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ludis iungit Club di COMO Gemellato con i Club di Lugano e Varese Club n. 015 (I) Como Fondazione 13.10.1954 Area2 Lombardia c/o CONI Provinciale Como Viale Masia, 42 22100 COMO Notiziario n. 6 - giugno 2016 Giovedì 9 giugno 2016 ORE 19:15 Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo, Via Gino Bartali 4, Magreglio Tel. 031/965885 Quota ospiti 40 euro per VISITA MUSEO, BUFFET e SPETTACOLO Prenotazioni entro martedì 7 giugno 2016 Sig.ra Tatiana 031/570255 - [email protected]

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ludis iungit

Club di COMO Gemellato con i Club di Lugano e Varese

Club n. 015 (I) Como – Fondazione 13.10.1954 – Area2 Lombardia c/o CONI Provinciale Como – Viale Masia, 42 – 22100 COMO

Notiziario n. 6 - giugno 2016

Giovedì 9 giugno 2016 ORE 19:15 – Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo, Via Gino Bartali 4, Magreglio Tel. 031/965885

Quota ospiti 40 euro per VISITA MUSEO, BUFFET e SPETTACOLO

Prenotazioni entro martedì 7 giugno 2016 – Sig.ra Tatiana 031/570255 - [email protected]

Grande serata al Palace

Hotel di Como dedicata allo

sci. Organizzata dal

Consigliere Fabio Gatti (foto

al centro a sinistra), le glorie

comasche Max Mandelli

(foto in basso a destra),

Giuliano Giardini e

Nicoletta Faverio, hanno

potuto raccontare la loro

esperienza nello sci e

sostenere la grande

protagonista della serata

Giulia Lorini (foto in basso a

sinistra) che fa tornare un comasco in Coppa del Mondo dopo quasi 35 anni. Attraverso

la visione di filmati e foto, con l’entusiasta Presidente Achille Mojoli, i presenti sono stati

coinvolti nel mondo dello sci anche grazie alla preziosa presenza del Presidente FISI

Como nonché giudice internazionale Chiara Compostella e del medico della Nazionale

Andrea Panzeri che hanno approfondito le differenze di preparazione e infortunio di

oggi rispetto al passato e tutto il grande lavoro di preparazione di un Coppa del Mondo.

Nella foto sopra da sinistra Giuliano Giardini, Patrizio Pintus, Max Mandelli, Giulia

Lorini, Achille Mojoli, Chiara Compostella , Fabio Gatti e Nicoletta Faverio.

Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 2 - www.panathloncomo.it

“E’ TEMPO DI SCI” giovedì 12 maggio 2016 - COMO Hotel Palace

Giulia Lorini, Giuliano Giardini, Nicoletta Faverio e Max Mandelli

PRESENTATI I NUOVI SOCI - giovedì 12 maggio 2016 Nel corso della conviviale sono stati presentati due nuovi soci: Dell’Acqua Enrico, introdotto dal socio Paolo

Frigerio e Zito Mirko, presentato dal Presidente Achille Mojoli.

DELL’ACQUA ENRICO Ciclista e runner con la partecipazione a ben 11 maratone e ha

scalato ben 22 volte il Pordoy dopo aver avuto il trapianto di fegato nel 1999. Ha corso per ben 5 volte la Bergamo – Roma, per 6 volte la Nove Colli di Cesenatico. Partecipa a numerose edizioni dei mondiali di ciclismo per trapiantati (Francia, Svezia, Austria, Sud Africa) con medaglie d’argento e bronzo al suo attivo e dichiara “Non ho mai vinto la medaglia d’oro perché la mia personale medaglia d’oro l’ho vinta nel 1999 con il trapianto ad Innsbruck”.

MIRKO ZITO Presentato dal Presidente Achille Mojoli, il 25enne Mirko (v. foto a destra) è

sin da bambino calciatore e poi aiuto allenatore, dal novembre 2015 è nel Consiglio Direttivo “Virtus Calcio Cermenate”.

Nella sua esperienza calcistica ha fatto anche l’allenatore nella categoria pulcini mentre porta con sé un’importante esperienza nel motociclismo dove dal 2005 al 2008 è pilota nella specialità “velocità” nel Campionato “Coppa Italia”.

