Cinecorriere 2015 n6 Giornate professionali del Cinema

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cinema &fiction Anno 68 - numero 6 Dicembre 2015 - 2,00 Con Il professor Cenerentolo è già Natale 06 Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB Roma SORRENTO 2015 Alle Giornate Professionali tutti i film del prossimo anno 33° TFF Il cinema è giovane ed è donna LE INTERVISTE Kasia Smutniak Carlotta Natoli Elena Bonelli Leonardo Metalli SPECIALE

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Numero speciale di Cinecorriere dedicato alle Giornate professionali del Cinema e alle sale natalizie

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cinema&fictionAnno 68 - numero 6Dicembre 2015 - 2,00 !

Con Il professorCenerentolo

è giàNatale

0 6

Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB Roma

SORRENTO 2015Alle GiornateProfessionali tutti i film delprossimo anno

33° TFFIl cinema è giovane ed è donna

LE INTERVISTEKasia SmutniakCarlotta NatoliElena BonelliLeonardo Metalli

SPECIALE

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n. 6 - dicembre 2015

Rivista illustrata di Cinema e Fictionfondata da AlbertoCrucillà nel 1948

Autorizzazione del registro n. 473 del 31 ottobre 1948

Direttore ResponsabileRenato MARENGO

Direttore EditorialeAndrea [email protected]

VicedirettoreLuigi [email protected]

Art Director Stefano [email protected]

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Hanno collaborato Barbara BIANCHISilvia GAMBIRASIRodolfo MASI

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Con grande piacere mettia-mo in campo un nuovonumero speciale di Cine-

corriere dedicato alle GiornateProfessionali di Cinema di Sor-rento (30 novembre-3 dicem-bre). Una manifestazione, giuntaalla sua trentottesima edizione,durante la quale vengono presen-tati i listini del prossimo anno, apartire dai film in uscita a Natale.

Accanto a questo evento por-tante che chiude la stagione cine-matografica e ne riapre una nuo-va, sono diversi i contenuti diquesto numero. Il filo rosso è co-stituito dall’attenzione che anchequesta volta dedichiamo ai gio-vani, agli emergenti, dando spa-zio a chi è ancora uno sconosciu-to e aspira a vivere della propriapassione.

Non a caso vi raccontiamo lesuggestioni del 33° Torino FilmFestival, ex Festival Internazio-nale Cinema Giovani. Una rasse-gna che come ogni anno ha pre-sentato in concorso tutte opereprime e seconde. Guest Directordell’edizione che si è appena

conclusa era Julien Temple, ilregista britannico che ha inventa-to il video musicale come formad’arte, autore dei film sui Sex Pi-stols e su Joe Strummer, di Abso-lute Beginners e The GreatRock’n’Roll Swindle. A Torinoha presentato una selezione difilm ispirati al suo nuovo lavoro:The Ecstasy of Wilko Johnson,sull’esperienza umana del front-man dei Dr. Feelgood. Dopo unadiagnosi mortale che gli lasciavapochi mesi di vita, Johnson ave-va deciso di non sottoporsi a cu-re, ma di vivere meglio che pote-va. Poi, la scoperta della possibi-

lità di essere operato. E oggi,Wilko è nuovamente in tour!Eterni giovani, Wilko e Julien,che ci rimandano a un’altra dellenostre passioni: il rapporto fe-condo fra immagine e suono. Dicui si parla anche nell’intervista aLeonardo Metalli, nell’antepri-ma del film gangsta-rap napole-tano con Ciccio Merolla, Cle-mentino & co. e nel premio Ro-mavideoclip.

I giovani sono protagonisti an-che del concorso per cantautori evideomaker Dallo stornello alrap, ideato e promosso da ElenaBonelli, e del Premio Bixio pertalenti emergenti della scrittura difiction. A proposito di tv, occhioal focus sulla serie statunitenseCasual, diretta da Jason Reit-man, e alle interviste alle attriciCarlotta Natoli e Kasia Smut-niak.

Infine, riflettori puntati anchesull’interessante cortometraggiodi Nicola Sorcinelli, Helena, esul documentario sulla Grandeguerra, Cieli rossi.

Renato Marengo

Giornate ProfessionaliA Sorrento m’illumino di cinemadi Luigi Aversa 4

33° Torino Film FestivalIl cinema è donnadi Luigi Aversa 8

Kasia Smutniak«In Afghanistan tra poppate e fucile» di Silvia Gambirasi 10

Carlotta NatoliTra Colombo e la Signora in giallo di S.G. 14

Elena BonelliDallo stornello al rapdi L.A. 15

CasualIl telefilm politicamente scorrettodi L.A. 16

Premio BixioGiovani talenti della fiction crescono di Rodolfo Masi 18

RomavideoclipMusica & Cinema sempre insiemedi B.B. 19

Leonardo Metalli«È ora che la tv si adegui al web»di Renato Marengo 20

Ciccio MerollaRecita All Night Longdi Rodolfo Masi 21

Cieli RossiBassano in guerra di Barbara Bianchi 22

IL FUTURO DEL CINEMA È GIÀ QUIeditoriale

sommario

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Mentre si accingono a gio-carsi le ultime carte dellastagione con l’uscita nelle

sale dei film di Natale - fra cui spic-cano i vari Il professor Cenerentolo(in uscita il 10 dicembre); Il pontedelle spie, Star Wars - Il risvegliodella Forza, Vacanze ai Caraibi eNatale col boss (17 dicembre); AlvinSuperstar 4 - Nessuno ci può fer-mare (24 dicembre); Piccolo prin-cipe e Quo Vado (31 dicembre) - lecase di distribuzione si danno appun-tamento a Sorrento per annunciare ilistini del prossimo anno.

