Ciclostyle 4

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giugno 2010 numero 4 / anno 1 27 giugno: happy birthday salento fun park 28 talenti compressi: i più talentuosi talenti brindisini 6 lunatica: 11-12-13 giugno la prima fiera del fantasy 23 DEUX Stacca l'inserto: un fumetto scritto e realizzato da fumettisti Pugliesi la prima edizione si terrà il 20 giugno in piazza vittoria a brindisi talenti compressi premio foto di: Virginia Frigione - AFI

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Transcript of Ciclostyle 4

giugno 2010

numero4 / anno 1

27 giugno:happy birthday

salento fun park 28talenti compressi:

i più talentuosi talenti brindisini 6

lunatica: 11-12-13 giugno la prima

fiera del fantasy 23

DEUX

Stacca

l'inserto: un

fumetto scritto

e realizzato da

fumettisti Pugliesi

la prima edizione si terrà il 20 giugno in piazza vittoria a brindisi

talenti compressipremio

foto di: Virg

inia Frigio

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CICLOSTYLE | SETTEMBRE | 5

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mesagne (br)• 0831.777131 / c/o auchan

cellino san marco (br)• 320.4484834 / (feelgood) c.da pagliarella

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la donnacambia capelloma non il vizio.

locale

tutti i colori

dell’informazione

vetr ine ined ite

richiedi l’amicizia di

10rassegna stanca

maurizio ciccolella: tra palco e città!

30informabreve

lu diruttoni: una storia in vernacolo brindisino

29ultrasuoni

a tu per tu con povia

20scomunicando

mondo fantasy e creature mitologiche

24radici quadrate

processione del cavallo parato

Redazione: Via Schiavone, 12

Brindisi0831.529491 / 347.0466197

www.piazzavittoria.net [email protected]

Editore:Vetrine Inedite

(Ass. di Promozione Sociale)Direttore Responsabile:

Serena Passarelli

Impaginazione e Grafica:Stefano Ranalli (Quadra)

Foto:Virginia Frigione

Segreteria di Redazione:Ilaria Passarelli

Stampa:Locopress

Mesagne (BR)In redazione:

Italo BernardiMassimiliano Gatti

Maura GattiEmanuele Vasta

Giovanni MembolaGabriele Ciullo

Virginia FrigioneMonica CucinelliLuciano BarbutiMichele Cavallo

Roberto SpagnolettoLorella Rescio

Annapaola Martello (fumetto)

giugno 2010

numero4 / anno 1

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EDITORIALE

Carissimi amici-lettori,eccoci qui sempre più impegnati nella promozione dei talenti. Il progetto di Vetrine Inedite, grazie soprattutto alla partnership con

il laboratorio urbano di Brindisi Imprendigiovani.it(Via Carena - quartiere Sant’Elia), chiude il cerchio e si completa. Infatti, oltre alla valorizzazione dei talenti, anche la loro promozione. Lo faremo, unendo le forze, attraverso la prima edizione del premio Talenti Compressi che si terrà in piazza della Vittoria, a Brindisi, il 20 giugno. Una serata dedicata all’arte brindisina per valorizzare quei talenti sempre più spesso schiacciati dalla realtà ma con tanta voglia di esplodere e di far emergere la propria creatività, nonchè la propria arte.Sul palco, allestito per l’occasione, “sfileranno”, in un momento di spettacolo, i più talentuosi talenti del territorio. Nella speranza che questa sia solo la prima di tante altre edizioni, considerato che di talenti questa città ne sforna, e come! Noi stiamo facendo di tutto perché la posizione dei giovani in questa città sia rivalutata. Abbiamo bisogno del sostegno di tutti voi. Vi aspettiamo numerosissimi...Buona lettura.

Serena Passarelli, Direttore Responsabile Ciclostyle

Testata registrata presso il Registro Stampadel Tribunale di Brindisi n. 14/2009

chiuso il 26 maggio 2010

DIETRO LE QUINTE

Stefano Ranalli Graphic Designer

Luca MontemurroFotografo

Ilaria PassarelliSegretaria di Redazione

CicloStyle sarà in edicola ed in tutte le attività commerciali a partire dal secondo sabato di luglio

www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 3

Talenti inespressi e vetrine quasi del tutto assenti. Risultato: i giovani brin-disini si sentono "talenti compressi" e

dunque giovani capaci, risucchiati da una società e senza possibilità di emergere eppure sempre pronti a far esplodere il ta-lento in tutti i modi possibili, ad ogni costo. Da qui nasce l’idea di dare vita alla prima edizione di “Talenti compressi”, il premio dedicato agli artisti brindisini. Una serata di show, musica ed esposizioni organiz-zata dallo staff del Laboratorio Urbano di Brindisi Imprendigiovani.it e dalla redazio-ne di CicloStyle nonché dall’associazione Vetrine Inedite che ne è l’editore. L’evento si terrà il 20 giugno in piazza della Vittoria a Brindisi e, attraverso il susseguirsi di momenti di spettacolo prettamente atti-nenti all’arte, si vorrà offrire una vetrina a tutti i talenti del territorio che saranno premiati sotto gli occhi della città. Alcune anticipazioni ce le svela Renato Greco, uno dei responsabili di Imprendigiovani.it.

Perché la scelta di dare vita alla prima edizione del premio “Talenti compressi”L’intento è quello di offrire una vetrina ai talenti del territorio, troppo spesso poco o per niente valorizzati. Ogni anno, i giovani brindisini portano alto il nome della città in tutta la nazione, così speriamo che questo premio possa diventare un appuntamento annuale. Si tratta di un piccolo riconoscimento, quasi una investitura ma di alto valore

culturale.Sei ore di musica, intrattenimento, spettacolo ed una mostra. Ci puoi raccontare qualcosa in anteprima?Abbiamo pensato di offrire uno spazio espositivo per tutti coloro che non si sono ancora affermati e di realizzare un momento di spettacolo con chi si è già contraddistinto anche a livello internazionale. L’arte si manifesterà in tutte le sue forme: non mancherà lo spazio dedicato alle arti figurative a cui si affiancheranno momenti di musica, di break-dance, danza contemporanea, teatro e un momento dedicato allo skate. Il premio è solo una delle tante attività messe in cantiere dallo staff del Laboratorio urbano Imprendigiovani.it.Con quale obiettivo nasce la struttura di via Carena, nel cuore del quartiere sant’Elia di Brindisi?

Si tratta di un centro di formazione culturale voluto dall’amministrazione comunale di Brindisi, nato grazie al programma regionale delle politiche giovanili “Bollenti Spiriti” e gestito dalla Cooperativa Ferrante Aporti. Un vero centro di riferimento per la formazione e la socializzazione messo a disposizione per i giovani della città. Non solo. La struttura è stata pensata come un luogo di servizio utile al fruitore, il giovane appunto, che potrà servirsi degli spazi e delle strumentazioni per esprimere al meglio il proprio talento e la propria creatività. Attività culturali, corsi di prevenzione, attività sociali e umanitarie, corsi di formazione e di avviamento al lavoro, aula multimediale, laboratorio di gastronomia e pasticceria, sala conferenze e un caffè letterario.Tutto questo verrà offerto dalla struttura di via Carena, nel cuore del quartiere Sant’Elia, un rione che pecca appunto per l’assenza di strutture anche solo simili a questa.Questa premiazione è stata organizzata in partnership con l’associazione Vetrine Inedite, editore del magazine CicloStyle, come è nata questa partnership?È nata perché nasciamo con lo stesso intento e cioè quello di valorizzare le risorse del territorio con particolare attenzione ai giovani. Non si può dire che non ci stiamo provando, noi come la redazione di CicloStyle. Speriamo e confidiamo di essere aiutati dalle altre associazioni del territorio e supportati dall’amministrazione comunale.

L'INTERVISTA

“TALENTICOMPRESSI”

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi SERENA PASSARELLI > [email protected]

Tutti grandi artisti, solo nomi importanti. Nasce con questa idea la prima edizione del “Premio Talenti Compressi”, un evento

dedicato al talento brindisino e organizzato dal laboratorio urbano Imprendigiovani.it e Vetrine Inedite. Carriere di tutto rispetto, curriculum da fare invidia. Il livello altissimo di questa prima edizione è il risultato della storia recente della nostra provincia, una storia che ogni artista ha scritto nelle pagine del libro di questa città. Pa-gine che spesso sono state ignorate, poco con-siderate, per niente valorizzate. A sposare l’idea i più importanti nomi di ogni categoria scelta,

coloro che avrebbero potuto snobbare l’evento ma che invece si sono fatti protagonisti unici di una serata che non avrà precedenti. Premia-zione dopo premiazione, per ogni categoria, Maurizio Ciccolella, Arturo La Palma, I Missiva, Simone Perrone e via dicendo porteranno sul palco di Talenti Compressi tutta la loro profes-sionalità. Un ringraziamento speciale l’organiz-zazione vuole rivolgerlo al maestro brindisino Donato Bruno Leo, artista di fama internazio-nale, che accanto agli artisti Pierfrancesco Fu-rone e Mino D’Anna farà nascere la propria arte sotto gli occhi del pubblico.

DANzA

12 anni, balla dall’età di 4. Una passione scaturita se-guendo le orme della sua amatissima sorella Enza e su-bito raccolta dalla sua insegnante Rosita Montanaro, ti-tolare della scuola di danza Underground di Fasano. Nu-merose le sue performance in giro per la penisola e non solo: su tutte spiccano il 1° posto al concorso nazionale “Maiori grandi Eventi” edizione 2009; il 1° premio asso-luto e di categoria nel concorso internazionale di danza “Dance World Competition” edizione 2009 svoltosi nelle Isole del Canale di Jersey (Irlanda); il 1° classificato nel concorso nazionale di preselezione nazionale per la prossima edizione 2010 del concorso internazionale “Dance World Competition” che si svolgerà ad Olbia dall’ 1 al 4 luglio prossimo. Selezionato lo scorso 3 maggio dall’accademia del Teatro alla Scala di Milano.

GABRIELE CONSOLI

AIRBRUSh PAINTING

Nato a S. Pietro Vernotico (Br) 34 anni fa, frequenta l’Istituto d’Arte di Lecce dove si diploma come arre-datore d’interni. In un primo momento lavora come scenografo e tecnico audio e luci. Nel 2003, decide di intraprendere un discorso serio scommettendo sulla sua creatività e dando vita al progetto impren-ditoriale Air Color Studio. Prediligendo gli allestimenti scenografici, ha in essere importanti collaborazioni con le più note agenzie di spettacolo del territorio e non solo. Tutto ciò che passa tra le sue mani diventa arte. Una tela, come una macchina. Pittura e scultura sono le sue più grandi passioni. È tra i pochi artisti ad eseguire lavori estremamente precisi con l’aerografo (strumento utilizzato per spruzzare vernici di vario tipo nebulizzandole tramite aria compressa, Ndr).

