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COMUNE DI LATERINA (Provincia di Arezzo) VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE E AL REGOLAMENTO URBANISTICO L.R. 65/2014 ARTICOLI 41, 42, 43. ACCORDO DI PIANIFICAZIONE PER LA MODIFICA DEL PIANO STRUTTURALE, DEL REGOLAMENTO URBANISTICO, DEL P.C.C.A. E DEL P.A.E.R.P. DI AREZZO PER L'INSERIMENTO DI UNA NUOVA AREA ESTRATTIVA LOCALITA: PIAN DI SALLA – IL POGGIOLO relazione geologica di fattibilità ai sensi del D.P.G.R. 53/R/2011 Dott. Geol. Michele Sani

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COMUNE DI LATERINA

(Provincia di Arezzo)

VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE E AL

REGOLAMENTO URBANISTICO

L.R. 65/2014 ARTICOLI 41, 42, 43.

ACCORDO DI PIANIFICAZIONE PER LA MODIFICA DEL

PIANO STRUTTURALE, DEL REGOLAMENTO URBANISTICO,

DEL P.C.C.A. E DEL P.A.E.R.P. DI AREZZO PER

L'INSERIMENTO DI UNA NUOVA AREA ESTRATTIVA

LOCALITA’: PIAN DI SALLA – IL POGGIOLO

relazione geologica di fattibilità

ai sensi del D.P.G.R. 53/R/2011

Dott. Geol. Michele Sani

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INDICE

1. PREMESSA .................................................................................................... 1

2. CARTA GEOLOGICA ..................................................................................... 2

2.1. Gruppo di Montevarchi ..................................................................................... 2

2.1.1. Argille del Torrente Ascione (aA) .............................................................. 3

2.1.2. Limi e sabbie del Torrente Oreno (lO) ....................................................... 3

2.2. Gruppo di Monticello-Ciuffenna ........................................................................ 3

2.2.1. Ciottolami di Laterina (cL) ......................................................................... 4

2.2.2. Sabbie di Levane (sL) ............................................................................... 4

2.2.3. Limi di Latereto (lT) ................................................................................... 5

2.3. Coperture recenti .............................................................................................. 5

2.3.1. Alluvioni recenti e attuali (Q) ..................................................................... 5

3. CARTA LITOLOGICO - TECNICA ................................................................. 6

3.1. Unità 1 .............................................................................................................. 6

3.2. Unità 2 .............................................................................................................. 7

3.3. Unità 3 .............................................................................................................. 7

4. CARTA GEOMORFOLOGICA E STABILITA' ................................................ 7

5. CARTA IDROGEOLOGICA ............................................................................ 8

6. RISCHIO IDRAULICO .................................................................................... 9

7. SISMICA ......................................................................................................... 9

8. CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITA’ GEOLOGICA ........................... 10

9. CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITA' IDRAULICA .............................. 11

10. CARTA DELLA FATTIBILITA' .................................................................... 11

11. ALLEGATI ................................................................................................... 13

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1. PREMESSA

La presente indagine geologico - tecnica e idrologico - idraulica di

supporto alla variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico del

Comune di Laterina (Provincia di Arezzo) deriva dalla sottoscrizione dell'intesa

preliminare relativa all'Accordo di Pianificazione per la modifica del Piano

Strutturale, del Regolamento Urbanistico, del P.C.C.A. e del P.A.E.R.P. di

Arezzo per l'inserimento di nuova area estrattiva in località Pian di Salla - Il

Poggiolo ed è propedeutica all'adozione da parte del Consiglio Comunale di

Laterina della variante. L'intesa preliminare è stata sottoscritta in data 16 marzo

scorso dai legali rappresentanti del Comune di Laterina e della Provincia di

Arezzo.

La variante in oggetto della presente relazione geologica di fattibilità

riguarda una nuova area estrattiva, ubicata in prossimità delle località Pian di

Salla – Poggiolo ed è posta all’interno del territorio comunale di Laterina

(Provincia di Arezzo).

Con il presente studio sono state valutate le caratteristiche geologiche,

stratigrafiche, litologico tecniche, morfologiche e di stabilità, idrogeologiche,

idrauliche e sismiche dell’area in esame.

Tutte le carte tematiche elaborate sono state ottenute integrando,

adeguando o addirittura rifacendo gli elaborati delle preesistenti indagini

geologico - tecniche di supporto al Piano Strutturale secondo le nuove direttive

tecniche previste dal D.P.G.R. 25 ottobre 2011, n. 53/R.

I risultati di tale studio sono stati rappresentati negli elaborati cartografici

redatti di seguito elencati:

● Carta geologica in scala 1:10.000

● Carta litologico tecnica in scala 1:10.000

● Carta geomorfologica in scala 1:10.000

● Carta idrogeologica in scala 1:10.000

● Estratti degli stralci del P.A.I. Scala 1:25.000

● Carta delle aree a pericolosità geologica in scala 1:10.000

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● Carta delle aree a pericolosità idraulica in scala 1:10.000

● Carta della fattibilità degli interventi in relazione agli aspetti geologici in

scala 1:5.000

● Carta della fattibilità degli interventi in relazione agli aspetti idraulici in scala

1:5.000

Ciascun elaborato è stato realizzato considerando un intorno congruo

rispetto all'area di cui alla variante, con un’estensione ritenuta esaustiva per

l’obiettivo prestabilito.

