Circolo “ Cento Mestieri “ SORA UNA SANITA’ VICINA AI CITTADINI

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Circolo “ Cento Mestieri “ Circolo “ Cento Mestieri “ SORA SORA UNA SANITA’ VICINA AI UNA SANITA’ VICINA AI CITTADINI CITTADINI - Documento programmatico per la Sanita’ locale - A cura di: - Dr.Gianfranco Lilla Medico di Famiglia Responsabile Distretto C Sora per la FIMMG ( Federazione Medici di Famiglia ) Segretario Amministrativo provinciale della SIMG ( Società Italiana di Medicina Generale ) Membro della Commissione provinciale dell’Ordine dei Medici “Ecologia ed Ambiente” - Angelo De Blasis Infermiere Professionale presso il Distretto C di Sora nel servizio CAD ( Centro Assistenza Domiciliare )

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- Documento programmatico per la Sanita’ locale - A cura di: - Dr.Gianfranco Lilla Medico di Famiglia Responsabile Distretto C Sora per la FIMMG ( Federazione Medici di Famiglia ) Segretario Amministrativo provinciale della SIMG ( Società Italiana di Medicina Generale ) - PowerPoint PPT Presentation

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Circolo “ Cento Mestieri “Circolo “ Cento Mestieri “

SORASORAUNA SANITA’ VICINA AI CITTADINIUNA SANITA’ VICINA AI CITTADINI

- Documento programmatico per la Sanita’ locale - A cura di:

- Dr.Gianfranco Lilla Medico di Famiglia

Responsabile Distretto C Sora per la FIMMG ( Federazione Medici di Famiglia ) Segretario Amministrativo provinciale della SIMG ( Società Italiana di Medicina Generale ) Membro della Commissione provinciale dell’Ordine dei Medici “Ecologia ed Ambiente”

- Angelo De Blasis Infermiere Professionale presso il Distretto C di Sora nel servizio CAD

( Centro Assistenza Domiciliare )

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• Lo scopo di tale Documento è quello di poter dare valide risposte a quelle che sono le aspettative dei cittadini di Sora e dintorni puntualizzando sul fatto che la struttura ospedaliera del nostro nosocomio rappresenta il solo ed unico riferimento dell’intero Distretto C ( oltre 108.000 abitanti ).

• L’efficienza del nostro Ospedale ricade quindi, in termini positivi sia d’economia che di salute, sulla popolazione non solo di Sora ma dell’intero comprensorio sopra accennato. La Sanità del Lazio è storicamente caratterizzata per una elevata disponibilità di posti letto particolarmente concentrati su Roma. I dati regionali fanno emergere un SURPLUS di circa 3.000 posti letto di cui 350 nell’area riabilitazione e 2.650 nell’area acuti ordinari ( DPEF 2006 Regione Lazio ). E’vero, come anche affermato dal Presidente Marrazzo poco tempo fa, che “il numero dei posti-letto non è assolutamente indice di qualità” ma bisogna considerare proprio i dati forniti dal DPEF regionale 2006 che ci dimostra che l’eventuale “surplus” è stato comunque sempre legato essenzialmente all’interland di Roma. Detto ciò pare logico che nessun posto letto debba essere tagliato nella nostra Provincia per i motivi di cui sopra, in particolar modo per l’Ospedale di Sora per due importanti motivi:

• I dati economici di settore indicano, per il nostro Distretto, una grossa migrazione di utenti verso l’Abruzzo con notevole dispendio economico per la nostra ASL. Ma proprio questi dati suggeriscono che l’ Ospedale di Sora vada organizzato in modo da ridurre o annullare tale migrazione. Nel 2005 sono state registrate oltre 3.000 prestazioni nel solo Ospedale di Avezzano…

• La Struttura del San Marciano è sfruttata solo per circa terzo ( 218 posti letto ) della capienza che, ricordiamo, è di circa 620 posti-letto. Pertanto in esso si può centralizzare tutta una serie di servizi in modo da ottenere una struttura altamente efficiente che sia davvero una muraglia contro la migrazione e lo stillicidio economico verso l’ Abruzzo . Giova sottolineare come il nostro Distretto sia al di sotto dei parametri dettati dal Piano Sanitario Nazionale ( 3,5 p.l. ogni 1000 abitanti ( acuti ordinari): in pratica 378 posti letto + 108 per lungodegenza ( 1:1000 ). Aggiungiamo i 40 di Villa Gioia e di S.Teresa d’Isola del Liri per un totale, attuale, di 298. Quindi una carenza distrettuale di 80 posti letto per gli acuti ordinari.

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• In tale ottica l’Ospedale di Sora deve trasformarsi in una struttura agile, ad alta specializzazione, ad alta tecnologia, riducendo così i tempi di degenza e accelerando le dimissioni.

• A TAL SCOPO SONO ESSENZIALI:• - Il potenziamento della struttura dei servizi di diagnostica

( LAB. ANALISI ,TAC, ecografie e, possibilmente, la RMN ) • - Il polo oncologico d’eccellenza• - Il servizio di rianimazione• - IL PRONTO SOCCORSO, AMPIAMENTE

RIQUALIFICATO, nell’ottica di digerire il concetto che l’emergenza debba avere priorità sulla degenza.

