ciclostile n · Pubblicazione periodica degli Amici della Bicicletta di Mestre febbraio 2008 ONLUS...

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ciclostile Pubblicazione periodica degli Amici della Bicicletta di Mestre febbraio 2008 ONLUS n.40 L'Assessore Mara Rumiz recupera Forte Tron Italia e Slovenia: anche i ciclisti hanno celebrato il confine liberato 2 marzo Giornata Nazionale per il recupero delle ferrovie dismesse Assemblea dei Soci Sabato 1 marzo 2008 Stefano e Germana, bici baci sposi sede: via Col di Lana 9, 30171 Mestre - Venezia, tel. e fax 041-921515, e-mail: [email protected] www.amicidellabicicletta.org www.fiab-onlus.it

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ciclostilePubblicazione periodica degli Amici della Bicicletta di Mestre febbraio 2008

ONLUS

n.40

L'Assessore Mara Rumiz

recupera Forte Tron

Italia e Slovenia:

anche i ciclisti hanno celebrato

il confine liberato

2 marzo

Giornata Nazionale

per il recupero delle ferrovie dismesse

Assemblea dei Soci

Sabato 1 marzo 2008

Stefano e Germana,

bici baci sposi

sede: via Col di Lana 9, 30171 Mestre - Venezia, tel. e fax 041-921515,

e-mail: [email protected]

www.amicidellabicicletta.org

www.fiab-onlus.it

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oltre il BiciPlandi Biagio d’Urso, Presidente AdB

ciclostileperiodico degli Amici della Bicicletta di Mestre

in redazioneLaura Borgo, Umberto Vio

hanno collaboratoLaura Borgo, Loris Brunello,

Fabio Brusò, Aristide Cariolato,Alberto Cresti, Antonio Dalla Venezia,

Biagio d'Urso, Antonio Favaretto,Stefano Gerosa, Alberto Novello,

Germana Principe, Nadia Zanoni, Luigi Zanon.

le fotoArchivio AdB Mestre

graficaGiulia Pedrocchi

stampaArti Grafiche Venete

Venezia/Quarto d’Altino

Mettiamo in agendagli eventi e le cicloescursioni di più giorni

Sabato 1 marzo Assemblea Annuale AdB Mestre16 marzo Giornata dedicata a Silvia Mion24 marzo Giornata Nazionale Bicintreno30 marzo Ritorna Bicinfamiglia5 e 6 aprile In bici tra i castelli del Ducato di Parmadal 1° al 4 maggio CICLOVACANZA La ciclopista del Sole11 maggio Bimbimbici 200818 maggio Bicitalia day, in bici per l'Ostiglia1–2-3 giugno Passaggio a nord – est, da Tarvisio a Lubiana tra boschi e laghidal 19 al 26 luglio CICLOVACANZA in Alsazia e Lorena7 settembre La lunga Via delle Dolomiti: la ciclabile continuadal 5 al 11 settembre Bicistaffetta da Peschiera a Firenze27 e 28 settembre Passo Mauria8 e 9 novembre Carso bora e vin brulè23 novembre Festa di fine anno

03Come noto nel mese di Ottobre 2007 è nato il bosco Ottolenghi e già ci sono delle nubi addensate per quanto riguarda il suo accesso senza auto. Da informazioni assunte, l'accesso di via Palmanova che taglia la linea ferroviaria VE-TS, verrà soppressa,e di conseguenza non si potrà arrivare al bosco se non per via Altinia. Questo preoccupa la nostra Associazione, fautrice della mobilità sostenibile e delle piste ciclabili sicure, proprio adesso che i Mestrini iniziano a conoscere il bosco attraverso l'uso della bicicletta. Mi sono attivato per verificare effettivamente la veridicità delle voci e sono partito dal Comune di Venezia, Ufficio Biciclette.Sono stato ricevuto dall'ing.Carlo Andriolo che mi ha dato le informazioni richieste, confermandomi che il passaggio a livellodi via Palmanova verrà soppresso e che il progetto del sottopasso è a cura della Regione Veneto, settore Infrastrutture. Interpellato l'ufficio competente, sono stato ricevuto dal Geom. FlavianoGreguoldo, che mi ha illustrato la situazione del sottopasso di via Cà Solaro - via Palmanova. Il progetto del sottopasso è già in fase esecutiva, dalle planimetrie si evince che è stato previsto anche il passaggio ciclo pedonale di mt. 280. Inoltre da via Ca Solaro si può andare al Bosco Ottolenghi costeggiando la ferrovia, poiché verrà realizzata una strada di collegamento con il forte Cosenz; a fianco della strada è stata prevista la pista ciclabile bidirezionnale di 3 metri.Se vengono confermati gli stanziamenti previsti per l'anno 2008, verrà indetta la gara d'appalto;- l'inizio dei lavori è previsto per fine 2008 - la conclusione per fine 2009Sottopasso di via Vallon:anche per questa opera è già stato realizzato il progetto del sottopasso con passaggio ciclo pedonale di mt. 250 che collegherà via Vallon al Forte Carpenedo.La situazione risulta uguale al precedente progetto:

- se verranno confermati gli stanziamenti previsti per l'anno 2008, verrà indetta la gara d'appalto;

- l'inizio dei lavori è previsto per fine 2008 - la conclusione per fine 2009.

