CLEAN La Fabbrica Olivetti a Pozzuoli

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estratto libro clean sul progetto della fabbrica olivetti a Pozzuoli progettato dall'Ing. Cosenza e con la sistemazione paesaggistica disegnata da Porcinai.

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Luigi CosenzaLa Fabbrica Olivetti a Pozzuoli The Olivetti Factory in Pozzuoli

a cura di / edited byGiancarlo Cosenza

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referenze fotografiche / photo credits

Archivio Porcinai, pp. 90, 91-92, 93

Archivio Storico Olivetti, pp. 6, 7b, 69, 75, 80-81, 114, 118b, 119,b,121, 125,

126-127, 128-129, 132-133, 136-137, 138, 140, 141, 144, 145b, 154-155,

156, 198, 199

Gianni Berengo-Gardin, p.97

Libero De Cunzo, p. 1

Barbara Jodice, pp. 236-237

Mimmo Jodice,

anno 1977: pp.76-77, 170, 172, 173, 176-191;

anno 1983: pp.8-15, copertina;

anno 1992: pp.207, 209, 211, 212-213

Paolo Monti, p. 91, 94-95

Ugo Mulas, pp. 6b, 91, 92a, 134-135, 145a, 174b, 201

Pubblifoto, pp. 60, 82, 87, 115, 122-123, 156-157b, 196, 197, 218a

Giancarlo Scalfati, p. 157a

Enrico Sicignano, p. 221

Vittorio Bazzarini, pp. 174-175 (rielaborazione planimetria)

Le altre fotografie e i grafici sono dell’Archivio Cosenza

Other photos and graphics from the Cosenza Archive

Nayhal Adhyaru and Carolee Eyles (drawing), pp.221, 224

(Drawings made for and courtesy of Professor Robert McCarter, University

of Florida)

Joe Kelly and Joyce Lee (drawing), p. 226

G.E. Kidder Smith, courtesy Rotch Visual Collections, MIT, p. 221

Louis I. Kahn Collection, University of Pennsylvania, p. 225

MIT, pp. 224, 225, 226, 227-231

All drawings originally published in Robert McCarter, Louis I. Kahn, Phaidon

Press, London 2005

ringraziamenti / acknowledgements

Archivio Porcinai, Archivio Storico Olivetti, Fondazione Adriano Olivetti,

Roberto De Falco, Maria Pia Fontana, Lucia Gargiulo, Angelo Pierri,

Enrico Sicignano, Marina Vitale, Gennaro Zarrillo

con il contributo di / with contribution of

Un ricordo grato a Vincenzo Taglialatela per il suo attivo contributo ai vari

momenti di costruzione e manutenzione della fabbrica

With grateful thanks to Vincenzo Taglialatela for his help in the building and

maintenance of the factory

17Index

18 Foreword22 The birth of a factory Luigi Cosenza

28 The Project29 Industrial architecture Luigi Cosenza31 The origin of the project Cesare de Seta38 Sketches54 Climate and natural light60 The definitive project82 Underneath the factory88 Landscape design96 A modern Mediterranean garden Paolo Pejrone98 Painting sculpture architecture

106 The costruction107 Notes from the Director of Works’ records

Roberto Guiducci124 Adriano Olivetti opens the factory130 Presentation of the Olivetti Factory in Pozzuoli

Luigi Cosenza138 Eduardo’s Visit142 A social evolution Mario Labò146 The human dimension Riccardo Musatti150 A desciption of the factory Roberto Guiducci156 Memories of Adriano Olivetti

158 The expansion in the sixties159 Expansion plans

170 After fifty years171 Olivetti today176 Landscape architecture Mimmo Jodice192 Memories of Luigi Cosenza Francesco Rosi200 He was a stern man Ermanno Rea204 A few words on architecture Franco Purini214 “La fuerte mano de Pluton sobra la tremula

carne de Persefone” Alberto Campo Baeza216 A model for an industrial plant

Carlos Martí Arís220 Quasi-autonomy in Architecture:

Louis I. Kahn and Luigi Cosenza Stanford Anderson232 Luigi Cosenza’s reasoned architecture

Giulio Carlo Argan

238 Reference bibliography

16Copyright © 2006 CLEAN

via Diodato Lioy 19, 80134 Napoli

telefax 0815524419-5514309

www.cleanedizioni.it

[email protected]

Tutti i diritti riservati

E vietata ogni riproduzione

ISBN 88-8497-020-2

ISBN 978-88-8497-020-6

Coordinamento editoriale / Editor

Gianni Cosenza

Editing

Anna Maria Cafiero Cosenza

Grafica / Graphics

Costanzo Marciano

Traduzioni / Translation

Nodi s.r.l.

in copertina / Cover photo

Fronte sud officina

della Fabbrica Olivetti di Pozzuoli

(Mimmo Jodice)

Indice

18 Prologo22 Nascita di una fabbrica Luigi Cosenza

28 Il progetto 29 Architettura industriale Luigi Cosenza31 L’origine del progetto Cesare de Seta38 Schizzi54 Clima e luce naturale60 Il progetto definitivo82 Al disotto della fabbrica88 Il verde96 Un giardino moderno mediterraneo Paolo Pejrone98 Pittura scultura architettura

106 La costruzione 107 Appunti dal giornale del direttore dei lavori

Roberto Guiducci124 Adriano Olivetti inaugura 130 Presentazione della Fabbrica Olivetti a Pozzuoli

