CIRCOLO Dicembre 2011

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Anno I Numero 2 15 Dicembre 2011 La redazione del Circolo coglie l’occasione delle imminenti festività natalizie e di Capodanno per formulare a tutti gli amici e lettori del nostro giornale i migliori Auguri. Hinterland e Centro storico, ecco la Città Metropolitana Testata registrata presso il Tribunale di Roma N° 312/2011 del 27/10/2011 Le primarie: occasione da non perdere Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino. Parlare di primarie in un momento come quel- lo che il nostro Paese sta passando potrebbe far percepire un senso di distacco della politica dalla realtà che tutti noi stiamo vivendo. D’obbligo il condizionale perché, superata l’empasse iniziale e ritornando indietro alle ultime primarie celebrate per la scelta dei can- didati Sindaci di Milano come di Torino – solo per citarne alcuni – ci si rende conto di come rappresentino non solo una pre-competizione elettorale e un momento fondamentale di eser- cizio diretto della democrazia, ma soprattutto l’occasione per conoscere a fondo un territorio e le sue realtà al fine di studiare proposte cre- dibili di governo, partecipate e condivise con i tanti cittadini chiamati in causa. Per questo l’ufficializzazione, da parte del Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, della sua volontà di partecipare alle primarie per la scelta del nuovo candidato Sindaco di Roma, rappresenta un’opportunità di coinvol- gimento per poter contribuire concretamente al rilancio della nostra città e delle realtà pro- duttive e sociali lasciate da troppo tempo allo sbando. Affrontare la sfida delle primarie non significa per il PD solamente individuare il nome da apporre in cima ad una lista, ma costruire, dietro a quel nome, una proposta frutto delle idee delle donne e degli uomini che l’avranno condivisa e che, ricchi di diverse passioni e sensibilità, saranno riusciti, attra- verso lo strumento delle primarie, a trovarne la quadra. Per lo stesso motivo, parlare di primarie (indette per febbraio) per l’elezione del Segre- tario Regionale del PD – nonostante il conte- sto socioeconomico italiano così traballante – rappresenta l’occasione da non perdere per fare il punto della situazione su quanto sta accadendo anche in Regione (in particolar modo per noi cittadini di un versante scelto dalla Polverini come sede di una futura disca- rica). Un’occasione per comprendere e supera- re quelle difficoltà che troppe volte ci fanno percepire come astratto il rapporto con i nostri consiglieri regionali, per chiarire il rapporto tra Partito ed eletti superando le troppe ambi- guità emerse negli ultimi anni, per rimettere finalmente al centro dell’agenda politica un serio lavoro sul territorio. Si approfitti quindi di questa occasione per stare tra la gente ancor più di quanto fatto finora, per capire e sostenere le esigenze di chi in questo momento sta pagando il pegno di un Paese ammaccato e ridotto all’osso. Questo è il servizio da rendere a tutti i nostri concittadi- ni. Riccardo Pulcinelli In marcia contro la discarica Segue a pag 4 dente del PD Roma prova a spiegare perché: Il via libera al decreto ha sicuramente il merito di consentire la prosecuzione di un percorso che parte da molto lontano (dalla riforma del Titolo V della Costi- tuzione, passando per il disegno di legge Lanzillotta e per l’articolo 24 della legge 42/2009 sull’ordinamento di Roma Capitale, fino al primo decreto), che si sareb- be altrimenti interrotto il 21 novembre, giorno di sca- denza della delega. Ma a parte questa nota indubbia- mente positiva, per il resto c’è poco da essere entusiasti. A colloquio con Eugenio Patanè Presidente PD Roma Il 24 novembre è arrivato il via libera da Palaz- zo Chigi al secondo decreto legislativo su Ro- ma Capitale, approvato nell’ultimo giorno utile per l’esercizio della delega. “Il Governo Monti è riuscito a fare in tre giorni quello che a Berlusconi non era riuscito in tre anni”, commenta Eugenio Pata- nè. Ma non è tutto oro quel che luccica, e il Presi- 10 Dicembre 2011 - Manifestazione contro l’apertura della discarica di Corcolle - San Vittorino GRATUITO Circolo E a loro sostegno c’era il PD: dalla sua rappre- sentanza più locale (il Circolo Versante Prene- stino), passando per il gruppo dirigente muni- cipale (Segreteria e Gruppo Consiliare), fino ai consiglieri comunali Dario Nanni e Athos De Luca. Una presenza motivata – come hanno sottolineato gli interventi del Segretario del Circolo Versante Prenestino e dei due consi- glieri capitolini – dal sostegno ad una battaglia in cui questo Partito crede. Una battaglia di civiltà, prima che campanilistica, che punta a risolvere l’emergenza rifiuti attraverso l’elaborazione di una strategia più organica, che parte dalla raccolta differenziata. In vista di questo obiettivo, il PD presente al corteo non arretrerà di un passo sulle sue posizioni e nella difesa degli interessi dei cittadini di questo territorio. Valeria Sipari Contro l’apertura della discarica nel sito di Corcolle-SanVittorino, i cittadini del versante prenestino continuano la loro mobilitazione. L’ultimo evento organizzato sul territorio, il corteo pacifico di sabato 10 dicembre, partito da Corcolle e diretto al sito individuato per l’apertura della discarica, ha visto la partecipa- zione di cittadini provenienti da diversi quar- tieri e aderenti a vari movimenti. Hanno infatti partecipato i residenti delle zone circostanti quella direttamente interessata dall’apertura della discarica, sostenuti dai cittadini di Riano e Fiumicino, insieme a quelli dei Comuni limi- trofi (da Tivoli a Gallicano). C’erano manife- stanti con i simboli dei vari comitati Rifiuti Zero e quelli che indossavano le pettorine gialle del Movimento No Discariche Sì Diffe- renziata, insieme a tanti altri, con o senza sim- boli, convinti che l’obiettivo comune fosse più importante di ogni possibile e strumentale divisione.

