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V:\MANDATO 2004-2009\Verbali Consiglio\2008\03_Consiglio 26 marzo 2008.doc Città di Castel Maggiore - via Matteotti, 10 - 40013 Castel Maggiore (BO) Partita I.V.A. 00524081205 - Codice Fiscale 00819880378 Pagina 1 di 43 Città di Castel Maggiore Provincia di Bologna Servizio Staff Presidente del Consiglio Tel.051/63.86. 861 Fax 051/63.86.802 - [email protected] N. OGGETTO 1 INTERVENTO PRESIDENTE DI DISTRETTO DELLA CONSULTA DEGLI IMMIGRATI; 2 COMUNICAZIONI; 3 DOMANDE A RISPOSTA IMMEDIATA; 4 APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA DEL 26/03/2008; (RELAZIONA IL PRESIDENTE) 5 RATIFICA DELIBERAZIONE ADOTTATA DALLA GIUNTA COMUNALE CON I POTERI DI CUI ALL'ART. 175, COMMA 4° DEL D.LGS. 267/2000: N° 46 DEL 28.03.2008: "APPROVAZIONE SCHEMA CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL CONFERIMENTO ALL’ASP GALUPPI - RAMPONI DELLA GESTIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE E DI CENTRO DIURNO DEL COMUNE DI CASTEL MAGGIORE - VARIAZIONE DI BILANCIO"; (RELAZIONA ASS. MARCACCIO) 6 APPROVAZIONE REGOLAMENTO COMUNALE SULLA VIDEOSORVEGLIANZA; (RELAZIONA IL SINDACO) 7 CONTRODEDUZIONE E APPROVAZIONE DELLA VARIANTE GRAFICA E NORMATIVA N. 12/2007 AL VIGENTE P.R.G., AI SENSI DELL'ART. 15 DELLA L.R. N. 47/78 E S.M.E I.; IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 8 EVENTUALI PROPOSTE, INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE; 9 RISPOSTA INTERPELLANZA CONSIGLIERE OTTINI IN MERITO AL DISLIVELLO ESISTENTE TRA LA CARREGGIATA E LA BANCHINA IN UN TRATTO DELLA VIA AGUCCHI; (RELAZIONA ASS. GOTTARDI) 10 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALLA COLLOCAZIONE DI UN DISTRIBUTORE DI LATTE A CASTEL MAGGIORE; (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 11 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO AL PREZZO POLITICO DEL PANE COMUNE; (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 12 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALLA POSSIBILITA' DI FISSARE UN PANIERE DI 15 PRODOTTI A PREZZO CALMIERATO; (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 13 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALL'ABBASSAMENTO DEL SUOLO SUL TERRITORIO DI CASTEL MAGGIORE; (RELAZIONA ASS. GOTTARDI) 14 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO AI TEMPI E MODALITA' PER LA REVISIONE DEL REGOLAMENTO ERP; (RELAZIONA ASS. MARCACCIO) 15 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALL'UTILIZZO DELLE WI-MAX; (RELAZIONA ASS. MARCACCIO) 16 RISPOSTA SCRITTA ASSESSORE GOTTARDI INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO AI DOSSI CHE INSISTONO SUL TERRITORIO DI CASTEL MAGGIORE.

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Città di Castel Maggiore Provincia di Bologna Servizio Staff Presidente del Consiglio Tel.051/63.86. 861 Fax 051/63.86.802 - [email protected]

N. OGGETTO 1 INTERVENTO PRESIDENTE DI DISTRETTO DELLA CONSULTA DEGLI IMMIGRATI; 2 COMUNICAZIONI; 3 DOMANDE A RISPOSTA IMMEDIATA; 4 APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA DEL 26/03/2008; (RELAZIONA IL PRESIDENTE) 5 RATIFICA DELIBERAZIONE ADOTTATA DALLA GIUNTA COMUNALE CON I POTERI DI CUI ALL'ART. 175, COMMA 4° DEL D.LGS. 267/2000: N° 46 DEL 28.03.2008: "APPROVAZIONE SCHEMA CONTRATTO DI SERVIZIO PER IL CONFERIMENTO ALL’ASP GALUPPI - RAMPONI DELLA GESTIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE E DI CENTRO DIURNO DEL COMUNE DI CASTEL MAGGIORE - VARIAZIONE DI BILANCIO"; (RELAZIONA ASS. MARCACCIO) 6 APPROVAZIONE REGOLAMENTO COMUNALE SULLA VIDEOSORVEGLIANZA; (RELAZIONA IL SINDACO) 7 CONTRODEDUZIONE E APPROVAZIONE DELLA VARIANTE GRAFICA E NORMATIVA N. 12/2007 AL VIGENTE P.R.G., AI SENSI DELL'ART. 15 DELLA L.R. N. 47/78 E S.M.E I.; IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 8 EVENTUALI PROPOSTE, INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE; 9 RISPOSTA INTERPELLANZA CONSIGLIERE OTTINI IN MERITO AL DISLIVELLO ESISTENTE TRA LA CARREGGIATA E LA BANCHINA IN UN TRATTO DELLA VIA AGUCCHI; (RELAZIONA ASS. GOTTARDI) 10 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALLA COLLOCAZIONE DI UN DISTRIBUTORE DI LATTE A CASTEL MAGGIORE; (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 11 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO AL PREZZO POLITICO DEL PANE COMUNE; (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 12 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALLA POSSIBILITA' DI FISSARE UN PANIERE DI 15 PRODOTTI A PREZZO CALMIERATO; (RELAZIONA ASS. BALDACCI) 13 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALL'ABBASSAMENTO DEL SUOLO SUL TERRITORIO DI CASTEL MAGGIORE; (RELAZIONA ASS. GOTTARDI) 14 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO AI TEMPI E MODALITA' PER LA REVISIONE DEL REGOLAMENTO ERP; (RELAZIONA ASS. MARCACCIO) 15 RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALL'UTILIZZO DELLE WI-MAX; (RELAZIONA ASS. MARCACCIO) 16 RISPOSTA SCRITTA ASSESSORE GOTTARDI INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO AI DOSSI CHE INSISTONO SUL TERRITORIO DI CASTEL MAGGIORE.

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L'anno DUEMILAOTTO addì VENTISEI del mese di MARZO alle ore 17,00, nella sala delle adunanze consiliari. Previa l'osservanza di tutte le formalità prescritte dalla legge, dallo statuto e dal regolamento vigente vennero oggi convocati a seduta i Consiglieri Comunali. All’appello risultano: P A P A 1 Imbrogno Amedeo Presidente si 2 Monesi Marco -Sindaco- si 12 Mazzini Claudia si 3 Pampani Paolo si 13 Chiarini Simonetta si 4 Pavoni Giancarlo si 14 Frigerio Maria Adelia si 5 Ghermandi Claudio si 15 Borsari Stefano si 6 Trentini Sara si 16 Bartolozzi Salvatore si 7 Rossi Stefano si 17 Leporati Giovanni si 8 Lenzi Veronica si 18 Cocchi Umberto si 9 Ferruccio Aniello si 19 Grazia Mauro si 10 Malaguti Nicoletta si 20 Ottini Renzo Siro si 11 Cavazza Marinella si 21 Mastrojanni Giuseppina si Presenti 19 Assessori:

1 BATTISTINI GIOVANNA si 2 BALDACCI FRANCESCO si 3 CIMATTI DONATELLA si 4 GOTTARDI BELINDA si 5 MARCACCIO MARCO si 6 SABATTINI MONICA si 7 ZANETTI SANDRO si

Assiste il Segretario Generale del Comune - Dr.ssa Lea Maresca - la quale provvede alla redazione del presente verbale. Essendo legale il numero degli intervenuti, il Presidente del Consiglio Comunale Amedeo Imbrogno dichiara aperta la seduta. Giustifica l’assenza del consigliere Bartolozzi e che l'assessore Zanetti che è assente per motivi di salute, il consigliere Bartolozzi mi ha solo dichiarato che è assente. Si dà atto che entra la consigliera Marinella Cavazza. Presenti 20 1) PRESENTAZIONE NUOVI SERVIZI ON-LINE. Illustra l’assessore Marco Marcaccio: volevo introdurre il tema all'ordine del giorno nel senso che oggi presentiamo alcuni servizi che implementano l'accesso on-line del nostro portale in particolare quattro servizi: demografici on-line, l'area consiglieri, i forum per dare una risposta alla partecipazione e la prenotazione sale, quindi un servizio che afferisce all'urp. Chiaramente con questa presentazione che sarà implementata nel nostro portale diamo il via concretamente a quello che in questi mesi e in questi anni abbiamo fatto in modo che oggi vedesse la luce. Chiaramente oggi lo presentiamo con il supporto di Progetti d'Impresa e qui abbiamo presente Giuseppe Guerriero che ci illustrerà i quattro servizi on-line che desidero ringraziare per la competenza e per l'affiancamento che ha avuto in questi mesi nei confronti dei servizi interessati e dall'altro lato io ritengo utile evidenziare un aspetto. L'aspetto che i servizi informativi non sono solo quelli che noi vediamo sul portale e quindi i servizi on-line, ma quella è solo la parte visibile dietro a quei servizi c’è un lavoro costante e continuo di cui noi vediamo solo la punta dell'icebergs. Al di sotto all'interno degli uffici vi è un lavoro continuo di aggiornamento e di implementazione e per questo ringrazio tutti i servizi coinvolti a partire dai servizi informativi, a partire dai servizi demografici e quindi a partire dall'urp. Io quindi a questo punto invito Giuseppe Guerriero a presentare i nuovi quattro servizi che oggi vanno ad integrare quella che è la dotazione del portale Internet e che poi

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sarà cura dei diversi servizi utilizzare nella maniera più appropriata. Quindi chiaramente la segreteria generale per quanto riguarda l'area consiglieri e gli altri servizi coinvolti. Quindi oggi presentiamo quella che è la strumentazione che si mette a disposizione e poi successivamente i diversi servizi regoleranno le modalità di accesso e l'utilizzo. Grazie A questo punto il sig. Guerriero illustra i nuovi servizi on-line con l’aiuto della video proiezione. Il Presidente del Consiglio Imbrogno, nell'attesa che vengano smontate le apparecchiature, come avrete notato in sala abbiamo il piacere di avere una classe dell'istituto tecnico Keynes di Castel Maggiore stanno facendo un percorso didattico insieme alla loro insegnante di diritto la professoressa, mi sfugge adesso il nome, Zampiccinini, stasera termina il loro percorso con diciamo la loro visita qui all'interno durante la seduta del Consiglio Comunale. Direi che siamo a posto possiamo cominciare con il secondo punto all'ordine del giorno. 2) COMUNICAZIONI. Il Sindaco Marco Monesi: mi sembrava opportuno comunicare al Consiglio visto che si tratta di iniziative che riguardano aprile e che si terranno prima del prossimo consiglio e cioè il 20° anniversario dell'assassinio dei due carabinieri Umberto Erriu e Cataldo Stasi, celebrazione che avverrà come tutti gli anni il 20 aprile quest'anno è domenica e quindi il programma è modificato perché la Messa tradizionale si terrà la mattina alle 9,15 e si terrà presso la chiesa di San Bartolomeo che è in piazza Amendola, dopo di che da lì ci sarà un corteo che raggiungerà il cippo dove sono stati uccisi i Carabinieri in via Gramsci. Sempre nell'ambito di questa ricorrenza abbiamo voluto ricordare l'avvenimento anche dedicando una serata al tema appunto di approfondimento attorno alla sicurezza, iniziativa che si terrà il 21 aprile presso la sala Biagi d'Antona dove avrà luogo un convegno che si chiamerà “Sicuramente Insieme i valori di una politica per la sicurezza del cittadino: inclusione, dialogo, prevenzione, controllo, repressione”. È un titolo lungo, ma che in qualche modo esplica quelle che sono le attività che noi riteniamo utili rispetto ad affrontare il tema. All'iniziativa parteciperanno ovviamente l'amministrazione, l'Arma dei Carabinieri e le Associazioni che lavorano sul territorio e il sociologo Fausto Anderlini. Questo il 21 aprile alle 21,00 alla sala Biagi d'Antona. Mentre per quanto riguarda le iniziative attorno al tema della Festa della Liberazione, le manifestazioni inizieranno martedì 22 aprile alle ore 21,00 presso la sala Pasolini dove ci sarà la presentazione a cura di ANPI ed ARCI dell'autobiografia di Araldo Tolomelli, sarà presente all'iniziativa l'autore. Mentre mercoledì 23 aprile alle 21,15 ci sarà uno spettacolo sempre alla sala teatro Biagi d'Antona si chiamerà “S. Martino di Sotto (alle bombe)” che è a cura del teatro Rosso Vivo in collaborazione con il teatro Testoni Ragazzi. Lo stesso spettacolo, come tradizione, verrà replicato giovedì 24 per gli studenti alle ore 9,30. Il 25 aprile tradizionale manifestazione di ricorrenza dell'avvenimento a partire dalle 9,30, comunque riceverete dettagliato programma. Alle 17,00 al Casone Partigiano di Rubizzano invece ci sarà la presentazione della ricerca storica sulla resistenza nella pianura avviata da Luigi Arbizzani e realizzata da Paola Furlan. La presentazione del progetto “Monumenti che parlano” che è la ricostruzione virtuale dell'ossario dei caduti partigiani alla Certosa di Bologna, del sacrario caduti partigiani di piazza Nettuno e dei monumenti dei comuni bolognesi. Vi ricordo a questo proposito che siamo stati tra i primi ad aver aderito a questa iniziativa fin dallo scorso 25 aprile eravamo sul sito a ciò dedicato con i nostri caduti appunto. Sabato 26 aprile alle ore 11,00 presso la sala del Consiglio Comunale di S. Pietro in Casale verrà presentato il libro Necropoli di Boris Pahor che è uno dei più importanti scrittori triestini di lingua slovena che nella sua autobiografia ha raccontato la propria esperienza di partigiano e la detenzione nei campi di concentramento tedeschi. Sempre sabato 26 aprile alle 17,00 al castello di Bentivoglio verrà presentata la ricerca storica sugli scioperi delle mondine a concludere un concerto di Giovanna Marini. Tale iniziativa è inserita nel calendario delle iniziative promosse dagli Assessorati alle pari opportunità della Reno Galliera e della Provincia di Bologna. Con questo ho concluso. 3) DOMANDE A RISPOSTA IMMEDIATA. Il Presidente del Consiglio Imbrogno è pervenuta una domande a risposta diretta da parte del consigliere Leporati del gruppo Forza Italia Lega Nord e Udc a cui do la parola per la illustrazione. Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) ci sono ulteriore ripercussione al riguardo della ormai famosa applicazione dell'articolo 15 del Regolamento ERP

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poiché ho potuto innanzitutto verificare anche le determine che sono state consegnate ai consiglieri, oltre alle determine ho avuto occasione di approcciare ulteriormente ad altri cittadini che sono stati informati delle determinazioni al riguardo di questo famoso articolo e della sua applicazione. Le persone mi informano, mi dicono che sono state ricevute sia dall'assessore una parte di queste persone e sia hanno avuto modo di colloquiare con gli uffici interni del comune. Però il giudizio che è quasi unanime non si trovano delle opportunità di maggiore dialettica o per meglio dire anche opportunità di un possibile superamento di queste determine e quindi di queste determinazioni che ha assunto la Giunta. Il pericolo qual è? È che siamo di fronte sicuramente a una applicazione che anche dal punto di vista tecnico va tutta verificata, però se non altro è il segnale che possono essere anche delle ripercussioni a livello di rapporto tra cittadini e amministrazione nella conduzione di questa specifica opportunità che ha il comune di Castel Maggiore avendo dei propri immobili e quindi più che parlare di politica e di inclusione, di disponibilità, di accettazione al riguardo delle problematiche che sono state reiterate, problematiche che io reputo urgenti e problematiche che sono in linea con le problematiche ordinarie e straordinarie delle famiglie che tutti i giorni stanno riscontrando cioè l'impossibilità di poter accedere a mutui bancari per la esosità dei mutui, l'impossibilità di accedere a contratti di tipo abitativo per la esosità anche degli affitti e non avendo altre opportunità. Quindi c'è un quadro che pone l'amministrazione di fronte a una serie di problemi, l'amministrazione sta risolvendo queste tematiche e queste problematiche con l'applicazione rigida, burocratica, amministrativa e quello che era scritto e quello che è sancito nelle regole. Io chiedo di fronte a questo tipo di emergenza che è una emergenza che si sta connotando come una emergenza costante, numerosa, evidente e concreta non è il caso che a fronte di questa problematica l'amministrazione riveda le regole, se è possibile rivederle in ambito comunale, se sono regole che siano determinate da legificazione di natura superiore è un conto, ma se una parte di queste regole se non la totalità delle regole sono legificate e adottate appunto perché sono state determinate da questa amministrazione sarà meglio eventualmente alla luce di questi fatti che sono ovviamente un campanello d'allarme, rivedere quanto meno l'applicazione non solo di questo articolo, ma compiutamente di quello che significa la regolazione e la gestione di questi immobili che sono di proprietà comunale perché ovviamente non sono richieste strumentali e fine a se stesse cioè hanno delle motivazioni. Risponde l'assessore Marco Marcaccio: abbiamo risposto già lo scorso Consiglio comunale e quindi circa un mese fa ad una interpellanza a risposta immediata la risposta diretta di questo tipo e quindi ci torniamo a distanza di un mese. Chiaramente noi siamo disponibili a fornire tutti gli elementi come l'abbiamo fatto oltretutto con gli interessati di cui citava prima il consigliere. Di fatto il nostro obiettivo nell'ambito delle politiche abitative è proprio quello di permettere l'accesso e quindi dare come diritto l'accesso alla casa, accesso che però deve essere regolato da priorità che sono definite dai bisogni e i bisogni sono molteplici sul nostro territorio. Oltretutto è un territorio che è confinante con quello di Bologna e quindi si riversano su di noi tutta una serie di situazioni che in qualche modo ereditiamo. Detto questo il nostro regolamento comunale nel cui articolo 15 è prevista la deroga alla graduatoria ERP e non voglio tornare a ripetere quello che ho già detto la scorsa volta visto che è a verbale del Consiglio comunale, quell'articolo e quel regolamento derivano dalla legge regionale 24 del 2001. Quindi vuol dire che c'è una legge regionale quadro che identifica quelle che sono le modalità di accesso alla casa pubblica e quindi all'ERP per la fascia sociale. Il nostro regolamento recepisce la possibilità di andare in deroga tramite l'articolo 15 cioè ogni anno all'interno del nostro territorio a quei casi che presentano un forte disagio abitativo imputabile a un forte disagio abitativo viene riconosciuto in deroga alla graduatoria che è esistente l'accesso ad un alloggio. Accesso valido per almeno due anni, quindi è temporaneo e non a tempo indeterminato come invece avviene l’assegnazione tramite l’accesso con graduatoria. È chiaro che il permanere dei requisiti nel tempo in cui il contratto è temporaneo è uno degli orientamenti che questa Giunta si è data, ovvero si assegna in deroga al regolamento e alla graduatoria, anzi scusate alla graduatoria una casa pubblica ad un nucleo che è in condizioni oggettive di disagio abitativo e se alla verifica che impone la legge regionale dopo almeno due anni e quindi non specifica entro quanto tempo, ma non prima di due anni. Chiaramente sono cambiate delle circostanze di questo nucleo ad esempio la composizione o i redditi o sono intervenute altre circostanze che cambiano la come dire motivazione per cui era stato assegnato quell’alloggio, è chiaro che a questo punto non lo si trasforma a tempo indeterminato quel contratto. Questo è il criterio generale all’interno del quale ci siamo mossi, nel senso in cui si dice a distanza di due o tre anni si fa una verifica le condizioni sono le medesime o poco migliorate rispetto a quelle per cui era stato dato l’alloggio, a questo punto l’alloggio sta dando un aiuto un sollievo alla difficoltà di mantenere un alloggio sul libero mercato e quindi dà un sollievo e quindi lo trasformiamo a tempo indeterminato. Laddove

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invece la composizione del nucleo o diversi altri eventi hanno cambiato le motivazioni fondanti dell’assegnazione, bè allora si dice attenzione non ci sono più i presupposti per cui l’alloggio è un elemento di sollievo per quel nucleo cioè va rifatta tutta l’istruttoria, chiamiamola così, che ha portato a quella assegnazione. Quindi non lo si può trasformare immediatamente in un contratto a tempo indeterminato e questo è l’orientamento generale. In questa griglia di valutazione che è nell’ambito della legge regionale sono finiti due casi in questi anni, tutti gli altri come dicevo già la volta scorsa sono stati trasformati a tempo indeterminato. La modalità per superare questo qual è? L’abbiamo già individuata, l’abbiamo già detto nello scorso Consiglio comunale quando ho risposto e l’abbiamo detto nella relazione previsionale e programmatica per il 2008 che è quella di andare a rivedere il regolamento comunale per l’ERP, fare in modo che non sia una graduatoria chiusa e quindi aggiornabile ogni due anni, ma che diventi una graduatoria aperta aggiornabile ogni sei mesi in cui tutti coloro che fanno domanda ogni sei mesi hanno la possibilità di inserirsi all’interno della graduatoria e quindi prevalere quelle che sono le condizioni oggettive di disagio abitativo. Quindi di fatto è una graduatoria aperta che la legge regionale prevede in questi casi la cancellazione dell’art. 15 cioè non ci sarà più la deroga alla graduatoria perché essendo aperta tutte le situazioni di disagio abitativo periodicamente due volte all’anno vengono valutate. Quindi questo è la modalità e la soluzione che stiamo portando avanti per risolvere questo problema. È chiaro che le situazioni che fini ad oggi sono venute avanti con l’applicazione dell’art. 15 come dicevamo, la griglia di valutazione di trasformazione è quella di cui dicevo prima riportata nell’apposita delibera di Giunta. Verificheremo chiaramente gli articoli 15 che sono ancora da trasformare con questa griglia. Resta il fatto che e lo volevo ribadire in chiusura, che gli uffici fanno costantemente periodicamente le verifiche dei requisiti e non solo per coloro che sono dentro a tempo determinato, ma anche per coloro che sono dentro a tempo indeterminato perché noi gestiamo un patrimonio pubblico che ha una forte fortissima valenza sociale e per questo vi deve essere una stretta verifica costante sulla permanenza dei requisiti siano essi stabiliti oltre tutto dalla legge regionale che possono essere requisiti di reddito o di proprietà in altri territori o comunale o in ogni caso del territorio nazionale e così via. Il Presidente Imbrogno la parola al consigliere Leporati per dichiararsi soddisfatto o insoddisfatto. Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) se non altro c’è questo impegno da parte dell’Assessore e della Giunta alla revisione del regolamento e quindi prima lo fate questa revisione e meglio è. 4) RELAZIONE PRESIDENTE CONSULTA FRAZIONALE TREBBO DI RENO. Il Presidente del Consiglio Comunale Amedeo Imbrogno invita la Sig.ra Raffaella Casagrande, Presidente della Consulta frazionale di Trebbo di Reno, ad accomodarsi al banco della presidenza per informare il Consiglio in merito all’attività inerente l’anno 2007. Gentile Sig. Sindaco, gentile Sig. Presidente del Consiglio Comunale, gentili Sigg.ri Assessori, gentili Sigg.ri Consiglieri e tutte le gentili Signore e Signori presenti, mi pregio informarVi, come previsto dall’art.17.5 del regolamento delle consulte frazionali, sull’attività svolta dalla Consulta Frazionale di Trebbo di Reno nel suo secondo anno di attività, cioè da Marzo 2007 a Marzo 2008. Consulta: componenti e partecipazione La Consulta Frazionale di Trebbo di Reno, nell’arco di questo secondo anno di attività, non ha visto sostanzialmente modificata la propria composizione, se non nella recente sostituzione di uno dei due rappresentanti dei gruppi informali giovanili presenti sul territorio. Pertanto attualmente il gruppo risulta formato da:

♦ Baschieri Angela – rappresentante associazione “I Grigioro amici del teatro” ♦ Bettini Ivan – Bar Trebbo, rappresentante dei commercianti ♦ Busco Carla – rappresentante associazione “Lavori in Corso”

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♦ Casagrande Raffaella – rappresentante Direzione Didattica di Castel Maggiore (Presidente) ♦ Conti Antonia – rappresentante Parrocchia di San Giovanni Battista ♦ Dalfiume Antonio – rappresentante orti comunali “Il girasole” (Vice Presidente) ♦ Giovagnoni Fausto – rappresentante associazione “i Pedalalenta” ♦ Lollini Roberto – rappresentante società sportiva Federazione Italiana della Caccia sezione di

Castel Maggiore ♦ Mandrioli Maria Pia – rappresentante centro sociale “La Contea Malossi” ♦ Meriggi Franco – rappresentante Torre Verde sporting club ♦ Murtinu Simone – rappresentante gruppi informali giovanili (ha sostituito Tania Baccilieri) ♦ Pazzaglia Sergio – rappresentante Polisportiva Vis Trebbo (Segretario) ♦ Strano Sara – rappresentante gruppi informali giovanili. Dei tredici componenti, circa i 2/3 hanno partecipato assiduamente e con impegno agli incontri e alle attività interne alla Consulta e ciò ha favorito la condivisione, la costruzione di una progettualità comune e l’integrazione dei membri nel gruppo, che risulta fortemente compatto ed unito. Insieme alla Consulta poi hanno collaborato efficacemente in questo periodo anche alcuni cittadini che, con la loro partecipazione e le loro competenze, hanno aiutato e sostenuto il gruppo nei propri compiti. In particolare: • i due rappresentanti della frazione, designati dalle Associazioni, a tenere i rapporti con la Pro

