Circolari Del 01 Giugno 2012

141
  Salerno CIRCOLARI del Con lo smartphone leggi il codice a barre e vai sul sito: 01 GIUGNO 2012 http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/ Via San Giovanni Bosco 3 - 84126 Salerno - Telefono: 089 2756021 - Fax: 089 791808. E-mail: [email protected]

Transcript of Circolari Del 01 Giugno 2012

SalernoVia San Giovanni Bosco 3 - 84126 Salerno - Telefono: 089 2756021 - Fax: 089 791808. E-mail: [email protected]

CIRCOLARI del 01 GIUGNO 2012

Con lo smartphone leggi il codice a barre e vai sul sito:http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

Dipartimento Politiche Previdenziali, Fisco, Prezzi e Tariffe, Rapporti con gli Enti e i CIV

Alle FNP-CISL Regionali Alle FNP-CISL Territoriali Ai RR.TT. Reg.li e Terr.li FNP-CISL - Loro Sedi -

Roma, 24 maggio 2012 Circolare n. 163/CM/pt Oggetto: Chiarimenti IMU

Il Dipartimento delle Finanze del Mef, con la circolare n. 3/ DF del 18 maggio u.s., ha fornito chiarimenti sulla complicata disciplina dellIMU. Riportiamo, di seguito, le delucidazioni pi rilevanti: Le aliquote. I limiti minimo e massimo delle aliquote IMU stabiliti dalla legge costituiscono dei vincoli invalicabili per i Comuni, i quali nellesercizio della loro autonomia regolamentare, possono esclusivamente manovrare le aliquote, differenziandole sia nellambito della stessa fattispecie impositiva, sia allinterno del gruppo catastale, con riferimento alle singole categorie di immobili, nel rispetto dei criteri generali di ragionevolezza e non discriminazione. Abitazione principale: Labitazione principale deve essere costituita da una sola unit immobiliare iscritta o iscrivibile in catasto a prescindere dalla circostanza che sia utilizzata come abitazione principale pi di una unit immobiliare distintamente iscritta in catasto. In tal caso, i singoli immobili vanno assoggettati separatamente ad imposizione, ciascuna per la propria rendita. Pertanto, il contribuente pu scegliere quale delle unit immobiliari destinare ad abitazione principale, con lapplicazione delle agevolazioni e delle riduzioni IMU. Per abitazione principale si deve intendere limmobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale, l'aliquota e la detrazione per l'abitazione principale e per le relative pertinenze devonoFederazione Nazionale Pensionati Cisl - Via Castelfidardo 47, 00185 Roma Telefono 06/448811 - Fax 06/4440376 - E-mail [email protected] - www.pensionati.cisl.it

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

essere uniche per nucleo familiare indipendentemente dalla dimora abituale e dalla residenza anagrafica dei rispettivi componenti. La finalit antielusiva della norma impone che la stessa sia interpretata in senso restrittivo, per impedire che, nel caso in cui i coniugi stabiliscano la residenza in due immobili diversi nello stesso comune, ognuno di loro possa usufruire delle agevolazioni dettate per l'abitazione principale e per le relative pertinenze. Se, ad esempio: nell'immobile in compropriet fra i coniugi, destinato all'abitazione principale, risiede e dimora solo uno dei coniugi (non legalmente separati) poich l'altro risiede e dimora in un diverso immobile, situato nello stesso comune, l'agevolazione non viene totalmente persa, ma spetta solo ad uno dei due coniugi; un figlio dimora e risiede anagraficamente in altro immobile ubicato nello stesso comune, e, quindi, costituisce un nuovo nucleo familiare, il genitore perde solo l'eventuale maggiorazione della detrazione. La norma per non stabilisce la medesima limitazione nel caso in cui gli immobili destinati ad abitazione principale siano ubicati in comuni diversi. Non viene pi riproposta per lIMU la possibilit di assimilare ad abitazione principale limmobile dato in uso gratuito a parenti in linea diretta o collaterale stabilendo il grado di parentela. La detrazione per l'abitazione principale e le relative pertinenze. I comuni possono aumentare l'importo della detrazione di 200 euro fino a concorrenza dell'imposta dovuta, nel rispetto dell'equilibrio di bilancio, anche limitatamente a specifiche fattispecie meritevoli di tutela, fermo restando, ovviamente, i criteri generali di ragionevolezza e di non discriminazione. Solo nel caso in cui il Comune abbia disposto l'aumento della detrazione fino a concorrenza dell'imposta dovuta non potr fissare unaliquota superiore a quella ordinaria per gli immobili tenuti a disposizione. Maggiorazione detrazione per ogni figlio di et non superiore a 26 anni: Il diritto alla maggiorazione spetta fino al compimento del 26 anno di et, per cui si decade dal beneficio dal giorno successivo a quello in cui si verifica l'evento. Limporto di tale ulteriore beneficio, costituendo una maggiorazione della detrazione, si calcola con le stesse regole di quest'ultima e, quindi, in misura proporzionale al periodo in cui persiste il requisito che d diritto alla maggiorazione stessa. Tra le condizioni per godere della maggiorazione non vi quella del figlio fiscalmente a carico, ed i Comuni non possono neppure introdurla attraverso lesercizio della potest regolamentare.2

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

I Comuni non possono variare limporto della maggiorazione prevista per i figli. Le pertinenze: Per pertinenze dellabitazione principale si intendono esclusivamente quelle accatastate nelle categorie: - C/2: magazzini e locali di deposito; cantine e soffitte se non unite allunit immobiliare abitativa; - C/6: stalle, scuderie, rimesse, autorimesse; - C/7: tettoie. Il contribuente pu considerare come pertinenza dellabitazione principale soltanto ununit immobiliare per ciascuna categoria catastale, fino ad un massimo di tre pertinenze appartenenti ciascuna ad una categoria catastale diversa. Se la soffitta e la cantina, entrambe classificabili in C/2, sono accatastate unitamente allabitazione principale, il contribuente pu usufruire delle agevolazioni per labitazione principale solo per unaltra pertinenza classificata in C/6 o C/7. Pagamento IMU: Per il 2012: il versamento della la prima rata va effettuato entro il 18 giugno, senza applicazione di sanzioni ed interessi (nel caso in cui le novit nei criteri di calcolo e di versamento dellIMU abbiano comportato errori del contribuente), in misura pari al 50% dellimporto ottenuto applicando le aliquote di base e le detrazioni; il versamento della seconda rata va effettuato entro il 17 dicembre, a saldo dellimposta complessivamente dovuta per lintero anno, con conguaglio sulla prima rata. Sempre per il 2012, nel caso della scelta del versamento in 3 rate per labitazione principale: - Il versamento della prima e la seconda rata vanno effettuate rispettivamente entro il 18 giugno ed il 17 settembre, senza applicazione di sanzioni ed interessi (nel caso in cui le novit nei criteri di calcolo e di versamento dellIMU abbiano comportato errori del contribuente), in misura ciascuna pari ad un terzo dellimposta calcolata applicando laliquota di base e le detrazioni previste; - Il versamento della terza rata va effettuata entro il 17 dicembre a saldo dellimposta complessivamente dovuta per lintero anno con conguaglio delle precedenti rate. Il pagamento dellIMU va effettuato con il modello F24 e, solo a decorrere dal 1 dicembre 2012, con apposito bollettino postale, approvato con decreto del Mef. Il contribuente pu scegliere di utilizzare leventuale credito risultante dal modello di dichiarazione 730/2012 per pagare3

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

lIMU dovuta per lanno 2012, mediante compensazione nel modello F24. Inviamo con la presente le slides sullIMU comprendenti i chiarimenti, esempi di calcolo e casi pratici elaborati dal Ministero dellEconomia e delle Finanze. Cordiali saluti. Mario Menditto (Segretario Nazionale)

4

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

Dipartimento Politiche Previdenziali, Fisco, Prezzi e Tariffe, Rapporti con gli Enti e i CIV

Alle FNP-CISL Regionali Alle FNP-CISL Territoriali Al Coordinamento Donne FNP-CISL Ai RR.TT. Reg.li e Terr.li FNP-CISL: - Loro Sedi Roma, 14 Maggio 2012 Circolare n. 150/MC/pt Oggetto: Attivit di sportello Inps

Vi informiamo che lInps sta riorganizzando ed ampliando le fasce orarie di apertura al pubblico dei propri sportelli, con lintento di rafforzare le funzioni di assistenza al cittadino, per effetto delluso degli strumenti informatici che, per lInps, sono diventati il canale privilegiato. La recente procedura di telematizzazione ha dimostrato di non essere in grado di smaltire, almeno per molti mesi a venire, il lavoro arretrato e quello corrente, in quanto gli interessati sono costretti a subire tempi di attesa eccessivamente lunghi, nonch recarsi, pi volte, presso gli sportelli Inps per ottenere una risposta al proprio problema. Pertanto, lorario di apertura al pubblico delle Sedi zonali stato fissato in 28 ore settimanali, di cui almeno 20 ore, dal luned al venerd (apertura antimeridiana); le restanti 8 ore, con apertura pomeridiana, per i Patronati e Consulenti legalmente riconosciuti. Lorario di apertura al pubblico per le Sedi territoriali di 20 ore settimanali, tutti i giorni dal luned al venerd. I Direttori provinciali nel rivedere lorario di apertura degli sportelli, tenendo conto che il nuovo orario dovr entrare in vigore entro il prossimo 1 settembre 2012, dovranno acquisire il parere dei rispettivi Comitati provinciali dandone, inoltre, comunicazione preventiva alle RSU ed alle OO.SS. territoriali. LInps, inoltre, ha previsto che, dal prossimo 1 settembre 2012, i Centri Regionali di Informazione e Consulenza (C.R.I.C) ed i Gruppi di Assistenza Informatica interna ed esterna (G.A.I.) osservino, per il servizio di consulenza a favore dei Patronati e delle Associazioni di Categoria il seguente orario: dal luned al venerd, presidio antimeridiano per almeno 20 ore settimanali e 8 ore per quello pomeridiano. Anche in questo caso, lInps dovr dare comunicazione preventiva alle RSU ed alle OO.SS. territoriali. Cogliamo loccasione per ribadire che lInps si impegnato a continuare la spedizione cartacea dellObis/M e delle eventuali variazioni dellimporto pensionistico conseguente a ricostituzioni, supplementi, ed altro, ma non in caso di variazione delle addizionali Irpef regionali o comunali. Cordiali saluti. Mario Menditto Segretario Nazionale

Federazione Nazionale Pensionati Cisl - Via Castelfidardo 47, 00185 Roma Telefono 06/448811 - Fax 06/4440376 - E-mail [email protected] - www.pensionati.cisl.it

