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A zonzo per l'Italia Classes Esabac du Lycée de l'Harteloire TRIESTE febbraio 2018

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A zonzo per l'ItaliaClasses Esabac duLycée de l'Harteloire

TRIESTE

febbraio 2018

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Sommario

Guillaume Caron1 Passeggiate a Parigi

Ambre Julian4 Venezia

Yuna Adolf9 Trieste e i suoi confini

Mehdi Lavigne12 Trieste multietnica

Mohamed Nadiri13 Le Foibe

Yann Trouvé16 Il programma a Trieste

Joachim Bâ18 Kleine Berlin

sommario

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Sommario

Tifenn Dubois21 Il liceo di Trieste e quello di

Brest

Lucie Ledan22 La terribile storia di Giulio

Regeni

Camille Hautefeuille24 Il museo della comunità ebraica

Emilia Polinari25 Umberto Saba e Italo Svevo

Lina Favre27 Il Castello di Miramare

Servane Montavon30 La risiera di San Sabba

Un progetto di ElisabettaBONASERA e Michel MADEC

sommario

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Le giornate a Parigi

Durante il nostro viaggio a Parigi,abbiamo visitato il Louvre e piùprecisamente la parte dedicata alla pitturaitaliana. Ci sono moltissimi capolavorifamosissimi (La Joconde, Lecouronnement de la Vierge). La pitturache preferisco è la “Buona ventura” (laprima versione) di Caravaggio, un pittoreitaliano del XVI° secolo. Il dipinto vieneeseguito circa nel 1594. E un dipinto adolio su tela del movimento barocco. Mipiace questa pittura perché i colori, idettagli sono bene realizzati e i visi sonorealisti. Descrizione del dipinto: Asinistra, una zingara legge il futuro a ungiovane e elegante, un uomo che non siaccorge che la donna gli sta rubando i suoianelli. I dettagli e i giochi di ombre sonomolto bene realizzati da Caravaggio.

Sulla parte superiore del giovane,possiamo vedere pieghe di vestiti sullamanica del braccio sinistro.

Questo è il quadro che hopreferito.

Guillaume Caron 1

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Durante la seconda parte del nostroviaggio a Parigi, abbiamo visitato laBasilica du Sacré-Coeur deMontmartre, una chiesa bellissima conun'architectura romano-bizantina.Questa chiesa è stata costruita perchiedere perdono per espiare i criminirivoluzionari del 1870. Nella basilica,sul soffitto, ci sono molti mosaici.Questa basilica è costruita dal 1875 al1923. Mi piace questa chiesa perché hadei bellissimi mosaici.

A sinistra la Place du Tertre, cuore delvieux Montmartre

Guillaume Caron 2

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la visita al Louvre, la galleria degli artisti italiani

Guillaume Caron 3

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Passeggiate aVenezia

Ambre Julien 4

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Foto di gruppo aVenezia

Ambre Julien 5

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Siamo andati a Venezia prima di andare aTrieste e dopo essere andati a Trieste .Venezia è a nord-est dell’Italia . È una cittàveramente differente delle altre cittàperché non ci sono delle macchine, dellemoto, ci sono soltanto delle gondole.Siamo arrivati a Venezia con il treno eabbiamo camminato molto (11 km alandata, 13 al ritorno).

A Venezia ci sono due ghetti, il ghettonuovo e il ghetto vecchio. Nei ghetti cisono delle sinagoge e al centro delle piazzeci sono dei pozzi per l'acqua (di fatto, cisono delle cisterne dapertutto a Venzia perricuperare l'acqua).A Venezia le piazze si chiamano "Campi"

in alto: il ponte dei Sospiri, il Canale dellaGiudecca, la Chiesa della Salute asinistra: una piazza del Ghetto

Ambre Julien 6

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Poi abbiamo visto la famosissima piazza diSan Marco dove c’è la basilica omonimache abbiamo visitato. La basilica di SanMarco è una basilica romanica. Questabasilica è la più importante di Venezia .

Siamo andati al mercato dove ci sono deipesci, della verdura. È un grande mercatocoperto riselente al 14° secolo. Abbiamovisitato la città dove ci sono tante chiese inmaggior parte cattoliche ma non soltantoe siamo andati fino alla galleriadell’Accademia dove si possono ammiraretanti dipinti di varie epoche di Venezia .

