CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO

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CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

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1 PREMESSA

1.1 CONTENUTI DEL PRESENTE DOCUMENTO

Il presente documento costituisce la Parte specifica del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) di cui

all’art. 100 del D.Lgs. 81/08 alla cui redazione è tenuto il Coordinatore per la Sicurezza in fase di progettazione.

Come previsto dall’Allegato XV del Dlgs n 81/2008 il PSC riporta l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei

rischi, e le conseguenti procedure esecutive, gli apprestamenti e le attrezzature atte a garantire per tutta la

durata dei lavori il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori

nonché la stima dei relativi costi.

Il piano contiene altresì le misure di prevenzione dei rischi risultanti dall’eventuale presenza simultanea o

successiva delle varie imprese ovvero dei lavoratori autonomi ed è redatto anche al fine di provvedere, quando

ciò risulti necessario, all’utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione

collettiva.

I contenuti del Piano, in conformità all’ Allegato XV del D.Lgs. n. 81/2008, sono i seguenti:

a) Identificazione e descrizione dell'opera;

b) Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l’indicazione dei nominativi del

responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e, qualora già nominato, del

coordinatore in fase di esecuzione con l’indicazione, prima dell’inizio dei singoli lavori, dei nominativi dei datori

di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi;

c) Una Relazione concernente l’individuazione, analisi e valutazione dei rischi in riferimento all’area ed

organizzazione dello specifico cantiere, alle lavorazioni interferenti ed ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli

specifici propri dell’attività delle singole imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi;

d) Le Scelte progettuali ed organizzative in riferimento all'area di cantiere, all'organizzazione del cantiere, alle

lavorazioni;

e) Le Prescrizioni operative, misure preventive e protettive ed i Dispositivi di protezione individuale in

riferimento alle interferenze tra le lavorazioni;

f) Le Misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come

scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e

servizi di protezione collettiva;

g) Le Modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento nonché della reciproca informazione, fra

datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi;

h) L’ Organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel

caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune, nonché nel caso di cui all’articolo 104,

comma 4; il PSC, contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto

soccorso e della prevenzione incendi;

i) La Durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell’opera lo richieda, delle

sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l’entità presunta del cantiere

espressa in uomini-giorno;

j) Stima dei costi della sicurezza.

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Le prescrizioni contenute nel presente PSC non dovranno in alcun modo essere interpretate come limitative

al processo di prevenzione degli infortuni ed alla tutela della salute dei lavoratori, e non sollevano l’Appaltatore

dagli obblighi imposti dalla normativa vigente.

Il presente PSC potrà infatti essere integrato dal Coordinatore in fase di Esecuzione, in seguito indicato “CSE”,

prima dell’inizio dei lavori o in corso d’opera, in conformità a quanto disposto dall’art. 92 comma b) del D.Lgs

81/2008, sulla base delle proposte di modificazioni e integrazioni presentategli dalle imprese esecutrici, per

adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell’impresa ove questa ritenga di poter meglio garantire la

sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza rispetto alle misure contenute nel piano stesso.

Il PSC dovrà essere trasmesso prima dell’inizio delle attività lavorative al fine di redigere il POS.

Le imprese redigeranno e consegneranno il proprio POS al CSE, previa verifica di congruenza ai sensi dell’art.

97 del Dlgs 81/2008 e s.m.i..

Il POS redatto dall’impresa esecutrice dovrà tenere conto delle misure generali di sicurezza previste nel POS

dell’Appaltatore (art.131 Dlgs n 163/06 e s.m.i.) adottando le opportune misure di coordinamento con le attività

della stessa e di eventuali altre imprese presenti, fermo restando comunque in capo all’Appaltatore, in qualità

di datore di lavoro ai sensi del Dlgs N.81/2008, l’onere di fornire le informazioni sui rischi specifici esistenti nei

cantieri in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione

alla propria attività (art 26 Dlgs n 81/2008).

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2 DESCRIZIONE GENERALE DELL’OPERA

2.1 DATI ANAGRAFICI

2.1.1 DENOMINAZIONE E UBICAZIONE  

Committente SAT s.r.l. Piazza della libertà 4, 10036 Settimo T.se Tel. 011-8028711

Denominazione dei lavori Ristrutturazione del sovrappasso ferroviario di C.so Piemonte

Comune di competenza Città di Settimo Torinese (TO)

ASL di competenza

ASL TO4 – Dipartimento di prevenzione Sede di Settimo Torinese Via Regio Parco 64, 10036 Settimo T.se Tel. 011-82121

Ispettorato Provinciale del lavoro di competenza

Direzione Territoriale del Lavoro TORINO Via Arcivescovado 9/C, 10121 Torino Tel. 011- 5526711

2.1.2 ALTRI DATI  

Durata dei Lavori 365 giorni

Numeri uomini giorno 3452

Numero massimo di lavoratori in cantiere 10

R.U.P. Arch. Claudio Michieletto

Direttore Tecnico S.A.T. Arch. Milena Quercia

Coordinamento Progettuale S.A.T.

Ing. Nicoletta Alotto

Coordinatore Sicurezza per la Progettazione

Arch. Roberto Prono Via Cavour 16, Montanaro (TO)

Tel. 011.9192563 email: [email protected]

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2.2 PUBBLICA UTILITA’  

POLIZIA 113

CARABINIERI 112

VIGILI DEL FUOCO 115

PRONTO SOCCORSO 118

OSPEDALI

Ospedale S. Giovanni Bosco P.zza Donatori di Sangue 3, Torino Tel. 011/2401111 Ospedale Civico di Chivasso C.so Galileo Ferraris 3, Chivasso Tel. 011/9176666

POLIZIA MUNICIPALE 011.80.28.999 - 011.81.65.000

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3 DESCRIZIONE DEI LAVORI PREVISTI

3.1 PREMESSA

Il sovrappasso di c.so Piemonte è sito nella zona ovest della Città di Settimo T.se. Mette in comunicazione

l’area urbana sud con i quartieri di nuovo sviluppo della zona nord, posti al di là della linea ferroviaria storica

Torino-Milano e con le autostrade verso Milano e verso Aosta e le aree industriali poste tra queste due direttrici.

(vista aerea satellitare di Settimo Torinese)

Attualmente il sovrappasso è composto da due impalcati ad una carreggiata nei due sensi di marcia. Presenta,

per ogni via, tredici pile con pulvini a sostegno di travi che costituiscono il piano viario. Il manufatto è totalmente

realizzato in cemento armato in parte ordinario, in parte precompresso. E’ stato realizzato in due tempi

successivi: dapprima nel 1976 l’impalcato ovest quindi nel 1988 l’impalcato est. Il primo presenta il percorso

pedonale servito da due corpi scala, mentre nel manufatto del 1988 i pedoni percorrono il passaggio dedicato

parallelamente al piano viario.

Il Piano Urbano del Traffico (PUT) della Città di Settimo Torinese, classifica ad oggi corso Piemonte quale

“Strada Urbana di Scorrimento” di tipo D. E’ intenzione della Amministrazione procedere, in fase di revisione

del PUT prevista a breve, al declassamento della viabilità oggetto di intervento definendola come strada di

tipo E “urbana di quartiere”. Il progetto recepisce quindi la volontà di modificare la classificazione della strada,

che verrà quindi trattata come strada di tipo E.

Risulta quindi un percorso con velocità di percorrenza: 50 Km/h, traffico giornaliero medio TGM > 1000 veicoli

dei quali il traffico pesante rappresenta una percentuale tra il 5% ed il 15%.

 

sovrappasso

ferrovia 

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3.2 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

Gli interventi di ristrutturazione del sovrappasso si articolano in:

ripristino della integrità strutturale originaria;

sostituzione protezioni stradali (guard-rails) e manutenzione di parte di quelle pedonali;

rifacimento dell’impianto smaltimento acque meteoriche;

rifacimento dell’impianto illuminazione pubblica;

interventi di manutenzione della pavimentazione stradale in genere e rifacimento dei percorsi pedonali

(giunti, tappeto di usura, segnaletica orizzontale e verticale)

allargamento del passaggio pedonale dell’impalcato est con realizzazione di pista ciclopedonale

protetta.

Il ripristino strutturale prevede una prima pulizia di tutto l’impalcato tramite idrolavaggio; successivamente si

procederà con l’idroscarifica condotta in funzione della campagna di indagini effettuate per il progetto, che ha

evidenziato gli ammaloramenti: tale attività consente di eliminare le porzioni di calcestruzzo in fase di distacco

o ammalorate; le operazioni proseguono con la passivazione delle armature di pelle o la sostituzione delle

stesse quando inadeguate ed il ripristino con specifico prodotto del conglomerato cementizio.

Pile e martelli verranno poi trattati con un materiale specifico per bloccare la carbonatazione per osmosi e con

funzioni impermeabilizzanti; quindi tinteggiate per uniformare l’aspetto.

Al fine di adeguare le protezioni stradali alla normativa vigente saranno operati interventi di demolizione e

rifacimento parziale delle travi di bordo.

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La sostituzione totale delle barriere stradali con elementi tipo H4 in corrispondenza della ferrovia, quindi

elementi di transizione H3 a cui succedono barriere H2 a completare i bordi del sovrappasso.

Tali barriere saranno corredate da

protezioni in pannelli di rete

metallica. Le lavorazioni

rispondono alla normativa

seguente:

Decreto Ministeriale N. 223 del

18/02/1992 Regolamento recante

istruzioni tecniche per la

progettazione l'omologazione e

l'impiego delle barriere stradali di sicurezza. (G.U. 63 del 16.3.92).

DECRETO 28 giugno 2011 Disposizioni sull'uso e l'installazione dei dispositivi di ritenuta stradale. (GU n. 233

del 6-10-2011)

Elenco dispositivi di ritenuta stradale omologati ai sensi del DM 21.06.04

Omologazione dei dispositivi di ritenuta nelle costruzioni stradali. Aggiornamento norme comunitarie UNI EN

1317, parti 1, 2 e 3 in ambito nazionale.

Circolare Prot. 62032 del 21/07/2010 emessa da: Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti Uniforme

applicazione delle norme in materia di progettazione, omologazione e impiego dei dispositivi di ritenuta nelle

costruzioni stradali

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Sarà realizzato un nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque di pioggia, dato che quello originario

è totalmente degradato, fatto che contribuisce in misura importante al degrado generale. Il progetto indica la

realizzazione di una canaletta longitudinale sul bordo strada con discese pluviali in corrispondenza dei pulvini.

L’impianto di illuminazione pubblica verrà completamente sostituito con nuovi sistema puntiforme a basso

consumo.

La pavimentazione stradale verrà rinnovata sostituendo il tappeto di usura previa idonea scarifica e successivo

rinnovo della segnaletica orizzontale e verticale. Identicamente verranno ripristinati i passaggi pedonali con

rifacimento del sottofondo e manto di finitura in conglomerato bituminoso anche con funzioni

impermeabilizzanti dell’impalcato. L’impianto di raccolta acque sopra descritto per la parte viabile interesserà

ovviamente anche le parti pedonali.

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Nell’impalcato est verrà unito in un unico percorso la pista ciclabile ed il percorso pedonale che qui corrono

paralleli per tutto la lunghezza dell’impalcato. Con la traslazione della barriera si otterrà quindi una corsia

riservata ai soli veicoli a motore mentre biciclette in un senso e pedoni avranno a disposizione un percorso

protetto ed a loro riservato.

In ragione della diversa connotazione del percorso pedonale con le due scale a servizio dell’impalcato ovest,

viene mantenuta la attuale sezione e separazione dei percorsi veicolari, ciclabili e pedonali.

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3.3 ELENCO DELLE LAVORAZIONI PREVISTE NEL PROGETTO

ATTIVITÀ PREPARATORIE

Pulizia delle pile, martelli, travi longitudinali e rompitratta, spalle, muri andatori, parapetti in c.a., cordoli, scale

e pannellatura in policarbonato mediante l'uso di idrolavatrice alimentata elettricamente, compreso tubi,

raccordi, ugelli, canne acqua, ecc., con getto d'acqua a forte pressione, fino a 250 atm., per l'asportazione di

sporco, polvere e parti incoerenti. Compreso l’uso dell’autocestello; incluso l’approvvigionamento dell’acqua.

Indagine sullo stato di carbonatazione. Test colorimetrico, eseguito utilizzando una soluzione di fenolftaleina

all'1% di alcool etilico, per determinare la profondità di carbonatazione in campioni di calcestruzzo direttamente

prelevati in sito, eseguito spruzzando con un nebulizzatore la soluzione di fenolftaleina sul campione. La

determinazione della colorazione risultante, e quindi della profondità di carbonatazione nel getto, sarà

effettuata allontanandosi opportunamente da fessure o zone molto porose ove si avrebbero valori non

significativi della superficie saggiata. È compreso quanto altro occorre per dare i risultati del test completi.

RIPRISTINI

Nolo di ponteggio tubolare esterno multidirezionale, costituito da montanti modulari con rosette a più fori ad

essi solidali, alle quali vengono collegati correnti e diagonali in opera. E' compreso il trasporto, il montaggio,

lo smontaggio nonché ogni dispositivo necessario per la conformità dell'opera alle norme di sicurezza vigenti,

la documentazione per l'uso (Pi.M.U.S.), i piani di lavoro metallici e i sottopiani.

Esecuzione di scavo a sezione ristretta alla base delle pile poste in aree non pavimentate, di larghezza 50 cm

e profondità 30 cm, anche in presenza di acqua, eseguito con idonei mezzi meccanici, compreso il carico sugli

automezzi, trasporto e sistemazione entro l'area del cantiere.

Esecuzione di scavo a sezione ristretta alla base delle pile poste in aree pavimentate (parcheggi e

marciapiedi), di larghezza 50 cm e profondità 30 cm, compreso l'eventuale dissodamento e/o disfacimento

della pavimentazione bituminosa, l'accumulo, il carico ed il trasporto alla discarica del materiale, eseguito a

macchina.

Rinterro degli scavi alla base delle pile poste in aree non pavimentate, con le materie di scavo

precedentemente estratte e depositate nell'ambito del cantiere, compreso carico, trasporto, scaico,

costipazione e regolarizzazione, eseguito con mezzo meccanico.

Rinterro degli scavi alla base delle pile poste in aree non pavimentate, mediante fornitura e posa di misto

granulare stabilizzato a cemento confezionato con inerti provenienti dalla frantumazione di idonee rocce e

grossi ciottoli e la cui curva granulometrica sia collocata all'interno del fuso ANAS 1981, premiscelato con

idoneo impasto con aggiunta di kg 50 al m³ di cemento tipo 325,di kg 75 al m³ di filler e con resistenza a

compressione a 7 giorni compresa tra 25 e 45 kg/cm² la miscela degli inerti dovrà avere una perdita

percentuale in peso alla prova Los Angeles inferiore od uguale a 30. La stesa dovrà avvenire con formazione

di strato regolare secondo le indicazioni della D.L., compresi gli eventuali ricarichi durante la cilindratura ed

ogni altro intervento per regolarizzare la sagoma dello strato - la densità in sito dovrà essere uguale o maggiore

al 97% di quella ottima determinata in laboratorio (a. as.h.o modificata), inclusa la compattazione.

Demolizione di strutture in calcestruzzo armato da effettuarsi sulle rampe e pianerottoli delle scale per uno

strato superficiale di 3 cm, compresa la discesa o la salita a terra dei materiali, lo sgombero dei detriti, con

carico e trasporto dei detriti alle discariche.

Demolizione a sezione obbligata di porzioni di strutture in conglomerato cementizio armato, eseguita per la

rimozione dell’ultimo gradino delle scale. Compresi i seguenti oneri: taglio del c.a. secondo sezioni ordinate

dalla D.L. mediante scalpellatura a mano o meccanica, impiegando qualsiasi mezzo ritenuto ammissibile dalla

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D.L. ed idoneo a non danneggiare le strutture superstiti; la pulizia, sistemazione, risagomatura ed eventuale

taglio dei ferri esistenti dell'armatura metallica scoperta; il trattamento a vapore a 373 K ed una pressione di

0.6-0.8 MPa per dare le superfici di attacco pronte a ricevere i nuovi getti, il trasporto a rifiuto dei materiali di

risulta; ogni altra prestazione, fornitura ed onere. Solo esclusa l'esecuzione delle armature di sostegno qualora

la demolizione vada ad interessare i vincoli delle strutture.

Idrodemolizione e asportazione del calcestruzzo incoerente o contaminato, mediante macchine idrodemolitrici

capaci di getti d'acqua ad elevata pressione (anche maggiore di 2000 atm), adottando tutte le precauzioni

necessarie per evitare il danneggiamento delle strutture. La superficie del calcestruzzo di supporto, per essere

ritenuta idonea a ricevere i materiali cementizi per il ripristino o l'aumento della sezione originaria della

struttura, dovrà risultare macroscopicamente ruvida (asperità di circa 5 mm). Il prezzo comprende e compensa

ogni onere per dare il lavoro finito a regola d'arte compresa un'eventuale scalpellatura mediante demolitori

leggeri alimentati ad aria compressa per la rifinitura. Incluso lo smaltimento dei calcestruzzi asportati. Eseguito

su pile, martelli, travi di bordo, spalle, parapetti in c.a. e scale. Le attività svolte in corrispsondenza della ferrovia

sono state valutate con un incremento del 50%.

Impianto di cantiere per esecuzione di idrodemolizione e asportazione del calcestruzzo incoerente o

contaminato, mediante macchine idrodemolitrici capaci di getti d'acqua ad elevata pressione (anche maggiore

di 2000 atm). Compreso il noleggio di n. 2 serbatoi di accumulo per acqua in polietilene capacità l 5000

installate su rimorchio e dell’autocarro o autocisterna da q 190. Incluso l’approvigionamento dell’acqua.

Spicconatura di superfici in calcestruzzo armato delle travi longitudinali, dei parapetti in c.a, delle scale e dei

muri andatori al fine di distaccare le parti di materiale incoerente.

Carico a mano dei materiali provenienti da demolizioni, incluso il trasporto alle discariche.

Ripristino di strutture degradate in calcestruzzo mediante fornitura e posa in opera di malta cementizia,

premiscelata, bicomponente, ad espansione contrastata con maturazione in aria, (senza stagionatura umida),

con componente B (ritentore di umidità), tixotropica, fibrorinforzata con fibre inorganiche flessibili ed

inossidabili, contenente anche fibre sintetiche in poliacrilonitrile, resistente agli agenti aggressivi dell'ambiente;

con interventi di spessore da 1 a 5 cm in unico strato, applicazione a spruzzo od a cazzuola. Eseguito su pile,

martelli, travi di bordo, spalle, parapetti in c.a. e scale.

Rasature di elementi di calcestruzzo in spessori da 5 sino a 15 mm, mediante fornitura e posa in opera di

malta cementiza bicomcomponente, polimero modificata, con inibitore di corrosione organico (disperso nel

componente B), avente consistenza tixotropica, applicabile a spruzzo o a cazzuola. Eseguito sui muri andatori,

le travi longitudinali e di bordo, i parapetti in c.a., i cordoli e le scale.

Applicazione di convertitore di ruggine finalizzato alla trasformazione della parte ossidata e degradata delle

armature in acciaio, in ematite e magnetite; con funzione di inibizione di successiva ulteriore ossidazione della

stessa armatura di acciaio, dato a pennello o a spruzzo (n. riprese e spessore min da scheda tecnica). Resa

150 ml/m2 di superficie trattata. Eseguito su pile, martelli, spalle, muri andatori, parapetti in c.a. e scale.

Si considera di applicare la lavorazione alle armature del 50% della superficie soggetta ad idroscarifica (sul

restante 50% di tali superfici è prevista la sostituzione delle armature).

La valutazione è basta su rapporto medio tra superficie verticale e lo sviluppo della superficie di armatura da

trattare, in quanto il rapporto varia per ogni elemento strutturale.

Fornitura e posa di rete metallica elettrosaldata Ø10 20x20 in acciaio B450A e B450C, lavorata e tagliata a

misura, per sostituzione delle armature ammalorate degli elementi strutturali in calcestruzzo. Nei ripristini

strutturali si considera di applicare la lavorazione al 50% della superficie ammalorata.

Protezione trasparente ottenuta mediante applicazione a spruzzo o a pennello di idrorepellente a base di

silicati in solvente a forte penetrazione, fino a rifiuto, compreso ogni onere per l'applicazione. Eseguito

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sull’intera superficie di pile, martelli, , spalle, muri andatori, parapetti in c.a., scale, pavimentazioni pedonali e

sulle superfici ripristinate delle travi longitudinali.

Primerizzazione per l'ancoraggio della protezione acrilica elastomerica e delle malte di rasatura, mediante

fornitura e posa in opera di emulsione acrilica all'acqua.

Realizzazione di rivestimento filmogeno elastico ad elevata capacità protettiva nei confronti degli aggressivi

del cemento armato, mediante fornitura e posa in opera di resina acrilica all'acqua, monocomponente, ad

elevato contenuto di solidi in volume, elastica, pronta all'uso, applicabile a rullo o a spruzzo direttamente sulla

struttura precedentemente trattata con primer (spessore 200 μm in due mani). Eseguito sull’intera superficie

di pile, martelli, spalle, muri andatori, parapetti in c.a., scale e sulle superfici ripristinate delle travi longitudinali.

Ricostituzione dello strato superficiale di 3 cm delle rampe e dei pianerottoli delle scale, con sagomatura delle

alzate ai sensi del D.M 236/89, mediante fornitura e posa di calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo

alla UNI EN 206-1, per strutture ed infrastrutture stradali in zone a clima rigido sottoposte a frequente

trattamento con sali disgelanti a base di cloruro: Classe di consistenza S4, Dmax aggregati 32 mm, Cl 0.4,

aggregati non gelivi F2 o MS25; aria inglobata 5±1%, in classe di esposizione ambientale XC4+XF4+XD3 (UNI

11104), classe di resistenza a compressione minima C28/35. Compreso il getto eseguito con pompa,

compreso il nolo della stessa, in strutture complesse o a sezioni ridotte. Incluse le casserature in legname di

qualunque forma, ma adatto per getti da lasciare grezzi in vista, compreso il puntellamento ed il disarmo.

Realizzazione di rivestimento impermeabile e pedonabile delle scale, a base di resine epossidiche steso in

due riprese, a rullo o a pennello, intervallate di 12 ore, a granulometria accentuata antiscivolo, previa stesa di

primer bicomponente a base di resine epossidiche e catalizzatori disperdibili in acqua di colore grigio.

Demolizione della pavimentazione e relativa fondazione in conglomerato cementizio delle banchine

marciapiedi, eseguito con martello demolitore per un spessore di 30 cm.

Carico con mezzi meccanici dei materiali provenienti da demolizioni, incluso il trasporto alle discariche.

Realizzazione di fondazione dei marciapiedi mediante fornitura e posa di calcestruzzo a prestazione garantita,

in accordo alla UNI EN 206-1, classe di esposizione ambientale xc2 (UNI 11104), classe di consistenza al

getto S4, Dmax aggregati 32 mm, Cl 0, classe di resistenza a compressione minima C25/30. Compreso il getto

eseguito direttamente da autobetoniera con apposita canaletta. Inclusa la fornitura e posa di rete metallica

elettrosaldata Ø 6 20x20 in acciaio B450A e B450C, lavorata e tagliata a misura.

Demolizione della pavimentazione stradale sp. 9 cm e della superficie dell’impalcato impalcato in c.a. sp. 2 cm

per la realizzazione del nuovo cordolo mediante l'uso di fresa.

Demolizione a sezione obbligata di porzioni di strutture in conglomerato cementizio armato, eseguita per la

rimozione dei cordoli in c.a. interessati dal posizionamento delle nuove barriere stradali bordo ponte. Compresi

i seguenti oneri: taglio del c.a. secondo sezioni ordinate dalla D.L. mediante scalpellatura a mano o meccanica,

impiegando qualsiasi mezzo ritenuto ammissibile dalla D.L. ed idoneo a non danneggiare le strutture superstiti;

la pulizia, sistemazione, risagomatura ed eventuale taglio dei ferri esistenti dell'armatura metallica scoperta; il

trattamento a vapore a 373 K ed una pressione di 0.6-0.8 MPa per dare le superfici di attacco pronte a ricevere

i nuovi getti, il trasporto a rifiuto dei materiali di risulta; ogni altra prestazione, fornitura ed onere. Solo esclusa

l'esecuzione delle armature di sostegno qualora la demolizione vada ad interessare i vincoli delle strutture.

Ricostituzione sommità trave di bordo e cordolo mediante: esecuzione di inghisaggio staffe a "U" Ø 14/30, con

foro di inghisaggio Ø 30 mm di profondità 15 cm e intasamento con EMACO S55; fornitura e posa di ferri

correnti 4 Ø 14; esecuzione di casseratura; fornitura e getto di calcestruzzo C28/35, classe i durabilità XF4.

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PROTEZIONI STRADALI

Rimozione dei pannelli grigliati posti sui parapetti in c.a., per realizzazione di manutenzione degli stessi in

officina e loro successivo riposizionamento sui muretti a lato dei percorsi pedonali. La manutenzione

comprende la sostituzione delle parti ammalorate, la saldatura dei piantoni su piastre per il fissaggio sui

muretti, la riverniciatura. Il fissaggio dei pannelli ai parapetti avverrà mediante tassellatura. Incluso il carico, il

trasporto e lo scarico del materiale dal cantiere all’officina e viceversa..

Rimozione, accurato accatastamento e successivo riposizionamento delle recinzione di sovralzo, sul viadotto

ovest.

Rimozione di piedritti di sostegno di barriere stradali in profilato metallico, infissi su manufatti viabili o strutture

in muratura o cls, compreso l'impiego di ogni mezzo idoneo allo scopo con trasporto del materiale nei siti

indicati dalla D.L..

Rimozione di elementi metallici orizzontali, di qualsiasi dimensione e forma,di barriere stradali di protezione

(guard rails) con l'impiego di idonei mezzi per lo sbloccaggio e disancoraggio dai piedritti di sostegno con

trasporto del materiale nei siti indicati dalla D.L..

Verniciatura a due riprese con smalto dei parapetti posti sul lato esterno della banchina ciclopedonale e sulla

testa della spalla verso Settimo.

Provvista e posa in opera di pannelli per le protezioni stradali in acciaio zincato a caldo, dimensioni cm 300x200

e cm 225x200, costituiti da una fascia inferiore cieca h. cm 100 e una fascia superiore a rete h. cm 100 montate

su telaio, resi solidali alle piantane delle guard rails mediante staffe in acciaio; compresa la provvista della

bulloneria, la provvista, il montaggio e posa di pannelli secondo le indicazioni di progetto.

Fornitura e posa di barriere stradali di sicurezza, rette o curve, costituite da nastri contrapposti a profilo

metallico a lame, per spartitraffico centrale da installare su corpo stradale in rilevato o in scavo, aventi

caratteristiche prestazionali minime corrispondenti a quelle della classe H2 (ex B1), conformi al D.M. 18/02/92

n° 223 e successive modifiche (D.M. 03/06/98 e D. M. 11/06/99), complete di idonei distanziatori i sistemi a

dissipazione controllata di energia. Le caratteristiche tecniche delle barriere, la qualità dei materiali, i requisiti

e la posa in opera dovranno essere: a) rispondenti a quanto prescritto dal "Regolamento recante istruzioni

tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza" di cui ai D. M.

sopra indicati, per le barriere per le quali non risulta ancora emesso il relativo certificato di omologazione; b)

munite di apposito certificato di idoneità rilasciato dall'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza

stradale, per quelle omologate. Gli elementi costituenti le barriere devono essere in acciaio di qualità ≥ Fe 360

B, zincato a caldo con una quantità di zinco ≥ 300 g/m2 per ciascuna faccia e nel rispetto della normativa UNI

5744/66. Le giunzioni tra le fasce saranno effettuate in modo da non presentare risalti rivolti in senso contrario

alla marcia dei veicoli; la barriera dovrà essere identificabile con la punzonatura a secco di ogni singolo

elemento, con il nome del produttore, la classe d'appartenenza e la relativa sigla (tipo e numero

progressivo).Compreso: la posa in opera, i dispositivi rifrangenti, ogni accessorio, pezzo speciale, l'incidenza

degli elementi di avvio o terminali, nonché qualsiasi altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta

regola d'arte. Nel prezzo è compresa altresì la fornitura e posa in opera dei pezzi speciali per il collegamento

alla barriera esistente.

Fornitura e posa di barriere stradali di sicurezza, rette o curve, costituite da nastri contrapposti a profilo

metallico a lame, per bordo laterale da installare su corpo stradale in rilevato o in scavo, aventi caratteristiche

prestazionali minime corrispondenti a quelle della classe H2 (ex B1), conformi al D.M. 18/02/92 n° 223 e

successive modifiche (D.M. 03/06/98 e D. M. 11/06/99), complete di idonei distanziatori i sistemi a dissipazione

controllata di energia. Le caratteristiche tecniche delle barriere, la qualità dei materiali, i requisiti e la posa in

opera dovranno essere: a) rispondenti a quanto prescritto dal "Regolamento recante istruzioni tecniche per la

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progettazione, l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza" di cui ai D. M. sopra indicati, per

le barriere per le quali non risulta ancora emesso il relativo certificato di omologazione; b) munite di apposito

certificato di idoneità rilasciato dall'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, per quelle

omologate. Gli elementi costituenti le barriere devono essere in acciaio di qualità ≥ Fe 360 B, zincato a caldo

con una quantità di zinco ≥ 300 g/m2 per ciascuna faccia e nel rispetto della normativa UNI 5744/66. Le

giunzioni tra le fasce saranno effettuate in modo da non presentare risalti rivolti in senso contrario alla marcia

dei veicoli; la barriera dovrà essere identificabile con la punzonatura a secco di ogni singolo elemento, con il

nome del produttore, la classe d'appartenenza e la relativa sigla (tipo e numero progressivo).Compreso: la

posa in opera, i dispositivi rifrangenti, ogni accessorio, pezzo speciale, l'incidenza degli elementi di avvio o

terminali, nonché qualsiasi altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte. Nel prezzo

è compresa altresì la fornitura e posa in opera dei pezzi speciali per il collegamento alla barriera esistente.

Fornitura e posa di barriere stradali di sicurezza, rette o curve, a profilo metallico a lame, per bordo ponte,

aventi caratteristiche prestazionali minime corrispondenti a quelle della classe H2 (ex B1), conformi al D.M.

18/02/92 n° 223 e successive modifiche (D.M. 03/06/98 e D. M. 11/06/99), complete di idonei distanziatori i

sistemi a dissipazione controllata di energia. Le caratteristiche tecniche delle barriere, la qualità dei materiali,

i requisiti e la posa in opera dovranno essere: a) rispondenti a quanto prescritto dal "Regolamento recante

istruzioni tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza" di cui ai

D. M. sopra indicati, per le barriere per le quali non risulta ancora emesso il relativo certificato di omologazione;

b) munite di apposito certificato di idoneità rilasciato dall'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza

stradale, per quelle omologate. Gli elementi costituenti le barriere devono essere in acciaio di qualità ≥ Fe 360

B, zincato a caldo con una quantità di zinco ≥ 300 g/mq per ciascuna faccia e nel rispetto della normativa UNI

5744/66. Le giunzioni tra le fasce saranno effettuate in modo da non presentare risalti rivolti in senso contrario

alla marcia dei veicoli; i bulloni ed i sostegni di attacco (bulloni e piastrine copri - asole) debbono impedire che,

per effetto dell'allargamento dei fori da parte delle test dei bulloni, possa verificarsi lo sfilamento dei nastri. Il

collegamento dei montanti di sostegno alla soletta o cordolo dovrà essere assicurato da piastre di base saldate

ed ancorate al calcestruzzo con adeguati tirafondi. Compresa la fornitura e la posa in opera dei tirafondi,

nonché la fornitura della resina, compresa altresì la resa di complanarità, mediante resina o fresatura tra la

piastra ed il piano dell'estradosso dei cordoli. La regolarizzazione potrà comportare il taglio di eventuali

sporgenze nonché il riempimento di calcestruzzo. Le barriere dovranno trasmettere all'impalcato sollecitazioni

massime (veicolo pesante su guard rail h4) non superiori a: momento 36,85 kn, taglio di 36,64 kn/m. L'impresa

dovrà fornire documentazione comprovante i dati, producendo certificato di prova rilasciato da laboratorio

accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO 17025:2005

Fornitura e posa di barriere stradali di sicurezza, rette o curve, a profilo metallico a lame, per bordo ponte,

aventi caratteristiche prestazionali minime corrispondenti a quelle della classe H3 (ex B2), conformi al D.M.

18/02/92 n° 223 e successive modifiche (D.M. 03/06/98 e D. M. 11/06/99), complete di idonei distanziatori i

sistemi a dissipazione controllata di energia. Le caratteristiche tecniche delle barriere, la qualità dei materiali,

i requisiti e la posa in opera dovranno essere: a) rispondenti a quanto prescritto dal "Regolamento recante

istruzioni tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza" di cui ai

D. M. sopra indicati, per le barriere per le quali non risulta ancora emesso il relativo certificato di

omologazione;b) munite di apposito certificato di idoneità rilasciato dall'Ispettorato generale per la circolazione

e la sicurezza stradale, per quelle omologate. Gli elementi costituenti le barriere devono essere in acciaio di

qualità ≥ Fe 360 B, zincato a caldo con una quantità di zinco ≥ 300 g/m2 per ciascuna faccia e nel rispetto

della normativa UNI 5744/66. Le giunzioni tra le fasce saranno effettuate in modo da non presentare risalti

rivolti in senso contrario alla marcia dei veicoli; i bulloni ed i sostegni di attacco (bulloni e piastrine copri - asole)

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debbono impedire che, per effetto dell'allargamento dei fori da parte delle teste dei bulloni, possa verificarsi lo

sfilamento dei nastri. Il collegamento dei montanti di sostegno alla soletta o cordolo dovrà essere assicurato

da piastre di base saldate ed ancorate al calcestruzzo con adeguati tirafondi. Compresa la fornitura e la posa

in opera dei tirafondi, nonché la fornitura della resina, compresa altresì la resa di complanarità, mediante

resina o fresatura tra la piastra ed il piano dell'estradosso dei cordoli. La regolarizzazione potrà comportare il

taglio di eventuali sporgenze nonché il riempimento di calcestruzzo. Le barriere dovranno trasmettere

all'impalcato sollecitazioni massime (veicolo pesante su guard rail h4) non superiori a: momento 36,85 kn,

taglio di 36,64 kn/m. L'impresa dovrà fornire documentazione comprovante i dati, producendo certificato di

prova rilasciato da laboratorio accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO 17025:2005

Fornitura e posa di barriere stradali di sicurezza, rette o curve, a profilo metallico a lame, per bordo ponte,

aventi caratteristiche prestazionali minime corrispondenti a quelle della classe H4 (ex B3), conformi al D.M.

