Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 16

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RIVISTA PUBBLICATA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICA ITALIANA. SPEDIZIONE IN ABB. POST. GR. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Dicembre 2009 - NUMERO 16 NUOVO ORIZZONTE DELLA SALUTE Stress ossidativo Pedagogia nera Chiropratica e pediatria Mal di testa e chiropratica La sclerosi laterale amiotrofica

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Rivista dell'Associazione Pro Chiropratica Italiana

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rIvISTA PUBBLICATA A CUrA DELL’ASSoCIAZIoNE Pro CHIroPrATICA ITALIANA. SPEDIZIoNE IN ABB. PoST. Gr. III PUBB. INF. 70% - € 2,50 - Dicembre 2009 - NUMEro 16

NUOVO ORIZZONTEDELLA SALUTE

Stress ossidativo

Pedagogia nera

Chiropratica e pediatria

Mal di testa e chiropratica

La sclerosi laterale amiotrofi ca

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editore:Associazione Pro Chiropratica Italiana

redazione:ruelle Laurent revel, 2 - 11017 Morgex (Ao)

Tel. 0165.800404 - Fax 0165.801349www.chiropratica.com

E-mail: [email protected] responsabile: Enrica FErrI

reGistrazione:presso la cancelleria del tribunale civile

e penale di Aosta il 23-06-1995Pubblicità: A.P.C.I.

comitato di redazione:Enrica Ferri

Louise La rueAntonio Gil

Baiju Khanchandani

impaGinazione GraFica e stampa:Tipografi a Marcoz s.n.c.

Piazza E. Chanoux, 1 - 11017 Morgex (Ao)Tel. e fax 0165.809640

L’Editore non si assume alcuna responsabilitàcirca dati, opinioni o conclusioni espressi

dai vari collaboratori di questa pubblicazione.

Di questo numero sono state stampate

13.000 copie

Sommariochiropratica e medicina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3la sclerosi laterale amiotrofi ca sla o sindrome di charcot . . . . . . . . . “ 4Qualcuno si sbaglia. oppure sta mentendo! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 6la mia settimana a l’aquila da volontaria chiropratica . . . . . . . . . . . . “ 15mal di testa e chiropratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 18chiropratica per bimbi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 27stress ossidativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 31l’importanza di collaborare tra professionisti della salute . . . . . . . . . “ 34welsh istitute of chiropractic . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 36a.e.c.c. anglo european chiropractic college . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 38aquile dei ghiacciai volare nel cuore delle montagne . . . . . . . . . . . . . “ 40pedagogia nera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 42chiropratica e counseling . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 44il ruolo della chiropratica nel programma di prevenzione dell’infl uenza suina per bambini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “ 46

valli Ferret e venyFoto di Cesare Balbis

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3Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

Chiropratica e medicinaLouise La RuePresidente Associazione Pro Chiropratica Italiana

L’opinione del Presidente

In questi ultimi mesi sembra che la sola pre-occupazione di tutti gli stati mondiali per quanto riguarda la sanità sia stata l’influen-za suina (A/H1N1). L’epidemia, iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1 si è di-mostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Si manifesta come qualsiasi forma influenzale: febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea tos-se. Non sarà l’unica patologia che colpirà i bambini in questo inverno, e non sarà facile distinguerla dai circa 500 (tra tipi e sottoti-pi) virus capaci di infettare i bambini. I test rapidi per identificare il virus dell’influenza A hanno poca sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza se si tratti di influenza A/H1N1.Tutta questa pandemia, che fino ad ora (20 Dicembre) in Italia ha causato 193 vittime (per fortuna non è stata mortale come an-nunciato) correlate all’influenza, ha neces-sitato di oltre 10 milioni di dosi di vaccino distribuite (a carico dell’amministrazione sa-nitaria), ci sono state 838.000 persone vac-cinate con una percentuale di vittime dello 0,0048 per malati.Non deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si soffre di una patologia cronica, di una malformazione or-ganica, di una malattia immunitaria, o se si è anziani. Le cifre variano in base alla fonte dei dati. Per esempio in Gran Bretagna sono stati registrati 30 morti su centomila casi e negli USA solo 302 su un milione di casi. Nell’in-verno australe (che coincide con l’estate in Italia) in Argentina sono morte circa 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell’inverno australe, si-nora nel mondo intero si sono avuti 2501

decessi. Per fare un paragone, si calcola che in Spagna, durante un inverno “normale” i decessi per influenza stagionale sono circa 1500-3000 e in Italia circa 6.000.E allora, da dove viene tutta questa paura e questa fretta?Non è che per caso, come nel caso della famosa influenza aviaria di pochi anni fa, il tutto poi si risolve con un falso allarme?E allora perché poi le famose ricette per pre-venire l’influenza sono le stesse che i nostri nonni e mamme ci hanno sempre insegnato e che forse si sono perse in tempi di scienza e tecnologia? Per curare l’influenza A occorrono: riposo, una buona idratazione, un’alimen-tazione adeguata, un’igiene corretta. Non si deve tossire davanti agli altri senza riparare naso e bocca, bisogna evitare di toccarsi il naso, la bocca, gli occhi, facili vie di accesso dei virus, occorre lavarsi le mani spesso ed accuratamente con acqua e sapone. Non è dimostrato che l’uso di mascherine serva a limitare la propagazione dell’epidemia.E pensare che un recente studio francese ha dimostrato un calo di attacchi di gastro-enterite, di raffreddore e di malanni tipici di stagione da quando queste regole sono state riportate in auge... senza però influire sulla A/H1N1.E questo come si lega alla chiropratica? Come potrete leggere nei prossimi artico-li anche la chiropratica, che da due anni è finalmente riconosciuta in Italia con piena accettazione della professione allo stesso livello dei medici e dentisti, ha subito in pas-sato le mode che hanno colpito la medicina: tutto ciò che era scientifico e tecnologico era buono, tutto ciò che si legava al passato era da buttare...Eravamo abituati a sentirci dire:

state dritti e seduti bene nel banco a scuo-la, non scopritevi la schiena e portate la ca-nottiera, mettetevi le scarpe pesanti e non prendete freddo ai piedi in inverno, non portate gli zainetti in modo scorretto...A guardarmi attorno e a giudicare dai pa-zienti sempre più giovani che vengono in studio dal chiropratico mi sembra che ormai si faccia tutto il contrario:La scuola è poco maestra di vita e educazio-ne scolastica, l’educazione fisica è presso-ché nulla, la moda sembra essere la maestra di vita più importante, con i pantaloni a vita bassa e la schiena ed il sedere all’aria, la pre-venzione scolastica (vi ricordate le famose visite per la tubercolosi con le radiografie che trovavano i casi iniziali di scoliosi?) è sempre più assente, la televisione e la play station sono sempre di più i compagni di gioco dei nostri figli. Forse riscoprire i valori e le terapie semplici ma efficaci di un tem-po non sarebbe male e adesso che in Italia la Chiropratica è parte del sistema sanitario nazionale e che sicuramente saprà offrire sempre più soluzioni alla richiesta di salute che viene da parte degli italiani, il fatto di ri-scoprire tali valori e indicazioni (ad esempio fare verificare la schiena e la postura dei vo-stri figli dal vostro chiropratico) potrà porta-re i pazienti a godere della loro vita in modo più ampio e salutare e a ricorrere ai medici-nali solo in caso di comprovata necessità.

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Dr. Cavedoni Elio D.C.

Chiropratica e scienza

La sclerosi laterale amiotroficaSLA o sindrome di Charcot

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sla o sindrome di charcot, dal neurolo-go francese che per primo la descrisse nel 1860 o morbo di lou Gehrig.Se ne è sentito molto parlare ultima-mente in relazione a qualche caso che ha visto protagonista il mondo dello sport, in particolare il calcio. E se ne parla anche in sala d’attesa e in studio: l’apprensione dei pazienti più sensibili

tradisce il timore di esserne colpiti, vista la gravità della patologia.Si tratta di una malattia molto grave che si manifesta essenzialmente fra i 30 e i 50 anni, che colpisce i motoneuroni (le vie nervose responsabili dei movimenti) del midollo spinale e dei nuclei motori nervosi del “bulbo” (del nono decimo e dodicesimo nervi centrali),causando atrofia muscolare

(riduzione della struttura muscolare). Le cause di questa malattia degenerativa sono ancora ignote e il suo decorso rela-tivamente rapido può portare al decesso nel giro di pochi anni quando raggiunge le vie respiratorie.La sintomatologia è relativa al settore del sistema nervoso centrale colpito e le manifestazioni cliniche possono essere le seguenti:

Atrofia muscolare (principalmente a li-•vello delle mani, se colpito il midollo cer-vicale, con diminuzione della forza mu-scolare, ma anche a livello della lingua, le labbra, la faringe, la laringe, con asso-ciate difficoltà nell’emissione del suono della voce,nell’articolazione delle parole, nella deglutizione e nella respirazione. Per quest’ultimo motivo il paziente va tenuto sotto costante osservazione onde evitare crisi respiratorie in caso di paralisi dei muscoli laringei)Aberrazione dei riflessi osteo-tendinei•Fascicolazioni (piccole contrazioni mu-•scolari involontarie e ripetute, relativa-mente superficiali, a livello dei gruppi muscolari degli arti superiori ma anche della lingua e non solo)Crampi•Paralisi (di tipo spastica)•Assenza di sintomi sensitivi oggettivi •(ma presenza di dolori,soggettivi, legati spesso alla presenza di crampi, quindi essenzialmente pura conseguenza della sintomatologia motoria)Segno di Babinski (rivelatore di un pro-•blema a livello del sistema nervoso cen-trale si manifesta con l’estensione delle dita e della pianta del piede se adegua-tamente stimolata)Ipertono spastico•

Il cantautore Ron, testimonial di Aisla Onlus ormai definibile come “La Voce dei malati di Sla” ha sottolineato: «La ricerca è tutto per i malati, perciò va sostenuta. Durante i miei concerti dedico sempre un momento im-portante alla Sla e il pubblico recepisce. Ma vorrei sensibilizzare ancora di più la gente e raccogliere altri fondi tramite una trasmissione televisiva».

