Città di Seregno Consiglio Comunale del 19/09/2019 ... Città di Seregno Consiglio Comunale del...
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Città di Seregno
Consiglio Comunale del 19/09/2019
Delibera n. 78
Comunicazioni ed interpellanze
PRESIDENTE:
Buonasera a tutti. Avvio l’appello. È il Segretario Generale dottor Ricciardi, alla mia destra, che chiamerà i
nomi dei Consiglieri. Bene. A lei, Segretario.
SEGRETARIO RICCIARDI:
Grazie, Presidente. Bentrovati a tutti. Alberto Rossi. Ilaria Anna Cerqua. Tiziano Mariani. Edoardo Trezzi.
Stefano Aristide Casiraghi. Elisabetta Viganò assente giustificata. Maria Gabriella Cadorin assente. Antonino
Foti assente. Patrizia Bertocchi. Gianluigi, detto “Gigi”, Perego presente. Luca Lissoni. Leonardo Sabia
assente giustificato. Stefano Silva. Davide Ripamonti. Aurelio Tagliabue assente giustificato. Renato Minotti.
Pietro Amati. Davide Vismara assente. Agostino Silva. Chiara Marica Novara. Samuele Tagliabue. Veronica
Sala. Chiara Mandaradoni. Laura Borgonovo. Luca Raffaele Montecampi.
PRESIDENTE:
Ventuno presenti. La seduta è valida. Sono le ore 20:25. Iniziamo la fase delle comunicazioni. Il signor
Sindaco ha due comunicazioni iniziali. Prego.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Grazie Presidente. Buonasera a tutti. La mia prima comunicazione era legata alla presentazione del nuovo
Segretario Generale del Comune, il Dottor Alfredo Ricciardi che vediamo qui in Consiglio Comunale per la
prima volta. Mi faceva piacere, tra virgolette, introdurlo, se così si può dire, e ringraziare per tutto il suo
lavoro il Dottor Spoto che ha concluso lo scorso venerdì il suo lavoro. Il Dottor Ricciardi ha iniziato questo
lunedì questa nuova esperienza nel Comune di Seregno.
Proviene dal Comune di Novate Milanese, in cui è rimasto per dieci anni, dal 2009 finora. E tra l’altro mi
sembra anche opportuno citare il ruolo in fase di conclusione che ha, ma è al terzo mandato di Segretario
Nazionale dell’Unione Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali. Per cui, un percorso della sua carriera
che accompagnato gli anni precedenti della sua nei Comuni. Ci tenevo appunto a dargli il benvenuto, a
nome sicuramente dell’Amministrazione. Auspico anche di tutto il Consiglio Comunale e di tutta la comunità
della nostra città.
Mi permetto anche, nella stessa comunicazione, pubblicamente di fare un saluto in più, per una persona che
arriva, che entra, una persona che va e che saluta, perché oggi, anche se formalmente non va in pensione
nella giornata di oggi, ma oggi è l’ultimo giorno lavorativo del Dottor Pacchetti, che è Dirigente dei Servizi
Sociali in primis, dell’area Scuola, dell’area Sport, che se non sbaglio ha iniziato il percorso nel nostro
Comune nel 1990, per cui non arriva ai trenta anni per poco. Penso che, tranne l’area urbanistica, abbia
coperto tutto l’arco costituzionale di qualsiasi ufficio in questi 29 anni. Per cui, chiaramente, da parte della
comunità di Seregno vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto in questi decenni, sicuramente prezioso per
lo sviluppo della nostra città. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Mi associo, naturalmente, al benvenuto per il dottor Ricciardi. Se volesse fare un saluto, seppur
brevissimo, ne ha facoltà. Però ricordo, in particolare mi rivolgo ai capigruppo, che a seguito di un incontro
fatto oggi, come un po’ usualmente si fa, avremo come capigruppo un incontro riservato con il Segretario
Generale martedì alle ore 19:30. Domani partirà la convocazione. In modo tale che ci sarà opportunità per
affrontare alcuni temi, alcune richieste, comunque con un confronto aperto e libero in quella sede.
Se volesse…
SEGRETARIO RICCIARDI:
Grazie Presidente. Non rubo tempo ai lavori del Consiglio. Mi limito a ringraziare il Sindaco e il Presidente
per la loro presentazione; dire a tutti i Consiglieri e al Consiglio complessivamente inteso che ovviamente
sono a vostra disposizione. Sono qui per svolgere la mia funzione nell’interesse del buon funzionamento di
questa istituzione, di una realtà importante: è la seconda città della Provincia di Monza e Brianza, quindi il
mio impegno è pieno e auguro a voi buon lavoro per questa serata, e confido di essere il più possibile d’aiuto
per il vostro ruolo istituzionale.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. Su questa comunicazione? Consigliere Cerqua, prego.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Sì, grazie Presidente. Buonasera a tutti, visto che è la prima seduta post ferie, post vacanze. Innanzitutto,
anche da parte mia, da parte del gruppo di Forza Italia, assolutamente il benvenuto al nuovo segretario
Dottor Ricciardi. Anch’io ho visto il curriculum del nuovo Segretario: effettivamente è un curriculum che
mostra un percorso molto interessante, e quindi anche le sue parole di disponibilità sono assolutamente ben
accolte. Non neghiamo, non nego, anche personalmente, che con il precedente Segretario c’è stata…
Diciamo, non c’era molto feeling, mettiamola così. A mio avviso, forse, un atteggiamento, forse non ci siamo
semplicemente capiti, visto che a oggi ricopre un ruolo diverso, e ci mancherebbe.
Però le volevo dire, per capire anche, insomma, qual è la situazione in questo Comune, anche alcune cose
che io ho contestato più volte, probabilmente le contesterò ancora. Ma forse sarebbe meglio che lei
conoscesse una delle questioni più, a mio avviso, inquietanti che sono state oggetto di delibera, che è la
delibera di Giunta numero 60, avallata dal suo predecessore, a cui si è allegata una relazione sottoscritta dal
suo predecessore, in cui si allegano, si fa un’istruttoria, insomma questa delibera di indirizzo in cui si fa
riferimento anche a un’ipotesi di censura pubblica a dei dipendenti. Si è allegata l’istruttoria, a mio avviso
ricostruita in modo molto discutibile, però ritengo che sia molto interessante per lei, al di là di altre buone
cose che magari si fanno, ma penso per capire veramente che cosa è stato fatto in questo anno e mezzo di
Amministrazione. Quindi la invito… Di modo che ogni tanto la tiro fuori, non dico quasi tutti i Consigli, ma è
meglio sapere di che cosa si sta parlando, soprattutto se lo tira fuori una persona della opposizione.
Però, veramente, i migliori in bocca al lupo insomma, per questa nuova avventura che riguarda tutti.
Altra questione: io ringrazio il Sindaco di aver richiamato, ha ringraziato pubblicamente il Dottor Pacchetti.
Ce l’avevo in mente, pensavo comunque che anche lei avesse questa sensibilità. Il Dottor Pacchetti è stato il
mio dirigente di riferimento per praticamente sei anni, e anzi ho fatto anche quella scelta molto, diciamo, non
semplice, anche di fare un cambio sui Servizi Sociali. Il Dottor Pacchetti, al di là della personalità abbastanza
complessa, penso che quasi tutti l’abbiamo conosciuto direttamente o indirettamente, però ritengo che sia
veramente una persona che ha sempre mostrato un impegno, un amore per l’interesse pubblico, e una
grande passione. Forse, adesso non voglio sminuire le altre persone, ma penso che il numero di ore spese
dal Dottor Pacchetti in tutti questi anni nel Comune di Seregno forse non hanno… Non c’è rivalità, non c’è
nessuno che può equiparare. Quindi, veramente, penso che sia doveroso un ringraziamento. Poi, siamo
umani: nel lavorare ognuno magari ha il suo metodo, si possono commettere degli errori. Però, quando si è
spinti comunque da sincerità, dall’interesse pubblico, da un senso di legalità e trasparenza, e anche con
degli obiettivi che sono stati raggiunti, penso che sia il valore primario di un dirigente, di qualsiasi persona
che lavora sia come politico che come tecnico all’interno di un ente pubblico.
Quindi, gli farò i saluti. Sapevo più o meno che era in questi giorni. Poi, va be’. Ci sarà anche… Magari farò
un passaggio personale.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Mariani Tiziano. Prego.
CONSIGLIERE MARIANI TIZIANO:
Grazie Presidente. Stasera ho sentito, finalmente, un’ottima frase: “interesse per questa città”. Quindi,
partiamo col piede giusto. Un nuovo Segretario con una sua esperienza, un Segretario che è al di sopra
delle parti, un Segretario che è arrivato in questa città capendo l’interesse di essere la seconda città di
Monza Brianza. E io mi auguro che la scarsa sensibilità delle istituzioni che ha questo Comune, con
l’avvento e con l’arrivo del nuovo Segretario, ci sia veramente quello che tutti auspichiamo: un grande senso
per le istituzioni, indipendentemente da quello che può succedere in questo Consiglio Comunale, ma credo
che l’interesse per la sensibilità delle istituzioni superi ogni baruffa che può succedere in Consiglio
Comunale. Quella è la cosa più importante per questa città. Un grande senso di sensibilità istituzionale. È
quello che mi auguro, con l’avvento del Segretario. Sappiamo il curriculum, sapevo anche, al di là del suo
arrivo, indipendentemente dal Sindaco, che lui non dice mai nulla al Consiglio Comunale, e questa non è
sensibilità istituzionale. Cioè, a compimento delle cose lui avverte il Consiglio Comunale, ma è fatto così
purtroppo. E quindi, non ha sensibilità istituzionale, come dice Conte a qualcun altro. Io lo dico lui. Non ha
proprio… Ha proprio scarsa sensibilità istituzionale. Ha una grande e una grave carenza di cultura
istituzionale. Questo, per un Sindaco, credo che sia una cosa gravissima.
Niente, mi fermo qui, Presidente. La ringrazio stasera per quello che… Almeno ha avuto la sensibilità di
portare gli auguri al Consiglio Comunale. Le auguro di avere grande successo in questo Comune. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Sempre su questa comunicazione, Borgonovo Laura. Prego.
CONSIGLIERA BORGONOVO LAURA:
Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Anch’io mi associo agli auguri al nuovo Segretario, al Dottor Ricciardi,
perché in questo Comune si trovi bene, collabori, e noi soprattutto collaboriamo con lui. Abbiamo sentito
parole in cui lui dimostra una grande esperienza. Dimostra sensibilità istituzionale, rispetto anche per tutte le
regole delle istituzioni. Per cui, noi siamo veramente sicuri e tranquilli che la sua presenza tra noi porterà
vantaggio e beneficio non soltanto in quest’Aula ma nella nostra città.
Un saluto anche al Dottor Spoto che ci lascia, e un saluto particolare al Dottor Pacchetti. Anche noi
l’abbiamo conosciuto, in questi 30 anni veramente lunghi, 30 anni di esperienza tra noi. Abbiamo capito
quello che è un pochino, come è stato detto, magari una personalità un po’ complessa, ma comunque
amante del lavoro, amante delle istituzioni anche lui, un po’ a modo suo.
Quindi, gli auguri un po’ a tutti, soprattutto a lei Dottor Ricciardi che rimane qui con noi, e agli a ltri che
sicuramente prenderanno altre strade. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliere Cadorin per la Lega. Prego.
CONSIGLIERA CADORIN MARIA GABRIELLA:
Buonasera a tutti. Grazie signor Presidente. Anche dal gruppo Lega, naturalmente, volevo rinnovare gli
auguri e il ben arrivato al Dottor Ricciardi. Indubbiamente, speriamo veramente, vivamente, siamo sicuri,
avendo anche io visionato il suo curriculum, che indubbiamente farà delle ottime cose qua in questo
Comune, soprattutto per il rispetto che merita anche il Consiglio Comunale, che talune volte non è stato
preso proprio in considerazione. Quindi, mi auguro che con lei si riesca a lavorare indubbiamente meglio.
Soprattutto per quanto riguarda quanto fatto dal Dottor Spoto. Anche se, devo dire la verità, con quello che
ha fatto lui, logicamente non c’era neanche quasi mai in questo Comune perché aveva mille impegni suoi, e
quindi di conseguenza… Veramente, le auguriamo, dal gruppo Lega, un buonissimo lavoro con lei, e siamo
disponibilissimi per ogni tipo di correlazione che voglia creare con noi. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. Consigliere Bertocchi Patrizia. Prego.
CONSIGLIERE BERTOCCHI PATRIZIA:
Grazie Presidente. A nome del Partito Democratico, un caloroso ben arrivato al dottor Ricciardi, e un augurio
di buon lavoro. Io non mentirò dicendo che ho visionato il suo curriculum, perché in realtà non ho avuto
tempo di farlo, però mi fido molto delle scelte del mio Sindaco, mi sono sempre fidata, per cui credo che sia
un’ottima scelta. Rinnovo anche un caloroso grazie al dottor Spoto, che ha fatto un’altra scelta, e quindi ci ha
lasciato, però il suo lavoro, secondo me, è stato importante, nei pochi mesi che ha passato nel Comune di
Seregno. E ovviamente ringraziamo il Dottor Pacchetti per i trenta anni passati in questo Comune. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Concludiamo con Agostino Silva. Prego.
CONSIGLIERE SILVA AGOSTINO:
Grazie. Buonasera a tutti. Anch’io voglio spendere poche parole all’inizio di questa nuova sessione del
nostro Consiglio Comunale. Io sono il capogruppo della lista “Scelgo Seregno”. È la prima esperienza, e
guido un gruppo di quattro Consiglieri che sono alla prima esperienza in questo Consiglio Comunale.
Ovviamente, è doveroso, ma anche cordiale dire grazie per la sua presenza, perché il suo lavoro è
senz’altro importante per la nostra città. Cosa dire, in aggiunta? Semplicemente questo: imparerà a
conoscere le nostre personalità, perlomeno complesse, anche le nostre. Abbiamo bisogno di camminare
verso un bene comune, sempre più grande per la nostra città. E questo è l’impegno che non vogliamo far
mancare, e siamo contenti di sentire dalle sue parole il suo contributo, come ha detto appunto nel suo breve
saluto. Avremo modo di incontrarci, avremo modo di lavorare insieme, e senz’altro il lavoro di tutti è prezioso
per questo cammino comunitario per il bene della città. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. La seconda comunicazione del signor Sindaco. Prego.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Allora. A parte che, va be’, dalla prima comunicazione… Una battuta: la prima notizia di oggi è che sono
stato paragonato a Salvini. Per cui, c’è una prima volta anche per questo. Volevo fare una seconda
comunicazione, immagino, magari mi sbaglio, ma immagino che comunque il tema uscirebbe, ma ci tengo
perché penso sia opportuno che io faccia alcune dichiarazioni su questo, relativamente a quanto uscito sugli
organi di stampa a partire dal pomeriggio di sabato relativamente alla possibile, diciamo, all’annuncio, un
volantino che annuncia l’inaugurazione di un centro culturale islamico in un edificio presente in via Milano.
Appunto è uscita questa notizia, è stata, come naturale, ripresa abbondantemente. Ho già fatto una
dichiarazione su questo, che mi sembra opportuno anche ribadire in Consiglio Comunale, ovvero che
quell’edificio non può essere usato come centro culturale. Non può essere usato perché, al di là appunto di
tutte le polemiche che sono partite immediatamente, da un certo punto di vista mi viene da dire purtroppo,
inevitabilmente, però la motivazione per cui dico con chiarezza questa cosa è che il tema centrale, qui, non è
quello di essere a favore piuttosto che contro un centro islamico. Ma la questione è diversa. Il tema centrale
qui è di legalità e di rispetto delle regole. E allora, da un punto di vista edilizio e urbanistico, quello spazio,
che è uno spazio privato e non pubblico, mi sembra giusto anche sottolinearlo. Probabilmente tutti noi ce
l’abbiamo in mente, me lo auguro, ma non tutti hanno parlato di questa cosa. Non è che il Comune ha dato
spazio. È uno spazio privato, uno spazio che è proprietà di questa associazione, perché questa
associazione lo ha regolarmente acquistato. C’è stato un venditore, una persona italiana. Se ricordate, tra
l’altro, sicuramente ricordate voi in Consiglio Comunale, c’è stata un’interpellanza in cui questa
Amministrazione ha risposto, nel mese di novembre se non ricordo male, che faceva luce su questo aspetto.
Poi questo capannone, questo edificio è stato chiuso. L’acquisto è stato rogitato da parte di questa
associazione. Ma questo edificio è stato pensato e progettato come laboratorio artigianale, come da
destinazione d’uso. Questo cosa vuol dire? Questo vuol dire che, proprio per la destinazione d’uso, non può
essere usato come centro culturale. Non può essere usato come luogo di incontro. Non può essere usato
come spazio per riunioni, qualunque esse siano, e chiunque siano le persone presenti.
E uno spazio così, quindi, lì non può aprire. E nel momento in cui apre, chiaramente, chi ha titolo
relativamente a questo, interviene di conseguenza. Perché ci sono delle regole, e le regole vanno rispettate.
Quindi, questo è un po’ il succo della storia. A questo proposito, in seguito appunto a questo annuncio, e in
tutte le fasi di questa vicenda in contatto continuo con le autorità preposte, il Comune questa settimana ha
consegnato tramite Polizia Locale una lettera a questa associazione, al Presidente (cittadino italiano), e
appunto poi consegnata anche alle autorità preposte, spiegando queste cose. Cioè, spiegando che per un
aspetto di destinazione d’uso da un lato, e anche, al di là di questo aspetto di destinazione d’uso, fosse solo
per un mero aspetto di normative che regolano quello che deve essere uno spazio aperto al pubblico, aperto
incondizionatamente al pubblico (cosa che naturalmente un laboratorio, un’attività artigianale o produttiva
non può rispettare) si è ricordato che questi locali non possono essere destinati ad altro uso o finalità, o
essere concepiti come oggetto di un’apertura incondizionata al pubblico. Sottolineando appunto, invitando a
rispettare le norme in vigore e ad astenersi, ora e in futuro, da ogni attività che non risulti essere conforme a
quella destinazione e a quanto dichiarato (questo lo sottolineerò anche dopo) in sede di conclusione dei
lavori edilizi accertata dall’Ufficio Tecnico. Dunque, qualsiasi destinazione d’uso diversa non può, per questa
ragione, essere tollerata, come in qualsiasi altro caso. E quindi l’Amministrazione, come in qualsiasi altro
caso analogo, si riserva ogni forma di attenzione e di controllo al riguardo.