Luigi Cosenza138 La visita di Eduardo142 Un’evoluzione sociale Mario Labò146 La dimensione dell’uomo Riccardo Musatti150 Descrizione della fabbrica Roberto Guiducci156 Ricordo di Adriano Olivetti

158 L’espansione negli anni Sessanta159 Il progetto di ampliamento

170 Dopo cinquant’anni171 Olivetti oggi176 L’architettura del verde Mimmo Jodice192 Ricordo di Luigi Cosenza Francesco Rosi200 Era un uomo severo Ermanno Rea204 Tre parole architettoniche Franco Purini214 “La fuerte mano de Pluton sobra la tremula

carne de Persefone” Alberto Campo Baeza216 Un modello di stabilimento industriale

Carlos Martí Arís220 Una Quasi-autonomia in Architettura:

Louis I. Kahn e Luigi Cosenza Stanford Anderson232 L’architettura ragionata di Luigi Cosenza

Giulio Carlo Argan

238 Bibliografia di riferimento

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Una mattina di sole sul golfo di Napoli, agli inizi degli anniCinquanta, si incontrano dopo alcuni anni Adriano Olivetti e LuigiCosenza; sono su di una terrazza alta sul mare ai margini di unampio agrumeto sorrentino. Adriano Olivetti è a Napoli percostruire una fabbrica nel Mezzogiorno. Evitano di accennarne, parlano degli avvenimenti trascorsi, delleprospettive sociali e politiche del dopoguerra, discutono le proprieesperienze con reciproca stima. Sono uomini presenti in manieradiversa nella vicenda politica, l’uno con l’utopia di realizzare unacondizione migliore per l’uomo, l’altro legato in maniera esplicitaal movimento operaio. Dopo alcune settimane Luigi Cosenza hal’incarico di realizzare a Pozzuoli uno stabilimento inseritonell’ambiente del golfo di Napoli, nei Campi Flegrei.

A Ivrea studia per giorni l’organizzazione della fabbrica con l’ideadi mutare il modo di produrre per dare la centralità a nuovi spazi,per definire un ambiente favorevole all’operaio. Tornando in trenoe poi in studio schizza decine di schemi per affrontare il progetto.Inizia così e durerà per l’intero periodo della costruzione unrapporto intenso tra l’industriale e il progettista e agisconoinsieme con entusiasmo, ma anche superando dure discussionida parte di Luigi Cosenza con la direzione tecnica di Ivrea.

Questo testo vuole esprimere il percorso formativo dell’ideaprogettuale, documentare la rottura del sistema tipologico dellafabbrica sostituendo alla catena di montaggio in officina unadiversa organizzazione del ciclo di produzione secondo le singolefasi lavorative, determinando un collegamento tra corpi ortogonaliquale innovativo organismo industriale. L’architettura divienepremessa e esito di una precisa valorizzazione del posto di lavoro.L’insieme delle immagini, dei segni grafici, delle riflessioni svolte; irichiami culturali, la bellezza del paesaggio naturale, l’attenzione alclima e la chiarezza di quanto costruito con la ragione, tutto ciòdescrive un impulso di fiducia, un contributo al rispetto dell’uomo.

Questo testo racconta l’impegno di personalità diverse, il lororuolo in questa esperienza presi dalla responsabilità a lavorarelungo un percorso progressivo, a realizzare un’opera capace dimodificare il metodo nel produrre macchine da scrivere e inseguito telescriventi, a pensare gli spazi esterni e interni, coperti escoperti, aperti e chiusi per modulare l’attività di chi lavora,disponendo di locali sociali e di servizio. E si determina così ilconcretizzarsi dell’utopia. Operano in modo integrato AdrianoOlivetti e Luigi Cosenza, in seguito Pietro Porcinai e MarcelloNizzoli; essi danno una lezione sociale quanto tecnica carica di

One sunny morning in the Gulf of Naples, in the early fifties, a fewyears after their previous meeting, Adriano Olivetti and LuigiCosenza met on a Sorrento terrace perched high above the seanext to a large orange grove. Adriano Olivetti had come to Naplesto build a factory in the Italian Mezzogiorno. They didn’t discussthis project, but conversed eagerly about what had happenedsince they had last met, the social and political post-warprospects and their own experiences. Both were active politically, albeit in different ways, one attractedby a utopian desire to improve conditions for mankind, the otheropenly associated with the working-class movement. A fewweeks later Luigi Cosenza was commissioned to build a factory inPozzuoli, in the context of the Campi Flegrei in the gulf of Naples.

He studied the organisation of the factory in Ivrea for days,intending to change production methods to give precedence tonew spaces and design a better environment for factory workers.Coming back on the train and in his studio, he made dozens ofsketches for the project. An intense relationship between theindustrialist and the architect was kindled which would continuewhile the factory was being built: they worked togetherenthusiastically, despite the fierce arguments between LuigiCosenza and the Ivrea technical management.

This volume intends to illustrate the development of the projectand document the dramatic break with typological factory design,substituting the factory floor assembly chain with a alternativeorganisation of the production cycle following individual workingphases, determining a link between perpendicular buildings as aninnovative industrial entity. The architecture is both the premise and result of a precise desireto enhance the workplace. The images, graphic signs, ideas,cultural echoes, the beauty of the natural landscape, the attentionto the local climate and the clarity of building with reason takentogether represent a basic instinct of trust and respect formankind.

