CINEFORUM F.I.C. e MOVIEPIU’ presentano fileMarcinelle ed ora uno spettacolo teatrale...

12
1 CINEFORUM F.I.C. e MOVIEPIU’ presentano 1° RASSEGNA 21° EDIZIONE 2014-2015 Proiezioni presso la Multisala Movie planet BELLINZAGO NOVARESE Viale della libertà 231 Inizio delle proiezioni alle ore 21,15

Transcript of CINEFORUM F.I.C. e MOVIEPIU’ presentano fileMarcinelle ed ora uno spettacolo teatrale...

1

CINEFORUM F.I.C.

e MOVIEPIU’ presentano

1° RASSEGNA 21° EDIZIONE 2014-2015

Proiezioni presso la Multisala Movie planet

BELLINZAGO NOVARESE Viale della libertà 231

Inizio delle proiezioni alle ore 21,15

2

Ciao a tutti e tutte Questa nuova edizione ha una novità, rilancia la collaborazione con Movieplanet inserendo la

nostra rassegna nel progetto MOVIE+ che vede coinvolti altri 5 cineforum nelle multisale gestite dal gruppo. Ci siamo incontrati con l’amministratore delegato e la responsabile del progetto per coordinare insieme la programmazione e ci sono state date, come negli anni passati, completa fiducia e autonomia di lavoro. Poche le modifiche. Faremo 3 rassegne

invece di 2 per un totale sempre di 32 film; abbiamo creato un nuovo sito internet: www.cineforumilpostodellefragole.it ; oltre alla nostra tessera FIC avrete anche quella di Movie+ che vi darà diritto a sconti per le altre rassegne che si faranno a Bellinzago. Sarà mantenuto ancora il prezzo di ingresso con tessera a soli 4,00 euro.

La programmazione: Scrivo questa presentazione oggi 8 agosto, anniversario della strage nella miniera di Marcinelle in Belgio, dove nel 1956 morirono 262 persone, tra cui 136 italiani. Nessuno fu colpevole, tantomeno lo stato italiano che dal febbraio del 1946 al 1957 inviò 140.000 lavoratori italiani con 302 convogli ferroviari ereditati, insieme alle baracche, dalle spedizioni dei deportati nei campi nazisti, a

fronte di un patto che garantiva carbone all’Italia e silicosi ai minatori. Vi scrivo questo perché il primo film di questa rassegna si chiama “ Marina “, dal titolo della famosa canzone che tutti abbiamo un po’ canticchiato, scritta da un ragazzo italiano: Rocco Granata, figlio di un migrante minatore (interpretato da Luigi Lo Cascio), che non voleva seguire le orme del padre, ma le proprie aspirazioni musicali e affettive. Un film che ci racconta di un bel sogno, strappato con tenacia e forza di volontà. Ai tempi Pontecorvo girò un toccante documentario, Filippo Biagianti replicò recentemente con “ Dallo zolfo al carbone”, seguì nel 2003 anche un film dal titolo Marcinelle ed ora uno spettacolo teatrale “Cincali” di Mario Perotta . C’è ancora una recente bella canzone di Giacomo Lariccia , premio Tenco, dal titolo “Quanto vale un uomo: 60 sacchi di carbone”. Gli altri 11 titoli della prima rassegna non seguono uno schema rigido, ma sono stati scelti dal direttivo chiedendo ad ognuno dei soci presenti un paio di titoli da condividere con voi tutti. Ed ecco il risultato : 6 film italiani e 6 di altre cinematografie e due temi forti, la “diversabilità” e il cibo, in vista di EXPO. Al primo film belga seguirà “Nebraska” di Alexander Payne con ovvie origini USA: è la destinazione di un road movie, un tenero viaggio che parte dal Montana con un padre testardo, grande interpretazione di Bruce Dern, e un figlio assecondante, che oltre alla demenza senile del padre si confronterà con quella tragicomica dei parenti. Segue l’indiano “Lunch Box” di Ritesh Batra, dove, partendo dalla tradizione indiana in cui le mogli preparano il cibo ai loro mariti (la nostra vecchia schiscetta degli operai), verremo portati, a causa di un errore, in un delicato epistolario che oltre ai sentimenti dei due protagonisti ci rivelerà molti aspetti della cultura indiana nella grande metropoli di Mumbai. Il tema del cibo ci accompagnerà in questa e nelle prossime rassegne. Intendiamo fare la nostra parte in vista di EXPO e lo facciamo subito con il primo film italiano: “Le meraviglie” con cui la brava regista Alice Rohrwacher ha guadagnato gli applausi al festival di Cannes. Finalmente vediamo quanto non sia idilliaca la vita in campagna, (il film è ambientato negli anni post 68 ) dove fare i contadini o allevare api risulta essere sempre un mestiere faticoso. Gelsomina, che ha il volto della brava Maria Alexandra Lungu, è la bambina più grande e responsabile della famiglia ed è combattuta tra il bisogno di assecondare il padre per il quale «Ci sono cose che non si possono comprare», e quello di rompere questo amore filiale per lasciare spazio al proprio sano bisogno (sogno) adolescenziale di indipendenza. Dopo il precedente “Corpo celeste” un’altra splendida prova di regia sui temi dell’adolescenza. Segue il film Inglese “Still life” di Umberto Pasolini, ed è forse la migliore “pellicola” per prepararci alla ricorrenza della giornata dedicata ai nostri morti, perché l’esempio di questo anonimo dipendente comunale ( strepitoso Eddie Marsan) che si dedica con passione a dare una dignitosa sepoltura a chi muore in solitudine, senza parenti od amici, è così toccante e commovente da avvicinarci a quel senso di comunione civile che dovremmo avere sempre con i nostri simili. Il secondo film italiano (ritengo che sia il miglior film di quest’anno, per questo l’ho scelto per voi ) è “Piccola Patria” primo film di fiction del documentarista Alessandro Rossetto. Un canovaccio noir, un affresco duro e lucido sulla società italiana post miracolo del NordEst. Immagini saturate