18/02/92 n° 223 e successive modifiche (D.M. 03/06/98 e D. M. 11/06/99), complete di idonei distanziatori i

sistemi a dissipazione controllata di energia .Le caratteristiche tecniche delle barriere, la qualità dei materiali,

i requisiti e la posa in opera dovranno essere: a) rispondenti a quanto prescritto dal "Regolamento recante

istruzioni tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza" di cui ai

D. M. sopra indicati, per le barriere per le quali non risulta ancora emesso il relativo certificato di

omologazione;b) munite di apposito certificato di idoneità rilasciato dall'Ispettorato generale per la circolazione

e la sicurezza stradale, per quelle omologate. Gli elementi costituenti le barriere devono essere in acciaio di

qualità non inferiore a Fe 360 B, zincato a caldo con una quantità di zinco non inferiore a 300 g/mq per

ciascuna faccia e nel rispetto della normativa UNI 5744/66. Le giunzioni tra le fasce saranno effettuate in modo

da non presentare risalti rivolti in senso contrario alla marcia dei veicoli; i bulloni ed i sostegni di attacco (bulloni

e piastrine copri - asole) debbono impedire che, per effetto dell'allargamento dei fori da parte delle teste dei

bulloni, possa verificarsi lo sfilamento dei nastri. Il collegamento dei montanti di sostegno alla soletta o cordolo

dovrà essere assicurato da piastre di base saldate ed ancorate al calcestruzzo con adeguati tirafondi.

Compresa la fornitura e la posa in opera dei tirafondi, nonché la fornitura della resina, compresa altresì la resa

di complanarità, mediante resina o fresatura tra la piastra ed il piano dell'estradosso dei cordoli. La

regolarizzazione potrà comportare il taglio di eventuali sporgenze nonché il riempimento di calcestruzzo. Le

barriere dovranno trasmettere all'impalcato sollecitazioni massime (veicolo pesante su guard rail h4) non

superiori a: momento 36,85 kn, taglio di 36,64 kn/m. L'impresa dovrà fornire documentazione comprovante i

dati, producendo certificato di prova rilasciato da laboratorio accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO

17025:2005

PAVIMENTAZIONI

Scarifica di pavimentazione in conglomerato delle carreggiate stradali, da eseguirsi con tutte le precauzioni

necessarie a garantire la perfetta integrità della sottostante impermeabilizzazione o soletta; compresa la

rifilatura del perimetro, il caricamento ed il trasporto del materiale a rifiuto ed un’adeguata pulizia, con aria

compressa o con idrolavaggio a pressione, delle superfici cementizie scoperte. Lavoro eseguito a mano con

l'ausilio di martello demolitore, su singole zone e piccole quantità.

Ripristino della pavimentazione attorno a pile mediante provvista e stesa, di conglomerato bituminoso (binder),

conforme alle prescrizioni della città compreso l'onere della cilindratura con rullo statico o vibrante con effetto

costipante non inferiore alle 12 tonnellate. Steso a mano per uno spessore compresso pari a 4 cm.

Ripristino della pavimentazione in corrispondenza dei giunti mediante provvista e stesa, di conglomerato

bituminoso (binder), conforme alle prescrizioni della città compreso l'onere della cilindratura con rullo statico

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o vibrante con effetto costipante non inferiore alle 12 tonnellate. Steso a mano per uno spessore compresso

pari a 6 cm.

Provvista e stesa di emulsione bituminosa cationica al 65% di bitume modificato in ragione di 0,800 Kg /m²

come strato di collegamento per le nuove pavimentazioni stradali e pedonali.

Provvista e stesa a tappeto di malta bituminosa per la formazione piano di calpestio delle banchine

marciapiedi, per uno spessore finito pari a 2 cm, confezionata con bitume modificato tipo “a” (soft) conforme

alle norme tecniche della città, stesa a perfetta regola d'arte secondo la vigente normativa e eventuali

indicazioni della D.L., compreso l'onere della compattazione con rullo statico vibrante con effetto costipante

non inferiore alle 12 tonnellate.

Fornitura e posa di tappeto di usura in conglomerato bituminoso come da norme tecniche compattato in opera,

per uno spessore di cm 7.

Fornitura e posa di segnale stradale in lamiera di alluminio a forma circolare o ottagonale, conforme alle tab.

II 2,3,4, art.80 D.P.R. 495/92 diametro o lato virtuale nelle dimensioni indicate. Il supporto in alluminio dovrà

aver subito le necessarie lavorazioni quali: carteggiatura meccanica, sgrassaggio, lavaggio,

fosfocromatazione e lavaggio demineralizzato, quindi, dopo l'applicazione di vernici tipo wash-primer, dovrà

essere verniciato in color grigio neutro con processo elettrostatico e polveri termoindurenti cotte al forno a 180

°C per 30'. Sul supporto così preparato verrà applicata la pellicola retroriflettente "a pezzo unico" secondo il

disciplinare tecnico approvato con D.M. 31/5/95, n.1584 e s. m. i. (Al = supporto in lamiera di alluminio; E.G.=

pellicola retroriflettente classe 1; H.I.= pellicola retroriflettente classe 2). Diametro. 400 mm, sp. 15/10, Al, H.I.

Compreso tutto il materiale di ancoraggio quale: staffe, bulloni, dadi, rondelle, coppiglie, perni e quant'altro

occorrente,su qualsiasi tipo di sostegno compreso sistema BAND-IT.

Fornitura e posa di segnale stradale in lamiera di alluminio a forma circolare o ottagonale, conforme alle tab.

II 2,3,4, art.80 D.P.R. 495/92 diametro o lato virtuale nelle dimensioni indicate. il supporto in alluminio dovrà

aver subito le necessarie lavorazioni quali: carteggiatura meccanica, sgrassaggio, lavaggio,

fosfocromatazione e lavaggio demineralizzato, quindi, dopo l'applicazione di vernici tipo wash-primer, dovrà

essere verniciato in color grigio neutro con processo elettrostatico e polveri termoindurenti cotte al forno a 180

°C per 30'. sul supporto cosi preparato verra applicata la pellicola retroriflettente "a pezzo unico" secondo il

disciplinare tecnico approvato con D.M. 31/5/95, n.1584 e s. m. i. (Al = supporto in lamiera di alluminio; E.G.=

pellicola retroriflettente classe 1; H.I.= pellicola retroriflettente classe 2). Diametro 600 mm, sp. 15/10, Al, E.G.

Compreso tutto il materiale di ancoraggio quale: staffe, bulloni, dadi, rondelle, coppiglie, perni e quant'altro

occorrente,su qualsiasi tipo di sostegno compreso sistema BAND-IT.

Fornitura e posa di segnale stradale in lamiera di alluminio o pannello integrativo a forma quadrata o

romboidale conforme alle tab. II 5,6,9 art. 80 D.P.R. 495/92. il supporto in alluminio dovrà aver subito le

necessarie lavorazioni quali: carteggiatura meccanica, sgrassaggio, lavaggio, fosfocromatazione e lavaggio

demineralizzato, quindi, dopo l'applicazione di vernici tipo wash-primer, dovrà essere verniciato in color grigio

neutro con processo elettrostatico polveri termoindurenti cotte al forno a 180 °C per 30'. sul supporto cosi

preparato verrà applicata la pellicola retroriflettente "a pezzo unico" secondo il disciplinare tecnico approvato

con D.M. 31/5/95, n.1584 e s. m. i. (Al = supporto in lamiera di alluminio; E.G.= pellicola retroriflettente classe

1; H.I.= pellicola retroriflettente classe 2). Lato 500 mm, sp. 30/10, Al, E.G. Compreso tutto il materiale di

ancoraggio quale: staffe, bulloni, dadi, rondelle, coppiglie, perni e quant'altro occorrente,su qualsiasi tipo di

sostegno compreso sistema BAND-IT.

Fornitura e posa di segnale stradale in lamiera di alluminio a forma rettangolare fuori norma, per impieghi

particolari, può essere richiesto con piegatura sui lati maggiori per una larghezza di 25 mm a scopo di

irrigidimento. il supporto in alluminio dovrà aver subito le necessarie lavorazioni quali: carteggiatura

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meccanica, sgrassaggio, lavaggio, fosfocromatazione e lavaggio demineralizzato, quindi, dopo l'applicazione

di vernici tipo wash-primer, dovrà essere verniciato in color grigio neutro con processo elettrostatico e polveri

termoindurenti cotte al forno a 180 °C per 30'. sul supporto cosi preparato verrà applicata la pellicola

retroriflettente " pezzo unico" secondo il disciplinare tecnico approvato con D.M. 31/5/95, n. 1584 e s. m. i. (Al

= supporto in lamiera di alluminio; E.G.= pellicola retroriflettente classe 1; H.I.= pellicola retroriflettente classe

2). 5000x1500 mm, sp. 30/10, Al, E.G. Compreso tutto il materiale di ancoraggio quale: staffe, bulloni, dadi,

rondelle, coppiglie, perni e quant'altro occorrente,su qualsiasi tipo di sostegno. Incluso l’uso dell’autocestello.

Fornitura e posa di pannello integrativo in lamiera di alluminio a forma rettangolare per tutti i tipi di segnali di

cui agli art precedenti e conformi alle tab. II 10,11,12, art. 80 D.P.R. 495/92, nonché alle tipologie in uso nella

città di Torino. il supporto in alluminio dovrà aver subito le necessarie lavorazioni quali: carteggiatura

meccanica, sgrassaggio, lavaggio, fosfocromatazione e lavaggio demineralizzato, quindi, dopo l'applicazione

di vernici tipo wash-primer, dovrà essere verniciato in color grigio neutro con processo elettrostatico e polveri

termoindurenti cotte al forno a 180 °C per 30'. sul supporto cosi preparato verrà applicata la pellicola

retroriflettente "a pezzo unico" secondo il disciplinare tecnico approvato con D.M. 31/5/95, n. 1584 e s. m. i.

(Al = supporto in lamiera di alluminio; E.G.= pellicola retroriflettente classe 1; H.I.= pellicola retroriflettente

classe 2). 150x350 mm, sp. 30/10, Al, H.I..

Fornitura e posa di sostegni per segnali stradali in uso nella città di Torino: palina semplice o piantana in tubo

di acciaio zincato a caldo, spessore minimo 3,25 mm (pn). può essere richiesta anche con cavallotti saldati

alla base per il fissaggio con sistema BAND-IT (prs). Diametro 60 h da 2.81 a 3.80 m. La posa dovrà avvenire

mediante fissaggio con apposite staffe ai piantoni dei guard rails.

Segnaletica in vernice spartitraffico rifrangente (composto di resina alchidica e clorocaucciu), strisce di

mezzeria, corsia ecc. per ogni metro di striscia effettivamente verniciata. Striscia di larghezza 15 cm.

Fornitura e posa di segnaletica in vernice spartitraffico rifrangente (composto di resina alchidica e

clorocaucciu), strisce di mezzeria, corsia ecc. per ogni metro di striscia effettivamente verniciata. Striscia di

larghezza cm 30

Fornitura e posa di segnaletica in vernice spartitraffico rifrangente (composto di resina alchidica e

clorocaucciu), frecce direzionali urbane per ogni elemento verniciato. Freccia urbana ad una sola direzione

Fornitura e posa di segnaletica in vernice spartitraffico rifrangente (composto di resina alchidica e

clorocaucciu), simbolo pista ciclabile elongato da tracciare sulla pavimentazione secondo lo schema della fig.

II 442/b (art. 148 R.E. cds) per ogni elemento verniciato. Simbolo pista ciclabile 150x200 cm.

Rimozione e recupero di pannelli integrativi e segnali stradali esistenti di formato diverso. Compreso il trasporto

fino alla pubblica discarica o al magazzino comunale nel caso di recupero.

Rimozione di cartello stradale di formato non unificato posto sul portale lato Settimo. Compreso il trasporto

fino alla pubblica discarica o al magazzino comunale nel caso di recupero. Incluso l’uso dell’autocestello.

Rimozione e recupero di qualsiasi tipo di sostegno esistente, su qualsiasi tipo di pavimentazione. Per recupero

si intende la demolizione completa del basamento, l'estrazione del sostegno integro e riutilizzabile ed il

ripristino o la sigillatura della pavimentazione esistente, la pulizia del sito e l'asportazione del materiale di

risulta.

Demolizione a sezione obbligata di porzioni di strutture in conglomerato cementizio armato, eseguita per la

rimozione e riposizionamento dei giunti strutturali. Compresi i seguenti oneri: taglio del c.a. secondo sezioni

ordinate dalla D.L. mediante scalpellatura a mano o meccanica, impiegando qualsiasi mezzo ritenuto

ammissibile dalla D.L. ed idoneo a non danneggiare le strutture superstiti; la pulizia, sistemazione,

risagomatura ed eventuale taglio dei ferri esistenti dell'armatura metallica scoperta; il trattamento a vapore a

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373 K ed una pressione di 0.6-0.8 MPa per dare le superfici di attacco pronte a ricevere i nuovi getti, il trasporto

a rifiuto dei materiali di risulta; ogni altra prestazione, fornitura ed onere.

Asportazione di pavimentazione a cavallo dei giunti di dilatazione di impalcati di opere d'arte, per qualsiasi

larghezza e qualsiasi spessore, fino a raggiungere l'estradosso della soletta. Compreso il taglio della

pavimentazione per l'intero suo spessore lungo le linee delimitanti la fascia da asportare, la demolizione della

pavimentazione in conglomerato bituminoso e dell'eventuale sottostante strato impermeabilizzante, il trasporto

a discarica dei materiali di risulta, ogni altra prestazione, fornitura ed onere.

Asportazione completa di angolari metallici di qualunque dimensione su solette esistenti, eseguita con idonea

attrezzatura a salvaguardare l'integrità' della soletta; compreso il taglio delle zanche di ancoraggio, la pulizia

a getto di acqua in pressione della superficie, il trasporto a rifiuto del materiale risulta. Non essendo stata

possibile una verifica di tutti i giunti presenti sotto pavimentazione, si precisa che tale lavorazione sarà da

effettuarsi esclusivamente in caso di condizioni di buona conservazione degli angolari; diversamente

l’asportazione si ritiene inclusa e compensata nella demolizione della quota parte di cls per il successivo

posizionamento dei nuovi giunti – l’impresa è tenuta ad avvisare la DL durante tale demolizione per la

valutazione delle opere eventualmente da compensare.

Giunto di dilatazione ed impermeabilizzazione sotto pavimentazione, adatto per scorrimenti inferiori a 20 mm,

eseguito con lamiera in acciaio inox dello spessore di 30/10 e della larghezza di 60 mm, ancorata in un solo

lato ad angolari metallici leggeri, fortemente zancati nello spessore delle solette e completato da scossalina in

neoprene incollata ai bordi con idonea resina epossidica. Compresa inoltre l'armatura della pavimentazione

con doppio strato di rete in polipropilene per una larghezza non inferiore a 6 m a cavallo del giunto ed inoltre

tutte le forniture, i magisteri e gli oneri per dare i lavoro compiuto a regola d'arte.

Giunto di dilatazione ad impermeabilità per impalcati di ponti e viadotti in c.a. o c.a.p. o metallici, posto in opera

al piano pavimentazione costituito da un manufatto in gomma vulcanizzata realizzato per stampaggio, armato

da tre piatti in acciaio, con sezione avente una porzione sagomata a “soffietto” preposta ad assorbire gli

scorrimenti, ancorato alla soletta mediante zanche, bulloni, profilati ecc., secondo le quote e le pendenze

progettuali compresi gli eventuali masselli di malta espansiva non metallica vulcanizzazioni ed impiego di

particolari resine a perfetta regola d'arte, per carreggiate stradali con traffico pesante.

Provvista e posa in opera di copertine in lamiera di acciaio zincato, a protezione del cordoli, in corrispondenza

dei giunti. Dimensioni cm 70x30 sp. 6/10

RACCOLTA ACQUE

Demolizione della pavimentazione stradale sp. 9 cm e della superficie dell’impalcato impalcato in c.a. sp. 2 cm

per la realizzazione delle canalette mediante l'uso di fresa.

Demolizione e rimozione delle canalette metalliche esistenti e relativi elementi di fissaggio, poste ai lati degli

impalcati, incluso l’uso dell’autocestello, compreso lo sgombero dei detriti con carico e trasporto alle pubbliche

discariche.

Occlusione fori di passaggio dei pluviali, mediante casseratura del fondo del foro e fornitura e getto di

calcestruzzo a prestazione garantita, in accordo alla UNI EN 206-1, per strutture ed infrastrutture stradali in

zone a clima rigido sottoposte a frequente trattamento con sali disgelanti a base di cloruro: Classe di

consistenza S4, Dmax aggregati 32 mm, Cl 0.4, aggregati non gelivi F2 o MS25; aria inglobata 5±1%, in classe

di esposizione ambientale XC4+XF4+XD3 (UNI 11104), classe di resistenza a compressione minima C28/35.

Incluso l'inghisaggio di spezzoni di armatura per la solidarizzazione del riempimento con la struttura esistente.

Formazione di fori nei parapetti in c.a. per alloggiamento delle canalette di scarico delle acque superficiali

eseguiti a mano o mediante impiego di carotatrice; compreso l'onere della risistemazione dell'armatura

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esistente, l'onere per la formazione a mano e la rifinitura dei fori; il carico ed il trasporto a rifiuto dei materiali

di risulta ed ogni altra prestazione, fornitura ed onere per ogni foro. Foro di profondità 24 cm .

Taglio a sezione obbligata eseguito sui cordoli in calcestruzzo armato posti sul passaggio ciclopedonale lato

est, per l’inserimento delle canalette; eseguito a mano, compresa la salita o discesa a terra dei materiali, lo

sgombero dei detriti, il loro trasporto alle discariche.

Rimozione dei pluviali esistenti, compreso lo sgombero dei detriti con carico e trasporto alle pubbliche

discariche.

Fornitura e posa di canaletta per la raccolta acqua piovana in calcestruzzo polimerico con bordo rinforzato

sezione idraulica ≥ 155 cmq, completo di griglia in ghisa e barrette di fissaggio, compresa la posa della

canaletta, l’esecuzione del rinfianco e dello strato di allettamento realizzato con malta cementizia classe di

esposizione XF3 e XF4 classe di resistenza C50/60, la sigillatura dei giunti con bitume liquido, la posa della

griglia.

Fornitura e posa di tubo pluviale sia in orizzontale che in verticale, in polietilene duro tipo Geberit, per lo

smaltimento delle acque meteoriche. Compresi i raccordi, pezzi speciali, la saldatura elettrica dei giunti, il

collegamento alle canalette e alla rete di raccolta acque, staffe in ferro per ogni giunto se verticali e staffe

speciali per ogni giunto s orizzontali ed ogni accessorio necessario per dare l'opera finita - pe Del diametro di

160 mm.

Fornitura e posa di cassetta pluviale in lamiera di acciaio inox, dim. cm 30x25x40 sp. 8/10, chiusa su 5 lati e

bordi superiori risvoltati, con foro ed imbocco nel lato inferiore per consentire il collegamento a pluviale DN

160 e asola lato impalcato per accogliere la canaletta, adatta a contenere acqua in pressione, solidalmente

fissata alle travi di bordo dell'impalcato mediante tassellatura, inclusa la sigillatura dei giunti.

Realizzazione di gambali per i pluviali mediante fornitura e posa di tubi in ghisa catramata Ø 160 mm, altezza

2 m, compresa la staffatura e la sigillatura.

Manutenzione del sistema di raccolta acque su terrapieno, mediante apertura delle griglie, pulizia dei pozzetti

e delle tubazioni con acqua in pressione, sostituzione delle parti dei pluviali ammalorate, riposizionamento

delle griglie, inclusi adattamenti di quota delle stesse.

OPERE ACCESSORIE

Rimozione delle 2 porte presenti sui muri andatori.

Fornitura e posa di 2 nuove porte per le aperture di ispezione nei muri andatori, realizzate in lamiera di acciaio

zincato liscia, montata su telaio, comprese le cerniere e gli accessori di assicurazione e chiusura. Dimensioni

cm 77x203 e cm 77x165.

Sistemazione dell’aiuola posta sul terrapieno, compresa la regolarizzazione del piano di semina con

livellamento sminuzzamento e rastrellatura della terra, provvista delle sementi e semina, carico e trasporto in

discarica degli eventuali materiali di risulta Su cassonetto gia' preparato di cm 15, compresa la fornitura e

stesa di terra agraria. Tale lavorazione è da effettuarsi e sarà compensata previa su autorizzazione della D.L.

Oltre alle lavorazioni fin qui descritte sarà realizzato un nuovo impianto di illuminazione pubblica; per le

descrizioni si faccia riferimento agli elaborati specifici: all 3.G e seguenti

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4 CRONOPROGRAMMA

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5 MODALITA’ OPERATIVE

5.1 PREMESSA

I lavori sopra l’impalcato si svilupperanno in due fasi distinte di chiusura al fine di procedere con le lavorazioni 

in sicurezza senza interferenze con traffico veicolare. 

Nella fase 1 verrà chiuso al traffico  l’impalcato con flusso veicolare  in direzione Nord, mentre nella fase 2 

verrà chiuso l’impalcato con flusso veicolare in direzione Sud.  

Sia  in fase 1 che  in fase 2 sarà disposta adeguata segnaletica per  la deviazione del traffico (come  indicata 

nella tavola PSC 06) da verificare comunque, in fase di esecuzione, con la Polizia Municipale di Settimo T.se. 

In merito ai lavori previsti sotto l’impalcato (che non seguono le fasi 1‐2) si dovrà provvedere ad interdire 

progressivamente le aree interessate alle lavorazioni mediante l’impiego di recinzioni mobili, segnaletica e, 

in alcuni casi, di moviere per la gestione del traffico. 

 

Tutte  le  lavorazioni  incidenti sulla sede  ferroviaria saranno effettuate  in orario notturno  in condizione di 

interruzione di linea (per le modalità di gestione delle interruzioni si rimanda al paragrafo 5.3.1). 

E’  stata  stimata  l’interruzione  della  linea  ferroviaria  in  n.  10  notti,  durante  le  quali  verranno  gestite  e 

coordinate più attività su fronti differenti, ovviamente da concordare con D.L., CSE. e RFI. 

Gli oneri aggiuntivi dovuti ad ulteriori sospensioni della linea, oltre quelli previsti, saranno ritenuti a carico 

dell’appaltatore.  

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5.2 ALLESTIMENTO AREA DI CANTIERE L’area logistica di cantiere è stata individuata in Via De Francisco come meglio evidenziato nelle planimetrie. 

Nell’area logistica è previsto il posizionamento di un prefabbricato di cantiere da adibire a ufficio, di un WC 

chimico e di un container per il ricovero delle attrezzature; è individuata anche un area di deposito a cielo 

aperto o ricovero mezzi. Un ulteriore WC chimico verrà posizionato sopra l’impalcato durante i lavori. 

 

 

5.2.1 Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Realizzazione della recinzione di cantiere, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi all'area logistica di cantiere, per mezzi e lavoratori.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

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a) Attrezzi manuali;

b) Smerigliatrice angolare (flessibile);

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.

5.2.2 Allestimento di strutture prefabbricate di cantiere Allestimento di ufficio di cantiere e spogliatoio in strutture prefabbricate appositamente approntate. Allestimento WC chimico.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Scala semplice;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto.

5.2.3 Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali Allestimento di depositi per materiali e attrezzature (container) e zone scoperte per lo stoccaggio dei materiali.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;

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Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

 

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5.3 OPERE PROVVISIONALI

5.3.1 Disposizioni per le attività da svolgere in ambito ferroviario

Per le attività in aree adiacenti o interferenti con linee ferroviarie e al fine di predisporre le opere di protezione

verranno attuate le procedure di “protezione cantieri” con personale debitamente informato e formato allo

scopo specifico; preventivamente all’inizio delle lavorazioni, in cui vi sia la necessità di approntare tale tipo di

protezione, in una o più riunioni di coordinamento di cantiere si definiranno e verificheranno, in accordo con il

CSE, modalità, tempi, nomi e responsabilità operative per la realizzazione delle opere.

Tutte le attività potranno iniziare solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione dell’ente gestore (RFI) della linea in

esercizio e solo dopo che tutte le parti coinvolte si siano riunite per studiare e verificare le modalità operative

previste. Da questi incontri l’ente gestore potrà emettere i propri verbali di riunione riportanti le prescrizioni

operative da seguire per l’esecuzione delle opere, che saranno parte integrante del PSC e che verranno

allegati in calce al presente documento. Sulla base di quanto previsto e dei programmi di lavoro, le ferrovie

redigeranno il proprio programma di interruzione, rallentamento e dismissione dell’alimentazione elettrica T.E.;

il programma delle interruzioni verrà comunicato all’impresa che potrà così pianificare e programmare la

successione degli interventi. L’ente gestore (RFI) trasmetterà il proprio DUVRI al fine di stabilire in modo

inequivocabile le esigenze, le tempistiche e il “modus operandi” inerenti la gestione dell’interruzione dei servizi.

Si demanda al CSE la verifica in campo degli apprestamenti delle attrezzature impiegate e delle misure di

carattere organizzativo messe in atto al momento di intervenire in prossimità della linea ferroviaria.

5.3.2 Mantovana parapetto su ferrovia

Per consentire gli interventi previsti sul cavalcavia durante gli orari diurni, in corrispondenza del tratto che

interessa la linea ferroviaria, si rende necessario la realizzazione di una mantovana/parapetto di protezione

che sia di altezza ml 2.00 dal filo superiore dell’impalcato. Tale protezione sarà realizzata in elementi

tubo/giunto, tassellato alla parte inferiore dell’impalcato (come meglio evidenziato nella figura sottostante), a

cui si andranno ad appoggiare dei tavoloni in legno che saranno, a loro volta, rivestiti da un telo di protezione.

Il parapetto su ferrovia dovrà essere corredato da progetto esecutivo e calcolo statico (a carico dell’impresa

Appaltatrice) e dovrà ottenere l’approvazione dall’ufficio ingegneria di RFI.

Prima del montaggio dovranno essere eseguite delle prove di tenuta dei tasselli (almeno n.2 prove per ogni

impalcato). Il montaggio dovrà comunque avvenire negli orari notturni durante l’interruzione di linea previa

autorizzazione di RFI.

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Macchine utilizzate:

1) Autocarro;

2) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro"; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al montaggio e smontaggio di mantovana parapetto;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

b) Elettrocuzione;

c) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Trapano elettrico;

c) Gruppo elettrogeno con fari;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni.

5.3.3 Montaggio ponteggio per pile e muri Montaggio e smontaggio ponteggio per le lavorazioni da eseguire su pile, muri delle spalle e muri scale

Macchine utilizzate:

1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;

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Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

b) Rumore;

c) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Scala semplice;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto.

 

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5.4 DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

5.4.1 Idropulizia di impalcato Pulizia delle pile, martelli, travi longitudinali e rompitratta, spalle, muri andatori, parapetti in c.a., cordoli, scale e pannellatura in policarbonato mediante l'uso di idrolavatrice alimentata elettricamente, compreso tubi, raccordi, ugelli, canne acqua, ecc., con getto d'acqua a forte pressione, fino a 250 atm., per l'asportazione di sporco, polvere e parti incoerenti.

Macchine utilizzate:

1) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Incendi, esplosioni.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto idrupoliturice;

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Getti, schizzi;

b) Caduta dall'alto;

c) Nebbie;

d) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Idropulitrice;

b) Ponteggio metallico fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Elettrocuzione; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Nebbie; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

5.4.2 Idroscarifica di parapetti, pile, travi e pulvini Rimozione del calcestruzzo ammalorato di elementi strutturali quali parapetti, pile, travi e pulvini fino allo scoprimento dei ferri di armatura mediante idroscarifica.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro;

2) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro"; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile, travi e pulvini;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla idroscarifica;

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Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

b) Inalazione polveri, fibre;

c) Vibrazioni;

d) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Idroscarificatrice;

c) Gruppo elettrogeno con fari;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Nebbie; Inalazione fumi, gas, vapori.

5.4.3 Demolizione parapetto in c.a. Taglio in conci di ml 1.00/1.50 dei parapetti in c.a. La fase lavorativa prevede: 1) Realizzazione di fori passanti di aggancio al cocio da demolire, 2) Agganciare il concio alla gru con nastri di sollevamento EN 1492-1 in modo da impedire il ribaltamento; 3) Eseguire il taglio orizzontale a filo soletta e successivamente i due tali verticali; 4) sollevare il concio e caricare su autocarro.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al taglio di parapetti in c.a.;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al taglio di travi, setti e pilastri in c.a.;

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Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Inalazione polveri, fibre;

b) Vibrazioni;

c) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Sega a parete;

c) Smerigliatrice angolare (flessibile);

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Scivolamenti, cadute a livello; Inalazione polveri, fibre.

5.4.4 Smontaggio pannelli grigliati Rimozione di pannelature grigliate esistenti. Durante la fase lavorativa si prevede il trasporto del materiale di risulta, la cernita e l'accatastamento dei materiali eventualmente recuperabili.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla rimozione di pannellature grigliate;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di pannelli grigliati;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

b) Caduta dall'alto;

c) Vibrazioni;

d) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

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e) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Ponteggio metallico fisso (in corrispondenza delle spalle);

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

5.4.5 Taglio di cordoli bordoponte

Taglio di cordoli bordoponte. Durante la fase lavorativa si prevede l'utilizzo di linea vita fissata all'impalcato (ved. scheda tecnica fissaggi sotto riportata). I lavoratori dovranno dotarsi di imbragatura si sicurezza ed agganciarsi alla linea vita con doppio cordino

Macchine utilizzate:

1) Autocarro;

2) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro"; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al taglio di cordolo bordoponte;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al taglio di cordolo bordo ponte

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) calzature di sicurezza con suola antiscivolo ed imperforabile; d) occhiali; e) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Inalazione polveri, fibre;

b) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

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c) Caduta dall'alto;

d) Vibrazioni;

e) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Sega a parete;

c) Smerigliatrice angolare (flessibile);

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Scivolamenti, cadute a livello; Inalazione polveri, fibre.

5.4.6 Rimozione di tubi pluviali Rimozione di tubi pluviali esistenti.

Macchine utilizzate:

1) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Incendi, esplosioni.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla rimozione di tubi pluviali;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla rimozione di tubi pluviali;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro antipolvere; e) indumenti protettivi (tute); f) cintura di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Smerigliatrice angolare (flessibile);

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre.

 

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5.5 RIPRISTINI ELEMENTI AMMALORATI

5.5.1 Ripristino strutture degradate Ripristino di strutture degradate in calcestruzzo mediante fornitura e posa in opera di malta cementizia, premiscelata, bicomponente, ad espansione contrastata con maturazione in aria, (senza stagionatura umida), con componente B (ritentore di umidità), tixotropica, fibro-rinforzata con fibre inorganiche flessibili ed inossidabili, contenente anche fibre sintetiche in poliacrilonitrile, resistente agli agenti aggressivi dell'ambiente; con interventi di spessore da 1 a 5 cm in unico strato, applicazione a spruzzo od a cazzuola. Eseguito su pile, martelli, travi di bordo, spalle, parapetti in c.a. e scale.

Macchine utilizzate:

1) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Incendi, esplosioni.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al ripristino di cls ammalorato di strutture;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al ripristino di cls ammalorato di pilastri, travi, pareti;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) stivali di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

b) Chimico;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Ponteggio metallico fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

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5.6 CORDOLI PORTA BARRIERE

5.6.1 Ripristino cordoli bordo ponte

5.6.1.1 Lavorazioneeposaferridiattesainstrutturepreesistentiinc.a.Esecuzione di inghisaggio staffe a "U" Ø 14/30, con foro di inghisaggio Ø 30 mm di profondità 15 cm e intasamento con EMACO S55; fornitura e posa di ferri correnti 4 Ø 14;

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a. ;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a.;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

b) Chimico;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

5.6.1.2 RealizzazionedellacarpenteriapercordolibordoponteRealizzazione della carpenteria per ripristino cordoli bordo ponte

Macchine utilizzate:

1) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Incendi, esplosioni.

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Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute).

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

b) Chimico;

c) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Ponteggio mobile o trabattello;

c) Sega circolare;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello.

5.6.1.3 GettoincalcestruzzopercordolibordoponteEsecuzione di getti di cls per la realizzazione di cordoli bordo ponte

Macchine utilizzate:

1) Autobetoniera.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autobetoniera"; Vibrazioni per "Operatore autobetoniera".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al getto in calcestruzzo per cordoli bordoponte;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al getto in calcestruzzo per le strutture in elevazione;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute).

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

b) Chimico;

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Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Vibratore elettrico per calcestruzzo;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione.