Come si vende la Regione Veneto sta provvedendoall'eliminazione dei passaggi a livello lungo le tratte ferroviarie, si può constatare che i sottopassi che vengono realizzati prevedono

la realizzazione anche del relativo passaggio ciclo pedonale, compresi i prossimi di prossima esecuzione:

1. Via Gatta2. Via Scarante

Da una verifica delle mappe si può notare che manca una cosa fondamentale per il completamento del percorso: una bretella

per soli ciclisti -così da lasciare le automobili in garage- che costeggi la ferrovia Venezia-Trieste, partendo dal sottopasso di

via Vallon fino all'innesto con via Ca Solaro.Una bretella che dovrebbe essere di pertinenza del Comune di

Venezia, Ufficio Biciclette. Spero che gli ingegneri si attivino in tempo utile per le realizzazione di questo progetto. Il Comune

farà la sua parte in tempo utile, con inaugurazione del sottopasso di via Vallon, o si arrenderà all'ultimo miglio? Sarà

nostra cura, con collaborazione di tutti voi, sollecitare e spingere l'Amministrazione per la realizzazione di questo tratto di pista

ciclabile mancante e fondamentale per incentivare i cittadini all'utilizzo del Bosco.

Per l'anno 2008 era in progetto lo sviluppo degli itinerarinaturalistici ciclabili inseriti all'interno del futuro bosco di Mestre,

già individuati sulla carta da Daniela Gerometta la quale ha realizzato anche un progetto di massima di itinerari naturalistici

ciclabili collegati fra loro che consentono agli utenti una percorrenza minima di 30 km.

Uno dei percorsi ad anello parte da Piazza Ferretto, passa per il parco San Giuliano, il Bosco di Campalto, Forte Bazzera, il Bosco

Ottolenghi, il Bosco di Carpendo e fa ritorno a Mestre in Piazza Ferretto.

Peccato che per quest'anno l'Amministrazione Comunale abbia tagliato i finanziamenti previsti per il 2008, e come è noto senza

soldi non si possono realizzare i progetti. Purtroppo occorre anche una forte volontà politica per la realizzazione dei progetti.

E' vero che il Comune ha emanato gli strumenti amministrativiperché il bosco cresca, però dovrebbe anche destinare dei

finanziamenti adeguati e costanti negli anni anche per lo sviluppo e la manutenzione delle infrastrutture annesse al Bosco.

Sono scelte che politicamente non pagano nell’immediato, ma a lungo termine la salute ed il benessere dei Mestrini e delle future

generazioni ringrazieranno.

Nel Giugno del 2007 dopo il tragico incidente che ha coinvoltouna studentessa di anni 19 c'e stato la mobilitazione di tutta

Campalto per trovare una soluzione al traffico di Via Orlanda.Uno dei tracciati individuati era quello di un ponte che avrebbe

attraversato l’Osellino all'altezza delle chiuse, progetto fattibile in quanto il mese precedente era stato allestito un ponte

provvisorio per entrare al parco di San Giuliano ed assistere all'evento Heineken Jammin’ Festival.

Nel mese di Luglio, è stato eseguito un sopralluogo da:- Gabriele Scaramuzza, presidente della Municipalità di Favaro,

- Giorgio Lazzaro - l’ ing. Baldo, del Consorzio Dese e Sile

- l’ ing. Manchiamo, Comune di Venezia - Ufficio Biciclette- Antonio Dalla Venezia, ASM Venezia

- Biagio D'Urso, Pres. AdB Mestre per verificare la fattibilità del percorso alternativo a Via

il bosco di Mestre

il ponte sull’Osellino

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ileOrlanda.Dopo quella riunione il comune di Venezia ha deciso di inserire tale intervento nel prossimo BICIPLAN. Nel frattempo Lazzaro ha interpellato il responsabile del Magistrato alle Acque chiedendo se vi era la possibilità di realizzare un percorso sul lato destro dell'Osellino fino a passo Campalto. Il presidente del Magistrato alle Acque ha considerato la sua fattibilità, adducendo alla messa in sicurezza l'intero tracciato mediante bonifica da parte della società Venezia Nuova.Altro attore per questo itinerario cicloturistico è il Consorzio Dese e Sile, che nel giugno 2005 ci ha chiesto la collaborazione nella stesura di un progetto di massima per la realizzazione di un percorso ciclopedonale da piazza Ferretto fino al forte Bazzera di Tessera lungo il Canale Osellino.L' ing. Carlo Bendoricchio responsabile Tecnicodel Consorzio, mi informa che il progetto di bonifica sta prendendo forma e che il Consorzio ha previsto un ponte di attraversamentoall'altezza di via Del Cortivo alle porte del Villaggio Laguna a Campalto. Mi ha informato inoltre che è già previsto il rifacimento delle chiuse e di conseguenza l'attraversamentosovrastante con possibilità di transito anche per le biciclette tramite la costruzione di una apposita passerella. Anche questo progetto non viene scartato dalla nostra Associazione, al contrario viene appoggiato, ma quale dei due progetti andrà a buon fine in tempi brevi? Quale verrà scelto dalComune di Venezia?Quale sarà ritenuto più strategico?Gli abitanti di Campalto avranno la possibilità di andare al parco San Giuliano sia a piedi che in bicicletta, lontano dal traffico della SS 14 (Via Orlanda)?Pare evidente che gli attori in gioco sono tanti, ritengo sarebbe opportuno un coordinatore che favorisca un incontro fra le parti interessate, in modo tale che si scelga un progetto condiviso,di facile realizzazione, ed in tempi brevi. I tempi sembrano maturi per la realizzazione dei percorsi ciclonaturalistici.

