CITTA’ DI FERMO · 2018. 3. 20. · CITTA’ DI FERMO ATTO DI CONSIGLIO DEL 18-03-2016, n. 17...

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CITTA’ DI FERMO ATTO DI CONSIGLIO DEL 18-03-2016, n. 17 Oggetto: Approvazione Piano delle Alienazioni e Valorizzazione del Patrimonio immobiliare - Anno 2016 L'anno duemilasedici il giorno diciotto del mese di marzo alle ore 18:45, si è riunito nella sala consiliare il Consiglio in seduta Pubblica Ordinaria, in Prima convocazione. Dei Signori Consiglieri assegnati ed in carica ne risultano presenti 29 ed assenti 4, come segue: Bagalini Manolo P Massucci Lorena P Bargoni Alessandro P Mochi Marco A Borraccini Gionata P Monteleone Massimo P Calcinaro Paolo P Paci Stefano P Catalini Giambattista P Palmucci Gabriele P D'Ambrosi Gionata P Pascali Giulio Cesare P De Santis Silvia P Pascucci Nicola P Donzelli Massimo P Rocchi Stefania P Durso Domenico A Rocchi Luigi P Faggio Stefano P Rossi Massimo P Falzolgher Cristian P Sacripanti Adriana Rita P Iacopini Daniele P Temperini Mirko P Ilari Laura P Torresi Maria Giulia A Luciani Eleonora P Tramannoni Massimo P Luciani Manuela P Tulli Gianluca P Malvatani Pierluigi P Zacheo Pasquale Antonio A Marrozzini Sonia P Risultano inoltre presenti e assenti i seguenti Assessori: TRASATTI FRANCESCO P FEBI SAVINO P NUNZI FRANCESCO P TORRESI MAURO A GIAMPIERI MIRCO P LUCIANI INGRID A CIARROCCHI ALESSANDRO P SCARFINI ALBERTO MARIA A Assume la presidenza Massucci Lorena in qualità di Presidente del Consiglio, assistito dal Segretario Generale Dott.ssa Camastra Serafina e dagli scrutatori: Bargoni Alessandro Iacopini Daniele Rocchi Stefania

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  • C I T T A ’ D I F E R M O

    ATTO DI CONSIGLIO DEL 18-03-2016, n. 17 Oggetto:

    Approvazione Piano delle Alienazioni e Valorizzazione del Patrimonio immobiliare -

    Anno 2016

    L'anno duemilasedici il giorno diciotto del mese di marzo alle ore 18:45, si è riunito nella sala consiliare il Consiglio in seduta Pubblica Ordinaria, in Prima convocazione. Dei Signori Consiglieri assegnati ed in carica ne risultano presenti 29 ed assenti 4, come segue: Bagalini Manolo P Massucci Lorena P Bargoni Alessandro P Mochi Marco A Borraccini Gionata P Monteleone Massimo P Calcinaro Paolo P Paci Stefano P Catalini Giambattista P Palmucci Gabriele P D'Ambrosi Gionata P Pascali Giulio Cesare P De Santis Silvia P Pascucci Nicola P Donzelli Massimo P Rocchi Stefania P Durso Domenico A Rocchi Luigi P Faggio Stefano P Rossi Massimo P Falzolgher Cristian P Sacripanti Adriana Rita P Iacopini Daniele P Temperini Mirko P Ilari Laura P Torresi Maria Giulia A Luciani Eleonora P Tramannoni Massimo P Luciani Manuela P Tulli Gianluca P Malvatani Pierluigi P Zacheo Pasquale Antonio A Marrozzini Sonia P

    Risultano inoltre presenti e assenti i seguenti Assessori:

    TRASATTI FRANCESCO P FEBI SAVINO P NUNZI FRANCESCO P TORRESI MAURO A GIAMPIERI MIRCO P LUCIANI INGRID A CIARROCCHI ALESSANDRO P SCARFINI ALBERTO MARIA A

    Assume la presidenza Massucci Lorena in qualità di Presidente del Consiglio, assistito dal Segretario Generale Dott.ssa Camastra Serafina e dagli scrutatori: Bargoni Alessandro Iacopini Daniele Rocchi Stefania

  • Al Consiglio Comunale

    OGGETTO: Approvazione Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni del patrimonio

    immobiliare - Anno 2016 Premesso:

    - CHE il Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n.133, all'art. 58 e ss.mm.ii., rubricato "Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Comuni ed altri Enti Locali" prevede quanto segue: "Omissis 1. Per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Province, Comuni e altri Enti locali, nonché di società o Enti a totale partecipazione dei predetti enti, ciascuno di essi, con delibera dell'organo di Governo individua, redigendo apposito elenco, sulla base e nei limiti della documentazione esistente presso i propri archivi e uffici, i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Viene così redatto il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari allegato al bilancio di previsione nel quale, previa intesa, sono inseriti immobili di proprietà dello Stato individuati dal Ministero dell'economia e delle finanze - Agenzia del demanio tra quelli che insistono nel relativo territorio ……. Omissis". - CHE la Regione Marche, al fine di dare attuazione a quanto disposto all'art. 58 della normativa sopra citata ha integrato la disciplina urbanistica prevedendo procedure semplificate per l'approvazione delle varianti urbanistiche connesse ai piani di alienazione e valorizzazione approvati dagli enti, prevedendo in particolare con l'art. 26 ter della L.R. n. 34 del 5/8/1992 che: "1. Il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del comune di cui all'articolo 58 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, qualora determini una nuova destinazione urbanistica dei beni ivi inseriti ovvero comporti modifiche volumetriche di tali beni superiori al 10 per cento dei volumi previsti dallo strumento urbanistico generale, costituisce variante allo strumento urbanistico generale medesimo ed è sottoposto alla verifica di conformità da parte della Provincia competente, ai sensi dell'articolo 26 della presente legge. 2. Nell'ipotesi di cui al comma 1, ciascuno dei termini di cui ai commi 1, 3, 4, 5 ed 8 dell'articolo 26 è ridotto a quindici giorni e i termini di cui ai commi 2, 6 e 7 del medesimo articolo sono ridotti alla metà".

    - CHE il competente Servizio Patrimonio dell'Amministrazione ha attivato una procedura di ricognizione del patrimonio dell'ente, sulla base della documentazione presente negli archivi e negli uffici, predisponendo un elenco di immobili (terreni, e fabbricati) suscettibili di valorizzazione e/o dismissione, non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali; - CHE con atto di Giunta Comunale n. 302 del 31/12/2015 è stato approvato l'elenco dei beni appartenenti al patrimonio immobiliare che non sono strumentali all'attività istituzionale dell'ente, dando atto che lo stesso costituisce, formandone parte integrante e sostanziale, premessa metodologica ed operativa del piano delle alienazioni da sottoporre alla approvazione del Consiglio Comunale ai sensi dell'art. 42, comma 2, lett.1) T.U.E.L. 267/2000 ed allegato obbligatorio al Bilancio di Previsione ai sensi dell'art. 58, comma 2, del D.L. n. 112/2008;

  • PRESO ATTO che con la stessa deliberazione sopra citata è stata confermata per il 2016, come evidenziato nell'allegato "A" alla presente deliberazione, la previsione di vendita degli immobili la cui dismissione è stata già prevista nel Piano delle Alienazioni dell'anno 2015, approvato con atto del Commissario Straordinario n. 81 del 19/05/2015, per i quali le procedure di cessione sono in corso di espletamento oppure ancora vincolate al completamento dell'iter procedurale necessario per l'effettiva vendita (pareri Sovrintendenza); PREVEDERE che la vendita della casa colonica con corte situata nel Comune di Petritoli (identificata al catasto fabbricati al Foglio n. 25 particella 94 sub 2-3-4-5-6), già inserita nel piano delle alienazioni dell’anno 2014 al prezzo di Euro 161.000,00, per la quale sono state esperite in maniera infruttuosa due gare pubbliche nell’anno 2014 e due gare pubbliche nel corso dell’anno 2015, avvenga mediante una procedura negoziata preceduta da avviso pubblico al prezzo di Euro 136.850,00 corrispondente al valore a base d’asta ridotto del 15%, secondo quanto previsto dall’art. 17 del vigente Regolamento per l’alienazione degli immobili di proprietà comunali; PREVEDERE, altresì, che la vendita dei seguenti immobili per i quali sono state esperite in maniera infruttuosa nell’anno 2015 due gare pubbliche nel corso dell’anno 2015, avvenga con una procedura aperta al prezzo a fianco di ciascuno indicato, corrispondente al valore a base d’asta ridotto del 10% secondo quanto previsto dagli artt. 16 e 17 del vigente regolamento per l’alienazione degli immobili di proprietà comunale:

    - casa colonica a Torre San Patrizio individuata al Catasto Urbano del Comune di Torre San Patrizio al foglio n.5 particelle n. 200 sub 1-2-3-4, e al Catasto terreni al foglio 5 particelle 119 e 147 - Valore: € 69.300,00; - casa colonica a Torre San Patrizio individuata al Catasto Urbano del Comune di Torre San Patrizio al foglio n.8 particella 156 sub 1-2-3-4 - Valore: 89.730,00; - casa colonica a Torre San Patrizio individuata al Catasto Urbano del Comune di Torre San Patrizio al foglio n.8 particelle 153 e al Catasto Terreni foglio n.8 particelle 130, 133, 134; -Valore: Euro 49.500,00.

    DARE ATTO che per l’immobile denominato “Hotel casina delle Rose” inserito nell’allegato B del Piano delle Alienazioni di cui al presente atto, è stata richiesta la valutazione da parte dell’Agenzia del territorio. Il valore inserito nel suddetto allegato, sarà, pertanto adeguato alla valutazione dell’Agenzia non appena il Comune ne sarà in possesso

    VISTO il vigente Regolamento per l'alienazione degli immobili di proprietà comunale

    approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 101 del 5 novembre 2009;

    CONSIDERATO che l'elenco dei cespiti di cui agli allegati “A” e “B” soprarichiamati costituiscono il Piano delle Alienazioni Immobiliari anno 2016, da allegare quale documento obbligatorio al Bilancio di Previsione ai sensi dell'art. 58, comma 2, del D.L. n. 112/2008;