 

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5.7 IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE

5.7.1 Posa pluviali per smaltimento acque

5.7.1.1 PosadicassettaperpluvialiinacciaioRealizzazione di cassetta per pluviali in acciaio inox 8/10 dimensioni cm 30x25x40

Macchine utilizzate:

1) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Incendi, esplosioni.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla realizzazione di opere di cassetta in acciaio inox;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di opere di lattoneria;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro antipolvere; e) indumenti protettivi (tute); f) cintura di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Ponteggio metallico fisso;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello.

5.7.1.2 PosaditubipluvialiinGeberitPosa pluviali in polietilene tipo Geberit diam. 160 mm

Macchine utilizzate:

1) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Incendi, esplosioni.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla posa di tubi pluviali;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di pluviali;

Prescrizioni Organizzative:

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Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) mascherina con filtro antipolvere; e) indumenti protettivi (tute); f) cintura di sicurezza.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta dall'alto;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

5.7.2 Posa di canaletta in cls Posa di canaletta in cls polimerico con bordo rinforzato, completa di griglia

Macchine utilizzate:

1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla posa di canaletta in cls;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di canaletta in cls;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) occhiali o visiera di sicurezza; f) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

b) Chimico;

c) Scivolamenti, cadute a livello;

d) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

 

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5.8 BARRIERE STRADALI

5.8.1 Montaggio di guard-rails Montaggio di guard-rails su fondazione in cls precedentemente realizzata.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al montaggio di guard-rails;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al montaggio di guard-rails;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Investimento, ribaltamento;

b) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

 

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5.9 IMPIANTO ILLUMINAZIONE

5.9.1 Posa di polifera per impianto di illuminazione Posa di tubazioni e cavi per polifera destinata all'allacciamento del nuovo impianto di illuminazione pubblica.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla posa di conduttura elettrica;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di conduttura elettrica;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; e) otoprotettori.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

b) Scivolamenti, cadute a livello;

c) Elettrocuzione;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

5.9.2 Posa di pali per pubblica illuminazione Posa di pali per pubblica illuminazione completo di pozzetto di connessione alla rete elettrica compreso il fissaggio al cordolo in c.a.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro con gru.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione;

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Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti; e) maschera per la protezione delle vie respiratorie; f) otoprotettori; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

b) Investimento, ribaltamento;

c) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

5.9.3 Montaggio di apparecchi illuminanti Montaggio di apparecchi illuminanti su pali per impianto di pubblica illuminazione.

Macchine utilizzate:

1) Piattaforma sviluppabile.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Incendi, esplosioni.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto al montaggio di apparecchi illuminanti;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto al montaggio di apparecchi illuminanti;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti isolanti; b) occhiali protettivi; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Elettrocuzione;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

 

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________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 42  

5.10 PAVIMENTAZIONI

5.10.1 Pavimentazioni stradali

5.10.1.1 AsportazionedistratodiusuraecollegamentoAsportazione dello strato d'usura e collegamento mediante mezzi meccanici ed allontanamento dei materiali di risulta.

Macchine utilizzate:

1) Scarificatrice;

2) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Addetto scarificatrice (fresa)"; Vibrazioni per "Addetto scarificatrice (fresa)"; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti; e) maschera per la protezione delle vie respiratorie; f) otoprotettori; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Investimento, ribaltamento;

b) Vibrazioni;

c) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

5.10.1.2 Formazionedimantodiusuraecollegamento(sottofase)Formazione di manto stradale in conglomerato bituminoso mediante esecuzione di strato/i di collegamento e strato di usura, stesi e compattati con mezzi meccanici.

Macchine utilizzate:

1) Rullo compressore;

2) Finitrice.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Inalazione fumi, gas, vapori; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Rumore per "Operatore rullo compressore"; Vibrazioni per "Operatore rullo compressore"; Scivolamenti, cadute a livello.

Lavoratori impegnati:

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________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 43  

1) Addetto alla formazione di manto di usura e collegamento;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla formazione di manto di usura e collegamento;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti; e) maschera per la protezione delle vie respiratorie; f) otoprotettori; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Investimento, ribaltamento;

b) Ustioni;

c) Cancerogeno e mutageno;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

5.10.2 Pavimentazioni pedonali Realizzazione di marciapiede, eseguito mediante realizzazione di massetto e posa finale della pavimentazione in asfalto.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro;

2) Rullo compressore.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro"; Inalazione fumi, gas, vapori.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla realizzazione di marciapiedi;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla realizzazione di marciapiedi;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti; e) maschera per la protezione delle vie respiratorie; f) otoprotettori; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Investimento, ribaltamento;

b) Vibrazioni;

c) Chimico;

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d) M.M.C. (sollevamento e trasporto);

e) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

 

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5.11 SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE

5.11.1 Segnaletica verticale: posa di segnali stradali Posa di segnali stradali verticali compreso lo scavo e la realizzazione della fondazione.

Macchine utilizzate:

1) Autocarro.

Rischi generati dall'uso delle macchine:

Cesoiamenti, stritolamenti; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Incendi, esplosioni; Investimento, ribaltamento; Urti, colpi, impatti, compressioni; Rumore per "Operatore autocarro"; Vibrazioni per "Operatore autocarro".

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla posa di segnali stradali;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto alla posa di segnali stradali;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) indumenti ad alta visibilità.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Investimento, ribaltamento;

b) Rumore;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni.

5.11.2 Realizzazione di segnaletica orizzontale Realizzazione della segnaletica stradale orizzontale: strisce, scritte, frecce di direzione e isole spartitraffico, eseguita con mezzo meccanico.

Lavoratori impegnati:

1) Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale;

Misure Preventive e Protettive, aggiuntive a quelle riportate nell'apposito successivo capitolo:

a) DPI: addetto verniciatrice segnaletica stradale;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti; e) maschera per la protezione delle vie respiratorie; f) otoprotettori; g) indumenti protettivi; h) indumenti ad alta visibilità.

Rischi a cui è esposto il lavoratore:

a) Investimento, ribaltamento;

b) Rumore;

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c) Chimico;

Attrezzi utilizzati dal lavoratore:

a) Attrezzi manuali;

b) Compressore elettrico;

c) Pistola per verniciatura a spruzzo;

Rischi generati dall'uso degli attrezzi:

Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Scoppio; Getti, schizzi; Inalazione fumi, gas, vapori; Nebbie.

 

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6 RISCHI INDIVIDUATI DALLE LAVORAZIONI E RELATIVE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE

Elenco dei rischi: 1) Caduta dall'alto; 2) Caduta di materiale dall'alto o a livello; 3) Cancerogeno e mutageno; 4) Chimico; 5) Elettrocuzione; 6) Inalazione polveri, fibre; 7) Investimento, ribaltamento; 8) M.M.C. (sollevamento e trasporto); 9) Rumore; 10) Scivolamenti, cadute a livello; 11) Ustioni; 12) Vibrazioni.

6.1 RISCHIO: "CADUTA DALL'ALTO" Descrizione del Rischio:

Lesioni a causa di cadute dall'alto per perdita di stabilità dell'equilibrio dei lavoratori, in assenza di adeguate misure di prevenzione, da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia; Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Rimozione di pannelli grigliati; Taglio di cordoli bordoponte; Rimozione di scossaline, canali di gronda, pluviali; Ripristino di cls ammalorato di struttiìure in c.a.; Lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a. ; Realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione; Getto in calcestruzzo per le strutture in elevazione; Posa di cassetta per pluviali in acciaio; Realizzazione di opere di lattoneria;

Prescrizioni Esecutive:

Nei lavori in quota, ogni qualvolta non siano attuabili le misure di prevenzione e protezione collettiva, si devono utilizzare dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. In particolare sono da prendere in considerazione specifici sistemi di sicurezza che consentono una maggior mobilità del lavoratore quali: avvolgitori/svolgitori automatici di fune di trattenuta; sistema a guida fissa e ancoraggio scorrevole, altri sistemi analoghi.

6.2 RISCHIO: "CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO O A LIVELLO" Descrizione del Rischio:

Lesioni causate dall'investimento di masse cadute dall'alto, durante le operazioni di trasporto di materiali o per caduta degli stessi da opere provvisionali, o a livello, a seguito di demolizioni mediante esplosivo o a spinta da parte di materiali frantumati proiettati a distanza.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Allestimento di stutture prefabbricate di cantiere; Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali; Rimozione di pannelli grigliati; Taglio di cordoli bordoponte; Posa di canaletta in cls; Posa di conduttura elettrica; Posa di pali per pubblica illuminazione;

Prescrizioni Esecutive:

Gli addetti all'imbracatura devono seguire le seguenti indicazioni: a) verificare che il carico sia stato imbracato correttamente; b) accompagnare inizialmente il carico fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti; c) allontanarsi dalla traiettoria del carico durante la fase di sollevamento; d) non sostare in attesa sotto la traiettoria del carico; e) avvicinarsi al carico in arrivo per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti; f) accertarsi della stabilità del carico prima di sgancioarlo; g) accompagnare il gancio fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali durante la manovra di richiamo.

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b) Nelle lavorazioni: Rimozione di cls ammalorato pile, travi e pulvini;

Prescrizioni Organizzative:

Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall'alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di m 2 dal livello del piano di raccolta.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 153; D.Lgs. 9 aprile 2008 n.81, Art. 152.

6.3 RISCHIO: CANCEROGENO E MUTAGENO Descrizione del Rischio:

Attività in cui sono impiegati agenti cancerogeni e/o mutageni, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino dall'attività lavorativa. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Formazione di manto di usura e collegamento;

Misure tecniche e organizzative:

Misure tecniche, organizzative e procedurali. Al fine di evitare ogni esposizione ad agenti cancerogeni e/o mutageni devono essere adottate le seguenti misure: a) i metodi e le procedure di lavoro devono essere progettate in maniera adeguata, ovvero in modo che nelle varie operazioni lavorative siano impiegati quantitativi di agenti cancerogeni o mutageni non superiori alle necessità della lavorazione; b) i metodi e le procedure di lavoro devono essere progettate in maniera adeguata, ovvero in modo che nelle varie operazioni lavorative gli agenti cancerogeni e mutageni in attesa di impiego, in forma fisica tale da causare rischio di introduzione, non siano accumulati sul luogo di lavoro in quantità superiori alle necessità della lavorazione stessa; c) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica, o che possono essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni, deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; d) le lavorazioni che possono esporre ad agenti cancerogeni o mutageni devono essere effettuate in aree predeterminate, isolate e accessibili soltanto dai lavoratori che devono recarsi per motivi connessi alla loro mansione o con la loro funzione; e) le lavorazioni che possono esporre ad agenti cancerogeni o mutageni effettuate in aree predeterminate devono essere indicate con adeguati segnali di avvertimento e di sicurezza; f) le lavorazioni che possono esporre ad agenti cancerogeni o mutageni, per cui sono previsti mezzi per evitarne o limitarne la dispersione nell'aria, devono essere soggette a misurazioni per la verifica dell'efficacia delle misure adottate e per individuare precocemente le esposizioni anomale causate da un evento non prevedibile o da un incidente, con metodi di campionatura e di misurazione conformi alle indicazioni dell'allegato XLI del D.Lgs. 81/2008; g) i locali, le attrezzature e gli impianti destinati o utilizzati in lavorazioni che possono esporre ad agenti cancerogeni o mutageni devono essere regolarmente e sistematicamente puliti; h) l'attività lavorativa specifica deve essere progettata e organizzata in modo da garantire con metodi di lavoro appropriati la gestione della conservazione, della manipolazione del trasporto sul luogo di lavoro di agenti cancerogeni o mutageni; i) l'attività lavorativa specifica deve essere progettata e organizzata in modo da garantire con metodi di lavoro appropriati la gestione della raccolta e l'immagazzinamento degli scarti e dei residui delle lavorazioni contenenti agenti cancerogeni o mutageni; j) i contenitori per la raccolta e l'immagazzinamento degli scarti e dei residui delle lavorazioni contenenti agenti cancerogeni o mutageni devono essere a chiusura ermetica e etichettati in modo chiaro, netto e visibile.

Misure igieniche. Devono essere assicurate le seguenti misure igieniche: a) i lavoratori devono disporre di servizi sanitari adeguati, provvisti di docce con acqua calda e fredda, nonché, di lavaggi oculari e antisettici per la pelle; b) i lavoratori devono avere in dotazione idonei indumenti protettivi, o altri indumenti, che devono essere riposti in posti separati dagli abiti civili; c) i dispositivi di protezione individuali devono essere custoditi in luoghi ben determinati e devono essere controllati, disinfettati e ben puliti dopo ogni utilizzazione; d) nelle lavorazioni, che possono esporre ad agenti biologici, devono essere indicati con adeguati segnali di avvertimento e di sicurezza i divieti di fumo, di assunzione di bevande o cibi, di utilizzare pipette a bocca e applicare cosmetici.

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6.4 RISCHIO: CHIMICO Descrizione del Rischio:

Attività in cui sono impiegati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Ripristino di cls ammalorato di struttiìure in c.a.; Lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a. ; Realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione; Getto in calcestruzzo per le strutture in elevazione; Realizzazione di marciapiedi; Realizzazione di segnaletica orizzontale;

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. A seguito di valutazione dei rischi, al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi, devono essere adottate adeguate misure generali di protezione e prevenzione: a) la progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro deve essere effettuata nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; b) le attrezzature di lavoro fornite devono essere idonee per l'attività specifica e mantenute adeguatamente; c) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; d) la durata e l'intensità dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi deve essere ridotta al minimo; e) devono essere fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; f) le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, devono essere ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione; g) devono essere adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti.

b) Nelle lavorazioni: Posa di canaletta in cls;

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. A seguito di valutazione dei rischi, al fine di eliminare o, comunque ridurre al minimo, i rischi derivanti da agenti chimici pericolosi, devono essere adottate adeguate misure generali di protezione e prevenzione: a) la progettazione e l'organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro deve essere effettuata nel rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; b) le attrezzature di lavoro fornite devono essere idonee per l'attività specifica e mantenute adeguatamente; c) il numero di lavoratori presenti durante l'attività specifica deve essere quello minimo in funzione della necessità della lavorazione; d) la durata e l'intensità dell'esposizione ad agenti chimici pericolosi deve essere ridotta al minimo; e) devono essere fornite indicazioni in merito alle misure igieniche da rispettare per il mantenimento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; f) le quantità di agenti presenti sul posto di lavoro, devono essere ridotte al minimo, in funzione delle necessità di lavorazione; g) devono essere adottati metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi e dei rifiuti che contengono detti agenti.

6.5 RISCHIO: "ELETTROCUZIONE" Descrizione del Rischio:

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia;

Prescrizioni Organizzative:

Quando occorre effettuare lavori non elettrici in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni: a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori; b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l'avvicinamento alle parti attive; c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza.

Prescrizioni Esecutive:

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La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai seguenti limiti: Un [kV] <= 1 allora D [m] >= 3; 1 < Un [kV] <= 30 allora D [m] >= 3,5; 30 < Un [kV] <= 132 allora D [m] >= 5; Un [kV] > 132 allora D [m] >= 7

o a quelli risultanti dall'applicazione delle pertinenti norme tecniche.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 117.

b) Nelle lavorazioni: Montaggio di apparecchi illuminanti;

Prescrizioni Organizzative:

I lavori su impianti o apparecchiature elettriche devono essere effettuati solo da imprese singole o associate (elettricisti) abilitate che dovranno rilasciare, prima della messa in esercizio dell'impianto, la "dichiarazione di conformità".

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 82; D.M. 22 gennaio 2008 n.37.

6.6 RISCHIO: "INALAZIONE POLVERI, FIBRE" Descrizione del Rischio:

Lesioni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore derivanti dall'esposizione per l'impiego diretto di materiali in grana minuta, in polvere o in fibrosi e/o derivanti da lavorazioni o operazioni che ne comportano l'emissione.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Rimozione di cls ammalorato pile, travi e pulvini; Taglio di parapetto in c.a.; Taglio di cordoli bordoponte;

Prescrizioni Organizzative:

Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta e curando che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 96; D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 153.

6.7 RISCHIO: "INVESTIMENTO, RIBALTAMENTO" Descrizione del Rischio:

Lesioni causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o conseguenti al ribaltamento delle stesse.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Montaggio di guard-rails; Posa di pali per pubblica illuminazione; Asportazione di strato di usura e collegamento; Formazione di manto di usura e collegamento; Realizzazione di marciapiedi; Posa di segnali stradali; Realizzazione di segnaletica orizzontale;

Prescrizioni Esecutive:

Indumenti da lavoro ad alta visibilità, per tutti gli operatori impegnati nei lavori stradali o che operano in zone con forte flusso di mezzi d'opera.

b) Nelle lavorazioni: Asportazione di strato di usura e collegamento; Formazione di manto di usura e collegamento;

Prescrizioni Esecutive:

L'addetto a terra nei lavori stradali dovrà opportunamente segnalare l'area di lavoro della macchina e provvedere adeguatamente a deviare il traffico stradale.

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6.8 RISCHIO: M.M.C. (SOLLEVAMENTO E TRASPORTO) Descrizione del Rischio:

Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni di sollevare e deporre i carichi. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Rimozione di pannelli grigliati; Montaggio di guard-rails; Realizzazione di marciapiedi;

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) l'ambiente di lavoro (temperatura, umidità e ventilazione) deve presentare condizioni microclimatiche adeguate; b) gli spazi dedicati alla movimentazione devono essere adeguati; c) il sollevamento dei carichi deve essere eseguito sempre con due mani e da una sola persona; d) il carico da sollevare non deve essere estremamente freddo, caldo o contaminato; e) le altre attività di movimentazione manuale devono essere minimali; f) deve esserci adeguata frizione tra piedi e pavimento; g) i gesti di sollevamento devono essere eseguiti in modo non brusco.

6.9 RISCHIO: RUMORE Descrizione del Rischio:

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia; Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Posa di pali per pubblica illuminazione; Realizzazione di marciapiedi; Posa di segnali stradali;

Nelle macchine: Autocarro; Autocarro con gru; Autobetoniera;

Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

b) Nelle lavorazioni: Idropulizia di impalcato; Rimozione di cls ammalorato pile, travi e pulvini; Taglio di parapetto in c.a.; Rimozione di pannelli grigliati; Taglio di cordoli bordoponte; Realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione; Posa di canaletta in cls; Asportazione di strato di usura e collegamento; Realizzazione di segnaletica orizzontale;

Nelle macchine: Scarificatrice; Rullo compressore; Finitrice;

Fascia di appartenenza. Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".

Misure tecniche e organizzative:

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) adozione di metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro

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adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile; c) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione e l'adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo; d) adozione di opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e macchine di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro; e) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro al fine di ridurre l'esposizione al rumore dei lavoratori; f) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti; g) adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento; h) locali di riposo messi a disposizione dei lavoratori con rumorosità ridotta a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

6.10 RISCHIO: "SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO" Descrizione del Rischio:

Lesioni a causa di scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio e/o da cattive condizioni del posto di lavoro o della viabilità pedonale e/o dalla cattiva luminosità degli ambienti di lavoro.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Posa di canaletta in cls; Posa di conduttura elettrica;

Prescrizioni Esecutive:

Il ciglio del fronte di scavo dovrà essere reso inaccessibile mediante barriere mobili, posizionate ad opportuna distanza di sicurezza e spostabili con l'avanzare del fronte dello scavo stesso. Dovrà provvedersi, inoltre, a segnalare la presenza dello scavo con opportuni cartelli. A scavo ultimato, tali barriere mobili provvisorie dovranno essere sostituite da regolari parapetti.

Riferimenti Normativi:

D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, Art. 118.

6.11 RISCHIO: "USTIONI" Descrizione del Rischio:

Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura nei lavori a caldo o per contatto con organi di macchine o per contatto con particelle di metallo incandescente o motori, o sostanze chimiche aggressive.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Formazione di manto di usura e collegamento;

Prescrizioni Esecutive:

L'addetto a terra della finitrice dovrà tenersi a distanza di sicurezza dai bruciatori.

6.12 RISCHIO: VIBRAZIONI Descrizione del Rischio:

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE:

a) Nelle lavorazioni: Rimozione di cls ammalorato pile, travi e pulvini; Taglio di parapetto in c.a.; Rimozione di pannelli grigliati; Taglio di cordoli bordoponte; Asportazione di strato di usura e collegamento;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

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Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere.

Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.

Dispositivi di protezione individuale:

Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio, maniglie che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio.

b) Nelle lavorazioni: Realizzazione di marciapiedi;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Inferiore a 2,5 m/s²"; Corpo Intero (WBV): "Non presente".

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

c) Nelle macchine: Autocarro; Autocarro con gru; Autobetoniera;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Inferiore a 0,5 m/s²".

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

d) Nelle macchine: Scarificatrice; Rullo compressore; Finitrice;

Fascia di appartenenza. Mano-Braccio (HAV): "Non presente"; Corpo Intero (WBV): "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²".

Misure tecniche e organizzative:

Misure generali. I rischi, derivanti dall'esposizione dei lavoratori a vibrazioni, devono essere eliminati alla fonte o ridotti al minimo.

Organizzazione del lavoro. Le attività lavorative devono essere organizzate tenuto conto delle seguenti indicazioni: a) i metodi di lavoro adottati devono essere quelli che richiedono la minore esposizione a vibrazioni meccaniche; b) la durata e l'intensità dell'esposizione a vibrazioni meccaniche deve essere opportunamente limitata al minimo necessario per le esigenze della lavorazione; c) l'orario di lavoro deve essere organizzato in maniera appropriata al tipo di lavoro da svolgere; d) devono essere previsti adeguati periodi di riposo in funzione del tipo di lavoro da svolgere.

Attrezzature di lavoro. Le attrezzature di lavoro impiegate devono: a) essere adeguate al lavoro da svolgere; b) essere concepite nel rispetto dei principi ergonomici; c) produrre il minor livello possibile di vibrazioni, tenuto conto del lavoro da svolgere; d) essere soggette ad adeguati programmi di manutenzione.

Dispositivi di protezione individuale:

Indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità, dispositivi di smorzamento che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (piedi o parte seduta del lavoratore), sedili ammortizzanti che attenuano la vibrazione trasmessa al corpo intero (parte seduta del lavoratore).

7 ATTREZZATURE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI

Elenco degli attrezzi: 1) Attrezzi manuali; 2) Compressore elettrico;

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3) Gruppo elettrogeno con fari; 4) Idropulitrice; 5) Idroscarificatrice; 6) Pistola per verniciatura a spruzzo; 7) Ponteggio metallico fisso; 8) Scala semplice; 9) Sega a parete; 10) Sega circolare; 11) Smerigliatrice angolare (flessibile); 12) Trapano elettrico; 13) Vibratore elettrico per calcestruzzo.

7.1 ATTREZZI MANUALI Gli attrezzi manuali, presenti in tutte le fasi lavorative, sono sostanzialmente costituiti da una parte destinata all'impugnatura ed un'altra, variamente conformata, alla specifica funzione svolta.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Punture, tagli, abrasioni;

2) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore attrezzi manuali;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) guanti.

7.2 COMPRESSORE ELETTRICO Il compressore è una macchina destinata alla produzione di aria compressa per l'alimentazione di attrezzature di lavoro pneumatiche (martelli demolitori pneumatici, vibratori, avvitatori, intonacatrici, pistole a spruzzo ecc).

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Scoppio;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore compressore elettrico;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) otoprotettori; c) guanti; d) indumenti protettivi.

7.3 GRUPPO ELETTROGENO CON FARI Il gruppo elettrrogeno è una macchina, alimentata da un motore a scoppio, destinata alla produzione di energia elettrica per l'alimentazione di attrezzature ed utensili del cantiere e per l'illuminazione delle postazioni di lavoro.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Inalazione fumi, gas, vapori;

3) Incendi, esplosioni;

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Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore gruppo elettrogeno con fari;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) otoprotettori; c) guanti; d) indumenti protettivi.

7.4 IDROPULITRICE L'idropulitrice è un'attrezzatura destinata alla pulitura di superfici mediante proiezione violenta di getti di acqua.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Getti, schizzi;

3) Incendi, esplosioni;

4) Nebbie;

5) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore idropulitrice;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) stivali in genere; b) maschere; c) otoprotettori; d) guanti; e) indumenti impermeabili.

7.5 IDROSCARIFICATRICE L'idroscarificatrice è un'attrezzatura destinata alla scarifica di superfici mediante proiezione di getti di acqua ad elevata pressione (anche maggiore di 2000 atm)

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Getti, schizzi;

3) Incendi, esplosioni;

4) Nebbie;

5) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore idroscarificatrice;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) stivali in genere; b) maschere; c) otoprotettori; d) guanti; e) indumenti impermeabili.

7.6 PISTOLA PER VERNICIATURA A SPRUZZO La pistola per verniciatura a spruzzo è un'attrezzatura per la verniciatura a spruzzo di superfici verticali od orizzontali.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

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1) Getti, schizzi;

2) Inalazione fumi, gas, vapori;

3) Nebbie;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore pistola per verniciatura a spruzzo;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) occhiali; c) maschera; d) guanti; e) indumenti protettivi.

7.7 PONTEGGIO METALLICO FISSO Il ponteggio metallico fisso è un'opera provvisionale realizzata per eseguire lavori di ingegneria civile, quali nuove costruzioni o ristrutturazioni e manutenzioni, ad altezze superiori ai 2 metri.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Caduta dall'alto;

2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore ponteggio metallico fisso;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta.

7.8 SCALA SEMPLICE La scala semplice è adoperata per superare dislivelli o effettuare operazioni di carattere temporaneo a quote non altrimenti raggiungibili.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Caduta dall'alto;

2) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) Scala semplice: misure preventive e protettive;

Prescrizioni Organizzative:

Caratteristiche di sicurezza: 1) le scale a mano devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all'uso; 2) le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m devono avere anche un tirante intermedio; 3) in tutti i casi le scale devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di elementi di trattenuta o di appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori.

2) DPI: utilizzatore scala semplice;

Prescrizioni Organizzative:

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Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti.

7.9 SEGA A PARETE La sega a parete ad avanzamento manuale e/o automatico è utilizzata per il taglio di qualsiasi materiale da costruzione, compreso acciaio e cemento armato.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Getti, schizzi;

3) Punture, tagli, abrasioni;

4) Scivolamenti, cadute a livello;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore sega a parete;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) occhiali; c) otoprotettori; d) guanti.

7.10 SEGA CIRCOLARE La sega circolare, quasi sempre presente nei cantieri, viene utilizzata per il taglio del legname da carpenteria e/o per quello usato nelle diverse lavorazioni.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Inalazione polveri, fibre;

3) Punture, tagli, abrasioni;

4) Scivolamenti, cadute a livello;

5) Urti, colpi, impatti, compressioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore sega circolare;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) otoprotettori; e) guanti.

7.11 SMERIGLIATRICE ANGOLARE (FLESSIBILE) La smerigliatrice angolare, più conosciuta come mola a disco o flessibile o flex, è un utensile portatile che reca un disco ruotante la cui funzione è quella di tagliare, smussare, lisciare superfici.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

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2) Inalazione polveri, fibre;

3) Punture, tagli, abrasioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore smerigliatrice angolare (flessibile);

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) maschera; e) otoprotettori; f) guanti antivibrazioni; g) indumenti protettivi.

7.12 TRAPANO ELETTRICO Il trapano è un utensile di uso comune adoperato per praticare fori sia in strutture murarie che in qualsiasi materiale.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

2) Inalazione polveri, fibre;

3) Punture, tagli, abrasioni;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore trapano elettrico;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) calzature di sicurezza; b) maschera; c) otoprotettori; d) guanti.

7.13 VIBRATORE ELETTRICO PER CALCESTRUZZO Il vibratore elettrico per calcestruzzo è un attrezzatura per il costipamento del conglomerato cementizio a getto avvenuto.

Rischi generati dall'uso dell'Attrezzo:

1) Elettrocuzione;

Misure Preventive e Protettive relative all'Attrezzo:

1) DPI: utilizzatore vibratore elettrico per calcestruzzo;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'utilizzatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) otoprotettori; d) guanti; e) indumenti protettivi.

 

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8 MACCHINE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI

Elenco delle macchine: 1) Autobetoniera; 2) Autocarro; 3) Autocarro con gru; 4) Finitrice; 5) Piattaforma sviluppabile; 6) Piattaforma sviluppabile; 7) Rullo compressore; 8) Scarificatrice.

8.1 AUTOBETONIERA L'autobetoniera è un mezzo d'opera destinato al trasporto di calcestruzzi dalla centrale di betonaggio fino al luogo della posa in opera.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

2) Cesoiamenti, stritolamenti;

3) Getti, schizzi;

4) Incendi, esplosioni;

5) Investimento, ribaltamento;

6) Rumore;

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

7) Scivolamenti, cadute a livello;

8) Urti, colpi, impatti, compressioni;

9) Vibrazioni;

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore autobetoniera;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) occhiali; d) otoprotettori; e) guanti; f) indumenti protettivi.

8.2 AUTOCARRO L'autocarro è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di mezzi, materiali da costruzione, materiali di risulta ecc.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Getti, schizzi;

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3) Inalazione polveri, fibre;

4) Incendi, esplosioni;

5) Investimento, ribaltamento;

6) Rumore;

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

7) Urti, colpi, impatti, compressioni;

8) Vibrazioni;

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore autocarro;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi.

8.3 AUTOCARRO CON GRU L'autocarro è un mezzo d'opera utilizzato per il trasporto di materiali da costruzione e il carico e lo scarico degli stessi mediante gru

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Elettrocuzione;

Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione o folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.

3) Getti, schizzi;

4) Inalazione polveri, fibre;

5) Incendi, esplosioni;

6) Investimento, ribaltamento;

7) Rumore;

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

8) Urti, colpi, impatti, compressioni;

9) Vibrazioni;

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore autocarro con gru;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) indumenti protettivi; e) otoprotettori.

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8.4 FINITRICE La finitrice (o rifinitrice stradale) è un mezzo d'opera utilizzato nella realizzazione del manto stradale in conglomerato bituminoso e nella posa in opera del tappetino di usura.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Inalazione fumi, gas, vapori;

3) Incendi, esplosioni;

4) Investimento, ribaltamento;

5) Rumore;

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

6) Scivolamenti, cadute a livello;

7) Vibrazioni;

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore finitrice;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) copricapo; c) calzature di sicurezza; d) maschera; e) guanti; f) indumenti protettivi.

8.5 PIATTAFORMA SVILUPPABILE La piattaforma sviluppabile a mezzo braccio telescopico è una macchina operatrice impiegata per lavori in elevazione.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Caduta dall'alto;

2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Cesoiamenti, stritolamenti;

4) Elettrocuzione;

5) Incendi, esplosioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore piattaforma sviluppabile;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta; e) indumenti protettivi; f) Imbragatura di sicurezza con cordino di aggancio

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8.6 PIATTAFORMA SVILUPPABILE La piattaforma sviluppabile a mezzo braccio telescopico o a pantografo è una macchina operatrice impiegata per lavori in elevazione.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Caduta dall'alto;

2) Caduta di materiale dall'alto o a livello;

3) Cesoiamenti, stritolamenti;

4) Elettrocuzione;

5) Incendi, esplosioni;

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore piattaforma sviluppabile;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) calzature di sicurezza; c) guanti; d) attrezzatura anticaduta; e) indumenti protettivi.

8.7 RULLO COMPRESSORE Il rullo compressore è una macchina operatrice utilizzata prevalentemente nei lavori stradali per la compattazione del terreno o del manto bituminoso.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Inalazione fumi, gas, vapori;

3) Inalazione polveri, fibre;

4) Incendi, esplosioni;

5) Investimento, ribaltamento;

6) Rumore;

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

7) Vibrazioni;

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore rullo compressore;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) copricapo; c) calzature di sicurezza; d) otoprotettori; e) guanti; f) indumenti protettivi.

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8.8 SCARIFICATRICE La scarificatrice è una macchina operatrice utilizzata nei lavori stradali per la rimozione del manto bituminoso esistente.

Rischi generati dall'uso della Macchina:

1) Cesoiamenti, stritolamenti;

2) Inalazione fumi, gas, vapori;

3) Incendi, esplosioni;

4) Investimento, ribaltamento;

5) Rumore;

Attività con esposizione dei lavoratori a rumore. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, dispositivi di protezione individuale, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

6) Urti, colpi, impatti, compressioni;

7) Vibrazioni;

Attività con esposizione dei lavoratori a vibrazioni. Per tutti i dettagli inerenti l'analisi del rischio (schede di valutazione, ecc) si rimanda al documento di valutazione specifico.

Misure Preventive e Protettive relative alla Macchina:

1) DPI: operatore scarificatrice;

Prescrizioni Organizzative:

Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) copricapo; c) calzature di sicurezza; d) otoprotettori; e) guanti; f) indumenti protettivi.