La 38esima edizione delle tradi-

zionali Giornate Professionali diCinema si svolge dal 30 novembreal 3 dicembre 2015. Quattro giorni- organizzati da Anec, Anem eAnica - in cui vengono presentati ifilm in uscita nei mesi a venire a unaplatea composta di esercenti, distri-butori, produttori, artisti e giornalistiattraverso trailer, anteprime e con-vention. Non mancano, come sem-pre, gli appuntamenti per il pubblicodella città. In programma una setti-mana di anteprime ed eventi aperti atutti, dal 29 novembre al 5 dicembre,realizzati nell’ambito del progettoM’illumino d’inverno promosso

Anteprime, convention,trailer e i listini delle case

di distribuzione: alle38.Giornate Professionali

tutto quello che c’è dasapere sulla prossima

stagione del grandeschermo italico

n.6 - dicembre 20154

A Sorrentom’illumino di cinema

di Luigi Aversa

In alto: Lo chiamavano

Jeeg Robot. Qui accanto,

a sinistra: A testaalta. A destra:

Giotto - L’amicodei pinguini

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dal Comune.In calendario, durante le Giornate

Professionali, c’è anche la consegnadei Biglietti d’Oro del cinema ita-liano, il premio che l’Anec attribui-sce ai maggiori successi albotteghino dell’annata cinematogra-fica appena trascorsa.

La manifestazione, anche que-st’anno, si svolge presso l’HiltonSorrento Palace. Il programma vieneinaugurato martedì 1 dicembre da 01Distribution, che ha vinto il sorteg-gio relativo all’ordine di program-mazione delle convention (e chepresenta in listino due chicche comeThe Hateful Eight di Quentin Ta-rantino e Legend di Brian Helge-land), seguita da NotoriousPictures, 20th Century Fox, Videae Warner Bros. Mercoledì 2 dicem-bre si parte con la Disney, poi è ilturno di Eagle Pictures, Universal,Filmauro, Lucky Red e Bim. Gio-vedì 3 dicembre apre Koch Media ea chiudere il programma della 38maedizione sarà Medusa.

Belle & Sebastien – L’avventura

continua di Christian Duguay, e Lochiamavano Jeeg Robot di Ga-briele Mainetti, con Claudio San-tamaria, Luca Marinelli e IleniaPastorelli, sono due delle anteprimein programma, passate entrambe allaFesta del Cinema di Roma. Il primotitolo (30 novembre – Hilton Sor-rento Palace, ore 18.15) è ambientatoalla fine della Seconda guerra mon-diale e racconta il viaggio che l’or-mai adolescente Sebastien, assiemeal suo cane Belle, intraprende alla ri-cerca di una ragazza vittima di un in-cidente aereo e data per morta datutti. Lo chiamavano Jeeg Robot,presentato nel pomeriggio del 2 di-cembre solo per gli accreditati, rac-conta le vicende di uno scippatoreromano, il quale, in seguito a un in-cidente in cui entra in contatto conuna sostanza radioattiva, si ritrova inpossesso di un potere che lo rende in-distruttibile.

Tra gli altri appuntamenti dellamanifestazione c’è anche la Festa diaccensione dell’Albero di Natale inprogramma nel pomeriggio del 30

n.6 - dicembre 2015 5

Qui sopra: Alvin Superstar 4Nessuno ci puòfermare

Sopra: Belle & Sebastien - L’avventuracontinua. A sinistra: The Hateful Eight.Sotto: Lupin III. Più a sinistra: A Perfect Daye La isla minima

novembre in Piazza Tasso, alla pre-senza del “costume character” diAlvin, protagonista di Alvin Super-star 4. Sempre per la città di Sor-rento, il 1° dicembre alle 21, alCinema Armida ci sarà un incontrocon il cast del film Festa di una fa-miglia allargata, alla presenza dellaregista Simona Izzo, di Ricky To-gnazzi e degli interpreti Max Gazzè,Myriam Catania, Lucia Mascino.

Ma sono tante altre le anteprime in

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programma, cui si aggiungono gli in-contri con gli artisti e le proiezioniper le scuole.

Un omaggio a Pier Paolo Pasoliniè previsto per mercoledì 2 dicembrealle 17.30 presso la Sala Consiliaredel Comune con la presentazione dellibro La macchinazione, alla pre-senza dell’autore David Grieco.Nella stessa giornata, alle 21, al Ci-nema Armida, ci sarà l’anteprima delfilm I giocatori, con la partecipa-zione dell’attore e regista EnricoIanniello e degli interpreti RenatoCarpentieri, Tony Laudadio, Mar-cello Romolo e Andrea Renzi. Il 3dicembre alle 18 è invece il mo-mento dell’anteprima di Come sal-tano i pesci, presentato dal registaAlessandro Valori e dal cast com-posto da Biagio Izzo, Brenno Pla-cido, Giorgio Colangeli, Simone

Riccioni e Marianna Di Martino. Tra le altre anteprime per il pub-

blico, La isla minima di AlbertoRodriguez (29 dicembre – Armida,ore 21.30); Occhi chiusi di Giu-seppe Petitto con Antonia Liskova(30 novembre – Armida, ore 21.30),preceduto alle 21 dal cortometraggioBlack Comedy di Luigi Pane;Wax: We Are the X di Lorenzo Cor-

In alto: Legend. A sinistra: Il professorCenerentolo.Sotto: Pier PaoloPasolini. Più a sinistra: Il ponte delle spie

vino con Rutger Hauer e AndreaRenzi (1 dicembre – Armida, dopol’incontro con il cast di Festa di unafamiglia allargata); I milionari diAlessandro Piva con FrancescoScianna e Valentina Lodovini (3dicembre – Armida, ore 16); LupinIII di Ryuhei Kitamura (3 dicem-bre – Armida, ore 21.30); Amore,furti e guai di Muayad Alayan (4dicembre – Armida, ore 21.30); APerfect Day di Fernando León deAranoa con Benicio Del Toro eTim Robbins (5 dicembre – Ar-mida, ore 21.30). Previste inoltre dueanteprime riservate alle scuole, pro-mosse da Agis Scuola, dei film Atesta alta di Emmanuelle Bercot eGiotto, l’amico dei pinguini diStuart McDonald. !!!