Lo scopo di questo lavoro è stato pertanto quello di definire la fattibilità

della variante allo Strumento Urbanistico proposta, verificando le pericolosità

del territorio sotto il profilo geologico e idraulico.

2. CARTA GEOLOGICA

La carta geologica dell’area di studio, nasce dall’integrazione della

cartografia prodotta in occasione della stesura delle indagini geologico –

tecniche di supporto al Piano Strutturale di Laterina con altri studi e

informazioni raccolti durante i sopralluoghi effettuati per la stesura di questo ed

altri lavori professionali realizzati da TERRA & OPERE S.r.l. società

d'ingegneria nella stessa zona oppure in aree limitrofe e similari.

Nell'area rilevata sono presenti, in affioramento oppure al di sotto del

suolo vegetale o di terreni di riporto, terreni appartenenti ai depositi di origine

fluvio - lacustre del Valdarno Superiore e ai depositi alluvionali recenti e

terrazzati.

Di seguito viene riportata la descrizione delle formazioni rilevate dalle più

antiche alle più recenti.

2.1. Gruppo di Montevarchi

Il Gruppo di Montevarchi (oggi Sub-sintema di Montevarchi) è stato

deposto durante la seconda fase di deposizione fluvio - lacustre-palustre del

Valdarno Superiore avvenuta durante il Pliocene terminale - Pleistocene

inferiore. Questo gruppo è formato da sei unità: Limi di Terranuova, Argille del

Torrente Ascione, Limi e sabbie del Torrente Oreno (depositi palustro lacustri)

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e Sabbie di Borro Cave, Ciottolami e sabbie di Casa la Querce, Ciottolami della

Penna (depositi di delta conoide). Nell’area indagata affiorano soltanto due

delle formazioni sopra indicate.

2.1.1. Argille del Torrente Ascione (aA)

Questi depositi sono compresi tra i Limi di Terranuova (non affioranti

nell'area rilevata) e la formazione dei Limi e sabbie del Torrente Oreno (lO).

Solitamente le Argille del Torrente Ascione sono costituite da argille talora

limose e torbose, che appaiono estese con continuità su tutto il bacino

valdarnese. Questa unità è caratterizzata da uno spessore, peraltro assai

variabile, di circa 20 metri e da una giacitura sempre orizzontale. L'età delle

Argille del Torrente Ascione è Pleistocene inferiore.

2.1.2. Limi e sabbie del Torrente Oreno (lO)

Questa unità costituisce l'unità stratigraficamente e geometricamente

superiore dei depositi del Sub-sintema di Montevarchi deposti durante la

seconda fase di deposizione fluvio – lacustre - palustre del Valdarno Superiore.

Si tratta di regola di depositi palustro - lacustri costituiti da sabbie e limi, spessi

fino a 50 metri. Le porzioni sabbiose di questa unità si sono deposte nella parte

più distale dei delta conoidi, presenti soprattutto nella parte nord - orientale del

bacino del Valdarno Superiore, mentre questi progradavano verso il centro del

bacino. Sono presenti livelli arrossati e paleosuoli che indicano emersioni

legate anche a periodi di parziale disseccamento del lago. L'età è Pleistocene

inferiore.

2.2. Gruppo di Monticello-Ciuffenna

La terza successione deposizionale presente nel Valdarno Superiore è

costituita dai depositi fluviali del Gruppo di Monticello-Ciuffenna (oggi Sub-

sintema di Monticello), deposti dal paleo - Arno in età Pleistocene medio. I

depositi di questa successione riposano, verso i margini del bacino, al di sopra

di quelli della seconda fase con una leggera discordanza angolare marcata da

resti di paleosuoli testimonianti emersioni e pedogenesi, mentre nella parte

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centrale del bacino le due successioni sono perfettamente concordanti, ma

separate da una superficie di erosione sede anche di una lacuna temporale.

L’inizio della deposizione della terza successione coincide con un drastico

cambiamento del drenaggio fluviale nell’area valdarnese. Le acque del paleo-

Arno, che inizialmente scorreva in direzione sud verso la Val di Chiana,

confluirono nel bacino del Valdarno Superiore. Il paleo - Arno cominciò così a

scorrere nella parte più depressa del bacino valdarnese appena colmato, con

un corso poco sinuoso, caratterizzato da un elevato trasporto solido,

depositando, in una stretta fascia, quelli che oggi sono i depositi fluviali di

Monticello. L’insieme dei depositi, che risultano tra loro concordanti, raggiunge

lo spessore di alcune decine di metri.

2.2.1. Ciottolami di Laterina (cL)

Si tratta di ciottolami a elementi costituiti in prevalenza da frammenti

calcarei di alberese provenienti dalla Formazione di Monte Morello e di calcari a

Briozoi derivanti dalla Formazione della Verna che indicano una pressoché

sicura provenienza casentinese. Assai più raramente gli elementi hanno una

composizione silicea e arenacea. I clasti costituenti il conglomerato sono in

genere arrotondati, di regola sferici e presentano dimensioni massime di 25-30

cm. In questa unità sono stati riconosciuti tre distinti cicli deposizionali separati

tra loro da altrettante superfici erosive. Frequenti le superfici arrossate. La

giacitura di questi depositi, originatisi nel Pleistocene medio, è orizzontale e il

loro spessore medio è di circa otto metri (la variazione in più oppure in meno

può essere di un paio di metri con eccezioni nell'area di Laterina che possono

raggiungere i 15 m di spessore complessivo).

