Classica Solidariet L'oro della Mala Sequestrato il tesoro ... · li a Noretta Maniero, Di Cicco e...

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MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017 - ANNO XVI - N. 14 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente corrieredelveneto.it LE ALTRE EDIZIONI:Venezia-Mestre, Treviso-Belluno, Vicenza-Bassano, Corriere di Verona PADOVA E ROVIGO Classica «Tannhäuser» Wagner alla Fenice diretto da Wellber Solidarietà Omaggio a Michael Jackson, testimonial Sammy Basso a pagina 18 Bollettini a pagina 19 Macciò Lo spettacolo Renato Pozzetto a Marghera con «Cinecabaret» a pagina 18 OGGI Onomastici: Dati meteo a cura di 3Bmeteo.com Vento: Umidità: / / / / -3° SAB DOM Prisca, Priscilla -1° GIO 30% ENE 17 Km/h Quasi sereno -1° VEN 6°C La gang del bancomat arrestata due volte Blitz nei campi nomadi: i banditi erano stati scarcerati per vizi procedurali. È polemica TREVISO La procura di Treviso fa nuovamente scattare le ma- nette per i giostrai già arrestati a settembre (ma poi scarcerati per vizi procedurali) e accusati di aver messo a segno una trentina di assalti ai bancomat tra Veneto e Friuli. Ieri mattina all’alba, tra i campi nomadi delle province di Treviso, Pa- dova, Venezia, Verona e Vicen- za è scattato un blitz fotocopia di quello che si era già visto a settembre. Con le stesse guar- die a caccia degli stessi ladri. Fioccano le polemiche. a pagina 9 Citter UNA STORIA (TRAGICA) SENZA FINE di Alessandro Zuin D ove ha nascosto tutti quei miliardi? «Non mi crederà nessuno, ma il tesoro non esiste. Il mio patrimonio non è affatto quello che molti pensano». Una risposta giusta e una sbagliata, caro Felicetto Maniero. Non ci credeva nessuno: vero. Il tesoro non esiste: falso. A quanto pare è stato lui stesso, con un sussulto d’orgoglio da vecchio boss, a mettere gli investigatori sulla pista giusta, per farla pagare agli avidi parenti. E così sono saltati fuori titoli, ville di pregio e belle auto intestate ad alcuni prestanome. Valore presunto: 20 milioni di euro. Ora dicono che la fortuna illecita accumulata dal boss della Mala del Brenta al culmine della sua carriera di fuorilegge valesse almeno 33 miliardi di vecchie lire. Sì, lire, perché questa è una grande storia criminale di quelle di prima: prima dell’euro, prima dei telefoni e di Internet, prima della bande di malavitosi importate da oltre confine, prima che il Nordest si chiamasse Nordest, prima che arrivassero gli immigrati. E forse – ma qui rientriamo nel grande mistero che da sempre accompagna l’epopea di Maniero bandito e ancor più di Maniero pentito -, non l’hanno nemmeno trovato tutto, il famigerato tesoro. continua a pagina 5 FELICETTO AI PM «Ville e pellicce, gli ho dato 33 miliardi di lire poi hanno tradito» F elice Maniero ai magistrati ha raccontato dov’è finito il fiume di denaro proveniente dai suoi traffici. Ville, pellicce, liposuzioni. «A mio cognato ho dato 33 miliardi di lire. Me ne ha restituite solo 5-6. Ha rotto il patto e non si è più fat- to vedere». a pagina 3 VENEZIA La Finanza sequestra il tesoro segreto dell’ex boss del- la Mala, Felice Maniero: beni per 17 milioni di euro tra ville, auto di lusso, soldi. Tutto na- sce da una sorta di vendetta di Faccia d’Angelo nei confronti dell’ex cognato, Riccardo Di Cicco, ritenuto dai pm il «cu- stode» del tesoro, ma che non avrebbe più «rifornito» l’ex boss. Di Cicco è stato arrestato per riciclaggio, e con lui il bro- ker Michele Brotini. Indagate la madre e la sorella. alle pagine 2 e 3 Zorzi PADOVA Era stato indicato con precisione dalla prima amante di don Andrea Contin, quella che ha denunciato l’ex parroco di San Lazzaro, Padova, av- viando l’inchiesta sul sesso violento e forse a pagamento in canonica e con molti sacer- doti. Interrogato dal pm, il parroco di una comunità dei Colli Euganei ha confermato gli incontri sessuali e le di- chiarazioni della denunciante. a pagina 8 Munaro L’oro della Mala Ville, depositi bancari, auto di lusso e il «caso» del cavallo. Due arresti tra cui l’ex cognato. Sotto inchiesta la mamma e la sorella Sequestrato il tesoro segreto di Maniero Ce l’avevano i familiari, che non rifornivano più l’ex boss. Lui si vendica e si autodenuncia: requisiti beni per 17 milioni L’EX COGNATO INTERCETTATO «Fingiamo di restituire i soldi» di Giovanni Viafora a pagina 3 LA SFIDA IL GOVERNATORE: ROMA NON COLLABORA. IL PD APRE ALL’ELECTION DAY Autonomia, Zaia stringe sul referendum «Lo faremo noi scavalcando il ministero» VENEZIA Autonomia, il Vimina- le «non collabora», e la Regio- ne decide di «scavalcarlo» confermando l’intenzione di celebrare il referendum «en- tro l’estate». Per questo Palaz- zo Balbi ha sottoscritto un pro- tocollo d’intesa col consiglio che, assicura Luca Zaia, «ci consentirà di gestire in modo totalmente indipendente dalle prefetture le operazioni di vo- to». Il Pd apre all’election day. a pagina 7 Bonet LO SCANDALO L’AMMISSIONE AL PM. LA CURIA CONSEGNA LE CARTE ALLA PROCURA Altri parroci alle orge con don Andrea Un prete confessa: «Anch’io partecipavo» IL DOSSIER DI NOVEMBRE «Pfas, dovevate avvisarmi» Il governatore striglia i suoi VENEZIA «Perché non ne sapevo nulla? Perché non sono stato informato?». Strigliata del go- vernatore ieri in giunta sul dossier Pfas. Zaia vuole sul suo tavolo nomi e cognomi dei colpevoli. Bersaglio della sfuriata, gli assessori Luca Coletto (Sanità), Gianpaolo Bottacin (Ambiente) e Giusep- pe Pan (Agricoltura). a pagina 7 AGNOLETTO, LA GUARDIA FERITA «Sapevano tutti della madre» di Michela Nicolussi Moro a pagina 5 GLI INCONTRI IN VENETO Caschetto, il libro sui viaggi del sorriso A ndrea Caschetto, l’autore di «Dove nasce l’arcobale- no», sarà oggi a Padova e do- mani a Verona. Racconterà la sua storia e i suoi viaggi. a pagina 11 di Francesca Visentin COINVOLTO UN LABORATORIO TREVIGIANO Provette non certificate in alcuni ospedali veneti VENEZIA Provette non certificate con il marchio CE sono state usate in alcuni ospedali del Vene- to. È questo l’oggetto dell’inchiesta condotta dalla procura di Venezia. Nel mirino è finita la «Beckman Coulter», multinazionale california- na- Coinvolto un laboratorio trevigiano. a pagina 9 di Andrea Priante Faccia d’Angelo Felice Maniero in una foto d’archivio. In alto la villa a Marina di Pietrasanta, in Versilia, sequestrata dalla Finanza Codice cliente: 10869802