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Alla conferenza stampa di pre-sentazione del 33° TorinoFilm Festival, Emanuela

Martini, dallo scorso anno direttricedella manifestazione, si domandavaquale potesse essere il filo conduttoredella rassegna, individuandone più diuno. Del resto, all’interno di un pro-gramma così sterminato - 205 titolifra lungo, medio e cortometraggi - lelinee narrative non possono che es-sere diverse.

Dalla nostra full immersion nellepellicole presentate nei primi giornidel Festival - oltre ad alcune fuorischema che ci hanno favorevolmentecolpito, come il noir La résistance del’air di Fred Grivois, il thriller bel-lico Ni le ciel ni la terre di ClémentCogitore o lo spiazzante Interrup-tion di Yorgos Zois - il primo dato a

saltare agli occhi, è quello della rile-vante presenza femminile.

A cominciare da Suffragette, ilfilm di apertura, preceduto dalla spi-gliata presentazione della madrinaChiara Francini. Firmato dalla bri-tannica Sarah Gavron, scritto daAbi Morgan e interpretato da CareyMulligan, Helena Bonham Cartere Meryl Streep, tratta il tema dellalotta per il suffragio, forse per laprima volta raccontato in un film.

Ma è l’argentina Paulina, protago-nista dell’omonimo film di SantiagoMitre, la figura di donna a rimanerepiù impressa. Giovane avvocato incarriera, questa decide di rinunciarealla professione per insegnare ai ra-gazzi di una regione disagiata delPaese. Interpretata da Dolores Fonzi,è forte, determinata, appassionata e

Una trentatreesima edizione della rassegna cinematografica piemontese virata al femminile. Con alcuni titoli da non perdere come Suffragette, Paulina e The Lady in the Van

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di Luigi Aversa

Torino Film FestivalDove il cinema è donna

n. 6 dicembre 2015

In apertura: Paulina. Qui sopra, da sinistra,in senso orario: February, Hallow, LondonRoad, Ni le ciel ni la terre

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capace di portare fino in fondo le suescelte, anche le più difficili.

Ha una storia drammatica allespalle la senzatetto Mary Shepherd diThe Lady in the Van di NicholasHytner, impersonata dalla straordi-naria Maggie Smith. Ma tutto passain secondo piano di fronte alla suaburbera simpatia. Cede al suo fascinoanche lo scrittore Alan Bennett, chene accetta la presenza nel cortile dicasa, dove l’anziana vagabonda sipiazza col suo furgone. Rimanendoviben quindici anni...

Anche Rachel la ragazza malata dileucemia di Me and Earl and theDying Girl di Alfonso Gomez-Rejon è una figura femminile diffi-cile da dimenticare. Ottimamentesupportata in questo caso dal veroprotagonista del film, Greg, il quale,quando sua madre lo obbliga a pas-sare del tempo con la compagna discuola, scopre il significato della pa-rola amicizia.

La Polly (Kristen Wiig) di NastyBaby, diretto dall’indipendente Se-bastian Silva, riesce invece addirit-

tura a far ruotare intorno alla sua vo-glia di rimanere incinta la vita degliamici gay Freddy e Mo, che fini-scono per essere contagiati dai suoiprogetti.

Sono cinque prostitute le vittimedel serial killer di London Road, ilfilm che prende il nome dalla stradache è stata teatro dei delitti. Il registaRufus Norris trasforma però la ma-teria nera del thriller poliziesco in unacommedia musicale, a maggioranzafemminile.

È un horror puro, invece, Fe-bruary, diretto da Osgood Perkins,il figlio dell’attore di Psyco, Anthony.Anche qui, l’ambiente è tutto rosa,quello di un college cattolico delNord degli Stati Uniti, ma si tinge benpresto di rosso... Per le vacanze inver-nali, tutte le ragazze lasciano la strut-tura per una settimana da trascorrerein famiglia. Tranne due: Kate e Rose.Sole con la coppia di strane custodidella scuola, mentre una bufera dineve si avvicina, vengono trascinatein un incubo senza fine tra demoni,premonizioni ed esorcisti. !!!

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Sopra: Me and Earl and the Dying Girl. Più a sinistra: NastyBaby. Più sotto:The Lady in the Van. Qui a sinistra: Interruption

Qui sopra: La résistance de l’air.Accanto: Suffragette. Sotto: ChiaraFrancini, madrina del Festival

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Genovese Perfetti sconosciuti. Mal’abbiamo incontrata per il tv moviedi Raiuno Limbo, dove è ManuelaParis, sottufficiale dell’esercito ita-liano reduce da una missione di pacein Afghanistan che si rivela per lei adir poco traumatizzante. La presenta-zione del film, triste fatalità, è avve-nuta proprio il giorno dopo l’attentatoterroristico che il 13 novembre ha in-sanguinato Parigi. Kasia ne è rimastascioccata come tutti e inevitabilmenteil discorso è finito lì.

Come madre di due bambini pic-

Elegante, gentile e bellissima,anche solo con un filo ditrucco. Kasia Smutniak, stella

polacca con un passato di modella eun presente di attrice, sta vivendo unmomento professionale molto in-tenso. Mamma di due bambini, So-phie, nata dalla relazione con ilcompianto Pietro Taricone, scom-parso nel 2010, e Leone, frutto del le-game con l’attuale compagno, ilproduttore cinematografico Dome-nico Procacci, attualmente è impe-gnata sul set del nuovo film di Paolo

coli, cosa provi a vivere in un mon-do dove c'è chi semina il terroretra gli innocenti?

