“CIAK VI RACCONTO UNA STORIA” TITOLO DEL PROGETTO … · Le insegnanti, educatrici seguiranno...
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Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
SCHEDA PER LA DOCUMENTAZIONE REGIONALE
1. DATI DI CONTESTO
TITOLO DEL PROGETTO
“CIAK VI RACCONTO UNA STORIA”
la nostra amica zucca: “ZUCCA STAR”
SERVIZIO/I EDUCATIVO/I SERVIZI EDUCATIVI E PROTEZIONE SOCIALE
CHE LO REALIZZANO
SEDE/I
Scuola dell’infanzia
“IL DELFINO”
Via N. Tommaseo
Comune di Rimini
PROGETTO NUOVO
PROGETTO GIA’ATTIVO
DALL’ANNO
PROGETTO CHE COINVOLGE
PIU’ ENTI TERRITORIALI
GRUPPO DI
LAVORO
Atelierista: Maria Grazia Ricci.
insegnanti: Di Geronimo Pasqualina, Savioli Silvana; Anna Nanni, Maria Grazia Gamberini,
Emanuela Pironi, Milena Grittani, Petrolati Carmen, Semprini Maria, Troia Tiziana.
Educatrici: Caddeo Brunella, Stracci Daniela.
gruppo coordinamento pedagogico: Dott.sa Campana Monica, Dott.sa Giorgi Raffaella,
Dott.sa Zangari Fiorella.
REFERENTE
DELLA
SCHEDA
Atelierista: Maria Grazia Ricci
COLLABORAZIONI
ESTERNE
DESTINATARI POTENZIALI DEL PROGETTO
BAMBINI GENITORI
EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:
n.78 Sc. Infanzia
n.20 Aul.
Cerniera
n.99 famiglie n. 3 7 n.4 n.2 cuochi
DI CUI N° ………2.. IN SITUAZIONE DI HANDICAP/DISABILITA’
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
N° ……….. IN SITUAZIONE DI DISAGIO SOCIALE
N° ……….. PROVENIENTI DA PAESI STRANIERI
1.2 CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
MOTIVAZIONI
Le motivazioni per proporre un percorso progettuale dedicato alla media educazione è di creare
un confronto nei bambini riguardo alla loro esperienza con i media, considerando che la
televisione e i mezzi multimediali (computer, cinema, ecc.), sono ormai strumenti
d’informazione e di socializzazione di primaria importanza per i bambini, per cui togliere loro il
rapporto con i media, significa togliere una risorsa che rafforza quelle già consolidate.
L’educazione ai media contribuisce a fare acquisire nei bambini un atteggiamento mentale,
emozionale e relazionale affinché essi abbiano la possibilità di sviluppare, conoscenze e
competenze, in modo che si possano confrontare con i nuovi linguaggi della comunicazione.
Uno dei campi degli Orientamenti è denominato: “LINGUAGGI, CREATIVITA’,
ESPRESSIONE”, che comprende le categorie che hanno che fare con:
il disegno,
l’espressione grafico-pittorica,
la manipolazione dei materiali,
il sonoro-musicale,
l’espressione mimico-gestuale,
la multimedialità
per cui la media educazione rientra in uno sviluppo che va di pari passo con crescita del
bambino e con le altre esperienze offerte dalla scuola.
Una fiaba, un avvenimento, rappresentato con modalità cartacea o multimediale, non cambia il
contenuto nel quale sono rappresentati i sentimenti, stati d’animo, relazioni, emozioni che
accompagnano la crescita dei bambini, ma cambia il tipo di attenzione, di percezione, di
relazione, per cui educarli verso i mezzi multimediali coinvolgono gli adulti (insegnanti,
famigliari.)
A fare diventare i bambini, consapevoli fruitori dei nuovi mezzi di comunicazione.
Nella realizzazione del progetto previsto per l’anno in corso, i bambini sperimenteranno un
percorso fantastico: un oggetto misterioso (zucca) li coinvolgerà (nel primo periodo da
Novembre a Febbraio .
Le insegnanti, educatrici seguiranno il percorso) in modo che, le emozioni dei bambini siano
comunicate, attraverso le sue richieste (la zucca quando si sentirà triste, chiederà aiuto ai
bambini per risolvere il suo problema attraverso un messaggio.
Loro ipotizzeranno il motivo entrando in empatia con lei. Se innaffieranno la zucca con il riso,
forse cambierà umore.
Le risposte dei bambini diventeranno ipotesi, metafore, per costruire una storia.
Le sequenze della storia si trasformeranno in immagini (story board) da potere animare con
tecniche multimediali rispettando i tempi, le competenze, l’età dei bambini, per cui per il
progetto si svilupperà in due anni.
Il progetto si articolerà in modo, che i bambini, si rendano conto che un cartone, un film, è una
serie di sequenze d’immagini in movimento, create con strumenti tecnologici, per comunicare
storie, avvenimenti, fantastici o reali, da condividere, confrontare, relazionare e riflettere
insieme.
L’atelierista nella prima parte dell’anno scolastico, ottobre/febbraio, avrà una funzione teorica
partecipando con il gruppo insegnante alla stesura e al monitoraggio del progetto, nella seconda
parte dell’anno scolastico, dall’otto Marzo alla prima settimana di giugno, interverrà in concreto
nel lavoro con i bambini.
L’organizzazione di alcuni incontri durante l’anno con le famiglie (assemblea all’inizio
dell’anno scolastico, riunioni di sezione in seguito) farà in modo che ci sia informazione e
chiarezza sul percorso didattico, affinché ci sia un rapporto fra scuola e famiglia utile ad
accompagnare la crescita dei bambini, verso un futuro anche tecnologico ma facendo in modo
che non sia esclusa la relazione, l’affettività, l’identità, la propria storia in un insieme di
racconti.
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FINALITA’
Attuazionedi un confronto tra i bambini delle loro esperienze e preferenze mediali
(computer, televisione, lettore cd, radio.).
Confrontare alcuni tipi di cartoni o filmati preferiti dai bambini per evidenziare sia le
modalità del linguaggio visivo e il contenuto da loro preferito.
Condurre i bambini a riflettere sulle differenze di un’immagine: realtà e fantasia.
Narrazione di una storia (creata dai bambini, durante l’anno scolastico) avendo come
base, contenuti, legati alla loro crescita (sentimenti, emozioni).
Realizzazione di un “cartone animato”
Realizzazione di un set per realizzare “il film” della storia.
Animazione della storia da parte dei bambini (la videocamera fissa riprenderà il lavoro).
Montaggio della storia con l’ausilio di programmi idonei: PowerPoint o altro tipo di
programma.
TAPPE O
AMBITI
ORGANIZZATIVI
Da Lunedì al Venerdì
Dalle ore 8:00 alle ore 9:30 allestimento dei materiali o documentazione
Dalle ore 9:30 alle ore 12:15 realizzazione atelier
Organizzazione: piccoli gruppi di bambini (da quattro a otto)
Per intersezione durante le esperienze esplorative
Per età omogenea durante esperienze dove emergono competenze specifiche.
Spazio atelier:
Salone, per esperienze in cui è necessario che i bambini abbiano la possibilità di
muoversi più agilmente.
Stanza adibita alle attività sensoriali.
INCONTRI DI
PIANIFICAZIONE
DEL PROGETTO
Collettivi con la presenza dell’atelierista
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METODOLOGIE
PREVISTE
Narrative
Sensoriali
Grafico-Pittoriche
Sonore
Multimediali
TEMPI Dal 08/03/2010 al 12/06/2010
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1.3 IPOTESI ORGANIZZATIVA
ATTIVITA’ PREVISTE
(SCANDITE PER TAPPE O AMBITI)
OBIETTIVI TEMPI
L’atelierista si presenta, nelle sezioni
(nido e infanzia) instaurando un
dialogo di conoscenza nei confronti dei
bambini nuovi iscritti, di ricordi con i
bambini conosciuti l’anno precedente.
Introdurre la figura dell’atelierista con una
modalità relazionale e affettiva e giocosa.
8/03/2010
L’atelierista coinvolge i bambini,
attraverso la narrazione della storia
della zucca, inventata dai bambini.