    SI PROPONE QUANTO SEGUE

  • 1) APPROVARE per le motivazioni esposte in premessa il Piano delle alienazioni per l’anno 2016 costituito dai seguenti allegati che formano parte integrante e sostanziale del presente atto: a) il Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari derivante dall’anno 2015 – Allegato “A” - come modificato con la presente deliberazione, avente ad oggetto la previsione di vendita degli immobili la cui dismissione è stata già prevista nel Piano delle Alienazioni dell’anno 2015, approvato con atto del Commissario Straordinario n. 81 del 19/05/2015, per i quali le procedure di cessione sono in corso di espletamento oppure ancora vincolate al completamento dell’iter procedurale necessario per l’effettiva vendita (pareri Sovrintendenza); b) il Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari contenente i nuovi inserimenti per l’anno 2016 - Allegato “B”; 2) DARE ATTO che la vendita della casa colonica con corte situata nel Comune di Petritoli (identificata al catasto fabbricati al Foglio n. 25 particella 94 sub 2-3-4-5-6), di cui all’allegato “A”, già inserita nel piano delle alienazioni dell’anno 2014 al prezzo di Euro 161.000,00, per la quale sono state esperite in maniera infruttuosa due gare pubbliche nell’anno 2014 e due gare pubbliche nel corso dell’anno 2015, avvenga mediante una procedura negoziata preceduta da avviso pubblico al prezzo di Euro 136.850,00 corrispondente al valore a base d’asta ridotto del 15%, secondo quanto previsto dall’art. 17 del vigente Regolamento per l’alienazione degli immobili di proprietà comunali; 3) DARE ATTO, altresì, perché la vendita dei seguenti immobili, di cui all’allegato”B”, per i quali sono state esperite in maniera infruttuosa nell’anno 2015 due gare pubbliche nel corso dell’anno 2015, avvenga con una procedura aperta al prezzo a fianco di ciascuno indicato, corrispondente al valore a base d’asta ridotto del 10% secondo quanto previsto dagli artt. 16 e 17 del vigente regolamento per l’alienazione degli immobili di proprietà comunale:

    - casa colonica a Torre San Patrizio individuata al Catasto Urbano del Comune di Torre San Patrizio al foglio n.5 particelle n. 200 sub 1-2-3-4, e al Catasto terreni al foglio 5 particelle 119 e 147 - Valore: € 69.300; - casa colonica a Torre San Patrizio individuata al Catasto Urbano del Comune di Torre San Patrizio al foglio n.8 particella 156 sub 1-2-3-4 - Valore: 89.730,00; - casa colonica a Torre San Patrizio individuata al Catasto Urbano del Comune di Torre San Patrizio al foglio n.8 particelle 153 e al Catasto Terreni foglio n.8 particelle 130, 133, 134; -Valore: Euro 49.500,00.

    4) DARE ATTO che per l’immobile denominato “Hotel casina delle Rose” inserito

    nell’allegato B di cui al presente atto, è stata richiesta la valutazione da parte dell’Agenzia del territorio. Il valore inserito nel suddetto allegato, sarà, pertanto adeguato alla valutazione dell’Agenzia non appena il Comune ne sarà in possesso;

    5) PREVEDERE nel bando di gara la costituzione di servitù di passaggio o frazionamenti o

    variazioni catastali laddove se ne evidenzi la necessità, ai fini della alienazione degli immobili indicati nel presente piano, in relazione alle singole specificità che dovessero emergere nel corso delle procedure e verifiche finalizzate alla vendita;

  • 6) DARE ATTO che a seguito dei frazionamenti ed accatastamenti che si renderanno necessari per dar corso alle alienazioni, l'identificazione e descrizione catastale degli immobili potranno essere differenti rispetto a quanto indicato nel piano delle alienazioni allegato al presente provvedimento; 7) DARE ATTO il Piano costituisce allegato al bilancio di previsione 2016;

    8) DARE ATTO che, ai sensi del regolamento per l'alienazione degli immobili di proprietà comunale, tutti gli oneri anche fiscali conseguenti ed inerenti la sottoscrizione del contratto sono a carico della parte acquirente. L'acquirente è tenuto, in aggiunta al prezzo, al pagamento dell'I.V.A. se dovuta ed al pagamento delle spese notarili, di registro, ipotecarie e catastali ed al rimborso delle spese tecniche sostenute o da sostenere (frazionamento, aggiornamento catastale ecc…); 9) DARE ATTO che per quanto non espressamente previsto si rimanda al regolamento per l'alienazione degli immobili di proprietà comunale e alla vigente normativa; 10) INTROITARE le somme derivanti dalle vendite degli immobili al capitolo di entrata 6000; 11) DISPORRE che i vari settori interessati all'alienazione (LL.PP., Urbanistica, contratti, ufficio legale) si adoperino per quanto di propria competenza al fine di rendere possibile ogni singola vendita, dando mandato, altresì, al Dirigente del settore Lavori Pubblici e Ambiente a stipulare i relativi contratti autorizzando lo stesso ad apportare eventuali integrazioni e precisazioni che si rendessero necessarie per meglio definire tutti gli aspetti del contratto, fatta salva la sostanza degli indirizzi stabiliti con il presente atto deliberativo.

  • OGGETTO : Approvazione Piano annuale 2016 delle Alienazioni e Valorizzazioni del Patrimonio Immobiliare

    Fermo, 9/3/2016 Il Responsabile del procedimento Dott.ssa Laura Mezzabotta ____________________________________________________________________ Pareri espressi ai sensi dell'art. 49 D.Lgs. 18/08/2000 n. 267: Fermo, 9/3/2016 Parere di regolarità tecnica: favorevole Il dirigente del Settore Patrimonio, Sport e Politiche Giovanili, Turismo e Cultura Dott. Saturnino Di Ruscio Fermo, 10/3/2016 Parere di regolarità contabile, comprendente anche la copertura finanziaria: favorevole Il dirigente del settore Bilancio Dott.ssa Serafina Camastra ____________________________________________________________________ Fermo, 10/3/2016 Visto di conformità dell'azione amministrativa Il Segretario Generale Dott.ssa Serafina Camastra ____________________________________________________________________

  • IL CONSIGLIO COMUNALE

    Il Presidente dà lettura dell'emendamento, presentato dal Sindaco, alla proposta oggetto di esame al punto corrente dell'O.D.G.; PRESIDENTE. Sul punto 5 mi è arrivato l’emendamento a firma del Sindaco. Vi leggo l’emendamento: il sottoscritto Sindaco del Comune di Fermo, sentito il Presidente della seconda commissione consiliare Stefano Faggio, in merito alla opportunità emersa di differire la trattazione la proposta di alienazione contenuta nell’allegato B alienazione Casina delle Rose, dopo la discussione ed effettuare più apposite commissioni consiliari. Sentito il presidente del consiglio comunale che si è fatto portavoce delle esigenze espresse dalla gran parte dei consiglieri presenti in commissione, pone un emendamento alla proposta di delibera avente ad oggetto: approvazione piano delle alienazioni e valorizzazione del patrimonio immobiliare anno 2016 iscritta al punto 5 dell’ordine del giorno del consiglio comunale convocato per il giorno 18 marzo 2016 come di seguito indicato “stralciare l’allegato B dalla proposta di delibera avente ad oggetto approvazione piano delle alienazioni e valorizzazione del patrimonio immobiliare anno 2016 iscritta al punto 5 dell’ordine del giorno del consiglio comunale convocato per il giorno 18 marzo 2016”. Il sindaco avv. Paolo Calcinaro. Invito l’assessore Ciarrocchi e poi il Sindaco a relazionare prima sulla proposta e poi sull’emendamento. CIARROCCHI – ASSESSORE. Ovviamente io sono a conoscenza e lo condivido, lo ero a conoscenza dell’emendamento a firma del sindaco che prevede lo stralcio dell’allegato B quindi della Casina delle Rose dall’approvazione del piano delle alienazioni come proposto oggi. Avendo partecipato alla commissione nella quale è stata manifestata la volontà da parte della minoranza di differire la trattazione di questo importante argomento a seguito di un esame più approfondito in una o più commissioni consiliari, essendo questa volontà manifestamente condivisa anche dalla maggioranza, ritengo che l’emendamento che poi il sindaco eventualmente illustrerà, sarà accolto alla unanimità e per tali ragioni, in questa fase almeno, nella fase della illustrazione, non mi dilungo più di tanto sulla trattazione dell’argomento Casina delle Rose. Evito quindi di illustrare le ragioni di merito e di metodo che avevano indotto la maggioranza ad inserire sin da ora il punto della alienazione della Casina delle Rose all’interno del piano delle alienazioni. Io mi auguro ed auspico anzi, sono convinto che il lasso di tempo che ci divide dalla discussione del proprio consiglio comunale di quella che è una chiara e manifesta volontà della maggioranza, si badi bene la volontà l’ho ribadito già in commissione, è quella di prevedere l’alienazione della Casina delle Rose come una e non l’unica, forse la più ragionevole, la più realistica degli strumenti per valorizzare la struttura ma più in generale l’intera area del Girfalco. Ora penso e spero ed auspico che questo tempo che ci divide dal prossimo consiglio servirà, permetterà, sarà sufficiente alla minoranza che giustamente in sede di commissione ha richiesto di fornire il proprio contributo in una scelta strategica per Fermo e per i fermani, permetterà loro di fornire un valido contributo di proposte e di idee. Non me ne vogliano i 5 Stelle, proposte ed idee che devono essere migliori di una casa del cinema. Io mi fermo qui, non vado oltre nella illustrazione del punto, mi riservo di farlo laddove a seguito della discussione emergerà la necessità di comunque trattare e discutere il punto laddove fatalità all’emendamento non verrà accolto, e quindi evito anche di illustrare le garanzie e le direttive che la giunta aveva previsto in caso di vendita o meglio di inserimento della Casina delle Rose all’interno del piano della alienazione, mi riferisco

  • alla destinazione vincolata turistico ricettiva per aumentare l’offerta turistica, all’assenza di aumento di volumetrie come previsto tra l’altro e prescritto dall’attuale vigente piano particolareggiato e da ultimo anche alla destinazione degli eventuali utili che perverrebbero all’amministrazione dalla alienazione, utili che sarebbero, come anticipato anche a mezzo stampa dal sindaco, utilizzati sul piazzale del Girfalco per valorizzare, riqualificare l’area in termini di viabilità, accessibilità e fruibilità. Mi fermo qui ed invito contestualmente il Presidente della commissione Stefano Faggio e tutti i consiglieri che ne fossero realmente ed effettivamente interessati, a calendarizzare sin da ora almeno una o più commissioni nelle quali discutere appunto la sorte e la destinazione della Casina delle Rose, commissioni alle quali parteciperò ed anche altri assessori perché questo argomento ha valenza turistica, commerciale, ha valenza non esclusivamente legata all’ufficio patrimonio e quindi riunioni e commissioni alle quali parteciperemo con curiosità ed attenzione sperando che il tempo che dedicheremo sarà ben riposto. Esaurita questa premessa sulla vendita eventuale della Casina delle Rose, per quello che residua il punto relativo all’approvazione del piano delle alienazioni brevissimamente, visto che la posso dare per letta, faccio riferimento alla normativa che prevede come ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di regioni, comuni ed enti locali che tali enti con delibera dell’organo di governo redigono un apposito elenco con i singoli beni immobili ricadenti nel territorio, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e quindi suscettibili di valutazione valorizzazione ovvero di dismissione. Il piano delle alienazioni che andrà allegato al bilancio di previsione è stato realizzato e redatto dal servizio patrimonio previa realizzazione di una procedura di ricognizione del patrimonio dell’ente che ha permesso di individuare alcuni immobili appunto non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali. Questa ricognizione è parallela ad un censimento che abbiamo demandato all’ufficio e che era anche previsto nelle nostre linee di mandato, un censimento finalizzato alla individuazione dello stato, della redditività e della destinazione di tutti gli immobili insistenti sul Comune. Diciamo che questo censimento non è ancora stato concluso, anche per tali ragioni ma non solo per tali ragioni, l’atto di giunta del 31.12.2015, n. 302 col quale è stato approvato l’elenco dei beni di cui poi oggi si chiede l’approvazione come piano delle alienazioni sostanzialmente ribadisce la stessa determinazione prevista con l’atto del commissario straordinario n. 81 del 19.5.2015, fatta eccezione per due immobili insistenti in località Rocca Montevarmine, uno dei quali è stato venduto mentre l’altro, in accoglimento di un emendamento presentato dal consigliere Rossi e dalla consigliera Torresi, è stato stralciato dal piano delle alienazioni nel consiglio di agosto 2015. Per il resto il piano di alienazioni è lo stesso previsto dall’atto del commissario straordinario anche perché in tutto o in parte questi beni non potevano essere venduti in quanto le procedure di cessione erano in corso ma soprattutto erano ancora vincolate al completamento dell’iter procedurale necessario per la effettiva vendita. Mi riferisco ai pareri di cui all’art. 12 della Legge 42/2004 inerenti appunto il parere della sovrintendenza sulla alienabilità dei beni e sull’interesse culturale. Detto questo, quindi al netto di quello che residua nel piano alienazioni, è previsto per il resto un ribasso per alcuni beni per i quali era stato esperito un duplice tentativo di gara pubblica rivelatasi infruttuosa, mi riferisco ovviamente all’immobile n. 8 dell’elenco alla casa colonica del comune di Petritoli, peraltro parimenti due gare infruttuose erano state esperite per le tre case coloniche in località Torre San Patrizio n. 17, 18 e 19 mentre devo dare atto che, nonostante siano ovviamente inseriti all’interno di questo piano di alienazioni, non è ancora completata, è in fase di completamento la procedura per altri immobili che sono previsti all’interno del piano delle alienazioni, un esempio su tutte Palazzo Trevisani, per i