È una domanda difficile, me lochiedo pure io. Non ho una rispostalogica, oggi potrei parlare solo con larabbia, ma non è questo il sentimentocon cui dobbiamo affrontare momentisimili, no, non voglio abbandonarmial risentimento.

E allora?E allora vi racconto che la mia espe-

rienza sul set di Limbo è stata quelladi una neomamma. Avevo partorito il

Già mamma di Sophie, l’attrice polacca, sul set del film di Raiuno Limbo, dove interpreta una soldatessa in missione di pace, aveva appena partorito il secondogenito Leone

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di Silvia Gambirasi

«Ho girato in Afghanistandividendomi tra poppate e fucile»

Kasia Smutniak

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mio secondogenito Leone da appenaquattro mesi, e praticamente ho giratodividendomi tra le poppate e il fucile.

In divisa sembri una veterana.Come ti sei preparata?

Seguendo un addestramento mi-litare alla caserma Cecchignola diRoma e incontrando i veri soldatiche sono stati in missione in Af-ghanistan, proprio nelle zone doveè ambientata la vicenda. Parlarecon loro mi ha fatto capire tantecose, quanto lavoro prezioso fannosacrificandosi, solo chi ci è stato

può comprendere fino in fondoquella drammatica realtà.

Nel film si cerca di costruire unascuola, nella realtà, grazie allaFondazione Pietro Taricone Onlus,ne avete appena inaugurata unain Nepal.

E ne siamo fieri, sono convintache la scolarizzazione sia fonda-mentale. È partendo da lì che sipuò dare ai bambini la consapevo-lezza dei loro diritti. I ragazzi chehanno la possibilità di frequentaredei corsi possono trasmettere il sa-

n. 6 dicembre 2015 11

pere in famiglia, confrontarsi e so-prattutto pensare al futuro.

E tu come lo vedi oggi questofuturo?

Vorrei dire roseo, ma oggi pur-troppo non è così, non ci riesco,però so che è solo un momento.

Ma insomma queste missioni dipace alla fine servono?

Non credo nelle missioni di pacein sé, credo nelle buone azioni, inquello che fanno tante persone,compresi i soldati, aiutando le po-polazioni di Paesi come l’Afghani-stan. Poi mi chiedo perché proprioin certi posti e in altri no? Allora ilTibet che gridava aiuto negli anniCinquanta, ma non è stato fattoniente? Ci sono dei momenti sto-rici particolari, c’è tanta politica dimezzo e le nazioni che si trovanoin una coalizione, come può esserecapitato all’Italia e alla Polonia, se-guono quello che è stato deciso.Speriamo in un futuro senza guerree nell’auspicio di poter vivere in unmondo migliore per tutti. !!!

Nella pagina diapertura e qui sopra:immagini di KasiaSmutniak dal film tv di Raiuno Limbo. In alto, a sinistra:l’attrice con FilippoNigro. Nella foto a destra: con Adriano Giannini

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Prendete il trench di Colombo,la flemma di Clouseau,l’istinto della Signora in giallo

e mescolate. Ne uscirà l’identikit diLaura Moretti, commissario protago-nista della serie di Canale 5 I misteridi Laura, con un’ottima CarlottaNatoli nel ruolo della detective, af-fiancata da Daniele Pecci e Gian-marco Tognazzi, rispettivamente ilcollega Matteo e l’ex marito Iacopo.

Carlotta, hai già indossato la di-visa in Distretto di polizia, cos'hadi nuovo questo personaggio?

Un’ironia e una simpatica svaga-tezza che la distinguono da tutte lealtre investigatrici della tv. Che poisono anche caratteristiche mie…Inoltre è una madre di tre figli che sibarcamena tra casa e lavoro e chedeve affrontare la separazione dalmarito, colpevole di averla tradita.

Anche tu saresti così intransi-gente. Non vorresti sapere?

Ho detto a Thomas (Trabacchi,l’attore suo compagno, ndr) “se mitradisci non devo saperlo, quindi deviessere abile a non far trapelare le coseo ad andare oltralpe (ride, ndr)”.

Ma se sapessi, come reagiresti?Male, soprattutto se fosse qualcuna

che conosco. E nell’ambiente ci co-nosciamo tutti. Comunque affrontereila cosa diversamente da Laura.

Che intendi dire?Che sono impulsiva, viscerale, ana-

lizzo, voglio spiegazioni, anche se,andando avanti, mi sono calmata.

Ti ha cambiato la nascita di Teo?Non lo so, associo la cosa al pas-

saggio del tempo e all’esperienza didiventare madre.

Con Teo sei apprensiva?Bisognerebbe chiederlo a lui. A

parte tutto, sono giocosa, ma quandoc’è da fare la mamma ricordandogli isuoi doveri, non mi tiro indietro.

Come vive il tuo lavoro?Fino ai 9 anni l’ho tenuto lontano. Poi

gli ho fatto vedere Braccialetti rossi...A proposito, lo rifarai? Sì, mi vedrete di nuovo lì e pare che

si stia scrivendo I misteri di Laura 2.Pensi che da grande Teo seguirà

le tue orme? Non so, sarà una scelta sua.E tu, figlia di Piero Natoli, attore

e regista scomparso nel 2001, seiuna predestinata?

Sì, la mia storia a Edipo gli fa unbaffo (ride, ndr). Scherzi a parte,papà per giocare mi diceva che erola figlia di John Wayne e la nipotedel Tenente Colombo. Se non è pre-destinazione questa... !!!