 

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9 POTENZA SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE

ATTREZZATURA Lavorazioni Potenza Sonora dB(A) Scheda

Gruppo elettrogeno con fari Montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia; Rimozione di cls ammalorato pile, travi e pulvini. 99.0 958-(IEC-94)-RPO-01

Sega a parete Taglio di parapetto in c.a.; Taglio di cordoli bordoponte. 124.0 986-(IEC-80)-RPO-01

Sega circolare Realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione. 113.0 908-(IEC-19)-RPO-01

Smerigliatrice angolare (flessibile)

Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Taglio di parapetto in c.a.; Taglio di cordoli bordoponte; Rimozione di scossaline, canali di gronda, pluviali. 113.0 931-(IEC-45)-RPO-01

Trapano elettrico Montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia. 107.0 943-(IEC-84)-RPO-01

MACCHINA Lavorazioni Potenza Sonora dB(A) Scheda

Autobetoniera Getto in calcestruzzo per le strutture in elevazione. 112.0 947-(IEC-28)-RPO-01

Autocarro con gru Allestimento di stutture prefabbricate di cantiere; Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali; Taglio di parapetto in c.a.; Montaggio di guard-rails; Posa di pali per pubblica illuminazione. 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Autocarro Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia; Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Rimozione di cls ammalorato pile, travi e pulvini; Rimozione di pannelli grigliati; Taglio di cordoli bordoponte; Posa di canaletta in cls; Posa di conduttura elettrica; Asportazione di strato di usura e collegamento; Realizzazione di marciapiedi; Posa di segnali stradali. 103.0 940-(IEC-72)-RPO-01

Finitrice Formazione di manto di usura e collegamento. 107.0 955-(IEC-65)-RPO-01

Rullo compressore Formazione di manto di usura e collegamento; Realizzazione di marciapiedi. 109.0 976-(IEC-69)-RPO-01

Scarificatrice Asportazione di strato di usura e collegamento. 93.2

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10 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI

La valutazione dei rischi è stata effettuata ai sensi della normativa italiana vigente:

- D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, "Attuazione dell'art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".

Testo coordinato con:

- D.L. 3 giugno 2008, n. 97, convertito con modificazioni dalla L. 2 agosto 2008, n. 129;

- D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla L. 6 agosto 2008, n. 133;

- D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito con modificazioni dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14;

- L. 18 giugno 2009, n. 69;

- L. 7 luglio 2009, n. 88;

- D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106;

- D.L. 30 dicembre 2009, n. 194, convertito con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2010, n. 25;

- D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;

- L. 4 giugno 2010, n. 96;

- L. 13 agosto 2010, n. 136;

- Sentenza della Corte costituzionale 2 novembre 2010, n. 310;

- D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, convertito con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2011, n. 10;

- D.L. 12 maggio 2012, n. 57, convertito con modificazioni dalla L. 12 luglio 2012, n. 101;

- L. 1 ottobre 2012, n. 177;

- L. 24 dicembre 2012, n. 228;

- D.Lgs. 13 marzo 2013, n. 32;

- D.P.R. 28 marzo 2013, n. 44;

- D.L. 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2013, n. 98;

- D.L. 28 giugno 2013, n. 76, convertito con modificazioni dalla L. 9 agosto 2013, n. 99.

10.1 INDIVIDUAZIONE DEL CRITERIO GENERALE SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

La valutazione del rischio [R], necessaria per definire le priorità degli interventi di miglioramento della sicurezza

aziendale, è stata effettuata tenendo conto dell'entità del danno [E] (funzione delle conseguenze sulle persone

in base ad eventuali conoscenze statistiche o in base al registro degli infortuni o a previsioni ipotizzabili) e

della probabilità di accadimento dello stesso [P] (funzione di valutazioni di carattere tecnico e organizzativo,

quali le misure di prevenzione e protezione adottate -collettive e individuali-, e funzione dell'esperienza

lavorativa degli addetti e del grado di formazione, informazione e addestramento ricevuto).

La metodologia per la valutazione "semi-quantitativa" dei rischi occupazionali generalmente utilizzata è basata

sul metodo "a matrice" di seguito esposto.

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La Probabilità di accadimento [P] è la quantificazione (stima) della probabilità che il danno, derivante da un

fattore di rischio dato, effettivamente si verifichi. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la

seguente gamma di soglie di probabilità di accadimento:

Soglia Descrizione della probabilità di accadimento Valore

Molto probabile

1) Sono noti episodi in cui il pericolo ha causato danno,

2) Il pericolo può trasformarsi in danno con una correlazione,

3) Il verificarsi del danno non susciterebbe sorpresa.

[P4]

Probabile

1) E' noto qualche episodio in cui il pericolo ha causato danno,

2) Il pericolo può trasformarsi in danno anche se non in modo automatico,

3) Il verificarsi del danno susciterebbe scarsa sorpresa.

[P3]

Poco probabile

1) Sono noti rari episodi già verificati,

2) Il danno può verificarsi solo in circostanze particolari,

3) Il verificarsi del danno susciterebbe sorpresa.

[P2]

Improbabile

1) Non sono noti episodi già verificati,

2) Il danno si può verificare solo per una concatenazione di eventi improbabili e tra loro indipendenti,

3) Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.

[P1]

L'Entità del danno [E] è la quantificazione (stima) del potenziale danno derivante da un fattore di rischio dato. Essa può assumere un valore sintetico tra 1 e 4, secondo la seguente gamma di soglie di danno:

Soglia Descrizione dell'entità del danno Valore

Gravissimo 1) Infortunio con lesioni molto gravi irreversibili e invalidità totale o conseguenze letali,

2) Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti. [E4]

Grave 1) Infortunio o inabilità temporanea con lesioni significative irreversibili o invalidità parziale.

2) Esposizione cronica con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti. [E3]

Significativo

1) Infortunio o inabilità temporanea con disturbi o lesioni significative reversibili a medio termine.

2) Esposizione cronica con effetti reversibili.

[E2]

Lieve 1) Infortunio o inabilità temporanea con effetti rapidamente reversibili.

2) Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. [E1]

Individuato uno specifico pericolo o fattore di rischio, il valore numerico del rischio [R] è stimato quale prodotto dell'Entità del danno [E] per la Probabilità di accadimento [P] dello stesso.

[R] = [P] x [E]

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Il Rischio [R], quindi, è la quantificazione (stima) del rischio. Esso può assumere un valore sintetico compreso tra 1 e 16, come si può evincere dalla matrice del rischio di seguito riportata.

Rischio

[R]

Improbabile

[P1]

Poco probabile

[P2]

Probabile

[P3]

Molto probabile

[P4]

Danno lieve

[E1]

Rischio basso

[P1]X[E1]=1

Rischio basso

[P2]X[E1]=2

Rischio moderato

[P3]X[E1]=3

Rischio moderato

[P4]X[E1]=4

Danno significativo

[E2]

Rischio basso

[P1]X[E2]=2

Rischio moderato

[P2]X[E2]=4

Rischio medio

[P3]X[E2]=6

Rischio rilevante

[P4]X[E2]=8

Danno grave

[E3]

Rischio moderato

[P1]X[E3]=3

Rischio medio

[P2]X[E3]=6

Rischio rilevante

[P3]X[E3]=9

Rischio alto

[P4]X[E3]=12

Danno gravissimo

[E4]

Rischio moderato

[P1]X[E4]=4

Rischio rilevante

[P2]X[E4]=8

Rischio alto

[P3]X[E4]=12

Rischio alto

[P4]X[E4]=16

 

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10.2 ESITO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità

- AREA DEL CANTIERE -

CARATTERISTICHE AREA DEL CANTIERE

CA Linee aeree

RS Elettrocuzione E4 * P1 = 4

CA Manufatti interferenti o sui quali intervenire

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE

FE Strade

RS Investimento E4 * P1 = 4

RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER L'AREA CIRCOSTANTE

RT Abitazioni

RS Rumore E2 * P1 = 2

RS Polveri E2 * P1 = 2

- ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE -

OR Impianti di alimentazione (elettricità, acqua, ecc.)

RS Elettrocuzione E4 * P1 = 4

OR Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche

RS Elettrocuzione E4 * P1 = 4

OR Dislocazione delle zone di carico e scarico

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

OR Zone di deposito attrezzature

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

OR Zone di stoccaggio materiali

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

OR Ponteggi

RS Caduta dall'alto E4 * P1 = 4

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

SA Scariche atmosferiche [Struttura autoprotetta.] E1 * P1 = 1

OR Trabattelli

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Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Caduta dall'alto E4 * P1 = 4

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

OR Elevatori

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

OR Mezzi d'opera

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

- LAVORAZIONI E FASI -

LF ALLESTIMENTO AREA DI CANTIERE

LF Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase)

LV Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Smerigliatrice angolare (flessibile)

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

MC1 M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] E1 * P1 = 1

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Allestimento di stutture prefabbricate di cantiere (fase)

LV Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Scala semplice

RS Caduta dall'alto E1 * P1 = 1

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Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6

MA Autocarro con gru

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali (fase)

LV Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6

MA Autocarro con gru

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF OPERE PROVVISIONALI

LF Mantovana parapetto su ferrovia (fase)

LF Montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia (sottofase)

LV Addetto al montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 71  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità AT Trapano elettrico

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

AT Gruppo elettrogeno con fari

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P1 = 4

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RM Rumore per "Ponteggiatore" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF Montaggio ponteggio per pile e muri (fase)

LF Montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso (sottofase)

LV Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Scala semplice

RS Caduta dall'alto E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 72  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Caduta dall'alto E4 * P1 = 4

RM Rumore per "Ponteggiatore" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

MC1 M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] E1 * P1 = 1

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

LF Idropulizia di impalcato (fase)

LF Idropulizia di impalcato (sottofase)

LV Addetto idrupoliturice

AT Idropulitrice

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E1 * P1 = 1

RS Nebbie E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Ponteggio metallico fisso

RS Caduta dall'alto E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E1 * P1 = 1

RS Nebbie E1 * P1 = 1

RM Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 73  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF Idroscarifica di parapetti, pile, travi e pulvini (fase)

LF Rimozione di cls ammalorato pile, travi e pulvini (sottofase)

LV Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile, travi e pulvini

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Idroscarificatrice

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E1 * P1 = 1

RS Nebbie E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Gruppo elettrogeno con fari

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV "Non presente"] E3 * P3 = 9

RM Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 74  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF Demolizione parapetto in c.a. (fase)

LF Taglio di parapetto in c.a. (sottofase)

LV Addetto al taglio di parapetti in c.a.

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Sega a parete

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

AT Smerigliatrice angolare (flessibile)

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E2 * P3 = 6

VB Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV "Non presente"] E3 * P3 = 9

RM Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Autocarro con gru

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Smontaggio pannelli grigliati (fase)

LF Rimozione di pannelli grigliati (sottofase)

LV Addetto alla rimozione di pannellature grigliate

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 75  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Ponteggio metallico fisso

RS Caduta dall'alto E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6

RS Caduta dall'alto E4 * P3 = 12

VB Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV "Non presente"] E3 * P3 = 9

MC1 M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] E1 * P1 = 1

RM Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Demolizione cordolo bordo ponte (fase)

LF Taglio di cordoli bordoponte (sottofase)

LV Addetto al taglio di cordolo bordoponte

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Sega a parete

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

AT Smerigliatrice angolare (flessibile)

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 76  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Inalazione polveri, fibre E2 * P3 = 6

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6

RS Caduta dall'alto E4 * P3 = 12

VB Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV "Non presente"] E3 * P3 = 9

RM Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF Rimozione di tubi pluviali (fase)

LF Rimozione di scossaline, canali di gronda, pluviali (sottofase)

LV Addetto alla rimozione di scossaline, canali di gronda, pluviali

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Smerigliatrice angolare (flessibile)

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P3 = 12

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 77  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF RIPRISTINI ELEMENTI AMMALORATI

LF Ripristino strutture degradate (fase)

LF Ripristino di cls ammalorato di struttiìure in c.a. (sottofase)

LV Addetto al ripristino di cls ammalorato di strutture

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Ponteggio metallico fisso

RS Caduta dall'alto E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P4 = 16

CH Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] E1 * P1 = 1

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF CORDOLI PORTA BARRIERE

LF Ripristino cordoli bordo ponte (fase)

LF Lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a. (sottofase)

LV Addetto alla lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a.

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P4 = 16

CH Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] E1 * P1 = 1

LF Realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione (sottofase)

LV Addetto alla realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Sega circolare

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 78  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P3 = 12

CH Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] E1 * P1 = 1

RM Rumore per "Carpentiere" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF Getto in calcestruzzo per le strutture in elevazione (sottofase)

LV Addetto al getto in calcestruzzo per cordoli bordoponte

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Vibratore elettrico per calcestruzzo

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P3 = 12

CH Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] E1 * P1 = 1

MA Autobetoniera

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P2 = 4

RS Getti, schizzi E1 * P2 = 2

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P2 = 2

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P2 = 4

RM Rumore per "Operatore autobetoniera" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autobetoniera" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE

LF Posa pluviali (fase)

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 79  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità LF Posa di cassetta per pluviali in acciaio (sottofase)

LV Addetto alla realizzazione di opere di cassetta in acciaio inox

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Ponteggio metallico fisso

RS Caduta dall'alto E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P3 = 12

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF Realizzazione di opere di lattoneria (sottofase)

LV Addetto alla posa di tubi pluviali

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta dall'alto E4 * P3 = 12

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF Posa canaletta in cls (fase)

LF Posa di canaletta in cls (sottofase)

LV Addetto alla posa di canaletta in cls

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6

CH Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] E1 * P1 = 1

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 80  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Scivolamenti, cadute a livello E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operaio comune polivalente" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF BARRIERE STRADALI

LF Posa barriere stradali - guard-rail (fase)

LF Montaggio di guard-rails (sottofase)

LV Addetto al montaggio di guard-rails

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Investimento, ribaltamento E3 * P3 = 9

MC1 M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] E1 * P1 = 1

MA Autocarro con gru

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF IMPIANTO ILLUMINAZIONE

LF Realizzazione di polifera (fase)

LF Posa di conduttura elettrica (sottofase)

LV Addetto alla posa di conduttura elettrica

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 81  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6

RS Scivolamenti, cadute a livello E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Posa pali e corpi illuminanti (fase)

LF Posa di pali per pubblica illuminazione (sottofase)

LV Addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P2 = 6

RS Investimento, ribaltamento E3 * P3 = 9

RM Rumore per "Operaio comune polivalente" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

MA Autocarro con gru

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Montaggio di apparecchi illuminanti (sottofase)

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 82  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità LV Addetto al montaggio di apparecchi illuminanti

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Elettrocuzione E3 * P3 = 9

MA Piattaforma sviluppabile

RS Caduta dall'alto E3 * P1 = 3

RS Caduta di materiale dall'alto o a livello E3 * P1 = 3

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Elettrocuzione E3 * P1 = 3

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

LF PAVIMENTAZIONI

LF Pavimentazioni stradali (fase)

LF Asportazione di strato di usura e collegamento (sottofase)

LV Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Investimento, ribaltamento E3 * P3 = 9

VB Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)" [HAV "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²", WBV "Non presente"] E3 * P3 = 9

RM Rumore per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

MA Scarificatrice

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P2 = 4

RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P2 = 6

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Addetto scarificatrice (fresa)" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

VB Vibrazioni per "Addetto scarificatrice (fresa)" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"] E2 * P3 = 6

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 83  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Formazione di manto di usura e collegamento (sottofase)

LV Addetto alla formazione di manto di usura e collegamento

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Investimento, ribaltamento E3 * P3 = 9

RS Ustioni E2 * P2 = 4

CM Cancerogeno e mutageno [Rischio alto per la salute.] E4 * P4 = 16

MA Rullo compressore

RS Cesoiamenti, stritolamenti E1 * P1 = 1

RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P2 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RM Rumore per "Operatore rullo compressore" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

VB Vibrazioni per "Operatore rullo compressore" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"] E2 * P3 = 6

MA Finitrice

RS Cesoiamenti, stritolamenti E1 * P1 = 1

RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E1 * P1 = 1

RS Investimento, ribaltamento E1 * P1 = 1

RS Scivolamenti, cadute a livello E1 * P1 = 1

RM Rumore per "Operatore rifinitrice" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

VB Vibrazioni per "Operatore rifinitrice" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"] E2 * P3 = 6

LF Pavimentazioni pedonali (fase)

LF Realizzazione di marciapiedi (sottofase)

LV Addetto alla realizzazione di marciapiedi

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 84  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Investimento, ribaltamento E3 * P3 = 9

VB Vibrazioni per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)" [HAV "Inferiore a 2,5 m/s²", WBV "Non presente"] E2 * P1 = 2

CH Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] E1 * P1 = 1

MC1 M.M.C. (sollevamento e trasporto) [Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili.] E1 * P1 = 1

RM Rumore per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

MA Autocarro

RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

MA Rullo compressore

RS Cesoiamenti, stritolamenti E1 * P1 = 1

RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P2 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RM Rumore per "Operatore rullo compressore" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

VB Vibrazioni per "Operatore rullo compressore" [HAV "Non presente", WBV "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"] E2 * P3 = 6

LF SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE

LF Segnaletica verticale (fase)

LF Posa di segnali stradali (sottofase)

LV Addetto alla posa di segnali stradali

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

RS Investimento, ribaltamento E3 * P3 = 9

RM Rumore per "Operaio comune polivalente" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

MA Autocarro

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 85  

Sigla Attività Entità del Danno

Probabilità RS Cesoiamenti, stritolamenti E2 * P1 = 2

RS Getti, schizzi E2 * P1 = 2

RS Inalazione polveri, fibre E1 * P1 = 1

RS Incendi, esplosioni E3 * P1 = 3

RS Investimento, ribaltamento E3 * P1 = 3

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E2 * P1 = 2

RM Rumore per "Operatore autocarro" [Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)".] E1 * P1 = 1

VB Vibrazioni per "Operatore autocarro" [HAV "Non presente", WBV "Inferiore a 0,5 m/s²"] E2 * P1 = 2

LF Segnaletica orizzontale (fase)

LF Realizzazione di segnaletica orizzontale (sottofase)

LV Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale

AT Attrezzi manuali

RS Punture, tagli, abrasioni E1 * P1 = 1

RS Urti, colpi, impatti, compressioni E1 * P1 = 1

AT Compressore elettrico

RS Elettrocuzione E1 * P1 = 1

RS Scoppio E1 * P1 = 1

AT Pistola per verniciatura a spruzzo

RS Getti, schizzi E1 * P1 = 1

RS Inalazione fumi, gas, vapori E1 * P1 = 1

RS Nebbie E1 * P1 = 1

RS Investimento, ribaltamento E3 * P3 = 9

RM Rumore per "Addetto verniciatrice segnaletica stradale" [Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".] E3 * P3 = 9

CH Chimico [Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".] E1 * P1 = 1

LEGENDA:

[CA] = Caratteristiche area del Cantiere; [FE] = Fattori esterni che comportano rischi per il Cantiere; [RT] = Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante; [OR] = Organizzazione del Cantiere; [LF] = Lavorazione; [MA] = Macchina; [LV] = Lavoratore; [AT] = Attrezzo; [RS] = Rischio; [RM] = Rischio rumore; [VB] = Rischio vibrazioni; [CH] = Rischio chimico; [MC1] = Rischio M.M.C.(sollevamento e trasporto); [MC2] = Rischio M.M.C.(spinta e traino); [MC3] = Rischio M.M.C.(elevata frequenza); [ROA] = Rischio R.O.A.(operazioni di saldatura); [CM] = Rischio cancerogeno e mutageno; [BIO] = Rischio biologico; [RL] = Rischio R.O.A. (laser); [RNC] = Rischio R.O.A. (non coerenti); [CEM] = Rischio campi elettromagnetici; [AM] = Rischio amianto; [RON] = Rischio radiazioni ottiche naturali; [MCS] = Rischio microclima (caldo severo); [MFS] = Rischio microclima (freddo severo); [SA] = Rischio scariche atmosferiche; [IN] = Rischio incendio; [PR] = Prevenzione; [IC] = Coordinamento; [SG] = Segnaletica; [CG] = Coordinamento delle Lavorazioni e Fasi; [UO] = Ulteriori osservazioni;

[E1] = Entità Danno Lieve; [E2] = Entità Danno Serio; [E3] = Entità Danno Grave; [E4] = Entità Danno Gravissimo;

[P1] = Probabilità Bassissima; [P2] = Probabilità Bassa; [P3] = Probabilità Media; [P4] = Probabilità Alta.

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 86  

 

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________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 87  

11 ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE

La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente agli indirizzi operativi del Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro:

- Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010), "Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - indicazioni operative".

In particolare, per il calcolo del livello di esposizione giornaliera o settimanale e per il calcolo dell'attenuazione offerta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito, si è tenuto conto della specifica normativa tecnica di riferimento:

- UNI EN ISO 9612:2011, "Acustica - Determinazione dell'esposizione al rumore negli ambienti di lavoro - Metodo tecnico progettuale".

- UNI 9432:2011, "Acustica - Determinazione del livello di esposizione personale al rumore nell'ambiente di lavoro".

- UNI EN 458:2005, "Protettori dell'udito - Raccomandazioni per la selezione, l'uso, la cura e la manutenzione - Documento guida".

11.1 PREMESSA La valutazione dell'esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare:

- il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;

- i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all'art. 189 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n.81;

- tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori;

- per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni;

- tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;

- le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia;

- l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;

- il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale;

- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;

- la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.

Qualora i dati indicati nelle schede di valutazione, riportate nella relazione, hanno origine da Banca Dati [B], la valutazione relativa a quella scheda ha carattere preventivo, così come previsto dall'art. 190 del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81.

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________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 88  

11.2 CALCOLO DEI LIVELLI DI ESPOSIZIONE I modelli di calcolo adottati per stimare i livelli di esposizione giornaliera o settimanale di ciascun lavoratore, l'attenuazione e adeguatezza dei dispositivi sono i modelli riportati nella normativa tecnica. In particolare ai fini del calcolo dell'esposizione personale al rumore è stata utilizzata la seguente espressione che impiega le percentuali di tempo dedicato alle attività, anziché il tempo espresso in ore/minuti:

dove:

LEX è il livello di esposizione personale in dB(A);

LAeq, i è il livello di esposizione media equivalente Leq in dB(A) prodotto dall'i-esima attività comprensivo delle incertezze;

pi è la percentuale di tempo dedicata all'attività i-esima

Ai fini della verifica del rispetto del valore limite 87 dB(A) per il calcolo dell'esposizione personale effettiva al rumore l’espressione utilizzata è analoga alla precedente dove, però, si è utilizzato al posto di livello di esposizione media equivalente il livello di esposizione media equivalente effettivo che tiene conto dell'attenuazione del DPI scelto.

I metodi utilizzati per il calcolo del LAeq,i effettivo e del ppeak effettivo a livello dell'orecchio quando si indossa il protettore auricolare, a seconda dei dati disponibili sono quelli previsti dalla norma UNI EN 458:

- Metodo in Banda d'Ottava

- Metodo HML

- Metodo di controllo HML

- Metodo SNR

- Metodo per rumori impulsivi

La verifica di efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito, applicando sempre le indicazioni fornite dalla UNI EN 458, è stata fatta confrontando LAeq, i effettivo e del ppeak effettivo con quelli desumibili dalle seguenti tabella.

Rumori non impulsivi

Livello effettivo all'orecchio LAeq Stima della protezione

Maggiore di Lact Insufficiente

Tra Lact e Lact - 5 Accettabile

Tra Lact - 5 e Lact - 10 Buona

Tra Lact - 10 e Lact - 15 Accettabile

Minore di Lact - 15 Troppo alta (iperprotezione)

Rumori non impulsivi "Controllo HML" (*)

Livello effettivo all'orecchio LAeq Stima della protezione

Maggiore di Lact Insufficiente

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Tra Lact e Lact - 15 Accettabile/Buona

Minore di Lact - 15 Troppo alta (iperprotezione)

Rumori impulsivi

Livello effettivo all'orecchio LAeq e ppeak Stima della protezione

LAeq o ppeak maggiore di Lact DPI-u non adeguato

LAeq e ppeak minori di Lact DPI-u adeguato

Il livello di azione Lact, secondo le indicazioni della UNI EN 458, corrisponde al valore d’azione oltre il quale c’è l’obbligo di utilizzo dei DPI dell'udito.

(*) Nel caso il valore di attenuazione del DPI usato per la verifica è quello relativo al rumore ad alta frequenza (Valore H) la stima della protezione vuol verificare se questa è "insufficiente" (LAeq maggiore di Lact) o se la protezione "può essere accettabile" (LAeq minore di Lact) a condizione di maggiori informazioni sul rumore che si sta valutando.

Banca dati RUMORE del CPT di Torino

Banca dati realizzata dal C.P.T.-Torino e co-finanziata da INAIL-Regione Piemonte, in applicazione del comma 5-bis, art.190 del D.Lgs. 81/2008 al fine di garantire disponibilità di valori di emissione acustica per quei casi nei quali risulti impossibile disporre di valori misurati sul campo. Banca dati approvata dalla Commissione Consultiva Permanente in data 20 aprile 2011. La banca dati è realizzata secondo la metodologia seguente:

- Procedure di rilievo della potenza sonora, secondo la norma UNI EN lSO 3746 – 2009.

- Procedure di rilievo della pressione sonora, secondo la norma UNI 9432 - 2008.

Schede macchina/attrezzatura complete di:

- dati per la precisa identificazione (tipologia, marca, modello);

- caratteristiche di lavorazione (fase, materiali);

- analisi in frequenza;

Per le misure dì potenza sonora si è utilizzata questa strumentazione:

- Fonometro: B&K tipo 2250.

- Calibratore: B&K tipo 4231.

- Nel 2008 si è utilizzato un microfono B&K tipo 4189 da 1/2".

- Nel 2009 si è utilizzato un microfono B&K tipo 4155 da 1/2".

Per le misurazioni di pressione sonora si utilizza un analizzatore SVANTEK modello "SVAN 948" per misure di Rumore, conforme alle norme EN 60651/1994, EN 60804/1 994 classe 1, ISO 8041, ISO 108161 IEC 651, IEC 804 e IEC 61672-1

La strumentazione è costituita da:

- Fonometro integratore mod. 948, di classe I , digitale, conforme a: IEC 651, IEC 804 e IEC 61 672-1 . Velocità di acquisizione da 10 ms a 1 h con step da 1 sec. e 1 min.

- Ponderazioni: A, B, Lin.

- Analizzatore: Real-Time 1/1 e 1/3 d’ottava, FFT, RT6O.

- Campo di misura: da 22 dBA a 140 dBA.

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 90  

- Gamma dinamica: 100 dB, A/D convertitore 4 x 20 bits.

- Gamma di frequenza: da 10 Hz a 20 kHz.

- Rettificatore RMS digitale con rivelatore di Picco, risoluzione 0,1 dB.

- Microfono: SV 22 (tipo 1), 50 mV/Pa, a condensatore polarizzato 1/2” con preamplificatore IEPE modello SV 12L.

- Calìbratore: B&K (tipo 4230), 94 dB, 1000 Hz.

Per ciò che concerne i protocolli di misura si rimanda all'allegato alla lettera Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 30 giugno 2011.

N.B. La dove non è stato possibile reperire i valori di emissione sonora di alcune attrezzature in quanto non presenti nella nuova banca dati del C.P.T.-Torino si è fatto riferimento ai valori riportati ne precedente banca dati anche questa approvata dalla Commissione Consultiva Permanente.

11.3 ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE Di seguito sono riportati i lavoratori impiegati in lavorazioni e attività comportanti esposizione al rumore. Per ogni mansione è indicata la fascia di appartenenza al rischio rumore.

Lavoratori e MacchineMansione ESITO DELLA VALUTAZIONE

1) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso

"Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)"

2) Addetto al montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia

"Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)"

3) Addetto al taglio di cordolo bordoponte "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 4) Addetto al taglio di parapetti in c.a. "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 5) Addetto alla posa di canaletta in cls "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 6) Addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" 7) Addetto alla posa di segnali stradali "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" 8) Addetto alla realizzazione della carpenteria per le

strutture in elevazione "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"

9) Addetto alla realizzazione di marciapiedi "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" 10) Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 11) Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile,

travi e pulvini "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"

12) Addetto alla rimozione di pannellature grigliate "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 13) Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 14) Addetto idrupoliturice "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 15) Autobetoniera "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" 16) Autocarro "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" 17) Autocarro con gru "Minore dei valori: 80 dB(A) e 135 dB(C)" 18) Finitrice "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 19) Rullo compressore "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)" 20) Scarificatrice "Maggiore dei valori: 85 dB(A) e 137 dB(C)"

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 91  

11.4 SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione per ogni mansione e, così come disposto dalla normativa tecnica, i seguenti dati:

- i tempi di esposizione per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore, come forniti dal datore di lavoro previa consultazione con i lavoratori o con i loro rappresentanti per la sicurezza;

- i livelli sonori continui equivalenti ponderati A per ciascuna attività (attrezzatura) compresivi di incertezze;

- i livelli sonori di picco ponderati C per ciascuna attività (attrezzatura);

- i rumori impulsivi;

- la fonte dei dati (se misurati [A] o da Banca Dati [B];

- il tipo di DPI-u da utilizzare.

- livelli sonori continui equivalenti ponderati A effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore;

- livelli sonori di picco ponderati C effettivi per ciascuna attività (attrezzatura) svolta da ciascun lavoratore;

- efficacia dei dispositivi di protezione auricolare;

- livello di esposizione giornaliera o settimanale o livello di esposizione a attività con esposizione al rumore molto variabile (art. 191);

Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazioneMansione Scheda di valutazione

Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso SCHEDA N.1 - Rumore per "Ponteggiatore" Addetto al montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia SCHEDA N.1 - Rumore per "Ponteggiatore"

Addetto al taglio di cordolo bordoponte SCHEDA N.2 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto al taglio di parapetti in c.a. SCHEDA N.2 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto alla posa di canaletta in cls SCHEDA N.3 - Rumore per "Operaio comune polivalente"

Addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione SCHEDA N.4 - Rumore per "Operaio comune polivalente"

Addetto alla posa di segnali stradali SCHEDA N.4 - Rumore per "Operaio comune polivalente"

Addetto alla realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione SCHEDA N.5 - Rumore per "Carpentiere"

Addetto alla realizzazione di marciapiedi SCHEDA N.6 - Rumore per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)"

Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale SCHEDA N.7 - Rumore per "Addetto verniciatrice segnaletica stradale"

Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile, travi e pulvini SCHEDA N.2 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto alla rimozione di pannellature grigliate SCHEDA N.2 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento SCHEDA N.8 - Rumore per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)"

Addetto idrupoliturice SCHEDA N.2 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Autobetoniera SCHEDA N.9 - Rumore per "Operatore autobetoniera"

Autocarro con gru SCHEDA N.10 - Rumore per "Operatore autocarro"

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Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazioneMansione Scheda di valutazione

Autocarro SCHEDA N.10 - Rumore per "Operatore autocarro" Finitrice SCHEDA N.11 - Rumore per "Operatore rifinitrice"

Rullo compressore SCHEDA N.12 - Rumore per "Operatore rullo compressore"

Scarificatrice SCHEDA N.13 - Rumore per "Addetto scarificatrice (fresa)"

11.4.1 SCHEDA N.1 - Rumore per "Ponteggiatore" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 31 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) GRU (B289)

25.0 77.0 NO 77.0

- -

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - - - - -

LEX 71.0

LEX(effettivo) 71.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)". Mansioni: Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Addetto al montaggio e smontaggio di mantovana su ferrovia.

11.4.2 SCHEDA N.2 - Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 279 del C.P.T. Torino (Demolizioni - Demolizioni manuali).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) MARTELLO - SCLAVERANO - SGD 90 [Scheda: 918-TO-1253-1-RPR-11]

30.0 104.6 NO 78.4

Accettabile/Buona Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

125.8 [B] 125.8 - - - - - - - 35.0 - - -

LEX 100.0

LEX(effettivo) 74.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)".

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Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

Mansioni: Addetto al taglio di cordolo bordoponte; Addetto al taglio di parapetti in c.a.; Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile, travi e pulvini; Addetto alla rimozione di pannellature grigliate; Addetto idrupoliturice.

11.4.3 SCHEDA N.3 - Rumore per "Operaio comune polivalente" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 246 del C.P.T. Torino (Fognature, pozzi e gallerie - Costruzioni fognature (Pozzi e gallerie)).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) MARTELLO - SCLAVERANO - SGD 90 [Scheda: 918-TO-1253-1-RPR-11]

10.0 104.6 NO 78.4

Accettabile/Buona Cenerico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

125.8 [B] 125.8 - - - - - - - 35.0 - - -

LEX 95.0

LEX(effettivo) 69.0

11.4.4 SCHEDA N.4 - Rumore per "Operaio comune polivalente" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 148 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) BETONIERA - OFF. BRAGAGNOLO - STD 300 [Scheda: 916-TO-1289-1-RPR-11]

10.0 80.7 NO 80.7

- -

103.9 [B] 103.9 - - - - - - - - - - -

LEX 71.0

LEX(effettivo) 71.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)". Mansioni: Addetto alla posa di pali per pubblica illuminazione; Addetto alla posa di segnali stradali.

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Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

11.4.5 SCHEDA N.5 - Rumore per "Carpentiere" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 32 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) SEGA CIRCOLARE - EDILSIDER - MASTER 03C MF [Scheda: 908-TO-1281-1-RPR-11]

10.0 99.6 NO 77.1

Accettabile/Buona Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

122.4 [B] 122.4 - - - - - - - 30.0 - - -

LEX 90.0

LEX(effettivo) 68.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Addetto alla realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione.

11.4.6 SCHEDA N.6 - Rumore per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 149 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni (Opere d'arte)).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) VIBRATORE (B668)

40.0 81.0 NO 81.0

- -

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - - - - -

LEX 78.0

LEX(effettivo) 78.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)". Mansioni: Addetto alla realizzazione di marciapiedi.

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11.4.7 SCHEDA N.7 - Rumore per "Addetto verniciatrice segnaletica stradale" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 299 del C.P.T. Torino (Verniciatura industriale - Segnaletica stradale).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) VERNICIATRICE STRADALE (B668)

70.0 90.0 NO 75.0

Accettabile/Buona Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - 20.0 - - -

LEX 89.0

LEX(effettivo) 74.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale.

11.4.8 SCHEDA N.8 - Rumore per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 180 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Rifacimento manti).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) TAGLIASFALTO A DISCO (B618)

3.0 103.0 NO 76.8

Accettabile/Buona Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - 35.0 - - -

LEX 88.0

LEX(effettivo) 62.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento.