3

dal degrado del territorio, che è personaggio di pari grado nel racconto, e delle relazioni affettive, sociali, sessuali e religiose dei suoi abitanti. La domanda chiave è: “te piase i schei ? “ ti piacciono i soldi ? Il film è il racconto di una amicizia squilibrata tra due ragazze una delle quali ha una relazione con un giovane immigrato albanese, che a sua insaputa finirà nel gioco sporco a beneficio di un “porco” guardone . Splendide le musiche interpretate dal coro alpino del maestro Bepi de Masi. Da non perdere! Segue un altro film affascinante che ci prenderà molto, contaminati come siamo sempre di più dagli oggetti multimediali e virtuali, tramite cui dialoghiamo e comunichiamo tutti i giorni. La questione è che in questa storia la “Lei” (titolo omonimo di Spike Jonze) con cui comunica il protagonista non è una persona, ma un programma di software, un sistema operativo quasi perfetto per una relazione d’amore “esclusiva”, un software intuitivo che ti ascolta, ti capisce e impara a conoscerti. I due film seguenti affrontano il tema della diversità, non come scelta di vita, ma come condizione derivante dalla malattia. Il primo titolo è “Gabrielle - Un amore fuori dal coro”, e nel titolo si nasconde il doppio senso: infatti la protagonista affetta dalla sindrome di Williams ha grande talento per la musica e canta bene inserita in un coro. Le difficoltà maggiori le derivano dal far accettare il suo desiderio di indipendenza vincendo i pregiudizi protettivi di chi la circonda. Premiato dal pubblico a Locarno. Le protagoniste di “Pulce non c’è” di Giuseppe Bonito sono altre due ragazzine: Giovanna la maggiore di 13 anni e Pulce di 8 anni, affetta da una forma di autismo, una malattia difficile da comprendere per chi non la conosce. Il film trae la storia, vissuta in prima persona, dal libro di Gaia Rayneri, autrice del romanzo omonimo, e ci presenta una famiglia torinese come molte altre in Italia, lasciata sola e perseguitata da un errore giudiziario di cui è vittima il padre, interpretato dal bravo regista e attore di teatro Pippo del Bono. Ed eccoci poi al secondo film dedicato alla questione del cibo o meglio del vino, col quale riproponiamo la nostra versione di EXPO dei popoli, ritenedo questo film un classico della controcultura alimentare. Lo facciamo con “Resistenza naturale”, di Jonathan Nossiter, che 10 anni dopo Mondovino gira un manifesto per la disobbedienza civile del consumatore e del produttore contro le corporation alimentari, le standardizzazioni dei D.O.C., Dop, docg, igp o igt, e le leggi europee che aggrediscono la biodiversità. Il film sancisce anche una alleanza tra cineasti e vignaioli, perché ricco è il contributo di spezzoni tratti da vecchi capolavori restaurati dalla cineteca di Bologna e proposti da Gian Luca Farinelli amico dei produttori marchigiani, toscani, emiliani e piemontesi; egli ritiene che non solo i pesticidi, ma anche le cattive immagini inquinano e corrompono la nostra salute mentale. Ci avviciniamo alla fine dell’anno con “Corpi estranei” di Mirco Locatelli, sostenuto dalla grande attorialità di Filippo Timi: il padre Antonio accudisce il figlio in ospedale, lontano da casa, chiuso nella sua dolorosa rabbia che solo la vicinanza di un ragazzo arabo, Jaber, ancora più lontano da casa di lui, tenterà di incrinare. Jaber ha quindici anni, vive a Milano con un gruppo di connazionali: è emigrato in Europa da poco, in fuga dal Nord Africa e dagli scontri della primavera araba. L'ospedale è una città nella città dove entrambi sono costretti a sostare: Antonio per guarire Pietro, Jaber per assistere il suo amico Youssef. La malattia sarà l'occasione per un incontro tra due anime diverse, due "corpi estranei" alle prese con il dolore. Le musiche sono dei Baustelle. Chiudiamo l’anno con una commedia , l’ultimo lavoro di Carlo Mazzacurati : “La sedia della felicità”, di cui vi riporto le parole dedicate al film dalla nostra rivista Cineforum. “Opera forse testamentaria, ma dal profondo e senza proclami, La sedia della felicità nasconde dietro le apparenze di una brillante levità un nemmeno tanto sfumato sottotesto di malinconia. Inoltre, esibisce la volontà di Mazzacurati di abbracciare quanti lo hanno accompagnato nel suo straordinario quanto appartato percorso, lo stesso che, a nostro modesto ma fermo parere, lo consegna alla storia del cinema come uno degli autori più importanti della sua generazione. Carlo Mazzacurati ha saputo lasciarci con l’eleganza, la discrezione, il senso dell’umorismo, l’umana simpatia e la profondità di sentire che hanno sempre caratterizzato la sua personalità, di uomo e di artista. Perché questa fiaba comica, pensata sulla falsariga della farsa nobile già sperimentata in La lingua del santo, A cavallo della tigre e La passione e messa in scena durante la malattia, pensiamo sia stata un vitale, onestissimo modo di contemplare la morte e di combatterla. La fiaba ci chiama alla saggezza scanzonata del divertimento, ma lo fa punteggiando l’intreccio con segni funerei e disinvolti nella loro natura di esorcismo.” Buona visione Paolo Rizzi