Loco di Castel Maggiore; • i cittadini appartenenti alle associazioni di Trebbo (compresa la nuova realtà de “I Guardiani

delle Acque”); • alcuni privati cittadini particolarmente sensibili alla partecipazione attiva e alle problematiche

del territorio. Si sono rivolti alla Consulta invece alcuni gruppi di cittadini per avere spazi di confronto su temi specifici, in particolare: � i residenti di via San Giuseppe, per quanto concerne la circonvallazione nord del paese; � i giovani dei gruppi informali di Trebbo, rispetto ad un luogo a loro destinato per attività di socializzazione e di aggregazione. L’Amministrazione, in collaborazione con la Consulta, ha attivato vari momenti di dialogo e confronto costruttivi con entrambi i gruppi, arrivando, per quanto riguarda il primo, all’elaborazione del progetto definitivo con il concorso dei cittadini e dei proprietari confinanti, mentre, per quanto concerne il secondo, ad una convenzione formale per l’utilizzo di uno spazio aggregativo. Infine la Consulta, sempre per quanto riguarda la partecipazione, ha continuato a lavorare per stabilire e rinsaldare i rapporti con l’Amministrazione: rispetto a questo tema con alcuni membri della Giunta si è creato, per condivisione di linee di principio, un rapporto di collaborazione secondo i criteri della progettazione partecipata. Finalità, obiettivi e modalità di lavoro La Consulta Frazionale di Trebbo di Reno, anche in questo secondo anno di attività, si è posta come organismo consultivo per: � favorire e valorizzare la partecipazione attiva dei cittadini nel contesto socio – politico e

nell’attività amministrativa del Comune, � promuovere il dialogo costruttivo e avvicinare maggiormente la frazione al capoluogo e

viceversa, � focalizzare gli aspetti positivi e le criticità del territorio, � riflettere su questioni d’interesse riguardanti tutti gli aspetti di vita della frazione e del comune. Pertanto, confermando le finalità dello scorso anno, la Consulta ha continuato ad operare per favorire e consolidare sia i rapporti di rete tra le varie realtà significative presenti nella frazione sia tra queste ultime e il capoluogo (associazioni e Amministrazione), attraverso l’organizzazione di momenti di incontro – confronto, la progettazione di attività comuni e la partecipazione ad iniziative approntate nel/dal capoluogo (per es. il P.s.c., il bilancio partecipato e i momenti istituzionali). Inoltre ha proseguito a lavorare facendosi guidare dai princìpi della condivisione e della progettazione partecipata, che promuovono la consapevolezza e il protagonismo attivo dei cittadini. La Consulta ha continuato quindi a dare ampio spazio ai momenti d’incontro con la cittadinanza e le associazioni, attraverso numerose sedute pubbliche e lavori di gruppo, e ha proposto – partecipato a spazi di confronto con l’Amministrazione. In entrambi i momenti, anche quest’anno, si è cercato di farsi guidare dall’ascolto e dalla ricerca di una collaborazione e un dialogo

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costruttivi. Infine, sul piano della comunicazione, la Consulta sta lavorando con l’Amministrazione affinché risulti, all’interno della logica del lavoro di rete, sempre più fluido ed efficace il passaggio delle informazioni. Iniziative e partecipazione La Consulta Frazionale di Trebbo di Reno, da Marzo 2007 ad oggi, si è riunita in sedute pubbliche sette volte, più precisamente il 19 e il 23 Aprile, il 28 Maggio, l’1 Ottobre, il 17 Dicembre 2007, il 14 Gennaio 2008 e in seduta speciale, come previsto dall’art. 17.1 del regolamento, il 15 Ottobre 2007. Alla prima seduta hanno partecipato l’Assessore all’Edilizia Privata – Urbanistica e Attività Produttive Sig. Francesco Baldacci e l’Assessore ai Lavori Pubblici – Ambiente e Mobilità Sig.ra Belinda Gottardi, alla seconda è intervenuta la ViceSindaco – Assessore alla Partecipazione Sig.ra Giovanna Battistini e alla terza era nuovamente presente l’Assessore Baldacci. Per quanto riguarda la seduta speciale del 15 Ottobre erano presenti quasi tutta la Giunta e circa la metà del Consiglio Comunale. Inoltre, ritenendo che le sedute pubbliche non siano l’unico strumento valido di contatto con tutto il territorio, la Consulta ha cercato di partecipare a quelle occasioni di confronto e dialogo organizzate dall’Amministrazione o di creare forme diverse e più dirette di ascolto e dialogo con le associazioni e i cittadini. In quest’ultimo caso ha promosso sul e con il territorio incontri informali, lavori di gruppo e iniziative di vario genere improntati all’ascolto, al coinvolgimento, alla mediazione, all’interscambio su un piano paritetico, cercando d’incontrare le persone direttamente nei luoghi della loro quotidianità. Durante tutte le varie occasioni d’incontro sopra esposte, la Consulta ritiene di aver fornito il proprio contributo principalmente in merito ai seguenti temi:

1) viabilità e sicurezza: le circonvallazioni nord e sud, la mobilità ciclo – pedonale, il trasporto pubblico;

2) gli spazi nella frazione: l’intitolazione della sala civica de “La Contea Malossi” a Silvino Brandola, il primo centro giovani di Trebbo, la fruibilità degli altri spazi presenti in rapporto alle richieste dell’associazionismo locale e dei cittadini;

3) l’animazione del territorio: la “Festa della Birra” e i rapporti con i giovani dei gruppi informali, la “Festa della Raviola” – la “Festa di Natale” – le luminarie natalizie e i rapporti con la Pro Loco di Castel Maggiore, la “Festa di Primavera” – l’“Incontro al Fiume a Trebbo” – il 50° di fondazione della scuola materna parrocchiale – il concorso fotografico “L’acqua nel territorio di Castel Maggiore e dintorni (nel bene e nel male)” e i rapporti con le associazioni – realtà locali;

4) le problematiche inerenti il commercio a Trebbo di Reno; 5) la seduta speciale della Consulta; 6) il Bilancio Partecipativo; 7) il Piano Strutturale Comunale – idee a confronto per il futuro di Castel Maggiore. Rispetto alle manifestazioni organizzate dall’Amministrazione, la Consulta, attraverso i propri rappresentanti, ha cercato di essere presente alle varie iniziative proposte, promuovendone la partecipazione presso i cittadini, in particolare: � Borghi e Frazioni in musica: concerti a Villa Stagni e a Villa Isabella; � Amico Sole – come produrre energia alternativa a casa propria; � visita al Consorzio della Chiusa di Casalecchio di Reno; � convegno “Andiamo a scuola senza macchina”; � assemblee pubbliche nella frazione (su temi specifici e sul Bilancio Partecipato); � Forum dei Giovani; � Piano Strutturale Comunale – idee a confronto per il futuro di Castel Maggiore; � incontro di coordinamento con le Associazioni che organizzano feste e manifestazioni con il

supporto organizzativo dell’Amministrazione; � manifestazioni pubbliche in occasione del 27 Dicembre, del 25 Aprile, del 2 Giugno e

dell’inaugurazione della nuova sala civica nell’ex – Stazione di Trebbo. Considerazioni conclusive “Mediare non significa svolgere un’attività asettica. Mediatore è colui che porta le ragioni dell’uno e dell’altro, e viceversa. É colui che si fa carico dell’uno e dell’altro,

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che sa accogliere il senso, distinto, del loro dire. Mediatore è soprattutto colui che “traduce”, e tradurre significa “andare all’essenziale”, cercare il senso di una vicenda in sè e nel contesto e riferire con parole vive”. Carlo Maria cardinal Martini Come si evince da quanto sopra esposto, partecipazione, mediazione e rete sono le parole chiave che hanno guidato tutto il lavoro del gruppo fino ad oggi. La Consulta infatti è riuscita ad aggregare altre persone sui medesimi obiettivi, ha favorito il senso d’identità e d’appartenenza, ha promosso la partecipazione dei cittadini e la vivacità delle associazioni, diventando un positivo punto di riferimento. Inoltre ha raccolto i bisogni e le istanze del territorio per segnalarli e “trasformarli” in proposte operative nelle sedi opportune. Ha infatti partecipato attivamente a tutti i gruppi di lavoro del P.s.c. e alle assemblee di Bilancio Partecipato, inoltre, in occasione della seduta speciale, ha aiutato i cittadini a focalizzare i temi di comune interesse sui quali ci si è confrontati con l’Amministrazione per trovare, in un incontro successivo (in tal senso il Sindaco ha già dato la propria disponibilità), una soluzione insieme. Infine ha cercato di rinsaldare i rapporti di rete tra le Associazioni e sta operando per favorire l’instaurarsi di nuovi legami, mentre riscontro più che positivo hanno avuto le iniziative d’animazione organizzate sul territorio (in particolare si segnala il livello culturale espresso dalla 198° Festa della Raviola). La Consulta ha particolarmente apprezzato le iniziative di progettazione partecipata messe in campo dall’Amministrazione, in particolare il percorso del P.s.c. (anche se ci si rende conto che non sarà facile trovare una mediazione che riesca a tenere conto delle varie visioni uscite), le assemblee del Bilancio Partecipativo, gli incontri, sia pubblici sia ristretti, inerenti il progetto della circonvallazione nord, il percorso con i giovani (conclusosi con l’assegnazione di uno spazio) e il recente “Sognare è un diritto” – un progetto partecipato per la piazza di Trebbo di Reno. Per quanto riguarda il futuro, la Consulta, vista la propria positiva esperienza, auspica che nascano altre consulte analoghe, che il metodo della progettazione partecipata riesca sempre più a trovare spazio nella politica comunale e che si riesca ad instaurare rapporti sempre più stretti con i Consiglieri residenti a Trebbo, le altre Consulte e le associazioni del territorio. Alla fine del secondo anno di attività, la Consulta si percepisce più sicura di se stessa e delle proprie competenze, pertanto ritiene ci siano i margini per una crescita ulteriore del gruppo, affinché l’Amministrazione possa valutare se coinvolgere la Consulta su un livello di partecipazione sempre più vicino ai principi espressi in particolare dalla Legge 328/2000. Cordialmente, Raffaella Casagrande Presidente della Consulta Frazionale di Trebbo di Reno Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) ma io senza nulla togliere alla lettura e all'esposizione della Presidente, vedo traccia più di una assuefazione della Consulta a quelli che sono un po' i dettami dell'amministrazione in quanto tale, mi piacerebbe che la Consulta avesse anche delle priorità anche autonome sul territorio. Non ho letto, non c'è traccia per quanto posso avere appurato da questa breve lettura, non c'è menzione della problematica che sussiste a Trebbo e non solo a Trebbo in territorio di Castel Maggiore, della mancata connessione con la ADSL. Non c'è traccia alcuna, credo che visto che è una problematica che purtroppo è ancora irrisolta sulla quale io ho intrattenuto a suo tempo l'amministrazione, ovvio non sto dicendo che c'è una colpevole diciamo così situazione che è a carico di qualcuno, però soprattutto a carico di qualcuno sì nel senso che c'è un gestore che lo sta facendo quello che dovrebbe fare, ma altri comuni stanno lavorando c'è un dibattito in corso e abbiamo delle classifiche purtroppo che vedono l'Italia molto indietro rispetto agli altri Paesi Europei e se pensiamo che la Francia in tre anni è passata da una situazione nella quale era dietro l'Italia è già diventato il primo Paese per la percentuale di connessione alla ADSL. Mi piacerebbe che la Consulta su questo problema dicesse qualcosa, non ne vedo nessuna evocazione e questo mi pare che non sia positivo. Ecco perché marco molto l'aspetto autonomo. Non capisco che cosa ci possa cioè quali possono essere i presupposti perché nelle considerazioni conclusive ci siano delle parole che ha espresso il Cardinale Martini, non capisco per quale motivo si siano messe perché non ne vedo una correlazione, però voglio dire ne prendiamo atto. Quindi quello che mi muove nei confronti della relazione di quest'anno è maggiore autonomia, maggiore sensibilità anche da parte della consulta per mettere a fuoco le sofferenze, le emergenze che possono esserci sul territorio e tutto quello che farete ovviamente va bene, se dal basso si riesce a spingere anche magari ponendo delle tematiche di importanza nodale come quella della connessione alla rete alla ADSL che non è residuale ma è una questione importante. L'altra questione che non vedo tracciata o evocata è la cassa di espansione,

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sappiamo che non ci sono novità di sorta, non è che ci sono delle novità però non mi ricordo se quando ci siamo misurati nell'assemblea pubblica da parte della Presidente si era calendariezzata una serie anche di ulteriori verifiche in ambito assembleare. Qui non si fa cenno e quindi volevo chiedere alla Presidente se magari su questo ci aggiornava. L'ultima cosa Le faccio una domanda: qui si fa memoria di una associazione compresa la nuova realtà de “I Guardiani delle Acque”, se ci poteva dire qualcosa al riguardo perché mi è totalmente sconosciuta. Il consigliere Borsari Stefano (PD) volevo fare una prima considerazione: questo è il secondo anno che ci troviamo con una relazione diciamo di consuntivo e penso si possa dire che l'investimento che abbiamo fatto stia portando i suoi frutti. Io non voglio entrare nel merito del lavoro svolto dai cittadini, dalle associazioni sul territorio, mi accontento ma non nel senso che è poco, nel senso che è tanto e sono felice di aver visto che con questo strumento è aumentata la partecipazione e penso che quando siamo venuti a ottobre all'assemblea pubblica che abbiamo fatto come resoconto dell'incontro con il Consiglio comunale era veramente da non so quanto tempo che non vedevamo una partecipazione così folta in un incontro con la Giunta e con il Consiglio. Solamente questo è un dato assolutamente da rimarcare, assolutamente positivo cioè evidentemente il lavoro svolto è servito ad attivare un interesse civico, interesse civico che poi si è riversato sulle altre occasioni di partecipazione alla vita amministrativa dell'ente e non a caso vengono citati gli incontri sul bilancio partecipato e diciamo sulla costruzione del PSC partecipato. Si è notato che da Trebbo c'era una partecipazione notevolmente sia in numero che in fatto di proposte che in fatto di articolazione secondo me nettamente superiore rispetto a quanto proveniva dal resto del territorio. Quindi sicuramente non possiamo non notare il primo dato l'aver investito sulla Consulta ha portato a cascata una partecipazione che non è stata solamente sulla consulta, ma è stata un po' su tutte le attività che il Comune può svolgere. Quindi questo è sicuramente l'obiettivo di fondo che come Consiglio si eravamo dati. Mi dispiace, questa è la seconda parte del mio intervento che non avrei voluto fare ma l'intervento del consigliere Leporati di prima me lo obbliga, io non ritengo che il lavoro della consulta debba essere per forza quello di intervenire sugli oggetti delle forze politiche, magari siete anche intervenuti perché qui non c'è l'elenco di tutte le attività e di tutti punti di discussione che avete fatto. Questo mi conferma ulteriormente sul fatto che la scelta che facemmo a suo tempo di fare in modo che le forze politiche non fossero direttamente presenti con i propri rappresentanti in Consulta è stata una scelta corretta. Il consigliere Leporati ricordava due sue battaglie assolutamente legittime, ma però che sono nate in ambito di una proposta formalizzata da un Gruppo politico. La Consulta di Trebbo magari ne ha parlato o non ne ha parlato, ce lo dirà la Presidente, ma in ogni caso ha una sua vita autonoma. Non penso che come Gruppi politici organizzati dobbiamo andare a dire ai cittadini su che cosa debbono intervenire o su che cosa debbano lavorare, grazie al cielo i cittadini penso che siano in grado di arrangiarsi. Poi fa parte della ricchezza democratica il fatto che ci siano le forze politiche organizzate che portano avanti certe cose, il fatto che ci possono essere la consulta che organizza il lavoro di una comunità civica e ne sbucano delle altre ed è bene che ci siano tutte. Quindi concludo dicendo che speriamo di riuscire ad attivarne delle altre perché se questo è il frutto che viene dalla comunità, è un frutto positivo e quindi speriamo di riuscire a portarne a casa delle altre. Ritengo che in ultimissimo la citazione del cardinale Martini che c'è all'interno della relazione dia semplicemente, per come la leggo io, il senso di un lavoro civico che non è necessariamente partitico, ma che dà un qualche cosa alla comunità dando un valore positivo al senso della mediazione come costruzione della comunità civile. Non necessariamente la costruzione della comunità civile si ribalta su una vita di partito o su una proposta di partito né magari una prepolitica, ho finito, io lo leggo così e lo apprezzo anche per come è stato presentato. Grazie e buon lavoro. Interviene l'assessore Battistini Giovanna: sono un po' sorpresa dalla espressione che ha usato il consigliere Leporati quando legge tra le righe della relazione una forma di assuefazione, mi sembra veramente sorprendente nel senso che proprio la citazione di cui riferiva poco fa anche il consigliere Borsari, dà invece rende conto di un modo di lavorare opposto all'assuefazione. Un modo di lavorare assolutamente dinamico e dialettico. Oltretutto nella Consulta non c'è assolutamente omogeneità di appartenenza politica quindi faccio fatica a pensare che i membri della consulta siano sempre d'accordo su tutto, certamente il loro operare è locale e quindi forse è quasi immediato trovare un accordo che ad altri livelli risulta difficile. È certamente il modo di procedere al quale si riferisce il cardinale Martini e che è stato ripreso dalla Presidente della Consulta è un modo di procedere molto civile, è un modo di procedere che io come persona

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impegnata in politica desidero perseguire e mi farebbe molto piacere che tutti quanti sono impegnati in questo settore si iscrivessero in questo modo di lavorare. Il consigliere Grazia Mauro (La Voce di Castel Maggiore) ma io credo che ogni iniziativa che serve a sviluppare la partecipazione con il contributo di tutti sia da considerare positivo e quindi credo che la costituzione della consulta di Trebbo da questo punto di vista sia sicuramente un elemento da sottolineare. Sarebbe a mio modo di pensare importante, come diceva prima il consigliere Borsari, riuscire ad organizzarne e a costruirne anche altre per lo meno nelle altre frazioni, probabilmente al capoluogo sarà difficile come è sempre stato nel passato. Però colleghi mi dovete consentire di fare una considerazione di questo tipo cioè non capisco perché a considerazioni che si possono condividere o non condividere che ha fatto il consigliere Leporati bisogna rispondere polemicamente perché questo viene meno a quello che abbiamo detto prima sul dibattito, sulla partecipazione e sul contributo di tutti. Io credo che se vogliamo far diventare pratica quello che diceva il consigliere Borsari in questa visione che a mio parere è più teorica che pratica, bisogna che la Consulta frazionale di Trebbo e le altre se auspichiamo nasceranno, si riconoscono proprio in questo passaggio del cardinale Martini cioè questa è la prova vera che se vogliamo perseguire un contributo di idee di partecipazione a coloro che sono chiamati a responsabilità amministrative, a responsabilità diverse. Le considerazioni degli altri secondo me sono considerazioni che si possono condividere o non condividere, ma tutte le volte dobbiamo polemizzare francamente lo trovo sterile. La consigliera Mastrojanni Giuseppina (A.N.) saluto la Presidente e la ringrazio per la sua relazione. Volevo solo chiedere quale animalista vedo che c'è un rappresentante della società sportiva federazione italiana della caccia, quale funzione svolge? Quali sono i programmi? Per quanto riguarda le luminarie natalizie sono stati i negozianti, sono rimasti soddisfatti? hanno dovuto partecipare anche loro e quali sono state le spese? Grazie. Il consigliere Ghermandi Claudio (PD) grazie della relazione Presidentessa, comunque condivido la parte finale dell'intervento del consigliere Borsari e anche del vicesindaco inerente alla problematica diciamo la polemica “Martini”. Sono veramente molto contento come cittadino, come volontario ed anche come amministratore della città di Castel Maggiore nel poter constatare come l'associazionismo territoriale assuma dei contorni sempre più netti e che continui ad assestarsi nel tessuto sociale del nostro comune, con inevitabili e benevoli ripercussioni nei confronti dell'aggregazione, dell'intrusione sociale e della solidarietà, che sono temi ben cari a tutta la nostra comunità. In questa logica, è difficile non riconoscere alla consulta frazionale del Trebbo di aver onorato al meglio i vari compiti espressi dal regolamento e soprattutto quelle inerenti alla funzione, infatti non sto a leggere il capitolo secondo articolo prima perché è una pappardelle abbastanza lunga, ed è puntualmente ciò che ha espresso la Presidente pochi minuti fa in quest'aula. Continuare il cammino intrapreso mantenendo inalterato lo spirito di condivisione nei confronti dell'associazionismo territoriale, evitando inutili egemonie che la storia ci ha insegnato essere di scarsa vitalità e di vita breve, rappresenta una ulteriore spinta sulla strada della promozione di tutte le attività del territorio, che senza dubbio sono dei pilastri che reggono anche il progetto della consulta del Trebbo. Un altro articolo del regolamento che vorrei ricordare è rappresentato dalle finalità della consulta di cui la sintesi più appropriata dice questo articolo primo capitolo secondo: l'istituzione delle consulte si prefigge lo scopo di valorizzare il ruolo autonomo delle frazioni nel contesto socio politico del comune, favorire la partecipazione dei residenti nelle frazioni all'attività amministrativa del comune e più in generale avvicinarli alle istituzioni. La relazione che abbiamo appena ascoltato rappresenta una diretta conseguenza dell'applicazione del famoso slogan “Comune e partecipazione” tanto pubblicizzato in campagna elettorale dalla compagine di maggioranza con dispendio di risorse ed energie, ma con la soddisfazione del risultato acclarato in questa aula. Ciò che mi preme evidenziare è proprio l'equilibrio mantenuto nelle scelte e nelle azioni effettuate dalla consulta e soprattutto il continuo dialogo con l'amministrazione, senza mai sovrapporsi, ma sostenendo la necessità di una maggiore vicinanza e identità di tutte le componenti del nostro territorio; infatti partecipazione è un sostantivo che significa fare, ma soprattutto decidere insieme con il più largo coinvolgimento generale. E qui mi soffermo sul nodo del territorio, sia fisicamente intenso sia sotto il profilo ambientale. La ricerca del benessere sociale passa per forza dall'attenta simbiosi con il substrato ambientale nel quale si vive, ma è altresì di fondamentale importanza il fatto che questo obiettivo deve essere modulato attraverso le problematiche di ogni componente territoriale, Trebbo, Castello, Capoluogo, 1°