2.2.2. Sabbie di Levane (sL)

Si tratta prevalentemente di sabbie quarzoso - feldspatiche, con elementi

carbonatici, da grossolane a medio fini, con livelli di conglomerati calcarei e

lenti di materiale limoso. Questa unità, avente una giacitura orizzontale ed

un’età riferibile al Pleistocene medio, può raggiungere una potenza di circa 15 -

20 metri.

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2.2.3. Limi di Latereto (lT)

Si tratta di limi argillosi e limi argilloso sabbiosi, organizzati in banchi

massicci, pedogenizzati e interessati localmente da pedogenesi a pseudogley.

Lo spessore di questa unità, avente una giacitura tipicamente orizzontale ed

un’età Pleistocene medio, è assai variabile, raggiungendo un massimo di 20

metri.

2.3. Coperture recenti

2.3.1. Alluvioni recenti e attuali (Q)

Si tratta dei depositi dei corsi d'acqua principali deposti durante

l’Olocene. Per quanto riguarda le aste fluviali esistenti nel territorio esaminato la

più importante è senza dubbio quella del Fiume Arno. Per ciò che concerne le

aste fluviali minori, rappresentate nell'area dal Borro Bigonzi e dal Torrente

Bregine a est e dal Torrente Oreno a ovest, si ha una deposizione legata ad un

regime estremamente variabile della portata e dunque caratterizzato da una

estrema variabilità geometrica e litologica (granulometrica) dei depositi. I

depositi dei corsi d’acqua minori sono spesso caratterizzati dalla presenza di

corpi tabulari, a sezione lentiforme, con l'asse di allungamento disposto

secondo la direzione della massima corrente, costituiti da limi, sabbie e ciottoli,

interdigitati tra di loro. Le alluvioni del Fiume Arno sono caratterizzate dalla

presenza di sedimenti organizzati in corpi a struttura lentiforme di materiale

ghiaioso e di materiale fine, ciò è dovuto chiaramente all'ambiente di

sedimentazione, caratterizzato da un fiume che divagava nella pianura

alluvionale formatasi con materiale, assai eterogeneo granulometricamente,

che trasportava. E' lecito pensare che ci fossero frequenti cambiamenti di

corso, periodi di magra, periodi di piena e dunque straripamenti, il tutto non

regolato da argini artificiali e/o canalizzazioni. Come è possibile notare dalla

cartografia allegata l'area della variante si sviluppa all'interno del gruppo di

Monticello fino al contatto tra la formazione dei Ciottolami di Laterina e con i

Limi e sabbie del Torrente Oreno.

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3. CARTA LITOLOGICO - TECNICA

La Carta litologico tecnica mostra le caratteristiche geomeccaniche dei

terreni presenti accorpando quelli caratterizzati da proprietà geotecniche

paragonabili nella medesima unità; l’obiettivo è quello di suddividere i terreni

affioranti nell’area di studio in unità litotecniche caratterizzate da un

comportamento meccanico pressoché omogeneo.

Nel caso specifico la suddivisione delle unità litotecniche è stata

effettuata in considerazione delle caratteristiche proprie di ogni terreno rilevato,

quali: la composizione chimica e la composizione mineralogica, la litologia, il

grado di cementazione, il tipo di stratificazione, la tessitura e la struttura, la

giacitura degli strati, lo stato di fratturazione e lo stato di degradazione.

La suddivisione effettuata può risultare comunque indipendente dai limiti

delle unità, dalla posizione stratigrafica (e dunque dall’età) e dai relativi rapporti

geometrici intercorrenti tra le formazioni geologiche. Da questo deriva che

formazioni di età diversa, ma che presentano uguali caratteristiche meccaniche,

possono essere cartografate insieme, oppure porzioni di una stessa formazione

possono essere cartografate in unità litotecniche diverse, in quanto in una

stessa formazione possono essere rinvenute porzioni differenti dal punto di

vista del comportamento meccanico.

I terreni affioranti nell’area esaminata rilevati per la redazione delle

presenti indagini geologico - tecniche, in base alle loro proprietà litotecniche,

sono stati cartografati in tre unità litotecniche differenti, appartenenti alla classe

di terreni riferibile alle coperture, caratterizzate dal grado di cementazione, dallo

spessore, dal grado di addensamento e consolidazione e dal grado di

disomogeneità laterale e verticale.

3.1. Unità 1

Si tratta di un'unità litologico tecnica costituita da alluvioni recenti e

terrazzate e ciottolami calcarei in matrice sabbiosa, costituiti da ciottolami e

sabbie con lenti di limi, organizzati in corpi tabulari tra loro interdigitati, dotati di

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giacitura e caratteristiche tali da garantire sicurezza ai fini della stabilità; buone

le caratteristiche geotecniche.