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Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino.

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Anno I Numero 2 15 Dicembre 2011

La redazione del Circolo coglie l’occasione delle imminenti festività natalizie e di Capodanno

per formulare a tutti gli amici e lettori del nostro giornale i migliori Auguri.

Hinterland e Centro storico, ecco la Città Metropolitana

Testata registrata presso il Tribunale di Roma N° 312/2011 del 27/10/2011

Le primarie:

occasione da non perdere

Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino.

Parlare di primarie in un momento come quel-lo che il nostro Paese sta passando potrebbe far percepire un senso di distacco della politica dalla realtà che tutti noi stiamo vivendo. D’obbligo il condizionale perché, superata l’empasse iniziale e ritornando indietro alle ultime primarie celebrate per la scelta dei can-didati Sindaci di Milano come di Torino – solo per citarne alcuni – ci si rende conto di come rappresentino non solo una pre-competizione elettorale e un momento fondamentale di eser-cizio diretto della democrazia, ma soprattutto l’occasione per conoscere a fondo un territorio e le sue realtà al fine di studiare proposte cre-dibili di governo, partecipate e condivise con i tanti cittadini chiamati in causa. Per questo l’ufficializzazione, da parte del Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, della sua volontà di partecipare alle primarie per la scelta del nuovo candidato Sindaco di Roma, rappresenta un’opportunità di coinvol-gimento per poter contribuire concretamente al rilancio della nostra città e delle realtà pro-duttive e sociali lasciate da troppo tempo allo sbando. Affrontare la sfida delle primarie non significa per il PD solamente individuare il nome da apporre in cima ad una lista, ma costruire, dietro a quel nome, una proposta frutto delle idee delle donne e degli uomini che l’avranno condivisa e che, ricchi di diverse passioni e sensibilità, saranno riusciti, attra-verso lo strumento delle primarie, a trovarne la quadra. Per lo stesso motivo, parlare di primarie (indette per febbraio) per l’elezione del Segre-tario Regionale del PD – nonostante il conte-sto socioeconomico italiano così traballante – rappresenta l’occasione da non perdere per fare il punto della situazione su quanto sta accadendo anche in Regione (in particolar modo per noi cittadini di un versante scelto dalla Polverini come sede di una futura disca-rica). Un’occasione per comprendere e supera-re quelle difficoltà che troppe volte ci fanno percepire come astratto il rapporto con i nostri consiglieri regionali, per chiarire il rapporto tra Partito ed eletti superando le troppe ambi-guità emerse negli ultimi anni, per rimettere finalmente al centro dell’agenda politica un serio lavoro sul territorio. Si approfitti quindi di questa occasione per stare tra la gente ancor più di quanto fatto finora, per capire e sostenere le esigenze di chi in questo momento sta pagando il pegno di un Paese ammaccato e ridotto all’osso. Questo è il servizio da rendere a tutti i nostri concittadi-ni.