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5Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009Chiropratica e scienza

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La forma più frequente è quella che colpi-sce il midollo spinale del settore cervicale, con interessamento degli arti superiori. Più rara è la forma bulbare con manifestazione labio-linguo-faringea. La diagnosi si basa sui segni clinici, ma gli esami complementari (quali risonan-za magnetica, elettromiografi a, esami del sangue, biopsia muscolare...) aiutano ad escludere la presenza di altre malattie. Quanto all’origine della malattia non se ne

ha ancora nessuna certezza, solo sospetti legati a cause tossiche, immunologiche, virali, metaboliche,genetiche, che fanno di essa una malattia multifattoriale.Il trattamento della sclerosi laterale amio-trofi ca è costituito da cure palliative far-macologiche e fi sico terapiche che neces-sitano della compartecipazione di diversi specialisti (neurologo, pneumologo, psi-cologo, dietologo, fi sioterapista…) nel tentativo di alleviare i sintomi e migliorare

la qualità di vita del paziente.Indubbiamente anche il chiropratico può rivestire un ruolo importante in questa collaborazione pluri specialistica, in quan-to il suo intervento mira al miglioramento della trasmissione neurologica, agendo specifi catamente sulle zone della colonna vertebrale (e non solo) indiziate di ostaco-larla, una trasmissione già compromessa dal deterioramento delle strutture nervo-se centrali.

Nato a Torino nel 1972, il Dr. Cavedoni Elio D.C. ha studiato e conseguito la laurea in Chiropratica presso l’“Isti-tuto Franco Europeo di Chiropratica” (IFEC) a Parigi in Francia, scuola riconosciuta dal C.C.E. (Chiropractic Council of Education) . Membro dell’ Associazione Italiana Chiropratici, esercita la professione a Torino presso la Chiropratica S.C. e dal 2006 collabora con lo staff medico della Juventus F.C., squadra di serie A del campio-nato italiano di calcio.

Breve curriculum vitae

Un primo passo verso la cura della Sclerosi laterale amiotrofi ca (Sla), malattia degenerativa e progressiva del sistema ner-voso che colpisce i motoneuroni fi no a provocare la morte del paziente. Uno studio svolto dalla Commissione scientifi ca della Federazione italiana giuoco calcio (Figc) ha infatti dimostrato che, alla base della malattia, c’è la mutazione genetica di un recettore (l’acetilcolina), particolarmente frequente nei pazienti colpiti dalla Sla. I primi risultati soddisfacenti sono stati illustrati oggi alla stampa a Roma nella sede della Figc. Ma lo studio è stato già pubblicato nei giorni scorsi dalla rivista inglese ‘Human molecular genetics’, una delle tre al mondo che tratta di genetica. In 8 mesi di tempo la Commissione ha già raggiunto buoni risultati, anche in virtù dell’importante fi nanziamento ottenuto: oltre 200 mila euro. Il coordinatore della Commissione è Paolo Zeppilli, direttore della scuola di specializzazione in medicina dello sport all’università Cattolica di Roma. Insieme a lui Adriano Chiò, responsabile del Centro per la sclerosi laterale amiotrofi ca e malattie del motoneurone; Mario Melazzini, direttore DH Oncologico Irccs Fondazione Maugeri di Pavia; Mario Sabatelli, referente per la Sla del policli-nico Gemelli di Roma; e Piero Volpi, direttore del Centro di traumatologia dell sport all’Irccs Galeazzi di Milano.

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Da un po’ di tempo le mie certezze han-no cominciato a vacillare.vedo certe trasmissioni alla televisio-ne, leggo certi articoli e mi chiedo se il mondo stia impazzendo o se sono io che all’improvviso sono diventato com-pletamente scemo. Facciamo qualche esempio: ultimamente da quando le più grandi potenze (Usa, Gran Breta-gna, Francia e ora anche Italia) hanno aperto i loro archivi segreti sugli UFo è tutto un fiorire di notizie ed illazioni sul fatto che gli UFo esistano oppure no. Capisco che queste notizie potreb-bero essere una botta tremenda per tutte le certezze che pensiamo di avere ma penso che siamo, come umanità in senso esteso, comunque abbastanza grandi per renderci conto e capire se una notizia può gettarci nel panico o no. Esistono prove incontestabili che gli UFo esistono e vi faccio alcuni esempi.

Belgio: un UFo è apparso su di un ae-•roporto e lo hanno visto più di mille persone, l’aeronautica militare belga ha mandato due caccia che lo hanno inseguito e poi perso mentre si lancia-va a una velocità incredibile con una deviazione ad angolo retto mentre il tutto è stata registrato dalle tracce ra-dar della torre di controllo! Conclusio-ne ufficiale: nessuna, ma spiegazione più plausibile riportata dai giornali: allucinazione di massa!Chicago Usa: all’imbrunire più di die-•ci mila persone hanno visto una serie di luci ad arco spostarsi nei cieli del-la città per oltre 7 minuti cambiando direzione e muovendosi prima len-tamente per poi sparire velocissime, esistono vari filmati dell’episodio e ne esistono tracce strumentali. Conclu-sione ufficiale: nessuna.Perù: una serie di luci viene seguita dai •radar dell’aviazione militare, vengono inviati caccia che seguono le luci, i ra-dar registrano tutte le tracce per vari minuti, gli oggetti svaniscono rapida-

mente inseguiti dai caccia dell’aviazio-ne che però perdono rapidamente le tracce. Conclusione ufficiale: nessuna.

E allora? Capisco che in alcuni casi tipo presenza di un singolo osservatore, im-magini sfuocate o sbiadite potremmo essere in presenza di frode, di falso op-pure di interpretazione errata ma quan-do le prove sono così inconfutabili? Questo mi porta a riflettere sul fatto che esistono fatti e verità di differente inter-pretazione e valutazione che nulla han-no a vedere con la ragione o la logica e che devono essere interpretati nell’ot-tica della nostra cultura e della nostra visione della realtà sociale, finanziaria e politica.Esempio? Semplice: la chiesa e la reli-gione ci spiegano che gli angeli, il de-monio esistono e dobbiamo credere alla loro esistenza in quanto sono pre-senze reali e inconfutabili anche se al di là dei nostri sensi. Capito, va bene, stiamo parlando di fede, per cui non è sindacabile e pos-so ammetterlo; ma allora come spie-

Filosofia Chiropratica

Qualcuno si sbagliaOppure sta mentendo!Dr. Eddy Pellissier D.C., C.C.S.P.Già Presidente Associazione Italiana Chiropratici

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7Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009Filosofia Chiropratica

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gare le guarigioni che la scienza non riesce a spiegare? Ma è semplice: è un miracolo! Un miracolo? Per forza: se la scienza, la medicina ufficiale hanno dato un nome ad una malattia, ad una sindro-me e tale diagnosi porta ad una certa conseguenza (la Morte?) e la persona, il corpo non si comportano in quel modo e guariscono e non esiste una spiega-zione, è un miracolo! Ma non sarebbe

semplicemente più realistico ammette-re i nostri limiti e capire che la scienza non ha ancora capito tutto ciò che c’è da capire e scoprire?E allora è così difficile ammettere e ca-pire che se la chiropratica ha una sua filosofia, una sua ragione d’essere, ba-sata su principi solidi e concreti, se si basa sugli stessi principi fisiologici del-la medicina tradizionale ma aggiunge anche un qualcosa di differente che è più naturale, più esoterico, legato all’essenza stessa dello spirito e del corpo, possa anche funzionare e esse-re valida quale alternativa alla medici-na tradizionale?Nella medicina tradizionale esistono i fisiatri, esiste la fisioterapia, esiste una specializzazione che si chiama medici-na manuale, accettata e delle cui virtù la medicina è soddisfatta ma se le stes-se cose vengono fatte da altri, con un sapere e una tecnica più elaborata e specifica, perché il tutto diventa non di-mostrato, non provato e non sicuro?Se lo stato italiano vi dicesse che se an-date in autostrada con una Fiat o una Lancia o una Ferrari siete autorizzati ma se usate una Peugeot o una rover o una Saab non lo siete, come reagireste?Probabilmente vi sentireste offesi e lottereste per cambiare questa situa-zione!Infatti questo è quello che i Chiropra-tici fanno da 50 anni in Italia e che fi-nalmente stanno ottenendo di vedere cambiato!Finalmente una legge ha riconosciuto la professione e il chiropratico è adesso accettato a pieno titolo e con pari grado come i medici e i dentisti; rimangono da approvare solo le norme applicative che regoleranno la professione: a quel punto, come negli altri stati europei an-che i chiropratici confluiranno nel gran calderone della sanità, pubblica e non.

Sarà un bene, sarà un male? Non sap-piamo con certezza quale sarà il futuro della chiropratica ma sappiamo che finalmente la professione potrà difen-dersi (sia dalla presenza di molti ciarla-tani e persone non qualificate sia dalle accuse di non essere valida ed efficace) e crescere in piena autonomia con la responsabilità di occupare il proprio posto a pieno diritto.E allora che ne sarà della nostra filoso-fia? Diventerà, nel tentativo di essere accettati interamente dalla comunità scientifica, un anacronismo? Saremo tutti dei visionari e dei pazzoidi per-ché crediamo in qualcosa che non può essere provato attualmente dai nostri limitati sensi? Saremo tutti dei santoni e delle persone che operano miracoli perché forse quello che fac-ciamo esula dai canoni standard della medicina moderna? Il fatto di credere che esista una intelli-

Questo dipinto è intitolato “La Madonna con San Giovannino” fu dipinto nel XV° secolo, da un artista sconosciuto della scuola del Lippi, ed è conservato in Palazzo Vecchio. Un oggetto identificabile con un di-sco è in alto sulla destra di Maria. Nell’ingrandimen-to di questa sezione si vede chiaramente un uomo ed il suo cane che stanno guardando l’oggetto volante.

L’illustrazione descrive un avvistamento avvenuto alle 21.45 del 18 agosto 1783 quando 4 testimoni sul terrazzo del Windsor Castle, osservarono un oggetto luminoso nei cieli dell’ Home Counties of England. L’avvistamento fu ricordato l’anno seguente nel “Philosophical Transactions of the Royal Society”. Secondo questo rapporto, i testimoni osservarono, una nuvola oblunga che si muoveva più o meno parallela all’orizzonte. Sotto questa nuvola si poteva osservare un oggetto luminoso, pressappoco sferico, brillante, che si fermò; questa strana sfera sembra-va essere all’inizio di un colore blu pallido, ma poi la sua luminosità si incrementò e si diresse verso est. Poi l’oggetto cambiò direzione e si mosse parallelo all’orizzonte prima di scomparire a sud-est; la luce che emanava era prodigiosa; illuminava ogni cosa sul terreno. L’immagine era registrata da Thomas Sandby ( un fondatore della Royal Academy) e suo fratello Paul, entrambi testimoni di quest’evento.