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di Loris Brunello

Il sistema del campo trincerato di Mestre è un patrimonio di indubbio interesse al quale si stanno sempre più rivolgendo le

attenzioni dell'Amministrazione Pubblica.Il passo più significativo negli ultimi tempi è stata l'accquisizione

del grande complesso di forte Marghera.Ciò pone l'impegno di dover riuscire a destinare quell'importante

spazio suburbano allo svago, al tempo libero e alla frequentazione cittadina. Il fatto che già si dia priorità esecutiva alla parte

ciclabile che proprio da quel forte parte verso il centro di Mestre significa che la previsione di una frequentazione assidua di

quell'area è all'ordine del giorno. Ma vi è già anche un'altra realtà verso la quale la volontà dell' Amministrazione si sta muovendo

con l’intento dell'acquisizione: si tratta del forte Tron. Il forte Tronsi trova lungo via Colombara in una posizione intermedia tra

Marghera ed Oriago e rappresenta un punto di collegamento tra i due abitati. Attualmente sono in corso le pratiche di dismissione

da parte dell'autorità militare. Preliminarmente le autorità militari hanno proceduto all'opera di bonifica dell'area ed in tale

occasione hanno gravemente danneggiato il ponte d'accesso.L'Assessora al Patrimonio del Comune di Venezia, Mara Rumiz, harichiesto il rifacimento di tale ponte da parte delle autorità militari

che hanno provveduto alla redazione del progetto di ripristino delle strutture portanti del ponte danneggiato.

A sua volta il progetto deve essere approvato dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici del Veneto.

Sono storie di ordinaria burocrazia…ma se tutto fila liscio il percorso dovrebbe completarsi in due momenti: primo, il

ripristino in efficacia del ponte di accesso e, secondo, la consegna dell'immobile alla Municipalità. Intanto si deve, oltre a sollecitare

l'espletamento di questo percorso, cominciare a progettare concretamente l'uso fruitivo di tale struttura. Mentre la

Municipalità di Marghera deve provvedere a prendersi cura di una coerente progettazione d'uso del forte, noi, come Amici della

Bicicletta, dobbiamo sentirci impegnati a proporre le adeguate forme di accesso alle strutture per la mobilità dolce di cui siamo

meritatamente rappresentanti.La nostra battaglia, già datata, per la realizzazione di una

passerella d'accesso al lato nord del forte Tron deve ora trovareuno sbocco di programma. Ricordiamo che la necessità di posare

un ponte a forte Tron per superare un canale e costruire una pista ciclabile lunga circa 250 metri per collegare il ponte alla viabilità

cittadina (via Bottenigo), ha trovato una prima risposta tra il 2000 e il 2001 con l'approvazione del progetto preliminare che

stanziava 150.000 euro. Ora la questione si presenta d'attualità sia per l'uso futuro del forte che nella prospettiva moderna di

fruizione della percorribilità periferica del territorio mestrino. E' questa l'occasione per un opportuno collegamento tra Marghera e

la riviera del Brenta ad uso ciclopedonale. Tale funzione deveanche essere inserita in una più ampia prospettiva di percorsi

attorno a Mestre, per una “green way” che può collegare tutti i forti che costituiscono una importante cerchia di valore storico e

ricreativo.Il progetto si può integrare in un recupero dell'importante via di

comunicazione, ora in disuso, (ma che è rimasta aperta e disponibile), che sottopassa la sede autostradale ad ovest del

casello di Villabona.Con un collegamento ciclabile si potrebbe già pensare ad una via che collega direttamente il forte Tron con l'abitato di Villabona e

che quindi apre le prospettive di facile raggiungimento della periferia occidentale di Mestre, cioè dell'area di Chirignago e via

Miranese.

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di Antonio Dalla Venezia

La Confederazione per la Mobilità Dolce, alla quale la FIAB aderisce, ha presentato in Parlamento nel mese di febbraio 2007 un progetto di legge per il riuso del patrimonio ferroviario in abbandono e per la creazione di una rete nazionale di mobilità dolce aperta a pedoni, ciclisti, cavalieri, utenti a mobilità ridotta ecc. In appoggio al progetto è stata raccolta una petizione popolare con oltre 6000 firmatari.Il patrimonio ferroviario dismesso ammonta attualmente a oltre 5000 km. Solo una piccola parte di questo patrimonio è stato riutilizzato sotto forma di percorsi ciclo-pedonali. Al tempo stesso alcune ipotesi di ripresa del servizio ferroviario si scontrano con la miopia dei decisori politici. Co.Mo.Do. ritiene che questo patrimonio vada riutilizzato nel modo e nella misura più efficaci e funzionali possibili, alla stessa stregua di quanto si sta facendo in Spagna, nel Regno Unito, nel Belgio, in Francia.Ma non solo. In tutto il Paese esistono piccole ferrovie chepotrebbero potenzialmente funzionare come veicoli per un turismo diverso, meno impattante sull'ambiente, più vicino alle realtà locali, ai territori emarginati. Così come esiste tutto un patrimonio di impianti (stazioni, depositi, ponti, gallerie ecc.) e di rotabili che meritano considerazione e rispetto per la ricerca ingegneristica che li ha creati. La giornata a cui pensiamo è dedicata anche a questo aspetto del 'mondo' ferroviario che ritieniamo dimenticato, o quanto meno sottoutilizzato.Per mantenere costante nell'opinione pubblica l'attenzione su questo tema, Co.Mo.Do. ha deciso di proclamare una GiornataNazionale delle Ferrovie Dimenticate, la cui prima edizione si terrà domenica 2 marzo 2008 con iniziative ed eventi sparsi per tutta Italia.

Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla manifestazione proponendo par tale data un'escursione lungo l'ex ferroviaTreviso-Ostiglia.Per maggiori informazioni consultare www.amicidellabicicletta.org e www.ferroviedimenticate.it

2 marzo 2008Giornata Nazionaledelle Ferrovie Dismesse

le acque dietro il Forte

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l’ingresso al Forte Tronun momento del Transostigliabike 2006

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di Loris Brunello

22 dicembre 2007:Il giorno più corto dell'anno mentre splende un sole ben cosciente che fra poco andrà a dormire, davanti alla stazione centrale di Gorizia un gruppo di ciclisti di varia provvenienza si è ritrovato alle due e mezzo del pomeriggio per una brevepedalata. Organizzatori dell'evento, oltre a vari esponenti della Fiab del Friuli Venezia Giulia, sono anche la Provincia ed il Comune di Gorizia e il Comune di Savogna.Il percorso della biciclettata, rigorosamente transfrontaliero,intende festeggiare l'abbatimento delle frontiere che si attua dalla mezzanotte del giorno precedente in applicazione del trattato di Shengen.Dopo aver costeggiato l'Isonzo verso sud il gruppo,attraversando le vie dei campi, si dirige laddove vi era una sbarraconfinaria in prossimità dell'abitato sloveno di Miren.Qui Emilio Rigatti, noto cicloscrittore e viaggiatore in bici, ha arringato la folla salendo su un piccolo rialzo. Poco dopo tutti si sono fermati presso una torretta, luogo di vedetta nella campagna slovena da dove veniva sorvegliato il vicino confinecon l'Italia. Oggi tale torretta è un minuscolo museo che ricorderà ai posteri l'era ormai passata dei confini.A Šempeter (San Pietro) si finge di tornare in Italia ma proprio prima dell'ex posto di frontiera il gruppo lungo la cosidetta “terrra di nessuno” tiene la destra tra le case e un alto muro di un convento di suore. Per un bel po' si pedala ancora proprio sopra al confine. Si passa sotto una galleria in fianco a quella ferroviaria e la volta di questa simpatica ciclabile è decorata con fiori fatti con strisce di plastica bianca, una lapide affissa al lato ci ricorda in lingua slovena che due illustri sconosciuti si sono qui amati tutti nudi. Più in là, ad un altro attraversamento confinario,stanno progettando la costriuzione di un curioso museo: quello del contrabbando. Poi il gruppo è atteso per la foto rituale da parte del reporter del Piccolo di Trieste. Alla stazione austrungarica di Nova Gorica c'è il brindisi con vini del Collio offerto dall'assessore di Gorizia che ha guidato in bici il gruppo per tutto il percorso.Con la prima oscurità che sta calando il gruppo si scioglie felice di aver celebrato un rito: e' stata consacrata la libera circolazione delle biciclette per “quei sentieri tagliati dal fil di ferro o da una sbarra col finanziere/granicaro a guardia dei rispettivi suoli sacri”…così sentenziò Emilio!

a cura della Redazione Ciclostile

Piazzale Sirtori di piazzale ha solo il nome poiché nella realtà è solo un'ampia curva che congiunge via Paolucci a via Calvi con la

pista ciclabile incompleta. In questo piazzale da un lato c'è un ipermercato, una scuola materna, un asilo nido, una struttura

tecnica della VESTA e, ciliegina sulla torta, non poteva mancare un distributore di benzina. Dall'altro lato l'intero quartiere urbano di Marghera che converge nel piazzale attraverso le vie Zambelli

e Sirtori. Come è ovvio chi deve portare i bambini a scuola o fare le

spese al supermercato deve attraversare questa larga e trafficatissima curva, i passaggi pedonali sono decentrati rispetto

ai percorsi pedonali aumentando il pericolo. Gli incidenti automobilistici in questo ginepraio di attività e strade sono

innumerevoli. Il più drammatico è accaduto alla fine di aprile ed è costato la vita ad Antonio Fasolato, un ragazzo di 19 anni che con la sua

inseparabile bicicletta, dopo aver fatto la spesa, stava tornando a casa. Antonio si stava preparando all'esame di stato per

Geometra. A casa non arriverà mai, in quella larga curva un suo coetaneo, un giovane di 21 a bordo della sua potente macchina,

lo ha investito mortalmente. Dopo quel terribile incidente, si immaginava la posa delle solite

barriere rosse e bianche per mettere in sicurezza quella maledetta larga curva, in attesa del riordino e del relativo

collegamento con la pista ciclabile di via Calvi, atteso da anni. Ma invece non è accaduto proprio nulla di nulla, della

approvazione del progetto neppure l'ombra, tutto è fermo nell'inerzia della macchina comunale, per la quale via Sirtori è

solo uno dei tanti progetti fermi sui tavoli o nei cassetti. E' doveroso il confronto con altre aree della città, ad esempio

via Fradeletto, dove i cittadini per rimediare a scelte urbanistiche sciagurate hanno protestato più volte, ottenendo una limitazione

del traffico di attraversamento, le piste ciclabili e la messa in sicurezza dei passaggi pedonali.

Evidentemente l'Amministrazione Comunale è sensibile solo quando si protesta e mettere in sicurezza una situazione di

evidente pericolo non è nelle sue priorità.

tra Italia e Sloveniain bicicletta senza confini

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piazzale Sirtori a Marghera

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referenti: Fabio Brusò e Antonio Favaretto

