Olivetti Grammatica

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MORFOLOGIA L'alfabeto 1. 1. L'alfabeto latino ha ventiquattro lettere: a b c d e f g h i (j) k l m n o p q r s t (u) v x y z A B C D E F G H I (J),K L M N 0 P Q R S T U V X Y Z 2. Sei di queste lettere, cioè a, e, i, o, u, y sono vocali; le altre sono consonanti.- L'alfabeto latino non aveva che il solo I per rappresentare la i vocale e la i consonante e utilizzava la v tanto per la u che per la v. 3. Le vocali sono accentate o prive d'accento; inoltre sono, brevi o lunghe. Le brevi sono segnate con una piccola curva (ă, ĕ, ĭ, ŏ, ŭ); le lunghe con una retta (ā, ē, ī, ō, ū) sovrapposta orizzontalmente alla vocale. a) Le vocali a, e, i, o, u si pronunciano come in italiano; la y si pronuncia i. b) Anche le consonanti si pronunciano come in italiano, eccetto il gruppo ti (breve) innanzi a vocale si usa leggere zi: lectio, gratia, otium.- Solamente dopo t, s e x e nelle voci greche, la t conserva la sua propria pronuncia: bruttii, ostium, mixtio, tiaras, Miltiades; così pure negli infiniti deponenti e passivi arcaici, come nitier, quatier, e anche in totius, perchè la i è lunga.- La c e la g avevano suono gutturale anche davanti alle vocali e ed i: Cicero (pronuncia Kikero); ma antichissima è la pronuncia all'italiana che vive nella tradizione scolastica. 4. Un dittongo (dipthongus = doppio suono) è l’unione, nella pronuncia, di due vocali in una sola sillaba.- La lingua latina ha i seguenti dittonghi: ae (che suona e), au (che suona au), oe (che suona e), come aetas, aurum, coetus.- Raro è il dittongo eu, più rari ancora ei, oi, e ui. I dittonghi sono per loro natura lunghi. Eu forma dittongo soltanto in ceu, neu, seu, heu, eheu, heus, neuter, neutiquam, o in alcuni nomi propri, d'origine straniera come Europa, Eurus; ei soltanto in hei (dein, deinde, e proin, proinde presso i poeti sono contrazioni dette sinizèsi ), ui solo in hui, cui, huic.-

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GRammatica latina dal dizionario online olivetti

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MORFOLOGIA

MORFOLOGIA

L'alfabeto

1. 1. L'alfabeto latino ha ventiquattro lettere:a b c d e f g h i (j) k l m n o p q r s t (u) v x y zA B C D E F G H I (J),K L M N 0 P Q R S T U V X Y Z

2. Sei di queste lettere, cio a, e, i, o, u, y sono vocali; le altre sono consonanti.-L'alfabeto latino non aveva che il solo I per rappresentare la i vocale e la i consonante e utilizzava la v tanto per la u che per la v.3. Le vocali sono accentate o prive d'accento; inoltre sono, brevi o lunghe. Le brevi sono segnate con una piccola curva (, , , , ); le lunghe con una retta (, , , , ) sovrapposta orizzontalmente alla vocale.a) Le vocali a, e, i, o, u si pronunciano come in italiano; la y si pronuncia i.b) Anche le consonanti si pronunciano come in italiano, eccetto il gruppo ti (breve) innanzi a vocale si usa leggere zi: lectio, gratia, otium.-Solamente dopo t, s e x e nelle voci greche, la t conserva la sua propria pronuncia: bruttii, ostium, mixtio, tiaras, Miltiades; cos pure negli infiniti deponenti e passivi arcaici, come nitier, quatier, e anche in totius, perch la i lunga.-La c e la g avevano suono gutturale anche davanti alle vocali e ed i: Cicero (pronuncia Kikero); ma antichissima la pronuncia all'italiana che vive nella tradizione scolastica.4. Un dittongo (dipthongus = doppio suono) lunione, nella pronuncia, di due vocali in una sola sillaba.-La lingua latina ha i seguenti dittonghi: ae (che suona e), au (che suona au), oe (che suona e), come aetas, aurum, coetus.-Raro il dittongo eu, pi rari ancora ei, oi, e ui. I dittonghi sono per loro natura lunghi.Eu forma dittongo soltanto in ceu, neu, seu, heu, eheu, heus, neuter, neutiquam, o in alcuni nomi propri, d'origine straniera come Europa, Eurus; ei soltanto in hei (dein, deinde, e proin, proinde presso i poeti sono contrazioni dette sinizsi), ui solo in hui, cui, huic.-Nelle altre parole le due vocali si pronunciano sempre distintamente: meus, dei, fui.Quando ae e oe non formano dittongo, si possono scrivere con la dieresi rappresentata da due punti sulla seconda vocale: ar, pota.1. 5. Le consonanti si dividono in:a) sonore o semivocali: tali sono le liquide l, r, le nasali m, n, e le spiranti f, s;b) mute: tali sono tutte le altre consonanti.

Le consonanti secondo la diversit degli organi adoperati nella loro pronunzia si dividono in labiali: b, p, f, v - gutturali: c, k, q, g - dentali: d, t.-A loro volta tutte si distinguono in tenui: p, c, t; medie: b, g, d; aspirate: ph, ch, th.-Sono consonanti doppie: x (che nasce da c+s) e z (da d+s), che ricorre solamente in parole straniere. La h non propriamente una consonante, ma un semplice segno di aspirazione; quindi Annibal e Hannibal, arundo e harundo, ecc.6. Nella lingua antica si scambiano tra loro alcune vocali, come o ed u in vulnus, che anticamente si scriveva volnus; vult, anticamente volt; o ed e in vester, anticamente voster; verto, anticamente vorto;- ed in libet, anticamente lubet; existimo, anticamente existumo; decimus, anticamente decumus; optimus, anticamente optumus; ei, i, ed e in omneis, omnis e omnes, tres e tris ecc.7. Le sillabe, secondo l'uso invalso generalmente, sono divise in fin di riga nello stesso modo che in italiano; per esempio: magi-stri, come in italiano mae-stro; om-nis, ig-nis, duc-tus, rap-tus.-Nelle parole composte si distinguono i singoli componenti, salvo quando il primo si sia amalgamato al secondo elidendo la vocale finale: ad-ire, post-ea, dis-tribuere, ma pae-ninsula non paen-insula da paene-insula.Si scrivono con lettera maiuscola le parole al principio di un periodo, i nomi propri e preferibilmente gli aggettivi e gli avverbi che ne derivano: Graecia, homo Graecus, Graece loqui.Accentuazione. L'accento latino non risale mai oltre la terz'ultima sillaba (legge del trisillabismo) e non sta mai sull'ultima sillaba.La posizione dell'accento regolata nelle parole di tre o pi sillabe dalla quantit della penultima (regola della penultima) e cio l'accento cade sulla terzultima se la penultima breve e sulla penultima se questa lunga per natura o per posizione.