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

DOSSIER SANITA

1

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

INDICE Premessa Il debito della Sanit in Campania Le posizioni della Cisl Introduzione 1. Riduzione dei posti letto 2. Chiusura dei Pronto Soccorso 3. Attivit ambulatoriali e prestazioni in intramoenia 4. Liste di attesa e territorializzazione dei servizi 5. Il sovraffollamento e il congestionamento delle strutture ospedaliere 6. Lorganizzazione delle Aziende: strutture semplici e complesse 7. Procedure di acquisto beni e servizi 7 bis. Apparecchiature mediche La Sanit nelle 5 Province Napoli Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro Lavoro straordinario Servizio 118 Ospedale San Gennaro Ospedale S. Giovanni Bosco Ospedale Dei Pellegrini Ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili Ospedale S. Maria di Loreto Mare Ospedale Cardinale Ascalesi Asl Napoli 2 Nord Ospedale S. Maria delle Grazie di Pozzuoli Ospedale Anna Rizzoli di Ischia Asl Napoli 3 Sud Ospedale S. Maria della Misericordia di Sorrento Ospedale S. Leonardo di Castellammare Aziende di rilievo regionale Azienda Ospedaliera Santobono Pausilipon2

pag. 4 pag. 14 pag. 19 pag. 20 pag. 21 pag. 24 pag. 27 pag. 31 pag. 33 pag. 37 pag. 38 pag. 40

pag. 41 pag. 44 pag. 45 pag. 49 pag. 50 pag. 51 pag. 52 pag. 52 pag. 54

pag. 55 pag. 55

pag. 56 pag. 58

pag. 59

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Istituto Nazionale Tumori - I.R.C.S.S. Pascale Aziende di rilievo nazionale Ospedale del Mare Avellino Azienda Sanitaria Locale Ospedale di Ariano Irpino Ospedale G. Criscuoli di SantAngelo dei Lombardi Ospedale Di Guglielmo di Bisaccia Azienda Ospedaliera di rilievo nazionale G. Moscati Benevento Caserta Azienda Sanitaria Locale Riassetto della rete ospedaliera di Caserta Salerno Azienda Sanitaria Locale Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali riuniti S. Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona Appendice Politiche di prevenzione e cura delle patologie oncologiche Strutture presenti sul territorio

pag. 60

pag. 61

pag. 62 pag. 63 pag. 65 pag. 66 pag. 66 pag. 69

pag. 71 pag. 73

pag. 76 pag. 80 pag. 82 pag. 83 pag. 86

3

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

PREMESSA

Il debito della Sanit in CampaniaLa crisi economico-finanziaria globale ha assunto in Italia, in particolare in Campania, caratteristiche ancora pi gravi a causa di situazioni di deficit strutturale e di debito accumulate nel corso degli ultimi 10 anni, soprattutto nel settore della Sanit. Criticit del debito delle Aziende Sanitarie della Regione Campania Le situazioni critiche del debito sanitario, nella sua non corretta determinazione, possono essere ricondotte a cinque aree, senza che lelencazione di seguito riportato costituisca un ordine di priorit o prevalenza. 1) Debiti fuori bilancio dovuti a problemi di tracciabilit delle fatture Una criticit che si rinviene ed pi frequente nelle Aziende Sanitarie, con maggiore consistenza e minor efficienza organizzativa, costituita dal mancato riscontro di fatture (interruzione del ciclo delle fatture passive). Tali fatture, bench i relativi beni o servizi abbiano effettivamente concorso al circuito produttivo aziendale attraverso ordini, bolle e consegna non si rilevano in contabilit, perch il relativo documento (fattura) non viene rinvenuto. Talvolta, lo smarrimento pu avvenire quando il fornitore invia le fatture non indirizzandole al protocollo generale ma alla singola struttura aziendale (Distretto, Dipartimento, Ospedale) che nel ricevere il documento non lo faccia affluire successivamente al protocollo o al Servizio preposto alla loro registrazione (Gestione Economico Finanziaria). Segno evidente di tale fenomeno la presenza in bilancio di Sopravvenienze Passive riferite a fatture di annualit precedenti a quella di competenza. 2) Contenzioso del personale LAzienda deve fronteggiare unelevata conflittualit con il personale, sia di comparto che dirigenziale, in relazione a: esercizio di mansioni superiori, controversie nellinquadramento e mancato riconoscimento di ore di lavoro straordinario e diniego di4

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

indennit a vario titolo, anche significative. Spesso, la quantificazione in bilanci di tali oneri, attraverso opportuni accantonamenti, non viene effettuata con il ricorso a criteri di stima prudenziali, tenuto conto delleventuale livello di soccombenza che nelle procedure il Servizio Legale dovrebbe aver quantificato con sufficiente approssimazione. Nelle successive annualit, a conclusione del contenzioso, la stima si rileva inappropriata generando maggiore spesa. 3) Maggiori oneri per mancato pagamento Com noto, le Aziende versano in una situazione di perenne indebitamento, non essendo in grado di poter soddisfare, con regolarit, i pagamenti, causa anche le ridotte assegnazioni regionali (dovute anche ai ritardi dei trasferimenti nazionali). I fornitori aziendali, se dispongono di una discreta struttura legale, si affidano a procedure esecutive per il recupero dei crediti vantati e richiedono anche il riconoscimento degli interessi comunitari (tasso BCE maggiorato di 8 punti), oltre alle spese legali che lievitano a seguito di frazionamenti operati artatamente, dai legali di fiducia, per singole fatture o forniture, che, se riconosciute in giudizio, fanno conseguire onorari pi consistenti ai professionisti incaricati e conseguentemente causano un sicuro aggravio di spesa. La CISL ha chiesto, alla Presidenza della Giunta, che ai tavoli per la risoluzione del contenzioso sieda anche il Presidente dell'ordine degli Avvocati, che di fronte a operazioni "artate", che creano danno economico alla collettivit, chiamato ad intervenire con l'espulsione e/o la cancellazione dall'albo di quei professionisti. 4) Effetto di sentenze Le Aziende, per successive contestazioni nellaggiudicazione di gare, hanno dovuto poi ristorare per il danno arrecato taluni fornitori che, in sede giurisdizionale, si sono visti riconoscere il pregiudizio economico derivante da vizi nellaggiudicazione medesima. Altri oneri aggiuntivi si originano dal riconoscimento, in sede di giudicati amministrativi, di prestazioni sanitarie erogate dalla strutture accreditate in regime di5

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

convenzione, al di sopra delle limitazioni contrattuali imposte. Spesso si tratta di adeguamenti tariffari che le Aziende devono subire senza una diretta responsabilit, ma che determinano ulteriori esborsi. 5) Errori di registrazione Si tratta di un fenomeno molto marginale e pu consistere nella duplicazione della registrazione di un documento gi contabilizzato o nella errata trascrizione degli importi indicati in fattura, in aumento o in diminuzione. La presenza di un accurato sistema di controlli potrebbe ridurre la presenza di tali errori. Va precisato che tali divergenze si manifestano in fase di liquidazione, quando si ultimata la fase di riconoscimento del debito per procedere al suo pagamento. La CISL ha reiteratamente posto la necessit dellattivazione di un sistema di controllo e vigilanza, da affidare ad una struttura terza e qualificata, che ad oggi non ha riscontrato alcun esito. Si segnala, inoltre, una problematica legata alla gestione del debito. Il proliferare di procedure esecutive, allorquando i fornitori si soddisfano mediante pignoramenti effettuati presso lIstituto Tesoriere, rende difficile assicurare una rispondenza corretta tra i saldi contabili e leffettiva esposizione. In tale ambito, i pagamenti vengono effettuati prelevando le somme dalle disponibilit di cassa. Per tali operazioni, il Tesoriere emette, allesito, carte contabili di regolarizzazione dellavvenuta riduzione o estinzione del debito per i singoli fornitori soddisfatti. Questi documenti che hanno ridefinito lesposizione debitoria verso il fornitore interessato, per la sorta capitale, evidenziano ulteriori costi per oneri aggiuntivi e spese legali, che devono essere imputate al bilancio. Causa le difficolt nellanalisi delle carte contabili e la mancanza di risorse umane qualificate numericamente e qualitativamente, la ricostruzione non avviene in tempi compatibili con la redazione del bilancio, per cui le voci di rilevanza economica6

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

vengono determinate solo attraverso stime. Ci comporta sia il concorso a bilancio di costi non correttamente quantificati che uninattendibilit dei saldi dei fornitori, questultima, a cagione della mancata regolarizzazione delle carte contabili. Peraltro, non improbabile che, procedendo le aziende, nei pagamenti spontanei, (quelli che avvengono con regolare emissione di pagamento) vengano estinte anche quelle partite debitorie che erano gi state chiuse esecutivamente, originandosi duplicazioni di pagamento che determinano la necessit di recupero del credito oltre a profili di danno erariale.

Come rilevato dalla Corte dei Conti Sezione giurisdizionale regionale per la Campania, si tratta di una massa debitoria accumulatasi nel corso degli ultimi anni per spese inerenti la gestione del personale, il contenzioso, le attivit di staff, amministrazione e formazione, la spesa farmaceutica, lacquisizione di beni e servizi tramite appaltatori o soggetti accreditati. Nel 2009 il bilancio della Sanit si chiuso con un disavanzo non coperto pari a 322 mln , mentre quello per il 2010 si attestato su 397 mln , che sommato alla situazione debitoria consolidata ha portato il totale delle perdite a 719 mln . Si tratta di spese che in molti casi si sono configurate come danno erariale, con conseguente avvio di attivit di indagine (accertamenti istruttori e azioni di responsabilit) da parte della stessa Procura della Corte dei Conti, sviluppate in particolare nel corso degli anni 2010 e 2011. Gli accertamenti hanno evidenziato danni per circa 45 mln .

7

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Alcuni esempi di danno erariale:

ristrutturazione del debito: o la Regione Campania ha subito un danno di 9 mln a causa dellerrato accertamento del debito (da parte di SO.RE.SA) che lIstituto di cura Santa Maria della Piet di Casoria ha accumulato nei confronti dellASL ex Napoli 3 di Frattamaggiore;

riconoscimenti di benefici economici non consentiti e/o assunzioni in deroga al blocco di personale non necessario, non professionale, non selezionato. Tali danni sono stati evidenziati anche grazie allazione sinergica tra P.A. e Organizzazioni Sindacali: o indebita erogazione al personale infermieristico, da parte dellASL Napoli 1, dellindennit per terapie sub intensive, pari a 2,5 mln ; o conferimento di incarichi dirigenziali presso lex ASL Salerno 2 che ha arrecato un danno patrimoniale di 630 mila ;

premialit per il raggiungimento di obiettivi riconosciute al management per gestioni palesemente fallimentari: o lA.O. Cardarelli ha elargito indennit di risultato ai direttori generale, amministrativo e sanitario, nellarco degli anni 2001-2009, per 642 mila .

