CLIL: Metodologia e Valenza Formativa · CLIL Realia e materiali iconici che sostengono l ... La...

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Roberta Pugliese Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Area Multilinguismo e Internazionalizzazione CLIL: Metodologia e Valenza Formativa Cremona, 28 Aprile 2010

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Roberta Pugliese

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaUfficio Scolastico Regionale per la Lombardia

Area Multilinguismo e Internazionalizzazione

CLIL: Metodologia e

Valenza FormativaCremona, 28 Aprile 2010

Roberta Pugliese

GENESI

Il termine viene coniato nel 1994 da David Marsh e Anne MaljersGenesi precedente (anni 70), nel momento in cui si afferma prepotentemente il metodo comunicativo- funzionale

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L’ACRONIMO EMILE (Enseignement d’une Matière per l’Intégration d’une Langue Etrangère),AICLE (Aprendizaje Integrado de Conocimientos Curriculares y Lenguas Extranjera) FAUA (Fremdsprache als Unterrichts- und Arbeitssprache

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Che cos’è il CLIL?Chi è l’insegnante CLIL?Quale "visione didattica" deve possedere? Quali requisiti? Che tipo di formazione?Perché “fare” CLIL?

Le domande

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Il CLIL è

Insegnamento di contenuto disciplinare attraverso una lingua straniera principale obiettivo rimane sempre la crescita educativa e non il divenire bi-lingui.

Applicabile a tutte le materie non linguisticheContenuto non trattato precedentementeMateriali adeguati e autentici

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FOCUS NUOVOL’accento si sposta da

insegnare la LINGUA STRANIERA ainsegnare ATTRAVERSO la lingua stranieraFocus sul contenuto, lingua in ruolo ancillare.

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LA LINGUA VEICOLARE

costituisce solo il mezzo attraverso cui i contenuti prima ignoti sono

Veicolati Compresi e Assimilati

Viene appresa incidentalmente

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CARATTERISTICHE del CLIL

Si presta alla laborialità, alla manipolazione Apprendimento incidentale Lo studente è guidato nel CLIL alla scoperta del contenuto in modo estremamente stimolanteForte elemento di sfida perchè il CLIL predilige attività di

information gap e problem solving

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IT-oriented

Tali attività richiedono un ricorso costante al web e alle nuove tecnologie

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Ulteriori caratteristiche del CLIL

Realia e materiali iconici che sostengono l’acquisizione del contenuto Mappe cognitive, schemi e diagrammi per via via riassumere parole e idee chiave L’approccio cooperativo fra gli studentiRidondanza che si attua attraverso parafrasi, ripetizione e ricorso a sinonimi Continuo controllo della comprensione del contenutoProgrammazione precisa e accurata da parte del docente di materia e di L2.

Le 4 C di Do COYLE: Content, communication, cognition,

culture/citizenshipattenzione ai contenuti : non si tratta di trasmettere contenuti secondo modalità tradizionali scolastiche, ma di veicolarli attraverso metodologie che promuovano l’acquisizione di abilità e competenze disciplinari e sviluppino l’auto-apprendimento. aspetto comunicativo : il linguaggio è appreso in situazioni reali, autentiche e ben contestualizzate. Offre l’opportunità di sviluppare una più ampia gamma di abilità, strategie e competenze linguistiche utili nell’uso quotidiano della L2. valore formativo-educativo : sfida cognitiva insita nelle attività predisposte, qualsiasi sia il livello di competenza, che richiedono lo sviluppo di abilità cognitive oltre che linguistiche promozione della crescita della persona. prospettiva pluriculturale: offre opportunità di confronto con altre culture di cui studiano la lingua, quindi maturare atteggiamenti di comprensione e apertura a culture diverse dalla propria.

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STRUTTURAZIONE DELLE ATTIVITA’

SCELTA OBIETTIVO GENERALE

SCANDITO IN SOTTOBIETTIVI

FORMAT FATTIBILITA’ E VINCOLI

SCELTA CONTENUTO DISCIPLINAREPROGETTI C.L.I.L.

RICERCAANALISI PREREQUISITI DI L2 E MATERIA

RICERCA E SELEZIONE DEI MATERIALI

continua

Progettazione precisa e accurata

Finalità

imparare non solo a usare una lingua , ma usare una lingua per imparare;accrescere l’efficacia dell’apprendimento della lingua straniera e acquisire migliore conoscenza delle discipline;offrire occasioni di utilizzo della lingua in contesti concreti e motivanti integrando in modo naturale le abilità di ricezione, produzione , interazione;realizzare un’economia di tempo contestualizzando l’apprendimento e concentrando nello stesso insegnamento porzioni di curricola diversi; utilizzare abilità, conoscenze e competenze di altre discipline ossia tutti i canali di apprendimento non solo quello linguistico;valorizzare le molteplicità dell’intelligenza e i diversi stili di apprendimento degli alunni;sviluppare negli alunni abilità sociali di cooperazione e alternanza di turni;conseguire standard formativi più elevati.

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LANGUAGECONTENT

LEARNING INTEGRATED

Integra saperi e competenze

Crea legami di collaborazione

Proietta l’allievo verso il futuro

Punti di forza del CLIL per l’allievo

Smantella la normale prassi didattica

Soddisfa bisogni progettuali

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Punti di forza del CLIL per il docente

Crescita professionale

Metodologie, gestione cooperativa della classe etc…

Condivisione di conoscenze circa l’epistemologia delle discipline

Piano diverso curricolo Incremento motivazione

Lingua disciplinare:struttura e lessico

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I Vantaggi per l’Istituzione Scolastica

Favorisce la dimensione

interculturale

Prepara a futuri studi o alla vita lavorativa

Attrae più iscrittiRitorno di

Immagine

Forma team di lavoro

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Priorità delContenuto

disciplinare

Tipologie diverse di test

Creazione Strumenti per

monitorareil percorso

Certificazione

competenze

La valutazione

Regolamenti dei Licei e dei TecniciDPR 15 marzo 2010

Insegnamento di una disciplina non linguistica

In tutti i Licei e Tecnici: ultimo annoTecnici: ingleseLicei: non è precisata la lingua

Liceo Linguistico dalla classe terza per una LS dalla classe quarta per una LS diversa

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QUALI MATERIE?

TUTTE quelle dell’ultimo annoEs. Licei Es. Tecnici Storia Materie TecnicheStoria dell’arte FilosofiaMatematicaFisica ChimicaScienze naturaliScienze motorie…

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QUALI DOCENTI? QUALE FORMAZIONE?

REGOLAMENTO

FORMAZIONE INIZIALE

INSEGNANTI

nella fase finale di approvazione

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ART. 14 - Corsi di perfezionamento perl’insegnamento di una DNL in LS

1. Le università nei propri regolamenti didattici di ateneo possono disciplinare corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in LS. Ai predetti corsi accedono gli insegnanti in possesso di abilitazione e di competenze certificate nella lingua straniera di almeno Livello C1 del “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue” pubblicato nel 2001 dal Consiglio d’Europa.

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I percorsi formativi di cui al comma 1 sono istituiti per la scuola sec. di secondo grado

prevedono l’acquisizione di almeno 60 crediti formativi comprensivi di un tirocinio di almeno 300 ore pari a 12 crediti formativi universitari.

3. Per garantire uniformità tra i predetti corsi, le università si adeguano ai criteri stabiliti dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con proprio decreto, sentito il Consiglio universitario nazionale.

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4. A conclusione del corso, al candidato che supera con esito favorevole l’esame finale è rilasciato il certificato attestante le acquisite competenze per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera.

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