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MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017 - ANNO XVI - N. 14 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

corrieredelveneto.itLE ALTRE EDIZIONI:Venezia-Mestre, Treviso-Belluno, Vicenza-Bassano, Corriere di Verona PADOVA E ROVIGO

Classica«Tannhäuser»Wagner alla Fenicediretto da Wellber

SolidarietàOmaggio a Michael Jackson, testimonialSammy Basso

a pagina 18 Bollettini a pagina 19 Macciò

Lo spettacoloRenato Pozzettoa Margheracon «Cinecabaret»

a pagina 18

OGGI

Onomastici:Dati meteo a cura di 3Bmeteo.com

Vento:Umidità:

/ / / /5°-3°

SAB DOM

Prisca, Priscilla

7°3°5°-1°

GIO30%

ENE 17 Km/hQuasi sereno

-1°

VEN

6°C

La gang del bancomat arrestata due volteBlitz nei campi nomadi: i banditi erano stati scarcerati per vizi procedurali. È polemica

TREVISO La procura di Trevisofa nuovamente scattare le ma-nette per i giostrai già arrestatia settembre (ma poi scarceratiper vizi procedurali) e accusatidi aver messo a segno unatrentina di assalti ai bancomattra Veneto e Friuli. Ieri mattinaall’alba, tra i campi nomadidelle province di Treviso, Pa-dova, Venezia, Verona e Vicen-za è scattato un blitz fotocopiadi quello che si era già visto asettembre. Con le stesse guar-die a caccia degli stessi ladri.Fioccano le polemiche.

a pagina 9 Citter

UNA STORIA(TRAGICA)SENZA FINEdi Alessandro Zuin

Dove ha nascostotutti queimiliardi? «Nonmi crederànessuno, ma il

tesoro non esiste. Il mio patrimonio non è affatto quello che molti pensano».