MINO D’ANNA

WRITERS

18/12/1987 S. Pietro Vernotico (BR). Conseguita la maturità presso il Liceo Artistico “V. Ciardo” di Lecce, frequenta la Scuola di Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Esperto in aerosol art, illustrazioni e rappresentazioni pittorico-decorati-ve, nonché grafiche, ha “tappezzato” con i suoi graffiti vari paesi e marine del leccese, brindisino e tarantino. Con le sue opere ha ricevuto notevoli apprezzamenti da parte di giurie che lo hanno premiato come uno dei migliori “writers”. Ha diretto, come tutor, corsi di murales, scenografia e modellato a Lecce, S. Pietro V.co e Tuturano. Ha presenziato ad alcune rassegne artistiche, ha par-tecipato a vari concorsi di pittura e di grafica ed ha tenuto espo-sizioni a Brindisi, S. Pietro V.co, Tricase, Martignano. “…puppet, lettering, messaggi, forme e figure escono dal suo giovane estro creativo in una precisione di frenetici tratti che confluiscono in un vortice di colori e volti metafisici di delicata eleganza…”

PIERFRANCESCO FURONE

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi SERENA PASSARELLI > [email protected]

PITTURA

Artista poliedrico brindisino, celebre agli estimatori internaziona-li. La “Croce” è il suo tratto distintivo, san Francesco la sua musa. Frequentò l’accademia delle Belle Arti di Lecce ma conseguì la laurea a Napoli dove conobbe Carmine Di Ruggero, noto critico d’arte, che trovò geniale uno dei suoi “rapaci antro zoomorfi”. Scenografo a Cinecittà per la produzione Yuso e per il film “Nero come il cuore” di Maurizio Ponzi. Compose lo stacchetto RAI per i mondiali del '90. Benigni e Folco Quillici gli proposero delle col-laborazioni. Non amante delle glorie si tuffò nella pittura, espo-nendo in tutta Italia. La mostra sul “Linoleum”, al fianco di grandi come Bodini, Veronesi e Pignatelli, nel palazzo della regione in Trento è uno dei suoi ricordi più importanti. Grazie al critico Luigi P. Finizio conobbe Dores Saquegna della Primo Piano Livingallery di Lecce. Diverse strade si sono aperte sino alla selezione di una tela per il museo d’arte contemporanea di Pechino.

DONATO BRUNO LEO

segue a pag 6 >

renato greco

zoe bernardi, 2 anni. la foto è stata realizzata da virginia frigione dell'accademia fotografica italiana

mentre zoe si divertiva liberamente pasticciando con i colori a tempera. lo scatto, grazie alla situazione di

gioco creata con zoe, vuole simboleggiare... la libertà di espressione necessaria agli artisti del territorio per

"raccontarsi" senza limiti. la scelta è ricaduta su un bambino sia per la spontaneità che essi hanno ma

anche per rafforzare ancora di più l'idea della nascita di qualcosa di importante per il territorio:

il primo premio talenti compressi.

imprendigiovani.it e vetrine inedite organizzano la prima edizione di un evento che segna la storia. un premio dedicato agli artisti brindisini

tutti i protagonisti della prima edizione del premio talenti compressi

ECCO I TALENTIPIÙ TALENTUOSI…

pag 4 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 5

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi SERENA PASSARELLI > [email protected]

TALENT SCOUT

Nasce nel 2007 con l'esigenza di tutelare gli artisti, pro-muovendone l'arte sul territorio di Brindisi e Provincia. At-traverso il riconoscimento, la tutela, lo sviluppo e la forma-zione, promuove gli artisti che hanno ottenuto pochi rico-noscimenti dal mercato artistico, instaurando con loro un rapporto di fiducia e offrendo loro il necessario supporto. È impegnata costantemente nell’organizzazione di mostre e convegni di alto valore artistico e sociale. Tra le attività principali: “Puntiamo i riflettori su…” un progetto annuale che, attraverso vari eventi espositivi, coinvolge numerosi artisti e spettatori; “Spiagge di cemento” manifestazione di aerosol art - evento estivo inserito nell’estate Sanpie-trana; “L’ospedale di tutti” - un progetto che permette di abbellire i reparti dell’ospedale attraverso lo studio della cromoterapia e dell’art terapia. www.espressionelibera.it.

ESPRESSIONE LIBERA

TEATRO

La passione per il teatro nasce a Brindisi con lo spettacolo di Shakespeare “Riccardo III” che riscuoterà un considerevole successo in tutta la provincia. Immediatamente viene scrit-turato per “Romeo e Giulietta” con la regia del compianto G. P. Griffi. Si diploma presso la Scuola di Teatro del Piccolo Teatro di Milano fondata dal celebre Giorgio Strehler e diretta dal maestro Luca Ronconi, uno dei massimi esponenti del Tea-tro Europeo con cui reciterà in 5 spettacoli. Ha lavorato con Franco zeffirelli, Gigi Proietti, Luca Barbareschi, Roman Po-lanski; Peter Stein e recentemente con il pugliese Alessan-dro Piva, vincitore del David di Donatello. '01 vince il Concorso Nazionale Attori Wanda Capodaglio. '02 fonda l’Associazione Culturale e Artistica “Scuola per i Mestieri del Teatro del Me-diterraneo” - gruppo MòTUMUS. '09 inizia una collaborazione con Telenorba come nuovo volto maschile della rete.

MAURIzIO CICCOLELLA

STREET SPORT

L’A.S.D. “Salento Fun Park” è un contenitore di idee e proposte nuove, è un laboratorio in cui giovani talenti sono in grado di sviluppare precise profes-sionalità, un cantiere culturale che trova ragion d’essere nella "urban culture". La Street Sport As-sociation non si esaurisce nelle arti e sport definiti “di strada” ed è, invece, impegnata in un gran nu-mero di attività ad essi affini, quali studio grafico, studio fotografico, web editing, sala prove, produ-zione musicale, recording studio, web marketing, booking agency, progettazione/produzione di skate park. Lo staff del SFP si compone dei talenti migliori in ogni singola attività: nel suo roster figu-rano le personalità più promettenti del territorio, che siano dj, atleti o artisti (writer, fumettisti).

SALENTO FUN PARk

SPORT

Nel 2007 si affaccia al mondo delle moto a cavallo di una R62003 conquistando il 2° posto nel campionato regiona-le. Campione fin da subito, partecipa alla 1a gara nazionale registrando ottimi tempi. Le diverse dimostrazioni di talento date a se stesso e a chi ha creduto in lui, spingono la sua de-terminazione al punto da partecipare al Campionato Italia-no Velocità in categoria Superbike entrando a far parte del “Grillini PBR Bridgestone Team”. È l’unico a montare le gom-me Bridgestone. In una delle gare del CIV registra un tempo sul giro di 1’45’’03 distanziandosi di ben 2,5 secondi dal tem-po registrato, sul medesimo circuito, dal campione Italiano “Bridgestone Champions Challenge 2009” (1’47’’60). Oggi è impegnato nel campionato e lavora per la buona riuscita del prossimo Trofeo regionale che disputerà a cavallo della Ducati messa a disposizione dalla Desmo Brindisi.

COSIMO ChIRONE

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi SERENA PASSARELLI > [email protected]

> segue da pag 5

VIDEO CLIP

Conosciuto anche come Calibro 9, nasce a S. Pietro V.co (BR) nel 1981. L’horror e l’exploitation rappresentano il fulcro del suo interesse concre-tizzato con l’iscrizione c/o l’Accademia Nazionale di Arti Cinematografi-che di Bologna. Con il suo primo cortometraggio “Deep Love”, i cui effetti speciali sono stati realizzati dai fratelli Magrì (collaboratori di D. Argento, R. Benigni per trucco ed effetti speciali), partecipa al “Fear Festival-Sa-lento horror Film Festival”. Ha prodotto videoclip per Sud Sound System, Boo Boo Vibration, Alborosie, Noyz Narcos, Tormento, Marracash, Club Dogo e tanti altri. Parte di questi lavori, sono andati in onda su MTV, Rete A, All Music e Dj TV. Numerose sono,inoltre,le riprese dei live di grandi artisti quali Battiato, Skin, Negrita, Afterhours, Shaggy, Alborosie. Attualmente in produzione “Il sogno della cura” cortometraggio di stampo surreale sulle case farmaceutiche che vede la partecipazione di Caparezza, Roy Paci, Mingo, S.S.S. e Après la Classe e un cortometraggio sulle tradizioni locali pugliesi presentate sotto l’inusuale chiave di lettura dell’horror.

MAURO RUSSO

BAND

“Una chitarra, un cappello e tanti sogni”. Si descrive con poche semplici parole il front-man del gruppo i Rinopla-stici, band dedicata a Rino Gaetano e cantautore brindi-sino. La sua personalità musicale si divide tra l’impegno nella band e quello come cantautore. La sua vita artisti-ca nasce negli anni '90 quando inizia a nascere in lui la voglia di fare musica, la voglia di emergere, la voglia di far ascoltare a tutti le sue canzoni. La cover band lo rende famoso, la sua musica lo rende un talento. Una musica, quella dell’artista brindisino, fatta di spaccati di vita real-mente vissuta. E poi ancora storie fantasmagoriche e un mix di emozioni che lo rende un cantastorie dei giorni nostri. Autoproduce 5 lavori, l’ultimo s’intitola “Coinci-denze”. Tante le difficoltà per emergere, non si arrende, osa e ogni giorno si racconta in una delle sue canzoni.

GIANLUIGI COSI

CINEMA

Laurea in beni culturali, teatro e cinema - Master in comuni-cazione. È il vincitore con i ragazzi della scuola secondaria di 1° grado kennedy-Mameli di Brindisi del XXI Festival Internazionale Ciak Junior (trasmesso su Canale 5 il 30/05/2010 e il 06/06/2010), con il cortometraggio “Bye Bye” premiato da una giuria composta da ragazzi prove-nienti da dieci nazioni del mondo e da giornalisti di quotidia-ni e settimanali italiani specializzati in programmi televisivi. L'Italia non saliva sul gradino più alto del podio da 15 anni. Il cortometraggio si è aggiudicato anche il Premio Interna-zionale del Pubblico, Miglior Film Italiano e Miglior Attore (Andrea Ferraro) e nasce da un laboratorio sulla gramma-tica filmica curato da Alessio e rivolto alle classi seconde dell’istituto Kennedy-Mameli, nell’anno scolastico '08/'09, il cui esito è stato la produzione del cortometraggio.