Riccardo Pulcinelli

In marcia contro la discarica

Segue a pag 4

dente del PD Roma prova a spiegare perché: “Il via libera al decreto ha sicuramente il merito di consentire la prosecuzione di un percorso che parte da molto lontano (dalla riforma del Titolo V della Costi-tuzione, passando per il disegno di legge Lanzillotta e per l’articolo 24 della legge 42/2009 sull’ordinamento di Roma Capitale, fino al primo decreto), che si sareb-be altrimenti interrotto il 21 novembre, giorno di sca-denza della delega. Ma a parte questa nota indubbia-mente positiva, per il resto c’è poco da essere entusiasti.

A colloquio con Eugenio Patanè Presidente PD Roma Il 24 novembre è arrivato il via libera da Palaz-zo Chigi al secondo decreto legislativo su Ro-ma Capitale, approvato nell’ultimo giorno utile per l’esercizio della delega. “Il Governo Monti è riuscito a fare in tre giorni quello che a Berlusconi non era riuscito in tre anni”, commenta Eugenio Pata-nè. Ma non è tutto oro quel che luccica, e il Presi-

10 Dicembre 2011 - Manifestazione contro l’apertura della discarica di Corcolle - San Vittorino

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Circolo

E a loro sostegno c’era il PD: dalla sua rappre-sentanza più locale (il Circolo Versante Prene-stino), passando per il gruppo dirigente muni-cipale (Segreteria e Gruppo Consiliare), fino ai consiglieri comunali Dario Nanni e Athos De Luca. Una presenza motivata – come hanno sottolineato gli interventi del Segretario del Circolo Versante Prenestino e dei due consi-glieri capitolini – dal sostegno ad una battaglia in cui questo Partito crede. Una battaglia di civiltà, prima che campanilistica, che punta a risolvere l’emergenza rifiuti attraverso l’elaborazione di una strategia più organica, che parte dalla raccolta differenziata. In vista di questo obiettivo, il PD presente al corteo non arretrerà di un passo sulle sue posizioni e nella difesa degli interessi dei cittadini di questo territorio.

Valeria Sipari

Contro l’apertura della discarica nel sito di Corcolle-SanVittorino, i cittadini del versante prenestino continuano la loro mobilitazione. L’ultimo evento organizzato sul territorio, il corteo pacifico di sabato 10 dicembre, partito da Corcolle e diretto al sito individuato per l’apertura della discarica, ha visto la partecipa-zione di cittadini provenienti da diversi quar-tieri e aderenti a vari movimenti. Hanno infatti partecipato i residenti delle zone circostanti quella direttamente interessata dall’apertura della discarica, sostenuti dai cittadini di Riano e Fiumicino, insieme a quelli dei Comuni limi-trofi (da Tivoli a Gallicano). C’erano manife-stanti con i simboli dei vari comitati Rifiuti Zero e quelli che indossavano le pettorine gialle del Movimento No Discariche Sì Diffe-renziata, insieme a tanti altri, con o senza sim-boli, convinti che l’obiettivo comune fosse più importante di ogni possibile e strumentale divisione.

PAGINA 2 Circolo NUMERO 2

Circolo

Periodico del Circolo PD Versante Prenestino

direzione, redazione, amministrazione

Via Massa di San Giuliano 337 Roma 00132

DIRETTORE RESPONSABILE Valeria Sipari

SEGRETARIA DI REDAZIONE Daniela Ferdinandi

GRAFICO Danilo Proietti

COLLABORATORI Sergio De Marchis, Irene Silvestri,

Claudio Calderan, Enza Spada, Sergio Funcati, Roberta Cerchiaro.

STAMPA:

FDP STAMPA di Danilo Petrolati

Il PD e la manovra.

Più equità e

giustizia sociale.