Il dipinto del 1600 è di Bonaventura Salimbeni, in-titolato “ Glorificazione dell’Eucarestia”. Il congegno assomiglia al satellite Sputnik (foto sotto). Esso è contenuto nella chiesa di San Lorenzo in San Pietro a Montalcino. E’ considerato come la rappresenta-zione stilizzata della Terra , ma che strane antenne.

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genza universale, un’intelligenza innata del corpo che ci aiuta a vivere e guarire, il fatto che non sempre i medicinali e le operazioni siano necessarie e auspica-bili, farà di noi dei dinosauri, degli esseri in via di estinzione?Ebbene, se è così, saremo in buona com-pagnia perche circa 2 miliardi di persone credono in un Dio, in una entità sovran-naturale che può operare miracoli, che dà alla natura la sua essenza e la sua forma e alla quale la gente si rivolge co-stantemente per una guarigione. Forse

mi conviene mantenere le mie creden-ze, credere che il corpo possa operare miracoli da solo, che sia una macchina perfetta che con un piccolo aiuto da parte del chiropratico (la rimozione della sublussazione) possa riprendere a funzionare al 100 %. Forse…Attorno ai diciotto anni mi è capitata una esperienza unica: stavo rientrando a casa con il mio vespino in compagnia di una cugina francese, anche lei della mia età, quando all’improvviso, in una curva, stagliato nel cielo davanti alla catena del Monte Bianco ci è apparso un globo luminoso. Ci siamo fermati immediatamente e abbiamo conti-nuato ad osservarlo sicuri che non era né un aereo né un elicottero. ondeg-giava, si spostava a destra e sinistra, si innalzava come se stesse cercando qualcosa o esplorasse, il tutto senza alcun rumore. Potete capire le nostre emozioni: soli, al buio, avevo spento la vespa e il faro si era spento, questo fe-nomeno, che immediatamente non ho esitato a definire un Ufo, che si sposta-va davanti alle montagne e tra gli albe-ri... Di che farci prendere la strizza della nostra vita! Dopo circa un minuto, un minuto e mezzo il globo, che a volte sembrava più ellittico, quasi da tipico disco volante delle immagini tradizio-nali, è partito velocissimo ed è sparito in alto sopra il Monte Bianco. ripreso-ci, siamo risaliti in moto e siamo arri-vati a casa dei miei genitori ai quali abbiamo riferito l’episodio: sarà stato il fatto che eravamo bianchi come un cencio, che eravamo eccitatissimi, che eravamo su di giri a più non posso, ci hanno creduto e abbiamo telefonato ai carabinieri per vedere se era stato riportato un fenomeno strano, oppu-re la caduta di un aereo o quant’altro. Stessa cosa con la Guardia di Finanza di Courmayeur, paese sopra il quale

era praticamente avvenuta l’appari-zione. Nulla, nessuno aveva visto nien-te, nessuno aveva riportato niente per cui tutto è stato imputato ad una nostra allucinazione. Eppure io e mia cugina sappiamo cosa abbiamo visto, sappiamo le emozioni che abbiamo provato e sappiamo che non avevamo ne bevuto ne altro (nel 1973 eravamo giovani per bene e droghe dalle mie parti ce n’erano ben poche). E allora? Posso solo dire una cosa: se avessimo detto di aver visto un’imma-gine che brandiva una spada fiammeg-giante e ci predicava la pace e lo aves-simo riferito, forse oggi su quella curva sorgerebbe una basilica con migliaia di pellegrini, sarei stato più creduto e for-se sarei anche più ricco!Forse avrei dovuto mentire o forse…. mi sbagliavo. Però a ragionarci bene, preferisco conti-nuare a fare il chiropratico e mantenere le mie convinzioni, continuare a credere in un’intelligenza universale, in un’intel-ligenza innata e in una filosofia che ha portato tante volte sollievo e guarigio-ne ai miei amici pazienti!

Filosofia Chiropratica

Questa immagine proviene da un libro intitolato Pro-digiorum Ac Ostentorum Chronicon di Conrad Lyco-sthenes (1518-1561). Rappresenta l’avvistamento di un “Oggetto” in Arabia nel 1479. Il libro è conservato nell’ Australian Museum Research Library.

1660. L’illustrazione descrive, l’avvistamento fatto da due navi francesi nel Mare del Nord di un ogget-to che si muoveva lentamente nel cielo. Essa sembra essere fatto da due dischi di differente grandezza. Il resoconto di questo evento è fatto in un libro intito-lato “Theatrum Orbis Terrarum” di Admiral Blaeu.

Il Battesimo di Cristo, di Aert de Gelder (1645-1727).

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9Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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Filosofi a Chiropratica

La nascita della scienza moderna in EuropaPaolo rossi (Editore Laterza)

“I molti interpreti contemporanei che hanno insistito sul «galenismo» di vesalio non solo

hanno avuto la tendenza a trascurare queste aff ermazioni, ma anche a non dar conto della

veemenza degli attacchi ai quali fu sottoposta la Fabrica da parte dei difensori dell’ortodos-

sia galenica. Jacques Dubois (Jacobus Sylvius), antico maestro di vesalio a Parigi, diventerà

il suo principale avversario e nemico, lo chiamerà di continuo (con un pesante gioco di

parole) vesanus (folle o delirante) accusandolo di aver avvelenato con la sua opera il mon-

do della medicina. vesalio aff ermava con energia la necessità di una piena saldatura fra la

medicina clinica e la dissezione (e la chirurgia), polemizzava con forza contro una medicina

ridotta a cultura libresca, lottava per la convergenza, nella medicina, della teoria e dell’os-

servazione diretta. Egli proponeva una nuova immagine del medico, del professore di me-

dicina e del rapporto che intercorre, nelle scienze «sperimentali», fra il lavoro delle mani e

l’opera dell’intelletto. Il «disprezzo per l’opera della mano» gli appare una delle ragioni della

degenerazione della medicina. I medici si sono limitati alla prescrizione dei farmaci e delle

diete e hanno abbandonato il resto della medicina a coloro che «essi chiamano chirurghi

e considerano appena come schiavi». Quando tutto il procedimento dell’operazione ma-

nuale fu affi dato ai barbieri «non solo andò perduta per i medici la conoscenza dei visceri,

ma venne completamente meno l’abilità settoria». I medici non si arrischiavano a operare,

mentre quelli cui quest’incarico era affi dato erano troppo ignoranti per leggere gli scritti

dei dottori. Si è in tal modo fatta strada una consuetudine detestabile: uno esegue il sezionamento, un altro descrive le parti. Quest’ultimo

«gracchia dall’alto di una cattedra con rara presunzione» e ripete fi no alla monotonia cose che non ha osservato direttamente, ma ha im-

parato a memoria dai libri: ogni cosa viene insegnata male e «in quella confusione sono presentate agli studenti meno cose di quelle che

un macellaio dal suo bancone potrebbe insegnare a un medico» (vesalio, 1964: 19, 25, 27)”.

Paolo Rossi (Urbino, 1923) insegna storia della fi losofi a all’Università di Firenze. Autore prolifi co, ha scritto oltre 15 libri dedicati alla fi losofi a e alla scienza è

membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei.

(Andrea vesalio (il suo vero nome era van Wiesel), nacque a Bru-

xelles nel 1514 da famiglia benestante. Le sue origini, certamente

non umili, gli permisero di raffi nare la sua istruzione già profonda:

formò il suo pensiero in età giovanile presso Lovanio, Montpel-

lier e infi ne presso Parigi. Proprio a Parigi, non suffi cientemente

apprezzato dai propri maestri – che non ne compresero mai pie-

namente le qualità – e resosi conto dell’inadeguatezza concreta

della dottrina medica applicata in quel periodo, vesalio partì per

Basilea, ove fu proclamato Dottore in Chirurgia. Si dedicò in se-

guito all’insegnamento, presso Padova (ove ottenne la cattedra),

Bologna e Pisa. La sua grande opera anatomica, il «De Humani

Corporis Fabrica», (pubblicato a Basilea tra 1537 e il 1543, e conte-

nente preziose illustrazioni di Kalkar, un allievo del Tiziano), destò

notevole successo e contemporaneamente grande scandalo: per

la prima volta dopo dodici secoli, l’opera degli Antichi e le teorie

di Galeno furono attaccate e completamente fatte a pezzi…)

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NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

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Filosofi a Chiropratica

Un’intervista conRobert A. Schuller & Douglas DiSiena

vi invitiamo a leggere un’intervista ai dottori robert A. Schuller

& Douglas DiSiena a proposito del libro “Possibility living” - ag-

giungete anni alla vostra vita e vita ai vostri anni! Il vostro viaggio

verso una vita di possibilità può cominciare adesso!

http://www.possibilityliving.org/feature/choose.adio.html

Cos’è l’A.D.I.O ? Tu parli di questo inizio alla pagina 58 del libro “Possibility living”. Come de� niresti A.D.I.O?Dr. Douglas DiSiena: A.D.I.o. sta per Above, Down, Inside, out

(Sopra, Sotto, Dentro, Fuori). È un concetto di principii per la no-

stra vita. Se abbiamo problemi di salute fi sica, problemi emotivi

e/o spirituali possiamo trovare le risposte al problema nel con-

cetto Above, Down, Inside, out.

Può darci una spiegazione visuale del concetto, farcene un dise-gno?Dr. Douglas DiSiena: Per esempio, parliamo molto dell’amore del

Padre nel libro. Sappiamo che l’amore di Dio viene dentro di noi,

risiede nel nostro cuore. Con quell’amore possiamo dividere lo

stesso e la capacità di guarire e compatire altre persone, questo

è l’ Above, Down, Inside, out

Potresti chiarire meglio Robert?Dr. robert A. Schuller: Ho sentito Doug parlare di questo A.D.I.o

per oltre 10 anni. Quello che ho capito di tutta questa fi losofi a

è che è molto simile alla fi losofi a che usiamo alla Crystal Cathe-

dral. Il termine che usiamo alla Cathedral è: “uno ad uno per uno”,

il che è anche l’indirizzo della Cathedral! L’abbiamo realizzato

solamente molto tempo dopo però. L’indirizzo della Cathedral

è 12141 Lewis Street. Abbiamo da sempre voluto un indirizzo

che signifi casse qualcosa e dopo 20 anni di ricerca abbiamo rea-

lizzato che l’indirizzo che già possedevamo era quello perfetto.