ALESSIO ALLEGRETTI

FOTOGRAFIA

29 anni, brindisina e titolare dell’AFI (Accademia fotogra-fica italiana, Ndr), l’unica scuola di fotografia del sud non-ché una realtà imprenditoriale promettente e una possi-bilità formativa unica per i giovani talentuosi e aspiranti fotografi di Brindisi e non solo. Virginia è un giovanissimo talento made in Brindisi che, come spesso accade, pur di coltivare la sua passione ed affinare i suoi studi ha dovu-to fare le valigie e partire per Milano dove ha frequentato la scuola di fotografia “John kaverdash”, una delle strut-ture formative più attrezzate e complete del panorama nazionale. Ma, a farle onore, il fatto di essere tornata e di aver scommesso su questo territorio. Ogni anno l’AFI in-coraggia i giovani talenti nella fotografia attraverso una borsa di studio per la frequenza gratuita di tutti i corsi. Quest’anno è stata vinta da Mariantonietta Crovella.

VIRGINIA FRIGIONE

BREAk DANCE

Con lui nasce la break dance in Italia e lui stesso ne pianta le radici nella sua città di nascita: Brindisi. Sono gli anni 1981 e la break, Arturo, la inizia a conoscere vi-sionando qualche filmato in bianco e nero. Intanto a New York e a Parigi la break inizia a prendere piede. La pas-sione si perfeziona grazie ad un incontro casuale con Teddy, un breaker francese. Con lui inizia a fare i primi al-lenamenti, perfeziona l’arte e inizia a coinvolgere i primi amici formando il primo gruppo di breakers brindisini, il primo gruppo in tutta Italia. Nel 1986 sono i francesi a riconoscerne la bravura: l’Italia viene classificata come terza dopo America e Francia. Tutto merito di Arturo e dei suoi. Oggi i suoi allievi primeggiano nei migliori contest e tra di loro, Gabriele Quaranta, parteciperà al Battle of the Year ovvero il campionato mondiale di break dance.

ARTURO LA PALMA

CANTAUTORI

Giovanissimo cantautore classe 1987, è uno dei nuo-vi artisti scoperti da Carosello Records, nel 2007, in occasione del Cornetto Free Music Audition. L’evento musicale fu per lui una vetrina importante. Infatti, fu scelto, tra tutti i partecipanti, per esibirsi in qualità di opening act al concerto di zucchero davanti a 20 mila spettatori. Carosello Records è l’etichetta con la quale sta lavorando al suo primo disco prodotto da Francesco Migliacci, Francesco Musacco e Davide Massa. Testi e melodie mai banali che danno vita a un mix di emozioni che hanno già conquistato un posto importante nel panorama locale. Reso noto al pubblico radiofonico grazie al primo singolo “l’Esta-te di Adelina”. Simone Perrone nasce, con la musica nel sangue, in provincia di Brindisi il 9 luglio 1987.

SIMONE PERRONE

ROCk BAND

La rock band si forma a Brindisi nel '97 e qui sperimenta testi e melodie. Accede alla fase finale di Sanremorock nel 2005 e nell’estate '07 vince "Suona per Piazzavittoria.net". Marzo '08, esce in tutta Italia “Sospeso” prodotto insieme all’etichetta fiorentina Produzioni Rock Italiane. Agosto '08, all'Alterfesta di Cisternino (BR), apre il concerto di Ray Wil-son (ex cantante di Genesis e Stiltkins). Luglio '08, si clas-sifica al 2° posto al concorso nazionale Your Sound e Fabio Cazzetta (batterista) si aggiudica il premio come "miglior musicista". Giugno '09, si classifica al 1° posto alla 5a ediz. del concorso nazionale "Orquestra Alternative Rock Festi-val" di Pavia. Porta a casa il premio come miglior batterista grazie a Fabio e miglior brano con "Sospeso". Attualmente è in fase di arrangiamento un nuovo disco. http://www.myspace.com/imissiva - www.myspace.com/imissiva.

MISSIVA

NOVITÀ ARTISTIChE

Gruppo In-Stabile di Puglia, nasce da una idea di Marcantonio Gallo e Fabrizio Cito e si propone come centro di ricerca, pro-mozione e formazione della cultura del teatro anche “fuori” dagli spazi teatrali. Ciò significa generare uno spazio nuovo: l’architettura del luogo diviene un tutt’uno con l’architettura dello spettacolo; la narrazione e la pratica teatrale diventano il mezzo per raccontare e svelare la trama ma anche il luogo che la ospita. Attraverso un attento lavoro di valorizzazione e ascolto i luoghi scelti, diventano elementi determinanti per la costruzione dello spettacolo, condizionandone lo stile, la struttura e la forma. Gli attori, a sorpresa, agiscono, con o senza la parola, evocando un mondo interiore fatto della materia dei sogni: visioni poetiche, labirinti onirici, sogni muti narrati con le immagini e i costumi, che prendono forma e si concretizzano in visioni e apparizioni scritte nello spazio.

TEATRO DELLE PIETRE

pag 6 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 7

la scuola guida la caravella si prepara al boomdelle iscrizioni estiveper la patente "a". ecco le risposte ad alcune curiositàlo staff de la caravella

(foto nei box): la coreografia realizzata in occasione della promozione in serie a dell'enel basket brindisi.

(sfondo): fuochi d'artificio realizzati durante un matrimonio (foto falcone) LA MOTO, ChE PASSIONE!

L’estate è alle porte e gli amanti del-le due ruote riscoprono il piacere di uscire in moto condividendo questa

passione con gli amici. La moto non è solo sinonimo di libertà, ma anche un mezzo utile e sempre più diffuso in città, a cau-sa della carenza di parcheggi. Tuttavia, se non gestita in modo adeguato, la moto può mettere seriamente in pericolo e questo purtroppo ci viene raccontato dalla crona-ca, in particolare in estate. Per questo di-venta fondamentale frequentare il corso di conseguimento della patente A con serietà e attenzione. Abbiamo chiesto delucidazio-ni al riguardo a Luigi ed Eleonora Modugno, titolari della storica scuola guida La Cara-vella di Brindisi. Con 200 iscritti, circa 160 ragazzi patentati all’anno e ben 80 per cento di allievi promossi alla prima prova di esame, La Caravella, nei suoi 40 anni di esperienza nel settore, ha dimostrato di essere davvero una “squadra vincente”. Non solo grazie alla capacità di instaurare un buon rapporto con i clienti, ma anche per il continuo implementare dei propri ser-vizi secondo le esigenze di mercato. Nel periodo che precede l’estate lo staff si prepara ad affrontare il boom di iscrizioni per il conseguimento della patente A. “Per diventare a pieno titolo un centauro - afferma Luigi Modugno - si ha bisogno di conse-guire la patente A. Per l’utilizzo consa-pevole e sicuro del-la moto, è necessario conoscere e imparare a rispettare le nor-

me che regolano il codice della strada, per salvaguardare la propria sicurezza e quella delle persone che incontriamo sul nostro tragitto. Non si impara da soli ad usare la moto - continua - di qualunque cilindrata essa sia: potrebbe rappresentare un perico-lo, soprattutto per chi inizia a guidare a 14 anni, grazie al conseguimento del patenti-no del ciclomotore. In questo caso, diventa essenziale apprendere le norme di com-portamento su strada, per imparare a gestire al meglio le situazioni di perico-lo”. “Contrariamente a quello che pos-sono pen-sare i g i o v a n i - afferma Eleonora Modugno - il corso non è affatto pesan-te, perché è svolto da

personale giovane se pure altamente qua-lificato, capace di instaurare, con i propri allievi, un rapporto amichevole e persona-le. L’insegnante di teoria, con i sui consigli e con l’ausilio di supporti informatici, consen-te all’allievo di apprendere, in modo chiaro e veloce, il programma d’esame, così da af-frontare i quiz con grandi possibilità di suc-cesso. Le lezioni di pratica, invece, si tengo-

no in uno spazio appositamente pensato per le esercitazioni con la moto, con l’obiettivo di riuscire a trasmettere all’al-lievo, l’importanza dell’educa-zione stradale sin dalle prime

lezioni. La patente A si suddivide i tre categorie: A1, A2 e A3. La pro-

cedura per conseguirla è molto simile a quella della B, e si ar-ticola in un esame di teoria e in uno di pratica. L’esame di teoria è lo stesso previsto per la B: si tratta di un quiz, che prevede 10 domande a risposta multipla. Questo permette, ai possessori della patente A, di conseguire la B, sostenendo il solo esame di pratica. Il corso dura un mese, per un totale di 20 le-zioni teoriche, da accostare alle esercitazioni al compu-

ter. Il parco moto, così come il parco auto per la pratica, è completo ed efficiente. Per tutte le informazioni sugli orari dei corsi e le diverse tipologie di patenti, consultare il sito www.scuolaguidacaravella.it”. Allora un buon corso, tanta responsabilità e… Sali a bordo!

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi REDAzIONE > [email protected]

I bambini alzano gli occhi al cielo accom-pagnandone il volo, per noi grandi sono un ricordo d’infanzia speciale.

I palloncini, nella loro semplicità, hanno colorato la nostra esistenza: chi non si è sentito un campione di volley facendone semplicemente rimbalzare uno qui o lì? Eppure c’è chi, nel palloncino ha visto un business e non un semplice contenitore di fiato. Rischio d’impresa: lo scoppio, im-provviso e sempre un po’ scioccante come il lento e incontrollabile afflosciarsi dato dal tempo.Si tratta del brindisino Enrico Carbonara, titolare di Dolcemania Sweet & Love, lo storico negozio di via Appia a Brindisi.Nato come negozio di dolci e decorazioni per torte, ben presto l’attività sviluppa e concentra il proprio business nella deco-razione di ogni evento importante della vita: nascite, battesimi, comunioni e cre-sime, matrimoni, compleanni ed eventi. “Con i palloncini, con i coriandoli, si possono creare vere e proprie scenografie indimenticabi-li”, spiega Enrico.“Basta farlo con tanta professionalità e met-tendo al centro la quali-tà del servizio offerto, che nel nostro caso ha fatto sempre la differenza”. Infatti importanti collaborazioni sono state strette con molti risto-ratori e

sale ricevimento di tutta la Puglia affinché lo sforzo singolo, per la buona riuscita dell’evento, diventi quotidianamente si-nergia e cooperazione nel solo interesse di soddisfare il cliente e fidelizzarlo. “Tra gli ultimi allestimenti curati da noi e di cui an-diamo particolarmente fieri c’è la coreo-grafia al Palazzetto dello Sport Elio Pen-tassuglia di Brindisi per la promozione in Serie A dell’Enel Basket Brindisi e la festa dei Salesiani”, ricorda Enrico. Tanta creati-vità e buone capacità nel ma n i p ola r e ed ecco che, come per ma-gia, un pallon-cino diventa spada, farfal-la, fiore, ca-gnolini o ad-dirittura un

arco. Vere e p r o p r i e sculture di gomma co-

lorata. E poi ancora: scritte giganti, mon-golfiere, composizioni da tavola per ceri-monie, scenografie, sparo di coriandoli e fuochi d’artificio.E proprio i fuochi d’artificio completano l’offerta che Dolcemania Sweet & Love of-fre al mercato. Lo scorso novembre, infat-ti, è nato il primo negozio autorizzato e specializzato nella vendita di fuochi d’arti-ficio di tutti i tipi in via San Giovanni Bosco a Brindisi. Lo spettacolo pirotecnico viene

allestito nella sua totalità e con un solo in-teresse: sorprendere!Viene seguito in tutte le sue fasi, si svolge

seguendo tutte le norme per la pubblica sicurezza ed è ideato affinché effetti

speciali, colori e ritmica aprano le dan-ze in un giorno da non dimenticare.