2. Le parti del discorso

1. Sostantivo, come vir, uomo; rosa, rosa; virtus, virt; verbum, parola.I sostantivi si distinguono in:a) appellativi, come arbor, albero;b) propri, come Caesar, Cesare;c) collettivi, come multitudo, moltitudine (appartengono a questa classe anche alcuni nomi di materia, come lignum, legname);d) astratti, come mens, mente.

2. I nomi delle tre prime classi si chiamano anche concreti in opposizione agli astratti.

2. Aggettivo, come bonus, buono; pulcher, bello; amabilis, amabile.3. Numerale, come unus, uno; duo, due; primus, primo, ecc. 4. Pronome, come ego, io; tu, tu; qui, che, il quale, ecc.I sostantivi, gli aggettivi e i pronomi si declinano, e si chiamano anche nomi.5. Verbo, come sum, io sono; amo, io amo; monre, avvisare; dormre, dormire. l verbi si coniugano.6. Avverbio, come valde, fortemente, molto; saepe, spesso; ibi, ivi. Tra gli avverbi si annoverano pure alcuni numerali, come semel una volta; primum, primieramente, ecc.7. Preposizione, come ad, a; ab, da; ante, avanti.8. Congiunzione, come et, e; sed, ma; si, se; quia, perch.9. Interiezione, come vae, guai! ah, ahi.Gli avverbi, le preposizioni, le congiunzioni e le interiezioni sono parole indeclinabili: le tre ultime si chiamano anche particelle.

Tutte le parole sono dunque o nomi o verbi o sono indeclinabili.

La lingua latina non ha larticolo, perci vir vuol dire sia l'uomo che un uomo ed anche semplicemente uomo.Il genere dei nomi

3. Nei sostantivi si distinguono tre generi:1. Il maschile, come vir, l'uomo; rivus, il ruscello;2. Il femminile, come femna, la femmina; virtus, la virt; 3. Il neutro, come lignum, il legno; foedus, l'alleanza.Alcuni sostantivi si possono adoperare come maschili e femminili, perci si dicono di genere comune.

4. Il genere dei sostantivi in latino, che spesso diverso dal genere dei sostantivi italiani corrispondenti, si riconosce dal significato e dalla desinenza.Quanto al significato sono:a) di genere maschile i nomi degli esseri maschili, dei popoli, dei fiumi, dei venti e dei mesi;b) di genere femminile i nomi degli esseri femminili, delle piante, delle citt, delle regioni e delle isole e penisole;c) di genere neutro tutte le espressioni che hanno valore di sostantivo, i nomi di frutti, dei metalli, delle lettere dell'alfabeto e le parole indeclinabili adoperate come sostantivi;

4. d) di genere comune i nomi che convengono tanto al maschio, quanto alla femmina.

1. Sono quindi maschili pter, il padre; nauta, il nocchiere; Perses, il Persiano; Albis, l'Elba; Sequna, la Senna; Aqulo, l'Aquilone, la tramontana; Aprlis, Aprile; ecc.Alcuni nomi di fiumi per altro sono femminili, come Albla, Allia, Matrna, Lethe e Styx. Anche copiae, -arum, gente armata, milizia (propriamente le provvisioni degli eserciti) femminile. - Hadria (poetico), il mare Adriatico, maschile.2. Sono femminili mter, la madre; prus, il pero; Corinthus, la citt di Corinto; Italia, l'Italia; Aegyptus, l'Egitto; Dlus, l'isola di Delo, ecc.Tra i nomi di citt e regioni sono:a) maschili: 1 quelli che mancando del singolare escono al nominativo plurale in -i, genitivo -orum, come Delphi, la citt di Delfo, Veii, la citt di Veio; 2 Canpus, -i, Canopo (citt dell'Egitto) e i nomi di paesi Bosphrus, Pontus, Hellespontus ed Isthmus; 3 i nomi di citt Hippo, Narbo, Sulmo, Vesontio, -nis, e Tunes, -tis;b) neutri: 1 quelli che, mancando del singolare, escono al nominativo plurale in -a, al genitivo in -orum: Susa, Susrum; Leuctra; Arbla; 2 quelli, che terminano al nominativo singolare in -um, -on, -ur o -e, come Tusclum (Ilion), Tibur, Praeneste. Il nome Argos, Argo (citt della Grecia), indeclinabile e neutro; per contro Argi, -orum, declinabile e maschile.3. Sono neutri nihil (indeclinabile), nulla; fs (indeclinabile), il lecito, vle, l'addio; e cos gli avverbi, i verbi, le preposizioni ecc., quando sono adoperate a modo di sostantivi, come valde, la parola valde; amo, il verbo amo; ante, ecc.4. Sono comuni: adolescens, il giovane o la giovane; comes, il compagno o la compagna ; dux, il condottiere o la condottiera; civis, il cittadino o la cittadina; heres, l'uomo o la donna erede; sacerdos, il sacerdote o la sacerdotessa; infans, il bambino o la bambina, ecc.I nomi comuni servono per lo pi a denotar persone, e anche animali.5. Parecchi nomi di persone e di animali hanno bens una parola della medesima radice per significare tanto il genere maschile quanto il femminile, ma mutano la terminazione secondo il genere, e si chiamano perci sostantivi mobili. Tali sono dmnus, il signore, domina, la signora; magister, il maestro, magistra, la maestra, snus, l'asino, asina, l'asina; gallus, il gallo, gallina, la gallina; puer, il fanciullo, puella, la fanciulla; rex, il re, regna, la regina; victor, il vincitore, victrix, la vincitrice.

4. Rare sono le denominazioni tolte da vocaboli di radice diversa, come servus, lo schiavo, ancilla, la schiava (raramente serva); taurus, il toro, vacca, la vacca; res, il montone, vis, la pecora.

6. Molti nomi di animali hanno sempre nella lingua lo stesso genere e si dicono epiceni, cio comuni al maschio e alla femmina. Tali sono corvus (solamente maschile), il corvo maschio e femmina; cornix (solamente femminile), la cornacchia maschio e femmina; passer (solamente maschile), il passero maschio e femmina; ciconia (solamente femminile), la cicogna maschio e femmina. Si dice per altro, quando sia necessario, corvus femina, per indicare la femmina del corvo, e cornix mas o cornix mascula, per indicare il maschio della cornacchia.

5. Gli aggettivi hanno tre generi, come i sostantivi. Il genere degli aggettivi si riconosce per lo pi dalla desinenza; cos bnus, buono, maschile; bona, buona, femminile; bonum, buono, neutro. Similmente mlus, mala, malum, cattivo, cattiva; magnus, magna, magnum, grande; parvus, parva, parvum, piccolo, piccola; crus, cara, carum, caro, cara.