Abbiamo camminato vicino al CanalGrande che è il più grande canale diVenezia e abbiamo visto dei monumenti .

in alto, piazza san Marco e l'interno dellabasilicaa sinistra, tavola delle misure minime deipesci in vendita al mercato

Ambre Julien 7

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un bellissimo scorcio di Venezia

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La galleria dell’Accademia è un museoma era anche una scuola di pittura.Nell’accademia ci sono delle pittureveneziane. È il più importante museod'arte veneziana. Abbiamo visto dellepitture sacre e delle altre pittureprofane.

"La Tempesta" di Giorgione, un artistadella stessa epoca di Leonardo, è trale opere più celebri. Questo quadro èun enigma, ci sono varie possibilità perinterpretare il suo significatomisterioso

in alto "La Tempesta" di Giorgionea destra un polittico

Ambre Julien 8

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Trieste,città di frontiera

Yuna Adolf 9

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E vero che quandosi va a fare un giro

nel centro-città,non si vede

un'architetturaveramente

tipicamente italianama è piuttosto

costruita come unacittà dell’ Europa

centrale.

Trieste, città dove siamo andatiper una settimana, ha unalunga storia

Questo fa della città un luogo moltointeressante. Infatti, si trova solamente a14km della frontiera slovena, e non èsempre stata italiana. Ecco perché inalcune famiglie lo sloveno è parlato comel'italiano. Ma prima di tutto, bisognasapere che Trieste è stata durante quasi 6secoli sotto il dominio austriaco.

Yuna Adolf 10

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“Trieste rimane legata al suopassato di città austriaca.”

Nel 1382, la città in conflittod'influenza con Venezia, decise diricollegarsi al grande impero asburgico,a cui Trieste offre un accesso strategicoal mare grazie al suo porto. Inizia allorail suo sviluppo economico. Inoltrequesta città è un buon esempio del «vivere insieme » perché le diversecomunità religiose vivono beneinsieme, che siano degli ebrei, maanche dei cattolici o ancora degliortodossi. Ma dopo la disfatta austriacadurante la prima guerra mondiale,Trieste, rivendicata da molto tempo daipatrioti "irredentistici", diventaitaliana (nel 1918).

Mussolini, al potere da 1922,conoscendo il passato austriaco diTrieste, fa allora tutto per "cancellare"questa storia, e conduceparticolarmente un'importante politicaarchitettonica. Quasi tutta la città èrivista secondo un modello fascista manonostante tutto, ancora oggi, rimanelegata al suo passato di città austriaca.Per esempio, si pùo mangiare la pasta,tipicamente italiana, ma come dolceuno strudel alle mele, tipico austriaco.Dopo la Seconda Guerra mondiale(1947), l'Italia vinta ha visto il suoterritorio diviso alla frontiera nord-est,in due zone. Trieste e la sua regionesono diventate un territorio autonomo,diretto dagli Alleati, particolarmente gliamericani ed i britannici, chiamato"Free Territory of Trieste.''

Sono infine nel 1954 che lacittà ridiviene, edefinitivamente, italianagrazie al trattato di Londrache mette fine al conflittosullo statuto di Trieste: letruppe britanniche edamericane evacueranno lazona A (dove era la città)cui ritorna all'Italia,Comunque, i conflitti dimemoria, territoriali epolitici durano ancora inquesta città di tutti iconfini.

Yuna Adolf 11

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Trieste, melting pot culturale

La città di Trieste puo essere definita un "meltingpot" culturale perché durante la sua storia, la cittàsubisce positivamente una ricca influenza di moltereligioni e si trovano oggi molti luoghi di culto cheattestan tale passato. Trieste è stata una cittàRomana, Asburgica dal 1382 poi Austo-ungaricaper finire italiana dopo il 1918. Trieste è una cittàcon forti comunità religiose minoritarie, come igreci ortodossi, gli armeni e gli ebrei. Gli ebreierano a Trieste fin dal Medioevo, nel 1690 vienecreato il Ghetto, svolgevano un ruolo economicoe culturale di primo piano nella città. La primatestimonianza sugli ebrei risale al 1236. Il tempioisraelitico è uno dei più grandi d'Europa. Lasinagoga è assai originale, le decorazioni sono diispirazione mediorientale e sono presenti simboliebraici stilizzati. E stata inaugurata nel 1912. Poici sono i cattolici con differenti testimonianze, laprima nel 1337 con la cattedrale di San Giusto.Questa cattedrale è il principale edificio religiosocattolico della città. In seguito c'è la chiesa deiGesuiti che si chiama Santa Maria Maggiore,costruita dal 1627 al 1682. Poi abbiamo la chiesa diSant'Antonio Taumaturgo più conosciuta sotto