PREMIO FAIR PLAY D’AREA PER RECALCATI E ANNUNZIATA Sempre nel corso della conviviale del 12 maggio il Past Governatore Area2 Lombardia Lorenzo Branzoni ha

consegnato i Premi Fair Play dell’Area tra quelli segnalati dai Club.

Ben 2 le assegnazioni per il Club di Como: - Premio Fair Play alla Carriera Area2 Lombardia

a Carlo Recalcati - Premio Fair Play al Gesto Area2 Lombardia a

Gaetano Annuniziata. Nella foto a lato da sinistra Achille Mojoli,

Lorenzo Branzoni, Gaetano Annunziata, Carlo Recalcati e Patrizio Pintus.

Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 3 - www.panathloncomo.it

Un convegno per presentare la “Carta dei doveri del Genitore nello sport” del P.I. e un nuovo impegno sul territorio nel fare cultura con il patrocinio del Comune e della Provincia di Como, del CSI e del Calcio Como. Questo il presupposto della serata di martedì 24 maggio 2016 a Villa Gallia-COMO dove si sono alternati diversi relatori e si è avviato un nuovo ed importante Service sul territorio.

Alla presenza del Consigliere Provinciale Guido Rovi, Achille Mojoli – Presidente del Club –

ha aperto i lavori sottolineando la rilevanza dell’evento in collegamento con l’evento ROAD TOUR presente in piazza Cavour il 28 maggio 2016.

Con moderatore il Past President del Club Patrizio Pintus – Psicologo dello Sport e Docente CONI – si sono alternati Sergio Borghi - Responsabile Tecnico Progetto Giovani Pallacanestro Cantù – con un’evidenza delle attività svolte con i genitori nel basket giovanile e nel mini-basket; Samuele Robbioni - Pedagogista dello Sport – con un intervento centrato sui giovani, gli aspetti motivazionali, quelli agonistici con un commento puntuale alla Carta dei doveri del genitore (v. pagine successive); Maria Chiara Crippa - Psicologa dello Sport – che ha affrontato il ruolo e la specifica relazione del genitore con i figli che fanno sport, declinandone peculiarità e modalità spesso presenti nelle società sportive.

Un momento particolarmente significativo è stato quello della sottoscrizione della dichiarazione da parte di due importanti realtà comasche quali il CSI Como – rappresentato dal Presidente Raffaele Carpenedo (v. foto a sinistra mentre interviene) e il Calcio COMO – rappresentato da Samuele Robbioni (v. foto a destra mentre Achille Mojoli firma per il Club).

Nella foto sopra da sinistra Sergio Borghi, Marco Riva, Giuseppe Ceresa, Samuele Robbioni, Achille Mojoli, Patrizio Pintus, Guido Rovi e Roberta Zanoni.

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DDDEEELLL GGGEEENNNIIITTTOOORRREEE NNNEEELLLLLLOOO SSSPPPOOORRRTTT martedì 24 maggio 2016 COMO – Villa Gallia COMO

Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 4 - www.panathloncomo.it

commento di SAMUELE ROBBIONI - Pedagogista dello Sport

1. La scelta della disciplina sportiva preferita spetta ai miei figli in totale autonomia e senza condizionamenti da parte mia

Il concetto di autonomia. Credo che questa sia una società che spesso e volentieri dimentica l’importanza dell’educazione. Educare è un verbo bellissimo. Deriva dal latino “ex-ducere”, condurre fuori. Condurre fuori dai nostri ragazzi le loro potenzialità, aiutandoli a conoscere i loro limiti e poi lasciarli andare in autonomia. Il lavoro di un genitore, di un allenatore, di un insegnante è quello di portare all'autonomia. Io credo che l’allenatore ideale sia quello che si siede in panchina e vede i suoi ragazzi crescere rispetto alle loro qualità, capacità e limiti. Beppe Bergomi che voi tutti conoscete ed è un caro amico, mi disse di essere convinto di non aver avuto mai nessun tipo di aspettativa verso suo figlio Andrea. Fino a quando un giorno lo vide tornare, appoggiare la borsa del calcio e lo udì dire “Non vado più a calcio ma voglio giocare a tennis”. Sorridendo mi disse che in quel momento uscirono le aspettative di padre! Quando i figli hanno le stesse aspettative, allora tutto va bene, quando non coincidono più perché cambiano opinione o perché crescendo fanno i conti con la loro personalità, le loro potenzialità e i loro limiti mettendosi in discussione, allora entriamo in crisi. Ma è fondamentale portare all'autonomia.