Emblematici sono, inoltre, i casi dellASL di Benevento, che ha corrisposto compensi per assistenza, pari ad oltre 1,3 mln , a cittadini deceduti, emigrati o non residenti; o del danno di 570 mila subito dallArsan per spreco di risorse pubbliche per un convegno su ristrutturazione edilizia ed ammodernamento tecnologico. Tutte risorse drenate alla collettivit, che se recuperate, avrebbero potuto limitare la pressione fiscale a carico dei contribuenti campani, costretti a pagare le addizionali regionali IRPEF e IRAP pi alte dItalia: rispettivamente 2,03% e 4,97%.

8

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Per quanto riguarda il Bilancio Regionale, anche questanno la Sanit graver per circa i 2/3: 10,1 mld stanziati dalla Finanziaria regionale 2012 a titolo di spese vincolate, su una manovra complessiva di 15,3 mld . Ci troviamo di fronte ad una situazione ingessata, che si strutturata nel corso del tempo: dal 2007 al 2010 il settore ha infatti prodotto circa 5,3 mld di debito consolidato. Negli ultimi anni, grazie allazione responsabile della Cisl di supporto alle Istituzioni e agli ingenti sacrifici chiesti alla collettivit, si sono avuti i primi segnali di miglioramento. Dal disavanzo di circa 770 mln registrato dal bilancio regionale nel 2009, siamo passati ai circa 400 mln nel 2010, mentre il 2011 si chiuso con circa 250 mln di deficit.

La Regione Campania si dovuta impegnare nellattivazione di provvedimenti finalizzati a ristabilire lequilibrio economico e finanziario gi a partire dal 13 marzo 2007, con la firma del Piano di Rientro dal Disavanzo per gli anni 2007-2009. Le prime verifiche effettuate dal Ministero della Salute nel 2008 e nel 2009, per, hanno denunciato ancora il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Sulla base di tali risultati, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con Deliberazione del 28 luglio 2009, ha nominato il Presidente pro tempore della Regione Campania, Antonio Bassolino quale Commissario ad acta per lattuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione. Il 15 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri ha nominato il dott. Giuseppe Zuccatelli come Sub Commissario per lattuazione del Piano di Rientro della Regione Campania in affiancamento al Governatore Bassolino.

9

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Contestualmente alla nomina del Commissario ad acta, il Governo nazionale ha individuato una serie di interventi prioritari da adottare per ripianare la grave situazione economica della Regione, ovvero: 1. implementazione dei corretti procedimenti contabili e gestionali, sia a livello aziendale che regionale; 2. riassetto della rete ospedaliera e territoriale, con adeguati interventi per la dismissione/riconversione/riorganizzazione dei presidi non in grado di assicurare adeguati profili di efficienza; analisi del fabbisogno e conseguente revoca degli accreditamenti per le corrispondenti strutture private accreditate; 3. definizione dei contratti con gli erogatori privati accreditati, secondo una stima puntuale del fabbisogno,; 4. reperire nel bilancio regionale risorse a copertura del disavanzo dellanno 2008, al fine di evitare lulteriore incremento delle aliquote fiscali regionali; 5. razionalizzazione e contenimento della spesa per il personale, con particolare riferimento al blocco del turn over alla rideterminazione dei fondi per la contrattazione integrativa aziendale e alla diminuzione delle posizioni organizzative e di coordinamento; 6. completamento del processo di razionalizzazione della spesa per lacquisto di beni e servizi, con particolare riferimento al sistema centralizzato di acquisti, alla standardizzazione dei beni e dei servizi da acquisire, alla ottimizzazione della rete logistica e distributiva; 7. razionalizzazione della spesa farmaceutica convenzionata, con prioritario riferimento alle misure per lincremento dellappropriatezza prescrittiva e della spesa farmaceutica ospedaliera, finalizzate al suo riallineamento agli obiettivi programmati in sede nazionale;10

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

8. definizione del fabbisogno di prestazione sanitarie e delle strutture sanitarie erogatrici: 9. verifica ed eventuale ridefinizione dei protocolli di intesa con le Universit pubbliche; 10. completamento del riassetto della rete laboratoristica e di assistenza specialistica ambulatoriale; 11. completamento dellassetto territoriale delle Aziende sanitarie locali; adozione dei nuovi atti aziendali con la definizione di centri unici di responsabilit delle principali funzioni, quali la gestione contabile, la gestione del personale e gli acquisti; 12. implementazione di un adeguato sistema di monitoraggio e controllo delle prestazione sanitarie, sia a livello aziendale che regionale; 13. definizione e programmazione degli investimenti per Interventi edilizi e/o tecnologici presso strutture preesistenti o da realizzare; 14. ricognizione della entit e natura del contenzioso passivo in atto, con conseguente determinazione del relativo fondo rischi; 15. conclusione delle procedure di accreditamento degli erogatori; 16. adozione delle tariffe per le prestazioni sanitarie; 17. introduzione di misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie in misura proporzionata al disavanzo residuo stimato per lanno 2009; 18. ricognizione dei provvedimenti approvati dagli organi regionali e aziendali in materia sanitaria; verifica della congruit con il Piano di rientro dei predetti provvedimenti regionali ed aziendali.

11

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

In seguito delle elezioni regionali del marzo 2010, con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010 stato nominato Commissario ad acta per la prosecuzione Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione il Presidente della Giunta Regionale, on. Stefano Caldoro. In seguito alle dimissioni del Dott. Zuccatelli, il Presidente del Consiglio dei Ministri, con Delibera del 3 marzo 2011, ha affiancato al Commissario ad acta due figure di Sub Commissari alla Sanit, nelle persone di Mario Morlacco e Achille Coppola. Il dott. Coppola si dimesso dallincarico il 20 febbraio 2012. Da questo breve excursus appare evidente che negli ultimi anni, proprio quelli pi complicati per la nostra regione, non stato possibile instaurare, anche a causa del continuo avvicendarsi negli incarichi, una interlocuzione costante e costruttiva con i responsabili della Sanit dellEnte Regione. Nonostante ladozione del Programma Operativo 2010 (Decreto del Commissario ad acta n. 41/2010), finalizzato al proseguimento del Piano di Rientro dai disavanzi sanitari, nel corso del 2010 la Regione Campania aveva gi sforato di circa 1,1 mld il Patto di Stabilit interno, con la conseguente applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente. In particolare, lottavo decreto di attuazione del federalismo fiscale (D.Lgs. 149 del 6 settembre 2011, art. 7) ha previsto un sistema sanzionatorio per gli Enti che non hanno rispettato i parametri del Patto di Stabilit interno che si sostanzia nel: 1) versamento allo Stato dellimporto corrispondente alla differenza tra il risultato registrato e lobiettivo programmatico determinato; 2) divieto di impegnare somme per spese correnti, al netto di quelle per la sanit, in misura superiore allimporto annuale minimo dei corrispondenti impegni effettuati nellultimo triennio;

12

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

3) divieto di ricorrere allindebitamento per gli investimenti. I mutui ed i prestiti obbligazionari, inoltre, dovranno essere corredati da una certificazione di attestazione dellosservanza del Patto di stabilit per lanno precedente. 4) divieto di assumere personale a qualsiasi titolo e con qualunque tipologia contrattuale, comprese le collaborazioni coordinate e continuative ed i contratti di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto (come gi stabilito dallart. 76 comma 4 del D.L. 112/2008).

La CISL della Campania, di fronte ad un simile contesto, ha scelto strategicamente di accompagnare una politica regionale del rigore, di contrasto agli sprechi ed alle inefficienze per individuare ogni possibile percorso in grado di recuperare risorse e costruire risposte concrete alla collettivit, con particolare attenzione alle fasce deboli. Lobiettivo primario realizzare condizioni strutturali di fuoriuscita dalla crisi attraverso processi di sviluppo del territorio ed efficienza dei servizi.

Lelaborazione di questo Dossier ha lo scopo principale di evidenziare dove, ancora, si annidano distorsioni del sistema e provare ad intervenire sollecitando tutti i livelli istituzionali ed i responsabili del settore Sanit ad unazione pi incisiva che ripristini innanzitutto le condizioni : di appropriatezza delle cure, di riorganizzazione del sistema territoriale, di riduzione degli sprechi, soprattutto nella prospettiva di una progressiva riduzione della compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini campani.13

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

LE POSIZIONI DELLA CISL La Cisl della Campania ha finora assicurato alliniziativa di riforma unazione di accompagnamento responsabile a fronte della quale non sono stati rispettati i seguenti impegni: Attivazione e potenziamento della rete territoriale dellassistenza Gestione e accompagnamento, attraverso la Cabina di Regia regionale, dellavanzamento dei Piani Attuativi nelle singole AA. SS. LL. Lassenza di concertazione territoriale con le OO.SS. di categoria ha di fatto prodotto ulteriori inefficienze e abbassato i Livelli Essenziali di Assistenza. Rivisitazione dei ticket secondo principi di progressivit e proporzionalit del reddito. Siamo fermi alla richiesta effettuata circa un anno fa, supportata da una proposta della Cisl, che attende ancora una risposta. Proprio in queste ore il Governo Monti sta lavorando allemanazione di un provvedimento che assume il principio della proporzionalit al reddito per il pagamento dei ticket. da stigmatizzare la superficialit ed il ritardo che ha caratterizzato lazione della Giunta Regionale sul delicato tema della compartecipazione alla spesa sanitaria, nonostante gli accordi sottoscritti con le Forze Sociali. Emanazione delle Linee Guida degli Atti Aziendali. Dopo un lungo confronto con le OO.SS. una bozza del testo stato inviato ai Ministeri competenti, ma i contenuti dellintesa raggiunta non sono stati ancora resi noti.

14

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Emanazione delle Linee di Indirizzo in merito allutilizzo dei Fondi Aziendali (materia contrattuale), in assenza del previsto confronto con le OO. SS., La gestione unilaterale della materia ha determinato, in molti casi, limpossibilit di garantire unefficace organizzazione del lavoro, con gravi conseguenze sulla qualit dei servizi. Lattivazione di un confronto sui contenuti del Decreto n. 77/2011 (in merito alla compartecipazione ai costi dei ricoveri presso le Residenze Sanitarie Assistenziali e i Centri Diurni Integrati), che di fatto ha scaricato i costi dei servizi agli utenti. Su questo piano la Cisl riuscita solamente ad ottenere che nelle Linee Guida, redatte dallAssessorato alle Politiche Sociali di concerto con la Struttura Commissariale, si prevede il vincolo per i Comuni ad impegnare le risorse disponibili, pena la perdita delle stesse, entro tempi definiti. Realizzazione dellintegrazione funzionale tra politiche sociali e politiche sanitarie. stata accolta la richiesta della Cisl per lavvio di un processo volto a ridisegnare gli Ambiti in corrispondenza con i Distretti Sanitari. La certificazione dei crediti vantati dal sistema della sanit privata (il cui ritardo sta generando procedure esecutive con consequenziale blocco di risorse e mancato pagamento degli stipendi, in alcuni casi procedure di licenziamento, degli operatori del settore e in altri la cessione a terzi dei crediti e delle attivit). Dagli ultimi accertamenti effettuati dalla Struttura Commissariale emerge la impossibilit di individuare una soluzione in tempi rapidi per il debito pregresso in quanto per 35 mila documenti contabili non possibile recuperare atti certi.

