“CIAK VI RACCONTO UNA STORIA” TITOLO DEL PROGETTO … · Le insegnanti, educatrici seguiranno...

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Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE 1. DATI DI CONTESTO TITOLO DEL PROGETTO “CIAK VI RACCONTO UNA STORIA” la nostra amica zucca: “ZUCCA STAR” SERVIZIO/I EDUCATIVO/I SERVIZI EDUCATIVI E PROTEZIONE SOCIALE CHE LO REALIZZANO SEDE/I Scuola dell’infanzia “IL DELFINO” Via N. Tommaseo Comune di Rimini PROGETTO NUOVO PROGETTO GIA’ATTIVO DALL’ANNO PROGETTO CHE COINVOLGE PIU’ ENTI TERRITORIALI GRUPPO DI LAVORO Atelierista: Maria Grazia Ricci. insegnanti: Di Geronimo Pasqualina, Savioli Silvana; Anna Nanni, Maria Grazia Gamberini, Emanuela Pironi, Milena Grittani, Petrolati Carmen, Semprini Maria, Troia Tiziana. Educatrici: Caddeo Brunella, Stracci Daniela. gruppo coordinamento pedagogico: Dott.sa Campana Monica, Dott.sa Giorgi Raffaella, Dott.sa Zangari Fiorella. REFERENTE DELLA SCHEDA Atelierista: Maria Grazia Ricci [email protected] COLLABORAZIONI ESTERNE DESTINATARI POTENZIALI DEL PROGETTO BAMBINI GENITORI EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI: n.78 Sc. Infanzia n.20 Aul. Cerniera n.99 famiglie n. 3 7 n.4 n.2 cuochi DI CUI ………2.. IN SITUAZIONE DI HANDICAP/DISABILITA’

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Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE

1. DATI DI CONTESTO

TITOLO DEL PROGETTO

“CIAK VI RACCONTO UNA STORIA”

la nostra amica zucca: “ZUCCA STAR”

SERVIZIO/I EDUCATIVO/I SERVIZI EDUCATIVI E PROTEZIONE SOCIALE

CHE LO REALIZZANO

SEDE/I

Scuola dell’infanzia

“IL DELFINO”

Via N. Tommaseo

Comune di Rimini

PROGETTO NUOVO

PROGETTO GIA’ATTIVO

DALL’ANNO

PROGETTO CHE COINVOLGE

PIU’ ENTI TERRITORIALI

GRUPPO DI

LAVORO

Atelierista: Maria Grazia Ricci.

insegnanti: Di Geronimo Pasqualina, Savioli Silvana; Anna Nanni, Maria Grazia Gamberini,

Emanuela Pironi, Milena Grittani, Petrolati Carmen, Semprini Maria, Troia Tiziana.

Educatrici: Caddeo Brunella, Stracci Daniela.

gruppo coordinamento pedagogico: Dott.sa Campana Monica, Dott.sa Giorgi Raffaella,

Dott.sa Zangari Fiorella.

REFERENTE

DELLA

SCHEDA

Atelierista: Maria Grazia Ricci

[email protected]

COLLABORAZIONI

ESTERNE

DESTINATARI POTENZIALI DEL PROGETTO

BAMBINI GENITORI

EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:

n.78 Sc. Infanzia

n.20 Aul.

Cerniera

n.99 famiglie n. 3 7 n.4 n.2 cuochi

DI CUI N° ………2.. IN SITUAZIONE DI HANDICAP/DISABILITA’

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

N° ……….. IN SITUAZIONE DI DISAGIO SOCIALE

N° ……….. PROVENIENTI DA PAESI STRANIERI

1.2 CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

MOTIVAZIONI

Le motivazioni per proporre un percorso progettuale dedicato alla media educazione è di creare

un confronto nei bambini riguardo alla loro esperienza con i media, considerando che la

televisione e i mezzi multimediali (computer, cinema, ecc.), sono ormai strumenti

d’informazione e di socializzazione di primaria importanza per i bambini, per cui togliere loro il

rapporto con i media, significa togliere una risorsa che rafforza quelle già consolidate.

L’educazione ai media contribuisce a fare acquisire nei bambini un atteggiamento mentale,

emozionale e relazionale affinché essi abbiano la possibilità di sviluppare, conoscenze e

competenze, in modo che si possano confrontare con i nuovi linguaggi della comunicazione.

Uno dei campi degli Orientamenti è denominato: “LINGUAGGI, CREATIVITA’,

ESPRESSIONE”, che comprende le categorie che hanno che fare con:

il disegno,

l’espressione grafico-pittorica,

la manipolazione dei materiali,

il sonoro-musicale,

l’espressione mimico-gestuale,

la multimedialità

per cui la media educazione rientra in uno sviluppo che va di pari passo con crescita del

bambino e con le altre esperienze offerte dalla scuola.

Una fiaba, un avvenimento, rappresentato con modalità cartacea o multimediale, non cambia il

contenuto nel quale sono rappresentati i sentimenti, stati d’animo, relazioni, emozioni che

accompagnano la crescita dei bambini, ma cambia il tipo di attenzione, di percezione, di

relazione, per cui educarli verso i mezzi multimediali coinvolgono gli adulti (insegnanti,

famigliari.)

A fare diventare i bambini, consapevoli fruitori dei nuovi mezzi di comunicazione.

Nella realizzazione del progetto previsto per l’anno in corso, i bambini sperimenteranno un

percorso fantastico: un oggetto misterioso (zucca) li coinvolgerà (nel primo periodo da

Novembre a Febbraio .

Le insegnanti, educatrici seguiranno il percorso) in modo che, le emozioni dei bambini siano

comunicate, attraverso le sue richieste (la zucca quando si sentirà triste, chiederà aiuto ai

bambini per risolvere il suo problema attraverso un messaggio.

Loro ipotizzeranno il motivo entrando in empatia con lei. Se innaffieranno la zucca con il riso,

forse cambierà umore.

Le risposte dei bambini diventeranno ipotesi, metafore, per costruire una storia.

Le sequenze della storia si trasformeranno in immagini (story board) da potere animare con

tecniche multimediali rispettando i tempi, le competenze, l’età dei bambini, per cui per il

progetto si svilupperà in due anni.

Il progetto si articolerà in modo, che i bambini, si rendano conto che un cartone, un film, è una

serie di sequenze d’immagini in movimento, create con strumenti tecnologici, per comunicare

storie, avvenimenti, fantastici o reali, da condividere, confrontare, relazionare e riflettere

insieme.

L’atelierista nella prima parte dell’anno scolastico, ottobre/febbraio, avrà una funzione teorica

partecipando con il gruppo insegnante alla stesura e al monitoraggio del progetto, nella seconda

parte dell’anno scolastico, dall’otto Marzo alla prima settimana di giugno, interverrà in concreto

nel lavoro con i bambini.

L’organizzazione di alcuni incontri durante l’anno con le famiglie (assemblea all’inizio

dell’anno scolastico, riunioni di sezione in seguito) farà in modo che ci sia informazione e

chiarezza sul percorso didattico, affinché ci sia un rapporto fra scuola e famiglia utile ad

accompagnare la crescita dei bambini, verso un futuro anche tecnologico ma facendo in modo

che non sia esclusa la relazione, l’affettività, l’identità, la propria storia in un insieme di

racconti.

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FINALITA’

Attuazionedi un confronto tra i bambini delle loro esperienze e preferenze mediali

(computer, televisione, lettore cd, radio.).

Confrontare alcuni tipi di cartoni o filmati preferiti dai bambini per evidenziare sia le

modalità del linguaggio visivo e il contenuto da loro preferito.

Condurre i bambini a riflettere sulle differenze di un’immagine: realtà e fantasia.

Narrazione di una storia (creata dai bambini, durante l’anno scolastico) avendo come

base, contenuti, legati alla loro crescita (sentimenti, emozioni).

Realizzazione di un “cartone animato”

Realizzazione di un set per realizzare “il film” della storia.

Animazione della storia da parte dei bambini (la videocamera fissa riprenderà il lavoro).

Montaggio della storia con l’ausilio di programmi idonei: PowerPoint o altro tipo di

programma.

