CITTA - M. d'Azeglio · 6. sistemazione della palestra della scuola; 7. acquisto di attrezzature al...
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COMMITTENTE:
SCUOLA SECONDARIA DI 1º GRADO “GIUSEPPE DE NITTIS” di BARLETTA (BT)
Via Libertà n.20/A 76121 - BARLETTA (BT)
COLLABORATORI ALLA PROGETTAZIONE:
Dr. Arch. Francisco SPADAFORA Dr. Ing. Gianluca FIORITA
PROGETTO:
STUDIO TECNICO FRANZESE Via Reggio Calabria n.12 87100 COSENZA
e (0984)408155 335-8364265
ing. [email protected]
IMPRESA ESECUTRICE:
Delibera del Consiglio di Istituto di approvazione del Progetto Esecutivo Data ……………………
n° …….………………...
Presa d'atto del progetto esecutivo e di autorizzazione all'intervento Data ………………………………………………………
n° …….………………...…………………………………
Il Supporto al R.U.P. - Il Funzionario Tecnico Comunale Ing. Vito Vacca:
Il R.U.P. - Dirigente Scolastico Prof. Alfredo Basile
Il Progettista – Ing. Nicola Franzese
OGGETTO:
RELAZIONE TECNICA rev. n°
Tav
01 data
gennaio 2014
scala
Scuola Secondaria di 1° Grado
“Giuseppe De Nittis”
Via Libertà, 20/A - 76121 BARLETTA
CITTA’ DI BARLETTA
Medaglia d’oro al valor militare e al merito civile
Città della Disfida
PROGETTO ESECUTIVO
Manutenzione Straordinaria e Riqualificazione della Scuola Secondaria di 1° Grado “G. De Nittis” di Via Libertà
SOMMARIO
1. Premessa ...................................................................................................................................... 2
2. DESCRIZIONE DEL LUOGO DELL’INTERVENTO .................................................................... 2
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO .................................................................................................. 4
4. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI .......................................................................................... 5 4.1. Sostituzione degli infissi esterni ................................................................................................ 5 4.2. Realizzazione dell’impianto elettrico dell’immobile ................................................................ 10 4.3. Realizzazione di un bagno per persone diversamente abili .................................................. 11 4.4. Adeguamento della zona archivi e laboratori alla normativa di prevenzione incendi ........... 13 4.5. Realizzazione del nuovo cancello d’ingresso della scuola .................................................... 15 4.6. Sistemazione della palestra della scuola ............................................................................... 17 4.7. Acquisto di attrezzature al servizio dei campi di gioco e della palestra ................................. 19
5. CRITERI DI SCELTA DEI MATERIALI ...................................................................................... 20
6. NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA .............................................................................. 20
COMUNE DI BARLETTA (BT)
LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RIQUALIFICAZIONE
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO “G. DE NITTIS”
PON – FESR 2007/2013 “AMBIENTI PER L’APPRENDIMENTO” Asse II “Qualità degli ambienti scolastici”, Obiettivo C
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1. Premessa
La presente relazione indica e descrive i lavori e gli interventi che si vanno a proporre, nonché il
relativo quadro economico per il progetto di manutenzione straordinaria e riqualificazione energetica della
Scuola Secondaria di Primo Grado “G. De Nittis” del comune di Barletta.
L’opera, finanziata per un importo complessivo del progetto pari a Euro 350.000,00, afferisce al
Programma Operativo Nazionale FESR 2007-2013 “Ambienti per l’apprendimento“ - Asse II “Qualità degli
ambienti scolastici”, Obiettivo C.
Tale progetto consiste nella realizzazione dei seguenti interventi:
1. sostituzione degli infissi esterni;
2. realizzazione dell’impianto elettrico dell’immobile;
3. realizzazione di un bagno per persone diversamente abili;
4. adeguamento della zona archivi e laboratori alla normativa di prevenzione incendi;
5. realizzazione del nuovo cancello d’ingresso della scuola;
6. sistemazione della palestra della scuola;
7. acquisto di attrezzature al servizio dei campi di gioco e della palestra.
Per la qualificazione delle opere da realizzarsi si è fatto riferimento alle linee guida “Ambienti per
l’apprendimento” 2007 IT 05 1 PO 004 F.E.S.R del Ministero dell’Università e della Ricerca.
2. DESCRIZIONE DEL LUOGO DELL’INTERVENTO
L’immobile oggetto dell’intervento, di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Barletta, è ubicato
nel centro del Comune di Barletta alla via Libertà, 20/A.