Ed ecco che con un po’ di fantasia e un po’ di magia bastano semplici

gesti per rendere indimenticabili i momenti più importanti della

propria vita.

OGNI OCCASIONEè GIUSTA PERSTUPIRVI

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi REDAzIONE > [email protected]

dolcemania sweet & love: i segreti per rendere speciali tutti i momenti più importanti della vita

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Teatro? Platea, quinte, palcoscenico, un piccolo mondo che riflette come uno specchio la varietà delle nostre

realtà quotidiane e non, donando loro nuove forme e sfumature, diverse a se-conda dell’umore dello spettatore. Brin-disi e il teatro? Questo l’abbiamo chiesto a Maurizio Ciccolella, attore e regista brindisino.

Come molti ragazzi brindisini a 20 anni hai fatto i bagagli ed hai abbandonato la tua città. Come pochissimi giovani brindisini hai deciso di tonare indietro. Il “bagaglio” del ritorno era quello dell’andata? Il bagaglio del ritorno era sicuramente più variegato. Portavo con me mondi completamente diversi che pervadevano non solo il mio intendere l’arte ma anche la vita. Brindisi appariva una landa deserta, dove uomini, donne e bambini sembravano muoversi a rallentatore. Negli anni ho imparato a lasciare spazio a nuove voci e a nuove suggestioni, che Brindisi ha saputo, nonostante tutto, offrirmi.Cosa significa fare teatro? E farlo qui?Impegno, studio, forza d’animo; a Brindisi il teatro è spesso amatoriale anche se ultimamente si affaccia una nuova leva di “attori” e “registi”, che fanno un teatro di contenuto ma senza scienza. L’anno scorso hai intrapreso un progetto televisivo che ti ha consacrato come il nuovo volto di Telenorba: qual è la differenza tra un palco e una telecamera?

L’esperienza di Telenorba, peraltro non conclusa, mi ha insegnato ad ottenere nel più breve tempo possibile alcuni risultati che in teatro si ricercano con più dovizia e ricerca: è una macchina impressionante la televisione; per farla bene bisogna essere moltopreparati e professionali.Nel 2002 nasce Mòtumus, il primo esempio di organizzazione professionale di teatro e progetti socio-culturali. Nasce con un motto: “cultura per tutti”. Quale è stato il contributo delle istituzioni?Mòtumus deve molto alle politiche sociali: ancora oggi, dopo diversi anni, ad esempio, alcuni amici diversamente abili fanno parte del nostro gruppo e dei nostri laboratori di formazione e spesso costruiscono l’anima più forte di queste esperienze. La mia idea era quella di abbattere le barriere di accesso alla cultura. Partivo dalla considerazione che a Brindisi io stesso non avevo avuto alcuna opportunità di formarmi in modo continuativo e con gente qualificata e così ho provato a mettere a disposizione di tutti la mia conoscenza. In questo le istituzioni sono state fondamentali. Credo che sia un dovere sostenere il processo di crescita culturale di una comunità. Brindisi è stata fin troppo orfana delle proprie eccellenze, c’è bisogno che circoli sempre di più un sentimento di coesione e appartenenza, se vogliamo anche una “cultura del bello”. In quest’ottica

abbiamo chiesto al vice sindaco Mauro D’Attis di voler sostenere l’attività di formazione del gruppo Mòtumus che di fatto coinvolge un numero significativo di persone, tutte impegnate in un’attività socioculturale davvero importante. Siamo in attesa, fiduciosi!Come può il teatro essere parte integrante dell’educazione dei giovani? Il teatro educa alla “umana convivenza”, rimette al centro della persona le sue emozioni e le relazioni.Cos’è il talento? Come si riconosce? Come lo si alimenta nella nostra città?Se il talento esiste sfido chiunque a

L'INTERVISTA

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi LORELLA RESCIO > [email protected]

MAURIZIOCICCOLELLA:

TRA PALCOE CITTàbrindisi e il teatro?

lo abbiamo chiesto al più affermato attore e regista brindisino

definirlo. È qualcosa di molto intimo e personale. Brindisi grazie ad alcune politiche è (ri)nata dal punto di vista culturale, ma perché attecchisca nelle persone una vera identità culturale bisognerà aspettare un processo di sedimentazione più lungo. “Tempo 0” è la nuova rappresentazione teatrale che tra storia e ironia si propone di rappresentare l’eternità dei sentimenti umani.Come è nata questa idea? In effetti anche se Tempo 0 è uno spettacolo sui Templari, votato alla leggerezza, i valori e i sentimenti umani come l’amore, la compassione, l’amicizia emergono con vivido respiro. Il progetto artistico è nato da una ricerca storica durata diversi mesi e realizzata da un equipe specializzata con la presenza di due persone diversamente abili dalle quali abbiamo avuto il privilegio

di “rubare” un punto di vista interessante sulla storia locale che si è poi tradotto nello spettacolo di oggi. Una produzione artistica particolare che cambia di

mese in mese. Una ricerca aperta e continua sulla

drammaturgia, sulle musiche,su tutta la regia. “Esiste un Tempo Zero, un punto preciso da cui tutto è partito.” Qual è stato il tempo zero di Maurizio Ciccolella?Il giorno in cui sono tornato in Puglia?!

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Brindisi capitale della cultura o piuttosto immagine di una vecchia signora sdentata? Abbiamo raccol-

to l’opinione spontanea di una simpatica turista. Lei è Eleonora Palmaccio, nata a Formia (provincia di Latina, Ndr) ed ha 33 anni. Eleonora lavora a Roma come bio-loga ricercatrice. Spinta dal racconto del fidanzato Pietro Libro che ha vissuto qui fino all’adolescenza, lo ha accompagnato in vacanza a Brindisi nel periodo natalizio. Qualche disappunto e piccoli suggerimen-ti perché Brindisi possa sorridere ancora.

Descrivi i brindisiniIndubbiamente accoglienti.Dove hai alloggiato?

Nei pressi del porto, in una mezza-pensione chiamata albergo.Come ti spostavi in città?A piedi maggiormente. Ho gradito il giro lungo in motobarca: è un trasporto comodo, ma andrebbe integrato di una sosta al caratteristico villaggio pescatori, visto che il passo d’uomo da sotto gli archi del Monumento è curiosamente sbarrato. Area incantevole se non fosse indecorosa e costeggiata da quelle barriere di sicurezza zebrate.I cibi locali rimasti nel cuore?Brindisi è il posto dove ho mangiato meglio. Le “stacchiodde” (orecchiette), i rustici. E quel riso, patate e cozze:

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi EMANUELE VASTA > [email protected]

indimenticabile! In tavola ho trattenuto la gola. Cosa hai visto?Una settimana è poca. Ho visitato quel “grande timone rovescio” (Monumento al marinaio d’Italia, Ndr). Siamo saliti in ascensore, ma perché ci hanno imposto di scendere a piedi? In cima ho riempito di scatti la digitale, ammirando anche l’atterraggio di un aereo civile. Che orrore però le fabbriche fumose e quel mare di antenne deleterie. Le teche presenti ad ogni piano contenevano storici cimeli militari; un paio erano anche aperte e sgombre per la gioia dei “mariuoli” (ladri, dialetto napoletano, Ndr) nostalgici.A parte l’eccessiva umidità nelle pareti, sarebbe opportuno affidarsi ad un efficace impianto di videosorveglianza. Narratore preparato il custode, peccato che non mi ha fatto visitare la cripta sottostante. Avrei pagato per entrarvi.Grandioso il restauro compiuto al

capitello originale della colonna romana a Palazzo Nervegna. Al piano terra mi ha sbalordito un presepe di immagini olografiche sovrapposte. Rammento il museo Ribezzo, vicino al Duomo. Anche qui ne valeva la pena pagare l’ingresso. Anche qui mi è dispiaciuta l’assenza di una guida competente. Sarebbe sufficiente anche un totem multimediale. L’allestimento era dettagliato: la nave con le anfore, i mosaici, ed i bronzi recuperati nei fondali. Alcune epigrafi erano macchiate del rame ossidato dei loro supporti. Possibile che nessun esperto, per evitarne l’usura, abbia pensato di rivestirli con pellicole plastiche trasparenti?

Al rientro, cos’hai pensato di Brindisi?Che ha un immenso patrimonio artistico - culturale scarsamente sfruttato. La vostra favolosa costa non merita l’incuria. Ripristinate questa Brindisi, modificate il coinvolgimento turistico. Sono sicura che esistono giovani brillanti che saprebbero alienarla!

Una battuta conclusiva?Mi chiedo quanto amiate la vostra città. Possibile che non c’è un negozio di souvenir?

Ho trovato solo cartoline anni’70!Dove le nascondete quelle belle?

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L'INTERVISTA

una stanza del museo ribezzo

cortile interno del museo ribezzo(foto di giovanni membola)

BRINDISICAPITALEDELL’INCURIA

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi EMANUELE VASTA > [email protected]

eleonora palmaccio all'ingresso del museo ribezzo di brindisi

eleonora palmaccio e pietro libro. alle loro spalle

il capitello originale della colonna romana di brindisi

eleonora palmaccio in una stanza interna del monumento al marinaio di brindisi

“un immenso patrimonio artistico - culturalescarsamente sfruttato”, lo dice una turista

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pag 12 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 13

nota: tutti gli scatti sono stati realizzati con un telefono cellulare.

