CLASSIFICAZIONE NORMATIVA DELL’ATTIVITÀ 4 CRITERI DI ... FN Laterina II Stralcio... · 4mmq. Per...

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RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI

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INDICE

1 PREMESSA 3

2 CLASSIFICAZIONE NORMATIVA DELL’ATTIVITÀ 4

3 CRITERI DI PROGETTO 5

3.1 EQUILIBRIO DEI CARICHI 5

3.2 COEFFICIENTI DI CONTEMPORANEITA' ED UTILIZZO: 5

3.2.1 TRATTI TERMINALI 5

3.3 SEZIONAMENTO 5

3.4 CALCOLO E PROTEZIONE DEI CONDUTTORI 6

3.4.1 SCELTA DEL TIPO DI CAVO 6

3.4.2 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE 7

3.4.2.1 Protezione contro i sovraccarichi 7

3.4.2.2 Protezione contro i cortocircuiti 8

3.4.2.3 Protezioni combinate con unico dispositivo

(interruttore automatico magnetotermico) 10

3.5 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI 11

3.6 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 12

3.6.1 IMPIANTO DI TERRA 12

3.6.2 DERIVAZIONE DAI CONDUTTORI PE DI DORSALE MONTANTE 12

3.6.3 CONDUTTORI DI PROTEZIONE 13

3.6.4 COORDINAMENTO CON LE PROTEZIONI DIFFERENZIALI 14

4 CARATTERISTICHE QUADRI ELETTRICI 16

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5 CARATTERISTICHE GRUPPO ELETTROGENO 25

6 DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI E DEGLI INTERVENTI 27

6.1 ARRIVO ENERGIA 27

6.2 QUADRI ELETTRICI 27

6.3 ALLACCIAMENTI ELETTRICI 27

6.4 IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE E PRESE NEI LOCALI 27

6.5 GRUPPO ELETTROGENO 28

6.6 IMPIANTO DI TERRA 28

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1 PREMESSA

L’appalto ha per oggetto la fornitura e posa in opera dei materiali occorrenti per la

realizzazione degl’impianti elettrici, secondo le vigenti Norme CEI, ed in conformità alla

legge n° 186 del 1/3/1968, dell'impianto di sollevamento in località Laterina Impianto

situato nel comune di Arezzo e gestito dalla società Nuove Acque s.p.a. di Arezzo.

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2 CLASSIFICAZIONE NORMATIVA DELL’ATTIVITÀ

L’ambiente in oggetto d’intervento è da classificarsi come edificio industriale Norma CEI

64-8 ed in virtù della destinazione d’uso.

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3 CRITERI DI PROGETTO

3.1 EQUILIBRIO DEI CARICHI

Per ciascun circuito ove siano distribuite condutture dorsali trifasi con neutro, le

derivazioni monofasi con neutro dovranno essere realizzate garantendo la miglior

ripartizione ed equilibrio dei carichi sulle tre fasi.

3.2 COEFFICIENTI DI CONTEMPORANEITA' ED UTILIZZO:

3.2.1 Tratti terminali

- Nei circuiti luce il coefficiente di contemporaneità ed utilizzo

dovranno essere considerati pari a: kc=1 ku=1.

- Nei circuiti prese di servizio è stato considerato un coefficiente di

contemporaneità e utilizzo pari 0,1

- Per tutti i circuiti non menzionati il coefficiente di contemporaneità ed

il coefficiente di utilizzo dovranno essere considerati pari a uno.

3.3 SEZIONAMENTO

La norma prescrive che ogni circuito sia sezionabile per garantire la sicurezza del

personale che esegue lavori su, o vicinanza di, parti attive, cioè di parti in tensione

in condizioni ordinarie di esercizio.

Gli interruttori automatici onnipolari conformi alle norme, previsti a progetto e

definiti nell’allegata specifica tecnica, assicurano, oltre alla protezione del circuito,

anche il sezionamento dello stesso.

Il sezionamento deve comprendere tutti i conduttori attivi, trattandosi di

distribuzione in bassa tensione direttamente dal distributore di energia, il

conduttore neutro è da ritenersi conduttore attivo.