L’edificio in struttura mista, muratura e c.a., consta di quattro piani fuori terra ed è interamente
destinato ad aule, laboratori ed uffici.
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Figura 1: ortofoto
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3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Gli interventi verranno eseguiti a regola d’arte, come prescritto dalle seguenti norme:
DM 18/12/75 “Norme tecniche aggiornate relative alla edilizia scolastica, ivi presi gli indici minimi di
funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia
scolastica”;
D.M. n. 37/2008;
DM 26/08/92 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”;
Legge 11/01/96 n°23 “Norme per l’edilizia scolastica”;
D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151;
D.M. 18 dicembre 1975: Norme tecniche relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di
funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia
scolastica;
UNI EN ISO 10077‐1 “Prestazione termica di finestre, porte, chiusure. Calcolo della trasmittanza
termica. Metodo semplificato”;
UNI CEE 9182 *”impianto idrico – sanitari”;
UNI EN 12056/1-2 “sistemi di scarico di acque usate”
Decreto Legislativo 19 Agosto 2005, n. 192, “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico nell’edilizia”;
D.P.R. 24 luglio 1996 n. 503;
D.P.R. 10 giugno 2009 n. 59;
D.M. 14 giugno 1989 n. 236;
D.Lgs. 311/2006;
D. Lgs 104/92;
D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
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4. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Di seguito vengono descritte le lavorazioni che interesseranno l’immobile oggetto del presente
intervento.
4.1. Sostituzione degli infissi esterni
I serramenti attualmente esistenti presso l’immobile oggetto dell’intervento di ristrutturazione sono
caratterizzati da basse prestazioni energetiche, essendo del tipo non a taglio termico e con vetri (lastre da 3-
4 mm) con proprietà termoacustiche inadeguate.
Figura 2: facciata edificio scolastico - infissi
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Figura 3: infissi aula
Si prevede pertanto l’installazione di infissi monoblocco a taglio termico in alluminio per finestre e
porte-finestre realizzati con profili dello spessore minimo di mm 1,5 rifiniti con le parti in vista satinate con
superficie totale della lega ossidata anodicamente a 15 micron. I serramenti sono caratterizzati da profilati
costituiti da n. 2 elementi assemblati meccanicamente con due lamelle poliammide formanti il taglio termico,
vetro camera a bassa emissività al fine di contenere i valori della trasmittanza termica nei limiti previsti del
D.Lgs. 311/2006, e aumentare l’isolamento termoacustico e garantire, al contempo, un miglioramento del
comfort ambientale.
A garanzia della qualità del prodotto è necessario che profilati, accessori, guarnizioni siano
rispondenti alle Norme UNI e alle disposizioni in materia di sicurezza D.L. 626 e D.L. 242.
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In merito alle prestazioni termiche dell’infisso è necessario che vengano rispettati i valori della
trasmittanza termica stabilita per la zona climatica C, pari a 1,6 W/m2K, di cui al D.lgs. 192/05 e corretto dal
D.lgs 311/06. Nel caso specifico verrà impiegato un infisso con trasmittanza termica pari a 1,6 W/m2K.
Figura 4: valori di trasmittanza per zona climatica
Figura 5: Classificazione degli ambienti abitativi e requisiti acustici
Rw(*) = potere fonoisolamente elementi di separazione fra edifici
D2m,n,T,w = isolamento acustico standardizzato di facciata
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Ln,w = livello di rumore da calpestio dei solai
LASmax = livello massimo di rumore per impianti continui (es. riscaldamento, condizionamento)
LaAeq = livello massimo di rumore per impianti discontinui (es. ascensori, scarichi)
Le caratteristiche tecniche di ogni lavorazione sono specificate in dettaglio nel capitolato e
quantificate nel computo metrico allegati al progetto.
Ogni elemento costituente il serramento finito contribuisce in maniera sostanziale alla prestazione
globale del sistema in termini di trasmittanza termica e tra questi i più importanti risultano sicuramente il
vetro ed i profili costituenti.
Nel vetro si ha cessione di calore per scambio di radiazione a lunghezza d’onda elevata tra superfici
della stanza e del vetro, nonché trasmissione per conduzione e convezione termica dell’aria che si muove a
contatto con la superficie del vetro.