il nome di Sant'Antonio Nuovo. Fu costrruita trail 1821 e il 1849 in stile neoclassico e si ispira alPantheon di Roma. Oggi è la più grande chiesacattolica di Trieste. In questa chiesa, possiamovedere numerose opere di pittori veneziani otedeschi (Alessandro Longhi o Joseph ErnstTunner). C'è anche il tempio serbo-ortodosso diSan Spiridione, questa chiesa fu costruità nel 1885.San Spiridione riflette un gusto bizantino e sicaratterizza da una cupola più alta dei suoi quattrocampanili. La chiesa di San Nicolo' appartiene allacomunità greco-ortodossa. Costruita tra il 1784 edil 1795 e consacrata nel 1787. Ha une facciataneoclassica. La comunità evangelica era anchepresente nelle città di Trieste. C'è la Basilica di SanSilvestro che è neogotica , questa basilica risale all'11° secolo o il 12° secolo. Ma c'è anche la chiesaluterana in uno stile neogotico, fu iniziata nel 1871e inaugurata il primo novembre 1874. Ci sonoanche tante chiese a Trieste, come la chiesa diCristo che appartiene alla comunità anglicana, instile neoclassico e costruita nel 1859. La chiesaArmena, questa chiesa appartiene alla comunitàdei Merchitaristi armeni, in stile eclettico, è statacostruita nel 1859.

Trieste è una cittàmultietnica emultireligiosa. Il grannumero di luoghi di cultotestimonia la ricchezzaculturale e la tolleranzasecolare della città.Nell'immagine un collageideale dei principali luoghidi culto della città

Mehdi Lavigne 12

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Le Foibe

Nel 1943, dopo tre anni di guerra, lecose si erano messe male per l'Italia.Il partito fascista aveva decretato lasfiducia a Mussolini nella storicariunione del Gran Consiglio delFascismo del 25 luglio 1943. Ne eranoseguiti lo scioglimento del Partitofascista e lo sfaldamento delle ForzeArmate.La prima ondata di violenza esploseproprio dopo la firma dell’armistizio,l’8 settembre 1943: in Istria e inDalmazia i partigiani jugoslavi di Titosi vendicarono contro i fascisti. Tito ei suoi uomini, fedelissimi di Mosca,infatti, iniziarono la loro battaglia di(ri)conquista di Slovenia e Croazia - difatto annesse al Terzo Reich - senzafaremistero di volersi impadronire non

solo della Dalmazia e della penisolad’Istria (dove c’erano borghi e città concomunità italiane sin dai tempi dellaRepubblica di Venezia), ma di tutto ilVeneto, fino all’Isonzo

le foibe sono presenti nellaregione carsica del FriuliVenezia Giulia e dell' Istria

Mohamed Nadiri 13

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Le Foibe

Le foibe sono formazioni geologichenaturali, dei pozzi molto profondi tipicidella regione carsica del Friuli VeneziaGiulia e dell’ Istria.Con il corso degli anni,però, il termine foibe ha assunto un nuovosignificato perché diventarono zone dimassacro ai danni della popolazioneitaliana verso la fine della Seconda GuerraMondiale e nel dopoguerra, tra il 1943 e il1947, per mano dei partigiani jugoslavi. Levittime dell’ eccedio delle foibe furono tracinquemila e diecimila

Mohamed Nadiri 14

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Tra il maggio e il giugno del 1945migliaia di italiani dell’Istria, di Fiumee della Dalmazia furono obbligati alasciare la loro terra. Altri furono uccisidai partigiani di Tito, gettati nelle foibeo deportati nei campi sloveni e croati.Secondo alcune fonti le vittime di queipochi mesi furono tra le quattromila eseimila, per altre diecimila.Fin daldicembre 1945 il Premier italianoAlcide De Gasperi presentò agli Alleati«una lista di nomi di 2.500 deportatidalle truppe jugoslave nella VeneziaGiulia» ed indicò «in almeno 7.500 ilnumero degli scomparsi». In realtà, ilnumero degli "infoibati" e deimassacrati nei lager di Tito fu bensuperiore a quello temuto da DeGasperi. Le uccisioni di italiani - nelperiodo tra il 1943 e il 1947 - furonoalmeno 20mila; gli esuli italianicostretti a lasciare le loro case almeno250mila.