4

Giovedì 25 settembre 2014 MARINA di Sijn Coninx Con Luigi Lo Cascio, Donatella Finocchiaro, Matteo Simoni, Cristiaan Campagna, Evelien Bosmans. Warre Borgmans, Marte Bosmans, Jelle Florizoone, Vincent Grass,Federica Marinò, Maité Redal, Chris van den Durpel Biografico, durata 120 min. - Italia, Belgio 2013 IL FILM Rocco Granata ha pochi anni e il sogno di suonare la fisarmonica come suo padre, che ha deciso di abbandonare la musica e la Calabria per le miniere del Belgio e un futuro migliore. Due anni dopo Salvatore, ottenuti i permessi per la famiglia, la riunisce in una baracca e in un paese ostile con gli stranieri. Ma Rocco non impiegherà molto a padroneggiare il fiammingo e a farsi amare da una ragazzina bionda, che ha un debole per gli italiani e la canzone melodica.. LA RECENSIONE Marina è un film classico, didascalico nel suo delineare un percorso esemplare di formazione, che cerca e trova un personaggio vero il cui ruolo non si esaurisce dentro lo schermo. Perché Rocco Granata diventa necessario

anche fuori dal cinema, nella vita che dopo il film torna a fare i conti con l' 'esilio' e con chi scopre che la terra promessa è molto diversa da come l'aveva immaginata. Ispirato alla biografia di Rocco Granata, cantante italiano naturalizzato belga, e nominato col titolo della sua canzone più celebre, Marina è un drammone strappalacrime che parla al cuore. Se la performance di Luigi Lo Cascio è in levare, sorvegliatissima è l'interpretazione di Donatella Finocchiaro, madre malinconica del Rocco di Matteo Simoni, che aggredisce il melodramma con piglio moderno e asciutto.Talento rivelato, Simoni incarna il coraggio e la determinazione di un sogno realizzato altrove, in una terra promessa che gli italiani negli anni Cinquanta contribuirono a costruire estraendo il carbone dalle sue viscere e respirando polveri nocive.

Giovedì 2 ottobre 2014

NEBRASKA di Alexander Payne Sceneggiatura: Bob Nelson Fotografia: Phedon Papamichael Montaggio: Kevin Tent Musica: Mark Orton Interpreti: Bruce Dern, Will Forte, Bob Odenkirk, Stacy Keach, Devin Ratray, June Squibb, Rance Howard, Missy Doty, Paese: Usa 2013 Durata: 110 Min Produzione: Bona Fide Productions Distribuzione: Lucky Red SINOSSI: Trapiantato a Billings, nel Montana, il testardo e taciturno Woody Grant riceve una lettera che gli comunica di essere il fortunato vincitore del jackpot di una lotteria pari a un milione di dollari. Deciso a intascare il premio, Woody insiste per recarsi immediatamente a Lincoln, in Nebraska: un viaggio di 1.200 chilometri che per lui può essere molto complicato da affrontare, visto che riesce a trascinarsi appena per qualche isolato e che deve fermarsi spesso a bere qualcosa. Benché riluttante e convinto che il viaggio sia apparentemente ridicolo e senza scopo, sarà il figlio David, preoccupato per lo stato

mentale del padre, ad accompagnare Woody nella bizzarra traversata. RECENSIONE: «Tornando per la quarta volta a casa, nel Nebraska, Alexander Payne, il miglior regista di perdenti su piazza, ci racconta una storia on the road ma intimista, scritta da Bob Nelson, soffusa, fatta di niente e di tutto, con importanti pause, con l'insegna al neon psicologico della malinconia (ma anche melanconia). Al centro del film, bello e struggente (ricorda il Lynch di 'Una storia vera'), un rapporto andato a male tra padre e figlio, un vecchio beone che parte a piedi dal Montana per ritirare l'inesistente premio di una Lotteria: il figlio per pietas gli dà un passaggio a colmare silenzi, apatie, vuoti del passato.» (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 16 gennaio 2014)