6. L'aggettivo sempre dello stesso genere del sostantivo al quale appartiene, sia come attributo, per esempio bonus pater, il buon padre, sia come predicato, per esempio pater est bonus, il padre buono. Similmente bona mater, la buona madre; mater est bona, la madre buona; bonum exemplum, il buon esempio; exemplum est bonum, l'esempio buono.Cos pure comes bonus, il buon compagno; comes bona, la buona compagna; dux bonus, il buon condottiere: dux bona, la buona condottiera.Declinazioni

7. Nella declinazione, ossia flessione, dei nomi si distinguono il numero e il caso.1. I numeri dei nomi sono due in latino, come in italiano, cio singolare e plurale: per esempio, pater, il padre; patres, i padri.2. Per casi s'intendono le varie desinenze, che il nome assume secondo la diversa funzione che ha nel discorso.I casi in latino sono sei:1 Nominativo, che risponde alla domanda: chi? che cosa? e fa comunemente da soggetto;2 Genitivo, che risponde alla domanda: di chi? di che cosa? ed il caso del complemento di specificazione;3 Dativo, che risponde alla domanda: a chi? a che cosa? ed il caso del complemento di termine;

7. 4 Accusativo, che risponde alla domanda: chi? che cosa? ed il caso dei complemento oggetto;

5 Vocativo, che indica la persona vera o immaginaria a cui si rivolge il discorso;60 Ablativo, che risponde alle domande: da chi? da che cosa? donde, per mezzo di che cosa? con chi? in che cosa? per che cosa? dove? quando?Il nominativo e il vocativo si dicono casi retti o indipendenti, il genitivo, il dativo, l'accusativo e l'ablativo casi obliqui o dipendenti.

8. Si hanno nella lingua latina cinque declinazioni, che si distinguono dalla desinenza del genitivo singolare. Se il genitivo esce in -ae, il nome della prima declinazione; se in -, della seconda; se in -s, della terza; se in -s, della quarta; se in -e, della quinta.

9. Talvolta, pi casi hanno la stessa forma. Si noti a questo proposito, che:a) Il vocativo sempre uguale al nominativo, salvo nella seconda declinazione ove il vocativo singolare, in luogo della desinenza -s del nominativo, prende d'ordinario la desinenza -;b) I neutri hanno in tutte le declinazioni una forma comune per il nominativo, accusativo e vocativo singolare, e un'altra forma comune per il nominativo, accusativo e vocativo plurale;c) Il dativo e l'ablativo plurale sono uguali in tutte le declinazioni;d) Nella seconda declinazione anche il dativo e l'ablativo singolare sono sempre uguali;e) Nella terza, quarta e quinta declinazione sono uguali il nominativo e l'accusativo plurale;f) Nella prima declinazione sono uguali il genitivo e dativo singolare e il nominativo plurale;g) Anche nella quinta declinazione il genitivo e dativo singolare sono uguali;h) Nella quinta declinazione il nominativo singolare uguale al nominativo plurale.Prima Declinazione (Tema in a)

10. La prima declinazione comprende in maggioranza nomi femminili, alcuni maschili e pochi altri di genere comune (conviva, incla), nonch gli aggettivi in -a (il cui maschile in -us o in -er).

10. NOMI FEMMINILI

CasoSingolarePlurale

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.rs- (la rosa) ros-ae (della rosa) ros-ae (alla rosa) ros-m (la rosa) rs- (o rosa) ros- (dalla rosa) ros-ae (le rose) ros-rum (delle rose) ros-s (alle rose) ros-s (le rose) ros-ae (o rose) ros-s (dalle rose)

AGGETTIVI FEMMINILI

CasoSingolarePlurale

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.pulchr- (la bella)pulchr-ae(della bella)pulchr-ae (alla bella)pulchr-m(la bella)pulchr- (o bella)pulchr-(dalla bella)pulchr-ae (le belle)pulchr-rum(delle belle)pulchr-s (alle belle)pulchr-s(le belle)pulchr-ae (o belle)pulchr-s(dalle belle)

11. NOMI MASCHILI

CasoSingolarePlurale

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.scrib- (lo scrivano)scrib-ae (dello scrivano)scrib-ae (allo scrivano)scrib-m(lo scrivano)scrib- (o scrivano)scrib- (dallo scrivano)scrib-ae (gli scrivani)scrib-rum (degli scrivani)scrib-s (agli scrivani)scrib-s(gli scrivani)scrib-ae (o scrivani)scrib-s (dagli scrivani)

12. Come si vede dai paradigmi, la -a del tema breve nel nominativo, accusativo e vocativo singolare; lunga nell'ablativo singolare, nel genitivo e accusativo plurale.I nomi della prima declinazione che escono in -a, sono per lo pi di genere femminile; quelli che denotano persone di sesso maschile, popoli o fiumi, sono di genere maschile; pochi altri sono di genere comune.

13. Elenco di nomi per esercizio.

NOMI FEMMINILI

ala (l'ala)ancilla (l'ancella)qula (l'aquila)aura (l'aura)barba (la barba)ctna (la catena)clumba (la colomba)praeda (la preda)rna (la rana)rta (la ruota)schla (la scuola)fba (la fava)fma (la fama)glria (la gloria)inua (la porta)lna (la lana)luscnia (l'usignolo)poena (la pena)stella (la stella)umbra (l'ombra)>va (l'uva)virga (la verga)

NOMI MASCHILI

agrcla (l'agricoltore)advna (il forestiero)aurga (il cocchiere)hmcda (l'omicida)nauta (il nocchiero)perfga (il disertore)

pirta (il pirata)pta (il poeta)scurra (il buffone)Numda (il Numido)Msa (la Mosa)

NOMI COMUNI

convva (il commensale)incla (l'abitante)terrigna (figlio della terra)

14. anma divina (l'anima divina)ctna firma (la catena salda)cna lauta (la cena lauta)rgna bna (la regina buona)tbla nigra (la tavola nera)nbla densa (la nebbia fitta)sperbia mla (la superbia cattiva)fortna dbia (la fortuna dubbia)pcunia rtunda (la moneta rotonda)villa ampia (la villa ampia)

15. Particolarit della prima declinazione.

1. Due nomi della prima declinazione, dea, la dea, filia, la figlia, hanno il dativo e l'ablativo plurale in -bus luogo di -is, e si distinguono cos dal dativo e ablativo plurale dei maschili deus e filius; per si dir filiis et filiabus, ai figliuoli e alle figliuole.-

La medesima desinenza prendono al dativo ed ablativo plurale i due aggettivi numerali duae, due, ed ambae, ambedue, che fanno duabus ed ambabus. Si trovano pure le forme equabus, astnabus, famulabus, mulabus, quando debbano essere contrapposte ai corrispondenti maschili.2. Amphra, l'anfora, drachma, la dramma (moneta greca), fanno talvolta, nel genitivo plurale amphrm e drachmm in luogo di amphorarum e drachmarum.-3. Il nome familia, la famiglia, esce nel genitivo singolare in -as (desinenza arcaica) quando unito a pater, mater, filius o filia, per esempio pater familias, il padre di famiglia; ma nel plurale patres familiarum.4. Alcuni aggettivi femminili, come una, sola, ecc., non hanno nel genitivo -ae, ma -us, e nel dativo non -ae, ma -i.5. Nei poeti dell'et arcaica si trova ancora un'antica forma di genitivo in - invece di -ae, come aul, pict, per aulae, pictae. Il dittongo ae derivato dall'antico dittongo ai.6. Appartengono alla prima declinazione alcuni nomi di origin'e greca, i quali nel nominativo terminano in -, -s o -s. Essi nel plurale si declinano in tutto come i nomi latini in -a, ma nel singolare s declinano come segue:Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.epitme (il compendio)epitoms (del compendio)epitomae (al compendio)epitomn (il compendio)epitom (o compendio)epitom (dal compendio)