Ecco le proposte:

Roma insicura ridotta capacità di intervento da parte dell’unico commissariato distante circa 20km dalle nostre zone (Flaminio), avente in dotazione poco più di dieci vetture. “Se si lasciano gli anziani, gli immigrati, i nuovi poveri al loro destino” dice il segreta-rio romano del PD Marco Miccoli “la città diventa insicura per forza di cose. Ancor di più se non si governano i processi che ri-guardano la crisi economica che Roma ha subito e continua a subire. Crisi che ha già prodotto migliaia di disoccupati”. Preoccupazione manifestata anche da Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) e Silp-Cgil, che denunciano l’inadeguatezza dell’organico e delle risorse rispetto alla recrudescenza criminale, dovuta sia a conte-sti sempre più degradanti, sia alla presenza di ‘ndrine calabresi. Aspetto richiamato an-che nelle relazioni della Direzione Investiga-tiva Antimafia e che desta le maggiori preoc-cupazioni soprattutto in considerazione della capacità rigenerativa che rende le mafie capaci di dominare il territorio, gestire il traffico di droga, dirigere il ciclo dei rifiuti, aggiudicarsi gli appalti, infettare la politica e le istituzioni alterando e inquinando enormi strati della nostra economia nazionale. In particolare, il nostro Municipio è un terri-torio interessato dall’attività di cosche crimi-nali, pertanto particolarmente esposto all’aggravamento di situazioni malavitose. Marco Di Cosimo fa sapere che stanno pro-grammando un presidio di polizia: poca cosa rispetto agli impegni assunti nell'assemblea pubblica dell'ottobre 2010, dove l'apertura della caserma dei carabinieri a Castelverde sembrava imminente.

Daniela Ferdinandi

Il 17 novembre si è verificata l’ennesima rapina al supermercato Conad di Castelver-de: due individui, arrivati a bordo di una station wagon, hanno fatto esplodere la cassa continua fuggendo con il bottino. Rapine e agguati, piombo e sangue, crimina-lità dilagante e omicidi in pieno giorno: que-sto il clima da farwest che negli ultimi mesi ha affermato il suo dominio nella Capitale, tanto che il Sindaco Gianni Alemanno ha recentemente lanciato l'allarme sul rischio dell' “arrivo della grande criminalità di stam-po mafioso a Roma”. Peccato che fino ad ora abbia taciuto o minimizzato la questio-ne, mentendo ai cittadini con relazioni se-mestrali sulla sicurezza e con patti – a breve presenterà il terzo – che non registrano l’escalation criminale né ne indagano le cau-se, ma si limitano a monitorare sgomberi, bonifiche e a censire stabili abusivi. Da mesi che il PD, attraverso i suoi organi istituzionali, invia istanze, presenta mozioni e denuncia situazioni insostenibili, chieden-do più uomini, più risorse a disposizione delle forze dell’ordine che difendono il terri-torio e adeguata redistribuzione delle stesse sui Municipi, sostenendo che c’è una stretta correlazione tra reati, estensione del territo-rio e risorse applicate. E denunciando la grave situazione dell’VIII Municipio, che nella mappa di rischio risulta essere il territo-rio meno sicuro di tutta la città. D'altronde, il rapporto tra estensione, abitanti residenti (poco meno di duecentocinquantamila) e risorse applicate alla sicurezza (un poliziotto ogni paio di migliaia di abitanti), fanno regi-strare un sempre maggior numero di reati riconducibili alla criminalità organizzata, seguiti da quelli legati al bullismo e alla mi-crocriminalità. Il tutto aggravato da una

dell’insolvenza. Non bisogna infatti dimenticare che la mano-vra predisposta prima di dimettersi, da Berlu-sconi e Tremonti, non era stata giudicata capa-ce di affrontare seriamente il problema del pareggio di bilancio entro il 2013. Una seconda manovra con interventi di carattere strutturale era richiesta all’Italia da Bruxelles e da altri componenti dell’Unione Europea. Ecco perché le proposte di Monti hanno crea-to non poche preoccupazioni tra coloro che avevano deciso di dare la fiducia al nuovo governo. Il PD è intervenuto a più riprese per ottenere miglioramenti alle proposte iniziali. Avremo modo di valutare meglio la questione una volta definito il programma di governo e le mosse successive. Intanto seguiamo con molta attenzione quello che viene discusso e appro-vato all’insegna non solo del rigore ma come deve essere, anche dell’equità.

S.D.M.