5

Giovedìì 9 ottobre 2014

LUNCH BOX di Ritesh Batra. Con Irrfan Khan, Nimrat Kaur, Nawazuddin Siddiqui, Denzil Smith, Bharati Achrekar. Nakul Vaid, Yashvi Puneet Nagar, Lillete Dibey Titolo originale Dabba. Drammatico,durata 105 min. - India, Francia, Germania, USA 2013. - Academy2 IL FILM: Ila prepara tutti i giorni il pranzo al marito, lo impacchetta in una lunchbox e lo consegna a chi glielo porterà. Per un errore però il suo pacchetto comincia ad essere recapitato ad un'altra persona, Saajan. Visto che suo marito non si accorge di ricevere cibo preparato da un'altra donna e visto che ha cominciato a mandare biglietti dentro il pasto a Saajan (che risponde), Ila decide di continuare, scoprendo di più su un uomo che ha da tempo smesso di cercare qualcosa nella vita, e di converso scoprendo che forse è il momento anche per lei di cambiare qualcosa. LA RECENSIONE: Lontano dall'India d'esportazione delle cartoline che possono piacere solo agli stranieri, ma anche

lontano dal sentimentalismo zuccheroso e dall'ingenuità della Bollywood di grande incasso. Che non siamo di fronte a una commediola di poco conto è evidente da subito, che lo spunto dei lunchbox (tradizione forte in India, assente in occidente) sia solo un pretesto è chiaro immediatamente. Ila e Saajan, nello scriversi consumano più della nascita di un sentimento o di un risveglio personale, raccontano il loro paese rinunciando ai fatti e passando direttamente al sepolto, al non detto e a quel misterioso ambito del pensiero che si situa tra allusione e allusione. Concepito come un film di pura scrittura Lunchbox stupisce per la sua capacità di avere anche una dimensione visiva potente e ragionata, per quanto abbia le idee chiare sul mondo che intende riprendere e per come sia in grado di farlo.

Giovedì 16 ottobre 2014

LE MERAVIGLIE di Alice Rohrwacher Fotografia: Hélène Louvart Montaggio: Marco Spoletini Musica: Piero Crucitti Interpreti: Monica Bellucci, Alba Rohrwacher, Margarete Tiesel, Sabine Timoteo, André Hennicke, Sam Louwyck, Maria Alexandra Lungu, Agnese Graziani : Italia 2014 Dur.100 Min Prod. Tempesta, Rai Cinema, Distr. BIM SINOSSI: Gelsomina è un'adolescente introversa che vive nella campagna umbra con i genitori e le sorelline. Primogenita tutelare e solerte nelle faccende familiari, Gelsomina è inquieta e vorrebbe andare via, scoprire il mondo che comincia dopo il suo casale. A trattenerla è un padre esclusivo e operaio, alla maniera delle sue api, che guarda a lei ancora come a una bambina. La loro routine, scandita dalle stagioni e dall'impollinazione delle api mellifere, è interrotta dalla presenza di una troupe televisiva e dall'arrivo di Martin, un ragazzino con precedenti penali che deve seguire un programma di reinserimento. L'esoticità di una

conduttrice tv e di un adolescente senza parole impatteranno la vita di Gelsomina e della sua famiglia, promettendo ciascuno a suo modo 'meraviglie'. L'estate intanto sta finendo e una nuova stagione è alle porte. RECENSIONE: «Attraverso gli occhi di Gelsomina contempliamo una comunità 'dissidente' che si è ritirata in una dimensione bucolica, dove produce miele, insaccati, marmellate, salse di pomodoro e prova a resistere al mondo fuori. Un mondo che prende la parola e il microfono per mezzo della televisione regionale e naïf, dei suoi concorsi a premi, le coreografie rudimentali, le melodie stupide, le promesse di fare meraviglie per la gente del luogo.» (Marzia Gandolfi, Mymovies.it)

6

Giovedì 23 ottobre 2014

STILL LIFE di Uberto Pasolini. Con Eddie Marsan, Joanne Froggatt, Karen Drury, Andrew Buchan, Ciaran McIntyre. Neil D'Souza, Paul Anderson, Tim Potter Drammatico, dur. 87 min. - G.B, Italia 2013. – Bim IL FILM: John Mai è un funzionario comunale dedicato alla ricerca dei parenti di persone morte in solitudine. Diligente e sensibile, John scrive discorsi celebrativi, seleziona la musica appropriata all'orientamento religioso del defunto, presenzia ai funerali e raccoglie le fotografie di uomini e donne che non hanno più nessuno che li pianga e ricordi. La sua vita ordinata e tranquilla, costruita intorno a un lavoro che ama e svolge con devozione, riceve una battuta d'arresto per il ridimensionamento del suo ufficio e il conseguente licenziamento. Confuso ma null'affatto rassegnato, John chiede al suo superiore di concedergli pochi giorni per chiudere una 'pratica' che gli sta a cuore e che ha il volto di Billy Stoke, un vecchio uomo alcolizzato che aveva conosciuto un passato felice.