15

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

La situazione attuale del credito complessivo maturato dalle sole case di cura pari a circa 800 mln . La Regione Campania si impegnata con unintesa sulle modalit di pagamento di tutti i crediti vantati dalle Case di cura per prestazioni erogate dal 01/01/2006 a tutto il 30/06/2011, per un complessivo ammontare di circa 470 mln , che fa riferimento soltanto ai crediti non oggetto di contestazioni. I 330 mln restanti, in aggiunta ai crediti maturati ad oggi, si prestano ad essere oggetto di azioni legali che, come anticipato in premessa, per effetto di sentenze esecutive gi emanate, producono ulteriori interessi ed oneri in danno ai bilanci delle AA.SS.LL. La Cisl della Campania per quanto sopra CHIEDE 1. Limmediata emanazione del Decreto per la rivisitazione dei ticket, in coerenza con gli indirizzi del Governo nazionale; 2. La riapertura del confronto con ogni Azienda Sanitaria Locale: a. per la verifica e leventuale modifica degli Atti Aziendali, b. per la concreta applicazione della contestualit della riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete territoriale dellemergenza; c. per la riorganizzazione complessiva del lavoro, con particolare riguardo agli organici funzionali, al precariato, allo straordinario, alle turnazioni ed allutilizzo dei fondi per la produttivit, mirato alla maggiore efficienza dei servizi;

16

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

3. Lapprovazione della norma per listituzione del Fondo per la non autosufficienza. In esito alla petizione popolare indetta dalla Cisl e dalla FNP della Campania (che ha raccolto oltre 120 mila firme) il Consiglio Regionale, il 31 dicembre 2011, ha approvato un Ordine del Giorno, che impegnava la Giunta Regionale della Campania a destinare una parte delle dei maggiori introiti derivanti dallaumento del bollo auto alle politiche sociali, con particolare riferimento ad azioni ed interventi a favore di disabili e non autosufficienti. L8 maggio u.s. finalmente, su pressione della Cisl e della FNP Campania, la VI Commissione Consiliare ha espresso (allunanimit) parere favorevole sul Disegno di Legge per listituzione del Fondo per la non autosufficienza, che stato posto allordine del giorno della seduta del Consiglio Regionale programmata per il 16 maggio p.v. per lapprovazione definitiva. La Cisl e la FNP continueranno nel loro impegno e nella mobilitazione fino a quando liter di approvazione della legge non sar definitivamente concluso e la Campania, al pari di tutte le altre regioni italiane, avr finalmente una normativa sulla non autosufficienza, che interessa circa 260.000 cittadini campani. 4. Il completamento degli assetti manageriali delle ASL, con particolare riferimento alle Direzioni Sanitarie e ai Dipartimenti delle professioni sanitarie. 5. Il monitoraggio della spesa per acquisti di beni e servizi, che seppur centralizzata, manca di una puntuale verifica della congruit della stessa da parte della Struttura Commissariale; 6. La riduzione, previa verifica, delle strutture dipartimentali semplici in eccesso; 7. La immediata razionalizzazione delle prestazioni in intramoenia, cos come oggi viene previsto dalla normativa nazionale, riconducendole a una maggiore trasparenza, entro le mura ospedaliere;17

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

8. Riapertura del Pronto Soccorso dellOspedale S. Gennaro, in attesa della realizzazione dellOspedale del Mare, come da impegni assunti dal Commissario Straordinario dellASL Napoli 1; 9. Lattivazione di iniziative di armonizzazione delle politiche di gestione del personale finalizzate al corretto impiego delle professionalit, e con particolare attenzione alla verifica dellutilizzo delle risorse del salario di produttivit, a partire dal ricorso massiccio allistituto del lavoro straordinario; 10. La definizione concertata di criteri per la mobilit del personale, volta ad assicurare la piena corrispondenza tra i carichi di lavoro e gli organici funzionali di ogni singola struttura, per garantire lappropriatezza delle prestazioni e la qualit dellassistenza.

Il mancato accoglimento di tali richieste il risultato: di una indisponibilit del managment regionale e della dirigenza delle Aziende Sanitarie Locali, che a fronte della necessit di un confronto produttivo con le Forze Sociali, hanno privilegiato scelte unilaterali e atteggiamenti eccessivamente autoreferenziali, dellincapacit di gran parte dei soggetti preposti al governo del processo di riforma, da realizzarsi attraverso il dialogo e il confronto cui la Cisl della Campania non si mai sottratta con proposte di merito.

18

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

INTRODUZIONE Il lavoro svolto dal Commissariato per lattuazione del Piano di rientro sanitario e dalle stesse Aziende Sanitarie Locali, in merito al processo di riorganizzazione della Rete Ospedaliera ed alla contestuale valorizzazione della rete territoriale dellassistenza, ad oggi non ha realizzato una vera riforma del Sistema Sanitario Campano. Il percorso attivato finora dal management delle AA.SS.LL. ha prodotto in concreto, esclusivamente, una politica dei tagli lineari, che ha comportato un inqualificabile abbassamento dei Livelli Essenziali di Assistenza per i cittadini. Nello specifico ha prodotto: 1. la riduzione su tutto il territorio campano dei posti letto per acuti, senza la conseguente trasformazione degli stessi in posti letto di lungodegenza e/o riabilitazione , cos come previsto e convenuto nelle intese tra le OO. SS. e la Presidenza della Giunta; 2. la soppressione di presidi di Pronto Soccorso; 3. il peggioramento della qualit e la riduzione della attivit ambulatoriali; 4. un allungamento insostenibile delle liste di attesa per i ricoveri in acuto; 5. il sovraffollamento e il congestionamento delle strutture restanti (in quanto gli stessi posti letto che sono stati ridotti devono far fronte anche ai bisogni di lungodegenza e riabilitazione); Inoltre, la Struttura Commissariale regionale non intervenuta per razionalizzare in maniera funzionale : 6. lorganizzazione delle aziende, in strutture semplici e complesse; 7. le procedure di acquisto di beni e servizi.

19

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

1. RIDUZIONE DEI POSTI LETTO Il Piano di riassetto della rete ospedaliera previsto dal Decreto del Commissario ad Acta per la Prosecuzione del Piano di Rientro del Settore Sanitario n. 49 del 27/09/2010 prevede per i posti letto per acuti un taglio di 2.402 unit, e un contestuale incremento di 953 posti letto per la riabilitazione e/o lungodegenza, che nei fatti non avvenuto. Contestualmente si prevede laumento di circa 1.000 posti delle Residenze Sanitarie Assistenziali, fondamentali decongestionare le strutture ospedaliere campane, attraverso ricoveri dedicati. La media nazionale di 4 posti letto per 1.000 abitanti, mentre quella regionale di 3,4 posti letto per 1.000 abitanti; in alcuni territori campani, poi, il coefficiente non arriva ad 1 posto letto per 1.000 abitanti, come ad esempio si verifica nei territori afferenti alle AA. SS. LL. Napoli 2 Nord e Napoli 3 Sud, e in particolare nelle Isole. Inoltre, la mancanza di una chiara distinzione tra il percorso cui dovrebbe essere avviato un paziente critico (che necessita, cio, di interventi emergenziali) e quello che dovrebbe seguire un paziente bisognoso di cure in elezione (ovvero specialistiche), implica che nei Reparti per acuti soggiornino spesso pazienti che dovrebbero essere curati altrove (ad esempio in Day Hospital o mediante assistenza domiciliare, ovvero in strutture di lungodegenza e/o riabilitazione). Tale situazione ha gravi ripercussioni anche sulla programmazione degli interventi da eseguire, poich i posti letto dedicati sono utilizzati per i pazienti acuti che vengono trasferiti dal Pronto Soccorso, con il conseguente allungamento delle liste di attesa.

20

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Ritardi si registrano anche nella realizzazione delle grandi strutture ospedaliere, previste dal Decreto n. 49/2010, che avrebbero dovuto sopperire proprio a queste disfunzioni. Alla luce di quanto appena richiamato, appare evidente che alla riduzione dei posti letto, attuata dal management delle AA.SS.LL., ai sensi del Decreto n.49/2010, non seguita un adeguata governance del sistema da parte della Struttura Commissariale che sta fortemente penalizzando la collettivit. Emblematico, a tal proposito, la completa assenza di una qualsiasi iniziativa in materia di prevenzione e il totale disimpegno per lincremento dellassistenza domiciliare che, hanno prodotto un ulteriore aggravio dei costi complessivi per i cittadini campani. Una giornata di ricovero in acuto costa, infatti, alla collettivit 700 , una in riabilitazione circa 250 ed infine l'assistenza domiciliare che, come noto, prevede costi di molto inferiori, pari a circa 100 al giorno.

2. CHIUSURA DEI PRONTO SOCCORSO Nel corso del 2011 sono stati chiusi, come previsto dal Decreto n. 49/2010, i Pronto Soccorso degli Ospedali: C. T. O. S. Maria del Popolo degli Incurabili San Gennaro senza la contestuale e programmata "apertura" dell'Ospedale del Mare, che avrebbe dovuto realizzare, anche, una razionalizzazione delle risorse umane ed una offerta di maggiore qualit dell'assistenza per la popolazione.21

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Ladeguamento della rete territoriale dellemergenza su tutto il territorio, indispensabile dopo la chiusura delle postazioni di Pronto Soccorso Ospedaliere, non stato realizzato. Allo stato attuale, invece, lASL Napoli 1 ha provveduto a sostituire i Pronto Soccorso con postazioni PSAUT (primo intervento), lasciando credere all'utenza che i secondi siano equivalenti ai primi, ma cosi non . Questa gravissima inadempienza sta comportando il ricorso esponenziale di ricoveri verso alcune strutture dotate di Pronto Soccorso, come ad esempio l' A. O. R. N. A. Cardarelli ed il S. Maria di Loreto Mare, che sono gi in grande sofferenza per indisponibilit di posti letto. In alcuni presidi ospedalieri, inoltre, i pazienti stabilizzati presso i Pronto Soccorso attendono, anche diversi giorni, di essere trasferiti in altre strutture ospedaliere, distanti anche diversi chilometri. Ne esempio lOspedale Cav. Apicella di Pollena (ASL Napoli 3 Sud) in cui, in seguito alla chiusura del Pronto Soccorso, la Divisione di Medicina durgenza stata trasformata in Medicina Generale, che accoglie il flusso di pazienti provenienti da altri presidi. Il pi vicino il Santa Maria della Piet di Nola e si trova a circa 30 km di distanza. Il Pronto Soccorso del Santobono si trova in condizioni definite critiche dalla stessa Direzione dellAzienda e necessita di lavori urgenti di manutenzione. Da circa 5 anni, infatti, stato spostato nei locali dove prima cerano gli ambulatori, per cui i medici hanno difficolt a gestire le emergenze a causa di spazi angusti e stanze troppo piccole.