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CONOSCENDOMEGLIO I NOSTRIfUMETTISTIL'INTERVISTA

IdentitàAnnapaola Martello nata a Brindisil’11 Marzo 1987Identità segretaNina.Parlaci di te: come sei, com’eri,come pensi che sarai.Direi determinata, ma con i miei limiti. Ogni giorno, in silenzio, tento di superarli, ascoltando i consigli degli altri, soprattutto dei miei cari.Tento di mettermi in discussione per migliorarmi sia a livello lavorativo che personale.Vivo a Roma da quattro anni e questa esperienza mi ha portato a mostrarmi per quella che sono. Quando vivevo a Brindisi ero silenziosa ma casinista, facendo ogni tanto dannare i miei genitori. La distanza da casa ti mette a dura prova! Ti crea paure. Ma ho reagito rimboccandomi le maniche e capendo quali sono i veri bisogni di una persona, cosa che prima non comprendevo.Come sarò in futuro? Come adesso ma con qualche ruga in più! Solitamente da grande si vuol fare le veline, le modelle o al massimo le scrittrici di bestseller. Cosa ti ha portato a voler diventare fumettista?

Ho cominciato con mio fratello a disegnare Mazinga z. Il primo fumetto che ho comprato è stato Ranma, ne copiavo personaggi e vignette, poi non ho più smesso.Quali sono gli autori o i personaggi che hanno folgorato la tua vita artistica.Claire Wendling, Springer e Massimo Carnevale.Se potessi fumettare un capolavoro del cinema, della musica, della letteratura o altro, cosa sceglieresti?E come lo faresti?Come dio comanda di Ammaniti. Preparerei la sceneggiatura, farei le matite, inchiostrerei e la manderei a delle case editrici."Deux" è un progetto ambizioso portato avanti da due associazioni culturali, Vetrine Inedite e Ma.Di.Ma., che da semplice inserto, vogliono far diventare il fumetto una testata indipendente a tutti gli effetti. Cosa ti ha spinto a collaborare?Mi ha spinto il fatto di vedere “movimento” a Brindisi anche dal punto di vista del fumetto. Molto spesso giù da noi non arrivano certi capolavori che la gente dovrebbe conoscere, mi ha fatto piacere sapere di queste associazioni

culturali che allacciano vari campi artistici e lavorativi.Come descriveresti i tuoi lavori? Dove si possono vedere?Da fumettista emergente, che nel suo piccolo tenta di crescere dal punto di vista tecnico. I miei lavori si possono vedere sul mio blog, basta inserire su google Annapaola Martello o the way of grace.Progetti per il prossimo futuro?Preferisco non parlare per scaramanzia. Spero comunque in cose positive.

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Anche gli alchimisti sono sulle tracce del misterioso oggetto! Nuovi, oscuri scena-ri si aprono. Le tavole mensili di Deux si chiudono con inquietanti interrogativi: cos'è l'oggetto che tutti bramano? Per-ché è così importante? Chi altro ne è a co-noscenza? Le risposte le potrete trovare in edicola nella serie ufficiale di Deux.Prossimamente…!

intervista ad annapaola martello, 23 anni,autrice delle ultime quattro tavole di deux presenti in questo numero

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RIASSUNTODELLETAVOLE PRECEDENTI

Trani (BA), 2001.Una spedizione archeologica rinviene una tomba molto particolare (notizia reale, apparsa su CycloStyle n.0). Roma, 2001.In un privè di un locale di Roma si discute del ritrovamento, quando un gruppo di uomini armati guidati da Dom, irrompe nella sala. Solo zoe e Maura rimangono a fronteggiare gli uomini, difendendo il possesso di un misterioso oggetto. Tutto viene rivissuto da Maura, in trasferta a Brindisi, in un frammentato flashback.

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pag 14 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 15

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Dinnanzi alle meraviglie della natu-ra non è facile restare indifferenti, spesso ci ritroviamo a contemplare

la profondità del mare che si perde nell’im-mensità del cielo, i meravigliosi colori di un prato fiorito o i giochi di luce ed ombre che il sole e le nuvole creano sulla terra. Daremmo di tutto per poter fermare il mo-mento e trasmetterlo agli altri così come noi l’abbiamo percepito. In fotografia, per far ciò, una delle cose fondamentali è la profondità di campo (PdC) che, non solo ci permette di dare corpo alla nostra im-magine donandole un senso di profondità e di infinito ma, all’occorrenza, ci consen-te di mettere in risalto solo un elemento della nostra composizione staccandolo da tutto ciò che lo circonda.Ma cos’è la PdC? Maggiore è la distanza tra la zona nitida dell’immagine (zona a

fuoco) e quella sfocata, maggiore è la PdC. Se abbiamo un’ampia PdC, dunque, avremo un maggior nume-ro di elementi a fuoco posizionati su diversi piani. Viceversa, se avre-mo una ridotta PdC, vi sembrerà di avere un soggetto molto staccato dallo sfondo e quest’ultimo ci ap-parirà sfocato e poco nitido.Sono molti i fattori che incidono

sulla PdC in uno scatto, ma i più impor-tanti sono: la scelta del diaframma da uti-lizzare, la lunghezza focale e la distanza del soggetto.Se proviamo a mettere a fuoco un sog-getto usando un diaframma molto aper-to (con valore numerico basso), avremo minore PdC e, quindi, lo sfondo sembrerà molto meno nitido rispetto al sogget-to; man mano che proviamo a chiudere il diaframma (valore numerico più alto) possiamo notare che il campo di messa a fuoco diventerà più ampio.Tutto questo è influenzato dalla lunghez-za focale che utilizziamo. Infatti dobbia-mo sapere che, a parità di apertura di diaframma, se adoperiamo un obiettivo grandangolare come ad esempio un 14 mm che ha una piccola lunghezza focale, avremo una maggiore PdC rispetto ad un

teleobiettivo, come ad esempio un 300 mm. In conclusione, minore è la lunghez-za focale del nostro obiettivo, maggiore è la PdC che avremo nella nostra immagine e viceversa.Un altro fattore che influenza la nostra immagine è la distanza del soggetto.Maggiore è la distanza tra il soggetto fotografato e l’obiettivo, più estesa sarà la PdC; ad esempio, nella fotografia ma-cro, che necessita di una piccolissima distanza tra soggetto e fotocamera, pur utilizzando un diaframma molto chiuso è difficile avere l’intera scena che compone la nostra immagine a fuoco.La scelta della PdC è un elemento da non sottovalutare poiché costituisce il punto di vista artistico grazie al quale il fotogra-fo può agire creativamente sulla compo-sizione dell’immagine.Toccherà a noi scegliere se utilizzare, ad esempio, un teleobiettivo, magari per enfatizzare il soggetto staccandolo completamente dallo sfondo, o utilizza-re un grandangolo, come abbiamo fatto noi nella nostra fotografia, donando così profondità al panorama e dando la sensa-zione che, aldilà dell’orizzonte, la ferrovia continui verso un territorio sconosciuto e da esplorare.

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foto di: Virginia Frigione - AFI

SChEDA TECNICAFotocamera: Nikon D700Ottica: 14-24mm f/2.8, lunghezza focale di lavoro 24 mm, diaframma di lavoro f/18Tempo di posa: 1/160 di secondoSensibilità: 200 ISOLuci: luce ambiente, cielo sereno.

SCOMUNICANDOdi VIRGINIA FRIGIONE - Accademia Fotografica Italiana - AFI > [email protected]

www.ciclostyle.it | [email protected] 18 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 19

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senza zampe; alla Viverna, invece, appar-tengono i draghi con ali e due sole zampe.

ORChIConsiderate creature malvagie, a tratti de-moniache, sono simili all’uomo ma con trat-ti bestiali. Sono descritti come molto grossi, più di due metri di altezza, massicci fisica-mente con mani grandi e quadrate. Per alcu-ni, gli orchi sono bestie stupide e ritardate, capaci solo di combattere senza strategia, facili da sottomettere. Per altri sono ottimi strateghi e capaci di usare la magia.

PIXIESFolletti piccolissimi, sono anche conosciuti come spiritelli dei boschi o piccolo popolo. Portati per le arti magiche sono di indole di-spettosa e burlesca. Difficile vederli poiché sono molto agili, veloci e sfuggenti. Posso-no essere paragonati ai “laùri” pugliesi.

FATECreatura leggendaria di origine principal-

mente italiana e francese. Il nome fata de-riva dal latino “fatae” cioè coloro che presie-dono il fato (Parche). Hanno le sembianze di una donna non molto alta, gracile, dalla pelle chiarissima, eterea. Indossano abiti che ri-cordano quelli delle dame del XV secolo con il caratteristico cappello a cono chiamato “hennin”. Ogni fata predilige un colore che rispecchia la sua personalità. Si narra che vivano in palazzi maestosi sottoterra visi-bili solo agli esseri umani prescelti. Quando s’incontra questa creatura e la si segue, non si può più tornare nel mondo reale. Molte fate scelgono umani come loro sposi.

MAGhIUomini esperti nelle arti magiche. Vi sono i maghi legati agli elementi naturali quali acqua, terra, fuoco, aria. La loro magia at-tinge dall’energia di uno di questi elemen-ti. Infatti gli incantesimi rispecchiano l’ele-mento stesso.

Maghi bianchi o neri: coloro che conosco-no i riti di magia bianca o nera. Necromanti: evocano gli spiriti della divi-nazione o gli spiriti operativi. Dal Medio-evo sono stati associati alla magia nera ed evocatori di demoni, in realtà si tratta di una falsa descrizione. Un necromante si occupa di esplorare le connessioni tra anima e corpo, permettendo il ritorno alla vita e l’immortalità.Alchimisti: coloro che sfruttano le cono-scenze antiche della natura, in particolar modo dei metalli. Incantatori: sono uomini che riescono a sviluppare doti psico-fisiche capaci di ren-dere le persone succubi del loro fascino.Hanno un controllo sulla propria psiche eccellente e sono consapevoli delle loro doti fisiche. Infatti si narra che siano uo-mini particolarmente affascinanti.Stregoni: maestri capaci di controllare tut-ti e quattro gli elementi, vivono nel comple-to rispetto della natura con la quale hanno un rapporto simbiotico.

SCOMUNICANDOdi MAURA GATTI > [email protected]

Dal cinema alla letteratura, il genere “Fantasy” spopola ormai da decenni nel mondo, basti pensare che la trilo-

gia del “Signore degli Anelli” è ormai entra-ta meritatamente nella classifica dei Cult Movie, nonché tra i classici più letti nella storia. “Fantasy” è un termine nato nell’ot-tocento che indica un genere letterario nel quale domina il mito e la fiaba. Conosciamo-ne meglio gli straordinari protagonisti.

ELFITra le creature più affascinanti e ricercate nei secoli, gli elfi, sono considerati parti-colarmente saggi e custodi di numerosi segreti. Legati alle forze della natura, in particolar modo agli elementi, gli elfi sono

descritti come esseri dalla bellezza ma-gnetica, alti, magri e dalle orecchie a pun-ta.Hanno i sensi sviluppati oltre il normale e sono considerati estremamente veloci. Il loro canto e la loro voce incantano. Si narra abbiano abbandonato la terra molti secoli fa a causa della cattiveria e della distruzio-ne ambientale perpetrata dall’uomo. In ori-gine, erano stati concepiti come anime dei defunti. Molte sono le testimonianze che li riguardano.