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Maggio, che a diritto devono ricercare risposte locali, ma integrate in un più ampio aspetto di ambito territoriale perché oltre a partecipazione, l'altra parola d'ordine è “comune”, cioè di tutti. L'analisi, è presto fatta, la simbiosi tra amministrazione, forze sociali e cittadini risulta essere di fondamentale importanza nelle scelte che hanno determinato e determineranno ogni tipo di sviluppo territoriale armonico del comune di Castel Maggiore. Le politiche necessarie ad ogni tipo di sviluppo dovranno essere impostate sulle istanze sia del quotidiano sia da quelle indicate dalla società civile del territorio di Castel Maggiore. Anche in questo caso si è evidenziato come le politiche utilizzate, supportate dai cittadini, hanno determinato la creazione di strutture e sinergie tali da rendere sempre più vivo il senso di appartenenza di tutte le componenti del territorio comunale identificando quali priorità da seguire le politiche di accoglimento di sussidiarietà e di inclusione territoriale. La politica al servizio dei cittadini, fatta dai cittadini, studiate sui reali bisogni nella ricerca del benessere sociale, questa volta passa per Castel Maggiore, sta in tutti noi, e sottolineo tutti, Garluda, Boschetto, Castiglia e via dicendo, creare i presupposti organizzativi e politici, perché le risposte locali siano utilizzabili in futuri percorsi programmatici per le politiche regionali e nazionali. È con questa speranza/certezza termino per non annoiare tutto esprimendo i migliori apprezzamenti per il lavoro svolto e, i più sentiti in bocca al lupo per le nuove imprese che vi e ci aspettano. Grazie. Replica la Presidente Raffaella Casagrande: ringrazio per l'attenzione e per le domande significa che il lavoro che noi stiamo svolgendo non passa inosservato, ma anzi viene da parte vostra ben analizzato. Volevo partire dal rispondere alle domande che il signor consigliere Leporati aveva posto, non vado in ordine di domande ma in ordine di pagina perché così le posso dire dove può trovare le risposte alle domande che lei mi ha fatto. Ovviamente questa è una sintesi lo dice anche la parola principalmente quando ho riportato i temi, ovviamente per un approfondimento può chiedere i verbali delle riunioni che sono comunque depositati nella segreteria generale e come lei ricorderà sicuramente e perfettamente nella seduta del 15 ottobre si è parlato sia del discorso di ADSL e mi riferisco la seduta speciale, sia del discorso di cassa di espansione. Tant'è che il giorno della vigilia di Natale e il signor Sindaco lo ricorderà perfettamente, io ero qui a parlare con lui per portare avanti proprio il discorso di che cosa fare dopo le richieste che erano uscite e a pagina 13 ho proprio citato che in un incontro successivo ho proprio messo “ in tal senso il Sindaco ha già dato la propria disponibilità” per trovare la strada insieme per poter diciamo così “sciogliere” quelli nei limiti del possibile, quelli che sono i nodi e i problemi che sono uscite nella seduta del 15. Trovare una soluzione insieme perché come si diceva prima, la consulta non ritiene produttiva la polemica di qualsiasi genere e di qualsiasi tipo sia, è il dialogo è la mediazione, è il costruire insieme che ci porta ad una soluzione e forse questo può essere stato visto come assuefazione, non lo so. Sinceramente credo che questo termine non sia proprio quello che possa ricalcare il nostro modo di lavorare e chi avuto modo di confrontarsi sia con me in quanto presidente sia con altri membri credo che possa dire tutto fuorché questa parola. Per quanto riguarda l'autonomia ritengo che la consulta sia proprio autonoma proprio perché le forze politiche non sono al suo interno, poi questo è un dibattito che non è nelle nostre competenze, nel senso che è competenza del Consiglio comunale stabilire questo. Noi possiamo semplicemente dire come parere consultivo, citava il signor consigliere Ghermandi l'articolo se non ricordo male 17.2, forniamo quello che è il nostro parere consultivo e se il nostro parere ovviamente verrà preso in considerazione noi riteniamo che sia produttivo che la consulta rimanga autonoma proprio come il signor consigliere Leporati auspicava. Dicevo il fatto anche che la consulta abbia apprezzato alcune delle attività messe in campo dall'amministrazione non ritengo che possa dirsi assuefazione, ritengo che siano le due attività in linea con quello che è il metodo e la metodologia che la consulta condivide e quindi ovviamente non ha fatto altro che semplicemente dire abbiamo apprezzato questo modo di lavorare. Cioè il fatto che si chieda alle persone che abitano lì che cosa vorrebbero, poi ovviamente va coniugato con tutti gli altri soggetti che sono gli attori diciamo così delle decisioni politiche, però il fatto che si venga a chiedere o si senta il parere delle persone noi crediamo che sia molto importante. Per quanto riguarda la ADSL forse quello che ho scritto a pagina 8 poteva anche essere interpretato in un altro mondo, ma ricalca anche quello e mi riferisco alle ultime tre righe della pagina “Infine sul piano della comunicazione la consulta sta lavorando con l'amministrazione affinché risulti all'interno della logica del lavoro di rete sempre più fluido ed efficace il passaggio delle informazioni”. Ovviamente anche questa è una tematica che riguarda il passaggio delle informazioni poi questa è una relazione su quello che noi abbiamo affrontato nel 2007, il tema della ADSL è uscito nella seduta del 15 ottobre e ovviamente porteremo avanti nel 2008 questo tipo di impegno se sarà ovviamente la cittadinanza a chiederci di portare avanti questo. Per quanto riguardava i “Guardiani delle Acque” invece sono una associazione che si è da poco costituita sul

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territorio di Trebbo di Reno e tra i suoi rappresentanti annovera sicuramente due persone che immagino molti di voi conoscano che sono il signor Adriano Lazzari e il signor Rino Battistini e assieme a loro c'è anche il signor Riccardo Fioravanti. Sono persone animate ovviamente dalla tutela del patrimonio fluviale che noi abbiamo a Trebbo e quindi questa associazione è nata proprio in virtù di questo spirito che anima la protezione dell'ambiente fluviale e il farlo conoscere e ovviamente farlo apprezzare in tutti quelli che possono essere i suoi aspetti da quello paesaggistico, naturalistico e anche a quello culturale. Per quanto riguarda la citazione che la consulta ha deciso di apporre a pagina 12, il nome della persona c'è semplicemente per dovere nel senso che quando una persona prende le parole dette da un'altra persona ovviamente e le fa proprie secondo però il proprio personale contesto, per dovere ovviamente la mette. Non c'è nessun riferimento dal punto di vista partitico o di filosofia o di quant altro, si tratta semplicemente proprio di un metodo di lavoro, di mediazione, di dialogo, di costruzione e di partecipazione. La consulta ovviamente si è vista qui perché qui si dice mediatore colui che porta le ragioni dell'uno e dell'altro e viceversa, è colui che cerca di cogliere il senso, è colui che traduce e che va all'essenziale. Noi abbiamo provato a raccogliere quelle che potevano essere le voci dei cittadini e poterle diciamo così tradurre e portarle nella propria essenzialità nei luoghi opportuni. Tutto qui ma se l'avesse detta qualcun altro l'avremmo messa indipendentemente dalla persona. Quindi mediazione proprio, riprendevo le parole del consigliere Borsari, proprio come costruzione di comunità civile proprio per riportare questa è la nostra funzione quella proprio di trovare diciamo così maggior dialogo, avvicinare maggiormente, siamo stati “creati” per questa funzione. Quindi credo che le polemiche all'interno di questo tipo di funzionalità anzi porterebbero voi a chiederci ma perché se siete stati costituiti per dialogare, per rimediare, per trovare un incontro fate all'opposto per cui non rientra ecco nella nostra filosofia. Per quanto riguarda la signora consigliera Mastrojanni il rappresentante della federazione della caccia è all'interno della consulta perché ovviamente tutte le realtà che fanno richiesta e che esistono nel territorio fanno parte della consulta, ma spesso e volentieri non per portare quella che è la propria singola realtà specifica, mi riferisco anche a me stessa quando non sempre in consulta porto le istanze della scuola che io rappresento, ma anche il signor Lollini va molto al di là e quindi in una visione più unitaria come paese e quindi affrontando anche problematiche e dando il proprio contributo anche rispetto ad argomenti o a temi che magari in specifico di pertinenza della sua associazione. Per quanto riguarda le luminarie natalizie noi siamo stati contattati dalla Pro Loco di Castel Maggiore affinché potessimo dare una mano sul territorio perché non era un argomento di nostra competenza. Però essendoci noi posti come soggetto mediatore sul territorio, c'è stato richiesto diciamo così una mano per contattare i commercianti e insieme alla Pro Loco di Castel Maggiore e all'assessore preposto a questo, abbiamo cercato di trovare insieme una soluzione ovviamente con i tempi stretti che c'erano e però riteniamo insomma che per quest'anno potesse andare bene così. Ovvio che l'anno prossimo se ovviamente chi avrà il mandato ufficiale rispetto a questo tema vorrà magari interpellarci anche prima, saremo ben lieti ovviamente di portare quelle che sono le istanze che noi raccogliamo dal Paese. Spero di avere risposto a tutto e poi se così non fosse ditemi pure. Interviene il Sindaco Monesi Marco: io credo che in conclusione di questo punto noi non possiamo fare altro che considerare in maniera positiva il lavoro svolto e questo strumento che ci siamo voluti dare per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica e istituzionale di questa nostra città. Io credo che se vogliamo far sì che la partecipazione continui ad essere nella misura in cui avviene a Trebbo di Reno e solo là oggi siamo in grado di riprodurla, credo dobbiamo confermare il sistema adottato nel senso che a questo partecipano liberamente i cittadini con le loro opinioni e le loro esigenze. Io credo che noi dobbiamo fare leva su questo cioè sulle esigenze dei cittadini e a testimoniarlo è il fatto che possono essere alcuni temi sottodimensionati rispetto alle attese dei cittadini. Voglio tornare un attimo sull'esempio che faceva il consigliere Leporati della ADSL per ricordare le risposte che avevo dato in Consiglio comunale che il tema per i quali oggi ci sono alcune fette di territorio oscurato da questa diciamo possibilità sono comunque piccole nel senso che riguardano alcune centinaia di persone su tutto il territorio. E di queste come si diceva il mercato probabilmente dice che di queste solo il 30% è interessato alla ADSL che vuol dire realtà sul territorio di Trebbo di Reno poche decine di persone. Per questo ritengo che possa essere un tema che come dire che al di là di quella richiesta fatta in quell'assemblea, non è un tema che monta perché anche noi attraverso le segnalazioni che ci arrivano, abbiamo avuto una mail che ci chiedeva della ADSL a Castel Maggiore o a Trebbo. Quindi in risposta a questo probabilmente il limitato interesse è dato da questi fatti. L'altra questione ciò non toglie quindi il fatto che, veniva ricordato che abbiamo colloquiato attorno a temi da affrontare, questo non venga affrontato. Attraverso la Reno Galliera stiamo cercando di attivare e probabilmente c'è un piccolo

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investimento da decidere se farlo come Reno Galliera, attraverso il quale rendere un territorio vasto coperto con le tecnologie wireless appunto dalla banda larga. Stiamo lavorando e per quello dicevo è possibile affrontare il tema, non perché pur essendo di piccole dimensioni e per questo non sufficientemente evidente, al tempo stesso non è che noi se è possibile risolverlo non ce ne occupiamo. Altro tema riguarda il discorso della cassa di espansione che come confermava lo stesso consigliere Leporati, non ci sono attualmente elementi nuovi però se come dicevo alla Presidente della Consulta serve una ricostruzione storica, la possiamo fare. Oggi però siamo nella situazione in cui non ci sono novità e quindi comunque ciò non toglie che noi siamo chiusi all’affrontare la questione e a fare la ricostruzione storica rispetto al punto a cui siamo pervenuti. Detto questo quindi io credo noi faremmo bene a tenerci come dire cara questo strumento perché al tempo stesso è elemento come dire di raccolta delle esigenze perché diverse ce ne sono state rappresentate e diverse ne è stato dato conto nella relazione, così come qualche volta è anche strumento come dire di partecipazione per iniziative che l'amministrazione promuove. Quindi un elemento sicuramente di coagulo rispetto alla cittadinanza di quel territorio. Quindi credo che questo lo sia soprattutto perché è in grado di raccogliere le esigenze senza che queste vengano una per una o qualcuna di queste strumentalizzate per particolari fini. Quindi la forza a mio avviso della consulta e il suo consolidamento sta proprio in quanto si fanno semplicemente portatori degli interessi collettivi che siano a volte dell'amministrazione o che siano a volte come in qualche modo riassumeva. Nota conclusiva ovviamente il collega Grazia si sarà accorto che mentre sosteneva che altri polemizzavano con Leporati lui polemizzava con coloro che polemizzavano con Leporati. Quindi credo che sia nella dialettica politica il polemizzare, l'importante è che questa micro polemica rimanga come dire agli argomenti e non alle questioni di natura personale. Il Presidente del Consiglio Comunale Amedeo Imbrogno ringrazio la Presidente per il suo intervento e auguro a Lei e ai suoi collaboratori buon lavoro. La Sig.ra Raffaella Casagrande, Presidente della Consulta frazionale di Trebbo di Reno, ringrazia ed esce dall’aula consiliare. 5) APPROVAZIONE VERBALE SEDUTA DEL 27/02/2008. Il Presidente Imbrogno viste le nuove procedure, il verbale lo diamo già per approvato visto che viene fatta adesso una stesura integrale e quindi non ci sono modifiche da chiedere. Non c'è nessuna richiesta di modifica quindi il verbale è approvato. 6) RATIFICA DELIBERAZIONE ADOTTATA DALLA GIUNTA COMUNALE CON I POTERI DI

CUI ALL'ART. 175, COMMA 4° DEL D.LGS. 267/2000: N° 19 DEL 15.02.2008: "VARIAZIONE DI BILANCIO IN VIA D'URGENZA AI SENSI DELL'ART. 175, COMMA 4, DEL D.LGS. 267/2000 PER ANTICIPAZIONE FONDI PER ELEZIONI POLITICHE".

Illustra l’assessore Marcaccio questa è una variazione di bilancio d’urgenza, sia in parte entrata che in parte spesa di 80.000 euro che sono le spese previste per le Elezioni Politiche. Chiaramente in via d'urgenza perché i tempi per avviare le procedure non permettevano il passaggio in Consiglio comunale. Con voti favorevoli unanimi, resi in forma palese, il Consiglio Comunale delibera di ratificare la deliberazione in oggetto. 7) COSTITUZIONE UNIONE RENO GALLIERA: APPROVAZIONE STATUTO, ATTO

COSTITUTIVO E PROVVEDIMENTI INERENTI E CONSEGUENTI. Il Presidente Imbrogno questa delibera è stata presa in visione dalla 1^ Commissione, i Gruppi “Forza Italia - UDC - Lega Nord” – “Alleanza Nazionale e “La Voce di Castel Maggiore” si sono riservati di esprimere parere in Consiglio, mentre hanno votato parere favorevole il gruppo del Partito Democratico. Illustra il Sindaco Marco Monesi: io credo di poterla fare breve introduzione perché abbiamo molto e perché mi pare di poter dire che l'iter che abbiamo percorso sia stato positivo. Alcune parole però credo vanno spese perché l'avvenimento è estremamente importante. Noi arriviamo oggi a far sì che questa Associazione di cui oggi facciamo parte della Reno Galliera, associazione di

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Comuni, si trasformi in Unione di Comuni. Il passaggio al di là della terminologia è un passaggio, non vorrei spendere parole gravi, ma definiamola epocale comunque pur con le attenuanti che possiamo dare al termine. Epocale perché oggi mettiamo insieme e andiamo a costituire un ente locale che in qualche modo si affianca agli otto comuni; un ente locale che sarà grado autonomamente di produrre servizi di cui rimangono titolari i comuni stessi. Credo che sia importante da una parte capire che la titolarità rimane ai comuni, dall'altra che però la gestione effettiva avverrà da parte dell'Unione. Dicevo abbiamo fatto in modo che questa associazione si trasformasse in unione perché ritenevamo non più percorribile la strada visto l’implementazione che avevamo dato alla categoria di servizi e quindi alla mole di servizi ritenevamo non fosse più percorribile la strada di mantenere l'associazione perché all'interno voi sapete l'associazione necessariamente non ha personalità giuridica, non ha un bilancio proprio. Quindi tutto doveva essere allocato all'interno di un bilancio di qualcun altro, il personale rimaneva in carico ai singoli comuni e quindi tutto questo non permetteva di fare quel salto di qualità. Quindi a questo punto si è deciso uno anche solo per continuare a gestire i molti servizi messi in comune, dall'altro per una eventuale espansione delle tipologie di servizi da mettere in comune di procedere verso l’unione. Cosa che è avvenuta attraverso una ampia discussione cominciata direi molti molti mesi fa da parte dei Sindaci per arrivare poi alle sedi consiliari nell'ultima fase dello scorso anno. Credo che sia importante il capire che oggi con questa maggiore autonomia sarà possibile anche implementare servizi nella qualità e nella quantità oggi resi. Dicevo il percorso è stato lungo, poteva essere anche più lungo per essere meglio meditato e metabolizzato, però credo che nell'ambito di questo percorso siamo stati in grado di affrontare il tema con i cittadini e con le forze politiche. Apro una parentesi, credo che il lato più debole di questa nostra operazione sia fondamentalmente la partecipazione dei cittadini, lo giustifico nel senso che credo che diciamo probabilmente queste ingegnerie istituzionali ai cittadini interessano meno, se avessero visti messi in discussione i servizi credo si sarebbero mobilitati, ma non sono in discussione i servizi e quindi credo che da questo punto di vista come dire sia da considerare da questo punto di vista non eccessivamente la scarsa partecipazione dei cittadini a questa fase. Mentre invece per quanto riguarda le forze politiche possa definire la discussione molto approfondita, una discussione a cui le forze politiche di minoranza hanno dato il loro contributo e credo ci possano riconoscere che molte delle proposte avanzate nelle varie fasi dalle forze politiche sono state in gran parte accolte. Sono state accolte nella fase di definizione dello statuto, sono state accolte in questa ultima fase di ulteriori incrementi implementazioni dello statuto. Diciamo c'erano, per arrivare rapidamente alla fine, e quindi in quello che era rimasto in qualche modo in sospeso, c'erano due elementi in sospeso che erano la nostra partecipazione quindi quella del comune di Castel Maggiore a tutti i servizi e dall'altra la rappresentanza politica nel Consiglio dell'Unione. Ecco da questo punto di vista credo di poter dire voi sapete che l'unione è per noi uno strumento e quindi questo strumento deve consentirci per lo meno di migliorare o di mantenere gli stessi livelli di servizio che noi oggi in questo territorio e quindi nel comune di Castel Maggiore possiamo avere. Ovviamente diventa complesso e complicato conferire dei servizi non riuscendo poi attraverso il conferimento mantenere gli stessi obiettivi che ci eravamo prefissi. Ovviamente credo possa essere possibile in futuro superare queste problematiche e quindi in sostanza noi abbiamo tradotto tutto questo in alcune modifiche che sono state introdotte in un comma della delibera e dall'altra parte in un ampliamento del comma cinque, vado a memoria, dell'articolo sette dello statuto. Credo che i consiglieri abbiano in mano le copie dei materiali a cui faccio riferimento e quindi come dire da lì in qualche modo è espressa la volontà che qualora una opportuna riorganizzazione dei servizi con le finalità di cui dicevo prima può superare appunto il problema che dicevo. Dall'altra per quanto riguarda la rappresentanza le modifiche che sono intervenute sono quelle di rendere più flessibile la quota di partecipazione del comune di Castel Maggiore al Consiglio comunale, difatti se vedete il retro dell'articolo 10 vedete che ci sono dei numeri con delle barre 3/2 e 2/1 il che vuol dire che è quella flessibilità che leggendo anche la parte sotto va a determinare al momento in cui vi sono le elezioni politiche. Voi sapete che in questa associazione e nell'unione futura sono presenti 16 consiglieri in tutti i comuni tranne Castel Maggiore che ne ha 20, di questi 16 voi sapete per effetto del maggioritario puro negli altri comuni vengono eletti due terzi di maggioranza e un terzo di minoranza quindi il risultato è che sono 11 e 5, qua invece c'è il sistema proporzionale a doppio turno e quindi qua i consiglieri sono espressi in base ai voti che le forze politiche prendono e quindi casualmente qua sono 5 i consiglieri di minoranza come negli altri comuni, qua possono diventare, scusate spero meno, ma possono diventare di più e quindi ci si tiene quella flessibilità e la determinazione di questo avverrà all'inizio del mandato cioè all'inizio del mandato con apposita delibera si determinerà il numero cioè 2 o 1 di minoranza e 3 o 2 di maggioranza a seconda dei casi che verranno a determinarsi. Questa in estrema sintesi è tutto l'iter a cui abbiamo dato vita e che si

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è in qualche modo concluso ieri sera con il primo voto all'unanimità del Consiglio di S. Pietro in Casale che ha approvato appunto con la partecipazione di tutti all'unanimità lo statuto e la delibera relativa. Oggi noi ci troviamo qui a come dire a svolgere la stessa funzione quindi a discutere ed approvare, secondo le modalità previste, questo statuto che ha come dicevo che è stato implementato con concorso di tutte le forze politiche minoranze comprese e come dire un grande senso di quello che come noi abbiamo già interpretato in questo Consiglio comunale nella scrittura delle regole. Credo che sia importante in tutte le istituzioni, e con questo concludo, che le regole siano scritte di comune accordo cercando appunto di far sì che quello che è il documento fondamentale nell’istituzione possa vedere un ampio concorso di tutte le forze. Il consigliere Ottini Renzo Siro (La Voce di Castel Maggiore) chiedo una puntualizzazione solo perché non ho ben chiaro nel discorso fatto dal Sindaco siccome siamo in una fase di transizione, la composizione in base all'articolo 10 del consiglio vorrei che il Sindaco fosse chiaro di quanti membri vanno della maggioranza e della minoranza in quanto io nella sua relazione l’ho interpretato in avvenire, però per il presente vorrei che fosse specificato. Risponde il Sindaco: questa è una palla che io rilancio alla maggioranza cioè io ho dato la versione attuale delle cose poi so che le cose sono ipotizzate, mi pare la maggioranza possa avere proposte anche per l'attuale fase, ma non era nella mia disponibilità fare questo. Insomma io vi ho presentato un po’ quello che è la parte istituzionale, quella politica la lasciavo alle forze politiche. Il consigliere Grazia Mauro (La Voce di Castel Maggiore) per chiudere questa domanda è questa risposta aspettiamo l'intervento del gruppo DS per avere una risposta formale, no scusate siccome dicevo prima la battuta che forse non ci siamo ancora convinti che c’è un gruppo solo e non più due ho fatto lo stesso errore e quindi aspettiamo dal gruppo PD una risposta formale su questo punto. A parte le battute, io non so se siamo davanti a un passaggio epocale come dice il Sindaco, siamo sicuramente davanti a un passaggio molto importante. Completiamo una frase delicata, importante che conclude un momento di un processo che continua, anzi come si suol dire il bello comincia adesso. Siamo all'inizio della costruzione di un strumento che speriamo dia i risultati che auspichiamo che speriamo tutti. Ma io credo che in questi tre mesi si sia dimostrato e in questo credo che il coordinamento delle minoranze degli otto Comuni sia stato un elemento determinante, dicevo si sia dimostrato in questi tre mesi che se si ragiona ci si confronta per risolvere problemi, i problemi se non proprio si risolvono sempre, sicuramente si migliorano. Io prima scusandomi in anticipo ho polemizzato con la Vicesindaco sapendo di farlo, ma proprio per dimostrare che se invece di polemizzare ci si mette attorno a un tavolo spesso si trovano delle soluzioni che all'inizio non si erano ipotizzati. Quindi alla fine a mio parere siamo arrivati a costruire un'unione di convinzioni e non soltanto un'unione di convenienze come in un certo momento, in certi passaggi sembrava di cogliere. Ecco ciò detto, personalmente avrei preferito una soluzione istituzionale diversa, però a una mia obiezione ad uno degli incontri che abbiamo fatto con la conferenza dei Sindaci come capigruppo, il Sindaco di San Giorgio mi rispose che se aspettiamo che venga definito a livello nazionale l'assetto istituzionale probabilmente l'unione la faranno i nostri nipoti. Devo dire che il Sindaco di San Giorgio ha perfettamente ragione, ma questo non è un dato positivo. Quindici giorni fa leggevo in treno un articolo del Presidente della Provincia di Ferrara che è anche presidente dell'Unione delle Province dell’Emilia-Romagna che dice “le Province non sono uno spreco ma una risorsa”, bè da presidente di una provincia credo che non ci si potesse aspettare una conclusione diversa. Però in un certo momento dice “al nuovo Parlamento e al nuovo Governo chiediamo di portare avanti il processo di riordino istituzionale già avviato nel Parlamento in scadenza e cioè rispetto del dettato costituzionale che prevede solo comuni, province e città metropolitane, regioni e Stato eliminando, dice il presidente della provincia di Ferrara, eliminando tutto ciò che struttura sovrapposta” questa è una opinione. Ieri in provincia a Bologna a seguito di un articolo della cronaca bolognese del Corriere della Sera si è aperto un dibattito sul ruolo delle Province, non so come è andato a finire, quindi evidentemente la discussione è aperta. In comune a Bologna stanno discutendo una proposta dell'assessore Mancuso che prevede di trasformare i quartieri in municipalità, quindi in un certo senso là stanno facendo il contrario di quello che facciamo noi e poi c'è tutto il discorso aperto sull'area metropolitana. Quindi dicevo prima io avrei preferito un assetto diverso, per esempio uffici sovracomunali per la gestione di tutta una serie di servizi anche per evitare come già ebbi modo di dire quando discutemmo delle ASP, di avere delle sovrastrutture che poi fanno sì che chi è eletto diventa il portavoce in certi casi di una situazione oppure come nel nostro caso chi verrà eletto nel Consiglio dell'Unione diventa una elezione di secondo grado. Però poi parlando sia con il nostro Sindaco che anche con altri amministratori mi