TAPPE O

AMBITI

ORGANIZZATIVI

Da Lunedì al Venerdì

Dalle ore 8:00 alle ore 9:30 allestimento dei materiali o documentazione

Dalle ore 9:30 alle ore 12:15 realizzazione atelier

Organizzazione: piccoli gruppi di bambini (da quattro a otto)

Per intersezione durante le esperienze esplorative

Per età omogenea durante esperienze dove emergono competenze specifiche.

Spazio atelier:

Salone, per esperienze in cui è necessario che i bambini abbiano la possibilità di

muoversi più agilmente.

Stanza adibita alle attività sensoriali.

INCONTRI DI

PIANIFICAZIONE

DEL PROGETTO

Collettivi con la presenza dell’atelierista

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METODOLOGIE

PREVISTE

Narrative

Sensoriali

Grafico-Pittoriche

Sonore

Multimediali

TEMPI Dal 08/03/2010 al 12/06/2010

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1.3 IPOTESI ORGANIZZATIVA

ATTIVITA’ PREVISTE

(SCANDITE PER TAPPE O AMBITI)

OBIETTIVI TEMPI

L’atelierista si presenta, nelle sezioni

(nido e infanzia) instaurando un

dialogo di conoscenza nei confronti dei

bambini nuovi iscritti, di ricordi con i

bambini conosciuti l’anno precedente.

Introdurre la figura dell’atelierista con una

modalità relazionale e affettiva e giocosa.

8/03/2010

L’atelierista coinvolge i bambini,

attraverso la narrazione della storia

della zucca, inventata dai bambini.

Comprendere la partecipazione emotiva ed

empatica dei bambini mettendo in relazione le

loro emozioni con quelle della “zucca”:

tristezza, allegria, paura.

Dal 9 al 12 marzo

Attraverso un questionario creativo

(realizzato dall’atelierista), confronto

con i bambini e le famiglie, sui

programmi televisivi, film che

abitualmente è visionato, dai piccoli.

Quali mezzi, i bambini preferiscono:

televisione, computer, cinema.

Creare un dialogo con i bambini e le famiglie,

la scuola, per approfondire il significato, i

contenuti dei programmi trasmessi dai

“media”.

Dal 15 al 18 marzo

Visione di alcuni cartoni che sono

emersi dall’indagine.

Verificare la tipologia delle immagini e i

contenuti che catturano l’attenzione dei

bambini.

Dal 22 al 26 marzo

Messaggio della “zucca”, dove lei

chiede di diventare la protagonista

della sua storia in filmato.

Creazione di un “set” per iniziare a

provare ad animare la storia in

sequenze.

Ai bambini secondo la loro età sono

date consegne per produrre

l’espansione grafica dello sfondo, dei

particolari, dei suoni, in base alle

sequenze.

La sinergia tra tutti i presenti sarà

indispensabile per lavorare

serenamente in una grande squadra:

bambini e adulti.

I personaggi principali saranno

animati (immagini sostenute da un

bastoncino), davanti allo sfondo.

Ogni sequenza sarà ripresa con una

videocamera fissa.

Realizzare, il team dei bambini, per

organizzare le fasi operative della creazione

delle immagini per l’animazione.

Dal 6 al30 aprile

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Il filmato dopo essere stato montato, è

presentato ai bambini a piccoli gruppi,

il filmato essendo muto, è sonorizzato

(con strumenti sonori), da un gruppo

di bambini, che si alternerà con il

gruppo degli spettatori.

Con i bambini grandi avendo la

possibilità, di avere dei programmi,

sarebbe plausibile, provare un

montaggio con il computer.

Rendere i bambini registi di una storia per

immagini animate, ed interpretata (film), per

renderli fruitori consapevoli e critici degli

strumenti e programmi, multimediali.

Dal 3 al 28 maggio

Preparazione della festa di fine: ciak vi

racconto una storia!

La proposta dell’atelierista, da

concordare con le colleghe, è quella

che i bambini invitano e i genitori in

cineteca a vedere il filmato.

Dopo la visione, buffet nel cortile della

biblioteca.

Rendere partecipi le famiglie alla vita

scolastica: laboratori, festa.

Dal1 al 12 giugno

STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI

Diario di osservazione

Videoregistrazioni

Fotografie

Produzioni grafiche dei bambini

Conversazioni con i bambini

Griglie osservative

Relazioni scritte

Colloqui con i genitori

Questionari per i genitori

Altro:……………………………………..

STRUMENTI PER LA DIFFUSIONE DEL PROGETTO

Assemblea aperta al pubblico

Conferenza-Dibattito

Festa

Mostra

Pubblicazioni editoriali

Articoli su stampa locale

Sito internet

Altro: ………………………….

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2. ATTIVITA’ REALIZZATE NEL PERIODO:

DATA DESCRIZIONE ATTIVITA’ RIFLESSIONI ALLEGATI

9 Marzo L’atelierista inizia il suo percorso

coinvolgendo i bambini in una narrazione,

visiva e sonora.

I bambini erano suddivisi in due grandi

gruppi, per dare loro la possibilità di

seguire meglio la storia di “Simone

Acchiappa Suoni”.

aula coniglietti nido-cerniera e

aula cuccioli-tre anni;

Aula gatti quattro anni e aula

dumbo cinque anni

Le diapositive delle sequenze della storia

erano proiettate su una parete del salone,

essendo ingrandite, tutti i bambini

potevano vederle senza problemi.

Ogni sequenza era narrata e sonorizzata

dall’atelierista, con strumenti di recupero

(sveglia, tegame, richiami sonori per

uccelli, ecc.) e attraverso la voce (suoni

onomatopeici).

La narrazione animata, ha avuto la

funzione di presentazione dell’atelierista,

come figura che entra a fare parte di un

team e d’introduzione a un percorso ludico-

didattico.

La narrazione ha avuto un esito

positivo, i bambini del primo anno

di frequenza scolastica (nido e

infanzia) hanno conosciuto

l’atelierista come figura che li

coinvolgerà in un percorso creativo.

I bambini del secondo e terzo anno,

hanno ritrovato una “persona”, già

conosciuta l’anno scolastico scorso.

La storia raccontata era stata scelta

dall’atelierista appositamente in

modo che la modalità tecnica di

narrazione, introducesse alcuni

aspetti: visivo, sonoro, linguaggio

onomatopeico, simile a quello delle

storie animate, conosciuti dai

bambini attraverso strumenti

multimediali:televisione, computer,

cinema.

I bambini e insegnanti hanno

interagito durante la narrazione,

con interesse e curiosità, l’effetto

sonoro con materiali di recupero in

rapporto alle immagini ha

sollecitato una modalità narrativa

che si può associare alla visione di

un film muto: immagini statiche

accompagnate da suoni, per cui

l’obiettivo che si era posta

l’atelierista è stato raggiunto.

Fotografie

Diapositive della storia

Strumenti sonori.

Sequenze immagini

della storia.

10

Marzo

Nell’aula coniglietti (cerniera),

approfondimento, della narrazione.

L’atelierista narra al grande gruppo dei

bambini la storia, utilizzando le immagini

in sequenza della storia, associate agli

strumenti sonori.

Dopo la narrazione, i bambini hanno

sperimentato gli strumenti.

I bambini hanno dimostrato durante il

gioco di percepire le differenze sonore

degli strumenti e associarli alle immagini,

hanno anche scelto, autonomamente, lo

strumento secondo la caretteristica

timbrica.

La nuova figura professionale, in un primo

momento ha creato disagio a un bambino,

che si è risolto dopo che il bambino è

entrato in relazione con lei attraverso il

gioco e avere pranzato allo stesso tavolo.

L’approfondimento della storia in

sezione, ha contribuito a creare una

conoscenza tra bambini e

atelierista, essendo per loro una

figura nuova.

I bambini si sono dimostrati molto

socievoli e disponibili a partecipare

alle sollecitazioni dell’atelierista, la

presenza delle educatrici è stata

rassicurante per i bambini.

Perciò la strategia di usare una

narrazione come pretesto di

conoscenza e introduzione di una

modalità di lavoro che unisce la

tecnica all’aspetto didattico, e

relazionale, ha avuto dei risultati

ottimi, considerando l’età dei

bambini.

Sequenze storia.

Strumenti sonori.

Fotografie.

Video.

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11

Marzo

L’atelierista ripete l’esperienza di

approfondimento della storia sia con le

immagini sia con gli strumenti, con i

bambini dell’aula “Gatti” (Quattro anni).