3.2. Unità 2

Si tratta di un'unità litologico tecnica costituita da limi argillosi e argilloso

sabbiosi stratificati orizzontalmente. Questi materiali sono generalmente

considerati un buon terreno di fondazione; con pendio caratterizzato da

inclinazioni maggiori di 10 – 15 gradi (pendenze superiori al 25%) si possono

verificare fenomeni di reptazione e soliflusso in colata.

3.3. Unità 3

Si tratta di un'unità litologico tecnica costituita da sabbie limose fini

quarzoso-feldspatiche con elementi carbonatici, a giacitura orizzontale.

Discrete le caratteristiche geotecniche; con il pendio caratterizzato da

inclinazioni maggiori di 10 – 15 gradi si possono verificare fenomeni di

reptazione e soliflusso in colata.

4. CARTA GEOMORFOLOGICA E STABILITA'

La Carta geomorfologica è di fondamentale importanza per la precisa e

dettagliata conoscenza del territorio in quanto mette in evidenza i fenomeni

erosivi e le forme che essi hanno prodotto, i fenomeni di instabilità e i loro

risultati, le forme dovute alle acque incanalate, al ruscellamento concentrato, al

ruscellamento diffuso e infine le forme causate da interventi antropici. La carta

geomorfologica è stata redatta partendo dalla carta delle indagini geologico -

tecniche di supporto al Piano Strutturale integrata e ampliata durante i vari

sopralluoghi effettuati.

L’area di studio si estende a nord dell'abitato di Laterina, nel territorio del

Comune omonimo, in riva destra del Fiume Arno, ed è posta tra il Borro Bigonzi

a est, il Torrente Oreno ad ovest e la ferrovia direttissima Roma - Firenze a

nord.

La porzione di territorio interessata dal progetto occupa un’area

compresa tra la quota di 200 m e 230 m sul livello del mare.

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Come evidenziato dal limite pianura - versante l'area sottoposta alla

variante al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico si sviluppa

interamente nell'area collinare.

Come si può vedere l'area non presenta pendenze elevate, la morfologia

generale dell'area è collinare e i terreni fini presenti, limi, sabbie ed argille

hanno di norma pendenze inferiori al 25%. Solo le aree di affioramento dei

Ciottolami di Laterina, nei quali sono presenti anche alcune rare scarpate,

possono mostrare pendenze superiori al 25%. Nella zona rilevata sono presenti

forme di origine antropica, forme di versante dovute alla gravità e forme di

origine fluviale.

Nell’area interessata dalla variante non sono presenti forme

morfologiche importanti, in quanto non sono presenti evidenze morfologiche

che testimoniano fenomeni di instabilità in atto o quiescenti e le uniche forme

presenti sono gli orli di scarpata di denudazione, perlopiù come già detto,

localizzati all'interno della formazione dei Ciottolami di Laterina.

In riferimento al Piano di Bacino del Fiume Arno – Assetto idrogeologico

(Norme di attuazione ed allegati) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3

ottobre 2005, approvato dal D.P.C.M. 6 maggio 2005 ed entrato in vigore il 4

ottobre 2005, e in particolare al Capo II - Pericolosità da processi

geomorfologici di versante e da frana delle Norme di Attuazione, le aree

interessate da variante ricadono prevalentemente in PF 1 - classe di

pericolosità moderata e in parte in PF 2 - classe di pericolosità media, come

indicato nella cartografia a livello di sintesi in scala 1:25.000.

5. CARTA IDROGEOLOGICA

La permeabilità dei terreni affioranti non è stata misurata, né in

laboratorio né sul terreno, ma è stata stimata sulla base degli elementi da cui

questa dipende (densità del reticolo idrografico, litologia e strutture delle

formazioni geologiche, informazioni ricavate da pozzi). Le classi di permeabilità

definite non forniscono quindi valori numerici del coefficiente di permeabilità k,

ma solamente indicazioni di tipo qualitativo. Nella zona sono presenti solo unità

dotate di permeabilità per porosità primaria (depositi alluvionali e depositi fluvio

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- lacustri del Valdarno Superiore). Per quanto concerne la permeabilità è

possibile indicare una permeabilità generalmente molto alta per i depositi

alluvionali, mentre per i depositi fluvio - lacustri è invece possibile indicare una

permeabilità molto variabile. Per la formazione dei Ciottolami di Laterina (cL) si

può indicare una permeabilità alta mentre per le Sabbie di Levane (sL) si può

indicare una permeabilità discreta. I depositi più francamente lacustri hanno

permeabilità molto basse (argille Ascione) o basse (Limi di Latereto, Limi del

Torrente Oreno). Le falde idriche principali che si rinvengono nella zona

indagata sono ubicate prevalentemente nei depositi alluvionali posti all’interno

delle lenti ghiaioso sabbiose. Al passaggio tra i terreni in posto e la loro coltre di

alterazione o il suolo è comunque possibile la formazione di livelli idrici a

carattere stagionale.

