Halanciato Fiorello e Jovanotti: «uomini molto intelligenti». Ma ancheMax Pezzali, Gerry Scotti, Ama-deus... «Scoprire talenti è la miavita: per creare un personaggio ser-ve tempo, strategia, pazienza». «Holanciato solo "bravi ragazzi". Non mipiacciono i "cattivi" e i programmiche prendono in giro le persone. Inquel campo il numero uno è Bonpjfe»

MELANO, febBL_aso importante, il suo. Nasoda tartufo. Scopre strade etalenti. È anche la sua zonaerogena, il naso. Come Cjpt-no. Se lo baciano sulla pun-ta sviene. Ma non ha il tem-

po di svenire. Claudio Cecchetto, 63anni ad aprile, è quello di sempre,una locomotiva lanciata con un'ur-genza a bordo. Questa volta si chia-ma In diretta. E Gioca Jouer dellamia vita (Baldini & Castaidi, 400 pa-gine, 16 euro). L'autobiografia che,prendendo spunto dal suo sempre-verde tormentone discograficodell'81, risale quarant'anni di carrie-ra vissuta a passo di carica. Dj, pro-duttore, showman televisivo, voceculto della radio italiana e, su tutto,prima di tutto, inesorabile talentscout che scova lapagliuzza d'oro neiluoghi più improbabili e nelle sago-me più inattendibili. E, oggi, San- • • I I I

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chetto, 62 anni: dj, pro-duttore e talent scout,sarà in giuria al prossimoFestival di Sanremo: «Miha voluto Carlo Conti, ilprimo conduttore delFestival che sa di musicae la ama». Cecchetto orasta lavorando con Ama-deus al suoiultimo pro-getto: "Stai Cube", untalent opposto a "TheVoice", per scoprirecantanti prima ancora diverificarnele, doti vocali.Sotto, Ceccwtto con lesue "scoperte più famo-se": Fiorello,{oggi 54, eJovanotti (ale^ntro), 48,a inizio car

CLAUDIO CECCHETTOtimi,

icario Dotto/ I suoi

"f tèli d'arte'!

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«Spostare il pensieroin là, anticipare le cose,mi gratifica sempre»

L ' U O M ODELL'ETERE Ads., ClaudioCecchetto nel'95 con II figlioJody, che alloraaveva un anno,sul primo ma-nifesto di pre-sentazione diRadio Capital,da lui creata.Più a ds., Clau-dio ai microfonidi Radio Deejaynell'82, l'annoin cui lanciòl'emittente ra-diofonica.

remo alle porte. Farà parte dellagiuria. Lo ha voluto Carlo Conti. Laparlata è sempre quella bulimica. Unpo' meno mitraglia. Ha smesso di fu-mare. Solo sigarette elettroniche. Leunghie, invece, se le mangia ancora.Veneto di nascita, milanese di adozio-ne, disperso nel mondo per vocazio-ne, Cecchetto-Artù ha i suoi fedelissi-mi cavalieri. I ragazzi di via Massena,la sede storica milanese di RadioDeejay. Sono le loro testimonianze adaprire il libro, al confine tra il ricordoe l'agiografia. Di sicuro, l'affetto.«Sono le persone con cui ho rìso epianto. Quasi dei figli».Il contributo più toccante.«Tutti, senza distinzione. Ogni inter-vento rispecchia il carattere della per-sona che lo ha scritto. Mentre li leg-gevo, mi p ro t eggeva da l la

commozione un istinto di autodi-fesa. Esagerano per affetto, mi di-cevo».Jovanotti, "Fiero di essere sta-to il suo burattino", ha scritto.«Lorenzo è stato sempre bravissi-mo a giocare con le parole. Ma il

burattinaio non muove nulla se il bu-rattino non è all'altezza. Da lui ho avu-to gratitudine e intelligenza».Max Pezzali ti ha paragonato aWayne Gretzky, un mito dell'ho-ckey sul ghiaccio.«Non è importante essere dov'è il di-schetto, ma prevedere dove sarà».Ti riconosci?«Mi piace che Max abbia detto questodi me. Spostare il pensiero più in là,anticipare le cose, mi ha sempre gra-tificato».Con Pezzali vi siete inventatiHanno ucciso l'uomo ragno.«Quello che sembrava un delirio è di-ventato il successo che ha fatto cono-scere Max agli italiani».Hai scovato Fiorello che faceval'animatore in un villaggio turi-stico.