I bambini ascoltano con interesse e

interagiscono, a turno, scegliendo

autonomamente quelli che preferiscono,

abbinando il suono all’immagine.

I bambini sperimentano inoltre, per loro

richiesta, di cambiare la sequenza della

storia per scoprire una trasformazione del

racconto.

I bambini usando le stesse sequenze ma in

un ordine modificabile, creano un racconto

con il medesimo contenuto ma con un

effetto non stereotipato.

Nella stessa mattinata (dedicando un’ora a

ciascun gruppo), la stessa esperienza è

vissuta dai bambini dell’aula “Dumbo”

(cinque anni), anche loro riascoltano

volentieri la storia, interagiscono con

curiosità e interesse con gli strumenti

sonori, a turno, scegliendo quelli per loro

più interessanti: esempio tegame e mestolo

per il suono della campana (i bambini sono

rimasti stupiti che un tegame facesse un

suono simile a quello delle campane,

lasciando un eco che si espandeva nella

stanza), flauto coulisse (il suono

assomigliava al fischio del vento), richiamo

per uccelli di solito usato per la caccia, ha

creato la sensazione che ci fossero

veramente dei passeri.

La curiosità è emersa nei bambini

stimolandoli a usare gli strumenti per

trovare nuove sonorità, da abbinare alle

sequenze.

La “narrazione” si rivela come un

valido strumento per introdurre un

percorso progettuale, soprattutto per

bambini in età prescolare.

Il gioco della trasformazione,

utilizzano gli stessi materiali

scoperti, fa riflettere sul fatto che

spesso si tende a cambiare

un’esperienza appena vissuta.

Ripetere una sperimentazione con

gli stessi materiali e strumenti

aiutano i bambini a trovare nuove

ipotesi e strategie.

Sequenze della storia.

Strumenti sonori.

Foto.

Video.

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

12

Marzo

Anche l’aula “Cuccioli” (tre anni), è

coinvolta nell’approfondimento della

storia.

Dopo che l’atelierista si è presentata e ai

bambini e loro hanno fatto altrettanto in un

modo giocoso (ciao-ciao mi

chiamo…battendo il ritmo con le

mani…questo è avvenuto in ogni aula) i

bambini durante la narrazione con le

immagini in sequenza associate ai suoni,

hanno dimostrato di non ricordare parte

della storia.

Il primo ascolto della storia (sequenze

proiettate con proiettore da diapositive) era

avvenuto insieme ai bambini dell’aula

“Cuccioli”, nel salone della scuola,

L’attenzione, sia per l’età sia per gli spazi è

più labile, e l’intervento di chi narra deve

essere più ravvicinato.

La narrazione in aula è stata efficace, i

bambini hanno dimostrato interesse, ed

hanno rievocato la storia, l’aspetto sonoro è

stato per loro molto coinvolgente,

aiutandoli a memorizzare le sequenze del

racconto.

Dopo la narrazione, e la scoperta degli

strumenti, nell’angolino, i bambini hanno

usato secondo il loro interesse, le immagini

e gli strumenti sonori, trasferendosi ai

tavoli, o in altri angoli dell’aula, giocando

con i suoni e le immagini.

Il gioco è durato fino all’ora del pranzo.

L’obiettivo che si era posto

l’atelierista di trovare una modalità

di conoscenza e relazione ha avuto

un esito positivo, confermando

ulteriormente la consapevolezza che

per entrare in relazione con i

bambini e trasmettere competenze,

è necessario entrare in empatia con

le esigenze dei bambini.

Alternare, attività abituali ricorsive

in sezione con altre scelte, provoca

nei bambini la curiosità, voglia di

scoprire, approfondire i lati nascosti

di un “gioco”.

Certe procedure didattiche,

potrebbero essere sostituite con

altre, apparentemente banali per noi

adulti ma interessanti per I

bambini, essendo a loro misura.

Sequenze storia.

Strumenti sonori.

Foto.

Video.

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

15

Marzo

Nel salone è stato creato, all’inizio

dell’anno scolastico, dalle insegnanti, un

allestimento interattivo, con una zucca

vera.

La zucca è stata innaffiata dai bambini, con

il riso e con i coriandoli, per renderla

allegra, il senso metaforico

dell’innaffiamento aveva come obiettivo:

quello di stimolare, le situazioni emotive

che i bambini vivono durante la loro

crescita, e a volte non riescono a esprimere.

L’atelierista avvalendosi di un

assemblaggio di musiche, da lei ricercate,

coinvolge bambini (quattro alla volta),

nello spazio atelier, per fare percepire loro,

sensazioni malinconiche e allegre, per

rendere una metafora (innaffiatura con il

riso e coriandoli), comprensibile attraverso

i cinque sensi.

Nella mattinata due gruppi di bambini

dell’aula “Gatti” (quattro anni), si

alternano nel gioco. I bambini sono invitati

dall’atelierista a evocare gli avvenimenti

della “Zucca”.

Essi raccontano il momento in cui è stata

trovata la zucca, prima di arrivare

misteriosamente a scuola e chi l’ha portata

(fantasma, maestre, Babbo Natale, Befana,

Michele) di averla innaffiata con il riso per

farla crescere e renderla felice, poi con i

coriandoli per renderla allegra.

L’atelierista invita i bambini a pensare alle

sensazioni della zucca: come ci si sente

quando si è soli a differenza di quando si è

in compagnia, che effetto fisico avrà fatto

su di lei il riso e i coriandoli.

I bambini rispondono che quando si è soli

prevale la tristezza, quando si è in

compagnia (famigliari, amici) la felicità,

secondo i bambini il riso e i coriandoli

hanno fatto il solletico alla zucca.

A questo punto l’atelierista consiglia i

bambini a sdraiarsi a loro piacimento

(supini o proni) su dei tappetini, la stanza è

semibuia, I bambini sono invitati a

chiudere gli occhi, a pensare alla zucca

quando era sola, e ad ascoltare la musica: il

primo pezzo è molto lento e malinconico.

I bambini si lasciano andare e si rilassano

dopo un primo momento di adattamento

alla situazione. l’atelierista chiede ai

bambini dopo averli lasciati ad ascoltare, le

loro sensazioni, tutti esprimono tristezza, a

questo punto l’atelierista chiede ai bambini

come vengono consolati quando sono tristi,

tutti rispondono, con carezze e coccole

dalla mamma o il babbo, per cui viene

indicato loro di mettersi a coppie e di farsi

dei piccoli massaggi-coccole,

immedisimandosi nell’emozioni della

“zucca”quando era sola. I bambini hanno

sperimentato lo stesso gioco con un

sottofondo musicale dinamico, sono stati

invitati a immaginare la “zucca” quando

gli è stato lanciato, riso e coriandoli, i

bambini hanno incominciato sempre a

L’obiettivo era di fare sentire

attraverso le sensazioni quello che

metaforicamente era successo alla

“zucca”, e di verificare cosa i

bambini avevano memorizzato,

capito, interiorizzato, prima di

passare all’aspetto grafico-

simbolico, per costruire la storia

animata della zucca.

Le emozioni scaturiscono da un

vissuto trasformandosi, in

elaborazioni metaforiche.

L’esperienza per i bambini è stata

positiva, si sono rilassati, divertiti,

condiviso delle sensazioni ed

emozioni, rievocata la storia,

immedesimandosi con quelle della

zucca, per cui l’obiettivo è stato

raggiunto.

Fotografie

Video

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

16

Marzo

La stessa esperienza è stata vissuta dai

bambini dell’aula “Dumbo” (anni cinque),

con gli stessi modi, tempi (9.30-12.15), a

gruppi di Quattro.

I bambini hanno sperimentato le sensazioni

ed emozioni della zucca, con l’ausilio dei

brani musicali che si differenziavano

secondo, l’emozione (tristezza, felicità,

allegria), interpretando le zucche

"coccolose" e "allegrose”.

Prima di sperimentare attraverso I sensi, I

bambini hanno risposto alle domande

dell’atelierista che ha chiesto ai bambini la

storia della zucca, com’era successo quello

strano avvenimento nella loro scuola.

Alcuni bambini hanno risposto come I

bambini dell’altro gruppo (le maestre, un

mago, Michele il padrone dell’orto della

zucca, ecc), hanno Saputo raccontare in

sequenza la storia, e cantare la filastrocca

della zucca.