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.Aens (Enea)Aenae (dEnea)Aenae (ad Enea)Aenm (Enea)Aen (o Enea)Aen (da Enea)

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.anagnosts (il lettore)anagnostae (del lettore)anagnostae (al lettore)anagnostn (-m) (il lettore)anagnost (-) (o lettore)anagnost (-) (dal lettore)

15. Nel plurale si dir epitomae, epitomarum ecc.; anagnostae, anagnostarum ecc.

Nello stesso modo si declinano aloe, l'aloe; grammatice, la grammatica; boreas, la tramontana o il borea; tiaras, la tiara; pyrtes, la pietra focaia; sophistes, il sofista; Perses, il Persiano, Scythes, lo Scita.-Molti di questi nomi pigliano per altro nel nominativo singolare anche la desinenza -a in luogo di - o -s, come grammatica (e grammatice), sophist (e sophistes); e allora si declinano del tutto come i nomi latini.7. Per rispetto alla desinenza, sono femminili i nomi della prima declinazione che escono in -a ed in -e, maschili quelli che escono in -as ed in -es.8. Alcuni sostantivi della prima declinazione si usano solo nel plurale:angustiae (strettezze)deliciae (delizia)divitiae (ricchezze)exequiae (esequie)habenae (redini)indutiae (tregua)insidiae (insidia)kalendae (il primo del mese)inferiae (funerali)inimicitiae (inimicizia)minae (minaccia)nugae (ciance)nuptiae (nozze)reliquiae (reliquie)scalae (scala)tenebrae (tenebre)Athenae (Atene)Thebae (Tebe)Syracusae (Siracusa)Vercellae (Vercelli)

Alcuni sostantivi hanno al plurale, oltre al proprio, un altro significato pi o meno diverso da quello del singolare:aqua (acqua)copia (abbondanza)fortuna (fortuna)aquae (le acque, i bagni)copiae (le milizie)fortunae (i beni di fortuna)

16. Seconda Declinazione. (Temi in O)

La seconda declinazione comprende nomi maschili, femminili, neutri ed aggettivi.I nomi della seconda declinazione escono al nominativo singolare in -s, -r, (-r, -ur) o -m.-Quelli che escono in -um sono tutti neutri, quelli in -er tutti maschili, quelli in -us maschili per la maggior parte. Gli aggettivi escono in -us, -er, -um.Le uscite -us, -um sono desinenze del nominativo e spariscono negli altri casi; nei sostantivi in -er (-ir, -ur) la e innanzi ad r si conserva nei casi obliqui in alcuni sostantivi e va perduta in altri.

16. NOMI MASCHILI

CasoSingolarePlurale

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.riv-s (il ruscello)riv-(del ruscello)riv- (al ruscello)riv-m(il ruscello)riv- (o ruscello)riv-(dal ruscello)riv- (i ruscelli)riv-rum (dei ruscelli)riv-s(ai ruscelli)riv-s (i ruscelli)riv-(o ruscelli)riv-s (dai ruscelli)

NOMI NEUTRI

CasoSingolarePlurale

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.tect-m (il tetto)tect-i (del tetto)tect- (al tetto)tect-m (il tetto)tect-m(o tetto)tect- (dal tetto)tect- (i tetti)tect-rum(dei tetti)tect-s (ai tetti)tect-(i tetti)tect- (o tetti)tect-s(dai tetti)

17. I nomi in -er (-ir, -ar) si declinano come quelli in -us. Tenere sempre presente che:1. Al vocativo sono sempre simili al nominativo;2. Negli altri casi perdono per lo pi la e davanti a r.CasoSingolarePlurale

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.pur (-us) (il fanciullo)pur-i (del fanciullo)puer-o(al fanciullo)puer-um (il fanciullo)puer (o fanciullo)puer-o (dal fanciullo)puer-i (i fanciulli)puer-orum (dei fanciulli)puer-is(ai fanciulli)puer-os (i fanciulli)puer-i (o fanciulli)puer-is (dai fanciulli)

CasoSingolarePlurale

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.ger(il campo)agr-i (del campo)agr-o (al campo)agr-um (il campo)ager(o campo)agr-o (dal campo)agr-i (i campi)agr-orum (dei campi)agr-s (ai campi)agr-os(i campi)agr-i (o campi)agr-is (dai campi)

17. 3. Vi un solo sostantivo che termina in ir: vir, l'uomo; in -ur termina un solo aggettivo: satur, (satra), satrum, sazio, satollo. Tutti e due si declinano come puer, vir, viri, ecc.; satur, satri, ecc.

4. Come vir si declinano anche i suoi composti triumvir, decemvir e il nome d'un popolo, Trevir.

18. Tutti gli aggettivi, che escono in -us; -a, -um ed -er, -a, -um, seguono nel maschile e nel neutro la seconda declinazione; quelli in -us si declinano come rivus, quelli in -er come puer o come ager, quelli in -um come tectum.SINGOLARE

masch.femm.neutromasch.femm.neutro

Nom.

Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.bnus(buono)bonibonobonumbonebonobona(buona)bonaebonaebonambonabonabonum(buono)bonibonobonumbonumbononger(nero)nigrinigronigrumnigernigronigra(nera)nigraenigraenigramnigranigranigrum(nero)nigrinigronigrumnigrumnigro

PLURALE

masch.femm.neutromasch.femm.neutro

Nom.bonibonaebonangrinigraenigra

Gen.bonorumbonarumbonorumnigrorumnigrarumnigrorum

Dat.bonisbonisbonisnigrisnigrisnigris

Acc.bonosbonasbonanigrosnigrasnigra

Voc.bonibonaebonanigrinigrasnigra

Abl.bonisbonisbonisnigrisnigrisnigris

19. Fra i sostantivi e gli aggettivi in -er mantengono nel genitivo la e dinanzi alla r soltanto:1. sei sostantivi: puer, il fanciullo; scer, il suocero; vesper, la sera; gner, il genero; adulter, l'adultero; liberi, i figli;2. i sei aggettivi semplici: asper, aspro; mser, misero; tner, tenero; lcer, lacero; prosper, prospero; lber, libero;3. i composti che escono in -fer e -ger, come frgfer, fruttifero; armger, armigero. Ma gli altri perdono la e, come aeger, egro; nger, nero; vfer, astuto; intger, integro; pger, pigro.Gibber, gobbo, ritiene anch'esso la e; genitivo gibbri. Dexter, destro, fa dextri e dextri; sinister, sinistro, soltanto sinistri. Si aggiungano Liber, Bacco; Mulciber, Vulcano che hanno pure la e nei casi obliqui.