Carlotta NatoliTra Colombo

Figlia d’arte del compiantoPiero Natoli, l’attrice

romana parla di sé, dellasua famiglia e della

professione. Reduce dallafiction poliziesca I misteri diLaura, a breve la vedremo

ancora in tv nella terzaserie di Braccialetti rossi

n.6 - dicembre 201514

Clouseau e la Signora in gialloIn alto, sotto e qui accanto:Carlotta Natoli in varie scenedella serie.Accanto al titolo:l’attrice conDaniele Pecci (a sinistra) e GianmarcoTognazzi

di Silvia Gambirasi

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n.6 - dicembre 2015 15

Èun progetto al quale ElenaBonelli lavora da tempo mache ha mosso i primi passi lo

scorso anno con la sua memorabilelectio magistralis alla Luiss di Roma.Dallo stornello al rap, questo il titolodell’iniziativa, connette le improvvi-sazioni canore degli artigiani dellacanzone nata nei vicoli e nelle bettoledella vecchia Roma con le strofe deirapper contemporanei. Oggi questaintuizione dell’Ambasciatrice del-l’Eccellenza Italiana nel mondo è di-ventata un concorso rivolto a giovanicantautori e filmaker, che ha appenaemesso il verdetto della prima edi-zione. Tema delle creazioni era Romae le sue storie, con l’obiettivo di dareun’immagine diversa della Capitale,offrendo anche un’opportunità in piùagli emergenti. Venerdì 20 novembrel’Auditorium Parco della Musica haospitato la cerimonia di premiazione,che ha visto sfilare sul palco, oltre allapadrona di casa Elena Bonelli, Gior-gio Onorato, G-Max, i FlaminioMaphia, Amedeo Minghi e CesareRascel, il quale ha coinvolto la plateacon Arrivederci Roma di suo padre

Renato. I premi di tremila, duemila emille euro sono andati ai primi treclassificati, rispettivamente CranioRandagio, tra l’altro reduce da XFactor 9, con Mamma Romaaddio; Emilio Stella con La gattarae il videomaker Ludovico Boc-cianti con Roma odia.

Elena, perché un concorso?Tutto ha origine dalla famosa lec-

tio. Da cui l’idea di portare avanti ilprogetto in modo più ampio, così dadiffondere la storia della canzone ro-mana presso i giovani. Il progetto èrivolto a loro. La critica intellettual-chic ha sempre ignorato la canzoneromana. Io l’ho portata al Teatrodell’Opera con i musicisti sinfonici.L’operazione è stata quella di farlavolare alto. Alcuni ragazzi della Luisssi sono perfino proposti di entrare afar parte dell’elaborazione del pro-getto. Per me è stata una grande gioiae la cosa è andata bene: al concorsosi sono iscritti a centinaia. E hannofissato il tempo di Roma in canzone.

Per loro è anche una vetrina. È stato bello vedere ragazzi come

Cicoria, che ha fatto cinque anni digalera, star seduto accanto a me eparlare agli universitari. Lo scambioè portare il mondo a conoscerli e loroa conoscere il mondo. E poi i rappersono gli unici che raccontano ciò chesuccede a Roma: cementificazioneselvaggia, prostituzione, droga… Ilrap è la nuova canzone di strada,come prima era lo stornello.

Il concorso continua?Sì, già parte la seconda edizione, a

cui hanno già aderito i 99 Posse.Altre novità?In questo periodo mi sono dedicata

quasi esclusivamente a questo. Poi adicembre ripartirò in tournée con lemie canzoni. Vado prima in Americae a gennaio in Cina.

E l’altro progetto del film suAnna Magnani?

Per quello sono sempre pronta e horicevuto anche parecchi consensi inrete. In tanti hanno commentato: “Tusei l’unica che può farla…». Chissàse prima o poi non andrà in porto. Lecose si avverano, basta crederci. Altratappa sarà il documentario su questoconcorso e sul resto dell’iniziativa.Poi c’è l'interesse di una casa editriceimportante per trarne anche un libro.Insomma, Dallo stornello al rap nonsi ferma. !!!

Venerdì 20 novembresi è tenuta la seratafinale del concorsodedicato alla storia

della canzoneromana. L’ideatrice ci

racconta la genesidel progetto

Qui sopra: Elena Bonelli.

Sotto: la cantantee attrice romana

con i finalisti del concorso

Dallo stornello

al rap

Elena BonelliDallo stornello al rap

di L.A.

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Tre persone, due donne e unuomo seduti sui banchi diuna chiesa. Spettegolano

amabilmente di questo e di quella.Il tono è ironico e vira al politica-mente scorretto quando l'immaginesi allarga: l’occasione dello scam-bio di battute non è in una situa-zione qualsiasi, si tratta di unfunerale. Ed è il funerale del lorogenitore! I tre conversatori sonoAlex, sua sorella Valerie e la figliadi questa, Laura. Ma niente paura,la scena è frutto di un sogno fattoda Alex, che al risveglio sbircia lanipote che fa sesso con il suo ra-gazzo nella vasca idromassaggio…

Comincia così Casual, telefilmstatunitense presentato in ante-prima alla nona edizione del Ro-maFictionFest, con un paio discene che voglio subito renderel’idea del tono ironico e scanzonatodella serie. Scritta da Zander Leh-mann e diretta da Jason Reitman,il regista di Juno e Tra le nuvole, èinterpretata da Tommy Dewey,Michaela Watkins e Tara LynneBarr, nei ruoli rispettivamente diAlex, Valerie e Laura.

I tre vivono sotto lo stesso tetto,formando una famiglia un po’ fuoridagli schemi. Disfunzionale, comeviene definita tecnicamente. Vale-rie si sta separando dal marito e

Fra le anteprime delRomaFictionFest c’era una

chicca che speriamo divedere presto sui nostri

teleschermi. S’intitola Casuale a dirigerla è Jason

Reitman, il regista di Juno

Quando il telefilmè politicamente scorretto

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di Luigi Aversa

così assieme alla figlia se ne è an-data a stare dal fratello. Con ilquale ha un rapporto molto affet-tuoso e complice. Si spalleggianovicendevolmente nella ricerca diun partner attraverso i siti dedicatiallo scopo. Anzi, per dirla tutta,Alex ne mette in piedi uno per pro-prio conto e manipola i profili pertrovare l’anima gemella, per sé eper la sorella. Anche se per unasola notte. Puntualmente, però,questi tentativi non vanno a buonfine, perché i due fratelli tutto som-mato preferiscono starsene as-sieme, a chiacchierare sul divanosorseggiando un buon bicchiere. Ilgioco delle coppie per loro alla fineè soltanto un passatempo.