2. Mio dovere è verificare che l’attività sportiva sia funzionale alla loro educazione e alla loro crescita psico-fisica, armonizzando il tempo dello sport con gli impegni scolastici e con una serena vita familiare

L'importanza di gestire una attività sportiva funzionale alla loro educazione. I nostri figli hanno relazioni familiari, scolastiche e sportive. E’ importante mediare tutto questo. Quindi spesso agli allenatori dico che se è vero che a volte il genitore può essere un problema, la vera sfida è farlo diventare una risorsa. Tante volte noi ci fermiamo sulla prestazione in quanto tale. Come è andata a scuola, com’è andata la partita? E non chiediamo ai nostri figli come stai? Bisogna mediare questi aspetti di vita mettendo il bambino al centro del percorso. Un esempio? Mi ricordo che al ritorno da una trasferta con la Pool Comense per una partita di pallacanestro, rientrati alle 4 di mattina, dissi a una ragazza (del settore giovanile e aggregata alla prima squadra in serie A) di andare a letto qualche ora e poi di andare a scuola. Perché è importante mediare le situazioni della quotidianità dei nostri figli con il concetto della fatica. Che è diversa dal sacrificio. Perché la fatica che tu fai a scuola la puoi portare in un contesto sportivo e viceversa. Far bene a scuola e nello sport è un dovere ma soprattutto una scelta .

3. Eviterò ai miei figli, fino all’età di 14 anni, pesanti attività agonistiche, salvo discipline formative, privilegiando lo sport ludico e ricreativo

L’importanza di mediare l’aspetto agonistico con quello ludico e ricreativo. La competizione è qualcosa di estremamente positivo in un bambino e in un ragazzino ma deve essere mediata. Non dimentichiamoci mai che il gioco per loro è una cosa estremamente seria. Mi ricordo che mi arrabbiavo tantissimo quando, da adolescente, perdevo una partita e mi dicevano “dai, su, è solo un gioco!”. Ma come, io mi sono impegnato ho fatto fatica per raggiungere un obiettivo! Il gioco è una cosa seria e prepara poi alla competizione, all’agonismo.

4. Li seguirò con discrezione, con il loro consenso, se servirà ad aiutarli ad avere con lo sport un rapporto equilibrato

Come genitore li seguirò con discrezione con il loro consenso. Parlando della presenza dei genitori voglio citarvi un esempio. Qualche anno fa in una Accademia di tennis seguivamo dei giovani talenti a livello internazionale. C’era una ragazzina fortissima durante l’allenamento che in campo non riusciva a manifestare tutte le sue potenzialità. Parlando coi genitori vengo a scoprire che loro avevano fatto dei sacrifici economici per comprare un camper per seguirla in tutta Europa. La risposta è stata “Signora lei ha presente che ad ogni partita sua figlia scende in campo con una racchetta in mano e un camper sulle spalle? Se quello è il suo percorso bisogna rispettare le scelte che fa, seguendola senza sostituirsi a lei e soprattutto senza pressioni”.

5. Non chiederò agli allenatori dei miei figli nulla che non sia utile alla loro crescita e commisurato ai loro meriti e potenzialità

Parlare di ciò che si fa in campo e fuori dal campo. Capita di trovare allenatori che dicono: “ma io faccio l’allenatore e non l’educatore; perché devo interessarmi di quello che accade fuori dal campo”? Per un motivo molto semplice. Perché nel momento in cui tu hai una relazione con un bambino, potenzialmente sei un educatore. Voi come genitori chiedete all’allenatore come ha trovato vostro figlio rispetto, per esempio, al fatto che non vada tanto bene a scuola?Non chiedete all’allenatore come è andato l’allenamento? Sono due ruoli diversi. E se noi impariamo da adulti a rispettare i ruoli, il bambino si sentirà più sicuro di sé. Perché vedrà l’allenatore e il padre (due figure per lui importanti) confrontarsi sul suo percorso di crescita, non solo su ciò che avviene nel campo.

