CIPI'

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Classe III “G. Rodari “ VII CIRCOLO POTENZA Ins. Rosa Massaro Anno scol. 2008/09 Laboratorio per una lettura attiva, consapevole ed appassionata, impo- stata attorno allo sviluppo delle capacità di ascoltare, leggere, compren- dere,verbalizzare, comunicare, dialogare, produrre ed elaborare testi.

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Laboratorio di lettura, di scrittura creativa e di rielaborazione grafica.Da Cipì di Mario Lodi a Cipì della classe terza Rodari- Potenza VII

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Classe III “G. Rodari “

VII CIRCOLO POTENZA

Ins. Rosa Massaro

Anno scol. 2008/09

Laboratorio per una lettura attiva, consapevole ed appassionata, impo-

stata attorno allo sviluppo delle capacità di ascoltare, leggere, compren-

dere,verbalizzare, comunicare, dialogare, produrre ed elaborare testi.

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Qui comincia l’ avventura di Cipì senza paura!

Era un giorno fortunato

quando un passero era nato,

Cipì si chiamava

e a dormire non andava,

era un curioso vagabondo

e voleva scoprire il mondo.

tante domande lui faceva

e la mamma a tutte rispondeva.

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Ora grande è diventato,

non è più appena nato,

con la mamma e i suoi fratelli

impara del mondo i posti più belli.

Margherì quel giorno incontra

una margherita sveglia e pronta.

Un giorno il vagabondo

finì nel buco nero e fondo,

due bambini lo acchiapparono

e nella gabbia lo portarono.

Povero Cipì prigioniero,

quel posto era brutto davvero!

Ma una beccata al bambino mollò

e dalla mamma volò.

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Il dì seguente un gatto incontrò

che qualche penna gli strappò.

I pericoli del mondo sono tanti

E per Cipì sono giganti.

L’ uomo col fucile sparò

e ad una passera l’ala spezzò,

Passerì lei si chiamava

e Cipì la soccorreva

cibo e acqua le portava

e piano piano si innamorava.

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Quando a Passerì guarì l’aletta

costruirono la loro bella casetta,

Sotto la tegola di un palazzone

fecero il loro bel nidone.

Di pulcini ne nacquero tre

ma Margherì vederli non potè

era morta proprio quel giorno

e non avrebbe fatto più ritorno.

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Un giorno palla di fuoco si ammalò

e dalle nuvole una farfalletta si staccò:

ora il pericolo si faceva sentire

e anche la fame si doveva patire.

L’uomo le trappole nel terreno inserì

e qualche passero morì!

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Per fortuna l’ inverno passò

ed il sole ritornò.

Ma per i poveri passeretti

quanti pericoli su quei tetti!

Il signore della notte li ingannava

E chi cadeva nella trappola mangiava

Cipì i passerì avvisava

ma nessuno lo ascoltava,

lui sapeva che il nemico

era astuto e molto antico!

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Per fortuna il vento arrivò

e una prova procurò:

tante piume e ossicini

di quei poveri pulcini.

Così i passeri non finirono

nella pancia del carnivoro,

Allora, sfinito e a bocca asciutta

il nemico cambiò rotta.

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Cipì, Passerì e i loro amici

vissero per sempre felici.

Qui finisce l’avventura

di Cipì senza paura!