LA RECENSIONE: Al suo secondo film, Pasolini ha un'idea di cinema coerente e matura che racconta i giorni di un funzionario comunale da cui apprendiamo la cura dovuta ai morti, compresi quelli che non hanno più nessuno a cui dare disposizioni, a cui lasciare in eredità il desiderio, a cui testimoniare il proprio. Alla loro sepoltura con pietas e misericordia provvede il protagonista, accompagnandoli sull'altra riva e ricomponendone la storia. Interpretato con lirica sospensione da Eddie Marsan, John May ricopre una funzione sociale rilevante che eleva lo spirito nel momento in cui accoglie e custodisce e che ci sprona a vivere con responsabilità civile il nostro ruolo nella società. Perché, parafrasando Ennio Flaiano, un lavoro ben fatto è la vera rivoluzione

Giovedì 30 ottobre 2014

PICCOLA PATRIA di Alessandro Rossetto. Con Maria Roveran, Roberta Da Soller, Vladimir Doda, Lucia Mascino, Diego Ribon. Mirko Artuso, Nicoletta Maragno, Mateo Çili, Giulio Brogi, Stefano Scandaletti,Valerio Mazzuccato durata 110 min. - Italia 2013. - Cinecittà Luce IL FILM: Italia nord est Lucia e Renata sono due ragazze che vivono in un paesino di provincia e che hanno come principale desiderio quello di acquisire denaro per poter partire. Lavorano sottopagate come cameriere in un grande albergo. Luisa ha un ragazzo, l'albanese Bilal, che utilizza a sua insaputa per rapporti erotici cui assiste, pagando, un uomo con cui Renata ha intrecciato una relazione fatta di sesso e soldi. I rapporti tra i locali e gli immigrati sono tesi e Lucia e Bilal ne sono consapevoli. LA RECENSIONE: Alessandro Rossetto al suo primo lungometraggio, dopo una lunga esperienza come documentarista, ci propone il ritratto in nero di un'Italia che sta precipitando nell'abisso di un vuoto culturale che sta

divorando anche i valori minimi indispensabili per una convivenza che voglia definirsi civile. Le storie che compongono il film "sarebbero potute accadere in una qualsiasi provincia del mondo" ma Rossetto sa come collocarle in un contesto socioambientale preciso. Sono innumerevoli le inquadrature che mostrano un territorio in cui tutto è stato degradato. È in questi spazi di capannoni, sterpi e case in cui ognuno consuma il proprio sterile privato che si sviluppano le tragedie dell'incomprensione. È lì che ogni immigrato, può essere chiamato spregevolmente 'negro' e per lui non esiste futuro. Neanche quello di un amore perché questo vocabolo ormai abusato si confonde nella mente delle due protagoniste con il sesso mercenario, con il ricatto che dovrebbe consentire la realizzazione di un sogno, con, in definitiva, l'incapacità di provare un sentimento nella sua pienezza.

7

Giovedì 6 novembre 2014

LEI Regia: Spike Jonze Fotografia: Hoyte van Hoytema Montaggio: Jeff Buchanan, Eric Zumbrunnen. Musica: Arcade Fire Interpreti: Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Olivia Wilde, Micaela Ramazzotti, Rooney Mara, Amy Adams, Chris Pratt, Sam Jaeger, Portia Doubleday, Matt Letscher, Samantha Morton Paese: Usa 2013 Durata: 126 Min Produzione: Annapurna Pictures Distribuzione: BIM SINOSSI: Los Angeles, in un futuro non troppo lontano. Theodore è un uomo sensibile e complesso che si guadagna da vivere scrivendo lettere personali e toccanti per conto di altri. Depresso per la fine del suo matrimonio, Theodore scopre la possibilità di una nuova relazione amorosa grazie "all'incontro" con Samantha, un nuovo e sofisticato sistema operativo progettato per soddisfare ogni sua esigenza e che promette di essere uno strumento unico, intuitivo e ad altissime prestazioni. NOTE DI REGIA «Una delle cose più diffcili in un rapporto di coppia è essere onesti fino in fondo e

permettere alla persona che ami di fare altrettanto. Ognuno di noi cresce e cambia continuamente. E’ possibile lasciare l’altro libero di essere se stesso, giorno dopo giorno, anno dopo anno? E se l’altro cambia, l’ameremo lo stesso? Ma soprattutto, se saremo noi a cambiare, l’altro continuerà ad amarci? Ecco alcuni degli interrogativi che emergono quando Theodore incontra Samantha… la voce sintetica di un sistema operativo di ultima generazione. La pubblicità lo presenta come un software intuitivo che ti ascolta, ti capisce e impara a conoscerti » (Spike Jonze)

Giovedì 13 novembre 2014

GABRIELLE di Louise Archambault Sceneggiatura:Louise Archambault Musiche: François Lafontaine Fotografia: Mathieu Laverdière Montaggio: Richard Comeau IL FILM: Gabrielle è una giovane donna con la sindrome di Williams, ha una contagiosa gioia di vivere e un dono musicale eccezionale. Da quando ha incontrato Martin, presso il centro ricreativo dove sono membri del coro, tra i due è scoppiato improvviso l'amore. Tuttavia, poiché sono "diversi", i loro cari hanno paura del loro rapporto. Mentre il coro si prepara per un festival di musica importante, Gabrielle fa tutto il possibile per ottenere la sua indipendenza. Lei è molto determinata, ma deve comunque confrontarsi con i pregiudizi altrui così come con i suoi limiti, nella speranza di vivere un amore lontano "dall'ordinario". LA RECENSIONE: In equilibrio tra documentario (sensibile) e finzione (sentimentale), Gabrielle - Un amore fuori dal coro è la storia di una ragazza 'deficitaria' e caparbia nella sua costanza di carezzare un sogno e battersi per vivere pienamente la sua vita.