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sono reso conto che un conto sono le cose auspicabili, un conto sono le cose praticabili, nel senso che per esempio la nostra Regione ha stabilito una sorta di finanziamento di supporto anche economico delle unioni e non più delle associazioni. Molti comuni probabilmente anche il nostro, nella soluzione che a me piacerebbe di più si troverebbero in difficoltà nel rispetto del patto di stabilità. Tutto questo per dire che bisognerebbe e qui credo che ogni forza politica, ogni gruppo parlamentare, ognuno di noi si deve fare promotore del fatto che venga definito un assetto istituzionale preciso, chiaro che non penalizzi nessuno, che sia seguito subito dopo da una riforma della finanza locale, federalismo fiscale, eccetera cioè in modo che le scelte che si possono fare non siano condizionate da altri elementi. Dopo avremo un altro punto che riguarda una variante allo strumento urbanistico, dicevo l'altra sera in commissione che in un convegno che si è svolto 10 giorni fa ho sentito il Presidente nazionale della lega delle cooperative usare termini nei confronti dei comuni cioè lui non è che ha parlato di uno o dell'altro, ha parlato dei comuni in generale usando termini che non posso ripetere perché probabilmente il nostro verbale, dato che adesso viene registrato tutto, non possono essere riportate. Quindi questo per dire che i comuni stanno facendo delle ………… per fare soldi. Questo è stiamo attenti colleghi è un concetto che sta prendendo piede abbastanza in modo diffuso e quindi se non viene a monte la soluzione o per lo meno un orientamento che porti a soluzioni a questi problemi poi ci troveremo sicuramente tutti in grande non solo come amministratori, ma anche come cittadini, in grande difficoltà. Ecco noi abbiamo contribuito a migliorare riteniamo a migliorare il progetto iniziale di unione, abbiamo lavorato sullo statuto, abbiamo lavorato fino a ieri perché poche ore prima che si riunisse il Consiglio comunale di S. Pietro in Casale il Sindaco di San Pietro che è l'attuale Presidente dell'Associazione ha mandato l'ultima comunicazione con le ultime modifiche che hanno consentito di arrivare a questo appuntamento con una posizione molto diffusa dal punto di vista della condivisione. A San Pietro ieri sera c'è stato un voto unanime, io personalmente auspico che questo avvenga anche a Castel Maggiore. È chiaro che questa nostra adesione dicevo prima convinta non di convenienza, non è una condivisione che vale per sempre tout court nel futuro, controlleremo verificheremo che l'obiettivo che ci siamo dati con la costituzione di questa unione che è quello di migliorare i servizi ai cittadini sia un obiettivo che deve essere raggiunto anche per risolvere quel difetto di partecipazione che ricordava il Sindaco cioè non soltanto a Castel Maggiore all'assemblea pubblica su questo argomento c'era poca gente, è stato così in tutti i comuni. Evidentemente il cittadino si muove soltanto quando pensa ritiene o è preoccupato di perdere qualche cosa o ha qualche particolare di cui temere. Io prima non sono riuscito a intervenire sulla presentazione dei servizi on-line, ma approfitto della presenza di questi giovani che sono venuti ad ascoltarci e spero che vadano via soddisfatti e non pensando di avere perso del tempo, per dire l'informatica va bene è sicuramente uno strumento eccezionale però non tanto perché personalmente ho delle difficoltà oggettive a operare con questi strumenti, però la mia preoccupazione soprattutto rivolta ai giovani è che non vorrei che invece che eliminare la carta, cosa di cui dubito che avverrà, si elimina i rapporti tra le persone. Ecco ragazzi cercate che questo non avvenga, i rapporti tra le persone non possono, a mio parere, essere svolti soltanto attraverso una macchina cioè il fatto che uno può chiedere un certificato da casa dal computer da un certo punto di vista è sicuramente positivo, da un altro punto di vista personalmente lo vedo come un qualcosa che ci manca. Una volta si andava in piazza soltanto per fare delle chiacchiere, oggi invece si chiede il certificato per telefono. Quindi probabilmente il fatto che alle nostre assemblee sull'unione i cittadini non sono venuti dipende anche da questo infernale meccanismo. Speriamo che una volta che l'unione è nata e le cose si cominciano a vedere questo meccanismo venga modificato. Il consigliere Pavoni Giancarlo (PD) noi ci accingiamo a superare l'associazione intercomunale e non sarà un fatto epocale, ma sicuramente un fatto molto importante dopo sette anni di attività di questo organismo che ha gestito servizi anche nostri, credo intanto che un giudizio vada dato. Superare un organismo costituito proponendone un altro comporta obbligatoriamente di esprimere una valutazione. Io penso che il passaggio da associazione intercomunale a unione sia un passaggio di crescita cioè nel senso che l'associazione ha raggiunto due funzioni molto importanti: una è stata quella affidata cioè quella gestione associata di funzioni di servizi che i singoli comuni nel corso di questi anni probabilmente avrebbero faticato a gestire con efficacia e con efficienza se li avessero gestiti tutti singolarmente, ma la seconda funzione, secondo me ancora più significativa, è una funzione propedeutica che ha avuto l'associazione e cioè il fatto che comuni abbiano superato un'idea municipalistica di gestione e si siano impegnati in un lavoro comune sovracomunale che ha consentito non solo di gestire meglio i servizi, ma ha anche consentito per esempio su un piano molto delicato e importante penso quello dell'urbanistica e della pianificazione territoriale, di

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andare ad avviare il processo di costituzione dei piani strutturali comunali partendo da un piano strutturale associato, sollecitato e previsto dalla legge regionale, ma che sicuramente è stato gestito con un forte processo di collaborazione e di integrazione proprio perché a monte c'è stata un'esperienza forte di gestione comune di gestione associata. Io penso che come dire di questa attività nel momento in cui andiamo a superare l'associazione intercomunale bisogna dare atto a chi ci ha lavorato, a chi l'ha gestita e ai comuni che hanno avuto la lungimiranza a suo tempo di promuovere questo tipo di iniziativa. Io penso che il giudizio che noi dobbiamo dare debba partire proprio da questa esperienza positiva di cui però oggi se vogliamo fare un salto di qualità nella gestione dei servizi dobbiamo vedere e si sono visti, abbiamo visto anche tutti i limiti. Limiti che indicava già il Sindaco nella sua introduzione, limiti derivanti dal fatto che un'associazione volontaria come dire è limitata negli strumenti di rappresentanza, è limitata nell'operatività, è limitata come dire nella funzionalità operativa delle strutture che sono affidate e il salto che noi facciamo oggi per far fare un salto di qualità ai servizi cioè il passaggio dall'associazione all'unione, del resto previsto dal testo unico sull'ordinamento degli enti locali della normativa regionale, passando cioè da un'associazione volontaria ad ente locale con personalità giuridica sicuramente come dire determina una struttura solida, consolidata perché ha un bilancio proprio, perché avrà un organico proprio, perché ha personalità giuridica, perché ha funzione di rappresentanza e non solo ma è anche importante perché la stessa regione incentiva a fare questo tipo di passaggio ad ente locale che come dire sicuramente rappresenta uno strumento molto più solido e molto più efficiente funzionale rispetto all'associazione, ma che oggi possiamo fare positivamente proprio perché alle spalle c'è stato quel tipo di esperienza. Io ci tengo molto a sottolineare il lavoro che è stato fatto. L'altra cosa che vorrei sottolineare è che non è che noi stiamo facendo un nuovo livello istituzionale, attenzione, non è che all'unione vengono affidate o diviene titolare di funzioni e di servizi. La titolarità delle funzioni e dei servizi resta in capo ai Comuni perché il comune è il livello istituzionale. D'altro canto voglio dire come comune non avremmo in base a nessuna norma la possibilità di costituire un livello istituzionale nuovo. Io sottolineo questo perché mi pare che come dire si sia fatta anche un po' di confusione nella discussione che abbiamo avuto in quest'ultimo periodo, specialmente in riferimento ai compiti e alle funzioni che devono essere attribuite a questo nuovo ente locale. Insisto non stiamo facendo un nuovo livello istituzionale anche se io penso, riprendo una osservazione fatta dal consigliere Grazia il quale come dire non so se pensa appunto che il quale dice il comune di Bologna sta facendo una operazione inversa cioè dà potere alle sue articolazioni decentrate mentre noi facciamo una operazione opposta. A parte che stiamo facendo due operazioni diverse nel senso che il comune di Bologna si muove nella logica di passare dall'esperienza decentrata dei quartieri che hanno una serie di poteri amministrativi alla costituzione di municipalità nella prospettiva di costituire l'area metropolitana. Noi appunto non stiamo definendo un livello istituzionale, stiamo definendo un ente locale di gestione. Io penso l'ho detto anche nella riunione che abbiamo avuto fra i capigruppo alla Reno Galliera nell'ultimo incontro, io penso che in effetti nella prospettiva dell'area metropolitana sia invece opportuno che da un lato il comune di Bologna rafforzi il ruolo dei quartieri passando alle municipalità e viceversa nell'ambito del territorio provinciale si vada ad aggregazioni istituzionali di livello più ampio in modo da determinare sul territorio provinciale delle articolazioni istituzionali di consistenza di 50, 60, 70.000 abitanti o omogenee sul territorio provinciale perché questo consente effettivamente di portare in concreto la discussione sulle dimensioni future dell'area metropolitana di Bologna e sul ruolo o meno della provincia o se rimangano spazi territoriali che hanno questa dimensione. Ma non siamo in questa fase di discussione cioè non è questo l'oggetto di cui stiamo discutendo, non stiamo appunto parlando della costituzione di un nuovo livello istituzionale. Stiamo semplicemente parlando della costituzione di un ente locale di gestione alla quale i livelli istituzionali esistenti, territoriali che sono i comuni affidano delle funzioni e dei servizi per la loro gestione e andiamo costituire un soggetto che a differenza della associazione intercomunale è un soggetto che ha personalità giuridica, ha propri organi, ha propri organici, ha un proprio bilancio e quindi ha una struttura più solida per la gestione di questi servizi così come del resto è previsto dalle leggi sull'ordinamento degli enti locali e dalla regione stessa. Io penso anche che con realismo si sia deciso in questa fase costitutiva di passare attraverso le convenzioni che dovranno essere fatte, di passare alla gestione a questo nuovo ente locale dei servizi e delle funzioni che già erano gestite dall'associazione perché si deve andare verso una fase di consolidamento di questo nuovo ente locale che andiamo a costituire con l'approvazione degli atti questa sera noi e gli altri comuni. Questo nuovo ente locale deve strutturarsi e io penso che in questa fase non sia opportuno pensare ad una riorganizzazione o implementazione di nuovi servizi, ma occorre concentrarsi in questa prima parte del percorso per rendere solida la struttura nuova che abbiamo e quindi che la gestione attraverso i nuovi strumenti e i nuovi organismi dell'unione deve concentrarsi su ciò che

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l'associazione già ha gestito. Poi io condivido le modifiche statutarie che sono state proposte e cioè che vanno nella direzione di impegnare l'unione anche attraverso riassetti organizzativi nella sua attività per favorire e per far sì che il conferimento dei servizi e delle funzioni da parte dei comuni avvenga da parte dei diversi comuni possibilmente in modo omogeneo. Credo che la formulazione così sia corretta perché ancora una volta al di là della volontà e dell'intento cioè dell'obiettivo che si pone a chi dirige l'unione di operare in modo che organizzativamente i comuni come dire vedano la convenienza a conferire servizi nuovi o servizi ancora non conferiti, la formulazione è tale per cui non mette in discussione quello che invece è il principio fondamentale cioè che la titolarità delle funzioni e dei servizi è in capo al livello istituzionale in questo caso al comune e al comune questa titolarità rimane. Semplicemente il comune affida a un soggetto più solido di quello che non aveva prima la gestione dei propri compiti. Avremo degli organi e anche questo è un fatto importante non presenti in modo così articolato e definito nell'unione: il presidente, la giunta e il consiglio. Anche qui io ritengo del tutto ragionevole la modifica che è stata proposta rispetto al meccanismo di elezione da parte dei consigli comunali dei consiglieri che diventeranno membri del consiglio del nuovo organismo nel senso che laddove ci sia un sistema elettorale del consiglio comunale che si muove nella logica proporzionale è ovvio che non si può avere una come dire rappresentanza predeterminata se non nel numero complessivo, una rappresentanza predeterminata di maggioranza e di minoranza, ma ovviamente la rappresentanza nell'ambito del numero complessivo predefinito in statuto come dire deve tenere conto della espressione del corpo elettorale che si manifesta nella formazione del nuovo consiglio comunale che si determina di volta in volta. E quindi mi pare importante avere colto questo che rappresenta un passaggio di sensibilità istituzionale. Così noi rispetto a questo ci troveremo ad affrontare un problema di fase costituente, di fase costitutiva dell'unione stiamo affrontando questo tipo di passaggio e quindi ci troveremo fra 30 giorni, se questa sera andiamo ad approvare, a dover andare ad eleggere i nostri rappresentanti per il nuovo organo collegiale dell'unione. Il meccanismo di elezione è previsto dallo statuto ed è quello del voto limitato il che significa nel nostro caso avendo da eleggere, essendo un componente di diritto che è il sindaco, avendo da eleggere quattro rappresentanti del voto limitato significa così come è data la composizione attualmente della rappresentanza del Consiglio comunale di Castel Maggiore cioè quattro eleggenti di un voto di tre preferenze su quattro per ogni consigliere comunale in modo da garantire, così come dice anche la sentenza del Consiglio di Stato, la presenza delle minoranze negli organismi. Noi riteniamo che se l'espressione del Consiglio comunale di Castel Maggiore sulla costituzione di questo nuovo ente locale sarà una votazione che come dire il consiglio auspicabilmente all'unanimità approva gli organismi, noi riteniamo come forza politica di maggioranza di potere concorrere in questa fase costitutiva anche con i nostri voti ad allargare la presenza delle minoranze che saranno nominate membri dell'organo collegiale del nuovo ente. È una dichiarazione formale che ha un significato preciso e vorrei sottolineare a proposito del modo come espresso l'affermazione che il Consiglio di Stato mentre come dire ha con sentenze diverse ha affrontato il tema del voto limitato ha fatto due sottolineature importanti che io qui vorrei richiamare e cioè che il voto limitato pur garantendo come dire la presenza delle minoranze è un voto che come dire porta la maggioranza a legittimare la minoranza così come la minoranza legittima allo stesso modo la maggioranza perché il corpo elettorale è costituito da tutto il Consiglio. La seconda considerazione altrettanto significativa che dice il Consiglio di Stato è che gli eletti perdono il collegamento con il corpo elettorale una volta eletti e divengono membri degli organi collegiali del nuovo ente, il che sta a significare semplicemente che è possibile che i nuovi membri che entrano a far parte di quel collegio si comporteranno in quel collegio ed in quel consesso a seconda delle scelte politiche, organizzative e gestionali che vengono fatte non obbligatoriamente nello stesso modo in cui si collocano all'interno dei consigli comunali di provenienza che in questo caso sono appunto come dice il Consiglio di Stato, corpo elettorale. Io penso e mi auspico che il Consiglio comunale si esprima con voto favorevole il più ampio possibile, possibilmente unanime e appunto ribadisco in questa situazione noi come partito di maggioranza riteniamo che sia opportuno che le minoranze siano presenti nel maggior numero possibile in questa fase costituente dell'unione ente locale che abbiamo fatto e noi concorreremo con il nostro voto, se questo sarà il risultato della votazione di questa sera, a garantire che questo accada. Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord): ma la formulazione con la quale il capogruppo Pavoni dà il timbro e la legittimazione a questa operazione dell’Unione con anche l'accettazione anche della suddivisione tra il numero della minoranza e della maggioranza si presta a qualche osservazione che ovviamente in politica non è prioritario o non è prioritaria la lettura dei dettami di natura ordinamentale, ma è prioritaria comunque la questione politica. Io faccio questa domanda a Pavoni. Siccome pare dalla lettura che ha dato Pavoni che sia più la

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maggioranza che acconsente a questa diciamo così a questa liberalità a questa apertura, io le pongo questa domanda: se per caso il percorso non era condiviso come lo è stato e come probabilmente sarà l'esito finale che sarà un esito unitario, come veniva accettata e come veniva configurata la minoranza? Per cui alla fine dico questo: prendiamo atto di quelle che sono le sentenze del Consiglio di Stato, però alla fine c'è sempre una questione politica che è questa che in qualsiasi consesso democratico sino a quando non vi siano dei dettami contrari anche la minoranza teoricamente in linea di principio ha diritto di cittadinanza come riferimento di principio. Però andiamo all'operazione che andiamo a registrare questa sera. Noi dico noi nel senso che non c'era ancora Forza Italia ma c'era la DC e non fummo contrari all'associazione Reno Galliera, non mi ricordo se ci astenemmo. Fummo convintamente anche del parere che a iniziare proprio dai servizi peculiari del comune tutto si doveva mettere a sistema e rete compreso e iniziando dai vigili, oggi ci troviamo in un passaggio ulteriore. Io credo che non sia compito nostro determinare quali possono essere le soluzioni di tipo istituzionale superiori alle nostre. Una cosa è certa che sia il Governo Prodi con la Bassanini, sia a suo tempo il Governo Berlusconi con la scelta di revisione costituzionale poi bocciata dal referendum, non sono più posizioni che possono essere contemplate in un processo di revisione costituzionale. Cioè dico questo qualsiasi possa essere l'opzione per modificare, integrare e valutare e cambiare gli attori devono essere tutti d'accordo cioè quello che a livello politico è stato fatto e che passaggi di definizione di modificazioni di assetti istituzionali sono stati fatti con le maggioranze. Poi ai posteri l'ardua sentenza, la Bassanini l'abbiamo ancora il progetto di revisione costituzionale del Governo Berlusconi è stato bocciato e quello non è approdato. Però io penso che provincia si provincia no, unione dei comuni si unione di comuni no, aree metropolitane qualsiasi possano essere l'opzione che le camere Senato della Repubblica e Camera dei Deputati dovessero mettere assieme congiuntamente al Governo in carica questa rilettura dell'assetto istituzionale dovrà essere fatto concordemente cioè non è più il tempo di modificazioni con le maggioranze perché è con le maggioranze non si combina un bel niente perché si combinano solo dei guasti. Ecco e quindi questo è un aspetto che andrà valutato per quello che sarà quando sarà il momento per le risultanze anche del corpo elettorale che determineranno quello che sarà il nuovo assetto politico del Paese. Per quanto riguarda casa nostra prima Monesi faceva una sottolineatura che è anche interessante. Io purtroppo la mattina che c'è stata l'assemblea sono stato impossibilitato a essere presente, però mi hanno detto che non c'è stata molta partecipazione. Allora la gente deve essere interessata a quello che si propone e a quello che si espone. Ci sono degli elementi molto interessanti di questa opzione del passaggio tra associazione e unione. Otto comuni, 70.000 abitanti, 8.200 aziende abbiamo sul territorio due piattaforme logistiche di importanza anche europea perché il Centergros è una piattaforma logistica che ha un volume di affari e un'importanza nodale per il pronto moda che la situa a livello europeo se non a livello internazionale; l’Interporto è una piattaforma logistica che ha sicuramente una valenza a livello nazionale. Il bilancio di previsione dell'associazione Reno Galliera in parte corrente sono quasi 7 miliardi di vecchie lire e in conto capitale sono 1 miliardo e mezzo. Ad un certo punto di questo report che sto leggendo che è stato consegnato alla presentazione dell'unione in Provincia Bologna, si fa il bilancio dell'esperienza e si dice i principali obiettivi raggiunti sono efficienza, ampliamento e innovazione. Ecco un motivo per rendere più attuale e più concreto anche l'aspetto di rapporto tra i cittadini e tra i ragazzi che ci stanno ascoltando e saranno prossimamente cittadini ma lo saranno compiutamente quando voteranno, e questa nuova istituzione o questa istituzione integrata maggiormente valorizzata è l'aspetto dei numeri. Quando qui si dice si fanno le stesse cose con meno risorse, bisognerebbe dire quali sono le cose che si fanno con le risorse. Le economie di scala quando si parla di ampliamento e riqualificazione dei servizi, si parla di economie di scala e la specializzazione del personale, mi sembra come ho già detto molte volte quando un'impresa, un'azienda, una istituzione non è un'impresa tout court, ma comunque presenta un bilancio con dei numeri, bisognerebbe dare grande valore ai numeri perché sono quelli che fanno né più né meno capire intendere che cosa si sta facendo. Innovazioni tecnologiche qui si parla degli investimenti in tecnologie e innovazione che è importante. Si parla anche delle criticità cioè degli aspetti negativi e allora io mi collego a quanto il legislatore regionale ha deputato e ha consegnato come mission alle unioni. Questo in ambito provinciale bolognese è la quinta unione di comuni, già ce ne sono presenti quattro e questa è la quinta unione di comuni. E il legislatore regionale ci dà questa missione: obiettivi di risparmio, migliorare l'efficienza e l'efficacia dell’azione amministrativa, sostenere i nuovi progetti di sviluppo e di modernizzazione. Sono praticamente tre o quattro punti significativi. Ecco le criticità che andiamo a verificare e a osservare per quanto riguarda l'esperienza che ci portiamo dietro, si dice che c'è un rapporto critico con i restanti servizi comunali cioè quelli che sono ancora rimasti in campo ai comuni si parla di rischio di separazione. Ci sono spese aggiuntive per i servizi generali, direzione, affitto e gestione

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delle sedi per un importo di circa 400 milioni annui di vecchie lire di cui 200 milioni di vecchie lire di affitto. Terzo punto l'impatto con i cittadini utenti per i servizi rivolti agli utenti non più erogati in comune ma presso una unica sede. Allora oltre agli obiettivi che l'unione si dà, vorrei significare che sulle criticità dobbiamo fare in modo di superarle queste criticità. Quindi il rischio di separazione vado subito ad individuare e mi aspettavo che il Sindaco scendesse un pò più nel concreto, lo ha fatto in linea di principio, ha fatto un'affermazione di rito. Noi abbiamo due servizi che non rientrano nell'allegato “C” che sono la convenzione relativa alla gestione associata del servizio informatico e la convenzione per la gestione in forma associata dei servizi di polizia locale. Allora io faccio due esempi al Sindaco, proprio per la risposta che mi ha fornito nell'ultimo Consiglio comunale quando ha evidenziato in maniera palese ed anche con numeri e cifre attività che altri comuni nessun altro comune dell'associazione tranne Castel Maggiore svolge. Parlo in maniera significativa del progetto “cantiere vigile” che mi pare sia un progetto che abbia una grande importanza. Purtroppo siamo la nazione europea che ha più incidenti sui posti di lavoro, molte volte il teatro di questi incidenti sono anche i cantieri, quasi la maggioranza e quindi l'esportazione di questa progettualità non può essere altro che propedeutica e se non altro significativa perché noi andiamo a implementare, andiamo ad acculturare questa progettualità e ci rendiamo anche partecipi di una innovazione da questo punto di vista da parte degli altri comuni. Anche sull'educazione stradale le ore di scuola sono ampiamente superiori in termini di pro capite di alunni rispetto agli altri comuni e anche questo è una progettualità un'esperienza significativa del comune di Castel Maggiore che può essere implementata e si può integrare al meglio. Per tutto quanto attiene al servizio di polizia locale che sono i servizi che già il Sindaco significava nella risposta, io non trovo delle contrarietà o delle difformità o delle limitazioni di natura strutturale, trovo che in questa ottica proprio partendo dal presupposto che il legislatore regionale indica cioè dell'efficacia e dell'efficienza e della disponibilità a progettare e a modernizzare i servizi ci sia da questa parte, ci debba essere da questa parte una significativa disponibilità di natura mentale, culturale, personale, di gruppo, di team, di squadra. Una squadra non può essere vincente se solo una squadra agisce in un certo modo, se invece ci sono più squadre più team, tutti assieme si può arrivare a dei risultati a conseguire dei risultati altamente significativi non solo dal punto di vista della prevenzione, ma anche dal punto di vista dei suoi risultati. Io ritengo che i risultati che sta acquisendo la Polizia Municipale di Castel Maggiore anche dal punto di vista dell'azione che diciamo in un certo senso non è precipua del Corpo, ma che è precipua di altri corpi, sia significativa perché li vedo spesso sul territorio presenti e quindi se a questa disponibilità numerica di spiegamento di forze, di operatività noi possiamo integrare questa disponibilità altri team, altre squadre, altri uomini, altre culture, altre esperienze per fare sistema per raggiungere dei risultati maggiori perché oggi la gara tra i territori sono i risultati cioè quello che portiamo a casa perché magari altri territori sono più bravi e si portano a casa altre cose e qui dopo farò altre valutazioni. Però io credo che ci siano tutte le premesse e i presupposti perché il comune di Castel Maggiore rientri nel servizio di polizia locale con la professionalità, le capacità che il corpo di polizia locale di Castel Maggiore ha espresso in questi anni. Come parimenti credo che ci debbano essere tutti presupposti perché ci possa essere anche dal punto di vista dell'informatica se non altro proprio partendo da quanto in premessa ci avete illustrato, c'è un comune che si pone degli obiettivi di un rapporto di miglioramento, di un rapporto strategico che faccia leva anche sulle nuove procedure su questa modalità del rapporto dell'utente con Internet, con questa nuova innovazione del sito del comune, con queste nuove disponibilità, opportunità anche di produrre documentazione, operare anche un tipo di rapporto più diretto credo che anche questa sia una premessa perché il comune di Castel Maggiore rientri nella nona convenzione che appunto recita riguarda il servizio informatico. Questo lo dico anche, non è qui presente non siamo ad Argile, però il comune di Argile a questo punto se facciamo una doverosa premessa per il comune di Castel Maggiore, il comune di Castello d'Argile dovrà rientrare anch’esso nella convenzione per le funzioni di amministrazione e gestione del personale che è la convenzione numero 4 dove il comune di Argile manca. Dicevo prima la grande opportunità della scelta dell'unione cioè una competizione dei territori, c'è una competizione dei territori che nasce dal punto di vista del mantenimento di standard di qualità di vita, ma anche di standard di economie. Noi abbiamo bisogno non dobbiamo adagiarci su quello che c'è già, ma dobbiamo con la complessità che ci si pone davanti cercare di portare a casa qualcosa sempre di più per le nostre comunità locali. Questo significa portare a casa qualcosa di più soprattutto per le questioni emergenziali cioè la vera emergenza di questo territorio è che non c’è una infrastrutturazione del territorio che permetta una fluidificazione del rapporto tra cittadino e auto perché purtroppo abbiamo poche opportunità di fruizione della rete ferroviaria. Purtroppo le date che ci vengono indicate sulla SFM sono sempre date che ci vengono allungate in avanti, io mi auguro che quanto prima ci si la possibilità di fruizione. Però i tempi si fanno sempre più ampi e io