Ora, questa è la sintesi di tutta la vicenda. Mi sento anche di aggiungere, rispetto a una polemica montata: ci
sarebbero tantissime cose da dire, perché ne ho sentite tantissime, e non mi sembra neanche opportuno
andare a rispondere a tutte. A una sì, perché mette in ballo non tanto una questione mia personale, quanto
l’operato della macchina comunale. Allora, su questo voglio rispondere. Cioè, a chi chiede perché il Comune
si è accorto ora di un’illegalità. È una domanda sbagliata, perché non è che si è accorto ora di un percorso di
illegalità che dura da un anno. Questo volantino dice di una inaugurazione di una cosa che, come ho
spiegato, lì non può aprire; ma fino a questo volantino, non c’è alcun tipo di illegalità. Lo voglio dire con
chiarezza: cioè, tutto il percorso precedente si è svolto in maniera perfettamente regolare. Quando c’è stato
uno stop da un punto di vista edilizio c’è stato uno stop, quando i lavori sono ripresi con tutti i controlli del
caso, come in altre realtà, i lavori. Lì c’è stata presentata una domanda per uno spazio, un laboratorio a uso
produttivo artigianale, e quello spazio, anche a controlli successivi fatti, è perfettamente rispondente allo
spazio produttivo artigianale. Per cui, il percorso precedente è un percorso dove non c’è un illecito, dove non
c’è un’irregolarità di cui il Comune si accorge dopo. Nel momento in cui poi, in questo percorso regolare, una
realtà qualsiasi dice “ne faccio un utilizzo diverso pubblicamente”, è compito dell’Amministrazione
sottolineare il rispetto delle regole e del principio di legalità.
Io, nonostante lo dica sorridendo, il paragone che mi è stato fatto prima, è evidente che sul tema stranieri in
generale tra me personalmente e l’opposizione, non so se in maniera compatta o con sfumature, ci sono
anche magari delle idee diverse. Però, devo dire, anche il dispiacere nel soffiare sul fuoco con una
speculazione politica, in modi che, l’ho già detto una volta, al di là della singola opinione di qualcuno,
fomentano il razzismo. La mia famiglia si è beccata una raffica di insulti personali notevoli, di cui ovviamente
non do responsabilità personali, ci mancherebbe altro, a nessun Consigliere, a nessun partito, eccetera
eccetera. Per carità, mi lascia finire?
PRESIDENTE:
Per favore, scusi Sindaco. Lasciamo finire, per favore. C’è facoltà dopo.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Se mi lasciate finire, per favore. Sto dicendo: è uscito di tutto, in questo weekend relativamente a questa
cosa, come se l’Amministrazione andasse a prendere questa o quella iniziativa. Però io devo dire anche una
cosa: che in questo momento c’è una situazione, la tengo veramente sul tema del rispetto delle regole, in
questo momento c’è una situazione dove nel momento in cui apre un centro del genere avviene qualcosa di
non rispettoso delle regole, e quindi si interviene. Nel momento in cui un percorso di un privato che acquista
in maniera regolare uno spazio, che ne ha una destinazione d’uso corretta, che è uno spazio aperto al
pubblico, che è rispondente a tutte le normative regionali, che ha i permessi di tutte le autorità, ma neanche
il sindaco Salvini avrebbe i mezzi per impedire qualcosa del genere. Al di là del fatto che, per me, che sul
fatto in sé, noi la si pensi in maniera diversa.
Per cui, su questa cosa, rispetto a tutto quello che si è sentito, cosa fa l’Amministrazione prima e dopo,
l’Amministrazione segue il rispetto delle regole e il principio di legalità. Mi è dispiaciuto leggere, cavalcando
la polemica politica, frasi di esponenti che mettono assieme mele e pere, il saluto al Ramadan di cui
abbiamo parlato in due Consigli Comunali, ritirare in ballo lo sportello stranieri come se fosse ancora un
centro con chissà che orde di extracomunitari dove ci sono cinque ore alla settimana dedicate alle badanti
(tirato fuori ancora). L’assegno, ne parliamo dopo, se non sbaglio, in un’interpellanza, l’assegno dell’INPS
relativo alla natalità, le famiglie numerose, agli extracomunitari: dieci richieste in due anni, che impediscono
di far perdere ricorsi al Comune, che se no poi dovrebbe andare, lì sì, a spendere soldi pubblici. Il tirare in
ballo ancora, anche dopo che ho spiegato questa storia, la questione del tirare in ballo il nome “moschea”.
Ho letto delle dichiarazioni in cui mancava solo la accusa all’amministrazione di usare i numeri arabi nel fare
il bilancio.
E allora devo dire che, se tutto questo… Forse non l’ha capita, però fa niente. Se tutto questo viene…
PRESIDENTE:
Sindaco, mi scusi. Io vorrei che al primo Consiglio di una nuova stagione, per cortesia, non si disturbi né il
Sindaco né altri Consiglieri, quando parlano. Grazie a voi.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Ritengo che se tutto questo è il peggio possibile per Seregno, penso che il peggio sia altro, e sia stato altro.
Spero comunque, al di là delle polemiche politiche, al Consiglio Comunale e alla cittadinanza di aver chiarito
la situazione e la posizione dell’Amministrazione in merito. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Cinque minuti per gruppo. Cadorin e Trezzi si sono prenotati entrambi. Quindi, una voce sola, da
regolamento. Abbiamo fatto una volta un’eccezione, però insomma, non possiamo farne regola. Chi dei
due? Altrimenti facciamo parlare il Consigliere Cerqua, ma che ho visto si è prenotata, sprenotata,
riprenotata. Quindi… A voi, chi si prenota può parlare. L’altro verrà cancellato. Prego, Cadorin. A lei la
parola.
CONSIGLIERA CADORIN MARIA GABRIELLA:
Grazie signor Presidente. Allora, che dire? Innanzitutto, partirei dal discorso che chiamare questo fatto
“speculazione politica”, lo ritengo un insulto a tutto ciò che sta realmente succedendo. Allora, partiamo dagli
inizi. Fin dalla campagna elettorale, noi avevamo avuto sentore che lì, in quella zona, avrebbero aperto una
moschea, o un centro di ritrovo di cultura islamica, nel quale appunto avrebbero pregato e quant’altro.
Siamo andati a verificare agli uffici, è stato fatto tutti i discorsi dell’accesso, edilizia, eccetera eccetera.
Volevo ricordare che nel contempo, in quel luogo, un nostro concittadino giornalista è stato aggredito da certi
personaggi, semplicemente perché stava facendo delle foto all’edificio.
Cioè, questa è la premessa che ha fatto scaturire un po’ tutto l’insieme di notizie. Adesso arriva questo
famoso volantino, per alcuni dei quali scritto addirittura “setembre” mancando una T, per cui presumo non
credo sia stato un italiano, o almeno non me lo auguro. Nel quale appunto viene indicata l’apertura di questo
centro culturale all’interno dello stesso edificio, di cui noi avevamo già ampiamente discusso e parlato.
Ora, naturalmente, mi fa piacere che il Sindaco abbia preso, tra virgolette, un attimino delle distanze rispetto
a questa apertura, di questo volantino, poiché appunto ha fatto le verifiche, giustamente quegli edifici sono
tutti comunque considerati laboratori artigianali, quindi, come ha detto lei, è impossibile aprire
un’associazione culturale, questo è.
Adesso, devo dirle: ok, va benissimo. Ma secondo lei è sufficiente andare a vedere una destinazione
urbanistica e dire “Ah no, ma state tranquilli, perché lì non è possibile farlo e quindi non verrà fatto”. Ma io,
sinceramente, da cittadina mi dico: ma chi sta vigilando sulla situazione? Lei dice che andrà a verificare, se
le cose verranno fatte in base alla legalità e quant’altro. Ma come intendete verificare e vigilare su quello che
andrà fatto sabato e successivamente in quella zona? Sarete negli uffici seduti ad aspettare che qualcuno vi
comunicherà qualcosa? Vedrete semplicemente gli incartamenti? Andrete a verificare? Aspetterete
l’ennesima rissa, e poi andrete a verificare? Questa è la domanda che faccio all’Amministrazione. Avete
intenzione di passare e fare dei controlli, o semplicemente… Capisco che è un luogo privato, ma passare a
fare delle verifiche, così come fa la polizia locale per i cittadini normali per andare a fare delle verifiche,
penso che si possa fare anche lì. Perché, tanto per dire, recentemente, mi ha messo al corrente un nostro
concittadino che, se non sbaglio, ha preso una multa perché non aveva tagliato un albero sporgente dalla
sua recinzione. Cosa che mi è venuto da ridere, visto che per mesi l’erba e i prati non sono stati tagliati, ma il
signore in causa ha preso una multa. Quindi, andate verificare certe cose? Mi auguro che andiate a
verificare anche questa situazione. Non dimentichiamoci che un giornalista, in quella zona, è stato aggredito.
Quindi non so cosa potrebbe succedere ancora. Io mi auguro: niente.
Mi auguro che, così come loro hanno detto, perché da voci riportate loro intenzione, che hanno preso questo
stabile, per poter produrre delle spezie o cose del genere, dei sacchettini di spezie, adesso non sono entrata
molto bene nel merito, ma spero che sia produrre, non vendita, visto che giusto oggi abbiamo verificato che
ci sono dei problemi per quello, innanzitutto, e che facciano solo quello. Ma già il fatto che ci siano in giro dei
volantini, mi permette, non è sufficiente dire “no no, stiamo attenti, guardate, state tranquilli”, perché è una
speculazione politica. Perché, in realtà, non è così, perché noi stiamo monitorando.
Ma cosa state monitorando? Oggi stesso lei era con me, perché hanno persino detto che lo stesso stabile i
signori sono andati presso un centro all’ingrosso, non faccio il nome per evitare pubblicità del caso, hanno
comprato, signori, il numero civico tre, che non compete a quanto pare a quell’edificio, e se lo sono messi
sul loro cancello. Il numero civico 3, a quanto risulterebbe (così ci è stato riferito oggi), corrisponde all’edificio
a fianco, che è di un famoso… Cioè, in cui verrà aperto prossimamente l’edificio, di qui poi farò una
comunicazione, a benemerito di queste persone, cittadini seregnesi. Ma io dico: ma da quando in qua…
Cioè, se così fosse, e vi chiedo fin d’ora di andare a verificare questa cosa, ma se così fosse, cioè, questi
hanno cambiato il numero civico, si sono messi un numero civico…? Ma chiedo proprio di andare a verificare
questa cosa. Ma se non l’avete fatto, vuol dire che non state controllando più di tanto. È questo che mi fa
paura. È questo che mi fa paura. Io non ho paura dell’uomo nero, delle religioni, perché io per prima sono
stata cresciuta come cattolica ma non professo la religione cattolica. Per cui, vi dico: va benissimo la libera
professione di qualunque tipo di religione, ma seguendo determinati regimi. Certo è che è chiaro che nella
loro religione ci sono determinati contenuti che io non condivido. Penso che molti di noi non condividano,
perché siamo cresciuti con culture completamente diverse. Ognuno può fare quello che vuole, ma mi chiedo,
mi raccomando, semplicemente dire: no, è una questione di regole, noi possiamo fare… Non basta, non
basta. Dovete dare sicurezza. Dovete vigilare, dovete verificare più cose. Perché lì episodi sono già
avvenuti, e non vorrei trovarci in situazioni ancora peggio. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. Consigliere Cerqua, prego.
CONSIGLIERE CERQUA ILARIA ANNA:
Sì, grazie Presidente. Allora, in parte la Consigliera Cadorin mi ha preceduto sul discorso “cosa è stato fatto
fino adesso?”. Il Sindaco è intervenuto, sembrava quasi, mi passi il termine, “Biancaneve”, candido, dicendo
“Eh, ma noi i provvedimenti li abbiamo respinti, fino adesso l’illegalità non si è mai vista”. Va be’, parlava di
atti e quant’altro. La questione, secondo me, da approfondire o comunque su cui fare una riflessione, è il
fatto che quel posto, proprio perché c’era una pratica che non era andata a buon fine, c’erano state delle
intenzioni dichiarate all’inizio che poi, per la normativa, sono state bloccate, forse era ed è un’area sensibile.
Cioè, se noi facciamo finta, ogni volta che si tratta di questi aspetti e di queste situazioni, che la pratica, chi
apre, chi ha idea di fare un determinato discorso, fa la domanda originaria per una finalità; questa finalità
viene bloccata. Forse forse, bisognerebbe pensare che non sono le solite situazioni dove un privato fa la
domanda, e allora si dice di no. Forse lì c’era un interesse forte. E quindi, questa situazione doveva essere
monitorata. Lei dice “illegalità non c’è mai stata fino adesso”. Io sono andata a cercare sul sito. C’è la
pagina. Voi lo sapete che c’è la pagina? “Associazione Culturale ANASR”, che se non erro è quella, mi
sembra di aver capito sul giornale, con cui il Sindaco ha fatto il Ramadan. Tanto è vero… Fatto la chiusura
del Ramadan. Tanto è vero che ci sono le foto del signor Sindaco, su quel sito.
Foto del signor Sindaco del 4 giugno. Il signor Sindaco distribuisce i tovaglioli alla chiusura del Ramadan,
mangia e quant’altro. “Associazione culturale”, l’edificio è quello. 4 giugno.
Ma andiamo anche indietro. Ma signori, illegalità? Lei fa l’invito. Faccio una foto del 29 maggio 2018, in cui si
parla di scuola di arabo. C’è l’anteprima di fare che cosa? È uno sbaglio? Io vedo una foto, “scuola di arabo”,
con i bambini, ce l’ho qua, l’ho stampata, con i bambini che… E poi c’è un’altra foto. Quindi, in tutti questi
mesi, cosa è successo? Io vedo una foto in cui mi si dice che lì dentro, non so se i tempi sono coerenti o
meno, ma la finalità di questa associazione è questa. Quand’è che è stato fatto il collaudo? Da quanto tempo
non si sente più parlare di che cosa si fa lì dentro? Hanno rinunciato a tutto? No. In questo periodo non
hanno fatto niente? Quanti controlli sono stati fatti? Perché ripeto, ritorno al discorso originario. Dire che
un’associazione, un gruppo di persone sono intenzionate a fare una ristrutturazione, e hanno una finalità e
vogliono spingere fino in fondo per farla, poi lei dice “la legalità”. Ma probabilmente o non c’è stata chiarezza,
o forse hanno recepito loro dei messaggi, non so di che tipo. È gente che lei, ripeto, è qua in queste foto
insieme, e fino adesso loro non le hanno detto niente? Durante la festa del Ramadan non hanno detto che
cosa stiamo facendo? Lei non si è preoccupato di dire che cosa stanno facendo, che i lavori sono finiti?
Perché un conto è il discorso dei diritti, la libertà di culto e quant’altro. Fare finta che determinate situazioni,
sia che le vediamo in un modo che in un altro, ma sono situazioni comunque delicate da monitorare, anche
perché la cittadinanza si aspetta questo, è come mettere le fette di salame sugli occhi. E allora si arriva qua
“fino adesso non c’è stata illegalità”. Ma siamo sicuri di questo? Non lo so. Quanti controlli sono stati fatti?
Quand’è che sono finiti i lavori. Questa scuola di arabo, questi bambini qua, la fotografia, c’è solo questa
associazione che danno questi bambini. Andate sul sito, sulla pagina. 19 follower, ci sono. Le sue foto e
quant’altro. Quindi lei, quantomeno a giugno, era con queste persone, con il capo.
Ma si può sapere che cosa stanno facendo? Cosa hanno fatto in questi mesi? Questo è il discorso. E
condivido quindi il discorso della Consigliera Cadorin: ma lei che cosa ha fatto fino ad adesso? Visto che non
si può far finta, per un discorso che siamo bravi, siamo belli… Bene! Ma va benissimo, Io sa che sono più
moderata di altri. Ma, in generale, come il mio partito è più moderato, cerca di essere con tonalità, diciamo…
Però i principi sono gli stessi. Cioè, non si può far finta che non ci sia una questione da monitorare. E lei ha
detto “adesso manderemo una raccomandazione, se non hanno capito”. Cioè, hanno fatto i lavori, scusate
adesso: fatto i lavori, ristrutturazione…
PRESIDENTE:
Consigliere, non è più registrata, ma il concetto era chiarissimo. Grazie. Consigliere Silva Stefano, a lei.
CONSIGLIERE SILVA STEFANO:
Grazie. Io credo che qua si tratta della solita paura che si vuole vincolare. Perché qua stiamo spaventando,
creando paura, perché la paura vi fa piacere. La paura vi fa vincere. La paura vi fa sentire forti. Io, invece,
sono dispiaciuto, perché questo è un esempio di come non ci sia integrazione. Dove si nota che il processo
dell’integrazione è lento, è difficile, e che tutti voi, come noi, siamo responsabili di questa difficoltà
dell’integrazione. Perché questa storia, secondo me, indica soprattutto questo. Indica che un gruppo di
persone non ha capito che ci sono delle regole da rispettare. E non ha capito che questa non è la strada per
integrarsi. Non è la strada per essere parte di una comunità, e non è la strada per poter vivere la loro
professione, come diceva la Consigliera, liberamente la loro professione, come diceva la Consigliera
Cadorin.
È questo l’amaro. Tutto il resto, invece, a voi vi dà fastidio perché non sono italiani, perché non sono di
Seregno, perché danno fastidio. Ma è tutto un pretesto. A me mi dà fastidio che quando sto parlando io parla
qualcun altro. Mi dà fastidio anche questo.
Quindi, io credo che dobbiamo ripartire da qua, prima di tutto. Questa qua è una lezione. Poi, è giusto fare i
controlli, è giusto che l’Amministrazione sia rigida e che vada avanti nella strada di far capire che, prima di
tutto, serve il rispetto delle regole. Perché adesso, purtroppo, queste persone hanno perso credibilità nei
confronti della città di Seregno. E domani sarà difficile sedersi attorno a un tavolo per costruire qualcosa o
per cercare di capire quali sono le esigenze. Perché, di fronte a un iter chiaro, pulito, limpido, lampante per
tutti, non c’è stato questo rispetto. Però non è questione dell’aggressione, non è questione di una zona
sensibile, perché purtroppo la situazione aggressioni, la situazione zone sensibili, a Seregno, è molteplice. È
dovuta a eventi, è dovuta persone che andrebbero aiutate, che andrebbero in qualche modo… E in questo
momento non siamo in grado di farlo. Ma non l’Amministrazione Rossi o il Comune di Seregno: non siamo in
grado la collettività, non siamo in grado come comunità di italiani. “Prima gli italiani”. È questo tutto il
concetto.