L’utilizzo del vetrocamera porta al passaggio di calore tra due strati di vetro, che singolarmente
avrebbero scarse caratteristiche di isolamento termico, attraverso un intercapedine, solitamente aria, che
funge da strato resistenziale supplementare a bassa conducibilità. Questo valore è ulteriormente migliorabile
con l’utilizzo di gas più prestanti.
Oltre uno spessore d’intercapedine di 16 mm l’entrata in gioco di movimenti convettivi interni
all’intercapedine non permette più miglioramenti prestazionali.
E’ quindi necessario far leva su altri parametri, come ad esempio l’emissività del vetro, ovvero ridurre
la radiazione ad onde lunghe scambiata tra le lastre, tramite l’utilizzo di lastre rivestite a bassa emissività
(Low E).
Infine si verifica la cessione di calore dalla superficie esterna del vetro con le stesse modalità che si
avevano in ingresso.
Si riportano di seguito i valori standard di U [W/(m2K)] per vetrocamere commerciali:
Figura 6: valori di trasmittanza per vetrocamere commerciali
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L’altro componente fondamentale alla prestazione del serramento finito è naturalmente il profilo,
avendo un’incidenza in termini di superficie esposta anche del 30% del totale. Il meccanismo di trasmissione
del calore per i profili è del tutto assimilabile a quello definito per il vetro.
Una prima determinazione prestazionale, che ha risvolti sul serramento finito, è proprio relativa
all’abbinamento dei profili con cui esso è costituito, poiché un serramento è, in generale, tanto più
termicamente performante quanto più performante è il nodo ottenuto dai profili costituenti.
Figura 7: profili
Le finestre e le porte finestre devono essere facilmente utilizzabili anche da persone con ridotte o
impedite capacità motorie o sensoriali. I meccanismi di apertura e chiusura devono essere facilmente
manovrabili e percepibili e le parti mobili devono poter essere usate esercitando una lieve pressione.
Ove possibile si deve dare preferenza a finestre e parapetti che consentono la visuale anche alla
persona seduta. Si devono comunque garantire i requisiti di sicurezza e protezione dalle cadute verso
l’esterno.
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4.2. Realizzazione dell’impianto elettrico dell’immobile
L’attività scolastica rientra nella tipologia degli ambienti a maggior rischio in caso di incendio,
secondo quanto indicato nell’appendice A della Norma CEI 64-8/7 Sezione 751, per cui l’impianto elettrico di
tutta l’attività non deve essere causa di innesco e propagazione di incendio.
Gli interventi previsti si prefiggono come obiettivo principale la sicurezza contro i pericoli di
folgorazione e una flessibilità dell’impianto per consentire una facile manutenzione e intervento in caso di
necessità.
Nella realizzazione del progetto di adeguamento, in osservanza alle disposizioni normative e di
legge, è stata prestata particolare attenzione alla sicurezza delle persone, sia in relazione alla protezione
contro i contatti diretti, sia alla protezione contro i contatti indiretti.
E’ prevista inoltre una alimentazione di emergenza per quelle parti di impianto quali l’illuminazione di
emergenza nei percorsi e locali adibiti al pubblico al di fuori delle aule, il cui mancato funzionamento per
assenza dell’alimentazione elettrica può compromettere la sicurezza sia delle persone che dell’impianto
elettrico.
In condizioni di funzionamento normale, l’impianto elettrico è alimentato dalla rete elettrica dell’ente
fornitore.
I dettagli del presente intervento sono esposti nella relazione specialistica.
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4.3. Realizzazione di un bagno per persone diversamente abili
Il progetto prevede l’adeguamento di uno dei bagni al piano terra riservato a utenti diversamente
abili, che verrà realizzato secondo i requisiti progettuali fissati dal D.M. 236/89.
Verrà garantito:
lo spazio necessario per l'accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza;
lo spazio necessario per l'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che sarà del
tipo a mensola;
la dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità
della tazza;
verrà data preferenza a rubinetti con manovra a leva e a porte scorrevoli o che aprono verso
l'esterno.