Una risposta giusta e unasbagliata, caro Felicetto Maniero. Non ci credeva nessuno: vero. Il tesoro non esiste: falso.

A quanto pare è stato lui stesso, con un sussulto d’orgoglio da vecchio boss, a mettere gli investigatori sulla pista giusta, per farla pagare agli avidi parenti. E così sono saltati fuori titoli, ville di pregio e belle auto intestate ad alcuni prestanome. Valore presunto: 20 milioni di euro. Ora dicono che la fortuna illecita accumulata dal boss della Mala del Brenta al culmine della sua carriera di fuorilegge valesse almeno 33 miliardi di vecchie lire. Sì, lire, perché questa è una grande storia criminale di quelle di prima: prima dell’euro, prima dei telefoni e di Internet, prima della bande di malavitosi importate da oltre confine, prima che il Nordest si chiamasse Nordest, prima che arrivassero gli immigrati.

E forse – ma qui rientriamo nel grande mistero che da sempre accompagna l’epopea di Maniero bandito e ancor più di Maniero pentito -, non l’hanno nemmeno trovato tutto, il famigerato tesoro.

continua a pagina 5

FELICETTO AI PM

«Ville e pellicce,gli ho dato33 miliardi di lirepoi hanno tradito»

F elice Maniero ai magistratiha raccontato dov’è finito il

fiume di denaro provenientedai suoi traffici. Ville, pellicce,liposuzioni. «A mio cognatoho dato 33 miliardi di lire. Mene ha restituite solo 5-6. Harotto il patto e non si è più fat-to vedere». a pagina 3

VENEZIA La Finanza sequestra iltesoro segreto dell’ex boss del-la Mala, Felice Maniero: beniper 17 milioni di euro tra ville,auto di lusso, soldi. Tutto na-sce da una sorta di vendetta diFaccia d’Angelo nei confrontidell’ex cognato, Riccardo DiCicco, ritenuto dai pm il «cu-stode» del tesoro, ma che nonavrebbe più «rifornito» l’exboss. Di Cicco è stato arrestatoper riciclaggio, e con lui il bro-ker Michele Brotini. Indagatela madre e la sorella.

alle pagine 2 e 3 Zorzi

PADOVA Era stato indicato conprecisione dalla prima amantedi don Andrea Contin, quellache ha denunciato l’ex parrocodi San Lazzaro, Padova, av-viando l’inchiesta sul sessoviolento e forse a pagamentoin canonica e con molti sacer-doti. Interrogato dal pm, ilparroco di una comunità deiColli Euganei ha confermatogli incontri sessuali e le di-chiarazioni della denunciante.

a pagina 8 Munaro

L’oro della Mala Ville, depositi bancari, auto di lusso e il «caso» del cavallo. Due arresti tra cui l’ex cognato. Sotto inchiesta la mamma e la sorella

Sequestrato il tesoro segreto di ManieroCe l’avevano i familiari, che non rifornivano più l’ex boss. Lui si vendica e si autodenuncia: requisiti beni per 17 milioni

L’EX COGNATO INTERCETTATO

«Fingiamo di restituire i soldi»di Giovanni Viafora a pagina 3

LA SFIDA IL GOVERNATORE: ROMA NON COLLABORA. IL PD APRE ALL’ELECTION DAY

Autonomia, Zaia stringe sul referendum«Lo faremo noi scavalcando il ministero»VENEZIA Autonomia, il Vimina-le «non collabora», e la Regio-ne decide di «scavalcarlo»confermando l’intenzione dicelebrare il referendum «en-tro l’estate». Per questo Palaz-zo Balbi ha sottoscritto un pro-tocollo d’intesa col consiglioche, assicura Luca Zaia, «ciconsentirà di gestire in modototalmente indipendente dalleprefetture le operazioni di vo-to». Il Pd apre all’election day.