“Uno” per Dio che viene dentro di noi, two one four one. (2141,

letteralmente signifi ca da uno per l’altro). Dio per te e per gli altri

“12141”. È la stessa fi losofi a dell’ Above, Down, Inside, out. Que-

sto è il messaggio della Crystal Cathedral. Dio viene e ci ispira

aiutandoci ad essere tutto ciò che possiamo essere in modo tale

che possiamo aiutare altri.

Dr. DiSiena: Com’è arrivato al concetto ADIO?Dr. Douglas DiSiena: francamente, non ho inventato io tale con-

cetto. B.J Palmer è stato il primo a parlare dell’ADIo nel suo libro

pubblicato nel 1920. Ma a dire il vero, prima di Palmer fu Gesù

stesso a parlare del concetto dell’ADIo. Quando accettiamo Cri-

sto nel nostro cuore, parliamo dello spirito dentro, quindi il con-

cetto fu già inventato 2000 anni fa.

B.J. Palmer ha esplicitamente parlato dell’ADIO?Dr. Douglas DiSiena: Si, B.J. Palmer usò proprio queste parole. Lui

aff ermava che il messaggio dell’ADIo era il concetto più aff asci-

nante della chiropratica.

Quindi la chiropratica ancora ha a che fare con la spiritualità e con il concetto che il corpo può guarire da solo?Dr. Douglas DiSiena: Assolutamente! Sappiamo che il corpo gua-

risce sempre da dentro. Usiamo l’esempio di un braccio rotto. Se

ti rompi un braccio, ci puoi mettere un gesso o chissà quant’altro

per prevenire ulteriori danni ma la verità è che Dio ha fatto sì che

il corpo abbia la saggezza di guarirsi da solo, tutto si guarisce da

dentro mai da fuori.

Dr. robert A. Schuller: Ciò è vero con qualunque altro problema.

Se uno necessita di chirurgia, il bisturi e le suture aiuteranno si-

curamente ma alla fi n fi ne il corpo si deve guarire, cicatrizzare da

solo e da dentro.

Io ho sempre pensato che se eri malato il dottore poteva darti una medicina per guarirtiDr. Douglas DiSiena: Già, questo è un concetto da fuori a dentro.

Perché spesso nella medicina si pensa che siamo malati da fuori

a dentro. Ciò risale alla teoria dei germi. La realtà però è che i

germi infettano solamente persone già malate o compromesse

immunitariamente. Quindi devi già essere malato da dentro.

I germi di per sé non sono la causa della malattia. Per guarire,

non basta eliminare il germe ma guarire dentro. Diventando forti

dentro il germe avrà molta più diffi coltà nell’attaccarci e quindi

avremmo meno probabilità ad ammalarci. Questo spiega il per-

ché un marito e moglie possono condividere lo stesso letto ma

uno si ammala di raff reddore e l’altro no. Come può essere? Uno

evidentemente era forte dentro e l’altro no!

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11Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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Filosofi a Chiropratica

Dr. robert A. Schuller: La spiegazione che Gesù usa e che penso

rappresenti meglio questo concetto è la parabola del semina-

tore. Per coloro che non conoscono questa parabola il concetto

rappresenta il regno di Dio che viene diff uso, seminato. Potete

usare la parabola al contrario: la negatività, i germi, la malattia se

cadono sulla roccia, se siamo forti come la roccia fi sicamente e

psicologicamente, faranno appassire e non permetteranno a tali

patogeni o eff etti negativi di attaccarci. Se provate a far crescere

un prato su una strada asfaltata, probabilmente il risultato non

sarà fantastico! Alcuni dei semi saranno mangiati dagli uccelli, al-

tri verranno lavati via, altri seccheranno e non metteranno radici.

Se siamo solidi, se abbiamo credenze e fondamenta solide, allora

i semi della negatività e delle malattie non ci attaccheranno e

non potranno

Nel libro a pagina 58 parli di come possiamo abbracciare il con-cetto dell’ADIO e conviverci. Puoi spiegarcelo meglio?Dr. Douglas DiSiena: Penso che il primo passo sia di chiedere

a Gesù di entrare dentro il nostro cuore. All’inizio del suo libro

robert parla di questo. Gesù sta fuori dalla porta e bussa e noi

dobbiamo solo farlo entrare. Una volta che è entrato abbiamo un

legame spirituale, abbiamo un aiutante e un guaritore in noi che

vuole solo il nostro bene.

Dr. robert A. Schuller: Io e Doug pensiamo che le fondamenta si

basino sulla spiritualità. Le basi spirituali del come godere di buo-

na salute derivano da una buona fi losofi a e buona percezione di

chi è Dio. Se la nostra percezione di Dio ci indica che Dio stesso

vuole il nostro bene e che tiene a noi, beh è sicuramente diverso

da un concetto di Dio padrone di tutto e di tutti e che non fa altro

che mantenerci in riga. Dio è il Padre che si prende cura di noi.

Questo però non vuol dire che ci darà tutto ciò che vogliamo.

Io stesso non do ai miei fi gli tutto ciò che vogliono. Mio fi glio

vorrebbe una Ferrari anche se ha solo 13 anni! Dall’altra parte ci

sono altre cose di cui mio fi glio necessita e che io farò di tutto per

dargli: cibo, un letto caldo, un tetto, vestiti, un’educazione ed al-

tro. ogni padre sa ciò che è meglio per suo fi glio. Dio è un Padre

che ci vuole forti e in salute. Un Padre che ci ama davvero.

Come accettare il concetto dell’ADIO può aiutare il nostro corpo?Dr. robert A. Schuller: Se inizia spiritualmente, il nostro stato

mentale immediatamente cambia dandoci pace e confi denza.

Anche il nostro livello di stress diminuisce perché sappiamo che

tutto ciò che accade accade perché le cose funzionano per il me-

glio. Così il livello di stress diminuisce di qualche decibel e ciò au-

tomaticamente giova al nostro corpo. Doug, puoi spiegarci cosa

fa lo stress al nostro corpo?

Dr. Douglas DiSiena: Lo stress è come una tossina per il nostro

corpo. Distrugge tutto dal dentro al fuori. Quindi diventiamo più

suscettibili a malattie, cancri e problemi di cuore. Il sistema im-

munitario viene compromesso in modo molto, molto negativo.

Dr. robert A. Schuller: Per questo dobbiamo valutare complessi-

vamente l’area di azione dello stress. Se vogliamo essere fi sica-

mente ok, lo stress deve essere mantenuto al minimo. Io penso

che lo stress debba essere combattuto da una prospettiva spi-

rituale in quanto pericolo imminente. Se capiamo che Dio è in

controllo e che noi non lo siamo e che con Dio le cose funzione-

ranno al meglio, beh in questo modo il livello di stress deve per

forza diminuire.

Dr. Douglas DiSiena: Questo è in parte il motive per il quale dob-

biamo vivere con fede. La fede combatte la paura. La paura non è

reale, ma è qualcosa che percepiamo come reale, qualcosa che ci

opprime facendoci pensare ad un possibile futuro negativo.

Ci sono diversi tipi di stress? Da come ne parli sembra che lo stress sia puramente negativo. Dr. Douglas DiSiena: Beh, ovviamente se abbiamo una tigre che

ci insegue, sarà meglio che siamo stressati in modo che il no-

stro corpo rilasci ormoni che ci facciano reagire di conseguenza

e in questo caso a correre a più non posso. Quindi ovviamente ci

sono determinate situazioni in cui lo stress serve. Ma nella scorsa

settimana, quante volte siete stati rincorsi da una tigre? Abbiamo

un intero capitolo dedito allo stress nel nostro libro e sono sicuro

che ne parleremo ancora in un futuro.

Page 12: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 16

NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

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Filosofi a Chiropratica

Filosofi a medicaverso fi losofi a chiropraticaDi Tedd Koren, D.C.

La chiropratica e la medicina sono in disaccordo su che cosa

sono la salute, la malattia, il signifi cato dei sintomi e la ragione

della cura. Queste sono diff erenze fi losofi che che rimontano a

oltre 2.500 anni fa.

Posso sentirvi pensare: “Eppure la chiropratica ha solo 100 anni.

Come può essere in confl itto con la medicina da 2.500 anni?”

Buona domanda.

La risposta è che la nostra fi losofi a, come quella della medicina,

risale a tantissimi anni fa. In eff etti due contrastanti fi losofi e di

guarigione – simili a quelle della chiropratica e della medicina

– possono essere trovate dai primi trattati di Ippocrate (5° se-

colo A.C.) fi no ai nostri giorni. Tali fi losofi e di pensiero venivano

defi nite Empiriciste o vitaliste e razionaliste o Meccanicistiche

(Materialistiche). I medici sono razionalisti, mentre chiropratici,

omeopati classici, agupuntori, osteopati e altri sono vitalisti.