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ho sempre in mente quando vengo in Consiglio comunale, magari adesso l'orario si è modificato, ma quando il consiglio comunale era fissato alle 18,00 da casa mia per venire in consiglio comunale sulla via Matteotti ci vuole mezz'ora o 40 minuti per arrivare qua. Questo è un problema che c'è sul territorio, ma è un problema che anche altri comuni hanno per altre situazioni. Allora non dobbiamo portare a casa un grande risultato che è quello della Reno Galliera che ovviamente ci interessa, però ai fini di un miglioramento oggettivo della parità di vita, nel concetto di qualità di vita ci sta tutto, dobbiamo pensare che ci sono delle sofferenze, delle emergenza che sono prioritarie e quello della infrastrutturazione è sicuramente una emergenza. Abbiamo il problema della ridefinizione del collegamento dell'entrata e della uscita del casello dell'interporto perché sappiamo che nonostante la Provincia abbia concorso al superamento dell'incrocio semaforico con il sovrappasso o sottopasso come lo si vuol chiamare, però ci sono delle sofferenze. Questo lo dico perché mettendo in rete i problemi e facendo una disamina comune anche la risoluzione dei problemi singoli (se si toglie di mezzo il consigliere perché io vorrei vedere il Presidente) anche dicevo la presenza di problemi singoli se associati e se confortati, se legittimati e se condivisi da più soggetti istituzionali e politici sicuramente in linea tendenziale possono anche portare alla risoluzione se non definitiva in parte delle sofferenze, delle emergenze delle problematiche. Noi siamo chiamati in definitiva a risolvere i problemi della gente quindi se non altro il richiamo che faccio che l'unione in questo potrebbe in linea teorica, ma io mi auguro anche in linea pratica darci una mano per risolvere sempre di più i problemi della gente. Il consigliere Ghermandi Claudio (PD): l'atto che stiamo discutendo è fondamentale in quanto determina un passaggio istituzionale molto importante che coinvolge la tematica collegata alla gestione pluripartecipata dei servizi. Evito di considerare tutta la problematica inerente alla ipotizzabile creazione, soprattutto l'espansione territoriale, della città metropolitana in quanto ampiamente trattata al rispetto alla lentissima evoluzione del provvedimento. Questa, in ogni modo, è sicuramente una svolta epocale che ha potenzialità importanti sulla strada della razionalizzazione e quindi del risparmio nell'erogazione dei servizi ed entra a pieno merito nella discussione che coinvolge la partecipazione o meno alla costituzione dell'unione Reno Galliera. Riesco a capire alcune delle perplessità e timori già espressi, ma a mio avviso, rappresentano la solita ancestrale paura del nuovo che identifica il genere umano; quindi l'unica misura necessaria per immunizzarsi di fronte a questa fobia sarà quella di dotarsi di tutte quelle strutture necessarie per consolidare i già potenzialmente efficienti gruppi di controllo. Sottolineo la lungimiranza espressa dalla potenzialità statutaria dell'unione inerente al “libero arbitrio” delle amministrazioni che permettono o meno l’adesione ai vari progetti a seconda delle necessità amministrative o di indirizzo politico dei singoli enti locali. Condivido gli orizzonti aperti dagli indirizzi politici che sono stati indicati ed appena elencati nella presentazione del Sindaco che vanno in parallelo con i più moderni studi in materia economica. Il principio risulta essere quello legato all'eccellenza. Sulla strada dell'uniformità della prestazione noi dobbiamo considerare le eccellenze come punto di arrivo che l'unione si deve porre per unire risparmio ed efficienza; quindi risulta antiproduttivo smantellare o ridurre questi servi, anzi devono continuare ad operare anche con l'ulteriore funzione di laboratorio sperimentale, ma è profondamente produttivo che la cooperazione fra vari comuni, che operino in simili condizioni territoriali, come possiamo identificare i comuni che fanno capo all'attuale associazione Reno Galliera, determini sinergie tali per raggiungere livelli assistenziali paritari. Di conseguenza l'unione diventa uno strumento, una opportunità che può essere utilizzata o meno, comunque risulta essere una possibilità da non perdere nell'ambito della crescita sociale. Ultima tematica affrontata risulta essere quella relativa alla informazione/formazione. Senza dubbio il continuo scambio di informazioni fra le varie realtà diventa ulteriore stimolo di crescita che interessa l'intera unione, senza contare sulle potenzialità che potrebbero esprimere le varie realtà consorziate nei confronti dell'informazione in parallelo fra usufruitori dei servizi e degli operatori degli stessi. Ho sentito più volte parlare di “disunione” sia in commissione che in quest'aula e la cosa mi ha sorpreso in quanto la teoria del tutto o nulla, di lontana memoria staliniana poco si confà all'ideologia di coloro che hanno espresso questo tipo di pregiudiziale, in ogni modo ritengo che questo passaggio istituzionale non sia un vincolo inscindibile, non è una costrizione ma può diventare una molla per la crescita di tutto il territorio nella ricerca dell'universalità della prestazione a costi razionalizzati. Per concludere, vorrei sottolineare come l'adeguamento alle linee guida indicati dalla regione, in tema di unioni intercomunali per quanto riguarda l’erogazione consorziale dei servizi, rappresenti un passo fondamentale da dover compiere nella ricerca dell'uniformità e dell'universalità della prestazione.

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Il consigliere Ottini Renzo Siro (La Voce di Castel Maggiore) prendo solo la parola solo per andare a stringere un pochettino sull'argomento perché i colleghi che mi hanno preceduto hanno fatto una disamina più che approfondita che ormai era stata fatta anche in altri consessi e quindi è stato detto di tutto e di più. Io prendo solo atto e mi rallegro di una proposta politica diciamo così statutaria all'articolo cinque e lì saremo molto attenti evidentemente nel verificare che ciò si avveri. Parlo evidentemente di quando si parla dei servizi che non sono attualmente conferiti e qui evidentemente penso che ci sia probabilmente l'unanimità su questo discorso perché è un'affermazione politica importante in cui la maggioranza si impegna a definire, chiaramente parlo delle maggioranze che attualmente nei vari comuni non hanno conferito tutti servizi e nella fattispecie parlo del nostro perché noi stiamo parlando del nostro e quindi parlo della polizia municipale e dei servizi informatici, appunto riguardo all'articolo cinque che dice che si impegnerà a definire l'organizzazione delle nuove funzioni o servizi in modo tale da consentire la partecipazione di tutti i comuni. Io lo ritengo un passaggio basilare ed importantissimo questo quindi che andrà a significare evidentemente che praticamente tutti i servizi verranno un domani io lo ritengo tale, apportati nel discorso dell'unione. Quindi non c'è nessuna pregiudiziale da parte nostra, non c'è nessun discorso di disunione, si è fatto cenno alla disunione, ma s'era fatta in sede di commissione perché se si crede fino in fondo a un discorso globale bisogna andare al conferimento di ogni servizio. Prendo atto anche della proposta della rappresentatività per quanto riguarda la partecipazione dei consiglieri sia di maggioranza che di minoranza in sede di consiglio. Grazie Il Sindaco Marco Monesi: cerco di essere rapido, però su alcune cose volevo tornare un attimo. In generale io credo che come qualcuno in particolare Grazia diceva, certo noi eravamo in attesa della città metropolitana che poteva definire assetti sicuramente diversi e opzioni diverse. Oggi non siamo nelle condizioni nemmeno di intuire quale può essere il destino della città metropolitana, serviva una legge ulteriore non è avvenuta. Si sta ancora discutendo a livello locale e probabilmente nei prossimi giorni qualcuno avanzerà un nuovo impegno da parte di una formazione politica rispetto a questa città metropolitana, oggi però siamo nella condizione ancora degli impegni, delle promesse o delle congetture. Avevano invece l'esigenza e qua dal punto di vista pragmatico avevamo l'obbligo di decidere rispetto ad assetti diversi che la regione chiedeva e ad incentivi anche che la regione correlava rispetto alle scelte appunto di andare verso come dire un consolidamento di quelle che oggi sono le associazioni trasformandole in unioni. E al di là di tutto abbiamo ritenuto opportuno cogliere quella sfida, quindi una sfida che ci vedesse anche perché e qua vorrei aprire una parentesi noi siamo l'unica associazione di tutto il territorio che ha organizzato i servizi in questa maniera cioè li ha strutturati, si è data delle sedi, ha dei luoghi nelle quali le persone vanno come dire che si chiama Reno Galliera. In tante altre associazioni di comuni rimangono gli uffici comunali che assolvono i compiti per i diversi comuni dell’associazione, ma comunque non hanno questa implementazione pesante che noi abbiamo dato all’associazione. Quindi necessariamente dovevamo andare in quella direzione oggi per raccogliere la sfida proposta dalla regione. E quindi di conseguenza abbiamo intrapreso quel percorso con tutta una serie di preoccupazioni, ma anche al tempo stesso concorrendo con le nostre proposte contribuendo a scrivere lo statuto, ancora prima che ci fosse quest’ulteriore arricchimento da parte delle minoranze. Ecco qui vorrei aprire una prima considerazione però perché noi è vero abbiamo fatto la scelta rispetto al futuro cioè quali sono gli elementi da superare per poter arrivare al conferimento però io rispetto alle ultime considerazioni che faceva il consigliere Ottini, vorrei che noi da questo punto di vista fossimo consapevoli e quindi che quando faremo le scelte necessarie le faremo con la dovuta attenzione che noi prima di tutto dobbiamo fare gli interessi di questo comune cioè prima di tutto noi che siamo in questa sede siamo i rappresentanti dei cittadini di questa città e quindi rispetto a questi tutelare i loro interessi. Quindi rispetto a questi valutare quando ci saranno le proposte riorganizzative quali sono come dire le funzioni che potremmo assolvere se migliori o peggiori cioè come dire io credo sia giusto per noi non chiuderci gli occhi o non frenare ma andare avanti in quella direzione però credo che tutti dovremo avere quella razionalità per definire esattamente se quella riorganizzazione è confacente nel senso questo è quello che abbiamo. Dico questo perché giusto il consigliere Leporati evidenziava quali sono i risultati che l’altra volta gli elencavo rispetto alla sua interpellanza della nostra polizia municipale e questi sono elementi caratteristici rispetto alla gestione del territorio con forze minime che abbiamo nel senso che oggi abbiamo solo 11 vigili che fanno tutte quelle attività. In quest’anno come ho annunciato dovremmo assumere altre due unità e questo è un altro elemento, diventeranno 13 unità. Se passeremo alla Reno Galliera dovranno essere necessariamente 17 unità e quindi questo è uno degli elementi rispetto ai quali Grazia diceva mi rendo conto che tra no l’auspicabile c’è anche il pratico. Noi oggi se facessimo quel passaggio

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dovremmo conferire perlomeno 230.000 euro in più per l'assunzione dei vigili che mancano rispetto allo scarto che c'è tra i vigili che la Reno Galliera stima per ogni territorio rispetto a quelli che noi oggi abbiamo cioè noi abbiamo 17.000 abitanti e secondo i loro parametri dovremmo avere solo che nel corso di questi anni i vari blocchi del personale, tagli di risorse ci hanno portato ad avere un personale di sole 11 unità. Detto questo quindi rispetto anche all'impegno che abbiamo di andare comunque avanti c'è questo tema nel senso oggi il patto di stabilità ci impedisce comunque anche se volessimo di andare avanti. Ovviamente anche qui possono essere studiate le soluzioni giuste nel senso rispetto al conferimento della polizia municipale parlo di un servizio per esempio e quindi questo credo sia elemento importante da valutare, ma oggi io dico andiamo avanti però ricordiamoci che dobbiamo valutare seriamente l'impegno nel senso sgombri da qualsiasi pregiudizio in un senso o nell'altro. L'altra questione che volevo sottolineare era appunto che giustamente il collega Leporati ancora una volta sottolineava i servizi che sono stati presentati quest'oggi. Ovviamente se noi avessimo aderito a suo tempo a quella convenzione non saremmo oggi in grado di presentare questi servizi. Se vi ricordate la riunione avvenne qui e il Presidente allora che è il Sindaco di Castello d'Argile disse dico le sue parole per non dire io “saremmo per Castel Maggiore una palla al piede se noi avessimo aderito alla convenzione di quel tipo”. Quindi credo ma anche questo possa essere superato quando la Reno Galliera marcerà un po' più velocemente e quando come dire ci saranno nella riorganizzazione le condizioni per far si che tutto questo possa come dire generare sinergie positive. Per esempio un primo superamento probabilmente lo avremo entro quest'anno perché il comune di Castello d’Argile a fronte del fatto con la delibera che dopo approveremo, della riduzione dei costi perché anche quello era un limite perché il comune di Castello d’Argile non aveva aderito alla convenzione per il nucleo di valutazione perché da una parte secondo loro costava troppo e dall'altra era troppo adesso probabilmente aderirà perché i costi si sono abbassati. Quindi credo tutto è in evoluzione però io quello che volevo sottolineare era solo l'elemento come dire di valutazione che noi dovremmo tenere fermo quando andremo ad assumere quell'orientamento che è quello dell'interesse di questo territorio perché è comunque un territorio che ha il traffico di tutto di attraversamento da nord a sud, sono oltre 100.000 auto al giorno perché abbiamo tre strade provinciali, una statale e altri comunali. E quindi sono tutti elementi che credo noi, e lo dico oggi a futura memoria, dovremo tenere conto in questa valutazione. Credo che sia importante appunto non ragionare in termini rispetto al conferimento di convenienza, ma soprattutto di valutare che nell'ottica complessiva quindi compreso anche per la Reno Galliera un apporto sia migliorativo e quindi credo che su questo appunto dovremo noi e l'unione stessa valutare quando sarà il momento. Io credo e mi avvio a concludere perché mi interessava soprattutto come dire far sì che noi assumessimo anche questa consapevolezza. Chiudo ricordando solo una questione che il consigliere Leporati ricordava il deficit infrastrutturale di questa area: nessuno lo nega la Reno Galliera è una delle cose che stanno venendo avanti, dall'altra parte però devo anche sottolineare che noi continuiamo a lavorare insieme cioè nel senso a prescindere da unione o associazione gli amministratori di questo territorio stanno pianificando insieme alla Provincia rispetto al territorio stesso e quindi cercando quelle che sono le soluzioni anche per esempio per i problemi che permangono alla trasversale di pianura che ci sia o non ci sia il Passante Nord. Quindi stiamo comunque cercando di andare nella direzione a prescindere da quale sia lo strumento che ci diamo e comunque il tema è quello di un ampio coinvolgimento di tutti i comuni di quest'area interessati rispetto alle soluzioni dei problemi che ancora oggi permangono. Infine credo che dal punto di vista della cittadinanza le minoranze siano rappresentate tant'è vero che dai conti che facevamo sono comunque rispettati i criteri maggioritari, i due terzi sono per le minoranze e da questo punto di vista mi pare che la proposta anche che il gruppo del Partito Democratico avanzava rispetto ad un coinvolgimento a prescindere da quello che sarà il prossimo mandato ulteriore delle minoranze in questa fase costituente sia un atto politico estremamente significativo di cui come dire non possiamo non tenerne conto. Infine concludo mi pare che anche il dibattito che abbiamo svolto questa sera lo definirei maturo e positivo rispetto al percorso che insieme abbiamo deciso di intraprendere e ribadisco il concetto che dicevo all'inizio che è estremamente utile dal punto di vista della definizione delle regole quello di cercare il più possibile di addivenire ad una come dire una costruzione che se non sia più unanime, almeno veda il massimo della condivisione delle forze politiche presenti. Il Presidente Imbrogno ci sono richieste per eventuali repliche, altrimenti passerei alla dichiarazione di voto. Non ci sono richieste allora per dichiarazione di voto consigliere Grazia. Il consigliere Grazia Mauro (La Voce di Castel Maggiore) noi come credo fosse chiaro dall'intervento che ha fatto prima voteremo a favore. Dice il Sindaco dobbiamo tutelare l'interesse

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di Castel Maggiore, ma ci mancherebbe altro. Però secondo me in questa scelta in questa operazione che ci accingiamo ad approvare tutelare l'interesse di Castel Maggiore significhi anche partecipare all'unione che sta nascendo non tanto per convenienza quanto per convinzione, come ho detto prima. Il punto che abbiamo chiesto fosse inserito nel comma 5 dell'articolo 7 e nel testo della delibera serviva proprio per evitare che Castel Maggiore, in questo caso, fosse accusato di voler entrare in una unione tenendo da parte qualche cosa che ci fosse quindi una sorta di pregiudiziale. Bisognava evitare questo, la frase che abbiamo voluto inserire serve per spiegare a futura memoria che le scelte di oggi dovranno essere verificate alla luce di scelte successive di riorganizzazioni successive, di passaggi passo dopo passo per arrivare appunto ripeto ad un'unione di convinzioni oltre che ovviamente di convenienza perché nessuno qua è portato a non fare l'interesse del comune che rappresenta. Ciò detto chiedo perché mi pare di aver colto dal dibattito che il voto sarà unanime che nella delibera sia esplicitato che in questa fase di istituzione di costituzione dell'unione i rappresentanti dei gruppi di maggioranza e minoranza saranno 2 e 2. La consigliera Mastrojanni Giuseppina (A.N.): non senza fatica siamo giunti al termine del processo che vedrà il nostro Consiglio comunale esprimersi sul passaggio tra Associazione ed Unione Reno Galliera. Con serietà abbiamo partecipato al processo di definizione dello Statuto e siamo lieti che le nostre proposte siano state prese in considerazione ed ora possiamo definire la nostra collaborazione un accordo storico. Noi della minoranza saremo le sentinelle e controlleremo se l'Unione risponderà veramente al bisogno di qualità dei servizi, senza lievitazione dei costi, nell'assoluto rispetto dello statuto. A questo punto le parole non servono molto abbiamo solo bisogno di fatti. Augurando buon lavoro a tutti, annuncio il voto favorevole di Alleanza Nazionale. Grazie Il consigliere Pavoni Giancarlo (PD) ovviamente noi esprimiamo voto favorevole. Volevo fare una sottolineatura rispetto a un dibattito che mi è sembrato molto importante, nel senso che appare dalla conclusione del dibattito una volontà largamente unitaria di andare alla costituzione di questo nuovo organismo che ci auguriamo, questo è l'impegno che poi prendiamo, consenta di fare anche un salto di qualità gestionale rispetto ai servizi affidati che in prospettiva possa anche essere soggetto che gestisce nuovi servizi. Proprio perché il confronto e gli interventi hanno espresso questa volontà pur partendo da valutazioni e impostazioni diverse, però questa forte volontà unitaria come dire noi non solo per sensibilità istituzionale, parlo come gruppo ovviamente, ma anche perché siamo fermamente convinti che coloro i quali verranno eletti nell'organismo consiliare dell'Unione debbano andare in quell'organismo liberi da pregiudizi cioè nel senso che per questo citavo il Consiglio di Stato che dice “svincolati dal corpo elettorale che li ha eletti nel momento in cui vanno” che vuol dire una cosa politica importante. Cioè dire che si può come dire svolgere una funzione di maggioranza o di opposizione nel luogo che è corpo elettorale, ma si va nel nuovo organismo appunto svincolati da pregiudizi e lì si porterà il proprio contributo e l'atteggiamento che lì si assumerà rispetto alle scelte non necessariamente o pregiudizialmente nasce dai comportamenti o dalle collocazioni che ci sono dagli enti di provenienza. Io ho sottolineato questo passaggio perché mi sembra molto importante perché si va a costituire degli organi di un nuovo ente e in quegli organi ci si deve collocare senza pregiudizio politico, ma valutando nel merito le scelte e gli orientamenti, gli atteggiamenti che in questo nuovo ente locale come dire si determineranno per la gestione e la realizzazione degli obiettivi che a quell'ente locale sono affidati. E voglio dire per questo appunto noi come partito di maggioranza ancorché ovviamente nessuno proponga modifiche statutarie anche rispetto alla elezione dei membri per il nuovo organismo per cui dal punto di vista statutario formalmente appunto la scheda dovrà consentire ad ogni consigliere di esprimere tre preferenze rispetto a quattro candidati da eleggere quindi come dire il voto limitato così come previsto dallo statuto garantisce una presenza delle minoranze. Noi riteniamo che pur mantenendo fermo l'impianto dello statuto così come è oggi, come accennava il Sindaco nella conclusione, anticipando in qualche modo una cosa che noi non auspichiamo ovviamente ma che potrebbe accadere e cioè dire che in futuro possono essere modificati gli equilibri all'interno delle forze dei gruppi all'interno del consiglio comunale, noi col nostro voto garantiremo appunto un allargamento di presenza e quindi una seconda presenza delle minoranze nell'ambito del consiglio che andiamo ad eleggere. Ho voluto sottolineare appunto il significato non solo istituzionale ma che pensiamo anche di modalità di essere nel nuovo organismo che motiva anche perché noi appunto garantiremo questa seconda presenza delle forze di minoranza di Castel Maggiore nell'ambito di questo nuovo organismo.

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Il Sindaco Marco Monesi: mi permetto di intervenire solo per risolvere un quesito cioè noi non si può scrivere nella delibera qualcosa che non ci sta, nel senso il voto è segreto e quindi non può essere scritto. C'è l'impegno del partito di maggioranza, c'è l'impegno del Presidente della Reno Galliera ispirato da noi quindi credo che dal punto di vista degli impegni li abbiamo presi tutti, sarebbe facile come dire non so se si può usare il termine “ sputtanare” chi ha preso quegli impegni che ho messo due mesi quando dovremo fare, però in delibera formalmente non possiamo scrivere una cosa che non è possibile. Il consigliere Grazia Mauro (La Voce di Castel Maggiore) abbiamo un sistema di elaborazione del verbale, io volevo che il capogruppo Pavoni dicesse quello che ha detto quindi va già bene. Il Presidente Imbrogno va bene quindi non c'è bisogno di apportare nessuna modifica in quanto abbiamo sentito dalle parole del consigliere Pavoni. Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) io per quanto riguarda l'intervento del Sindaco prenderei gli aspetti di principio e li porterei a delle conclusioni in prospettiva costruttive e positive perché è giusto che ognuno di noi guardi in casa sua e quindi noi siamo qui a Castel Maggiore e sicuramente non possiamo osservare altri territori. Siamo fortemente preoccupati, ma responsabilmente disponibili a far crescere il bene comune, la collettività, la qualità della vita di questa comunità e quindi non abbiamo problemi a difendere in linea di principio quelle che sono le problematiche che sono presenti. Quindi le due opportunità di messa in rete e di un ulteriore organizzazione diciamo così a sistema dell'unione inserendo quando le condizioni vi saranno e io spero che vi siano presto dei servizi di polizia locale e dei servizi di informatica, li vedrei proprio come asset in positivo ecco, come valore aggiunto che noi andiamo a proporre e a immettere nel più vasto circuito e nella più vasta rete di questa Unione. Come è anche logico che noi inserendoci in questo contesto abbiamo e potremo sicuramente avere dei benefici dalla messa in rete di altre culture e di altre esperienze, di altre testimonianze di altre persone. Comprendo come politicamente il gruppo PD voglia diciamo così ribadire che c'è questa disponibilità da parte del PD a fare in modo che vi sia questa suddivisione proporzionalista dei rappresentanti del comune di Castel Maggiore, devo però significare al collega Pavoni che nella stesura definitiva che c'è stata consegnata degli articoli dello statuto c'è una separazione formale e sostanziale tra quelli che sono i rappresentanti della maggioranza e i rappresentanti della minoranza. Non è detto che i rappresentanti di minoranza abbiano il compito di essere sempre e comunque contrari e sempre comunque non disponibili a un rapporto di confronto fattivo sui contenuti. Se era questa la caratteristica nostra, sicuramente non avremmo fatto tutte le proposte che abbiamo formulato per la stesura definitiva di questo statuto e non avremmo sicuramente esercitato tutto quello che abbiamo esercitato anche dal punto di vista dei contenuti e anche del voto finale che andremo a esercitare. Quindi io devo dire al collega Pavoni che stia sereno e tranquillo che la minoranza saprà, come ha fatto in questo ambito, fare il proprio dovere in maniera responsabile però anche in quel contesto non ci potrà essere nessuna confusione dei ruoli perché i ruoli sono sanciti formalizzati dallo stesso statuto. Per queste ragioni di sostanza il gruppo Forza Italia, Lega Nord, UDC voterà a favore. Con voti favorevoli unanimi, resi in forma palese, il Consiglio Comunale delibera: 1. Di trasformare l'Associazione Intercomunale Reno Galliera in "Unione Reno Galliera" secondo la disciplina e le modalità riportate nella legge e negli allegati Statuto e Atto Costitutivo; 2. Di approvare lo Statuto dell'Unione dei Comuni Reno Galliera composto di n° 41 articoli dal n° 1 al n° 41, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale dello stesso - Allegato "A"; 3. Di approvare lo schema di Atto Costitutivo dell'Unione Reno Galliera, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale dello stesso, e di autorizzare il Sindaco a sottoscrivere successivamente l'Atto Costitutivo stesso - Allegato "B"; 4. Di dare atto che: - a termini dell’art. 39 dello Statuto dell’Unione l'Associazione Intercomunale Reno Galliera , costituita con atto 5/07/2001 Rep. n.2329, in esecuzione della propria precedente

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deliberazione n. 61 del 21/6/2001, cessa contestualmente alla sottoscrizione dell’Atto Costitutivo dell’Unione;

- le Convenzioni in essere tra i comuni aderenti all’Associazione e i rapporti finanziari conseguenti continuano a rimanere in vigore fino all’approvazione delle delibere di conferimento all’Unione delle relative funzioni o servizi e della delibera del Consiglio dell’Unione di recepimento delle medesime, ed in ogni caso non oltre l'esercizio finanziario 2008; 5. Di approvare il conferimento all’Unione Reno Galliera delle funzioni indicate nell’Allegato "C" alla presente deliberazione, non costituente allegato dello Statuto, con decorrenza delle funzioni da parte dell’Unione dall'approvazione della deliberazione del Consiglio dell’Unione di recepimento delle funzioni e dei servizi conferiti con le deliberazioni dei comuni aderenti Si dà atto che i consiglieri Lenzi e Pampani escono dall’aula. Presenti 18 8) INDIVIDUAZIONE DEGLI ORGANISMI COLLEGIALI CON FUNZIONI

AMMINISTRATIVE INDISPENSABILI Il Presidente informo che la 1^ Commissione ha espresso parere favorevole all’unanimità. Quindi si può fare una brevissima introduzione, non c'è bisogno mettiamo in votazione.