NANIEsseri simili all’uomo ma di taglia piccola.Secondo alcune tradizioni hanno poteri magici. Grandi minatori, amano i luoghi sotterranei e si narra siano grandissimi

produttori di birra, considerata la più buo-na del mondo. Di indole bellicosa sono molto suscettibili.

DRAGhICreatura mitico - leggendaria è affine ai rettili. In molte culture occidentali è consi-derato portatore di morte; in quelle orien-tali portatore di fortuna e prosperità.In realtà, nella mitologia più antica, il dra-go era considerato una creatura dalla sag-gezza millenaria, portatore di un sapere incommensurabile, temuto e venerato. Essere scelto da un drago era un privile-gio. Ovviamente esistono molte famiglie di draghi, per esempio Anfither è la famiglia a cui appartengono i draghi con le ali ma

SCOMUNICANDOdi MAURA GATTI > [email protected]

MONDOfANTASy E…

gli straordinari protagonisti di un mondo affascinante … CREATURE

MITOLOGIChE

www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 21www.ciclostyle.it | [email protected] 20 | giugno 2010 | numero 4

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DEL SUD ITALIAun vero e proprio mondo fantastico che

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in compagnia di fate, folletti, elfi

e vampiri

Con la complicità della Luna, da sempre silenziosa compagna di audaci pensieri, magici incontri, ispirazioni, sogni e possi-bilità… nasce Lunatica, la prima fiera del Fantasy del sud e centro Italia. Lunatica, si terrà l’11, 12 e 13 giugno a Brindisi, a Palazzo Guerrieri, sulla scia di molte altre città del mondo in cui le fiere dedicate alla fantasia sono ormai una realtà consolida-ta e rappresentano un punto d’incontro per migliaia di persone. Da Tokio a Barcellona, passando per le italiane Parma e Lucca, migliaia di ap-passionati e curiosi accorrono ogni anno per comprare e scambiarsi manga, vi-deogiochi, miniature dei personaggi più famosi e fumetti o per partecipare ai tornei di giochi di ruolo, con buona pace di commercianti ed amministrazioni. Ad animare gli eventi e a divertire i visitatori con interpretazioni e scenette, ci pensa-no i cosplayers, fondamentale presenza di ogni fiera che si rispetti, veri e propri cartoni animati viventi. Il tutto in luoghi decorati con scenografie ad effetto, mi-rate a costruire un’atmosfera allegra e fantastica. Tutto ciò viene riproposto per la prima volta a Brindisi da Lunatica, un evento coraggioso realizzato con la col-laborazione di associazioni ed esercizi commerciali di Brindisi e Provincia e con la partecipazione della redazione di Ciclo-Style, sempre pronta a sostenere le idee ed i progetti che possano far crescere la città. L’evento propone tre giorni di giochi di ruolo, esposizioni, stand artistici dedi-cati a fumettisti ed illustratori, cosplay, una mostra-mercato riguardante tutto ciò che concerne la fantasia, anche gothic, e

molto altro. Tutto rigorosamente da scoprire. A testimo-nianza dell'impor-tanza dell'evento, Lunatica gode del pieno appoggio dei produttori di mi-niature e giochi da tavolo più famosi a livello mondiale.Infatti la Games Workshop, creatri-ce del marchio War-hammer, insieme a Panini comics e Co-smic Group, hanno voluto fin da subito sostenere il pro-getto. L'ideazione e la realizzazione sono invece frutto di collaborazioni lo-cali con alcune tra le realtà più attive del territorio quali: Top Video Center, Espressione Libe-ra, Club Giappone di Brindisi, La Mano-vella e Mesagne Teutonica di Mesagne, Il Portale Magico di San Vito dei Normanni. L’evento vanta la partecipazione di alcu-ni artisti che parteciperanno con le loro opere: Pino e Dario Nardelli, Musashi Son, Sonia Amendolare, Raffaella Campanale, Monica Cucinelli, e molti altri. Da sottoli-neare la partecipazione del gruppo di gio-colieri del fuoco Luminal, che con spade infuocate e spore di fuoco, incanteranno

il pubblico mentre si accenderà la sera.Lunatica ha sicuramente le carte in rego-la per diventare un evento internazionale all’interno del panorama fantasy, un pun-to di riferimento per tutti gli amanti del genere, l’occasione giusta per dare forza alla candidatura, forse un po’ affrettata, di Brindisi a “città della cultura”; una cultura nuova, fresca, che punta a fare di Brindisi una città finalmente aperta al mondo.

SCOMUNICANDOdi MASSIMILIANO GATTI > [email protected]

SCOMUNICANDOdi MASSIMILIANO GATTI > [email protected]

GIOChI DI RUOLO OLTREI LIMITI DEI VIDEOGAMES

Se il "fantasy" vive in questi anni una nuova età dell'oro, grazie anche al successo de “Il Signore degli anelli”,

i giochi di ruolo (GdR), veri e propri portali dell'immaginazione, trasportano i propri adepti in mondi fantastici ed avventurosi da più di cento anni. Attraverso schede, dadi, matite, mappe ed una grande dose di immaginazione, i giocatori vivono in prima persona ciò che molti ricercano nei video-games: avventure fantastiche ed emozio-ni incredibili. Non è un caso, infatti, che un colosso come la Squaresoft abbia investi-to milioni nella produzione di titoli “Role playing games”, cioè giochi di ruolo, come “Final Fantasy”, ormai divenuto un cult. Nonostante una grafica entusiasmante, i videogames di ruolo risultano però molto limitati nella libertà di scelta del giocatore e nello sviluppo della storia, fattori pres-soché illimitati nei veri giochi di ruolo. Un gioco di ruolo è essenzialmente una forma d’improvvisazione che si sviluppa all’in-terno di precisi contesti storici o inven-tati. I vari personaggi, l’equipaggiamento fittizio di cui sono dotati (vestiti, pozioni, ecc…), gli ambienti in cui si muovono e le situazioni che si trovano ad affrontare, rispecchiano fedelmente il contesto adot-tato. Tutto il gioco si svolge intorno ad un

tavolo: ogni per-sonaggio ha una scheda con delle precise abilità e caratteristiche (forza, destrez-za, intelligenza, e così via), che variano durante lo sviluppo della storia in base alle scelte effettuate. Ogni giocatore può muoversi ed agire libera-mente all’interno della storia raccontata da un narrastorie (master), che sceglie quali avventure ed ostacoli dovranno affrontare i personaggi, in base alle caratteristiche del gioco e dei giocatori.I giochi di ruolo sono un fenomeno presen-te già nei primi del '900, ma esploso negli anni '70, quando Gary Gygax e Dave An-derson scrissero le regole del gioco di ruo-lo più famoso e venduto del pianeta: Dun-geons & Dragons (D&D). Da allora quello dei GdR è stato un lungo ed ininterrotto successo, fino al riconoscimento come strumento utile contro la depressione o i disturbi comportamentali lievi.Proprio per le loro potenzialità educative, a Brindisi l'associazione culturale Ma.Dì.Ma. offre agli utenti del suo doposcuola una

serata a settimana di avventure fantasy, con colpi di scena, combattimenti epici e risvolti commoventi; unendo gioco e rela-zione educativa, nella convinzione che, se ben impostati e gestiti da esperti, i giochi di ruolo permettano notevoli risultati edu-cativi come: la costruzione e lo sviluppo delle dinamiche di gruppo tese a raggiun-gere un obiettivo comune, lo sviluppo di un senso di responsabilità più maturo nei confronti di sé stessi, delle proprie scelte e degli altri, e l'aumento della capacità di progettazione delle azioni future.Non un gioco quindi, ma un vero e proprio mondo fantastico, immergendosi nel qua-le i partecipanti, adulti o ragazzi che siano, possono divertirsi dimenticando i propri problemi per un paio d'ore e, perchè no, anche crescere.Ulteriori info: 389.0504213.

una fase di gioco di dungeons & dragons

pag 22 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 23

CICLOSTYLE | SETTEMBRE | 5

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dell’avversario, rifiutò i denari e restituì il sacro pegno. Di ritorno dall’Egitto la nave di Ludovico, sospinta dai forti venti, si in-cagliò nei pressi del promontorio costiero a circa 3 miglia a sud di Brindisi.Qui si recò l’Arcivescovo Pietro III, detto Paparone, che essendo molto vecchio montava su un cavallo bianco. Ricevuto il Santissimo Sacramento l’avrebbe portato in processione verso la città sul destriero tenuto dalle briglie dai due reali con il se-guito del clero e del popolo.Secondo la credenza popolare, sul punto dove il cavallo pose le zampe durante il trasbordo dell’Eucaristia, restarono del-le fossette dalla tipica forma dell’unghia equina, da dove sgorgava acqua dolce.Il promontorio da allora è chiamato Capo o Punta Cavallo. Qui successivamen-te fu realizzata una torre “a devozione” dell’evento, portata a termine da Carlo I d’Angiò cinque anni dopo la morte del fra-tello Ludovico.Per alcuni storici è dubbia la presenza e la partecipazione dell’imperatore sve-vo, all’epoca probabilmente già decedu-to, pertanto il racconto potrebbe anche essere stato “forzato” per conciliare la cultura laica, rappresentata da Federico II, con l’antagonista cristiana simboleg-giata del re francese; un’altra ipotesi ri-guarda la centralità del cavallo, una sor-ta di riconoscimento sacro alle crociate (come elemento di fede), che nella città di Brindisi e nel suo porto hanno lasciato diversi importanti riferimenti, con richia-mi evidenti in affreschi presenti in alcune chiese. L’altro interessante e controver-so elemento di studio e di discussione è l’etimo della moneta forgiata nella zecca brindisina per il pagamento del riscatto, che riportata nel regno fu dall’imperato-re chiamata Tornese (di ritorno), termine ancor’oggi utilizzato nel gergo locale per indicare somme di denaro (Li turnisi).Con queste monete, che da una parte riportavano un tabernacolo e dall’altra un’aquila, fu edificato il famoso tempio di San Leonardo in Manfredonia.La festa del Corpus Domini è stata istitui-ta nel 1264 da Urbano IV, solo alla nostra città - per conservare la memoria dell’av-venimento - fu concesso il privilegio ai Ve-scovi di portare in processione il Santissi-mo Sacramento a cavallo sotto un ampio baldacchino. L’usanza è stata sospesa dal 1964 al 1969, per decreto dalla Sacra Congrega-zione dei Riti.