Essendo più grandi hanno saputo

concentrarsi con più intensità, ha coinvolto

anche una bambina diversamente abile

(sindrome down), che ha partecipato senza

problemi. E ha interagito con i coetanei

I brani musicali hanno provocato

sensazioni nei bambini, inerenti alle fasi di

cambiamento di situazione: zucca, (triste,

felice, allegra), portando i bambini a un

atteggiamento di ascolto, di rilassamento,

di attenzione, coccolandosi a vicenda, come

aveva fatto nella storia, la farfalla con la

zucca.

Nel momento dell’evocazione di come

avevano “innaffiato la zucca”, i bambini si

sono fatti solletico immaginando che la

zucca avesse sentito la stessa sensazione,

diventando allegra.

Il “gioco” delle zucche coccolose e

allegrose, ha fatto immedesimare i

bambini nelle sensazioni della

zucca, facendo emergere, gli

aspetti, emotivi, della tristezza,

felicità, allegria, quindi, viene

focalizza l’importanza, di trovare

un equilibrio fra il produrre delle

immagini e l’interiorizzazione del

contenuto e significato che

“l’immagine contiene”.

Prima della simbolizzazione

(aspetto cognitivo), è giusto che il

bambino sia in grado di esprimere,

l’aspetto affettivo ed emotivo, per

scoprire il significato intrinseco che

un’immagine comunica.

Foto.

Video.

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

17

Marzo

In questo percorso progettuale sono

coinvolti, anche I bambini della sezione

nido cerniera “Coniglietti”.

L’atelierista entra in relazione con i

bambini, partecipando a certi momenti

della giornata educativa insieme alle

educatrici (colazione, gioco, pranzo), per

conoscerli e farsi conoscere.

Le educatrici indicano all’atelierista i

bambini che secondo loro potrebbero avere

meno problemi di distacco dal gruppo e

dallo spazio di gioco loro abituale.

Le indicazioni delle educatrici sono state

utili, perché i bambini che hanno

partecipato (dodici bambini suddivisi in tre

gruppi, con una permanenza di circa trenta

o quaranta minuti, secondo l’attenzione o il

desiderio di partecipare al gioco), hanno

seguito tranquillamente l’atelierista e sono

stati con lei durante la sperimentazione

ludica avente come tema lo stesso proposto

ai bambini della scuola dell’infanzia.

L’atelierista ha condotto i bambini, dove è

allestito l’ambiente della zucca nel salone.

I bambini hanno guardato, toccato, la

zucca, giocato con il riso, buttandolo sulla

zucca, manipolandolo, l’atelierista ha

sollecitato i bambini dolcemente, a

ricordare i momenti di scoperta

dell’ortaggio, ed ha cercato di capire dalle

parole dei bambini (alcuni ancora con

difficoltà di linguaggio ma in grado di farsi

capire), i loro ricordi (il momento

dell’innaffiatura della zucca, narrazione

dei bambini più grandi).

L’assemblaggio musicale ha contribuito ha

provocare nei bambini lo stimolo

all’allegria o alla calma.

L’inserimento dei bambini della

sezione “Cerniera” (bambini di due

anni e mezzo del nido), nel progetto

atelier, ha rafforzato una situazione

di lavoro di gruppo tra i bambini

della scuola infanzia e nido e tra il

corpo docente.

Insegnanti, educatrici e atelierista,

hanno collaborato a un progetto per

intersezione che potesse essere

flessibile secondo l’età dei bambini.

Questa prima esperienza di lavoro,

con i bambini del nido, è stata per

l’atelierista, una nuova occasione

professionale di nuove scoperte:

metodologiche, di relazioni, per cui

si è dovuta mettere in gioco,

studiando le caratteristiche

fisiologiche, comportamentali,

psicologiche dei bambini che

precedono la scuola dell’infanzia.

Foto.

Video.

Musica.

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

18

Marzo

L’esperienza è stata proposta ai bambini di

cinque anni che ancora non avevano

partecipato.

La musica ha stimolato loro a momenti di

malinconia e allegria in sintonia con la

storia della “zucca”, si sono coccolati nella

fase triste e si sono fatti solletico nella fase

allegra con riferimento, alla metafora del

“riso”, che fa ridere la zucca e <<le fa il

solletico>>, come hanno detto I bambini.

Nell’orario dell’accoglienza e della prima

uscita, l’atelierista ha consegnato un

questionario da realizzare a casa, per

coinvolgere le famiglie a una maggiore

consapevolezza nell’uso dei media e

relativi programmi, da parte dei bambini.

La consegna dei questionari continuerà nei

giorni successivi, affinché i bambini

assenti, non fossero esclusi dalla ricerca.

Ogni questionario era provvisto di una

spiegazione per aiutare i genitori e

bambini, nella realizzazione, l’atelierista si

è attivata a dare verbalmente, chiarimenti

agli utenti, per coinvolgerli e fare capire la

motivazione dell’indagine sui media e

relativi programmi.

Anche con questo gruppo,

l’esperienza è stata positiva, I

bambini attraverso provocazioni

sensoriali, hanno evocato i loro

ricordi e apprendimenti.

Foto.

Video

Musica.

Questionari.

19

Marzo

L’ultimo gruppo di bambini (quattro, due

gruppi nella mattinata) di cinque anni,

partecipa, all’esperienza legata alle

emozioni (tristezza/allegria, felicità) con

riferimento alla storia della zucca.

La musica caratterizza e identifica il senso

delle emozioni, alcuni bambini dopo un

primo momento d’imbarazzo, riescono a

farsi coinvolgere, passando da un

atteggiamento rilassato e di ascolto della

musica “triste” a un atteggiamento allegro,

ascoltando i pezzi musicali più dinamici,

facendosi solletico, mettendosi a ballare.

I bambini comunicano nelle varie fasi di

ascolto della musica (rilassamento,

benessere, coccole, dinamicità), momenti

della loro vita con riferimento al senso

delle emozioni sperimentate.

I bambini si sono espressi

positivamente sia durante

l’esperienza sia verbalmente con

riferimento alla sperimentazione,

per cui l’obiettivo che si era stato

prefisso è stato raggiunto.

Fotografie

Video

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

22

Marzo

La giornata è organizzata in due fasi di

lavoro, una prima parte con un gruppo di

bambini del nido e la seconda con i

bambini del secondo anno della scuola

dell’infanzia.

Durante l’accoglienza nella sezione

cerniera, l’atelierista consegna ai genitori i

questionari per approfondire le abitudini

sull’uso dei “media” da parte dei bambini

in famiglia (programmi/mezzi).

Nello spazio atelier, prima, partecipano un

gruppo di quattro bambini del nido, poi si

susseguono due gruppi di bambini di

quattro anni della scuola dell’infanzia.

Il gruppo dei bambini del nido si lascia

coinvolgere dalla musica, si rilassano in un

primo momento, poi gradualmente, sempre

ascoltando la musica cambiano postura,

interagiscono con la musica più dinamica,

saltando e rotolando: “Zucche allegrose e

rotolose”.

A loro viene consegnata la zucca vera (cosa

che non avviene con i bambini più grandi),

perchè sono ancora in una fase cognitiva in

cui un concetto metaforico è di difficile

comprensione,, quindi è necessario farli

sperimentare con qualcosa di “reale”(zucca

e riso).

I bambini di quattro anni interagiscono con

la musica, passando da una postura

rilassata ad una dinamica.

Alcuni bambini dimostrano difficoltà a

rilassarsi, nonostante la luce nell’ambiente

si oscurata, dimostrano iperattività,

distraendo gli altri bambini, l’atelierista

interviene abbassando la musica, parlando

ai bambini, chiedendogli di raccontare

come e quando ricevono le “coccole”a casa,

o come e da chi sono consolati quando sono

tristi.

I bambini rispondono: - dalla mamma o dal

babbo quando vanno a dormire, quando

hanno paura, quando si sentono soli,

quando si fanno male, ecc.

Durante il gioco evocano alla storia della

“zucca”, e si sentono in sintonia con le sue

emozioni.

L’intervento dell’atelierista si

differenzia nell’atteggiamento

comportamentale con riferimento

all’età dei bambini, ma l’obiettivo

rimane identico, entrambi i gruppi

dei bambini, percepiscono il senso

dell’esperienza: entrare in empatia

emozionale con la zucca.