This book testifies to the dedication of two very different men andtheir role in this experience. Their objective was to workprogressively to create a factory able to change the waytypewriters, and later on teleprinters, were produced, taking intoconsideration interiors and exteriors, covered and open spaces inorder to plan the activities of the factory workers and provideleisure and service areas. And so utopia became reality. Adriano Olivetti and Luigi Cosenza,

cultura. Insieme esprimono ciascuno la propria esigenza: dicommittente, di architetto; con la composizione dei volumiconcepiscono la sistemazione a verde, la tavolozza cromatica eapprofondiscono il senso dei colori per le pareti esterne, i tonipastello dell’architettura mediterranea di Procida. E sentonol’impegno della propria opera e nell’inaugurazione, in modolimpido, lo descrive Adriano Olivetti.

L’abbandono di una simile impostazione della Fabbrica Olivetticapace di superare l’esecuzione tradizionale di un unico enormecapannone illuminato artificialmente e climatizzato deve farriflettere sulla mancata verifica di una soluzione voluta e realizzatacon una solida volontà. Dalla metà degli anni Sessanta, mortoAdriano Olivetti, negli ampliamenti individuati fin dal primo schizzo,avvengono decisioni discutibili; le articolazioni e l’organizzazionedegli spazi nei nuovi corpi, con funzioni differenti, riducono proprioquegli elementi significativi dell’esperienza originaria dellostabilimento. Negli anni Novanta la fabbrica si trasforma incomprensorio tecnologico; agli operai subentrano giovani laureati;si conferma comunque la qualità del posto di lavoro anche perquanti sono impiegati in una nuova attività.

Così in seguito l’architettura pensata per l’uomo, operaio ointellettuale, documenta la realizzazione di un ambiente valido nelquale il singolo trova spazi di civiltà.

assisted by Pietro Porcinari and Marcello Nizzoli, worked as ateam; the lesson to be learnt is social and cultural as well astechnical. Working together they would each express theirindividual needs as client and architect; through the compositionof volumes they designed the greenery and park, the chromaticpalette and studied the choice of colours for the exterior walls:the pastel tones of the Mediterranean architecture in the island ofProcida. They bore full responsibility for their work as was clearlystated by Adriano Olivetti during the inauguration.

The abandonment of a vision like the Olivetti Factory, the initialrejection of the traditional factory design - an artificially lit, air-conditioned, huge, single plant - should make us reflect on thefact that their vision, so strongly desired and initiallyaccomplished, would not be tried and tested over time. Indeed,from the mid sixties, after the death of Adriano Olivetti, debatabledecisions were made for the extensions imagined from the veryfirst sketches. The articulation and organisation of the spaces inthe new buildings, with different functions, diminish preciselythose elements that were so significant in the original vision of thefactory. In the nineties, the factory was transformed and becamea hi-tech science park, young graduates took the place of factoryworkers, but the quality of the workplace was confirmed even forthe new employees.

Thus this architecture designed for man, whether a factory workeror intellectual, documents the creation of an environment in whicheach individual can find their own dignity and space.

ForewordPrologo

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2120 L’ampio territorio flegreo tra unacampagna di vigneti e frutteti e ilgolfo di Pozzuoli si conclude aoriente con l’acropoli del RioneTerra, a occidente con le colline diBaia e Bacoli; l’immagine esplicitadocumenta una preesistenza oveviene inserita la Fabbrica Olivetti.

The wide Flegrei territory with itsvinyards and orchards stretchingdown to the gulf of Pozzuoli isbordered to the east by the acropolisof Rione Terra and to the west bythe hills of Baia and Bacoli; theexplicit image documents a pre-existence where the Olivetti Factorywould be inserted.

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Uno stabilimento industriale: evidentemente non si tratta dellaricerca di una soluzione ai problemi economici, sindacali, politiciche si pongono ai lavoratori e ai vari industriali; ma di una ricercaper rispondere agli interrogativi dell’architettura moderna difronte ai suoi problemi di contenuto e di forma.

Uno stabilimento industriale della Olivetti: una buona occasioneper aprire il dialogo con Adriano Olivetti, anche egli alla ricerca,da anni, di nuovi rapporti tra uomo e ambiente, tra architettura etradizione, clima, materiale di costruzione, tra forma e contenuto.

Uno stabilimento industriale della Olivetti a Napoli:un contributo allo sforzo degli architetti italiani, degli architettidella Olivetti nello studio delle tradizioni edilizie e dellecondizioni ambientali della Campania per l’analisi rigorosa deitemi distributivi, delle soluzioni statiche, del collegamento traspazi interni e esterni, degli ambienti destinati al lavoro, allacoltivazione del corpo e dello spirito, al riposo, all’abitazione,delle dimensioni e dei ritmi in funzione dei problemi dimovimento e circolazione.

Uno stabilimento industriale dell’Olivetti a Napoli nel secondodopoguerra: un preciso richiamo ai compiti del progettista sulpiano economico e produttivo, nell’attuale situazione di anarchiadella produzione nazionale e campana, di minaccia crescente allaproduzione locale, della conseguente necessità di contenere i costidi impianto e di esercizio entro i limiti della funzionalità.

Ecco le premesse di ordine tecnico, morale, ambientale,economico le quali hanno guidato l’impostazione e lo studiodell’officina e del quartiere di abitazione della Olivetti a Pozzuoli.Esse tendono a far nascere dalla soluzione di un particolareproblema metodi e concezioni funzionali e compositive con uncarattere più generale come contributo alla ricerca di unlinguaggio architettonico moderno.