Finalmente con la scomparsa di Berlusconi da palazzo Ghigi, si è riusciti a far subentrare un nuovo governo, fortemente voluto da Giorgio Napolitano e presieduto dal prof. Mario Mon-ti. Un governo tecnico senza nessun esponente politico, ma composto da personalità del mon-do accademico e da esperti di settore ben pre-cisi. A questo governo hanno assicurato responsa-bilmente il loro consenso parlamentare quattro partiti, PDL - PD - IDV - Terzo Polo, che gli garantiscono la maggioranza dei voti anche senza discutere preventivamente il programma da realizzare. Il presidente del Consiglio ha esordito, rilevan-do il livello di drammaticità cui eravamo giunti in Italia, dopo i tanti mesi di inefficienza del governo Berlusconi e dei suoi ministri. Il nuo-vo governo non doveva infatti presentare un programma qualsiasi, ma una serie di proposte capaci di evitare la caduta dell’Italia nel baratro

Via Berlusconi arriva Monti

1. il ripristino delle indicizza-

zioni sulle pensioni comprese

tra due e tre volte il minimo e

l’eliminazione della penaliz-

zazione per i lavoratori che

hanno maturato 42 anni di

anzianità contributiva (41 se

donne)

2. l’adeguamento della detra-

zione ICI a seconda del red-

dito e del nucleo familiare

3. l’innalzamento del prelievo

sui capitali scudati

4. la messa all’asta delle fre-

quenze televisive

5. l’abbattimento dei costi della

politica, con l’allineamento

agli standard europei del trat-

tamento economico e dei ser-

vizi per i parlamentari e la

trasparenza sulle risorse mes-

se a disposizione dei deputati

PAGINA 3 Circolo NUMERO 2

Strategia Rifiuti Zero:

alcune precisazioni centri della provincia di Roma come Ladispoli - 40.855 abitanti, Cerveteri - 36.229 abitanti, Bracciano - 18.889 abitanti, Anguillara - 18.882 abitanti). È inoltre da segnalare come moltissime comu-nità del nostro Paese si siano orientate verso politiche ambientali più sostenibili senza aderi-re formalmente ad alcun protocollo. Senza allontanarci troppo, basta ricordare la città di Ciampino (38.500 abitanti), anch’essa attual-mente guidata da una giunta di centrosinistra, che, primo centro della provincia di Roma ad adottare la raccolta porta a porta già dal 2007, ha prodotto risultati intorno al 65% ed è il comune più virtuoso della provincia di Roma, premiato nel 2011 fra i comuni “ricicloni”. Questi dati stanno a significare che ogni ammi-nistrazione si organizza come meglio ritiene, in base alle criticità e alle specificità del territorio. Un discorso che assume un significato partico-

La strategia Rifiuti Zero è un insieme di “buone pratiche” nella gestione dei rifiuti, che si propone di raggiungere l’obiettivo di azze-rarli entro il 2020. È un progetto ambizioso (e da molti considerato utopistico) teorizzato diversi anni fa dal chimico statunitense Paul Connet a sua volta ispirato da studi ed elabora-zioni scientifiche di altri esperti. Già nel 1971 Barry Commoner, uno dei fondatori della moderna ecologia, biologo e maestro di Con-net, aveva riportato le sue idee in un testo (The closing circle) pubblicato anche in Italia, in cui venivano formulati i principi ispiratori della strategia Rifiuti Zero. Già quaranta anni fa Commoner sosteneva che un prodotto che non avesse altre forme di riutilizzo doveva essere riprogettato o addirittura uscire dal ciclo della produzione. Prendeva forma già allora l’idea della sostenibilità, una delle grandi sfide per il mondo attuale in cui il problema dei rifiuti riveste un ruolo importantissimo. Molto è cambiato da allora: la moderna visione del tema rifiuti non riguarda più solo una stretta cerchia di esperti ma coinvolge un gran nume-ro di cittadini, amministrazioni e imprese al fine di ridurre i rifiuti alla fonte e di migliorare la qualità di quelli da differenziare, riducendo-ne da un lato la pericolosità e dall’altro privile-giando la produzione di beni durevoli. L’obiettivo di migliorare la qualità dei rifiuti è strettamente connesso alla produzione e trae spunto dalle teorie di Thomas Lundhqvist, economista svedese che venti anni dopo Com-moner formulò il principio della responsabilità estesa del produttore, ispiratore della direttiva europea 98/2008 che l’ha reso obbligatorio in Europa. In Italia il conformismo dell’informazione che ha caratterizzato gli ultimi anni ha fatto sì che tali grandi intuizioni fossero oggetto di stru-mentalizzazioni che poco hanno a che fare con la verità: l’obiettivo Rifiuti Zero è stato così spesso confuso con le denominazioni che di volta in volta hanno assunto i vari movimenti e collettivi che si sono occupati della questione. La realtà dimostra invece che l’obiettivo di azzerare i rifiuti, ben al di là di uno slogan, è un impegno a cui hanno aderito ben cinquan-totto amministrazioni in Italia, attraverso decisioni formali dei vari consigli comunali. Ad una più attenta analisi, non sfugge che tra que-sti comuni italiani la quasi totalità è ammini-strata da giunte di centrosinistra: il comune di Capannori (46.000 abitanti) è stato l’apripista in Italia nell’adesione all’obiettivo Rifiuti Zero, riportando in pochi anni risultati fra i migliori al mondo (oltre l’80% di differenziata) e dive-nendo un esempio per lo stesso Connet, reca-tosi a Capannori per studiare i metodi messi a punto da quella amministrazione (PD). Non diversi sono i colori delle giunte dei centri del Lazio che negli ultimi anni hanno iniziato il percorso dei Rifiuti Zero. Tra gli otto comuni laziali in questione, sette sono riconducibili a giunte di centrosinistra (fra questi anche grossi