Foto

Musica

videoriprese

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

23

Marzo

L’esperienza è sperimentata da due gruppi

di bambini:

1° aula cerniera-nido

(3 bambini)

2° secondo anno scuola dell’infanzia.

(3 bambini)

I bambini del nido hanno interagito con la

zucca e i materiali.

La musica di sottofondo li sollecitava a

passare dal giocare seduti con il riso e I

coriandoli, vicino alla zucca, per farle

solletico, a movimenti dinamici, saltando,

ballando, buttando il riso sulla zucca, sul

tappeto.

I bambini, erano molto presi, dal travaso

del riso sulla zucca, perché il suono che si

creava, li attirava e li incuriosiva, anche se

non riuscivano a trovare un paragone con

un suono conosciuto o di fantastico.

Una bambina ha sperimentato anche il

senso del gusto, mangiando il riso.

Il secondo gruppo, essendo bambini più

grandi (quattro anni), ha saputo, evocare la

storia, cantare la filastrocca, dare delle

opinioni sugli avvenimenti della zucca,

quando poteva essere felice o triste

(nell’orto si sentiva un po’ felice e un po’

triste, a scuola i bambini l’hanno fatta

felice).

La musica è stata un mezzo che li ha

aiutati ad associare le emozioni della

zucca.

Un ambiente con sollecitazioni

mirate e non esagerate, con una

musica ricercata, appositamente,

per creare, stati d’animo, ha

contribuito, alla soluzione

dell’obiettivo proposto.

Foto

Video

Musica

25

Marzo

Tre gruppi di bambini dell’aula “cuccioli”

(tre anni) si alternano nel gioco delle

“zucche coccolose”.

L’atelierista come già avvenuto, con gli

altri gruppi, invita i bambini a togliersi le

scarpe e i grembiuli, per stare più comodi,

poi li sollecita a ricordare gli avvenimenti

della zucca.

Dopo di che inizia il gioco, a coppie e in

gruppo, i bambini attraverso l’ascolto della

musica sono invitati a esternare le

emozioni vissute dalla “zucca”, con le

posture corporee e la verbalizzazione:

-Rilassamento/malinconia, tristezza,

serenità

-Atteggiamenti dinamici solletico, saltare,

rotolare, ballare (allegria, felicità).

I bambini dopo un primo di difficoltà a

rilassarsi, si lasciano coinvolgere dalla

musica, ed entrano mentalmente e

fisicamente nel gioco.

Questo tipo di approccio alle

emozioni, si è reso utile a

coinvolgere I bambini, senza

forzarli.

Nella fascia di età prescolare, le

“parole”sono espressive nel fare

capire il senso delle emozioni se

sono associate a un vissuto

interiore, la musica si è dimostrata

un mezzo fondamentale.

Foto

Video

Musica

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

26

Marzo

L’ultimo gruppo di bambini dell’aula di tre

anni (Cuccioli), partecipano all’esperienza.

I bambini si lasciano trasportare dalla

musica, nella prima parte rilassante e

malinconica, l’atelierista chiede ai bambini

in quale momento e da chi si fanno

coccolare a casa, i bambini rispondono che

ricevono le coccole dai genitori nel

momento del sonno, quando sono consolati,

come dimostrazione di “bene”.

La musica più dinamica, il riso come

materiale simbolico dell’allegria per la

zucca, provoca nei bambini euforia, si

cospargono di riso reciprocamente,

coinvolgendo anche l’atelierista, alcuni

bambini lo assaggiano nonostante siano

sollecitati a non farlo perché è crudo ma

loro lo trovano “buono:

I bambini si divertono a rievocare la storia

della zucca, rotolando a turno su un

apposito tappetino.

L’aspetto metaforico della zucca

entra in relazione, con l’aspetto

reale del vissuto dei bambini.

Fotografie

Video

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

29

Marzo

L’ultimo gruppo di bambini (quattro) della

Aula cerniera/nido partecipano

all’esperienza.

Un bambino è in un primo momento

reticente a uscire dalla sezione, ma

sollecitato dall’atelierista, con un

atteggiamento affettivo, accetta di seguirla

in atelier.

I tappeti posti sul pavimento, la zucca e il

riso posto in una ciotola, attirano

l’attenzione dei bambini.

L’atelierista narra la storia della zucca per

verificare che cosa ricordano i bambini, ma

emerge soprattutto l’interesse verso la

zucca come oggetto e il riso.

L’atelierista cerca di creare nei bambini

una sensazione tranquilla, con una musica

di sottofondo, ognuno di loro sceglie

spontaneamente una postura, che

modificano a piacimento: un bambino

(Jacopo) appoggia il capo su una sedia, gli

altri si sdraiano o si siedono.

Quando la musica cambia diventando

dinamica, i bambini sono invitati a usare il

riso per “fare solletico” alla zucca, per

renderla allegra, a provare a farsi solletico

a vicenda, i bambini diventano euforici,

coinvolgendosi fra loro.

Il piacere di giocare con il riso e la zucca, è

evidente nelle espressioni dei bambini,

anche Jacopo si lascia coinvolgere, anche

se tende a rimanere distaccato dal gruppo,

è attirato dalla macchina fotografica,

desidera realizzare delle foto, la atelierista

glielo permette e Jacopo, dimostra una

discreta autonomia e coordinamento

nell’uso della macchina fotografica

digitale.

Nella seconda parte di atelier, partecipano,

una coppia di bambine dell’aula grandi (5

anni), una delle quali essendo stata assente

da molto tempo, desiderava provare il

gioco, un’amica si propone per rifare il

gioco con lei.

Ambedue dimostrano la maturità della loro

età, distinguendo i ritmi musicali

associandoli sia ai momenti emotivi vissuti

“dalla zucca” nella storia, che ai propri.

L’esperienza metaforica

contribuisce al superamento di un

atteggiamento di monocausa,

perché proporre ai bambini dei

modelli già stabiliti dall’adulto

(colori, immagini, che dovrebbero

stimolare emozioni) contribuisce a

condizionare i bambini, con

stereotipi preconfezionati.

Per rendere i bambini consapevoli

nelle loro scelte, e attenti durante la

loro crescita al bersagliamento di

bisogni indotti, (da parte dei

media), è necessario aiutarli a

scoprire le proprie caratteristiche

interiori (paure, capacità di

affrontare situazioni, trovare

strategie, ecc…), dando loro modo

di sviluppare la propria personalità.

Foto

Video

Musica

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

30

Marzo

Allestimento di un’istallazione nello spazio

atelier per creare una stanza “magica”,

affinché i bambini fruiscano uno spazio che

stimoli una sensazione interiore con

riferimento a disagi, paure, recondite.

La musica farà da sfondo sonoro:

Il rapporto che si creerà fra spazio, musica,

luce, ombra, interagirà con i fruitori i quali

diventeranno parte dell’ambiente.

Le pareti della stanza sono state tappezzate

con tessuto-non tessuto bianco riflettente

alla luce di Wood (appesa nel soffitto), in

alto s’intrecciano fili bianchi, in basso

degli elastici colorati con vernici

fluorescenti, creano due ragnatele

“acchiappa paura”: nella ragnatela in alto

saranno appesi i disegni dei bambini, la

ragnatela in basso (20 cm circa, dal

pavimento) diventerà un gioco, i bambini

potranno a loro piacimento districarsi,

scavalcando, strisciando, sdraiarsi.

Un telo leggero, semitrasparente di m10 x

m 2, diventerà una “protezione”per I

bambini, uno spazio, dove nascondersi o

utilizzarlo secondo la loro immaginazione.

L’idea dell’assenza d’immagini nello

spazio, è motivata dal fatto di non dare ai

bambini stereotipi dai quali sono già

condizionati (immagini di fiabe), ma di

dare loro l’opportunità di esprimere le loro

emozioni interiori.

L’ipotesi che un allestimento

neutro, faccia scaturire nei bambini,

emozioni personali e non

condizionate da immagini

conosciute tramite fiabe, cartoni,

film.

Materiali scenografici

Musica.

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

7 Aprile Partecipano i bambini di quattro anni:

conversazione a piccolo gruppo (6 o 7

bambini: l’atelierista spiega ai bambini il

“gioco”, senza indicare che cosa dovranno

fare (entrare nella stanza, osservare,

interagire con la musica utilizzando il

corpo, esprimersi verbalmente, utilizzare i

materiali presenti in atelier), all’uscita

dalla stanza, trasformare in “segno grafico”

le emozioni (disegno, scarabocchio, colori).