An industrial plant: clearly this is not the search for solutions topolitical, economic or labour issues which concern workers andindustrialists, but the search for answers to the questions of modernarchitecture when faced with problems of content and form.

An Olivetti industrial plant: a good opportunity to start workingwith Adriano Olivetti, who has for years been studying newrelationships between men and their environment, betweenarchitecture and tradition, climate and building materials, andform and content.

An Olivetti industrial plant in Naples: a contribution to the effortsof Italian architects and Olivetti’s architects in their study ofbuilding traditions and the environmental conditions in Campaniafor a in-depth analysis of the organisation, static solutions, the linkbetween interior and exterior space and the work environments, thecultivation of body and spirit, rest areas, housing, the dimensionsand rhythms in relation to problems of movement and circulation.

An Olivetti industrial plant in post-war Naples: a precise referenceto the duties of the designer from an economic and productive pointof view, in the current anarchy in Italian and Campaniaproduction, the growing threat to local production and theconsequent need to keep factory costs as low as possible.

These were the financial, environmental, moral and technicalpremises which lay behind the methodology for the workshop andhousing in the Olivetti plant in Pozzuoli. Functional andcompositional ideas and methods, with a more general character inthe search for a modern architectonic language, arose from solutionsto specific problems.

Nascita di una fabbrica Luigi Cosenza(ANIAI, 10 luglio1955)

The birth of a factory Luigi Cosenza(ANIAI, 10 July1955)

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25L’articolazione di questi corpi deriverà principalmentedall’orientamento dell’asse maggiore dei due padiglionifondamentali, l’officina e il montaggio, in rapporto al luogo, al clima e al terreno, raccogliendo le esperienze locali sulleesposizioni a ponente e a mezzogiorno in particolare nellastagione estiva e invernale.Il raggruppamento dei corpi edilizi nella zona centrale sarà legatoalla ubicazione delle funzioni amministrative, sanitarie e ricreative adisposizione delle maestranze. Esse potrebbero essere previstesia nelle zone verdi protettive e di espansione a sud e a nord dellazona centrale, sia nella stessa zona centrale a ponente o alevante della fabbrica, sia, infine, differenziate le due parti,ponendo le attrezzature amministrative e di controllo direttamentesul fronte stradale e quelle sanitarie e ricreative in una dellepossibili posizioni rispetto ai reparti di officina e montaggio.La serie degli schemi analizza i vantaggi e gli inconvenienti di variecombinazioni. Esse consentono l’esame delle disposizioni inrapporto alla posizione dell’officina con gli assi in direzione N-S ein direzione E-O.Per facilitare l’analisi quantitativa dei rapporti dimensionali dei varipadiglioni, è stato adottato un mòdulo unico per il loroproporzionamento, partendo dalla analisi della strutturanormalizzata di una sezione-tipo dell’officina. Questo mòdulo èindividuato nel rapporto di 15x7,50 metri. Obiettivi fondamentali: l’intero ciclo produttivo su una sola altezza,al livello del terreno; i reparti di lavoro legati all’ambientecircostante; i padiglioni hanno le aperture proporzionateall’intensità di luce necessaria, capaci di consentire da ogni postodi lavoro un angolo visuale verso lo spazio esterno; le ampiezzedei padiglioni proporzionate su chi lavora, soprattutto nelladimensione trasversale, per togliere all’operaio il senso dioppressione dato dall’ammassamento disordinato in vasti spazi dilavoro. Inoltre il dimensionamento degli spazi interni dei padiglionicon un’altezza proporzionata all’uomo, evitando grandi altezzeche danno la sensazione del vuoto sulla propria testa, spreco divolumi, dispersione spirituale. Differenziazione delle struttureprincipali portanti verticali e orizzontali e le pareti di chiusura intestata inclinate su uno o più assi per la riflessione o ladispersione dei rumori.Profondità del corpo di fabbrica, su una o due navate, delimitatodagli elementi di pareti esterne orientate, articolate e modellateper le numerose funzioni fisiologiche loro assegnate. La macchinaal suo giusto posto nella distribuzione del ciclo produttivo conl’uomo vicino per il suo compito di lavoro e il suo angolo visuale,centro dell’attenzione, illuminato, difeso da ogni effetto dicontroluce e di abbagliamento, da ogni elemento di distrazione.Un ulteriore riferimento allo sguardo per raggiungere elementi didistensione, naturali o artificiali, stimoli alla fantasia, sorgentinaturali di illuminazione e aerazione, a integrazione di altresorgenti di luce e di aria capaci di portare l’ambiente a condizionifisiche razionali. L’accesso ai raggi solari viene consentito nelleore e nelle stagioni quando danno un apporto positivo, maimpedito allorché produce effetti di abbagliamento o diriscaldamento non tollerabili.Raggiungere questi obiettivi con mezzi compositivi e nonmeccanici risulta importante.La definizione del sistema costruttivo risulta premessa