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Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 5 - www.panathloncomo.it

commento di SAMUELE ROBBIONI - Pedagogista dello Sport

6. Dirò ai miei figli che per essere bravi sportivi e sentirsi felici nella vita non é necessario diventare dei campioni

E’ un concetto molto bello. La settimana scorsa ho presentato con Ivan Cordoba la sua biografia dal titolo “Combattere da uomo” non “Combattere da eroe”. Credo sia un messaggio molto bello per i bambini e i ragazzi. Tante volte quando leggiamo la Gazzetta o vediamo i grandi atleti e le grandi squadre che fanno imprese sportive, subito li associamo al concetto di eroe. Ma prima di diventare eroe, di fare un’impresa, c’è la fatica dell’uomo nel quotidiano. E’ quello che fa la differenza. Prima di diventare un eroe sportivo devi crescere nella fatica quotidiana, devi crescere nell’allenamento quotidiano come uomo, come persona, come bambino, come ragazzo.

7. Ricorderò loro che anche le sconfitte aiutano a crescere perché servono per diventare più saggi

L’importanza della sconfitta. Ho conosciuto un giovane allenatore estremamente preparato che era anche molto attento agli aspetti emotivi dei bambini e dei ragazzi. Perde una partita; i ragazzi sono seduti in cerchio rattristati. Si avvicina a loro e con fare empatico dice “Bisogna imparare a perdere”. Va bene, ma il concetto deve essere diverso! “Noi ragazzi dobbiamo imparare da questa sconfitta, da questo errore. In questo modo la sconfitta sarà un gradino che insieme agli altri gradini di crescita ci porterà all’obiettivo finale”. Il bambino ha una capacità di reazione che neanche ci immaginiamo. Pensate al bambino che impara ad andare in bicicletta. Per un genitore la frase tipica è “Stai attento che se cadi finisci all’ospedale”. Invece i bambini cadono, si rialzano, riprovano; cadono, si sbucciano, si rialzano, piangono, si guardano in giro, se papà e mamma ci sono continuano a piangere se no smettono subito; ogni persona cresce imparando dai suoi errori.

8. Indicherò loro i valori del Panathlon come fondamento etico per affrontare una corretta esperienza sportiva

Il concetto dei valori. Io sono convinto che tutte le più grandi vittorie nascono da condivisioni di valori. E quando parlo di valori vuol dire far iniziare a riflettere i nostri figli su quello in cui credono. Per esempio: “Quando hai vinto quella partita che cosa ti sei portato in campo? Che cosa hai imparato? Rispetto al tuo compagno, a te stesso. … Hai gestito le paure, le emozioni? Sei stato determinato? Quando hai preso quel bel voto a scuola che tipo di percorso hai fatto? Come ti sei preparato? Si chiamano CREDENZE. Sono quello che noi impariamo dalle nostre esperienze. Lo sport da questo punto di vista è eccezionale. Vivi un’esperienza, sconfitta o vittoria, leggi quell’esperienza sulle cose che hai fatto bene (importante per l’autostima) ma anche su quelle che hai fatto meno bene. Ti metti in discussione. Se rifletti su una esperienza impari tantissime cose nuove e hai la possibilità di cambiare, di crescere e di migliorare.

9. Al loro ritorno a casa non chiederò se abbiano vinto o perso ma se si sentano migliori né chiederò quanti gol abbiano segnato o subito o quanti record abbiano battuto, ma se si siano divertiti

Spesso gli allenatori dicono “Mi devi dare di più” – di più di che cosa? Bisogna dare il meglio di quel che si è in quel momento. Alberto Cova quando andiamo a parlare nelle scuole chiede “Ragazzi cosa ho avuto nella mia carriera, più vittorie o più sconfitte?” Nei 10.000 metri campione olimpico, mondiale ed europeo. Bastano queste tre vittorie? In realtà ha avuto molte più sconfitte, ma dando il meglio anche nelle sconfitte ha imparato a raggiungere grandi traguardi.