6. RISCHIO IDRAULICO

La normativa idraulica ha il fine di garantire livelli di sicurezza adeguati

inerenti fenomeni di dissesto idraulico in atto e potenziali e indica come

riferimento il Piano di Bacino del Fiume Arno – Stralcio Assetto Idrogeologico

(Norme di attuazione ed allegati) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3

ottobre 2005 e approvato con D.P.C.M. 6 maggio 2005. A tale riguardo l’area

esaminata non risulta classificata in alcuna classe di pericolosità idraulica, ai

sensi del Capo I – art. 5 delle Norme di Attuazione del PAI, nelle cartografie a

scala 1:25.000 e 1:10.000. Gli interventi proposti dalla variante non rientrano

nelle perimetrazioni individuate dalla Carta degli interventi strutturali per la

riduzione del rischio idraulico nel bacino dell'Arno e della Carta delle aree di

pertinenza fluviale dell'Arno e degli affluenti.

7. SISMICA

L'area sottoposta a variante allo Strumento Urbanistico non ricade nelle

aree abitate e urbanizzate né prevede infrastrutture di particolare importanza.

Per questi motivi, ai sensi del D.P.G.R. 53/R/2011 si ritiene di non dovere

redigere la Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica e di

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conseguenza di non dovere redigere la Carta delle aree a pericolosità sismica

locale.

8. CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITA’ GEOLOGICA

La Carta delle aree a pericolosità geologica prodotta è stata realizzata

tenendo in considerazione le caratteristiche geologico - tecniche e morfologiche

dell’area in esame e delle zone limitrofe. In particolare i limiti di tale classe sono

stati definiti in funzione della presenza o meno di processi che possano

produrre condizioni di instabilità. Nell'area non si sono riscontrati fenomeni

attivi, quindi la classe di pericolosità molto elevata è stata attribuita solo ai

terreni ricadenti all'interno degli specchi d'acqua. Le aree classificate in classe

3 sono caratterizzate o dalla presenza di scarpate oppure di aree caratterizzate

da pendenze maggiori del 25% su terreni sciolti e quindi potenzialmente

soggetti a fenomeni di dissesto gravitativo; la restante porzione di territorio,

caratterizzato da basse pendenze è stato inserito in classe di pericolosità

media. L'area indagata ricade sia in classe di pericolosità geomorfologica G2 –

pericolosità bassa che in classe di pericolosità geomorfologica G3 –

pericolosità media. Di seguito si riportano le definizioni estratte dal Decreto del

Presidente della Giunta Regionale 25 ottobre 2011 n. 53/R:

classe G.2 – pericolosità geologica media: aree in cui sono presenti fenomeni

franosi inattivi e stabilizzati (naturalmente o artificialmente); aree con elementi

geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa

propensione al dissesto; corpi detritici su versanti con pendenze inferiori al

25%;

classe G.3 – pericolosità geologica elevata: aree in cui sono presenti fenomeni

quiescenti; aree con potenziale instabilità connessa alla giacitura, all'acclività,

alla litologia, alla presenza di acque superficiali e sotterranee, nonché a

processi di degrado di carattere antropico; aree interessate da intensi fenomeni

erosivi e da subsidenza; aree caratterizzate da terreni con scadenti

caratteristiche geotecniche; corpi detritici su versanti con pendenze superiori al

25%.

VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE E AL REGOLAMENTO URBANISTICO

INSERIMENTO NUOVA AREA ESTRATTIVA IN LOC. PIAN DI SALLA – POGGIOLO

(COMUNE DI LATERINA – PROVINCIA DI AREZZO)10

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TERRA & OPERE S.R.L.S O C I E T À D ' I N G E G N E R I AC O N S U L E N Z E G E O L O G I C H E

9. CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITA' IDRAULICA

La carta della pericolosità idraulica è stata ottenuta partendo dalle

cartografie delle Perimetrazioni delle aree con pericolosità idraulica redatte per

il PAI, a scala 1:10.000 per i fondovalle (planimetria di dettaglio) e a scala

1:25.000 per le aree collinari (planimetria di sintesi). In particolare da queste

cartografie sono stati dedotti i limiti delle aree allagabili per tempi di ritorno di

200 anni e 30 anni. Per la distinzione tra le classi di pericolosità bassa e media

è stato invece preso il limite valle - versante individuato nella carta

geomorfologica. Sono stati inoltre inseriti in classe di pericolosità idraulica molto

elevata tutte le zone di alveo fluviale, quando cartografabili, e gli specchi

d'acqua.

Tutta l'area essendo situata lungo il versante ricade in classe di

pericolosità idraulica I1 – pericolosità idraulica bassa. Di seguito si riporta la

definizione estratta dal Decreto del Presidente della Giunta Regionale 25

ottobre 2011 n. 53/R:

classe I.1 – aree collinari o montane prossime ai corsi d’acqua per le quali

ricorrono le seguenti condizioni:

a) non vi sono notizie storiche di inondazioni

b) sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote

altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell’argine o,

in mancanza, al ciglio di sponda.