and southerly aspect in the summer and winter. The grouping of the buildings in the central zone will be linked tothe location of the administration, recreation and health facilitiesavailable for the workers. These could be placed in the protectivegreen area, in the area of expansion to the south and north of thecentral area, in the central area to the west or east of the factory,or, otherwise, the two parts could be separated by placing theadministrative offices and quality control directly behind the roadand the health and leisure facilities in one of the other possiblelocations in relation to the workshop and assembly shop. This set of plans analyses the advantages and disadvantages ofthe different combinations. They allow for an examination of thefactory organisation in relation to the position of the workshopwith the main axis in a N-S or E-W direction.To make the quantitative analysis of the dimensional relations ofthe different buildings easier, a single module has been adoptedfor their proportions, starting from the analysis of the normalisedstructure of a prototype section of the workshop. This modulemeasures 15x7.5 metres. The fundamental objectives are: designing the whole productioncycle on a single level, at ground level; work departmentsconnected to the surrounding environment; buildings withopenings in proportion to those who work in them, especially intheir transversal dimension, to take away the sense of oppressionfrom a disorganised accumulation in huge work spaces. A furtherobjective is to ensure the size of the interiors of the buildings is inproportion to the workers, avoiding those huge heights that give afeeling of emptiness above one’s head, waste volumes and leadto spiritual loss. A differentiation in the principal vertical and horizontal load-bearing structures and the walls in sloping heads on one or moreaxis would aid the reflection or dispersion of noise.The breadth of the factory, along one or two naves, bordered bythe external walls, is organised according to their variedphysiological functions. Each machine in the right place for theproduction cycle with the factory worker positioned for his taskand angle of vision, the centre of attention, lit up, protected fromany blinding effects or from any distraction. A further reference totheir angle of vision, the chance to see natural or artificial relaxingelements, which stimulate the imagination, natural sources oflighting and aeration integrating with the other sources of lightand air and bringing rational physical conditions to theenvironment. Access to the sun’s rays is allowed at the times andin the seasons when it brings a positive contribution, but blockedwhen it would dazzle the workers or overheat the atmosphere.It is important to achieve these aims by compositional choices,not mechanical means.The definition of the compositional design is an essential premisefor deciding the distribution scheme both in general and in detail.The aspect of the buildings and their relation with the surroundingenvironment and the weather conditions is an essential premisefor the choice of construction typology. In the early hours of themorning, the sun’s rays bring a pleasant sensation of warmth.In the late afternoon, the piercing low rays lead to an unbearablemugginess in the summer. The temperature is not only affectedby direct rays, but also by the thermal reaction of the volcanicterrain: sand, an incoherent material that absorbs the sun’s heat

24 Un ambiente razionalmente organizzato per un preciso ciclo dilavoro non esclude un proporzionamento degli spazi interniverificato su chi lavora, capace di realizzare composizionivolumetriche di sicuro valore poetico.Il rendimento di un qualsiasi impegno non può che accrescersiqualora l’organismo chiamato ad assolverlo venga posto in unperfetto stato di equilibrio fisico e spirituale.All’equilibrio fisico contribuiscono la giusta illuminazionedell’ambiente e del piano di lavoro, l’esatta aerazione, ladispersione dei rumori, la posizione relativa del posto di lavoro inrapporto ai percorsi dei materiali e degli uomini, la facilità deicontatti reciproci e dei controlli, le distanze e le distribuzioni. All’equilibrio spirituale contribuiscono le dimensioni dell’ambiente,il suo volume, la posizione relativa della sorgente di luce, naturalee artificiale, la possibilità di contatto con gli elementi spontaneidell’ambiente esterno circostante, i movimenti di cose e persone in rapporto al settore di lavoro,l’eliminazione dei disturbi provenienti dal contrasto fra luci edombre, la possibilità di concentrare l’attenzione su unadeterminata operazione elementare, ma di attingere energia negliintervalli alimentando la propria fantasia dalla visione di relazionispaziali, di una accelerazione dimensionale, di un accordocromatico, di un elemento spontaneo del paesaggio circostante. Una fabbrica può uscire dagli schemi razionali di valore universalee cercare di assolvere a un più elevato compito umano attingendodall’ambiente, dal clima, dalla struttura del luogo in cui dovràsorgere le ispirazioni per la composizione di ogni dettaglio, dellasua struttura e della sua forma, negli spazi interni ed esterni dovegli uomini i quali operano per quel determinato fine si associano osi isolano per espletare le proprie mansioni.Rispettando i vincoli del rendimento e dell’economia, occorreprocedere in base ad alcuni semplici principi fondamentali,operando dapprima in sintesi sui vari cicli della produzione perscendere fino al dettaglio del singolo posto di lavoro. Individuatolo schema base dei percorsi e ubicata la singola macchina e laposizione dell’addetto si deve modellare intorno ad essi lo spaziocircostante configurando le superfici piane o curve, opache otrasparenti, delle coperture e delle pareti.La fabbrica ha circa quattromila metri quadrati di superficiecoperta su un terreno di quattro ettari, con un fronte di circacentocinquanta metri sopraelevato di alcuni metri sull’arco che laDomitiana percorre costeggiando il golfo di Pozzuoli, a circacinquanta metri sul livello del mare.Il terreno, attualmente un frutteto con due cicli di colture erbacee,è costituito, sotto la coltre di terreno vegetale, da uno strato assaispesso di prodotti piroclasti e incoerenti, per lo più ceneri, inprevalenza provenienti dagli Astroni, e da strati profondi di tufigrigi poco coerenti. Numerosi alberi di medio fusto e alcuni di altofusto potranno essere conservati, distanziando le strutture murariedalle radici e dai rami.L’analisi delle varie possibili ubicazioni dei diversi corpi edilizi potràfarsi premettendo la suddivisione di massima del terreno in trezone: una zona di verde protettivo tra la Domitiana, strada digrande traffico, e la fabbrica; la zona della fabbrica e delleinstallazioni; una zona verde di espansione per consentire losviluppo dell’industria in tempi successivi, fino al limite massimodella sua capacità produttiva.