Mohamed Nadiri 15

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LA NOSTRA SETTIMANA A TRIESTE:il programma

Il primo giorno :

Siamo arrivati a Trieste alle 19.00 esiamo andati subito a casa dei nostricorrispondenti. Sono andato a casa diLudovica con Mehdi. La famiglia eramolto gentile e parlava molto con noi.

Il secondo giorno :

La mattina, siamo andati a scuola con inostri corrispondenti poi il pomerrigioabbiamo camminato per Trieste eabbiamo visitato la città. Siamo andatia scuola a piedi. La scuola è piccola,l’atmosfera in classe è buona ma perfortuna non troppo seria. A Trieste, infebbraio, fa molto freddo perché c’é laBora.

Il terzo giorno :

Giovedi mattina abbiamo visitato ilmuseo del mare e nel pomeriggio siamoandati al castello di Miramare con unabelle vista sul mare adriatico.

"Il Castello di Miramare,circondato da un parco ricco dipregiate specie botaniche, sitrova a picco sul mare, sullapunta del promontorio diGrignano che si protende nelgolfo di Trieste a circa unadecina di chilometri dalla città.Voluto attorno alla metàdall’Ottocento dall’arciducaFerdinando Massimilianod’Asburgo per abitarvi insiemealla consorte Carlotta del Belgio,offre la testimonianza unica diuna lussuosa dimora nobiliareconservatasi con i suoi arrediinterni originari."tratto dalla guida del castello

Yann Trouvé 16

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Il grande complesso di edifici dello stabilimentoper la pilatura del riso – costruito nel 1898 – vennedapprima utilizzato dall’occupatore nazista comecampo di prigionia provvisorio per i militariitaliani catturati dopo l’8 settembre 1943. Versola fine di ottobre, esso venne strutturato comePolizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia),destinato sia allo smistamento dei deportati inGermania e in Polonia e al deposito dei benirazziati, sia alla detenzione ed eliminazione diostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei.

Il quarto giorno :

La mattina, eravamo in classe e noiabbiamo partecipato alla Riunioned'Istituto dove gli alunni parlano dellavità del liceo e dopo abbiamo visitatoun museo sugli ebrei a Trieste poisiamo tornati a casa.

Il quinto giorno :

Sabato, noi abbiamo avuto corsi poisiamo andati a visitare la risiera di SanSabba dove si puo vedere tutta laviolenza dei nazisti contro gli ebreidurante la Seconda Guerra mondiale.Per il pranzo con la nostra famigliasiamo andati in Slovenia per mangiareal ristorante, dopo il pomeriggioabbiamo avuto un po di tempo liberopoi la sera siamo andati alla festa diBeatrice.

Il sesto giorno :

Domenica, siamo andati a casa diAngela per il pranzo dove la sua madreavete fatto molte cose per mangiare eavete comprato della pizza. La serasiamo andati a bere un bicchiere graziea Veronica che conosce moltipersonaggi e posti interessanti a Trieste

L'ultimo giorno :

La mattina, eravamo in classe poi ilpomeriggio noi abbiamo preparatonostre valigie. L’ ultima sera saràcomme gli altri abbiamo mangiato alleventi poi siamo andati a dormire.

Yann Trouvé 17

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Kleine Berlin

« Kleine Berlin » (« Piccola Berlino» in tedesco) è un rifugio antiaereocomposto da gallerie costruitedurante la Seconda Guerra Mondialee situate nel centro-città di Trieste.Queste gallerie sono divise in duesettori : la parte italiana, utilizzatacome rifugio antiaereo e un'altraparte tedesca utilizzata anche comerifugio, ma anche come deposito emagazzino. Kleine Berlin è ancora inpiedi e disponibile alla visita.