Di seguito viene riportato l’elenco degli interventi che verranno eseguiti:
rimozione degli apparecchi igienico sanitari esistenti;
disfacimento di tutti i pavimenti e rivestimenti verticali;
demolizione dei massetti e rimozione delle tubazioni a vista;
realizzazione del nuovo massetto di sottofondo per pavimenti formato con conglomerato cementizio
dosato a 2,5 ql e cemento tipo 325;
realizzazione di impianto idrico interno con alimentazione a collettori per apparecchi con acqua
fredda e calda eseguito con tubazione in polietilene reticolato;
fornitura di nuovi apparecchi igienico sanitari quali vasi con cassette di scarico, vasche, lavabi;
pavimento in piastrelle di gres fine porcellanato 1^ scelta, ottenute per pressatura, a massa
omogenea, rispondenti alle norme UNI EN 176 gruppo B I, spessore non inferiore a 8,5 mm e tinta
unita naturale opaca;
rivestimento delle pareti con piastrelle di ceramica smaltata monocottura, pasta rossa, rispondenti
alle norme UNI 159 gruppo BIII, con superficie liscia o semilucida poste in opera con idoneo collante
su sottofondi predisposti, compresa la stuccatura dei giunti con idonei stucchi impermeabilizzanti, la
pulitura finale e i pezzi speciali: 20x25 cm, effetto marmo colori chiari.
Considerando che gli usi idrici del fabbricato sono limitati ai soli ambienti destinati a toilettes, si
prevede l’installazione di sifoni a doppio scarico da installare nelle vaschette alte degli sciacquoni e di
rompigetto alle bocche dei rubinetti. La prima soluzione consentirà di evitare di dover utilizzare
necessariamente l’intero quantitativo di acqua contenuto negli sciacquoni, pari a circa una decina di litri,
dando la possibilità di parzializzarlo a soli tre litri. Il secondo intervento consiste di un banale aeratore da
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applicare ai rubinetti dei lavandini. Entrambe le soluzioni congiunte consentono un risparmio dei consumi
idrici fino al 50%.
Figura 8: bagno disabili
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4.4. Adeguamento della zona archivi e laboratori alla normativa di prevenzione incendi
Obiettivo di tale intervento, rientrante nell’azione “C2 - Interventi per garantire la sicurezza degli
edifici scolastici” del bando di finanziamento delle opere in oggetto, è quello di dotare di impianto di
rilevazione e segnalazione degli incendi il locale archivi e laboratori, in modo da adeguarlo alla normativa di
prevenzione incendi vigente.
In base all’allegato “A” alla lettera – circolare Prot. N. P2244/4122 sott. 32 del 30 ottobre 1996
(Chiarimenti) si deduce che in tutti quei locali che presentano un carico di incendio superiore a 30 Kg/m2, in
cui non sia prevista la presenza continuativa di personale, quali spazi per depositi, intendendo quegli
ambienti destinati alla conservazione dei materiali solidi combustibili per uso didattico e per i servizi
amministrativi, o archivi non presidiati, ubicati in piani fuori terra, dovranno essere realizzati gli impianti
automatici di rivelazione e allarme incendi.
Per rivelazione incendi si intende un insieme di apparecchiature in grado di rilevare e segnalare la
presenza di un incendio all'interno di un edificio o altra infrastruttura.
Un impianto di rivelazione incendi è tipicamente costituito da apparecchiature elettroniche che
rilevano la presenza di un incendio in base a fenomeni fisici connessi allo sviluppo dello incendio stesso.
Il sistema comprenderà i seguenti componenti:
centrale di controllo e segnalazione;
rivelatori automatici d'incendio;
dispositivi di allarme incendio;
avvisatori manuali;
sistema di alimentazione.
La centrale di rivelazione rappresenta l'unità di controllo dell'impianto di rivelazione incendi. Ad essa
sono collegati, tramite apposite linee elettriche, tutti i dispositivi del sistema. La centrale si occupa della
gestione dei segnali provenienti dai sensori provvedendo all'attivazione dei dispositivi di segnalazione
secondo i piani di intervento programmati.
Nello specifico verrà installata una centrale modulare analogica ad indirizzamento di rilevazione
incendi e fumi a 2 LOOP, provvista di custodia metallica verniciata o in PVC, con logica a microprocessore
per la gestione dei rilevatori ad indirizzamento fino ad un massimo di 10 per linea, in grado di fornire un
segnale per allarmi acustici ed ottici. E‘ inoltre provvista di alimentatore, caricabatterie, batterie in tampone,
tastiera di programmazione, display, combinatore di chiamata telefonica.
I rivelatori automatici sono gli elementi dell’impianto per mezzo dei quali è possibile rilevare la
presenza di un incendio. Nello specifico verranno installati rivelatori di fumo, cioè sensori sensibili alle
particelle dei prodotti della combustione e/o pirolisi sospesi nell’atmosfera, ad indirizzo individuale completi
di zoccolo di interfaccia di riconoscimento della centrale analogica conforme alle norme UNI - EN 54-7.