Organising an environment rationally for a precise productioncycle does not exclude designing internal space around thosewho work there to create volumetric compositions of true poeticvalue. The return from any form of employment can only increase if theperson employed is placed in a state of perfect physical andspiritual balance. The correct lighting of the environment and workplace, goodaeration, sound-proofing, the definition of each worker’s positionin relation to materials and co-workers, the ease of reciprocalcontacts and checks, distances and distribution all contribute tophysical balance.The size and volume of the areas, their position in relation tonatural and artificial light, the possibility of contact with naturalelements of the surrounding environment, the movement of thingsand people in relation to the work area, the elimination ofdisturbance from the contrast of light and shade, the need forworkers to concentrate their attention on an elementary operationbut be able to refresh their energy during breaks, feeding theirimagination from the vision of spatial relations, a dimensionalacceleration, chromatic harmony or a natural element of thesurrounding landscape all contribute to spiritual balance. A factory can escape from rational frameworks of universal valueand try to carry out a higher human duty taking inspiration fromthe environment, climate and the structure of the place where itwill be built for the composition of every detail of its structure andform, inside and outside, where the men who work can cometogether or work alone to carry out their tasks. Respecting the limits of economic return and cost, it is necessaryto proceed on the basis of a few simple fundamental principles,working from the very first in harmony with the different cycles ofproduction before looking in detail at where each individual willwork. Once the basic design of access routes has been fixed andeach machine positioned, as well as its operator, the surroundingspace must be modelled around them to define flat or curved,opaque or clear surfaces for the roofs and walls. The factory extends over a covered surface of four thousandsquare metres on a four hectare site lying a few metres above viaDomitiana, which curves along the gulf of Pozzuoli some fiftymetres above sea level. The plot, at the moment a fruit orchard with two cycles of plantingis, under the surface earth, made up of a rather thick layer ofpyroclastic, incoherent material, mainly ashes, which come fromthe Astroni crater and deeper layers of incoherent grey tufa. Anumber of medium-height and tall trees can be saved bydistancing the walls from their roots and branches.The study of the various possible locations for the different partsof the factory can be made following the division of the plot intothree zones. A zone of protective greenery between theDomitiana, a road with heavy traffic, and the factory; the zone ofthe factory and its installations; and a green area for expansion toallow for the growth of the industrial estate at a later date to itsmaximum production capacity.The organisation of these buildings derived principally from theaspect and direction of the main axis of the two main buildings,the workshop and the assembly shop, in relation to the place,climate and terrain, based on the local experience of a westerly

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2726 indispensabile per la scelta dello schema distributivo, generale edi dettaglio. L’orientamento, i rapporti con l’ambiente circostantee con le condizioni climatiche diviene premessa indispensabile perla scelta della tipologia costruttiva. Nelle prime ore del mattino i raggi solari apportano una gradevolesensazione di tepore.Nelle ultime ore del pomeriggio, i raggi bassi, persistenti,determinano d’estate un insopportabile senso di afa. La temperatura dell’ambiente influenzata non solo dai raggi diretti,ma dalle riverberazioni termiche del terreno vulcanico: sabbia,materiali incoerenti i quali assorbono il calore solare e lo rinvianocon grande intensità e continuità. Il sole sale rapidamentesull’orizzonte, il cielo è raramente coperto: ci si deve proteggeredalle radiazioni solari sulle superfici interne dei padiglioni e quelleesterne immediatamente adiacenti.L’orientamento Est-Ovest dell’asse maggiore dei corpi edilizirisulta il più adatto per una esposizione sui due fronti d’estate e diinverno. Di qui deriva la composizione più adatta della pareti asud e a nord.Pareti a sud, illuminazione, aerazione, visibilità diretta perun’altezza d’uomo; aerazione e illuminazione indiretta nelle zonealte a contatto con la copertura. Tra queste quote della parete,elemento di protezione dal sole verso sud si inserisce unapensilina orizzontale per la riflessione della luce sull’intradossodella copertura. Il proporzionamento delle pareti, in particolaredella parte alta, viene studiato in rapporto al rispettivoorientamento: a sud raggi indiretti, da riflettere a mezzo dellapensilina inferiore; a nord luce diffusa con unitaria intensitàminore. Nel senso longitudinale il dimensionamento della paretevetrata viene realizzato in rapporto all’intensità luminosanecessaria nell’officina come alle esigenze di visibilità verso glispazi esterni. Il gioco dei pieni e dei vuoti avviene anche inrapporto alla protezione dai venti dominanti.In base al proporzionamento del singolo padiglione ladisposizione del complesso delle macchine si realizza su quattrofile, due abbinate a quattro passaggi per i percorsi diretti e l’usodei singoli posti di lavoro. In questo caso fra le macchine abbinatepuò trovare posto una terza fila di strutture verticali la quale nondisturba la lavorazione, riduce le distanze degli elementi portantiorizzontali e si inserisce nella configurazione compositiva dellospazio interno. L’opportunità di distaccare le quattro file dellamacchine conduce ad un quinto percorso longitudinale conperdita di spazi, necessità di una doppia fila di elementi portantiverticali e introduzione di due pareti nella zona centrale delpadiglione. Il proporzionamento di queste ulteriori pareti, orientate anch’essea sud e a nord, può essere indispensabile solo nel caso diinsufficienza delle pareti laterali.L’adeguamento del linguaggio architettonico a ogni esigenza delleintenzioni funzionali e psicologiche del programma produttivodetermina un arricchimento del vocabolario tecnologico e valoriplastici nuovi della composizione.La ricerca di una soluzione per i problemi di ubicazione dellemacchine e determinazione dei percorsi, di illuminazione eaerazione, di eliminazione dei rumori e delle vibrazioni, la ricerca diun rapporto a dimensione umana per l’ambiente di lavoro dimaestranze numerose e specializzate, l’articolazione dei controlli