20. Particolarit della seconda declinazione

1. Tutti i sostantivi e gli aggettivi in -us si declinano come rivus; ma si noti che:

a. I sostantivi in -ius e -ium formano spesso, tanto nell'et classica quanto nell'arcaica, il genitivo in -: per esempio: ingen, consil, Publ, App, Tit, Liv ecc. Gli aggettivi invece mantengono al genitivo le due i: proprii, impii.b. Il vocativo singolare non presenta la desinenza e nei due nomi comuni flius, il figlio, e gnius, il genio e in tutti i nomi propri uscenti in -ius; quindi si dir fili, o figlio, in luogo di filie), geni, o genio; cos pure Tulli, o Tullio, Virgli, o Virgilio, Pompi, o Pompeo, Gai, o Gaio.-Gli aggettivi invece mantengono la e, come Cynthie, o Cinzio (soprannome del dio Apollo, dal monte Cinto nellisola di Delos, dove nacque e fu allevato), pie, o pio.Darus fa solamente Dare. Talvolta in luogo del vocativo si usa il nominativo: tu, populus Albanus, invece di popule Albane.c. Meus, mio, fa al vocativo singolare mi, e deus, dio, fa deus: mi deus, o mio dio; ma il vocativo di meus al femminile sempre mea, al neutro sempre meum.d. Il nome deus al plurale nominativo fa dii o di (anche dei), genitivo deorum, dativo diis o dis (anche deis), accusativo deos, vocativo dii o di, ablativo diis o dis (anche deis).2. I due numerali duo e ambo seguono la seconda declinazione solo al genitivo e all'accusativo;3. Al genitivo plurale talvolta si usa anche la desinenza -um invece di -rum, per esempio: liberum e liberorum, dei figli; deum e deorum, degli dei.-Analogamente si dice sempre triumvirum, invece di triumvirorum, dei triumviri; praefectus fabrum invece di praefectus fabrorum.-Lo stesso si dice dei nomi di monete, di misure e di pesi, specialmente di nummus, sestertius, denarius, modius, iugerum e talentum, in unione con nomi o avverbi numerali.-Si dir pertanto duo millia nummum invece di nummorum, due mila sesterzi; trium modium, di tre moggi.-Cos pure duo millia amphrum, per amphorarum, due mila anfore; trium drachmum, per drachmarum, di tre dramme. Nei poeti si trova pure Argivum, Danaum, Pelasgum per Argivorum ecc.4. I nomi propri greci, che al nominativo fanno -eus, escono al genitivo in -i, al dativo in -o, all'accusativo in -um, al vocativo in -eu e all'ablativo in -o;-per esempio Orpheus (bisillabo), Orphi (trisillabo), Orpho, Orphum, Orpheu, Orpho. Invece di Orphum si dice anche Orpha.5. In altri nomi greci della seconda declinazione si adopera talvolta la desinenza s invece di -us, ed -n invece di -um (al nominativo e all'accusativo), per esempio si usa arcts ed arctn invece di arctus ed arctum,-

20. l'Orsa (la costellazione), Delos e Delon invece di Delus e Delum, Delo (lisola). Ilios, -i, femminile, non ammette altra forma; ma nel neutro si dice Ilion e Ilium, genitivo -i, Ilio (la citt di Troia).

6. Nei titoli dei libri s'incontra spesso il genitivo plurale in -n invece di -orum per i nomi originati dal greco, come Georgicon libri invece di Georgicorum, i libri delle Georgiche.

21. Per rispetto alla desinenza, sono per, lo pi maschili i nomi in -us, -er ed -ir, e neutri tutti quelli che escono in -um.Fra i nomi in -us fanno eccezione i seguenti : alvus, il ventre; clus, la conocchia; hmus, la terra; vannus, il vaglio, i quali sono femminili; e virus, il veleno, vulgus, il volgo, pelagus, il mare, che sono neutri, e si usano soltanto al singolare.-Fanno anche eccezione i nomi delle citt, delle isole e degli alberi della seconda declinazione i quali sono femminili. Sono parimenti femminili: arctus, l'Orsa (costellazione), atmus, l'atomo, methdus, il metodo, peridus, il periodo, dialectus, il dialetto, paragrphus, il paragrafo, diamtros, il diametro (anche maschile), perimetros, il perimetro ed alcuni altri d'origine greca, che mantengono il genere che hanno nella lingua originale.Alcuni sostantivi hanno solo il plurale:fasti (i fasti)gemini (i gemelli)inferi (gli dei dellAverno)posteri (i posteri)superi (gli dei del cielo)arma (le armi)cibaria (i viveri)canabula (la culla)hiberna [agg, sott. castra] (accampamento invernale)praecordia (i precordi)spolia (le spoglie)

Alcuni sostantivi cambiano significato al plurale:auxilium (laiuto)castrum (il castello)hortus (lorto)rostrum (il becco)auxilia (le milizie ausiliarie)castra (laccampamento)horti (i giardini)rostra (la tribuna degli oratori)

22. Elenco di nomi per esercizio:

agnus (l'agnello)vus (l'avo)cbus (il cibo)quus (il cavallo)hortus (il giardino)lpus (il lupo)mundus (il mondo)clus (l'occhio)ursus (l'orso)ventus (il vento)malus (il melo)pomus (l'albero da frutta)fraxnus (il frassino) ulmus (l'olmo)clber (il serpente)lber (il libro)adulter (l'adultero)gner (il genero)vesper (la sera)aratrum (l'aratro)astrum (la costellazione)auxilium (l'aiuto)bnum (il bene)debtum (il debito)factum (il fatto)gaudium (il piacere)mendcium (la menzogna)vum (l'uovo)scamnum (lo scanno)

23. Elenco di aggettivi per esercizio:

maschile, femminile, neutromaschile, femminile, neutro

albus, alba, album (bianco)altus, alta, altum (alto)clrus, clara, clarum (chiaro)longus, longa, longum (lungo)multus, multa, multum (molto)prbus, proba, probum (valente onesto dabbene)stultus, stulta, stultum (stolto)vrus, vera, verum (vero)aeger, aegra, aegrum (infermo)nger, nigra, nigrum (nero)pger, pigra, pigrum (pigro)asper, aspra, asprum (aspro)lcer, lacra, lacrum (lacero)msr, misra, misrum (misero)drus, dura, durum (duro)iustus, iusta, iustum (giusto)laetus, laeta, laetum (lieto)prosper, prospra, prosperum (prospero)tner, tenra, tenrum (tenero)frgfer, frugfera, frugifrum (fertile)meus, mea, meum (mio)tuus, tua, tuum (tuo)suus, sua, suum (suo)noster, nostra, nostrum (nostro)vester, vestra, vestrum (vostro)suus, sua, suum(loro)