  • quali ancora … parere della sovrintendenza. Ovviamente nella richiesta di approvare questo piano così come proposto, diamo atto che in caso di necessità saranno costituite servitù di passaggio, frazionamenti e variazioni catastali laddove appunto se ne evidenzi l’impellente necessità. Questo è quanto. Al momento, ripeto, mi fermo all’allegato A e non andrò ulteriormente a trattare perché l’emendamento verosimilmente escluderà dalla trattazione e dall’approvazione l’allegato B inerente la Casina delle Rose. Dato atto che è entrato l'Assessore Torresi; CALCINARO - SINDACO. Io credo che sia dovuto un primo intervento in presentazione dell’emendamento, un intervento che vuole ribadire quanto già espresso forse spesso con i fatti ma anche in un dialogo costante. Noi credo che abbiamo un dovere noi tutti qui dentro questo emiciclo di portare avanti da una situazione difficile questa città, chiaro che non lo dobbiamo fare a dispetto di nessuno e credo che sia giusto quanto emerso in commissione da parte dell’opposizione per aprire un dialogo, un arricchimento su quello che era stato proposto dalla maggioranza. Credo che sia utile e permettetemi veramente di dirlo, già con 24 ore, nelle 24 ore successive a questo ritiro, annunciato ritiro che però non è un ritiro sine die, lo diciamo tranquillamente, apertamente nel trattare il tema unitamente al nostro bilancio entro la fine di aprile, però io credo che effettivamente un dialogo si è aperto, oggi ho letto su un giornale, posso dirlo tranquillamente, e lo dico ancora più tranquillamente, posizione che mi è stata poi avanzata, anticipata anche telefonicamente, con un dialogo perché poi se si vogliono risultati seri veramente per la città io credo che la nostra mira non sono le pagine dei giornali o tantomeno quelle dei social ma sono quelle di un dialogo serio, tra persone serie, tra persone che hanno in animo il bene di questa città. Allora devo dire che sì, siamo sulla strada di un ragionamento aperto sui vari approfondimenti che può portare un tema come questo in città. Colgo il capogruppo Malvatani quanto ha riportato oggi sui giornali, dico anche precedentemente anticipato a mezzo telefono, io credo che quello significa ragionare su una tematica, significa ragionarci puntualmente, ragionarci non per portare una ostruzione o per fini dilatori perché questa città non se lo può permettere, questa città non se lo può più permettere, allora bene l’assessore Ciarrocchi chiedere immediatamente la calendarizzazione in commissione, sotto questo punto di vista non c'è alcun problema e quindi ora tecnicamente ho spiegato la motivazione dell’emendamento e poi riservandomi più tardi di intervenire in caso sul punto. Dato atto che è entrato l'Assessore Luciani; Il Presidente dichiara aperta la fase della discussione: TEMPERINI. Innanzitutto voglio ringraziarla per essersi fatta carico insieme al presidente della commissione urbanistica, di aver perorato la causa di questo spostamento della alienazione della Casina dal consiglio di oggi. Non me ne voglia l’assessore ma se la scuola del cinema è una proposta non seria l’avrebbe potuto decidere la cittadinanza, ove fosse stata interpellata, e cito le parole: dotandole di aule studio ed aule prove, parole del vostro programma pre-elettorale e non del nostro. Detto questo e da quanto letto sui giornali, non vorrei che oggi ci fosse dato solo un contentino per poi ritornare qui fra quindici venti anni e senza aver neanche ascoltato sì le altre forze politiche ma anche la cittadinanza tutta, organizzando almeno dei dibattiti pubblici in merito alla questione. Una domanda a cui vorremmo ci venisse risposto è perché questa urgenza di vendita in soli tre

  • giorni, da martedì ad oggi, che poi è stata saltata. Perché il sindaco sui giornali dichiara di aver incontrato ben sei possibili acquirenti mentre in commissione l’assessore Ciarrocchi dichiara di essere ignaro di tutto? Perché la seconda commissione non è stata pubblicizzata sul sito del Comune alla pari della prima e della terza? Ricordo le commissioni da ora sono pubbliche. Quale paura si nasconde dietro il voler far passare tutto in modo rapido e senza che nessuno sappia nulla? Questo non riusciamo a capirlo, rimandiamo in una successiva commissione il question time da una proposta ancora una volta dopo tre incontri e per la vendita del bene pubblico la Casina delle Rose un passo in commissione e solamente a tre giorni dal consiglio questo sarebbe stato davvero inaccettabile signor Presidente. E poi ci chiediamo: chi ha dato al sindaco il diritto di trattare con privati la cessione di un bene pubblico? Ricordiamo che solo il consiglio può darle questo diritto votando prima l’alienazione del bene. Voglio rispondere poi al consigliere Iacopini che sui giornali dichiara che “le minoranze, tolta la foglia di fico sull’inserimento troppo repentino in consiglio - che io chiamerei foglia antidemocratica - rimane la realtà di una visione tutt’altro che omogenea delle singole forze di opposizione, ma ben venga così consigliere, io mi preoccuperei molto se il mio disegno fosse quello del Partito Democratico o quello di Forza Italia, mi preoccuperei veramente, ma questo non toglie che le altre forze si debbano ascoltare per raggiungere all’obiettivo nel modo più condiviso possibile, inserendo nella discussione anche la cittadinanza e ripeto possibilmente organizzando un incontro pubblico. Mi preoccupa molto di più invece la vostra posizione, la posizione di 20 consiglieri tutti d’accordo alla vendita, come se la vendita di un bene pubblico fosse un elemento fondamentale del vostro mandato. Possibile neanche un pensiero, una voce fuori dal coro? Questo mi preoccupa. Passiamo comunque ai punti in alienazione presentati oggi in questo consiglio comunale. Qui le problematiche su cui vogliamo discutere sono due: in primis, che il disegno di alienazione sia quello fatto in toto dal commissario e ripresentato qui oggi da voi ci lascia allibiti da una mancanza di una posizione e di un disegno politico in essere. Se basta un commissario qualsiasi a decidere le sorti dei beni pubblici allora a cosa serve la politica? Secondo, e molto più grave del primo, noi oggi andiamo a votare su una alienazione di beni pubblici che per carità ci può stare, leggo frustoli di terreno, ruderi, case coloniche, palazzi storici fermani, anche se sui palazzi come per Palazzo Trevisani non sono proprio d’accordo. Comunque il problema dove si pone? Che noi, presidente, per poter votare qui oggi o produrre delle soluzioni avremo dovuto aver accesso a tutti quei documenti richiesti che 20 giorni orsono e giacciono negli uffici comunali. Abbiamo richiesto, e l’assessore Ciarrocchi lo può confermare, accesso a tutto il patrimonio fermano, abbiamo richiesto il censimento di tutto. Senza quei documenti sapere dove il comune ha spese di affitto o dove ha introiti, ci preclude la possibilità di fare un progetto, proporre delle alternative, ci preclude di poter decidere oggi e di dare un voto non negativo a questa proposta. Assessori, consiglieri e signor sindaco siamo consapevoli che governare un comune dopo dieci anni di centrodestra e quattro anni di centrosinistra è come sistemare un terreno dopo il passaggio di una mandria di buoi, ma questo lo possiamo capire i primi mesi, abbiamo un regolamento sanitario degli anni ’80 dove io personalmente neanche ero nato, quindi oggi vi chiediamo di aver accesso a quegli atti nel più breve tempo possibile. Oggi denunciamo la cosa qui in consiglio comunale e se nessuna risposta a breve termine giungerà dall’ente valuteremo altre strade e noi ricordo a tutti che manteniamo la parola data. Concludo, Presidente, chiedendo di mettere a verbale che il M5S si appella all’art. 54 comma 4 e vista la mancanza di documenti per poter procedere alla votazione di oggi, presentiamo un ordine del giorno relativo alla proposta in esame con lo spostamento della proposta di atto n. 15, approvazione piano delle alienazioni