a pagina 7 Bonet

LO SCANDALO L’AMMISSIONE AL PM. LA CURIA CONSEGNA LE CARTE ALLA PROCURA

Altri parroci alle orge con don AndreaUn prete confessa: «Anch’io partecipavo»

IL DOSSIER DI NOVEMBRE

«Pfas, dovevate avvisarmi»Il governatore striglia i suoiVENEZIA «Perché non ne sapevo nulla? Perchénon sono stato informato?». Strigliata del go-vernatore ieri in giunta sul dossier Pfas. Zaia vuole sul suo tavolo nomi e cognomi dei colpevoli.Bersaglio della sfuriata, gli assessori Luca Coletto(Sanità), Gianpaolo Bottacin (Ambiente) e Giusep-pe Pan (Agricoltura). a pagina 7

AGNOLETTO, LA GUARDIA FERITA

«Sapevano tuttidella madre»di Michela Nicolussi Moro a pagina 5

GLI INCONTRI IN VENETO

Caschetto, il librosui viaggidel sorriso

A ndrea Caschetto, l’autoredi «Dove nasce l’arcobale-

no», sarà oggi a Padova e do-mani a Verona. Racconterà lasua storia e i suoi viaggi.

a pagina 11

di Francesca Visentin

COINVOLTO UN LABORATORIO TREVIGIANO

Provette non certificatein alcuni ospedali venetiVENEZIA Provette non certificate con il marchioCE sono state usate in alcuni ospedali del Vene-to. È questo l’oggetto dell’inchiesta condottadalla procura di Venezia. Nel mirino è finita la«Beckman Coulter», multinazionale california-na- Coinvolto un laboratorio trevigiano.

a pagina 9

di Andrea Priante

Faccia d’Angelo Felice Maniero in una foto d’archivio. In alto la villa a Marina di Pietrasanta, in Versilia, sequestrata dalla Finanza

Codice cliente: 10869802

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PD2 PRIMO PIANO Mercoledì 18 Gennaio 2017 Corriere del Veneto

Il tesoro della Mala

Arrestati in Toscana l’ex cognato Di Cicco che aveva smesso di restituirgli i soldi e il broker BrotiniDi qui la vendetta dell’ex boss. Indagate la mamma Lucia e la sorella Noretta. Valore dei beni: 17 milioni

Ville, auto e conti sotto sequestroManiero fa ritrovare il suo tesoro

VENEZIA Il tribunale per cinquevolte negli anni aveva respintola sua richiesta di revoca dellamisura di prevenzione. E il re-frain era sempre lo stesso: nonha mai rivelato dov’è il suo «te-soro» frutto di spaccio e rapi-ne. Poi un giorno di dieci mesifa, il 12 marzo 2016, l’ex bossdella mala del Brenta FeliceManiero si presenta dai magi-strati e parla, parla, parla. In quattro interrogatori porta i pm della Dda di Venezia Gio-vanni Zorzi e Paola Tonini e ifinanzieri del Nucleo di poliziavalutaria di Roma alla maxi-operazione di ieri, firmata dalgip Alberto Scaramuzza, lostesso dell’inchiesta sul Mose:due arresti per riciclaggio ag-gravato dalla finalità di agevo-lazione mafiosa, sequestri or-dinati fino a 17 milioni di eurotra ville, macchine di lusso,polizze e conti bancari. Pentitofinalmente? Chissà, visto chenella storia di Maniero i penti-menti sono sempre stati molto«interessati», con un occhio alsuo futuro. E anche questa vol-ta è lui stesso a spiegare il mo-tivo: una sorta di vendetta neiconfronti dell’ex cognato, chedopo più di vent’anni anni di«onorato» servizio all’ex boss,con retrocessioni di 5-6 mi-liardi di vecchie lire comples-sivi e l’investimento di monta-gne di denaro, si era reso quasiirreperibile alcuni mesi prima.