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3.4 CALCOLO E PROTEZIONE DEI CONDUTTORI

3.4.1 Scelta del tipo di cavo

La scelta del tipo di cavo è da basarsi su considerazioni tecnico-

economiche quali:

- la tensione nominale di servizio

- la portata

- le condizioni di posa

- la protezione contro le sovracorrenti

- la limitazione delle perdite di energia.

Conseguentemente alle valutazioni di cui sopra la scelta progettuale sulla

tipologia dei cavi è la seguente:

- Posa entro tubi PE-HD interrati : tipo FG7OR 0,6/1kV

- Le sezioni minime da utilizzare sono di seguito riportate:

• Per le alimentazioni dei circuiti luce non si dovranno utilizzare

sezioni inferiori a 2,5 mmq. Nei tratti di dorsale, e 1.5 mmq. Nei

tratti terminali.

• Per i circuiti forza motrice la sezione minima dovrà essere

4mmq. Per le dorsali e 2,5 mmq per i tratti terminali.

• In ogni caso salvo quanto sopra dovranno essere previste delle

sezioni conformi alle prescrizioni della tabella CEI-UNEL

35024/1 e 35024/2 del 01/08/97, dimensionate in base alla

portata delle protezioni installate a monte e maggiorate del

25%.

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3.4.2 Protezione delle condutture

La portata di una conduttura (Iz) è intesa come quel valore di corrente

per cui, a regime, l’isolante assume una temperatura uguale alla

massima consentita per garantire al cavo stesso una durata di vita di

circa 30 anni.

La valutazione della portata di una conduttura (lz) è da calcolarsi in base

ai parametri specifici del tipo di cavo, delle condizioni di posa, della

vicinanza di altre condutture, della temperatura ambiente e delle altre

condizioni ordinarie di funzionamento.

I calcoli dovranno essere basati sull’utilizzo delle tabelle CEI-UNEL

35024/1-2, basate sul rapporto CENELEC R064011 del 1991.

La caduta di tensione è valutata in base ai parametri tabellati nel

documento CEI-UNEL 35023/70, garantendo il non superamento, come

massima caduta di percentuale ammissibile, del 4% della tensione

nominale.

La caduta di tensione totale tra quadro generale ed utilizzatori non dovrà

superare il 4%.

La sezione dei conduttori, indicata negli schemi elettrici, è da intendersi

come sezione minima in derivazione.

3.4.2.1 Protezione contro i sovraccarichi

Ai sensi della Norma CEI 64-8, la protezione della conduttura

contro il sovraccarico è assicurata quando sono soddisfatte le

seguenti relazioni:

1) lB ≤ In ≤ Iz 2) If ≤ 1,45 Iz

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dove:

IB = è la corrente nominale del carico

ln = è il valore in corrente di taratura del dispositivo di

protezione

lz = è la portata del cavo in regime permanente

lf = è la corrente convenzionale di funzionamento del

dispositivo di protezione, e cioè il valore che provoca il

sicuro intervento di quest’ultimo in un tempo

determinato.

Con la relazione 1) si vuole garantire il funzionamento del

sistema in condizioni normali (lB≤In)

ed impedire il costante funzionamento del circuito in

condizioni di sovraccarico (In≤Iz).

Con la relazione 2) si raggiunge un compromesso tra la

necessità di non permettere sovraccarichi eccessivi (la

protezione ideale si avrebbe per lf=lz) e nel contempo

consentire piccoli sovraccarichi temporanei che non devono

però essere troppo frequenti.

Per gli interruttori magnetotermici, conformi alle rispettive

Norme CEI di componente, il valore di lf è sempre inferiore od

uguale a 1,45 ln e pertanto la relazione 2) è automaticamente

soddisfatta se è soddisfatta la relazione 1).

Se la conduttura è costituita da tratti in serie con portate

differenti (per condizioni di posa diverse o per variazioni della

sezione del conduttore) le relazioni sopra indicate devono

essere verificate per la portata lz inferiore.

3.4.2.2 Protezione contro i cortocircuiti

Ai sensi della Norma CEI 64-8 si considera assicurata la

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protezione contro il cortocircuito di una conduttura quando

sono verificate entrambe le seguenti condizioni:

• il dispositivo di protezione, posto rigorosamente ad inizio

conduttura presenta un potere d’interruzione lcn non

inferiore al massimo valore lcM della corrente di

cortocircuito presunta che si può verificare nel punto di

installazione:

lcn ≥ lcM

E’ ammesso scegliere come lcn il potere di interruzione

estremo del dispositivo di protezione, salvo casi particolari

per i quali sia giustificato scegliere il potere di interruzione

di servizio (es. dispositivo di protezione posto all’origine

dell’impianto).