Questa visione della storia medica è stata scoperta da Harris

Coulter, PH. D., uno dei maggiori storici della medicina dei no-

stri tempi. Nella sua opera magna, Divided Legacy, volumi 1-4,

(scritti in un periodo di oltre trent’anni) Coulter segue la divisio-

ne vitalisti/Meccanicisti nel suo contesto medico.

vediamo assieme come i vitalisti e i Meccanicisti interpretano

le cose:

i meccanicisti o materialisti paragonano il corpo ad una mac-

china dove il totale è uguale alla somma delle parti. “Studia il

corpo,” dicono “studiane le cellule e la loro composizione chimi-

ca usando scienze come la fi sica, la meccanica e la matematica e

i processi vitali del corpo vi sarà svelato.”

i vitalisti non sono d’accordo: “Le creature viventi sono fonda-

mentalmente diff erenti da quelle non viventi.” dicono. “Le leggi

della fi sica, chimica, meccanica e matematica non possono for-

nirci la conoscenza completa o la comprensione totale dei siste-

mi biologici perché il corpo, nella sua totalità, è maggiore della

somma delle singole parti.” I vitasisti imparano il funzionamento

del corpo studiando il corpo stesso e non isolando processi sin-

goli in provette chimiche o creando solo teorie. Tale diff erenza

fi losofi ca è profonda e colora in modo diff erente il tutto.

i meccanicisti dicono: ”Il corpo è una macchina stupida; i sin-

tomi sono sempre negativi e devono essere eliminati. La febbre

deve essere abbassata, le infi ammazioni devono essere ridotte,

i pruriti e i foruncoli devono essere eliminati – i sintomi sono

maligni e devono essere soppressi.”

i vitalisti sostengono: ”Il corpo è una macchina intelligente

che reagisce all’ambiente. I sintomi sono le sue risposte a stress

ambientali, un segno che il corpo combatte una battaglia per

tornare allo stato di omeostasi. I sintomi devono potersi espri-

mere affi nché il corpo possa pulirsi, guarirsi e ritornare ad una

situazione di equilibrio normale.”

meccanicisti: “La cosa più importante è la diagnosi della malat-

tia del paziente e poi combattere la malattia. La resistenza del

paziente alla malattia non è molto importante.”

vitalisti: “ Il potere innato - la resistenza - del paziente deve es-

sere potenziata al fi ne di stimolare la guarigione e ciò è più im-

portante della diagnosi e della cura della malattia del paziente.”

meccanicisti: “Tutti coloro che soff rono di una malattia hanno

la stessa malattia di tutti gli altri che soff rono della stessa ma-

lattia.”

vitalisti: “Le persone sono chimicamente, emozionalmente e

strutturalmente unici. Nel trattare una persona ammalata do-

vremmo ricordare che tale persona è soff erente nel suo modo

che è unico e non dovremmo generalizzare a tutti gli altri. 100

persone soff erenti di cancro esprimeranno, guardando da vici-

no, 100 condizioni uniche sul modo di aff rontare la situazione

pur avendo cose in comune ma tante uniche alla loro singola

condizione. Più la cura sarà adattata ai loro bisogni, più sarà mi-

gliore la possibilità di guarigione”

meccanicisti: “Alla fi ne conosceremo esattamente come il cor-

po funziona, che cosa ci fa ammalare e come curare queste si-

tuazioni.”

vitalisti: “Essenzialmente non possiamo conoscere il corpo. Pos-

siede milioni di parti, ognuna che procede al suo passo facendo

le proprie cose. Il corpo reagisce costantemente all’ambiente e

cambia attimo per attimo. Come possiamo conoscere la risposta

istantanea di ognuna di quelle parti? E il fatto stesso di osservare

tali azioni non può causare un’alterazione dei risultati?”

i razionalisti o meccanicisti pensano, credono che capiranno

il corpo e che sapranno in anticipo di che cosa il corpo avrà biso-

gno. I loro metodi sono spesso frutto di invenzioni.

Gli empiricisti o vitalisti osservano le funzioni del corpo e af-

fermano che il solo modo per trovare come il corpo guarisce è

vedere come un corpo vivente reagisce alla situazione. I loro

metodi derivano da scoperte.

Teed Koren, D.C. si è laureato nel 1977 dallo Sherman College e può

essere raggiunto presso [email protected]

Page 13: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 16

13Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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Filosofi a Chiropratica

Filosofi a chiropratica e la nuova scienza:una unità emergentedi Bruce H. Lipton, Ph.D.

Quale ex professore presso la facoltà di medicina che attualmen-

te insegna a chiropratici e studenti in chiropratica, devo ammet-

tere la mia perplessità circa i principi accademici fondamentali

dell’educazione chiropratica. Presso le maggiori istituzioni chiro-

pratiche viene creato un dilemma accademico che, senza saperlo,

destabilizza i propri studenti e riduce l’effi cacia dei laureati.

Mi riferisco alla diffi coltà di incorporare un curriculum medico di

base nelle fondamenta dell’educazione chiropratica. Il mio pro-

blema non sussiste con i corsi che hanno rilevanza con la chiro-

pratica, ad esempio anatomia, neuroanatomia, fi siologia e neu-

rofi siologia. I problemi nascono in corsi specifi ci tipo biologia

cellulare e biochimica.

Diff erentemente dagli altri corsi scientifi ci di base, biologia cel-

lulare e biochimica sono più che semplicemente descrittivi per

loro natura. Questi corsi defi niscono il “meccanismo” della vita

quale accettato dalla moderna medicina. Il modello medico, il

Sacro Calice del medico allopatico, deriva da questi meccanismi

biochimici.

La verità di questo modello è diventato così fondamentale da

assumere lo stato di Dogma Centrale. Questo dogma defi nisce il

percorso delle “informazioni” nei sistemi biologici. Le informazioni

che regolano i processi biologici sono considerate essere di natu-

ra lineare e unidirezionale. La catena di comando ha origine nel

DNA (geni), l’informazione viene tradotta nel rNA e successiva-

mente espressa sotto forma di proteine (ad es. il corpo).

Il dogma centrale postula che i geni sono una sorgente e che le

caratteristiche della vita “derivano” da informazioni codifi cate nel

nostro genoma. Questo assunto porta alla determinazione gene-

tica, alla credenza che la qualità e le linee della nostra vita siano

predeterminate dai geni acquisiti con il concepimento.

I nostri geni sono contenuti nelle cellule del corpo. Le cellule

sono nella periferia del corpo rispetto al sistema centrale nervo-

so. Secondo il modello medico le informazioni scorrono dai geni

che sono la sorgente. Le informazioni relative alle caratteristiche

dell’attività genetica sono inviate al sistema nervoso centrale via

i nervi periferici sensori e poi su’ attraverso il midollo spinale al

cervello, dove le informazioni sono integrate nella coscienza.

Tali informazioni nel modello allopatico scorrono dai geni >fuori

>dentro > giù >su’ che è abbreviato come Geni >F >D >G >S.

Nonostante la scienza allopatica sia integrata nel curriculum chi-

ropratico, una verità completamente contrastante é presentata

dalla fi losofi a chiropratica, che defi nisce i cardini fondamentali

della credenza chiropratica. Secondo tale fi losofi a l’Intelligenza

Innata rappresenta la sorgente della vita. L’Innato, una sorte di

energia vitale derivante dall’ambiente (Universo, N.T.), é percepi-

ta dal cervello come “coscienza”. Nel corpo, l’Innato si esprime nel

seguente modo: Innato >Su’ >Giù >Dentro >Fuori.

Penso capiate dove voglio arrivare: agli studenti chiropratici ven-

gono insegnate contemporaneamente due fi losofi e diametrical-

mente opposte sull’essenza della vita: la medicina allopatica Geni

>fuori >dentro > giù >su’ mentre la fi losofi a chiropratica Innato

>Su’ >Giù >Dentro >Fuori. Entrambe le fi losofi e forniscono le basi

che spiegano il perché tali forme di “guarigione” funzionano.

L’educazione chiropratica include, in apparenza, le scienze di base

al fi ne di rendere gli studenti altrettanto colti nelle scienze quanto

i loro colleghi medici. Questo è lo scotto da pagare in quanto la

“scienza” è la fonte di verità nella civiltà occidentale. Se è “scienti-

fi co” deve essere vero. Insegnando il modello medico basato sui

geni, gli educatori chiropratici negano la validità stessa della loro

fi losofi a e scienza chiropratica.

Non si possono tenere i piedi in due scarpe diff erenti e non si può

vivere secondo due fi losofi e opposte contemporaneamente. La

maggior parte degli studenti chiropratici non sono al corrente di

questo ovvio confl itto fi losofi co, ciò nonostante i germi di questa

discrepanza di insegnamento è impressa nel loro subconscio.

Questo confl itto di insegnamento, agendo subcoscientemente,

mina la confi denza degli studenti e dei chiropratici.

Il tarlo del dubbio che la chiropratica non sia “scientifi ca” permea

la coscienza di ogni chiropratico. Come può essere risolto questo

Page 14: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 16

NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

14 Filosofi a Chiropratica

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Chiropratico dal 1983, laurea conseguita presso il Canadian Memorial Chiropractic College, a Toron-to (Canada), dopo anni di esperienza in quel paese rientra in Italia nel 1991 e per otto anni detiene la presidenza dell’Associazione Italiana Chiropratici dal 1995 al 2003.Si specializza in chiropratica sportiva (è maestro di sci fi n dal 1975) e nel corso degli anni si occupa delle squadre nazionali italiane di Snowboard, Sci nautico, Ski-arc e Skyrunning. Nominato “Chiro-pratico dell’anno” dall’AIC nel 2000. relatore in vari congressi, da alcuni anni si occupa di scrivere articoli e diff ondere la chiropratica attraverso tutti i canali possibili tenendo anche lezioni di fi losofi a chiropratica nelle scuole di chiropratica europee.

Breve curriculum vitae

paradosso accademico? Non preoccupatevi, é già stato risolto.

Per funzionare, il modello medico basato sulla biologia e sui con-

trollo genetico richiede oltre 100.000 geni.

Il progetto genoma umano ha identifi cato solo 34.000 geni uma-

ni. Due terzi dei genomi necessari per supportare la fi losofi a allo-

patica non esistono neppure. Alla luce di tali risultati, il vincitore

del premio Nobel per la genetica, David Baltimore ammette che la

teoria genetica non spiega la diversità umana. A proposito di cosa

“controlla” la biologia umana, il Dottor Baltimore aff erma “Quello

che governa le nostre diff erenze -- resta un problema da risolvere

in futuro.” (Nature 2001, 409:816)

Il modello medico é stato defenestrato dalle sue stesse assun-

zioni sbagliate. Una nuova coscienza scientifi ca ha cominciato

ad emergere mentre il progetto genoma catturava l’attenzione

dei media. Alcuni dei ricercatori più all’avanguardia sulla ricerca

cellulare rivelano che le cellule sono controllate dalle condizio-

ni ambientali. Quando questo nuovo modello viene applicato a

organismi multicellulari, ad esempio l’uomo, le informazioni si

muovono da Ambiente >cervello > midollo spinale > tessuti che

può essere defi nito come: Ambiente (Innato)> A > D > I > o. Che

sorpresa, il nuovo modello medico di riferimento é il “vecchio”

modello chiropratico.

Esiste evidentemente una rivoluzione nel modo di pensare allo-

patico. La cosa più interessante di queste nuove idee é il fatto che

portano la biomedicina convenzionale in stretto contatto con la

fi losofi a originale di D. D. Palmer.