lare se ci riferiamo alla città di Roma, dove quartieri ad altissima densità abitativa e a svi-luppo verticale degli edifici si alternano ad altri in cui la raccolta differenziata porta a porta sarebbe sicuramente più agevole. E questo è in evidenza nel documento sui rifiuti del PD Roma che, tra le altre cose, fa riferimento pro-prio alla necessità di calibrare gli interventi in base alle caratteristiche dei quartieri interessati. Un’idea che rappresenta una decisa inversione di tendenza rispetto alle politiche attuali del centro destra di Alemanno e Polverini (capaci di proporre come soluzione all’emergenza solo nuove discariche, opzione progressivamente residuale per il PD insieme alla valorizzazione energetica dei rifiuti) e che fa intravedere in un futuro prossimo la possibilità che anche Roma si incammini verso una gestione dei rifiuti più vicina a standard europei.

Irene Silvestri e Danilo Proietti

L’Aquila, 3 anni dopo adesso chiamano zona rossa, non c’è niente che non sia stato distrutto, e ogni cosa è solo un ricordo: negozi, locali, abitazioni chiuse. Lo sguardo si ferma sulle targhe delle strade, spezzate e metà, come la vita di una città in una notte. Dall’anno scorso sembra cambiato ben poco: forse qualche piccola costruzione, forse qual-che muro tirato su in mezzo al nulla, un tetto di una chiesa coperto per difendere le opere d’arte. Ci chiediamo perché dopo tre anni sia ancora tutto fermo, perché la vita non torni a sostituirsi ancora all’angoscia di quelle vie vuote e quanti altri anni dovranno passare per poter raccontare finalmente che qualcosa è cambiato… Enza&Roberta

Niente paura, si vede la luna perfino da qui. Così è meno triste dover raccontare che i tuoi occhi vedono una città ancora ferma a quello che è successo ormai tre anni fa. Lo scorso 31 ottobre il PD VIII Municipio ha rinnovato la missione a L’Aquila, nella città distrutta dal sisma del 2008. Per noi non era la prima visita: anche lo scorso anno avevamo raggiunto quei luoghi, e la nostra passione per la fotografia ci aveva portato a ritrarre imma-gini di posti capaci di colpirti forte allo stoma-co. Quest’anno la sensazione non è stata di-versa, perché niente è cambiato: l’orologio del campanile della chiesa nella piazza centrale segna ancora le 3.34, il momento esatto della scossa, quando tutto si è fermato. Camminan-do per le vie del centro storico, quello che

Castelverde - 16 Settembre 2011

Alemanno dichiarava :

“Allora, io non voglio aggiungere nulla alle cose tecniche che ha detto Marco. Devo soltanto dare una garanzia, che in qualche modo viene

evocata quando è stata chiesta la questione della discarica. Ecco, vi pos-so dire che potete stare tranquilli, in questa zona non è prevista nessuna discarica. C’era un’ipotesi tecnica, ma ormai è stata accantonata dalla Regione. Non sono previsti campi nomadi o altre cose di questo genere, nulla di tutto questo… Non è prevista nessuna realtà che complichi la

vita a questa zona o a questo quartiere.”

Corcolle - Dicembre 2011

CONFERMATA LA DISCARICA.