RADICI QUADRATEdi GIOVANNI MEMBOLA > [email protected]

In occasione della solennità del Corpus Domini, a Brindisi, si celebra una tradi-zione religiosa unica nel suo genere e

conosciuta come la “Processione del Ca-vallo Parato”. Infatti in nessun altro luogo del mondo il Vescovo porta in processio-ne il Santissimo Sacramento montando

su un cavallo bianco ornato. Le origini di questa singolare cerimonia religiosa risalgono alla metà del XIII secolo (tra il 1250 e il 1254) e, da quasi otto secoli, la popolazione brindisina segue con grande partecipazione e devozione l’evento. La consuetudine è basata su una leggenda

che non manca di contraddizioni e anacronismi, ma che certa-mente conserva tra le pieghe del racconto popola-re una o più mo-tivi che ne hanno scaturito l’im-portante fonda-mento. Il sovra-no di Francia Lu-dovico IX, detto “re santo” per la sua successiva canonizzazione, venne catturato ed imprigionato dalle truppe del Saladino duran-te la battaglia di El-Mansura (Egitto). Per ri-scattarsi dalla prigionia, non avendo a dispo-sizione il denaro necessario, fu costretto a la-sciare in pegno al sultano l’Euca-

restia e tornare in Occidente ed ottenere la somma richiesta. Approdò a Brindisi dove l’imperatore Federico II fece coniare delle monete d’oro e d’argento, trentami-la delle quali furono portate al Saladino come pagamento del riscatto pattui-to. Costui, ammirando la fede e la lealtà

di GIOVANNI MEMBOLA > [email protected]

RADICI QUADRATE

PROCESSIONEDEL CAVALLO PARATO

curiosità storiche. ecco come nasce la singolare tradizione brindisina

pag 24 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 25

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(da sinistra in alto)1. 1903, 2. 1920, 3. 1945, 4. 1946,5. 1955, 6. 1968, 7. 1968, 8. 1969,

9. 1978, 10. - 11. Non Pervenute,12. - 16. 2009.

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ULTRASUONIdi MONICA CUCINELLI > [email protected]

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Decidere di fare qualcosa per se stessi, perdere peso e correggere il modo “disordinato” di mangiare, vuol dire “rieducare se stessi alla giusta alimentazione”. Non basta limitarsi allo stilare una

“lista” di cibi consentiti e non per ottenere dei buoni risultati. È necessario intraprendere un percorso di rieducazione

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I PROfUMI DELLEGNO NEI COLORIDELLA VITA

UNA VITA IN CORSAintervista a raffaellacampanale, intarsiatrice di legno

conosciamo meglio i sogni e gli obiettivi del biker cosimo chirone

Raffaella Campanale, giovane arti-sta pugliese di 31 anni.Diplomata in maturità artistica, re-

sponsabile di alcuni laboratori sulla lavo-razione del legno in diverse Cooperative Sociali, vincitrice nell’aprile del 2009 del terzo premio della V edizione del festival dell’arte (BA) “Una scintilla che accende l’universo”, lavora autonomamente come intarsiatrice di legno. Artista giovane ma talentuosa, capace di mescolare profes-sionalità e tecnica alla capacità di creare, suggerire sogni, suscitare meraviglia fra miriadi di colori e suggestioni che giungo-no prima di ogni parola.

Chi è Raffaella?Raffaella è una persona attenta.Come nasce l’amore per il legno?Da sempre; il legno è qualcosa che non muore mai, è sempre vivo ed è caldo.Come nasce un’opera intarsiatanel legno?È un lavoro lungo di pazienza e di precisione: prima si disegna su di un foglio, poi lo si riporta sul legno con la carta copiativa perché sul legno non si disegna mai; si rimuovono con un cutter

le parti in cui saranno inseriti con precisione altri pezzi di legno colorati e decorati. Se i pezzi non combaciano possono crearsi bolle d’aria danneggiando il lavoro.Cosa comunichi con le tue opere?Voglio portare un senso di spensieratezza ed allegria. Nelle mie creazioni mi piace molto usare i colori, per ricordare a questo nostro mondo che tanto spesso ritorna al bianco e nero, che i colori ci sono e nascono ancora.C’è un artista a cui maggiormenteti ispiri?Non ce n’è uno in particolare. Mi piace ricordare però una frase di Keit Haring: “L’arte deve raggiungere tutti”.Hai mai pensato di utilizzare l’arte come strumento per dare qualcosa agli altri?Mi è capitato di fare dei laboratori, uno a Bari in una casa rifugio per donne vittime di violenza; un altro a Ruvo di Puglia (BA) presso la Comunità Isola Felice con minori a rischio.Com’è andata?Con i minori all’inizio è stato difficile; erano agitatissimi ed io sono silenziosa. Ma, grazie al mio lavoro, sono riuscita

ad incantarli. Ancora mi fermano, mi salutano, mi raccontano le loro storie.Accanto alle tue opere molte frasi di Don Tonino Bello: sei legata a lui?Si. L’ ho conosciuto quando avevo quattordici anni. Per me è stato un padre ed un fratello.Cosa porti maggiormente di luidentro di te?L’importanza ed il valore di quei gesti che diamo per scontati come uno sguardo o un abbraccio.A cosa ti ispiri prima di creare?Prima di ogni quadro rivolgo un pensiero a Lui chiedendo che da ciò che creo possa trasparire la bellezza, l’armonia, quel profumo di Dio che è qualcosa di più

bello e grande di noi.

L'INTERVISTA

Un biker, un sogno. È questo l’identi-kit del mesagnese Cosimo Chirone protagonista del campionato italia-

no velocità in categoria superbike. Cono-sciamone meglio obiettivi e sogni.

Facciamo il punto della situazione a quasi metà campionato? Con una sola gara all’attivo credo che non si possa fare un punto preciso della situazione. Però, un dato importante, è certamente rappresentato dalla prestazione conseguita nell’unica performance che ho disputato piazzandomi diciottesimo.Con qualche possibilità economica in più si sarebbe potuto anche far meglio.Rispetto ai tuoi avversari tu corri con una moto decisamente diversa e con meno possibilità rispetto a loro.Quali le differenze? Questa è una moto del 2005 che preparo quasi esclusivamente da solo. Solo in gara mi avvalgo dell’aiuto di un meccanico ma per il resto è tutto un lavoro fai da te. Insomma è una semplice moto da strada carenata e con sospensioni da gara oltre ad avere una centralina un tantino

elaborata che ne favorisca la carburazione. Quanto è più difficile correre solo, rispetto alle grandi multinazionali che spalleggiano i tuoi avversari? Molto! Molto difficile. Soprattutto per quello che sta succedendo negli ultimi anni dove le moto, come già succede per la Moto GP, sono tutte elaborate. Questo sta di fatto eliminando il vecchio principio secondo il quale in Superbike tutte le moto dovevano essere uguali. È sempre una questione di budget. Con gli attuali mezzi, è come fare la guerra con le pietre contro chi possiede le migliori armi in commercio. Solo i grandi team possono darti qualche chance di vittoria, anche se la crisi dilagante li ha ridimensionati o spostati in campionati meno dispendiosi, come il team Grillini, di cui facevo parte fino a poco tempo fa, che ha scelto di gareggiare nella 125 GT Italiana e in quella spagnola.Qual è il tuo obbiettivo stagionale? Scalare qualche posizione sviluppando, contemporaneamente, anche la moto. Credi di poter dare di più rispetto a quello che ti sei prefisso? Solo se riusciamo a migliorare la moto. Le differenze in pista: quanto dipendono dalla moto e quanto dal pilota?

A parità di mezzo c’è un buon 70 per cento che dipende dal pilota, vedi Moto GP. Nel nostro caso, invece, siamo al 50 per cento.Chi è il tuo reale avversario in questo campionato? Nessuno in particolare visto che in ogni gara cambiano i protagonisti. Il mio modello ideale di pilota però resta il fasanese Flavio Gentile, pilota dal grande talento con grandi chance di vittoria in questo difficile settore delle due ruote. Con lui mi piacerebbe confrontarmi in futuro. E quello che, secondo te, vincerà? Alex Polito, pilota esperto e già ai vertici da anni. Ad ogni modo io tifo perFlavio Gentile. Il futuro cosa promette a Cosimo Chirone? Qualche piccola novità ma che non posso ancora ufficializzare. Mi auguro di poter trovare un team che mi dia la possibilità di disputare un intero campionato Italiano di Superbike.Il sogno? Disputare una gara del mondiale Superbike. Ora però bisogna pensare ad affermarsi nell’italiano. Solo così potrò realizzare il sogno che è comune a tanti piloti come me.

L'INTERVISTA

ULTRASUONIdi MICHELE CAVALLO > [email protected]

Chi lavora il legno come Raffaella Campanale sa bene cosa significhi parlare di essenze, profumo contatto e calore.La sua arte antica sa rispondere ai nuovi bisogni regalando lo stupore di riscoprire un antico lavoro. La fantasia e la creatività che la caratterizzano abbinata alla tradizione artigiana svelano una profonda conoscenza dell'intarsio lasciando spazio a creazioni che racchiudono in sé un piccolo universo.

Maria Capone, Espressione Libera

pag 26 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 27

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dopo appena un anno il bilancio è

assolutamente positivo

Ad appena un anno dalla sua fondazione, il Salento Fun Park di Me-

sagne (BR) è già una realtà matura e con-solidata, nonché punto di riferimento per i giovani del nostro territorio.Eppure, quando nel giugno 2009 abbiamo assistito alla sua inaugurazione pochi di noi si sarebbero aspettati che questo spa-zio di aggregazione giovanile, merce rara in un periodo storico segnato dal culto dell’individualismo, avrebbe compiuto que-sti passi da gigante. Oggi, infatti, lo spazio mesagnese si distingue per la capacità di rappresentare un contenitore di idee inno-vative e un laboratorio in cui giovani talenti vengono messi in grado di sviluppare pre-cise professionalità. Non è un caso, quindi, che Ciclostyle abbia deciso di diventarne media partner. Salento Fun Park è uno spa-zio attrezzato a disposizione dei giovani, un cantiere culturale organizzato su base associativa e nato con l’obiettivo di riqua-lificare un impianto sportivo comunale la-sciato in stato di semiabbandono. I giovani fondatori hanno così ben pensato di allesti-re in questo spazio aree dedicate a diverse discipline, tutte riconducibili al filone della Street Art: skate, roller on line, freestyler, climbing, breakdance, spray-art, jam e