Incoraggiata dalla sorella ma priva di un'autonomia reale, Gabrielle soffre di una malattia genetica rara (la sindrome di Williams), un ritardo mentale associato a un carattere estremamente socievole e a una straordinaria abilità musicale. Con grande facilità Gabrielle apprende le canzoni che intona col coro della scuola e accanto al suo amato Martin. Vincitore (in)opinabile del premio del pubblico a Locarno e candidato dal Canada agli Oscar, Gabrielle non ha nessuno dei difetti del suo 'genere', il surplus d'emozioni per combattere i pregiudizi, la militanza del film a tesi, l'ode alla differenza, la società dall'anima bella, l'abuso dei buoni sentimenti, nondimeno manca di vibratilità spirituale, quella capacità urtante, pacata, crudele e morbida di fare cinema assimilando slanci altrui e altrove e riproporli in proprio con singolare efficacia e originalità.

8

Giovedì 20 novembre 2014

PULCE NON C’ E’ di Giuseppe Bonito. Con Pippo Delbono, Marina Massironi, Francesca Di Benedetto, Ludovica Falda, Piera Degli Esposti. Elisa Catale, Anna Ferruzzo, Rosanna Gentili, Alberto Gimignani,Giorgio Colangeli, Dramm. durata 97 min. - Italia 2012. - Academy2 IL FILM:Giovanna Camurati è una ragazzina di tredici anni come tante altre, con l'avventura della crescita da affrontare e con timidezza. Giovanna ha una mamma e un papà come tanti altri, che, tra alti e bassi, tengono le redini di una famiglia un po' speciale. Perché al centro di questa famiglia c'è la piccola Pulce, per gli altri Margherita, la sorellina di Giovanna. Pulce ha otto anni, va pazza per il tamarindo, la musica di Bach e il tango. Pulce non parla, perché è autistica, ma questo non significa che non sappia comunicare. Un giorno, però, la mamma va a prenderla a scuola e scopre che Pulce non c'è. È stata portata in una comunità: il padre è sospettato di avere abusato di lei. LA RECENSIONE: È così che inizia l'incubo giudiziario, e non

solo, di una famiglia già segnata dalla presenza di una malattia ingombrante, una malattia troppo spesso ignorata o travisata da chi non ci ha mai avuto a che fare. Così, come molte altre famiglie italiane che devono affrontare la disabilità, i Camurati sono lasciati soli, con il peso dell'handicap che ricade unicamente sulle loro spalle. Sopperiscono alle mancanze esterne con l'amore e l'accettazione. Se per gli altri Pulce è un trattato di medicina, per Giovanna è la sorellina «anticonformista», che si ribella alle logiche imposte dall'esterno. Per Giovanna non c'è niente di più normale. Ciò che non è normale, e che non capisce, è l'accusa che distrugge la sua famiglia, portandole via l'amata Pulce. È attraverso i suoi occhi timidi e profondi che guardiamo a questa storia sconvolgente. Una storia vera, tratta dal libro scritto dalla Giovanna in carne e ossa, l'esordiente Gaia Rayneri, che ha collaborato alla stesura della sceneggiatura. Il regista, alla sua opera prima, non si lascia andare a facili sensazionalismi o pietismi.

Giovedì 27 novembre 2014 RESISTENZA NATURALE di Jonathan Nossiter. Titolo originale Natural Resistance Documentario, durata 85 min. - Italia 2014. - Lucky Red IL FILM. Dieci anni dopo Mondovino, la sua inchiesta sulla profonda trasformazione della produzione di vino in Francia, torna sull'argomento occupandosi dell'Italia e mutando il punto di vista. Dalle Marche alla Toscana, dall'Emilia al Piemonte il documentarista incontra viticoltori che non si sono piegati alla standardizzazione e hanno uno stretto legame con la terra che coltivano. La passione e la competenza che ognuno dei viticoltori (uomini e donne) interpellati mostra ci fa comprendere come il vinificare sia un'arte di cui rischiamo di perdere le qualità primarie sacrificate sull'altare della quantità e dell'assoluto disprezzo (che si trasforma in ignoranza) delle caratteristiche di ogni vitigno e di ogni terreno. È la parola ignoranza che ci introduce all'altro elemento costitutivo di questo interessante documentario: i contributi

provenienti da film messi a disposizione dalla Cineteca di Bologna. Va detto che inizialmente si ha l'impressione che si tratti di un innesto che ben poco ha a che vedere con il tema trattato. Progressivamente però, grazie anche ad alcuni puntuali interventi di Gianluca Farinelli (direttore della Cineteca stessa), la scelta si fa chiara. L'ignoranza, appunto, la non conoscenza fa sì che del vino si finiscano per non conoscere più le specificità e che lo stesso avvenga anche col cinema.