«Mi è sempre statochiaro il suo talento.Il Fiorello di allora,quello dei villaggi equello del karaoke,era già la persona cheè adesso. Un ragazzosuper intelligente conun'esuberanza damoderare».Che cosa intendi?«Da giovane la suatendenza a fare sem-pre il mattatore veni-

va spesso equivocata. Non puoi an-dare alla festa di compleanno di unaltro e pretendere di mettere il tuoshow al centro».La vicenda privata di Marco Bal-dini ti ha colpito?«Non più di tanto».Lui e Fiorello: sembrava una cop-pia indivisibile.«Con Fiorello non si è mai coppia. Laseparazione è stata un problema soloper Baldini. A rimetterci è stato lui.Non li ho mai visti come una coppia.Non sono come Cochi e Renato. Bal-dini era un'emanazione di Fiorello».Anche Baldini è una tua creatura.«Stava con me a Radio Deejay, era il'92, e già meditava di scappare dall'I-talia. Temeva per la sua incolumità.L'ho protetto in tutti i modi, gli ho tro-vato gli avvocati».Ti ha sorpreso la sua ricaduta?«Ero convinto si fosse pentito. Ave-vo cercato di curarlo in tutti i modi.Da me in radio ha lavorato sodo. Glidavo uno stipendio e facevo in modoche par te dei soldi andassero a co-prire i debiti». • >

CON I SUOICARI A sin., nel'92 le nozze diClaudio Cec-chetto con MariaPaola Danna,oggi 46enne,detta Mapi, econ gli amiciJovanotti e Fio-rello. A ds., tut-ta la famiglia inun selfie del2012: Mapi, Cec-chetto, Jody,oggi 20enne, eLeonardo, 14.

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Gli darai ancora una mano?«Mi gratifica risolvere i problemi de-gli altri, ma non mi sento un missio-nario. Con lui mi sono illuso».Telegrafico Sandy Marton: "Nel-la vita bisogna avere culo e Cec-chetto è stato il mio culo".«La modestia di Sandy eguaglia il suotalento».Fabio Volo aiutava il padre a fareil pane.«Quando si è presentato da me mi so-no detto: finalmente un dj che legge.Il primo della mia vita. Fabio era di-verso dagli altri. Non piaceva ai puri-sti, ma per me era il massimo».Leggi i suoi romanzi?«Non leggo molto. Di solito c'è qual-cuno che lo fa per me. Di Volo ho let-to dei pezzi. Mi sono piaciuti».Leonardo Pieraccioni faceva ilmagazziniere. Scrive che tu seispeciale nello scoprire i "divulga-tori di energie".«Ha ragione. I comici sono spesso ma-linconici. Leonardo è uno dei pochi aessere divertente e divertito allo stes-so tempo. Mi ha ispirato subito la suafaccia allegra. Si presentò da me Car-lo Conti con una cassetta di Pierac-cioni. Mi sembrò strano che, invecedi proporre se stesso, fosse lì per pro-muovere un suo amico».Carlo Conti a Sanremo. L'uomoche si congiunge con il sogno diuna vita.«Finalmente a Sanremo un condutto-re che ne sa di musica e la ama».

MILLE VOLTI A sin., Cecchet-to t ra Fiorello, 54, e MaxPezzali, 47 (a ds.), in cameri-no dopo il concerto del can-tante; più asin., con Jovanot-ti agli esordi in radio. Sotto,Amadeus, 52: Claudio lo halanciato come dj negli anni '80,poi il successo in tv.

«M'annoio. Mi serve sempre qual-cosa di nuovo. Mi elettrizza»

LE SUE CREATUREA sin., Gerry Scotti,58, il cui successo fuconsacrato da Cec-chetto che nell'82 lochiamò a RadioDeejay.Ads.,Sabri-na Salerno, 45,lanciata nell'86 co-me popstar da Clau-dio con il singolo"Sexy Girl". Più ads., il cantante San-dy Marton, oggi55enne, primo per-sonaggio scopertoda Cecchetto neglianni'80.

Come ti viene la necessità di rac-contarti?«Mai avuta questa necessità. Mi haconvinto Michele Dalai: "Le autobio-grafie si scrivono un minuto prima dimorire", mi ha detto. "Prendi la tua vi-ta come pretesto per raccontare sto-rie condivise"».Tra tutte le definizioni possibili,definisci Claudio Cecchetto.«Scoprire talenti è stato il filo condut-tore della mia vita. Ho voluto rappre-sentare il simbolo della sincerità. Unagaranzia per gli altri».Da Fiorello a Gerry Scotti, pas-sando per Jovanotti, Sabrina Sa-lerno e, più di recente, i Finley. Iltalento di scoprire talenti?«Chiedilo a Dio. È lui che fa i talenti».A Dio non ci arrivo, lo chiedo a te.«Io m'annoio spesso. Mi serve semprequalcosa di più e di nuovo. Solo cosìmi elettrizzo».

L'ultima volta che è successo?«Tre o quattro anni fa, ascoltando su

Da dj aconduttore

internet questo Fedez. L'ho chiamatoin ufficio da me e gli ho profetizzato:entro cinque anni, massimo dieci,riempirai San Siro».Ci hai preso.«Annuso il talento e, quando capita,mi gaso come un bambino».Da rabdomante quasi infallibile,una toppata colossale?«Colossale mai. Certo, se sposo unprogetto e vedo che non cresce, allo-ra mi sposto altrove. Un esempio? Ilgruppo Rossovivo. Ci credevo davve-ro. Gli ho prodotto il primo album, manon sono mai cresciuti».Oggi non c'è più bisogno dei Cec-chetto. Ci sono i talent show.«Un talent show può rivelare il talen-to, non crearlo, tantomeno formarlo.Ci vuole tempo, strategia, pazienza».Il più grande talento uscito dai ta-lent, secondo Claudio Cecchetto.«Marco Mengoni».All'origine del fenomeno Cec-chetto. *••

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«Sono un egocentricoche si nutre di altrui-smo. Mi fa stare bene»

VOCE DA HIT A sin., lacover del primo 45 giri diCecchetto, il "Gioca Jou-er", il noto ballo di grupponato nell'81. Sopra, a sin.,dello stesso anno il secon-do singolo di Claudio, lo"SkaChouChou". Sopra,"Fotostop" (1982), suoterzo e ultimo disco.