22

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

La vicinanza del Pronto Soccorso con i locali del Reparto di Ortopedia crea non pochi disagi per la deambulazione dei pazienti, che spesso necessitano di barelle per essere trasportati. Per questo motivo la CISL della Campania ha pi volte chiesto un confronto con i Direttori Sanitari e Amministrativi delle singole strutture, ad oggi mai attuato in maniera concreta. Lultimo Pronto Soccorso, in ordine di tempo, ad esser stato chiuso quello dellOspedale S. Gennaro, decisione incomprensibile nell'immediato, se si considera la mole di utenza e la mancata integrazione della struttura nell'Ospedale del Mare. Una iniziativa dettata pi dal calcolo economico che dalla necessit di far fronte alla domanda di assistenza, che ha pericolosamente esposto e continua ad esporre gli operatori del PSAUT (in grado di gestire i soli codici bianchi - prestazioni non urgenti di competenza del medico di famiglia) nel fronteggiare gravi emergenze (codici rossi) che continuano ad arrivarvi. Se a questo, poi, si aggiunge che lo stesso personale continua ad essere utilizzato nelle strutture ex Pronto Soccorso, diventa palese la totale assenza di governo, di strategia tesa all'efficientamento delle strutture e all'appropriatezza della cura. Manca, dunque, un atteggiamento di responsabilit da parte dei Direttori Generali che non hanno effettuato una pianificazione degli organici funzionali. La Azienda dei Colli che, secondo il Decreto n. 49/2010, dovrebbe essere inserita nella rete emergenziale per decongestionare le altre strutture di Pronto Soccorso dalle emergenze infettivologiche, nei fatti non viene ancora utilizzata in tal senso. Anche in questo caso, a nostro avviso, si rivelato inadeguato il livello regionale di governo del sistema.23

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

La chiusura del Pronto Soccorso dellOspedale C. Ascalesi, programmata per il 31 dicembre 2011 stata posticipata nelle more della realizzazione di un triage (ovvero una struttura di prima accoglienza delle emergenze in arrivo) presso lOspedale S. Maria di Loreto Mare. Il 2 marzo 2012 la struttura di triage stata inaugurata, ma i risultati non sono stati quelli sperati: la media quotidiana di barelle nei corridoi di almeno 10 al giorno, mentre in alcuni giorni se ne registrano 14 (prima del sistema di smistamento erano 13). I pazienti, infatti, continuano a essere curati su lettighe mobili nei corridoi, spesso anche in assenza di cuscini e coperte. Il sistema del triage e lOsservatorio breve per il monitoraggio dei pazienti che necessitano un ricovero massimo di 24 ore non ha risolto il problema delle emergenze, poich, tra laltro, manca il personale infermieristico necessario per attivare gli 8 posti letto previsti e la gestione dei codici bianchi stata affidata ai medici di continuit assistenziale (ex Guardia Medica). Tale scelta appare in contraddizione con lo spirito della riforma, che mira a deospedalizzare lassistenza, in quanto i medici di continuit assistenziale, anzich potenziare il filtro territoriale ed evitare ricoveri impropri, si troveranno a prestare assistenza nelle strutture di Pronto Soccorso.

3. ATTIVIT AMBULATORIALI E PRESTAZIONI IN INTRAMOENIA Un elemento di riflessione la decadenza progressiva che si sviluppata negli anni del ruolo, e quindi della operativit, degli ambulatori specialistici territoriali, che nel tempo hanno perso la capacit di filtro verso le strutture ospedaliere.

24

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

La disattenzione della Dirigenza della Sanit campana nei confronti delle esigenze strutturali, tecnologiche e delle risorse umane utili al buon funzionamento degli ambulatori territoriali hanno di fatto prodotto lo scavalcamento della struttura territoriale, producendo di fatto il ricorso ad intervento di pronto soccorso e di ricoveri impropri. solo il caso di richiamare che in Campania il12% di tutti i ricoveri (1.200.000 circa) improprio. Stiamo parlando di 144.000 ricoveri impropri. Sono evidenti le ricadute sul piano finanziario e sullallungamento delle liste di attesa. Sempre in rapporto ad unincapacit di governo dei delicati processi afferenti la Sanit della nostra regione il capitolo doloroso delle prestazioni in intramoenia. La Legge n. 120/2007 ha previsto una serie di adempimenti che le AA. SS. LL. e le Regioni avrebbero dovuto effettuare per consentire ai medici dipendenti del S. S. N. di esercitare la libera professione intramoenia in strutture pubbliche, con le relative modalit. Il termine del 31 gennaio 2010 inizialmente preventivato come scadenza per il passaggio al regime ordinario dellattivit libero professionale intramuraria (ALPI) stato successivamente prorogato fino al 31 marzo 2011 e, con D. P. C. M. del 25 marzo 2011, fino al 31 dicembre 2011. Dopo una ulteriore proroga al 31 dicembre 2012 sancita dal D. L. 216/2011, tale termine stato definitivamente fissato dal Governo centrale al 30 giugno 2012. Tale istituto resta ope legis una possibilit per: lutenza di scegliersi medico ed equipe per le proprie esigenze di salute, il personale sanitario di mettere a frutto fuori orario di lavoro le proprie competenze professionali con la giusta remunerazione, le strutture pubbliche di incamerare in maniera legale risorse economiche fresche per prestazioni aggiuntive a quelle istituzionali.25

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Il fatto che, nonostante gli svariati miliardi di euro destinati dalla Regione alla creazione di strutture ad hoc (si veda a solo titolo di esempio la Delibera di Giunta Regionale n. 695 del 25/10/2010, con la quale si sono appostati circa 80 mln nel bilancio 2010 per la realizzazione e/o lammodernamento delle strutture per lattivit intramoenia), in numerosi ospedali della Campania (primo tra tutti lA. O. R. N. A. Cardarelli) vengono effettuate in Reparti ordinari, talora in condizioni al limite dellaccettabile. In queste condizioni, sembra quasi che l'onorario che gli utenti pagano (al personale sanitario, ma anche alle amministrazioni ospedaliere) diviene, in sostanza, una sorta di "tangente legalizzata" che serve di fatto a scavalcare le normali liste dattesa dellassistenza pubblica. La CISL Medici della Campania, allo scopo di permettere una concreta e dignitosa attuazione del disposto di legge in materia di attivit libero-professionale intra-muraria per i medici del SSN, ha proposto la riconversione "ad hoc" di alcune strutture ospedaliere, considerate non pi adeguate all'organizzazione dellassistenza pubblica dal Piano sanitario regionale. Ristrutturare, mettere a norma, ripensare adeguatamente limpianto del lavoro in plessi sanitari che fino ad ieri (o addirittura ancor oggi) hanno erogato servizi compatibili con le esigenze di salute della popolazione della nostra regione, potrebbe essere per le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere lunica via per garantire ambienti di lavoro sicuri e dignitosi. Inoltre si potrebbero assicurare, in questo modo, tempi ed orari adeguati a soddisfare lesigenza dei pazienti di scegliere liberamente il proprio dottore e, allo stesso tempo, quella dei medici di realizzare pienamente la propria professionalit. Per realizzare tale riconversione potrebbero essere impiegati i proventi della cosiddetta intra-moenia allargatadestinati in quota percentuale alle stesse strutture sanitarie ed ospedaliere (della quale, ad oggi, manca un reale monitoraggio).26

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

In tal modo, non solo sar rispettato un diritto dei medici e di tutti i cittadini, che nei fatti stato sistematicamente mortificato, ma si potr finalmente avviare un circuito virtuoso capace di ridurre le liste dattesa, i viaggi della speranza nonch leventuale malaffare, attraverso lafflusso di risorse economiche certe per la Sanit pubblica.

4. LISTE DI ATTESA E TERRITORIALIZZAZIONE DEI SERVIZI Necessit indifferibile per assicurare lefficientamento dei servizi erogati linsediamento in tutte le Strutture sanitarie, di efficaci meccanismi di "front office" con l'Utenza. Senza una semplificazione della gestione delle pratiche amministrative (di cui v appena qualche traccia nei provvedimenti gestionali) impossibile ridurre il notevole disagio ad esse collegato ed invogliare il ricorso alle strutture pubbliche da parte dellutenza, ottimizzandone limpiego. Il percorso che, in condizioni ordinarie, il paziente deve affrontare per usufruire di una prestazione sanitaria prevede diversi step: prima bisogna recarsi fisicamente dal medico curante per l'impegnativa, successivamente andare fisicamente allo sportello CUP per la prenotazione , poi dirigersi fisicamente allo sportello riscossione ticket e infine in ambulatorio per la visita, con tempi lunghissimi tra il primo e lultimo atto e con la conseguente tentazione di ricorsi a scorciatoie onerose o irregolari (la struttura privata o, peggio, il Pronto Soccorso o l'ospedale, con ulteriore aggravio di spesa).

27

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Affrontare nel merito l'emergenza sanitaria significa innanzitutto offrire in tempi celeri una cura appropriata, anche attraverso la valorizzazione e il rafforzamento della rete territoriale dellassistenza e della prevenzione, per risolvere lannoso problema delle liste dattesa, i cui tentativi di soluzione finiscono spesso per infrangersi nel concreto sulla barriera rappresentata dalle degenerazioni del sistema burocratico.