Il problema principale sta’ nel fatto che, nello sforzo di presentarsi

in modo più scientifi co, la professione chiropratica si è progressi-

vamente spostata, negli ultimi 90 anni, verso la scienza medica. I

medici hanno cominciato a realizzare la verità delle teorie di Pal-

mer e sorprendentemente, se questo trend continuasse, i medici

potrebbero essere più “chiropraticizzati” dei chiropratici stessi!

Articoli e referenze sulla ”nuova” scienza possono essere scaricati dal

sito: www.brucelipton.com

(Bruce H. Lipton ha conseguito il Ph.D. presso la University of Virginia

in Charlottesville (1971). Ha ricoperto la carica di Professore Asso-

ciato in anatomia presso la University of Wisconsin’s School of Me-

dicine. Le ricerche di Lipton sui meccanismi di controllo delle risposte

cellulari si sono svolte su cellule muscolari umane clonate. Inoltre

ha insegnato biologia cellulare, istologia e embriologia. Ha lasciato

l’insegnamento per continuare la ricerca sull’integrazione tra biolo-

gia cellulare e fi sica quantistica, e dal 1987-1992 é stato ricercatore

presso la Stanford University ‘s School of Medicine per provare le sue

ipotesi. Le sue teorie sull’ambiente sono state discusse e pubblicate in

due eminenti articoli scientifi ci.)

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15Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009Chiropratici per l’Aquila

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6 Aprile 2009, era mattino presto, stavo ac-compagnando mio figlio a scuola quando sentii alla radio che un tremendo terre-moto aveva devastato la città di L’Aquila e l’Abruzzo.Inizialmente pensai si trattasse di uno di quegli insignificanti fenomeni sismici che talvolta affliggono il territorio italiano pro-vocando solo paura e brevi momenti di angoscia, ma più tardi un paziente mi in-formò di quanto realmente accaduto, del-le persone che avevano perso la vita, della distruzione di case, scuole, ospedali, mo-numenti e luoghi artistici rappresentativi di un pezzo di storia importante di questo grande e vecchio paese.Tornata a casa, non riuscivo a schiodarmi dalla visione di notiziari e talk-show che incessantemente trasmettevano immagi-ni raccapriccianti di crolli e devastazioni e fornivano dettagli sempre più angoscianti in merito ai tentativi di estrarre le persone sepolte dalle macerie, in qualsiasi lingua fossero diramati dalla rAI a CNN, da Fox a BBC News....Una settimana più tardi, un gruppo di col-leghi Chiropratici decise di creare una task-force, con il supporto della Associazione Italiana Chiropratici, preposta ad aiutare i terremotati e i volontari accorsi in Abruzzo, proprio come avvenne dopo l’11 Settem-bre 2001 a New York.Non appena venni a conoscenza della ammirevole iniziativa di alcuni dei miei colleghi stabilitisi laggiù per praticare “adjustments” sui volontari della Croce rossa, vigili del Fuoco e qualunque per-sona terremotata si recasse presso i no-stri accampamenti, fui immediatamente pervasa dal desiderio di dare il mio contri-

buto mettendo a disposizione tutto il mio tempo possibile, nonché la mia energia ed esperienza accumulata in tutti questi anni di attività.Il 17 Agosto 2009, anziché raggiungere mio marito e mio figlio in vacanza al mare, stavo partendo con destinazione L’Aquila.Mi incontrai con la Dr. Lovern ed ebbi il piacere di conoscere alcuni studenti fran-cesi di Chiropratica, al loro ultimo seme-stre di studi, accorsi a L’Aquila su invito del nostro presidente AIC Dr. John Williams (in collaborazione con l’ECU e sotto la rigoro-sa supervisione dell’istituto IFEC di Parigi), per contribuire al successo del nostro pro-getto; solo una settimana prima, seguen-do un’analoga iniziativa, erano presenti studenti inglesi dell’AECC.osservando il loro comportamento, fui notevolmente sorpresa delle loro ottime attitudini chiropratiche ed evidenziavano un efficace approccio con i pazienti nono-stante le presumibili difficoltà linguistiche.La Croce rossa, per tutta la durata del progetto, ci ha generosamente ospitato nel suo campo base mettendoci a dispo-sizione un’enorme tenda. Senza il loro in-dispensabile apporto, non avremmo mai potuto continuare la nostra opera nelle zone terremotate.La nostra giornata si avviava alle 10:00 del mattino dopo aver fatto colazione, quan-do la gente formava già lunghe code di fronte alla tenda che condividevamo con il Pronto Soccorso per essere sottoposte ai nostri “adjustments”.Quindi alle 12:30 si pranzava e subito dopo ci si recava alla base dei vigili del Fuoco per dare il cambio all’altro gruppo di Chi-ropratici; dopo aver aggiustato più di 30

persone in 3 ore ci trasferivamo a San Gre-gorio, un altro campo di “aggiustamento” predisposto per noi sotto una calda tenda. Il caldo era rovente, si grondava di sudore, cosicché dopo 2 ore di lavoro ci godevamo una breve pausa e relax per recuperare le energie, grazie anche ad un fresco e reidra-tante bicchiere di birra.Intorno alle 17:30 si sistemavano i nostri lettini portatili per accingerci ad un en-nesimo trasferimento verso Monticchio, un altro campo base dove prestavamo la nostra opera fino alle 22:00, ovvero fino all’ora di cena.Alcuni giorni più tardi, il Dr. richard Sten-ner, membro dell’ECU residente in Gran Bretagna, si unì al nostro gruppo per dare il suo contributo di aiuto agli abruzzesi, in-sieme al Dr. Piet Seru, un uomo di grande esperienza che si stabilì con noi quella set-timana per trattare non solo i volontari ma anche i terremotati.Per gli studenti francesi il soggiorno in

La mia settimana a l’Aquilada volontaria chiropraticaDr. Marie Turgot, D.C.

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Chiropratici per l’Aquila

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17Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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Abruzzo rappresentò sicuramente una preziosa esperienza professionale e di vita, avendo anche l’opportunità di osservare e perfezionare le tecniche chiropratiche con l’ausilio del Dr. Seru e tutti noi.La conduzione di questo progetto chiro-pratico a L’Aquila ha rappresentato un’ot-tima esperienza di formazione e adde-stramento sul campo propedeutica alla realizzazione della prima Scuola Chiropra-tica in Italia, un obiettivo cruciale dell’AIC e di tutto il movimento chiropratico in Italia.Ho apprezzato moltissimo l’armonia che regnava durante le ore trascorse insieme, molti di noi esperti si dedicavano alla con-divisione delle proprie esperienze profes-sionali con i giovani e futuri dottori in Chi-ropratica.Alla fi ne del sesto giorno di permanenza il mio lavoro era terminato, era arrivato il momento di tornare dai miei cari a Mila-no. ogni giorno aggiustavamo circa 150-170 persone sotto il caldo torrido estivo e all’interno di una tenda rovente per cui ero stanchissima, ma la mia stanchezza era insignifi cante in raff ronto al dolore degli amici abruzzesi e a tutto ciò che avevano passato.Ero orgogliosa di me stessa per aver umil-mente fornito il mio contributo a questa terra e a queste eccezionali persone che L’Aquila e l’Italia mi hanno permesso di in-contrare.

La Dr. Marie Altagraçia Turgot, di origine Haitiana e cittadinanza Americana, dopo la laurea in Me-dical Laboratory Technology , ha conseguito il suo titolo di Dr. of Chiropractic nel 1994 al New York Chiropractic College. Ha lavorato in partnership a Spring valley, NY e nel 2000 si è trasferita in Italia per raggiungere suo marito. Madre di un fi glio di 11 anni, lavora nel suo nuovo studio con un team di laureati in scienze motorie a Cernusco sul Naviglio (MI), collabora con il Centro Diagnostico Italiano di Milano e Centro Nimar di Trezzano rosa (MI). Ha partecipato a diversi corsi di specializzazione: FICS, AK, ArT, ed è Chiropractic Neurology board eligibile.

Breve curriculum vitae

Chiropratici per l’Aquila

E’ doveroso citare i colleghi chiropratici e gli studenti che hanno dedicato il loro tempo e

la loro professionalità per prendere parte al progetto. L’intero corpo mondiale dei chiro-

pratici applaude il loro nobile e altruistico contributo.

Aguilar Eduardo, DC

Lovern Jennifer, DC

Rigel Daniel, DC

Cento Mauro, DC

Canepari Paolo, DC

Cerrato Christopher,

Liem Kai, D.C.

Smith Stephen, DC

Forieri Mario, DC

Bhardwaj Mukesh, DC

Semprini Corrado, DC

Stefano Mario, DC

Allais Aris, DC

De Luca Marcus, DC

De Luca Patricia, DC

Boehne Sven, DC

Silva Martin, DC

Mazzini Dania, DC

Testerini Donatello, DC

Williams John, DC

Murugan Patrick, DC

Khanchandani Baiju, DC

Bertamini Daniele, DC

Giacobbi Piero, DC

Neuray Paul, DC

Petricone Giovanna, DC

Brauner Susanne, DC

Gregory Philip, DC

Diquigiovanni Antonio, DC

Del Bene Cristine, DC

Falcone Alfonso, DC

Vlacos Andrea, DC

Caravaggio Marco, DC

Cinicolo Daniela, DC

Brunstein Florian, DC

Mc Grath Anita, DC

Dejean Renaud, DC

Veronese Davide, DC

Meersseman Ignaas, DC

Rigel Thomas, DC

Belline Therese, DC

Civica Mauro, DC

Scorsipa Alexie, DC

Daugaard Pelle, DC

Musetti Livio, DC

Podio Consuelo, DC

Clementoni Andrea, DC

Luster Joshua, DC

Turgot Marie, DC

Seru Piet, DC

Trapp Aurelien, DC

Stranieri:Battiston Angelo, DCHavard-Davies Pippa, DC Oman Rosemary, DCGamelon Thomas, DCStenner Richard, DC

Magee Dawn, DCDane Andrew, DCMoie Sébastien, DCMercier Pierre, DCTaylor Jeff , DCLatka Nikolas, DCParent Gérald, DCCousin Marie-Christine, DCDruart Philippe, DC

Studenti:Anna AllenDaniela CariniJoseph LuraschiGunther SchultzGiulia Francesca Lufi noCarole LambertMartina GambaccianiAlexandre LeducMarie DevauchelleRonan Coubrun Will Eric DavidMarco ColomboLinda MeurouEdouard SabourdyAnne Claire CravageotCharlotte ChapusotVincent KerglenouNicolas Vidal