  • e valorizzazione del patrimonio immobiliare anno 2016, per il rinvio di tale discussione e votazione al prossimo consiglio utile, nella speranza di aver ricevuto prima di tutto i documenti necessari. Concludo come diceva Luigi Einaudi, bisogna conoscere per deliberare ma prima, aggiungiamo noi, bisogna accedere per conoscere. ROSSI. Buonasera a tutti, il clima che si instaura in questa discussione, mi faceva propendere un attimo fa a rinunciare quasi ad intervenire, perché ho capito un po’ qual è la situazione che si sta creando. Per quanto mi riguarda ho avuto modo in commissione di rappresentare un po’ di disagio rispetto al fatto che noi siamo posti come consiglieri di fronte ad una scelta che è quella di vendere del patrimonio, senza avere la piena consapevolezza di quello che noi stiamo vendendo. La vendita, come noto, è un atto definitivo, si aliena un bene e poi laddove quel bene possa avere una funzione pubblica, visto che è stato acquisito, ceduto al pubblico poi magari chiaramente bisognerà pensare ad altro. Ora quindi siccome per quanto mi riguarda, forse l’età, forse le precedenti esperienze di vario genere, non solo quelle istituzionali, mi portano a pensare che il mio ruolo non può essere quello di stare qui a fare battute, a fare il gioco della opposizione con la maggioranza in cui la minoranza, anzi l’opposizione deve comunque andare contro ma semplicemente cercare di concorrere con coscienza pur in un diverso ruolo alle scelte migliori, chiaramente io penso che non sia pretestuoso, non possa essere ritenuto pretestuoso chiedere ad una amministrazione tanto più non la prima volta, perché se lo ricordate, e ci saranno i verbali, io sono stato quello che diceva non stiamo qua a fare demagogia, a dire ad un’amministrazione che si è insediata due mesi fa di fare chissà che cosa, un bilancio arricchito di chissà quali dati, c'è una scadenza, prendiamo quello che c'è e ci riproponiamo di discutere, avere un ruolo in un futuro. Questa volta ritengo che sia ingiustificato produrre un piano delle alienazioni che magari ripropone quello precedente, del commissario, a sua volta riproposto nel bilancio precedente, con le stesse modalità. Non è pignoleria ma proprio, diciamo, desiderio di conoscenza, prima di votare sì o votare no. Questo piano non è un piano decoroso per come viene presentato. Si poteva accettare la volta scorsa, si può accettare quando produrlo fino ad un certo punto, sia un commissario che riassuma in sé sindaco, giunta e consiglio comunale, non si può accettare quando ci sono persone che hanno preso pochi meno voti di voi cari amici. Io ricordo che mi pare al primo turno l’amministrazione ha preso il 22, mi pare che la mia coalizione ha preso il 15, non è che c'era una grossa differenza, poi c'è un ballottaggio quindi presunzione penso che non ci debba essere da parte di chi oggi è maggioranza, deve considerare che, sebbene un ballottaggio ha avuto la maggioranza schiacciante dei consensi, però in una prima fase, nel momento in cui ci sono espressi gli orientamenti, si è raccolto il 22% di quelli che hanno votato peraltro, quindi si rappresenta una piccola parte della città, come io rappresento la più piccola ancora, quindi rispetto per i ruoli ci dovrebbe essere. Io ritengo che questo piano così come prodotto sia poco rispettoso ed ho prodotto in commissione un piano, il primo che mi è venuto in mente, praticamente che è corredato di documenti che mi dicono, oggi io ho lavorato, avrei potuto prendere la giornata, è mio diritto, mi dicono materiale che è stato mandato, messo sul sito nell’area riservata ai consiglieri oggi all’ora di pranzo, non ho avuto modo di vederlo. Quindi ritengo che questo non sia rispettoso, era stato sollevato, io mi immaginavo che l’amministrazione avesse, una volta valutata la scelta di togliere il punto riguardante la Casina delle Rose, avesse preferito magari aggiornare approfittando a breve magari, approfittando così di presentare un piano delle alienazioni degno di amministrazione che si pone appunto il rapporto stretto che vuole essere aperto e democratico, quindi pongo questo punto preliminare e quindi avevo sollevato anche col

  • sindaco il fatto, dico: visto che il piano normalmente, di norma è un allegato, in genere è un allegato di bilancio, il piano, per carità tutto si può far prima, però è un allegato, è una componente del bilancio, chiaro che il bilancio si regge pure sul piano delle alienazioni, sono incastrati e per questo si possono discutere nel suo insieme ed approvare insieme. Cioè non è che si può dire: ma dopo in consiglio comunale si cambia! Se prima c'è una discussione preliminare è chiaro la maggioranza sa quello che porterà e sosterrà in consiglio comunale, comunque per quanto mi riguarda questa prima eccezione. Io sono rammaricato del fatto che appunto nonostante questa eccezione fosse fondata, scusatemi è fondata e non pretestuosa perché poi se andiamo a leggere la normativa si dice come deve essere il piano, quali sono gli allegati, si parla appunto di tutta una serie di elementi che devono esser contenuti nel piano, la scheda illustrativa del bene, l’estratto dei registri catastali, l’azzonamento, tutto questo non c'è, perlomeno adesso se è stato prodotto oggi all’ora di pranzo, non mi pare che si informano i consiglieri all’ora di pranzo per un consiglio che si fa alle sei e tre quarti, per me questa è una cosa irregolare, per quanto mi riguarda, non mi butto per terra, non mi voglio ridicolizzare o prendere magari l’irrisione da parte vostra assumendo toni così, però sono francamente rammaricato e sono contrariato da questo, e già basterebbe questo per dire io sono contrario ad un piano proposto, perché non ho gli elementi di conoscenza e quindi non mi va neanche di votare no e di votare sì, quindi sono contrariato. Per quanto riguarda la questione Casina delle Rose io sono intanto compiaciuto del fatto che l’amministrazione ha preso atto di questa necessità di un approfondimento. Francamente voglio dire il mio personale parere, quindi rispetto quello degli altri, trovo che questo tipo di approccio, quello che è stato rappresentato dall’assessore Ciarrocchi, quello che leggo da parte del sindaco sui giornali rispetto a questo rinvio sia un approccio che francamente mi imbarazza, probabilmente quanto o poco meno di quanto era l’imbarazzo con cui mi sono avvicinato alla commissione l’altro ieri, perché si dice: va beh dai, sbrigatevi, fate queste proposte, noi lo approviamo ad aprile ed allora portate proposte serie. Proposte serie in questo clima per farle impallinare, per farmi dire che sono proposte poco serie non le porto. È una cosa che francamente se si vuole fare perché si prende atto di cosa? si prende atto intanto, e lo dico, noi abbiamo fatto una campagna elettorale pochi mesi fa, questo tema della cessione della Casina delle Rose non è stato posto da nessuno, ricordo che ci sono stati dei dibattiti con tutti i candidati, domande specifiche ed a queste domande quindi la città su questo non ha avuto modo di metabolizzare neppure una ipotesi, una ipotesi che ci sta, si discute, siamo qui, discute di tutto, quindi non è stata discussa. A pochi mesi dalle elezioni improvvisamente esce fuori una ipotesi concreta tanto è vero che si pretendeva di portarla ed approvarla, adesso ci si dice qualche settimana. Io penso che per una scelta di questo tipo, per un bene di quel tipo che può essere pure, diciamo, prendo atto degli argomenti immagino anche condivisi parte della città quegli argomenti che sono stati portati, questo bene in una condizione di degrado quindi noi dobbiamo vedere se ci sono progettualità, però francamente noi siamo in una fase di crisi, d’accordo? siamo in una fase di crisi, in questo momento sono tanti gli strumenti che sono inutilizzati, quante scatole vuote ci sono in questa città pubbliche e private, qual è la soluzione? Alienarle? Soprattutto quando sono in location o situazioni come quella? Cioè come una azienda che ha delle macchine in un momento di crisi di produzione, di mercato, vende le macchine! L’azienda deve vedere come diversificare, magari come modificare quelle macchine, come utilizzarle per produrre se possibile beni diversi, prodotti diversi. Allora io non conosco ancora il progetto dell’amministrazione, c'è un programma elettorale fatto di una serie di punti, ma una progettualità strategica non la pretendo peraltro, che anche per quanto mi riguarda io penso che un’amministrazione si

  • debba presentare con un progetto, una visione e poi debba, attraverso il rapporto con la città che è inutile dire si instaura in maniera vigorosa, virtuosa quando si comincia ad amministrare, ci sono più opportunità ed allora magari questo progetto, con una democrazia che si innerva di partecipazione, magari prende forma. Io so che l’amministrazione sta lavorando anche grazie ai bandi europei che la stimolano a creare la strategia, a valle di questo ci può essere una scelta definitiva, una azienda prima fa un piano di ristrutturazione, cioè prima di alienare un bene, che non vendiamo.. PRESIDENTE. Concluda. ROSSI. Io ce le ho delle idee ma francamente no mi rifiuto, sono imbarazzato nel portarle e penso che l’amministrazione debba attivare ed invece è dovere dell’amministrazione attivare magari attraverso un incontro con tutte le associazioni che operano nel settore della cultura, di tutti i settori, un momento di confronto per verificare con loro se dentro un piano strategico che l’amministrazione, quel bene può essere considerato marginale o se si ritiene che quel bene, sentire la città, coinvolgerla, sia un dovere piuttosto che una opportunità. BARGONI. Di fronte a questa delibera prego la maggioranza, i cittadini che ci ascoltano, la giunta che è qui presente al completo di fare una valutazione di metodo e di merito. Il metodo innanzitutto è quello di dire se un piano di alienazione della città debba essere considerato strumento di lotta politica o invece debba essere considerato momento di condivisione. Io penso, e non è una posizione consociativa, vi prego di credermi, che debba essere un momento di condivisione, l’atto di alienazione un atto definitivo, non sono il primo a dirlo ma è chiaro che lo è, lo è di per sé quindi l’atto di alienazione fatto, non fatto, indirizzato è di per se stessa una scelta politica dell’amministrazione intera, quindi rivendichiamo con forza che se noi facciamo parte dell’amministrazione non possiamo essere messi nelle condizioni di un prendere o lasciare due giorni prima del consiglio, e questo è un elemento di metodo che ha scatenato le nostre proteste in commissione. Credetemi, l’uscita del sindaco questa sera ed anche in qualche modo preceduto da un senso di responsabilità elevato, fa sì che svelinisca questo clima in qualche modo sgombri le nebbie da tanti dubbi che ci assillano, che ci assillano non perché si presenta un piano A che è quello che rimane, che francamente il consigliere Rossi ha definito indecoroso in commissione per come presentato, l’avv. Bargoni vi dice solo che è praticamente impossibile, le cifre di valore di vendita che sono state messe non consentono a livello attuale di vendere nulla se non forse un bene, quello al punto 14 e rispetto a questo posso bancare anche le quote, anzi non mi pongo nemmeno il problema di approvarlo o non approvarlo, è talmente un piano quotato male che non solo non ha le schede e tutto il resto che sarebbe previsto dalla legge, ma ha dei valori così sballati e fra l’altro nella delibera non c'è neanche scritto il metodo col quale sono stati determinati i prezzi che, signor sindaco, posso solo dire che chi lo fece prima di lei ha fatto male, però repetita, come si dice sbagliare è umano e ripetere è diabolico, quindi chi ha sbagliato, ha sbagliato, ma chi ripete l’errore fa una cosa diabolica e questo lei non può negarlo perché qui in fondo ci siamo visti per tanto tempo in questa aula che ce lo ricordiamo tutti, quindi ripeto ripetere è diabolico, oltretutto dopo che questo l’ha fatto un commissario governativo che non ha brillato per iniziativa ma a sua volta l’ha ripreso dalla giunta che forse l’ha ripreso da un’altra giunta. Però come non me ne preoccupai in altri tempi, non me ne preoccupai in altri tempi non me ne preoccupo nemmeno adesso. State tranquilli consiglieri di questo non