I bambini quando entrano dimostrano

sorpresa, sono suggestionati, dal vuoto,

sono coinvolti dalla musica, nel momento

che si spegne la luce, si accende la luce di

Wood, che diffonde una luce

azzurrina/viola, che i bambini associano

alla notte e alla luna.

Nella mattinata entrano tre gruppi di

quattro anni, dai bambini emergono ricordi

di cartoni, fiabe, momenti vissuti,

utilizzano il corpo danzando, mimano un

combattimento contro “la paura”, in

direzione da dove proviene la musica (il

lettore cd è nascosto dietro ad un telo), si

nascondono sotto il tessuto, e saltano,

scavalcano, strisciano dentro gli elastici

fluorescenti.

Condividono tra loro impressioni.

Ogni bambino dopo l’esperienza esprime le

proprie impressioni e se lo desidera, le

disegna.

Emergono disegni con riferimento a paure

recondite: ragni, lupi, mostri, buio, che

saranno collocate sia nello spazio atelier sia

nel salone nella “ragnatela acchiappa

paura”.

Il percorso è coerente all’ipotesi che

prima di un’invenzione di una

storia dove emergono emozioni, i

bambini riescano a sentire le loro

emozioni, in maniera non

condizionata dall’adulto, facendo in

modo che emergano sotto forma di

“gioco simbolico”.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

9 e 12

aprile

All’esperienza partecipano i bambini del

nido (due anni e mezzo) a gruppi di sei.

L’atelierista è molto cauta, e li coinvolge

prima andando a vedere e narrando il

grande messaggio della “zucca”, che vuole

conoscere che cosa sono le paure, poi narra

loro la storia della zucca mostrando le

sequenze illustrate dai bambini più grandi.

Nella stanza magica la luce è accesa, la

musica è bassa, ai bambini è spiegato che

se lo desiderano si può spegnere la luce per

fare la notte, i bambini incuriositi ne fanno

richiesta.

La suggestione dell’effetto luce, spazio,

musica è alta, alcuni bambini cominciano a

raccontare le loro paure (il buio, il lupo).

Una bambina ha paura della musica che

definisce, “musica bianca”, associandolo al

colore dello spazio atelier.

La maggioranza dei bambini si diverte,

combatte contro nemici immaginari, si

rotolano e si nascondono nel tessuto non

tessuto e in mezzo gli elastici.

Dai disegni emergono gli stereotipi della

paura: buio, lupo, strega, fuoco, perdersi…

Attraverso delle

“metafore”provocate dalla storia

della zucca, i bambini si raccontano

e fanno emergere le loro emozioni

spontaneamente.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

13

aprile

Al percorso atelier partecipano i bambini

del nido (due gruppi, ogni gruppo è

composto di sei bambini, il tempo è di

un’ora circa che si dilunga visto l’interesse

dei partecipanti), è presente nella mattinata

anche un padre perché le educatrici, hanno

organizzato l’esperienza del mese del

“genitore al nido” (un genitore al giorno

per un mese).

Il genitore presente in atelier, partecipa al

gioco, i bambini (compreso suo figlio) lo

coinvolgono, si nascondono, usano la voce

per scacciare la paura, danzano,

combattono con gli elastici un nemico

immaginario, qualcuno non vuole la

musica, un bambino vuole la luce "del

giorno", non la luce che fa la notte.

Il padre presente, considera l'ambiente,

un’istallazione artistica, molto

emozionante e coinvolgente emotivamente,

anche per gli adulti. I disegni nonostante

fossero scarabocchi, per i bambini avevano

un significato a proposito dell’esperienza

vissuta in atelier e li hanno descritti,

coerentemente.

L’esperienza sensoriale, rende

plausibile e comprensibile la

costruzione della storia della

“zucca”, essendo in relazione con

degli aspetti metaforici:

“Innaffiatura della zucca, con il riso

per farla ridere, messaggio della

paura, ecc.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

14

aprile

È proposta la stessa esperienza a due

gruppi di bambini del nido alla presenza di

una madre.

Anche in questo percorso i bambini sono

molto coinvolti e reagiscono

spontaneamente alle sollecitazioni

ambientali.

Nella maggioranza non dimostrano

particolare paura, interagiscono con la

musica, e i materiali presenti, esprimendo

verbalmente le loro espressioni, esempio:-

c’è il lupo dei porcellini, mi nascondo…io

gli do un pugno, urlo così scappa…

Il bambino con la madre accanto è

condizionato dalla sua presenza, le sta

vicino, lentamente si distacca e s’inserisce

nel gruppo dei compagni.

Una bambina, è molto condizionata dalla

musica, comincia a “lottare” con il suono,

lo blocca con le mani (stende le braccia, le

mani aperte) e con le “pernacchie”.

Tutti i bambini hanno espresso

graficamente le loro impressioni e le hanno

raccontate.

La presenza di un genitore ha reso

visibile quello che normalmente è

riferito dalle educatrici o

insegnanti, con riferimento alle

esperienze didattiche a scuola.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

15 e 16

aprile

Si alternano tre gruppi:

primo) sezione nido,

secondo) sezione di tre anni, il terzo

sezione di quattro anni

In ogni gruppo le reazioni sono di

curiosità, entusiasmo, espressione corporea

con la voce, la gestualità.

La musica, l’effetto notte della luce

contribuisce a creare nei bambini, una

suggestione, che provoca in loro il

desiderio di raccontare le loro paure.

I bambini del nido, dimostrano più

spontaneità e meno condizionamenti

indotti dai media (programmi per i piccoli

o pubblicità).

Lo spazio atelier, si trasforma in

“luogo magico”, dove i bambini

hanno la possibilità di potere

esprimere le loro emozioni, è

veramente “un luogo per

emozionarsi”.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

19

aprile

e

20

aprile

Tre gruppi (sei bambini alla volta: aula

nido, aula di tre anni, aula di cinque anni),

si alternano nello spazio atelier.

I bambini del nido interagiscono, con la

musica, che provoca in loro forti emozioni,

con riferimento alle fiabe conosciute, i

materiali diventano oggetti di conforto,

dove nascondersi o di divertimento, per

saltare, tirare: ostacolare la paura.

I bambini di tre anni interagiscono, anche

loro, molto con la musica.

La luce “magica”, crea in loro una

sensazione notturna, per cui fanno

riferimento alle “paure” del buio, agli

animali che compaiono di notte, alla paura

di perdersi.

Ogni bambino comincia a drammatizzare,

a modo suo, le loro sensazioni, con la

gestualità, la voce, facendo finta di essere

un personaggio pauroso.

I bambini di cinque anni si lasciano

coinvolgere dall’ambiente interattivo, in

maniera totale.

L’entusiasmo, è molto forte, inizia un

confronto fra i bambini per trovare ipotesi,

modalità, per combattere le loro paure,

s’interrogano se anche la zucca possa

sentire anche lei, le stesse sensazioni:

di notte, quando è sola, quando sogna.

Ogni bambino trova una strategia, secondo

le proprie caratteristiche:

La danza, la lotta, il canto, il superamento

degli ostacoli (elastici), salti, immergersi

nel tessuto non tessuto e chiudere gli occhi,

rendersi invisibili.

Alcuni personaggi dei cartoni animati, film

emergenti o pubblicità, sono nominati e

interpretati da alcuni bambini, nonostante,

in atelier non ci fossero immagini e lo

spazio fosse completamente neutro.

Quasi in tutti i bambini, tranne

quelli del nido, emergono i

condizionamenti dei media:

personaggi dei cartoni, film,

pubblicità.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

21 e 22

aprile

Nelle due mattinate si alternano due gruppi

di bambini, medi e grandi, che chiudono il

percorso sensoriale.

Le reazioni emergenti nei bambini di

entrambi i gruppi, sono d’interazione con

lo spazio, la luce e la musica.

I bambini medi (quattro anni), tendono a

evocare mostri, personaggi dei cartoni,

paure personali, giocano con il tessuto non

tessuto nascondendosi, avvolgendosi,

cercano da dove proviene la musica.

I bambini più grandi, avendo maggiore

autonomia, ipotizzano confrontandosi tra

loro come “combattere la paura”.