Le liste di attesa rappresentano un caso di rilevanza nazionale, e toccano cifre da record evidenziate di recente anche dalla stampa. Per lOspedale Vecchio Pellegrini - solo per citare un esempio - laspettativa media per un intervento ordinario si aggira intorno ai 9 mesi, con picchi di quasi 1.000 giorni di attesa per alcune branche specialistiche (come ad esempio la chirurgia della mano). Mentre per le attivit chirurgiche di elezione della divisione di Ostetricia e Ginecologia del S. Maria di Loreto Mare si aspettano anche 8 mesi per lasportazione di un utero fibromatoso, come conseguenza del blocco dei ricoveri determinato dall'emergenza barelle. La Cisl della Campania considera favorevolmente listituzione della Commissione Tecnica che avr il compito di elaborare un Piano Regionale per le Liste di Attesa, disposta con il Decreto Presidente Giunta n. 293 del 06/12/2011. Ad oggi la Commissione non si ancora insediata e quindi sono ancora lontane le iniziative da assumere per affrontare in maniera organica lemergenza delle lista di attesa. A solo titolo esemplificativo riportiamo di seguito i tempi medi delle liste di attesa della ASL Napoli 1 Centro e di alcune Strutture Ospedaliere:

28

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Specialistica Ambulatoriale Distrettuale Mammografia Ecografia TAC Visita ortopedica

Tempi medi di attesa delle prestazioni 40-60 gg. 40-60 gg. 40-60 gg. 40-60 gg.

Visite specialistiche P.O. S. Maria degli Incurabili visita reumatologica doppler gastroscopie e colonscopie ricoveri in regime di day surgery ricoveri di elezione in chirurgia visita ortopedica visita epatologica ecografie urodinamiche uroflussimetrie visite chirurgia cardiovascolare interventi chirurgici di ortopedia interventi chirurgici di ostetricia

Tempi medi di attesa delle prestazioni 4 mesi 3 mesi 3 mesi 2 mesi 1,5 mesi 1,5 mesi 2 mesi 1,5 mesi 4 mesi 3 mesi 3 mesi 5 - 6 mesi 6 mesi

Visite specialistiche P.O. dei Pellegrini chirurgia della mano oftalmico ortopedia chirurgia vascolare

Tempi medi di attesa delle prestazioni 1007giorni 1132 giorni 995 giorni 1170 giorni

Prestazioni in Pronto Soccorso a parit di personale: anno 2010 n. 31064 anno 2011 n. 59960

29

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Visite specialistiche P.O. San Giovanni Bosco visita reumatologica chirurgia dell'obesit gastroscopie e colonscopie ricoveri in regime di day surgery ricoveri di elezione in chirurgia visita ortopedica visita epatologica ecografie visite chirurgia cardiovascolare

Tempi medi di attesa delle prestazioni 6 mesi 2,5 - 3 mesi 3 mesi 3 mesi 2 mesi 2 mesi 3 mesi 2 mesi 3 mesi

Visite specialistiche P.O. San Paolo cardiologia ematologia urologia senologia gastroscopie e colonscopie ricoveri in regime di day surgery ecografie

Tempi medi di attesa delle prestazioni 60 - 90 gg. 40 - 50 gg. 60 gg. 8 mesi 30 - 40 gg. 30 gg. 60 - 90 gg.

Visite specialistiche P.O. S. Maria di Loreto Mare gastroscopie e colonscopie ricoveri in regime di day surgery ricoveri di elezione in chirurgia medicina interna ecografie visite cardiologiche interventi chirurgici di ostetricia

Tempi medi di attesa delle prestazioni 6 mesi 4 mesi 3 mesi 2 mesi 1,5 mesi 5 mesi 7 mesi

30

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Visite specialistiche e ricoveri P.O. San Gennaro urologia ricoveri in regime di day surgery ortopedia oculistica ostetricia medicina generale ematologia cardiologia dermatologia neurologia neurofisiopatologia radiologia chemioterapia oncologica chirurgia generale Otorino riabilitazione cardiologica

Tempi medi di attesa delle prestazioni 2 mesi 3 mesi 7 mesi 2 mesi 1 mese 1 mese 1 mese 1 mese 2 mesi 1 mese 3 mesi 3 mesi 50 giorni 2 mesi 1 mese 1 mese

5. IL SOVRAFFOLLAMENTO E IL CONGESTIONAMENTO DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE Attualmente il flusso delle emergenze viene dirottato, per la maggior parte, verso lOspedale A. Cardarelli, che genera una emergenza barelle tale da costringere circa 150 pazienti ad attendere un posto letto: si stima che in ogni reparto ci siano quotidianamente almeno 8 barelle. Analoga situazione di congestionamento stanno vivendo il "S. Giovanni Bosco", il "S.Paolo", lOspedale Vecchio Pellegrini" (dove nel 2011 si registrato un incremento di 1.000 utenze mensili in pi rispetto al 2010: da luglio a dicembre 2011 sono stati registrati 27.600 casi di pronto soccorso, contro i 20.000 effettuati nello stesso periodo del 2010).

31

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Nulli, seppur condivisi, i tentativi di interlocuzione con il Commissario della ASL Napoli 1, mirati a verificare e monitorare le vere cause strutturali della emergenza barelle, con il supporto delle OO. SS. aziendali. La perenne gestione delle urgenze, nella sanit campana, presenta molti altri aspetti gravi, alcuni dei quali indagati dalla Magistratura perch finalizzati a trasferire pazienti da strutture pubbliche a strutture private e/o convenzionate. La CISL ha pi volte suggerito che per razionalizzare la gestione della rete emergenziale nell'ASL Napoli 1 sarebbe utile provvedere allistituzione di ospedali di emergenza (S. Giovanni Bosco, Loreto Nuovo, S. Paolo, Pellegrini) e presidi di elezione, ovvero di elevata specializzazione (S. Maria degli Incurabili, S. Gennaro, C. Ascalesi). Operando in tal senso, si potrebbero indirizzare le richieste di acuti verso gli ospedali dedicati allemergenza per ammalati gravi, mentre quelle di cura per patologie complesse verso gli ospedali di elezione. Anche nellASL Napoli 1 la valorizzazione dei Distretti Ambulatoriali e la territorializzazione dei servizi resta il nodo centrale da affrontare, sul quale mancata una discussione di merito. evidente che realizzare il potenziamento della rete territoriale significa rendere pi efficiente lerogazione delle prestazioni, contenere il sovraffollamento degli ospedali campani, realizzare iniziative di prevenzione e presa in carico dellutente ed innalzare la qualit dellassistenza. In altre parole, coniugare la riduzione della spesa con linnalzamento della qualit dellassistenza. A questo proposito la CISL ha chiesto e continua a chiedere alla Struttura Commissariale di aprire un confronto volto a:32

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Effettuare una mappatura delle strutture territoriali esistenti; Intervenire sulle condizioni infrastrutturali e le capacit operative degli ambulatori; Analizzare il numero dei medici e del personale che vi lavora, ovvero realizzare una calibratura degli organici funzionali delle aziende.

Appare, infatti, irrinunciabile una seria ed approfondita disamina dei veri risparmi che la politica dei tagli lineari fin qui adottata produce sui bilanci delle AA.SS.LL. Ci riferiamo alla spesa verso strutture convenzionate (diagnostica di laboratorio e strumentale, ricoveri, riabilitazione, ecc.) e di quella per le prestazioni extra-regionali, a cui sono costrette a far ricorso le AA.SS.LL. per mancati ammodernamenti tecnologici. Ci in relazione allassenza di una politica di investimenti per dotare le strutture ospedaliere delle attrezzature per la diagnostica, ovvero di azioni volte alla valorizzazione e ad un concreto potenziamento della rete territoriale di assistenza.

6. LORGANIZZAZIONE DELLE AZIENDE: STRUTTURE SEMPLICI E COMPLESSE Di estrema criticit lorganizzazione regionale delle AA. SS. LL. in strutture semplici e complesse, istituti previsti dalla contrattazione collettiva (art. 27 del CCNL Dirigenza Medica 1998/2001, art. 6 CCNL Area Dirigenza Medico - Veterinaria del S.S.N. 2006/2009) la cui assegnazione definita in modo autonomo dalle singole Aziende. Con il termine "struttura" si intende l'articolazione interna dell'Azienda alla quale attribuita, attraverso lAtto Aziendale, la responsabilit di gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie, affidata a un dirigente medico.

33

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Le Strutture si articolano in: Dipartimenti Aziendali, ovvero le strutture individuate dallAzienda sanitaria per lattuazione di processi organizzativi integrati. Rappresentano il modello operativo delle aziende, attraverso i quali si svolgono le attivit professionali e gestionali. Sono affidate a un Capo Dipartimento, ossia un dirigente medico che ha il compito di gestire le risorse necessarie, sia umane che finanziarie, necessarie per lassolvimento delle funzioni attribuite. I Dipartimenti sono articolati, al loro interno, in strutture complesse e strutture semplici a valenza dipartimentale. Strutture Complesse (Unit Operative Complesse UOC) , caratterizzate da un elevato grado di autonomia gestionale e da piena responsabilit nella realizzazione di processi integrati. Sono considerate strutture complesse sia i Presidi Ospedalieri che i Distretti sociosanitari. Questi ultimi sono previsti dagli Atti Aziendali per assicurare i servizi di assistenza primaria relative alle attivit sanitarie e di integrazione sociosanitaria. La responsabilit di queste strutture affidata a un Direttore (che a seconda dei casi sar di Dipartimento, di Distretto Sociosanitario oppure di Presidio Ospedaliero). Strutture Semplici, che rappresentano sia le articolazioni interne delle Strutture Complesse, sia dei Dipartimenti o dei Distretti. Le Strutture Semplici a valenza distrettuale sono dotate di responsabilit ed autonomia nella gestione delle risorse (umane, tecniche o finanziarie). Per quel che attiene la Campania sono emerse situazioni di spreco di risorse pubbliche dovute a un eccessivo numero di Strutture Semplici e Strutture Complesse istituite sul territorio regionale.