PAGINA 4 Circolo NUMERO 2

Polisportiva Castelverde nel nome di Claudio Rosone

sfilato tutti gli atleti di Judo, Karate, Ginnastica artistica e Pattinaggio artistico (disciplina che riprenderà i corsi anche grazie al contributo economico di Monsignor Andreatta). Si vedeva l’orgoglio dentro gli occhi di tutti, soprattutto in quelli del nuovo Presidente, Christian Cillia, commosso per tutta la durata della manifesta-zione: dalla premiazione di tutti i volontari che hanno messo il loro tempo e le loro energie a disposizione di un sogno, al ricordo del suo Maestro, alla lettura di una lettera da parte di Roberta Rosone, figlia del Presidente Claudio (ricordato dagli altri interventi di quanti hanno voluto onorare il ricordo di un grande uomo), alla presentazione del logo del nuovo logo del centro sportivo, raffigurante un judoka che compie il saluto Rei. La cerimonia ha visto anche momenti di puro divertimento, tra musica (anche in quest’occasione, protagonista Roberta Rosone) e dolci. Un giorno che resterà nella memoria di molti: di chi ha conosciuto personalmente Claudio e di chi, solo in seguito, ha potuto capire cosa abbia rappresentato quell’uomo per molti gio-vani.

Enza&Roberta

“Correva l’Anno del Signore 1974, tredici uomini si riunirono, e con i loro risparmi e la collaborazione del Parroco costituirono la Polisportiva Castelverde. La nostra storia è piena di solidarietà e di vicissitudini, ma una cosa ci ha sempre distinto: la familiarità. I nostri atleti sono chiamati per nome, non sono un numero o una tessera”. Queste erano le parole del Presidente Claudio Rosone, portatri-ci di un principio che ancora oggi motiva diri-genti e volontari della Polisportiva a lottare per non far svanire il sogno di uno sport veramen-te per tutti. Così, trentasette anni dopo, altri uomini si sono rimboccati le maniche per dare un nuovo volto e una nuova sede alla Polisportiva Castel-verde, oggi Centro Sportivo Claudio Rosone in onore del Presidente prematuramente scom-parso. Dallo scorso settembre tutti i ragazzi che a vario titolo fanno parte del centro sporti-vo, insieme a maestri, allievi e genitori, hanno rimesso su con pazienza e molto lavoro le strutture della Terra del Popolo, dando loro una nuova luce. Il tutto sempre per perseguire quel principio che ha dato origine a questa società. Lo scorso tre dicembre è stato così possibile inaugurare il nuovo centro sportivo: hanno

continui patti per Roma sicura (siamo al terzo), che il Sindaco può pensare di circoscrivere il problema, né tantomeno con proposte come quella di utilizzare l’Associazione dei carabinie-ri in congedo (pur essendo lodevole il loro intento). L’azione dovrebbe avere più organici-tà. Oltre ad un inevitabile rafforzamento del controllo del territorio, e in particolar modo del nostro Municipio, da parte delle forze dell’ordine, andrebbe velocizzata l’installazione delle cabine blindate e aumentato il numero rispetto alle 180 previste; gli impianti di video-sorveglianza dovrebbero essere installati su tutte le vetture e non solo sulle 300 annunciate; il pulsante di emergenza collegato anch’esso su tutti i mezzi. Interventi troppo costosi? Ma non è certo gratuita la dignità dei lavoratori né il loro diritto alla sicurezza, non sono certo un guadagno le corse perse a seguito delle aggres-sioni, i cittadini che aspettano inutilmente la vettura in fermata, la riduzione del personale costretto alla malattia. Nel frattempo sarebbe bene che cittadini e lavoratori stringessero un loro patto di civiltà, un “Patto di sensibilizza-zione”, che lasci passare il messaggio secondo il quale, quando si tratta di cosa pubblica (e il trasporto lo è) gli interessi sono comuni ed il male di uno è il male di tutti.