Comprendere la partecipazione emotiva ed
empatica dei bambini mettendo in relazione le
loro emozioni con quelle della “zucca”:
tristezza, allegria, paura.
Dal 9 al 12 marzo
Attraverso un questionario creativo
(realizzato dall’atelierista), confronto
con i bambini e le famiglie, sui
programmi televisivi, film che
abitualmente è visionato, dai piccoli.
Quali mezzi, i bambini preferiscono:
televisione, computer, cinema.
Creare un dialogo con i bambini e le famiglie,
la scuola, per approfondire il significato, i
contenuti dei programmi trasmessi dai
“media”.
Dal 15 al 18 marzo
Visione di alcuni cartoni che sono
emersi dall’indagine.
Verificare la tipologia delle immagini e i
contenuti che catturano l’attenzione dei
bambini.
Dal 22 al 26 marzo
Messaggio della “zucca”, dove lei
chiede di diventare la protagonista
della sua storia in filmato.
Creazione di un “set” per iniziare a
provare ad animare la storia in
sequenze.
Ai bambini secondo la loro età sono
date consegne per produrre
l’espansione grafica dello sfondo, dei
particolari, dei suoni, in base alle
sequenze.
La sinergia tra tutti i presenti sarà
indispensabile per lavorare
serenamente in una grande squadra:
bambini e adulti.
I personaggi principali saranno
animati (immagini sostenute da un
bastoncino), davanti allo sfondo.
Ogni sequenza sarà ripresa con una
videocamera fissa.
Realizzare, il team dei bambini, per
organizzare le fasi operative della creazione
delle immagini per l’animazione.
Dal 6 al30 aprile
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Il filmato dopo essere stato montato, è
presentato ai bambini a piccoli gruppi,
il filmato essendo muto, è sonorizzato
(con strumenti sonori), da un gruppo
di bambini, che si alternerà con il
gruppo degli spettatori.
Con i bambini grandi avendo la
possibilità, di avere dei programmi,
sarebbe plausibile, provare un
montaggio con il computer.
Rendere i bambini registi di una storia per
immagini animate, ed interpretata (film), per
renderli fruitori consapevoli e critici degli
strumenti e programmi, multimediali.
Dal 3 al 28 maggio
Preparazione della festa di fine: ciak vi
racconto una storia!
La proposta dell’atelierista, da
concordare con le colleghe, è quella
che i bambini invitano e i genitori in
cineteca a vedere il filmato.
Dopo la visione, buffet nel cortile della
biblioteca.
Rendere partecipi le famiglie alla vita
scolastica: laboratori, festa.
Dal1 al 12 giugno
STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI
Diario di osservazione
Videoregistrazioni
Fotografie
Produzioni grafiche dei bambini
Conversazioni con i bambini
Griglie osservative
Relazioni scritte
Colloqui con i genitori
Questionari per i genitori
Altro:……………………………………..
STRUMENTI PER LA DIFFUSIONE DEL PROGETTO
Assemblea aperta al pubblico
Conferenza-Dibattito
Festa
Mostra
Pubblicazioni editoriali
Articoli su stampa locale
Sito internet
Altro: ………………………….
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2. ATTIVITA’ REALIZZATE NEL PERIODO:
DATA DESCRIZIONE ATTIVITA’ RIFLESSIONI ALLEGATI
9 Marzo L’atelierista inizia il suo percorso
coinvolgendo i bambini in una narrazione,
visiva e sonora.
I bambini erano suddivisi in due grandi
gruppi, per dare loro la possibilità di
seguire meglio la storia di “Simone
Acchiappa Suoni”.
aula coniglietti nido-cerniera e
aula cuccioli-tre anni;
Aula gatti quattro anni e aula
dumbo cinque anni
Le diapositive delle sequenze della storia
erano proiettate su una parete del salone,
essendo ingrandite, tutti i bambini
potevano vederle senza problemi.
Ogni sequenza era narrata e sonorizzata
dall’atelierista, con strumenti di recupero
(sveglia, tegame, richiami sonori per
uccelli, ecc.) e attraverso la voce (suoni
onomatopeici).
La narrazione animata, ha avuto la
funzione di presentazione dell’atelierista,
come figura che entra a fare parte di un
team e d’introduzione a un percorso ludico-
didattico.
La narrazione ha avuto un esito
positivo, i bambini del primo anno
di frequenza scolastica (nido e
infanzia) hanno conosciuto
l’atelierista come figura che li
coinvolgerà in un percorso creativo.
I bambini del secondo e terzo anno,
hanno ritrovato una “persona”, già
conosciuta l’anno scolastico scorso.
La storia raccontata era stata scelta
dall’atelierista appositamente in
modo che la modalità tecnica di
narrazione, introducesse alcuni
aspetti: visivo, sonoro, linguaggio
onomatopeico, simile a quello delle
storie animate, conosciuti dai
bambini attraverso strumenti
multimediali:televisione, computer,
cinema.
I bambini e insegnanti hanno
interagito durante la narrazione,
con interesse e curiosità, l’effetto
sonoro con materiali di recupero in
rapporto alle immagini ha
sollecitato una modalità narrativa
che si può associare alla visione di
un film muto: immagini statiche
accompagnate da suoni, per cui
l’obiettivo che si era posta
l’atelierista è stato raggiunto.
Fotografie
Diapositive della storia
Strumenti sonori.
Sequenze immagini
della storia.
10
Marzo
Nell’aula coniglietti (cerniera),
approfondimento, della narrazione.
L’atelierista narra al grande gruppo dei
bambini la storia, utilizzando le immagini
in sequenza della storia, associate agli
strumenti sonori.
Dopo la narrazione, i bambini hanno
sperimentato gli strumenti.
I bambini hanno dimostrato durante il
gioco di percepire le differenze sonore
degli strumenti e associarli alle immagini,
hanno anche scelto, autonomamente, lo
strumento secondo la caretteristica
timbrica.
La nuova figura professionale, in un primo
momento ha creato disagio a un bambino,
che si è risolto dopo che il bambino è
entrato in relazione con lei attraverso il
gioco e avere pranzato allo stesso tavolo.
L’approfondimento della storia in
sezione, ha contribuito a creare una
conoscenza tra bambini e
atelierista, essendo per loro una
figura nuova.
I bambini si sono dimostrati molto
socievoli e disponibili a partecipare
alle sollecitazioni dell’atelierista, la
presenza delle educatrici è stata
rassicurante per i bambini.
Perciò la strategia di usare una
narrazione come pretesto di
conoscenza e introduzione di una
modalità di lavoro che unisce la
tecnica all’aspetto didattico, e
relazionale, ha avuto dei risultati
ottimi, considerando l’età dei
bambini.
Sequenze storia.
Strumenti sonori.
Fotografie.
Video.
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11
Marzo
L’atelierista ripete l’esperienza di
approfondimento della storia sia con le
immagini sia con gli strumenti, con i
bambini dell’aula “Gatti” (Quattro anni).
I bambini ascoltano con interesse e
interagiscono, a turno, scegliendo
autonomamente quelli che preferiscono,
abbinando il suono all’immagine.
I bambini sperimentano inoltre, per loro
richiesta, di cambiare la sequenza della
storia per scoprire una trasformazione del
racconto.
I bambini usando le stesse sequenze ma in
un ordine modificabile, creano un racconto
con il medesimo contenuto ma con un
effetto non stereotipato.
Nella stessa mattinata (dedicando un’ora a
ciascun gruppo), la stessa esperienza è
vissuta dai bambini dell’aula “Dumbo”
(cinque anni), anche loro riascoltano
volentieri la storia, interagiscono con
curiosità e interesse con gli strumenti
sonori, a turno, scegliendo quelli per loro
più interessanti: esempio tegame e mestolo
per il suono della campana (i bambini sono
rimasti stupiti che un tegame facesse un
suono simile a quello delle campane,
lasciando un eco che si espandeva nella
stanza), flauto coulisse (il suono
assomigliava al fischio del vento), richiamo
per uccelli di solito usato per la caccia, ha
creato la sensazione che ci fossero
veramente dei passeri.
La curiosità è emersa nei bambini
stimolandoli a usare gli strumenti per
trovare nuove sonorità, da abbinare alle
sequenze.