34

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Il Ministero della Salute ha effettuato nellagosto 2011 (su rilevazioni effettuate al 31/12/2009) uno studio a cura del Sottogruppo di lavoro per la fissazione dei parametri standard per la definizione di strutture semplici e complesse del SSN ex art. 12 comma1, lett. b) del Patto per la Salute 2010-2012. Comparando i dati emersi nelle regioni italiane, il gruppo di lavoro ministeriale ha messo in rapporto la popolazione residente con il numero di Strutture Complesse non ospedaliere previste. Rispetto al parametro standard rilevato per quelle Regioni che non sono sottoposte al Piano di Rientro di 1 Struttura Complessa su 13.515 abitanti, nella nostra regione ne risulta 1 ogni 6.132 abitanti. Ovvero ci sono circa il doppio delle Strutture Complesse non ospedaliere. Infatti in Campania risultano in totale: 2.048 Strutture Complesse, di cui 1.100 ospedaliere e 948 non ospedaliere 9.845 Strutture Semplici, di cui 3.545 ospedaliere e 6.300 non ospedaliere. Il coefficiente che il Ministero ha stabilito come standard per il rapporto tra strutture semplici e strutture complesse di 1,31: la Campania ha lo standard pi alto, pari a 4,81. Si stima, infatti, che nella nostra regione ci siamo almeno 795 primariati di troppo: questo vuol dire che numericamente il numero delle strutture risulta35

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

notevolmente maggiore rispetto ai parametri fissati dal Ministero, e che quindi la Campania, deve adeguarsi attraverso una drastica riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2012. Sicuramente i dati forniti dal Ministero della Salute sono meritevoli di attenzione, ma devono essere letti in rapporto al contesto territoriale e nellobiettivo di una razionalizzazione di questi incarichi in rapporto alla funzionalit, nonch alla realt presa a riferimento. In sostanza se da un canto sono centinaia le Strutture Semplici ridondanti, spesso assegnate con troppa leggerezza, dallaltro diventa indispensabile unanalisi precisa dei modelli organizzativi e delle aree territoriali su cui intervenire, con particolare attenzione allidea di deospedalizzare lassistenza. Infatti, nellanalisi ministeriale non sono evidenziate le informazioni relative alle Strutture Semplici a valenza dipartimentale, che a fronte di un costo maggiore, potrebbero risultare fondamentali per lerogazione di servizi essenziali, in quei territori dove non ci sono altri presidi sanitari. Infatti la presenza di 6.300 Strutture Semplici non ospedaliere di fatto eccessiva se comparata al dato nazionale, ed per questo che la Cisl chiede alla Struttura Commissariale di effettuarne una revisione analitica, ma soprattutto funzionale, rapportata al reale fabbisogno di assistenza del territorio.

36

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

7. PROCEDURE DI ACQUISTO DI BENI E SERVIZI In Campania le procedure di acquisto e fornitura di beni e attrezzature sanitarie delle AA.SS.LL. e delle AA..OO. avviene in maniera centralizzata, attraverso la So.Re.Sa SpA (Societ Regionale per la Salute), ente strutturale della Regione Campania Annualmente il volume delle gare espletate in Campania ammonta circa 2,4 mld (cfr. sito internet www.soresa.it) La procedura prevede una richiesta di acquisto da parte dellAzienda, ospedaliera o sanitaria, direttamente alla Struttura Commissariale Regionale, che entro 30 giorni tenuta ad autorizzare o meno lacquisto e/o la fornitura. Trascorso tale termine, in regime di silenzio-assenso, la So.Re.Sa (stazione appaltante) provvede al bando di gara; se limporto della fornitura inferiore ai 50.000 la stessa Azienda ad esperire la gara. La responsabilit di controllo sulla congruit dellacquisto e delle reali esigenze delleventuale fornitura , quindi, in capo alla Regione. Risulta evidente come, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, il censimento dei beni e servizi presenti nelle strutture sanitarie e il relativo controllo sulla spesa di fondamentale importanza per conoscere lo stato dellarte, comprendere il reale fabbisogno espresso dalla singola azienda e recuperare risorse per rendere un servizio di qualit alla collettivit. La Cisl fermamente convita che bisogna ricondurre le politiche degli acquisti ad una gestione unitaria, organica e coordinata, che tenga conto del reale fabbisogno tecnologico delle strutture, attraverso un monitoraggio di beni e servizi da parte della Struttura Commissariale regionale (sulla base del modello CONSIP, che prevede la razoionalizzazione della spesa pubblica per beni e servizi, attraverso lutilizzo di tecnologie informatiche e modalit innovative per gli acquisti).37

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Resta evidente che in assenza di queste scelte anche questa spesa continua ad essere fuori controllo.

7 bis. APPARECCHIATURE MEDICHE Risulta estremamente insufficiente, in tema di apparecchiature mediche, lazione posta in essere dalla struttura commissariale per ladeguamento tecnologico delle apparecchiature in dotazione alle strutture sanitarie, drammaticamente necessario in Campania, per il quale - come gi detto manca un puntuale controllo degli acquisti ed anche un censimento di tutte quelle esistenti, funzionanti e/o dismesse.

La vicenda, ad esempio, dellacquisto di un singolo, ultramoderno apparecchio per la cura radioterapica di un limitato numero di tumori inoperabili, costato circa 9 milioni di euro, da parte dellIstituto per lo Studio e la Cura dei Tumori Fondazione Pascale rappresenta un episodio emblematico in merito. Secondo lAssociazione Italiana Oncologia Medica le cure oncologiche in Campania vengono erogate per il 60% dal territorio, il 20% dal Pascale, mentre il restante 20% dai policlinici universitari. LIstituto Pascale deve, quindi, far fronte a tutte le necessit che derivano dallaumento dincidenza delle patologie oncologiche nella nostra regione (pi di 40.000 casi allanno) con un apparecchio angiografico acquistato circa 20 anni fa e con un solo apparecchio TAC destinato a tutte le esigenze (mentre un nuovo apparecchio attende da mesi di essere messo in funzione). Ferma restando lautonomia finanziaria di cui gode lEnte (in quanto Fondazione),i n questa situazione, il management del Pascale, per giustificare la necessit dellacquisto della nuova apparecchiatura, da 9 milioni di euro, ha ritenuto di dismettere due apparecchiature radioterapiche (acceleratori lineari) con tredici anni danzianit, ma perfettamente funzionanti, pur di liberare locali ed usufruire di spazi liberi.38

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

In questo modo si ridotta di circa 2/3 la capacit di cura del Reparto di Radioterapia del Pascale, costringendo le pazienti bisognose di irradiazione per tumori alla mammella a rivolgersi ad altri centri, soprattutto privati e comunque di numero gi di per s insufficiente alle necessit della popolazione. Solo lazione di denuncia della Cisl ha evitato un ulteriore sperpero di denaro pubblico, bloccando lacquisto di tale costoso macchinario.

Il Rapporto dellIstituto Superiore della Sanit (Assicurazione di Qualit in radioterapia 02/20, scaricabile dal sitohttp://www.iss.it/binary/publ2/cont/0220.1140606202.pdf )ed uno studio europeo (pubblicato sulla rivista Radiotherapy and

Oncology n.75/2005 pagg. 355-365) hanno evidenziato che per ogni milione di abitanti dovrebbero esserci almeno 7 Acceleratori Lineari, mentre in Italia la media di 5,4/1.000.000 ed in Campania di 4,8/1.000.000 (in alcune provincie come quella di Napoli si vicini alla media nazionale, nelle altre il dato drammatico). Proprio per questo motivo, sarebbe stato pi opportuno organizzare lupgrade tecnologico in modo pi razionale, garantendo prima gli standard quantitativi con lacquisizione di un nuovo acceleratore (il cui acquisto stato poi previsto a posteriori, ma a quanto risulta mai deliberato) e poi decidere di acquistare altre tipologie di macchinari, in modo da garantire ai pazienti dellIstituto un percorso terapeutico completo, cos come pi volte chiesto dalla CISL e mai ottenuto. La soluzione adottata dal managment del Pascale stata, invece, quella di ricorrere in extremis ad una convenzione con l'A.O. "C. Ascalesi"che ha sovraccaricato il Centro di Radioterapia dellOspedale C. Ascalesi, i cui Pazienti provengono gi per met da fuori ASL Napoli 1 (a causa di strutture insufficienti), e che ha ridotto anche le unit di personale a disposizione dellIstituto Pascale, poich sono gli stessi radiologi che effettuano il servizio esterno.

39

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

LA SANITA NELLE 5 PROVINCE Tra le 5 province campane sicuramente quella di Napoli risulta la pi complessa, sia per la popolazione che vi risiede, sia per le strutture che vi fanno riferimento. Il nostro lavoro non vuole essere esaustivo di tutte le criticit presenti nel settore, ma un contributo concreto che le Categorie della CISL (FNP, FP, CISL Medici, Cisl Universit) hanno elaborato per cercare di far emergere le situazioni negative al fine di migliorarle e favorire lerogazione di adeguati servizi sanitari alla collettivit. Di seguito lanalisi delle situazioni territoriali.

40

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

NAPOLI AZIENDA SANITARIA LOCALE NAPOLI 1CENTRO IL PERSONALE Come gi detto in premessa, lo sforamento del Patto di Stabilit da parte dellEnte Regione ha provocato come conseguenza il blocco totale delle assunzioni, cos come stabilito nel D.L. 112/2008 e confermato dal D. Lgs. 149/2011. Nella sola Asl Napoli 1 si passati dagli 11.000 dipendenti del comparto in forza nel 1993, ai soli 6.132 che attualmente risultano in servizio. A questi bisogna aggiungere gli ulteriori 900 esodi, gi formalizzati (richieste di pensionamento), che si verificheranno entro giugno 2012 a seguito dellultima manovra finanziaria. A questa complicata situazione di sottodimensonamento degli organici, in cui versano quasi tutte le strutture ospedaliere campane, si continua a far fronte attraverso ladozione di unico tipo di provvedimento, ovvero il ricorso al lavoro straordinario e la proroga del personale con contratti precari (attualmente circa 960). Con Decreto n. 87 del 23/12/2011 stato recepito laccordo tra gli Enti del Sistema Sanitario Regionale e le Organizzazioni Sindacali del 15/12/2011 per la valorizzazione delle esperienze professionali e la proroga per ulteriori 6 mesi (fino al 30 giugno 2012) dei contratti a tempo determinato scaduti il 31 dicembre 2011, al fine di garantire il mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza. Il fatto che non si ancora individuata una soluzione definitiva al problema,41

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

implica ancora oggi il ricorso al lavoro straordinario, alle assunzioni di personale con Co.Co.Co., che sono tra le prime voci di spesa che ha determinato il debito del sistema, oppure si continua a fare ricorso allimpiego,peraltro in settori vitali, di specialisti ambulatoriali, la cui situazione risulta critica, a causa del mancato rinnovo (dal mese di febbraio 2011) di molti dei contratti scaduti. Si tratta di circa 140 specialisti ambulatoriali nella sola provincia di Napoli, e di 250 che lavorano in tutto il territorio regionale e che sono in attesa di un percorso di stabilizzazione. La CISL ritiene: a) che il Tavolo nazionale con il Governo debba necessariamente realizzare unapertura allo sblocco del turn over, non pi rinviabile, per garantire adeguata assistenza e riconoscere uno stato di diritto altrimenti negato. b) insostenibile soprattutto questultima scelta anche alla luce del fatto che stabilizzare queste figure non comporterebbe costi aggiuntivi. Uno specialista ambulatoriale, infatti, percepisce in media 500 mensili in pi rispetto a un lavoratore strutturato con lo stesso inquadramento, in quanto considerato libero professionista. Non si tratta solo di una questione economica, ma soprattutto una questione di qualit e certezza dellassistenza. insostenibile la carenza di personale per alcune specialit essenziali e non vicariabili in quanto salvavita, come ad esempio per la Neurochirurgia. A Napoli, negli ultimi anni sono stati dimezzati i posti letto per lurgenza neurochirurgica: dai 130 posti letto si giunti a meno di 70, insufficienti a far fronte alla domanda di prestazioni. Dopo la chiusura di 2 Unit complesse presenti presso lA. O. R. N. A. Cardarelli, ne sono rimaste in funzione soltanto 3:42