Io rilancio una riflessione su questo tema. Rilancio una riflessione: vi invito a fare una cosa, per capire un po’
meglio alcune dinamiche. Visto che vi fa paura, no?, il colore scuro, la parola “islamico”. Adesso, fra qualche
mese, purtroppo, incomincerà a fare freddo, e ci sarà la solita emergenza freddo, dove si dà assistenza a chi
dorme per strada. E, purtroppo, una buona metà della gente che dorme per strada non è italiana, e
probabilmente è islamica. C’è la possibilità di incontrarle queste persone, facendo i turni dove sarà
l’emergenza freddo quest’anno, e di confrontarsi. Così almeno possiamo provare a capire che cosa significa
essere islamico piuttosto che vivere in un contesto dove tutti… La paura del diverso, li attanaglia.
Cominciamo magari a fare questo, prima di lanciare provocazioni che poi hanno solo risultato di scrivere
follie su follie sui social network. Perché se andate a leggere i commenti che tanti hanno scritto sotto ai post
de Il cittadino, che ha riportato per primo la notizia, o che voi avete rilanciato, c’è da venire la pelle d’oca.
Cioè, a me fa paura. Questo mi fa paura. Che ci sono cittadini seregnesi che hanno detto, dai forni, piuttosto
che “buttiamoli nelle pattumiere”. Andate a leggere i commenti. Io l’ho fatto oggi, perché di solito non sono
un fan… Cacchio, è spaventoso quello che i cittadini di Seregno hanno scritto per questa cosa. È veramente
spaventoso. E voi siete qua a fare la morale sul controllo. Il controllo è doveroso. Ma, attenzione,
controlliamo anche quello che la gente pensa e ha il coraggio di scrivere. Perché anche questa cosa è
altrettanto preoccupante. Altrettanto preoccupante. Grazie.
PRESIDENTE:
Tiziano Mariani e Borgonovo Laura, su questa comunicazione? Allora, Tiziano Mariani, a lei. Prego.
CONSIGLIERE MARIANI TIZIANO:
Grazie, molto gentile. Mah, io parto dal discorso del capogruppo… No, del Segretario, non so se ancora
segretario del DS, che è Silva che ha parlato prima. Del PD, non DS. Anche perché adesso… Va be’,
succederà quel che succederà.
Almeno ha avuto il coraggio di dire che lui è a favore. Apriamo, apriamo tutto, portiamo tutti, portiamo chi
accoltella le persone, i militari l’altro giorno in piazza, chi si accoltella in giro. Ha avuto il coraggio di dirlo, che
lui vuole questo. Meglio, non sei stato un fariseo. Hai avuto il coraggio di dire che io voglio la moschea a
Seregno, perché voglio l’integrazione. Invece il Sindaco non ha questo coraggio. E perché dico che non ha
‘sto coraggio? Si mimetizza in continuazione nelle cose.
L’interrogazione fatta da me, dal sottoscritto il 30 luglio 2018, perché abbiamo tutti memoria molto corta,
dove interrogavo “il Sindaco, alla luce di episodi di cronaca raccontati dalla stampa locale nei giorni scorsi,
culminati con la aggressione violenta al giornalista Paolo Volonterio riguardante lo stabile di via Milano a
Seregno. Chiedo al signor Sindaco”, ecc. Mi rispondeva l’Assessore, anzi due Assessori, Claudio Vergani e
William Viganò, e controfirmata dal Sindaco Rossi. Dove veniva fatto tutta una cronologica dei lavori, degli
interventi, del blocco, eccetera eccetera. Alla fine finiva: “relativamente alla posizione della Giunta su questo
stabile, si sottolinea la necessità, e naturalmente la volontà, di rispettare la normativa vigente, che in base
alla direzione urbanistica di zona (assetto insediativo produttivo ad uso C3 laboratorio) esclude per quegli
immobili la possibilità di ospitare attrezzature di interesse comune per servizi religiosi - per servizi religiosi -
comprese sede di associazioni, società eccetera eccetera, l’esercizio del culto di professione religiosa quale
sala di preghiera, scuola di religione o centri culturali”.
Benissimo. Noi sappiamo tutti che a Sant’Ambrogio, dalla parte est-ovest, c’è in piedi qualcosa in Procura
della Repubblica per un fabbricato che è dato religiosamente, non so cosa sta succedendo lì, non voglio
neanche raccontare, mi sembra che siano altri religiosi. Altri religiosi: giustamente la Costituzione dice che
tutti hanno diritto a professare la propria religione. Tutti, diciamo qui, che vogliamo la legalità. E quindi, sulla
legalità, caro Sindaco, non ci sono differenziazioni, assolutamente. Perché non credo che un cittadino di
Seregno, perché porta in giro il cagnolino e non ha dietro il sacchetto per le feci del cagnolino, gli si dà la
multa di 160 euro, e uno apre un’attività e poi automaticamente subito il controllo, viene chiusa.
Però il cambio di destinazione, lei sa meglio di me e lo sapeva anche prima, a meno che lei non conosce
proprio niente, e quindi cosa è lì a fare seduto, a fare il Sindaco (glielo ho detto e lo ripeto ancora) è
solamente una multa, il cambio di destinazione. È solamente una multa. E ora lei sta nascondendo la verità
ai cittadini di Seregno, perché subdolamente lei è andato avanti tranquillamente, non ha mai ammesso
quello che sta succedendo. Non ha mai ammesso, quindi ha mentito a questo Consiglio Comunale, perché
sa benissimo che il cambio di destinazione d’uso, lei, presenteranno la pratica, lei dirà di no, sarà una
ammenda, sarà una segnalazione e tutti saremo felici e contenti.
Non ci sarà la chiusura, a meno che qualcuno dica che lì è un centro religioso. Allora sì, si potrà procedere
anche a una diffida, e poi successivamente alla chiusura dell’immobile. La sappiamo tutti questa cosa, non
bisogna essere Assessore, non bisogna essere chissà che cosa. Allora la chiarezza vuol dire anche,
Segretario del Partito Democratico, vuol dire anche legalità. Perché non si può prendere in giro prima il
Consiglio Comunale, e successivamente i cittadini di Seregno. Questo non si permette a nessuno.
Assolutamente. E non è una polemica montata, secondo il mio punto di vista, perché sulla legalità non si
scherza più. È questo il problema grave di questa città, come di questa regione, come di questa nazione.
Perché i cittadini di Seregno, purtroppo, li vediamo tutti, tutti i giorni: la povertà aumenta tutti i giorni.
…“Prima gli italiani e dopo gli altri”, assolutamente. Bisogna dire, molto concretamente, che siamo tutti
uguali, e non è questione di far differenziazione del colore della pelle. Guai, sarebbe una cosa assurda,
questa. È una questione di far capire che esistono dei principi di democrazia e di legalità. E la legalità
significa alcune cose. Significa far rispettare, e non aggirare la legge. Aggirare la legge non serve a
nessuno… ...Da dare ai cittadini. Poi i cittadini cosa fanno? In macchina, in divieto di sosta? Si dà la multa.
ZTL, compaiono i titoli: mille multe perché uno non si accorge che…
PRESIDENTE:
Grazie, Consigliere. Borgonovo Laura, prego.
CONSIGLIERA BORGONOVO LAURA:
Sì, grazie Presidente. Allora, la comunicazione in oggetto, a parte che condivido quello che è stato detto dal
Sindaco, e sottolineo che una riflessione sul tema dello straniero e dell’immigrazione, deve essere fatta
anche da noi in maniera seria, in maniera completa.
A questo proposito, ricordo che domenica ricorre la giornata mondiale del migrante e del rifugiato, e anche a
Seregno verrà celebrata, come da tempo ormai si fa, a livello anche decanale, con una messa, con un
rinfresco, comunque con un ricordo un po’ particolare di quello che è il tema stesso. Tra l’altro, il tema di
questa giornata è, non si tratta solo di migranti, per cui si parla anche di un problema della vulnerabilità.
Riflessioni sul tema dello straniero sono importanti, vanno fatte e, diciamolo pure, gli stranieri non sono tutti
uguali, un po’ come non sono tutti uguali gli italiani. Voglio dire anche che c’è chi rispetta le regole, chi non le
rispetta, chi ascolta e chi non ascolta. Il percorso che è stato fatto per lo stabile di via Milano è un percorso,
per quanto riguarda la parte tecnica, la parte che riguarda il Comune di Seregno, assolutamente regolare.
Assolutamente nel rispetto delle regole. Con la vigilanza, e con i controlli, che continueranno anche dopo.
E sicuramente nel rispetto della democrazia e di questi principi, anche del principio della legalità, se
qualcosa non verrà fatta in maniera corretta e in maniera giusta, sicuramente verrà sanzionata, oppure si
procederà anche a qualcosa di molto più restrittivo e di molto più serio.
Quindi, a questo punto, io invito anche, e ho sentito parole, ancora una volta, abbastanza offensive da parte
del Consigliere Mariani nei confronti del Sindaco, a contenere un pochino i toni della discussione, se
vogliamo davvero essere, diciamo, dei Consiglieri Comunali eletti che parlano anche a nome dei nostri
elettori. Ecco, io penso che la gente non si aspetti sempre queste parole, queste diatribe tra di noi. E quindi
partiamo, ecco, da questa riflessione sugli immigrati e anche su noi stessi. Forse è anche il caso, qualche
volta. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Dunque, il signor Sindaco intende intervenire di nuovo. Sto guardando l’ora, sono le 21:21. So che
potrebbero esserci altre comunicazioni. Allora, visto che sforeremo già l’ora con questa comunicazione, io
intendo ascoltare solo la comunicazione del Consigliere Mariani, perché in capigruppo ieri ha esposto la
volontà di dirla. Quindi, altre comunicazioni le faremo giovedì della settimana prossima, perché siamo ben
oltre l’ora, presumo, nel momento in cui finirà questa comunicazione. Questo è quanto. Per cui, Sindaco
Rossi, prego. Quindi Stefano Silva, che è intervenuto prima, ha facoltà di cinque minuti dopo, in cui può
mettere anche forse un fatto personale, o non so cos’altro. Il Consiglio mi auguro sia d’accordo, e quindi
procedo. Grazie. Allora, signor Sindaco. Prego.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Cercando di non raccogliere aspetti personali, però mi sembra giusto rispondere a un po’ di domande che
sono state fatte, per quanto alcune particolarmente puntuali potrebbero dover richiedere una interpellanza,
anche se penso che a buona parte delle richieste posso rispondere ora. In particolare, della Consigliera
Cadorin e della Consigliera Cerqua, riprenderei parte dei loro interventi, in particolare. Al secondo giro sono
passato da essere paragonato a Salvini a essere paragonato a Biancaneve, per cui sta migliorando la cosa,
diciamo, dall’inizio del Consiglio. È peggio Biancaneve, dice? Mah, dipende dai punti di vista. Chissà se lo
avessero detto a lei, Consigliera Cerqua, come si sarebbe arrabbiata. Ma è diverso.
Comunque. Mi sembra giusto partire dalla lettura di parte dell’interpellanza di ottobre, dell’inizio di ottobre
che risponde già ad alcune domande fatte ora, nella parte in cui si dice, ad ottobre, “per quanto attiene
l’attività”, e rispondo ora alla domanda “ci si accorge ora cosa vuol dire sorvegliare, se si è controllato
qualcosa, ci si sveglia adesso, eccetera eccetera. “Per quanto attiene all’attività di sorveglianza”, ripeto,
leggo un testo del 5 ottobre di una risposta dell’Amministrazione a un’interpellanza… E poi andrò avanti, poi
andrò avanti. “Per quanto attiene l’attività di sorveglianza e controllo effettuata dalla polizia locale, si
evidenzia che sono stati effettuati numero 8 sopralluoghi volti a verificare ottemperanza all’ordinanza n.
91/2018. In particolare, nel corso del sopralluogo del 12 giugno 2018 ore 18 è stata acclarata, da parte del
personale del comando, l’inottemperanza alla predetta ordinanza e conseguente inoltro degli atti all’autorità
competente. Si evidenzia altresì che la polizia locale effettua verifiche a cadenza regolare volte ad accertare
eventuali irregolarità o violazione dei provvedimenti ordinativi”.
E questo è proseguito nei mesi successivi.
“Relativamente alla posizione della Giunta su questo stabile, si sottolinea la necessità, e naturalmente la
volontà, di rispettare la normativa vigente, che in base alla destinazione urbanistica di zona, assetto
insediativo produttivo ad uso C3 laboratorio esclude per quell’immobile la possibilità di ospitare attrezzature
di interesse comune per servizi religiosi, comprese sedi di associazioni, società o comunità di persone in
qualsiasi forma costituite le cui finalità statutarie o aggregative siano da ricondurre alla religione, all’esercizio
del culto, la professione religiosa quali sale di preghiera, scuole di religione, centri culturali”.
Tutto questo è proseguito, e provo a fare ordine negli appunti e a partire da questo tema. Non è la finalità
che è cambiata, e quindi è stata bloccata una prima volta perché prima aveva una finalità diversa, e poi una
regolare, come emerso da uno degli interventi dell’opposizione. Perché, quando si è fermato il lavoro, si è
fermato per una questione prettamente edilizia. La finalità della richiesta è sempre stata di uso artigianale
produttivo. Sono stati disposti, anche nei mesi successivi, dei controlli di polizia locale. In particolare anche
in seguito, cito alcuni interventi relativi ad alcuni aspetti anche edilizia e l’ufficio tecnico, i rapporti
aeroilluminanti, bagni eccetera eccetera.
La fine dei lavori è stata il 25 luglio. L’agibilità è del 27. L’ultimo controllo congiunto di Polizia Locale e Ufficio
Tecnico è stato del 14 di agosto, che ha rilevato che, al netto di una difformità rispetto a una finestrella che
poi è stata conformata, ha rilevato la piena regolarità di quei luoghi, al netto appunto di questa finestrella poi
conformata, rispetto alla destinazione d’uso. Sulle date e sul numero degli interventi precedenti, nel caso
foste interessati, vi chiederei di fare un’interpellanza, perché capite che a memoria le date di tutti gli
interventi e i numeri non ve le so dire. Ma su questo, e sul percorso che è stato detto in quella interpellanza
di ottobre, tutt’ora valida, il cambio di destinazione di uso, nel momento in cui c’è un uso che è abusivo, non
è sanabile per il nostro PGT. Per cui, non è vero che c’è la multa ed è finita lì. È insanabile.
Quando dico, ecco, quando avete giocato con Biancaneve, che sembra che sono arrivato adesso, e mi si
dice “Ma con chi ha parlato, chi sta facendo, chi ha controllato, chi sta controllando”, eccetera eccetera, io mi
auguro che tutti possano comprendere che, nel luogo pubblico e in diretta streaming, non vengo a dare il
singolo dettaglio di quello che è stato pensato rispetto a sabato, eccetera eccetera. Ma non da me. Ho detto
almeno due volte, nel mio intervento, la frase “in contatto prima, durante e dopo l’uscita del volantino con le
autorità preposte”. Vi devo specificare che le autorità preposte possono chiamarsi Prefettura, possono
chiamarsi Carabinieri, e poi che fanno le loro valutazioni? Nello specifico? Vi devo dire oggi i dettagli di certe
considerazioni? Penso che tutti siamo d’accordo sul fatto che questo non è opportuno.
Però questo, mi sembra giusto dire che non è che siamo la banda di improvvisati, come è stato detto, che
uno a un certo punto si sveglia e pensa “ah, andiamo a vedere”. I controlli sono stati fatti e, ripeto, tutto il
percorso è stato condiviso con tutte le autorità preposte.
Il numero civico, che non è il principale dettaglio del tema, ma era già stato segnalato dalla Consigliera
Cadorin. E ovviamente, rispetto al controllo toponomastico, è già stato segnalato e verrà fatto.
Ecco, poi, io non è che ho fatto il Ramadan con un’associazione. Non è un’associazione che l’ha
organizzato. Non devo rientrare su quel tema. Il fatto che sia stato invitato come in tantissimi altri eventi da
qualsiasi associazione, a portare un saluto a un momento di festa, l’ho fatto e lo rifarei. Nel momento in cui
qualcuno ha fatto delle foto che sono state pubblicate sulla pagina all’associazione, come in qualsiasi gruppo
associativo che incontro, non penso che sia questo il metro di giudizio. Quello che ha trovato sull’altra foto
non riguarda la struttura dentro, quello che si vede in quella struttura dentro, per quello che è. Chiedere è
lecito, rispondere è cortesia: le sto dicendo che, appunto, per quello che è stato l’ultimo controllo, gli spazi, si
riferisce a spazi diversi. E ripeto, non raccolgo tutte le altre provocazioni personali, ma mi sembra, rispetto a
tutte le domande che sono state fatte dall’opposizione rispetto alle risposte e rispetto a un chiarire anche alla
cittadinanza la questione, penso, insomma, che si sia fatta luce su tutti gli aspetti, e su quelli che sono le
posizioni dell’Amministrazione in merito.
PRESIDENTE:
Grazie. Diritto di replica. Consigliere Silva Stefano, era prenotato dal passaggio precedente. Se vuole essere
il primo, prego.
CONSIGLIERE SILVA STEFANO:
Volevo solo ribadire una cosa. Nel senso che qua c’è un po’ il vizio di far dire alle persone quello che non
dicono, poi uno può interpretare quello che vuole. Io l’unica cosa che voglio è che a Seregno ci sia un
processo di integrazione. Io voglio che i miei figli che vanno a scuola, e l’ho già detto un’altra volta, non mi
ricordo in occasione di cosa, che vanno a scuola con bambini che hanno genitori che parlano arabo,
pakistano, indiano, vivano serenamente la loro dimensione di bambini che vivono e giocano con bambini che
nascono e si confrontano con una cultura diversa dalla nostra. Io voglio che questi bambini, se vogliono
imparare la lingua dei loro genitori, vadano alla scuola di arabo, senza che ci sia nessun problema. Questo
io voglio. Che venga fatto, però, tutto nelle regole, l’ho detto io per primo.