10. Vorrò specchiarmi nei loro occhi ogni giorno e ritrovare il mio sorriso giovane Noi adulti abbiamo un grande difetto. Che ci dimentichiamo a volte di aver fatto errori, di come siamo caduti e ci siamo rialzati quando eravamo ragazzi. Nello sport ci sono dei verbi molto belli che sono cadere, rialzarsi, resistere, vincere. Vincere viene per ultimo! C’è un romanzo formativo molto bello che è Peter Pan; pensiamo sia per i bambini, in realtà è soprattutto per gli adulti. In una rappresentazione teatrale sulla storia di Peter Pan c’era una scena molto bella. Ci si chiede perché Peter Pan fosse scappato di casa. La risposta è che era scappato di casa perché aveva sentito i suoi genitori parlare di quello che sarebbe diventato una volta divenuto adulto. E’ una grandissima lezione di rispetto nei confronti del percorso di crescita dei nostri figli. Vorrei farvi ora vedere un filmato tratto da una storia vera: Olimpiadi di Barcellona 1992. Una scena che ha commosso il mondo. Derek Redmond era il favorito alla medaglia d’oro nei 400 metri. Ma le cose non sempre vanno come ci aspettiamo … Dopo 150 metri dall’inizio della gara Derek sentì un dolore lancinante … Cadde a terra con un tendine lacerato. Ma non era disposto a rinunciare. Determinato a finire la gara si rialzò e continuò. Superando il muro di sicurezza un uomo si accostò a Derek. Era suo padre. “Non è necessario che tu lo faccia” disse il figlio. “Si invece” replicò il padre. “Abbiamo iniziato questa cosa insieme e insieme la finiremo”. Poco prima della linea di arrivo il padre lo lasciò andare in modo che completasse la sua corsa. Una folla di 65.000 persone si alzò in piedi commossa. https://www.youtube.com/watch?v=_RUZgSFfjw0 Questa è una sintesi perfetta di cosa vuol dire essere genitore nello sport. Un percorso iniziato insieme nello sport e fuori dallo sport.

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Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 6 - www.panathloncomo.it

ROAD TOUR – 28 maggio 2016 Piazza Cavour - COMO

Concluso il terzo impegno del Road Tour che

ha fatto tappa in Piazza Cavour a Como. Grande soddisfazione del Club con un forte richiamo delle persone.

Presente il Camper del Panathlon International per diffondere la Carta dei doveri del genitore nello sport. Oltre ad un presidio informativo erano presenti diverse attività sportive quali il golf e il basket.

Nella foto a lato Achille Mojoli con l’Assessore allo Sport del Comune di Como Luigi Cavadini e la presenza della Vice Presidente del Club Roberta Zanoni, dei Consiglieri Claudio Chiaratti, Fabio Gatti, Sergio Sala e Renata Soliani – ex Presidente di Club e Consigliera Internazionale.

Ecco le parole del Presidente Achille Mojoli: “Splendida giornata in piazza Cavour: tanti incontri, bambini e genitori, basket e golf che rappresentavano

tutti gli sport, i valori del Panathlon al centro dell'attenzione in una cornice di cielo azzurro e del fascino del Lago di Como. Un grande grazie ai miei consiglieri che mi hanno permesso di vivere tutto questo.”

Per arricchire la proposta in piazza, il Club ha esposto numerosi disegni sul tema del Fair Play di alcuni alunni delle scuole primarie di Anzano del Parco, Alzate Brianza e Veniano in modo tale da sensibilizzare la popolazione ai valori positivi dello sport. (v. foto a sinistra dove sono presenti un’allieva con i genitori, i dirigenti del Club e, alla destra, Claudio Pecci – Presidente del Club dal 2006 al 2009).

Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 7 - www.panathloncomo.it

CONGRESSO PANATHLON INTERNATIONAL Si sono conclusi, presso l’Auditorium del Campus Universitario di Anversa, i lavori del 20° Congresso

Internazionale sul tema “Ethics and Governance in Sport: Are we committed to change?”, Congresso dedicato a Vic De Donder, Presidente della Commissione Scientifico Culturale del Panathlon International.