Queste grandigallerieimpressionano perle dimensioni, lafreddezza el'atmosfera.

La parte italiana (in rosso),possiede un vano infermeria eservizi igienici e tre ingressi chedanno sulla Via Fabio Severo. Laparte tedesca (in azurro), eraesclusivamente occupata dalle SS eda Odilo Lotario Globocnik ilcomandante supremo di un vastoterritorio d'occupazione tedesca lacui capitale era Trieste. Da questoposto egli poteva raggiungere casasua, gli uffici situati nel Palazzodella Giustizia, senza farsi vedere.Ha quindi quattro entrate: una nelgiardino della Villa Ara (la casa diGlobocnik),un'altra negli scantinatidel Palazzo della Giustizia, e le altredue, tra cui la principale, Via FabioSevera. Ai giorni nostri tra questeultime due, solo la principale èaccessibile.

Joachim Bâ 18

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La foto sopra è l'entrata dellegallerie, situata al 4 Via FabioSevero.

La foto a sinistra è la parte italianadelle gallerie.

Joachim Bâ 19

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In alto la facciata del liceoA sinistra, la bandiera che ricordacome il Liceo Francesco Petrarca sia,come il nostro, dedicato all'ESABAC

Tifenn Dubois 20

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Ci sono delle differenze fra i paesi, fra le diversemaniere di insegnare e dunque fra il liceo di Breste quello di Trieste. Per vederle, possiamo osservareinsieme ogni fase della giornata di uno studentetriestino.

In primo luogo la giornata a scuola inizia ognigiorno alle otto. In Francia gli orari dipendono dalgiorno, questo è deciso all’inizio dell’anno.Possono variare ma si trovano generalmente tra leotto e le 10, se il studente è fortunato, poi ci sonodelle lezioni nel pomeriggio.

Il liceo di Trieste è meno grande di quello di Brest.C’è solo una palestra e non ho visto locali perl’informatica. Ho potuto vedere l’infermeria chenon dispone di medicinali. Inoltre, non c'è unamensa scolastica, ma c’è una biblioteca. Comespiegare questo? In Italia, ci sono diversi liceisuccursali che dipendono da quello centrale perragioni di economie nella gestione del personale.

Quindi puo essere per mancaza di soldi nel settoredel educazione. Ma non soltanto. I studentifiniscono i corsi alle due, allora che in Francia èpiuttosto alle 16 ma a volte anche alle 18. I ragazziitaliani devono avere molti compiti da fare a casa,più che i francesi. Dunque come il tempo passato ascuola è meno importante, non c’è bisogno di averetutte queste strutture. E la stessa cosa per la mensascolastica.

I ragazzi pranzano a casa loro, ma possono farela merenda a scuola perchè c’è uno spazio doveuna persone vende delle cose da mangiare (panini,brioche, bevande). Hanno anche dei distributori dicaramelle.

E veramente un’altra organizzazione. Dunque, ilnostro studente triestino raggiunge la sua classe,che si trova sempre allo stesso posto! In Italia, ogniaula corrisponde a un gruppo di ragazzi cheformano la classe. I professori cambiano e passanoda un’aula all’altra e quindi da una classe all’altra...

Il liceo di Trieste e quello di Brest...

Possiamo dire che il ragazzo fa il liceolinguistico, ma il liceo propone anche lafiliera classica. Il Liceo Linguisticopropone una specializzazione nelle linguecome l’inglese, lo spagnolo o ancora ilfrancese. Il liceo classico permette diapprofondire il greco o il latino. Questafiliera non esiste in Francia. In Italia, ilicei propongono meno filiere nello stessoliceo.

Forse per abituare più velocemente ilstudente a rimanere con la gente che hascelto il stesso settore (in previsione delmondo del lavoro)? A Brest, nel liceo deL'Harteloire, gli studenti possonoscegliere una filiera letteraria, economico-sociale o scientifica. La prima ora dellostudente può essere dedicata all'inglese oalla storia ma anche alla storia dell'arte.Questo non si fa in Francia.