• il dispositivo di protezione interviene per cortocircuiti che si

possono verificare in ogni punto della conduttura in modo

che sia verificata la relazione:

l2t ≤ K2 S2

dove:

l = corrente di cortocircuito

t = tempo di intervento del dispositivo di protezione in

secondi

K = coefficiente tipico dell’isolante e del materiale del

cavo

S = sezione della conduttura in mm2.

Le due condizioni richiedono la determinazione del valore

massimo e del valore minimo della corrente di cortocircuito.

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A tal fine si deve tenere presente che per sistemi trifasi:

- il valore minimo (lcm) della corrente di cortocircuito al

termine della conduttura è la corrente di cortocircuito

tra fase e fase, se il neutro non è distribuito, oppure

tra fase e neutro, se questo è distribuito;

- il valore massimo della corrente di cortocircuito (lcM)

è la corrente di cortocircuito trifase all’inizio della

linea.

La protezione contro il cortocircuito per le condutture a

progetto è attuata mediante interruttori automatici.

3.4.2.3 Protezioni combinate con unico dispositivo (interruttore automatico magnetotermico)

Per i circuiti a progetto è prevista la protezione delle rispettive

condutture mediante un unico dispositivo, che assicuri

entrambe le protezioni, sia contro il sovraccarico che contro il

cortocircuito, se soddisfatte le seguenti condizioni:

• il dispositivo possiede un potere di interruzione lcn non

inferiore alla corrente di cortocircuito massima nel punto di

installazione;

• il dispositivo assicura la protezione contro il sovraccarico

soddisfacendo le condizioni:

1) lB ≤ ln ≤ lz e 2) lf ≤ 1,45 lz

(per gli interruttori automatici conformi alle rispettive Norme

CEI applicabili è quindi sufficiente verificare la relazione 1).

Per taluni tipi di interruttori automatici che non limitano la

corrente di cresta può essere necessaria anche la verifica

alla lcM della condizione:

l2t ≤ K2 S2

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3.5 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

La protezione contro i contatti diretti deve essere assicurata mediante isolamento

delle parti attive e mediante involucri o barriere, comunque intese a fornire

protezione totale.

Per la protezione mediante isolamento delle parti attive è da considerarsi

esclusivamente quella di componenti elettrici costruiti in fabbrica (es. cavi e

conduttori), con parti attive completamente ricoperte da isolamento rimovibile solo

tramite distruzione e nel completo soddisfacimento delle norme relative.

Per la protezione mediante involucri o barriere, si dovranno inserire tutte le parti

attive entro involucri o dietro barriere tali da assicurare il grado di protezione

minimo IP XXB.

Le superfici superiori orizzontali degli involucri, o barriere, che siano a portata di

mano, devono avere grado di protezione non inferiore ad IP XXD.

Barriere ed involucri devono essere saldamente fissati, stabili nel tempo ed idonei

alle condizioni di servizio prevedibili.

La rimozione di barriere od involucri, quando necessario, dovrà essere possibile

solo con l’uso di attrezzo, oppure dopo l’interruzione dell’alimentazione alle parti

attive.

La presenza di protezioni differenziali 30 mA assume anche aspetto di protezione

integrativa contro i contatti diretti, ferme restando le precedenti prescrizioni.

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3.6 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

3.6.1 Impianto di terra

L’impianto di terra dovrà essere unico per, all’interno di ogni quadro

elettrico dovrà essere installato un collettore di terra al quale saranno

attestati tutti i conduttori di protezione.

Lungo il perimetro dovrà essere posata una corda di rame nuda di

installati dei pozzetti di terra con dispersori a croce infissi nel terreno.

3.6.2 Derivazione dai conduttori PE di dorsale montante

Si ritiene che non ci siano derivazioni dalle montanti in quanto ogni linea

elettrica di montante o in derivazione è provvista del proprio conduttore di

protezione.

Nel caso in cui si debba provvedere ad effettuare delle derivazioni

valgono le prescrizioni di seguito riportate:

- Le derivazioni dovranno avvenire tramite morsetti a compressione,

senza interrompere la continuità elettrica del conduttore PE

montante.