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I dispositivi di allarme incendio sono i componenti utilizzati per fornire un allarme incendio, per
esempio sirene, segnali luminosi, campane, pannelli ottico‐acustici, etc. Sono i dispositivi installati per
allertare le persone in pericolo. Verranno installate quattro targhe segnalatrice ottico/acustiche per allarme
antincendio con struttura termoplastica complete di lampade ad incandescenza e batterie in tampone,
conformi alle norme UNI EN 54.
Gli avvisatori manuali, comunemente sono chiamati "pulsanti di allarme" ed il loro scopo è quello di
consentire a chiunque di attivare una segnalazione di allarme in caso di necessità. Sono ubicati di norma
vicino alle uscite degli edifici, nei vani scale, nei corridoi. Verranno installati 6 pulsanti di allarme a rottura
vetro ad indirizzo individuale con interfaccia di riconoscimento della centrale analogica realizzati in custodia
PVC con vetro frangibile, atto ad azionare un segnale di allarme riconoscibile dalla centrale analogica.
L’impianto dovrà essere alimentato da due fonti di energia elettrica tra loro distinte. L'alimentazione
secondaria deve intervenire automaticamente entro 15 secondi dalla mancanza della fonte primaria. Si
provvederà a impiegare per le linee elettriche cavo schermato a norma CEI 20-36 posato su passerella
portacavi predisposta.
Figura 9: sistema di rilevazione incendi
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4.5. Realizzazione del nuovo cancello d’ingresso della scuola
Al fine di migliorare le condizioni di mobilità relative all’accesso alla scuola, verrà realizzato un nuovo
cancello di ingresso, con conseguente demolizione dei pilastri in cemento esistenti.
Figura 10: cancello di ingresso
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In nuovo cancello sarà caratterizzato dalla presenza di un’anta pedonale e un’anta carrabile
motorizzata, secondo le schema di seguito riportato:
Figura 11: nuovo cancello di ingresso
Sarà necessario collocare le cerniere delle ante della parte carrabile in modo da consentirne
l’apertura a 180° verso l’interno.
Di seguito le caratteristiche del nuovo cancello:
marcato CE con montanti in tubi mm 150x150;
struttura in profilo a mm 60x60;
tamburatura inferiore 3 tubi mm 140x40 (zincati);
tamponamento: Svevia 62x132.25x2;
serratura: Elettrica CISA;
materiale: acciaio S 235 JR UNI EN 10025;
finitura: materiale zincato a caldo secondo norme UNI EN ISO 1461:2009.
I dettagli tecnici sono riportati nella relativa tavola di progetto.
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4.6. Sistemazione della palestra della scuola
Obiettivo di tale intervento, rientrante nell’azione “C5 - Interventi finalizzati a promuovere le attività
sportive, artistiche e ricreative” del bando di finanziamento delle opere in oggetto, è quello di adeguare la
palestra della scuola alle norme di sicurezza e di riqualificarla opportunamente attraverso lavori di ripristino
degli intonaci e tinteggiatura e attraverso la realizzazione di una pavimentazione in granuli di gomma colata
e colorata.
La palestra viene utilizzata dagli studenti per attività ginnico sportive non agonistiche e quindi ai soli
fini dell’esercizio delle attività motorio-ricreative.
Di seguito vengono riassunto le lavorazioni relative alla realizzazione della pavimentazione:
posa in opera di vespaio aerato eseguito con cupolette tipo “Igloo” (con altezza oltre 20 fino a 30 cm)
con elementi assemblati ad incastro, da poggiare sul sottostante pavimento esistente;
posa in opera di massetto in conglomerato cementizio (spessore cm 12) a resistenza caratteristica e
classe di esposizione conforme alle prescrizioni delle norme UNI vigenti, in opera ben livellato e
pistonato, armato con rete elettrosaldata di diametro mm 6 a maglia cm 20x20, sul vespaio livellato e
lisciato;
posa in opera di massetto di sottofondo leggero, adatto a ricevere la posa di pavimenti, guaine ecc.
anche sensibili all'umidita, a base di argilla espansa (assorbimento inferiore al 2% a 30 min. secondo
UNI 7549), ad asciugamento di tipo medio (3% di umidità residua a ca.35 giorni dal getto per uno
spessore di 5 cm) e a basso ritiro;
posa in opera di pavimento per impianti sportivi per interni realizzato con manto policloroprene
calandrato e vulcanizzato, a base di gomma naturale e sintetica, cariche minerali, vulcanizzanti,
stabilizzanti, pigmenti coloranti, formato da uno strato di usura con superficie a vista
antisdrucciolevole e in rilievo con impronta "tipo sughero" vulcanizzato ad un sottostrato portante
cosi da costituire uno strato unico, posto in opera con adesivi a base di resine poliuretaniche sul
massetto realizzato Per spessore 4.5 mm, peso a metro quadro 5.40 kg, colori rosso beige azzurro e
verde;
tracciatura campo in vernice speciale colore bianco per tennis, pallavolo e pallamano.
