Cicloitinerario Dei Meandri del Fiume Ronco · L‘associazione “Amici della Bici” Federata...
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CicloitinerarioDei Meandri del
Fiume Ronco(Forlimpopoli - Selbagnone-
Marina di Ravenna)
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I Meandri del Fiume RoncoAssociazione i MeandriInfo: [email protected]
Il SIC ( Sito di Importanza Comunitaria) “Meandri del fiume Ronco” si trova tra il tratto terminale della vallata del Bidente e la pianura forlivese a circa 20 km dal mare
Adriatico. I fiumi, ambienti ad elevata biodiversità, non sono statici, ma si evolvono in base alle variazioni delle precipitazioni, reagendo in maniera diversa agli interventi antropici. Il fiume è il corridoio ecologico di congiunzione tra i monti e il mare ed ospita molte specie di animali e piante. Esso trasporta inoltre
minuscole particelle di terreno che verranno depositate a valle formando le future spiagge.il fiume Ronco scorreva una volta in modo lineare, ma, con lento processo di scavo e riporto di materiale limoso e sabbioso, ha originato quei meandri che oggi lo rendono particolarmente interessante. Altra caratteristica della zona è la presenza di bacini, originati dalla attività antropica. Dal dopoguerra, nella zona di Selbagnone - Magliano, si sono insediate diverse attività estrattive, che, con il loro lavoro, hanno dato origine ad una serie di laghi di diversa profondità, che si sono riempiti con le acque di falda.
RavennaInfo: I.A.T Via Salara, 8 48100 RAVENNA Tel. ++39 0544 35404 Fax 0544 [email protected]
Ravenna città d’arte e cultura, città del mosaico, città antica che 1500 anni fa è stata tre volte capitale: dell’impero romano d’occidente, di Teodorico re dei Goti, dell’impero di Bisanzio. La magnificenza di quel periodo ha lasciato a Ravenna una grande eredità di monumenti, decorati con mosaici che sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità
dall’UNESCO. L’arte del mosaico non è nata a Ravenna, ma a Ravenna ha trovato la sua più ampia espressione. La bellezza dei mosaici e l’armonia delle architetture, ma non solo: a Ravenna si può passeggiare fra torri campanarie e chiostri monastici, ma anche per stupende pinete, passare dagli affreschi giotteschi di Santa Chiara all’abside barocca di Sant’Apollinare Nuovo. Ravenna è romana, gota, bizantina ma anche medievale, veneziana ed infine moderna , ricca di eventi e manifestazioni di prestigio inter-nazionale. Da Vedere: S.Vitale, Galla Placidia, Duomo, Battistero Ariani e Neoniano, S.Apollinare Nuovo, Mausoleo di Teodorico, S. Apollinare in Classe, Pinete di Classe e S. Vitale.
Marina di RavennaInfo: Pro Loco Viale Delle Nazioni, 159 (RA)Tel. ++39 0544 530117 Fax ++39 0544536224 [email protected]: marinadiravenna
A soli 8 chilometri da Ravenna, Città d’Arte e Pa-trimonio dell’Umanità, ecco Marina di Ravenna un borgo tra mare e pineta oggi riconosciuto come la riviera più “trendy”. Marina offre una scelta varia di sistemazioni: alberghi, residence, campeggi e ap-partamenti . Marina di Ravenna è centro importante per la nautica. Grazie a importanti strutture, ed ai qualificati eventi nautici di rilevanza internazionale
che si tengono ogni anno, è il primo Porto Turistico Internazionale dell’Adriatico. Di giorno il mare e la lunga ampia spiaggia sabbiosa sono ideali per il relax, passeggiate o attività sportive come; surf, vela, beachvolley, calcetto, basket e beachtennis. La notte è quasi magica, c’è solo da scegliere; ballare in locali alla moda, ascoltare jazz, o sorseggiare un drink nei disco o negli street bar, partecipare ad eventi culturali o alle feste in spiaggia sotto le stelle. Per chi preferisce passeggiare ci sono i mercatini, le sagre tradizionali o una rilassante passeggiata in mezzo al mare lungo i tre chilometri della nostra “diga” in una fresca brezza di salsedine.
La FIAB è una federazione ambientalista. Lo Statuto riporta come finalità principale la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualifi-cazione dell’ambiente (urbano ed extraurbano). L‘associazione “Amici della Bici” Federata alla Fiab promuove l‘utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto semplice, economico ed ecologico.Scopo dell‘Associazione è di proporre, ricercare, valorizzare percorsi ciclabili e tratti protetti con l‘obiettivo di aumentare la sensibilità delle amministrazioni locali e della collettività verso tali tematiche ambientaliste.Info: www.fiab-onlus.it
Federazione ItalianaAmici della BiciclettaOnlus
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Scendendo il fiume Ronco. Dal tratto terminale della vallata del Bidente fino al
mare. Tra meandri naturali e argini artificiali. Corridoio
ecologico di congiunzione tra i monti e il mare e sito di
importanza comunitaria.