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3.6.3 Conduttori di protezione

All’interno dell’unità immobiliare si distribuiranno i conduttori di protezione

che collegheranno tutte le “masse” presenti nell’impianto elettrico,

nonché gli alveoli PE delle prese.

Per “masse” si intendono tutte le parti metalliche accessibili dell’impianto

elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma

che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause

accidentali, potrebbero trovarsi in tensione.

Gli apparecchi in classe II (doppio isolamento) non sono da collegare a

conduttori di protezione, in quanto obbligatoriamente da non collegare

all’impianto di terra.

Conduttori di protezione collegheranno anche le masse di impianti in

bassissima tensione, ove non bassissima tensione di sicurezza.

La sezione dei conduttori di protezione, rivestiti con guaina colorazione

giallo-verde, non dovrà risultare inferiore alle prescrizioni di cui alla

tabella 54f, fascicolo 5, norme CEI 64-8 (sotto riportata) e, comunque,

alle indicazioni riportate sugli schemi elettrici allegati.

Sezione dei conduttori di fase Sezione minima del corrispondente

dell’impianto conduttore di protezione

S [mm²] Sp [mm²]

S ≤ 16 Sp = S

16 < S ≤ 35 16

S > 35 Sp = S/2

I conduttori PE dovranno essere sempre posati seguendo le seguenti

modalità:

- ove utilizzati cavi multipolari il conduttore PE sarà anima costituente

degli stessi;

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- ove utilizzati conduttori unipolari il conduttore PE unipolare sarà

infilato entro la medesima conduttura (tubo o canale) con i conduttori

di energia del relativo circuito.

Sono vietati i conduttori PE comuni a più circuiti.

Dovrà essere garantita, per i conduttori di protezione e per qualsiasi tra

gli elementi utilizzati per tale funzione, l’adeguata protezione contro il

danneggiamento di natura meccanica, chimica, elettrochimica e dovuto

alle sollecitazioni elettrodinamiche.

L’accessibilità delle connessioni dovrà essere garantita per permettere

prove ed ispezioni.

Nessun dispositivo di interruzione dovrà essere posizionato sul

conduttore di protezione.

3.6.4 Coordinamento con le protezioni differenziali

Per la parte di impianto dal punto di consegna dell’energia sino al quadro

generale di edificio, le prescrizioni di progetto prevedono metodo di

protezione contro i contatti tramite relè differenziale regolabile.

Per l’impianto elettrico interno ai locali, la protezione contro i contatti

indiretti sarà realizzata con il metodo dell’interruzione automatica del

circuito per intervento delle protezioni, salvo ove utilizzati componenti e

condutture di classe II o circuiti alimentati in bassissima tensione di

sicurezza (SELV).

In ogni caso è richiesta la selettività totale tra le protezioni differenziali

installate.

Come già indicato, l’impianto in oggetto è esercito con sistema di

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distribuzione tipo TNS.

La protezione contro i contatti indiretti sarà assicurata per interruzione

automatica del circuito per intervento delle protezioni, soddisfacendo la

prescrizione:

RA * IA ≤ 50 V

dove RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di

protezione delle masse (in ohm), IA è la corrente che provoca il

funzionamento automatico del dispositivo di protezione (in ampère).

Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione a

corrente differenziale, IA è la corrente nominale differenziale ld, pertanto

il valore di ld da considerare nella sopra indicata relazione sarà quello di

regolazione dell’interruttore differenziale con più elevata corrente di

intervento presente.

Il valore di 50 V rappresenta la tensione di contatto limite convenzionale

per ambienti ad uso ordinario.

La selettività tra la protezione differenziale generale e le protezioni

differenziali terminali ad intervento non superiore ad un secondo, come

prescritto dalla Norma CEI 64-8 per sistemi TNS.

Poiché l’impianto di terra dovrà essere comune per l’intero sistema

elettrico, la ditta Appaltatrice dovrà collegare all’impianto di terra generale

anche i dispersori installati ad uso degli ascensori o scale mobili.

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4 - CARATTERISTICHE QUADRI ELETTRICI

GENERALITA’

La presente specifica tecnica si applica alla fornitura di apparecchiature assiemate di

protezione e di manovra per bassa tensione (BT), definendo i requisiti fondamentali per il

progetto, la costruzione ed il collaudo in fabbrica, per quadri elettrici destinati al comando

e controllo dei motori.