Ne parliamo un’po in diversi corsi ma nonc’è un corso dedicato alla storia dell’arte.Può anche avere un corso di fisica-chimica, ma non c’è laboratorio (forse c'ènella filiera scentifico)?C’è unarecreazione ogni due ore come in Francia.Il ragazzo finisce la sua giornata alle due eritorna a casa per pranzare. Una volta ognimese, c’è una reunione d’istituto. Tutti glistudenti si ritrovano senza professore perparlare di alcuni argomenti scelti dalconsiglio del liceo. Il tema puo essere lapolitica o l' organizzazione della vitascolastica. Non esiste in Francia e nonpenso che si fa in altri paesi ma mi sembrauna buona idea.

Tifenn Dubois 21

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La terribile storia di Giulio Regeni

Durante il nostro viaggio in Trieste,abbiamo assistito all’assemblea del liceoil cui tema era dedicata alla morte di unuomo, ex-alunno al Petrarca, che ha avutouna morte terribile. In Italia c'èun’assembla mensile in ogni liceo. Questomese nel liceo Francesco Petrarcaabbiamo parlato della storia di GiulioRegeni, la madre di Giulio ha racontato inun modo molto commuovente i fatti dellavicenda del figlio in Egitto e come era ilfiglio. Giulio Regeni è stato ucciso inEgitto tra gennaio e febbraio 2016, almomento della sua morte studiava aCambridge. E stato torturato in manieraorribile durante 7 giorni, ha sopportatoabrasioni, contusioni, piu di due dozzinedi fratture delle ossa e ancora altrisupplizi. Non sappiamo ancora perchèGiulio è stato ucciso, il governo egizianoha prima dichiarato cause differenti perconcludere su «un rapimento immondo

finito male». Ma per tutti, il governoegiziano è implicato nella morte di GiulioRegeni, per esempio Giulio è sparito lasera del quinto anniversario dellarivoluzione (la famosa "Primavera araba"dell'11) .

Il supplizio e la morte orribili di GiuloRegeni hanno succitato una rabbia che hacoinvolto tutti quanti in Italia. D'altronde,4600 universitari hanno firmato unapetizione per l'apertura di un’inchiestasulla sua morte e sulle numerosescomparse che hanno luogo in Egitto ognimese. La filiale italiana di AmnestyInternational ha lanciato la campagnaVerità per Giulio Regeni il 24 febbraio2016.

Giulio Regeni, l'ex alunnodel liceo Fran scoPetrarca ucciso in Egitto

Lucie Ledan 22

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La verità per Giulio Regeni

Lucie Ledan 23

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Il Museo della comunità Ebraica diTrieste « Carlo e Vera Wagner »nasce per tutelare e raccontare attraversofotografie, oggetti, e documenti scritti, ilpassato della Comunità Ebraica di Triestee per dare una sede definitiva allacollezione. Questo museo espone deidocumenti storici di grandissimaimportanz e una sezione dedicata allamemoria dei deportati triestini durante laShoah. Questo museo fu inaugurato nel1993 ma prima era un ospedale ebraicodove erano accolti i profughi in fuga dainazisti. Qui rimase in funzione fino al 1987un oratorio di rito ashkenazita che èrimasto in parte nella struttura. Il Museodella comunità Ebraica di Trieste è moltoimpressionnante per gli oggetti personalirazziati dai nazisti che sono esposti nellevetrine e per ricordare la storia dei ebreia Trieste.

in alto: il nostro gruppo con la guida, ilrabino di Lubianaa sinistra: una parte del museo

Camille Hautefeuille 24

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Umberto Saba eItalo Svevo

AL

Trieste, ci sono varie passegiate interessanti come peresempio gli itinerari « Saba » e « Svevo ». Questi duenomi famosi provengono dai celebri scrittori italianiUmberto Saba e Italo Svevo che hanno entrambi vissutonella città di Trieste. Ora possiamo interessarci ai luoghistorici di questi personaggi simbolici per la città