9

Giovedì 4 dicembre 2014

CORPI ESTRANEI di Mirko Locatelli. Con Filippo Timi, Jaouher Brahim, Tijey De Glaudi, Gabriel De Glaudi, Dragos Toma. Naim Chalbi, El Farouk Abd Alla, Drammatico, durata 98 min. - Italia 2013. - Strani Film IL FILM: Antonio è un padre solo a Milano, dove è appena arrivato per curare il suo bambino. Ricoverato in un centro oncologico, Pietro ha un anno e un cancro che deve essere rimosso con un delicato intervento. Chiuso col suo bambino nella stanza numero sei, Antonio scambia molte parole con la moglie al telefono e poche battute con gli infermieri nei corridoi, dove si aggira introverso e osservato da Jaber, un adolescente tunisino in visita a un caro amico malato. Addolorato dalla malattia di Pietro e incuriosito dai silenzi di Antonio, Jaber lo avvicina per offrirgli parola e conforto. Ma Antonio, arrivato dalla provincia umbra, non apprezza gli sguardi e le attenzioni del ragazzo, a cui risponde scontroso e laconico. Jaber è 'arabo' e diverso, troppo diverso da lui, che

arroccato nel suo dolore e nella sua ostilità crescente assume un atteggiamento di aperto rifiuto. LA RECENSIONE: Locatelli, al suo secondo film avvia un'indagine socio-antropologica che coglie pulsioni, pregiudizi, retaggi, miti e passioni di un uomo lontano da casa. Lontano come Jaber che 'investe' il suo solipsismo e cancella ogni differenza fra sé e quell'uomo ostinato. I corpi estranei è un film essenziale e maturo. Filippo Timi, indolente e selvaggio, grumo di istinti, sangue e calore, sguardi e bestemmie, catalizza tutto il film e il suo senso biascicando le parole senza masticarle, fumando la sua ansia e inciampando nell'inquietudine che ha dentro.

Giovedì 11 dicembre 2014

LA SEDIA DELLA FELICITA’ di Carlo Mazzacurati. Con Valerio Mastandrea, Milena Vukotic, Roberto Citran, Mirco Artuso,Roberto Abbiati, Lucia Mascino, Natalino Balasso, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, Antonio Albanese Commedia, durata 90 min. - Italia 2013. - 01 Distribution IL FILM: Bruna è una estetista che fatica a sbarcare il lunario. Tradita dal fidanzato e incalzata da un fornitore senza scrupoli, riceve una confessione in punto di morte da una cliente, a cui lima le unghie in carcere. Madre di un famoso bandito, Norma Pecche ha nascosto un tesoro in gioielli in una delle sedie del suo salotto. Sprezzante del pericolo, Bruna parte alla volta della villa restando bloccata dietro un cancello in compagnia di un cinghiale. In suo soccorso arriva Dino, il tatuatore della vetrina accanto, che finisce coinvolto nell'affaire. LA RECENSIONE: Radicato nel Nordest, La

sedia della felicità ribadisce il territorio del cinema di Carlo Mazzacurati. Il paesaggio antropologico, la composizione sociale di paesi e città a bagno nell'acqua e alle prese con tempi grami è cambiato. In una regione e in un mondo dove tutto va in panne, si rompe e si spezza, un'estetista e un tatuatore restano invischiati in qualcosa che non avevano previsto e che ha a che fare con la riscoperta dei sentimenti e dell'amore. Con garbo surreale, la commedia dinamica di Mazzacurati cambia lo stile di versificazione del suo cinema, sperimentando una scansione del racconto che pratica leggerezza e sorriso. Si (sor)ride tanto con La sedia della felicità, che 'esagera' rimanendo fedele al reale. Divertito, lieve e personale, lo sguardo dell'autore veneto coglie ancora una volta le contraddizioni esistenziali, trasfigurandole e deformandole in una rapsodia dominata dal caso, per caso avvengono gli incontri, gli abbandoni, le rivelazioni, i ritrovamenti.

10

Biografie di alcuni registi e registe

Carlo Mazzacurati nasce a Padova, Italia, il 03/03/1956 muore a Monselice, Italia, il 22/01/2014. Si laurea al Dams di Bologna. Attivo a Padova sul fronte dei cineclub, nel 1979 dirige, in 16mm, 'Vagabondi'. Si trasferisce a Roma dove collabora alla stesura di varie sceneggiature e scrive storie per la tv. Il suo primo film, "Notte Italiana" (1987, prodotto dalla Sacher Film), vince il Nastro d'Argento e il Ciak d'oro. Due anni dopo "Il prete bello" vince il Primo premio al Festival di Annecy. Nel 1992 'Un' altra vita' , viene presentato al Festival di Venezia. Il film successivo, 'Il toro', è premiato a Venezia con il Leone d'argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista (Roberto Citran). Nel 1996, sempre a Venezia, presenta in concorso, 'Vesna va veloce'. Due anni dopo allestisce 'Conversazione

senza testimoni'. Nel 1999, con Marco Paolini, lavora a 'Ritratti', dialoghi con importanti personaggi della cultura veneta. 'La lingua del Santo' (2000) è stato presentato in concorso alla 57° Mostra del cinema di Venezia.

