Città della Moda

2
Quinta Avenue? Via Montenapoleone? Via del Corso? Gli Champs Elysées? Roba vecchia. Il vero fulcro pulsante dell'universo glamour è ormai sotto casa, fra Fiesso d'Artico e Lu- ghetto. Le scarpe, come dire, c'erano già, tacco dodici e griffe che non hanno bisogno di pre- sentazione. Ora, accan- to agli storici calzaturi- fici d'alta classe, frutto di una tradizione antica di artigiani-artisti arri- va il sospirato museo che, però, occupa una superficie infinitesima- le della cosiddetta Città della Moda un com- plesso commerciale dedicato al distretto calzaturiero che propo- ne, fronte Naviglio, torri alte fino a 18 me- tri senza alcuna attinen- za con il contesto. Il progettato edificatorio volutodall’amministra- zione comunale di Fiesso d’Artico chia- mato impropriamente "Città della Moda " altro non è che un nuo- vo passo volto alla tra- sformazione di un terri- torio in una più estesa e sconvolgente periferia urbana. Fiesso d’Arti- Città della Moda 1 Trés Chich Settembre 2010 Città della Moda Superficie tot..: 115.000mq Superficie edificata: 45000 mq Cubatura: 130.000 mc Altezza max. 18m Posti auto tot.: 1000 Attività: centro commerciale, uffici, alberghi, museo calza- tura Per saperne di più vai su ww.infocat.it con le sue molte ville patrizie, è situato nel bel mezzo della Rivie- ra del Brenta, fian- cheggiato da due sto- rici corsi d’acqua, il Serraglio e il Naviglio del Brenta. I suoi 6,3 kmq. lo pongono fra i comuni più piccoli del Veneto. Ha una densi- tà abitativa di 1100 abitanti per kmq. e un tasso di inquinamento inferiore solo a Porto Marghera. E’ carente di aree verdi, ha una viabilità interna risalente a oltre tren- t’anni fa, ed è tagliato per tutta la sua lun- ghezza dalla strada statale 11 percorsa nelle ore di punta da 2400 automezzi. Mal- grado questi dati sconfortanti l’ammini- strazione comunale ha adottato, e in larga parte attuato, un P.R.G. che prevede uno spaventoso au- mento di aree edifica- bili e la soppressione di quei pochi spazi verdi rimasti. La cosiddetta Città della Mo- da è un esempio di follia ur- banistica che, se realizzata, cancellerà una delle più belle aree libere rimaste nel terri- torio fiessese, un terreno a- gricolo di 12 ha fronte Navi- glio, situato tra via Vecchia e via Piove

description

Città della Moda

Transcript of Città della Moda

Page 1: Città della Moda

Quinta Avenue? Via Montenapoleone? Via del Corso? Gli Champs Elysées? Roba vecchia. Il vero fulcro pulsante dell'universo glamour è ormai sotto casa, fra Fiesso d'Artico e Lu-ghetto. Le scarpe, come dire, c'erano già, tacco dodici e griffe che non hanno bisogno di pre-sentazione. Ora, accan-to agli storici calzaturi-fici d'alta classe, frutto di una tradizione antica di artigiani-artisti arri-va il sospirato museo che, però, occupa una superficie infinitesima-le della cosiddetta Città della Moda un com-plesso commerciale dedicato al distretto calzaturiero che propo-ne, fronte Naviglio, torri alte fino a 18 me-tri senza alcuna attinen-za con il contesto. Il progettato edificatorio volutodall’amministra-zione comunale di Fiesso d’Artico chia-mato impropriamente "Città della Moda " altro non è che un nuo-vo passo volto alla tra-sformazione di un terri-torio in una più estesa e sconvolgente periferia urbana. Fiesso d’Arti-

Città della Moda 1

Trés Chich

Settembre 2010

Città della Moda Superficie tot..: 115.000mq Superficie edificata: 45000 mq Cubatura: 130.000 mc Altezza max. 18m Posti auto tot.: 1000 Attività: centro commerciale, uffici, alberghi, museo calza-tura

Per saperne di più vai su

ww.infocat.it

con le sue molte ville patrizie, è situato nel bel mezzo della Rivie-ra del Brenta, fian-cheggiato da due sto-rici corsi d’acqua, il Serraglio e il Naviglio del Brenta. I suoi 6,3 kmq. lo pongono fra i comuni più piccoli del Veneto. Ha una densi-tà abitativa di 1100 abitanti per kmq. e un tasso di inquinamento inferiore solo a Porto Marghera. E’ carente di aree verdi, ha una viabilità interna

risalente a oltre tren-t’anni fa, ed è tagliato per tutta la sua lun-ghezza dalla strada statale 11 percorsa nelle ore di punta da 2400 automezzi. Mal-grado questi dati sconfortanti l’ammini-strazione comunale ha adottato, e in larga parte attuato, un P.R.G. che prevede uno spaventoso au-mento di aree edifica-bili e la soppressione di quei pochi spazi verdi rimasti.