I disegni finali sono molto espressivi e si

variano secondo l’età dei bambini:

- quattro anni, i maschi, disegnano

in prevalenza mostri;

le femmine, ragni, ragnatele,

streghe, lupi;

- cinque anni, disegnano paure,

legate all’aspetto sociale (paura di

essere rapiti dagli zingari, di

perdersi, la guerra);

visione di programmi anche

musicali (una bambina avendo

visto al computer un video

musicale di M. Jackson,

graficamente evoca, la scena

inquietante che l’aveva colpita).

I bambini sono stati resi

protagonisti, creatori della storia

che li ha rappresentati, nei bisogni

ed emozioni, per cui il percorso

atelier ha avuto una coerenza, con

gli obiettivi del progetto.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

23/26/2

7/28/29/

aprile

Gruppi d’intersezione, (due per sezione),

per condividere e confrontare l’esperienza

sensoriale.

Prima di entrare in atelier, lettura del

messaggio della zucca, per mettere in

relazione le sue richieste con le scoperte

emozionali dei bambini.

Alla fine del percorso, l’atelierista chiede

ai bambini di proporre delle idee per

terminare la storia della zucca.

Le proposte sono trasformate in bozzetti

grafici, e racconto che terminano la “storia

della zucca”.

Durante l’elaborazione della storia,

l’atelierista stimola i bambini, a mettere in

relazione la storia inventata, con i cartoni

che abitualmente vedono, utilizzando i vari

mezzi tecnologici e propone di creare un

cartone e un film.

I bambini cominciano a capire qual è il

percorso per fare un cartone o un film:

storia (sceneggiatura), montaggio,

animazione, recitazione.

Il percorso progettuale, li ha portati

a mettere in relazione la finzione

con la realtà.

Fotografie

Video

Disegni

Musica

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

30

aprile

L’atelierista, nel salone, mostra ai bambini

divisi in due grandi gruppi (nido e bambini

di tre anni/quattro anni e cinque anni) il

montaggio in PowerPoint, da lei realizzato

del cartone della zucca.

I bambini rimangono stupiti nel vedere i

loro disegni in movimento, la musica

abbinata alle diapositive è la stessa che ha

sollecitato le loro emozioni in atelier.

La trasformazione dei disegni

realizzati dai bambini in immagini

animate, li rende curiosi e li mette

in atteggiamento di confronto con i

programmi abituali dei media.

Fotografie

Cartone della “zucca”

3

maggio

L’atelierista fa arrivare in ogni sezione un

“bando”di concorso per partecipare alle

audizioni per la realizzazione di “un film”,

sulla storia della zucca.

Gli avvisi erano due:

1) dedicato ai bambini del nido e ai

bambini di tre anni, ruoli di:

alberi, fiori, zucchine, grappoli

d’uva.

2) Dedicato ai bambini di quattro e

cinque anni, ruoli di: registi,

zucca, amiche zucche, farfalla,

gatto, foche, pagliaccio, mostri,

fantasmi, scheletri, vampiri, lupi

mannari, Michele (contadino).

3) Cantanti: tutte le sezioni (n totale

12 bambini).

La diversità delle due richieste è riferita

alle competenze dei bambini, con

riferimento alla capacità del linguaggio,

gestualità, interpretazione.

La partecipazione dei bambini è stata in

primo luogo legata, al loro desiderio di

mettersi in gioco, chi non era disponibile

poteva preferire un ruolo più aperto:

scenografo.

Allestimento del set, nel salone della

scuola.

Per la realizzazione del film, l’atelierista

ha chiesto la collaborazione di un gruppo

d’insegnanti (una per sezione), per creare

un “team”, che garantisse una

organizzazione coordinata e funzionale.

L’atelierista e un’insegnante per le

audizioni e riprese del film, un’insegnante

come narratrice, un’educatrice per aiutare i

bambini nella gestualità), sia per il buon

esito dell’intento che per una gestione

tranquilla dei bambini, perché la

partecipazione era aperta a tutti i bambini

(in totale 99 bambini: sezione nido n°20,

scuola dell’infanzia n° 26 di tre anni, n° 26

di quattro anni, n° 27 di cinque anni.)

L’atelierista nella stesura iniziale

del progetto, aveva pensato di

creare un piccolo set, dove i

bambini a gruppi secondo i vari

ruoli, avrebbero animato delle

marionette disegnate da loro, ma in

iter, i bambini hanno dimostrato

desideri e interesse a interpretare i

personaggi, per cui, la scelta è stata

quella di realizzare un film.

Bando di concorso per le

audizioni del film:

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

Dal

4 al 24

maggio

L’atelier diventa il luogo, dove avviene il

“casting”.

Nelle aule i bambini con le insegnanti

scelgono i ruoli, che vengono comunicati

all’atelierista tramite quattro elenchi (uno

per sezione).

L’atelierista realizza uno schema dei ruoli.

Nella mattinata iniziano le prime

audizioni: due gruppi circa al giorno, in

base al numero dei partecipanti.

L’atelierista e l’insegnante coordinavano i

bambini e documentavano, il ruolo da

regista era svolto da quattro bambini (tre di

quattro anni, una femmina e due maschi; e

una bambina di cinque anni), che si erano

proposti spontaneamente.

Ai “registi”, era stato indicato di essere

imparziali e di scegliere in conformità a

certi criteri: la partecipazione, la gestualità,

il linguaggio, l’interpretazione.

I registi sono entrarti nella parte ed hanno

svolto il ruolo con attenzione, osservando e

dando consigli, con un grande impegno

perché loro sono stati presenti a tutte le

audizioni.

Tutti i bambini che hanno partecipato al

“casting”, hanno mostrato entusiasmo,

coinvolgendo le famiglie con i loro

racconti, e alcuni a casa facevano le prove,

per essere idonei alla parte.

I bambini che non erano scelti, potevano

preferire un’altra parte per non essere

esclusi.

La sera un gruppo di genitori, su

suggerimento dell’atelierista, ha provato

una danza folk (la manfrina di Castel

Bolognese), guidati da una compagnia di

“Danza Popolare” di Rimini.

Lo scopo della danza è sta quello di

allietare la sera della festa, e potere

dimostrare ai bambini, che anche i genitori.

s’impegnano per dare “alla scuola”, un

senso di benessere, divertimento, il piacere

di condividere un momento socializzante,

di cultura.

Il progetto diventa per i bambini,

un modo per capire che cosa

avviene per realizzare un cartone

animato o un film, non basta essere

dietro una video camera, ma

occorre, una serie di fasi

fondamentali per la realizzazione di

un “corto o lungometraggio”:

Una situazione che parte da una

sceneggiatura che nasce da un

proprio vissuto, dalle emozioni,

ecc., fasi di scelta dei ruoli in

conformità a criteri,

interpretazione, riprese, montaggio

film.

Modulo organizzativo

dei ruoli.

Fotografie

Video

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

25

maggio

Dopo avere preso i contatti, con la

responsabile della “Cineteca”di Bologna,

Monica Vaccari, e avere appreso che era

possibile fare partecipare i bambini di

cinque anni a un laboratorio d’immagine.

L’atelierista organizza un’uscita didattica.

In cineteca, nella mattinata, un’esperta,

presenta ai bambini dei cartoni animati con

tecniche diverse (“Principi e Principesse”

con le ombre di M. Ocelot; “La Gazza

Ladra”disegni di Luzzati, ecc.), nel

pomeriggio i bambini partecipano alla

realizzazione di un cartone:

1) scelgono una storia proposta dagli

esperti della cineteca.

2) la disegnano, poi ritagliano le

immagini

3) incollano in sequenza le immagini

su una “lavagna di carta”, le

immagini vengono

“fotografate”con un programma

per computer, da un tecnico, e

trasformate in cartone.

4) Il cartone creato dai bambini dal

titolo “l’errore del pulcino”, è

messo immediatamente in rete su

youtube.

Questo tipo d’esperienze porta a un

approfondimento di una

conoscenza, rendendo i bambini più

consapevoli di quello che avviene

dietro ad un’immagine in

movimento.

Cartone:

www.youtube.com

cineteca bologna/

schermi e lavagne

scuola dell’infanzia il

delfino comune di rimini

26

maggio

I bambini in ogni sezione, preparano le

scenografie per gli sfondi del set, e i

simboli che andranno incollati, sulle

maglie, che ogni bambino indosserà

durante le riprese ufficiali del film.

Le maglie saranno del colore in base al

ruolo.