Spike Jonze nasce a ROCKVILLE, Maryland (USA) il 1969

Famoso realizzatore di videoclip e spot pubblicitari. Vincitore di numerosi MTV Video Music Award, ha lavorato con artisti come i Beastie Boys (per cui ha diretto il video "Sabotage"), Puff Daddy, REM, Fat Boys Slim e Sean Lennon. Nel campo pubblicitario si è affermato grazie agli spot realizzati per la Nike, la Coca Cola, la Lee Jeans e la Nissan, con cui ha vinto la Palma d'Oro al Festival Internazionale della pubblicità di Cannes. Talento poliedrico, è anche un fotografo molto apprezzato dai magazine americani. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste come: Interview, Ray Gun, The Face, e Details. Con "Essere John Malkovich"

(Being John Malkovich, 1999), suo esordio nella regia cinematografica, ha ricevuto la nomination per l'Oscar 2000 come miglior regista e il premio FIPRESCI alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (1999). Con la seconda opera "Il ladro di orchidee" ha vinto il Gran Premio della giuria al 54° Festival di Berlino.Nel 1999 ha sposato Sofia Coppola, ma nel settembre 2003 i due hanno presentato i documenti per il divorzio.A volte è noto anche come Richard Couffe.

Alexander Payne nasce a OMAHA, Nebraska (USA), il10/02/1961 Regista e sceneggiatore. La famiglia, di origini greche, ha cambiato il cognome Papadopoulos in Payne. Terminate le scuole superiori a Omaha, Nebraska, studia filologia spagnola all'università di Salamanca (Spagna). Si è diplomato in Storia e Letteratura alla Stamford University partecipando in seguito al rinomato programma di studi cinematografici della UCLA. Il suo film di tesi, "The Passion of Martin", è stato proiettato al Sundance del 1991 e in altri venti festival di tutto il mondo. Ha debuttato alla regia con "Citizen Ruth", tratto da una sua sceneggiatura. Il film, assai apprezzato dalla critica, ha fruttato il premio a Laura

Dern come miglior attrice protagonista al Festival di Montreal. Nel 2003 ha vinto il Golden Globe Awards per la sceneggiautra del film "A proposito di Schmidt" e nel 2005 gli è stato assegnato lo stesso premio per "Sideways".

Alice Rohrwacher Nasce a Fiesole il 29 dicembre 1981, si laurea a Torino in Lettere e Filosofia. Successivamente, ottiene un Master in sceneggiatura e linguaggio documentario presso la videoteca Municipal di Lisbona e un Master in tecniche narrative, sceneggiatura e drammaturgia presso la Scuola Holden di Torino. La sua prima esperienza di lavoro cinematografico è nella direzione (con Pier Paolo Giarolo) e nel montaggio del documentario Un piccolo spettacolo (2005), dove si occupa pure del soggetto, della sceneggiatura e della fotografia. La pellicola ottiene il primo premio alla Festa Internazionale del Cinema

Documentario di Roma. Nel 2006 partecipa al film collettivo Checosamanca, presentato alla I edizione di Cinema - è un'opera intrisa di impegno civile e politico. Il primo film a soggetto arriva nel 2011 con Corpo Celeste.

11

Ingresso soci 4,00 euro Con tessera annuale FIC dal costo di 10,00 euro valida per tre rassegne da settembre a giugno per

un totale di 32 film www.cineforumilpostodellefragole.it

Per informazioni telefonare a Paolo Rizzi 340.5273720

e mail [email protected]

Tessera Movie+ gratuita che dà diritto a sconti per altre rassegne organizzate presso la sala di

Bellinzago Novarese

Ingressi con biglietto ai non soci a 6,50 euro www.movieplanetgroup.it/ALTREvisioni www.movieplanetbellinzago.it

12

CINEFORUM F.IC

e Moviepiù presentano

1° RASSEGNA 21° EDIZIONE 2014-15

Multisala Movie Planet BELLINZAGO NOVARESE Inizio proiezioni ore 21,15

Giovedì 25 settembre MARINA di Sijn Coninx

Giovedì 2 ottobre NEBRASKA di Alexander Payne

Giovedì 9 ottobre LUNCH BOX di Ritesh Batra

Giovedì 16 ottobre LE MERAVIGLIE di Alice Rohrwacher

Giovedì 23 ottobre STILL LIFE di Uberto Pasolini

Giovedì 30 ottobre PICCOLA PATRIA di Alessandro Rossetto

Giovedì 6 novembre LEI di Spike Jonze

Giovedì 13 novembre GABRIELLE di Louise Archambault

Giovedì 20 novembre PULCE NON C’ E’ di Giuseppe Bonito

Giovedì 27 novembre RESISTENZA NATURALE di Jonathan Nossiter

Giovedì 4 dicembre CORPI ESTRANEI di Mirko Locatelli

Giovedì 11 dicembre LA SEDIA DELLA FELICITA’ di Carlo Mazzacurati

Approfondimenti su www.cineforumilpostodellefragole.it Contatti telefonare al 3405273720 e mail : [email protected]