  • si venderà assolutamente niente, perché i prezzi sono assolutamente fuori mercato, ritorneremo qui con tutta una serie di riduzioni e quindi via via ci porteremo avanti. Il problema è che quando mi sono visto mettere una scheda B con un solo immobile all’interno mi sono un po’ preoccupato invece e mi sono preoccupato perché quella scheda portava un solo nome, Casina delle Rose, e mi domandavo perché fosse inserita una scheda B con un solo bene da alienare, forse perché la maggioranza avesse avuto il dubbio che la minoranza dormicchiando non se ne fosse accorta, gli ha messo una scheda a parte con un solo nome. La minoranza ovviamente dormicchia sulla tabella A perché sa che è ridicola come è fatta, ridicola quanto è valutata e ridicola nell’insieme, sa chi vi parla che ha un po’ di esperienza di questa aula che questo piano di alienazioni ha un tragico percorso che non è certo un cursus honorum e quindi questo non ci preoccupava, ma ci ha preoccupato e fortemente il problema della Casina delle Rose, perché? perché, come è stato ripetuto, in campagna elettorale nessuno ha parlato di alienazioni perché è un elemento fondamentale per ristrutturare una politica turistico ricettiva degna di questo nome, perché ovviamente una cosa cotta e mangiata fa pensare di tutto, fa pensare che ci siano appetiti inconfessabili, lo fa pensare, mica è detto che ci siano, voglio dire, il comportamento del sindaco successivamente la commissione fa gradevolmente pensare al contrario, su questo siamo abbastanza rassicurati, però è chiaro, i tempi sono stretti, i tempi sembrano quasi contingentati, si va a proporre una alienazione un mese prima del bilancio dove le alienazioni in qualche modo sono parte connaturale di una politica di bilancio comunale, tutto questo non ci è piaciuto, diciamolo francamente. Oggi viene ritirato dall’emendamento il punto B, ci fa piacere, non ci fa piacere perché non la vediamo come una vittoria degli oppositori perché noi non siamo oppositori di niente, non siamo oppositori della città ma anzi come dicevamo senza spirito consociativo riteniamo che le scelte maggiori vadano condivise e discusse, e su questo mi ha fatto anche piacere l’intervento dell’assessore Ciarrocchi stasera che ha ripreso una problematica che a me sta a cuore. In particolare noi abbiamo un piano particolareggiato del centro storico scaduto, va rivisto, va rivisto urgentemente, va adeguato alle finalità turistiche e commerciali. Lo facciamo? Andiamo ad alienare senza vedere come questa alienazione o come la destinazione che si vorrà dare potrà essere inquadrata nel piano particolareggiato scaduto, signori scaduto! E soprattutto se siamo d’accordo sulle finalità e l’alienazione può esser anche in qualche modo adeguata alle finalità turistico ricettive chi ci dice e chi ci garantisce che successivamente una modifica possa poi trasformare quel turistico alberghiero in qualche cosa di diverso che rassomigli all’abitativo? Attenzione qui cari consiglieri, lo dico fortemente, siamo in presenza di due tesi giuridiche che si scontrano, una tesi che dice che basta un deliberato di giunta o addirittura un deliberato dirigenziale per cambiare la destinazione, io non lo credo, io personalmente per quanto conosco di urbanistica ritengo proprio di no, ma ci sono tesi anche autorevolmente sostenute ed anche presenti in questo consiglio che reputano facile per chi acquista con un turistico alberghiero, non dover passare in consiglio comunale ma passare direttamente forse in giunta ma addirittura con una delibera dirigenziale, cambiare destinazione. Attenzione, questo lo dico non perché penso che qualcuno abbia questo sottile e malevolo obiettivo, acquisire così come è questo importante immobile fermano e poi in qualche modo modificarne la destinazione guarda caso con un semplice magari atto nemmeno politico, forse amministrativo? Forse dirigenziale? Questo non è possibile. Riteniamo più corretta la seconda tendenza che vede nella necessità di ripassare in consiglio comunale e modificare poi la destinazione dell’immobile ove lo si intendesse non più turistico alberghiero in senso stretto ma comunque diversificato. Ritorneremmo, attenzione, alle stesse problematiche dei

  • lotti di Casabianca, le stesse problematiche che sono aleggiate in termini molto brutti perché non chiari nella precedente amministrazione. In questo al sindaco do atto e della sua onestà e della sua personale pulizia morale e della sua intelligenza politica quando ritira questo e lo rimanda fra un mese. Attenzione sindaco non solo siamo d’accordo, potremmo anche essere d’accordo sulle finalità delle alienazioni, potremmo anche condividere i passaggi ma nella chiarezza e nella trasparenza perché i lotti di Casabianca senza trasparenza e senza chiarezza hanno reso ridicola la nostra città, bloccato il nostro lungomare e sono stati la fossa di una pessima giunta ma che comunque magari se avesse fatto un percorso di chiarezza forse avrebbe ottenuto cose migliori. PRESIDENTE. Conclusione. BARGONI. La questione è tale e politicamente rilevante che a volte più importante della conclusione anche se non condivisa, certo l’ideale sarebbe, e questo lo diceva Rossi, un percorso trasparente, condiviso, partecipato con all’interno di questo una soluzione condivisa e portata avanti complessivamente da tutto il consiglio comunale. Sindaco ho apprezzato, è vero che il bene è nemico del meglio, e su questo possiamo anche essere d’accordo, però io ho condiviso lo spostamento per quanto riguarda il piano delle opere pubbliche è quello che è rimasto, come se non ci fosse, diciamocelo qui, che non ci ascolta nessuno ed invece politicamente ho apprezzato il passaggio ma la condizione è la chiarezza, perché la chiarezza è l’inizio di un percorso virtuoso. Ci risentiremo. CATALINI. Visto che in commissione sono stato il primo a sollevare tutto quanto è stato detto finora, non posso non dire due parole, innanzitutto partiamo dal bicchiere mezzo pieno, ringrazio la commissione perché pur essendo in maggioranza avrebbero potuto tranquillamente votare e superare le nostre resistenze. Ringrazio il sindaco non solo per l’emendamento ma perché non io ma qualcun altro suo magari l’avrebbe potuto presentare in prossimità di bilancio, prendersi tutti gli improperi, le parolacce che si sta prendendo e si è preso, utilizzare la maggioranza, utilizzarlo ai fini di bilancio e comunque approvarla. Questo è un aspetto che va riconosciuto perché sarebbe stata una mossa scaltra che va sottolineata. Non lo ha fatto. Io ricordo quello che è stato già ricordato pocanzi, che siccome la querelle elettorale è praticamente di ieri, l’unico che forse sarebbe stato giustificato per un piano di alienazione ed eventualmente di sviluppo sarebbe stato il candidato sindaco ora attuale assessore Mauro Torresi perché ricordo ancora che nei vari dibattiti in maniera onesta, chiara e trasparente ha sempre detto nel suo programma elettorale che vedeva un albergo a più stelle… INTERVENTO. Sette! CATALINI. Va beh sette, io non lo volevo dire perché qua te l’ho anche detto a San Martino che sono solo 5 superior, sette non ci stanno. Praticamente va sottolineata l’onestà delle persone, quindi se da sindaco avesse portato avanti una cosa del genere sarebbe stato coerente con quanto lui aveva detto in campagna elettorale. Io credo che il programma elettorale vada rispettato per tutti. Ora è chiaro che le condizioni possono cambiare, se ne può parlare, nel nostro programma elettorale non abbiamo nascosto che avremmo utilizzato un metodo non so se meglio o peggio, ma avremmo creato delle borse di studio per neo architetti e neo ingegneri per lo studio di quanto è in atto di alienazione ma soprattutto per il discorso della Casina delle Rose perché è un po’ la casina di Fermo, se noi togliamo rose

  • e ci mettiamo Fermo, il Girfalco è un monumento storico che a mio avviso ha fatto bene il sindaco a toglierlo dal piano della alienazione anche se sui tempi possiamo discutere e parlarne, perché è vero che ci sono altri palazzi più importanti, però il discorso della Casina delle Rose è quello un po’ più emblematico e quindi si potrebbe anche valutare, vista la non frettissima urgenza di dover subito vendere in quanto c'è un piano di alienazione che a mio avviso ha suggerito di espletarlo meglio, di poterlo valutare a ragione perché mette ancora più in atto la trasparenza e l’onestà che secondo me, pur nel metodo forse un pochino così rivedibile, utilizziamo questo aggettivo, però va risottolineata l’onestà della tempistica perché a questa maggioranza va riconosciuta una maggioranza attualmente schiacciante a prescindere nella prima tornata dove noi abbiamo preso effettivamente le percentuali abbastanza alte e che ci fa parlare perché ci sentiamo responsabili perché questi beni noi li abbiamo trovati, in questo momento abbiamo la responsabilità, pur se da minoranza, di doverli lasciare o migliorare a quelli che vengono dopo e noi siamo tutti dell’idea e concordiamo nelle parole che ha detto prima il vicesindaco Trasatti e lo stesso sindaco Calcinaro che al di là di minoranza e maggioranza noi siamo tutti qui per lavorare in maniera onesta per Fermo, su questo ci si può assolutamente contare. Ho preso la parola per dire che nella stessa maniera con cui in maniera molto categorica e forte mi ero opposto in commissione, nello stesso momento sono qui in maniera chiara e forte a dire vi ringrazio della vostra conclusione e soprattutto ringrazio anche il sindaco perché ha dato manifestazione di onestà e non l’ha presentato subito in vicinanza del bilancio per cui con un colpo di spugna poteva fare l’uno e l’altro, questo va assolutamente detto. IACOPINI. Cercherò di essere breve, innanzitutto mi urgono alcune precisazioni visto che sono stato citato anche in alcuni passaggi, ma lo faccio in assoluta tranquillità e come dire con quello spirito che poi ha portato la maggioranza a stralciare l’allegato B in modo da potersi confrontare in maniera compiuta con le forze di minoranza nel segno di quella trasparenza che ho sentito citare più volte e che vorrei sottolineare interesse precipuo anche del nostro gruppo consiliare, del gruppo consiliare di maggioranza, quindi da questo punto di vista non ci sono difficoltà da parte nostra a garantire che tutto questo è stato fatto in questa direzione. Questo era il senso anche delle mie parole che oggi sono apparse su un quotidiano e questo, dico anche all’amico consigliere Mirko Temperini, a me piace essere criticato, non ho alcun problema, trovo sgradevole l’interpretazione delle parole perché quella interpretazione non sempre presuppone come dire un aspetto positivo ma spesso strumentale. Quello che dicevo era semplicemente questo: è vero, lo stralcio dell’allegato B da questo piano delle alienazioni è stato fatto in assoluta rispondenza a quella che è stata la richiesta delle forze di minoranza, ciò non toglie che il precipitato di questa azione sia la caduta di questo che io ho chiamato foglia di fico su un aspetto che ho visto alcuni quotidiani ed alcuni colleghi giornalisti, ma anche alcuni colleghi della minoranza hanno interpretato ancora una volta secondo l’interpretato ancora una volta secondo interpretazione come una resa della maggioranza. Non mi pare che si possa parlare in questi termini. Già in commissione erano emerse posizioni molto diverse, se c'era stata da parte delle forze di minoranza una unità di intenti nel chiedere come dire un diverso approccio nel metodo, nel merito, invece, le differenze erano già emerse in maniera abbastanza chiara, cito il consigliere Rossi con cui mi scuso se da parte di questi banchi sono emersi atteggiamenti che possono essere sgradevoli, penso di poter dire che non c'è nessun tipo di atteggiamento preventivo nei suoi confronti, però già in sede di commissione lei stesso aveva detto di essere quasi ideologicamente, ricordo questa parola,