La “narrazione” si rivela come un
valido strumento per introdurre un
percorso progettuale, soprattutto per
bambini in età prescolare.
Il gioco della trasformazione,
utilizzano gli stessi materiali
scoperti, fa riflettere sul fatto che
spesso si tende a cambiare
un’esperienza appena vissuta.
Ripetere una sperimentazione con
gli stessi materiali e strumenti
aiutano i bambini a trovare nuove
ipotesi e strategie.
Sequenze della storia.
Strumenti sonori.
Foto.
Video.
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
12
Marzo
Anche l’aula “Cuccioli” (tre anni), è
coinvolta nell’approfondimento della
storia.
Dopo che l’atelierista si è presentata e ai
bambini e loro hanno fatto altrettanto in un
modo giocoso (ciao-ciao mi
chiamo…battendo il ritmo con le
mani…questo è avvenuto in ogni aula) i
bambini durante la narrazione con le
immagini in sequenza associate ai suoni,
hanno dimostrato di non ricordare parte
della storia.
Il primo ascolto della storia (sequenze
proiettate con proiettore da diapositive) era
avvenuto insieme ai bambini dell’aula
“Cuccioli”, nel salone della scuola,
L’attenzione, sia per l’età sia per gli spazi è
più labile, e l’intervento di chi narra deve
essere più ravvicinato.
La narrazione in aula è stata efficace, i
bambini hanno dimostrato interesse, ed
hanno rievocato la storia, l’aspetto sonoro è
stato per loro molto coinvolgente,
aiutandoli a memorizzare le sequenze del
racconto.
Dopo la narrazione, e la scoperta degli
strumenti, nell’angolino, i bambini hanno
usato secondo il loro interesse, le immagini
e gli strumenti sonori, trasferendosi ai
tavoli, o in altri angoli dell’aula, giocando
con i suoni e le immagini.
Il gioco è durato fino all’ora del pranzo.
L’obiettivo che si era posto
l’atelierista di trovare una modalità
di conoscenza e relazione ha avuto
un esito positivo, confermando
ulteriormente la consapevolezza che
per entrare in relazione con i
bambini e trasmettere competenze,
è necessario entrare in empatia con
le esigenze dei bambini.
Alternare, attività abituali ricorsive
in sezione con altre scelte, provoca
nei bambini la curiosità, voglia di
scoprire, approfondire i lati nascosti
di un “gioco”.
Certe procedure didattiche,
potrebbero essere sostituite con
altre, apparentemente banali per noi
adulti ma interessanti per I
bambini, essendo a loro misura.
Sequenze storia.
Strumenti sonori.
Foto.
Video.
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
15
Marzo
Nel salone è stato creato, all’inizio
dell’anno scolastico, dalle insegnanti, un
allestimento interattivo, con una zucca
vera.
La zucca è stata innaffiata dai bambini, con
il riso e con i coriandoli, per renderla
allegra, il senso metaforico
dell’innaffiamento aveva come obiettivo:
quello di stimolare, le situazioni emotive
che i bambini vivono durante la loro
crescita, e a volte non riescono a esprimere.
L’atelierista avvalendosi di un
assemblaggio di musiche, da lei ricercate,
coinvolge bambini (quattro alla volta),
nello spazio atelier, per fare percepire loro,
sensazioni malinconiche e allegre, per
rendere una metafora (innaffiatura con il
riso e coriandoli), comprensibile attraverso
i cinque sensi.
Nella mattinata due gruppi di bambini
dell’aula “Gatti” (quattro anni), si
alternano nel gioco. I bambini sono invitati
dall’atelierista a evocare gli avvenimenti
della “Zucca”.
Essi raccontano il momento in cui è stata
trovata la zucca, prima di arrivare
misteriosamente a scuola e chi l’ha portata
(fantasma, maestre, Babbo Natale, Befana,
Michele) di averla innaffiata con il riso per
farla crescere e renderla felice, poi con i
coriandoli per renderla allegra.
L’atelierista invita i bambini a pensare alle
sensazioni della zucca: come ci si sente
quando si è soli a differenza di quando si è
in compagnia, che effetto fisico avrà fatto
su di lei il riso e i coriandoli.
I bambini rispondono che quando si è soli
prevale la tristezza, quando si è in
compagnia (famigliari, amici) la felicità,
secondo i bambini il riso e i coriandoli
hanno fatto il solletico alla zucca.
A questo punto l’atelierista consiglia i
bambini a sdraiarsi a loro piacimento
(supini o proni) su dei tappetini, la stanza è
semibuia, I bambini sono invitati a
chiudere gli occhi, a pensare alla zucca
quando era sola, e ad ascoltare la musica: il
primo pezzo è molto lento e malinconico.
I bambini si lasciano andare e si rilassano
dopo un primo momento di adattamento
alla situazione. l’atelierista chiede ai
bambini dopo averli lasciati ad ascoltare, le
loro sensazioni, tutti esprimono tristezza, a
questo punto l’atelierista chiede ai bambini
come vengono consolati quando sono tristi,
tutti rispondono, con carezze e coccole
dalla mamma o il babbo, per cui viene
indicato loro di mettersi a coppie e di farsi
dei piccoli massaggi-coccole,
immedisimandosi nell’emozioni della
“zucca”quando era sola. I bambini hanno
sperimentato lo stesso gioco con un
sottofondo musicale dinamico, sono stati
invitati a immaginare la “zucca” quando
gli è stato lanciato, riso e coriandoli, i
bambini hanno incominciato sempre a
L’obiettivo era di fare sentire
attraverso le sensazioni quello che
metaforicamente era successo alla
“zucca”, e di verificare cosa i
bambini avevano memorizzato,
capito, interiorizzato, prima di
passare all’aspetto grafico-
simbolico, per costruire la storia
animata della zucca.
Le emozioni scaturiscono da un
vissuto trasformandosi, in
elaborazioni metaforiche.
L’esperienza per i bambini è stata
positiva, si sono rilassati, divertiti,
condiviso delle sensazioni ed
emozioni, rievocata la storia,
immedesimandosi con quelle della
zucca, per cui l’obiettivo è stato
raggiunto.
Fotografie
Video
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
16
Marzo
La stessa esperienza è stata vissuta dai
bambini dell’aula “Dumbo” (anni cinque),
con gli stessi modi, tempi (9.30-12.15), a
gruppi di Quattro.
I bambini hanno sperimentato le sensazioni
ed emozioni della zucca, con l’ausilio dei
brani musicali che si differenziavano
secondo, l’emozione (tristezza, felicità,
allegria), interpretando le zucche
"coccolose" e "allegrose”.
Prima di sperimentare attraverso I sensi, I
bambini hanno risposto alle domande
dell’atelierista che ha chiesto ai bambini la
storia della zucca, com’era successo quello
strano avvenimento nella loro scuola.
Alcuni bambini hanno risposto come I
bambini dell’altro gruppo (le maestre, un
mago, Michele il padrone dell’orto della
zucca, ecc), hanno Saputo raccontare in
sequenza la storia, e cantare la filastrocca
della zucca.
Essendo più grandi hanno saputo
concentrarsi con più intensità, ha coinvolto
anche una bambina diversamente abile
(sindrome down), che ha partecipato senza
problemi. E ha interagito con i coetanei
I brani musicali hanno provocato
sensazioni nei bambini, inerenti alle fasi di
cambiamento di situazione: zucca, (triste,
felice, allegra), portando i bambini a un
atteggiamento di ascolto, di rilassamento,
di attenzione, coccolandosi a vicenda, come
aveva fatto nella storia, la farfalla con la
zucca.
Nel momento dell’evocazione di come
avevano “innaffiato la zucca”, i bambini si
sono fatti solletico immaginando che la
zucca avesse sentito la stessa sensazione,
diventando allegra.
Il “gioco” delle zucche coccolose e
allegrose, ha fatto immedesimare i
bambini nelle sensazioni della
zucca, facendo emergere, gli
aspetti, emotivi, della tristezza,
felicità, allegria, quindi, viene
focalizza l’importanza, di trovare
un equilibrio fra il produrre delle
immagini e l’interiorizzazione del
contenuto e significato che
“l’immagine contiene”.