Io non ho parlato di “mancanza di regole” o di “fregarsene di queste”. Sono alla base, l’ho detto io per primo.
Ho detto che la cosa più grave di tutta questa storia è proprio questa. Ci tenevo a mettere questi puntini sulle
i. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. Consigliere Cerqua, prego.
CONSIGLIERE CERQUA ILARIA ANNA:
Sì, brevemente. Non ho fatto fatto personale, però ci tengo a questa sottolineatura: “se fosse stato detto a lei
Biancaneve”. Io ho detto a lei “Biancaneve col cuore candido”. Paragonare quello che è stato detto a me,
che era un’offesa sessista, rispetto, perché è quella, ad altro… Non ho mai fatto questioni su niente. Parlare
che di Biancaneve nel senso di candido e quant’altro, vuol dire che anche lei, signor Sindaco, ha la
necessità magari di farsi qualche lezione di discriminazione di genere, capire cosa sono gli stereotipi e
quant’altro.
Molto diverso. Ma lei ha detto anche “se l’avessero detto a lei”. Sono la persona meno permalosa del
mondo. Lei prima ha detto che la sua famiglia… Mi permetta, ritorno perché è ritornato su Biancaneve, che
la sua famiglia è stata insultata. Ma sa quanti insulti ho avuto io? Non mi sono mai lamentata. Lo sapevo, e
mi sono presa sul… Ma bene. Quanti insulti abbiamo ricevuto noi, grazie anche a quella mozione di cui
parleremo, ritorneremo oggi, perché voi non avete diffuso, e quindi sempre nel fomentare alcune cose.
Di cosa stiamo parlando? Spiace che ci siano state, insomma, delle cose poco carine dette nei suoi confronti
e della sua famiglia, però ripeto, fa parte, purtroppo, della situazione. Non penso, va be’, lei l’ha detto, veda
lei.
Ritornando sul punto. Allora, guardi, a vedere questo sito, non ce n’è. La foto dell’associazione è lì. Non so
se l’associazione era prima da un’altra parte o che cosa. Sembra una cosa creata, e sembra che ci siano dei
bambini che fanno la scuola di arabo dentro. Questo. Lei è sicuro che assolutamente…?
Non lo so. Le dico, sa che cosa? Faccio veramente fatica a credere che delle persone affrontino delle spese,
facciano determinate cose, e poi hanno sbagliato. Hanno capito male. Ma di che cosa stiamo parlando? Io,
guardi, ma allora c’è un problema grosso, di comprensione. Ma davvero. Non “c’è gente che ha capito che la
procedura non era così”. Gli è stata fatta l’ordinanza, appunto, forse ancora prima che arrivasse lei. E sono
andati avanti ugualmente a fare tutte le opere, e poi arriva il volantino. Non hanno capito?
Investiti i soldi, tempo, penso anche energie. Se questa Amministrazione, non lo so, adesso non voglio dire
qualcosa che non conosco, però ripeto, penso che non sia chiarezza. Perché chiunque, chiunque, non va
avanti così come un treno, convinto, non ha capito, spese, lavori e quant’altro, e poi quello che voleva fare
non lo fa. Mi scusi. Se no, ci sono dei problemi ulteriori. Cioè, ma chi?
Secondo me, invece, una delle ipotesi che mi vien da dire, probabilmente c’erano delle aspettative, e forse si
pensava che comunque si poteva andare avanti. Ma, spendendo, probabilmente, centinaia di migliaia di
euro, presumo. Non lo so. Non ne ho idea. Non ne ho idea, però se si affronta una ristrutturazione, questo e
quest’altro, si arriva fino al volantino. Poi lei dice “il Ramadan l’ho fatto con la persona privata e
l’associazione”. Però, comunque, penso che siano sempre le stesse persone. Vuole che… Cioè, “vuole”. Lei
è andato lì. Non lo sapremo mai, però faccio veramente fatica che queste persone non avessero delle
aspettative diverse rispetto all’ordinanza. Appunto perché avevano già ricevuto l’ordinanza. E invece no,
sono andati avanti, avanti, avanti, addirittura col volantino. Lascia perplessi, ma per tutti, in generale. Forse,
più chiarezza di posizioni… Ecco.
E poi, comunque, questi bambini che vanno a scuola di arabo, spero che ci siano stati effettivamente i
controlli. Lei parla di ottobre. Ottobre, dopo ottobre, non so. Troppo avanti. Chiunque, quando fa un progetto,
un programma, va avanti nella convinzione di poterlo fare. Spende i soldi. Non è che fa: “ah, siamo andati al
luna park, non potevamo entrare perché era chiuso. Ecco, quindi le aspettative erano diverse, ho sbagliato,
torno a casa”. No, è un po’ diverso, insomma. Questo ci tengo a specificare.
PRESIDENTE:
Grazie. Consigliera Cadorin, prego.
CONSIGLIERA CADORIN MARIA GABRIELLA:
Grazie, signor Presidente. Allora, io partirei rispondendo al signor Silva, il Consigliere Silva. Visto che ci dà
sempre praticamente dei razzisti, degli istigatori di paura e quant’altro, io devo dire: lei parla di processo di
integrazione, ma naturalmente ci deve essere un processo integrazione. Ma partendo dal presupposto che
sono loro che devono rispettare le nostre regole, perché loro vengono in Italia e devono rispettare le nostre
regole. Allora si può iniziare a parlare di integrazione.
Io ho notato, e faccio i complimenti in questo caso all’Amministrazione, alla dottoressa Capelli, perché ho
visto sul giornale pubblicato, praticamente, che una famiglia, purtroppo, è caduto un controsoffitto ed è
rimasta senza casa, del Bangladesh. Il Comune è intervenuto immediatamente ospitandoli in un albergo. Ma
ben venga questa cosa, sperando che però prima non c’erano famiglie italiane che avevano più necessità di
essere aiutate. Questo è un altro discorso.
Sicuramente, sono certa che voi avreste controllato le varie necessità e quant’altro. Ma è proprio partendo
da questo presupposto che faccio anche i complimenti all’Amministrazione per essere intervenuti su una
situazione che coinvolgeva dei cittadini del Bangladesh. Da questo però mi viene da far partire l’idea che per
integrare delle persone vanno soprattutto verificati i presupposti che queste persone siano in regola con tutto
ciò che noi chiediamo, da sempre. Quando, mi sembra proprio come diceva il Consigliere Cerqua, che qui si
cerca quasi di nascondere la realtà. Si è partiti col discorso della moschea, e guardate che l’ho visto con i
miei occhi nel mercato di Seregno, in giro a raccogliere i fondi. E io, quando ho chiesto che cosa… In arabo,
le scritte in arabo, “scusate, cosa c’è scritto lì?”, un ambulante egiziano mi ha risposto: “fondi per la raccolta
della costruzione della Moschea”. L’ho visto con i miei occhi. Quando poi è partito il discorso, “no, non è
vero, pratiche edilizie, sotterfugi”. Adesso arriviamo al volantino, anche qua, nessuna risposta certa, ma
semplicemente “no, se verrà fatto”. Anzi, sì, no aspetti, una risposta certa c’è stata data dal Sindaco, perché
ha detto praticamente che il nostro PGT non prevede, giusto?, la sanabilità dell’evento. Quindi mi auspico
che, visto che lei stesso l’ha detto stasera in Consiglio Comunale, che nel caso in cui si verifichi che
all’interno di quel edificio vengano fatte o esercitate attività di culto, lei sarà il primo ad andare a mettere i
sigilli. Perché, altrimenti, se non è sanabile com’è che si risolve il problema? Bisognerà mettere i sigilli di
chiusura e comunque fare qualcosa.
Ma io alla mia domanda che avevo fatto, sinceramente, non ho sentito una risposta. Magari pensavo di
essere stata abbastanza chiara. Comunque, la riformulo, magari non sono stata sufficientemente limpida: la
mia domanda principale era, a parte quello che lei ha detto, come farete a verificare esattamente se
all’interno di quell’edificio si lavora oppure si fa altro? Si prega, si parla, si fa scuola di arabo o quant’altro?
Come farete? Questa era la mia domanda fondamentale. Poi, se lei mi dice che devo fare un’interrogazione
o un’interpellanza in merito, la faremo volentieri. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. Allora, questa comunicazione è chiusa. Come dicevo, siamo oltre, ma ritengo di utilizzare
questa deroga perché, in accordo con i capigruppo, ieri in effetti in quella sede abbiamo ascoltato una
richiesta pressante di una comunicazione. Altre comunicazioni non ce ne saranno. Pertanto, chiudiamo
questa fase con l’intervento di Tiziano Mariani, e in chi poi volesse intervenire. Prego.
CONSIGLIERE MARIANI TIZIANO:
Grazie Presidente, anche se posso dire che da una parte la ringrazio, così almeno dico quello che devo dire,
ed è giusto che venga detto in questo Consiglio Comunale. D’altra parte mi dispiace: dopo, mi sembra, un
mese e mezzo che non facciamo Consiglio Comunale, bisognava prevedere magari due Consigli uno
successivo all’altro, anche perché di materie ce ne sono parecchie da discutere. Non si dimentichi,
Presidente, che durante… prima della chiusura del Consiglio Comunale sono stati eletti dei nuovi
rappresentanti di AEB, e anche qui non ci fa fare l’interrogazione. Sarebbe stato bello discutere assieme su
alcune cose.
Premesso questo, la ringrazio. Allora, prima, per scansare ogni dubbio da quello che sto dicendo, vorrei
omaggiare al Presidente un libro fatto da Antonio Anastasi, “Il Seregno in serie B”, sponsorizzato da una
parte dal sottoscritto. Quindi, non venga a dire “la mia discussione stasera”, stasera magari dica qualcuno “io
sono contro, qui, là”, tutte queste cose. Le cose serie vengono fatte per il bene di questa città di Seregno.
Allora, a Consiglio Comunale chiuso, in luglio, è cominciata una bagarre stupida, direi proprio stupida, ma
pericolosissima. Una bagarre tra me e il Presidente del Seregno Calcio. Una bagarre che era nata su una
mia giusta osservazione, in qualità di Consigliere Comunale, quindi il ruolo del Consigliere Comunale, specie
nel corso delle sedute del Consiglio Comunale è quello di pubblico ufficiale in rappresentanza dei cittadini
dai quali è stato eletto, senza vincolo di mandato. Lo sappiamo tutti, istituzionalmente, che un Consigliere
Comunale, ci mancherebbe altro, può chiedere qualsiasi cosa in questo consesso. Guai, sarebbe un errore,
se no saremmo in Bulgaria, saremmo in Cambogia, saremmo in non so quale stato dove intervengono gli
altri, magari facendo pressione.
Mi si vede, dopo che Il Giornale di Seregno che ha pubblicato “Tiziano Mariani ha storto un po’ il naso”, si
stava parlando sulle sistemazioni dello stadio Ferruccio, dice: “sappiamo tutti che è cambiata la dirigenza del
Seregno Calcio, e non mi sembra giusto investire tanto nello stadio Ferruccio. Per sostenere chi arriva da
fuori, dovrebbe in qualche modo attivarsi anche la città”. Questo ha scaturito, ha scaturito, tra i giornali, tra
pubblicazioni sulla pagina del Seregno Calcio, un fatto: “All’attenzione del signor Mariani, Consigliere
Comunale. In merito alle dichiarazioni effettuate nel Consiglio Comunale del 26 luglio, che riguardano il
Seregno Calcio, invitiamo il Consigliere Mariani ad astenersi dall’avanzare illazioni di accordi poco
trasparenti tra il Seregno e il Comune, e da accusare velatamente la Presidenza del Seregno Calcio di
condotte che penalizzano il calcio seregnese. Un buon lavoro… Invito personalmente”, e continuava contro il
signor Mariani, che io ero qui in questo consesso come Consigliere Comunale. E guai, non siamo, lo ripeto,
non siamo nei paesi oscuri, dove comandano certi personaggi fuori e Consiglieri o i loro rappresentanti non
possono dire niente.
“Invitiamo il signor Mariani a fare uso consono e consapevole della parola, e non cercare invano di farsi
pubblicità sfruttando il buon nome del Seregno Calcio e del mondo sportivo”, eccetera eccetera. Questo è
stato il primo.
Allora io, come persona seria e costruttiva, abbiamo fatto un comunicato stampa. “In merito alla
comunicazione diffusa lo scorso 30 luglio a me indirizzata, ritengo opportuno rispondere al signor Davide
Erba con alcune precisazioni. Il mio intervento in Consiglio Comunale riveste un’attività doverosa di verifica e
di controllo dell’attività amministrativa, e risponde a un mandato elettivo. Il ruolo di Consigliere Comunale,
specie nel corso delle sedute di Consiglio Comunale, è quello di pubblico ufficiale, e di rappresentante dei
cittadini dai quali è stato eletto senza vincolo di mandato. Lungi dal voler porre in essere attacchi gratuiti e
diffamatori, adotto nel mio intervento atteggiamenti chiari e responsabili, richiedendo ai miei interlocutori
risposte precise e circostanziate. Se si intravedono dubbi di legittimità o situazioni opache, mi limito a
chiedere lumi e registro gli interventi a riscontro, riservandomi ogni azione a tutela della città.
I cospicui investimenti privati, nello sport come in altre realtà, non mi interessano né competono. Gli
investimenti pubblici dell’ente comunale, invece, sì, e ne esigo piena giustificazione economica e
motivazione di indirizzo, e respingo al mittente, perciò, gli strumentali inviti a un uso consono e consapevole
della parola che nei confronti di un pubblico ufficiale suonano come una minaccia volta a intimorire o
assopire, oltre che un’offesa al Consiglio Comunale e al Cittadino tutto, che deve restare indipendente da
qualsiasi pressione esterna. Auguro naturalmente ogni bene al Seregno Calcio, così come tutte le società
sportive, meritevoli ognuna di uguale attenzione e sostegno da parte dell’Amministrazione Municipale.
Tiziano Mariani, Consigliere Comunale”.
Mi si venne a rispondere con altri epiteti pesantissimi. Allora, vede signor Sindaco, la cosa è grave. E
quando prima ho detto che lei ha scarsa sensibilità istituzionale, e qui mi rivolgo anche al Presidente che
forse magari non era informato, e grave carenza di cultura istituzionale, è grave, perché lei
successivamente, subito immediatamente dopo questa polemica, lei è andato a vedere la partita del
Seregno Calcio, e cosa è successo? C’era uno striscione grande: “Mariani taci”.
Allora, io credo che su queste cose, e io non ho fatto politica all’esterno: ho chiesto lumi sul bilancio e su
quello che tutti i seregnesi si aspettano. E allora, a quel punto lì, io credo che lei non è che sia intervenuto,
anzi, forse magari ha sorriso, vedendo quello. Perché almeno così Mariani non viene più in Consiglio
Comunale, non fa più niente, sta zitto e si mette la coda tra le gambe. L’intimidazione mandatami da
qualcuno, e guardi signor Sindaco, dico anche questo, perché quello che succede il 27/8/2019, quindi
qualche settimana fa, “Si scioglie la curva: all’origine della drastica scelta la tensione e i mancati accordi con
gli ultras Spartani”. E qui, è scritto in piccolino, ma è il Giornale di Seregno del 27 agosto, lei lo può trovare
tranquillamente, parla molto e dice “una scelta sofferta, presa a malincuore - spiegano dalla curva - ma
inevitabile. Alla base della decisione, fondamentale, c’è il mancato raggiungimento di un accordo con gli
ultras Spartani”, che sono, mi sembra, gli ultras dell’Inter, perché in un altro articolo dell’altro giorno, il giorno
19 settembre, parla addirittura di una rissa, di gente che usciva dal carcere, di trenta anni, ci sono… E
questo lo dicono i giornali. Non lo dico io.
Allora, io le dico, signor Sindaco, la sua mancanza di sensibilità istituzionale, perché un Consigliere
Comunale non può essere attaccato nelle sue funzioni, lei è stato zitto, ha fatto niente, è andato allo stadio,
ha visto il bel cartellone e anzi era magari anche contento di vedere queste cose. Il Presidente era in ferie,
forse, magari non ha sentito tutte queste cose.
Le dico una cosa, signor Sindaco: se qualche ultras, e sappiamo tutti cosa sta succedendo qui, non
dobbiamo nasconderci, lo dico pubblicamente, mi dovesse attaccare o fare qualcosa a me e alla mia
famiglia, la ritengo lei moralmente responsabile di quello che succederà. Ricordi questa frase. La ritengo, lei,
responsabile moralmente di quello che succederà, o dovesse succedere a me o alla mia famiglia qualcosa.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE:
Chi vuole intervenire, su questa comunicazione? Davide Vismara, prego.
CONSIGLIERE VISMARA DAVIDE:
Grazie Presidente. Signor Tiziano Mariani, io c’ho… Forse non ho capito io, ma ho bisogno di comprendere.
Le sono state fatte delle minacce? Cioè, la situazione è arrivata al punto per cui ha ricevuto delle minacce da
qualcuno, o il riferimento del suo intervento si rifà solo allo striscione “Mariani taci”? Perché poi non ho capito
la seconda parte che lei esponeva, sul collegamento con gli ultras. Se il Presidente può concedere il diritto di
parola subito, perché quello che dice è abbastanza serio. Ora, vorrei capire, primo, se ha ricevuto delle
minacce anche personali e alla sua famiglia, e sarebbe una cosa gravissima. Secondo, se si riferisce solo
allo striscione “Mariani taci”, o c’è qualcos’altro. Terzo, se può un attimo puntualizzare meglio il punto degli
ultras, perché io, purtroppo, tengo all’Inter, e nel senso, vorrei capire più che altro non tanto da tifoso
dell’Inter, ma capire cosa c’entra l’ultras dell’Inter con quello del Seregno, collegati alle, diciamo,
intimidazioni a cui lei fa riferimento. Giusto per maggior comprensione ed esplicitazione della questione.
Grazie.