  • contrario, legittimamente ed ideologicamente contrario alla alienazione di un bene pubblico. Dall’altra parte c'è chi invece altrettanto legittimamente pensa su questa struttura di fare case del cinema ed altre cose, altre forze di minoranza altrettanto legittimamente sono invece possibiliste verso una ipotesi di vendita di alienazione del bene. Da questo punto di vista è ovvio che questo atto di stralcio dell’allegato B, se da una parte va nell’interesse di tutti per una maggiore trasparenza, dall’altra fa cadere questa ventilata ipotesi, qual è l’ipotesi con cui confrontarsi. Non vorrei che – questo è il problema che vorrei sottolineare - dalla paventata dittatura della maggioranza, dittatura con dieci virgolette, il rischio è quello di passare ad una potenziale dittatura della minoranza, per cui si allungano i tempi, si deve parlare con tutti, non c'è un accordo di fondo perché non c'è una posizione unitaria da parte delle forze di minoranza ed alla fin fine l’unica soluzione che nasce da un confronto, che nasce dagli interessi, che nasce da sentore, che nasce dai segnali che arrivano a questa maggioranza, che portano nel nostro caso penso ad un altrettanto legittima, come ho giustificato le altre posizioni, possibilità di alienazione di questo bene, improvvisamente viene considerato come uno sgarbo. Io penso che questa sia una lettura non giusta, penso che non sia una lettura politicamente onesta. Poi di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di un bene certamente col valore storico ma storico con la “s” minuscola per la città, ma stiamo parlando di un bene che è diventata la più grande lettiera della città di Fermo, perché questo è diventato. Casa di lusso per una delle più grandi colonie feline della città, ma che suonano come il più grande atto di accusa verso la gestione di questo stabile nel corso degli ultimi anni. Qui non c'è un’amministrazione che sta vendendo un bene di lusso che è stato al centro degli interessi e della azione politica degli ultimi quindici anni, c'è un’amministrazione che cerca di sanare una situazione tra le altre cose di grande degrado, che non fa onore a questa città e questo va detto, questo va detto. Chiudo sperando di aver precisato la portata anche delle mie parole, in generale su questo piano di alienazione, anche qui, e lo dico in maniera molto, molto tranquilla, eviterei polemiche fuori luogo così come cercherei di superare, non so come definirla, questa sorta di schizofrenia politica a cui tutti noi rischiamo di soggiacere qualche volta, quando ci facciamo prendere dalla polemica politica a scapito del buonsenso. Perché dico questo? perché da una parte anche qui legittimamente viene ventilata l’ipotesi di una volontà di vendere tutto, quasi un approccio dissolutorio dei beni di proprietà pubblica e quindi di avere una particolare predilezione per le alienazioni. Da quell’altra parte, però, e mi riferisco ad esempio alle parole del consigliere Bargoni, ci si dice di non essere stati originali, di aver ripescato semplicemente vecchi elenchi di beni già del secondo mandato Di Ruscio, già della Giunta Brambatti, già del commissario prefettizio, insomma da una parte ci si dice di voler vendere tutto, da quell’altra ci si dice di ripescare cose vecchie tra l’altro con prezzi neanche più di mercato e quindi anche non facili da vendere. Da questo punto di vista io inviterei tutti nel rispetto delle posizioni politiche, nel rispetto della dialettica politica, nel rispetto anche della polemica che è, come dire, di casa in questo ambito, eviterei però di non assurgere a ruoli paradossali e di rimanere allo stato delle cose. MALVATANI. Io capisco tutte le complessità di chi amministra, capisco questa amministrazione nuova che si trova ad affrontare delle tematiche importanti, non pensiate che chi fa parte di una opposizione non ha ben chiaro che significa amministrare una città come quella di Fermo ma oserei dire tutte le città attualmente che noi abbiamo. Detto questo, però, colgo le parole del capogruppo di Piazza Pulita una arringa come se parla di vittorie, sconfitte, ha paura forse più il capogruppo di Piazza Pulita ad intestarsi qualche vittoria. Qua non c'è nessuno che ha vinto e nessuno che ha perso, le spiego perché, rimane

  • difficile in questo clima, in questo discorso che volevo fare rimanere tranquilli, ci provo lo stesso e parto con un ringraziamento da parte del sindaco, ma non solo al sindaco, alla maggioranza tutta, alla maggioranza tutta, a questo io lo chiamo ripensamento, ma non è un ripensamento, un ripensamento, un tornare indietro nelle proprie idee, nelle proprie azioni è un sintomo di intelligenza ma lo dico davvero, non lo dico per portare in giro nessuno, tant’è trapela anche dalle parole del sindaco quando ha visto il Partito Democratico non solo lamentarsi in prima battuta, perché questo penso sia stato il ripensamento da parte di questo sindaco, l’intelligenza a questo ripensamento se lo vogliamo chiamare o comunque aprire questa discussione per essere ancora più leggeri, ma quella che il Partito Democratico ha fatto una proposta, io ritengo questa che sia stata la sua decisione perché veramente io mi sono affrettato a fare una proposta, affrettato perché io non credo nemmeno che sia l’unica. Credo che nella discussione, l’apertura che questa maggioranza dà sia un ripensamento per una discussione vera e la proposta credo che sia stata alla base di tutto questo discorso che noi oggi ci troviamo ad affrontare e mi fa piacere sindaco, la ringrazio di nuovo. Andando nel merito, città, era improponibile tacere da parte di una minoranza per come si è svolta, io sento dire che una lettaia per gatti, ma lo sappiamo tutti, non è così semplicistica le vicende, io le ho ripercorse le vicende storiche di quel bene che si trova nel Girfalco, le ho anche dichiarate e dette, non è una semplice casa colonica che si trova nella collina marchigiana, momentaneamente potrebbe essere anche in disuso, non una lettiera per gatti, ma la capacità di una amministrazione passa proprio da quello, dal recupero delle proprie strutture, ma prima di fare questo dalla valorizzazione che noi abbiamo detto valorizzazione, l’abbiamo intesa come alienazione. Non è questa la valorizzazione, non è questo un atto che si poteva portare immediatamente perché questa è la storia degli anni ’50, ci sono state amministrazioni che hanno acquistato quel bene come bene pubblico, per l’interesse che questo luogo aveva. Ci sono amministrazioni che si sono trovate, e le ho ripercorse, in vicende per poter migliorare quella struttura che poi magari non ci è riuscita. Capisco questa amministrazione che magari vuole percorrere la velocità amministrativa per poter risolvere alcuni problemi che conosciamo tutti nella città di Fermo, non ce li nascondiamo nessuno, era sbagliato il metodo, è stata sbagliata la velocità. Questo è quello che abbiamo lamentato noi, questo è quello che ho lamentato io. La storia ripercorsa, le proposte queste, l’abbiamo fatta nostra come Partito Democratico la proposta che ho immaginato ma l’ho detto la miglioreremo, ma è quella comunque certo di non avere più quella struttura in disuso, certo che deve essere una struttura ripensata, certo che va fatta ma non è avvenuto da parte vostra nei termini che vi eravate prefissi una discussione nel merito e chiaramente questo va comunque sottolineato. La proposta mia dimora di Charme io capisco ma ho dovuto fare dei conti a livello immobiliaristico perché l’alienazione presuppone un acquirente, l’acquirente anche esso farà dei conti perché sia appetibile il bene ed invece mi trovo attualmente a fare il consigliere ed avere l’interesse pubblico. L’interesse pubblico nostro sicuramente è della ristrutturazione di quell’immobile, l’interesse del privato chiaramente e giustamente lucrare o guadagnare sulla proposta che lui dovrà fare, parliamo di queste proposte, scendiamo sul campo, valutiamole! Perché la dimora di Charme so che adesso dobbiamo superare noi, e visto che io sono favorevole come è favorevole il sindaco su più dichiarazioni, ad una ricettività turistico ricettiva, e ci mancherebbe altro. Da quand’è che faccio politica che dico per la rivalorizzazione del centro storico, per riportare gente passa soltanto attraverso il lavoro che si riporta al centro storico, non può essere neanche un evento. Vengo portato in giro per quello ma non è l’evento che riporta la gente a Fermo, non è neanche il negozio singolo che riapre ad essere un evento che riporta la gente a Fermo, ma passa soltanto attraverso un

  • lavoro, un lavoro culturale, un lavoro di studio, un lavoro di qualsiasi forma esso sia, ma ripassa tramite quello il ripopolamento del centro storico. Questo lo dico e quindi dico superiamo il discorso dell’albergo ma facciamo una dimora di Charme che potrebbe essere appetibile, l’idea mi è venuta, ci è venuta come partito solamente per un semplice fatto, perché la motivazione dell’ente pubblico, l’interesse che io mi trovo oggi ad amministrare è proprio quello che paventava gli altri colleghi precedentemente, è quello proprio di una possibilità abbastanza non dico semplice, complessa perché la città avrebbe comunque una sommossa ancora peggio di quella di adesso, ma una eventuale cambio di destinazione di uso, quindi la forma garantista come diceva Alessandro Bargoni precedentemente, non è quella di porre un vincolo lì perché sta in mano a qualsiasi amministrazioni che si succedono negli anni. Ora amministrate voi ma la prossima volta mi auguro che non siate voi. Però comunque cambierà, anche fosse parte di voi sarà un’altra amministrazione e sarà in mano a loro il cambio di destinazione di quel bene che si trova nel Girfalco di Fermo. Quindi prima di alienare quel bene, non è, bisogna pensarci, bisogna ragionarci ed io credo con la proposta noi l’abbiamo fatto sindaco, abbiamo cercato di dare qualche indirizzo e gliene proporremo sicuramente altri che verrà dalla discussione che spero sia autentica, ecco capogruppo Iacopini io dicevo che un po’ mi feriscono le sue parole, però non volevo dir niente, ma non c'è questa difficoltà di dire siamo tornati indietro, abbiamo sbagliato i tempi, un sindaco di intelligenza, lei si preoccupa che la minoranza si intesta la vittoria, va beh oh! Potrà accadere anche questo, potrà accadere anche questo, ma non è questo il motivo, sono cose che aleggiano. Sono contento, se ho capito male io chiederò scusa come sono abituato a fare e torno indietro delle mie parole e le chiederò scusa. Parlo della dimora di Charme quindi dare una appetibilità dove soltanto anche il privato, noi come Partito Democratico non abbiamo paura ad una alienazione sai, se questa porta un vero beneficio alla città di Fermo, lo dico a voce alta, senza paura di nessuno. Perché se questa è l’intenzione che l’amministrazione ha, non va preclusa neanche essa. Io credo che comunque con la formula che io ho paventato, quindi del riscatto, dell’affido con riscatto magari invogliando, ecco questo sì, imprenditori del settore, è l’unica maniera per vincolare davvero quella struttura alla ricettività, al turismo che vogliamo che si espanda nella città di Fermo. Questo l’ho dichiarato, questo lo dico e da qui noi come Partito Democratico ripartiremo. Ma questa sera non è la questione Casina delle Rose, perché la riprenderò, già l’ho fatto e vi ringrazio per questo ma le riprenderemo, questo non significa che il Partito Democratico dopo il ripensamento è favorevole a quello che voi proporrete, no! Però chiaramente noi scenderemo lì e saremo favorevoli se la proposta che questa giunta, questa amministrazione farà sarà una proposta che possa essere accettata da parte del Partito Democratico. Per quanto riguarda la metodologia, il nostro partito, il Partito Democratico penso che non abbia fatto una opposizione su qualsiasi cosa, abbiamo fatto l’opposizione dall’inizio sul metodo, abbiamo alzato la voce adesso, quindi rimane ferma la nostra volontà di opposizione nel merito delle questioni e chiaramente, però, non esclusa nel merito. Non esclusa nel merito, qua presidente un appunto devo farglielo perché io per due volte che mi trovo nelle conferenze dei capigruppo, a trovarmi all’ordine del giorno per il consiglio comunale dei punti che non sono ancora discussi nelle commissioni, guarda caso la precedente riunione dei capigruppo avevo proprio sollevato, lo dico così senza conoscere il tema, ho detto ma come faccio ad approvare il piano delle alienazioni se non so cosa c'è dentro? Dopo un giorno apro il computer per studiarmi gli atti e trovo la Casina delle Rose, dico ahimè questo è il metodo, questo è il metodo che va cambiato, e lo chiedo a lei presidente perché lei è l’organo deputato a garantire tutti noi consiglieri, anche chi rappresenta se stesso e non chi rappresenta un partito, questo glielo