Prima della simbolizzazione
(aspetto cognitivo), è giusto che il
bambino sia in grado di esprimere,
l’aspetto affettivo ed emotivo, per
scoprire il significato intrinseco che
un’immagine comunica.
Foto.
Video.
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
17
Marzo
In questo percorso progettuale sono
coinvolti, anche I bambini della sezione
nido cerniera “Coniglietti”.
L’atelierista entra in relazione con i
bambini, partecipando a certi momenti
della giornata educativa insieme alle
educatrici (colazione, gioco, pranzo), per
conoscerli e farsi conoscere.
Le educatrici indicano all’atelierista i
bambini che secondo loro potrebbero avere
meno problemi di distacco dal gruppo e
dallo spazio di gioco loro abituale.
Le indicazioni delle educatrici sono state
utili, perché i bambini che hanno
partecipato (dodici bambini suddivisi in tre
gruppi, con una permanenza di circa trenta
o quaranta minuti, secondo l’attenzione o il
desiderio di partecipare al gioco), hanno
seguito tranquillamente l’atelierista e sono
stati con lei durante la sperimentazione
ludica avente come tema lo stesso proposto
ai bambini della scuola dell’infanzia.
L’atelierista ha condotto i bambini, dove è
allestito l’ambiente della zucca nel salone.
I bambini hanno guardato, toccato, la
zucca, giocato con il riso, buttandolo sulla
zucca, manipolandolo, l’atelierista ha
sollecitato i bambini dolcemente, a
ricordare i momenti di scoperta
dell’ortaggio, ed ha cercato di capire dalle
parole dei bambini (alcuni ancora con
difficoltà di linguaggio ma in grado di farsi
capire), i loro ricordi (il momento
dell’innaffiatura della zucca, narrazione
dei bambini più grandi).
L’assemblaggio musicale ha contribuito ha
provocare nei bambini lo stimolo
all’allegria o alla calma.
L’inserimento dei bambini della
sezione “Cerniera” (bambini di due
anni e mezzo del nido), nel progetto
atelier, ha rafforzato una situazione
di lavoro di gruppo tra i bambini
della scuola infanzia e nido e tra il
corpo docente.
Insegnanti, educatrici e atelierista,
hanno collaborato a un progetto per
intersezione che potesse essere
flessibile secondo l’età dei bambini.
Questa prima esperienza di lavoro,
con i bambini del nido, è stata per
l’atelierista, una nuova occasione
professionale di nuove scoperte:
metodologiche, di relazioni, per cui
si è dovuta mettere in gioco,
studiando le caratteristiche
fisiologiche, comportamentali,
psicologiche dei bambini che
precedono la scuola dell’infanzia.
Foto.
Video.
Musica.
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
18
Marzo
L’esperienza è stata proposta ai bambini di
cinque anni che ancora non avevano
partecipato.
La musica ha stimolato loro a momenti di
malinconia e allegria in sintonia con la
storia della “zucca”, si sono coccolati nella
fase triste e si sono fatti solletico nella fase
allegra con riferimento, alla metafora del
“riso”, che fa ridere la zucca e <<le fa il
solletico>>, come hanno detto I bambini.
Nell’orario dell’accoglienza e della prima
uscita, l’atelierista ha consegnato un
questionario da realizzare a casa, per
coinvolgere le famiglie a una maggiore
consapevolezza nell’uso dei media e
relativi programmi, da parte dei bambini.
La consegna dei questionari continuerà nei
giorni successivi, affinché i bambini
assenti, non fossero esclusi dalla ricerca.
Ogni questionario era provvisto di una
spiegazione per aiutare i genitori e
bambini, nella realizzazione, l’atelierista si
è attivata a dare verbalmente, chiarimenti
agli utenti, per coinvolgerli e fare capire la
motivazione dell’indagine sui media e
relativi programmi.
Anche con questo gruppo,
l’esperienza è stata positiva, I
bambini attraverso provocazioni
sensoriali, hanno evocato i loro
ricordi e apprendimenti.
Foto.
Video
Musica.
Questionari.
19
Marzo
L’ultimo gruppo di bambini (quattro, due
gruppi nella mattinata) di cinque anni,
partecipa, all’esperienza legata alle
emozioni (tristezza/allegria, felicità) con
riferimento alla storia della zucca.
La musica caratterizza e identifica il senso
delle emozioni, alcuni bambini dopo un
primo momento d’imbarazzo, riescono a
farsi coinvolgere, passando da un
atteggiamento rilassato e di ascolto della
musica “triste” a un atteggiamento allegro,
ascoltando i pezzi musicali più dinamici,
facendosi solletico, mettendosi a ballare.
I bambini comunicano nelle varie fasi di
ascolto della musica (rilassamento,
benessere, coccole, dinamicità), momenti
della loro vita con riferimento al senso
delle emozioni sperimentate.
I bambini si sono espressi
positivamente sia durante
l’esperienza sia verbalmente con
riferimento alla sperimentazione,
per cui l’obiettivo che si era stato
prefisso è stato raggiunto.
Fotografie
Video
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
22
Marzo
La giornata è organizzata in due fasi di
lavoro, una prima parte con un gruppo di
bambini del nido e la seconda con i
bambini del secondo anno della scuola
dell’infanzia.
Durante l’accoglienza nella sezione
cerniera, l’atelierista consegna ai genitori i
questionari per approfondire le abitudini
sull’uso dei “media” da parte dei bambini
in famiglia (programmi/mezzi).
Nello spazio atelier, prima, partecipano un
gruppo di quattro bambini del nido, poi si
susseguono due gruppi di bambini di
quattro anni della scuola dell’infanzia.
Il gruppo dei bambini del nido si lascia
coinvolgere dalla musica, si rilassano in un
primo momento, poi gradualmente, sempre
ascoltando la musica cambiano postura,
interagiscono con la musica più dinamica,
saltando e rotolando: “Zucche allegrose e
rotolose”.
A loro viene consegnata la zucca vera (cosa
che non avviene con i bambini più grandi),
perchè sono ancora in una fase cognitiva in
cui un concetto metaforico è di difficile
comprensione,, quindi è necessario farli
sperimentare con qualcosa di “reale”(zucca
e riso).
I bambini di quattro anni interagiscono con
la musica, passando da una postura
rilassata ad una dinamica.
Alcuni bambini dimostrano difficoltà a
rilassarsi, nonostante la luce nell’ambiente
si oscurata, dimostrano iperattività,
distraendo gli altri bambini, l’atelierista
interviene abbassando la musica, parlando
ai bambini, chiedendogli di raccontare
come e quando ricevono le “coccole”a casa,
o come e da chi sono consolati quando sono
tristi.
I bambini rispondono: - dalla mamma o dal
babbo quando vanno a dormire, quando
hanno paura, quando si sentono soli,
quando si fanno male, ecc.
Durante il gioco evocano alla storia della
“zucca”, e si sentono in sintonia con le sue
emozioni.
L’intervento dell’atelierista si
differenzia nell’atteggiamento
comportamentale con riferimento
all’età dei bambini, ma l’obiettivo
rimane identico, entrambi i gruppi
dei bambini, percepiscono il senso
dell’esperienza: entrare in empatia
emozionale con la zucca.
Foto
Musica
videoriprese
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
23
Marzo
L’esperienza è sperimentata da due gruppi
di bambini:
1° aula cerniera-nido
(3 bambini)
2° secondo anno scuola dell’infanzia.
(3 bambini)
I bambini del nido hanno interagito con la
zucca e i materiali.
La musica di sottofondo li sollecitava a
passare dal giocare seduti con il riso e I
coriandoli, vicino alla zucca, per farle
solletico, a movimenti dinamici, saltando,
ballando, buttando il riso sulla zucca, sul
tappeto.
I bambini, erano molto presi, dal travaso
del riso sulla zucca, perché il suono che si
creava, li attirava e li incuriosiva, anche se
non riuscivano a trovare un paragone con
un suono conosciuto o di fantastico.
Una bambina ha sperimentato anche il
senso del gusto, mangiando il riso.