1300 sono state le firme raccolte sulla petizione lanciata dai “Cittadini per la sicurezza ciclabile e pedonale – Municipalità di Chirignago-Zelarino” in collaborazione con il Comitato Genitori del XXI Circolo Didattico Chirignago che chiede la realizzazione di una pista ciclabile lungo tutta via Miranese, da Spinea fino alla località Giustizia e la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale in corrispondenza del passaggio a livello di via Giustizia che, quando verrà chiuso secondo il progetto SFMR, permetta a pedoni e biciclette di raggiungere direttamente come oggi la stazione ferroviaria di Mestre.L'adesione dei cittadini interpellati è stata convinta e diffusa, segnale di una esigenza molto sentita da tutti, in particolare dai genitori delle scuole del quartiere. Le firme sono state consegnate in questi giorni alla Muncipalità di Chirignago-Zelarino e agli Assessori alla Mobilità e ai LavoriPubblici del Comune di Venezia.Contatti sono già avvenuti con gli amministratori e i tecnici per arrivare a delle soluzioni realistiche e condivise. Via Miranese costituisce una strada fondamentale nei collegamenti cittadini e di quartiere. Ogni giorno centinaia di biciclette e migliaia di pedoni la percorrono per collegarsi con il centro di Mestre o la stazione ferroviaria, oppure per raggiungerei negozi che vi sono affacciati o i numerosi istituti scolastici e sportivi. E' una strada molto pericolosa, priva di alcun percorso protetto per i ciclisti che rischiano costantemente pericolosi incidenti.Nonostante questo non esiste alcun progetto di pista ciclabile su via Miranese e i nuovi lavori sui marciapiedi o sulla viabilità continuano a ignorare questa logica di collegamento ciclabile, continuo e sicuro.Oltre alla richiesta della progettazione e costruzione di tale percorso ciclabile il gruppo di iniziativa sulla sicurezza ciclopedonale ha segnalato i numerosi punti critici per chi usa la bicicletta lungo via Miranese:

· il tratto compreso tra la Piazza di Chirignago e la nuova rotonda con via Trieste, che inspiegabilmente manca nel tratto a sud di un percorso ciclabile.· le uscite di via Ivancich e di Via Bosso, strade molto usate dalle bici anche per la presenza delle scuole.· l'area antistante il supermercato Cadoro in località Valsugana.· l'incrocio di via Miranese con via Calabria.· il tratto compreso tra l'uscita di via Calucci e l'incrocio con via Giustizia, in particolare nel lato sud di via Miranese, dove la carreggiata automobilistica si raddoppia e costringe le bici a slalom tra pedoni e macchine parcheggiate.· la necessità di un collegamento diretto tra via Etruria e via Levico-via Rovereto che permetterebbe a pedoni e bici di evitare il pericoloso incrocio di via Calabria.· segnaliamo inoltre che mancano le segnalazioni adeguate sulle piste ciclabili già esistenti di via Bosso e via Cavanis e che il piccolo tratto di pista ciclabile tra la scuola elementare di via Bosso che sbuca in via Montessori si interrompe bruscamente e pericolosamente nei due lati (in via Montessori recentemente è accaduto anche a causa di questo un incidente mortale).

Il gruppo continuerà a seguire la vicenda e a tenere informata la cittadinanza.

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di Umberto Vio

Da VEGA a Venezia non è un viaggio interplanetario, ma solo l'ennesimo tentativo di arrivare nella Serenissima in sella alla

bicicletta in modo sicuro.Ai primi di settembre il nostro Presidente Biagio D'Urso, il

Presidente Nazionale F.I.AB. Antonio Dalla Venezia ed alcuni soci tra cui chi scrive, in sella alle nostre bici, armati di macchine

fotografiche, abbiamo provato, partendo dalla stazione ferroviaria di Mestre, attraverso via Ca' Marcello, ad arrivare,

passando sotto il nuovo sottopasso che porta a VEGA, ad arrivarea Venezia.

Dopo vari tentativi e giri più o meno tortuosi, fra sterrati,binari industriali, muri di recinzione, abbiamo avuto l'idea di

utilizzare il nuovo passaggio pedonale sopraelevato di via Righi. Da una osservazione superficiale si ha l'impressione che tra via della Libertà e il sedime ferroviario vi sia una corsia in cui, con

interventi opportuni, potrebbe essere realizzata una pista ciclabile.

Ma con sorpresa i due sedimi (quello viario e quello ferroviario)sono completamente separati lasciando intravedere le limacciose

acque del canale industriale Bretella. Arrivare a Venezia in bicicletta è ancora un desiderio, come

raggiungere la lontana stella.

lirica ciclabiledi Alberto Cresti

Rinato a nuova vita in quel di Mestre, pedalando raggiungo

quando Venezia, quando Padova, quando Treviso.

In inverno, tra la spoglia campagna,

mi indicano il tragitto punte di campanili o argini di fiumi.

D'estate mi perdo felice tra il verde

per poi ritrovarmi in posti nuovi e sempre belli.

La gente mi chiede: non ti manca la tua città natale, Roma?

Rispondo tranquillo di no e con un brivido ripenso a quando,

ostinato ciclista, svicolavo tra auto bloccate da altre auto,

nella puzza infernale di inutili scarichi accesi

e con nevrotici scooteristi sguizzanti intorno.

Grazie Mestre, a te ed ai tuoi 100 chilometri di piste ciclabili.

comunicato stampa del gruppo di via Miranese

rinato a nuova vita

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i passaggi nei pressi di VEGA

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a cura del gruppo Riviera del Brenta

Si è svolta domenica 16 settembre la “biciclettata lungo ilBrenta” organizzata dall'associazione FIAB Riviera del Brenta.Il percorso, di circa 30 km tra andata e ritorno, ha toccato tutte le anse più suggestive del naviglio.Partendo da Piazza Municipio a Mira, passando per Oriago e Malcontenta su un breve tratto della nuova pista ciclabile, si è arrivati a Fusina. La manifestazione si è conclusa presso il ParcoValmarana di Mira con un pic-nic dei partecipanti.La discreta ma non ampia partecipazione come ci si aspettava è stata causata anche da una scarsa e non tempestivadivulgazione da parte dell'amministrazione comunale di recenteinsediamento.In occasione dell’ annuale Festa delle Consulte di domenica 23 settembre organizzata dal Comune di Mira abbiamo avuto a disposizione della nostra associazione uno stand espositivo che ci ha permesso di far conoscere AdB Riviera del Brenta alla cittadinanza . Molti e proficui sono stati i contatti ricevuti in questa vetrina di cui faremo tesoro.

di Umberto Vio

In un mio recente viaggio a Berlino, ho constatato che nellametropolitana le biciclette hanno numerosi spazi all'interno dei convogli. Un esempio per le nostre ferrovie, le quali nei TAF non ne prevedono neppure uno.