  • dico in maniera propositiva, in maniera forte ma ancora propositiva, dopo che per due volte ho fatto verbalizzare quello che dico. Però non è che quello che dico io possa comunque rimanere così, rimane lì e non se ne dà conto, perché prima o poi dovrò tirarlo fuori. PRESIDENTE. Deve concludere. MALVATANI. Mi toglie la parola, capisco pure perché mi toglie la parola, io comunque la chiudo, voleva essere propositiva, voleva essere un ringraziamento, ecco quello che volevo dire e scendere nel tema, non volevo parlare molto della Casina delle Rose visto l’emendamento giusto del sindaco, assessore era solamente questo, lavoriamo ancora di più per quanto riguarda la valorizzazione dei beni pubblici perché lei ha fatto quel passaggio dove la struttura ancora sta lavorando sul discorso del censimento delle strutture comunali, no? però le dico in buonafede è da tempo che si lavora sul censimento delle strutture comunali e tutto quanto, le faccio un invito, lavori molto sulla valorizzazione del nostro patrimonio. TULLI. Io sarò molto più breve, non riesco ad avere tutta questa loquacità. Non ho partecipato all’ultima commissione, mi è stato riferito quello che è successo quindi la minoranza ha rivendicato la questione del metodo con cui veniva posto il punto all’ordine del giorno, quindi mi pare che abbiamo da questo punto di vista trovato un punto di incontro. Ritiriamo e ne diamo atto. Ma a me quello che preme, a parte questi tatticismi tecnici tipici dei consiglieri e della politica è il merito della questione che magari il cittadino vuol sapere e deve esser messo a conoscenza. Il problema che io mi pongo da quello che ho letto in questi giorni sulla stampa ritiriamo il punto però chiaramente la maggioranza dice siamo fermi su quanto avevamo proposto, cioè sulla alienazione del bene. Qui la riflessione che va fatta, io non vorrei che rimandiamo questo punto di venti giorni, quindici giorni ma poi il merito della questione è l’alienazione vera e propria. Io dico subito immediatamente che così a prima vista non mi soddisfa l’alienazione, ma no non mi soddisfa da un punto di vista, penso che una amministrazione, vendere un bene che a questo punto lo considero strumentale, ci sono molti punti del piano di alienazioni che mi trovano d’accordo, non prettamente strumentale per l’amministrazione comunale e quindi si cerca di riottimizzare, rivalorizzare incrementando anche introiti in periodi di vacche magre. Il problema che pongo, che poi magari ci confronteremo successivamente chiaramente, è il merito della questione, ritengo che una Casina delle Rose posta lì dov’è è un bene strumentale per l’amministrazione quindi è chiaro, sono stati fatti degli errori? Le amministrazioni passate hanno sbagliato? Benissimo tutto, però per risolvere il problema, vendiamo e a posto, dico che il compito di una amministrazione a questo punto, un’amministrazione alta con la “A” maiuscola è quella di cercare di rivalorizzare nella maniera più opportuna, poi se valutiamo da tutti i punti di vista quindi l’alienazione l’unico punto possibile migliore per la nostra amministrazione ben venga, pronti a fare il bene per questa città, ma apriamo un confronto e se questo è il vostro obiettivo o il vostro intento convinceteci, ma più che noi convincete la città perché io non così adesso non sono favorevole alla alienazione di un bene posto in quel punto della città, che potrebbe essere strumentale alla città, potrebbe trovare, valutare metodologie, meccanismi, indirizzi che possano accontentare tutti, rivalorizzarlo, introitarlo e mantenere il bene dell’amministrazione pubblica. Io mi auguro che il futuro confronto che ci appresteremo a fare sia incentrato veramente non a maggioranza, opposizione da questo punto di vista, perché non è questo, siamo benissimo consapevoli che la maggioranza se vuole fa e disfà,

  • chiaro come opposizione, come minoranza anche i tecnicismi li portiamo, se sono sbagliati bisogna evidenziarli, ma questo è un punto cruciale ed importante che dovremmo spiegare a noi consiglieri ma dovremmo spiegare poi ai cittadini, andiamo a vendere un pezzo di storia della città. Se le motivazioni sono convincenti, bene, io ad oggi comunque non me la sento di approvare questa cosa qui. Valutiamo, proporremo e poi successivamente quali potrebbero essere le opzioni, mi auguro che da questo punto di vista ci sia un confronto serio, corretto e trasparente. TRASATTI – ASSESSORE. Come dire il dibattito, come diceva anche il mio collega Ciarrocchi, siccome non è strettamente legato ad un discorso di patrimonio ma è legato ad un ragionamento complessivo sulla città e credo che su questo siamo tutti d’accordo, mi porta ad alcune riflessioni che vorrei condividere molto brevemente, intanto io capisco la necessità di alcune forze politiche, mi dispiace che il consigliere Temperini sia uscito in questo momento, ma veramente capisco che alcune forze politiche debbano in qualche modo dipingere forse per giustificare la loro esistenza, alzare il tono dello scontro e dipingere come dire sindaco come un Cuffaro, un Dell’Utri alle prese con chissà quali interessi, sappiamo assolutamente che non è così quindi alzare il livello dello scontro in questo modo non giova proprio a quella serenità di confronto e di incontro che su questo è necessario trovare. Io vorrei ripercorrere assieme a voi alcuni ragionamenti che sono stati fatti in generale sulla città durante questi mesi, anche a memoria comune, proprio perché credo che per soluzioni, per situazioni diverse si siano trovate anche soluzioni diverse, penso a Rocca Montevarmine che è stata oggetto di una attenzione specifica in un certo senso, relativo alla agricoltura sociale con un bando che tra l’altro vi verrà illustrato in commissione lunedì; penso alla conceria, struttura privata ma che è oggetto in questo momento di una attenzione e di un lavoro partecipato che vede anche il comune di Fermo promotore. Penso a quando è arrivata la proposta sull’agenzia delle entrate, dalla stessa minoranza, sul partecipare al bando e come si sia identificata la sede dell’ex Euf come una proposta per in qualche modo venire incontro ad un ragionamento complessivo di far rientrare un affitto pubblico nell’ambito anche di patrimonio pubblico, penso al mercato coperto che è stato oggetto anche recentemente di un lavoro che si sta portando avanti in sinergia col comune di Porto San Giorgio, teso all’ottenimento di alcuni finanziamenti comunitari relativi proprio alla rivalutazione dei mercati coperti. Penso al Fontevecchia ed alla chiesa di San Filippo, beni pubblici oggetto di attenzione da parte della precedente amministrazione su cui proseguiremo nell’impegno per la loro ristrutturazione e la messa a disposizione della città, ma penso anche al lavoro che si sta portando avanti importantissimo, per l’intercettazione del cosiddetto ITI urbano, cioè Intervento Territoriale Integrato, un piano generale di sviluppo per partecipare a questa possibilità che la regione Marche ci mette a disposizione, un piano su cui come dire noi confidiamo ma che al di là della contingenza del bando regionale è e si va a configurare come un primo vero piano strategico della città ottenuto anche attraverso un percorso di partecipazione che stiamo portando avanti. Faccio la lista della spesa non perché, perché è importante secondo me sottolineare che per situazioni diverse ci possono essere strumenti e misure diverse che rientrano nella logica di quel bene, di quella situazione, ma anche in una logica di confronto che mi sento di dire a questa maggioranza non è mai venuta meno e credo che la suddivisione giusta e corretta che faceva il consigliere Bargoni, sul metodo e sul merito, anche in questo caso ne è stata data prova, nel momento in cui ci si è accorti probabilmente di essere stati fugaci nel metodo, abbiamo preso atto di questa difficoltà da parte della minoranza ed abbiamo deciso di concederci ulteriore tempo. Ma come dire le parole del

