Ciclostaffetta 2017 Polisportiva Oratorio Mozzanica

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Ciclo Staffetta 2017 Sant’Ambrogio di Valpolicella Mozzanica

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Ciclo Staffetta 2017

Sant’Ambrogio di ValpolicellaMozzanica

Sant’Ambrogio di Valpolicella – Mozzanica

Km 218

3 SETTEMBRE 2017Domenica

Ritrovo di partenzaPiazzale dell’Oratorio, Largo Don Piero Salini, Mozzanica

Inizio della ciclo-staffetta: kilometro zeroPiazza Vittorio Emanuele II, Sant’Ambrogio di Valpolicella

ArrivoPiazzale dell’Oratorio, Largo Don Piero Salini, Mozzanica

Santuario della Madonna della Corona

Dov’è Il Santuario si trova a Spiazzi (frazione di Caprino Veronese), in una delle località più suggestive dell’alta Italia. Sorge aggrappato sulla roccia dei monti che lo circondano, a 774 metri sul mare, a strapiombo sulla valle dell’Adige, la stessa che sarà percorsa dalla Staffetta nella mattinata. Il Santuario è un luogo di preghiera e meditazione immerso nelle rocce del Monte Baldo, aperto tutto l’anno e pronto ad accogliere i numerosi pellegrini.

Storia Documenti medievali attestano che già intorno all’anno Mille nell’area del Baldo vivevano degli eremiti legati all’Abbazia di San Zeno in Verona e che almeno dalla seconda metà del 1200 esistevano un monastero ed una cappella dedicata a S. Maria di Montebaldo accessibili attraverso uno stretto e pericoloso sentiero nella roccia. Tra il 1434 ed il 1437 S. Maria di Montebaldo, passò in proprietà ai Cavalieri di San Giovanni, o del Santo Sepolcro, che la conservarono fino al 1806. Nei quattro secoli di gestione, questi trasformarono radicalmente la Madonna della Corona, facendola diventare un autentico Santuario capiente ed accessibile grazie alla sistemazione del ponte in legno di accesso a valle e alla costruzione sopra la preesistente di una nuova chiesa. Nel corso del Cinquecento vennero realizzate le due scale di accesso tuttora visibili. Dal 1625 fino al 1689 la chiesa venne ampliata. Alla fine del XIX secolo, invece, fu ordinata la costruzione di una nuova facciata in stile gotico e ampliata ulteriormente. All’inizio del Novecento, venne rifatto il campanile e migliorate le vie d’accesso al Santuario tra cui la galleria.

Il Santuario ora Il Santuario attuale è frutto di una demolizione e ricostruzione effettuata dal 1975 al 1978. Vennero mantenute solo le strutture migliori e significative del Santuario precedente. Nel 1982 al Santuario è attributo il titolo di “basilica minore”. Da ricordare tra i momenti storici la visita e il momento di preghiera di papa Giovanni Paolo II il 17 aprile 1988. Il Santuario ospita ogni anno più di 200 mila devoti da cinque continenti.

Cosa si venera Alta 70 centimetri, larga 56 e profonda 25, la statua della Madonna della Corona è in pietra locale dipinta. La statua poggia su un piedistallo recante la scritta “HOC OPUS FEClT FIERI LODOVICUS D CASTROBARCO D 1432”, tradizionalmente considerata come prova che la statua venne fatta realizzare e donata alla Corona nel 1432 da Lodovico Castelbarco, proveniente da una nobile famiglia roveretana. Di fatto la statuetta raffigura la Madonna che regge in grembo il Cristo morto.

«Desidero invocare l’intercessione di Maria su voi, cari fedeli. Qui voi vedete rappresentata la Madonna che accoglie sulle ginocchia il Figlio deposto dalla croce, amorosamente consenziente al dono della sua vita per la redenzione dell’uomo. E con Cristo, Maria accoglie tutti gli uomini divenuti suoi figli sotto la croce, facendo spazio nel suo cuore di Madre a tutte le povertà e sofferenze. Ci insegni Maria a soccorrere i bisogni dei fratelli, e questi, avvertendo la dolcezza del nostro amore, si aprano all’amore di Dio.»

Papa Giovanni Paolo II, 17 aprile 1988, Santuario della Madonna della Corona

Sopra, l’interno del Santuario con la statua venerata e la facciata esterna alla fine della scalinata che porta all’ingresso dalla frazione Spiazzi.