Con voti favorevoli unanimi, resi in forma palese, il Consiglio Comunale delibera: 1. Sono indispensabili per le attività istituzionali di questo Ente, i seguenti organismi collegiali

che svolgono attività amministrativa: Commissioni Consiliari permanenti: - 1^ Commissione Consiliare; - 2^ Commissione Consiliare; - 3^ Commissione Consiliare; - Commissione di controllo e garanzia; Commissione Comunale Elettorale; Commissione Comunale Formazione Elenchi Giudici Popolari; 2. Di trasmettere copia del presente provvedimento al Dipartimento della Funzione Pubblica, in conformità a quanto previsto dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri di cui in narrativa. 9) RINNOVO CONVENZIONE TRA I COMUNI DI ARGELATO, BENTIVOGLIO,

CASTEL MAGGIORE, GALLIERA, PIEVE DI CENTO, SAN GIORGIO DI PIANO, SAN PIETRO IN CASALE, PER LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI RELATIVE AL NUCLEO DI VALUTAZIONE.

Il Presidente informo che la 1^ Commissione ha espresso parere favorevole con voti favorevoli n 10 (Partito Democratico), nessun contrario, nessun astenuto. I Gruppi “Forza Italia - UDC - Lega Nord” – “Alleanza Nazionale e “La Voce di Castel Maggiore” si sono riservati di esprimere parere in Consiglio. Relaziona il Sindaco Marco Monesi: come avrete visto e come ho già spiegato si è andati ad una modifica di questa convenzione rendendo il nucleo di valutazione monocratico. Questo al di là di tutto è stato possibile anche perché nel corso degli anni si sono in qualche modo formati anche internamente i valutatori e perché comunque diciamo questo ha prodotto anche un notevole risparmio tanto è vero che scenderemo da 35.000 euro a 20.000 euro. Quindi con questa convenzione che andiamo a rinnovare riduciamo anche ulteriormente i costi. Immagino il voto favorevole unanime di questo Consiglio. Il Presidente: ci sono interventi?

Il consigliere Ottini Renzo Siro (La Voce di Castel Maggiore): solo per significare che noi come Gruppo ci eravamo riservati di esprimere il nostro parere in sede di Consiglio perché questa

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delibera era in conseguenza sempre alla delibera riguardante la costituzione dell'Unione Reno Galliera in quanto Castello d’Argile qui non faceva parte, però anche qui si fa sempre impegno ad un discorso politico sempre in base all'articolo cinque dello statuto. Quindi di conseguenza il nostro voto a questo punto sarà favorevole. Il Presidente Imbrogno: non ci sono interventi, mettiamo in votazione

Con voti favorevoli unanimi, resi in forma palese, il Consiglio Comunale delibera: 1. di rinnovare ai sensi dell’art 30 del Dlgs n° 267/00 per ulteriori 5 anni l’allegata Convenzione

per l’esercizio delle funzioni del Nucleo di Valutazione in forma associata tra i Comuni di Argelato, Bentivoglio, Castel Maggiore, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale;

2. di dare atto che ai sensi dell’art. 31 del D.L. n° 223/06 convertito in legge n° 248/06, le funzioni e i compiti saranno svolti da un solo componente;

3. di dare atto che la convenzione sarà sottoscritta per conto del Comune di Castel Maggiore dal Sindaco pro-tempore Marco Monesi;

4. Il presente atto, su proposta del Presidente e con voti favorevoli unanimi resi in forma palese, viene dichiarato immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4°, del D.Lgs. n. 267/2000.

10) VARIAZIONE DI BILANCIO 2008 - MARZO 2008. Il Presidente informo che la 1^ Commissione ha espresso parere favorevole con voti favorevoli n 10 (Partito Democratico), contrari n. 2 (La Voce di Castel Maggiore), nessun astenuto. I Gruppi “Forza Italia - UDC - Lega Nord” e “Alleanza Nazionale e” si sono riservati di esprimere parere in Consiglio. Relaziona l’assessore Marco Marcaccio: come illustrato in commissione, si tratta di una variazione di bilancio che riguarda la sola parte corrente e prende atto di quelle che sono le maggiori entrate straordinarie derivanti da una rimodulazione verificata sul sito del Ministero per quanto riguarda i trasferimenti dello Stato fondo ordinario, fondo consolidato, fondo per lo sviluppo e investimenti e trasferimenti dallo Stato per un totale tra maggiori entrate e minori entrate di circa 5.000,00 euro. Ulteriori entrate straordinarie da trasferimenti della Regione per quanto riguarda l'accordo sulla mobilità sostenibile per quanto riguarda i servizi alle persone e quindi assistenziali e per quanto riguarda Hera e Ato relativi a canoni di concessione e rimborso di mutui per il servizio idrico integrato. Per quanto riguarda la parte uscita e quindi la parte spesa si prende atto di variazioni anche qui in questo caso straordinarie, che non modificano in alcun modo gli obiettivi che ci siamo dati in sede di bilancio previsionale quindi si mantiene fede agli obiettivi della relazione previsionale e programmatica. Si prende atto di variazioni sulle spese di personale, si prende atto delle relative spese inerenti le maggiori entrate da trasferimenti come mobilità sostenibile come trasferimenti per i servizi alle persone, si prende atto di alcune spese che vengono un incremento di spesa per quanto riguarda la manutenzione e comunque in ogni modo non va a modificare quelli che sono appunto gli obiettivi e soprattutto il rispetto del patto di stabilità. Il Presidente Imbrogno: non ci sono interventi quindi metto in votazione il punto.

Con voti favorevoli n. 13, contrari n. 5 (Leporati e Cocchi "Forza Italia - U.D.C.-Lega Nord" - Mastrojanni "Alleanza Nazionale" - Grazia e Ottini "La Voce di Castel Maggiore") e astenuti n. 0, resi in forma palese, il Consiglio Comunale delibera: 1. di autorizzare le VARIAZIONI DI BILANCIO PER L'ESERCIZIO 2008, così come

analiticamente descritti per risorse/interventi nell'Allegato A), parte integrante e sostanziale del presente atto;

2. Il presente atto, su proposta del Presidente e con voti favorevoli n. 13, contrari n.5 (Leporati e Cocchi "Forza Italia - U.D.C.-Lega Nord" - Mastrojanni "Alleanza Nazionale" - Grazia e Ottini "La Voce di Castel Maggiore") e astenuti n. 0, resi in forma palese, viene dichiarato immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, comma 4°, del D.Lgs. n. 267/2000.

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11) ADOZIONE DELLA VARIANTE GRAFICA E NORMATIVA N. 14/2008 AL VIGENTE P.R.G.

Il Presidente informo che la 2^ Commissione ha espresso i seguenti pareri: • prima variante relativa all'individuazione di una nuova area produttiva (Comparto 7.3): favorevole con voti favorevoli n 10 (“Partito Democratico”), nessun contrario e nessun astenuto I gruppi “La Voce di Castel Maggiore” e “Alleanza Nazionale” si riservano di esprimere parere in Consiglio. Si precisa che i gruppi “Forza Italia - UDC - Lega Nord” e “Rifondazione Comunista” erano assenti. • seconda variante relativa alla correzione dell'errore relativo alla determinazione dei parcheggi

pubblici nel Progetto unitario n. 2 (sottozone B1 e B2): favorevole con voti favorevoli n 10 (“Partito Democratico”), nessun contrario e nessun astenuto I gruppi “La Voce di Castel Maggiore” e “Alleanza Nazionale” si riservano di esprimere parere in Consiglio. Si precisa che i gruppi “Forza Italia - UDC - Lega Nord” e“Rifondazione Comunista” erano assenti. Relaziona l’assessore Francesco Baldacci: questa variante che ho illustrato in commissione attiene a un ambito di espansione delle aree produttive che nasce come esigenza di completamento di un'area a est della Saliceto fra via Stradellaccio, la 13 e la via Saliceto, che completa quell'area che abbiamo già esaminato come parere a una variante relativa diciamo a quella localizzazione di un possibile insediamento per il recupero degli inerti da demolizione di cantiere. Questa area produttiva è un'area di sette ettari che mettiamo nel Piano Regolatore per dare risposte a esigenze varie. La prima fondamentale è quella di avere subito una disponibilità di aree da mettere in gioco per le aziende del territorio e dell'associazione che nel tempo hanno manifestato necessità di delocalizzazione e di ampliamento e che non trovano nell'attuale sede la possibilità di esprimere questo ampliamento o di modificare le proprie esigenze produttive. La particolarità di questa variante è che nell'andare alla sua realizzazione il proponente si è impegnato ad attribuire il 55% del plusvalore realizzato dalla trasformazione dell'area agricola in area industriale o produttiva all'amministrazione. Questo significa che l'amministrazione ha un notevole diciamo pacchetto di possibilità per dare risposte a quello che dicevo prima rispetto alle aziende del territorio. Questo meccanismo di delocalizzazione è già stato in qualche modo sancito dall’accordo territoriale sulle aree produttive che prevede proprio la possibilità per il comune di Castel Maggiore come comune diciamo che vede limitata la sua possibilità di espansione in ambito produttivo anzi che vede contratta questa possibilità, proprio in ragione del fatto che a livello di piano strutturale si sono individuate altre aree di sviluppo industriale che non sono a Castel Maggiore. Quindi diciamo che con questa variante anticipiamo fondamentalmente quella che è la previsione dell'accordo territoriale sulle aree produttive. Dicevo prima i vantaggi per l'amministrazione sono importanti e consistano o nel 55% della superficie territoriale che viene messa come edificabile oppure il 30% della superficie già lottizzata. Ovviamente acquisendo dei lotti già urbanizzati diciamo avremmo la possibilità di mettere più velocemente nella disponibilità le aziende e in ogni caso il valore equivalente quindi o il 55% della superficie edificabile o il 30% della superficie lottizzata. Questo ci consente anche di risolvere o comunque di dare una risposta a un'area che in qualche modo era già interessata dalla viabilità dell'area di cui citavo prima i riferimenti cioè l'area relativa alla lavorazione degli inerti che il Consiglio ricorderà è in discussione presso il SUAP e si sta facendo le conferenze di servizi sia per l'aspetto urbanistico sia per l'aspetto ambientale e sta progredendo in questo momento stanno facendo la valutazione di impatto ambientale con le indicazioni che vengono da Arpa e Usl. In conclusione questa variante la prima cioè quella che riguarda la nuova area produttiva riteniamo che sia estremamente interessante e sottolineerei anche l'aspetto dell'indice di edificabilità che è uno 0,50 quindi è rispetto ad altre aree produttive inferiore e quindi in questo senso riteniamo che non sia particolarmente speculativo, anzi che sia equilibrato fra le esigenze di rispetto del territorio e le esigenze di invece su edificazione. Invece la seconda variante diciamo sulla quale il Presidente ha fatto un accenno è essenzialmente una mera correzione per un errore di tipo formale che però aveva prodotto uno stravolgimento del senso della variante 10 in quanto nell'andare a dividere un unico piano particolareggiato in due sotto zone si andavano a raddoppiare gli standard quando invece erano da dividere per cui con questa variante andiamo esclusivamente a correggere questo errore formale. Grazie

Il Presidente Imbrogno: ci sono interventi? non ci sono interventi quindi metto in votazione il punto all'ordine del giorno facendo la votazione per le due variante prima la prima variante poi la seconda.

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• Variante "A1": voti favorevoli n. 15 contrari n. 0, astenuti n. 3 (Leporati e Cocchi "Forza

Italia-UDC-Lega Nord" e Mastrojanni "Alleanza Nazionale"); • Variante "A2": voti favorevoli n. 15 contrari n. 0, astenuti n. 3 (Leporati e Cocchi "Forza

Italia-UDC-Lega Nord"e Mastrojanni "Alleanza Nazionale"); Preso atto dell'esito delle votazioni sopracitate il Consiglio Comunale delibera: 1. di adottare la Variante Grafica e Normativa n. 14/2008 al vigente Piano Regolatore Generale ai

sensi dell'art. 15, comma 4, lettera c) L.R. 47/78 e s. m. e i., come da Elaborato "A" allegato al presente atto per costituirne parte integrante e sostanziale, comprensiva delle seguenti varianti:

• prima variante relativa all'individuazione di una nuova area produttiva (Comparto 7.3); • seconda variante relativa alla correzione dell'errore relativo alla determinazione dei

parcheggi pubblici nel Progetto unitario n. 2 (sottozone B1 e B2); 2. di dare atto che la presente Variante n. 14/2008 (comprensiva della "prima" e della "seconda"

variante) modifica gli elaborati grafici del Piano Regolatore Vigente e le Norme di Attuazione; 3. di dare atto che con il presente provvedimento viene assicurato il coordinamento tecnico con le

altre varianti urbanistiche in regime di salvaguardia. 12) CONVENZIONE INTERCOMUNALE PER LA PROMOZIONE E LA

REALIZZAZIONE DI UNA RASSEGNA DI MUSICA E SPETTACOLO DENOMINATA "BORGHI E FRAZIONI IN MUSICA" - PERIODO 2008/2010.

Il Presidente informo che la 3^ Commissione ha espresso parere favorevole con voti n 11 (Partito Democratico e Rifondazione Comunista), nessun contrario, nessun astenuto. I Gruppi “Forza Italia - UDC - Lega Nord” – “Alleanza Nazionale e “La Voce di Castel Maggiore” si sono riservati di esprimere parere in Consiglio. Relaziona l’assessore Donatella Cimatti: con questa delibera andiamo ad approvare il rinnovo della convenzione per la realizzazione della rassegna “Borghi e frazioni in musica” per gli anni 2008-2009-2010 quindi una convenzione triennale. La rassegna come sapete è una rassegna che si tiene nel periodo estivo che ha l'obiettivo di valorizzare alcuni luoghi del nostro territorio, luoghi nei quali si tengono non solo concerti ma anche altre manifestazioni artistiche come danza o eventi di teatro musicale. Quest'anno è giunta alla nona edizione e noi abbiamo aderito in un secondo momento. Il comune capofila è il comune di San Pietro in Casale. Il Presidente Imbrogno: ci sono interventi? La consigliera Chiarini Simonetta (PD): “Borghi e frazioni in musica” è una iniziativa di concerti giunta alla nona edizione. Questa manifestazione per il suo valore intrinseco e per il gradimento dimostrato dal pubblico nel 2007 da oltre 5.000 presenze, ovviamente nel complesso delle programmazioni presentate in tutti i Comuni che vi hanno aderito, merita sia una riflessione che un pieno consenso. Questo rappresenta un viaggio musicale che si snoda in una serie di tappe nel paesaggio e nella storia della provincia bolognese coniugando un concerto con la scoperta di un inedito angolo della nostra campagna. Le frazioni e i borghi di una volta si trasformano per una serata estiva in suggestivi palcoscenici ed è questo il fascino della rassegna. Questo suggerire al più antico un girovagare curioso da una stradina a un podere, da una villa nobiliare a un rustico per cercare della buona musica e gustosi assaggi gastronomici, ma anche per ritrovarsi e scoprire insieme un giardino o un edificio che si aprono per l'occasione. La rassegna “Borghi e frazioni in musica” propone un modo nuovo di fare spettacoli musicali e di danza, un modo però che era in voga anche nei secoli scorsi. Era infatti costume da maggio a settembre organizzare vere e proprie feste musicali in campagna, le occasioni non mancavano erano collegate ad avvenimenti privati come i matrimoni o nascite, a occasioni pubbliche ufficiali a cadenze religiose e ancora ai vari momenti del lavoro dei campi. In queste occasioni si realizzava una forma di partecipazione collettiva in cui la musica occupava una posizione centrale, la musica ma anche il cibo che non mancava mai a conclusione di ogni momento festivo. È con questo spirito che è nata e continua questa iniziativa che integra villa, casale, luoghi religiosi e campagna. Un cartellone che consolida il legame della manifestazione con il territorio richiamando appassionati di tutte le età e per questo va una lode di approvazione ai rappresentanti comunali che hanno sostenuto l'organizzazione di

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queste serate e che continuano a farlo, agli artisti che vi lavorano e alle famiglie che generosamente ospitano di appuntamenti musicali. Per queste motivazioni il gruppo PD si dichiara favorevole a questa iniziativa. Il Presidente Imbrogno: ci sono interventi? non ci sono interventi, non ci sono repliche, metto in votazione il punto all'ordine del giorno. Con voti favorevoli unanimi, resi in forma palese, il Consiglio Comunale delibera: 1. di approvare la “Convenzione intercomunale per l’organizzazione e la gestione di una rassegna

intercomunale di musica e spettacolo denominata “Borghi e Frazioni in Musica” per le tre edizioni 2008 – 2010”, riportata in allegato al presente atto per formarne parte integrante e sostanziale;

2. di trasmettere copia della presente deliberazione al Comune di San Pietro in Casale individuato Comune capofila.

Interviene il consigliere Ottini Renzo Siro (La Voce di Castel Maggiore): siccome io devo assentarmi e al punto 20 ho un'interpellanza, chiaramente se non ci sono non si dà, però per correttezza siccome devo andare via per motivi personali chiedo che mi venga data risposta nel consiglio successivo di aprile. Il Presidente Imbrogno: daremo risposta nel prossimo consiglio. Si dà atto che escono dall’aula i consiglieri Ottini, Grazia e Cocchi. Presenti 15. 13) ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAI GRUPPI CONSILIARI "PARTITO

DEMOCRATICO" E "RIFONDAZIONE COMUNISTA" SULLE VICENDE DEL TIBET.

Illustra la consigliera Trentini Sara (PD): con questo ordine del giorno chiediamo al Consiglio comunale di volgere l'attenzione alla grave repressione in atto in Tibet che ha avuto il suo culmine con la repressione nel sangue delle proteste contro l'occupazione cinese avvenuta il 14 e il 15 marzo a Lahsa. Le violenze in atto e la totale censura sull'informazione che le riguarda, l'indisponibilità del governo cinese ad aprire qualsiasi forma di dialogo e degli attacchi sferrati dallo stesso governo contro chiunque assuma posizioni di apertura verso il governo tibetano in esilio, rappresentano motivo di grande allarme e richiedono una forte presa di posizione a livello internazionale. Per questo, con questo ordine del giorno chiediamo al Governo italiano di promuovere iniziative, unitamente all'Unione Europea, affinché cessi ogni forma di repressione e siano affermati i diritti civili, culturali e politici del popolo tibetano. Il Presidente Imbrogno: ci sono interventi? Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord): ma in questi ultimi giorni la questione tibetana cinese ha assunto contorni sempre più inquietanti e raffigurare un'azione politica di risposta all'intervento del governo cinese con un ordine del giorno così articolato in maniera minimale, mi sembra impolitico. Però voglio dire io sinceramente visto che noi non ci siamo attrezzati per un ordine del giorno in questa direzione, però sicuramente un ordine del giorno più articolato, più motivato io me lo sarei aspettato dal Partito Democratico, non dico tanto Rifondazione Comunista che sulla politica estera magari possono essere più gli elementi di divisione. Ecco sappiamo anche che il Governo italiano, purtroppo siamo sotto elezioni e quindi non è che possa promuovere iniziative di un certo spessore ecco. Io non solo personalmente, ma anche politicamente ritengo che non si debba andare alle Olimpiadi. La posizione timida espressa da Sarkozy che adombra l'opportunità che l'Occidente o comunque le Nazioni che non condividono quell'azione repressiva durissima del governo cinese, della possibilità di non aderire alle Olimpiadi sicuramente sarebbe un passo da fare perché completamente inaccettabile tutto quanto sta azionando il governo cinese. Pensate solo che sono state riviste le immagini televisive che vedevano l'esponente cinese che apriva i giochi olimpici ad Atene e non sono state inquadrate quelle persone che brandivano quella bandiera con le catene. Quindi questo la dice lunga cioè siamo di fronte ad un sistema repressivo, antidemocratico, ideologico, militarista e quindi non ci sono e non ci possono essere adesioni di sorta. Le Olimpiadi in linea di principio se tenute a queste condizioni

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sarebbero e magari saranno un riconoscimento tangibile di legittimazione di quel governo che invece non va legittimato. Di fronte a un ordine del giorno più articolato e più motivato ci sarebbe stata sicuramente maggiore attenzione, così però mi sembra talmente minimo è talmente povero di motivazioni che è difficile insomma aprire un dibattito su un ordine del giorno di questo tenore. Capisco che per trovare la quadra con Rifondazione Comunista magari si è arrivati a questo schema, però in questo caso se il PD avesse fatto un ordine del giorno proprio, magari ci sarebbe stata maggiore opportunità di intesa su questo piano. La consigliera Mastrojanni Giuseppina (A.N.): La condizione del popolo tibetano e la sua esclusione dai giochi olimpici, massimo simbolo di dialogo e convivenza fra popoli, resteranno una macchia indelebile su questa edizione. Una contraddizione che non trova insensibili gli organismi sportivi interpellati, ma che meriterebbe maggiore attenzione da parte della Comunità internazionale, da cui è lecito attendersi la giusta determinazione per far sì che il governo cinese riconosca l'indipendenza della comunità tibetana e la sua autorità politica. Alleanza Nazionale esprime voto contrario a questo ordine del giorno così formulato. Grazie Il consigliere Pavoni Giancarlo (PD): noi crediamo che l'ordine del giorno esprima i sentimenti della nostra popolazione che sono quelli per cui deve cessare ogni forma di repressione e che sono quelli in cui siano affermati i diritti civili, culturali e politici del popolo tibetano. Ovviamente abbiamo anche il senso del limite, nel senso che il Consiglio comunale esprimendo questi sentimenti che sono della nostra popolazione, si rivolge al Governo e propone al Governo di promuovere iniziative unitamente alla Comunità Europea su una questione di questo tipo. Poi voglio dire probabilmente si poteva discutere se era opportuno o meno assegnare le Olimpiadi alla Cina, francamente una volta assegnate le Olimpiadi alla Cina si fa fatica a immaginare che si apra un processo di tipo diverso. Devo ricordare che Sarkozy ha espresso una posizione, ma il suo Ministro, il suo portavoce, si è fermato dopo a sostenere che in realtà la proposta è che siano gli atleti francesi che come dire assumano atteggiamenti che condannino questa situazione, non è che ha proposto che il governo francese assuma posizioni di questa natura. Ci pare che sia nel momento in cui afferma che siano gli atleti significa che gli atleti possono decidere se andare o non andare, ma diventa una posizione della persona e non una posizione del governo. Mi pare ancora più debole di quella invece di affermare con forza oggi quelli che sono questi sentimenti cioè la cessazione di ogni forma di repressione dei diritti del popolo tibetano e vedere riconosciuti a livello internazionale i loro diritti civili, culturale e politici. Il Presidente Imbrogno: ci sono interventi? non ci sono altre richieste di intervento quindi metto in votazione l'ordine del giorno. Con voti favorevoli n. 13, contrari n. 1 (Mastrojanni "Alleanza Nazionale") e astenuti n. 1 (Leporati"Forza Italia-UDC-Lega Nord"), resi in forma palese il Consiglio Comunale delibera di APPROVARE l'Ordine del Giorno di cui in premessa, presentato dai Gruppi Consiliari "Partito Democratico" e "Rifondazione Comunista", quale risulta dal testo sottoriportato:

Ordine del Giorno presentato dai Gruppi consiliari “Partito Democratico” e “Rifondazione Comunista”

sulle vicende del Tibet

Il Consiglio comunale di Castel Maggiore

in riferimento alla repressione cinese in Tibet

esprime la propria indignazione per l’intervento repressivo del Governo cinese nei confronti della popolazione tibetana.