Il secondo gruppo, essendo bambini più
grandi (quattro anni), ha saputo, evocare la
storia, cantare la filastrocca, dare delle
opinioni sugli avvenimenti della zucca,
quando poteva essere felice o triste
(nell’orto si sentiva un po’ felice e un po’
triste, a scuola i bambini l’hanno fatta
felice).
La musica è stata un mezzo che li ha
aiutati ad associare le emozioni della
zucca.
Un ambiente con sollecitazioni
mirate e non esagerate, con una
musica ricercata, appositamente,
per creare, stati d’animo, ha
contribuito, alla soluzione
dell’obiettivo proposto.
Foto
Video
Musica
25
Marzo
Tre gruppi di bambini dell’aula “cuccioli”
(tre anni) si alternano nel gioco delle
“zucche coccolose”.
L’atelierista come già avvenuto, con gli
altri gruppi, invita i bambini a togliersi le
scarpe e i grembiuli, per stare più comodi,
poi li sollecita a ricordare gli avvenimenti
della zucca.
Dopo di che inizia il gioco, a coppie e in
gruppo, i bambini attraverso l’ascolto della
musica sono invitati a esternare le
emozioni vissute dalla “zucca”, con le
posture corporee e la verbalizzazione:
-Rilassamento/malinconia, tristezza,
serenità
-Atteggiamenti dinamici solletico, saltare,
rotolare, ballare (allegria, felicità).
I bambini dopo un primo di difficoltà a
rilassarsi, si lasciano coinvolgere dalla
musica, ed entrano mentalmente e
fisicamente nel gioco.
Questo tipo di approccio alle
emozioni, si è reso utile a
coinvolgere I bambini, senza
forzarli.
Nella fascia di età prescolare, le
“parole”sono espressive nel fare
capire il senso delle emozioni se
sono associate a un vissuto
interiore, la musica si è dimostrata
un mezzo fondamentale.
Foto
Video
Musica
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
26
Marzo
L’ultimo gruppo di bambini dell’aula di tre
anni (Cuccioli), partecipano all’esperienza.
I bambini si lasciano trasportare dalla
musica, nella prima parte rilassante e
malinconica, l’atelierista chiede ai bambini
in quale momento e da chi si fanno
coccolare a casa, i bambini rispondono che
ricevono le coccole dai genitori nel
momento del sonno, quando sono consolati,
come dimostrazione di “bene”.
La musica più dinamica, il riso come
materiale simbolico dell’allegria per la
zucca, provoca nei bambini euforia, si
cospargono di riso reciprocamente,
coinvolgendo anche l’atelierista, alcuni
bambini lo assaggiano nonostante siano
sollecitati a non farlo perché è crudo ma
loro lo trovano “buono:
I bambini si divertono a rievocare la storia
della zucca, rotolando a turno su un
apposito tappetino.
L’aspetto metaforico della zucca
entra in relazione, con l’aspetto
reale del vissuto dei bambini.
Fotografie
Video
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
29
Marzo
L’ultimo gruppo di bambini (quattro) della
Aula cerniera/nido partecipano
all’esperienza.
Un bambino è in un primo momento
reticente a uscire dalla sezione, ma
sollecitato dall’atelierista, con un
atteggiamento affettivo, accetta di seguirla
in atelier.
I tappeti posti sul pavimento, la zucca e il
riso posto in una ciotola, attirano
l’attenzione dei bambini.
L’atelierista narra la storia della zucca per
verificare che cosa ricordano i bambini, ma
emerge soprattutto l’interesse verso la
zucca come oggetto e il riso.
L’atelierista cerca di creare nei bambini
una sensazione tranquilla, con una musica
di sottofondo, ognuno di loro sceglie
spontaneamente una postura, che
modificano a piacimento: un bambino
(Jacopo) appoggia il capo su una sedia, gli
altri si sdraiano o si siedono.
Quando la musica cambia diventando
dinamica, i bambini sono invitati a usare il
riso per “fare solletico” alla zucca, per
renderla allegra, a provare a farsi solletico
a vicenda, i bambini diventano euforici,
coinvolgendosi fra loro.
Il piacere di giocare con il riso e la zucca, è
evidente nelle espressioni dei bambini,
anche Jacopo si lascia coinvolgere, anche
se tende a rimanere distaccato dal gruppo,
è attirato dalla macchina fotografica,
desidera realizzare delle foto, la atelierista
glielo permette e Jacopo, dimostra una
discreta autonomia e coordinamento
nell’uso della macchina fotografica
digitale.
Nella seconda parte di atelier, partecipano,
una coppia di bambine dell’aula grandi (5
anni), una delle quali essendo stata assente
da molto tempo, desiderava provare il
gioco, un’amica si propone per rifare il
gioco con lei.
Ambedue dimostrano la maturità della loro
età, distinguendo i ritmi musicali
associandoli sia ai momenti emotivi vissuti
“dalla zucca” nella storia, che ai propri.
L’esperienza metaforica
contribuisce al superamento di un
atteggiamento di monocausa,
perché proporre ai bambini dei
modelli già stabiliti dall’adulto
(colori, immagini, che dovrebbero
stimolare emozioni) contribuisce a
condizionare i bambini, con
stereotipi preconfezionati.
Per rendere i bambini consapevoli
nelle loro scelte, e attenti durante la
loro crescita al bersagliamento di
bisogni indotti, (da parte dei
media), è necessario aiutarli a
scoprire le proprie caratteristiche
interiori (paure, capacità di
affrontare situazioni, trovare
strategie, ecc…), dando loro modo
di sviluppare la propria personalità.
Foto
Video
Musica
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
30
Marzo
Allestimento di un’istallazione nello spazio
atelier per creare una stanza “magica”,
affinché i bambini fruiscano uno spazio che
stimoli una sensazione interiore con
riferimento a disagi, paure, recondite.
La musica farà da sfondo sonoro:
Il rapporto che si creerà fra spazio, musica,
luce, ombra, interagirà con i fruitori i quali
diventeranno parte dell’ambiente.
Le pareti della stanza sono state tappezzate
con tessuto-non tessuto bianco riflettente
alla luce di Wood (appesa nel soffitto), in
alto s’intrecciano fili bianchi, in basso
degli elastici colorati con vernici
fluorescenti, creano due ragnatele
“acchiappa paura”: nella ragnatela in alto
saranno appesi i disegni dei bambini, la
ragnatela in basso (20 cm circa, dal
pavimento) diventerà un gioco, i bambini
potranno a loro piacimento districarsi,
scavalcando, strisciando, sdraiarsi.
Un telo leggero, semitrasparente di m10 x
m 2, diventerà una “protezione”per I
bambini, uno spazio, dove nascondersi o
utilizzarlo secondo la loro immaginazione.
L’idea dell’assenza d’immagini nello
spazio, è motivata dal fatto di non dare ai
bambini stereotipi dai quali sono già
condizionati (immagini di fiabe), ma di
dare loro l’opportunità di esprimere le loro
emozioni interiori.
L’ipotesi che un allestimento
neutro, faccia scaturire nei bambini,
emozioni personali e non
condizionate da immagini
conosciute tramite fiabe, cartoni,
film.
Materiali scenografici
Musica.
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
7 Aprile Partecipano i bambini di quattro anni:
conversazione a piccolo gruppo (6 o 7
bambini: l’atelierista spiega ai bambini il
“gioco”, senza indicare che cosa dovranno
fare (entrare nella stanza, osservare,
interagire con la musica utilizzando il
corpo, esprimersi verbalmente, utilizzare i
materiali presenti in atelier), all’uscita
dalla stanza, trasformare in “segno grafico”
le emozioni (disegno, scarabocchio, colori).
I bambini quando entrano dimostrano
sorpresa, sono suggestionati, dal vuoto,
sono coinvolti dalla musica, nel momento
che si spegne la luce, si accende la luce di
Wood, che diffonde una luce
azzurrina/viola, che i bambini associano
alla notte e alla luna.
Nella mattinata entrano tre gruppi di
quattro anni, dai bambini emergono ricordi
di cartoni, fiabe, momenti vissuti,
utilizzano il corpo danzando, mimano un
combattimento contro “la paura”, in
direzione da dove proviene la musica (il
lettore cd è nascosto dietro ad un telo), si
nascondono sotto il tessuto, e saltano,
scavalcano, strisciano dentro gli elastici
fluorescenti.
