meditazione e rifl essio-ne ha accettato di rientrare in sede nell’Uffi cio Acquisti. Altri se ne sono andati verso altri lidi: come Palermo, che non ha retto alle fatiche, o Morellini e Altobelli, che hanno preferito esperienze di esilio lontano, mentre la Bertacchini ha scelto di mantenere un’eterea presen-za nei locali in cui ha lavorato.Ci sono stati anche due nuovi arrivi: Minelli Claudio e Mazza Gianluca - poveretti! - per i qua-li è stata dura entrare nella men-talità e nello spirito del gruppo. Ma resistono strenuamente e ce la faranno, ne siamo certi.Ma la cosa che oggi più acco-muna chi ha condiviso questa esperienza e che ne è la trac-cia più visibile, è stato un cer-to aumento di peso. Le regole ferree prevedevano frequenti contatti gastronomici, colazio-ni, pranzi, merende e cene: ogni occasione diventava un pretesto per organizzare festi-ni a base di salami e formaggi e dolci, occasioni culminate in una grande cena di cui riportia-mo testimonianza fotografi ca. Ora per tutti loro è venuto il tempo di tornare a casa. E come accade in questo genere di esperienze, il ricordo delle sof-

ferenze e dei sacrifi ci si mescola a quello dei momenti di allegria e buonumore. Ogni volta che ri-passeranno davanti a quel tetro fabbricato, le lacrime del ricordo solcheranno i loro volti. Nei loro cuori, è rimasto un segno inde-lebile. Ma se chiederete loro se sono disposti a ripetere l’esperien-za, state certi che la risposta sarà sempre la stessa: “Obbedisco!”.La CMB non può che ringrazia-re i responsabili e gli addetti di

Uffi cio Marketing Commercia-le, Uffi cio Ricerche e Progetti, Uffi cio Servizio Gestione per la Qualità, Uffi cio Gare e Stu-dio Lavori, Uffi cio Marketing Impianti, Uffi cio Immobiliare Corporate. Per la disponibilità, l’attaccamento e lo spirito di sacrifi cio: un esempio per tutti i soci e i lavoratori della CMB.

Aldo Zini Analista Lavori

Page 8: CMB, IN CORSO

8Per Carpi, il 2008 sarà un anno di sovraesposizione mediatica. È sperabile che la celebrazio-ne del centenario dell’impre-sa fallita da Dorando Pietri, nella coincidenza con i Giochi di Pechino, consenta qualche riflessione sullo stato di salute dello sport. Sui valori che lo sport dovrebbe rappresentare. Sul rovesciamento avvenuto fra i valori del partecipare e del vincere. Ecco una storia emblematica, quasi dimenticata.Wa-Tho-Huk, nella lingua dei nativi, significa Sentiero Lumi-noso. Era il 28 maggio 1887, quando un raggio di sole illu-minò il sentiero davanti alla capanna, mentre il bambi-no stava nascendo. Perciò fu chiamato così, nella riserva pellerossa vicino a Bellemont (Oklahoma): sul certificato di battesimo stava scritto Jacobus Franciscus, su altri documenti era James Francis, ma è passato alla storia come Jim Thorpe.Aveva il passaporto americano, ma restava un meticcio, un mez-zosangue. Thorpe è la vittima di una delle vicende più tristi e ipocrite della storia dei Giochi olimpici, emblema di un’ideo-logia – quella del dilettantismo – che celava l’origine aristo-cratica ed elitaria dello sport. Fu facile, per le autorità del tempo, affermare quei principi incolpando un atleta che appar-teneva a una razza di sconfitti. Suo padre Hiram era figlio di un irlandese e di una pellerossa della tribù Algonquin. Quanto alla madre, le fonti discorda-no: secondo alcune si chiamava Mary James, discendente del grande capo Falco Nero; oppu-re si trattava di Charlotte Vieux, di padre francese e madre pel-lerossa. I genitori coltivavano un piccolo terreno, all’interno

della riserva. Insieme al gemel-lo Charlie, Jim cominciò a fre-quentare la scuola dell’Agen-zia indiana a Tecumseh, circa undici chilometri dal suo vil-laggio. A otto anni, Charlie morì di polmonite: Jim ne fu sconvolto, non riusciva a rasse-gnarsi, trovava la scuola insop-portabile e fuggì ripetutamen-te. Aveva appena dieci anni quando morì anche la madre, e la situazione precipitò: scappò di casa e si mise a lavorare in un allevamento di cavalli.Nel 1904 decise di iscriversi

alla Indian Industrial School di Carlisle, Pennsylvania. Verso la fine dell’anno, Hiram Thor-pe morì. Di nuovo, Jim dovette mantenersi con il lavoro dei campi. Rientrò a Carlisle tre anni dopo, e fu allora che ebbe inizio la sua carriera sportiva. Narra la leggenda che tutto cominciò un giorno d’autun-no del 1907, quando provò il salto in alto: indossava gli

abiti da lavoro, ma sconfisse tutti gli altri studenti saltan-do un metro e settantacinque. Nel programma dei Giochi di Stoccolma (1912) erano state inserite due nuove prove mul-tiple, pentathlon e decathlon, vagamente ispirate all’antica Grecia. Thorpe vinse agevol-mente le selezioni del penta-thlon (salto in lungo, lancio del giavellotto, 200 metri, lancio