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Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

11.4.9 SCHEDA N.9 - Rumore per "Operatore autobetoniera" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 28 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) AUTOBETONIERA (B10)

80.0 80.0 NO 80.0

- -

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - - - - -

LEX 80.0

LEX(effettivo) 80.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)". Mansioni: Autobetoniera.

11.4.10 SCHEDA N.10 - Rumore per "Operatore autocarro" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) AUTOCARRO (B36)

85.0 78.0 NO 78.0

- -

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - - - - -

LEX 78.0

LEX(effettivo) 78.0

Fascia di appartenenza:

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Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

Il livello di esposizione è "Minore dei valori inferiori di azione: 80 dB(A) e 135 dB(C)". Mansioni: Autocarro; Autocarro con gru.

11.4.11 SCHEDA N.11 - Rumore per "Operatore rifinitrice" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 146 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) RIFINITRICE (B539)

85.0 89.0 NO 74.0

Accettabile/Buona Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - 20.0 - - -

LEX 89.0

LEX(effettivo) 74.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Finitrice.

11.4.12 SCHEDA N.12 - Rumore per "Operatore rullo compressore" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 144 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) RULLO COMPRESSORE (B550)

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Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

85.0 89.0 NO 74.0

Accettabile/Buona Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - 20.0 - - -

LEX 89.0

LEX(effettivo) 74.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Rullo compressore.

11.4.13 SCHEDA N.13 - Rumore per "Addetto scarificatrice (fresa)" Analisi dei livelli di esposizione al rumore con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 169 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Rifacimento manti).

Tipo di esposizione: SettimanaleRumore

T[%]

LA,eq dB(A) Imp. LA,eq eff.

dB(A) Efficacia DPI-u

Dispositivo di protezione Banda d'ottava APV

Ppeak dB(C) Orig. Ppeak eff.

dB(C) 125 250 500 1k 2k 4k 8k L M H SNR

1) Utilizzo fresa (B281)

65.0 94.0 NO 79.0

Accettabile/Buona Generico (cuffie o inserti). [Beta: 0.75]

100.0 [B] 100.0 - - - - - - - 20.0 - - - 2) Manutenzione e pause tecniche (A317)

30.0 68.0 NO 68.0

- -

100.0 [A] 100.0 - - - - - - - - - - - 3) Fisiologico (A317)

5.0 68.0 NO 68.0

- -

100.0 [A] 100.0 - - - - - - - - - - -

LEX 93.0

LEX(effettivo) 78.0

Fascia di appartenenza: Il livello di esposizione è "Maggiore dei valori superiori di azione: 85 dB(A) e 137 dB(C)". Mansioni: Scarificatrice.

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12 ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI

La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente agli indirizzi operativi del Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro:

- Indicazioni Operative del CTIPLL (Rev. 2 del 11 marzo 2010), "Decreto legislativo 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all'esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro - indicazioni operative".

12.1 PREMESSA

La valutazione e, quando necessario, la misura dei livelli di vibrazioni è stata effettuata in base alle disposizioni

di cui all'allegato XXXV, parte A, del D.Lgs. 81/2008, per vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV),

e in base alle disposizioni di cui all'allegato XXXV, parte B, del D.Lgs. 81/2008, per le vibrazioni trasmesse al

corpo intero (WBV).

La valutazione è stata effettuata prendendo in considerazione in particolare:

- il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti

ripetuti;

- i valori limite di esposizione e i valori d’azione;

- gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con

particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori;

- gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni

meccaniche, il rumore e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature;

- le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro;

- l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni

meccaniche;

- il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore

lavorative in locali di cui è responsabile il datore di lavoro;

- le condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccarico

biomeccanico degli arti superiori e del rachide;

- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella

letteratura scientifica.

12.2 INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE

La valutazione dell'esposizione al rischio vibrazioni è stata effettuata tenendo in considerazione le

caratteristiche delle attività lavorative svolte, coerentemente a quanto indicato nelle "Linee guida per la

valutazione del rischio vibrazioni negli ambienti di lavoro" elaborate dall'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-

Scientifico e Ricerca).

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Il procedimento seguito può essere sintetizzato come segue:

- individuazione dei lavoratori esposti al rischio;

- individuazione dei tempi di esposizione;

- individuazione delle singole macchine o attrezzature utilizzate;

- individuazione, in relazione alle macchine ed attrezzature utilizzate, del livello di esposizione;

- determinazione del livello di esposizione giornaliero normalizzato al periodo di riferimento di 8 ore.

12.3 INDIVIDUAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI AL RISCHIO

L’individuazione dei lavoratori esposti al rischio vibrazioni discende dalla conoscenza delle mansioni espletate

dal singolo lavoratore, o meglio dall'individuazione degli utensili manuali, di macchinari condotti a mano o da

macchinari mobili utilizzati nelle attività lavorative. E’ noto che lavorazioni in cui si impugnino utensili vibranti

o materiali sottoposti a vibrazioni o impatti possono indurre un insieme di disturbi neurologici e circolatori

digitali e lesioni osteoarticolari a carico degli arti superiori, così come attività lavorative svolte a bordi di mezzi

di trasporto o di movimentazione espongono il corpo a vibrazioni o impatti, che possono risultare nocivi per i

soggetti esposti.

12.4 INDIVIDUAZIONE DEI TEMPI DI ESPOSIZIONE

Il tempo di esposizione al rischio vibrazioni dipende, per ciascun lavoratore, dalle effettive situazioni di lavoro.

Ovviamente il tempo di effettiva esposizione alle vibrazioni dannose è inferiore a quello dedicato alla

lavorazione e ciò per effetto dei periodi di funzionamento a vuoto o a carico ridotto o per altri motivi tecnici, tra

cui anche l'adozione di dispositivi di protezione individuale. Si è stimato, in relazione alle metodologie di lavoro

adottate e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, il coefficiente di riduzione specifico.

12.5 INDIVIDUAZIONE DELLE SINGOLE MACCHINE O ATTREZZATURE UTILIZZATE

La “Direttiva Macchine” obbliga i costruttori a progettare e costruire le attrezzature di lavoro in modo tale che

i rischi dovuti alle vibrazioni trasmesse dalla macchina siano ridotti al livello minimo, tenuto conto del progresso

tecnico e della disponibilità di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, in particolare alla fonte. Inoltre, prescrive che

le istruzioni per l'uso contengano anche le seguenti indicazioni: a) il valore quadratico medio ponderato, in

frequenza, dell'accelerazione cui sono esposte le membra superiori quando superi 2,5 m/s2; se tale livello è

inferiore o pari a 2,5 m/s2, occorre indicarlo; b) il valore quadratico medio ponderato, in frequenza,

dell'accelerazione cui è esposto il corpo (piedi o parte seduta) quando superi 0,5 m/ s2; se tale livello é inferiore

o pari a 0,5 m/s2, occorre indicarlo.

12.6 INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE DURANTE L'UTILIZZO

Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, conformemente alle

disposizioni dell'art. 202, comma 2, del D.Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., si è fatto riferimento alla Banca

Dati dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca) e/o alle informazioni fornite dai produttori,

utilizzando i dati secondo le modalità nel seguito descritte.

[A] - Valore misurato attrezzatura in BDV INAIL (ex ISPESL)

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Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili, in Banca Dati Vibrazioni dell'ISPESL (ora INAIL -

Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca), i valori di vibrazione misurati in condizioni d'uso rapportabili a quelle

operative.

Sono stati assunti i valori riportati in Banca Dati Vibrazioni dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico

e Ricerca).

[B] - Valore del fabbricante opportunamente corretto

Per la macchina o l'utensile considerato sono disponibili i valori di vibrazione dichiarati dal fabbricante.

Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore di vibrazione,

quello indicato dal fabbricante, maggiorato del fattore di correzione definito in Banca Dati Vibrazione

dell'ISPESL (ora INAIL - Settore Tecnico-Scientifico e Ricerca), per le attrezzature che comportano vibrazioni

mano-braccio, o da un coefficiente che tenga conto dell'età della macchina, del livello di manutenzione e delle

condizioni di utilizzo, per le attrezzature che comportano vibrazioni al corpo intero.

[C] - Valore di attrezzatura similare in BDV INAIL(ex ISPESL)

Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ma sono disponibili i valori di

vibrazioni misurati di attrezzature similari (stessa categoria, stessa potenza).

Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore base di

vibrazione quello misurato di una attrezzatura similare (stessa categoria, stessa potenza) maggiorato di un

coefficiente al fine di tener conto dell'età della macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di

utilizzo.

[D] - Valore di attrezzatura peggiore in BDV INAIL (ex ISPESL)

Per la macchina o l'utensile considerato, non sono disponibili dati specifici ne dati per attrezzature similari

(stessa categoria, stessa potenza), ma sono disponibili i valori di vibrazioni misurati per attrezzature della

stessa tipologia.

Salva la programmazione di successive misure di controllo in opera, è stato assunto quale valore base di

vibrazione quello peggiore (misurato) di una attrezzatura dello stesso genere maggiorato di un coefficiente al

fine di tener conto dell'età della macchina, del livello di manutenzione e delle condizioni di utilizzo.

[E] - Valore tipico dell’attrezzatura (solo PSC)

Nella redazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) vige l'obbligo di valutare i rischi specifici

delle lavorazioni, anche se non sono ancora noti le macchine e gli utensili utilizzati dall’impresa esecutrice e,

quindi, i relativi valori di vibrazioni.

In questo caso viene assunto, come valore base di vibrazione, quello più comune per la tipologia di

attrezzatura utilizzata in fase di esecuzione.

Per determinare il valore di accelerazione necessario per la valutazione del rischio, in assenza di valori di

riferimento certi, si è proceduto come segue:

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12.7 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE GIORNALIERO NORMALIZZATO AL PERIODO DI RIFERIMENTO DI

OTTO ORE

12.7.1 Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio

La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio si basa

principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8)

(m/s2), calcolato sulla base della radice quadrata della somma dei quadrati (A(w)sum) dei valori quadratici

medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali x, y, z, in accordo con

quanto prescritto dallo standard ISO 5349-1: 2001.

L'espressione matematica per il calcolo di A(8) è di seguito riportata.

dove:

in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espresso in percentuale e awx, awy e

awz i valori r.m.s. dell'accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y e z (ISO 5349-1:

2001).

Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più utensili

vibranti nell’arco della giornata lavorativa, o nel caso dell’impiego di uno stesso macchinario in differenti

condizioni operative, l’esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:

dove:

A(8)i è il parziale relativo all'operazione i-esima, ovvero:

in cui i valori di T%i e A(w)sum,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)sum

relativi alla operazione i-esima.

12.7.2 Vibrazioni trasmesse al corpo intero

La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al corpo intero si basa principalmente sulla

determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato

sulla base del maggiore dei valori numerici dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in

frequenza, determinati sui tre assi ortogonali:

secondo la formula di seguito riportata:

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in cui T% la durata percentuale giornaliera di esposizione a vibrazioni espresso in percentuale e A(w)max il

valore massimo tra 1,40awx, 1,40awy e awz i valori r.m.s. dell’accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2)

lungo gli assi x, y e z (ISO 2631-1: 1997).

Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di più

macchinari nell’arco della giornata lavorativa, o nel caso dell’impiego di uno stesso macchinario in differenti

condizioni operative, l’esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sarà ottenuta mediante l’espressione:

dove:

A(8)i è il parziale relativo all'operazione i-esima, ovvero:

in cui i valori di T%i a A(w)max,i sono rispettivamente il tempo di esposizione percentuale e il valore di A(w)max

relativi alla operazione i-esima.

 

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12.8 ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono a vibrazioni e il relativo esito della valutazione del rischio suddiviso in relazione al corpo intero (WBV) e al sistema mano braccio (HAV).

Lavoratori e Macchine

Mansione ESITO DELLA VALUTAZIONE

Mano-braccio (HAV) Corpo intero (WBV) 1) Addetto al taglio di cordolo bordoponte "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" "Non presente" 2) Addetto al taglio di parapetti in c.a. "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" "Non presente" 3) Addetto alla realizzazione di marciapiedi "Inferiore a 2,5 m/s²" "Non presente" 4) Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile,

travi e pulvini "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²"

"Non presente" 5) Addetto alla rimozione di pannellature grigliate "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" "Non presente" 6) Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" "Non presente" 7) Autobetoniera "Non presente" "Inferiore a 0,5 m/s²" 8) Autocarro "Non presente" "Inferiore a 0,5 m/s²" 9) Autocarro con gru "Non presente" "Inferiore a 0,5 m/s²"

10) Finitrice "Non presente" "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²" 11) Rullo compressore "Non presente" "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²" 12) Scarificatrice "Non presente" "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²"

 

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12.9 SCHEDE DI VALUTAZIONE Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni mansione.

Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazioneMansione Scheda di valutazione

Addetto al taglio di cordolo bordoponte SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto al taglio di parapetti in c.a. SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto alla realizzazione di marciapiedi SCHEDA N.2 - Vibrazioni per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)"

Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile, travi e pulvini SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto alla rimozione di pannellature grigliate SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)"

Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento SCHEDA N.3 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)"

Autobetoniera SCHEDA N.4 - Vibrazioni per "Operatore autobetoniera"

Autocarro con gru SCHEDA N.5 - Vibrazioni per "Operatore autocarro" Autocarro SCHEDA N.5 - Vibrazioni per "Operatore autocarro" Finitrice SCHEDA N.6 - Vibrazioni per "Operatore rifinitrice"

Rullo compressore SCHEDA N.7 - Vibrazioni per "Operatore rullo compressore"

Scarificatrice SCHEDA N.8 - Vibrazioni per "Addetto scarificatrice (fresa)"

12.9.1 SCHEDA N.1 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 279 del C.P.T. Torino (Demolizioni - Demolizioni manuali): a) demolizioni con martello demolitore pneumatico per 10%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Martello demolitore pneumatico (generico) 10.0 0.8 8.0 17.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) HAV

HAV - Esposizione A(8) 8.00 4.998

Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" Corpo Intero (WBV) = "Non presente" Mansioni: Addetto al taglio di cordolo bordoponte; Addetto al taglio di parapetti in c.a.; Addetto alla rimozione di cls ammalorato di parapetti, pile, travi e pulvini; Addetto alla rimozione di pannellature grigliate.

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12.9.2 SCHEDA N.2 - Vibrazioni per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 149 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni (Opere d'arte)): a) getto cls con vibrazione (utilizzo vibratore per cls) per 40%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Vibratore cls (generico) 40.0 0.8 32.0 3.1 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) HAV

HAV - Esposizione A(8) 32.00 1.748

Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Inferiore a 2,5 m/s²" Corpo Intero (WBV) = "Non presente" Mansioni: Addetto alla realizzazione di marciapiedi.

12.9.3 SCHEDA N.3 - Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 180 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Rifacimento manti): a) utilizzo tagliasfalto a disco per 2%; utilizzo tagliasfalto a martello per 2%; utilizzo martello demolitore pneumatico per 1%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Tagliasfalto a disco (generico) 2.0 0.8 1.6 3.4 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) HAV

2) Tagliasfalto a martello (generico) 2.0 0.8 1.6 24.1 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) HAV

3) Martello demolitore pneumatico (generico) 1.0 0.8 0.8 24.1 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) HAV

HAV - Esposizione A(8) 4.00 3.750

Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Compreso tra 2,5 e 5,0 m/s²" Corpo Intero (WBV) = "Non presente" Mansioni: Addetto all'asportazione di strato di usura e collegamento.

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12.9.4 SCHEDA N.4 - Vibrazioni per "Operatore autobetoniera" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 28 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) trasporto materiale per 40%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Autobetoniera (generica) 40.0 0.8 32.0 0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV

WBV - Esposizione A(8) 32.00 0.373

Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Non presente" Corpo Intero (WBV) = "Inferiore a 0,5 m/s²" Mansioni: Autobetoniera.

12.9.5 SCHEDA N.5 - Vibrazioni per "Operatore autocarro" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 24 del C.P.T. Torino (Costruzioni edili in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo autocarro per 60%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Autocarro (generico) 60.0 0.8 48.0 0.5 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV

WBV - Esposizione A(8) 48.00 0.374

Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Non presente" Corpo Intero (WBV) = "Inferiore a 0,5 m/s²" Mansioni: Autocarro; Autocarro con gru.

12.9.6 SCHEDA N.6 - Vibrazioni per "Operatore rifinitrice" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 146 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo rifinitrice per 65%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Rifinitrice (generica) 65.0 0.8 52.0 0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV

WBV - Esposizione A(8) 52.00 0.505

Fascia di appartenenza:

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Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2] Mano-Braccio (HAV) = "Non presente" Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²" Mansioni: Finitrice.

12.9.7 SCHEDA N.7 - Vibrazioni per "Operatore rullo compressore" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 144 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Nuove costruzioni): a) utilizzo rullo compressore per 75%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Rullo compressore (generico) 75.0 0.8 60.0 0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV

WBV - Esposizione A(8) 60.00 0.503

Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Non presente" Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²" Mansioni: Rullo compressore.

12.9.8 SCHEDA N.8 - Vibrazioni per "Addetto scarificatrice (fresa)" Analisi delle attività e dei tempi di esposizione con riferimento alla Scheda di Gruppo Omogeneo n. 169 del C.P.T. Torino (Costruzioni stradali in genere - Rifacimento manti): a) utilizzo scarificatrice per 65%.

Macchina o Utensile utilizzato

Tempo lavorazione

Coefficiente di correzione

Tempo di esposizione

Livello di esposizione Origine dato Tipo

[%] [%] [m/s2]

1) Scarificatrice (generica) 65.0 0.8 52.0 0.7 [E] - Valore tipico attrezzatura (solo PSC) WBV

WBV - Esposizione A(8) 52.00 0.505

Fascia di appartenenza: Mano-Braccio (HAV) = "Non presente" Corpo Intero (WBV) = "Compreso tra 0,5 e 1 m/s²" Mansioni: Scarificatrice.

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13 ANALISI E VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO

La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente alla

normativa tecnica applicabile:

- ISO 11228-1:2003, "Ergonomics - Manual handling - Lifting and carryng"

13.1 PREMESSA

La valutazione dei rischi derivanti da azioni di sollevamento e trasporto riportata di seguito è stata eseguita

secondo le disposizioni del D.Lgs del 9 aprile 2008, n.81 e la normativa tecnica ISO 11228-1, ed in particolare

considerando:

- la fascia di età e sesso di gruppi omogenei lavoratori;

- le condizioni di movimentazione;

- il carico sollevato, la frequenza di sollevamento, la posizione delle mani, la distanza di sollevamento, la

presa, la distanza di trasporto;

- i valori del carico, raccomandati per il sollevamento e il trasporto;

- gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori;

- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e dalla letteratura scientifica disponibile;

- l'informazione e formazione dei lavoratori.

13.2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei

rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati i gruppi omogenei di lavoratori

corrispondenti ai gruppi di lavoratori che svolgono la medesima attività nell'ambito del processo produttivo

dall'azienda. Quindi si è proceduto, a secondo del gruppo, alla valutazione del rischio. La valutazione delle

azioni del sollevamento e del trasporto, ovvero la movimentazione di un oggetto dalla sua posizione iniziale

verso l’alto, senza ausilio meccanico, e il trasporto orizzontale di un oggetto tenuto sollevato dalla sola forza

dell’uomo si basa su un modello costituito da cinque step successivi:

- Step 1 valutazione del peso effettivamente sollevato rispetto alla massa di riferimento;

- Step 2 valutazione dell’azione in relazione alla frequenza raccomandata in funzione della massa sollevata;

- Step 3 valutazione dell’azione in relazione ai fattori ergonomici (per esempio, la distanza orizzontale,

l’altezza di sollevamento, l’angolo di asimmetria ecc.);

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- Step 4 valutazione dell’azione in relazione alla massa cumulativa giornaliera (ovvero il prodotto tra il peso

trasportato e la frequenza del trasporto);

- Step 5 valutazione concernente la massa cumulativa e la distanza del trasporto in piano.

I cinque passaggi sono illustrati con lo schema di flusso rappresentato nello schema 1. In ogni step sono

desunti o calcolati valori limite di riferimento (per esempio, il peso limite). Se le valutazione concernente il

singolo step porta ha una conclusione positiva, ovvero il valore limite di riferimento è rispettato, si passa a

quello successivo. Qualora, invece, la valutazione porti a una conclusione negativa, è necessario adottare

azioni di miglioramento per riportare il rischio a condizioni accettabili.

 

Valutazione della massa di riferimento in base al genere, mrif

Nel primo step si confronta il peso effettivo dell’oggetto sollevato con la massa di riferimento mrif, che è desunta dalla tabella presente nell’Allegato C alla norma ISO 11228-1. La massa di riferimento si differenzia a seconda del genere (maschio o femmina), in linea con quanto previsto dall’art. 28, D.Lgs. n. 81/2008, il quale ha stabilito che la valutazione dei rischi deve comprendere anche i rischi particolari, tra i quali quelli connessi alle differenze di genere.

La massa di riferimento è individuata, a seconda del genere che caratterizza il gruppo omogeneo, al fine di garantire la protezione di almeno il 90% della popolazione lavorativa.

La massa di riferimento costituisce il peso limite in condizioni ergonomiche ideali e che, qualora le azioni di sollevamento non siano occasionali.

Valutazione della massa di riferimento in base alla frequenza, mrif

m < m r i f ( g e n e r e )

P u n t o 4 . 3 . 1 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1

S T E P 1

m < m r i f ( f r e q u e n z a )

P u n t o 4 . 3 . 1 .1 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1

S T E P 2

I l s o l l e v a m e n t o m a n u a l e è a c c e t t a b i l e n e l l e c o n d i z io n i

i d e a l i

m < m l im

P u n t o 4 . 3 . 1 . 2 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1

S T E P 3

m c u m ( g io r . ) < m li m ( g io r . )

P u n t o 4 . 3 . 2 . 1 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1

S T E P 4

m c u m , h c ( g io r . ) < m li m , h c ( g io r . )

m c u m , h c ( o r e ) < m li m , h c ( o r e )

m c u m , h c ( m in . ) < m li m , h c ( m in . )

P u n t o 4 . 3 . 2 . 2 I S O 1 1 1 2 2 8 - 1

S T E P 5

S I

N O

S I

N O

C o n d i z i o n i i d e a l i

N O

S I

N O

h c < 1 m

N O

S I

N O

S I

N O

S I

L e c o n d i z i o n i s o n o id e a l i m a i l c a r i c o v i e n e

t r a s p o r t a t o

I l s o l l e v a m e n t o m a n u a l e è a c c e t t a b i l e n e l l e s p e c i f i c h e

c o n d i z io n i

S I

I l s o l l e v a m e n t o e t r a s p o r t o m a n u a l e s o n o a c c e t t a b i l i

n e l l e s p e c i f i c h e c o n d i z i o n i

La m

ovimentazione dei carichi non è accettabile sono necessari degli adattam

enti

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Nel secondo step si procede a confrontare il peso effettivamente sollevato con la frequenza di movimentazione f (atti/minuto); in base alla durata giornaliera della movimentazione, solo breve e media durata, si ricava il peso limite raccomandato, in funzione della frequenza, in base al grafico di cui alla figura 2 della norma ISO 11228-1.

Valutazione della massa in relazione ai fattori ergonomici, mlim

Nel terzo step si confronta la massa movimentata, m, con il peso limite raccomandato che deve essere calcolato tenendo in considerazione i parametri che caratterizzano la tipologia di sollevamento e, in particolare:

- la massa dell’oggetto m;

- la distanza orizzontale di presa del carico, h, misurata dalla linea congiungente i malleoli interni al punto di mezzo tra la presa delle mani proiettata a terra;

- il fattore altezza, v, ovvero l’altezza da terra del punto di presa del carico;

- la distanza verticale di sollevamento, d;

- la frequenza delle azioni di sollevamento, f;

- la durata delle azioni di sollevamento, t;

- l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α;

- la qualità della presa dell’oggetto, c.

Il peso limite raccomandato è calcolato, sia all'origine che alla della movimentazione sulla base di una formula proposta nell’Allegato A.7 alla ISO 11228-1:

(1)

dove:

mrif è la massa di riferimento in base al genere.

hM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza orizzontale di presa del carico, h;

dM è il fattore riduttivo che tiene conto della distanza verticale di sollevamento, d;

vM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’altezza da terra del punto di presa del carico;

fM è il fattore riduttivo che tiene della frequenza delle azioni di sollevamento, f;

αM è il fattore riduttivo che tiene conto dell’ l’angolo di asimmetria (torsione del busto), α;

cM è il fattore riduttivo che tiene della qualità della presa dell’oggetto, c.

Valutazione della massa cumulativa su lungo periodo, mlim. ( giornaliera)

Nel quarto step si confronta la massa cumulativa mcum giornaliera, ovvero il prodotto tra il peso trasportato e la frequenza di trasporto per le otto ore lavorativa, con la massa raccomandata mlim. giornaliera che è pari a 10000 kg in caso di solo sollevamento o trasporto inferiore ai 20 m, o 6000 kg in caso di trasporto superiore o uguale ai 20 m.

Valutazione della massa cumulativa trasportata su lungo, medio e breve periodo, mlim. ( giornaliera), mlim. (orario) e mlim. (minuto)

In caso di trasporto su distanza hc uguale o maggiore di 1 m, nel quinto step si confronta la di massa cumulativa mcum sul breve, medio e lungo periodo (giornaliera, oraria e al minuto) con la massa raccomandata mlim. desunta dalla la tabella 1 della norma ISO 11228-1.

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13.3 ESITO DELLA VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E

TRASPORTO Sulla base di considerazioni legate alla mansione svolta, previa consultazione del datore di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono stati individuati gruppi omogenei di lavoratori, univocamente identificati attraverso le SCHEDE DI VALUTAZIONE riportate nel successivo capitolo. Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni e il relativo esito della valutazione al rischio dovuto alle azioni di sollevamento e trasporto.

Lavoratori e MacchineMansione ESITO DELLA VALUTAZIONE

1) Addetto al montaggio di guard-rails Forze di sollevamento e trasporto accettabili. 2) Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio

metallico fisso Forze di sollevamento e trasporto accettabili.

3) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere

Forze di sollevamento e trasporto accettabili.

4) Addetto alla realizzazione di marciapiedi Forze di sollevamento e trasporto accettabili. 5) Addetto alla rimozione di pannellature grigliate Forze di sollevamento e trasporto accettabili.

13.4 SCHEDE DI VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E

TRASPORTO Le schede di rischio che seguono, ognuna di esse rappresentativa di un gruppo omogeneo, riportano l'esito della valutazione per ogni mansione.

Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazioneMansione Scheda di valutazione

Addetto al montaggio di guard-rails SCHEDA N.1 Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso SCHEDA N.1 Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere SCHEDA N.1 Addetto alla realizzazione di marciapiedi SCHEDA N.1 Addetto alla rimozione di pannellature grigliate SCHEDA N.1

13.4.1 SCHEDA N.1 Attività comportante movimentazione manuale di carichi con operazioni di trasporto o sostegno comprese le azioni di sollevare e deporre i carichi.

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Esito della valutazione dei compiti giornalieri

Carico movimentato Carico movimentato

(giornaliero) Carico movimentato

(orario) Carico movimentato

(minuto) Condizioni m mlim mcum mlim mcum mlim mcum mlim

[kg] [kg] [kg/giorno] [kg/giorno] [kg/ora] [kg/ora] [kg/minuto] [kg/minuto]

1) Compito Specifiche 10.00 13.74 1200.00 10000.00 300.00 7200.00 5.00 120.00

Fascia di appartenenza: Le azioni di sollevamento e trasporto dei carichi sono accettabili. Mansioni: Addetto al montaggio di guard-rails; Addetto al montaggio e smontaggio del ponteggio metallico fisso; Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Addetto alla realizzazione di marciapiedi; Addetto alla rimozione di pannellature grigliate.

Descrizione del genere del gruppo di lavoratori

Fascia di età Adulta Sesso Maschio mrif [kg] 25.00

Compito giornaliero

Posizione del Carico Posizione delle mani

Distanza verticale e di

trasporto

Durata e frequenza Presa Fattori riduttivi

carico m h v Ang. d hc t f c FM HM VM DM Ang.M CM

[kg] [m] [m] [gradi] [m] [m] [%] [n/min]

1) Compito Inizio 10.00 0.25 0.50 30 1.00 <=1 50 0.5 buona 0.81 1.00 0.93 0.87 0.90 1.00Fine 0.25 1.50 0 0.81 1.00 0.78 0.87 1.00 1.00

 

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14 ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO

La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa italiana succitata.

14.1 PREMESSA

In alternativa alla misurazione dell'agente chimico è possibile, e largamente praticato, l'uso di sistemi di

valutazione del rischio basati su relazioni matematiche denominati algoritmi di valutazione "semplificata".

In particolare, il modello di valutazione del rischio adottato è una procedura di analisi che consente di effettuare

la valutazione del rischio tramite una assegnazione di un punteggio (peso) ai vari fattori che intervengono nella

determinazione del rischio (pericolosità, quantità, durata dell'esposizione presenza di misure preventive) ne

determinano l'importanza assoluta o reciproca sul risultato valutativo finale.

Il Rischio R, individuato secondo il modello, quindi, è in accordo con l'art. 223, comma 1 del D.Lgs. 81/2008,

che prevede la valutazione dei rischi considerando in particolare i seguenti elementi degli agenti chimici:

- le loro proprietà pericolose;

- le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal responsabile dell'immissione sul mercato tramite

la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14

marzo 2003, n. 65, e successive modifiche;

- il livello, il tipo e la durata dell'esposizione;

- le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi;

- i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici;

- gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;

- se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese.

Si precisa, che i modelli di valutazione semplificata, come l'algoritmo di seguito proposto, sono da considerarsi

strumenti di particolare utilità nella valutazione del rischio -in quanto rende affrontabile il percorso di

valutazione ai Datori di Lavoro- per la classificazione delle proprie aziende al di sopra o al di sotto della soglia

di: "Rischio irrilevante per la salute". Se, però, a seguito della valutazione è superata la soglia predetta si rende

necessaria l'adozione delle misure degli artt. 225, 226, 229 e 230 del D.Lgs. 81/2008 tra cui la misurazione

degli agenti chimici.

14.2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO (RCHIM)

Il Rischio (Rchim) per le valutazioni del Fattore di rischio derivante dall'esposizione ad agenti chimici pericolosi

è determinato dal prodotto del Pericolo (Pchim) e l'Esposizione (E), come si evince dalla seguente formula:

(1)

Il valore dell'indice di Pericolosità (Pchim) è determinato principalmente dall'analisi delle informazioni sulla salute

e sicurezza fornite dal produttore della sostanza o preparato chimico, e nello specifico dall'analisi delle Frasi

R in esse contenute.

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L'esposizione (E) che rappresenta il livello di esposizione dei soggetti nella specifica attività lavorativa è

calcolato separatamente per Esposizioni inalatoria (Ein) o per via cutanea (Ecu) e dipende principalmente dalla

quantità in uso e dagli effetti delle misure di prevenzione e protezione già adottate.

Inoltre, il modello di valutazione proposto si specializza in funzione della sorgente del rischio di esposizione

ad agenti chimici pericolosi, ovvero a seconda se l'esposizione è dovuta dalla lavorazione o presenza di

sostanze o preparati pericolosi, ovvero, dall'esposizione ad agenti chimici che si sviluppano da un'attività

lavorativa (ad esempio: saldatura, stampaggio di materiali plastici, ecc.).

Nel modello il Rischio (Rchim) è calcolato separatamente per esposizioni inalatorie e per esposizioni cutanee:

(1a)

(1b)

E nel caso di presenza contemporanea, il Rischio (Rchim) è determinato mediante la seguente formula:

(2)

Gli intervalli di variazione di Rchim per esposizioni inalatorie e cutanee sono i seguenti:

(3)

(4)

Ne consegue che il valore di rischio chimico Rchim può essere il seguente:

(5)

Ne consegue la seguente gamma di esposizioni:

Fascia di esposizione

Rischio Esito della valutazione

Rchim < 0,1 Rischio inesistente per la salute

0,1 ≤ Rchim < 15 Rischio sicuramente "Irrilevante per la salute"

15 ≤ Rchim < 21 Rischio "Irrilevante per la salute"

21 ≤ Rchim < 40 Rischio superiore a "Irrilevante per la salute"

40 ≤ Rchim < 80 Rischio rilevante per la salute

Rchim > 80 Rischio alto per la salute

14.3 PERICOLOSITÀ (PCHIM) Indipendentemente dalla sorgente di rischio, sia essa una sostanza o preparato chimico impiegato o una attività lavorativa, l'indice di Pericolosità di un agente chimico (Pchim) è attribuito in funzione della classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi stabilita dalla normativa italiana vigente.

I fattori di rischio di un agente chimico, o più in generale di una sostanza o preparato chimico, sono segnalati in frasi tipo, denominate Frasi R riportate nell'etichettatura di pericolo e nella scheda informativa in materia di sicurezza fornita dal produttore stesso.

L'indice di pericolosità (Pchim) è naturalmente assegnato solo per le frasi R che comportano un rischio per la salute dei lavoratori in caso di esposizione ad agenti chimici pericolosi (frasi R: 22, 23, 24, 25,

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26, 27, 28, 29, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 41, 42, 43, 48, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 20/21, 20/21/22, 20/22, 21/22, 23/24, 23/24/25, 23/25, 24/25, 26/27, 26/27/28, 26/28, 27/28, 36/37, 36/37/38, 36/38, 37/38, 39/23, 39/23/24, 39/23/24/25, 39/23/25, 39/24, 39/24/25, 39/25, 39/26, 39/26/27, 39/26/27/28, 39/26/28, 39/27, 39/28, 42/43, 48/20, 48/20/21, 48/20/21/22, 48/20/22, 48/21, 48/21/22, 48/22, 48/23, 48/23/24, 48/23/24/25, 48/23/25, 48/24, 48/24/25, 48/25, 68/20, 68/20/21, 68/20/22, 68/21, 68/21/22, 68/22).