E il primo degli arrestati èstato proprio l’ex cognato, Ric-cardo Di Cicco, 60enne di Fu-cecchio (Firenze), dove vivetuttora e ha un avviato studiodentistico, ex marito di Noret-ta Maniero fino alla loro sepa-razione nel 2009. Da ieri è de-tenuto nel carcere Baldenich di Belluno. Al Santa Bona diTreviso è stato invece portatoMichele Brotini, 48 anni, an-che lui di Fucecchio, ma resi-dente a Santa Croce in Arno(Pisa), dove aveva l’ufficio e,secondo il suo sito internetpersonale, faceva il broker perla Sudtirol Bank. Stesso paesi-no dove risultano residenti an-che Lucia Carrain, madre diManiero, e la stessa Noretta,

anch’esse indagate per gli stes-si reati ma per le quali la pro-cura non ha chiesto alcuna mi-sura. Secondo l’accusa, Di Cic-co sarebbe stato negli anni ilcustode del «tesoro» di Ma-niero a cui, periodicamente,ritornava i soldi per fare la bel-la vita, tanto che il gip ricordain un passaggio che l’ex bossha goduto del programma diprotezione per i collaboratoridi giustizia, ma non ha maiavuto bisogno degli aiuti eco-nomici. Tra i primi anni ‘80 e il1994, quando venne arrestatodefinitivamente dopo l’evasio-ne dal Due Palazzi di Padova,Maniero avrebbe consegnatoalla madre – secondo quantoconfessato ai pm – 33 miliardidi lire da «nascondere»: lei asua volta li avrebbe girati a DiCicco e Noretta Maniero.

Questi ultimi, negli anni,avrebbero acquistato tre abita-zioni, tra cui una villa a SantaCroce sull’Arno di 500 metriquadri, una seconda abitazio-ne da 330 mila euro (192 metriquadri) a Fucecchio e infineun’altra villa, pagata quasi unmilione di euro, a Pietrasanta(Lucca). E poi un conteggiostratosferico di macchine, ben27, tra cui una Bentley, 3 Por-sche, una decina di Mercedese varie altre auto di lusso, dicui 7 tuttora in loro possesso.Proprio le due case di Fucec-chio e Pietrasanta e le 7 autosono state sequestrate, insie-me a una miriade (circa no-vanta) di conti correnti, depo-siti, cassette di sicurezza, po-lizze, titoli e altro, riconducibi-li a Noretta Maniero, Di Cicco ea tutti i suoi famigliari, tra figlie l’attuale compagna (non in-dagati). L’obiettivo è arrivare a

quei 17 milioni e 43 mila euroche sarebbero i 33 miliardi divecchie lire aggiornati al nuo-vo conio. I pm avevano anchechiesto il sequestro di un ca-vallo del figlio di Di Cicco, mail gip l’ha rigettato. Il ruolo diBrotini, invece, sarebbe statoquello di aiutare Di Cicco negliinvestimenti finanziari, anchein Svizzera, mettendo a fruttole sue competenze.

Il giudice, nella sua ordi-nanza, ha tirato uno spartiac-que importante: quello del 31dicembre 1998. Dato che il rea-to di riciclaggio ha una pre-scrizione di 18 anni, tutto quel-lo che è accaduto prima (com-prese le dazioni effettuate daCarrain, o l’acquisto della villadi Santa Croce) è prescritto.L’urgenza dell’arresto è giusti-ficata con il pericolo di reitera-

zione del reato, visto che dallerecenti intercettazioni si capi-va che le azioni di riciclaggioerano ancora in corso: Di Ciccoaveva acquistato in agosto unaFord 150 Harley Davidson da28 mila euro (13 mila in nero).«Di Cicco per oltre vent’anniha gestito in proprio i proventidelittuosi di Felice Maniero,da cui ha tratto lucro e sosten-tamento - scrive il gip - Quantoa Brotini, nella piena consape-volezza di favorire il riciclaggiodei profitti illeciti di Manieroha contribuito all’investimen-to illecito, con particolare rife-rimento alle operazioni al-l’estero, da cui ha tratto la suaprovvigione». Entrambi, per ilgiudice, hanno avuto «profes-sionalità, costanza e sistemati-cità» e hanno mantenuto neglianni un «assoluto silenzio».Ora, però, gli inquirenti li han-no scoperti.

Alberto Zorzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il capo della Mala Felice Maniero ha guidato per vent’anni la Mala del Brenta

Di Cicco per oltre vent’anni ha gestito in proprio i proventi delittuosi di Maniero traendone lucro e sostentamento, Brotini ha contribuito all’investimento

Il patrimonioNegli anni Noretta e Di Cicco avrebbero acquistato tre case e ben 27 auto di lusso

L’inchiesta

Dentista e brokerle due teste di legnoIn manette sono finiti il dentista Riccardo di Cicco, 60 anni, di Fucecchio, ex marito di Noretta Maniero, e il 48enne Michele Brotini (foto sotto), promotore finanziario. Per loro l’accusa è di riciclaggio con l’aggravante della finalità di agevolazione mafiosa