Ha le idee molto più chiareLaura. Nonostante la giovane età,fra i tre è lei la più matura e con latesta sulle spalle. Come spesso ac-cade in questi inusuali ménage fa-miliari.

Il trio di attori, il creatore dellaserie e il regista hanno presentatotutti insieme a Roma il loro lavoro,del quale abbiamo avuto l’opportu-nità di visionare un assaggio delprimo episodio, che ha lasciatotutti con la curiosità di vedereanche gli altri nove che compon-gono la prima stagione.

«Volevamo raccontare una storia

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produzione ha annunciato le ri-prese della seconda, che sarà com-posta di tredici episodi. Negli StatiUniti, del resto, gli ascolti sonostati molto lusinghieri. «Lo share èstato ottimo» ha affermato il regi-sta, che è riuscito a realizzare unprodotto per il grande pubblicomantenendo però quello spiritogiovanile e indipendente che ha ca-ratterizzato la sua produzione cine-matografica, da Thank You forSmoking in poi. «Mi sono innamo-rato di questo lavoro grazie al ci-nema indipendente - ha ricordato- Tarantino, Kevin Smith hanno sa-puto osare. Mi hanno entusiasmatoed eccitato, come ora mi entusia-smano ed eccitano serie comeFargo, Game of Thrones, BreakingBad. Lavorare per questa serie èstato come fare un film indipen-dente». !!!

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Comincia il percorso dei festival Helena, filmcon Sandra Ceccarelli nei panni di un’ausi-liaria di Hitler. Annunciato da un trailer sul-

l’omonima pagina Facebook, il cortometraggio diNicola Sorcinelli - autore già noto nel circuito indi-pendente per opere come Il viaggio del piccolo prin-cipe, proiettato a Cannes nel 2011, e L’attimo divento, premiato da una menzione speciale al Los An-geles Movie Award nel 2014 - si avvia a compiere ilpercorso delle rassegne. Protagonista è Sandra Cec-carelli, apprezzata nel passato recente in film comeLa variabile umana di Bruno Oliviero o Le storie so-spese di Stefano Chiantini, uscito in sala lo scorsosettembre. L’attrice milanese veste i panni di un’au-siliaria del Fuhrer, a cui è stato assegnato il compitodi condurre diversi bambini ebrei a un campo di con-centramento. Ma il treno deraglia e la donna s’incam-mina con un solo bambino al seguito. Dovrà sceglierese accettare un ordine fino alla fine, con le sue crudeliconseguenze, oppure seguire la voce della coscienza(e del cuore) e rinnegarlo.

HELENARegia: Nicola Sorcinelli; Aiuto regia: Marco FotiCon Sandra Ceccarelli, Lorenzo LanzaStoria: Nicola Sorcinelli; Soggetto: Paolo LogliSceneggiatura: Alessandro Logli, Paolo LogliDirettore della fotografia: Francesco Di PierroMusiche di Emanuele Bossi; Effetti visivi: Chromatica; Costumi: Sara Pasini; Scenografia: Lorenzo Trucco

Helena è prontaper i festival

Cortometraggi

In apertura, dasinistra: MichaelaWatkins, TommyDewey e TaraLynne Barr nellascena iniziale dellaserie statunitenseCasual. In basso, quisopra e accanto: itre protagonisti inaltre scene deltelefilm

con l'effetto di un film di quattroore e mezzo» hanno spiegato Reit-man e Lehmann. Ed è proprio que-sto il vantaggio che offrono le serietv rispetto al cinema: la possibilitàdi diluire l’azione e la storia neltempo, con una maggiore possibi-lità di approfondire i caratteri deipersonaggi. «È un'esperienza piùsoddisfacente, è come recitare inun film di cinque ore» ha confer-mato Michaela Watkins, chenell’incontro romano ha provatoanche, con discreti risultati, a inter-venire nel dibattito in lingua ita-liana. «La serie ti permette diviaggiare con il personaggio» haaggiunto Tommy Dewey. E ancheTara Lynne Barr si è unita alcoro, ammiccando: «Magari doposei stagioni ci stancheremo…».

Intanto, almento un’altra sta-gione si farà. Un mese fa, infatti, la

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Giovedì 12 novembre, nel-l’ambito del nono Roma-FictionFest, si è svolta

l’ormai tradizionale consegna delPremio Carlo Bixio alla sceneg-giatura di fiction, appuntamentogiunto alla sua quarta edizione.

Nell’occasione, il Comitato Pro-motore ha annunciato con orgoglioche il Presidente della Repubblicaha voluto onorare l’iniziativa conuna medaglia, quale suo premio dirappresentanza, alla IV edizionedel Premio.

Promosso dall’AssociazioneProduttori Televisivi (APT), Me-diaset, Rai e patrocinato dalla So-cietà Italiana degli Autori edEditori (SIAE), il Premio CarloBixio ha previsto quest'anno per ilvincitore quindicimila euro, messia disposizione da Mediaset e un ri-conoscimento speciale di tremilaeuro assegnato al vincitore del col-legato Premio SIAE Idea d’Autore.

Il Comitato Promotore è compo-sto da Antonino Antonucci Fer-rara (Direttore Fiction Mediaset),Giancarlo Scheri (Direttore Ca-nale 5), Eleonora Andreatta (Di-rettore Rai Fiction), Francesco

Anche la quarta edizione del Premio Bixio ha rivelato

sceneggiatori di qualità. Per lagiuria presieduta da GabriellaCampennì Bixio non è statofacile scegliere un vincitore

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di Rodolfo Masi

Nardella (Vice Direttore Rai Fic-tion) e Chiara Sbarigia (Segreta-rio Generale APT).