I quadri dovranno essere completi e pronti al funzionamento. Dovranno essere forniti:

- piastra di base per fissaggio a pavimento o a parete;

- flange di chiusura per passaggio cavi tramite pressacavo;

- attacchi per collegamento e cavi di potenza compresi;

- morsettiera per collegamento cavi ausiliari esterni compresa.

NORME DI RIFERIMENTO

I quadri e le apparecchiature della fornitura dovranno essere progettati, costruiti e

collaudati in conformità alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), in vigore ed in

particolare le seguenti:

Norma CEI EN 61439-1 (CEI 17-114)

Norma CEI 11-1

Norma CEI 11-8

Norma CEI 16-5

Norma CEI 17-5

Norma CEI 17-43

Norma CEI 17-52

Norma CEI 64-8

Dovranno, inoltre, essere conformi alle leggi ed ai regolamenti vigenti, riguardanti

la prevenzione degli infortuni.

In particolare, la costruzione del quadro deve soddisfare quanto richiesto dalle seguenti

leggi:

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Decreto Ministeriale DM 37-08

D.L. n° 81 del 9-04-08 In materia di tutela della sicurazza e della salute sui luoghi di

lavoro.

I quadri dovranno soddisfare le specifiche tecniche stabilite dalle direttive comunitarie per

la marcatura CE.

DATI TECNICI DI RIFERIMENTO

- tensione d'esercizio 400 V

- tensione di isolamento del quadro 690 V

- frequenza 50 Hz

- stato del neutro e delle masse (sistema TT)

- corrente nominale sbarre 63 A

- corrente di breve durata per 1 s 10 kA

- potere di interruzione degli interruttori: ≥10 kA a 400 V

- tensione circuiti ausiliari:

- segnalazioni 24 Vca

- comandi, relè di protezione e aux. 24 Vca

- forma di segregazione forma 1

- accessibilità dal fronte

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3.8 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE GENERALI

I quadri saranno di tipo chiuso, protetti contro l'ingresso della polvere e dei corpi estranei,

con i seguenti gradi di protezione meccanica:

IP – 55, installato all’interno di contenitore conchiglia per quadri elettrici.

Le portelle saranno munite di guarnizioni di materiale antiinvecchiante e resistente alla

corrosione.

Il quadro sarà del tipo prefabbricato, in vetroresina o comunque in materiale isolante.

Il quadro avrà accessibilità unicamente dal fronte.

Il quadro dovrà essere previsto per fissaggio a parete.

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3.9 REQUISITI DI SICUREZZA ED INTERBLOCCHI

Tutte le normali operazioni di esercizio saranno eseguibili dall'esterno.

Non dovrà essere possibile l'apertura delle portelle con l'interruttore in posizione di chiuso;

solo personale qualificato, con l'ausilio di specifici dispositivi, potrà aggirare l'interblocco.

Tutte le parti metalliche saranno messe a terra con connessione in treccia di rame flessibile.

Quando sia prevista una specifica sequenza di manovre per la messa in/fuori servizio delle

varie unità funzionali, le istruzioni relative, verranno indicate su apposita targa fissata con

viti.

TRATTAMENTO E VERNICIATURA .

Tutte le parti metalliche dovranno essere opportunamente trattate per prevenire la

corrosione e il decadimento della verniciatura. Il trattamento consiste in:

Sgrassatura

Decappaggio

Zincatura elettrolitica

Passivazione

Essiccazione

Verniciatura a polvere epossidica polimerizzata a forno

L’aspetto delle superfici dovrà essere semilucido, satinato

Lo spessore minimo della finitura dovrà essere di 50 micron.

Il colore finale sarà GRIGIO RAL 7032.

Cerniere, viteria e bulloneria saranno in acciaio inox o cadmiato. Le parti metalliche mobili

e soggette ad attrito saranno protette con grasso antiruggine.

3.10 MATERIALI ISOLANTI

Tutti i materiali isolanti, in particolare i setti delle reggisbarre, dovranno essere del tipo ad

elevate caratteristiche meccaniche di resistenza alla fiamma, che assicurino una perfetta

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tenuta agli sforzi elettrodinamici.