10. CARTA DELLA FATTIBILITA'

La stesura della carta di fattibilità deriva dall’analisi della cartografia

prodotta, in particolare dalla carta della pericolosità geologica e dalla carta di

pericolosità idraulica, integrata con le informazioni derivanti dagli elaborati del

PAI e dalla tipologia di intervento proposto. In relazione agli aspetti

geomorfologici alla nuova area estrattiva è stata assegnata la classe di fattibilità

in relazione agli aspetti geomorfologici F3 – fattibilità condizionata. L'area è

stata classificata in fattibilità geologica 3 non a causa dalla presenza di

VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE E AL REGOLAMENTO URBANISTICO

INSERIMENTO NUOVA AREA ESTRATTIVA IN LOC. PIAN DI SALLA – POGGIOLO

(COMUNE DI LATERINA – PROVINCIA DI AREZZO) 11

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situazioni geomorfologiche e/o geologiche complesse oppure caratterizzate da

criticità, ma bensì dal tipo di intervento previsto (attività estrattiva) che dal punto

della stabilità dei versanti a breve termine deve essere progettato e realizzato

attentamente. Nel progetto esecutivo dell'area di cui trattasi infatti dovranno

dunque essere stabilite con precisione le pendenze cui scavare in sicurezza il

materiale di copertura, rappresentato dai Limi di Latereto, il materiale utile,

rappresentato dai Ciottolami di Laterina e dalle Sabbie di Levane e le relative

condizioni di stabilità. Per fare questo dovranno essere eseguite idonee

verifiche di stabilità dei fronti di scavo a breve termine (scavi in continua

evoluzione); per i parametri geotecnici da attribuire alle unità litologiche durante

le elaborazioni si ritiene di dovere integrare i numerosi dati a disposizione

presenti già per le aree limitrofe e raccolti in situazioni analoghe (studio di

stabilità di fronti di scavo a breve termine) con specifiche indagini le quali

forniranno i parametri idonei per le elaborazioni da eseguire. In relazione agli

aspetti idraulici è stata assegnata la classe di fattibilità F1 (fattibilità senza

particolari limitazioni) alla nuova area estrattiva. In relazione agli aspetti sismici,

poiché non è stata redatta la Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva

Sismica per i motivi esposti in precedenza, non sono state attribuite le classi di

pericolosità.

Firenze, 23 marzo 2015

dott. geol. Michele Sani

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INSERIMENTO NUOVA AREA ESTRATTIVA IN LOC. PIAN DI SALLA – POGGIOLO

(COMUNE DI LATERINA – PROVINCIA DI AREZZO)12

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11. ALLEGATI

- Carta geologica in scala 1:10.000

- Carta litologico tecnica in scala 1:10.000

- Carta geomorfologica in scala 1:10.000

- Carta idrogeologica in scala 1:10.000

- Estratti degli stralci del P.A.I. Scala 1:25.000

- Carta delle aree a pericolosità geologica in scala 1:10.000

- Carta delle aree a pericolosità idraulica in scala 1:10.000

- Carta della fattibilità degli interventi in relazione agli aspetti geologici in scala

1:5.000

- Carta della fattibilità degli interventi in relazione agli aspetti idraulici in scala

1:5.000

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248.4

249.4

TORRENTE

RI C

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I

B O R R O

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LATERINA

FORNACINA

SCUOLA

L'ISOLA

C. RIGANZI

PIAN DI SALLA

CASARICARRI

CASACAPITONI

C. VIERI

LA RISORTA

POGGIOLO

RUSCIMINI

PODERERIGANZI

LA CASINA

CASALA BREGNA

LE VIGNE

BOUTOURLINEESSICATOIO TABACCO

CASUCCIA

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P. CONIARIBUBBOLI

P. BACCOCIMITERO

FIRENZEROMA

5

4

IL PAIGGIO

255.1

251.9

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249.4

TORRENTE

RI C

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I

B O R R O

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LATERINA

FORNACINA

SCUOLA

L'ISOLA

C. RIGANZI

PIAN DI SALLA

CASARICARRI

CASACAPITONI

C. VIERI

LA RISORTA

POGGIOLO

RUSCIMINI

PODERERIGANZI

LA CASINA

CASALA BREGNA

LE VIGNE

BOUTOURLINEESSICATOIO TABACCO

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P. CONIARIBUBBOLI

P. BACCOCIMITERO

FIRENZEROMA

5

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IL PAIGGIO

255.1

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239.5221.6

226.2

220.9

246.1

241.6

236.3

240.8

247.8

233.7

LEGENDA

GRUPPO�DI�MONTEVARCHI

Ciottolami�di�Laterina (Pleist.�medio)

Sabbie�di�Levane (Pleist.�medio)

Alluvioni�recenti�(Olocene)

Limi�di�Latereto�(Pleist.�medio)

Limi�e�sabbie�del�T.�Oreno(Pleist.�inferiore)

GRUPPO�DI�MONTICELLO

lLaA

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Argille�del�T.�Ascione(Pleist.�inferiore)

sL

cL

lLlO

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Area�sottopostaa�variante

Scala�1:10.000 LEGENDA Scala�1:10.000

2

1

3

COPERTUREAlluvioni�recenti,�alluvioni�terrazzate,�ciottolami�calcarei�in�matricesabbiosa�alternati�a�lenti�di�limi�sabbiosi,�in�genere�privi�di�stratificazione,con�giacitura�e�caratteristiche�tali�da�garantire�sicurezza�ai�fini�dellastabilità.�Buone�le�caratteristiche�geotecniche. [Rif.:�Q,�cL]