Chiede al Governo italiano di promuovere iniziative, unitamente all’Unione Europea, affinché cessi ogni forma di repressione e siano affermati i diritti civili, culturali, politici del popolo tibetano.

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14) ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAI GRUPPI CONSILIARI "PARTITO

DEMOCRATICO" E "RIFONDAZIONE COMUNISTA" SULLE BOMBE A GRAPPOLO.

Illustra la consigliera Trentini Sara (PD): con questo ordine del giorno ci associamo a una campagna che Emergency, insieme ad altre associazione internazionali, sta portando avanti per giungere alla totale abolizione della produzione e dell’utilizzo delle cluster bombs, le cosiddette bombe a grappolo che sono ancora ampiamente usate durante i conflitti bellici, pur essendo ben più letali delle mine antiuomo già messe al bando dall'Italia dal 1997. Le cluster bombs, infatti, sono “armi di area”, studiate per spargersi sul terreno e dover essere in gran parte giacenti, in attesa che una pur minima sollecitazione la faccia esplodere. Le cluster bombs sono state usate nei più recenti conflitti in Libano e Afghanistan, dove seminano morte ogni giorno, soprattutto fra i bambini che le raccolgono scambiandole per giocattoli. In Laos ogni anno ci sono vittime per bombe lanciate trent'anni prima. Sono altri 22 i Paesi che andrebbero bonificati dalle cluster bombs e sono 32 i Paesi che le producono, tra cui anche l'Italia, che la possiede anche nei propri arsenali. Da febbraio è in corso in Nuova Zelanda una conferenza internazionale che raccoglie 122 Paesi, che si prefigge di approdare entro maggio a un trattato internazionale di messa al bando di queste armi. In vista di questo importante traguardo chiediamo con questo ordine del giorno al Parlamento italiano di impegnarsi sul piano internazionale per rafforzare questo processo e il trattato che ne derivi, e ad impegnarsi a tradurre in legge il DDL presentato nel 2004 che chiedeva di includere tra le armi messe al bando dalla legge 374/97 anche le cluster bombs. Il Presidente Imbrogno: ci sono interventi? non ci sono altre richieste di intervento, metto in votazione l'ordine del giorno. Con voti favorevoli unanimi, resi in forma palese il Consiglio Comunale delibera di APPROVARE l'Ordine del Giorno di cui in premessa, presentato dai Gruppi Consiliari "Partito Democratico" e "Rifondazione Comunista", quale risulta dal testo sottoriportato:

Ordine del Giorno presentato dai Gruppi consiliari

“Partito Democratico” e “Rifondazione Comunista” sulle bombe a grappolo

Premesso che:

• le bombe a grappolo (cluster bombs) sono armi da guerra che uccidono e feriscono migliaia di

civili innocenti, sia al momento del loro utilizzo sia nei mesi ed anni successivi, a causa della contaminazione da ordigni inesplosi che lasciano dietro di sé; per i loro effetti indiscriminati, una volta rimaste inesplose sul terreno, le sub-munizioni rilasciate dalle cluster bombs sono assimilabili alle mine antipersona;

• i problemi sollevati dall’uso delle munizioni cluster sono molteplici: innanzitutto, data la loro

natura di “armi d’area” in grado di disseminare sub-munizioni su vaste aree, rendono particolarmente problematico, se utilizzate in prossimità di aree abitate da civili, il puntamento su obiettivi di natura esclusivamente militare, rendendo così indiscriminati i loro effetti immediati, in palese violazione dell’art. 51 del I protocollo della Convenzione di Ginevra;

• i paesi contaminati da cluster bombs e che necessitano di una bonifica sono almeno 22 e tra i

32 paesi produttori c’è anche l’Italia. • i paesi che utilizzano munizioni a grappolo attualmente sono 16.

il Consiglio comunale di Castel Maggiore

chiede al Parlamento Italiano di estendere la normativa già esistente, la Legge 374/97, relativa alla messa al bando delle mine antipersona, alle munizioni a grappolo;

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chiede

al Governo italiano di impegnarsi per la rapida approvazione di un nuovo trattato internazionale che metta al bando le munizioni cluster. 15) ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL GRUPPO CONSILIARE "PARTITO

DEMOCRATICO" SULLA LEGGE 194/78. Illustra la consigliera Mazzini Claudia (PD): L’ordine del giorno che il gruppo consiliare PD presenta nasce dalla urgenza politica di ribadire il valore positivo della legge 194, legge recentemente messa in discussione da prese di posizione delle quali la più estrema osa paragonare - con la richiesta di moratoria della sua applicazione - l'interruzione di gravidanza effettuata nell'ambito della legge alla pena di morte. Ed è nel clima di disorientamento provocato da queste prese di posizioni che avvengono episodi come quello del Policlinico di Napoli, dove una donna che ricorreva all'interruzione volontaria di gravidanza nel pieno rispetto della legge è stata fatta oggetto di una ulteriore indecente violenza. In realtà ritengo che sia questo che chi attacca la legge 194 vuole: personalmente non credo che qualcuno toccherà la legge in quanto tale; il risultato che si vuole raggiungere è una sorta di dissuasione coatta, realizzata attraverso il far sentire colpevoli e assassine le donne che ricorrono all'aborto. Le quali invece sono cittadine consapevoli che si avvalgono di una legge dello Stato. Ma tutto questo non può che venire un ritorno massiccio all'aborto clandestino, ce ne sono già i segnali. E non vorrei spendere nemmeno una parola per dire cosa significa questo per le donne, per le quali il ricorso all'aborto è sempre un dramma e una sconfitta. Noi crediamo che per opporsi a questa deriva sia fondamentale non solo difendere la legge 194, grazie alla quale è stato drasticamente ridotto il numero degli aborti clandestini e degli aborti in genere, ma sostenere la necessità di una sua piena applicazione. Ed è quello che facciamo con questo ordine del giorno, nel quale, ribadito in modo inequivocabile il diritto all’autodeterminazione delle donne riguardo alla propria maternità e la necessità che l'applicazione della legge sia garantita in tutte le strutture pubbliche, si sollecita una politica di potenziamento dei consultori familiari, anche attraverso adeguate risorse economiche, consultori che hanno un ruolo chiave nella azione di prevenzione del fenomeno, di educazione sessuale e di aiuto alla soluzione dei problemi che possono portare all'aborto. In particolare si richiede un potenziamento dell'azione preventiva ed educativa nei confronti delle giovani generazioni e delle donne immigrate, per le quali il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza è ancora superiore alla media. Nell'ordine del giorno non si parla per scelta degli aspetti strettamente scientifici e sanitari, di cui pure si discute abbondantemente in questi giorni, quasi sempre in modo improprio e superficiale, poiché riteniamo che ciò rientri nel campo delle “buone pratiche mediche”, per le quali ricordiamo però che, per essere buone richiedono obbligatoriamente il consenso informato delle persone a cui sono rivolte. Si tratta quindi di un ordine del giorno fermo, ma molto pacato, che tiene conto anche delle diverse sensibilità presenti all'interno del gruppo per il quale chiedo il voto favorevole di tutto il Consiglio. La consigliera Frigerio Maria Adelia (PD): scusate la voce non è il massimo. Recentemente si è potenziato il livello di attenzione in merito all'interruzione volontaria di gravidanza e alle eventuali revisione della legge 194 che da circa trent'anni la regolamenta nel nostro Paese. Al di là delle prese di posizione di facciata dettate unicamente dall'appartenenza a questo o a quello schieramento politico, qualsiasi contributo alla discussione sull'argomento impone necessariamente delle riflessioni più serie ed argomentate. Occorre innanzitutto partire dalla considerazione che il problema dell'aborto esiste da sempre e in tutti paesi del mondo. Regolamentarlo attraverso una legge dello Stato non significa risolverlo una volta per tutte, ma solamente stabilire delle regole che almeno in un determinato momento storico sociale e culturale consentano di contemperare da un lato la salvaguardia del diritto alla vita e dall'altro il diritto ad avere una gravidanza consapevole per propria libera scelta non imposta da altri, magari per violenza fisica. In realtà e lo ha dimostrato l'esperienza di questi anni, una donna che abortisce non lo fa mai a cuor leggero ma nell'ambito di un percorso di sofferenza soprattutto morale e psicologica, prima ancora che fisica. Negare quindi la possibilità di ricorrere alle strutture sanitarie pubbliche per interrompere entro certi limiti una gravidanza, significherebbe solamente nascondere un problema che purtroppo tante donne ancora oggi si trovano a dover affrontare. Uno Stato moderno, laico e non confessionale, aperto a tutte le etnie, non può pertanto esimersi nel dare ascolto, tutela e assistenza alle donne appartenenti a tutte le etnie e a tutti gli strati sociali.

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Uno Stato che quindi si limitasse semplicemente a considerare fuorilegge il ricorso all'aborto non eliminerebbe l'aborto in quanto tale, ma spalancherebbe le porte ad una miriade di trafficoni e di pseudo esperti senza scrupoli che eventualmente anche alzando il prezzo in considerazione proprio della illegalità che viene loro richiesta, non farebbero altro che mettere a repentaglio la salute delle donne. Pertanto in uno Stato moderno e sempre più multi etnico come il nostro, una regolamentazione legale che consenta entro certi limiti il ricorso all'aborto in strutture sanitarie in grado di tutelare la salute della donna, diventa doveroso. Non è nascondendo la testa sotto la sabbia rifiutando a priori di considerarlo come tale che una società complessa e variegata come la nostra può sperare di superare un problema di questo tipo. In questo senso quindi la legge 194 va difesa non come un punto di arrivo, ma come punto da cui continuamente muovere per un suo ripetuto miglioramento tenuto conto di volta in volta delle mutate condizioni sociali e culturali. Fondamentale sarà pertanto saper porre l'accento giusto a quella parte di normativa che prevede ricorso all'informazione e di sostegno alle famiglie ed alle coppie. Se si vuole veramente limitare il ricorso all'intervento sanitario di interruzione di una gravidanza è necessario che lo Stato con tutte le sue strutture locali e nazionali svolga una capillare azione di sensibilizzazione e di educazione a cominciare dalle scuole. Non a caso infatti le statistiche affermano che soprattutto fra le donne italiane il ricorso all'aborto è notevolmente diminuito poiché evidentemente l'informazione e la sensibilizzazione in questi anni qualche effetto lo hanno prodotto. Anche nella nostra realtà locale si registra un discreto calo delle richieste stesse, ma come dicevo in precedenza non ci si deve fermare a questo risultato perché la nostra società è in continua evoluzione ed è sempre più aperta alle persone che provenendo da altri paesi sono portatrici di diverse culture. L'opera di sensibilizzazione dovrà pertanto essere ancora più accentuata e strutturata in modo da poter raggiungere efficacemente anche queste persone. Poiché condivido l'impostazione dell'ordine del giorno presentato in questa seduta di Consiglio voterò a favore dello stesso. La consigliera Chiarini Simonetta (PD): nel sottolineare come questo ordine del giorno nella sua stesura denuncia in modo equilibrato ed accorto il clima di tensione che si è venuto a creare negli ultimi mesi intorno a questa legge che vorrebbe far scivolare su un terreno di scontro ideologico e politico una delle scelte più drammatica nella vita di una donna, ma anche nella vita di una coppia e nel loro sogno di genitorialità. Con questo ordine del giorno si ribadisce il valore positivo della 194, una legge che ha saputo trovare una mediazione ponderata e di buon senso fra culture e valori diversi che ha ridotto dall'entrata in vigore ad oggi del 60% le interruzioni volontarie di gravidanza ed ha come suo aspetto centrale la maternità libera e responsabile sancendo il diritto all'auto determinazione delle donne che è il fondamento della facoltà morale della donna. Una legge quanto mai attuale perché capace di coniugare la responsabilità della donna e del medico in quanto prevede la piena tutela del feto andando incontro e rispondendo a quelle domande connesse all'evoluzione delle tecniche scientifiche che hanno accresciuto la possibilità di intervento terapeutico sul feto per annullare e contenere eventuali malformazioni. Il vero rimedio all'aborto è l'educazione sessuale ed è quindi necessario rafforzare gli aspetti di prevenzione contenute in questa legge rinnovando il ruolo strategico dei consultori pubblici ricostruendo quella rete di servizi che è stata progressivamente disattivata dalle finanziarie di questi ultimi anni e che meritoriamente ha ritrovato uno spazio nella finanziaria del 2008. In tal senso si esprime l'ordine del giorno che viene presentato sollecitando Sindaco e Giunta affinché si facciano presso la Regione una politica di potenziamento dei consultori familiari. Questo anche nella constatazione che proprio in questi giorni la Regione Lombardia ha bocciato le nuove linee guida sulla 194 prevista nell'intesa Stato Regioni sulla riforma del sistema sanitario presentato dal Ministro della Salute Livia Turco ed attualmente al vaglio dell'omonima conferenza. Nell'intesa si prevede tra l'altro la presenza di un non obiettore in ogni distretto sanitario e in ogni consultorio e la pillola del giorno dopo. Inoltre l'intesa permette di avere un atto di indirizzo dettagliato ed uniforme su tutto il piano nazionale che promuove un'applicazione piena di una legge in modo da eliminare le disuguaglianze cosa che da mesi chiedeva il Paese perché l'applicazione della 194 non è un problema del Parlamento e neanche del Governo, ma è un problema di governo regionale. Questo atteggiamento purtroppo dimostra come sulla 194 anziché costruire molto spesso si fanno soltanto giochi politici. Inoltre va segnalato che in questi ultimi tempi sovente il personale medico dei pronto soccorso ospedalieri assistono donne straniere irregolari che vengono ricoverate in condizioni difficili a seguito di aborti clandestini, non ci sono dati statistici certi ma si parla di situazioni sempre più frequenti. È un fenomeno preoccupante ed è per questo che bisogna dire alt a certe polemiche strumentali, proviamo ad immaginare cosa potrebbe accadere se si dovesse determinare un clima persecutorio di isolamento nei confronti di quelle donne che non trovando aiuti a soluzioni ai problemi gravi, non riuscendo ad affrontarli, ciò le inducesse ad interrompere una gravidanza nel

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silenzio, nella solitudine e nella illegalità. Davvero si rischierebbe un analogo scenario come trent'anni fa quando tutto veniva occultato, relegato e celato. La realtà è che per le donne e per gli uomini, per tutti ed anche per la 194 l'aborto è una sconfitta e da queste riflessioni nasce e trova consenso questo ordine del giorno. La consigliera Mastrojanni Giuseppina (A.N.): premesso che in Italia, negli ultimi trent'anni ci sono stati tanti e tali cambiamenti nel costume, nelle pratiche mediche e nelle tecniche diagnostiche, riteniamo necessario adeguare l'applicazione della legge 194, sia mediante l'emanazione di nuove linee guida da parte del Ministero della Salute che nella pratica quotidiana delle Regioni, che hanno competenza prevalente in tema di sanità. Considerando le prese di posizione di Sua Santità Benedetto XVI e del Presidente della CEI Cardinale Bagnasco, che convintamente difendono la vita delle persone fin dal concepimento, respingiamo con forza ogni pretesa a considerare la legge 194 un dogma intoccabile. Riteniamo pertanto che non vada fatta una revisione della 194, ma una verifica della sua applicazione, che tenga conto dei cambiamenti sociali e dei progressi scientifici ottenuti a trent'anni dall'approvazione. Il voto di Alleanza Nazionale sarà contrario. Il Presidente Imbrogno: ci sono interventi? non ci sono altre richieste di intervento, passo alla dichiarazione di voto. Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord): è una questione talmente nodale e importante e anche delicata l'affrontare le tematiche che sono suggerite da questi ultimi eventi a riguardo della 194 e qualche espressione di fondo di questo ordine del giorno non è assolutamente condivisibile, ma soprattutto quello che è stato determinato dagli interventi della collega Mazzini e della collega Chiarini danno un timbro a quest'ordine del giorno che sicuramente si colloca in un ambito di quasi impossibilità di dialogo per chi soffertamente vorrebbe cercare di analizzare e monitorare gli aspetti più delicati e più urgenti di questa legge 194. Allora sicuramente l’affermazione che si debbano mantenere questa autodeterminazione della donna quando prima la collega che Chiarini parlava anche di trauma indotto anche nei riguardi della componente maschile è una contraddizione in termini, nel senso che se un riconoscimento si che simpliciter del valore dei dettami di questa legge che sancisce di fatto il diritto all'autodeterminazione, diventa difficile capire quando c'era una scelta diciamo univoca che vi debba essere necessariamente un dramma dall'altra parte. Io sarei e l'ho sempre detto, l’ho sempre affermato che una decisione del genere comunque una evidente problematicità indotta dalla volontà possibile di abortire, dovesse avere non l'uomo come spettatore ma come coautore eventualmente di una scelta, di una scelta in senso positivo o in senso negativo. Poi quello che viene affermato con vigore con evidente elemento di priorità sono gli aspetti che afferiscono al ruolo dei consultori familiari ma nella accezione di una mera educazione sessuale fine a se stessa. Non si parla di famiglia, non si parla di figli, non si parla di altri valori che possono essere e hanno delle correlazioni, è tutto finalizzato ad una visione autoreferenziale tutta finalizzata al costume, alla sessualità, alla sensitività. Credo che da questo punto di vista quello che manca e che viene affermato anche da parte di coloro che non condividono l'impostazione culturale della 194 è che sicuramente è l'apporto significativo delle agenzie educative che possono essere comprese sia nel pubblico, ma che possono essere anche favorite da un rapporto pubblico privato per il quale diventa in ultima analisi fondamentale la presenza di una entità, di una persona o più persone che possono rappresentare una inversione di rotta a riguardo di una disponibilità potenziale all'aborto. Si gioca e questo è un lamento dirimente cioè tutto quello che in questi anni non ha fatto la Turco riconoscendo diciamo così dando una legittimazione ulteriore a quegli aspetti che qui vengono riaffermati al ruolo dei consultori familiari non c'è stato ecco. Altro elemento e finisco per motivare la mia contrarietà a questo ordine del giorno e capisco che per la Mazzini o quant'altro colleghi possa essere il termine “moratoria” possa essere applicato e sia per loro un termine non accettabile, io non mi scandalizzo. Non condivido la battaglia politica di Ferrara in ambito politico partitico, ma condivido di fatto la battaglia della moratoria di Ferrara perché nei contenuti e nelle modalità si incrocia con i miei valori e con la mia storia con quello che io penso e con quello che io credo e quindi non mi scandalizzo di questo. Il consigliere Pavoni Giancarlo (PD): noi abbiamo riflettuto molto prima di decidere di portare questo ordine del giorno in Consiglio comunale in questa seduta nel senso come dire in un mese particolare della vita del nostro Paese, ma abbiamo deciso di farlo per reagire in qualche modo contro chi ha tentato di fare della questione dell'aborto un tema di slogan elettorale. Questo ci ha contrariato molto perché è sicuramente quello dell'aborto è un tema molto delicato, è un tema

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complesso che coinvolge i sentimenti, coinvolge credi religiosi, diritti, che tocca aspetti sociali e sanitari per altri versi anche economici e culturali. Quindi come dire ci è parso che sostenere che sia un tema da slogan elettorale effettivamente comportasse l'esigenza di venire in una istituzione per affermare che invece il tema dell'aborto e soprattutto il tema della legge 194 è un tema così importante, così rilevante e significativo che il confronto e il dibattito non può essere fatto a slogan elettorali o per fini e elettoralistici magari con i giochetti di presentarsi alla Camera e non al Senato per ovvie ragioni dovute a voti che possono essere presi o sottratti in questa situazione. Ci è parso francamente un fatto come dire abbastanza sotto tono per non dire altra parola rispetto appunto alla valenza del tema. Molte considerazioni sono state fatte dagli interventi che sono avvenuti che dimostrano come all'interno come dire del paese e poi voglio dire all'interno anche del nostro gruppo ci sia su questi temi un dibattito molto attento, molto acceso anche con accenti diversificati e che però sottolineano l’esigenza e l'attenzione di fare di questi temi un dibattito molto serio e molto approfondito. D'altro canto come dire noi facciamo riferimento alle posizioni della Costituzione e l'interpretazione che del tema ha dato la Corte Costituzionale, anche qui per sollevare un'altra questione che non c'è nessuno che è come dire contro la vita. La Corte dice che nella questione dell'aborto ci sono due principi da tutelare: uno a favore del concepito, la cui situazione giuridica è da collocarsi tra i diritti inviolabili della persona e cioè il diritto alla vita e l'altro a favore del diritto alla vita e alla salute psicofisica della madre, che può essere anch'essa, in circostanze particolari “soggetto debole”. Ora dice la Corte che quando entrambi i diritti sono in pericolo occorre operare in modo da salvaguardare sia la vita e la salute della madre, che la vita del concepito, che vita non è ancora. È quando i due diritti entrano in collisione che si pone il problema è quando i due diritti entrano in collisione, dice la Corte, deve prevalere la vita e la salute psicofisica della madre, che è già persona, rispetto al diritto della vita del concepito. Non vi è cioè un diritto potestativo della madre, né però vi è un obbligo a portare a termine la gravidanza. Questa è la visione costituzionalmente corretta che è stata espressa su questo tema. Ora noi pensiamo che la legge sia intervenuta a suo tempo a regolare l'esercizio di questi due diritti, oltre che ad intervenire su ovviamente un fatto di illegalità inaccettabile e deleterio di sofferenza così come avevo ricordato per le donne che si sono trovate in quella condizione quando non c'era nessun riferimento legislativo per avere una legale assistenza sanitaria alla loro situazione. La legge ovviamente non obbliga a una scelta della madre, la legge legittima la scelta della madre appunto quando i due diritti entrano in conflitto. Del resto io penso che come dire coloro che si cimentano su questa discussione credenti o non credenti, hanno tutti una domanda a cui rispondere e la domanda è questa: è legittimo obbligare una donna a sacrificare la propria vita e la propria salute psicofisica a favore del concepito? Questa è la domanda vera. È legittimo obbligarla? Questa è la domanda vera a cui bisogna rispondere. Noi pensiamo che la 194 sia stata una legge importante perché ha dato una risposta a questa domanda: la madre non è obbligata a rinunciare al concepito, ma la madre che decide di rinunciare al concepito in quella determinata situazione è tutelata dalla legge nei suoi diritti. Il nostro ordine del giorno ribadisce quindi queste qualità intrinseche della 194 e apre anche un confronto, io credo che andava a letto con più attenzione forse. Apre un confronto che deve poter valutare il grado di attuazione della legge e i punti da migliorare, finisco, perché siamo convinti che la ripresa di un dibattito serio e sereno su questi temi consentirà di migliorare ulteriormente l'attuazione di una buona legge, portando il dibattito e il confronto fuori da stucchevoli e offensivi slogan elettoralistici. Il Presidente Imbrogno: altri? non ci sono altre richieste di intervento, metto in votazione l'ordine del giorno. Con voti favorevoli n. 13 e contrari n. 2 (Leporati "Forza Italia-UDC-Lega Nord" e Mastrojanni "Alleanza Nazionale"), resi in forma palese il Consiglio Comunale delibera di APPROVARE l'Ordine del Giorno di cui in premessa, presentato dal Gruppo Consiliare "Partito Democratico", quale risulta dal testo sottoriportato:

Ordine del Giorno presentato dal Gruppo consiliare “Partito Democratico” sulla Legge 194/78

Il Consiglio Comunale di Castel Maggiore

in riferimento ai recenti attacchi alla legge 194/78

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condanna l’ultimo aberrante episodio avvenuto al Policlinico di Napoli ed esprime solidarietà alla donna coinvolta, offesa nella sua dignità e nell’espressione di una scelta responsabile e dolorosa; denuncia il clima di tensione che si è determinato e la confusione indotta nell’opinione pubblica tra aborto terapeutico e parto prematuro, con considerazioni sui modi e sui tempi della rianimazione non supportate da evidenza scientifica;

sottolinea

• che l’articolo 1 della legge 194/1978 afferma che “Lo stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio” e che “l’interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite”;

• che i dati riportati nella relazione del Ministero della Salute al Parlamento indicano una

riduzione del 45% del ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza dal 1982 al 2006; • che l’articolo citato colloca la legge 194 senza equivoco alcuno in un ambito completamente

diverso dalla legislazione di quei Paesi che usano l’aborto come strumento di controllo demografico e di selezione di genere, per i quali giustamente si chiede la condanna da parte dell’ONU;

• che si considera fuorviante e offensivo per la donna l’uso del termine moratoria applicato

alla 194 in quanto volutamente allusivo alla pena di morte e ad una inaccettabile analogia tra essa e l’interruzione di gravidanza così come è oggi regolamentata dalla legge 194, negando prima di tutto la capacità di scelta responsabile della donna;

• che non è giusto dimenticare come la legge 194, dopo la conferma del referendum popolare

del 1981, sia intervenuta sul problema dell’aborto clandestino - vissuto fino a quel momento da parte della donna in uno stato di violenta solitudine sociale e spesso personale e con gravi rischi per la sua salute - con lo scopo dichiarato di tutelare la vita della donna, la sua dignità fisica e morale, nell’affermato rispetto della sua libertà e piena responsabilità di scelta della maternità;

• la necessità che, qualora il numero di obiettori di coscienza renda problematica

l’effettuazione della procedura, venga prevista l’integrazione del personale medico e non medico con personale non obiettore, come per altro prevede la legge (art.9);

• che la legge 194 si prefigge di promuovere e approfondire “le questioni relative

all’educazione sessuale, al decorso della gravidanza, al parto, ai metodi anticoncezionali e alle tecniche per l’interruzione della gravidanza” (art.15);

• che la legge 194 si avvale della legge 405/1975 sui consultori familiari, potenziandone

risorse e funzioni (art.3);

• che la legge 194 prevede la piena tutela del feto: “Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l’interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell’articolo 6 [grave pericolo per la vita della donna] e il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto” (art.7);

Ribadisce

• il valore positivo della legge 194; che ha sancito il diritto all’autodeterminazione delle donne

rendendole titolari delle scelte che riguardano la maternità libera e responsabile, ha garantito assistenza e ha contrastato con efficacia la piaga dell’aborto clandestino;

• la necessità di sostenere la maternità attraverso strategie politiche che rimuovano gli

ostacoli di natura economica e sociale – che condizionano ancora fortemente le scelte delle donne - e che tengano conto delle corresponsabilità familiari;

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Sollecita il Sindaco e la Giunta

• perché si facciano sostenitori presso la Regione di una politica di potenziamento dei

consultori familiari, prevista anche dal Governo nella Finanziaria 2008, per garantire la piena attuazione della legge 194, con particolare riferimento agli aspetti relativi alla educazione sessuale, alla prevenzione e alla educazione alla salute, soprattutto per le giovani generazioni, compresa l’informazione sui metodi di regolazione delle nascite e sui mezzi di contraccezione, quale modalità primaria di prevenzione;

• perché la Regione riferisca sullo stato di attuazione dell’art. 2 della legge, cioè sulla capacità

dei consultori di intervenire per prevenire gli aborti e proporre aiuti e soluzioni agli eventuali problemi che possono indurre a interrompere la gravidanza;

• perché venga potenziata l’attività dei Consultori soprattutto nei confronti delle cittadine

straniere – anche rafforzando il ruolo delle mediatrici e dei mediatori culturali – per le quali è fondamentale una capillare opera di educazione alla salvaguardia della loro salute. Tale intervento è reso ancora più necessario dal fatto che le donne immigrate ricorrono all'interruzione volontaria di gravidanza in percentuale molto superiore alla media.