Le due donnee la prescrizioneFelice Maniero ha raccontato che per custodire il tesoro un ruolo ce l’avevano anche la madre Lucia Carrain e la sorella Noretta, ex moglie di Di Cicco. Per loro però i pm non hanno chiesto misure, anche perché la prescrizione taglia i fatti prima del 1998

I soldi restituitial boss e alla moglieNel corso degli anni Maniero con la moglie sarebbe andato più volte da Di Cicco a farsi dare i soldi per fare la bella vita. Lui stesso ha ammesso di aver preso circa 5-6 miliardi di vecchie lire negli anni. Ma da alcuni mesi il meccanismo si era inceppato

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Corriere del Veneto Mercoledì 18 Gennaio 2017 PRIMO PIANO PD3

LE RIVELAZIONI IL FIUME DI DENARO

Felicetto: «Case e pelliccefacevano la bella vitapoi hanno rotto il patto»

VENEZIA «Voglio parlare del de-naro che io ho guadagnato coni miei traffici illeciti». È il 12marzo del 2016, quando FeliceManiero pronuncia queste pa-role davanti ai pm di Venezia.Pare di essere tornati agli anniNovanta, quando Faccia d’An-gelo iniziò a collaborare perguadagnarsi una fetta di liber-tà. Ma se all’epoca incastrò isuoi compari, consentendoagli inquirenti di smantellare laMala del Brenta, ora inguaia iparenti. Eppure, a vent’anni didistanza, il motivo è sempre lostesso: garantire un futuro, an-che economico, a se stesso e al-la sua famiglia. Perché i schei,vengono prima di tutto.

Tra la primavera e l’autunnodello scorso anno, Maniero sisottopone a quattro interroga-tori nel corso dei quali spiegadi aver fatto avere a Riccardo DiCicco - tramite sua madre LuciaCarrain, la sorella Noretta, ilcugino Giulio e altri complici -un fiume di denaro fin dai pri-mi anni Ottanta. «In tutto, te-nuto conto dei vari periodi, hodato a mio cognato 33 miliardidi lire», racconta. Poi, a partiredal 1994, «cominciai a chiederela restituzione di una parte diquanto gli avevo dato (...) Luimi ha restituito complessiva-mente, dal 1995 fino a otto mesifa, circa 5-6 miliardi».

Il sistemaL’accordo è chiaro: Riccardo

Di Cicco gestisce il tesoro e inl’ex boss lo usa come «banco-mat» ogni volta che ha biso-gno di denaro. Sembra funzio-nare: Maniero può continuarea fare la bella vita anche se lesue aziende non navigavano inbuone acque. Anche perché,di soldi guadagnati con rapinee traffico di droga, gliene re-stano ancora tanti e i conti liha sempre saputi fare: «Aven-domi restituito 5-6 miliardi,mio cognato gestisce sicura-mente 25-26 miliardi di soldiche io gli ho dato, tenuto contodelle perdite che ci sono statecon la crisi del 2008 e del fattoche avevano perso un miliardodi un mio investimento perproblemi finanziari».

Il tesoro serve a manteneretutti i familiari di Maniero, ol-tre allo stesso Di Cicco. «Con isoldi che gli ho dato ha acqui-stato almeno tre case e hasempre avuto macchine di lus-so», dice Felicetto. E poi c’è lavilla a Santa Croce sull’Arno:«La casa che lui ha acquistato?Gli ho dato io i soldi, mi paredi avergli dato 140 milioni, piùo meno. Ed era diroccata, eraproprio un rudere, era una ca-sa del 1800 e lui ha speso più diun miliardo dei miei soldi perristrutturarla. L’ha fatta nuova,l’ha fatta...».

Nel corso degli anni, il de-naro è servito per qualunquecosa, anche per quelle che ilgiudice chiama «spese volut-tuarie» della sorella Noretta«quali pelliccia da 50mila euroe liposuzione da 30 milioni».