NOTAdovrebbe essere superfluo, ... ma ti ricordo cosa si intende per “rapporto minimo”. Noti il numero di denti della corona (Dc) ed il numero di denti del pignone (Dp) su cui è inserita la catena, si chiama rapporto (di trasmissione) il numero Dc/Dp (DENTI CORONA diviso DENTI PIGNONE).Ad esempio con corona di 42 denti e pignone di 21 denti, il rapporto è 2 (dato da 42/21).Ciò premesso, il RAPPORTO MINIMO (Rmin) della tua bici si trova dividendo il n° di denti della corona più piccola per il n° di denti del pignone più grande: la mia bici, con una corona di 22 denti ed un pignone di 34, ha Rmin = 22/34 = 0,65 ( il più piccolo possibile per le bici normalmente in commercio !).… e la tua ?

di Luigi Zanon, Presidente di Ruotalpina

Se vai da un negoziante “serio” per acquistare o farti fare una bici, ti chiederà una gran quantità di dati antropometrici: altezza,

peso, misura di braccia ed avambracci, gamba e femore per poterti dare il telaio della misura giusta, con la giusta pedivella

(forse 172,5 mm è meglio di 170,0 …..) e simili finezze.Probabilmente dimenticherà di chiederti la misura più

importante: quella della tua potenza o meglio quel dato che equivale ad una potenza specifica (per Kg di peso) che, in paesi ciclisticamente più evoluti, viene spesso utilizzata, ossia la VAM.Acronimo di Velocità Ascensionale Media, è il dislivello che riesci

a compiere nel tempo di un'ora, su strada con pendenze costanti (assolutamente priva di tratti piani od in contropendenza) e

sostenute: in pratica pendenze tra il 7% e 12% in modo che la bassa velocità renda trascurabile la resistenza dell'aria.

Dalla V.A.M. discendono molte conseguenze, ad esempio puoi programmare il tempo che ti servirà per un percorso con lunghe

salite .. ma soprattutto potrai esigere che il meccanico monti sulla tua la bici dei rapporti (scegliendo cioè corone e pignoni)

adatti al tuo fisico ed al tipo di salite che vorrai affrontare!(Vedi nota a piè di pagina)

Va subito chiarito che qui le differenze non sono inezie. Ecco alcuni esempi:

- uno scalatore ai massimi livelli può vantare una VAMdi 1600 metri/ora

- un buon cicloturista (come molti di noi) può accontentarsi di una VAM di 800 m/ora e conseguentemente potrà scalare il

Mortirolo in un tempo almeno doppio del mitico Pantani,se ha montato i rapporti giusti !

La frase evidenziata entra nel vivo del problema: se il professionista (con VAM=1600) scala una ripida salita

con il suo rapporto più corto = 39/25 = 1,56(e sicuramente ha usato il rapporto migliore avendo provato

prima la salita, consigliato da tecnici ecc……) noi, con la nostra VAM di 800 m/ora (la metà) dovremmo usare

un rapporto 1,56/2 = 0,78 che si può ottenere (circa) con un 24/30 cioè solo con rapporti da Mountain Bike:

il verdetto della FISICA è inesorabile !Partendo dalle suddette considerazioni, RuotAlpina ha sviluppato

una semplice formula per calcolare il rapporto minimo (Rmin) che deve avere la tua bici se vuoi superare una pendenza p%,

(senza morirci su!), nota che sia la VAM:

Rmin = VAM/(50*p%)

ad esempio se hai una VAM = 900e vuoi superare tratti con pendenze p%= 14,

ti serve un rapporto dato da: Rmin = 900/(50 * 14) = 900/700 = 1,29

realizzabile con 36/28

Interessante anche la formula inversa:

p% = VAM/(50*Rmin)

che permette, noto il rapporto minimo (Rmin) a disposizione sulla tua bici, di calcolare le pendenze che puoi affrontare con

relativa tranquillità. Ad esempio, se tu avessiVAM = 1600

con un 39/25 = 1,56, la pendenza limite consigliata diventerebbe

p% = 1600/(50*1,56) = 1600/78 = 20,5 ............ Purtroppo tu non hai una VAM = 1600!

Mira - Fusinacon gli Amici della BiciclettaMira - Fusinacon gli Amici della Bicicletta

bici in metropolitana

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In Italia il trasporto più battuto continua ad essere quello su gomma. Lo dice un'indagine del Wwf: la via ferroviaria è inferiore alla media europea.

I trasporti in Italia sono "fondati sulla gomma". Il Wwf invita a una riflessione il governo affinche' si cambi direzione verso il ferro. La conferma di questo arriva dai numeri sui trasporti in Italia. In classifica, a fare la parte di "Cenerentola sono le ferrovie". Il trasporto su rotaia delle merci copre "una quota, inferiore alla media europea, che si aggira intorno all'8-10% del mercato complessivo se espressa in tonnellate, e di gran lunga inferiore se calcolata in valore (1-2%)". Per quanto riguarda l'autotrasporto, il Wwf parla di "paleolitico". Sono "ben 186.000 (nel 2000) le aziende che operano in Italia per il trasporto di merci su gomma per conto terzi". Oltre "il 76% delle aziende non ha piu' di 2 addetti, il 67% dispone solo da 1 a 3 veicoli, solo la Spagna e l'Italia in Europa hanno una struttura di mercato cosi' frazionata". Questo, osserva il Wwf,significa che "in Italia prevalgono in assoluto le ditte individuali (i cosiddetti padroncini) che mal riescono a sopportare, date le economie di scala, variazioni anche non troppo significativedegli oneri economici". E poi, "l'apporto del settore dei trasportialle emissione di CO2 in Italia e' pari al 25% del totale delle emissioni. Ogni anno in Italia, i trasporti provocano danni ambientali e sociali per circa 200 mila miliardi di vecchie lire. Di questi il 94,5% e' dovuto al trasporto su strada e solo il 3% a quello ferroviario".