  • consigliere Iacopini oggi sul giornale credo fossero, lo dico per chi magari non le ha lette e diciamo non le ha comprese a pieno, credo fossero indirizzate verso la volontà di non precludersi alcuna possibilità perché credo che in questo caso un dialogo, un ragionamento alla luce del sole, aperto, a testa alta, con privati che possano essere interessati al bene, sia possibile, lo dico tranquillamente, perché per quella situazione lì c'è una necessità di trovare delle soluzioni. L’abbiamo detto rispetto al discorso del turismo, lo diciamo rispetto ad un discorso di progettualità complessiva della città, mi dispiace appunto che quindi possa essere stata scambiata una voglia di aprirsi dei fanali, perché questo è il senso, come una presunzione come diceva il consigliere Rossi, perché non c'è presunzione, c'è anche in questo caso come abbiamo dimostrato e non solo in questo elenco della spesa che ho fatto ma anche in tante altre circostanze, una volontà invece di confronto, certo c'è volontà di non fare melina perché da questo punto di vista, lo ricordava anche prima il sindaco, forse noi abbiamo vissuto una esperienza in cui ci si incontrava in tavoli infiniti e poi non si avveniva mai ad una decisione che fosse effettiva. In questo senso penso che questa maggioranza ha avuto l’ardire se vogliamo di mettere sul tavolo anche questa opzione ed in questo ringrazio, l’ho detto prima entrando in consiglio comunale a lui privatamente, lo ripeto anche in questo consesso, il consigliere Malvatani perché comunque la proposta che lui ha formulato è una proposta che ha una sua correttezza, che può essere una base di discussione, comunque un contributo importante anche in seno alla commissione, in seno al dibattito generale della città. Certo, lì c'è un quid su cui discutere, ci sono dei dati, c'è un minimo di cosa che immagino possa essere approfondita, dire facciamo la scuola di cinema è dire voglio Lady Gaga in concerto in piazza domani, cioè un progetto per essere tale deve essere corredato da un piano di azione, non basta dire intercettiamo fondi europei, perché dire intercettiamo fondi europei è dire tutto e dire niente, quindi credo che bisogna confrontarsi poi con la realtà delle cose, quindi c'è sogno e c'è progetto reale. Su questo credo che noi siamo tenuti ad avere una aderenza dei fatti e della realtà che credo sia necessaria. permettetemi anche, lo intravedevo in sala Paolo Capitani, lo vorrei citare perché rappresenta un po’ la famiglia che ha avuto per tanti anni la Casina delle Rose ed è segno proprio anche di quello che ci siamo detti e di cui siamo tutti consapevoli, proprio perché ne siamo tutti consapevoli c'è la massima attenzione di questa maggioranza proprio a fare un ragionamento completo perché è il simbolo di una città. Credo che per ogni situazione debba essere scelta una strada che è consona per quella situazione, in questo caso un dialogo anche alla luce delle precedenti esperienze, dei precedenti bandi andati deserti perché anche questo va ricordato, credo che mettere sul tavolo assieme ad altre proposte in una logica di confronto anche la possibilità della alienazione non sia una bestemmia ma sia una possibilità da valutare in modo sereno, alto, con la giustezza che anche questa opzione può far parte di un ragionamento complessivo. SINDACO – CALCINARO. Io credo che il dibattito sul punto sia stato abbastanza esemplificativo di come questa città sia particolare, di come questa politica cittadina sia particolare. Però io colgo, come avevo anche detto, colgo il lato positivo di chi si mette in gioco, come ci siamo messi in gioco noi dalle nostre provenienze ma anche sul punto specifico, si mette in gioco in un percorso che è un percorso, lo sappiamo tutti, un percorso di rilancio da quelle tenebre calate nel 2012 mi sembra… su questo bene che non ha più avuto una funzione da quella che era la sua naturale, la sua inequivocabile funzione ricettiva, perché comunque perché è la situazione di Fermo, partiamo da questa, partiamo da una città, un contesto delle Marche in una regione che sta fortunatamente andando sempre di più all’attenzione turistica non solo italiana, anzi forse più europea che italiana,

  • partiamo da questo dato che è incontrovertibile, che non dipende da Paolo Calcinaro, non dipende da noi evidentemente da un lavoro buono della regione ma evidentemente anche dalla bellezza della nostra regione Marche. E noi vediamo e vediamo come è difficile trattenere i tanti turisti che si presentano. L’altra volta eravamo alla presentazione del campionato italiano di scacchi, una cavolata, parlavamo, parlavamo di questo, c'era anche l’assessore Scarfini presidente dell’associazione che organizzava, diceva: purtroppo un neo lo devo fare, sono venute le squadre, alla Astoria c'era la Nannini, sì qualcuno su un b&b, però così disgregate, non è facile mettere insieme, se hai un nucleo di più persone in un solo b&b, quindi sono andati a Porto San Giorgio o altrove. È un peccato perché un conto il mordi e fuggi, un conto vivere la bellezza della nostra città, ce lo diciamo sempre. Noi ci riempiamo la bocca di queste parole, quanto siamo belli, quante potenzialità abbiamo, però poi chiaramente c'è la recettività. Allora forse può sorgere il sospetto a chi conosca un po’ le dinamiche di questa città, a chi esca dal guscio e si metta veramente quotidianamente tra la gente di dire “oh diavolo qui magari un po’ di ricettività dentro la nostra città serve”. Questo è un punto necessario, di partenza, chi non condivide questo, non vive a Fermo, vive sulle nuvole o in altre realtà magari multimediali. Questo diciamocelo tranquillamente ma senza equivoci. Detto questo, come far tornare la funzione recettiva a questo bene? come? Facciamo noi? il consigliere Tulli parlava di strumentalità, ma non è una funzione che il comune è in grado di fare e né è in grado di sostenere la spesa per il recupero, assolutamente, basterebbero due Solgas. Facciamo un bando di gestione, per carità, nessuna preclusione, ero nella giunta che ha visto nascere il primo bando! Poi non c'ero quando è andato deserto, il secondo, poi c'è stato un secondo, deserto pure quello, perché il primo magari era un po’ diciamo ostico. Il secondo molto più aperto andato a vuoto, eppure come amministrazione venendo qui abbiamo percepito in questi otto, dieci mesi, grazie anche a questo clima lo dico che coinvolge le Marche, un interesse, ci sarebbe una persona interessata che vorrebbe andare a visitare. Paolo Calcinaro non è che si mette lì a dire “oh, allora…” come il rappresentante del folletto. Pensa allo strumento amministrativo che può essere buono per tizio, per caio, per sempronio, per medio. Allora su questo possiamo lavorare, su questo dobbiamo lavorare. Se i timori sono legittimi sulla destinazione, sul preciso vincolo di destinazione, legittimi, così come abbiamo ripetuto immediatamente che per noi è quello, quello che abbiamo detto sin dall’inizio sulle volumetrie assentite oggi sul piano particolareggiato, anzi noi abbiamo anche rilanciato, abbiamo detto “guarda che quello che potremmo percepire lo reinvestiamo” ed abbiamo anche rilanciando dicendo “guarda ci è piaciuta l’idea che il consigliere Catalini diceva in campagna elettorale, dell’ascensore di fronte al comune che sale su per il duomo”, l’ho detto immediatamente perché non è che ci dobbiamo appendere coccarde. Lavoriamo su questo ma rendiamoci conto che il nostro lavoro è sulla pelle della nostra città, sempre! Teniamocelo come punto di riferimento tutti. Ora è vero che da qualche intervento è sembrato che ci si lamentava di tutto e poi del contrario di tutto, poi lo rilevava anche il capogruppo Iacopini, avete messo la Casina, tolta la Casina, vi vendete tutto, tiriamo indietro, ma è uguale a quello che c'era prima, per non essere uguale allora avremmo dovuto rimetterci qualcosa in più. Però io quello che non mi aspettavo onestamente il giudizio ingeneroso del consigliere Massimo Rossi, sul piano di alienazione rimasto, perché io credo che liquidarlo così, una lista anche scarna, sullo scarno mi permetto di dire che forse viene un po’ anche dalla pregressa conoscenza di questi beni inseriti qui che da anni sono sempre gli stessi che nessuno vuole e nessuno comprerà mai, ho qui le delibere col consigliere Bargoni in maggioranza, ho qui il consigliere Malvatani che interveniva, i beni sono quelli, però consigliere qui c'è un punto politico che lei mi permetto di dire non

  • ha colto e su questo è stato ingeneroso. Per la prima volta forse dopo decenni in questo piano delle alienazioni non c'è un bene che viene da Rocca Montevarmine e questo credo che non sia un dato di poco conto, l’abbiamo colto in un’altra occasione ma ancora qui, anche su questo noi dicemmo da questi microfoni che sul percorso noi ci dovevamo tutelare finché c'era quella impossibile normativa del patto di stabilità, o sbaglio? Venuta meno questa invenzione di Torquemada per le amministrazioni noi abbiamo fatto quello che avevamo detto ed io credo che questo sia un passo comunque importante di una amministrazione. Insomma non mi dilungo sui vari punti, posso fare solamente un appello ai consiglieri Bargoni e Temperini, guardate voi avete fatto una istanza di accesso agli uffici che teneva conto dell’intero patrimonio comunale, forse proprio limitato, il consigliere Temperini ha fatto una istanza di accesso che praticamente corrisponde ad un punto di programma, cioè fare un censimento di tutto quello che noi abbiamo. Io credo che gli uffici stanno paralizzati da una istanza di accesso, perché? Paralizzati per altre funzioni perché devono stare dietro ad una domanda di accesso. Io credo che su questo bisogna anche capire la realtà con cui si va a confrontare, sì bello fare quello che si vede fare in altre realtà più grandi, bello quello che sembra essere la strada percorsa a livelli nazionali ma poi qui sappiamo che il comune è fatto di persone, di lavoratori, con tutti i limiti del personale, numerici del personale che possiamo avere, con tutti i limiti umani del personale che possiamo avere, non parliamo degli amministratori che sono ancora maggiori. Quindi questo deve essere sempre tenuto in conto da chi all’esterno vuole sembrare un punto di riferimento per questa città, bisogna conoscerla la città, bisogna conoscerla l’amministrazione, bisogna conoscere da chi è composta un’amministrazione. Insomma io chiudo invitando in questi giorni ad un percorso positivo virtuoso, a me dispiace solamente che, su questo poi possiamo divergere sui singoli punti per carità, trovo comunque una opposizione che ha voglia, una minoranza, una opposizione, una parte consiliare che comunque ha voglia di costruire percorsi per far ripartire questa città che veniva da un blocco, da una paralisi. Io credo che questo sia comunque un dato innegabile e, attenzione, però questo fa stridere ancora di più quegli ululati da parte di chi si trova un po’ quasi ad essere dispiaciuto che comunque questa città si rimetta in moto con le idee, con le iniziative, questa città stia tornando minimamente pian piano ad attirare, a vivere, sta ritornando anche a diventare interessante per qualche investitore che non è una bestemmia, non è lo sterco del demonio, cito Umberto Eco. Ed investire sulla nostra comunità, investimenti sulla nostra comunità portano benessere a questa comunità, questo non ce lo dobbiamo dimenticare con una pubblica amministrazione che abbia sempre la schiena dritta ma che abbia sempre come punto di riferimento il benessere di questa città. Chiudo che vedere cittadini fermani che sotto questo punto di vista se ne dispiacciono se questa città ritorna a vivere, ritorna a parlare con il circondario, con le altre realtà economiche, vedere cittadini fermani che di questi se ne dispiacciono è un dolore per chi oggi si trova insieme a loro ad amministrare questa città. BARGONI. Presidente, sindaco, il suo intervento articolato e chiaro mi ha spinto ad intervenire anche perché presente Paolo Capitani in sala che è l’ultimo amministratore della Casina delle Rose, perché è chiaro che parliamo di questo. Cosa è accaduto in questi anni passati? È accaduto che comunque una gestione l’avevamo, una gestione di una situazione difficile, è chiaro che questo hotel aveva dei limiti, aveva delle quasi impossibilità strutturali per essere redditizio ma si è scelto di chiudere questo hotel alla gestione perché, guardate, tante amministrazioni sono passate ed hanno avuto il problema della Casina delle Rose. Tutti sappiamo che alcuni aspetti giuridici erano preminenti, ma il

  • trovarci in una situazione come ha detto il capogruppo di Piazza Pulita, di lettiera, non viene dal nulla, attenzione viene da delle scelte