La cosiddetta Città della Mo-da è un esempio di follia ur-banistica che, se realizzata, cancellerà una delle più belle aree libere rimaste nel terri-torio fiessese, un terreno a-gricolo di 12 ha fronte Navi-glio, situato tra via Vecchia e via Piove

Page 2: Città della Moda

Città della Moda 1

Pagina 2

Città della Moda avvelena l’ambiente ...ancora prima di essere costruita

Ancora una volta i fatti danno ragione ai Comi-tati di CAT, in partico-lare a quello di Fiesso, che dimostrando grande attenzione e perizia, aveva per tempo segna-lato a tutte le autorità competenti (compreso il Comune) l'illecito sver-samento di rifiuti peri-colosi presso i cantieri di Città della Moda.In seguito alla segnalazio-ne, ARPAV ha poi ac-certato l’effettiva pre-senza di materiali inqui-nanti, tra i quali cemen-to-amianto, usato in-sieme ad inerti per costruire la strada di cantiere.Dopo il tenta-tivo dei costruttori di occultare il grave illeci-to affrettandosi a tritu-rare il materiale

a coprirlo sotto uno spesso strato di terra, dopo che il Sindaco Daniela Contin aveva in modo pretestuoso accu-sato CAT e il Comitato di Fiesso di produrre solo “allarmismo e con-fusione, ARPAV e l’au-torità giudiziaria hanno finalmente imposto la bonifica. Le operazioni si sono concluse qual-che mese fa e, oltre alle conseguenze penali, saranno costate centi-naia di migliaia di euro ai costruttori. Vista l'ini-ziale disattenzione del Comune, è certo che senza l'azione dei Co-mitati i lavori sarebbero proseguiti sopra ad una discarica abusiva. I cantieri sono ad oggi ancora bloccati.

(dalla prima) Se realizzata, questa ce-mentificazione divente-rebbe il simbolo di una esasperante e caotica ur-banizzazione che dai pae-si rivieraschi coinvolge-rebbe un po’ tutta la ter-raferma veneziana nell'e-splicita ricerca del con-senso politico in favore dei soli interessi econo-mici coinvolti Malgrado da decenni questa politica territoriale, da più parti, venga considerata suicida per i risvolti traducibili in traffico incontrollabile, inquinamento ambientale ed acustico, vittime sulle strade, decadimento della qualità della vita, diffi-coltà di accesso ai centri storici ecc. ecc., malgra-do i Comuni si siano sempre dichiarati in pri-ma linea nel persegui-mento di questa filosofia di vita ed abbiano versato fiumi di lacrime per la loro impotenza a fronte di situazioni come que-sta, ora, spinti da lobby affaristiche e con l’inten-to di far cassa, diventano i proponenti e i realizza-tori di progetti che porte-ranno alla totale compro-missione dei territori e dei loro abitanti. Inclusa la paralisi della strada provinciale piovese che riverserà un traffico ag-giuntivo calcolabile in 10-12.000 veicoli in più al giorno, comprometten-do inesorabilmente la qualità della vita dei resi-denti della frazione di Paluello, di via Piove e di gran parte di quelli di Fiesso d’Artico.

Trés Chic

Città della Moda non esiste ancora e già co-mincia ad avvelenare l'ambiente. Questa vi-cenda dimostra una vol-ta di più come un'opera-zione spacciata come riqualificazione am-bientale di area degra-data, rappresenti invece la devastazione di uno degli scorci più belli che si affacciano sul Naviglio. CAT comun-que non si ferma qui e sta già indagando sulla regolarità delle proce-dure amministrative che hanno portato all'appro-vazione del proget-to.Qualora dovessero emergere degli illeciti il ricorso al TAR è assicu-rato.

Le operazioni di bonifica presso i cantieri di Città della Moda