di Umberto Vio

Eldjna può andare a scuola in bicicletta.La redazione di Ciclostile ringrazia la sensibilità di una nostralettrice, la quale ha donato la bicicletta rispondendo all'appello lanciato dal nostro periodico. Sappiamo che le difficoltà di chi arriva da una terra lontana sono sempre tante, aver reso feliceuna bambina con questo gesto è un segno positivo del quale la redazione esprime sincera gratitudine.

Nel n. 39/2007 di Ciclostile, abbiamo pubblicato volentieri il resoconto della gita in bici sulla Via Claudia-Augusta che gli studenti cicloturisti della classe 3^A del Liceo Morin di Mestre hanno fatto a fine anno scolastico. A causa di una svista della redazione, non abbiamo pubblicato il nome del coautore di Luca Sbrogliò, Roberto Maurizio col quale ci scusiamo.

di Aristide Cariolato

Dalla Regione un finanziamento di 592 mila euro per la realizzazione del tratto di pista ciclabile da Spagnago a

Valdagno.Per un tratto di pista ciclabile, concluso e già percorribile

dall'estate scorsa, dal ponte Dalle Ore di Spagnago fino a via Gramsci in località “5 lanterne", ce n'è uno nuovo, infatti, da

iniziare fra breve. «Il comune di Cornedo - ha dichiarato l'Assessore allo Sport, Flavio Guiotto - riceverà infatti un finanziamento di 592 mila

500 euro, come contributo per la realizzazione del tratto di Spagnago dell'itinerario cicloturistico sovracomunale da RecoaroTerme a Montebello Vicentino lungo gli argini del torrente Agno-

Guà.Vale a dire quello che permetterà di raggiungere Ponte dei Nori

con un percorso lungo l'argine sinistro dell'Agno, che andrà a collegarsi con la ciclabile di Valdagno. Si sta così

progressivamente concretizzato il progetto che rientra nel più ampio accordo siglato nel 2004 in municipio a Cornedo, eletto

poi ente coordinatore, che ha coinvolto tutti i comuni della Valledell'Agno e del Chiampo, la Provincia di Vicenza e la Comunità

Montana. Provo una grande soddisfazione per l'annuncio del finanziamento - conclude l'assessore Guiotto -, perché viene a proseguire un'opera che sta riscontrando in vallata un grande

apprezzamento dai cittadini, che possono andare e venire lungo l'argine dell'Agno in tutta sicurezza coniugando salute fisica e

riposo mentale in mezzo alla natura».Il contributo, come ha precisato il progettista Giancarlo

Zarantonello, verrà a coprire il 75% del costo complessivo del tratto, che è di 790 mila euro.

«Si tratta - ha spiegato l'Assessore Regionale alle Politiche della Mobilità, Renato Chisso - di un intervento previsto da una

delibera Cipe del 2006 nel contesto dell'accordo quadro RegioneVeneto-Governo, relativo ad azioni per la valorizzazione

turistica. É stato inoltre sottoscritto nel giugno scorso un accordo di programma con i comuni con lo scopo di completare e rendere fruibile il percorso ciclabile lungo l'Agno - Guà, di 36 chilometri, di notevole interesse ambientale e paesaggistico».

(Tratto da IL GIORNALE DI VICENZA di Martedì 15 Gennaio 2008 Pagina 31)

CORNEDO/1. Contributo della Regione per il percorso ciclo-turistico

di Biagio D'Urso

Ho l'onore di consegnare la tessera nr. 500 all'Assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Enrico Mingardi, in quanto

crede fermamente nella mobilità sostenibile e ha dato un notevole contributo allo sviluppo delle piste ciclabili di Mestre

(100 km) e all'esecuzione del BiciPlanCon simpatia dagli Amici della Bicicletta di Mestre.

Eldjna ha la bicicletta

errata corrige

trasporti

l’Italia che si muove solo su gomma

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Mingardi socio n.500n.40

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Germana Principe e Stefano Gerosa“Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura” (I Giovanni 4,18)

Carissimi amici/che, ora sappiamo per certo che Germana e Stefano, il 7 dicembre 2007 si sono sposati! Ebbene sì, era nell'aria, qualcuno/a lo immaginava prima che loro stessi lo decidessero e, come la classica profezia che si autoavvera, Germana e Stefano ce lo hanno confermato e conpiacere, in modo ufficiale. Il matrimonio è stato celebrato in forma civile a Palazzo Cavalli a Venezia. Hanno deciso per una cerimonia semplice, in forma privata. Per gli sposi è stato un momento importante in cui riconoscere in modo ufficiale un legame d'amore che li unisce da oltre cinque anni.Per l'occasione, hanno espresso il vivo desiderio di essere ricordati nel loro momento di gioia, con l'amicizia e con l'affetto che abbiamo dimostrato loro in varie occasioni di incontro.Non hanno voluto né doni, né fiori, avendo già tutto ciò che loro ritengono sufficiente per vivere tranquilli e felici. Pertanto a tutti coloro che volessero dare un segno della propria partecipazione e vicinanza, hanno suggerito la possibilità di fare un'offerta per aiutare i bambini di Calcutta (C.i.n.i. onlus Italia www.adottaunamamma.it) o di Palermo (Centro Valdese "la Noce" www.lanoce.org ). Ci abbracciano con affetto e noi ci felicitiamo con loro.

galeotta fu la bicicletta per gli sposi

ciclo&libri

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A Stefania per aver condiviso gioia, impegno,

speranza e fiducia nel ricercare e proporre città più vivibili per tutti

a partire dalle bambine e dai bambiniI tuoi amici

di Nadia Zanoni, per FIAB-GIS ciclisti e pedoni, Mirano (VE)

Questo è il titolo della nuova dispensa per gli insegnanti realizzato da FIAB, autrice principale Stefania Elibani, in

collaborazione con Achab group nell'ambito del progetto scuola Bimbimbici.