Condividono tra loro impressioni.
Ogni bambino dopo l’esperienza esprime le
proprie impressioni e se lo desidera, le
disegna.
Emergono disegni con riferimento a paure
recondite: ragni, lupi, mostri, buio, che
saranno collocate sia nello spazio atelier sia
nel salone nella “ragnatela acchiappa
paura”.
Il percorso è coerente all’ipotesi che
prima di un’invenzione di una
storia dove emergono emozioni, i
bambini riescano a sentire le loro
emozioni, in maniera non
condizionata dall’adulto, facendo in
modo che emergano sotto forma di
“gioco simbolico”.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
9 e 12
aprile
All’esperienza partecipano i bambini del
nido (due anni e mezzo) a gruppi di sei.
L’atelierista è molto cauta, e li coinvolge
prima andando a vedere e narrando il
grande messaggio della “zucca”, che vuole
conoscere che cosa sono le paure, poi narra
loro la storia della zucca mostrando le
sequenze illustrate dai bambini più grandi.
Nella stanza magica la luce è accesa, la
musica è bassa, ai bambini è spiegato che
se lo desiderano si può spegnere la luce per
fare la notte, i bambini incuriositi ne fanno
richiesta.
La suggestione dell’effetto luce, spazio,
musica è alta, alcuni bambini cominciano a
raccontare le loro paure (il buio, il lupo).
Una bambina ha paura della musica che
definisce, “musica bianca”, associandolo al
colore dello spazio atelier.
La maggioranza dei bambini si diverte,
combatte contro nemici immaginari, si
rotolano e si nascondono nel tessuto non
tessuto e in mezzo gli elastici.
Dai disegni emergono gli stereotipi della
paura: buio, lupo, strega, fuoco, perdersi…
Attraverso delle
“metafore”provocate dalla storia
della zucca, i bambini si raccontano
e fanno emergere le loro emozioni
spontaneamente.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
13
aprile
Al percorso atelier partecipano i bambini
del nido (due gruppi, ogni gruppo è
composto di sei bambini, il tempo è di
un’ora circa che si dilunga visto l’interesse
dei partecipanti), è presente nella mattinata
anche un padre perché le educatrici, hanno
organizzato l’esperienza del mese del
“genitore al nido” (un genitore al giorno
per un mese).
Il genitore presente in atelier, partecipa al
gioco, i bambini (compreso suo figlio) lo
coinvolgono, si nascondono, usano la voce
per scacciare la paura, danzano,
combattono con gli elastici un nemico
immaginario, qualcuno non vuole la
musica, un bambino vuole la luce "del
giorno", non la luce che fa la notte.
Il padre presente, considera l'ambiente,
un’istallazione artistica, molto
emozionante e coinvolgente emotivamente,
anche per gli adulti. I disegni nonostante
fossero scarabocchi, per i bambini avevano
un significato a proposito dell’esperienza
vissuta in atelier e li hanno descritti,
coerentemente.
L’esperienza sensoriale, rende
plausibile e comprensibile la
costruzione della storia della
“zucca”, essendo in relazione con
degli aspetti metaforici:
“Innaffiatura della zucca, con il riso
per farla ridere, messaggio della
paura, ecc.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
14
aprile
È proposta la stessa esperienza a due
gruppi di bambini del nido alla presenza di
una madre.
Anche in questo percorso i bambini sono
molto coinvolti e reagiscono
spontaneamente alle sollecitazioni
ambientali.
Nella maggioranza non dimostrano
particolare paura, interagiscono con la
musica, e i materiali presenti, esprimendo
verbalmente le loro espressioni, esempio:-
c’è il lupo dei porcellini, mi nascondo…io
gli do un pugno, urlo così scappa…
Il bambino con la madre accanto è
condizionato dalla sua presenza, le sta
vicino, lentamente si distacca e s’inserisce
nel gruppo dei compagni.
Una bambina, è molto condizionata dalla
musica, comincia a “lottare” con il suono,
lo blocca con le mani (stende le braccia, le
mani aperte) e con le “pernacchie”.
Tutti i bambini hanno espresso
graficamente le loro impressioni e le hanno
raccontate.
La presenza di un genitore ha reso
visibile quello che normalmente è
riferito dalle educatrici o
insegnanti, con riferimento alle
esperienze didattiche a scuola.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
15 e 16
aprile
Si alternano tre gruppi:
primo) sezione nido,
secondo) sezione di tre anni, il terzo
sezione di quattro anni
In ogni gruppo le reazioni sono di
curiosità, entusiasmo, espressione corporea
con la voce, la gestualità.
La musica, l’effetto notte della luce
contribuisce a creare nei bambini, una
suggestione, che provoca in loro il
desiderio di raccontare le loro paure.
I bambini del nido, dimostrano più
spontaneità e meno condizionamenti
indotti dai media (programmi per i piccoli
o pubblicità).
Lo spazio atelier, si trasforma in
“luogo magico”, dove i bambini
hanno la possibilità di potere
esprimere le loro emozioni, è
veramente “un luogo per
emozionarsi”.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
19
aprile
e
20
aprile
Tre gruppi (sei bambini alla volta: aula
nido, aula di tre anni, aula di cinque anni),
si alternano nello spazio atelier.
I bambini del nido interagiscono, con la
musica, che provoca in loro forti emozioni,
con riferimento alle fiabe conosciute, i
materiali diventano oggetti di conforto,
dove nascondersi o di divertimento, per
saltare, tirare: ostacolare la paura.
I bambini di tre anni interagiscono, anche
loro, molto con la musica.
La luce “magica”, crea in loro una
sensazione notturna, per cui fanno
riferimento alle “paure” del buio, agli
animali che compaiono di notte, alla paura
di perdersi.
Ogni bambino comincia a drammatizzare,
a modo suo, le loro sensazioni, con la
gestualità, la voce, facendo finta di essere
un personaggio pauroso.
I bambini di cinque anni si lasciano
coinvolgere dall’ambiente interattivo, in
maniera totale.
L’entusiasmo, è molto forte, inizia un
confronto fra i bambini per trovare ipotesi,
modalità, per combattere le loro paure,
s’interrogano se anche la zucca possa
sentire anche lei, le stesse sensazioni:
di notte, quando è sola, quando sogna.
Ogni bambino trova una strategia, secondo
le proprie caratteristiche:
La danza, la lotta, il canto, il superamento
degli ostacoli (elastici), salti, immergersi
nel tessuto non tessuto e chiudere gli occhi,
rendersi invisibili.
Alcuni personaggi dei cartoni animati, film
emergenti o pubblicità, sono nominati e
interpretati da alcuni bambini, nonostante,
in atelier non ci fossero immagini e lo
spazio fosse completamente neutro.
Quasi in tutti i bambini, tranne
quelli del nido, emergono i
condizionamenti dei media:
personaggi dei cartoni, film,
pubblicità.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
21 e 22
aprile
Nelle due mattinate si alternano due gruppi
di bambini, medi e grandi, che chiudono il
percorso sensoriale.
Le reazioni emergenti nei bambini di
entrambi i gruppi, sono d’interazione con
lo spazio, la luce e la musica.
I bambini medi (quattro anni), tendono a
evocare mostri, personaggi dei cartoni,
paure personali, giocano con il tessuto non
tessuto nascondendosi, avvolgendosi,
cercano da dove proviene la musica.
I bambini più grandi, avendo maggiore
autonomia, ipotizzano confrontandosi tra
loro come “combattere la paura”.
I disegni finali sono molto espressivi e si
variano secondo l’età dei bambini:
- quattro anni, i maschi, disegnano
in prevalenza mostri;
le femmine, ragni, ragnatele,
streghe, lupi;
- cinque anni, disegnano paure,
legate all’aspetto sociale (paura di
essere rapiti dagli zingari, di
perdersi, la guerra);
visione di programmi anche
musicali (una bambina avendo
visto al computer un video
musicale di M. Jackson,
graficamente evoca, la scena
inquietante che l’aveva colpita).