Numerosa la partecipazione di ospiti e panathleti provenienti da Italia, Belgio, Brasile, Sudafrica, Canada, Svizzera, Argentina, Uruguay, Liechtenstein, Germania, Francia, Messico, Perù, Portogallo e Austria. Di notevole caratura gli interventi dei relatori che si sono susseguiti nelle 4 tavole rotonde sui temi:

• “Promozione dell’etica, dell’integrità e dei diritti dell’uomo nello sport”

• “Coaching incentrato sull'atleta; Carta dei genitori e aspettative e speranze dei giovani”

• “Verso la buona governance nello sport” • “Sport come mezzo d'integrazione e di sviluppo” A rappresentare il Club di Como Roberta Zanoni e Renata

Soliani (v. foto a destra) che ha ricevuto nel P. Comunicazione “G. Brera” una menzione d’onore per il buon lavoro svolto con il Notiziario.

ASSEMBLEA STRAORDINARIA Pierre Zappelli nuovo Presidente - Eletto il Consiglio Internazionale

Al termine del 20 Congresso Internazionale e della 47 Assemblea Ordinaria Elettiva, tenutisi ad Anversa dal 20 al 22 maggio, è stato eletto alla guida del Panathlon International, lo Svizzero PIERRE ZAPPELLI, classe '43, Presidente del Panathlon Club Losanna dal 2008 al 2012 e Presidente del Distretto Svizzera con associato il Club di Fürstentum Liechtenstein dal 2012 al 2016.

Il neo Presidente sarà affiancato dal nuovo CONSIGLIO INTERNAZIONALE:

AMATO Oronzo BRANZONI Lorenzo CARTA FORNON Roberto DAINESE Giorgio (Vice-Presidente) DENOTH Ernst GIULIERI Stefano (Tesoriere) SANCHEZ GONZALES José Pilar STANDAERT Paul

Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 8 - www.panathloncomo.it

COPPA FAIR PLAY - 9° TORNEO “GIGI NEL CUORE” Panathlon International Club di Como presente

con una COPPA FAIR PLAY al 9° torneo “Gigi nel Cuore” organizzato dalla società Libertas San Bartolomeo dal 14 al 29 maggio 2016. Il torneo era riservato alle categorie dei pulcini 2006, pulcini 2005 e pulcini 2007 e ha visto coinvolte 40 squadre delle seguenti società : Libertas San Bartolomeo, Albatese, Alebbio, Arcellasco, Aso Alzate, Brunatese, Casnatese, Castello, Cavallasca, Cittadella, Cometa, Eupilio, Grandate, Junior Fino, Lipomo, Maslianico, S. Agata e Senna Comasco. Domenica 29 Maggio 2016 la coppa è stata assegnata dal Presidente del Club comasco Achille Mojoli alla squadra pulcini di Eupilio per la correttezza del loro comportamento.

La manifestazione è stata realizzata in collaborazione con l’associazione Noi - Circolo

G.B.Scalabrini, l’Oratorio San Bartolomeo di Como, e il patrocinio del Comune di Como, del Coni e del Panathlon Club di Como.

2 COPPE FAIR PLAY PANATHLON COMO TROFEO MEMORIAL CLERICI E GALLI A CIRIMIDO

Il 7 e 8 Maggio 2016 a Cirimido (Co), Trofeo under 10 e 12 Csi – COMO, il Panathlon Como c'è !

Coppa Fair Play Fair play alla Società S.Michele Cantù. Motivazione: il gruppo dei genitori che accompagnava i ragazzi, vista la notevole massa di persone presente, pur essendo della Società ospite , si adoperava per far sì che la manifestazione non subisse intoppi. Coppa consegnata ad un dirigente, ma con il compito di darla ai Genitori.

Coppa Fair play all'allenatore del GSO Perticato (Mariano Comense) Paolo De Lazzari. Durante la partita correggeva una svista arbitrale che avrebbe consentito di segnare un goal alla sua squadra; gara poi persa.