3.11 TARGHE

Per ogni quadro dovrà essere prevista una targa da fissare in alto al centro, recante il

contrassegno del quadro.

Per ogni eventuale cassetto dovrà essere prevista una targhetta con incisione del servizio

cui è preposto.

Le targhe saranno in laminato plastico con caratteri bianchi su fondo nero e saranno fissate

con viti e non con adesivi.

Dovranno essere infine previste le targhe monitorie indicanti pericoli ed i valori di tensione

presenti nel quadro e la targa indicante il marchio, il nome del costruttore, il tipo e il

numero di serie o altro mezzo di identificazione del quadro, come richiesto dalla Direttiva

Macchine.

3.12 CARATTERISTICHE FUNZIONALI

3.13 SBARRE

Le sbarre principali e quelle di derivazione devono essere dimensionate in base alle norme

DIN 43671, con riferimento alla temperatura ambiente di 35°C, ed una temperatura alle

sbarre massima di 70°C alla corrente nominale delle sbarre.

La sbarra di neutro quando è prevista, sarà distinta dalla sbarra di terra, dimensionata per la

corrente indicata e comunque non inferiore al 50% della portata nominale delle sbarre di

fase. Le sbarre saranno realizzate in rame elettrolitico nudo a spigoli arrotondati e a

sezione costante.

Le giunzioni e le derivazioni saranno realizzate con bulloni passanti muniti di rondelle

elastiche.

Le sbarre principali Omnibus saranno dimensionate per la corrente nominale dell’intero

quadro e comunque per un valore non inferiore a 100A.

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3.14 IMPIANTO DI TERRA DEL QUADRO

Sarà prevista una sbarra continua di terra di sezione minima 50 mm2 in rame per tutta la

lunghezza del quadro.

Alle due estremità la sbarra orizzontale sarà predisposta per il collegamento all'impianto di

terra con corde da 25 mm2.

3.15 ALIMENTAZIONE E DISPOSIZIONE DEL QUADRO

I quadri saranno sempre atti a ricevere i cavi di alimentazione. Tali quadri saranno di

dimensioni tali da consentire l'agevole collegamento e scollegamento delle alimentazioni.

L'arrivo dei cavi di alimentazione e l’uscita verso le utenze sarà dal basso.

Per consentire l'ingresso dei cavi al quadro, questo dovrà essere avvitato sulla piastra di

fondo dell’armadio Conchiglia e tutti i cavi entranti saranno collegati tramite pressacavo di

adeguate dimensioni, il tutto atto ad ottenere un grado di protezione minimo di IP55.

3.16 CIRCUITI DI POTENZA

Le connessioni interne saranno dimensionate per la portata dell'interruttore di protezione,

comunque la sezione minima sarà di 6 mm2, dovranno resistere alle sollecitazioni termiche

e dinamiche derivanti dal c.to c.to, e per le unità alimentazioni motori, dovranno superare

una corrente di spunto pari a 6 volte la corrente nominale del contattore per 20 sec.

3.17 CIRCUITI AUSILIARI

La protezione mediante fusibili è accettata sul primario qualora, per l'elevato potere di

interruzione richiesto, non possano essere utilizzati interruttori.. Un polo del secondario di

ciascun trasformatore dovrà essere messo a terra. I trasformatori di cui sopra saranno

alloggiati in apposito scomparto dedicato.

I circuiti relativi alle singole unità funzionali dovranno essere singolarmente protetti

mediante interruttori automatici.

I circuiti ausiliari saranno realizzati mediante conduttori flessibili di rame isolati in

materiale termoplastico rispondente alle norme CEI 20-22.

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La sezione minima dovrà essere di 1,5 mm2 in generale e 2,5 mm2 per i circuiti

amperometrici. Ciascun conduttore sarà identificabile alle due estremità mediante anelli di

plastica riportante la numerazione indicata sugli schemi funzionali.

I conduttori ausiliari saranno alloggiati in canaline dimensionate per consentire aggiunte

future di almeno il 50%.

I circuiti faranno capo a morsettiere del tipo ad elementi componibili fissate su profilato. I

conduttori saranno muniti di capi corda o puntalini rigidi. Ciascuna morsettiera sarà munita

di targhetta riportante la dicitura degli schemi. I morsetti saranno di materiale

incombustibile e non igroscopico, contrassegnati in uniformità con gli schemi.