contest, con l’or-ganizzazione di

una serie di eventi musicali, mostre, proie-zioni e performance artistiche in grado di suscitare sempre grande interesse. Attività che nel nostro territorio sono state sempre poco considerate da cittadinanza e istitu-zioni locali, ma che spesso hanno visto i brindisini affermarsi anche a livello inter-nazionale. Basta pensare a figure come An-drea “Wany”, che da “graffitista” di strada è diventato un artista riconosciuto in tutto il mondo, le cui opere vengono spesso ri-chieste da importanti imprenditori, banche e personaggi dello spettacolo, o a ballerini come Ivano “Bodygum”, considerato un autentico “guru” della break-dance italia-na. “L’idea di un cantiere culturale che trovi ragion d’essere nella 'Urban culture' nasce dalla consapevolezza che le attività sporti-ve e artistiche rappresentano uno dei mezzi di comunicazione più efficaci e trasversali, ci racconta Gianpaolo Bellanova, respon-sabile marketing e comunicazione del SFP. L’attività del SFP non si esaurisce nelle arti e sport definiti “di strada”: “Siamo impegna-ti in un gran numero di attività, quali studio grafico, fotografico, web editing, sala pro-ve, produzione musicale, studio di registra-zione, web marketing, agenzia di booking,

progettazione e produzione di skate park”. Forte del radicamento territoriale, questo spazio costituisce un punto di riferimento a livello locale. “Grazie alla nostra capacità di organizzare eventi supportati da opportuni strumenti comunicativi, siamo in grado di offrire ai nostri partner la possibilità di rea-lizzare azioni mirate, garantendo una fonte di visibilità che difficilmente otterrebbero senza un progetto di pari portata”.Per cele-brare il primo compleanno dell’Associazio-ne, Gianpaolo invita tutti i lettori di Ciclosty-le a visitare lo spazio il prossimo 27 giugno: “Non posso darvi ancora dei nomi certi, ma di sicuro ci saranno writer, breaker, skater e organizzeremo alcuni contest e battle (sfi-da canora tra i rapper, Ndr). Ci sarà anche spazio per la musica dal vivo, con vari grup-pi locali e un gran concerto finale”.A noi non resta che augurare: buon comple-anno Salento Fun Park!

Giuseppe Povia non è solo “quando i bambini fanno oh”. Ha fatto mol-ta strada quel cameriere dicias-

settenne che tra una lezione di musica e l’altra, sognava di incidere le sue canzoni. Cantautore di grande talento e vincitore del Festival di Sanremo 2006 con “Vor-rei avere il becco”, Povia si è aggiudicato un meritato posto nel cuore degli italia-ni. Presentando alcuni brani di “Scacco Matto”, sua ultima fatica, si “strucca” ai microfoni di CiccioRiccio.

Con quale tuo collega hai unrapporto di scambio?Solo con Simone Cristicchi, perché ci conosciamo da prima del suo e del mio primo exploit. Con gli altri no perché sono un tipo schivo, faccio toccata e fuga anche quando vado in tv o nelle ospitate, perché considero il mio, solo un lavoro nell’ambiente musicale. Quando vengo in radio è diverso, forse ho più amici radiofonicamente.Cosa ascoltavi da giovinetto?Battisti, Baglioni, Vasco, mi piaceva Gaber. Ho tutti i dischi suoi e di Rino Gaetano. Poi Battiato. Ci sono dischi che mi sono piaciuti, altri no. Sono cresciuto con questi cantautori, vorrei seguire quella strada. Ricordo che hai cantato Battiato in un concerto di qualche tempo fa.Si, “La Cura”. Come mai la scelta del brano “È stato bellissimo” per Ciccio Riccio? Perché alla fine dell’estate ci si ritrova a fare i conti coi sentimenti. Allora le canzoni d’amore le scrivi.È un po’ che lo dico. Sono una persona che si serve di Sanremo, quando me ne danno la possibilità, in quella settimana di musica, per non portare soltanto la promozione di un disco, di un’immagine, di un vestito. È bello portare anche la promozione di un discorso. Questa canzone è molto intima e delicata. È scritta sulla tua pelle o presa in prestito da storie che hai vissuto o che hai visto?Comunque parti sempre dal personale.Si comincia per gioco, ma poi finisci sempre per sentire la mancanza di una persona e ti ritrovi dentro. La frase clou di questa canzone è: “Quando credi di poter gestire una storia e ci credi davvero; quando credi che può comandare il tuo cuore, invece ti ci ritrovi dentro”. Quando la faccio ho un cartello; da una parte c’è

scritto: “Le emozioni non le puoi controllare”. E: “Quando meno te l’aspetti ti innamori”. I cartelli ritornano sempre.Si perché ho paura che non capiscano la canzone con la chitarra elettrica che va.Come mai senti sempre il bisogno di non essere frainteso?Perché è un periodo distratto dalle distrazioni. Tutti lavoriamo ed abbiamo dei pensieri. Magari andiamo ad ascoltare il concerto di Povia, e per due ore il cantante dovrebbe cercare di non far pensare ai problemi o farti riflettere anche su altre cose. Quindi il cartello è un valore aggiunto, per non perdere il filo conduttore del testo, per capire meglio la canzone.Cosa ti fa arrabbiare di più nella vita?L’altro giorno sono stato ad una trasmissione di Barbara D’Urso nella quale gli opinionisti ti massacrano o ti difendono. Mi fa arrabbiare che parlando di Povia si dicono le stesse cose. Ci si chiede se ho fatto la beneficienza ai bambini del Darfur ed ho chiarito che l’ho fatta. Perché ho scritto “Luca era gay”; o che la canzone di quest’anno che credono parli di eutanasia, invece non è vero. Non si parla mai di un concerto rock di Povia, di un disco, del concetto svalutato della parola cantautore.

Non si parla di musica, arte che avrebbe bisogno di essere trattata bene.Cos’è che ti fa star bene in assoluto?Sono uno che non è quasi mai abbastanza in pace con se stesso; sono uno teso. Ho tanti pensieri per la testa che non riesco neanche tanto bene a godermi la notte; quando dormo, dormo poco. Mi fa star bene scrivere una canzone, ti viene come un figlio. È proprio vero il luogo comune. Mi piace quando arrivo all’ultima parola, cantando chitarra e voce, come quando è nata mia figlia, come quando riesci a goderti un periodo positivo, come quando al mare vedi l’orizzonte tutto calmo.

L'INTERVISTA

il cantautore si rivela ai

microfoni di ciccio riccio

ULTRASUONIdi MAXIMO > [email protected]

A TU PER TU CON POVIA

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ULTRASUONIdi GABRIELE CIULLO > [email protected]

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pag 28 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 4 | giugno 2010 | pag 29

foto

di:

CICLOSTYLE | SETTEMBRE | 5CICLOSTYLE | SETTEMBRE | 5

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RICoRDIMaggiu sittatu alla rascia ti lu soli

E an capu sta girunu pinsieriSta uardu ti fronti lu canali

Quando ti piccinnu li capiddi frischi ti barbieri'mprufumatu ti colonia vinia a piscari.

Mi sta ricordo Santa PulinaraLa varca a remi ca scia e vinia finu alla sera

Sentu ancora li risatiE li paroli ti li ‘nnamurati.

La musica intra l’ariaLa ddori ti la sabbia

Lu vai e vieni ti lu mariSi mittia a passu cu lu cori

So’ cosi ca no' mi pozzu mai scurdari.La tumenica intra li taieddi taccati cu li mappini

La pasta e marangianiLi muezzichi allu pani

cu la vocca vagnata ti marili sicchietti chini ti cauri.

L’aggiu n’vitatu alla comunioniNoni cu mi fazzu lu lardoni

Ma lu ristoranti era ti quiddi pi ricconi.Accomu l’aggiu vistuComu s’era cunzatu

Maggiu pintitu ca l’aggiu n’vitatu.Lu vistitu chiu’ piccinnu to tagli

E mena ci cugghi ca non ci sbagliSi sta cripaunu li cirnieri

ca no si putia mancu chicari.Ma comu cazzu sia siaÈ sempri n’amicu mia

Cu lu saluto m’era n’vicinatu E quiddu già s’era sittatu.

Prima cu cuminzamu a mangiariNu litru ti vinu sè fattu purtari

Vulia ca mugghierima s’era sbagliataQuando è dittu “osci n’dama ricurdari la

sciurnata”.Cu la cameriera è cuminzatu cu faci lu fessa

“t’annu mai tittu ca si bella comu na principessa?”Ci è sini tannu pigghiatu pi fessa.

Da cristiana è stata educataÈ vutatu facci e se lluntanata

Li cristiani cuminzaunu a murmurariQuandu lu vinu è cuminzatu a trapanari

S’annu apiertu li balli e iddu s’è azatuE s'è cuminzatu a torciri comu nu dannatu

È cuminzatu a tuccari lu culu all’invitatiE intantu li pantaloni s’erunu cripati.

Era rimastu a mutantie sta ritiunu tutti li musicanti

Tra l’invitati l’aria s’è fatta pisantie aggiu pinsatu "è mugghi ca lu levu ti nanti”.

Intr'a totta sta confusionimaggiu pigghiatu puru quarche carzaloni.

Intra nu mari ti mani e di maliparoliaggiu riuscitu cu lu essu da’ fori.

E Ucciu Lu Vasciu pi crianza e pi educazionime fattu an’facci nu dirruttoni.

(a lato) ilaria passarelli, brindisina, 25 anni. è lei la testimonial del progetto dell'associazione vetrine inedite "sant'apollinare, ricordi che non vogliono sbiadire". foto di luca montemurro.

SANT'APOLLINARE,RIcORdI chE NONPOSSONO SbIAdIRE

Sentu ancora lu rumori ti li zuecculisobbra allu puntili;

vesciu l’argientu ti l’alici intra li ritia riva chianu chianu cu pacienza ritirati

erunu belli li culuril’azzurru ti lu marilu giallu ti lu soli

ti li caggiani li tuffi e li vuli.Era tuttu nà mascìa

Ca 'ntra la capu me lassata na sciaComu lu vapurettu ca tagghiava lu mari

E la sera si ‘mpicciaunu li lampariPuru ca li fotu so senza culuri

Pi mmei so pittati comu scardini ti fiuri Ah ci si putiuni registari li ricordi

A tutti vulia a dava lu piaceriCu sentunu l’addori di li cordi

E ti la sscia ti mari tretu alla varca cu sentunu l’icantevoli rumori.

Partecipa anche tu a questo progetto, da protagonista, portaci la tua testimonianza. Su tutto il materiale fornito - che verrà restituito alla fine del progetto - sarà sempre indicata la proprietà così come saranno indicati i nomi di ogni testimonianza e ricordo.INFO:Tel. 0831.529491 oppureCell. 347.0466197;e-mail: [email protected]

un progetto di vetrine inedite e di ciclostyle,

piazzavittoria.net e brindisiweb.com per far

rivivere la spiaggia più importante di brindisi

LU DIRRUTToNI Ucciu Lu Vasciu mo' me ruttu lu cazzu

La prossima vota cu me va mazzuPi crianza e pi educazioni

pag 30 | giugno 2010 | numero 4 www.ciclostyle.it | [email protected]