Sant’Ambrogio di Valpolicella

Dov’è È il centro naturale della Valpolicella, territorio famoso in Italia e nel mondo soprattutto per i suoi vini. Questa precede, con i Monti Lessini, le Prealpi Venete a Nord, mentre a Sud è delimitata dal fiume Adige. Lo stesso fiume lambisce la Valpolicella ad Ovest sfiorando il Lago di Garda.

Abitanti 11˙781

Fondazione Abitata già nel Paleolitico. Le prime tracce storiche risalgono all’epoca romana, quando lo storico Scipione Maffei scoprì due lapidi dalla quale si deduce che i primi abitanti della Valpolicella si chiamavano Arusnati. L’attuale Sant’Ambrogio si inquadra già al tempo dei Romani come centro del territorio rurale da cui è circondata (il pagus Arusnatjum) e ne diviene successivamente il castrum.

Luoghi religiosi La Chiesa di Sant’Ambrogio e la Chiesetta di San Zeno sono i due principali punti di riferimento religiosi del centro. Nelle frazioni, però, vi sono numerose altre Chiese.

Luoghi di interesse

Il Comune di Sant’Ambrogio spicca da una posizione sopraelevata e vi si accede da due maestose scalinate di marmo, al cui centro prende posto il Monumento allo Scalpellino. La Fontana Vecchia è invece un’oasi di pace, con i suoi sedili in pietra immersi nel verde. Numerose sono le Ville Venete, tra cui Villa Brenzoni – Bassani.

In tavola Numerosi formaggi tipici, tra cui il Monte Veronese DOP, la Ricotta e i formaggi con le erbe. Sono prodotti anche i salumi tipici come lardo e salame. Da ricordare anche molte varietà di miele. Le colline della Valpolicella accolgono inoltre molti uliveti che rendono possibile la produzione di Oli pregiati.

Vini Valpolicella classico, Amarone della Valpolicella, Recioto della Valpolicella

Da ricordare Da pochi anni la frazione di San Giorgio di Valpolicella è inserita nel Club “I borghi più belli d’Italia”. Situato su una collina, questo piccolo borgo di pietra gode di un panorama unico sul Lago di Garda. Sorge attorno alla Pieve di San Giorgio, ancora uno dei migliori monumenti di età romanica del veronese.

Sopra, veduta del centro di Sant’Ambrogio di Valpolicella. A destra, il Palazzo Comunale con le due scalinate e la fontana centrale.

A sinistra, il Chiostro della Pieve di San Giorgio di Valpolicella, nell’omonima frazione.

Solferino

Dov’è A Sud del Lago di Garda si trova l’anfiteatro morenico, territorio che eredita dal ritiro dei ghiacciai in epoca Quaternaria le sue caratteristiche. Infatti, vi si trovano continue colline e avvallamenti, spesso punteggiati da specchi d’acqua. Al centro di queste dolci colline, coltivate a vite, si trova Solferino, piccolo centro abitato ricordato spesso per le vicende storiche che vi hanno preso parte.

Abitanti 2˙631

Luoghi religiosi La più antica delle chiese solferinesi è la chiesa dell’Ossario, voluta anni dopo la famosa Battaglia di Solferino e San Martino, per raccogliere degnamente le spoglie dei numerosi militari caduti; al suo interno sono contenuti 1413 teschi. La battaglia vide contrapposti gli eserciti francese e austriaco, con la partecipazione dei soldati piemontesi, nell’ambito della Seconda Guerra d’Indipendenza. Invece, la chiesa di San Nicola di Bari sorge in Piazza Castello, bellissima piazza ove un tempo sorgeva il castello dei Gonzaga.

Luoghi di interesse

Oltre alle architetture citate, va ricordato il Museo Risorgimentale; la Rocca di Solferino (eretta nel 1022) che conserva i cimeli risalenti alla battaglia del 1859; il monumento alla Croce Rossa, eretto in ricordo del fondatore dell’omonima associazione Henry Dunant.

Sopra, l’Ossario. A destra, piazza Castello e la Chiesa di San Nicola.

TrasferimentoProgramma dettagliato

Il tragitto copra all’incirca 110 km ed è quasi interamente coperto da autostrade e superstrade. L’ingresso in autostrada è previsto al casello di Fara Olivana Romano di Lombardia, su autostrada BreBeMi A35. Nei pressi degli svincoli di Brescia, ci si immette su autostrada A4 fino all’uscita Peschiera del Garda. Poi, mediante strade a scorrimento veloce e in seguito a strade provinciali, si giunge al luogo di incontro: Piazza Vittorio Emanuele II a Sant’Ambrogio di Valpolicella. Qui, gli atleti che decideranno di intraprendere la prima tappa della staffetta, dovranno prepararsi, montando le biciclette. La restante parte del gruppo fornirà le indicazioni necessarie affinché questi possano affrontare il percorso con il minimo pericolo.