24. Unione di sostantivi e aggettivi della prima e seconda declinazione.

amcus benignus (l'amico benigno)dgtus parvus (il dito piccolo)per frus (il cignale feroce)snus piger (l'asino pigro)dlus miser (l'inganno infelice)damnum mdcum (il danno moderato)furtum impum (il furto empio)vnum rubrum (il vino rosso)praedium frugifrum (il podere fertile)verbum librum (la parola libera)mlus onusta (il melo carico)prus amoena (il pero gradevole)scriba doctus (lo scrivano dotto)nauta laetus (il nocchiero allegro)convva aeger (il commensale infermo)Scythes liber (lo Scita libero)

25. Altre particolarit della seconda declinazione.

Nove aggettivi pronominali della seconda declinazione hanno il genitivo singolare di tutti o tre i generi in -us, anzich in -, e il dativo in -, anzich in -; nel plurale sono invece regolari.Questi aggettivi sono:ttus, -a, -um (tutto)slus, -a, -um (solo)nus, -a, -um (uno)ullus, -a, -um, (alcuno, qualche)nullus, -a, -um (nessuno)ter, utra, utrum (quale dei due)neuter, neutra, neutrum (n l'uno n l'altro)alter, altra, trum, (l'altro di due, il secondo) lius, alia, aliud, (altro, con un'uscita particolare nel neutro)

Ecco per esempio come si declina ttus, -a, -um:Nom.Gen.Dat.Acc.Abl.totus, tot, totumtotus, totus, totustot, tot, tottotum, totam, totumtot, tot, tot

Gli altri si declinano come totus; quindi si dice al genitivo solus, ecc. e al dativo sol, ecc. Si tenga per a mente che alter al gen. conserva la e, e fa alterus, dativo altri, ecc.; che uter e neuter perdono la e, e fanno utrus, neutrus, ecc., e infine che alius al genit. fa alus e non alius, e. al dativo ali.

25. Nota - La quantit del genitivo singolare alterus (con la i breve) s'incontra nei verbi dattilici, dove anche i genitivi lls, sts, ns, hanno la penultima sillaba breve e formano un dattilo; all'incontro, la quantit regolar ltrs, che forma un ditrocheo e come tale non poteva aver luogo nei versi dattilici, chiaramente provata da numerosi esempi di poeti lirici e drammatici.

Terza Declinazione. (Temi in consonante ed in -i)

26. 1. La terza declinazione comprende nomi maschili, femminili e neutri, nonch aggettivi che escono al nominativo o in vocale o in una delle consonanti n, l, r, s, x, eccetto lac, caput, sincput, occput. Il tema si trova togliendo dal genitivo la desinenza -is.2. 1 nomi della terza declinazione si dividono in due classi: parisillabi che hanno lo stesso numero di sillabe sia al nominativo che al genitivo e imparisillabi che nel genitivo hanno una sillaba in pi che nel nominativo: nubes, genitivo nubis, parisillabo; dolor, genitivo doloris, imparisillabo.l. Maschili. - lmparisillabiSINGOLARE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.dlor (il dolore)dolr-s (del dolore)dolr- (al dolore)dolr-m (il dolore)dolor (o dolore)dolr- (dal dolore)ms (il costume)mr-s (del costume)mor- (al costume)mor-m (il costume)mos (o costume)mor- (dal costume)

PLURALE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.dolr-s (i dolori)dolr-m (dei dolori)dolr-bs (ai dolori)dolr-s (i dolori)dolr-s (o dolori)dolr-bs (dai dolori)mr-es (i costumi)mor-um (dei costumi)mor-bus (ai costumi)mor-es (i costumi)mor-es (o costumi)mor-bus (dai costumi)

SINGOLARE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.anser (l'oca)ansr-is (dell'oca)ansr-i (all'oca)ansr-em (l'oca)anser (o oca)ansr-e (dall'oca)pter (il padre)patr-is (del padre)patr-i (al padre)patr-em (il padre)pater (o padre)patr-e (dal padre)

26. ll. Femminili. - Imparisillabi.SINGOLARE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.virts (la virt)virtt-is (della virt)virtt-i (alla virt)virtt-em (la virt)virtus (o virt)virtt-e (dalla virt)cupdts (il desiderio)cupiditt-is (del desiderio)cupiditt-i (al desiderio)cupiditt-em (il desiderio)cupiditas (o desiderio)cupiditt-e (dal desiderio)

PLURALE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.virtut-es (le virt)virtut-um (delle virt)virtut-bus (allo virt)virtut-es (le virt)virtut-es (o virt)virtut-bus (dalle virt)cupiditat-es (i desideri)cupiditat-um (dei desideri)cupiditat-bus (ai desideri)cupiditat-es (i desideri)cupiditat-es (o desideri)cupiditat-bus (dai desideri)

Parisillabi con genitivo plurale in -iumFanno -ium al genitivo plurale tutti i parisillabi e quegli imparisillabi che, davanti alla desinenza dei casi, hanno due consonanti, nonch i vocaboli che hanno il neutro plurale in -ia (cio i neutri in -e, queli in -al e in -ar che hanno il genitivo in -alis, -aris con e lunga e tutti gli aggettivi di grado positivo e i participi).Imparisillabi con genitivo plurale in iumcon due consonanti davanti alla desinenza del genitivoSINGOLAREPLURALE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.pars (la parte)part-is (della parte)part-i (alla parte)part-em (la parte)pars (o parte)part-e (dalla parte)part-es (le parti)part-ium (delle parti)part-ibus (alle parti)part-es (le parti)part-es (o parti)part-ibus (dalle parti)

Parisillabi e imparisillabicon ablativo singolare in -i,genitivo plurale in -ium e neutro plurale in -ia.SINGOLARE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.niml (l'animale)animl-is (dell'animale)animl-i (all'animale)animal (l'animale)animal (o animale)animl- (dall'animale)mr (il mare)mar-is (del mare)mar-i (al mare)mar-e (il mare)mar-e (o mare)mar-i (dal mare)

26. SINGOLARE

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.animl-a (gli animali)animl-ium (degli animali)animl-bus (agli animali)animl-a (gli animali)animl-a (o animali)animl-bus (dagli animali)mar- (i mari)mar-ium (dei mari)mar-bus (ai mari)mar-ia (i mari)mar-ia (o mari)mar-bus (dai mari)