I bambini sono stati resi
protagonisti, creatori della storia
che li ha rappresentati, nei bisogni
ed emozioni, per cui il percorso
atelier ha avuto una coerenza, con
gli obiettivi del progetto.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
23/26/2
7/28/29/
aprile
Gruppi d’intersezione, (due per sezione),
per condividere e confrontare l’esperienza
sensoriale.
Prima di entrare in atelier, lettura del
messaggio della zucca, per mettere in
relazione le sue richieste con le scoperte
emozionali dei bambini.
Alla fine del percorso, l’atelierista chiede
ai bambini di proporre delle idee per
terminare la storia della zucca.
Le proposte sono trasformate in bozzetti
grafici, e racconto che terminano la “storia
della zucca”.
Durante l’elaborazione della storia,
l’atelierista stimola i bambini, a mettere in
relazione la storia inventata, con i cartoni
che abitualmente vedono, utilizzando i vari
mezzi tecnologici e propone di creare un
cartone e un film.
I bambini cominciano a capire qual è il
percorso per fare un cartone o un film:
storia (sceneggiatura), montaggio,
animazione, recitazione.
Il percorso progettuale, li ha portati
a mettere in relazione la finzione
con la realtà.
Fotografie
Video
Disegni
Musica
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
30
aprile
L’atelierista, nel salone, mostra ai bambini
divisi in due grandi gruppi (nido e bambini
di tre anni/quattro anni e cinque anni) il
montaggio in PowerPoint, da lei realizzato
del cartone della zucca.
I bambini rimangono stupiti nel vedere i
loro disegni in movimento, la musica
abbinata alle diapositive è la stessa che ha
sollecitato le loro emozioni in atelier.
La trasformazione dei disegni
realizzati dai bambini in immagini
animate, li rende curiosi e li mette
in atteggiamento di confronto con i
programmi abituali dei media.
Fotografie
Cartone della “zucca”
3
maggio
L’atelierista fa arrivare in ogni sezione un
“bando”di concorso per partecipare alle
audizioni per la realizzazione di “un film”,
sulla storia della zucca.
Gli avvisi erano due:
1) dedicato ai bambini del nido e ai
bambini di tre anni, ruoli di:
alberi, fiori, zucchine, grappoli
d’uva.
2) Dedicato ai bambini di quattro e
cinque anni, ruoli di: registi,
zucca, amiche zucche, farfalla,
gatto, foche, pagliaccio, mostri,
fantasmi, scheletri, vampiri, lupi
mannari, Michele (contadino).
3) Cantanti: tutte le sezioni (n totale
12 bambini).
La diversità delle due richieste è riferita
alle competenze dei bambini, con
riferimento alla capacità del linguaggio,
gestualità, interpretazione.
La partecipazione dei bambini è stata in
primo luogo legata, al loro desiderio di
mettersi in gioco, chi non era disponibile
poteva preferire un ruolo più aperto:
scenografo.
Allestimento del set, nel salone della
scuola.
Per la realizzazione del film, l’atelierista
ha chiesto la collaborazione di un gruppo
d’insegnanti (una per sezione), per creare
un “team”, che garantisse una
organizzazione coordinata e funzionale.
L’atelierista e un’insegnante per le
audizioni e riprese del film, un’insegnante
come narratrice, un’educatrice per aiutare i
bambini nella gestualità), sia per il buon
esito dell’intento che per una gestione
tranquilla dei bambini, perché la
partecipazione era aperta a tutti i bambini
(in totale 99 bambini: sezione nido n°20,
scuola dell’infanzia n° 26 di tre anni, n° 26
di quattro anni, n° 27 di cinque anni.)
L’atelierista nella stesura iniziale
del progetto, aveva pensato di
creare un piccolo set, dove i
bambini a gruppi secondo i vari
ruoli, avrebbero animato delle
marionette disegnate da loro, ma in
iter, i bambini hanno dimostrato
desideri e interesse a interpretare i
personaggi, per cui, la scelta è stata
quella di realizzare un film.
Bando di concorso per le
audizioni del film:
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
Dal
4 al 24
maggio
L’atelier diventa il luogo, dove avviene il
“casting”.
Nelle aule i bambini con le insegnanti
scelgono i ruoli, che vengono comunicati
all’atelierista tramite quattro elenchi (uno
per sezione).
L’atelierista realizza uno schema dei ruoli.
Nella mattinata iniziano le prime
audizioni: due gruppi circa al giorno, in
base al numero dei partecipanti.
L’atelierista e l’insegnante coordinavano i
bambini e documentavano, il ruolo da
regista era svolto da quattro bambini (tre di
quattro anni, una femmina e due maschi; e
una bambina di cinque anni), che si erano
proposti spontaneamente.
Ai “registi”, era stato indicato di essere
imparziali e di scegliere in conformità a
certi criteri: la partecipazione, la gestualità,
il linguaggio, l’interpretazione.
I registi sono entrarti nella parte ed hanno
svolto il ruolo con attenzione, osservando e
dando consigli, con un grande impegno
perché loro sono stati presenti a tutte le
audizioni.
Tutti i bambini che hanno partecipato al
“casting”, hanno mostrato entusiasmo,
coinvolgendo le famiglie con i loro
racconti, e alcuni a casa facevano le prove,
per essere idonei alla parte.
I bambini che non erano scelti, potevano
preferire un’altra parte per non essere
esclusi.
La sera un gruppo di genitori, su
suggerimento dell’atelierista, ha provato
una danza folk (la manfrina di Castel
Bolognese), guidati da una compagnia di
“Danza Popolare” di Rimini.
Lo scopo della danza è sta quello di
allietare la sera della festa, e potere
dimostrare ai bambini, che anche i genitori.
s’impegnano per dare “alla scuola”, un
senso di benessere, divertimento, il piacere
di condividere un momento socializzante,
di cultura.
Il progetto diventa per i bambini,
un modo per capire che cosa
avviene per realizzare un cartone
animato o un film, non basta essere
dietro una video camera, ma
occorre, una serie di fasi
fondamentali per la realizzazione di
un “corto o lungometraggio”:
Una situazione che parte da una
sceneggiatura che nasce da un
proprio vissuto, dalle emozioni,
ecc., fasi di scelta dei ruoli in
conformità a criteri,
interpretazione, riprese, montaggio
film.
Modulo organizzativo
dei ruoli.
Fotografie
Video
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
25
maggio
Dopo avere preso i contatti, con la
responsabile della “Cineteca”di Bologna,
Monica Vaccari, e avere appreso che era
possibile fare partecipare i bambini di
cinque anni a un laboratorio d’immagine.
L’atelierista organizza un’uscita didattica.
In cineteca, nella mattinata, un’esperta,
presenta ai bambini dei cartoni animati con
tecniche diverse (“Principi e Principesse”
con le ombre di M. Ocelot; “La Gazza
Ladra”disegni di Luzzati, ecc.), nel
pomeriggio i bambini partecipano alla
realizzazione di un cartone:
1) scelgono una storia proposta dagli
esperti della cineteca.
2) la disegnano, poi ritagliano le
immagini
3) incollano in sequenza le immagini
su una “lavagna di carta”, le
immagini vengono
“fotografate”con un programma
per computer, da un tecnico, e
trasformate in cartone.
4) Il cartone creato dai bambini dal
titolo “l’errore del pulcino”, è
messo immediatamente in rete su
youtube.
Questo tipo d’esperienze porta a un
approfondimento di una
conoscenza, rendendo i bambini più
consapevoli di quello che avviene
dietro ad un’immagine in
movimento.
Cartone:
www.youtube.com
cineteca bologna/
schermi e lavagne
scuola dell’infanzia il
delfino comune di rimini
26
maggio
I bambini in ogni sezione, preparano le
scenografie per gli sfondi del set, e i
simboli che andranno incollati, sulle
maglie, che ogni bambino indosserà
durante le riprese ufficiali del film.
Le maglie saranno del colore in base al
ruolo.
La sera i genitori, provano le danza.
È fondamentale che I bambini si
rendano conto, che nella
realizzazione di un film, esistono
ruoli diversi, tutti molto importanti
e indispensabili.