La Giuria del Premio è presie-duta da Gabriella CampennìBixio e composta da FrancescaGaliani per Mediaset, LeonardoFerrara per la Rai, dagli sceneg-giatori Ivan Cotroneo e GrazianoDiana e dai registi Riccardo Mi-lani e Francesco Vicario. Segreta-rio di Giuria è Alessia Continiello.

Concluso il proprio lavoro, lagiuria ha selezionato all’unanimità,tra i molti elaborati di grande va-lore pervenuti alla Segreteria delPremio, i cinque titoli finalisti, chesi sono distinti per originalità equalità di scrittura.

Questi i titoli che si sono contesiil IV Premio Carlo Bixio:

Coming Outdi Cristina NuceraUna sitcom che racconta la con-

vivenza di un gruppo di ragazzi,tutti omosessuali, che vivono sottola pendente minaccia di sfratto, traavventure quotidiane, imprevisti,vari gradi di discriminazione,grandi amori e ancora più grandidelusioni.

Qui accanto:Gabriella

Campennì Bixio,In alto:

la presidente dellagiuria con i finalisti

del Premio Carlo Bixio

Giovani talentidella fiction crescono

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Il cavaliere errantedi Pierpaolo De MejoL’amicizia fra un bambino che

tutti considerano “difficile” e uneroe che la storia della letteraturaconsidera “impossibile”: Don Chi-sciotte della Mancia.

In caso di incendiodi Francesco CaronnaUn padre tradito e disilluso cerca

di ricostruire, anche a costo di es-sere scorretto, un rapporto con lafiglia ventenne, decisa a partire perl’estero.

Miranda & io di Gianluca ArgentieroUna casalinga del 1958 e una gio-

vane donna stressata di oggi si incon-trano per uno scherzo spaziotemporale e sono costrette a convivere.

Strangersdi Alessandra PomilioUna notte qualsiasi, un ragazzo e

una ragazza vanno a dormire dasingle incalliti e si risvegliano damarito e moglie. Cinque anni sonopassati, per tutti ma non per loro,che sembrano affetti da “un’amne-sia emotiva e relazionale”.

Il IV Premio Carlo Bixio è an-dato proprio a quest’ultima, l’au-

trice di Strangers Alessandra Po-milio. Mentre la Targa SIAE –Idea d’Autore è stata assegnata exaequo a Francesco Caronna e aGianluca Argentiero, rispettiva-mente per In caso di incendio eMiranda & io. !!!

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Èstata una grande serata di musica e cinemaquella della XIII edizione di Romavideoclip,la più importante kermesse nazionale dedi-

cata al connubio fra musica e film, che si è svoltamartedì 17 novembre alla Casa del Cinema. «Unsogno che si realizza ogni anno» ha commentatol’ideatrice e curatrice, in collaborazione con LuceCinecittà, Francesca Piggianelli. Tanti gli ospitiin sala e altrettanto numerosi i premiati. Da Fede-rico Zampaglione (sopra a sinistra nella foto), re-gista dell’anno che ha anche ricevuto una menzioneper il videoclip di Biagio Antonacci Ci stai, a Fran-cesco Sarcina (foto sotto), miglior artista. Povia eil regista Marco Carlucci hanno ricevuto il premioper il miglior videoclip sociale con Chi comanda ilmondo. Videoclip più originale La vita com’è diMax Gazzè, premio al regista Jacopo Rondinelli.Miglior produttrice dell’annoManuela Cacciamani per isuoi numerosi progetti, tra cuiNon c’è due senza trash diFedez. International Award aiPlanet Funk per We People,un video voluto da Save theChildren a sostegno dellanuova campagna contro lamortalità infantile. Fra gli altripremiati della serata, MarcoTestoni, miglior compositore,autore di Io credo io penso iospero dal film BlackOut.

Musica&Cinemasempre insieme

Romavideoclip

A lato: ancoraGabriella Bixioassieme agli altrigiurati. Sopra:Simona Tabasco,madrina della nonaedizione delRomaFictionFest.Sotto: AlessandraPomilio, vincitricedel IV PremioCarlo Bixio con la sceneggiatura di Strangers

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Leonardo, con il cambio aivertici, cosa farà a tuo giu-dizio la nuova dirigenza

Rai, si preoccuperà di dare spazioal talento emergente?

È presto per dirlo, ma i presup-posti sono buoni. Il nuovo direttoregenerale Antonio Campo Dal-l’Orto viene da un’esperienza mu-sicale pura come Mtv.Svincolandola dalla gabbia dei solivideo ha creato un vero e propriocanale tv con una programma-zione. La Rai ha sempre soffertodi una carenza di pubblico giova-nile e quindi dovrebbe adoperarsiper trovarlo e fidelizzarlo. Laprima cosa da fare sarebbe entrarenel mondo del web. Occorre rior-ganizzare il comparto on line dellaRai e renderlo accattivante per igiovani utilizzando il linguaggiodei social network. È già un fatto

positivo, comunque, l’inizio dellacollaborazione Rai con Netflix.

Per tre anni hai curato la rubricaTg1 Note, dedicata agli emergentiitaliani. Poi è stata soppressa.

Tg1 Note ha totalizzato ascoltidel 32% di share. È stata la tra-smissione più seguita dai musicisti.Il suo successo era dovuto al fattoche traeva spunto da Facebook.Trasmetteva video originali di sco-nosciuti che poi io riprendevo e in-tervistavo. Assieme a Demo, che lofaceva alla radio, e che tu ben co-nosci, è stato l’unico programmaRai a dare spazio ai nuovi talenti,senza case discografiche e agentialle spalle. Avevo cominciato giànel 2008 ad attivare la pagina Fa-cebook, poi l’ho portata al Tg1. Daveri pionieri di questa interattività,abbiamo spinto i giovani a seguireil Tg, dal quale erano totalmente

assenti, grazie alla sinergia con ilsocial network. Tuttora, Tg1 Notecontinua a vivere su facebook conmolti contatti.