La sera i genitori, provano le danza.

È fondamentale che I bambini si

rendano conto, che nella

realizzazione di un film, esistono

ruoli diversi, tutti molto importanti

e indispensabili.

Fotografie

Video

Simboli

Dal 27

al 31

maggio

Prove generali: i bambini, sono

organizzati a piccoli gruppi, in base alle

sequenze della storia, in modo da non

creare confusione e disagio nei

partecipanti.

I bambini sono rassicurati dai registi,

mentre l’atelierista e le insegnanti

coordinano i bambini e le riprese del film.

Sono usate due videocamera digitali:

una fissa, posta davanti al set, e una

mobile, per permettere di riprendere più

angolature.

Un faro a stelo illumina la scena.

La fase operativa crea nei bambini,

la conoscenza di come si realizza

un film.

Fotografie

Video

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

Dal 1

al 4

giugno

Ciak si gira! “Zucca Star".

Il film è girato in sequenze, i bambini,

indossano le maglie colorate con sopra i

simboli.

I bambini, sono entusiasti, e tutti

partecipano con molto impegno.

Sul set è presente una truccatrice

professionale, che caratterizza i visi dei

protagonisti.

Sono presenti anche un fonico e il padre di

un bambino musicista che ha preparato la

base musicale per il gruppo dei cantanti.

Alla fine delle riprese, nei giorni successivi

il film è stato montato, selezionando i

momenti delle riprese e aggiungendo una

musica di sottofondo per dare rilievo alle

emozioni delle sequenze, la voce narrante

di un bambino, registrata e selezionata,

prima dal “fonico”, caratterizza le fasi

della storia.

L’obiettivo è stato raggiunto, ai

bambini è stata data l’opportunità

di capire che cosa significa creare

un film.

Fotografie

Video

19

giugno

La festa si è svolta alla sera alle ore 21.

Nel giardino, con l’aiuto di alcuni genitori,

è stato allestito “il cinema all’aperto: ”:

amplificatori, telo bianco sulla parete

esterna della scuola, platea.

La mamma di un bambino essendo una

grafica, aveva disegnato i biglietti e

un’altra mamma li aveva stampati a colori,

in precedenza la proiezione, in modo che

tutte le famiglie ne fossero fornite.

Come nei cinema, all’entrata sono stati

messi a disposizione, coni di pop-corn e

semi di zucca salati.

Prima della visione del film, sono stati

festeggiati I bambini dell’ultimo anno

scolastico con la consegna dei diplomi, poi

si è aperto il cinema!

La sorpresa per i presenti grandi e piccoli è

stata grande e molto emozionante.

Tutti i bambini alla fine del film sono stati

premiati con un “oscar” speciale, “un

ciondolo a forma di delfino azzurro” di

terracotta (i ciondoli sono stati creati

artigianalmente da due mamme, hanno

realizzato 120 delfini).

Dopo la consegna dell’oscar, il gruppo di

genitori, ha allietato la festa con la danza

popolare, poi si aperto il rinfresco.

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

PUNTI DI CRITICITA’non si sono evidenziati

PUNTI QUALIFICANTI

La sinergia nel gruppo atelierista, insegnanti, educatrici, bambini, famiglie, ha contribuito alla realizzazione del

progetto.

I bambini sono riusciti ad apprendere le “prassi” di realizzazione di un cartone animato e di un film.

MODIFICHE ALL‟IPOTESI INIZIALE E DIREZIONI FUTURE

Rappresentazione della storia con una tecnica cinematografica, rispetto a quella prevista nella prima ipotesi del

progetto: rappresentazione teatrale con marionette create dai bambini.

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

3. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

SINTESI DEL PERCORSO REALIZZATO

L‟educazione ai media contribuisce a fare acquisire nei bambini, un atteggiamento mentale, emozionale e relazionale

affinché, essi abbiano la possibilità di sviluppare, conoscenze e competenze, in modo che si possano confrontare con i

nuovi linguaggi della comunicazione.

DESTINATARI EFFETTIVAMENTE COINVOLTI

BAMBINI GENITORI

EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:

n.99

n.

99 nuclei

famigliari

n.

2

n. 8 n. 4 n.

EFFICACIA DELLE TECNICHE E METODOLOGIE UTILIZZATE

Le tecniche:

- sensoriali

- percettive

- grafico/pittoriche

- verbali

- cinematografiche

Il metodo di lavoro, a piccolo gruppo, basato sulla comunicazione, ha creato una situazione “eccellente”, che si è finita

con una sintesi che ha reso protagonisti i bambini, nella loro identità, affettività, nella relazione con gli adulti e

coetanei.

I bambini hanno acquisito competenze cognitive attraverso un percorso di “gioco”.

L‟esperienza per i bambini è stata qualificante: nell‟aspetto relazionale, ludico, cognitivo, affettivo, ed ha contribuito

all‟acquisizione di attenzione, conoscenza di come si creano un cartone animato e un film.

I bambini hanno coinvolto le famiglie attraverso i loro racconti, a casa.

BILANCIO SULLA QUALITA‟ DELL‟ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO

L‟organizzazione a piccolo gruppo, (si alternavano due gruppi da otto bambini, per età omogenea o eterogenea, nella

mattinata), ha contribuito ha una relazione profonda sia tra i bambini che con l‟atelierista.

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OBIETTIVI RAGGIUNTI

Gli obiettivi previsti, sono stati raggiunti e approfonditi secondo i bisogni dei bambini.

-Comprendere la partecipazione emotiva ed empatica dei bambini mettendo in relazione le loro emozioni con quelle

della “zucca”: tristezza, allegria, paura.

-Creare un dialogo tra i bambini e le famiglie e la scuola, per approfondire il significato, i contenuti dei programmi

trasmessi dai “media

- Verificare la tipologia delle immagini e i contenuti che catturano l’attenzione dei bambini

- Realizzare il team dei bambini, per organizzare le fasi operative della creazione delle immagini per l’animazione.

- Rendere i bambini registi di una storia per immagini animate, e interpretata (film), per renderli fruitori consapevoli e

critici degli strumenti e programmi, multimediali.

- Rendere partecipi le famiglie alla vita scolastica: laboratori, festa.

SCOPERTE DEL GRUPPO DI LAVORO

Il progetto didattico prevedeva alcuni momenti fondamentali di lavoro di gruppo:

- progettazione, condivisione, confronto, monitoraggio,

- sintesi del progetto.

Il gruppo ha interagito nello sviluppo del progetto, sia teorico sia pratico.

STRUMENTI TEORICI E SUPPORTI FORMATIVI

Computer personale con relativi programmi.

Testo: “Dentro i nuovi orientamenti”/Homeless Book.

Musica:

1. Felicidade/Ara Ketu

2. Walzer-La Bella Addormentata/Tschikosvsky

3. Take Sarava/Silvia Torres

4. 2001 Odissea Nello spazio/Johann Strauss

5. Serenade Schubert/Nana Mouskouri

6: Piano Solo, Schindler‟s List/John Williams

7. Colonna Sonora Romeo e Giuletta/regia Zeffirelli

8. Sinfonia n.5/Beethoven

9. Theme/Requiem for dream

10. Lux Aeterna/Clint Mansell

11. Colonna Sonora, Requiem Gitano/Io non ho paura regia Salvatores

12. Rain/Ryuchi Sakamoto

13. Qeen of the night/ da Flauto magico di Mozart/cantante Maria Callas

Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza

RIFERIMENTI LEGISLATIVI

Orientamenti delle attività educative della scuola materna D.M.3 Giugno „91

Indicazioni per il curricolo per la scuola dell‟infanzia e per il primo ciclo d‟istruzione 2007

FINANZIAMENTI

Comune di Rimini

COINVOLGIMENTO DEI DESTINATARI

Le famiglie sono state coinvolte, attraverso questionari inerenti al progetto, laboratori, assemblee, festa di fine anno.

La loro collaborazione ha contribuito al buon esito finale del progetto.

I bambini stessi hanno coinvolto i genitori raccontando a casa, le loro esperienze e acquisizioni, affettive, culturali,

fantastiche, cognitive.

DIFFUSIONE E COMUNICAZIONE ESTERNA

DVD contenente tre capitoli: film, backstage, cartone animato.

PowerPoint

MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE DISPONIBILI

DVD contenente tre capitoli: film, backstage, cartone animato.

PowerPoint

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