Fotografie
Video
Simboli
Dal 27
al 31
maggio
Prove generali: i bambini, sono
organizzati a piccoli gruppi, in base alle
sequenze della storia, in modo da non
creare confusione e disagio nei
partecipanti.
I bambini sono rassicurati dai registi,
mentre l’atelierista e le insegnanti
coordinano i bambini e le riprese del film.
Sono usate due videocamera digitali:
una fissa, posta davanti al set, e una
mobile, per permettere di riprendere più
angolature.
Un faro a stelo illumina la scena.
La fase operativa crea nei bambini,
la conoscenza di come si realizza
un film.
Fotografie
Video
Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza
Dal 1
al 4
giugno
Ciak si gira! “Zucca Star".
Il film è girato in sequenze, i bambini,
indossano le maglie colorate con sopra i
simboli.
I bambini, sono entusiasti, e tutti
partecipano con molto impegno.
Sul set è presente una truccatrice
professionale, che caratterizza i visi dei
protagonisti.
Sono presenti anche un fonico e il padre di
un bambino musicista che ha preparato la
base musicale per il gruppo dei cantanti.
Alla fine delle riprese, nei giorni successivi
il film è stato montato, selezionando i
momenti delle riprese e aggiungendo una
musica di sottofondo per dare rilievo alle
emozioni delle sequenze, la voce narrante
di un bambino, registrata e selezionata,
prima dal “fonico”, caratterizza le fasi
della storia.
L’obiettivo è stato raggiunto, ai
bambini è stata data l’opportunità
di capire che cosa significa creare
un film.
Fotografie
Video
19
giugno
La festa si è svolta alla sera alle ore 21.
Nel giardino, con l’aiuto di alcuni genitori,
è stato allestito “il cinema all’aperto: ”:
amplificatori, telo bianco sulla parete
esterna della scuola, platea.
La mamma di un bambino essendo una
grafica, aveva disegnato i biglietti e
un’altra mamma li aveva stampati a colori,
in precedenza la proiezione, in modo che
tutte le famiglie ne fossero fornite.
Come nei cinema, all’entrata sono stati
messi a disposizione, coni di pop-corn e
semi di zucca salati.
Prima della visione del film, sono stati
festeggiati I bambini dell’ultimo anno
scolastico con la consegna dei diplomi, poi
si è aperto il cinema!
La sorpresa per i presenti grandi e piccoli è
stata grande e molto emozionante.
Tutti i bambini alla fine del film sono stati
premiati con un “oscar” speciale, “un
ciondolo a forma di delfino azzurro” di
terracotta (i ciondoli sono stati creati
artigianalmente da due mamme, hanno
realizzato 120 delfini).
Dopo la consegna dell’oscar, il gruppo di
genitori, ha allietato la festa con la danza
popolare, poi si aperto il rinfresco.
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PUNTI DI CRITICITA’non si sono evidenziati
PUNTI QUALIFICANTI
La sinergia nel gruppo atelierista, insegnanti, educatrici, bambini, famiglie, ha contribuito alla realizzazione del
progetto.
I bambini sono riusciti ad apprendere le “prassi” di realizzazione di un cartone animato e di un film.
MODIFICHE ALL‟IPOTESI INIZIALE E DIREZIONI FUTURE
Rappresentazione della storia con una tecnica cinematografica, rispetto a quella prevista nella prima ipotesi del
progetto: rappresentazione teatrale con marionette create dai bambini.
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3. VALUTAZIONI CONCLUSIVE
SINTESI DEL PERCORSO REALIZZATO
L‟educazione ai media contribuisce a fare acquisire nei bambini, un atteggiamento mentale, emozionale e relazionale
affinché, essi abbiano la possibilità di sviluppare, conoscenze e competenze, in modo che si possano confrontare con i
nuovi linguaggi della comunicazione.
DESTINATARI EFFETTIVAMENTE COINVOLTI
BAMBINI GENITORI
EDUCATORI INSEGNANTI AUSILIARI ALTRI:
n.99
n.
99 nuclei
famigliari
n.
2
n. 8 n. 4 n.
EFFICACIA DELLE TECNICHE E METODOLOGIE UTILIZZATE
Le tecniche:
- sensoriali
- percettive
- grafico/pittoriche
- verbali
- cinematografiche
Il metodo di lavoro, a piccolo gruppo, basato sulla comunicazione, ha creato una situazione “eccellente”, che si è finita
con una sintesi che ha reso protagonisti i bambini, nella loro identità, affettività, nella relazione con gli adulti e
coetanei.
I bambini hanno acquisito competenze cognitive attraverso un percorso di “gioco”.
L‟esperienza per i bambini è stata qualificante: nell‟aspetto relazionale, ludico, cognitivo, affettivo, ed ha contribuito
all‟acquisizione di attenzione, conoscenza di come si creano un cartone animato e un film.
I bambini hanno coinvolto le famiglie attraverso i loro racconti, a casa.
BILANCIO SULLA QUALITA‟ DELL‟ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO
L‟organizzazione a piccolo gruppo, (si alternavano due gruppi da otto bambini, per età omogenea o eterogenea, nella
mattinata), ha contribuito ha una relazione profonda sia tra i bambini che con l‟atelierista.
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OBIETTIVI RAGGIUNTI
Gli obiettivi previsti, sono stati raggiunti e approfonditi secondo i bisogni dei bambini.
-Comprendere la partecipazione emotiva ed empatica dei bambini mettendo in relazione le loro emozioni con quelle
della “zucca”: tristezza, allegria, paura.
-Creare un dialogo tra i bambini e le famiglie e la scuola, per approfondire il significato, i contenuti dei programmi
trasmessi dai “media
- Verificare la tipologia delle immagini e i contenuti che catturano l’attenzione dei bambini
- Realizzare il team dei bambini, per organizzare le fasi operative della creazione delle immagini per l’animazione.
- Rendere i bambini registi di una storia per immagini animate, e interpretata (film), per renderli fruitori consapevoli e
critici degli strumenti e programmi, multimediali.
- Rendere partecipi le famiglie alla vita scolastica: laboratori, festa.
SCOPERTE DEL GRUPPO DI LAVORO
Il progetto didattico prevedeva alcuni momenti fondamentali di lavoro di gruppo:
- progettazione, condivisione, confronto, monitoraggio,
- sintesi del progetto.
Il gruppo ha interagito nello sviluppo del progetto, sia teorico sia pratico.
STRUMENTI TEORICI E SUPPORTI FORMATIVI
Computer personale con relativi programmi.
Testo: “Dentro i nuovi orientamenti”/Homeless Book.
Musica:
1. Felicidade/Ara Ketu
2. Walzer-La Bella Addormentata/Tschikosvsky
3. Take Sarava/Silvia Torres
4. 2001 Odissea Nello spazio/Johann Strauss
5. Serenade Schubert/Nana Mouskouri
6: Piano Solo, Schindler‟s List/John Williams
7. Colonna Sonora Romeo e Giuletta/regia Zeffirelli
8. Sinfonia n.5/Beethoven
9. Theme/Requiem for dream
10. Lux Aeterna/Clint Mansell
11. Colonna Sonora, Requiem Gitano/Io non ho paura regia Salvatores
12. Rain/Ryuchi Sakamoto
13. Qeen of the night/ da Flauto magico di Mozart/cantante Maria Callas
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RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Orientamenti delle attività educative della scuola materna D.M.3 Giugno „91
Indicazioni per il curricolo per la scuola dell‟infanzia e per il primo ciclo d‟istruzione 2007
FINANZIAMENTI
Comune di Rimini
COINVOLGIMENTO DEI DESTINATARI
Le famiglie sono state coinvolte, attraverso questionari inerenti al progetto, laboratori, assemblee, festa di fine anno.
La loro collaborazione ha contribuito al buon esito finale del progetto.
I bambini stessi hanno coinvolto i genitori raccontando a casa, le loro esperienze e acquisizioni, affettive, culturali,
fantastiche, cognitive.
DIFFUSIONE E COMUNICAZIONE ESTERNA
DVD contenente tre capitoli: film, backstage, cartone animato.
PowerPoint
MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE DISPONIBILI
DVD contenente tre capitoli: film, backstage, cartone animato.
PowerPoint
Schedagred