I l racconto di Manierointreccia il presente con i fattidi cronaca nera che hannosegnato gli anni dell’ascesa

della Mala del Brenta. Si parladel sequestro della padovanaPaola Wilma Banzato («La miap a r t e d i r i s c a t t o l asotterrammo in un campo aV i g o n o v o n e i p r e s s idell’argine. Lì i soldi rimaserosino alla conclusione delfallito sequestro di MarinaRosso Monti») e delle fughe(«A seguito delle indagini men e a n d a i i n S p a g n a , aTorremolinos»), ma alla fine sitorna sempre a parlare dis c h e i : « N e l 1 9 8 4 ve n g oarrestato e nei tre anni emezzo che sono stato inc a r c e r e h o d a t o i n p i ù

occasioni, tramite mia madree mio cugino, circa 300-500milioni di lire alla volta, unasomma complessiva di 5-6miliardi. Mio cognato veniva ap r e n d e r l i a c a s a d i m i am a m m a , c h e g l i e l ipreparava...». I soldi vengonopoi investiti, almeno in parte,da Michele Brotini, «un brokerf i n a n z i a r i o c h e m i h asegnalato mio cognato». Adirla tutta, non sempre gliaffari vanno bene, comequando Maniero scopre diaver perso 150mila euro aseguito del fallimento diMaadoff, in America.

Il patto traditoInsomma, anche dopo

e s s e r e d i v e n t a t o u ncollaboratore di giustizia, l’exboss e tutto il suo entouragehanno denaro a sufficienzaper vivere nel lusso. Ma nel2015 qualcosa si inceppa.«Improvvisamente - spiegal’ex boss - mio cognato hacominciato a dichiarare di nona v e r e p i ù l a l i q u i d i t ànecessaria per le restituzioniche io gli chiedevo e alla fineha rinunciato a vedermi.Nonostante i miei tentativi n o n s o n o p i ù r i u s c i to acontattarlo per avere indietro

del denaro». Faccia d’Angelocapisce che il cognato (l’ex, inverità, visto che già da tempoha lasciato Noretta Maniero)sta violando quel loro pattosegreto durato oltre trent’anni.E l’idea che Di Cicco - dentistain un piccolo studio dellaprovincia di Pisa - osi sfidarlo,lo manda su tutte le furie. C’èpoi un altro episodio, cheporta alla rottura definitiva: traNatale 2015 e l’Epifania 2016Maniero viene ricoverato aVerona per un esaurimentonervoso e riceve la visita dellas o r e l l a e d e l l a n u o v acompagna del Di Cicco, che glipromettono di convincere ildent is ta a s taccarg l i unassegno di 20-30 mila euro. Èla conferma, secondo gliinquirenti, che «Maniero stavaattraversando un periodo didifficoltà economiche».

La vendettaÈ l’ultima umiliazione: deci-

de di vendicarsi. Se non puòriavere i «suoi» soldi, tanto valedire alla magistratura dove sitrovano. Per farlo, occorre di-mostrare che lui dava il denaroalla madre e ai suoi più stretti collaboratori e che questi liconsegnavano al cognato. Così,per incastrare Di Cicco si pre-senta a testimoniare anche l’exbraccio destro del boss, Giu-seppe Pastore, che il 30 giugnoscorso fa mettere a verbale: «I soldi andavano alla madre delsignor Felice Maniero. Adessoposso dirlo». Anche la compa-gna di Maniero, Marta Bisello,spiega agli inquirenti di aver vi-sto il dentista consegnargli«molte banconote che sicura-mente potevano corrisponderea diversi milioni di lire».

Per chiudere il cerchio tentadi convincere anche la mammae la sorella a denunciare il den-tista, collaborando con la pro-cura di Venezia. Ma entrambeprima accettano e poi ci ripen-sano. Stavolta Felicetto si infu-ria con Noretta e al telefono laminaccia: «Guarda che se lamamma fa un’ora di carcerevengo giù e ti spacco la faccia».È convinto che non voglia testi-moniare per paura di perderedefinitivamente il tesoro chelui ha accumulato, e che perquesto abbia fatto desistere an-che la madre. Le manda deglisms al veleno: «Che intelligen-tona! Hai capito tutto comesempre! Non me ne frega un c.di quello che pensi, visto chenon capisci che probabilmentela più colpevole sei tu, che seiuna Santa. Io sono stato inter-rogato e ho detto la verità. Se lamamma non dice la veritàprenderà una dura condanna emorirebbe in galera, sola e am-malata. (...) Invece se dice la ve-rità non andrà nemmeno den-tro! Sarai tu che deciderai chefine farà la mamma».

Alla fine, anche stavolta Ma-niero ha ottenuto ciò che vole-va: l’ex cognato è finito in car-cere, la madre è indagata maresta a piede libero. E pazienzase la sua vendetta è costata l’ar-resto di Brotini...