• - I REPARTI SPECIALIZZATI, inseriti nel progetto di quello che noi definiamo il “ Policlinico virtuale provinciale “, che descriveremo fra poco.

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PRONTO SOCCORSOPRONTO SOCCORSO

• Un Pronto Soccorso al passo con i tempi deve avere caratteristiche assolutamente slegate alla logica delle economie ( DRG ), e su di esso vanno concentrate molte risorse economiche al fine di ottenere quello che tutti desiderano: qualità del servizio e celerità con scarsi errori. Gli episodi segnalati sui “media” in questi giorni dimostrano come sia sempre il Pronto Soccorso al centro dell’attenzione. Per tali motivi, si ripete, esso deve sempre più essere struttura cardine del nostro Ospedale e di ogni Ospedale.

• Per avere ciò proponiamo:

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1) Aumentare il numero di Medici e paramedici ( minimo quattro Medici ed infermieri per turno ).

2) Apertura di una sezione di Astanteria con almeno venti posti-letto ( personale medico e paramedico da recuperare con la riorganizzazione degli Ospedali provinciali ). Ricordiamo la carenza distrettuale di ben 80 posti letti per acuti ordinari che giustifica ampiamente tale richiesta.

3) Servizio di eliambulanza H24. 4) Presenza costante di personale Medico per strutture

diagnostiche essenziali nell’emergenza come TAC ed ecografie ed eventuale RMN.

5) Paramedici addestrati nel servizio di accettazione.

PRONTO SOCCORSOPRONTO SOCCORSO

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Proponiamo che l’ASL FROSINONE disponga di un piano di riordino che permetta didistribuire tra i principali Ospedali provinciali le specialità varie evitando doppioni inutili.Prevedere la strutturazione di reparti d’eccellenza equamente distribuiti in questi grandi

Ospedali principali: SORA-CASSINO-FROSINONE, per creare quello che noi definiamo il “Policlinico virtuale provinciale” e che risponda pienamente alle esigenze della

popolazione del sorano e della Provincia senza che ci si debba spostare non solo fuori Regione ma anche fuori dalla Provincia stessa. Naturalmente attraverso un sinergismo d’azione con l’ente Provincia che sappia disporre di un adeguato piano di collegamento pubblico rapido e snello tra le tre grandi strutture. Tale struttura ( Policlinico

virtuale e servizio pubblico di collegamento ) ove completata, rappresenterebbe il viatico di base per una Facoltà di Medicina nel nostro territorio, distribuita nelle specializzazioni, all’altezza della situazione e fonte di sviluppo economico.

Per gli altri Ospedali minori prevedere delle strutture satellite ( servizi di base ) strategicamente distribuite nel territorio a completamento di quelle altamente

tecnologiche dei centri d’eccellenza.

Reparti specializzati:Reparti specializzati:

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REPARTI DI BASE: REPARTI DI BASE:

Alcuni reparti sono essenziali ed obbligatori per ogni Ospedale Civile di qualità.

Nella fattispecie MEDICINA GENERALE, CHIRURGIA GENERALE, OSTETRICIA E GINECOLOGIA, CARDIOLOGIA, ORTOPEDIA E

TRAUMATOLOGIA. In relazione al piano di riordino regionale questi reparti ben funzionali permettono di gestire la stragrande maggioranza degli interventi filtrati dall’accettazione del Pronto Soccorso. Attraverso il piano di riordino degli Ospedali provinciali si può recuperare personale e qualche posto-letto per migliorarne l’efficienza globale. Per essi è essenziale, ove non sia già applicato, la presenza costante H24 di un Medico di reparto rinunciando alla pratica della reperibilità, una voce costosa e quasi inutile del bilancio di un Ospedale. In definitiva, per questi reparti, occorre la presenza di un medico e di due infermieri come garanzia minima nell’ambito della normale routine di lavoro di tutti gli addetti del reparto . Per i Primari responsabili è auspicabile che essi siano TUTTI A TEMPO PIENO e senza interessi professionali fuori dall’Ospedale.

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La riorganizzazione dei reparti di La riorganizzazione dei reparti di ““LUNGODEGENZALUNGODEGENZA” ”

• Il piano sanitario nazionale da recepire prevede un posto-letto ogni mille abitanti per riabilitazione e lungodegenza. Per tali motivi nel nostro Distretto ne sono praticamente disponibili circa 108. Ma ora partiamo da un presupposto di pura e logica economia di settore:

• Nel nostro nosocomio abbiamo la cosiddetta “palazzina C” pochissimo utilizzata ma, comunque, riscaldata d’inverno, pulita periodicamente e con consumi energetici vari per l’illuminazione. La lungodegenza in tale struttura sarebbe commisurata quindi al risparmio notevole rispetto alle purtroppo poco efficienti strutture attuali dove, senza per carità chiederne assolutamente la chiusura, si sottolinea :