OCCASIONI PERDUTE

Lo spirito olimpico nella Rifl essioni sui valori dello s

Page 9: CMB, IN CORSO

9

l a storia di un pellerossao sport: partecipare e vincere

Rudi Ghedini è nato il 31 ottobre 1959 e vive a Bologna. Ha scritto

soprattutto di calcio: un romanzo (Semifinale, 1999), una raccolta di

racconti (Sarti, Burgnich e Facchetti..., 2004), un saggio semi-serio

sulla metamorfosi da cittadini a tifosi (Il Cavaliere a due punte, 2004)

e le recenti, profetiche Confessioni di un interista ottimista (2006).

Si è occupato di una delle più simboliche sconfitte della sinistra

(Guazzaloca 50,69%, 1999 e Bye Bye Bologna, 2002) e ha pubblicato

una biografia generazionale di Andrea Pazienza (I segni di una resa

invincibile, 2005). Per Bradipolibri è appena uscito Nel buio di una

nave, a vent’anni dalla tragedia sul lavoro nel porto di Ravenna.

del disco e 1500 metri); quanto al decathlon, i candidati erano pochi, non furono nemmeno necessarie le selezioni e forse Thorpe disputò per la prima volta le dieci prove proprio in occasione dei Giochi, dove era stato iscritto anche al salto in lungo e al salto in alto. A 23 anni, salpò insieme alla squadra olimpica degli Stati Uniti: la nave attraversò l’Atlantico ed arrivò ad Anver-sa; alcune fonti sostengono che per tutta la durata della tra-versata, Thorpe si sia allenato

sul ponte della nave, secon-do altri passò tutto il tempo a dormire e giocare a carte.La prima gara in program-ma era il pentathlon: Thorpe vinse quattro prove su cinque, arrivando terzo nel lancio del giavellotto, e accumulò 4041 punti; il secondo classifica-to, un norvegese, restò a 400 punti, un abisso. Nello stesso giorno, Thorpe riuscì anche a qualificarsi per la finale del salto in alto: arrivò quarto. E nel salto in lungo finì settimo. Nel decathlon, si prevedeva un duello punto a punto con Wieslander, uno degli idoli locali. Non ci fu gara: Thorpe si piazzò fra i primi quattro in tutte le prove, e lasciò Wie-slander con un distacco di 700 punti. Quei primati rimasero imbattuti per decenni. Con le prestazioni nelle singole prove, Thorpe sarebbe entra-to in sette finali olimpiche.Secondo l’uso dell’epoca, le premiazioni avvenivano duran-te la cerimonia di chiusura dei Giochi. Pare che il re di Svezia abbia voluto premiarlo perso-nalmente, e nel consegnargli la medaglia gli abbia detto: “Signore, lei è il più grande atleta del mondo”. Impossibi-le confutare questa versione dei fatti; tanto vale comple-tarla con la risposta attribui-ta al pellerossa: “Grazie, re”.Al rientro in patria, Thorpe fu portato in trionfo, festeggiato con una parata a Broadway. Ma alla fine di gennaio del 1913, due quotidiani riporta-rono la notizia che Thorpe aveva giocato a baseball da professionista. In effetti, aveva ricevuto un piccolo compenso giocando in North Carolina nel 1909 e nel 1910. L’AAU (Amateur Athletic Union) volle

usare quel caso per riaffermare le regole auree che dovevano definire lo status di dilettante: chi riceveva premi in denaro, o faceva l’istruttore o aveva gareggiato contro professioni-sti non poteva partecipare alle Olimpiadi. Thorpe cercò di difendersi, scrisse una lettera all’AAU: “spero verrò scusato almeno in parte dal fatto che ero semplicemente uno studen-te indiano e non sapevo tutto quello che c’era da sapere. Non sapevo che stavo facen-do una cosa sbagliata, molti altri studenti avevano fatto lo stesso, solo che loro non ave-vano usato i loro veri nomi”. Niente da fare: l’AAU deci-se di revocargli con effetto retroattivo lo status da dilet-tante. Quello stesso anno il Comitato Olimpico (CIO), all’unanimità, decise di privare Jim Thorpe dei titoli olimpici, delle medaglie e dei premi. I suoi record vennero cancellati.Thorpe è morto in miseria, per infarto, in una roulotte che rappresentava la sua casa. Ripetutamente, i figli hanno