«La radio, alla metà degli anni 70.Deejay. E poi la musica. La matrice ditutto quello che ho fatto».Quando ti arrangiavi da mediocrebatterista.«Era un modo per acchiappare. Miscambiavano per Ringo Starr. Eranoi primi anni 70. Se non suonavi unostrumento eri una nullità. I locali sco-prirono a un certo punto una cosa: lagente aspettava che i complessini sitogliessero dalle palle per buttarsianima e corpo nella musica».Chi sono stati i Cecchetto di Cec-chetto?«Angelo Borra, un pazzo visionario,il pioniere delle radio private con ilsuo trasmettitore militare. Poi SilvioBerlusconi che mi volle a Tele Mila-no».Ti vedeva come l'erede di MikeBongiorno.«Era Mike che mi vedeva come il suoerede. A Berlusconi devo gratitudineeterna. Con i suoi soldi ho aperto lamia radio».Altri?«Gianni Ravera, che ha voluto moder-nizzare Sanremo mettendo me, un dj,alla conduzione. Vittorio Salvetti chemi portò al Festivalbar, anche se poigli sono girate le palle. Vedeva che la

sua creatura, cioè io, stava oscuran-do il maestro».Se definisco Cecchetto un egocen-trico che si nutre di altruismo?«È quello che penso di me. Essere al-truista mi fa stare bene».Scrivi nel tuo libro: "I cattivi nonmi sono mai piaciuti".«Se vai a vedere, tutti quelli lanciatida me sono bravi ragazzi. Non mipiacciono i programmi, tipo Scherzia parte, che prendono in giro le per-sone. Paolo Bonolis, il numero uno inassoluto, lo è anche in questo».Scrivi anche: il lavoro mi eccitavapiù delle donne.«Sono sempre stato più per i rappor-ti stabili. Non era nella mia indole di-ventare Gigi Rizzi, il playboy».Sei sincero fino in fondo, quandoracconti di Rossella, il tuo primoamore. Ti tradì con un tuo amico.Hai perdonato lui, non lei.«Il male me l'aveva fatto lei. Io amavolei. Sono andato a fare ipnosi da uno

r i40 ANNI DI CECCHETTOA sin., la copertina del librodi Claudio Cecchetto, "Indiretta. Il Gioca Jouer dellamia vita" (Baldini & Castol-dj, € 16): il produttore etalent scout ripercorrequarant'anni di carriera.

PLURIPREMIATO A sin., Cecchettocon alcuni dei Telegatti vinti da lui edai suoi artisti: fu il primo dj a rice-vere il premio, nell'84 e nell'85,ottenuto per la "miglior trasmissio-ne musicale", per lo storico conte-nitore di videoclip in onda su Italia 1"Deejay Television".

specialista per guarire.Non volevo più vivere».E poi arriva Mapi. Ma-ria Paola. Tua moglieda 23 anni.«Abbiamo avuto momen-ti difficili anche con lei,ma li abbiamo sempre su-perati. Io che mi annoiofacile, con lei vado avan-ti da tanti anni».La sua virtù?«Che sa accettare le mietante stranezze. Unesempio? Che vado adormire molto tardi e mi

sveglio a mezzogiorno».Due figli con lei.«Jody e Leonardo. Amano entrambila musica. Ora devono capire cometrasformare una passione in un lavo-ro. Come padre cerco di non essereinvadente, lascio alla madre la gestio-ne, anche se sono sempre informato».Anche a Cecchetto, l'eterno ragaz-zo in gessato e scarpe da ginna-stica, capita di ritrovarsi un gior-no sessantenne.«Pensavo che sarei diventato un vec-chio saggio in disarmo e invece...».E invece?«Alla grande. Sto solo più attento afare meno sforzi. E pensare che a 33anni ero già entrato in sbattimento.Mi sentivo vecchio. Nessuno che midiceva che si può essere vitalissimianche a 60. Poi è bello scoprire che ècosì».Che s'inventa oggi un vitalissimosessantenne?«Sto puntando tutto sul mio nuovo ta-lent. Il format è in mano a Bibi Ballan-di. Scegli il cantante ancora prima disentirlo cantare. Ho fatto così con imiei artisti. Prendi Jagger, Madonna,Vasco, Jovanotti. Sono molto di piùche cantanti. Sono personaggi».

Giancarlo Dotto

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