Claudio Calderan

È bene precisare che il “rischio sicurezza” nei trasporti è un aspetto particolarmente sensibi-le, che interessa tutti i cittadini. Perché il primo pensiero, quando si tratta quest’argomento, va allo stato dei mezzi e di conseguenza alla loro scarsa manutenzione, alla mancanza d’importanti pezzi di ricambio, al numero sempre più esiguo di operai addetti al settore manutentivo e quindi alla sicurezza delle con-dizioni di viaggio dei passeggeri. Da qualche tempo a questi aspetti se n’è aggiunto un altro non meno importante: la sicurezza degli autisti. Sono ormai tanti gli episodi di aggressioni contro gli autisti Atac (poco meno di 170 fino ai primi di novembre), con un aumento del 23% rispetto al 2009 ed al 2010 e con l’VIII Municipio che la fa da padrone con 30 casi in sei mesi. Un aumento di reati che coincide con l’esplosione di delitti e di crimini nella città di Roma, come se nella Capitale si potesse delin-quere senza rischiare troppo di essere puniti. La deduzione è provocatoria, probabilmente esagerata, ma in questo contesto non può essere sottovalutato l’impatto della riduzione di risorse economiche per quei lavoratori che la sicurezza dovrebbero garantirla. Le soluzioni che l’Amministrazione e l’Atac hanno messo in campo sono state finora debo-li e decisamente in ritardo: non è certo facendo

167 aggressioni ai conducenti Atac: il simbolo di una Roma insicura

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In sostanza le funzioni trasferite a Roma Capitale sono pari a zero. Semplicemente è sancita la partecipa-zione istituzionale a tavoli locali e nazionali (sui temi della valorizzazione artistica e ambientale, dello sviluppo del settore economico legato in parti-colar modo al turismo, della protezione civile, ndr), ma non c’è stato alcun concreto trasferimento di poteri da parte dello Stato. Il passo successivo sarà quindi partire da questo punto per mirare verso obietti-vi molto più ambiziosi, verso poteri che siano veramente funzionali all’autonomia territoriale e che consentano di gestire concretamente e di incidere sui problemi della città.” Alla luce di quanto detto, come va interpretato il protocollo di intesa firmato qualche settima-na fa da Alemanno e Polverini, sul trasferimen-to, entro novanta giorni, di funzioni dalla Re-gione Lazio al Comune di Roma? “Si tratta di una farsa, proprio perché il conferimento non fa riferimento a poteri ma a funzioni. In sostanza, in caso di attuazione del protocollo, relativamente a temi quali ad esempio quello collegato al piano rifiuti, il Comune di Roma potrà contribuire con proposte e programmi, ma avrà sempre bisogno dell’avallo della Regione. La Polverini, per giustificare questa tenuta centralistica del potere, si fa scudo del Titolo V della Costituzione che, riformato, prevede precise materie di competenza statale rimandando tutte le altre alle Re-gioni e non ai Comuni. Ma la stessa Governatrice finge di ignorare che la stessa Costituzione prevede una precisa specificità per Roma Capitale, rimandandone la disciplina al legislatore.” Quanto di questo atteggiamento dipende dall’attuale fase di conflittualità politica tra i due esponenti del centrodestra? “Molto. Tra Alemanno e Polverini c’è un problema di divergenza di vedute, di una gelosia di competenze e di visibilità politica. Dimenticano che la questione non riguarda le loro persone, e fanno pagare il prezzo di questa miopia politica al futuro di Roma Capitale, alterando un processo storico che è partito da molto lontano e che riguarda ben altro che le loro figure.” Tornando a quanto previsto nel secondo de-creto, entro sei mesi (quindi entro il 21 maggio 2012, ndr), sarà necessario apportare modifi-che anche al numero dei municipi, che dovran-no passare da diciannove a quindici. Quali saranno le logiche a guidare questa modifica statutaria? “Due sembrano essere le proposte al vaglio della Com-missione Riforme presieduta da Francesco Smedile: la prima prevede un semplice accorpamento tra alcuni municipi (il I con il XVII, il II con il III, il VI con il VII, il IX scorporato tra I e X), la seconda, più organica, la creazione di un unico municipio centrale circondato da municipi radiali che estendano le loro competenze ben al di là dei confini del G.R.A. Una scelta che potrebbe avere più senso sia dal punto di vista urbanistico, sia in funzione dell’attuazione della secon-da fase del progetto Roma Capitale. Che è la fase a cui fa riferimento l’articolo 23 della legge 42/2009, relati-va all’area metropolitana. E che sta a cuore al PD romano e di cui è forte sostenitore il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti: per un partito lungimi-rante, è impensabile la gestione di Roma senza conside-rare il legame indissolubile tra la città storica e il suo hinterland. Quello che conta, per riassumere, è che la redistribuzione dei municipi sia funzionale a come immaginiamo il futuro dell’intera Città Metropolita-na”. Valeria Sipari

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