cercato di ottenere giustizia. Nel 1982 la Jim Thorpe Foun-dation ha ottenuto il sostegno del Congresso degli Stati Uniti nell’ennesima richiesta al CIO, e nell’ottobre di quell’anno il Comitato Olimpico ha votato la riabilitazione. La consegna delle medaglie è avvenuta il 18 gennaio 1983: non erano quelle originali, finite in un museo, da dove erano state rubate. La squalifica di Thorpe resta la più odiosa nella storia delle Olimpiadi. Ma le polemiche sul dilettantismo sono proseguite a lungo, facendo altre vittime. Per esempio, alle Olimpiadi di Los Angeles (1932) non venne ammesso Paavo Nurmi, già vin-citore di nove medaglie d’oro, accusato di aver ricevuto un pre-mio in denaro per un’esibizione. Vent’anni dopo, Nurmi sarà fra gli ultimi tedofori dei Giochi svolti in Finlandia. Una sua statua accoglie i tifosi davan-ti allo stadio di Helsinki.

Rudi Ghediniblog: rudi.splinder.com

Page 10: CMB, IN CORSO

10

MERCATO

Strategie confermateIl Piano Industriale 2006-2008 al vaglio del Consiglio di Amministrazione

Lo scorso 30 ottobre si è tenuta a Bologna una seduta del Con-siglio di Amministrazione este-sa alla presenza dei dirigenti e dei quadri della Cooperativa, con lo scopo di verificare le strategie e gli obiettivi posti alla base del Piano Industriale 2006-2008. La seduta è stata aperta dall’arch. Ruben Saetti, Diret-tore Marketing di CMB, che ha tracciato un quadro esausti-vo dell’andamento di mercato del settore costruzioni e delle sue potenzialità di sviluppo.Allo scopo di approfondire i possibili sviluppi del settore immobiliare, sono stati invi-tati a relazionare in merito alle loro attività Filippo Car-bonari, Amministratore Dele-gato di Immobiliare Grande Distribuzione (IGD), e Patri-ck Parkinson, Amministratore Delegato del Gruppo Jones Lang LaSalle, accompagnato dai collaboratori Davide Dal-

miglio e Fabrizio Trimarchi.L’intervento di Filippo Carbo-nari si è aperto con una breve presentazione di IGD e delle sue attività: una società costi-tuita negli ultimi anni Novanta da Coop Adriatica per rendere più competitiva la gestione del proprio patrimonio immobilia-re, scorporandolo dall’attività caratteristica legata alla gran-de distribuzione. Nella pratica IGD opera gestendo in manie-ra diretta le gallerie interne ai centri commerciali, preservan-done nel tempo il successo: tiene monitorati i trend di mer-cato, l’ambiente competitivo e le esigenze dei clienti; effettua azioni di ampliamento e riquali-fica gallerie “invecchiate”. Alla luce della presentazione azien-dale, Carbonari ha illustrato le strategie adottate da IGD per mantenere e incrementare il rendimento del settore dei centri commerciali, altrimenti

destinati al declino con una maggiore attenzione ai biso-gni del cliente, sia per quan-to riguarda la vicinanza che l’attrattività, il rimodellamento dei centri maturi, il recupero dei luoghi degradati o scollega-ti dal restante tessuto urbano.Alle parole di Carbonari è seguito l’intervento di Patri-ck Parkinson, Amministrato-re delegato del Gruppo Jones

Lang LaSalle, che ha illustrato le potenzialità e le carenze del mercato direzionale in Italia, dove la maggior parte degli investitori stranieri mira a otte-nere uffici nelle metropoli di Milano e Roma. A lui è seguito l’intervento del collaboratore Davide Dal Miglio, il quale ha mostrato un interessante qua-dro del mercato immobiliare retail, che vede per il terzo anno consecutivo il settore dei centri commerciali come quello a più alto profitto. L’interven-to degli ospiti, infine, è stato concluso da Fabrizio Trimarchi, che ha relazionato in merito al mercato italiano degli investi-menti alberghieri, attualmente in fase di notevole sviluppo anche grazie all’intervento di numerosi investitori stranieri.La giornata è proseguita, poi, con le relazioni del Coordina-tore della Direzione Finanza e Controllo, Omer Caffagni e di Francesco Aldrelli, Diretto-re Organizzazione e Risorse Umane. A conclusione del-l’ampio dibattito, il Presiden-te Carlo Zini ha avuto modo di riconfermare la validità del Piano Industriale 2006-2008 invitando i presenti a profon-dere il massimo impegno nel perseguire gli obiettivi fissati.