PRESIDENTE:
Allora, vista la delicatezza del tema su cui stiamo andando, io vorrei sapere, prima di concedere la parola al
Consigliere Mariani Tiziano, se si dovessero fare nomi, e dire altro, incorriamo, credo, nell’articolo 35 del
nostro regolamento, e fa fortemente sorgere il dubbio sulla liceità della presenza di terzi in quest’Aula. Cioè,
passare alla seduta segreta. Perché, se si volesse fare nomi e dare, come recita, affari in cui entrano in
gioco e vengono dette intorno a qualità e capacità di persone dei giudizi, credo che la delicatezza sia
davvero da tenere in considerazione. Per cui, mi rivolgo a lei: se intende dare una risposta assolutamente
generica, se non intende rispondere e le basta quello che ha detto… Perfetto.
Va bene, quindi il suo obiettivo era lasciare agli atti le sue parole. Va bene. Va bene. Va bene. Ecco, mi
scusi. Ripeta, per favore, ripeta per favore a microfono dieci secondi quello che ha detto, perché non era
registrato. Dopodiché chiudiamo la comunicazione.
CONSIGLIERE MARIANI TIZIANO:
Io quello che dovevo dire pubblicamente l’ho detto, affinché rimanga agli atti di questo Consiglio Comunale.
Grazie.
PRESIDENTE:
Va bene. Allora, il Sindaco intende darle comunque una risposta. Prego.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Lei mi ha tirato personalmente in causa, per cui mi sembra giusta una risposta, anche se fatico,
sinceramente, a darla. Fatico a sentirmi moralmente responsabile per uno striscione di una curva. Se il tema
è quello. Io prima, poi ognuno fa i paragoni, io prima ho citato, ad esempio, una serie di insulti che io reputo
molto pesanti ricevuti, messi magari anche sotto pagine di partiti politici, ma non ritengo assolutamente
“moralmente responsabili” partiti politici o membri dell’opposizione che hanno fatto post, o che hanno fatto
polemiche politiche sulla cosa. Per cui fatico, sinceramente, a sentirmi “moralmente responsabile” rispetto
a… A che cosa? Non ho capito, veramente. Poi, chiaro che qualora ci fossero delle situazioni, ad esempio
quelle che ha paventato il Consigliere Vismara, piuttosto che di minacce personali, di tematiche di
incolumità, eccetera eccetera, al di là degli enti preposti a segnalare tutte queste cose, posso anche
personalmente dire che sono personalmente a disposizione, se ritiene che possa essere utile un mio
coinvolgimento, relativamente a questioni che mettono a repentaglio un’incolumità, qualora ci fossero casi
così. Il sentirmi “moralmente responsabile” di quello striscione, se è veramente questo, faccio fatica. Se ci
fossero altre tematiche, e si volesse confrontare anche in maniera personale, sono assolutamente a
disposizione.
PRESIDENTE:
Grazie. Chiudiamo la fase delle comunicazioni.
Passiamo alle interpellanze da evadere. Credo che i Consiglieri della Lega Cadorin e Casiraghi siano stati
avvisati da Viganò Elisabetta di due interpellanze a cui possono rispondere. Va bene. Lei, Cadorin, invece la
vuole fare? Allora, rinviamo la numero 59, e affrontiamo “Incubo tecnico”, interpellanza numero 60 del
Consigliere Cadorin. Prego, a lei. Sono le ore 21:54.
CONSIGLIERA CADORIN MARIA GABRIELLA:
Grazie signor Presidente.
Incubo tecnico. Avendo ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini e professionisti del Comune di
Seregno, e non solo di Seregno, mi sono recata più volte presso l’Ufficio Tecnico nella giornata settimanale
del giovedì, giornata di libero accesso al medesimo ufficio comunale, al fine di constatare le segnalazioni
che mi sono pervenute. A tal riguardo, interrogo l’attuale Amministrazione sulle seguenti mie considerazioni.
Perché ci sono più cartelli orari di ricevimento al pubblico esposti all’entrata dell’ufficio? I cartelli esposti
indicano giorni ed orari differenti. Magari sarebbe utile eliminare il cartello errato.
Esiste un citofono da suonare per poter accedere all’ufficio. Tale sistema d’accesso era stato previsto per
motivi di sicurezza. Tuttavia, perché suonando la porta viene aperta in automatico, senza chiedere chi è o la
motivazione della chiamata? A cosa serve un campanello di accesso, se poi non si fanno i controlli?
Tengo a precisare che per ben due giovedì mattina ho suonato ripetutamente, ma ho dovuto aspettare una
volta mezz’ora e la volta successiva diciotto minuti prima dell’apertura. Il terzo giovedì sono stata più
fortunata.
Entrando nell’ufficio alla reception in data odierna oggi mi hanno aperto subito. C’erano, dietro al banco, tre
dipendenti, almeno credo. Erano tutti addetti al ricevimento iniziale di cittadini e/o professionisti, oppure no?
Guardandomi intorno, scrutando i presenti, ho notato che tutti avevano in mano parole crociate, libri
eccetera. Mancava che qualcuno facesse la calza alla maglia.
Ho chiesto ai presenti la motivazione. Mi hanno risposto che spesso passano ore ed ore in attesa di essere
ricevuti, perché i tecnici comunali risultavano spesso in commissione o riunione.
Domanda: essendo giovedì la giornata del cittadino con libertà di accesso senza appuntamento, non
sarebbe logico evitare commissioni o riunioni (non ho scritto, ma “in tale giornata”)?
Un professionista, in seguito a richiesta di accesso agli atti, si è sentito rispondere: “il toner della stampante
è esaurito, e non abbiamo modo di sostituirlo perché non ne abbiamo. Se vuole faccia le foto ai documenti”,
tre faldoni in totale (visti io).
Domanda: è mai possibile che un Ufficio Tecnico non possa utilizzare la fotocopiatrice per mancanza di
toner? Come funzionano gli approvvigionamenti?
Alle 11 circa ho chiesto di poter incontrare l’Assessore Vergani e, dopo alcune telefonate da parte di un
dipendente alla reception, rivolte non so a chi, la risposta è stata: “Non sappiamo se l’Assessore sia arrivato
oppure se arriverà; stia qua che se lo vediamo e lo sentiamo che è arrivato, la informiamo”. Nel contempo,
scopro che un geometra di Seregno, seduto dietro di me, aveva fatto la medesima domanda, con la
medesima risposta, più di mezz’ora prima della mia domanda. Essendo giornata di ricevimento, l’Assessore
non dovrebbe essere presente? Oppure: l’Assessore potrebbe trovare un sistema per far capire se è
presente oppure no?
È diventata una prassi comune suggerire ai professionisti di rivolgersi all’avvocatura comunale tramite un
loro avvocato per facilitare le definizioni delle pratiche? Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Per la risposta, l’Assessore Vergani.
ASSESSORE VERGANI CLAUDIO:
Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Rispondo all’interpellanza.
Dunque: interpellanza “incubo tecnico”, protocollo 33.141 del 14/6/2019. Un errata corrige, perché nella
risposta avevo indicato la data del 16.
Con riferimento all’interpellanze in oggetto, si comunica quanto segue.
Preliminarmente, preme estendere l’oggetto dell’interpellanza a passati periodi di gestione amministrativa,
con l’ausilio di estratti di alcuni atti pubblici di interesse per l’argomento. Ordinanza in materia di misura
cautelare, personale del GIP del Tribunale di Monza, relativa alla vicenda Agam, scaricabile dal sito
http://www.affaritaliani.it/:. Virgolettato: “l’esame della pratica che ha riguardato la vicenda Agam [...] ha
evidenziato una convergenza sistematica ed omogenea dell’operato di tutti i pubblici ufficiali intervenuti, che
[…] hanno altresì supportato i desiderata dell’imprenditore […] con l’indicazione delle strade percorribili e
con la divulgazione di informazioni rilevanti, peraltro con il deprecabile costume di acconsentire senza
alcuna esitazione agli accessi, ed anzi a vere e proprie sortite quotidiane negli uffici”. Chiuse le virgolette.
Pagina 201 dell’ordinanza.
Per quanto sopra, contrariamente a quanto compiuto delle passate Amministrazioni, si è provveduto alla
chiusura degli accessi ai locali dell’Ufficio Tecnico, e al loro presidio con videocitofono; presidio che è
garantito dalla presenza di due dipendenti e di un commesso, nei momenti nei quali non risulta impegnato
alla consegna dei documenti nelle varie sedi comunali. Con tale misura si è quindi posto fine ad un accesso
indifferenziato, casuale, deregolamentato e caotico agli Uffici, che approssimava i locali pubblici
all’estensione di studi professionali.
I controlli compiuti dai dipendenti incaricati rispondono alle mansioni del profilo professionale di
appartenenza, alle disposizioni loro impartite e a consentire l’accesso del pubblico negli orari di ricevimento.
Non abbiamo riscontri diretti di disguidi occorsi rispetto a queste procedure di accesso. Se ve ne sono stati,
e qualcuno intenderà segnalarceli in maniera precisa e puntuale, condurremo le nostre verifiche e, se del
caso, adotteremo provvedimenti conseguenti. Ove necessario, attivando provvedimenti disciplinari.
In generale, comunque, pensiamo che l’accesso non indiscriminato sia una procedura corretta. Lavoriamo
per migliorare l’efficienza di questa procedura. Abbiamo fatto una revisione dei cartelli all’ingresso e, per
superare eventuali problematiche derivanti da comportamenti individuali non conformi.
Riguardo alla fotocopiatura degli atti, che sarebbe stata impedita dalla mancanza di toner, si osserva in
primis che l’esaurimento del toner costituisce episodio assolutamente fisiologico, anche se di solito l’ufficio è
regolarmente approvvigionato di materiale di consumo per la stampante. Non abbiamo termini sufficienti per
circostanziare l’episodio da lei riferito. Ci limitiamo a prenderne atto.
Aggiungiamo, però, che la proposta di fotografare i documenti, dovrebbe essere interpretata nel senso di,
attraverso la dematerializzazione dei documenti stessi, risparmiare risorse: carta, inchiostro, energia
elettrica, in uno spirito di salvaguardia dell’ambiente.
Rispetto allo scenario di persone disperatamente sprofondate nell’attesa, è complicato ricostruire
puntualmente chi stava attendendo chi, dato che si trattava di una giornata di ricevimento senza
appuntamento. Detto che in queste situazioni, appunto ricevimento senza appuntamento, è fisiologico che,
ove vi sia l’affluenza di più persone che vogliano accedere all’ufficio, l’attesa possa protrarsi anche in misura
importante. Tenendo sempre conto che l’organico dell’Ufficio Tecnico è ancora sottodimensionato rispetto
alle reali esigenze, accogliamo l’esortazione ad essere attenti, ancora più di quanto facciamo oggi, a tenere
liberi i tecnici da riunioni nella giornata del giovedì, con la consapevolezza, però, che non sempre sarà
possibile.
Circa quanto lei segnala relativamente al ricevimento mio, dell’Assessore Claudio Vergani, francamente non
si coglie cosa vi sia stato di gravemente problematico in quel 13 giugno. L’Assessore Vergani,
ordinariamente, riceve senza appuntamento dalle ore 11 alle ore 12:30 del giovedì. In quella giornata, un
appuntamento precedente era andato leggermente lungo, e l’Assessore ha iniziato l’effettivo ricevimento alle
ore 11:15, proseguendo ben oltre le ore 13. Il quarto d’ora di ritardo sull’inizio dell’orario c’è stato. Si rimette
all’interpellante e al Consiglio Comunale la valutazione della gravità di questo ritardo.
Non si comprende il fondamento dell’affermazione dell’interpellante circa l’avvocatura civica, non essendovi
riferimenti circostanziati ad episodi in cui i tecnici comunali avrebbero suggerito ai professionisti di rivolgersi
all’avvocatura. È possibile fornire solo una generale risposta di metodo: l’attività dell’avvocatura è improntata
alla massima collaborazione con i cittadini, a beneficio della correttezza dell’azione amministrativa e a tutela
dell’ente. Pertanto, in alcune circostanze, non è inusuale, anzi è auspicabile, la valutazione congiunta tra le
parti di questioni di particolare complessità normativa, al fine di evitare l’insorgere di conflitti e/o contenziosi.
Distinti saluti.
Era il 3 settembre 2019. Grazie.
PRESIDENTE:
Consigliere Cadorin, per la replica. Prego.
CONSIGLIERA CADORIN MARIA GABRIELLA:
Sì, naturalmente volevo anche ringraziare l’Assessore Vergani, che ha colto che il mio spirito quasi un po’,
così, come dire, non è tanto di critica, quanto rivolto più proprio a esporre quello che ho visto con i miei
occhi. Ho colto che lei comunque ha già preso atto di alcune situazioni, tipo i cartelli all’entrata, tipo la
verifica appunto dei tecnici, di non farli fare più cercare, di non far fare più commissioni e quant’altro, i tecnici
e così via.
Volevo fare delle precisazioni, in merito al fatto che lei dice che “contrariamente a quanto compiuto dalle
passate Amministrazioni”. Ecco, direi che è proprio stata l’Amministrazione Mazza, in cui facevo l’Assessore,
è stato allora che, dietro anche suggerimento dell’allora Assessore Milani, che vedeva appunto un andirivieni
costante di persone non controllabili e quant’altro, era stato messo appunto il citofono per poter evitare
questo costante andirivieni di persone, e poi delle persone all’entrata per poterlo visionare. Il discorso del
citofono è proprio questo: che come, prima di te “Sì, c’è” (a parte che mi ha messo sinceramente addirittura
l’ordinanza in materia del GIP del Tribunale per rispondere a un’interpellanza). Va bene, ci sta, una
precisazione in più, d’accordo. Una segnalazione in più. Tipo, io l’ho presa come quando si citano delle frasi,
tratte da testi famosi piuttosto che da libri importanti, ecco, in questo senso l’ho intesa. Fa piacere.
Certo è che indubbiamente, appunto, era stata una prassi che avevamo voluto noi come vecchia
Amministrazione, ma di sicuro la prassi era: se c’è questo citofono, e successivamente dite “sì sì, serviva il
citofono appunto per verificare che entravano e nient’altro”, poi dopo mi rispondete che l’accesso
indiscriminato sia una procedura corretta. Non si sta parlando di accesso discriminato o meno, si sta
parlando di sicurezza. Almeno chiedere chi è, chi non è.
Poi quel giorno, io, effettivamente c’erano dietro tre persone, al servizio a rispondere al citofono. Ora, non so
perché erano lì, chi erano chi non erano, non conosco tutti gli addetti delle persone. Però sono tutte
segnalazioni che io, anche in qualità di Consigliere Comunale, le sto riportando in seguito a numerose
segnalazioni.
Però ho notato che comunque, ripeto, lei ha accolto il mio suggerimento di… Capisco tutta la situazione
difficile dell’Ufficio Tecnico, la capisco benissimo, però appunto su alcune gesta, su alcune situazioni… Tipo
il toner, “una situazione fisiologica”. Anche rimanere senza benzina è una situazione fisiologica, ma io penso
che quando uno vede la riserva si accorge e fa il pieno. Cioè, un minimo di accortezza in questo senso.
Sono tutte situazioni, ripeto, non riportate, successe in quella mattina. In quelle due ore che io sono stata lì
presente. Giuro. Giuro su ciò che ho di più caro.
Il discorso dell’avvocatura, scusi, tornando a un passo indietro, il discorso che lei dice appunto del suo orario
e quant’altro, benissimo, dalle 11:15 alle 13, mi fa piacere. Però magari o mette fuori un cartello o fa in modo
che chi è lì a rispondere lo sappia, che almeno un cittadino che si presenta e dice “Ma quand’è che potrei
incontrare l’Assessore Vergani?”, perché non tutti magari vanno sul sito a vedere o sono ben informati,
almeno che sappiano rispondere: “Guardi, l’Assessore Vergani riceve dalla tot ora alla tot ora”. Oppure
mettere un bigliettino, io non l’ho visto eh, magari mi auguro che ci sia già, però questa cosa…
Per quanto riguarda l’avvocatura, magari è vero, ho notato che non è che mi sono espressa bene nemmeno
io quando l’ho segnalata la questione. Però ero presente, e ho sentito rispondere da parte di un dipendente
comunale: “Guardi, per quanto riguarda questa pratica, non so cosa dirle; senta, noi la stiamo valutando, la
stiamo guardando, ma visto che c’è voluto ancora così tanto tempo e quant’altro” – ripeto, non so di che
pratica, non sono entrata nel merito, non ho neanche chiesto, ma ho sentito appunto – “faccia una cosa: le
conviene andare dal suo avvocato, scrivere una lettera all’avvocatura comunale, dopodiché magari le
rispondiamo”. E c’erano dietro altri due professionisti, e si sono messi a ridere. Allora mi sono girata e ho
detto “Ma perché?”; “No no, è che Seregno è diventata una barzelletta di tutti i Comuni del circondario”.
Quando non sanno cosa dire, ripeto, capisco tutte le varie difficoltà che ci possono essere, rispondono
“Fatevi scrivere dall’avvocato”. È per quello che ho segnalato. Cos’è, è diventata una prassi comune questa
cosa? Mi auguro di no. Comunque, mi fa piacere che abbiate anche accolto queste mie piccole osservazioni.
Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. Passiamo… L’interpellanza 75 il Consigliere Mariani intende discuterla in un’altra occasione,
per cui passiamo alla 78. Consigliere Cerqua, a lei. “Dopo anni il Comune”… omissis.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Sì. Lo rileggo io. Egregio signor Sindaco, visto che ha anche la delega personale.
Interpellanza urgente. Dopo anni, il Comune può finalmente assumere a tempo indeterminato. Perché
l’Amministrazione Rossi non permette di partecipare ad alcune categorie di diplomati?”.
La sottoscritta Ilaria Anna Cerqua, in qualità di Consigliere Comunale,
Premesso che con determinazione dirigenziale n. 508 del 30 luglio 2019 è stata indetta selezione pubblica
per esami per la copertura di numero posti di assistente amministrativo contabile categoria C con rapporto di
lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato e pubblicazione dell’avviso, che prevede tra i requisiti
richiesti specifici il “possesso del seguente titolo di studio: diploma di scuola secondaria di secondo grado ad
indirizzo contabile commerciale aziendale o scientifico o classico, oppure diplomi di laurea in specifiche
classi”.