27. Per declinare un nome della terza declinazione bisogna anzitutto conoscerne il genitivo singolare. Ecco le regole:1. Nominativo in -a, genitivo in -tis, come poma, pomtis, il poema. I nomi di questa specie sono tutti derivati dal greco.2. Nominativo in -e, genitivo in -is, come rete, retis, la rete, mare, maris.3. Nominativo in -o e genitivo:a) -inis, come homo, homnis, l'uomo; turbo, turbnis, il turbine; Apollo, Apollnis, Apolline; e quasi tutti i nomi in -do e -go, come ordo, ordnis, l'ordine; imago, imagnis, l'immagine. Caro, la carne, invece fa carnis.b) -nis, come leo, lenis, il leone; ratio, ratinis, la ragione ecc.; e pochi altri in -do e in -go, come praedo, praednis, l'assassino; harpago, harpagnis, il rampone4. Nominativo in -al, genitivo in -lis, come vectgal, vectiglis, la gabella. Cosi pure animal. Soltanto sal, il sale, fa slis.5. Nominativo in -l, genitivo in -lis, come sl, slis, il sole; exsul, exslis, l'esule; vigil, viglis, il vigile, la guardia. Mel, il miele, fa mellis; fel, il fiele, fellis.6. Nominativo in -en, genitivo in -inis, come carmen, carmnis, il carme; agmen, agmnis, la schiera. Ren, il rene, fa rnis.7. Nominativo in -ar, genitivo in -aris, come exemplar, exemplris, il modello; calcar, calcris, lo sprone. Lar, il dio famigliare, fa lris; par, pari, dispar, dispar,-fanno rispettivamente pris e dispris. Caesar fa Caesris. Iubar, lo splendore, iubris; nectar, il nettare, nectris. Far, il farro, farris; hepar, il fegato, heptis.8. Nominativo in -er e genitivo:a) -ris, come agger, aggris, l'argine; carcer, carcris, il carcere; mulier, muliris, la, donna; uber, ubris, la mammella;-inoltre tutti i nomi di piante della terza declinazione, che escono in -er, come acer, acris, l'acero, e i neutri citati al 34, 1, 4. Aggiungere ancora gli aggettivi celer, presto; degner, degenere; pauper, povero; uber, fecondo.

27. b) -ris, al cui gruppo appartengono i nomi in -ter e la maggior parte degli aggettivi della terza, come frater, fratris, il fratello; mater, matris, la madre; venter, ventris, il ventre; imber, imbris, la pioggia; i nomi dei mesi in -ber, come September; acer, acris, acre, acuto; alcer, alacris, pronto.

Si distinguono dagli altri later, latris, il mattone; ver, vris, la primavera; iter, itinris, il viaggio.9. Nominativo in -or, genitivo in -ris, come amor, amris, l'amore; soror, sorris, la sorella; cretor, cretoris, il creatore; vitor, vitoris, il viandante; audtor, auditris, l'uditore; doctor, doctris, il dottore. Arbor, l'albero, fa arbris; castor, il castoro, castris; rhetor, il retore, rethris; Hector, Ettore, Hectris. Similmente ador, adris, la spella; aequor, aequris, il mare; marmor, marmris, il marmo.-Aggiungere ancora memor, memris, memore; immmor, immemris, immemore. Cor, il cuore, fa cordis.10. Nominativo in -ur, genitivo in -uris, come fulgur, fulgris, il lampo, augur, augris, l'augure.-Quattro sostantivi hanno -ris: ebur, ebris, l'avorio; femur, femris, la coscia; iecur, iecris, il fegato; robur, robris, rovere, robustezza. Fur, il ladro, fa fris.11. Nominativo in -as, genitivo in -tis, come aestas, aesttis, l'estate; aetas, aettis, l'et; brevtas, brevitatis, la brevit; civtas, civitatis, la citt; libertas, libertatis, la libert; paupertas, paupertatis, la povert; potestas, potestatis, il potere; vertas, veritatis, la verit; voluntas, voluntatis, la volont; nostras, nostratis, nostrano.Anas, l'anitra, fa antis; as, l'asse, assis; mas, il maschio, mris; vas, il mallevadore, vdis; vas, il vaso, vsis; gigas, il gigante, gigantis; lampas, la lampada, lampdis. Fas, lecito, e nefas, illecito, sono indeclinabili.12. Nominativo in -es e il genitivo:a) -is (trenta nomi circa), come caedes, caedis, l'uccisione; clades, cladis, la sconfitta; fames, famis, la fame; moles, molis, la mole; sedes, sedis, la sede; vulpes, vulpis, la volpe.b) -tis (dieci nomi circa), come abies, abitis, l'abete; aries, aritis, l'ariete; paries, paritis, la parete; interpres, interprtis, interprete; seges, segtis, il seminato, il campo acconcio alla semina; teges, tegtis, la coperta; hebes, hebtis, l'ebete.c) -tis (venticinque nomi circa), come ales, altis, l'uccello; comes, comtis, il compagno; eques, equitis, il cavaliere; hospes, hospitis, l'ospite; miles, militis, il soldato ; pedes, peditis, il pedone; caeles, caelitis, celeste; dives, divitis, ricco.Obses, l'ostaggio, fa obsdis; reses, ozioso, resdis; pes, il piede, pdis; heres, l'erede, herdis; merces, la mercede, mercdis; quies, la quiete, quitis; locples, dovizioso, locupltis; aes, il bronzo, aeris; Ceres, Cerere, fa Cerris; nubes, pubere, pubris.

27. 13. Nominativo in -is, genitivo in -is (circa ottanta sostantivi e tutti gli aggetivi in -is), come amnis, il fiume; collis, il colle; ignis, il fuoco; orbis, il cerchio; piscis, il pesce; finis, la fine; mensis, il mese; apis, l'ape; avis, l'uccello; clavis, la chiave; febris, la febbre; navis, la nave; ovis, la pecora; turris, la torre; vallis la valle, ecc. Brevis, breve; dulcis, dolce; faclis, facile; fortis, forte; noblis, nobile; turpis, brutto, ecc.

Si distinguono dagli altri sostantivi i seguenti:a) Lapis, lapdis, la pietra; tyrannis, tyranndis, la tirannide.b) Cines, cinris, la cenere; pulvis, pulvris, la polvere; vomis, vomris, il vomere.c) Lis, ltis, la lite; sanguis, sanguinis, il sangue; glis, glris, il ghiro; vis, la forza, al plurale vires, virium, viribus (accusativo singolare vim, ablativo singolare vi).14. Nominativo in -os, genitivo in -ris, come flos, flris, il fiore; ros, rris, la rugiada; os, ris, la bocca.Os, l'osso, fa ossis; bos, il bue, bvis; cos, la cote, ctis; dos, la dote, dtis; nepos, il nipote, neptis; sacerdos, il sacerdote, sacerdtis; custos, il custode, custdis. Compos, che ha in suo potere, che possiede, fa comptis; impos, che non ha in suo potere, che non possiede, imptis.-Si aggiungano i nomi greci: hers, herois, Minos, Minis; Tros, Tris.15. Nominativo in -us e genitivo:a) -ris, come Venus, Venris, la dea Venere; vetus, vetris, vecchio; e diciotto nomi neutri, i quali sono, oltre ad acus, acris, la pula, rudus, ris, il rudere, poco usati, i seguenti: foedus, l'alleanza; opus, l'opera; funus, il funerale; pondus, il peso; genus,-il genere; scelus, la scelleragine; glomus, il gomitolo; sidus, l'astro, la costellazione; latus, il lato; ulcus, l'ulcera; munus, l'uffizio, il dono; vellus, il vello, il tosone; olus, l'ortaggio; viscus, (plurale viscra), viscere; onus, il carico; vulnus, la ferita.b) -ris, come lepus, lepris, la lepre, e i seguenti quattordici nomi neutri: corpus, il corpo; nemus, il bosco; decus, il decoro; pectus, il petto; dedcus, la vergogna; pecus, il bestiame; facnus, l'azione, l'impresa; pignus, il pegno; fenus, l'usura; stercus, lo sterco; frigus, il freddo; tempus, il tempo; litus, il lido; tergus, il tergo.c) -tis (cinque nomi soltanto) come salus, saltis, la salute; servitus, servittis, la schiavit.d) -ris (sette nomi soltanto), come crus, crris, la gamba; ius, iris, il diritto; rus, rris, la campagna; mus, mris, il sorcio; tellus, tellris, la terra.Si distinguono dagli altri: palus, paldis, la palude; incus, incdis, l'incudine; grus, gris, la gru; sus, suis, il porco; fraus, fraudis, la frode; laus, laudis, la lode; pecus, pecdis; un capo di bestiame (attenzione che pecus, il bestiame, fa pecris).