La metodologia NON è applicabile alle sostanze o ai preparati chimici pericolosi classificati o classificabili come pericolosi per la sicurezza (frasi R: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 30, 44, 14/15, 15/29), pericolosi per l'ambiente (50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 50/53, 51/53, 52/53) o per le sostanze o preparati chimici classificabili o classificati come cancerogeni o mutageni (frasi R: 40, 45, 46, 47, 49).

Pertanto, nel caso di presenza congiunta di frasi R che comportano un rischio per la salute e frasi R che comportano rischi per la sicurezza o per l'ambiente o in presenza di sostanze cancerogene o mutagene si integra la presente valutazione specifica per "la salute" con una o più valutazioni specifiche per i pertinenti pericoli.

Inoltre, è attribuito un punteggio anche per le sostanze e i preparati non classificati come pericolosi, ma che nel processo di lavorazione si trasformano o si decompongono emettendo tipicamente agenti chimici pericolosi (ad esempio nelle operazioni di saldatura, ecc.).

Il massimo punteggio attribuibile ad una agente chimico è pari a 10 (sostanza o preparato sicuramente pericoloso) ed il minimo è pari a 1 (sostanza o preparato non classificato o non classificabile come pericoloso).

14.4 REGOLAMENTO CE N. 1272/2008 (CLASSIFICATION LABELLING PACKAGING - CLP) Così come previsto dal Regolamento (CE) n. 1272 del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele e in conformità alle indicazioni esplicative in merito della Circolare MLPS 30 giugno 2011 (Prot. 15/VI/0014877/MA001.A001) le nuove indicazioni di pericolo (frasi H e EUH) di seguito elencate sono indicate in coesistenza con le vecchie frasi di rischio (frasi R).

Indicazioni di pericolo

Pericoli fisici

H200 Esplosivo instabile.

H201 Esplosivo; pericolo di esplosione di massa.

H202 Esplosivo; grave pericolo di proiezione.

H203 Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione.

H204 Pericolo di incendio o di proiezione.

H205 Pericolo di esplosione di massa in caso d’incendio.

H220 Gas altamente infiammabile

H221 Gas infiammabile.

H222 Aerosol altamente infiammabile.

H223 Aerosol infiammabile.

H224 Liquido e vapori altamente infiammabili.

H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili.

H226 Liquido e vapori infiammabili.

H228 Solido infiammabile.

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H240 Rischio di esplosione per riscaldamento.

H241 Rischio d’incendio o di esplosione per riscaldamento.

H242 Rischio d’incendio per riscaldamento.

H250 Spontaneamente infiammabile all'aria.

H251 Autoriscaldante; può infiammarsi.

H252 Autoriscaldante in grandi quantità; può infiammarsi.

H260 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente

H261 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili.

H270 Può provocare o aggravare un incendio; comburente.

H271 Può provocare un incendio o un’esplosione; molto comburente.

H272 Può aggravare un incendio; comburente.

H280 Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato.

H281 Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche.

H290 Può essere corrosivo per i metalli.

Pericoli per la salute

H300 Letale se ingerito.

H301 Tossico se ingerito.

H302 Nocivo se ingerito.

H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie.

H310 Letale per contatto con la pelle.

H311 Tossico per contatto con la pelle.

H312 Nocivo per contatto con la pelle.

H314 Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari.

H315 Provoca irritazione cutanea.

H317 Può provocare una reazione allergica cutanea.

H318 Provoca gravi lesioni oculari.

H319 Provoca grave irritazione oculare.

H330 Letale se inalato.

H331 Tossico se inalato.

H332 Nocivo se inalato.

H334 Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se malato.

H335 Può irritare le vie respiratorie.

H336 Può provocare sonnolenza o vertigini.

H340 Può provocare alterazioni genetiche.

H341 Sospettato di provocare alterazioni genetiche.

H350 Può provocare il cancro.

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H351 Sospettato di provocare il cancro.

H360 Può nuocere alla fertilità o al feto.

H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto.

H362 Può essere nocivo per i lattanti allattati al seno.

H370 Provoca danni agli organi.

H371 Può provocare danni agli organi.

H372 Provoca danni agli organi.

H373 Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta.

H350i Può provocare il cancro se inalato.

H360F Può nuocere alla fertilità.

H360D Può nuocere al feto.

H360FD Può nuocere alla fertilità. Può nuocere al feto.

H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto.

H361f Sospettato di nuocere alla fertilità.

H361d Sospettato di nuocere al feto.

H361fd Sospettato di nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto.

Pericoli per l'ambiente

H400 Molto tossico per gli organismi acquatici.

H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.

H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.

H412 Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.

H413 Può essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.

Informazioni supplementari sui pericoli

Proprietà fisiche

EUH 001 Esplosivo allo stato secco.

EUH 006 Esplosivo a contatto con l'aria.

EUH 014 Reagisce violentemente con l'acqua.

EUH 018 Durante l'uso può formarsi una miscela vapore-aria esplosiva/infiammabile.

EUH 019 Può formare perossidi esplosivi.

EUH 044 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.

Proprietà pericolose per la salute

EUH 029 A contatto con l'acqua libera un gas tossico.

EUH 031 A contatto con acidi libera gas tossici.

EUH 032 A contatto con acidi libera gas molto tossici.

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EUH 066 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelle.

EUH 070 Tossico per contatto oculare.

EUH 071 Corrosivo per le vie respiratorie.

Proprietà pericolose per l'ambiente

EUH 059 Pericoloso per lo strato di ozono.

EUH 201 Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o succhiati dai bambini.

EUH 201A Attenzione! Contiene piombo.

EUH 202 Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi. Tenere fuori dalla portata dei bambini.

EUH 203 Contiene Cromo (VI). Può provocare una reazione allergica.

EUH 204 Contiene isocianati. Può provocare una reazione allergica.

EUH 205 Contiene componenti epossidici. Può provocare una reazione allergica.

EUH 206 Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono liberarsi gas pericolosi (cloro).

EUH 207 Attenzione! Contiene cadmio. Durante l’uso si sviluppano fumi pericolosi. Leggere le informazioni fornite dal fabbricante. Rispettare le disposizioni di sicurezza.

EUH 208 Contiene <denominazione della sostanza sensibilizzante>. Può provocare una reazione allergica.

EUH 209 Può diventare facilmente infiammabile durante l'uso.

EUH 209A Può diventare infiammabile durante l'uso.

EUH 210 Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta.

EUH 401 Per evitare rischi per la salute umana e per l’ambiente, seguire le istruzioni per l'uso.

NOTA: Le indicazioni di pericolo introdotti dal Regolamento CLP non sono sempre riconducibili in automatico alle vecchie frasi R.

14.5 ESPOSIZIONE PER VIA INALATORIA (EIN,SOST) DA SOSTANZA O PREPARATO L'indice di Esposizione per via inalatoria di una sostanza o preparato chimico (Ein,sost) è determinato come prodotto tra l'indice di esposizione potenziale (Ep), agli agenti chimici contenuti nelle sostanze o preparati chimici impiegati, e il fattore di distanza (fd), indicativo della distanza dei lavoratori dalla sorgente di rischio.

(6)

L'Esposizione potenziale (Ep) è una funzione a cinque variabili, risolta mediante un sistema a matrici di progressive. L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.

Livello di esposizione Esposizione potenziale (Ep)

A. Basso 1

B. Moderato 3

C. Rilevante 7

D. Alto 10

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Il Fattore di distanza (Fd) è un coefficiente riduttore dell'indice di esposizione potenziale (Ep) che tiene conto della distanza del lavoratore dalla sorgente di rischio. I valori che può assumere sono compresi tra fd = 1,00 (distanza inferiore ad un metro) a fd = 0,10 (distanza maggiore o uguale a 10 metri).

Distanza dalla sorgente di rischio chimico Fattore di distanza (Fd)

A. Inferiore ad 1 m 1,00

B. Da 1 m a inferiore a 3 m 0,75

C. Da 3 m a inferiore a 5 m 0,50

D. Da 5 m a inferiore a 10 m 0,25

E. Maggiore o uguale a 10 m 0,10

14.6 DETERMINAZIONE DELL'INDICE DI ESPOSIZIONE POTENZIALE (EP) L'indice di Esposizione potenziale (Ep) è determinato risolvendo un sistema di quattro matrici progressive che utilizzano come dati di ingresso le seguenti cinque variabili:

- Proprietà chimico fisiche

- Quantitativi presenti

- Tipologia d'uso

- Tipologia di controllo

- Tempo d'esposizione

Le prime due variabili, "Proprietà chimico fisiche" delle sostanze e dei preparati chimici impiegati (stato solido, nebbia, polvere fine, liquido a diversa volatilità o stato gassoso) e dei "Quantitativi presenti" nei luoghi di lavoro, sono degli indicatori di "propensione" dei prodotti impiegati a rilasciare agenti chimici aerodispersi.

Le ultime tre variabili, "Tipologia d'uso" (sistema chiuso, inclusione in matrice, uso controllato o uso dispersivo), "Tipologia di controllo" (contenimento completo, aspirazione localizzata, segregazione, separazione, ventilazione generale, manipolazione diretta) e "Tempo d'esposizione", sono invece degli indicatori di "compensazione", ovvero, che limitano la presenza di agenti aerodispersi.

Matrice di presenza potenziale

La prima matrice è una funzione delle variabili "Proprietà chimico-fisiche" e "Quantitativi presenti" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) della presenza potenziale di agenti chimici aerodispersi su quattro livelli.

1. Bassa

2. Moderata

3. Rilevante

4. Alta

I valori della variabile "Proprietà chimico fisiche" sono ordinati in ordine crescente relativamente alla possibilità della sostanza di rendersi disponibile nell'aria, in funzione della volatilità del liquido e della ipotizzabile o conosciuta granulometria delle polveri.

La variabile "Quantità presente" è una stima della quantità di prodotto chimico presente e destinato, con qualunque modalità, all'uso nell'ambiente di lavoro.

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Matrice di presenza potenziale

Quantitativi presenti A. B. C. D. E.

Proprietà chimico fisiche Inferiore di

0,1 kg

Da 0,1 kg a

inferiore di 1 kg

Da 1 kg a

inferiore di 10 kg

Da 10 kg a

inferiore di 100 kg

Maggiore o uguale di 100 kg

A. Stato solido 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata

B. Nebbia 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata

C. Liquido a bassa volatilità 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta

D. Polvere fine 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta

E. Liquido a media volatilità 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta

F. Liquido ad alta volatilità 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta

G. Stato gassoso 2.Moderata 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta 4. Alta

Matrice di presenza effettiva

La seconda matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza potenziale", e della variabile "Tipologia d'uso" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) della presenza effettiva di agenti chimici aerodispersi su tre livelli.

1. Bassa

2. Media

3. Alta

I valori della variabile "Tipologia d'uso" sono ordinati in maniera decrescente relativamente alla possibilità di dispersione in aria di agenti chimici durante la lavorazione.

Matrice di presenza effettiva

Tipologia d'uso A. B. C. D.

Livello di

Presenza potenziale Sistema chiuso Inclusione in matrice Uso controllato Uso dispersivo

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media

2. Moderata 1. Bassa 2. Media 2. Media 3. Alta

3. Rilevante 1. Bassa 2. Media 3. Alta 3. Alta

4. Alta 2. Media 3. Alta 3. Alta 3. Alta

Matrice di presenza controllata

La terza matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza effettiva", e della variabile "Tipologia di controllo" dei prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) su tre livelli della presenza controllata, ovvero, della presenza di agenti chimici aerodispersi a valle del processo di controllo della lavorazione.

1. Bassa

2. Media

3. Alta

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I valori della variabile "Tipologia di controllo" sono ordinati in maniera decrescente relativamente alla possibilità di dispersione in aria di agenti chimici durante la lavorazione.

Matrice di presenza controllata

Tipologia di controllo A. B. C. D. E.

Livello di

Presenza effettiva

Contenimento completo

Aspirazione localizzata

Segregazione

Separazione

Ventilazione generale

Manipolazione diretta

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media 2. Media

2. Media 1. Bassa 2. Media 2. Media 3. Alta 3. Alta

3. Alta 1. Bassa 2. Media 3. Alta 3. Alta 3. Alta

Matrice di esposizione potenziale

La quarta è ultima matrice è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza controllata", e della variabile "Tempo di esposizione" ai prodotti chimici impiegati e restituisce un indicatore (crescente) su quattro livelli della esposizione potenziale dei lavoratori, ovvero, di intensità di esposizione indipendente dalla distanza dalla sorgente di rischio chimico.

1. Bassa

2. Moderata

3. Rilevante

4. Alta

La variabile "Tempo di esposizione" è una stima della massima esposizione temporale del lavoratore alla sorgente di rischio su base giornaliera, indipendentemente dalla frequenza d'uso del prodotto su basi temporali più ampie.

Matrice di esposizione potenziale

Tempo d'esposizione A. B. C. D. E.

Livello di

Presenza controllata

Inferiore a

15 min

Da 15 min a

inferiore a 2 ore

Da 2 ore a

inferiore di 4 ore

Da 4 ore a

inferiore a 6 ore Maggiore o

uguale a 6 ore

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata 3. Rilevante

2. Media 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta

3. Alta 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta 4. Alta

14.7 ESPOSIZIONE PER VIA INALATORIA (EIN,LAV) DA ATTIVITÀ LAVORATIVA L'indice di Esposizione per via inalatoria di un agente chimico derivante da un'attività lavorativa (Ein,lav) è una funzione di tre variabili, risolta mediante un sistema a matrici di progressive. L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.

Livello di esposizione Esposizione (Ein,lav)

A. Basso 1

B. Moderato 3

C. Rilevante 7

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D. Alto 10

Il sistema di matrici adottato è una versione modificata del sistema precedentemente analizzato al fine di tener conto della peculiarità dell'esposizione ad agenti chimici durante le lavorazioni e i dati di ingresso sono le seguenti tre variabili:

- Quantitativi presenti

- Tipologia di controllo

- Tempo d'esposizione

Matrice di presenza controllata

La matrice di presenza controllata tiene conto della variabile "Quantitativi presenti" dei prodotti chimici e impiegati e della variabile "Tipologia di controllo" degli stessi e restituisce un indicatore (crescente) della presenza effettiva di agenti chimici aerodispersi su tre livelli.

1. Bassa

2. Media

3. Alta

Matrice di presenza controllata

Tipologia di controllo A. B. C. D.

Quantitativi presenti Contenimento completo

Aspirazione

controllata

Segregazione

Separazione

Ventilazione

generale

1. Inferiore a 10 kg 1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media

2. Da 10 kg a inferiore a 100 kg 1. Bassa 2. Media 2. Media 3. Alta

3. Maggiore o uguale a 100 kg 1. Bassa 2. Media 3. Alta 3. Alta

Matrice di esposizione inalatoria

La matrice di esposizione è una funzione dell'indicatore precedentemente determinato, "Presenza controllata", e della variabile "Tempo di esposizione" ai fumi prodotti dalla lavorazione e restituisce un indicatore (crescente) su quattro livelli della esposizione per inalazione.

1. Bassa

2. Moderata

3. Rilevante

4. Alta

La variabile "Tempo di esposizione" è una stima della massima esposizione temporale del lavoratore alla sorgente di rischio su base giornaliera.

Matrice di esposizione inalatoria

Tempo d'esposizione A. B. C. D. E.

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Livello di

Presenza controllata

Inferiore a

15 min

Da 15 min a

inferiore a 2 ore

Da 2 ore a

inferiore di 4 ore

Da 4 ore a

inferiore a 6 ore Maggiore o

uguale a 6 ore

1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata 3. Rilevante

2. Media 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta

3. Alta 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta 4. Alta 4. Alta

14.8 ESPOSIZIONE PER VIA CUTANEA (ECU) L'indice di Esposizione per via cutanea di un agente chimico (Ecu) è una funzione di due variabili, "Tipologia d'uso" e "Livello di contatto", ed è determinato mediante la seguente matrice di esposizione.

Matrice di esposizione cutanea

Livello di contatto A. B. C. D.

Tipologia d'uso Nessun contatto Contatto accidentale Contatto discontinuo Contatto esteso

1. Sistema chiuso 1. Bassa 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante

2. Inclusione in matrice 1. Bassa 2. Moderata 2. Moderata 3. Rilevante

3. Uso controllato 1. Bassa 2. Moderata 3. Rilevante 4. Alta

3. Uso dispersivo 1. Bassa 3. Rilevante 3. Rilevante 4. Alta

L'indice risultante può assumere valori compresi tra 1 e 10, a seconda del livello di esposizione determinato mediante la matrice predetta.

Livello di esposizione Esposizione cutanea (Ecu)

A. Basso 1

B. Moderato 3

C. Rilevante 7

D. Alto 10

14.9 ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono ad agenti chimici e il relativo esito della valutazione del rischio.

Lavoratori e MacchineMansione ESITO DELLA VALUTAZIONE

1) Addetto al getto in calcestruzzo per cordoli bordoponte Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 2) Addetto al ripristino di cls ammalorato di strutture Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 3) Addetto alla lavorazione e posa ferri di attesa in strutture

preesistenti in c.a. Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

4) Addetto alla posa di canaletta in cls Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 5) Addetto alla realizzazione della carpenteria per le

strutture in elevazione Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

6) Addetto alla realizzazione di marciapiedi Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". 7) Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute".

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14.10 SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO Le seguenti schede di valutazione del rischio chimico riportano l'esito della valutazione eseguita per singola attività lavorativa con l'individuazione delle mansioni addette, delle sorgenti di rischio e la relativa fascia di esposizione.

Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazioneMansione Scheda di valutazione

Addetto al getto in calcestruzzo per cordoli bordoponte SCHEDA N.1 Addetto al ripristino di cls ammalorato di strutture SCHEDA N.1 Addetto alla lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a. SCHEDA N.1 Addetto alla posa di canaletta in cls SCHEDA N.1 Addetto alla realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione SCHEDA N.1 Addetto alla realizzazione di marciapiedi SCHEDA N.1 Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale SCHEDA N.1

14.10.1 SCHEDA N.1 Attività in cui sono impiegati agenti chimici, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.

Sorgente di rischio Pericolosità della

sorgente Esposizione inalatoria Rischio inalatorio Esposizione cutanea Rischio cutaneo Rischio chimico

[Pchim] [Echim,in] [Rchim,in] [Echim,cu] [Rchim,cu] [Rchim] 1) Sostanza utilizzata

1.00 3.00 3.00 3.00 3.00 4.24 Fascia di appartenenza: Rischio sicuramente: "Irrilevante per la salute". Mansioni: Addetto al getto in calcestruzzo per cordoli bordoponte; Addetto al ripristino di cls ammalorato di strutture; Addetto alla lavorazione e posa ferri di attesa in strutture preesistenti in c.a.; Addetto alla posa di canaletta in cls; Addetto alla realizzazione della carpenteria per le strutture in elevazione; Addetto alla realizzazione di marciapiedi; Addetto alla realizzazione di segnaletica orizzontale.

Dettaglio delle sorgenti di rischio:

1) Sostanza utilizzata

Pericolosità(PChim):

R ---. Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa = 1.00.

Esposizione per via inalatoria(Echim,in):

- Proprietà chimico fisiche: Polvere fine;

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- Quantitativi presenti: Da 1 Kg a inferiore di 10 Kg;

- Tipologia d'uso: Uso controllato;

- Tipologia di controllo: Ventilazione generale;

- Tempo d'esposizione: Inferiore di 15 min;

- Distanza dalla sorgente: Inferiore ad 1 m.

Esposizione per via cutanea(Echim,cu):

- Livello di contatto: Contatto accidentale;

- Tipologia d'uso: Uso controllato.

 

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15 ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO

La valutazione del rischio specifico è stata effettuata ai sensi della normativa succitata.

15.1 PREMESSA

In alternativa alla misurazione degli agenti cancerogeni e mutageni è possibile, e largamente praticato, l'uso

di sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche denominati algoritmi di valutazione

"semplificata".

La valutazione attraverso stime qualitative, come il modello di seguito proposto, sono da considerarsi strumenti

di particolare utilità per la determinazione della dimensione possibile dell’esposizione; di particolare rilievo può

essere l’applicazione di queste stime in sede preventiva prima dell’inizio delle lavorazioni nella sistemazione

dei posti di lavoro.

Occorre ribadire che i modelli qualitativi non permettono una valutazione dell’esposizione secondo i criteri

previsti dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 ma sono una prima semplice valutazione che si può opportunamente

collocare fra la fase della identificazione dei pericoli e la fase della misura dell'agente (unica possibilità prevista

dalla normativa), modelli di questo tipo si possono poi applicare in sede preventiva quando non è ancora

possibile effettuare misurazioni.

Diversi autori riportano un modello semplificato che permette, attraverso una semplice raccolta d’informazioni

e lo sviluppo di alcune ipotesi, di formulare delle stime qualitative delle esposizioni per via inalatoria e per via

cutanea.

15.2 EVIDENZA DI CANCEROGENICITÀ E MUTAGENICITÀ

Ogni sorgente di rischio cancerogena o mutagena è identificata in conformità alla normativa italiana vigente:

- D.Lgs. 3 febbraio 1997, n. 52;

- D.Lgs. 14 marzo 2003, n. 65.

Così come previsto dal Regolamento (CE) n. 1272 del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione,

all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele e in conformità alle indicazioni esplicative in

merito della Circolare MLPS 30 giugno 2011 (Prot. 15/VI/0014877/MA001.A001) le nuove indicazioni di

pericolo (frasi H e EUH) e la nuova classificazione degli agentiocancerogeni e mutageni, di seguito elencate,

sono indicate in coesistenza con le vecchie frasi di rischio (frasi R) e con la vecchia classificazione.

La coesistenza di etichettatura e di classificazione secondo il succitato Regolamento CLP e secondo la vecchia

normativa è valida fino al 1° giugno 2015, data di definitiva abrogazione del D.Lgs. n. 52/1997 e D.Lgs. n.

65/2003.

Agente cancerogeno

- una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2, stabiliti

ai sensi del D.L. 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni;

- un preparato contenente una o più sostanze di cui al punto precedente, quando la concentrazione di una

o più delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di

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un preparato nelle categorie cancerogene 1 o 2 in base ai criteri stabiliti dai DD.LLgs. 3 febbraio 1997, n.

52, e 14 marzo 2003, n. 65 e successive modificazioni;

- una sostanza, un preparato o un processo di cui all’ALLEGATO XLII del D.Lgs. 81/2008, nonché una

sostanza od un preparato emessi durante un processo previsto dall’ALLEGATO XLII del D.Lgs. 81/2008.

Secondo i criteri ufficiali dell'Unione Europea, recepiti nel nostro ordinamento legislativo, le sostanze

cancerogene sono suddivise ed etichettate come da tabelle allegate.

Nuova Categoria Vecchia Categoria Descrizione, Frasi R e Frasi H

Canc. Cat. 1A Canc. Cat. 1

Descrizione

Sostanze note per gli effetti cancerogeni sull'uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l'esposizione dell'uomo alla sostanza e lo sviluppo di tumori.

Frasi R e Frasi H

R 45 (Può provocare il cancro)

R 49 (Può provocare il cancro per inalazione)

H 350 (Può provocare il cancro)

Canc. Cat. 1B Canc. Cat. 2

Descrizione

Sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per l'uomo. Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l'esposizione dell'uomo alla sostanza possa provocare lo sviluppo di tumori, in generale sulla base di:

- adeguati studi a lungo termine effettuati sugli animali;

- altre informazioni specifiche.

Frasi R e Frasi H

R 45 (Può provocare il cancro)

R 49 (Può provocare il cancro per inalazione)

H 350 (Può provocare il cancro)

Canc. Cat. 2 Canc. Cat. 3

Descrizione

Sostanze da considerare con sospetto per i possibili effetti cancerogeni sull'uomo per le quali tuttavia le informazioni disponibili non sono sufficienti per procedere ad una valutazione soddisfacente. Esistono alcune prove ottenute da adeguati studi sugli animali.

Frasi R e Frasi H

R 40 (Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti)

H 351 (Sospettato di provocare il cancro)

Tabella 1 ‐ Classificazione delle sostanze cancerogene 

Agente mutageno

- una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione nelle categorie mutagene 1 o 2, stabiliti

dal Decreto Legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni;

- un preparato contenente una o più sostanze di cui al punto 1), quando la concentrazione di una o più

delle singole sostanze risponde ai requisiti relativi ai limiti di concentrazione per la classificazione di un

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preparato nelle categorie mutagene 1 o 2 in base ai criteri stabiliti dai Decreti legislativi 3 febbraio 1997,

n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65 e successive modificazioni.

Analogamente agli agenti cancerogeni, le sostanze mutagene sono suddivise ed etichettate come da tabelle

allegate.

Nuova Categoria Vecchia Categoria Descrizione, Frasi R e Frasi H

Canc. Mut. 1A Canc. Mut. 1

Descrizione

Sostanze note per essere mutagene nell'uomo. Esiste evidenza sufficiente per stabilire un'associazione causale tra esposizione umana ad una sostanza e danno genetico trasmissibile.

Frasi R e Frasi H

R 46 (Può provocare alterazioni genetiche ereditarie)

H 340 (Può provocare alterazioni genetiche)

Canc. Mut. 1B Canc. Mut. 2

Descrizione

Sostanze che dovrebbero essere considerate come se fossero mutagene per l'uomo. Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l'esposizione dell'uomo alla sostanza possa risultare nello sviluppo di danno genetico trasmissibile, in generale sulla base di:

- adeguati studi a lungo termine effettuati sugli animali;

- altre informazioni specifiche.

Frasi R e Frasi H

R 46 (Può provocare alterazioni genetiche ereditarie)

H340 (Può provocare alterazioni genetiche)

Canc. Mut. 2 Canc. Mut. 3

Descrizione

Sostanze che causano preoccupazione per l'uomo per i possibili effetti mutageni. Esiste evidenza da studi di mutagenesi appropriati, ma questa è insufficiente per porre la sostanza in Categoria 2.

Frasi R e Frasi H

R 68 (Possibilità di effetti irreversibili)

H 341 (Sospettato di provocare alterazioni genetiche)

Tabella 2 ‐ Classificazione delle sostanze mutagene 

Banca dati agenti cancerogeni e mutageni

Le evidenze di cancerogenicità sono reperite dalla Banca Dati Cancerogeni (BDC), consultabile sul sito internet www.iss.it, è predisposta e aggiornata dal Reparto Valutazione del Pericolo di Sostanze Chimiche del Centro Nazionale Sostanze Chimiche dell’Istituto Superiore di Sanità, con il supporto del Settore I - Informatica del Servizio informatico, documentazione, biblioteca ed attività editoriali e di esperti interni ed esterni all'ISS.

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15.3 ESPOSIZIONE PER VIA INALATORIA (EIN) L'indice di Esposizione per via inalatoria di una sostanza o preparato classificato come cancerogeno o mutageno è determinato attraverso un sistema di matrici di successiva e concatenata applicazione.

Il modello permette di graduare la valutazione in scale a tre livelli: bassa (esposizione), media (esposizione), alta (esposizione).

Indice di esposizione inalatoria (Ein) Esito della valutazione

1. Bassa (esposizione inalatoria) Rischio basso per la salute

2. Media (esposizione inalatoria) Rischio medio per la salute

3. Alta (esposizione inalatoria) Rischio alto per la salute

Step 1 - Indice di disponibilità in aria (D)

L'indice di disponibilità (D) fornisce una valutazione della disponibilità della sostanza in aria in funzione delle

sue "Proprietà chimico-fisiche" e della "Tipologia d’uso".

Proprietà chimico-fisiche

Vengono individuati quattro livelli, in ordine crescente relativamente alla possibilità della sostanza di rendersi

disponibile in aria, in funzione della tensione di vapore e della ipotizzabile e conosciuta granulometria delle

polveri:

- Stato solido

- Nebbia

- Liquido a bassa volatilità

- Polvere fine

- Liquido a media volatilità

- Liquido ad alta volatilità

- Stato gassoso

Tipologia d'uso

Vengono individuati quattro livelli, sempre in ordine crescente relativamente alla possibilità di dispersione in

aria, della tipologia d’uso della sostanza, che identificano la sorgente della esposizione.

- Uso in sistema chiuso

La sostanza è usata e/o conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un

contenitore all’altro attraverso tubazioni stagne. Questa categoria non può essere applicata a situazioni

in cui, in una qualsiasi sezione del processo produttivo, possono aversi rilasci nell’ambiente.

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- Uso in inclusione in matrice

La sostanza viene incorporata in materiali o prodotti da cui è impedita o limitata la dispersione

nell’ambiente. Questa categoria include l’uso di materiali in pellet, la dispersione di solidi in acqua e in

genere l’inglobamento della sostanza in matrici che tendono a trattenerla.

- Uso controllato e non dispersivo

Questa categoria include le lavorazioni in cui sono coinvolti solo limitati gruppi di lavoratori,

adeguatamente formati, e in cui sono disponibili sistemi di controllo adeguati a controllare e contenere

l’esposizione.

- Uso con dispersione significativa

Questa categoria include lavorazioni ed attività che possono comportare un’esposizione

sostanzialmente incontrollata non solo degli addetti, ma anche di altri lavoratori ed eventualmente della

popolazione in generale. Possono essere classificati in questa categoria processi come l’irrorazione di

pesticidi, l’uso di vernici ed altre analoghe attività.

Indice di disponibilità in aria (D)

Le due variabili inserite nella matrice seguente permettono di graduare la “disponibilità in aria” secondo tre

gradi di giudizio: bassa disponibilità, media disponibilità, alta disponibilità.

 

Tipologia d'uso  A. B. C. D. 

Proprietà chimico‐fisiche  Sistema chiuso Inclusione in 

matrice 

Uso controllato  Uso dispersivo

 

A.  Stato solido  1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media 

B.  Nebbia  1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media 

C.  Liquido a bassa volatilità  1. Bassa 2. Media 2. Media 4. Alta 

D.  Polvere fine  1. Bassa 2. Media 3. Alta 4. Alta 

E.  Liquido a media volatilità  1. Bassa 3. Alta 3. Alta 4. Alta 

F.  Liquido ad alta volatilità  1. Bassa 3. Alta 3. Alta 4. Alta 

G.  Stato gassoso  2. Media 3. Alta 4. Alta 4. Alta 

Matrice 1 ‐ Matrice di disponibilità in aria 

Indice di disponibilità in aria (D)

1. Bassa (disponibilità in aria)

2. Media (disponibilità in aria)

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3. Alta (disponibilità in aria)

Step 2 - Indice di esposizione (E)

L’indice di esposizione E viene individuato inserendo in matrice il valore dell’indice di disponibilità in aria (D),

precedentemente determinato, con la variabile “tipologia di controllo”. Tale indice permette di esprimere, su

tre livelli di giudizio, basso, medio, alto, una valutazione dell’esposizione ipotizzata per i lavoratori tenuto conto

delle misure tecniche, organizzative e procedurali esistenti o previste.

Tipologia di controllo

Vengono individuate, per grandi categorie, le misure che possono essere previste per evitare che il lavoratore

sia esposto alla sostanza, l’ordine è decrescente per efficacia di controllo.

- Contenimento completo

Corrisponde ad una situazione a ciclo chiuso. Dovrebbe, almeno teoricamente rendere trascurabile

l’esposizione, ove si escluda il caso di anomalie, incidenti, errori.

- Aspirazione localizzata

E’ prevista una aspirazione locale degli scarichi e delle emissioni. Questo sistema rimuove il

contaminante alla sua sorgente di rilascio impedendone la dispersione nelle aree con presenza umana,

dove potrebbe essere inalato.

- Segregazione / Separazione

Il lavoratore è separato dalla sorgente di rilascio da un appropriato spazio di sicurezza, o vi sono

adeguati intervalli di tempo fra la presenza del contaminante nell’ambiente e la presenza del personale

stesso.

- Ventilazione generale (Diluizione)

La diluizione del contaminante si ottiene con una ventilazione meccanica o naturale. Questo metodo è

applicabile nei casi in cui esso consenta di minimizzare l’esposizione e renderla trascurabile. Richiede

generalmente un adeguato monitoraggio continuativo.

- Manipolazione diretta

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In questo caso il lavoratore opera a diretto contatto con il materiale pericoloso utilizzando i dispositivi di

protezione individuali. Si può assumere che in queste condizioni le esposizioni possano essere anche

relativamente elevate.

Tipologia di controllo  A. B. C. D.  E. 

Indice di disponibilità  Contenimento 

completo 

Aspirazione 

localizzata 

Segregazione / 

Separazione 

Ventilazione 

generale 

Manipolazione 

diretta 

1.  Bassa disponibilità  1. Bassa 1. Bassa 1. Bassa 2. Media  2. Media

2.  Media disponibilità  1. Bassa 2. Media 2. Media 3. Alta  3. Alta

3.  Alta disponibilità  1. Bassa 2. Media 3. Alta 3. Alta  3. Alta

Matrice 2 ‐ Matrice di esposizione 

Indice di esposizione (E)

1. Bassa (esposizione)

2. Media (esposizione)

3. Alta (esposizione)

Step 3 - Intensità dell'esposizione (I)

La matrice per poter esprimere il giudizio di intensità dell’esposizione (I) è costruita attraverso l’indice di

esposizione (E) e la variabile "tempo di esposizione". L’indice I permette di esprimere, ai tre consueti livelli di

giudizio, una valutazione che tiene conto dei tempi di esposizione all’agente cancerogeno e mutageno.

Tempo di esposizione

Vengono individuati cinque intervalli per definire il tempo di esposizione alla sostanza.

- < 15 minuti

- tra 15 minuti e 2 ore

- tra le 2 ore e le 4 ore

- tra le 4 e le 6 ore

- più di 6 ore

Tempo d'esposizione  A. B. C. D.  E. 