and continually sends it back, ever more intense. The sun risesrapidly on the horizon, the sky is rarely cloudy: the inside surfacesof the buildings and the immediately adjacent outside surfacesmust be protected from the sun’s rays. The East-West direction of the main axis of the buildings is themost suitable for a double aspect in summer and winter. This is the logic behind the composition of the south and north-facing walls. Walls to the south, lighting, aeration, direct visibility at eye level:indirect illumination and aeration in the higher levels near theroofs. Between these wall levels, as an element of protectiontowards the south, a horizontal overhang is inserted for thereflection of light on the soffit of the ceiling. The proportion of the walls, in particular the upper part, is studiedin relation to their aspect: to the south, indirect rays, reflectedthrough the lower overhangs, to the north diffused light with alesser intensity. In a longitudinal sense, the dimensions of theglass wall depend on the requirements of the workshop and theneed for visibility towards external spaces. The play of full andempty space also takes place in relation to the need forprotection from the dominant winds. Based on the proportions of each building, the machine complexis arranged along four rows, two of which are linked to fourpassages for direct access routes and the need for individualwork places. In the latter case, there is a third row of verticalelements which does not disturb production but reduces thedistances between the horizontal bearing elements, inserted intothe compositional configuration of inside space. The four machinerows should be separated by a fifth longitudinal route with aconsequent loss of space requiring a double row of verticalbearing elements and two walls in the centre of the building. Theproportions of these walls, facing south and north, will beessential only if the side walls are insufficient. The architectonic language can be adapted to any functional orpsychological production need and so the technical vocabularyand new plastic values have been enriched in the composition.The search for a solution to the question of where to place themachines and allow access, provide illumination and aeration,eliminate noise and vibration, the search for a human-scalerelationship with the work environment for the many, specialisedworkers, the development of control systems for the warehousesand workshops, the study of structures able to cause themaximum economy and the wish to interpret the industrialisationof the bearing structures as a permanent structure of architectureare all elements which suggest a new structural reference. Thecharacterisation of the vertical and horizontal bearing elements,the roofing, the opaque, transparent and translucent walls, theinterior overhangs refracting light and sound and the structuresprotecting from direct sunlight and the wind are choices that cansuggest their very dimensions, location and plastic and chromaticvalues. The starting point in choosing between one of the many possiblesolutions lies in the definition of the functional theme and thesearch for a language able to express the aspirations, needs andfeelings of the workers inside and outside these architectonicspaces which can determine emotion and stimulate theimagination using architectonic means to resolve the formal

nei magazzini e nell’officina, lo studio di strutture capaci direalizzare la massima economia, l’intenzione di intenderel’industrializzazione delle strutture portanti come strumentopermanente di architettura sono elementi capaci di suggerirenuovi riferimenti strutturali: la caratterizzazione degli elementiportanti verticali e orizzontali, dei piani di copertura, delle paretiopache, trasparenti e traslucide, delle pensiline rifrangenti interneper la luce e il suono, delle strutture frangivento e frangisole sonoorientamenti capaci di suggerire le proprie dimensioni, la propriaubicazione, i propri valori plastici e cromatici.Il punto iniziale nella scelta di una tra le molte soluzioni è nelladefinizione del tema funzionale e nella ricerca del linguaggiocapace di esprimere le aspirazioni, i bisogni, i sentimenti deilavoratori entro e intorno a questi spazi architettonici, dideterminare taluni stati d’animo, di esaltare la fantasiaadoperando mezzi architettonici per risolvere il problema formalenell’interesse del contenuto economico, sociale e poeticodell’opera nel suo assieme.Questa ricerca di un linguaggio adatto a esprimere determinatistati d’animo e a realizzare particolari obiettivi va elaborata in undeterminato ambiente, con i suoi caratteri di forma e dicontenuto, inserito a sua volta in più vasto spazio paesisticoanch’esso fortemente caratterizzato dalla sua struttura geologicae dalla formazione attuale degli abitanti.Dai dettagli delle strutture per individuare gli spazi interni dei corpiedilizi costitutivi di un complesso produttivo è possibilemodellarne la trama urbanistica entro il perimetro del terrenodisponibile, nelle singole zone differenziate del verde protettivo, diespansione e della parte destinata alle installazioni di primoimpianto.

question of the economic, social and poetic interest of the workas a whole.This search for a language able to express certain states of mindand achieve set objectives must be contextualised in a setenvironment, with its features of form and content, inserted in turninto a vaster landscape which is greatly characterised by itsgeological structure and the habits of its inhabitants.It is possible to model the urban design within the perimeter ofthe available land from the details of the structures, in eachseparate area of protective greenery, expansion and the partdestined for the installations of the initial plant.