Rilevato che la prevalenza dei Comuni, quando procedono ad un concorso pubblico per la copertura di una
pluralità di posti, anche per istruttori di servizi amministrativi contabili, categoria C, scelgono di inserire quale
requisito di partecipazione semplicemente il diploma di scuola secondaria di secondo grado (maturità) senza
ulteriore specifica, al fine di offrire le più ampie opportunità di partecipazioni alle persone in possesso di un
percorso quinquennale di secondo grado.
Con l’individuazione dei requisiti specifici quali diploma di scuola secondaria di secondo grado di indirizzo
contabile commerciale aziendale o scientifico o classico è manifestamente e irragionevolmente illogica
l’omissione, per esempio, di altre tipologie di percorsi liceali quali linguistico, scienze umane opzione
economico-sociale, e anche altri indirizzi proposti dagli istituti tecnici.
A titolo esemplificativo, si indicano alcuni Comuni di diverse dimensioni, individuati a seguito di veloce
ricerca in Google (cinque minuti). Milano, posti numero 13, bando 2017; Genova, posti 95, bando 2019;
Prato, posti 21, bando 2019; Comune di Lainate, posti numero 3, 2019; Treviglio, posti numero 5, ancora
aperto allora. Comune di Livigno, posti numero 3, ancora aperto. Se andate in internet ne troverete migliaia.
Considerato che il concorso prevede una serie di passaggi, tra cui le eventuali preselezioni, due prove scritte
e una prova orale, permettendo ai singoli candidati di dimostrare la propria preparazione per le finalità dei
posti da coprire, stante le materie di carattere amministrativo e contabile previste nel bando “nozioni
sull’ordinamento costituzionale, nozioni di elementi di diritto amministrativo con particolare riferimento alla
Legge 241/90 e successive modifiche e integrazioni e normativa sulla privacy, nozione di ordinamento degli
enti locali con particolare riferimento al Decreto Legislativo 267/2000, nozioni sulla normativa nazionale e
regionale in materia di commercio e fiere e attività produttive SUAP, e quella ad esse collegate, Codice dei
Contratti limitatamente alle procedure di gara, cause di interdizione dei privati nei rapporti con la PA, nozioni
di contabilità pubblica, con approfondimenti sulla disciplina della competenza potenziata, residui attivi e
passivi, fondo pluriennale vincolato, nozioni sulla normativa dei lavori pubblici e sulla contabilità degli enti
locali”.
Un concorso con numero 8 posti a tempo indeterminato può considerarsi anche una generale politica del
lavoro, ed appaiono dunque incomprensibili le limitazioni di questo bando anche verso persone volenterose
in cerca di occupazione.
In generale, anche nell’ambito delle politiche di orientamento scolastico per la scelta della scuola secondaria
di secondo grado si fa presente ad alunni e genitori che in tutti i percorsi, pur nella specificità, si creano
opportunità di diversa tipologia, anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione, compresi quelli offerti
dagli istituti professionali di durata quinquennale, che propongono programmi formativi validi e completi.
Rilevato altresì che, con l’occasione, non sembra condivisibile quanto previsto per la prova orale, in cui si
legge “sarà inoltre finalizzata a valutare le capacità professionali ed attitudinali dei/delle candidati e
candidate, in particolare per la gestione di relazioni complesse e verterà su tematiche attinenti le attività da
svolgere, nonché sull’approfondimento dei curriculum che sarà chiesto ai soli candidati ammessi alla prova
orale con le modalità che verranno agli stessi comunicate”. Tale aspetto, in una selezione di accesso
dall’esterno per un posto a tempo indeterminato, a differenza, tra parentesi, di procedure di mobilità o a
tempo determinato, rischia di essere discriminatorio verso i giovani diplomati, ed appare altresì troppo
discrezionale, mentre tali approfondimenti sarebbero da effettuare a graduatoria approvata per
l’individuazione delle singole postazioni.
Considerato altresì che i termini del bando di concorso sono ancora aperti, e pertanto si ritiene che
l’Amministrazione possa, con propri provvedimenti, prorogare i termini e aggiornare i requisiti di accesso
richiedendo il diploma di scuola secondaria di secondo grado (maturità) senza ulteriore specifica, e
riconsiderare anche la procedura di valutazione della prova orale per i motivi sopra esposti.
Il bando, così formulato, in particolare in ordine ai suddetti requisiti di accesso appare illogico e irrazionale, e
trascende la generale discrezionalità riconosciuta all’amministrazione pubblica nell’individuazione dei titoli di
accesso, con esposizione al rischio di ricorsi presso le sedi giudiziarie. Al di là dei rischi di impugnazioni,
che, come noto, non sempre si concretizzano, spesso per questioni di carattere economico o di conoscenza
e consapevolezza delle possibilità, si ritiene che questa Amministrazione abbia il dovere di perseguire nella
propria azione amministrativa i principi di buon andamento, imparzialità e in generale di uguaglianza, valori
costituzionalmente garantiti, e che pertanto debba rivalutare alcuni aspetti del bando, in una logica di
interesse pubblico generale.
Tutto ciò premesso, interpella il Sindaco.
Per quale motivo sono stati previsti requisiti con titoli specifici quali diploma di indirizzo contabile,
commerciale e aziendale, peraltro di non chiaro inquadramento rispetto agli indirizzi attualmente utilizzati e
liceo scientifico e classico, senza prevedere, a mero titolo esemplificativo, altri licei o altri indirizzi degli istituti
tecnici, come sopra motivato?
Non si ha forse fiducia nella capacità selettiva delle diverse prove da voi previste nel bando, che dovranno
affrontate dai candidati?
Non pensate che estendere i requisiti di accesso a tutti i diplomati possa essere anche un’opportunità per le
persone in cerca di occupazione?
Non si ritiene che l’approfondimento sul curriculum in sede di prova orale prima della graduatoria possa
essere discriminatoria verso i giovani diplomati, e creare rischi di eccesso di discrezionalità?
Auspicando, nella sua tempestiva, al Sindaco, valutazione dei suddetti contributi con finalità collaborativa, si
resta in attesa di risposta scritta.
Scusate, presentata giusto l’8 agosto. Era ancora a casa.
PRESIDENTE:
Grazie. Anche il Sindaco era a casa, e le aveva risposto molto prestamente, vero? Perfetto, a lei la parola.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Allora, leggo la risposta.
Su Google si trova tutto, comunque. No infatti, per questo.
Leggo la prima parte: in riferimento ai quesiti posti dall’interpellante, trattandosi di valutazioni di natura
tecnico-amministrativa e non di indirizzo politico, pertanto valutazioni escluse dalle competenze di Consiglio,
Giunta e Sindaco, riferiamo di seguito il percorso tecnico che ha portato alla realizzazione del bando di
concorso da parte degli Uffici. Cioè, come può immaginare, davanti a questo tema, ho chiesto agli uffici di
relazionarmi su questo aspetto, non avendo questa attinenza e competenza, diciamo così, né mia
personale, né della Giunta né del Consiglio. Venendo, diciamo, la garanzia degli uffici in base a questo.
La scelta di richiedere quale titolo di studio per la partecipazione alla selezione per numero 8 posti di
assistente amministrativo contabile, categoria C, devo dire… Aggiungo, tra l’altro, un contesto e anche un
concorso enormemente significativo, nel senso che dopo anni di riduzione di personale, che è calato negli
anni precedenti di oltre ottanta unità, talvolta per scelte normative nazionali, talvolta per scelte ribadite dalla
precedente Amministrazione, anche negli ultimi mesi. Però, ritengo di gran lunga utile nell’andare incontro a
risolvere, anzi, la modalità più opportuna per risolvere certe fatiche del Comune, quella di tentare di
aumentare il più possibile il personale, laddove è veramente…
Non era riferito… Ok.
Come volete, volentieri.
Dicevo appunto che questo rientra in un percorso che dovrebbe portare, da qui a Natale, a coprire 21
posizioni, oltre a due mobilità interne. Questo, tanto per specificare il contesto.
Venendo poi alla richiesta, dicevo: per questi otto posti, nello specifico, “il diploma di scuola secondaria di
secondo grado, indirizzo contabile e commerciale, aziendale o scientifico-classico”, trova la sua motivazione
nella descrizione dei compiti che tale profilo professionale deve svolgere, come indicato nel bando stesso. In
particolare, svolge attività di carattere amministrativo, contabile e di erogazione di servizi interni e esterni
all’ente, che comportano l’uso di dati e informazioni complesse, e l’applicazione di norme e predisposizioni di
atti e provvedimenti. Raccoglie e gestisce, elabora dati e informazioni anche di natura complessa, svolge
attività di ricerca e studio in ambito normativo e contabile, predispone documenti e svolge attività connesse
alle diverse fasi dei processi di contabilità generale e analitica, e può concorrere alla predisposizione dei
documenti ed elaborati previsti da norme dell’ente: bilanci, registri, consuntivi e preventivi, eccetera.
Da qui, quindi, la necessità di avere dei candidati con una preparazione o di natura giuridica amministrativa
contabile, con buone capacità di applicazione delle norme e di utilizzazione delle tecniche contabili di
gestione economico-finanziaria, ovvero con una solida cultura generale al fine di consentire flessibilità di
impiego nelle varie ripartizioni organizzative. La scelta di specificare talune tipologie di diplomi consente, da
un lato, di escludere percorsi di studio manifestamente incoerenti con il profilo di impiego (ad esempio “perito
elettronico”); dall’altro, di costituire un riferimento a strutture formative consolidate, mediante le quali valutare
anche l’estensione a titoli ulteriori di analogo contenuto formativo, ma di diversa denominazione.
L’approfondimento del curriculum vitae in sede di prova orale è stato inserito proprio per permettere a tutti i
concorrenti di svolgere le prime prove in posizione paritaria.
Si sottolinea che non vi sarà una valutazione con attribuzione di punteggio al curriculum, ma lo stesso potrà
essere approfondito, se ritenuto rilevante, dalla commissione esaminatrice in sede di colloquio. Distinti saluti.
Questa è la risposta.
Mi permetto di aggiungere oralmente anche una considerazione: cioè che, rispetto a quello che tra le righe,
ma neanche tra le righe, perché il punto 3 richiede, al di là del fatto che, anche riportata, perché poi ha girato
i giornali, presumo, questa interpellanza, per cui è uscita, non glielo sto contestando. Ho detto: ha girato i
giornali queste interpellanze, quindi è stata riportata. E non è che… Rischio di dire un’ovvietà, ma per evitare
equivoci: non è che l’aumento delle categorie aumenta l’offerta di lavoro. Cioè, i posti sono otto, e sono
sempre otto, e questa è una ovvietà. Però io penso anche che la riflessione che mi propone la sua
interpellanza, è relativa a questo. Cioè, occorre valutare se si ritiene che il Comune debba essere un ente
che offre lavoro, a prescindere, diciamo, quasi dalla destinazione, dalla finalità, eccetera eccetera. Cioè,
deve concorrere o deve partecipare come datore, come offerte, insieme ad altri soggetti sul mercato del
lavoro a più persone possibili. È quello che io leggo nel suo punto 3. Cioè, “non pensate che estendere i
requisiti di accesso a tutti i diplomati possa essere anche un’opportunità per le persone in cerca di
occupazione?”. Viene da dire: no. Un po’ perché poi non aumentano i posti di lavoro, sono sempre 8; ma poi
perché non ritengo che sia questa la finalità prima, per quanto ovviamente io, pensando a tutti quelli che
chiedono lavoro ogni volta, penso che è solo positivo se il Comune mette a disposizione, e anzi finalmente,
mi vien da dire, ha la possibilità di assumere. Ma non è quella la finalità ultima, ma penso che sia il fatto che
il Comune debba selezionare le persone migliori per esercitare al meglio il proprio lavoro nei confronti dei
cittadini. Non penso che la prima cosa che richiedono è il lavoro indiscriminato a prescindere, ma che chi
viene assunto, e questo è il compito di chi si occupa delle risorse umane, sia il profilo più opportuno, perché
poi il lavoro per il cittadino, nel concreto, sia svolto nel migliore dei modi possibili. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie a lei. Consigliere Cerqua, a lei la parola. Se riesce a non fare digressioni…
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Se riesco a non fare digressioni? Ma dovrei parlare per mezz’ora.
PRESIDENTE:
Ecco. Abbiamo cinque minuti; io, dopo cinque minuti, suono.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Guardi, signor Sindaco. Io ho fatto questa interpellanza urgente l’8 agosto. Sono andata in vacanza il 15. E,
sinceramente, veramente mi aspettavo una risposta diversa. Perché ancora non era sulla Gazzetta Ufficiale,
l’estratto è stato pubblicato il 16, c’era tutto il tempo con una determina dirigenziale di mezz’ora nel
modificare un obbrobrio. Una vergogna. Che non era tanto una vergogna, forse, prima che lei decidesse di
abdicare al suo potere di governo. Lei ha il potere di indirizzo, e il potere di controllo dove lo lasciamo?
Quando esce un bando sbagliato. Perché quel bando è sbagliato. È oggettivamente sbagliato. Ma io sfido
chiunque a dire che mettere il liceo scientifico e il classico e non mettere la cosa più evidente, perché a me,
non ho problemi, massima trasparenza: mi ha chiamato una persona che conosco, e mi ha detto “ma non
posso partecipare, perché ho il liceo linguistico?”. Ho detto “Ma stai scherzando?”. Avevo già condiviso un
articolo del Giornale di Seregno. L’avevo già condiviso, ma non ero entrata nel merito. Dico “è impossibile”.
Ho visto l’obbrobrio, perché velocemente ho fatto questa interpellanza, perché confidavo nel buon senso.
Mi ha deluso. Ha dimostrato che lei, piuttosto che dire “grazie”, ma poteva dire anche “c’avevamo già
pensato noi”, “Grazie Consigliera”, quando a settembre doveva rispondermi all’interpellanza, “che ci ha fatto
notare che c’era forse qualcosa che non quadrava”. Invece lei è interessato solo a dimostrare che non si sa
che cosa, non li ha neanche firmati lei i bandi. È vero, per questo io ero fiduciosa. Ma mi sono testimoni i
giornalisti con cui ho parlato, e sul treno le persone che mi chiedevano. Ho detto “Ma no, non è possibile”.
Poi mi dice che dall’altra parte mi dirà dopo “abbiamo paura dei ricorsi”. E poi non avete paura dei ricorsi? È
una questione di priorità. È vero che il Comune di Seregno non fa il datore di lavoro, ma otto posti,
un’azienda che assume otto persone in un Comune come Seregno, non esistono. Non esistono.
E sono, veramente, mi rivolgo anche all’Assessore Sportello Lavoro. Lo Sportello Lavoro riesce a dare
opportunità. È chiaro che non aumentano, ma che banalità dice? Ma cosa c’entra? Le persone che si
trovano in una situazione di difficoltà, che non hanno un lavoro, l’hanno perso, vogliono provare, si ritrovano
con dei criteri fuori dal mondo. Peraltro, io quando ho fatto questa interpellanza, quando ho fatto l’ordine del
giorno, perché c’è anche un ordine del giorno, non avevo ancora visto ‘sto regolamento. Si richiamano i
regolamenti e neanche sono pubblicati. L’allegato C approvato dalla Giunta precedente, sapete cosa dice?
Che requisiti deve avere? Ve lo leggo. Non c’è, perché l’ho visto per caso, perché non so con che ricerca di
Google strana mi è venuta fuori.
Competenza C. Mentre l’educatore, il tecnico, la formula utilizzata dall’allegato C dice “diploma di scuola
media superiore coerente con la mansione di riferimento”, perché se si vuole assumere un geometra deve
essere un geometra, se si vuole assumere un educatore deve essere un educatore. Questo è chiaro.
Sull’assistente tecnico, invece, dice un’altra cosa.
Dice: “diploma di scuola media superiore ed eventuali requisiti aggiuntivi”. È una formulazione
completamente diversa. Primo. Secondo: orientamento scolastico. Ma ci rendiamo conto? Nel Comune,
sapete, vi ricordate il mitico sportello per partecipare ai bandi europei? Non so se è cambiata la situazione,
ma non penso. Non è che ci siano dipendenti che sanno l’inglese e quant’altro. Forse il Sindaco vuole
rimanere l’unico che sappia l’inglese nel Comune di Seregno, perché tagliare le gambe al linguistico è
scandaloso. Ma non solo i licei. Ci sono dei professionali quinquennali, o altri tecnici. È una visione miope
dell’orientamento scolastico, andate a fare orientamento scolastico e mettete il cartello: “Qua potete
partecipare al concorso in Comune per fare l’impiegato comunale”; “Qua, no”. Perché? Boh. Infatti non ha
risposto.
Abbiamo qua dei professori. No? O dei diplomati? Due ragazze, giovani Consigliere, una diplomata
nell’artistico, l’altra nel linguistico. Chiara Mandaradoni, non puoi partecipare, non sei adeguata. Non si sa,
non hai la cultura. Lo sai? E invece il Sindaco, col classico, sì. Il professor Borgonovo, sì, col classico.
Lasciamo perdere le lauree. È allucinante.
Noi creiamo opportunità. Non è che dobbiamo creare… è chiaro che la priorità, la prima finalità non è “io
faccio azioni di politica del lavoro”, ma dire che si assumono venti persone quando c’è la gente che cerca
lavoro, cerca opportunità, è scandalosa questa risposta. La discriminazione totale nei confronti di tutti. E lei
non l’aveva neanche firmato, il bando. L’ha firmato il suo predecessore, Segretario, giusto? Che…
Io sono rimasta allibita, davvero. Mi aspettavo un atteggiamento diverso. Invece no. Chi se ne frega se c’è
gente che ha perso il lavoro, che magari… Aspetti, ma guardi che io so storie di gente che all’ultimo
concorso del Comune di Milano, quello di due anni fa, che aveva l’azienda quasi chiusa e ha partecipato. Ma
lei, Consigliere Tagliabue, anche se adesso mi riprenderà… Niente. Lei cosa fa, quando entra nel linguistico,
“per noi non esistete”? E invece quando entra nello scientifico, “voi potete partecipare”? Ma si può? E non ha
voluto.
Poteva chiamare l’indirizzo e il controllo politico. Se domani esce una gara errata… Ma cosa c’entra? È stato
segnalato. Poteva tranquillamente. E invece no. Questo è l’interesse pubblico. Questa è la creazione di
priorità nei confronti delle persone. Io… Il Presidente del Consiglio Comunale che insegna in una scuola di
serie B. Sembra questo. Perché l’artistico, no… Il classico, signori! Ma di che cosa stiamo parlando? Tutti, in
tutti i Comuni…
Guardi Presidente, lei mi toglie la parola…
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Tanto gliela ridò, perché rispondo.