Indice di esposizione  Inferiore a 15 

min 

Da 15 min a 

inferiore a 2 ore

Da 2 ore a 

inferiore a 4 ore 

Da 4 ore a 

inferiore a 6 ore 

Maggiore o 

uguale a 6 ore

1.  Bassa esposizione  1. Bassa 1. Bassa 2. Media 2. Media  2. Media

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2.  Media esposizione  1. Bassa 2. Media 2. Media 4. Alta  4. Alta

3.  Alta esposizione  2. Media 2. Media 4. Alta 4. Alta  4. Alta

Matrice 3 ‐ Matrice di intensità dell'esposizione 

Indice di intensità di esposizione (I)

1. Bassa (intensità)

2. Media (intensità)

3. Alta (intensità)

15.4 ESPOSIZIONE PER VIA CUTANEA (ECU) L'indice di Esposizione per via cutanea di un agente cancerogeno o mutageno (Ecu) è una funzione di due variabili, "Tipologia d'uso" e "Livello di contatto", ed è determinato mediante la seguente matrice di esposizione.

Livello di contatto

I livelli di contatto dermico sono individuati con una scala di quattro gradi in ordine crescente.

- nessun contatto

- contatto accidentale (non più di un evento al giorno dovuto a spruzzi e rilasci occasionali);

- contatto discontinuo (da due a dieci eventi al giorno dovuti alle caratteristiche proprie del processo);

- contatto esteso (il numero di eventi giornalieri è superiore a dieci).

Il modello associa, ad ognuno dei gradi individuati del livello di contatto dermico e delle tipologie d’uso, dei livelli di esposizione dermica.

In particolare per la tipologia d'uso "Sistema chiuso" non è necessario continuare con l'analisi.

1. Molto basso ( 0.0 mg/cm2/giorno )

Per le tipologie d’uso, "uso non dispersivo" e "inclusione in matrice" il grado di esposizione dermica può essere così definito:

1. Molto basso ( 0.0 mg/cm2/giorno )

2. Basso ( 0.0 ÷ 0.1 mg/cm2/giorno )

3. Medio ( 0.1 ÷ 1.0 mg/cm2/giorno )

4. Alto ( 1.0 ÷ 5.0 mg/cm2/giorno )

Per le tipologie d’uso, "uso dispersivo" il grado di esposizione dermica può essere così definito:

2. Basso ( 0.0 ÷ 0.1 mg/cm2/giorno )

3. Medio ( 0.1 ÷ 1.0 mg/cm2/giorno )

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4. Alto ( 1.0 ÷ 5.0 mg/cm2/giorno )

5. Molto alto ( 5.0 ÷ 15.0 mg/cm2/giorno )

I valori indicati non tengono conto dei dispositivi di protezione individuale e l’esposizione si riferisce all’unità di superficie esposta. Il modello può essere utilizzato per realizzare una scala relativa delle esposizioni dermiche di tipo qualitativo.

Tipologia d'uso  A. B. C. D. 

Livello di contatto dermico Sistema chiuso Inclusione in 

matrice 

Uso controllato  Uso dispersivo

 

A.  Nessun contatto  1. Molto Basso 1. Molto Basso 1. Molto Basso  1. Molto Basso

B.  Contatto accidentale 1. Molto Basso 2. Basso 2. Basso 3. Medio 

C.  Contatto discontinuo 1. Molto Basso 3. Medio 3. Medio 4. Alto 

D.  Contatto esteso  1. Molto Basso 4. Alto 4. Alto 5. Molto Alto

Indice di esposizione cutanea (Ecu) Esito della valutazione

1. Molto bassa (esposizione cutanea) Rischio irrilevante per la salute

2. Bassa (esposizione cutanea) Rischio basso per la salute

3. Media (esposizione cutanea) Rischio medio per la salute

4. Alta (esposizione cutanea) Rischio rilevante per la salute

5. Molto Alta (esposizione cutanea) Rischio alto per la salute

15.5 ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO Di seguito è riportato l'elenco delle mansioni addette ad attività lavorative che espongono ad agenti cancerogeni e mutageni e il relativo esito della valutazione del rischio.

Lavoratori e MacchineMansione ESITO DELLA VALUTAZIONE

1) Addetto alla formazione di manto di usura e collegamento Rischio alto per la salute.

15.6 SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO Le schede di rischio che seguono riportano l'esito della valutazione eseguita.

Le eventuali disposizioni relative alla sorveglianza sanitaria, all'informazione e formazione, all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e alle misure tecniche e organizzative sono riportate nel documento della sicurezza di cui il presente è un allegato.

Tabella di correlazione Mansione - Scheda di valutazioneMansione Scheda di valutazione

Addetto alla formazione di manto di usura e collegamento SCHEDA N.1

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15.6.1 SCHEDA N.1 Attività in cui sono impiegati agenti cancerogeni e/o mutageni, o se ne prevede l'utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l'immagazzinamento, il trasporto o l'eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino dall'attività lavorativa.

Sorgente di rischio Evidenza di

cancerogenicità Evidenza di

mutagenicità Esposizione inalatoria Esposizione cutanea Rischio inalatorio Rischio cutaneo

[Cat.Canc.] [Cat.Mut.] [Ein] [Ecu] [Rin] [Rcu] 1) Sostanza utilizzata Cat. 3 (new Cat. 2) Cat. 3 (new Cat. 2) Alta Medio Alta Medio

Fascia di appartenenza: Rischio alto per la salute. Mansioni: Addetto alla formazione di manto di usura e collegamento.

Dettaglio delle sorgenti di rischio:

1) Sostanza utilizzata

Frasi di rischio:

R 40 (Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti);

H 351 (Sospettato di provocare il cancro);

R 68 (Possibilità di effetti irreversibili);

H 341 (Sospettato di provocare alterazioni genetiche).

Esposizione per via inalatoria(Ein):

- Proprietà chimico fisiche: Nebbia;

- Tipologia d'uso: Uso dispersivo;

- Tipologia di controllo: Ventilazione generale;

- Tempo d'esposizione: Da 4 ore a inferiore a 6 ore.

Esposizione per via cutanea(Ecu):

- Livello di contatto: Contatto accidentale;

- Tipologia d'uso: Uso dispersivo.

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16 ANALISI E VALUTAZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE

La valutazione del rischio di fulminazione è stata effettuata ai sensi della normativa succitata e conformemente

alla normativa tecnica applicabile:

- CEI EN 62305-2:2013, "Protezione dei fulmini. Valutazione del rischio".

16.1 PREMESSA

L'obbligo di valutazione del "Rischio di fulminazione" si può evincere da una lettura congiunta dei disposti

normativi di cui agli artt. 17, 28, 29 e 84 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 "Attuazione dell’articolo 1 della Legge

3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro".

Dall'analisi degli artt. 17, comma 1, lettera a), 28, comma 1 e 29, comma 1, del succitato decreto si evince

come principio generale che la "Valutazione del rischio di fulminazione" potendosi configurare come un rischio

per la sicurezza dei lavoratori [Art. 28, comma 1] è un obbligo non delegabile in capo al Datore di Lavoro [Art.

17, comma 1, lettera a)] che si avvale della collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e

Protezione [Art. 29, comma 1].

L'art. 84 del succitato decreto, inoltre, specifica sia il campo di applicazione sia la normativa tecnica di

riferimento, infatti: "Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano

protetti dagli effetti dei fulmini secondo le norme tecniche", ovvero, secondo la normativa applicabile della serie

CEI EN 62305 "Protezione dai fulmini".

16.2 METODO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE (CEI EN 62305-2:2013)

La normativa CEI EN 62305-2 "Protezione dai fulmini. Valutazione del rischio" specifica una procedura per la

valutazione del rischio dovuto a fulmini a terra in una struttura. Una volta stabilito il limite superiore per il

"Rischio tollerabile" la procedura permette la scelta delle appropriate misure di protezione da adottare per

ridurre il "Rischio" al minimo tollerabile o a valori inferiori.

Sorgente di rischio, S

La corrente di fulmine è la principale sorgente di danno. Le sorgenti sono distinte in base al punto d'impatto

del fulmine.

- S1 Fulmine sulla struttura;

- S2 Fulmine in prossimità della struttura;

- S3 Fulmine su una linea;

- S4 Fulmine in prossimità di una linea.

Tipo di danno, D

Un fulmine può causare danni in funzione delle caratteristiche dell'oggetto da proteggere. Nelle pratiche

applicazioni della determinazione del rischio è utile distinguere tra i tre tipi principali di danno che possono

manifestarsi come conseguenza di una fulminazione. Essi sono le seguenti:

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- D1 Danno ad esseri viventi per elettrocuzione;

- D2 Danno materiale;

- D3 Guasto di impianti elettrici ed elettronici.

Tipo di perdita, L

Ciascun tipo di danno, solo o in combinazione con altri, può produrre diverse perdite conseguenti nell'oggetto

da proteggere. Il tipo di perdita che può verificarsi dipende dalle caratteristiche dell'oggetto stesso ed al suo

contenuto.

- L1 Perdita di vite umane (compreso danno permanente);

- L2 Perdita di servizio pubblico

- L3 Perdita di patrimonio culturale insostituibile

- L4 Perdita economica (struttura, contenuto e perdita di attività).

Rischio, R

Il rischio R è la misura della probabile perdita media annua. Per ciascun tipo di perdita che può verificarsi in

una struttura può essere valutato il relativo rischio.

- R1 Rischio di perdita di vite umane (inclusi danni permanenti);

- R2 Rischio di perdita di servizio pubblico

- R3 Rischio di perdita di patrimonio culturale insostituibile

- R4 Rischio di perdita economica (struttura, contenuto e perdita di attività).

Rischio tollerabile, RT

La definizione dei valori di rischio tollerabili RT riguardanti le perdite di valore sociale sono stabiliti dalla norma

CEI EN 62305-2 e di seguito riportati.

- Rischio tollerabile per perdita di vite umane o danni permanenti (RT = 10-5 anni-1);

- Rischio tollerabile per perdita di servizio pubblico (RT = 10-3 anni-1);

- Rischio tollerabile per perdita di patrimonio culturale insostituibile (RT = 10-4 anni-1).

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16.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DEL RISCHIO FULMINAZIONE

Nella valutazione della necessità della protezione contro il fulmine di un oggetto devono essere considerati i

seguenti rischi:

- rischi R1, R2 e R3 per una struttura;

Per ciascun rischio considerato devono essere effettuati i seguenti passi:

- identificazione delle componenti RX che contribuiscono al rischio;

- calcolo della componente di rischio identificata RX;

- calcolo del rischio totale R;

- identificazione del rischio tollerabile RT;

- confronto del rischio R con quello tollerabile RT.

Se R � RT la protezione contro il fulmine non è necessaria.

Se R > RT devono essere adottate misure di protezione al fine di rendere R � RT per tutti i rischi a cui è

interessato l'oggetto.

Oltre alla necessità della protezione contro il fulmine di una struttura, può essere utile valutare i benefici

economici conseguenti alla messa in opera di misure di protezione atte a ridurre la perdita economica L4. La

valutazione della componente di rischio R4 per una struttura permette di comparare i costi della perdita

economica con e senza le misure di protezione.

Figura 1 - Procedura per la valutazione della necessità o meno della protezione

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Metodo di valutazione del rischio di perdita di vite umane (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

L'art. 17, comma 1, lettera a) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, inquadrando la "Valutazione del rischio di fulminazione" nell'ambito della sicurezza dei lavoratori, obbliga di fatto il datore di lavoro alla sola valutazione della rischio "R1" - "Rischio di perdita di vite umane" causati dalle tipologie di danno possibili: "D1" - "Danno ad esseri viventi", "D2" - "Danno materiale" e "D3" - "Guasto di impianti elettrici ed elettronici" come si evince nella tabella successiva.

Tabella 1 - Valutazione del rischio di perdita di vite umane (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)

Sorgente Danno Comp. di rischio

Perdite L1 L2 L3 L4

S1

D1

RA SI NO NO NO

D2

RB SI NO NO NO

D3

RC SI (1) NO NO NO

S2

D3

RM SI (1) NO NO NO

S3

D1

RU SI NO NO NO

D2

RV SI NO NO NO

D3

RW SI (1) NO NO NO

S4

D3

RZ SI (1) NO NO NO

(1) Nel caso di strutture con rischio di esplosione, di ospedali o di altre strutture, in cui guasti di impianti interni provocano immediato pericolo per la vita umana.

R1 R2 R3 R4

Rischio

Pertanto, ai fini della valutazione del rischio di perdita di vite umane si deve provvedere a:

- determinare le componenti RA, RB, RC, RM, RU, RV, RW e RZ ;

- determinare il corrispondente valore del rischio di perdita di vite umane, R1;

- confrontare il rischio R1 con quello tollerabile RT = 10-5 anni-1.

Se R1 � RT la protezione contro il fulmine non è necessaria.

Se R1 > RT devono essere adottate misure di protezione al fine di rendere R1 � RT per tutti i rischi a cui è interessato l'oggetto.

Nei successivi paragrafi è riportato il dettaglio del metodo di valutazione sopra descritto.

Determinazione delle componenti di rischio per le struttura (RA, RB, RC, RM, RU, RV, RW e RZ)

Ciascuna delle componenti di rischio succitate (RA, RB, RC, RM, RU, RV, RW e RZ) può essere calcolata mediante la seguente equazione generale:

(1)

dove

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- NX è il numero di eventi pericolosi [Allegato A, CEI EN 62305-2];

- PX è la probabilità di danno alla struttura [Allegato B, CEI EN 62305-2];

- LX è la perdita conseguente [Allegato C, CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (danno ad esseri viventi - fulmine sulla struttura), RA

Componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura. Possono verificarsi perdite di tipo L1 (perdita di vite umane) e, in strutture ad uso agricolo, anche di tipo L4 (perdita economica) con possibile perdita di animali.

(2)

dove:

- RA Componente di rischio (danno ad esseri viventi - fulmine sulla struttura);

- ND Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura [§ A.2 della CEI EN 62305-2];

- PA Probabilità di danno ad esseri viventi (fulmine sulla struttura) [§ B.2 della CEI EN 62305-2];

- LA Perdita per danno ad esseri viventi [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (danno materiale alla struttura - fulmine sulla struttura), RB

Componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono essere pericolose per l'ambiente. Possono verificarsi tutti i tipi di perdita: L1 (perdita di vite umane), L2 (perdita di un servizio pubblico), L3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) e L4 (perdita economica).

(3)

dove:

- RB Componente di rischio (danno materiale alla struttura - fulmine sulla struttura);

- ND Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura [§ A.2 della CEI EN 62305-2];

- PB Probabilità di danno materiale in una struttura (fulmine sulla struttura) [§ B.3 della CEI EN 62305-2];

- LB Perdita per danno materiale in una struttura (fulmine sulla struttura) [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine sulla struttura), RC

Componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (impulso elettromagnetico del fulmine). In tutti i casi possono verificarsi perdite di tipo L2 (perdita di un servizio pubblico) e L4 (perdita economica), unitamente al rischio L1 (perdita di vite umane) nel caso di strutture con rischio di esplosione e di ospedali o di altre strutture in cui il guasto degli impianti interni provoca immediato pericolo per la vita umana.

(4)

dove:

- RC Componente di rischio (guasto di apparati del servizio - fulmine sulla struttura);

- ND Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura [§ A.2 della CEI EN 62305-2];

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- PC Probabilità di guasto di un impianto interno (fulmine sulla struttura) [§ B43 della CEI EN 62305-2];

- LC Perdita per guasto di un impianto interno (fulmine sulla struttura) [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine in prossimità della struttura), RM

Componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (impulso elettromagnetico del fulmine). In tutti i casi possono verificarsi perdite di tipo L2 (perdita di un servizio pubblico) e L4 (perdita economica), unitamente al rischio L1 (perdita di vite umane) nel caso di strutture con rischio di esplosione e di ospedali o di altre strutture in cui il guasto degli impianti interni provoca immediato pericolo per la vita umana.

(5)

dove:

- RM Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine in prossimità della struttura);

- NM Numero di eventi pericolosi per fulminazione in prossimità della struttura) [§ A.3 della CEI EN 62305-2];

- PM Probabilità di guasto di un impianto interno (fulmine in prossimità della struttura) [§ B.5 della CEI EN 62305-2];

- LM Perdita per guasto di un impianto interno (fulmine in prossimità della struttura) [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (danno ad esseri viventi - fulmine sul servizio connesso), RU

Componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura. Possono verificarsi perdite di tipo L1 (perdita di vite umane) e, in strutture ad uso agricolo, anche di tipo L4 (perdita economica) con possibile perdita di animali.

(6)

dove:

- RU Componente di rischio (danno ad esseri viventi - fulmine sul servizio);

- NL Numero di eventi pericolosi per fulminazione sul servizio [§ A.4 della CEI EN 62305-2];

- NDa Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura all'estremità "a" della linea [§ A.2 della CEI EN 62305-2];

- PU Probabilità di danno ad esseri viventi (fulmine sul servizio connesso) [§ B.6 della CEI EN 62305-2];

- LU Perdita per danni ad esseri viventi (fulmine sul servizio) [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (danno materiale alla struttura - fulmine sul servizio connesso), RV

Componente relativa ai danni materiali (incendio o esplosione innescati da scariche pericolose fra installazioni esterne e parti metalliche, generalmente nel punto d'ingresso della linea nella struttura) dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante. Possono verificarsi tutti i tipi di perdita: L1 (perdita di vite umane), L2 (perdita di un servizio pubblico), L3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) e L4 (perdita economica).

(7)

dove:

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- RV Componente di rischio (danno materiale alla struttura - fulmine sul servizio connesso);

- NL Numero di eventi pericolosi per fulminazione sul servizio [§ A.4 della CEI EN 62305-2];

- NDa Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura all'estremità "a" della linea [§ A.2 della CEI EN 62305-2];

- PV Probabilità di danno materiale nella struttura (fulmine sul servizio connesso) [§ B.7 della CEI EN 62305-2];

- LV Perdita per danno materiale in una struttura (fulmine sul servizio) [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (danno agli impianti - fulmine sul servizio connesso), RW

Componente relativa al guasto di impianti interni causati da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura. In tutti i casi possono verificarsi perdite di tipo L2 (perdita di un servizio pubblico) e L4 (perdita economica), unitamente al rischio L1 (perdita di vite umane) nel caso di strutture con rischio di esplosione e di ospedali o di altre strutture in cui il guasto degli impianti interni provoca immediato pericolo per la vita umana.

(8)

dove:

- RW Componente di rischio (danno agli apparati - fulmine sul servizio connesso);

- NL Numero di eventi pericolosi per fulminazione sul servizio [§ A.4 della CEI EN 62305-2];

- NDa Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura all'estremità "a" della linea [§ A.2 della CEI EN 62305-2];

- PW Probabilità di guasto di un impianto interno (fulmine sul servizio connesso) [§ B.8 della CEI EN 62305-2];

- LW Perdita per guasto di un impianto interno (fulmine sul servizio) [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine in prossimità di un servizio connesso), RZ

Componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura. In tutti i casi possono verificarsi perdite di tipo L2 (perdita di un servizio pubblico) e L4 (perdita economica), unitamente al rischio L1 (perdita di vite umane) nel caso di strutture con rischio di esplosione e di ospedali o di altre strutture in cui il guasto degli impianti interni provoca immediato pericolo per la vita umana.

(9)

dove:

- RZ Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine in prossimità del servizio);

- NI Numero di eventi pericolosi per fulminazione in prossimità del servizio [§ A.4 della CEI EN 62305-2];

- PZ Probabilità di guasto di un impianto interno (fulmine in prossimità del servizio) [§ B.9 della CEI EN 62305-2];

- LZ Perdita per guasto di un impianto interno (fulmine in prossimità del servizio) [§ C.3 della CEI EN 62305-2].

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Determinazione del rischio di perdita di vite umane (R1)

Il rischio di perdita di vite umane è determinato come somma delle componenti di rischio precedentemente definite.

(10)

1) Nel caso di strutture con rischio di esplosione, di ospedali o di altre strutture, in cui guasti di impianti interni provocano immediato pericolo per la vita umana.

dove:

- RA Componente di rischio (danno ad esseri viventi - fulmine sulla struttura)

- RB Componente di rischio (danno materiale alla struttura - fulmine sulla struttura)

- RC Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine sulla struttura)

- RM Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine in prossimità della struttura)

- RU Componente di rischio (danno ad esseri viventi - fulmine sul servizio connesso)

- RV Componente di rischio (danno materiale alla struttura - fulmine sul servizio connesso)

- RW Componente di rischio (danno agli impianti - fulmine sul servizio connesso)

- RZ Componente di rischio (guasto di impianti interni - fulmine in prossimità di un servizio connesso)

Esito della valutazione

Una volta noto il valore di rischio R1 corrispondente al "Rischio di perdite di vite umane" al fine di garantire la tutela della sicurezza dei lavoratori bisogna verificare che lo stesso sia inferiore al rischio tollerabile RT = 10-5 anni-1.

Caso 1 - Struttura autoprotetta

Se R1 � RT e non sono state adottate misure di protezione allora la struttura oggetto di verifica può considerarsi "Autoprotetta".

Caso 2 - Struttura protetta

Se R1 � RT e sono state adottate misure di protezione allora la struttura oggetto di verifica può considerarsi "Protetta".

Caso 3 - Struttura NON protetta

Se R1 > RT devono essere adottate misure di protezione al fine di rendere R1 ��RT per tutti i rischi a cui è interessato l'oggetto poiché la struttura risulta NON protetta e rappresenta un rischio non accettabile per la sicurezza dei lavoratori (rischio di perdita di vite umane).

 

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16.4 ESITO DELLA VALUTAZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE Di seguito è riportato l'elenco delle strutture che espongono i lavoratori a rischio di fulminazione e il relativo esito della valutazione del rischio.

StruttureStruttura ESITO DELLA VALUTAZIONE

1) Ponteggi Struttura autoprotetta.

16.5 SCHEDE DI VALUTAZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE Le schede che seguono riportano l'esito della valutazione eseguita con l'indicazione delle eventuali misure di protezione adottate per minimizzare il rischio di fulminazione.

Tabella di correlazione Struttura - Scheda di valutazioneStruttura Scheda di valutazione

Ponteggi SCHEDA N.1

16.5.1 SCHEDA N.1 Struttura comportante, per i lavoratori, esposizione a scariche atmosferiche.

Dati fulminazione

Densità di fulmini al suolo 4.00 [fulmini/km2 anno]

Caratteristiche

Ubicazione relativa della struttura, cd Oggetto isolato, nessun altro oggetto nelle vicinanze

Disegno della struttura (planovolumetrico)

Area di raccolta fulmini della struttura, Ad 1.00 [m2]

Area di raccolta fulmini in prossimità della struttura, Am 1.00 [m2]

Valori di perdita di vite umane

Perdita per tensioni di contatto e di passo, Lt,interno 1.00 E-2

Perdita per tensioni di contatto e di passo, Lt,esterno 1.00 E-2

Perdita per danno materiale, Lf 1.00 E-3

Perdita per guasto impianti elettrici ed elettronici, Lo 1.00 E-2

Numero atteso di persone nella struttura 1

Zona 1 - DATI e CARATTERISTICHE

Tipo di ambiente Ambiente interno

Caratteristiche della pavimentazione Agricolo

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Rischio d'incendio della zona Rischio d'incendio assente

Pericoli particolari Nessuno

Valori di perdita di vite umane

Perdita per tensioni di contatto e di passo, Lt,zona 1.00 E-2

Perdita per danno materiale, Lf,zona 1.00 E-3

Perdita per guasto impianti elettrici ed elettronici, Lo,zona 0.00 E+0

Numero atteso di persone nella zona, np 1

Numero annuo atteso di eventi pericolosi, Nx

Sorgente di danno

S1 S2 S3 S4

Tipo di danno

D1 D2 D3 D3 D1 D2 D3 D3

Eventi ND NM NL+ NDa NI

Zona 1 4.00E-06 4.00E-06 - -

Valori di probabilità di perdita di vite umane, Px

Sorgente di danno

S1 S2 S3 S4

Tipo di danno

D1 D2 D3 D3 D1 D2 D3 D3

Probabilità PA PB PC PM PU PV PW PZ

Zona 1 1.00E+00 1.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00

Ammontare delle perdite di vite umane, Lx

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Sorgente di danno

S1 S2 S3 S4

Tipo di danno

D1 D2 D3 D3 D1 D2 D3 D3

Perdite LA LB LC LM LU LV LW LZ

Zona 1 1.00E-04 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 1.00E-04 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00

Componenti di rischio di perdita di vite umane, Rx

Sorgente di danno

S1 S2 S3 S4

Tipo di danno

D1 D2 D3 D3 D1 D2 D3 D3

Rischio RA RB RC RM RU RV RW RZ

Zona 1 4.00E-10 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 - - - -

Struttura 4.00E-10 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00 0.00E+00

Rischio di perdita di vita umana, R1,Struttura 4.00E-10

(R1,Struttura = RA,Struttura + RB,Struttura + RC,Struttura + RM,Struttura + RU,Struttura + RV,Struttura + RW,Struttura + RZ,Struttura)

Esito della valutazione: Struttura autoprotetta. (R1 <= RT) Strutture: Ponteggi. Misure di protezione:

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17 ONERI DELLA SICUREZZA

Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O

LAVORI A CORPO

ONERI SICUREZZA DIRETTI (SpCat 1)APPRESTAMENTI PREVISTI DA PSC (Cat 1)

1 NUCLEO ABITATIVO per servizi di cantiere DOTATO DI28.A05.D10. SERVIZIO IGIENICO. Prefabbricato monoblocco ad uso005 ufficio, spogliatoio e servizi di cantiere. Caratteristiche:

Struttura di acciaio, parete perimetrale realizzata con pannellosandwich, dello spessore minimo di 40 mm, composto dalamiera preverniciata esterna ed interna e coibentazione dipoliuretano espanso autoestinguente, divisioni internerealizzate come le perimetrali, pareti pavimento realizzatocon pannelli in agglomerato di legno truciolare idrofugo dispessore 19 mm, piano di calpestio in piastrelle di PVC,classe 1 di reazione al fuoco, copertura realizzata con lamierazincata con calatoi a scomparsa nei quattro angoli, serramentiin alluminio preverniciato, vetri semidoppi, porta d'ingressocompleta di maniglie e/o maniglione antipanico, impiantoelettrico a norma di legge da certificare. Dotato di servizioigienico composto da wc e lavabo completo degli accessoricanonici (specchio, porta rotoli, porta scopino ecc.). Sonocompresi: l'uso per la durata delle fasi di lavoro che lorichiedono al fine di garantire la sicurezza e l'igiene deilavoratori; il montaggio e lo smontaggio anche quando, permotivi legati alla sicurezza dei lavoratori, queste azionivengono ripetute più volte durante il corso dei lavori aseguito della evoluzione dei medesimi; il documento cheindica le istruzioni per l'uso e la manutenzione; i controlliperiodici e il registro di manutenzione programmata; iltrasporto presso il cantiere; la preparazione della base diappoggio; i collegamenti necessari (elettricità,impianto diterra acqua, gas, ecc quando previsti); il collegamento allarete fognaria; l'uso dell'autogru per la movimentazione e lacollocazione nell'area predefinita e per l'allontanamento a fineopera. Arredamento minimo: armadi, tavoli e sedie.Dimensioni esterne massime m 2,40 x 6,40 x 2,45 circa(modello base) -Costo primo mese o frazione di mese

1,00

SOMMANO... cad 1,00 450,00 450,00

2 NUCLEO ABITATIVO per servizi di cantiere DOTATO DI28.A05.D10. SERVIZIO IGIENICO. Prefabbricato monoblocco ad uso010 ufficio, spogliatoio e servizi di cantiere. Caratteristiche:

Struttura di acciaio, parete perimetrale realizzata con pannellosandwich, dello spessore minimo di 40 mm, composto dalamiera preverniciata esterna ed interna e coibentazione dipoliuretano espanso autoestinguente, divisioni internerealizzate come le perimetrali, pareti pavimento realizzatocon pannelli in agglomerato di legno truciolare idrofugo dispessore 19 mm, piano di calpestio in piastrelle di PVC,classe 1 di reazione al fuoco, copertura realizzata con lamierazincata con calatoi a scomparsa nei quattro angoli, serramentiin alluminio preverniciato, vetri semidoppi, porta d'ingressocompleta di maniglie e/o maniglione antipanico, impiantoelettrico a norma di legge da certificare. Dotato di servizioigienico composto da wc e lavabo completo degli accessoricanonici (specchio, porta rotoli, porta scopino ecc.). Sonocompresi: l'uso per la durata delle fasi di lavoro che lorichiedono al fine di garantire la sicurezza e l'igiene deilavoratori; il montaggio e lo smontaggio anche quando, permotivi legati alla sicurezza dei lavoratori, queste azionivengono ripetute più volte durante il corso dei lavori aseguito della evoluzione dei medesimi; il documento cheindica le istruzioni per l'uso e la manutenzione; i controlliperiodici e il registro di manutenzione programmata; iltrasporto presso il cantiere; la preparazione della base diappoggio; i collegamenti necessari (elettricità,impianto di

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 450,00

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 149  

Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 450,00

terra acqua, gas, ecc quando previsti); il collegamento allarete fognaria; l'uso dell'autogru per la movimentazione e lacollocazione nell'area predefinita e per l'allontanamento a fineopera. Arredamento minimo: armadi, tavoli e sedie. costo perogni mese o frazione di mese successivo al primo

11,00

SOMMANO... cad 11,00 200,00 2´200,00

3 BAGNO CHIMICO PORTATILE per cantieri edili, in28.A05.D25. materiale plastico, con superfici interne ed esterne facilmente005 lavabili, con funzionamento non elettrico, dotato di un WC

alla turca ed un lavabo, completo di serbatoio di raccolta delleacque nere della capacità di almeno 200 l, di serbatoio diaccumulo dell'acqua per il lavabo e per lo scarico dellacapacità di almeno 50 l, e di connessioni idrauliche acquechiare e scure. Dimensioni orientative 120 x 120 x 240 cm. IlWC dovrà avere una copertura costituita da materiale chepermetta una corretta illuminazione interna, senza doverpredisporre un impianto elettrico. Compreso trasporto,montaggio, smontaggio, preparazione della base emanutenzione espostamento durante le lavorazioni. noloprimo mese o frazione di meseper area logistica di cantiere 1,00da posizionare su implacato duante i lavori 1,00

SOMMANO... cad 2,00 164,00 328,00

4 BAGNO CHIMICO PORTATILE per cantieri edili, in28.A05.D25. materiale plastico, con superfici interne ed esterne facilmente010 lavabili, con funzionamento non elettrico, dotato di un WC

alla turca ed un lavabo, completo di serbatoio di raccolta delleacque nere della capacità di almeno 200 l, di serbatoio diaccumulo dell'acqua per il lavabo e per lo scarico dellacapacità di almeno 50 l, e di connessioni idrauliche acquechiare e scure. Dimensioni orientative 120 x 120 x 240 cm. IlWC dovrà avere una copertura costituita da materiale chepermetta una corretta illuminazione interna, senza doverpredisporre un impianto elettrico. Compreso trasporto,montaggio, smontaggio, preparazione della base emanutenzione espostamento durante le lavorazioni. nolo perogni mese o frazione di mese successivo al primoper area logistica di cantiere 11,00da posizionare su implacato duante i lavori 11,00

SOMMANO... cad 22,00 109,00 2´398,00

5 RECINZIONE di cantiere realizzata con elementi28.A05.E10. prefabbricati di rete metallica e montanti tubolari zincati con005 altezza minima di 2,00 m, posati su idonei supporti in

calcestruzzo, compreso montaggio in opera e successivarimozione. Nolo calcolato sullo sviluppo lineare nolo per ilprimo mese

2,00 250,00 500,00

SOMMANO... m 500,00 4,00 2´000,00

6 RECINZIONE di cantiere realizzata con elementi28.A05.E10. prefabbricati di rete metallica e montanti tubolari zincati con010 altezza minima di 2,00 m, posati su idonei supporti in

calcestruzzo, compreso montaggio in opera e successivarimozione. Nolo calcolato sullo sviluppo lineare nolo per ognimese successivo al primo(par.ug.=11*2) 22,00 250,00 5´500,00

SOMMANO... m 5´500,00 0,55 3´025,00

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 10´401,00

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 150  

 

 

Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 10´401,00

MISURE E DPI PREVISTI IN PSC (Cat 2)

7 Abbigliamento per lavori in prossimità di traffico stradale28.A10.D20. Tuta ad alta visibilità - Costo mensile005 (par.ug.=15*2) 30,00 30,00

SOMMANO... cad 30,00 12,43 372,90

8 KIT PROFFESSIONALE, per sistemi anticaduta, composto28.A10.D45. da: imbracatura professionale con cosciali imbottiti e fascia005 lombare, doppio cordino in poliammide dotato di assorbitore

di energia e moschettoni, elmetto di protezione in polietilenee zaino professionale in poliestere. dotazione professionale

5,00

SOMMANO... cad 5,00 200,00 1´000,00

9 Guanti contro le aggressioni meccaniche, conforme alla28.A10.D15. norma UNI EN 388, al paio005 (par.ug.=15*2) 30,00 30,00

SOMMANO... cad 30,00 13,00 390,00

10 mascherina monouso, dotata di valvola, per polveri a grana28.A10.D10. medio-fine: classe FFP1 - conforme alla norma UNI EN030 149:2001

(par.ug.=15*12*3) 540,00 540,00

SOMMANO... cad 540,00 1,20 648,00

11 occhiali a mascherina in policarbonato. Ventilazione28.A10.D10. indiretta, lente antigraffio. Resistenza all'aggressione di gocce020 e spruzzi di sostanze chimiche. Conformi alla norma UNI EN