Sabbie�fini�quarzoso-feldspatiche�con�elementi�carbonatici,�presenza�di�matrice�finelimosa,�a�giacitura�orizzontale.�Discrete�le�caratteristiche�geotecniche.�Quando�ilpendio�presenta�inclinazioni�maggiori�di�10-15�gradi�si�possono�verificare�fenomenidi�reptazione�e�soliflusso�in�colata..�[Rif.:�sL]

Depositi�a�granulometria�fine�quali�limi�e��limi�argilloso-sabbiosi.�Sono�da�considerarsi�sedimentisovraconsolidati,�a�stratificazione�sub-orizzontale.�Questi�depositi�sono�generalmente�ritenuti�unbuon�terreno�di�fondazione�in�aree�pianeggianti.��Quando�il�pendio�presenta�pendenze�superiorial�25%�si�possono�verificare�fenomeni�di�reptazione�e�soliflusso�per�colata.�[Rif.:�lL,�lO,�aA]

CARTA GEOLOGICA CARTA LITOLOGICO TECNICA

Area�sottopostaa�variante

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limite�pianura�-�versante

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249.4

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SCUOLA

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LA CASINA

CASALA BREGNA

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P. BACCOCIMITERO

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IL PAIGGIO

255.1

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TORR

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FORNACINA

SCUOLA

L'ISOLA

C. RIGANZI

PIAN DI SALLA

CASARICARRI

CASACAPITONI

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LA RISORTAPOGGIOLO

RUSCIMINI

PODERERIGANZI

LA CASINA

CASALA BREGNA

LE VIGNE

BOUTOURLINEESSICATOIO TABACCO

CASUCCIA

LA

P. CONIARIBUBBOLI

P. BACCOCIMITERO

FIRENZEROMA

5

4

IL PAIGGIO

255.1

251.9

230.1

239.5221.6

226.2

220.9

246.1

241.6

236.3

240.8

247.8

233.7

CARTA IDROGEOLOGICA

f

versanti�con�pendenza�>�25%

molto�alta

d

c

b

discreta

mediocre

bassa

altae

a molto�bassa

PERMEABILITÀ PER POROSITÀPRIMARIA

6 molto�alta

4

3

2

discreta

mediocre

bassa

alta5

1 molto�bassa

PERMEABILITÀ PER POROSITÀSECONDARIA

LEGENDA

Area�sottopostaa�variante

CARTA GEOMORFOLOGICA

Scala�1:10.000LEGENDA Scala�1:10.000

Area�sottopostaa�variante

FORME DI VERSANTE DOVUTEALLA GRAVITÀ

FORME ANTROPICHE

orlo�di�scarpata

alveo�inapprofondimento

FORME FLUVIALI

orlo�di�scarpata

PENDENZE

specchio�d’acqua

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PERIMETRAZIONE�DELLE AREE�CON�PERICOLOSITA’DA FENOMENI�GRAVITATIVI�DI�VERSANTE�-�LIVELLODI�SINTESI�(SCALA 1:25.000)

PERIMETRAZIONE�DELLE AREE�CON�PERICOLOSITA’IDRAULICA -�LIVELLO�DI�SINTESI�(SCALA 1:25.000)

AUTORITA’ DI�BACINO�DEL FIUME ARNOPIANO�STRALCIO ASSETTO�IDROGEOLOGICO

AUTORITA’ DI�BACINO�DEL FIUME ARNOPIANO�STRALCIO ASSETTO�IDROGEOLOGICO

Page 19: COMUNE DI LATERINA · 2016-10-21 · TERRA & OPERE S.R.L. SOCIETÀ D'INGEGNERIA CONSULENZE GEOLOGICHE centrale del bacino le due successioni sono perfettamente concordanti, ma separate