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NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

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Chiropratica e scienza

Nella società odierna, i mal di testa sono una delle disfunzioni del sistema nervoso più comuni.oltre il 90% della popolazione soffrirà al-meno una volta di mal di testa nella propria vita e il 20% soffre di episodi diurni cronici di mal di testa. Non solo i mal di testa sono dolorosi, ma sono anche debilitanti. I mal di testa impongono fardelli sostanziali quali sofferenze personali, qualità di vita alterata e costi finanziari notevoli. ripetuti attacchi di mal di testa, l’attesa, e quindi la paura del prossimo attacco danneggiano la vita familiare, sociale e lavorativa.

ma cosa sono esattamentei mal di testa?Un mal di testa è definito come dolore in qualsiasi parte della testa, incluso lo scal-po, la faccia (inclusa l’area orbitotempora-

le), e l’interno del cranio.Stranamente però non è il cervello stesso che ha dolore. Il cervello e gran parte del-le membrane che lo avvolgono non sono dotate di ricettori del dolore e quindi non possono causare mal di testa. Le strutture responsabili del dolore sono le arterie e le vene cerebrali, i nervi all’interno del cranio (noti come nervi craniali) e i nervi che fuo-riescono dalla colonna vertebrale cervica-le. Quando queste strutture sono affette da una infiammazione, sono compresse meccanicamente, sono irritate o messe in tensione, possono causare mal di testa.La chiave per un trattamento di successo per i mal di testa è trovare la causa esatta ed eliminarla. Ci sono molte differenti cau-se conosciute che danno mal di testa. Dia-mo un’ occhiata generale a queste cause.Il corpo umano è disegnato in un modo

fantastico per essere e stare in salute ed armonia perfetta.Il nostro sistema nervoso coordina con immensa precisione tutti i complessi processi necessari al nostro corpo per di-fendersi contro gli aggressori della vita di ogni giorno. Ma quando il corpo non rie-sce a far fronte a questi disturbi, un allarme suona sotto forma di dolore. Quando una persona soffre di mal di testa, non è altro che il corpo che sta cercando di dirci che c’è qualcosa che non va.Spesso vediamo il dolore come una cosa negativa, ma sta di fatto, che il dolore è un segnale che richiama all’attenzione dicen-doci che c’è qualcosa che non va con la no-stra salute. È come un allarme antincendio che parte quando c’è fumo.È facile spegnere questo allarme prenden-do qualsiasi tipo di medicinale, ma questo non va a cambiare la causa del dolore. È come spegnere l’allarme dove c’è fumo senza cercare da dove stia arrivando il fumo.Con la chiropratica, e alla clinica Sanrocco seguiamo un protocollo standard per tro-vare e correggere l’origine del mal di testa, per questo consideriamo 4 tipi principali di stress che influenzano il corpo.Prima di tutto c’è lo stress strutturale. Pro-blemi minori come una caviglia bloccata può causare un aumento di tensione mu-scolare del corpo intero. Questo può cau-sare un cattivo allineamento pelvico, una rotazione lombare, una tensione cervicale che infine causerà dolore al collo e mal di testa. In questo caso non è sufficiente ma-nipolare il collo per risolvere i mal di testa perché il problema di fondo è la caviglia. Altri tipi di stress strutturali possono esse-

Mal di testa e chiropraticaDr. Dries Lambrichts D.C.Dr. Emilie Gauvreau D.C.

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19Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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Chiropratica e scienza

re cattive occlusioni dentali, tensione della membrana durale, sublussazioni cervicali, torsione pelvica, etc.Il secondo tipo di stress è quello chimico. Tutto ciò che mangiamo, beviamo e ad-dirittura annusiamo ha un’influenza sul corpo che può causare mal di testa. Una semplice diminuzione di acqua della dieta giornaliera di una persona causa un note-vole stress sul corpo. Impedisce ai reni e al fegato di funzionare a pieno regime e di-sintossicare il corpo. La conseguenza di un accumulo di sostanze tossiche può essere l’irritazione dei nervi craniali e delle arterie che porteranno al mal di testa.Il terzo tipo di stress maggiore è lo stress emotivo. Il perfetto esempio di mal di te-sta causato da stress emotivo sono i mal di testa che compaiono dopo un periodo stressante al lavoro e quando finalmente arriva il weekend, questo viene rovinato dalla presenza di mal di testa.Forti emozioni possono causare tensione muscolare che può causare mal di testa ma che può anche avere un effetto diretto sulle arterie cerebrali.L’ultimo gruppo di stress maggiore è lo stress elettromagnetico. Lo stress elettro-magnetico è causato da campi elettro-magnetici come quelli creati da televisori, computer, cellulari, segnali radio e wifi, cavi di alta tensione, etc. recenti studi scientifici hanno provato che anche il cor-po ha un suo campo magnetico e circuito di energia, più conosciuto come sistema dei meridiani. L’influenza di campi elet-tromagnetici esterni può interferire con il sistema di energia elettromagnetica del nostro corpo causando diversi sintomi tra i quali il mal di testa.

i diversi tipi di mal di testaora diamo un’occhiata da più vicino ai di-versi tipi di mal di testa. Al contrario della classica professione medica, noi alla San-rocco non usiamo la classificazione tradi-

zionale di mal di testa fornita dalla società internazionale dei mal di testa. Cerchiamo di avere un approccio con i mal di testa dal punto di vista più pratico.

mal di testa occipitali• , o mal di testa di tensione, sono i più comuni con una pre-valenza dell’80% nella popolazione. Sono caratterizzati da dolori alla base poste-riore del cranio e collo. Sono causati da una irritazione dei nervi provenienti dalla spina dorsale subito sotto il cranio, i nervi suboccipitali. Questi nervi suboccipitali devono passare da una piccola apertura per emergere dalla colonna vertebrale e poi passare attraverso i muscoli che sta-bilizzano questa zona del collo. Di con-seguenza, tutte le disfunzioni della cervi-cale e dei muscoli suboccipitali possono causare irritazione di questi nervi che a loro volta causano mal di testa. recenti studi hanno dimostrato che una sempli-ce distorsione alla caviglia può causare spasmi della muscolatura cervicale con mal di testa come conseguenza.mal di testa temporale.• Spesso questo tipo di mal di testa è causato da una in-tolleranza alimentare. Uno dei sintomi comuni causati dalle intolleranze alimen-tari sono le borse scure, i gonfiori sotto

gli occhi e dolore alle tempie. Un’aller-gia è una reazione non appropriata ad un fattore ambientale ma molto spesso troviamo questi fattori anche nel cibo o nell’aria. L’approccio logico è quello di eliminare questo fattore che sta causan-do l’allergia (il cosiddetto allergene) ma ciò è difficile specialmente se non lo co-nosciamo con esattezza. Tramite la chiro-pratica e la kinesiologia applicata al gior-no d’oggi siamo in grado di determinare se esiste realmente l’ ipersensibilità ad un particolare prodotto. In questo caso possiamo dare consigli individuali per ridurre i mal di testa causati da queste allergie. Tipicamente queste reazioni si manifestano dopo aver ingerito o inspi-rato lo specifico allergene o di notte du-rante il sonno, svegliando il paziente. Un esempio di mal di testa da allergia sono le emicranie. Questo tipo di mal di testa è caratterizzato da un dolore pulsatile che ricorre periodicamente, spesso unilatera-le, con una durata dalle 4 alle 72 ore. Può essere accompagnato da nausea, vomi-to, sensibilità agli impulsi visivi (come la luce diretta), forti odori o suoni. Spesso gli episodi di emicrania sono preceduti da prodromi come perdita di appetito,

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NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

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nausea, sbalzi di umore, etc. La causa più comune di emicranie sono le intolleranze alimentari. Prodotti come cioccolato, po-modori, patate, melanzane e peperoni, derivati del latte come formaggio e yo-ghurt, carni come manzo, maiale e carni bianche, lievito, zucchero e diversi tipi di grassi come olii e grassi complessi, pos-sono causare mal di testa ed emicranie. Un altro tipo di mal di testa causato da in-tolleranze alimentari è mal di testa simile alla sinusite. Questi mal di testa sono ca-ratterizzati da dolori sotto gli occhi e nel-

le zone frontali e maxillari. Molti dei pro-dotti elencati sopra sono spesso anche allergeni che causano infiammazione dei seni paranasali causando sinusite.emicrania.• Il termine emicrania è molto spesso usato incorrettamente. Questo termine si riferisce ad un tipo di mal di te-sta causato da un disturbo vascolare che interferisce con la normale circolazione del cervello, e non con la severità del mal di testa. È caratterizzato da un continuo dolore di moderata intensità che normal-mente non passa da parte a parte ed è

spesso accompagnato da lacrimazione, congestione nasale o nausea. Le cause dell’emicrania sono multiple ma molto spesso hanno tutte un carattere struttu-rale come una disfunzione della colonna vertebrale cervicale, più specificatamen-te della seconda vertebra cervicale, spa-smo dei muscoli del collo (sternocleido-mastoideo), disfunzioni della giuntura temporomandibolare o di tensione du-rale. Altre cause note sono la mancanza di sonno, disturbi ormonali o stress. Per molti individui è l’accumulo di molti pro-blemi minori che causano un allarme a reazione del corpo sotto forma di mal di testa.mal di testa causati da cattiva occlu-•sione dentale. Questo tipo di mal di te-sta è uno dei più importanti e difficili da diagnosticare. Il principio fondamentale è di cercare di capire la natura dei dolori accusati dal paziente. Se cercassimo sola-mente di risolvere il dolore senza guarda-re la causa, come fanno gli antidolorifici, è solamente logico pensare che questi dolori riaffioreranno prima o poi. Uno dei principali sintomi del mal di testa causato da cattiva occlusione dentale, è quando un paziente nonostante una buona not-tata di sonno si sveglia affaticato. Se la cattiva occlusione dentale non è corretta potranno occorrere altri sintomi come problemi alla vista e all’udito. Ma come fa una cattiva occlusione a causare un mal di testa? ogni volta che mangiamo o in-goiamo qualcosa, i nostri denti si toccano in un modo ben preciso. Con una cattiva occlusione i muscoli masticatori cercano di correggere questo contatto scorretto dei denti. Questo causa contrazione e spasmo di questi muscoli masticatori e di conseguenza mal di testa. Se sono i den-ti anteriori che hanno un contatto scor-retto i mal di testa saranno anteriori. Se il mal di testa invece è caratterizzato da pesantezza della testa ci possono essere

Chiropratica e scienza

Ok, adessO ci siamO tOlti i ve-stiti e sOnO sOpra di te. QuantO tempO credi debba passare prima che iO abbia l’OrgasmO?

nOn avere fretta, però adessO ca-piscO perchè mia mamma dice di avere sempre mal di testa!