PRESIDENTE:
Ha ancora cinque minuti. Non volevo dirglielo, ma purtroppo… Purtroppo, come ho già detto una volta.
Prego, signor Sindaco.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Io sono basito dalla sua risposta. Penso che in un anno di Consiglio Comunale è la risposta più fuori
contesto che abbia sentito da lei. Ha detto cose che non c’entrano completamente nulla, con quello che è la
finalità del bando. Ma nulla! È come se si dice… Io non posso partecipare, o chiunque ha il mio diploma e la
mia laurea, a un bando per assistente sociale o per l’Ufficio Tecnico. Vuol dire che allora il mio diploma e la
mia laurea, in quel contesto, sono da cittadini di Serie B o da studenti di serie B?
Ma lei ha detto cose che non c’entrano nulla. E cosa c’entra la scuola di Amati, la scuola di Tagliabue,
eccetera? Lei non ha capito la differenza, ma lo dico forte, perché se no sembra che andiamo a discriminare
questo e quello. Fa una confusione enorme sulla differenza tra una scelta tecnica e una scelta politica. E
questa è una scelta tecnica. Sono atti che io non firmo, sono atti tecnici. E le dico di più: sarebbe grave, e
invito a chiederle, anche, chieda al Segretario, chieda ai dirigenti questa cosa: non posso neanche
indirizzare un dirigente a scegliere i criteri, e sarebbe grave il contrario. Perché se no vale questo contesto,
allora si fa per gli incarichi? Lo si fa per i fornitori? Lei ha detto cose che non c’entrano… No, no: lei ha detto
cose che non c’entrano completamente nulla con le finalità di questo bando.
E rivendico il fatto… E poi, chieda il parere tecnico. Chieda il parere al Segretario, chieda quello che vuole.
Ma io, sul fatto che la prima finalità è svolgere attività di carattere amministrativo, contabile, erogazione di
servizi interni ed esterni dell’ente, la prima candidata non sia una diplomata all’artistico? Sì. Mi spiace,
Consigliera Mandaradoni, se voleva partecipare.
Detto questo, che lei arrivi a insinuare che allora questo vuol dire che si consideri di serie B un indirizzo, uno
studio piuttosto che un altro, è folle. Lei ha detto delle cose completamente fuori contesto.
PRESIDENTE:
Replica cinque minuti. Prego.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Ennesima dimostrazione di come al Sindaco interessi solo comunicare. Tanto lui è il Sindaco, ha una
capacità di comunicazione maggiore, ovviamente. A lei non gliene frega niente. Certo. Lei considera delle
scuole di serie A e di serie B? Assolutamente sì! È quello che ha scritto. Ma stiamo scherzando? Ma stiamo
scherzando? Ma davvero?! Ed è allucinante che lei non abbia assunto un provvedimento. Poi sono anch’io
la prima, ma gli altri Comuni sono pazzi? Al di là del Comune di Milano che ho citato, ma perché era facile.
Ma tutti! Andate a cercare in Google, signori. Tutti fanno l’accesso ai diplomi. Tutti. Poi ci sono gli esami. Ma
voi sapete che quelle materie lì che voi indicate, a parte che anche nei licei artistici, nel linguistico, penso
anche, in tutti c’è almeno diritto ed economia? Non c’è, oltre, c’è… C’è, nell’artistico. Nel linguistico no? E va
bene, poverina, poveri quelli del linguistico. Vedremo.
Allora. Voi, delle materie che mettete, ma voi lo sapete che, salvo nozioni di diritto costituzionale, che penso
che la prevalenza vada anche per conoscenza comune, non c’è una materia che si fa nelle scuole?
Assessore Perelli, ma lei l’ha visto? L’ha visto il bando? Ha visto la mia interpellanza? Se lei condivide quello
che c’è scritto su quella risposta all’interpellanza, lo dica! Vediamo. È allucinante quello che c’è scritto. E la
invito, Presidente, visto che non convocate le commissioni, Presidente della commissione, la commissione, è
vero che non dovevo andare, però voglio dire, intanto lei è un professore che insegna sia al linguistico,
scientifico e via dicendo. È tutto da vedere quello che c’è scritto lì. È quello che avete fatto. È vergognoso. È
vergognoso. Non vi fidate delle selezioni che fate? Ma è meglio avere… Ma di che cosa stiamo parlando?
C’è il concorso! E tutti gli altri Comuni cosa fanno, danno opportunità? Anche. Che vinca il migliore. Ma dove
siamo? Il classico, lo scientifico… Ma neanche mia nonna parla più così. Neanche mia nonna, che è
mancata. Sembra di essere negli anni ‘70, “e c’è la ragioneria, il classico, lo scientifico”. “Quelli che fanno il
classico e lo scientifico son capaci di fare tutto”. Ma stiamo scherzando? Ma davvero?
Ripeto. Non è una questione tra me e lei. Nel senso, qua chi urla di più, anche io mi ci metto, ma per carità.
Io ero veramente convinta e fiduciosa che, sulla base della mia interpellanza, proprio perché era un errore
tecnico, lei sarebbe intervenuto. Invece no, lei lo ha avallato. Ma lo dica…!
Poi, la cosa allucinante, fuori dal mondo: “Allora lo facciamo con gli incarichi e con gli appalti”. Ma cosa
c’entra?! Questo è un concorso generale. Viene segnalato da un Consigliere che c’è un errore, a mio avviso,
e lei lo condivide, perché lei riporta… Allora, scusi: gli affari, se c’è un errore tecnico, “e i tecnici mi hanno
risposto così, e va bene”. La firma è la sua. Ma di cosa stiamo parlando? Glielo dico: se fossi stata io
Sindaco, mi arrivava un bando, magari me lo vedevo, perché è normale. Se mi arrivava la segnalazione,
prendevo e dicevo “oh, ma dove vivete? Ma stiamo scherzando davvero, oppure no?”. E non cambierà
niente. Mezz’ora di determina e si adeguava. Adesso, non si ha la sfera magica per vedere tutti. I profili
tecnici, il Sindaco mistifica nella sua risposta. I profili tecnici, anche nel regolamento, nell’allegato C, certo
che prevedono un diploma coerente con le mansioni. Ma non l’assistente tecnico contabile. Madonna mia.
È un argomento, guarda… Leggi. Leggi. Pensa te se siamo qua. La prima cosa da fare è creare opportunità,
creare benessere. Ma questa cosa, guarda, è due mesi che ce l’ho qua. Quando ho visto la risposta
all’interpellanza… A parte che ho capito già mentre… L’unica cosa che ho guardato al mare se usciva sulla
Gazzetta Ufficiale, se veniva cambiata ‘sta cosa. Perché era talmente scandalosa che ho detto “non è
possibile”. Non è possibile.
Comunque. Ci sarà un ordine del giorno, ci sarà forse qualche altra cosa. Per cui, ripeto, Sindaco, mi ha
molto deluso. Molto. Molto. Legalità vuol dire anche, veramente, legalità. Se una persona, adesso non lo so,
la persona che conosco io alla fine è molto demotivata e sfiduciata, non l’ha fatto, e non farà neanche ricorso
perché non va a spendere i soldi per fare un ricorso, come la prevalenza delle persone. Punto. Però non è
che il rischio di un ricorso da parte, quantomeno, degli altri licei… Gli altri… Però è vergognoso. Poi se gli si
allega questa interpellanza, guardi… Ne vedremo. Però mi ha molto deluso. Perché lei, piuttosto che dire
“grazie della segnalazione”, ma non doveva neanche dirmi grazie. Doveva farlo, e poi arrivava in Consig lio e
poi dire “avevo visto anch’io”. Come fate sempre (l’area cani, queste cose qua). Non dovete dire “l’avevo già
pensato”, “tu sei arrivata dopo”. Adesso lo direte anche con la cosa dell’alcol, no alcol permanente. Ho
buttato lì una cosa, no, non c’è scritto così sull’interpellanza. Era per dire. Le soluzioni sono… Cioè,
l’importante è la soluzione. Poi, anche se quella volta dice, “ah”, non l’aveva firmato lei, non doveva
rimangiarsi lei la parola. Appunto, doveva dimostrare di essere il Sindaco di questa città, con la priorità, il
senso di legalità, l’interesse di tutto, la creazione di opportunità. Non “Mh, sì sai, il liceo scientifico e classico
danno buona”… Senza parole.
PRESIDENTE:
Grazie. Anch’io, per certi versi. Comunque, se si è tranquillizzata, può fare l’ultima interpellanza. È l’ultima
interpellanza, e poi presentazioni, ovviamente. A lei.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Sì. Interpellanza: La Giunta Rossi dà indirizzo di applicare la normativa europea e non la legge italiana per
estendere dei contributi agli stranieri. Quante sono le richieste?
Con deliberazione numero 25 del 26/07/2019 la Giunta comunale ha dato mandato di estendere anche a
favore di cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno non di lungo periodo il diritto di accesso
all’assegno di maternità dei Comuni, e all’assegno ai nuclei familiari numerosi erogati da INPS, di cui il
Comune detiene la responsabilità dell’istruttoria per l’individuazione dei beneficiari.
Con la suddetta deliberazione, l’Amministrazione comunale risponde alle indicazioni emanate con circolare
19/2015, per qualcuno che dice “sarà arrivata qualche giorno prima”, per quello l’han fatto: la circolare
dell’ANCI è del 2015, nel rispetto della direttiva europea numero 2011/98, che prevede un principio di parità
di trattamento nella materia sociale a favore dei cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti, nonché nel
rispetto della giurisprudenza consolidata a seguito di azioni giudiziarie antidiscriminatorie che hanno
determinato l’avvio di contenziosi particolarmente onerosi per gli enti locali.
A tale proposito… No, ma io cosa sto facendo? Scusi, sto leggendo la risposta! No, perché iniziava uguale,
“con delibera”. Sì scusate. Eccola. Va be’, la delibera è sempre quella, va benissimo.
Con questa delibera la Giunta Rossi dà l’indirizzo politico, l’abbiamo detto, di estendere.
Considerato che (dai è breve) si ritiene valido il principio secondo cui, stante la limitatezza delle risorse
disponibili, al di là del confine invalicabile rappresentato dei diritti inviolabili garantiti dalla Costituzione,
rientra nella discrezionalità del legislatore graduare con criteri restrittivi o financo di esclusione l’accesso
dello straniero extracomunitario a provvidenze ulteriori. La normativa italiana è vigente a tutti gli effetti in
quanto, nonostante sia stata sollevata eccezione di legittimità costituzionale, non vi è stato intervento della
Corte costituzionale che ne abbia dichiarato l’incostituzionalità.
Tutto ciò premesso, si interpella il Sindaco e Assessore: il Comune di Seregno è stato citato in giudizio per
aver applicato la normativa italiana in premessa? Se sì, quanti casi? Il Comune di Seregno si è confrontato
con l’INPS territoriale in qualità di erogatore dei contributi? Quanti e quali sono i Comuni nella direzione
provinciale INPS di Monza e Brianza che hanno adottato un similare atto di indirizzo…?
PRESIDENTE:
Mi scusi, Consigliere Cerqua. Posso chiedere all’Aula comunque un’attenzione? Anche questo è un segno di
rispetto, quando si legge. Grazie a tutti.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Dal 1° gennaio 2018 ad oggi, quante sono state le richieste al Comune di Seregno per due tipi di assegni
INPS, e quante di queste di persone non titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo?
Si rimane in attesa di risposta scritta.
PRESIDENTE:
Assessore Capelli, a lei la risposta. Prego.
ASSESSORE CAPELLI LAURA:
Grazie Presidente. Buonasera a tutti.
Allora, con deliberazione numero 95 del 26 luglio 2019 la Giunta comunale ha dato mandato di estendere
anche a favore dei cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno non di lungo periodo il diritto di
accesso all’assegno di maternità dei Comuni, e (evito di ripetere)… E all’assegno ai nuclei familiari numerosi
erogati da INPS, di cui il Comune detiene la responsabilità di istruttoria per individuazione dei beneficiari.
Con la suddetta deliberazione l’Amministrazione comunale risponde alle indicazioni emanate con circolare
19/15 da ANCI Lombardia, nel rispetto della direttiva europea numero 2011/98, che prevede un principio di
parità di trattamento nella materia sociale a favore dei cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti,
nonché nel rispetto della giurisprudenza consolidata a seguito di azioni giudiziarie antidiscriminatorie che
hanno determinato l’avvio di contenziosi particolarmente onerosi per gli enti comunali.
A tale proposito, si ricorda il principio del primato delle norme comunitarie su quelle nazionali, e il principio di
diretta applicabilità delle norme di diritto UE negli ordinamenti interni degli Stati membri. Quindi, come
Pubblica Amministrazione, si è tenuti ad applicare integralmente la legislazione dell’Unione, e a garantire i
diritti che quest’ultima conferisce ai singoli.
La stessa Corte Costituzionale, con tre sentenze e un’ordinanza (187/2010, 306/08, sentenza 11/09 e
ordinanza 285/2009) ha già dichiarato incostituzionali le norme che prevedevano esclusivamente il requisito
del permesso di soggiorno di lungo periodo per l’accesso ad analoghe prestazioni assistenziali, quali
l’assegno mensile di invalidità, l’indennità di accompagnamento, la pensione di inabilità, l’indennità di
frequenza per minori disabili.
I ricorsi che si elencano a titolo rappresentativo e non esaustivo hanno sistematicamente portato a sentenze
con la soccombenza di INPS, insieme ai Comuni di Verona nel 2014, Torino nel 2017, Milano nel 2017,
Genova nel 2017, Arezzo nel 2017, e Novara nel 2018.
In riferimento agli specifici quesiti della presente interpellanza, il Comune di Seregno ad oggi non è stato
citato in giudizio, ma ha registrato il reclamo. A seguito di quesiti rivolti ad INPS, l’ente nazionale ha rinviato
ai singoli Comuni depositari del compito istruttorio la definizione della tipologia di permesso di soggiorno utile
per la concessione dei suddetti benefici, escludendo pertanto la competenza dell’ente nazionale nella
definizione dei requisiti di accesso, tantomeno attribuite alle singole sedi territoriali.
Analogo indirizzo è stato assunto dalle Amministrazioni comunali quali Milano, Giussano, Meda, Barlassina,
Lissone, Sovico, Sesto San Giovanni, Cernusco sul Naviglio, Como e Bergamo. Logicamente sono quelli
che abbiamo reperito, ce ne sono altre eh.
Nel corso del 2018 il Comune di Seregno ha raccolto 129 domande, di cui quattro non titolari di permesso di
lungo periodo, e nel corso del 2019 104 domande, di cui sei di non titolari del permesso di lungo periodo.
PRESIDENTE:
Consigliere Cerqua, prego.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Sì, grazie. Mah, allora, anche questa è stata oggetto di una discussione, diciamo, portata già sui giornali e
sui social, che ha avuto anche la replica del signor Sindaco, che ho capito, lei parla di “polemica surreale”,
poi sono andata a vedere anche sul decreto, la mancata diffusione del decreto, anche lì “polemiche surreali”,
allora sembra che qua parliamo del niente. Guardi, io, quando ho visto questa delibera, ho detto “Non ci
posso credere”. Ma sa perché non ci potevo credere? Non ci potevo credere perché l’avete fatta a luglio e
pubblicata ad agosto senza mai dire niente. Non ci posso credere, perché una delibera così delicata e
importante, perché qua poi dite, sembra un atto dovuto, signori, non l’ha fatta nessuno, ci saranno forse, i
Comuni in Italia sono 8.800. Penso che, se va bene, ci saranno 300 o 400 Comuni in Italia ad averla fatta.
Ecco, non è un atto dovuto, è un atto politico. E a mio avviso l’atto politico, questa decisione, non entro
neanche quasi nei contenuti, questa decisione, essendo una decisione importante, non si può dire signor
Sindaco “non sono contributi del Comune, paga l’INPS”; paga Pantalone? Ma di che cosa stiamo parlando?
C’è una situazione di differente applicazione di una norma, che forse, siamo in Italia verrebbe da dire. Se vai
nel Comune di Seveso, Lentate sul Seveso, non ti mandano avanti la pratica. Seregno, da quando c’è
questo atto di indirizzo, sì. E questo atto di indirizzo si fa a luglio? Qualcuno, in buona fede, mi ha detto:
“sarà arrivata la nota dell’ANCI”. Ma che cosa? Secondo me, mi permetta, e infatti è l’ulteriore
considerazione che ho fatto quando ho mandato, come sempre, la mia interpellanza alla stampa, sempre le
mando, non è che ne mando alcune, le mando sempre, e, loro mi sono testimoni, a chi mi ha chiesto delle
dichiarazioni ho parlato di “delibera balneare”, di volerla passare in sordina. Assolutamente sì. Perché l’avete
fatta a luglio, e pubblicata ad agosto? Perché non avete mai accennato di questa delibera. Mai! E, caro
Assessore e Sindaco, che prima diceva “rischiamo delle cause”, e non rischiate le cause dei poveri diplomati
del liceo linguistico, o no? Quelle cause non fa niente. È una questione di priorità. Questa è la realtà. È una
questione di priorità. Voi non avete mai subito cause. Questa è una decisione politica, chiarissima. I Comuni
che richiamate sono Comuni che hanno Amministrazioni PD o che avevano Amministrazioni PD che hanno
assunto la delibera. Perché, alla fine di tutto questo, quelli che abbiamo recuperato… Allora, la mia domanda
era chiarissima, perché volevo sapere i dati, sapere realmente quanti Comuni effettivamente avevano deciso
di dar seguito a questo tipo di interpretazione.
Allora, in Monza Brianza, io rimango a quello, lei dice a un certo punto, siccome erano talmente pochi
perché i Comuni di Monza Brianza sono 55, Giussano, Meda, Barlassina, preciso, per quanto mi risulta,
almeno Giussano prima, penso prima del cambio di amministrazione, Lissone, Sovico, sono finiti i Comuni
su 55. Poi c’è Sesto San Giovanni, Como, Bergamo. Cioè, lo fate passare come atto dovuto.