“Amici della Bici”Gruppo CicolesursionisticoMassalombarda Lugo Ravenna
ForlimpopoliInfo: Rocca di Forlimpopoli - ForlimpopoliTel. ++39.0543.749250 Fax: ++39.0543.749214http://www.comune.forlimpopoli.fc.it/[email protected]
Forlimpopoli sorge su un sito favorevole alle comunicazioni tra la montagna, la pianura e il mare. Il suo territorio fu abitato sin dal paleolitico inferiore. In epoca protostorica il territorio fu percorso e abitato da genti dell’età del bronzo e successivamente sia dagli Umbri, che scendevano dall’Appennino, sia dai Galli provenienti dalla Pianura Padana. Il nome di Forlimpopoli è di chiara origine romana (Forum Popili) e deriva molto probabilmente da quello del
console Popilio Lenate, che avrebbe fondato la città nel 132 a.C. Certamente l’antica via Emilia costituiva l’asse fondamentale del reticolato urbano della città romana. Nei primi secoli dell’epoca imperiale registrò un forte sviluppo economico, grazie alle attività agricole e alla presenza di fornaci che producevano anfore vinarie di foggia particolare, che giungevano in diversi porti mediterranei. A partire dal III secolo ebbe inizio una deca-
denza economica della città, che si protrasse per tutto l’Alto Medioevo, durante il quale la pianura fu sommersa da disastrose inondazioni e ampie zone coltivate furono abbandonate.Nel Basso Medioevo la città registrò una rinascita, testimoniata dalla costruzione di una nuova zona urbanizzata, la Civitas Nova, e dalla conquista dell’autonomia comunale.Nel secolo XIII la cittadina entrò nell’orbita della famiglia degli Ordelaffi che da Forlì cercava di estendere la sua influenza sulla Romagna.L’azione degli Ordelaffi fu contrastata dalla Chiesa che riconquistò il territorio grazie all’energica azione del cardinale Albornoz il quale, nel 1361, ordinò la distruzione di Forlimpopoli rimasta fedele ai signori di Forlì. Dieci anni dopo un documento dell’epoca ci riferisce che l’antica cittadina non esisteva praticamente più, la sede vescovile era stata trasferita a Bertinoro e al posto della cattedrale distrutta era stata costruita una fortezza chiamata Salvaterra, l’attuale Rocca. Pochi anni dopo Sinisbaldo Ordelaffi, fatta la pace con la Chiesa, fece risorgere Forlimpopoli, con la costruzione di mura cittadine. Nei secoli XV e XVI Forlimpopoli fu posseduta da diversi signori, tra i quali Caterina Sforza e Cesare Borgia. Dal 1592 la Rocca passò ai principi Savelli, eredi degli Zampeschi, e quindi al cardinale Capponi.Dopo la parentesi napoleonica, Forlimpopoli tornò sotto il governo pontificio. Durante il Risorgimento la cittadina partecipò attivamente ai moti liberali, in particolare a quelli del 1831.
Festa Artusiana: Si svolge nel periodo inizio - fine Giugno tutte le sere per un periodo di 9 giorni nelle vie e piazze attorno alla rocca all’insegna di cultura (premi artusi); gastronomia (menù ar-
tusiani nei ristoranti e nello stand in piazza); mostre – mercato (libro, antiquariato, pittura con tema gastronomico); spettacolo (lungo le strade, al cafè champagne, al teatro verdi. Con la festa la città di Forlimpopoli rende omaggio ad uno dei suoi figli più illustri: Pellegrino Artusi, il codificatore della cucina italiana post unitaria. Il centro storico, su cui domina la bella rocca trecentesca, si trasforma in Artusopoli una città da assaggiare, dove è possibile gustare i prodotti tipici del territorio e,
con il ristorante “Casa Artusi” e i ristoratori locali, le ricette del manuale. Annualmente vengono assegnati i premi Artusi: l’uno ad un grande chef di fama internazionale e l’altro a chi ha fatto della lotta alla fame e alla denutrizione una ragione di impegno quotidiano.
Villa Paolucci: Nel territorio Forlimpopolese, vicino all’abitato di Selbagnoner, venne costruito verso la metà del ‘700, dai marchesi Paulucci-Merlini un imponente edificio che si sviluppa su tre piani,
con la facciata ornata da una doppia scala esterna che porta al primo piano, in un grandioso atrio con il soffitto decorato nel 1767 da V. del Buono e G. Marchetti. Adiacente all’atrio è la sala da pranzo con il soffitto splendidamente dipinto. La villa è tutta decorata a stucchi e conserva le porte ed i vetri originali. All’altezza del secondo piano si apre una balconata di ferro battuto, elegante ed ariosa. Prima del 1971 le pareti erano ornate da circa 300 quadri ed inte-
ramente arredata con mobili, argenterie e tappezzerie del 1600/1700. Gioiello di contorno alla villa è lo splendido parco in mezzo ai quali fu costruito un “teatrino di verzura” unico esempio in Romagna. Nel 700 era consuetudine arredare i giardini con piante esotiche provenienti da paesi lontani e che solo ivi potevano essere ammirate. La pianta più nota del parco Paulucci Merlini è il grande Cedro del Libano. Questo colosso verde dalle dimensioni imponenti ha un portamento molto elegante “a candelabro”. Questa pianta è legata alla storia: le travi del tempio di Salomone e le navi dei Fenici erano costruite con questo legname. Altra pianta interessante è il Ginkgo biloba, “fossile vivente”, è la specie arborea più antica del nostro pianeta i cui progenitori crescevano trecento milioni di anni fa. Unico rappresentante di una famiglia di alberi preistorici, è in Oriente pianta sacra e legata a Buddha. Le foglie del Ginkgo biloba hanno proprietà medicinali come antiossidanti. Nel parco vi sono inoltre Tassi secolari, Magnolie imponenti e una Sequoia di 250 anni.
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