Andrea Priante© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il complotto e i timori

I familiari intercettati«Freghiamolo». «Ci fa farela fine di Isabella Noventa»

Maniero/1A mio cognato ho dato 33 miliardi di lire, negli anni me ne ha restituiti 5-6Poi non si è fatto trovare

Maniero/2Il signor Di Cicco veniva a prendere i soldia casa di mia madreche glieli preparava

VENEZIA È lo scorso marzo. Noretta scrive un smsdisperato e pieno di rabbia al fratello Felice: «Qui sequestrano tutto, io cosa faccio? Tu seiun disgraziato, fai fare alla gente tutto quel-lo...». Ha capito che l’ex boss si è stancato e hacominciato a parlare. Felice le risponde secco:«Non mi chiamare più, non mi telefonare più,non ti voglio più vedere». È forse l’apice dellatensione tra i due fratelli. E dire che Noretta inun primo momento si era pure decisa a colla-borare, d’accordo con il fratello. Poi però avevafatto marcia indietro, temendo di restare leistessa senza un soldo. Ed è terrorizzata dalla re-azione del fratello e da quello che potrebbe ac-cadere (va tenuto conto che Noretta non ha mailavorato in vita sua; in pratica si è sempre soste-nuta grazie ai proventi del fratello). Lo confessalei stessa ad un amica, sempre a marzo: «Mi hamandato un messaggio quell’infame (Felicetto,ndr)», dice lei. «Non ho dormito tutta la not-te...perché lui vuole solo terrorizzare..Mi ha detto che è stato interrogato, ha detto la veri-tà». Ad aprile, Noretta, prova dunque a tacitare,almeno momentaneamente, Felicetto. Si metted’accordo con il suo ex marito, Riccardo Di Cic-co, con cui possiede la casa di Marina di Pietra-santa (in teoria comprata con i soldi di Manie-

ro). Il piano è questo: dire a Felicetto che vende-ranno l’immobile e che poi gli daranno i soldi.Ma è una bugia. «Lo vogliamo incastrare que-sta persona che è un ignorante oppure no?», di-ce infatti Di Cicco al telefono con l’ex moglie. «Incazzare?», risponde lei che non ha capito.«Incastrare, Lo vogliamo incastrare o no?»,prosegue Di Cicco. «E allora praticamente glidici “guarda abbiamo già sentito,praticamen-te...la svendiamo...e i soldi ce li danno subito».Di Cicco quindi chiarisce: «Tu fai finta che glielidiamo e buona notte suonatori, no? Eh...si ven-de casa..e quando la casa è venduta i soldi ce limettiamo in tasca! Eh..eh..Vorrai mica andarein mezzo a una strada, scusa eh?»

Dalle carte risulta chiaro, inoltre, che anchel’attuale convivente di Di Cicco, M.G., sapessedella situazione. Cioè del fatto che gli immobilifossero stati tutti comprati con i soldi di Manie-ro e che il boss avrebbe voluto tutto il denarosubito indietro. Al telefono con il proprio medi-co di famiglia afferma: «Gli ho detto... (se nongli ridiamo i soldi)...che mi fate fare, la fine diIsabella Noventa?». Di Cicco, per altro, a mag-gio aveva proprio mandato la sua compagna inavanscoperta per mediare con Maniero. E l’ave-va pure invitata ad anticipare intanto soldi suoi,per placare l’agitazione dell’ex boss. Ma M.G.dice che i soldi non glieli darà mai. All’amica E.confessa al telefono: «...ehhh ma io non voglioneanche vivere così nel terrore». E l’amica: «Perché?». Risposta: «Perché c’è quell’altro (Maniero, ndr) che dice che sta pigiando, che fasaltare tutti!!! hai capito?!». Concludendo infi-ne, in modo quasi inesorabile: «Perché quandoc’è stato da godere Di Cicco e Noretta hannomangiato i soldi...soldi della gente morta. Visiete vestiti, ingioiellati..dai..e ora..».

Giovanni Viafora© RIPRODUZIONE RISERVATA

La compagna del cognatoQuei due, Roberto e Noretta, si sono mangiati i soldi... i soldi della gente morta

La nuova vitaFelice Maniero, con i capelli grigia destra, riceve una targa per la sua attività di imprenditore. È una delle foto più recenti dell’ex boss

La sorella Noretta e mamma Lucia

33Miliardi di lireIl valore iniziale del tesoro di Maniero, che è stato ritrovato dai magistrati

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