166.(par.ug.=15*2) 30,00 30,00

SOMMANO... cad 30,00 1,55 46,50

12 otoprotettori monouso conformi alla norma UNI EN 352-2, al28.A10.D10. paio015 (par.ug.=15*2) 30,00 30,00

SOMMANO... cad 30,00 0,15 4,50

13 cuffia antirumore con attacchi per elmetto conforme alla28.A10.D10. norma UNI EN 352-3005 15,00

SOMMANO... cad 15,00 16,00 240,00

14 ELMETTO DI PROTEZIONE in polietilene alta densità,28.A10.D05. conforme alla norma UNI EN 397 e ai requisiti di sicurezza005 stabiliti dalla direttiva europea 89/686/CEE allegato II, con

regolazione automatica posteriore e apposito sistema dibloccaggio automatico alla nuca. Dotato di fascia parasudorein spugna sintetica e 4 punti d'aggancio per occhiali e cuffie.per l'utilizzo definitivo delle fasi di lavorazioni, comprensivodi costo, eventuale manutenzione e verifica.(par.ug.=15*3) 45,00 45,00

SOMMANO... cad 45,00 5,90 265,50

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 13´368,40

CITTA’ di SETTIMO T.SE PROGETTO ESECUTIVO Ristrutturazione del Cavalcaferrovia di c.so Piemonte PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 151  

 

    

Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 13´368,40

PROCEDURE CONTENUTE IN PSC (Cat 3)

15 Nolo di autocarro dotato di gru idraulicaSIC.04 per imbragatura conci parapetto da demolire *(par.ug.=8*5*

2) 80,00 80,00

SOMMANO... h 80,00 85,73 6´858,40

16 Moviere a terra per regolarizzazione del traffico veicolare SIC.09 moviere necessario durante le lavorazioni che interferiscono

con il traffico veicolare *(par.ug.=40*6) 240,00 240,00

SOMMANO... h 240,00 27,00 6´480,00

17 NASTRO SEGNALETICO per delimitazione di zone di28.A05.E25. lavoro, percorsi obbligati, aree inaccessibili, cigli di scavi,005 ecc, di colore bianco/rosso, fornito e posto in opera. Sono

compresi: l'uso per la durata delle fasi che prevedonol'impiego del nastro; la fornitura degli spezzoni di ferrodell'altezza di 120 cm di cui almeno cm 20 da infiggere nelterreno, a cui ancorare il nastro; la manutenzione per tutto ilperiodo di durata della fase di riferimento, sostituendo oriparando le parti non più idonee; l'accatastamento el'allontanamento a fine fase di lavoro. E' inoltre compresoquanto altro occorre per l'utilizzo temporaneo del nastrosegnaletico. misurato a metro lineare posto in opera

100,00 100,00

SOMMANO... m 100,00 0,40 40,00

18 RECINZIONE di cantiere realizzata con elementi28.A05.E10. prefabbricati di rete metallica e montanti tubolari zincati con005 altezza minima di 2,00 m, posati su idonei supporti in

calcestruzzo, compreso montaggio in opera e successivarimozione. Nolo calcolato sullo sviluppo lineare nolo per ilprimo mesedelimitazioni per zone di lavoro 3,00 50,00 150,00

SOMMANO... m 150,00 4,00 600,00

19 RECINZIONE di cantiere realizzata con elementi28.A05.E10. prefabbricati di rete metallica e montanti tubolari zincati con010 altezza minima di 2,00 m, posati su idonei supporti in

calcestruzzo, compreso montaggio in opera e successivarimozione. Nolo calcolato sullo sviluppo lineare nolo per ognimese successivo al primodelimitazioni per zone di lavoro *(par.ug.=3*6) 18,00 50,00 900,00

SOMMANO... m 900,00 0,55 495,00

20 Cartelli stradali e pannelli integrativi normalizzati (art.37.1/04.P80.A02.0 37.5 C.P.A.) Segnale stradale in lamiera di alluminio a forma10 circolare o ottagonale, conforme alle tab. II 2,3,4, art. 80

D.P.R. 495/92 diametro o lato virtuale nelle dimensioniindicate. il supporto in alluminio dovra aver subito lenecessarie lavorazioni quali: carteggiatura meccanica,sgrassaggio, lavaggio, fosfocromatazione e lavaggiodemineralizzato, quindi, dopo l'applicazione di vernici tipowash-primer, dovra essere verniciato in color grigio neutrocon processo elettrostatico e polveri termoindurenti cotte alforno a 180 °C per 30'. sul supporto cosi preparato verraapplicata la pellicola retroriflettente "a pezzo unico" secondoil disciplinare tecnico approvato con D.M. 31/5/95, n.1584 es. m. i. (Al= supporto in lamiera di alluminio; E.G.= pellicolaretroriflettente classe 1; H.I.= pellicola retroriflettente classe

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 27´841,80

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________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 152  

 

 

Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 27´841,80

2). Diam. 400 mm, sp. 15/10, Al, H.Icartelli per indicazione freccia a dx o sx 20,00

SOMMANO... cad 20,00 16,54 330,80

21 Cartelli stradali e pannelli integrativi normalizzati (art.37.1/04.P80.A01.0 37.5 C.P.A.) Segnale stradale in lamiera di alluminio a forma30 triangolare con spigoli smussati conforme alla tab. II 1, art.

80 D.P.R. 495/92 lato virtuale nelle dimensioni indicate.ilsupporto in alluminio dovra aver subito le necessarielavorazioni quali: carteggiatura meccanica, sgrassaggio,lavaggio, fosfocromatazione e lavaggio demineralizzato,quindi, dopo l'applicazione di vernici tipo wash-primer, dovraessere verniciato in color grigio neutro con processoelettrostatico e polveri termoindurenti cotte al forno a 180 °Cper 30'. sul supporto cosi preparato verra applicata la pellicolaretroriflettente "a pezzo unico" secondo il disciplinare tecnicoapprovato con D.M. 31/5/95, n. 1584 e s. m. i. (Al= supportoin lamiera di alluminio; E.G.= pellicola retroriflettente classe1; H.I.= pellicola retroriflettente classe 2). 900 mm, sp. 15/10,Al, H.I.carrtelli di pericolo 20,00

SOMMANO... cad 20,00 41,06 821,20

22 CAVALLETTO portasegnale, adatto per tutti i tipi di segnali28.A20.A15. stradali: posa e nolo fino a 1 mese005 20,00

20,00

SOMMANO... cad 40,00 7,50 300,00

23 CAVALLETTO portasegnale, adatto per tutti i tipi di segnali28.A20.A15. stradali: solo nolo per ogni mese successivo010 (par.ug.=20*12) 240,00 240,00

(par.ug.=20*12) 240,00 240,00

SOMMANO... cad 480,00 0,60 288,00

24 Sacchetto di zavorra per stabilizzare supporti mobili28.A20.A17. (cavalletti, basi per pali, sostegni) in PVC di colore arancio,005 dimensione 60x40 cm riempito con graniglia peso 13 kg

20,0020,00

SOMMANO... cad 40,00 1,49 59,60

25 CONI SEGNALETICI in polietilene (PE), altezza compresa28.A05.E40. tra 30 e 50 cm, con fasce rifrangenti bianche e rosse, per005 segnalazione di lavori trasporto, posa in opera, successiva

rimozione, per nolo fino a 1 mese40,00 40,00

SOMMANO... m 40,00 18,08 723,20

26 CONI SEGNALETICI in polietilene (PE), altezza compresa28.A05.E40. tra 30 e 50 cm, con fasce rifrangenti bianche e rosse, per010 segnalazione di lavori solo nolo per ogni mese successivo

(lung.=40*12) 480,00 480,00

SOMMANO... m 480,00 3,39 1´627,20

27 Delimitazione di zone interne al cantiere mediante28.A05.E30. BARRIERA di sicurezza mobile TIPO NEW JERSEY, in

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 31´991,80

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________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 153  

 

 

Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 31´991,80

005 calcestruzzo o in plastica, riempibile con acqua o sabbia:trasporto, movimentazione, eventuale riempimento,allestimento in opera, successiva rimozione elementi incalcestruzzo - nolo fino a 1 mesechiusura cavalcavia fase 1 2,00 15,00 30,00chiusura cavalcavia fase 2 2,00 15,00 30,00

SOMMANO... m 60,00 17,00 1´020,00

28 Delimitazione di zone interne al cantiere mediante28.A05.E30. BARRIERA di sicurezza mobile TIPO NEW JERSEY, in010 calcestruzzo o in plastica, riempibile con acqua o sabbia:

trasporto, movimentazione, eventuale riempimento,allestimento in opera, successiva rimozione elementi incalcestruzzo - solo nolo per ogni mese successivochiusura cavalcavia fase 1 *(par.ug.=2*2) 4,00 15,00 60,00chiusura cavalcavia fase 2 *(par.ug.=2*2) 4,00 15,00 60,00

SOMMANO... m 120,00 1,90 228,00

29 PARAPETTO prefabbricato in metallo anticaduta da28.A05.B15. realizzare per la protezione contro il vuoto (es.: rampe delle005 scale, vani ascensore, vuoti sui solai e perimetri degli stessi,

cigli degli scavi, balconi, etc), fornito e posto in opera. I drittidevono essere posti ad un interasse adeguato al fine digarantire la tenuta all'eventuale spinta di un operatore. Icorrenti e la tavola ferma piede non devono lasciare una lucein senso verticale, maggiore di 0,6 m, inoltre sia i correnti chele tavole ferma piede devono essere applicati dalla parteinterna dei montanti. Sono compresi: il montaggio con tuttociò che occorre per eseguirlo e lo smontaggio anche ripetutevolte durante le fasi di lavoro; l'accatastamento el'allontanamento a fine opera. Misurato a metro lineare postoin opera.parapetto provvisorio da utilizzare durante le lavorazioni suimpalcato

370,00 370,00

SOMMANO... m 370,00 13,00 4´810,00

30 Motogeneratore elettrico di emergenza trasportabile,s.1.04.5.07 compresi verifica del funzionamento una volta alla

settimana, esclusi oneri per il funzionamento, carburante emateriale di consumo. Potenza fino a 30 kw. nolo per un meseo frazione.torri faro 2,00

SOMMANO... cad 2,00 304,60 609,20

31 Motogeneratore elettrico di emergenza trasportabile, oneris.1.04.5.08 per il funzionamento, carburante e materiale di consumo.

Potenza fino a 30 kw. costo di esercizio.

SOMMANO... ora 0,00 14,25 0,00

32 ESTINTORE PORTATILE a polvere chimica omologato28.A20.H05. D.M. 7 gennaio 2005 e UNI EN 3-7, montato a parete con005 idonea staffa e corredato di cartello di segnalazione. Nel

prezzo si intendono compresi e compensati gli oneri per ilnolo, il carico, lo scarico ed ogni genere di trasporto, gliaccessori di fissaggio, la manutenzione periodica, il ritiro afine lavori e quanto altro necessario per dare il mezzoantincendio in efficienza per tutta la durata del cantiere.Estintore a polvere 34A233BC da 6 kg.

4,00

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 4,00 38´659,00

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________________________________________________________________________________________________ SAT srl – Arch. Prono Roberto 154  

Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 4,00 38´659,00

SOMMANO... cad 4,00 15,20 60,80

33 Cassetta di pronto soccorsoSIC.01 2,00

SOMMANO... cad 2,00 55,78 111,56

IMPIANTI DI SICUREZZA (Cat 4)

34 Treccia per impianto di terra sez. 35 mmq., interrata alla SIC.06 profondità di m. 0,60, compreso scavo e reinterro.

20,00 20,00

SOMMANO... ml 20,00 13,15 263,00

35 Dispersore in acciaio zincato Ø 20 mm. della lunghezza di m. SIC.07 1,50, per impianto di terra. Dato in opera collegato alla rete

di terra mediante capocorda.2,00

SOMMANO... cad 2,00 26,15 52,30

RIUNIONI DI COORDINAMENTO E FORMAZIONI(Cat 5)

36 Corso di aggiornamento e richiamo. Costo annuo per ogniSIC.05 lavoratore.

15,00

SOMMANO... cad 15,00 125,00 1´875,00

37 Riunione di coordinamento fra i responsabili delle imprese SIC.08 operanti in cantiere e il coordinatore per l'esecuzione dei

lavori, prevista all'inizio dei lavori e di ogni nuova fase lavorativa o introduzione di nuova impresa esecutrice. Costo medio pro-capite per ogni riunione.riunioni settimanali *(par.ug.=4*12) 48,00 48,00

SOMMANO... cad 48,00 103,19 4´953,12

ONERI SICUREZZA AGGIUNTIVI (SpCat 2)SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (Cat 6)

38 Realizzazione di parapetto di protezione sulla lineaSIC.02 ferroviaria, altezza di ml 2.00 dal filo superiore

dell'impalcato, realizzato in tubo e giunti tassellati allastruttura dell'impalcato completo di tavoloni e telo diprotezione come specificato da progetto esecutivo

2,00 25,00 50,00

SOMMANO... ml 50,00 125,75 6´287,50

39 Realizzazione di parapetto di protezione su strada, altezza di SIC.03 ml 1.00 dal filo superiore dell'impalcato, realizzato in tubo e

giunti tassellati alla struttura dell'impalcato completo di tavoloni e telo di protezione come specificato da progetto esecutivo

2,00 90,00 180,00

SOMMANO... ml 180,00 65,54 11´797,20

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 64´059,48

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Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 64´059,48

40 LINEA VITA di ancoraggio orizzontale, conforme alla norma28.A10.A05. UNI EN 795:2002 in classe C, prodotto marcato CE005 certificato da ente certificatore notificato (D.Lgs. 475 del 4

dicembre 1992 - Attuazione Direttiva 89/686/CEE)utilizzabile da 4 operatori contemporaneamente, lunghezzamassima 100 m, con punti intermedi ad interasse variabile5,00-15,00 m (non compresi), costituita da: due palid'estremità in acciaio zincato (o inox), una molla assorbitoredi energia in acciaio al carbonio ad alta resistenza classe C, (oinox), un tenditore in acciaio zincato (o inox) a due forcelleM14, un cavo in acciaio zincato (o inox) diametro 8 mm, 49fili con lunghezza 10,00 m circa, fascicolo d'uso e montaggioe tabella di segnalazione caratteristiche prestazionali. Sono daconsiderarsi compresi e compensati gli oneri per la fornitura eposa di viti e tasselli e quant'altro per dare il lavoro finito aregola d'arte, gli oneri per carico e scarico, le opere dilattoneria/muratura necessarie per apertura e chiusura delmanto di copertura. Sono esclusi i pali intermedi nonchè glieventuali punti di curva necessari, da computarsi a parte; perogni m di sviluppoLinea vita per la vorazioni di demolizione, ripristini cordolibordo ponte e posa guard-rail bordo ponte 20,00 20,00

SOMMANO... m 20,00 320,00 6´400,00

CARTELLONISTICA DEVIAZIONE TRAFFICO (Cat7)

41 Cartelli stradali e pannelli integrativi normalizzati (art.37.1/04.P80.A05.0 37.5 C.P.A.) Segnale stradale in lamiera di alluminio a forma15 rettangolare fuori norma, per impieghi particolari, puo essere

richiesto con piegatura sui lati maggiori per una larghezza di25 mm a scopo di irrigidimento. il supporto in alluminiodovra aver subito le necessarie lavorazioni quali:carteggiatura meccanica, sgrassaggio, lavaggio,fosfocromatazione e lavaggio demineralizzato, quindi, dopol'applicazione di vernici tipo wash-primer, dovra essereverniciato in color grigio neutro con processo elettrostatico epolveri termoindurenti cotte al forno a 180 °C per 30'. sulsupporto cosi preparato verra applicata la pellicolaretroriflettente "a pezzo unico" secondo il disciplinare tecnicoapprovato con D.M. 31/5/95, n. 1584 e s. m. i. (Al= supportoin lamiera di alluminio; E.G.= pellicola retroriflettente classe1; H.I.= pellicola retroriflettente classe 2). 1000x1500 mm,sp. 30/10, Al, E.G.

10,00

SOMMANO... cad 10,00 165,46 1´654,60

42 Cartelli stradali e pannelli integrativi normalizzati (art.37.1/04.P80.A07.0 37.5 C.P.A.) Segnale stradale in lamiera di alluminio "senso50 unico parallelo" fig. II 348 art. 135 D.P.R. 495/92. il supporto

in alluminio dovra aver subito le necessarie lavorazioni quali:carteggiatura meccanica, sgrassaggio, lavaggio,fosfocromatazione e lavaggio demineralizzato, quindi, dopol'applicazione di vernici tipo wash-primer, dovra essereverniciato in color grigio neutro con processo elettrostatico epolveri termoindurenti cotte al forno a 180 °C per 30'. sulsupporto cosi preparato verra applicata la pellicolaretroriflettente "a pezzo unico" secondo il disciplinare tecnicoapprovato con D.M. 31/5/95, n. 1584 e s. m. i. (Al= supportoin lamiera di alluminio; E.G.= pellicola retroriflettente classe1; H.I.= pellicola retroriflettente classe 2). 30x100 cm, sp. 30/10, Al, H.I

15,00

SOMMANO... cad 15,00 48,40 726,00

COMMITTENTE:

A R I P O R T A R E 72´840,08

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Num.Ord.unità D I M E N S I O N I I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI di Quantità

misura par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE

R I P O R T O 72´840,08

43 Posa segnaletica verticale Posa in opera di pannello04.P84.A01.0 integrativo o segnale stradale di formato diverso, compreso05 tutto il materiale di ancoraggio quale: staffe, bulloni, dadi,

rondelle, coppiglie, perni e quant'altro occorrente,su qualsiasitipo di sostegno compreso sistema BAND-IT. Fino a mq 0.25

10,0015,00

SOMMANO... cad 25,00 7,78 194,50

44 Sostegni per segnali stradali in uso nella citta' di Torino04.P80.D01.0 Palina semplice o piantana in tubo di acciaio zincato a caldo,25 spessore minimo mm 3,25 (pn). puo essere richiesta anche

con cavallotti saldati alla base per il fissaggio con sistemaBAND-IT (prs). Diam. 60 h da 2.81 a 3.80 m

10,0015,00

SOMMANO... cad 25,00 25,74 643,50

45 Posa segnaletica verticale Posa in opera di qualsiasi tipo di04.P84.A03.0 sostegno tubolare di qualsiasi altezza o sviluppo, in qualsiasi10 tipo di pavimentazione, compresi masselli o lastre in pietra,

cubetti di porfido e similari. il prezzo e comprensivo di tuttigli oneri previsti quali: scavo, perforazione, demolizione,basamento in conglomerato cementizio al 250, ripristino dellapavimentazione esistente, pulizia dell'area e asportazione delmateriale di risulta. Diam. >= 90 e <= 120 mm

25,00

SOMMANO... cad 25,00 51,09 1´277,25

Parziale LAVORI A CORPO euro 74´955,33

T O T A L E euro 74´955,33

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Num.Ord.I M P O R T I

TARIFFADESIGNAZIONE DEI LAVORI

TOTALE

R I P O R T O

Riepilogo Strutturale CATEGORIE

C LAVORI A CORPO euro 74´955,33

C:001 ONERI SICUREZZA DIRETTI euro 45´974,78

C:001.001 APPRESTAMENTI PREVISTI DA PSC euro 10´401,00C:001.002 MISURE E DPI PREVISTI IN PSC euro 2´967,40C:001.003 PROCEDURE CONTENUTE IN PSC euro 25´462,96C:001.004 IMPIANTI DI SICUREZZA euro 315,30C:001.005 RIUNIONI DI COORDINAMENTO E FORMAZIONI euro 6´828,12

C:002 ONERI SICUREZZA AGGIUNTIVI euro 28´980,55

C:002.006 SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA euro 24´484,70C:002.007 CARTELLONISTICA DEVIAZIONE TRAFFICO euro 4´495,85

TOTALE euro 74´955,33

Data, __________

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SOMMARIO

1  PREMESSA ....................................................................................................................................................... 1 

1.1  CONTENUTI DEL PRESENTE DOCUMENTO ......................................................................................................... 1 

2  DESCRIZIONE GENERALE DELL’OPERA .............................................................................................................. 3 

2.1  DATI ANAGRAFICI .............................................................................................................................................. 3 2.1.1  DENOMINAZIONE E UBICAZIONE .................................................................................................................. 3 2.1.2  ALTRI DATI ..................................................................................................................................................... 3 

2.2  PUBBLICA UTILITA’ ............................................................................................................................................ 4 

3  DESCRIZIONE DEI LAVORI PREVISTI .................................................................................................................. 5 

3.1  PREMESSA ......................................................................................................................................................... 5 3.2  DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI ....................................................................................................................... 6 3.3  ELENCO DELLE LAVORAZIONI PREVISTE NEL PROGETTO .................................................................................................. 10 

4  CRONOPROGRAMMA .................................................................................................................................... 20 

5  MODALITA’ OPERATIVE ................................................................................................................................. 21 

5.1  PREMESSA ....................................................................................................................................................... 21 5.2  ALLESTIMENTO AREA DI CANTIERE .................................................................................................................. 22 

5.2.1  Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere ........................................................................... 22 5.2.2  Allestimento di strutture prefabbricate di cantiere .................................................................................... 23 5.2.3  Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali .................................................................... 23 

5.3  OPERE PROVVISIONALI .................................................................................................................................... 25 5.3.1  Disposizioni per le attività da svolgere in ambito ferroviario ..................................................................... 25 5.3.2  Mantovana parapetto su ferrovia .............................................................................................................. 25 5.3.3  Montaggio ponteggio per pile e muri ......................................................................................................... 26 

5.4  DEMOLIZIONI E RIMOZIONI ............................................................................................................................. 28 5.4.1  Idropulizia di impalcato .............................................................................................................................. 28 5.4.2  Idroscarifica di parapetti, pile, travi e pulvini ............................................................................................. 28 5.4.3  Demolizione parapetto in c.a. ..................................................................................................................... 29 5.4.4  Smontaggio pannelli grigliati ...................................................................................................................... 30 5.4.5  Taglio di cordoli bordoponte ....................................................................................................................... 31 5.4.6  Rimozione di tubi pluviali ............................................................................................................................ 32 

5.5  RIPRISTINI ELEMENTI AMMALORATI ............................................................................................................... 33 5.5.1  Ripristino strutture degradate .................................................................................................................... 33 

5.6  CORDOLI PORTA BARRIERE .............................................................................................................................. 34 5.6.1  Ripristino cordoli bordo ponte .................................................................................................................... 34 

5.7  IMPIANTO SMALTIMENTO ACQUE .................................................................................................................. 37 5.7.1  Posa pluviali per smaltimento acque .......................................................................................................... 37 5.7.2  Posa di canaletta in cls ................................................................................................................................ 38 

5.8  BARRIERE STRADALI ........................................................................................................................................ 39 5.8.1  Montaggio di guard‐rails ............................................................................................................................ 39 

5.9  IMPIANTO ILLUMINAZIONE ............................................................................................................................. 40 5.9.1  Posa di polifera per impianto di illuminazione ............................................................................................ 40 5.9.2  Posa di pali per pubblica illuminazione ....................................................................................................... 40 5.9.3  Montaggio di apparecchi illuminanti .......................................................................................................... 41 

5.10  PAVIMENTAZIONI ............................................................................................................................................ 42 5.10.1  Pavimentazioni stradali .......................................................................................................................... 42 5.10.2  Pavimentazioni pedonali ........................................................................................................................ 43 

5.11  SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE ....................................................................................................... 45 5.11.1  Segnaletica verticale: posa di segnali stradali ........................................................................................ 45 5.11.2  Realizzazione di segnaletica orizzontale ................................................................................................. 45 

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6  RISCHI INDIVIDUATI DALLE LAVORAZIONI E RELATIVE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ............................. 47 

6.1  RISCHIO: "CADUTA DALL'ALTO" ............................................................................................................................ 47 6.2  RISCHIO: "CADUTA DI MATERIALE DALL'ALTO O A LIVELLO" ......................................................................................... 47 6.3  RISCHIO: CANCEROGENO E MUTAGENO .................................................................................................................. 48 6.4  RISCHIO: CHIMICO ............................................................................................................................................. 49 6.5  RISCHIO: "ELETTROCUZIONE" ............................................................................................................................... 49 6.6  RISCHIO: "INALAZIONE POLVERI, FIBRE" .................................................................................................................. 50 6.7  RISCHIO: "INVESTIMENTO, RIBALTAMENTO" ............................................................................................................ 50 6.8  RISCHIO: M.M.C. (SOLLEVAMENTO E TRASPORTO)................................................................................................... 51 6.9  RISCHIO: RUMORE ............................................................................................................................................. 51 6.10  RISCHIO: "SCIVOLAMENTI, CADUTE A LIVELLO" ........................................................................................................ 52 6.11  RISCHIO: "USTIONI" ........................................................................................................................................... 52 6.12  RISCHIO: VIBRAZIONI .......................................................................................................................................... 52 

7  ATTREZZATURE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI ........................................................................................... 53 

7.1  ATTREZZI MANUALI ............................................................................................................................................... 54 7.2  COMPRESSORE ELETTRICO ...................................................................................................................................... 54 7.3  GRUPPO ELETTROGENO CON FARI ............................................................................................................................ 54 7.4  IDROPULITRICE ..................................................................................................................................................... 55 7.5  IDROSCARIFICATRICE ............................................................................................................................................. 55 7.6  PISTOLA PER VERNICIATURA A SPRUZZO .................................................................................................................... 55 7.7  PONTEGGIO METALLICO FISSO ................................................................................................................................. 56 7.8  SCALA SEMPLICE ................................................................................................................................................... 56 7.9  SEGA A PARETE .................................................................................................................................................... 57 7.10  SEGA CIRCOLARE .................................................................................................................................................. 57 7.11  SMERIGLIATRICE ANGOLARE (FLESSIBILE) ................................................................................................................... 57 7.12  TRAPANO ELETTRICO ............................................................................................................................................. 58 7.13  VIBRATORE ELETTRICO PER CALCESTRUZZO ................................................................................................................ 58 

8  MACCHINE UTILIZZATE NELLE LAVORAZIONI .................................................................................................. 59 

8.1  AUTOBETONIERA .................................................................................................................................................. 59 8.2  AUTOCARRO ....................................................................................................................................................... 59 8.3  AUTOCARRO CON GRU .......................................................................................................................................... 60 8.4  FINITRICE ............................................................................................................................................................ 61 8.5  PIATTAFORMA SVILUPPABILE .................................................................................................................................. 61 8.6  PIATTAFORMA SVILUPPABILE .................................................................................................................................. 62 8.7  RULLO COMPRESSORE ........................................................................................................................................... 62 8.8  SCARIFICATRICE .................................................................................................................................................... 63 

9  POTENZA SONORA ATTREZZATURE E MACCHINE ........................................................................................... 64 

10  ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI ............................................................................................................... 65 

10.1  INDIVIDUAZIONE DEL CRITERIO GENERALE SEGUITO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI ........................................................... 65 10.2  ESITO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI ........................................................................................................... 68 

11  ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE ................................................................................................... 87 

11.1  PREMESSA .......................................................................................................................................................... 87 11.2  CALCOLO DEI LIVELLI DI ESPOSIZIONE ........................................................................................................................ 88 11.3  ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE ............................................................................................... 90 11.4  SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO RUMORE ................................................................................................... 91 

11.4.1  SCHEDA N.1 ‐ Rumore per "Ponteggiatore" ........................................................................................... 92 11.4.2  SCHEDA N.2 ‐ Rumore per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" ............................................... 92 11.4.3  SCHEDA N.3 ‐ Rumore per "Operaio comune polivalente" ..................................................................... 93 11.4.4  SCHEDA N.4 ‐ Rumore per "Operaio comune polivalente" ..................................................................... 93 

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11.4.5  SCHEDA N.5 ‐ Rumore per "Carpentiere" ................................................................................................ 94 11.4.6  SCHEDA N.6 ‐ Rumore per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)" .............................. 94 11.4.7  SCHEDA N.7 ‐ Rumore per "Addetto verniciatrice segnaletica stradale" ................................................ 95 11.4.8  SCHEDA N.8 ‐ Rumore per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)" ................................... 95 11.4.9  SCHEDA N.9 ‐ Rumore per "Operatore autobetoniera" .......................................................................... 96 11.4.10  SCHEDA N.10 ‐ Rumore per "Operatore autocarro" ............................................................................... 96 11.4.11  SCHEDA N.11 ‐ Rumore per "Operatore rifinitrice"................................................................................. 97 11.4.12  SCHEDA N.12 ‐ Rumore per "Operatore rullo compressore" .................................................................. 97 11.4.13  SCHEDA N.13 ‐ Rumore per "Addetto scarificatrice (fresa)" ................................................................... 98 

12  ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI ............................................................................................... 99 

12.1  PREMESSA .......................................................................................................................................................... 99 12.2  INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE ........................................................................................... 99 12.3  INDIVIDUAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI AL RISCHIO ............................................................................................... 100 12.4  INDIVIDUAZIONE DEI TEMPI DI ESPOSIZIONE ............................................................................................................. 100 12.5  INDIVIDUAZIONE DELLE SINGOLE MACCHINE O ATTREZZATURE UTILIZZATE ...................................................................... 100 12.6  INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE DURANTE L'UTILIZZO ............................................................................... 100 12.7  DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE GIORNALIERO NORMALIZZATO AL PERIODO DI RIFERIMENTO DI OTTO ORE ........ 102 

12.7.1  Vibrazioni trasmesse al sistema mano‐braccio .................................................................................... 102 12.7.2  Vibrazioni trasmesse al corpo intero .................................................................................................... 102 

12.8  ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI ......................................................................................... 104 12.9  SCHEDE DI VALUTAZIONE .............................................................................................................................. 105 

12.9.1  SCHEDA N.1 ‐ Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (demolizioni)" .......................................... 105 12.9.2  SCHEDA N.2 ‐ Vibrazioni per "Carpentiere o aiuto carpentiere (costruzioni stradali)" ......................... 106 12.9.3  SCHEDA N.3 ‐ Vibrazioni per "Operaio comune polivalente (costruzioni stradali)" .............................. 106 12.9.4  SCHEDA N.4 ‐ Vibrazioni per "Operatore autobetoniera" ..................................................................... 107 12.9.5  SCHEDA N.5 ‐ Vibrazioni per "Operatore autocarro" ............................................................................ 107 12.9.6  SCHEDA N.6 ‐ Vibrazioni per "Operatore rifinitrice" ............................................................................. 107 12.9.7  SCHEDA N.7 ‐ Vibrazioni per "Operatore rullo compressore" ............................................................... 108 12.9.8  SCHEDA N.8 ‐ Vibrazioni per "Addetto scarificatrice (fresa)" ............................................................... 108 

13  ANALISI E VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO .......... 109 

13.1  PREMESSA ........................................................................................................................................................ 109 13.2  VALUTAZIONE DEL RISCHIO ................................................................................................................................... 109 13.3  ESITO DELLA VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO ... 112 13.4  SCHEDE DI VALUTAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI SOLLEVAMENTO E TRASPORTO ...... 112 

13.4.1  SCHEDA N.1 .......................................................................................................................................... 112 

14  ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO ................................................................................................. 114 

14.1  PREMESSA ........................................................................................................................................................ 114 14.2  VALUTAZIONE DEL RISCHIO (RCHIM) ...................................................................................................................... 114 14.3  PERICOLOSITÀ (PCHIM) .......................................................................................................................................... 115 14.4  REGOLAMENTO CE N. 1272/2008 (CLASSIFICATION LABELLING PACKAGING ‐ CLP) ...................................................... 116 14.5  ESPOSIZIONE PER VIA INALATORIA (EIN,SOST) DA SOSTANZA O PREPARATO .................................................................... 119 14.6  DETERMINAZIONE DELL'INDICE DI ESPOSIZIONE POTENZIALE (EP) ................................................................................. 120 14.7  ESPOSIZIONE PER VIA INALATORIA (EIN,LAV) DA ATTIVITÀ LAVORATIVA .......................................................................... 122 14.8  ESPOSIZIONE PER VIA CUTANEA (ECU) .................................................................................................................... 124 14.9  ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO ............................................................................................. 124 14.10  SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO ............................................................................................ 125 

14.10.1  SCHEDA N.1 .......................................................................................................................................... 125 

15  ANALISI E VALUTAZIONE RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO ................................................................. 127 

15.1  PREMESSA ........................................................................................................................................................ 127 15.2  EVIDENZA DI CANCEROGENICITÀ E MUTAGENICITÀ ..................................................................................................... 127 

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15.3  ESPOSIZIONE PER VIA INALATORIA (EIN) ................................................................................................................... 130 15.4  ESPOSIZIONE PER VIA CUTANEA (ECU) ...................................................................................................................... 134 15.5  ESITO DELLA VALUTAZIONE RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO ............................................................ 135 15.6  SCHEDE DI VALUTAZIONE RISCHIO CANCEROGENO E MUTAGENO ............................................................... 135 

15.6.1  SCHEDA N.1 .......................................................................................................................................... 136 

16  ANALISI E VALUTAZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE ..................................................................................... 137 

16.1  PREMESSA ........................................................................................................................................................ 137 16.2  METODO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO FULMINAZIONE (CEI EN 62305‐2:2013) ......................................................... 137 16.3  VALUTAZIONE DEL RISCHIO DEL RISCHIO FULMINAZIONE ............................................................................................. 139 16.4  ESITO DELLA VALUTAZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE ................................................................................ 145 16.5  SCHEDE DI VALUTAZIONE SCARICHE ATMOSFERICHE ................................................................................... 145 

16.5.1  SCHEDA N.1 .......................................................................................................................................... 145 

17  ONERI DELLA SICUREZZA .............................................................................................................................. 148 

SOMMARIO ......................................................................................................................................................... 158