p

p

k

k

2880502

200

181.1

179.3

179.3

181.1

180.5

180.2180.1

174.8

175.6

176.0

176.7

174.9

177.5

178.7179.1

179.2

177.7

187.8

187.8

186.3

184.6

184.3

185.9

185.2

181.2

182.0

181.9

182.7

185.9

185.3 184.9

183.0

184.8

185.9

193.0

193.4

194.2

194.7

192.0

194.0

189.1

190.7

190.4

190.0

199.2

199.2

201.4

200.6

200.0

196.6

197.2

196.3

206.7

204.3

206.8

208.3

207.1

204.8

218.0

218.0

216.8

214.7

211.1

224.2

220.2

232.3

228.6

228.5

230.5

229.3

240.2

239.4

239.2

236.6

234.7

233.7

234.2

247.7

245.2

243.4

243.8

241.7

242.6

240.8

243.8

243.2

241.5

253.7

248.4

249.4

TORRENTE

RI C

AR

RI B

IGO

NZ

I

B O R R O

BI G

ON

ZI

LATERINA

FORNACINA

SCUOLA

L'ISOLA

C. RIGANZI

PIAN DI SALLA

CASARICARRI

CASACAPITONI

C. VIERI

LA RISORTA

POGGIOLO

RUSCIMINI

PODERERIGANZI

LA CASINA

CASALA BREGNA

LE VIGNE

BOUTOURLINEESSICATOIO TABACCO

CASUCCIA

LA

P. CONIARIBUBBOLI

P. BACCOCIMITERO

FIRENZEROMA

5

4

IL PAIGGIO

255.1

251.9

230.1

239.5221.6

226.2

220.9

246.1

241.6

236.3

240.8

247.8

233.7

p

p

k

k

2880502

200

181.1

179.3

179.3

181.1

180.5

180.2180.1

174.8

175.6

176.0

176.7

174.9

177.5

178.7179.1

179.2

177.7

187.8

187.8

186.3

184.6

184.3

185.9

185.2

181.2

182.0

181.9

182.7

185.9

185.3 184.9

183.0

184.8

185.9

193.0

193.4

194.2

194.7

192.0

194.0

189.1

190.7

190.4

190.0

199.2

199.2

201.4

200.6

200.0

196.6

197.2

196.3

206.7

204.3

206.8

208.3

207.1

204.8

218.0

218.0

216.8

214.7

211.1

224.2

220.2

232.3

228.6

228.5

230.5

229.3

240.2

239.4

239.2

236.6

234.7

233.7

234.2

247.7

245.2

243.4

243.8

241.7

242.6

240.8

243.8

243.2

241.5

253.7

248.4

249.4

TORRENTE

RI C

AR

RI B

IGO

NZ

I

B O R R O

BI G

ON

ZI

LATERINA

FORNACINA

SCUOLA

L'ISOLA

C. RIGANZI

PIAN DI SALLA

CASARICARRI

CASACAPITONI

C. VIERI

LA RISORTA

POGGIOLO

RUSCIMINI

PODERERIGANZI

LA CASINA

CASALA BREGNA

LE VIGNE

BOUTOURLINEESSICATOIO TABACCO

CASUCCIA

LA

P. CONIARIBUBBOLI

P. BACCOCIMITERO

FIRENZEROMA

5

4

IL PAIGGIO

255.1

251.9

230.1

239.5221.6

226.2

220.9

246.1

241.6

236.3

240.8

247.8

233.7

Area�sottopostaa�variante

PERICOLOSITA’ GEOLOGICA

LEGENDA Scala�1:10.000

Pericolosità�geologicaelevata(G3)

Pericolosità�geologicamolto�elevata�(G4)

Pericolosità�geologicamedia�(G2)

Pericolosità�geologicabassa�(G1)

G1

G2

G4

G3

PERICOLOSITA’ IDRAULICA

LEGENDA Scala�1:10.000

G3

G3

G3

G3

G3G3

G3

G3

G3

G3

G3

G2

G2

G2

G2

G2

G2

G2

G2

G2

G4

Pericolosità�idraulicaelevata(I3)

Pericolosità�idraulicamolto�elevata�(I4)

Pericolosità�idraulicamedia�(I2)

Pericolosità�idraulicabassa�(I1)

I3

I2

I1

I4

Area�sottopostaa�variante

I1

I1

I1I1

I1

I1

I1

I1

I2

I2

I2

I2I2

I3

I4

I4

I4

I4

I4

Page 20: COMUNE DI LATERINA · 2016-10-21 · TERRA & OPERE S.R.L. SOCIETÀ D'INGEGNERIA CONSULENZE GEOLOGICHE centrale del bacino le due successioni sono perfettamente concordanti, ma separate

F3 F1

Fattibilità�senza�particolari�limitazioni�(F1)in�relazione�agli�aspetti�idraulici

Fattibilità�con�normali�vincoli��(F2)in�relazione�agli�aspetti�idraulici

Fattibilità�condizionata�(F3)in�relazione�agli�aspetti�idraulici

Fattibilità�limitata�(F4)in�relazione�agli�aspetti�idraulici

LEGENDA

Area�sottopostaa�variante

Area�sottopostaa�variante

F1

F2

F3

F4

k

177.7

181.2

185.9

185.3 184.9

183.0

184.8

185.9

193.0

192.0

190.4

190.0

199.2

200.0

196.6

197.2

234.7

233.7

247.7

243.8

241.7

242.6

249.4

BO R R O

BI G

ON

ZI

LATERINA

L'ISOLA

C. RIGANZI

POGGIOLO

PODERERIGANZI

LA CASINA

CASALA BREGNA

P. BACCO

4 k

177.7

181.2

185.9

185.3 184.9

183.0

184.8

185.9

193.0

192.0

190.4

190.0

199.2

200.0

196.6

197.2

234.7

233.7

247.7

243.8

241.7

242.6

249.4

BO R R O

BI G

ON

ZI

LATERINA

L'ISOLA

C. RIGANZI

POGGIOLO

PODERERIGANZI

LA CASINA

CASALA BREGNA

P. BACCO

4

Fattibilità�senza�particolari�limitazioni�(F1)in�relazione�agli�aspetti�geologiciF1

Fattibilità�con�normali�vincoli��(F2)in�relazione�agli�aspetti�geologici

F2

Fattibilità�condizionata�(F3)in�relazione�agli�aspetti�geologici

F3

Fattibilità�limitata�(F4)in�relazione�agli�aspetti�geologiciF4

LEGENDA

FATTIBILITA’ IN�RELAZIONE AGLI ASPETTIIDRAULICI

FATTIBILITA’ IN�RELAZIONE AGLI ASPETTIGEOLOGICI

Scala�1:5.000 Scala�1:5.000