COMUNICAZIONE AI SOCI

IL DOTT. ALESSANDRO BULGARELLI, DIRETTORE AMMINISTRATIVO DI CMB, COMUNICA A TUTTI I SOCI

CHE LA LEGA NAZIONALE DELLE COOPERATIVE E MUTUE, IN QUALITÀ DI SOGGETTO INCARICATO DAL

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, HA SVOLTO PRESSO LA COOPERATIVA L’ANNUALE REVISIONE

PREVISTA DAL D.LGS 2/8/2002 N. 220 (VIGILANZA SUGLI ENTI COOPERATIVI).

IL GIUDIZIO CONCLUSIVO RILASCIATO IN DATA 06/12/2007 DA PARTE DEL REVISORE INCARICATO

È STATO POSITIVO. NEL VERBALE SI RILEVA CHE LA COOPERATIVA:

- ESPLETA IN MODO SODDISFACENTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI SCOPI PER CUI È STATA COSTITUITA;

- È BEN PATRIMONIALIZZATA;

- SVOLGE UN SIGNIFICATIVO E IMPORTANTE IMPEGNO NELL’ATTIVITÀ SOCIALE PER STIMOLARE E FAVORIRE

I SOCI ALLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE.

IL REVISORE INCARICATO HA PROPOSTO PERTANTO IL RILASCIO DEL CERTIFICATO ANNUALE DI

“ATTESTAZIONE DI REVISIONE”. COPIA DELL’ESTRATTO DEL VERBALE OGGETTO DELLA REVISIONE

ORDINARIA È STATO AFFISSO PRESSO LA SEDE DELLA COOPERATIVA, A DISPOSIZIONE DEI SOCI.

Page 11: CMB, IN CORSO

11

CHI VA E CHI VIENE

LAVIGNETTA DI ZINEGGI

Er più. Siccome Gigi, dato il terminal impegno, stette la coop immemore orba di tanto genio, così perplessa, attonita la Pia al nunzio sta, muta pensando all’ultimoilare del fatal Montante; né sa quando una simile orma di pie’ Croato il suo novello ufficio a calpestar verrà. Carlo folgorante in solio vide il suo genio e tacque; quando, con vece assidua, il maggior ribasso nacque.

Di mille voci al computo mista la sua non ha: giustifica di serva analisi e di codardo ribasso, sorge or commosso al subitoapparir di tanto raggio; e sceglie all’urna un numero che certo vincerà. Da Monfalcone a Modena, dal Piave al Po al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno;scoppiò da Trieste a Rimini, dall’uno all’altro mar. La procellosa e trepida gioia d’un gran disegno,

Il 31 dicembre (Su gentile concessione di Alessandro Manzoni)

Divisione Centrale

Luciano Fabiani

Marco Mameli

Simone Rovatti

Carpentiere

Muratore

Controllo Qualità Stabilimento

Dimissioni

Divisione Lombardia

H. B. Alouani Ben Ajmia

Paolo Bellazzi

Luca Coppi

Ebrahim El Ghandour

Hussein Yasser

P. M. Marques Dos Santos

Rogerio Santos Quaresma

Muratore

Tecnico Capo Cantiere

Assist. Capo Commessa

Manovale

Manovale

Carpentiere

Carpentiere

Divisione Centrale

Domenico Costa

Tommaso Dall’Olio

Vincenzo Fringuello

Ottavio Gibertoni

Salvatore Saggio

Sabrina Visintin

Operatore Macchine

Uff. Tecnico Cantiere

Controllo Qualità Stabilimento

Add. Montaggio Gru

Manutentore Impianti

Segreteria Tecnica Monfalcone

Assunzioni

DirezioneMarketing

Paolo Andreoli Ass. Resp. Marketing

DirezioneFinanza e Controllo

Alessandra Sabbatini Controller Junior

DirezioneAmministrazione

Laura Benati

Mariarosa Calderaro

Liana Terzi

Addetta Amm.va

Addetta Amm.va

Addetta Amm.va

Divisione Lombardia

Francesco Asaro

Luigi Conese

Dario Conte

Salvatore Ferba

Antonio Loberto

Muratore

Capo Cantiere

Operatore Macchine

Gruista

Muratore

Divisione Lazio

Andrea Longo Direttore di Cantiere

Buon Natale e Felice Anno Nuovo dal

Consiglio di Amministrazione e dalla Reda-

zione di “In corso” a tutti i soci e dipendenti.

Con i migliori auspici per l’inizio di

un altro secolo di storia insieme a noi.

l’ansia d’un cor che indocile serve, il cooperativo impegno; e il giunge, e tiene un premio ch’era follia sperar. Tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, il pranzo e la vittoria, l’anomalia e il tristo sbaglio; più volte nella polvere, più volte sull’altar. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Gigi Mattator, che volle in lui il Carlo Presidente, più vasta orma stampar. (Zineggi 2007)

Page 12: CMB, IN CORSO