16) EVENTUALI PROPOSTE, INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE. Il Consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) presenta sette interrogazioni: 1) Interrogazione a risposta scritta: riguarda l'applicazione dell'articolo 179 del codice della

strada che appunto regola l'altezza e l'inclinazione dei dossi stradali. Si parla specificamente che questi dossi stradali non devono superare i 7 cm e l'inclinazione di 6°. Chiedo la verifica di tutti i dossi che insistono nel comune di Castel Maggiore.

2) Interrogazione a risposta orale: propongo alla Giunta di Castel Maggiore di mettere tutta la buona volontà nel cercare perché a questo punto se ancora non c'è a Castel Maggiore, nel verificare se ci sono le condizioni di natura anche normativa, ma anche di natura imprenditoriale di attività d'impresa per collocare a Castel Maggiore un distributore di latte fresco. L'ultimo distributore che è stato realizzato nelle vicinanze è a Lovoleto di Granarolo e c'è una progressione di questi distributori definiti anche “bancolat” che hanno delle eccellenze che sono praticamente le individuo in tre: qualità del prodotto perché è un prodotto fresco, prezzo minore rispetto al prodotto venduto nelle altre filiere commerciali, disponibilità del prodotto 24 ore su 24 e ahimè molto positivo la possibilità di far sorridere un po' i produttori visto che c'è una magra economica non da poco.

3) Interrogazione a risposta orale: la proposta che chiedo alla Giunta di fissare unitamente alla Coop e all'associazione panificatori con le rappresentanze di Castel Maggiore per fissare un prezzo politico al pane comune. Abbiamo una dimensione di prezzi a Castel Maggiore molto alta del pane comune, credo che oscilli attorno ai 3 euro ma vada anche sui 4 euro. Diversi comuni si stanno attrezzando, c'è bisogno perché c'è molta crisi e quindi chiedo alla Giunta se si può attivare per fissare unitamente alle associazioni di rappresentanza della filiera commerciale se si può arrivare a definire un prezzo politico e quindi un prezzo più basso ovviamente di quello che viene verificato all'acquirente del pane comune.

4) Interrogazione a risposta orale: c'è una proposta che io reputo costruttiva e positiva e da prendere a riferimento della CISL di Imola che chiede ai comuni di fissare attraverso la rete distributiva della Coop e delle associazioni di rappresentanza dei commercianti un paniere di almeno 15 prodotti a prezzo calmierato. Quindi se è possibile arrivare anche a Castel Maggiore a fissare un paniere di 15 prodotti tipo che possono essere acquisiti attraverso la rete distributiva della Coop perché è l'unica rete che abbiamo di una certa importanza come filiera commerciale e distributiva, ma anche attraverso i normali negozi di commercio di vicinato e quelli che sono associati alle associazioni di categoria.

5) Interrogazione a risposta orale: c'è un rilevamento Arpa molto preoccupante per quanto riguarda l'abbassamento del suolo sul territorio di Castel Maggiore. Castel Maggiore e il comune mi pare insieme ad altri due Anzola e non ricordo quale è l'altro, che ogni anno ha un abbassamento del suolo di 25 mm. Quindi siamo in una situazione di subsidenza che ahimè

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pone Castel Maggiore in una situazione negativa. Chiedo alla Giunta cosa pensa e quale misura pensa di attivare per non dico solo monitorare, ma per porre in essere delle politiche di limitazione della subsidenza anche se non sarà facile credo.

6) Interrogazione a risposta orale: tempi e modalità per la revisione del regolamento ERP. 7) Interrogazione a risposta orale: riguarda sempre l'assessore Marcaccio. È stata definita e

terminata l'asta dei record, è stata così denominata dall'asta di assegnazione delle licenze wi-max e per l’Emilia Romagna le licenze sono andate ai gestori EVIA e ARI adsl. Posto che il Sindaco ci ha informato che sono pochissimi i cittadini di Castel Maggiore, però anche se ve ne fosse uno che non riesce a connettersi con la ADSL, bisogna che il gestore ma anche il comune attivi tutte le politiche e le azioni necessarie affinché il problema sia risolto. Chiedo alla Giunta di Castel Maggiore come pensa di utilizzare questa opportunità delle wi-max per quei cittadini che ahimè non hanno la possibilità di connettersi direttamente attraverso i gestori che ci sono e perché hanno dei problemi appunto di mancanza di connettività perché il gestore principale non dà questa opportunità di connessione.

17) RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO AL

DIMEZZAMENTO DELLA POPOLAZIONE DELLE API. L’assessore Francesco Baldacci risponde alla interrogazione presentata dal consigliere Leporati nel corso della seduta consiliare del 27/02/2008. Ringrazio il consigliere Leporati perché mi ha indotto ad approfondire questo tema che devo dire non è che avessi praticato molto. Dunque l'interrogazione parte da un tema generale che è quello della problematica sulla moria di api che si è verificata che è un dato che leggendo un po' dai documenti ho verificato essere diciamo da circa un biennio esistente che si è verificato in modo più acuto negli ultimi due anni. In realtà gli elementi che hanno prodotto questa moria di ampi sono vari, nel senso che diciamo che l'elemento inquinamento è sicuramente l'elemento almeno in modo diretto meno determinante. Nel senso che le api sono degli insetti estremamente adattabili alla situazione anche alla modificazione del loro contesto ambientale, ma se sono indebolite da altri fattori è chiaro che non sono in grado di produrre questa adattabilità. I fattori fondamentalmente che incidono maggiormente su questa moria sono i fitofarmaci cioè i veleni che vengono dati delle piante, particolarmente per le piante da frutto e che avvelenano di fatto l'insetto e i parassiti che sono un problema che da una decina di anni gli apicoltori conoscono molto bene e che essendo più subdolo diciamo degli altri elementi di pericolosità è stato anche più difficile da individuare se non professionalmente trattato rischia di non essere eliminato e anzi di produrre una sorta di infezione a catena. Quindi il problema esiste, il problema è però molto complesso e certamente non è un problema che si risolve a livello territoriale. Un elemento che incide sulla vita delle api è sicuramente la siccità cioè quindi il cambiamento climatico e l'aumento della temperatura che produce siccità comporta che le api si indeboliscano anche per questo motivo e quindi siano più facilmente preda di infezioni e malattie. Nel nostro territorio voi sapete c'è una storica azienda di apicoltura che ho interpellato personalmente la quale non ha rilevato in modo specifico un suo problema per un fatto molto diciamo concreto. Nel senso che le api in realtà non vengono messe nella loro produzione di miele non vengono poste dentro la città, ma vengono sempre portate in zone montane a seconda del tipo di miele che devono produrre e quindi vengono spostate dai luoghi più inquinanti e quindi l'elemento che può incidere sotto il profilo dell'inquinamento è estremamente ridotto. Dicevo l'azienda a cui mi riferisco non ha rilevato su di lei delle particolari criticità, ha certamente confermato il fatto che a livello generale da un paio di anni si sta registrando questa moria di api. Ha sottolineato in modo particolare le difficoltà che hanno gli apicoltori oggi di relazionarsi in modo corretto con gli agricoltori nel senso che ci sono degli interessi contrapposti e questo porta il fatto che il soggetto debole che diciamo è l’ape se ad esempio i frutteti non vengono trattati in modo corretto rischiano fortemente di essere compromesse. Quello che può fare la Giunta di Castel Maggiore è da una parte l'ha già fatto e lo continuerà a fare in questi anni, è inserire nelle voci finanziabili dal punto di vista dei contributi che diamo agli agricoltori l'utilizzo di metodologie a basso impatto ambientale e quindi favorire l'utilizzo per esempio di prodotti che non siano particolarmente dannosi e che siano testati e che siano controllati e che si vengano dati in modo corretto. L'altro discorso è favorire il dialogo fra diciamo le diverse anime dell'agricoltura e quindi favorire sicuramente un colloquio fra chi deve produrre la frutta e che invece porta le api per l'impollinazione. Terzo elemento è sicuramente dare spazio a quelle che sono poi le realtà produttive locali e quindi far conoscere quello che sul territorio c'è da questo punto di vista. A questo riguardo ho chiesto all'azienda che produce il miele di omaggiare i consiglieri di un piccolo vasetto e di una brochure in modo tale che tutti quelli

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rimasti possano conoscere quest'azienda e credo che anche questo sia un modo anche per favorire l'attività locale. Grazie Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) quindi è valsa la pena rimanere fino all'ultimo, quando vediamo Cocchi glielo diciamo, non sai cosa hai perso. Io sono sempre per stare fino alla fine se si può. Desidero ringraziare l’assessore e sono soddisfatto della risposta. Il fatto stesso che abbia significato questa presenza storica dell'azienda della quale poi se saremo bravi alla fine avremo l'omaggio, per essere foriera anche di ulteriori opportunità per la comunità di Castel Maggiore. Questa realtà produttiva che molti ritengono residuale o di poca importanza in effetti invece proprio alla luce della moria di api e del drammatico problema che si pone, noi abbiamo dei dati e adesso qui ho un report. Ho fatto la stessa cosa in Provincia e quindi la Montera mi ha riconosciuto e quindi faremo addirittura un convegno su questo, ma noi abbiamo una moria a livello europeo che oscilla dal 30 al 50% addirittura negli Stati Uniti con punte del 70%. Quindi è molto preoccupante soprattutto preoccupante perché all'inizio mi ero mosso in modo estemporaneo su questa ricerca, ma quando ho invece avvertito perché non si può sapere tutto nella vita che con le api si possono produrre tantissimi prodotti, ecco c’è questo studio che, chiudo in questo modo, che afferma questo: che se un melo è a distanza massima di 300 metri da un alveare produce 26 chili di mele all'anno, se invece il melo è posizionato a un raggio di 1 km e mezzo dall'alveare produce solo 9 chili di mele all'anno. Quindi questa la dice lunga sull'importanza fondamentale che hanno e quindi non solo io ringrazio l'assessore, ma chiederò alla Provincia che addirittura noi si possa come Commissione Agricoltura venire a visitare l'azienda perché sicuramente ha un valore che va oltre a quello che stiamo già affermando in questa sede. 18) RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALLA

POSSIBILITA’ DI ORIENTARE LA TECNOLOGIA DELL’ILUMINAZIONE PUBBLICA A LED.

L’assessore Belinda Gottardi risponde alla interrogazione presentata dal consigliere Leporati nel corso della seduta consiliare del 27/02/2008. Da parte dell'ufficio tecnico e dell'amministrazione c'è la massima attenzione a quelle che sono le nuove tecnologie in particolare quelle volte ad ottenere un risparmio energetico. In merito al tema dei led i nostri tecnici hanno partecipato recentemente a dei corsi in materia appunto per approfondire le tematiche e quindi la massima attenzione prestata al tema. Rispetto invece alla proposta o alla possibilità di utilizzare la tecnologia dei led per la nostra pubblica illuminazione questo rispetto alle valutazioni fatte dai tecnici in collaborazione con gli esperti che hanno tenuto i corsi, pare non percorribile per una serie di motivazioni specifiche legate al territorio di Castel Maggiore che è una motivazione tecnica, normativa, economica. Nel senso che il comune di Torraca è un piccolo comune in provincia di Napoli che per realizzare questo progetto di sostituzione dei led per quanto riguarda l'illuminazione pubblica si è avvalso presumibilmente di finanziamenti di collaborazione da parte di una azienda oltre che dell'Università di Napoli. Per quanto riguarda invece Castel Maggiore, Castel Maggiore come comune in Emilia-Romagna, è assoggettato alla disciplina giuridica della regione Emilia-Romagna che prevede determinati requisiti per quanto riguarda i fasci di luce per cui i led non garantirebbero i fasci di luce previsti dalla normativa a cui è assoggettato Castel Maggiore in quanto comune di dimensioni più ampie rispetto a quelle di Torraca. Oltre a questo c'è il tema che questi led sono collocati in maniera tale che mentre per le attuali lampade è sufficiente nel momento in cui finisce la vita della lampada sostituire il solo corpo, per quanto riguarda i led invece bisogna sostituire, adesso tecnicamente non riesco ad addentrarmi nella questione, però la sostituzione dovrebbe essere complessiva di tutto l'assetto del lampione, pertanto il costo sarebbe elevato rispetto a quello che sosteniamo oggi. Per cui in sostanza rispetto al tema dell'illuminazione pubblica l'ufficio tecnico e gli esperti hanno valutato che la soluzione non sia percorribile perché non rispetterebbe la disciplina in materia di illuminazione della regione Emilia-Romagna e per come tecnicamente vengono installati questo tipo di tecnologia non sarebbe economicamente vantaggiosa rispetto all'attuale situazione. Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) prendo atto della risposta dell’assessora e ovviamente farò tutte le verifiche tecniche da parte mia per vedere se coincidono con la risposta dell'assessora.

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19) RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALLA DENOMINAZIONE ESTESA DEI NOMINATIVI CITATI NEGLI ATTI COMUNALI INVIATI AI CONSIGLIERI.

Il Sindaco Marco Monesi risponde alla interrogazione presentata dal consigliere Leporati nel corso della seduta consiliare del 27/02/2008. Io non posso fare altro che ripetere la stessa cosa che ho già scritto al consigliere Leporati e risposto verbalmente nelle altre occasioni in cui sono stato interpellato. Nel senso che il tema che si ripropone è sempre quello di come scrivere i nominativi delle persone che vengono citate nelle determine e come spiegavo le altre volte, questa è una normativa che risponde ai criteri indicati dal Garante della privacy. Tra l'altro questo nostro modo di agire trova conferma nella delibera che l'autorità Garante ha adottato il 19 aprile 2007 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 25 maggio di quello stesso anno. Quindi si conferma il tema che noi sulle determine possiamo scrivere solo in quella maniera. Ribadisco il solito concetto che purtroppo le determine sono uniche nel senso che quella stessa determina è pubblica e al tempo stesso viene inviata al consigliere Leporati. L'unica modalità è purtroppo, per quello che possiamo fare, continuare ogni volta che c'è l'esigenza di conoscere, chiedere agli uffici e avere sotto quelle forme che già il consigliere conosce, i nominativi per esteso, ma la determina è proprio quell'atto lì e quindi non c'è altro da fare. Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) prendo atto della risposta del Sindaco. 20) RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERE OTTINI IN MERITO AL

DISLIVELLO ESISTENTE TRA LA CAREGGIATA E LA BANCHINA IN UN TRATTO DELLA VIA AGUCCHI.

Il Presidente Imbrogno: il punto 20 verrà data risposta nel prossimo Consiglio. 21) RISPOSTA INTERROGAZIONE CONSIGLIERA MASTROJANNI IN MERITO AI

PASSAGGI PEDONALI. L’assessore Belinda Gottardi risponde alla interrogazione presentata dalla consigliera Mastrojanni nel corso della seduta consiliare del 27/02/2008. Posso fare una precisazione perché ho detto una cosa imprecisa rispetto all’interpellanza di prima? Cioè che per i corpi e per le lampade al sodio se si rompe è sufficiente cambiare la lampada, mentre per i led è necessario cambiare tutto il corpo illuminante. Avevo detto il contrario, una cosa diversa insomma. Il Sindaco: non avevi usato la parola corpo illuminante. Rispetto ai dossi non sto più a sottolineare perché ormai l’ho già detto in altre due interpellanze precedenti cos’è un dosso e cos’è un passaggio pedonale rialzato ne la normativa a cui sono assoggettati gli uni e gli altri. Ripeto solamente che i passaggi pedonali rialzati non sono assoggettati a nessuna normativa e a nessuna disciplina per cui si possono fare ovunque l'amministrazione ne ravvisi la necessità. Infatti se fate caso i passaggi pedonali rialzati sono in prossimità di scuole, attraversamenti frequenti, zone particolarmente frequentate su strade ad intenso o veloce traffico per cui servono per consentire il passaggio da un lato all'altro della strada al pedone in sicurezza. Quindi sono attraversamenti pedonali rialzati che collegano un marciapiede all'altro, quindi l'altezza nasce dall'altezza del marciapiede. Quindi sono a norma se venissero effettuati realizzati a un livello più basso rispetto al marciapiede si creerebbe uno scalino che renderebbe insidioso il percorso per chi lo percorre a piedi o in bicicletta, per i portatori di handicap per diversamente abile sarebbe un problema la percorribilità quindi necessariamente devono rispettare il profilo del marciapiede. Ve ne sono conseguentemente dei più alti e dei più bassi a seconda del profilo del marciapiede stesso e non si possono realizzare diversamente, sono a norma e sono tutti segnalati correttamente. Pertanto chi percorre quella strada in macchina deve andare alla velocità consentita nei centri urbani appunto essendo segnalati l’automobilista sa che sta per incontrare un passaggio pedonale rialzato e che deve tenere una velocità adeguata a quel profilo stradale. Evidentemente se qualcuno percorre a velocità eccessiva la strada e incappa in un passaggio pedonale rialzato è verosimile è possibile che procuri un danno alla macchina, ma se non rispetta le norme del codice della strada ne è responsabile. D'altra parte è un tema che abbiamo affrontato diverse volte e la strada è percorsa da diversi utenti quelli più forti e quelli più deboli, in determinate situazioni si privilegia la tutela dei più deboli. Peraltro ricordo che il passaggio di via

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La Pira fu realizzato anche sulla base di una segnalazione della stessa consigliera Mastrojanni. Pertanto è chiaro che in taluni casi gli interesse possono essere confliggenti, ma come abbiamo fatto in altre occasioni riteniamo che gli utenti deboli debbano essere adeguatamente tutelati. La consigliera Mastrojanni Giuseppina (A.N.) ringrazio per l'ampia esposizione e se quel qualcuno fosse un autobus e causa insomma un guaio per un cittadino che viaggia sull'autobus, cosa succede? Viene risarcito? Paga l’Atc? Ok grazie. 22) RISPOSTA INTERPELLANZA CONSIGLIERA MASTROJANNI IN MERITO AL

PROGRAMMA DI INTERVENTO LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE COMMERCIALE.

L’assessore Francesco Baldacci risponde alla interrogazione presentata dalla consigliera Mastrojanni nel corso della seduta consiliare del 27/02/2008. L'interpellanza riguarda la domanda che è stata fatta a seguito di una approvazione di una convenzione con il Cat di Confaesercenti della presentazione di un progetto di riqualificazione del territorio, sono i cosiddetti finanziamenti della legge 41. Il riferimento che faceva la consigliera Mastrojanni alla determina dell'8 settembre 2006 è riferita al fatto che diciamo che la Giunta ha approvato questa convenzione con il servizio CAT e ha presentato un progetto. Questo progetto, la comunicazione di approvazione di questo progetto è arrivata al comune di Castel Maggiore il 26 marzo 2007, comunicazione in cui la Provincia ha comunicato la concessione di un contributo di 200.000 euro a fronte di una spesa di circa 500.000 euro suddivisa fra contributi o meglio spese dei commercianti e spese dell'amministrazione. Ora una volta ricevuta la comunicazione dell'approvazione di questo finanziamento nel corso del 2007 si è deciso anche per il fatto che dovevano esserci un contenimento degli investimenti in termini di opere pubbliche dato dalle restrizioni della finanziaria, di progettare intervento di riqualificazione di via La Malfa nel 2008 “Progettare ed eseguire” ed è per questo che è stato messo nel piano delle opere pubbliche e comunque nei progetti da realizzare anche questa opera nel bilancio preventivo è prevista. Dal punto di vista della sua attuazione abbiamo già approvato un progetto preliminare che prevede l'inserimento di questo progetto in un progetto più ampio di riqualificazione della direttrice est ovest che quindi va sostanzialmente dalla zona della galleria del centro fino a piazza Amendola attraversando il percorso di Ugo La Malfa. Questa settimana porteremo in Giunta il progetto definitivo di riqualificazione della pista ciclabile e del giardino che esattamente come veniva descritto nell'interrogazione, prevede il rifacimento della pista ciclabile a fianco del portico, la illuminazione della pista ciclabile che attualmente non esiste, l’inserimento di una zona giochi per bambini e un recupero diciamo una diversificazione del percorso ciclabile che oggi presenta dei restringimenti, delle curve diciamo poco fruibili per consentire un maggior collegamento sia con la pista ciclabile che viene da via La Pira sia con la pista ciclabile che va verso piazza Amendola. Questo progetto è stato concordato con i commercianti di via Ugo La Malfa, abbiamo fatto un incontro apposito in cui è stato illustrato ed è stato in qualche modo c'è stata adesione. Verranno inserite delle panchine, dei tavoli, dei porta biciclette e quindi contiamo che il giardino di un pezzo di parco di via Ugo La Malfa, attraverso questo intervento, acquisti una nuova vita diciamo anche dal punto di vista sociale favorendo la permanenza di bambini, dei ragazzi delle scuole in questo modo anche rivitalizzando l'attività commerciale. Nell'occasione i commercianti si sono impegnati a rifare anche le insegne pubblicitarie che da tempo languono. La tempistica diciamo che i lavori pubblici hanno fatto un crono programma che prevede che entro luglio diciamo entro l'estate i lavori siano terminati. Quindi contiamo di stare in questi tempi e se verranno rispettati credo che saremo tutti soddisfatti. Grazie La consigliera Mastrojanni Giuseppina (A.N.) ringrazio l’assessore Baldacci, combinazione i commercianti sono stati convocati una settimana dopo la mia interpellanza. Comunque io sono lieta se i lavori verranno eseguiti e a me risulta che a loro è stato detto che i lavori saranno conclusi in maggio. L'importante comunque è che quel parco diventi veramente un parco che abbia dell'erba verde e non delle foglie secche per tutto l'anno e che la cartellonistica venga anche cambiata perché fa un po' schifo. Comunque grazie. 23) RISPOSTA SCRITTA ASSESSORE GOTTARDI INTERROGAZIONE

CONSIGLIERE LEPORATI IN MERITO ALLA RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI COSIDDETTI PERICOLOSI.

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Il Presidente Imbrogno informo che l’assessore Gottardi, con nota prot. 9029 del 20/03/2008, ha risposto all’interrogazione presentata nel Consiglio del 27/02/2008, in merito alla raccolta dei rifiuti cosiddetti pericolosi. Il Consigliere è soddisfatto? Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) prendo atto della risposta dell’assessora. 24) RISPOSTA SCRITTA SINDACO INTERROGAZIONE CONSIGLIERE LEPORATI

IN MERITO LE CONSULENZE. Il Presidente Imbrogno informo che il Sindaco, con nota prot. 9030 del 20/03/2008, ha risposto all’interrogazione presentata nel Consiglio del 27/02/2008, in merito le consulenze. Il Consigliere è soddisfatto? Il consigliere Giovanni Leporati (Forza Italia-UDC-Lega Nord) non ricordo come era stata formulata quindi ne prendo atto. Esauriti gli oggetti inseriti nell’odg il Presidente dichiara sciolta la seduta. Sono le ore 22,00. IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE

(Amedeo Imbrogno) (Dr. ssa Lea Maresca)