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

- A. O. R. N. A. Cardarelli con 30 posti letto; - Ospedale S. Maria di Loreto Nuovo con 21 posti letto; - Ospedale S. Giovanni Bosco con 15 posti letto. In tale contesto si consuma il paradosso per cui la Commissione Regionale per la valutazione dei casi di necessit in deroga al blocco delle assunzioni ha respinto la richiesta di copertura dei posti vacanti con contratti di Specialistica ambulatoriale per la mancanza di copertura economica. Nello scorso dicembre 2011, su iniziativa della Cisl della Campania, la struttura commissariale ha assunto limpegno a tuttoggi ancora disatteso per lemanazione di un bando per la copertura dei posti vacanti, Nelle more della procedura concorsuale stato disposto il rinnovo dei contratti agli specialisti ambulatoriali dellOspedale S. Maria di Loreto Mare. Per contro, sempre in tema di contraddizioni e incoerenze gestionali, nel corso del 2011 sono stati assunti o ri-assunti vari specialisti ambulatoriali (alcuni dei quali con provvedimenti che assolutamente non rispecchiano gli estremi dellurgenza) allinterno della stessa ASL NA 1 Centro. Solo a titolo di esempio, presso lA. O. R. N. A. Cardarelli stato pubblicato il 19 dicembre u.s. un provvedimento di autorizzazione per 38 ore settimanali per i Reparti di Anestesia e Rianimazione per la copertura di turni vacanti 4 trimestre 2011, che in termini economici corrispondono al costo per lassunzione di uno specialista. A fronte di queste palesi contraddizioni e nel rispetto degli Accordi tra la Regione Campania e le OO.SS. (per la realizzazione di linee guida per la mobilit delle varie professioni sanitarie, a seguito dei processi di ristrutturazione aziendale, e dellavvio di un percorso di stabilizzazione del personale precario )43

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

appare evidente la necessit di una programmazione a lungo termine del fabbisogno organico delle Strutture sanitarie campane con previsione degli esodi a 5 anni del personale. Secondo la Cisl della Campania, una vera riorganizzazione delle Strutture di assistenza ai vari livelli, passa attraverso la costruzione di un modello organizzativo funzionale al fabbisogno di assistenza territoriale, intervenendo su infrastrutture, tecnologie e prioritariamente sul fattore fondamentale che la risorsa umana. Solo unimpostazione su queste basi pu garantire efficacia, efficienza ed economicit dei servizi. Ma ad oggi nulla stato fatto. LAVORO STRAORDINARIO Il Commissario Straordinario della ASL Napoli 1 ha disposto tuot court la riduzione del 75% del fondo per lo straordinario a partire dal mese di gennaio 2012, causando gravi disservizi e disagi per il personale medico e paramedico, costretto a turni di lavoro massacranti per la forte carenza degli organici. Le ore di lavoro straordinario, infatti, sono indispensabili: per sopperire alla carenza strutturale di personale medico per sopperire alla carenza di personale infermieristico e tecnico. Questultimo troppo spesso demansionato e costretto a svolgere anche i compiti del personale socio sanitario. Un esempio concreto delle difficolt dovute al taglio delle ore di straordinario rappresentato dallOspedale San Paolo, che negli anni ha certificato uno storico di 180.000 ore di straordinario annue, corrispondenti al lavoro di circa 60 Operatori Socio Sanitari.44

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

LASL Napoli 1, invece, ha assegnato per il 2012 alla struttura ospedaliera soltanto 45.000 ore, nettamente insufficienti per lo svolgimento delle normali attivit di assistenza, se si considera la carenza di personale medico, infermieristico e di OSS, dovuta al blocco del turn over, di cui la struttura dovrebbe essere dotata. La Cisl della Campania, pur condannando le situazioni in cui si abusato del ricorso al lavoro straordinario, critica fortemente la decisione della Direzione della ASL Napoli 1, che ha agito in assenza totale di concertazione e di un confronto concreto con le Organizzazioni Sindacali. Durante la riunione del Tavolo Sanit del 7 febbraio 2012 la Struttura Commissariale, di concerto con il Commissario Straordinario Scoppa, ha recepito la richiesta della Parti Sociali di utilizzare listituto del lavoro straordinario anche in deroga al budget mensile, nelle more di una verifica puntuale degli organici funzionali delle aziende. Soltanto dopo una puntuale analisi degli organici funzionali si possono determinare i criteri per lassegnazione dei budget dello straordinario ed evitare di ridurre cos drasticamente la qualit dellassistenza erogata, come purtroppo si sta registrando.

SERVIZIO 118 Significativa la situazione di confusione in cui versa il settore dellEmergenza Territoriale 118 a Napoli, a causa della mancata interazione tra la Centrale Operativa, che risponde al numero 118, e la cosiddetta Continuit Assistenziale (ex Guardia Medica). Quando arriva alla Centrale 118 una richiesta di assistenza per un caso non grave (codice verde o addirittura bianco) non si riesce ad indirizzare al meglio il paziente, che costretto a chiamare la Continuit Assistenziale di zona, che a

45

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

sua volta risponde ad un numero differente da quartiere a quartiere. Caso unico nelle grandi citt dItalia. Questo modello di organizzazione non solo impedisce una appropriata risposta per la cura dei pazienti, ma causa di una cattiva gestione delle emergenze che rende difficile anche il monitoraggio della diffusione delle varie patologie. Sul territorio cittadino, poi, si registra una forte carenza di ambulanze, che sono peraltro obsolete e mal ridotte, spesso senza neanche la radio di bordo. Le ultime 4 ambulanze, infatti, sono state acquistate nel 2007 e, pur percorrendo centinaia di km al giorno, non sono sottoposte ad ordinaria manutenzione. Inoltre, i farmaci e i presidi utilizzati per prestare soccorso sono depositati a bordo delle vetture senza rispettare la normativa per la conservazione termica con il rischio, quindi, che possano deteriorarsi. Dai dati in possesso delle nostre strutture sindacali aziendali emerge che sul territorio partenopeo sono presenti soltanto 12 ambulanze (pi due a Capri e Barra) medicalizzate (ovvero hanno un equipaggio formato da un medico, un infermiere e dallautista) che effettuano un servizio continuo H24. Altre 6 hanno un equipaggio composto solo da autista ed 1 infermiere. Di queste 6 ambulanze, solo 2 prestano servizio H24 (Miano e Pietravalle)e 4 prestano servizio H12. Di seguito uno specchietto riepilogativo delle postazioni PSAUT (ovvero le strutture di primo intervento, dove prevista lassistenza medica per casi di minore complessit, osservazione medica breve e piccola chirurgia) e di quelle SAUT (ovvero le postazioni di soccorso avanzato dove sono ubicate le ambulanze medicalizzate), presenti nella ASL NAPOLI 1.

46

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

POSTAZIONI PSAUT E SAUT ASL NA1

POSTAZIONI PSAUT Aeroporto Pianura (amb. H12) San Gennaro POSTAZIONI SAUT Chiatamone Crispi Ferrovia Incurabili Loreto Mare Ponticelli S. Giovanni S. Paolo Scampia Vomero Capri Portici AMBULANZE SENZA MEDICO Bagnoli Carlo III Corso Europa Ges Miano Pietravalle47

orario h 24 h 24 h 24 orario h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 h 24 orario h 12 h 12 h 12 h 12 h 24 h 24

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

Nonostante lazione di razionalizzazione e laccorpamento di alcune strutture complesse in Dipartimenti unici, come ad esempio Bilancio e GEF, Economato, Provveditorato, soppresse e accorpate nel Dipartimento Unico Amministrativo, sono state mantenute alcune funzioni dirigenziali, pur essendo stati aboliti i posti di funzione, causando spreco di risorse pubbliche. In tutto il territorio di riferimento della ASL Napoli 1, che per estensione il pi grande dEuropa, c un solo impianto per la risonanza magnetica, sito presso il Presidio Intermedio di Corso Vittorio Emanuele. Ne consegue, quindi, che i pazienti ricoverati presso qualsiasi struttura ospedaliera pubblica, in caso di necessit devono essere trasferiti per effettuare tale indagine diagnostica. Nella quasi totalit dei casi i pazienti sono sottoposti a risonanza magnetica presso uno dei laboratori privati convenzionati. Per sopperire a tale gravissima mancanza la Cisl propone la definizione convenzioni tra le AA.SS.LL. e le Aziende Ospedaliere Universitarie per lutilizzo di tutte le apparecchiature destinate agli esami diagnostici. stata prevista una riduzione dello straordinario per i 250 tecnici del Dipartimento di Prevenzione, che su delega della Procura della Repubblica operano un servizio di indagine per salvaguardia dei livelli di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, cos come previsto dalla normativa vigente. Il lavoro svolto da questo Dipartimento, quindi, di fondamentale importanza per le aziende del territorio napoletano e per i lavoratori, ed nello specifico si concretizza annualmente nellaccoglimento e gestione di: o 250 indagini su delega della Procura, ognuna delle quali dura circa 4/5 mesi o 500 esposti per denuncia o 300 pratiche per rischio amianto o 150 pratiche per malattie professionali o un numero imprecisato di incidenti mortali.48

http://pensionatifnpcislsalerno.blogspot.com/

C A M P A N I A

Unione Sindacale Regionale

OSPEDALE SAN GENNARO un presidio con alta diversificazione delle specialit ed lunico avere un centro multidisciplinare per la gestione del paziente diabetico complicato (diabetologia, chirurgia vascolare, oculistica, ortopedia e neuro fisiopatologia, a cui sono assegnati 4 posti letto). Purtroppo per la carenza di locali idonei e di personale impedisce il pieno funzionamento di tale centro. Il blocco operatorio risulta attualmente dimezzato nella produttivit. Fino al 1997, infatti, il San Gennaro disponeva di 2 sale operatorie di elezione (ovvero dedicate agli interventi programmati) ed una sala operatoria di emergenza (ovvero per i pazienti del Pronto Soccorso). A maggio del 1997 viene constatato che la sala parto non a norma con gli standard legislativi e il Pronto Soccorso Ostetrico viene chiuso. Il Direttore Sanitario dellASL Napoli 1 (che allepoca era il Dott. Remigio Prudente) ha dovuto disporre di utilizzare una delle 2 sale operatorie di elezione come sala parto, determinando il dimezzamento netto delle sedute operatorie e, di conseguenza, lallungamen