Tabella di marcia prevista

h. 6.00 km 0 Partenza. Largo Don Piero Salini, Mozzanica.

h. 6.10 km 7,6 Ingresso in A35 BreBeMi, casello Fara Olivana.

h. 6.40 km 43,0 Ingresso in A4, casello Brescia Ovest.

h. 7.00 km 88,2 Uscita da A4, casello Peschiera. Imbocco SR11 per Verona.

h. 7.05 km 91,6 Imbocco SR 450 per Affi.

h. 7.10 km 101,0 Uscita da SR 450, svincolo per SP 31/A Pastrengo.

h. 7.25 km 110,0 Arrivo. Piazza Vittorio Emanuele II, Sant'Ambrogio di Valpolicella.

Mappa stradale generale

Il percorsoProfilo altimetrico

Il percorsoDescrizione

La partenza da Sant’Ambrogio di Valpolicella non è tra le più semplici auspicabili. Il territorio infatti risulta già molto vallonato, mentre gli atleti attraversano l’Adige verso Ovest per poi dirigersi a Nord per imboccare la valle dell’Adige sulla Strada Provinciale 11. Il primo e unico traguardo volante di giornata è posto a Rivalta. Fatto l’ingresso in Trentino, ad Avio ha inizio la salita Hors Catégorie per Rifugio Graziani, a quota 1615 metri. Dopo un brevissimo ristoro, si riparte alla volta di Spiazzi, che si raggiunge dopo un tratto di discesa preceduto da una salita di 4a categoria, esposta ad Est, proprio alle pendici della cima Valdritta del Monte Baldo. Un momento di raccoglimento al Santuario della Madonna della Corona richiederà una sosta. Si riprende la strada in discesa e dopo pochi kilometri ci si ferma per la pausa pranzo, questa volta con calma, per ritemprare corpo e spirito. Nel pomeriggio non sono previste grosse difficoltà altimetriche, ma dopo esserci diretti a sud, si entrerà in provincia di Mantova, con le dolci ma frequenti colline moreniche da superare, fino a Solferino, dove è posto il ristoro successivo. Il percorso si snoda poi nella medio-bassa bresciana, passando per il fiume Mella (a Capriano del Colle ultima sosta di giornata) fino al fiume Oglio, che segna il confine con la provincia di Bergamo. Gli ultimi sforzi ci vedranno impegnati sulle strade di casa.

Il percorsoCronotabella

La partenza della Staffetta Ciclistica è programmata per le ore 8:15 da Sant’Ambrogio di Valpolicella, salvo traffico lungo il trasferimento autostradale. Sono previste 4 soste intermedie, della durata massima di 20 minuti ciascuna. Il pranzo è previsto in località San Martino, alla fine della discesa dal Monte Baldo: la durata schedulata è di un massimo di 75 minuti, in relazione all’orario di arrivo al checkpoint. La ripartenza nel primo pomeriggio è prevista per non oltre le ore 14, onde scongiurare ritardi sull’arrivo in Mozzanica.

RaccomandazioniPer gli atleti della staffetta

Come ogni anno, agli atleti in sella per la Staffetta è richiesto innanzitutto (e non è mai mancato) impegno e dedizione. Tra le cose da mettere nel proprio zaino, ricordiamo:

Uno o più kit anti foratura Il proprio casco (obbligatorio) Tutto il materiale accessorio a vostra discrezione Strumenti per la manutenzione ordinaria della bicicletta, se disponibili Uno o più cambi, in relazione a quante tappe si vogliono percorrere

Rispettare il codice della strada non è un optional

La società metterà a disposizione, invece:

Il pranzo al sacco Acqua e bevande zuccherine Integratori sportivi per le borracce Kit di pronto soccorso

Raccomandiamo inoltre una velocità controllata e tarata sulla possibilità di ogni atleta.

Vista la disponibilità di molteplici divise, si raccomanda caldamente a tutti gli atleti di indossare, almeno per l’ultima tappa della Staffetta, l’ultima divisa sociale in dotazione ad ogni atleta, ovvero la divisa 2016 di colore nero, azzurro e verde.

Edited in July 2017. Credits: Daniele Macalli