“E' una guida alternativa per far prendere coscienza che un miglioramento della vivibilità dell'ambiente urbano è possibile attraverso suggerimenti e proposte didattiche specifiche per e

con il coinvolgimento dei bambini.”…così si legge dalla copertina qui riportata.

L'opera ha un valore e un significato particolare perché esce dopo che Stefania, carissima socia FIAB di Mirano, oltre che

appassionata amica della bicicletta, insegnante, pedagogista e formatrice ci ha lasciati improvvisamente; così scrivono gli amicirimani ancora un messaggio e un invito di speranza che ci aiuta

a riflettere per il futuro. La dispensa è stata condivisa nell'ambito di un'opera più ampia

che si tradurrà in un kit, per l'educazione alla mobilità sostenibile, di prossima distribuzione.

Per qualsiasi informazione e richiesta rivolgersi a [email protected] , o il sito www.bimbimbici.it

Vivace scrittura di viaggio, corredata in appendice da brevi e puntuali appunti tecnici, sapiente corredo per altre guide turistiche e relativi stradari. La Segato ci offre una cronaca pedalando che, tramitela penna attenta come lo scatto di una foto, induce il lettore a vedere per immagini e a sentire il sapore della vita in quell'estremo nord del nostro pianeta. Non mancano le curiosità. In bici traAlaska e Canada, terre di forte impatto naturale, ricche di richiami empatici che soddisfano le necessità dello spirito umano, del viaggiatore in particolare.

segnalati da Laura Borgo

Sandra Segato,Nella terra degli orsi in bicicletta tra Canada e Alaska,2007, Ed. Ediciclo, Portogruaro (VE), pagg.188, € 15,00

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Sconti per gli A.d.B.Ecco i negozi convenzionati per il 2007.

E' sufficiente esibire la tessera prima degli acquisti e si avrà diritto ad uno sconto sul prezzo.

Rimangono esclusi i prezzi di eventuali svenditeo particolari campagne promozionali

SCAVEZZON - Via della Vittoria 141 Mirano – 10%

POWER STATION – Via Cappuccina, 93 – 5% sui cicli anche in offerta, 10% assistenza, ricambi, accessori.

CICLI BREDA – Via Piave, 184 – Mestre – sconti vari

BICITECNO – Via Mutilati del Lavoro, 34 – 36 Marghera – 7% sui cicli

SIMION GUERRINO – Via Manin, 2 – Olmo di Marne – 10%

DOWNHILL BIKE – Via Vallon, 6/d – Mestre – 10%PETTINELLI SPORT – Via Mestrina, 38 – Mestre – 10%

AREA SPORT – Via Miranese, 117/c – Chirignago – sconti vari

ESSETRESPORT – Via Cà Rossa, 48 – Mestre - 10%

LIBRERIA LAMON – Via Beccaria, 22/a – Marghera– 10% esclusi testi scolastici

DON CHISCIOTTE – Via Brenta Vecchia, 13 – Mestre 5 – 10%OTTICA MICHIELETTO – Viale San Marco, 12 – Mestre – 15%

PALESTRA DELLA PROVINCIA - Via Forte Marghera - Mestre -27 € di iscrizione e 20 € al mese, iscrizioni dal 1 novembre

Info AdBSEDE

Via Col di Lana, 9/A - 30171 Mestre(di fronte alla stazione ferroviaria di Mestre)

tel/fax 041 [email protected]

www.provincia.venezia.it/bici

ORARI SEGRETERIAmartedì e venerdì 15,00 – 18,00

giovedì 18,00 – 20,00

TESSERAMENTINuovo socio ordinario: 19,00 euroNuovo socio famigliare: 16,00 euro

Secondo socio famigliare: 13,00 euroPer i soci che rinnovano l'adesione entro il 31 marzo:

Nuovo socio ordinario: 17,00 euroNuovo socio famigliare: 14,00 euro

Secondo socio famigliare: 11,00 euroBimbi sotto i 12 anni: 6,00 euro

Socio sostenitore: 25,00 euro

La quota può essere versata in sede oppure su C.C.P.n°13649306 intestato ad:Amici della Bicicletta di Mestre,

Via Col di Lana 9/A, 30171 Mestre

Il socio ha diritto di partecipare alle iniziative dell'Associazione e riceve a casa il Ciclostile e la

NewsLetter della FIAB.Gode inoltre di copertura assicurativa 24 ore su 24

per danni a terzi derivantidall'uso personale/privato

della bici.

Dopo aver letto questo giornalese non lo conservi regalalo a qualcuno:

un piccolo gesto per una città a misura di bici!

UNA TESSERA

DUE POSSIBILITÀDa quest'anno con la tessera AdB di

Mestre si ha la possibilità senza un'ulteriore tessera, di partecipare alle

cicloescursioni di Ruota Alpina. Il programma delle uscite con i dettagli si

trova in sede.