• Assenza di un un laboratorio d’analisi efficiente. Per ovviare si ricorre ad una staffetta con il laboratorio del San Marciano di Sora . Non solo: qualche esame ( ad esempio l’ammoniemia per monitorare l’insufficienza epatica non si può praticare nemmeno con la suddetta staffetta poiché è essenziale che il sangue prelevato non giunga assolutamente oltre 30 minuti dal prelievo stesso pena la nullità dell’esame. Di chi è la colpa? Non degli addetti al lavoro certamente ma su questo indagheremo…

• DOMANDA: se dovesse capitare emergenza improvvisa pomeridiana o notturna ( esempio un IMA )? Per i nostri anziani, per qualsiasi cittadino ricoverato ciò non è né umano né civile !

• Inoltre: non esiste possibilità di poter chiedere consulenze specialistiche poiché non ci sono reparti o consulenti di tal specie.

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• UNA LUNGODEGENZA NEL NOSTRO NOSOCOMIO DAREBBE TUTTE LE RISPOSTE NECESSARIE AI PAZIENTI ( lungodegenza d’eccellenza ) CHE SONO SEMPRE PIU’ NUMEROSI MAN MANO CHE PASSANO GLI ANNI GRAZIE ALL’AUMENTO DELLA VITA MEDIA.

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IL TERRITORIOIL TERRITORIO • “Se davvero vogliamo costruire una Sanità efficiente e dinamica

bisogna abbandonare la logica della centralità dell’Ospedale e spostare progressivamente il luogo di cura da esso verso il Territorio ( Piero Marrazzo,” Il Sole 24 ore “ del 30/01/2007 ). A tal riguardo aggiungiamo che il Ministro Livia Turco, sin dall’inizio del suo mandato, ha apertamente proposto l’istituzione delle cosiddette “ Case della Salute” dove concentrare un certo numero di Medici di Famiglia insieme a specialisti, infermieri e Medici della continuità assistenziale proprio per far fronte a queste mutate esigenze della Sanità Pubblica e che applichi in pratica quanto ora affermato dal Presidente Marrazzo.

• Tali necessità hanno come logica conseguenza rivalutato quelle figure che rappresentano una valida integrazione al ricovero ospedaliero. Nel DPEF regionale, infatti, una quota sostanziosa del risparmio è destinata proprio all’assistenza territoriale. Tali figure sono:

• Il Medico di Famiglia .• I servizi distrettuali d’assistenza domiciliare.• Gli specialisti del Distretto.

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Nell’auspicio della piena istituzione delle “Case della Salute” proposte dal nostro Ministro si sottolinea la seria carenza di personale ( infermieri del CAD) di fronte ad una

crescente richiesta d’assistenza ( anziani e malati cronici vari ). Ripartendo le risorse umane infermieristiche a favore di tale comparto si otterrebbe

piena sinergia con il servizio dei medici di famiglia ed una ulteriore indotta riduzione di ricoveri impropri in Ospedale (ricordiamo che una giornata di degenza costa diverse

centinaia di euro ). Gli infermieri del CAD hanno il compito di garantire una risposta assistenziale a

soggetti non autosufficienti parziali o totali, temporanei e/o permanenti, consentendo alle persone di mantenere il proprio ambiente di vita e alleviando

contemporaneamente il carico assistenziale della famiglia.Tali presenze ( Medici di famiglia , infermieri del CAD, specialisti del Distretto )

rappresenterebbero la realizzazione di una sorta di Ospedale domiciliare, valida e futura necessaria integrazione al classico nosocomio di ricovero.

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““Democratici di sinistra”Democratici di sinistra”

Gianfranco Lilla – Angelo Gianfranco Lilla – Angelo De BlasisDe Blasis

Presentazione in Power Point curata da Gianfranco LillaPresentazione in Power Point curata da Gianfranco Lilla

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Polo oncologico, schema di Polo oncologico, schema di organizzazioneorganizzazione

-FASE DI ACCETTAZIONE E SERVIZI ( quel tipo di organizzazione che permetta di gestire in modo efficiente le richieste di

prestazioni per gli esterni ed i ricoveri in modo da avere tempi d’attesa molto brevi ).

-FASE DI RICOVERO ( tipo di organizzazione in cui il reparto, sfruttando le tecnologie a disposizione dell’Ospedale, effettua

diagnosi tempestive e con la massima precisione ( LAB. ANALISI, RADIODIAGNOSTICA, SERVIZI ECOGRAFICI, RMN, ISTOLOGIA

PATOLOGICA ). In tale fase inseriamo anche una sezione di Chirurgia oncologica ed una di Radiologia interventistica.

- FASE POST-RICOVERO: quel tipo di organizzazione che gestisca le patologie diagnosticate ( Radioterapia, Chemioterapia )

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A.S.L. FROSINONEA.S.L. FROSINONE

POLICLINICOVIRTUALE

OSPEDALI D’ECCELLENZA

OSPEDALE DI SORAOSPEDALE DI FROSINONE OSPEDALE DI CASSINO