Per ogni conduttore sarà previsto generalmente un singolo morsetto; le morsettiere avranno

un numero di morsetti non inferiori al 130% di quelli occupati.

Per facilitare i collegamenti le morsettiere saranno disposte a 45 gradi.

CARATTERISTICHE DELLE APPARECCHIATURE

3.18 INTERRUTTORI

Tutti gli interruttori saranno del tipo in aria in esecuzione fissa in base alla grandezza

dell’interruttore.

Gli interruttori dovranno avere un potere di interruzione nominale di servizio (Ics) non

inferiore al valore della corrente efficace simmetrica di c.to c.to specificata; potere di

chiusura non inferiore al valore di picco della corrente di c.to c.to e corrente di breve

durata non inferiore al valore della corrente simmetrica di c.to c.to.

Gli interruttori aventi le stesse caratteristiche saranno intercambiabili tra loro.

Il fornitore dovrà sempre indicare la corrente nominale e la portata effettiva all'interno del

quadro nelle condizioni di installazione specificate.

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3.19 INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI DI PROTEZIONE MOTORI

Gli elementi termici saranno tripolari del tipo compensato nel campo tra -10 °C e +50°C. Il

riarmo sarà manuale con pulsante operabile dall'interno della portella. I relè saranno

alimentati direttamente o tramite TA a seconda delle caratteristiche richieste.

I relè termici dovranno essere in grado di resistere alle sollecitazioni dinamiche e termiche

in funzione della taratura dell'interruttore automatico. Il campo di taratura sarà scelto in

modo da situare la corrente nominale del motore all'interno ed in vicinanza del limite

superiore del campo stesso.

3.20 CONTATTORI

Saranno del tipo in aria in esecuzione compatta e montati in maniera da essere insensibili

ad urti e vibrazioni.

I contattori dovranno essere adatti per servizio continuo in categoria AC 3 e per un numero

di manovre orarie non inferiore a 150.

La corrente nominale di impiego (Ie) in categoria AC 3 non dovrà essere inferiore al 130%

della corrente nominale del motore.

Il contattore dovrà essere coordinato con l’interruttore di protezione e il relè termico in

modo tale che, sotto corrente di guasto, sino al valore specificato di c.to c.to, siano evitati

al contattore danni permanenti e irreparabili (coordinamento “ Tipo “2”) norme CEI EN

60947-4-1.

Ciascun contattore dovrà avere sempre almeno 2 contatti ausiliari (1 N.A. + 1 N.C.).

3.21 STRUMENTI DI MISURA

Gli strumenti indicatori saranno del tipo quadrato da incasso, montati sul fronte del quadro.

A valle dell’interruttore generale dovrà essere previsto un multimetro, di tipo analogico,

per indicazione della presenza di tensione d’arrivo al quadro e una misura amperometrica

generale, come minimo.

I voltmetri e gli amperometri avranno rispettivamente un valore di fondo scala pari al

130% e al 200% dei valori nominali. La classe di precisione non sarà inferiore a 1,5.

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Gli amperometri per motori avranno una scala ristretta al fondo in modo da permettere la

lettura della corrente nominale a circa 2/3 della scala e la lettura della corrente di spunto

pari a 5-6 volte la nominale. Gli altri strumenti avranno scala lineare.

I convertitori di misura di corrente, tensione e di energia se previsti avranno segnale di

uscita 4-20 mA.

3.22 CIRCUITI DI COMANDO

La tensione di comando potrà subire variazioni del +/- 10%, pertanto tutte le

apparecchiatura dovranno essere previste per funzionare normalmente con tali variazioni di

tensione.

I relè ausiliari saranno del tipo estraibile su zoccolo, con morsetti a vite, completi di

custodia di tipo standardizzato. Essi devono avere almeno 1 contatto NA e 1 contatto NC

di scorta.

Gli interruttori automatici per la protezione dei circuiti ausiliari saranno del tipo per

montaggio sporgente con morsetti anteriori a vite e calotta di protezione.

I fusibili saranno di tipo sezionabile, estraibili sotto tensione con parti in tensione protette

contro i contatti accidentali.

Ciascun componente sarà provvisto di targhetta di identificazione in accordo con quanto

previsto sugli schemi.