È un atto che esprime una volontà politica chiarissima. E i numeri che voi riportate, certo, perché le persone
non depositano, quasi nessuno deposita la domanda sapendo che non le viene presa, perché quando
arrivano, penso… Nel senso, o comunque, se io so che il requisito è quello, mi vado a informare e dico: non
penso che mandino, non c’è ancora la digitalizzazione che mandano direttamente la comunicazione, per cui
ci sarà l’esito negativo. No, si va agli uffici, e gli uffici cosa dicono? “Guardi che deve avere il requisito”.
Quindi non deposita, secondo me, la prevalenza. Poi ci sarà qualcuno che vuole depositare ugualmente, ma
questi numeri sono relativi.
Però ripeto, io, la mia contestazione, non è “parlare del niente”. Ditelo a chiare lettere: voi avete intenzione di
fare una politica altamente inclusiva, che vada a favorire, e ripeto, anche un discorso di immigrazione nel
Comune di Seregno. Perché, io adesso non è che voglio dire, ma domani io mi devo trasferire… Allora, è
notorio che spesso gli stranieri, soprattutto di determinate origini, fanno diversi figli rispetto agli italiani. Io
devo decidere dove andare a vivere, e probabilmente so già che immaginerò di fare un tot numero di figli.
Non è matematica, però posso pensare che sia anche un pensiero. E allora dico, dove vado? Da chi mi
mette, non applica la legge italiana che tutt’ora è vigente. E Assessore Capelli, quante norme, per vari
motivi, sono sempre un po’ a rischio, di regolamenti? Ci sono diverse situazioni. Però questa aveva la
priorità, ad agosto.
Io, se aveste fatto la comunicazione… Allora, poi magari sarebbe venuta fuori la decisione di quella politica,
di quella che è la priorità per voi, rispetto ad estendere a tutti gli italiani il requisito italiano per legge di
partecipare al concorso C, lì restringiamo. No? È un modo di pensare. Lì si restringe: tu no, tu no, tu no. Qui
invece l’inclusione. Si apre. Cioè, questo è l’atteggiamento, è la priorità di questa Amministrazione. Cercava,
con questa “delibera balneare”, di passare in sordina.
PRESIDENTE:
Grazie. Sindaco in replica, prego.
SINDACO ROSSI ALBERTO:
Lascio tutti i contenuti all’Assessore Capelli. Sottolineo che lei ha messo sullo stesso piano e paragonato un
bando di assunzione di un ufficio, e un criterio generale di un bando… Non ci voglio credere a quello che ha
detto, con questo tema. Secondo lei ci deve essere un criterio uguale parlando di bandi di assunzione di
amministrativi, e di estensioni ad assegni di natalità, e per famiglie numerose, dice che su queste due
cose… Altro che mele e pere! Mele e caloriferi, ci devono essere gli stessi criteri. Non ci credo, veramente.
Aggiungo, aggiungo che non capisco neanche perché ad agosto si cambiano i governi e non si devono fare
le delibere. E dov’è il problema che… Se questa cosa la facevamo a marzo o a ottobre andava bene?
Poi, se ne vuole discutere nel merito, ci sono scelte politiche? Probabilmente sì.
Io ho detto anche, anzi per me, non mi aspettavo da lei questa interpellanza. Ho anche detto, ho preso atto
di una svolta totiana e salviniana di questa cosa, che ha sempre un effetto. Perché, quando dice “chi ha
detto questo?”, il punto è: cosa passa. Perché è vero che paga l’INPS, e non vuol dire che non paga il
settore pubblico, ma ci mancherebbe altro. Però poi passa “E allora paga il Comune”. E allora il Comune dà i
soldi a 3.500 stranieri e non agli italiani. E noi abbiamo detto: signori, 2018, quattro casi; 2019, boom, +50%.
Sei casi. Lì ne parliamo. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie. Assessore Capelli, prego.
ASSESSORE CAPELLI LAURA:
Guardi, Consigliera Cerqua, io ormai me ne sono fatta una ragione. Tutte le cose diverse da quelle che ha
fatto lei negli anni precedenti non vanno bene. Certo che qua c’è una scelta politica; ma perché la devo
nascondere? Non c’è nessuna intenzione mia, o della Giunta, o della maggioranza di nascondere queste
scelte. Mi meraviglio che queste cose vengano da lei perché lei ha lavorato in questo settore, è stata
Assessore in questo settore per anni. Secondo me le fragilità delle persone, i bisogni, le necessità sono
uguali. Se un cittadino di Seregno ha il permesso di soggiorno di due anni, o ce l’ha di cinque, o è un
cittadino di Seregno che è nato qua è un cittadino di Seregno. Io nella regola lo tratto come tutti. E perciò
non vedo perché non devo dare la possibilità ad un cittadino che ha un permesso di due anni di avere lo
stesso contributo da parte dell’INPS. Mi spieghi per quale io non devo trattare i cittadini di Seregno
ugualmente.
Questo non vuol dire, come poi si va sui giornali, che le case vengono date solo agli stranieri perché questo
è un fomentare comunque sempre una guerra tra poveri. Perché non è vero. E glielo posso dimostrare. In
ogni caso queste sono state le domande. Non ce ne sono state altre. L’abbiamo fatta a luglio perché
l’abbiamo fatta a luglio. Nessuno voleva nascondere niente. Ok?
PRESIDENTE:
Una replica, l’ultima, per Cerqua. Cinque minuti massimo.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
Doverosa, ne ho sentite di tutte i colori. Allora, Assessore Capelli non è perché la fa lei. Se faceva qualcosa
che secondo me aveva un senso... Ma lei veramente si tolga dalla mente perché l’ha fatto lei! Ma chi? Ma
cosa sta dicendo?! Ma lei si tolga questo complesso di inferiorità che ha, mi permetta, perché sennò è
veramente… La prima volta lei... Ha fatto tre interventi nei servizi sociali in un anno e mezzo. Ma di che cosa
stiamo parlando? A me dà molto fastidio invece che lei prenda tutto sul personale. Io speravo che
rispondesse il Sindaco, neanche lei. Cosa me ne frega? Sto parlando di un’altra cosa: modalità di
comunicazione, scelta politica. Scelta politica. Lei dice che io tratto diversamente… Sembra che è un
regolamento del Comune. È una legge italiana applicata da 8.500 Comuni in modo diverso da come ha
deciso il Comune di Seregno. È un po’ diverso. Non è che vi sto dicendo: “Ah, voi fate un regolamento con
contributi nei limiti della vostra autonomia”. Avete preso una scelta politica chiara. Io non sono neanche
entrata più di tanto nel merito. Penso che questo probabilmente non si coglie neanche, cioè che al di là che,
mi permetta, lei dice, signor Sindaco, tanto diventa poi a chi comunica, a chi è più in grado di dire cosa dice
o cosa non dice. Io le dico è la priorità e l’attenzione alle questioni. Esce un bando, certo che sono due cose
diverse; però è un principio di attenzione, quanta attenzione e quanta priorità si danno a certe cose.
Esce un bando che è osceno perché discrimina le persone, a mio avviso, e non si fa niente. C’è la
segnalazione. E si restringe la possibilità di partecipare alle persone che con l’impegno e mettendosi a
studiare, con la forza di volontà magari possono anche raggiungere degli obiettivi e invece di qua c’è
l’attenzione a… È un processo mentale. È chiaro che sono due cose diverse. Chi l’ha mai detto? E la paura
di avere ricorsi... Perché guardi che io mi rifaccio anche a quello che ha detto lei durante... L’abbiamo visto
tutti, no?, che lei ha fatto il video. Lei parla che il Comune di Seregno rischia di avere ricorsi. Anche dall’altra
parte rischia di avere ricorsi; però lì non è stato un problema andare a modificare un errore, ma non era un
errore perché lei l’ha condiviso. L’ha scritto nell’interpellanza quindi.
Quindi, quindi, ripeto, io dico solamente che per me vedere quella delibera che è apparsa sull’Albo pretorio
l’8 agosto, un atto così significativo in termini politici da parte di un’Amministrazione di centro-sinistra, di
sinistra e quant’altro, volete farlo? Lo avete fatto, comunicatelo!
E secondo me non è casuale, mi permetta, pensar male… Si sa il detto. Io penso che voi l’abbiate fatto
scientemente tra luglio e agosto. Punto. E allora? È un mio pensiero, è il mio pensiero. Perché c’è sempre
questa cosa di dire sì, no, forse. Volete fare le cose ma sapete che forse non rispecchiano quello che è il
senso delle priorità della città per i cittadini, allora si fa a luglio o ad agosto. Io penso questa e, ripeto, è un
discorso di priorità. Fine.
Ma lei non mi metta addosso, primo, che se la fa lei, non la fa lei... Ma guardi che anche le ho fatto anche i
complimenti su alcune cose. Questa è una cosa politica che è evidentemente politica di visione della città.
Punto. Per quanto possa incidere, per quanto possa incidere è una politica diversa. Non che io l’attacco
perché non l’ho fatto io. Io non l’ho fatto. Forse l’ANCI del 2000… Eh, ho capito, ma sembra quasi che io
l’attacco a priori. Ma stiamo scherzando? Ho fatto tre interventi sui servizi sociali in questo anno e mezzo,
sto evitando il più possibile, guardi, proprio perché se no “perché non l’ha fatto lei”. Ma chi?!
Ma, scusi, l’ANCI è del 2015. Secondo lei non c’era già la questione? Certo che c’era. È una decisione che
non ho preso perché ritenevo che c’era la legge italiana e la prevalenza dei Comuni ragionava in quei
termini, l’orientamento e le priorità quali erano e quindi si è fatto questo ragionamento.
Prendere una decisione di applicare la normativa europea a priori, senza cause, senza niente, così, per
aprire la forchetta che c’è è scelta politica. Basta.
L’interpellanza, signori… Qua sembra che io ho scritto chissà cosa. Ho chiesto chiarimenti. Ho chiesto
chiarimenti. Ho chiesto numeri. Mi è stato dato qualche numero. Volevo sapere quanti Comuni in Monza
Brianza. Abbiamo capito che probabilmente sono tre o quattro. Basta. Dimostra una scelta politica chiara.
Secondo me scelte come queste, che sono significative, molto significative di quello che è una linea politica
di priorità, secondo me non si fanno a fine luglio e non si pubblicano a metà agosto che non l’avrebbe vista
nessuno. Io sono andata in vacanza dopo e l’ho vista. Basta. Fine.
PRESIDENTE:
Possiamo passare alla presentazione delle interpellanze. Prego. Chi si prenota? Cerqua, Mariani Tiziano. Va
bene. Va bene. Prego, legga.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
A che punto è la questione del rischio di chiusura del distaccamento di Polizia Stradale? La sottoscritta,
premesso che da fine anno 2018 è emersa l’ipotesi di chiusura dello storico distaccamento di Polizia
Stradale di Seregno, le ultime notizie pubbliche risalgono allo scorso marzo in cui si era fatto presente di un
percorso finalizzato ad evitare tale rischio che si basava sulla dichiarata disponibilità del Comune di non far
pagare al Ministero degli Interni i costi di locazione della sede in via Messina di proprietà comunale.
Da allora non si hanno avute più notizie in Consiglio Comunale e per quanto risulta nemmeno i giornali locali
ne hanno più parlato. Tutto ciò premesso, si interpella il Sindaco e l’Assessore.
Ci sono novità sulla questione del rischio di chiusura del distaccamento della Polstrada? L’Amministrazione
si è attivata notiziando immediatamente il nuovo governo, peraltro del medesimo colore politico, della
suddetta questione? L’Amministrazione ha assunto atti formali per dare evidenza concreta della seria
volontà di sostegno del dichiarato impegno di esonerare il Ministero dell’Interno dal pagamento dei costi
della sede successivamente alla prima comunicazione?
In attesa di risposta scritta.
Adesso arriva un Ordine del Giorno, anticipo che è evidentemente sulla risposta. Abbiamo presentato un
Ordine del Giorno sempre sul bando. Questo è successivo perché non avevamo l’interpellanza. Questo è
firmato da tutti. L’altro era firmato da Forza Italia.
PRESIDENTE:
Mi scusi, sostituisce l’altro Ordine del Giorno?
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
No, no, no, perché questo ha un deliberato precisissimo.
PRESIDENTE:
Va bene, per chiarezza.
CONSIGLIERA CERQUA ILARIA ANNA:
L’altro era molto più complesso. Ordine del Giorno. Stigmatizzazione di dichiarazioni discriminatorie tra gli
indirizzi di scuola superiore nei confronti dei diplomati. Il Consiglio Comunale, premesso che i primi di agosto
il Comune di Seregno ha pubblicato un avviso di selezione… Va be’, salto il pezzo. È sempre la cosa dove si
fa riferimento all’indirizzo contabile, commerciale, aziendale, scientifico-classico. Si fa riferimento alla
presentazione della mia interpellanza in cui si chiedeva al Sindaco di intervenire per estendere i requisiti di
accesso a tutti i diplomati dei corsi di durata quinquennale. Con la risposta, e qui prendo l’estratto della
risposta, “il Sindaco Alberto Rossi ha ritenuto di non intervenire sulla segnalazione di cui sopra, facendo
riferimento nella motivazione alle valutazioni di natura tecnico-amministrative - virgolettato la parte
dell’interpellanza che interessa – sull’esigenza di avere candidati con una preparazione di natura giuridica,
amministrativa e contabile con buone capacità di applicazione delle norme e di utilizzazione delle tecniche
contabili di gestione economica finanziaria – poi arriva la frase incriminata - ovvero con una solida cultura
generale, al fine di consentire flessibilità di impiego nelle varie ripartizioni organizzative”.
Considerato che, secondo quanto riportato nella risposta a firma Sindaco Alberto Rossi, si legge che
l’Amministrazione ritiene che le uniche scuole superiori in Italia che conferiscono, virgolettato, “una solida
cultura generale al fine di consentire flessibilità di impiego nelle varie ripartizioni organizzative” sono il liceo
scientifico e classico, affermazioni che continuano a palesare una grave discriminazione generale verso tutti
gli altri corsi quinquennali di secondo grado nei confronti dei diplomati di tali scuole e si ritiene anche verso il
corpo docente. Da cinquant’anni in Italia la legge 11 dicembre 1969 n. 910 sancisce che a qualsiasi corso di
laurea si possono iscrivere i diplomati degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado di durata
quinquennale, senza alcuna preclusione in una logica di ampliamento della possibilità di scelta, di
valorizzazione delle opportunità e del merito delle singole persone.
Le suddette dichiarazioni sminuiscono, quantomeno non valutano quelle che può essere il valore
dell’esperienza lavorativa in termini anche di crescita culturale e di formazione, aspetto che si ritiene di
mettere in rilievo stante l’assenza di limiti di età per l’accesso a questi tipi di concorsi che creano l’interesse
di persone che hanno già compiuto altrove un percorso lavorativo e come spesso avviene non in linea con
gli studi delle superiori.
Poche parole magari hanno lavorato in altre aziende.
Dato atto del resto che quasi tutti i Comuni italiani da qualche anno... Sempre la solita storia, e poi qua c’è
l’aggiunta.
Anche nell’allegato C regolamento dell’ordinamento uffici e servizi approvato dalla precedente
amministrazione tutt’ora vigente, per il profilo C, assistente tecnico ed educatore, si prevede una formula
stringente dei requisiti quale diploma di scuola media superiore coerente con la mansione di riferimento;
mentre per il profilo assistente amministrativo contabile il requisito è semplicemente diploma di scuola media
superiore ed eventuali requisiti aggiuntivi.
Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale si esprime come segue. Stigmatizza fermamente le dichiarazioni,
ancora più declinate in politiche concrete attraverso provvedimenti, che si basano su un pensiero
generalizzante discriminatorio secondo cui il liceo classico e scientifico sono gli unici indirizzi di scuola
superiore in Italia che conferiscono una solida cultura generale al fine di consentire flessibilità di impiego
nelle varie ripartizioni organizzative.
È diverso dall’altro. Ovviamente prende solo la frase e chiede la deliberazione di disapprovare quella frase.
PRESIDENTE:
Va bene. Grazie, consegni pure. L’ultima interpellanza da presentare, Mariani Tiziano.
CONSIGLIERE MARIANI TIZIANO:
Grazie Presidente. È indirizzata al Sindaco e per conoscenza al Segretario comunale nuovo. Oggetto:
interrogazione. Il sottoscritto Tiziano Mariani, Consigliere comunale, capogruppo di Noi per Seregno,
interroga il Sindaco con riguardo la posizione di Segretario comunale.
Considerato che il Segretario comunale, dottor Mario Spoto, ha lasciato definitivamente l’incarico il 15
settembre 2019, dopo un periodo di reggenza iniziato il 16 maggio 2019, a seguito di scelta di destinazione
ad altro incarico. Rilevato che il dottor Mario Spoto aveva assunto l’incarico di Segretario generale in data 15
gennaio 2019 e che sostanzialmente è rimasto in carica quattro mesi, ai quali vanno aggiunti altri quattro
mesi di reggenza della funzione. Appurato che al dottor Mario Spoto, oltre che la funzione di Segretario
generale, sono state attribuite le funzioni dirigenziali di servizio di staff, Corpo di Polizia Locale,
programmazione organizzazione, risorse umane, programmazione controllo, ufficio relazioni col pubblico,
comunicazione stampa, responsabile prevenzione anticorruzione e trasparenza, chiedo di conoscere il
complessivo esborso economico coperto dell’Amministrazione comunale a favore del dottor Mario Spoto
suddiviso nel singolo incarico di Segretario generale e delle funzioni dirigenziali aggiuntive e tra effettivo
svolgimento dell’incarico e periodo di reggenza.
Di conoscere ogni altra spesa (trasferte, viaggi, liquidazione, eccetera) eventualmente coperta
dall’Amministrazione comunale a favore del dottor Mario Spoto.
In attesa di riscontro, anche di risposta scritta, nello svolgere le mie funzioni di Consigliere comunale, a
norma del decreto legge 18 agosto 2017/267, con riserva di ulteriore richiesta di provvedimenti e azioni
conseguenti. Porgo distinti saluti. Grazie.
PRESIDENTE:
Bene. Grazie, chiudiamo la fase delle interpellanze e avviamoci alla discussione dei due punti previsti questa
sera.
N.B. La trascrizione degli interventi sopra riportati è stata curata dalla ditta
incaricata con determinazione del dirigente n. 9 del 10/01/2019