1-Umberto Saba

Il suo vero nome era Umberto Poli, nato a Trieste nel 1883 in una casa del ghettoin via di Riborgo. Durante la sua infanzia, una balia slovena si occupa di lui conmolta affezione rendendo sua madre gelosa. Il padre aveva abbandonato la famigliaprima della nascita del poeta. La casa di questa nutrice si trova al numero15 di via delMonte. Nel 1888, Saba e sua madre si installano a casa della zia nella Piazzetta SanGiacomo (attualmente largo Riborgo) vicino alla casa natale. Quando si innamoròdi Carolina Wölfler, Saba, volendo vederla, passeggiava in via Domenico Rossetti,chiamò questa strada « via della gioia e dell’amore ». Si sposano nel 1909 al Tempioisraeletico in via del monte (oggi è il museo della Communità ebraica che abbiamovisitato). Quando è ritornato dal suo servizio militare, si stabilì con la moglie in viaChiozza (oggi via Francesco Crispi). Dopo la guerra, nel 1919, lavora pochi mesi alcinema e teatro in via Dante Alighieri. Subito dopo, compra una libreria Antiquariain via di S. Nicolò. Fu però costretto a cessare la sua attività durante la secondaguerra mondiale a causa delle leggi raziali. Vicino a questa libreria si trova unastatua rapresentativa dello scrittore (posizionata nel 2004) che sembra caminareverso questo luogo. Sempre in via di San Nicolò, si trova il caffè/latteria da Walterdove Saba faceva delle pause durante il lavoro. Altri caffè importanti sono quelli delmunicipio della piazza Unità, dove Saba e i suoi amici si ritrovavano, e dei Negozianti(ora caffè Tommaseo, piazza Nicolò Tommaseo) dove si riunivano gli intellettualitriestini. Umberto Saba muore a Gorizia nel 1957.

2-Italo Svevo

Svevo, o Ettore Schmitz, è nato a Trieste nel 1861 da una familia ebraica borghese. Lasua casa natale si situava al 16 di viale XX Settembre. E' rimasto in questa casa finoal 1881. Ha frequentato le scuole elementari nella scuola privata maschile in via dellaLegna diretta dal vice-rabbino di Trieste. Dal 1878 al 1880, Svevo ha frequentato lascuola superiore di Commercio Revoltella situata in via Carducci. Ha interrotto glistudi per lavorare alla Banca Union di Vienna in via Einaudi. Ha Scritto nello stessotempo il suo primo romanzo « Una Vita ». Dopo il lavoro alla banca, gli piacevaandare alla biblioteca civica in piazza Attilio Hortis. Nel 2004 è stata collocata unastatua davanti alla biblioteca, lo rappresenta con un libro nella mano mentre va inbiblioteca.

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Un altro posto che Svevo frequentavaerano i portici di Chiozza doveritrovava i suoi amici in un caffè.Andava anche al teatro Verdi, a piazzaVerdi, con la moglie. Nel 1898 halasciato la banca e se ne è andato nellafabbrica « Veneziani ». Nel 1907,Ettore incontra James Joyce e diventail suo amico (Joyce era il suo professoredi inglese). Per finire, un'ultimo luogostorico della vita di quest'autore è il suobusto in bronzo nel giardino pubblicode Tommasini via Giulia. Italo Svevo èmorto nel 1928.

Lo sai ? Ettore Schmitz deciseusare il nome d'arte « ItaloSvevo », per ricordare la volontàdi essere italiano e la sua originetedesca.

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Il castello di Miramare

Il castello di Miramare è stato costruito dal 1856 al1860 dall’architetto viennese Carl Junker per voleredell’arciduca d’Austria e Imperatore del Messico,Massimiliano d’Asburgo-Lorena. Voleva vivere lì consua moglie, Carlotta del Belgio di cui eraprofondamente innamorato.

Il castello di Miramare si trova sul golfo di Trieste e è circondato da un parco dicirca 22 ettari. Fu costruito in modo da poter vedere il mare da ogni finestra ein stile neomedievale. Nel Castello possiamo ritrovare degli oggetti provenientida tutto il mondo, come l'Asia per esempio, che Massimiliano ha riportato daisuoi numerosi viaggi.

Nel 1859 gli sposi si trasferirono a Miramare, dapprima nel castelletto chesi trova nel parco, e poi a partire dal Natale dello stesso anno, nell’edificioprincipale. Sfortunatamente, hanno vissuto solo 4 anni in questa casa. InfattiMassimiliano viene fucilato in Messico, di qui era diventato imperatore.Carlotta, lei, è ritornata a Miramare ma lei soffre di follia. Dunque vieneriportata in Belgio dai parenti, non farà più ritorno a Miramare. Carlotta muorenel 1927, 60 anni dopo il marito.