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La didascalia degli schizzirappresenta quasi l’insieme dei varicolori sulla tavolozza di un pittoreprima di affrontare il disegno, diesprimere la propria operaselezionandoli e mescolandoli percomporre il quadro. In questatavola iniziale sono indicate lefunzioni, le parti dell’organismoproduttivo, le relazioni reciprochein ciascuna posizione dei corpi difabbrica. Esse vengono individuateinsieme ai percorsi differenziati peroperai, impiegati, materiali; le areelibere sono inserite come verde diseparazione con lo spazio esterno ocome superficie di futuraespansione.Viene così posto un sistema diriferimento per tutti gli schizzidocumentando l’unità del processoformativo, gli obiettivi nellaprogettazione come nellacomposizione degli elementi.

The index to the sketches holdsalmost all the different colours of aartist’s palette before picking up thebrush to choose and mix the shadesfor painting. The first shows thefunctions, the parts of the productivebody and the reciprocal relationshipsin each positioning of the differentfactory buildings. The differentroutes for the factory workers, officestaff and materials aredistinguished. Open spaces are inserted as greenareas of separation with the exterioror areas for future expansion.A reference system is thereby definedfor all the sketches documenting theunity of the thought process and theobjectives both in the planning andthe composition of the elements.

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Il procedere quasi in sequenza cinematografica dei cinquantasetteschizzi ha la forza di un percorso progettuale continuo conrichiami e ritorni per capire ed esprimere i contenuti di unintervento complesso. Ciò avviene con la distribuzione dellefunzioni diverse dei corpi di fabbrica e nell’articolazione deidifferenti percorsi interni. In ciascuno schizzo si trovano iriferimenti essenziali per consolidare i valori dell’architettura vistigià nella fase di impostazione quale segno compositivo esplicito.La linearità delle prime aggregazioni su frammenti di cartacolorata è vista nella molteplicità delle soluzioni, sempre nellalogica di articolazioni intese durante il sopraluogo nella fabbrica diIvrea. Tutte le soluzioni definiscono i diversi padiglioni costitutivil’intero comprensorio: officina e montaggio, magazzini, direzione,percorsi di operai, visitatori e materiali di lavorazione; vengonoposizionati il verde di protezione e di espansione sempre conl’obiettivo di esprimere la razionalità delle continue relazionireciproche. Quanto sembra un insieme di probabilità associativeha invece un tracciato ragionato, volendo intendere le possibilicontraddizioni o le soluzioni astratte, i ritorni e le riprese comesforzo di un pensiero diretto all’esecuzione. Già nei primi schizziviene definita un’idea tecnologica e strutturale, lo studio di schemidi riferimento al controllo del clima, alla difesa dai raggi diretti delsole, ai percorsi interni, al posizionamento delle macchine, il tuttonella dimensione dello spazio di lavoro visto in funzionedell’operaio nella sua posizione tra interno e esterno.La tensione di controllo, il possedere le redini dell’insieme deivalori per una individuazione corretta, l’impegno a concludere lafase di elaborazione: tutti questi elementi emergono dagli schizzisuccessivi dando la convinzione di una fiducia in se stessonell’esprimere idee di architettura indicate anche con immaginifigurative astratte. Sono tavole molto chiare. E sempre salti in avanti e nuovi schemi abbandonati dopo unprimo pensiero. Ma non vi à mai un segno inutile.Emerge lo sforzo verso la soluzione definitiva: lo schema cioèdella fabbrica costruita su corpi ortogonali originati nel centrocroce. Un pensiero già espresso in Esperienze di architettura del1950 viene qui posto come premessa alla realizzazione di unafabbrica pensata sul tempo del lavoro, sulle funzioni richieste dalciclo produttivo della macchina, sul tempo dell’operaio integratodi tutte le esigenze vitali di aria, luce, clima naturale.Le ultime immagini sono la struttura del progetto di LuigiCosenza.

The quasi-cinematographic sequence of fifty-seven sketches hasthe energy of a continuous design with echoes and referencesthat explain and express the contents of a complex intervention.This is shown by the distribution of the different functions of thefactory buildings and the different routes between them. Eachsketch holds the essential references to consolidate the values ofthe architecture already conceived of in its first stage ofdevelopment as an explicit compositional mark. The linearity of the initial designs on fragments of coloured paperis seen in the multiple solutions, always following the logic ofideas absorbed during visits to the factory at Ivrea. All these solutions define each building that will be part of thewhole estate: workshop and assembly shop, warehouses, offices,routes for factory workers, visitors and materials, the location ofthe protected greenery and areas for expansion in line with theaim of expressing the rationality of continuous mutualrelationships. What appears to be a set of associated probabilitiesis in fact a well-thought out design, that is to say all the possiblecontradictions or abstract solutions, the echoes and references,show the effort of thought directed towards its accomplishment.The early sketches show a structural, technological idea, a studyof climate control, protection from direct sun’s rays, the indoorroutes, the location of the machines, all within the dimensions of awork space organised around the workers in their workstationsbetween indoors and outdoors.The tension of control, holding the reins governing the set ofvalues for a correct choice, and the need to conclude theplanning phase all emerge from the successive sketchesproviding the conviction of a belief in the architect’s ability toexpress architectural ideas even with abstract figurative images.The sketches are very clear. And there are further leaps aheadand new ideas abandoned after a single train of thought. Butthere is never a pointless tract of the pen. The definitive solution emerges: the framework of the factory ofperpendicular buildings from a central cross. This idea, previouslyexpressed in Experiences of architecture (1950), is here the premise for the successive creation of a factory basedon the rhythm of work and the needs of the machine productioncycle, seen from the rhythm of the workers integrated with all thevital needs of air, light and natural climate. The final images form the basis of Luigi Cosenza’s project.

Schizzi Sketches

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