3.23 ACCESSORI

Il quadro verrà fornito completo di tutti gli accessori necessari per l’installazione,

l’esercizio, la manutenzione.

Saranno sempre fornite lampade di scorta in quantità non inferiore al 50% di quelle

installate e comunque non inferiore a 4 per tipo.

3.24

3.25 DOCUMENTAZIONE

Al termine dei lavori dovrà essere consegnata tutta la documentazione finale rispondente

allo stato di costruzione degli impianti e dei quadri elettrici.

RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI

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Pag. 24

I disegni e gli schemi devono contenere tutte le informazioni atte a rendere esauriente il

funzionamento e le modalità costruttive dei quadri.

Devono essere emessi i seguenti elaborati (in senso indicativo, ma non limitativo):

- Disegno di insieme del quadro in pianta e prospetto indicante tutte le dimensioni

significative, i pesi, la posizione delle varie unità e i dettagli necessari per realizzare le

opere civili di fondazione.

- Disegno del fronte indicante la disposizione delle varie unità, gli apparecchi di comando,

segnalazione, misura ecc..

- Schemi funzionali di ciascuna unità riportanti tutti i componenti. Gli schemi riporteranno

la numerazione di tutti i fili e di tutti i morsetti e la legenda delle sigle di identificazione

dei componenti.

- Schemi unifilari di potenza completi di dati caratteristici del quadro (tensione, frequenza,

correnti nominali sbarre, corrente di c.to c.to, dimensioni sbarre), tipo e caratteristiche

apparecchiature con indicazione delle tarature e dei cavi utilizzati per il cablaggio.

- Tabelle di coordinamento avviamento motori.

- Certificato relativo alle prove di tipo rilasciato da ente riconosciuto (CESI o equivalente).

- Certificato relativo alle prove di sovratemperatura.

- Dichiarazione di conformità del quadro.

- Lista dei componenti con indicate le quantità, il tipo e le caratteristiche di ciascuno.

- Bollettini e cataloghi illustrativi dei componenti indicanti le caratteristiche tecniche dei

componenti quali curve di intervento delle protezioni, dati tecnici degli interruttori ecc.

Con la documentazione finale il fornitore invierà le istruzioni di montaggio esercizio e

manutenzione per i singoli dispositivi e per il quadro oltre ai certificati delle prove e

all'elenco delle parti di ricambio.

RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI

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5- DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI E DEGLI INTERVENTI

ARRIVO ENERGIA

Il quadro sarà alimentato da rete ENEL in bassa tensione a 400V e il punto di

consegna sarà ubicato all’interno dell’armadio Conchiglia appositamente

predisposto come indicato negli elaborati di progetto.

Dai contatori partirà una linea in cavo tipo FG7OR della sezione indicata negli

elaborati e nei calcoli di progetto che raggiungerà il quadro di distribuzione dove

sarà istallato l’interruttore generale.

QUADRO ELETTRICO

Il quadro elettrico di comando e controllo della stazione di sollevamento sarà

realizzata in materiale isolante con porta trasparente e conterrà le apparecchiature

descritte negli elaborati grafici di progetto. Sull'impianto sarà lasciato lo spazio per

l’istallazione futura di un quadro di telecontrollo.

ALLACCIAMENTI ELETTRICI

Tutti gli allacciamenti dovranno essere realizzati con cavi non propaganti l’incendio

secondo norme C.E.I. 20-22 tipo FG7 delle sezioni indicate negli elaborati e

rilevabili dai calcoli di progetto. Detti conduttori saranno posati entro tubazioni

interrate come indicato nelle tavole.

IMPIANTO PRESE

Per l'impianto è prevista la fornitura e posa in opera di un gruppo prese trifase

3x16A+t ed uno monofase 2x16A+t da istallarsi all’interno dell’armadio conchiglia

come indicato negli elaborati.

RELAZIONE IMPIANTI ELETTRICI

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IMPIANTO DI TERRA

Dovrà essere realizzato l’impianto disperdente di terra, composto da dispersori nel

terreno e messi in parallelo tra loro con corda di rame nuda della sezione di

25mmq. All’impianto dovranno essere collegate tutte le utenze elettriche e tutte le

masse metalliche esistenti sull’impianto compreso i ferri d’armatura del cemento

armato delle vasche.