Nel 1943, durante l’occupazione tedesca di Trieste, viene aperta nel Castellouna scuola per ufficiali nazisti, possiamo ritrovare delle tracce di questaoccupazione al 1 ° piano.

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Oggi il Castello di Miramare èuno dei castelli più visitatid'Italia. Infatti è diventato unmuseo. Possiamo visitarel'interno del castello conservatocome ai tempi di Massimiliano eCarlotta con il suo parco (nellostile composito della fineOttocento).Talvolta nel castello ci sonoanche delle mostre temporanee.

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Foto di gruppo sul terrazzo del castellodi Miramare con cappucci e sciarpe...

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La Risiera di SanSabba

Una visita in uno dei luoghidella memoria di Trieste con inostri corrispondenti

La Risiera di San Sabba era un lager nazista, e si trova nella città di Trieste. Erautilizzata per il transito, la detenzione e l'eliminazione di un grande numero didetenuti, che erano soppratutto ebrei e prigionieri politici.

Come dice il suo nome, la risiera non è sempre stata un lager. La sua storiainizia molto prima, precisamente nel 1898. A quell’epoca la società denominata“pilatura del riso del litorale” ha avuto il bisogno di costruire differenti edificiper la lavorazione del riso. Questa risiera è stata ideata dall’architetto Ziffer,ma nel corso della sua vita l'edificio ha subito molti cambiamenti a causa delleesigenze di produzione. Ma, a partire dal 1930, il Regio esercito italiano hainiziato a utilizzarlo come magazzino e, dopo il 1940 , è stato completamentetrasformato in una casa militare. In seguito all’occupazione tedesca delterritorio la risiera ha iniziato a essere utilizzata come campo di prigionieriprovvisorio per i militari italiani catturati dopo l’8 settembre 1943. Da questomomento, fu successivamente trasformata in un “Polizeihaftlager” cioè uncampo di detenzione.

È impossibile conoscere esattamente il numero delle vittime della risiera , maè stato stimato tra 4000 e 5000. Le vittime erano in massima parte esponenti

della Resistenza (sopprattutto italiani, ma anche sloveni e croati) o ostaggicatturati durante le retate tedesche e civili arrestati perché sospettati dicollaborare con il nemico. Erono praticati differenti sistemi di uccisione :impiccagione, fucilazione, soffocamento con gas, o ancora colpi di mazza allatesta. Tutti questi prigionieri erano detenuti nell’attuale “sala delle croci” .Questa parte dell’edificio aveva tre piani (oggi spariti) dove tutti erano rinchiusinelle minuscole camerate, in attesa di essere deportati. In tutte le camerec'erano graffiti e scritture, unica prova dell’ umanità dei reclusi, perché eranotrattati come animali, come sé non fossero più umani. Il più “grande” orroredella risiera è il suo forno crematorio, utilizzato per l’incenerimento dei corpidei prigionieri uccisi. Le ceneri delle vittime venivano poi disperse in mare,ecco perché gli storici non hanno potuto dire esattamente il numero di vittime.Ma, il forno oggi non esiste più perché è stato distrutto dai tedeschi dopo la lorodifesa per sopprimere tutte le prove.

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Oggi , la Risiera di San Sabba è un museostorico, e anche un monumento nazionale. Èil presidente della Repubblica GiuseppeSaragat che l’ha dichiarata monumentonazionale, per il suo “rilevante interessestorico e politico”. Per il museo, c'è stato unconcorso per decidere come sarebbepresentata la Risiera al pubblico ed è ilprogetto dell’architetto Romano Boico che èstato scelto: ha costruito alti muri (di 11metri) intorno alla Risiera per dare unimpressione inquietante. Ha messo deimetalli dove c'era il forno per nondimenticarlo.Nella sala delle croci, ci sono ancora alcunioggetti appartenutisi alle vittime e che lacomunità ebraica ha donato e che sonopresentati in vetrine incastrate nel muro. Sivedono alcune celle, piccolissime, dove eranodetenuti i prigionieri. La Risiera è visitataogni anno da circa 100.000 persone,sopprattuto da studenti come noi , permantenere la memoria dell’orrore dellaSeconda Guerra mondiale e della barbarienazista.

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La Risiera di San Sabba, i resti del forno crematoriodistrutto dai tedeschi prima dell'abbandono del sito

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