Con i nuovi palinsesti verrà ri-pristinato questo spazio?

Sono quasi tre anni che combattoper poterlo riportare in tv. C’èanche una petizione con oltre tren-tamila firme per il ripristino.

Hai nuove proposte da fare?Sto studiando un progetto per

portare la cultura italiana all’esterotradotta in inglese. Uno spazioriempito soltanto dalle nostre ec-cellenze. È arrivato il momento ditradurre “il marchio Italia” in in-glese. Ricordo sempre quello chedisse Arbore a proposito del fattoche dagli anni Sessanta in poi lagente in Italia ha imparato l’inglesedalle canzoni. Ora è il momentoper noi di usare l’inglese per farciconoscere meglio nel mondo attra-verso la Tv. !!!

Volto noto del Tg1, il giornalista, oltre a seguirei grandi concerti e gli eventi culturali dimaggior rilievo, è uno dei pochi inviati Rai aessere attento al nuovo e alla musica giovane

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A destra e sotto:tre immagini

dell’inviato del Tg1Leonardo Metalli.

di Renato Marengo

è ora che la Tv si adegui al web»

Leonardo Metalli«Cinema, musica, serial

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Dopo Razzabastarda di Gas-smann e Song’e Napule deiManetti, il rapper e per-

cussionista Ciccio Merolla è il pro-tagonista, assieme a Clementino, delfilm di Gianluigi Sorrentino AllNight Long. «Diciamo che sono unmusicista che ha buoni amici nel ci-nema e ogni tanto mi danno la possi-bilità di mettermi alla prova» si scher-misce Merolla. «All Night Long èun film speciale dove i personaggisono interpretati tutti da artisti chenon fanno gli attori di mestiere masono i migliori rapper in circolazione:

Clementino, ‘Nto, GuèPequeno. Come veramente talentuosoè il regista».

Gianluigi Sorrentino ringrazia esottolinea: «Al film è stato realizzatocon un budget relativamente bassovisto che il risultato ottenuto è un ac-tion movie. Ci abbiamo creduto tantoe i risultati di questo impegno disquadra si vedranno tutti. Questo av-verrà grazie a una distribuzione na-zionale importante comeEasyCinema e Giancarlo Lombardi,che porteranno All Night Long intutte le sale».

Il percussionistanapoletano è ilprotagonista, con Clementinoe ‘Nto, del film di GianluigiSorrentino. Una pellicola cheschiera i migliorirapper dellascena partenopea

Qui sotto: Ciccio Merolla.Nelle altre foto:

il rapper e percussionista

napoletano in altre scene

di All Night Long

Ciccio MerollaRecita All Night Long

Nel film ci sono rapper veri, comenelle omologhe pellicole Usa. Sonostate fonte di ispirazione? «L’ispira-zione è quella dei poliziotteschi anni‘70. La trama è pura fantasia, i per-sonaggi sono raccontati in modo fu-mettistico». In quanto musicista, latua collaborazione, Ciccio, si è estesaanche alla colonna sonora? «In unfilm dove ci sono tanti musicisti, lacolonna sonora non poteva che es-sere firmata da tutti. Essendo ioprima di tutto un percussionista, homesso a disposizione del film deibrani di sole percussioni». !!!

di Rodolfo Masi

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La guerra trasforma i popoli, maanche il paesaggio: lo stravolgee lo condiziona, a volte per

sempre. Questo uno dei messaggi chehanno voluto lanciare Giorgia Lo-renzato e Manuel Zarpellon, registidi Cieli rossi, Bassano in guerra,inoccasione della presentazione delfilm in anteprima mondiale davanti alParlamento Europeo a Bruxelles.«Non è un caso che per questa pre-sentazione, fortemente voluta daMara Bizzotto, sia stato scelto pro-prio il centro pulsante di quell’istitu-zione nata per preservare la pace inEuropa» hanno spiegato i due registi.

Cieli rossi, Bassano in guerra è undocumentario nato dall’esigenza di

raccontare una vicenda e un territoriospesso dimenticati dalle pagine diStoria. Una vicenda che ha coinvoltoun’intera generazione di giovani.

Ingredienti di questo attento studiosono state le pagine dei diari d’epoca,la selezione di materiale fotograficoesclusivo. A queste gli autori e registihanno aggiunto suggestive immaginivideo realizzate sul fronte.

Cieli rossi, Bassano in guerranarra la storia di quegli uomini chehanno votato la propria vita all’amorpatrio, inteso come l’amore per laterra dei padri, e ci racconta, in parti-colare, dell’Armata del Grappa, le cuigesta sono state spesso dimenticatenella narrazione dei quattro anni del

Il documentario del duoLorenzato-Zarpellon è statopresentato in anteprima al Parlamento Europeo. Il racconto di come i conflittistravolgano uomini e territori

Immagini varie dal film

documentarioCieli rossi,

Bassano in guerra

Cieli rossiBassano in guerra

conflitto. Il loro sacrificio ha salvatola Pianura Padana e l’Italia intera.

Il periodo trattato è quello che vadal giugno 1914 al 4 novembre 1918e le vicende sono quelle che hannointeressato tutto il fronte italiano.Senza tralasciare, ovviamente, gli av-venimenti che hanno visto protago-nista l’Altopiano di Asiago.

Il titolo Cieli rossi, Bassano inguerra è un’immagine fotografica, lastessa che rimase per sempre im-pressa negli occhi dei pochi civili ri-masti a presidiare la cittadina diBassano.

Il documentario è dedicato alletante “anime” sepolte nel SacrarioMilitare di Cima Grappa. !!!

di Barbara Bianchi

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