Di seguito un particolare della pavimentazione della palestra:
COMUNE DI BARLETTA (BT)
LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E RIQUALIFICAZIONE
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO “G. DE NITTIS”
PON – FESR 2007/2013 “AMBIENTI PER L’APPRENDIMENTO” Asse II “Qualità degli ambienti scolastici”, Obiettivo C
Studio Tecnico Franzese Via Reggio Calabria n. 12
87100 Cosenza www.studiofranzese.it
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Figura 12: particolare pavimentazione palestra
Infine verranno eseguite le lavorazioni di seguito elencate:
realizzazione di nicchie nella muratura esistente in cui collocare i radiatori in ghisa a servizio della
palestra;
installazione di griglia forata in acciaio inox, posta su telaio con profili arrotondati a copertura delle
nicchie dei radiatori;
tinteggiatura delle superfici murarie, intonacate a civile o lisciate a gesso, già preparate,
comprendente le seguenti lavorazioni: carteggiatura finale, tinteggiatura a finire di pittura acrilica
lucida (smalto sintetico) con due strati successivi dati a pennello o a macchina fino a coprire in modo
uniforme l'intera superficie, a colori correnti chiari;
rimozione dei battiscopa esistente e successiva posa in opera di zoccolino battiscopa in legno.
Figura 13: palestra
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4.7. Acquisto di attrezzature al servizio dei campi di gioco e della palestra
E’ prevista la fornitura di attrezzi sportivi secondo le richieste e le necessità della direzione didattica.
Di seguito viene riportato un elenco indicativo della tipologia di attrezzi previsti:
fettucce in PVC per la tracciatura mobile dei campi;
cerchi, bastoni, clavette;
impianto minitennis;
basket e volley mobili;
racchette e palline;
elastici e coordinatori di frequenza;
palloni tecnici.
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5. CRITERI DI SCELTA DEI MATERIALI
Per i materiali si adotterà, in linea di principio, il criterio di impiegare quelli attualmente in uso che più
si avvicinano agli esistenti o di caratteristiche e valore analogo. Tutto ciò per rispettare in pieno l’ottica
dell’intervento di manutenzione straordinaria, fermo restando che sarà possibile ammettere delle deroghe
quando si tratterà di sostituire materiali obsoleti, non più in produzione o non a norma.
6. NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA
Essendo le lavorazioni appartenenti a categorie diverse, si può prevedere la presenza in cantiere di
più imprese, per cui è stato redatto il Piano di sicurezza e Coordinamento ai sensi del (D.Lgs 9 aprile 2008
n. 81, Art. 100 e Allegato XV).
L’impresa, appaltatrice dei lavori, cui spetta l’obbligo di rispettare le disposizioni in esso contenuto,
dovrà effettuare la valutazione dei rischi connessi all’esecuzione delle categorie di lavoro previste dal
progetto presentando prima dell’inizio dei lavori un piano operativo di sicurezza.
L’impresa esecutrice dei lavori, è obbligata al rispetto delle prescrizioni previste dal piano stesso ed
è tenuta, inoltre, ad osservare tutte le norme per la sicurezza sul luogo di lavoro in relazione ai rischi
connessi con la specifica attività e con le attrezzature utilizzate. In virtù di questo decreto rientra nelle
responsabilità del datore di lavoro della ditta appaltatrice provvedere all’informazione, formazione, scelta ed
addestramento del personale nell’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e delle attrezzature
utilizzate.
Si evidenzia, infine, che i costi della sicurezza sono contenuti nei prezzi di cui all’allegato elenco, è
stato calcolato pari al 3% dei lavori.
L’importo relativo ai costi della sicurezza sarà corrisposto all’impresa ad ogni stato di avanzamento
in proporzione alle quantità di lavori eseguiti, previo parere favorevole da parte del Coordinatore della
Sicurezza in fase di esecuzione dei lavori.