27. 16. Nominativo in -bs, genitivo in -bis, come plebs, plebis, la plebe; urbs, urbis, la citt. Caelebs, celibe, fa caelbis.

17. Nominativo in -ns, genitivo in -ntis, come dens, dentis, il dente; fons, fontis, la fonte; frons, frontis, la fronte; mons, montis, il monte. Constans, constantis, costante; prudens, prudentis, prudente.Frons, la fronda, frondis; glans, la ghianda, glandis.18. Nominativo in -ps, genitivo in -pis, come stirps, stirpis, la stirpe; auceps, aucpis, l'uccellatore; princeps, princpis, il primo, il principe; anceps, anciptis, dubbio; biceps, biciptis, bicipite; praeceps, praeciptis, precipitoso.19. Nominativo in -rs, genitivo in -rtis, come ars, artis, l'arte; mors, mortis, la morte; sors, sortis, la sorte; iners, inertis, inerte.Concors, concorde, discors, discorde, misercors, misericordioso, fanno per rdis, quindi concordis, discordis, misericordis.20. Nominativo in -ax, genitivo in -cis, come pax, pacis, la pace; audax, audcis, audace; rapax, rapcis, rapace; tenax, tencis, tenace; vorax, vorcis, vorace. Fax, la face, la fiaccola, fa fcis.21. Nominativo in -ex, genitivo in -cis, come index, indcis, lindice; iudex, iudcis, il giudice; vertex, vertcis, il vertice. Duplex, duplcis, doppio; supplex, supplcis, supplichevole.Fanno eccezione: rex, rgis, il re; lex, lgis, la legge; grex, grgis, il gregge; nex, ncis, la morte; prex, prcis, la preghiera; senex, senis, il vecchio, supellex, supellectlis, la suppellettile; remex, remgis, il remigante.22. Nominativo in -ix, genintivo in -cis, come cornix, corncis, la cornacchia; radix, radcis, la radice; nutrix, nutrcis, la nutrice; victrix, victrcis, vincitrice; felix, felcis, felice; pernix, perncis, veloce, snello.Notare: appendix, appendcis, l'appendice; calix, calcis, il calice; pix, pcis, la pece. Nix, la neve, invece fa nvis.23. Nominativo in -ox, genitivo in -cis; solamente vox, vcis, la voce, e gli aggettivi atrox, atrcis, atroce; ferox, fercis, feroce; velox, velcis, veloce.Nox, la notte, fa noctis; praecox, precoce, fa praeccis.24. Nominativo in -ux, genitivo in -cis, come crux, crcis, la croce; dux, dcis, il capitano; nux, ncis, la noce; trux, trcis, truce.Notare: lux, lcis, la luce; coniux, conigis, il o la consorte; frux, frgis, il frutto; faux, faucis, la gola.25. Nominativo in -x preceduto da consonante, genitivo in -cis, come arx, artis, la rocca; falx, falcis, la falce; lanx, lancis, il piatto.26 Fanno parte a s: lac, lactis, il latte; caput, captis, il capo; hiems, himis, l'inverno.

28. Aggettivi

Gli aggettivi in -us, -a, -um, e in -er, -a, -um seguono la prima e la seconda declinazione ( 10 e 18). Tutti gli altri si declinano secondo la terza, cio:

1. Tutti gli aggettivi di una sola terminazione ( 48), come audax, audcis, audace; praeceps, praecpitis, precipitoso; iners, inertis, inerte; dives, divtis, ricco; memor, memris, ricordevole; pr, pris, uguale; pauper, paupris, povero; vetus, vetris, vecchio.-Tutti gli altri in -us seguono la seconda declinazione); inoltre tutti gli aggettivi o participi in -ns, come prudens, prudentis, prudente; constans, constantis, costante; amans, amantis, amante.2. Tutti gli aggettivi di due terminazioni, come brevis, neutro breve, genitivo brevis, breve; facilis, facile, genitivo facilis, facile; suvis, suve, genitivo suvis, soave, ecc.;-ed anche i comparativi, come brevior, neutro brevius, genitivo breviris, pi breve; facilior, neutro facilius, genitivo faciliris, pi facile; suavior, neutro suavius, genitivo suaviris, pi soave.3. Degli aggettivi di tre terminazioni, tredici in tutto, e tutti quelli in -er, seguono la terza declinazione, come celer, celris, celere, genitivo celris, presto. Gli altri perdono la e davanti a r, come acer, acris, acre, genitivo acris, acuto. Tali sono: alcer, -cris, -cre, lesto; salber, -bris, -bre, salubre; celber, -bris, -bre, celebre; volcer, -cris, -cre, alato; pter, -tris, -tre, putrido; oltre a sei in -ster (cfr. 48, 1, 4).-Aggiungere a questi, altri quattro aggettivi di una terminazione sola, che sono pber (anche pubes), genitivo pubris, pubere; pauper, genitivo pauperis, povero; degner, genitivo degenris, degenere; ber, genitivo ubris, fecondo.Tutti gli altri in -er seguono la seconda declinazione ( 19), e anche uno in -ster: sinister, sinistra, sinistrum.SINGOLARE

maschile e femminileneutro

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.audax (audace)audc-isaudc-iaudc-emaudaxaudc-i, audc-eaudax (audace)audc-isaudc-iaudaxaudaxaudc-i, audc-e

28. PLURALE

maschile e femminileneutro

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.audac-es (audaci)audac-iumaudac-ibusaudc-esaudac-esaudac-ibusaudac-ia (audaci)audac-iumaudac-ibusaudac-iaaudac-iaaudc-ibus

SINGOLARE

maschile e femminileneutro

Nom.Gen.Dat.Acc.Voc.Abl.brvor (pi breve)brevirisbreviribrevirembreviorbrevire, breviri