Notiziario n. 6 – giugno 2016 - 9 - www.panathloncomo.it

IL PANATHLON COMO ALLA MOSTRA GLI EROI DELLA LARIO CADUTI NELLA GRANDE GUERRA

La Canottieri Lario e i suoi eroi comaschi che vissero un periodo intenso (Sinigaglia in docici anni con il canottaggio conquistò circa 90 medaglie d'oro!) ma purtroppo breve, sono al centro della mostra inaugurata oggi nella Sala del Broletto di Como. In una location suggestiva e già di per sé ricca di storia, si possono ammirare foto, documenti, ricordi, trofei di altri tempi e conoscere il vissuto sportivo di uomini che hanno donato la loro giovinezza alla Patria. Si potrà visitarla fino al 26 giugno. Sono sicura che chi vi andrà coglierà l'emozione che questi eroi hanno vissuto da sportivi

e ne uscirà arricchito nell'amore verso la nostra città. Un grazie di cuore a Enrico Levrini, storico dello sport e Membro onorario Canottieri Lario, al segretario della stessa e panathleta Gianni Tonghini e al panathleta e Presidente della Canottieri Lario Enzo Molteni che ha letto, durante l'inaugurazione, una lettera affettuosa e appassionata rivolta proprio a Giuseppe Sinigaglia. Allegata la brouchure della Mostra che rimane aperta aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18. Foto da sin G. Tonghini, M. Monego, R. Soliani, E. Molteni, A. Mojoli, R. Pozzi Renata Soliani

IL PANATHLON COMO AL CONVEGNO MAPEISPORT Il Panathlon Club di Como presente al convegno

MAPEISPORT dal titolo " 20 anni di ricerca, assistenza e cultura per lo sport" tenutosi al Centro Congressi Ville Pontidi Varese il 21 Maggio 2016 per il ventennale di attività. Molto interessante il tema della tavola rotonda finale: "Affermazione dei giovani atleti d’élite: occorre pazienza o coraggio?" con Giorgio Squinzi, Eusebio Di Francesco, Roberto Sassi, Luca Guercilena, Alessandro Frosini e tecnici e atleti della Nazionale Italiana di sci alpino, atleti del Sassuolo Calcio e del Cycling Team Trek-Segafredo. Per il Panathlon comasco potrebbe aprirsi una interessante analisi agganciandosi alla Carta dei doveri del genitore nello sport. Nuova sfida per Mojoli e Pecci? Nella Foto, da sinistra, Claudio Pecci, Fabian Cancellara, Giorgio Squinzi, Achille Mojoli. Renata Soliani

DISTRETTO ITALIA - ASS. STRAORDINARIA E ELETTIVA Sabato 25 giugno e domenica 26

giugno presso il Salone d’Onore del CONI in Roma – Foro Italico - Piazza De Bosis Lauro, si svolgeranno l'Assemblea Straordinaria per l'approvazione dello Statuto e l'Assemblea Elettiva del Distretto Italia.

PANATHLON

Club di COMO

Presidente

Achille Mojoli

Past President Patrizio Pintus

Presidente Onorario

Antonio Spallino

Vice Presidenti Roberta Zanoni

Giuseppe Ceresa Marco Riva

Consiglieri

Giuseppe Ceresa Claudio Chiaratti

Niki D’Angelo Fabio Gatti Silo

Gian Luca Giussani Marco Riva Sergio Sala

Alessandro Saladanna Roberta Zanoni

Collegio Controllo Amministrativo e

Contabile Presidente:

Rodolfo Pozzi

Luciano Gilardoni Giampiero Mauri

Erio Molteni Giovanni Tonghini

Collegio Arbitrale Presidente:

Claudio Bocchietti

Pierantonio Frigerio Tomaso Gerli

Notiziario realizzato da Patrizio Pintus

Recapiti Club Roberta Zanoni, Via Mentana, 32, 22100 Como

Tel. 031 240170 - Fax 031 240170 - [email protected]

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PROSSIMI APPUNTAMENTI 2016 Lago di Pusiano – 9 luglio – GITA CLUB

Service Burraco – settembre