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21Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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multipli contatto scorretti. Qui alla San-rocco Chiropratica ogni dottore è istruito a capire tramite test muscolari se c’è pre-sente una cattiva occlusione e se questa interferisce con la normale dinamica del corpo.mal di testa da stress.• Questi sono i mal di testa che appaiono nella tarda matti-nata o metà pomeriggio, dopo sforzi fi si-ci, oppure durante i weekend e le vacan-ze. I pazienti che sono soggetti a questi mal di testa sono coloro che spingono le loro capacità mentali e fi siche fi no al limite ogni giorno. E quando fi nalmente arriva il weekend, non sono capaci di ri-lassarsi e soff rono di questo mal di testa. Le persone che chiedono troppo dal loro corpo bruceranno tutta la loro energia. Gli serve quindi un caff è o dello zucchero o addirittura un energy drink per pom-pare il loro sistema a fi ne mattinata o a metà pomeriggio. Altri sintomi associati a questo mal di testa sono alta sensibilità degli occhi alla luce, provare stanchezza o vertigini presto al mattino.

altre cause di mal di testaEsistono comunque altri tipi di mal di te-sta diversi da quelli sopra menzionati. Ma questi mal di testa sono meno comuni e possono comunque essere riconosciuti dal vostro chiropratico. La causa più comune di mal di testa secondari, ovvero causati da una malattia o infortunio, è un trauma alla colonna vertebrale cervicale come un col-po di frusta. Altre cause secondarie come cancro, malattie cardiovascolari o malattie neurologiche possono anch’esse dare mal di testa ma sono estremamente rare. In caso di dubbio sulla causa esatta del vo-stro mal di testa, il chiropratico chiederà comunque, in accordo con il vostro medi-co, esami complementari come radiogra-fi e o risonanze magnetiche per escludere malattie severe.recenti studi hanno dimostrato una con-

nessione anatomica tra la membrana du-rale e la regione della colonna vertebrale cervicale alta. Questa connessione spiega i buoni risultati dei trattamenti chiropratici per i mal di testa. Quindi se soff rite di mal di testa, parlate con il vostro chiropratico e lui saprà cosa fare.

BibliographyRasmussen BK, Jensen R, Schroll M, Olesen •J.,Epidemiology of headache in a general population--a prevalence study., J Clin Epide-miol. 1991;44(11):1147-57.World Health Organisation, internet site; •http://www.who.int/mediacentre/factshe-ets/ fs277/enThe Merck manuals, online medical libra-•ry; http://www.merck.com/mmpe/sec16/

ch216/ ch216a.htmlSeru PP, Guida alla chiropratica, De Vecchi •Editore S.p.A, Milano 1995Gerber R.,Vibrational Medicine for the 21 Cen-•tury; Eagle Brook, NY, NY 2000 “Acupuncture and Chinese Medicine”Kasch et al.; The Backletter, Vol. 18, nr. 6, p.63, •2003Seru PP, Headaches, Sanrocco Chiropratica, •Private publishing, 1997Steele M, Food intolerances, Sanrocco Chiro-•pratica, Private Publishing, 2009The Headache Classi� cation Subcommit-•tee of the International Headache Society. http://216.25.100.131/ihscommon/guideli-nes/pdfs/ihc_II_main_no_print.pdfAlix ME, Bates DK, J manipulative Physiol •Ther:, 1999 Oct; 22(8): 534-9

Breve curriculum vitae

Nata in Francia, ha studiato prima 4 anni presso l’Università “victor Sega-len Bordeaux 2” a Bordeaux (Francia) dove si è laureata in biologia cellulare e biochimica, e poi altri 6 anni pres-so l’Institut Franco Europeen a Parigi (Francia) dove ha ottenuto il titolo di Doctor of Chiropractic.Specializzata in varie tecniche come la Kinesiologia applicata, il S.o.T. e certi-fi cata nelle tecniche B.E.S.T. e T.B.M.Specializzata in tecnica dolce per bambini e donne in gravidanzaDal 2009 lavora presso il Centro San-rocco Chiropratica di Como

Breve curriculum vitae

Nato in Belgio, ha studiato prima 4 anni presso la scuola superiore di Hasselt (Belgio) dove si è laureato in fi siochinesiterapia e tecniche della riabilitazione e poi altri 5 anni pres-so l’Institut Franco Europeen a Parigi (Francia) dove ha ottenuto il titolo di Doctor of Chiropractic.Specializzato in varie tecniche come la Kinesiologia Applicata, il S.o.T. e la riabilitazione sportiva. Certifi cato nel-la tecnica B.E.S.T e T.B.M.Dal 2009 lavora presso il Centro San-rocco Chiropratica di Como

Chiropratica e scienza

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NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

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Il Seggiolino Koala nest è raccomandato da osteopati, fi sioterapisti e chiropratici. Fabbricato direttamente in Italia questo prodotto è ideale per i bambini da 6 mesi a 3 anni.

Il Koala nest è una comoda cintura di sostegno che riduce la tensione a cui si sot-topongono la spina dorsale, la schiena e tutti i muscoli coinvolti mentre si sostiene un bimbo in braccio.

Il Koala nest è dotato di una comoda tasca dove potrete inserire il vostro cellulare, chiavi, portafoglio o altro. Ovunque voi andrete, questa comoda cintura vi porterà sollievo e vi aiuterà nel duro compito di genitore. Una volta cresciuto il bambino il Koala nest può essere comunque usato quale marsupio per varie attività: alcuni nostri clienti ci hanno scritto che lo usano per la pesca, passeggiate in montagna e uno lo usa per seguire il fi glio che fa gare di trial mettendoci dentro chiavi inglesi cacciaviti e candele. Il materiale usato per fabbricare il Koala nest è DuPont Cordura, altamente resistente all’abrasione ed impermeabile. Koala nest utile dai 6 mesi ai 3 anni per i bambini e poi per tutta una vita di comodità per voi.

Come usare il Koala nest:Inspirare e allacciare la fascia il più strettamente possibile a livello dell’anca indiff e-rentemente dal lato sinistro o destro. Chiudere la fascia con l’apposito velcro e allac-ciare la cintura di sicurezza. Posizionare il bimbo sul seggiolino con le gambe divari-cate. Il bambino può essere posizionato anche con il corpo rivolto verso l’esterno.

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23Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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24 CHIROPRATICI CHE SOSTENGONO L’ASSOCIAZIONE PRO CHIROPRATICALOMBARDIA

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SAN GILLIo - To - viale Balbo, 6 - Tel. 011.9840846CASTELLANI rICHArD . . . . . . . TorINo - To - via vittorio Amedeo II, 21 - Tel. 011.542841

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TOSCANAANDrESINI JoHN . . . . . . . . . . . . vIArEGGIo - LU - via Don Bosco, 193 - Tel. 0584.54635

LUCCA - LU - viale G. Puccini, 1780 - Tel. 0583.511051BELIG AHMET-rALPH . . . . . . . . . . . . . FIrENZE - FI - via Passavanti, 4 - Tel. 055.574972BENSEN GEArY . . . . . . . . . . . . . . . . LUCCA - LU - via romana, 231 - Tel. 0583.490115BErGSTroM ErIK . . . . . . . . . . . . . PISA - PI - via Matteucci, 38 sc. G/6 - Tel. 050.581312

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Page 25: Chiropratica Nuovo Orizzonte della Salute # 16

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27Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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Chiropratica per bimbi

Col passare del tempo, i bambini pos-sono sviluppare problemi alla colonna vertebrale proprio come gli adulti; ma, a differenza degli adulti, i più comuni pro-blemi vertebrali nei bambini non causano dolore.Spesso questi problemi vertebrali posso-no essere la causa di altre problematiche più comunemente associate ai bambini. E più spesso di quanto si pensi, purtrop-po, il link tra colonna vertebrale e sinto-mo non avviene, lasciando cosi incurata la causa scatenante del problema. Questi problemi nascosti spesso sono la causa di degenerazioni precoci negli adulti e pro-prio per questo non smetterò mai di riba-dire che la prevenzione infantile è fonda-mentale per una schiena sana futura.La causa primaria dei problemi vertebra-li nei bambini è la sublussazione spinale pediatrica. Per meglio capire questa su-blussazione dobbiamo però esaminarne causa ed effetto e capire come si risolve.

che cos’è?La sublussazione vertebrale pediatrica è potenzialmente la più dannosa e ignora-ta causa di problemi di salute ricorrente nei bambini di oggi. L’identificazione di questi problemi però avviene solamente

se si fa un dettagliato esame della colon-na vertebrale del bambino. Alcuni dei subdoli sintomi che possono indicare la presenza di una sublussazione vertebrale nei bambini sono:

Poca voglia di muoversi o restrizione nei •movimenti del collo o della schienaUna postura dove il collo o il corpo ven-•gono tendenzialmente mantenuti in una sola posizione, una spalla più alta dell’altra, un anca più lunga dell’altra, una gamba più lunga dell’altra.Dolore, pianti o riflesso di allontanarsi •quando viene toccato in determinati punti della colonna vertebrale

come avvieneuna sublussazione?trauma - E la causa più ovvia. Molte per-sone però sotto la categoria trauma non includono il parto il quale è probabilmen-te uno dei più grandi traumi della nostra vita, specialmente se si tratta di un parto con complicanze. Ma definiamo la parola trauma: Trauma: parola greca che significa “ferita” “lacerazione”. Il termine è impiegato in medicina somatica dove indica le lesioni provocate da agenti meccanici la cui for-za è superiore alla resistenza dei tessuti

cutanei o degli organi che essi incontra-no. Sempre più spesso ciò accade con l’uso di forcipi e ventose. Biedermann ha iden-tificato che in un gruppo di 114 neonati con sublussazioni vertebrali, 38 hanno avuto un parto prolungato. Lierse, me-dico, afferma che c’è un cosi alto numero di problemi dovuti al parto che “ il canale vaginale è l’ostacolo più grande che un essere umano debba mai superare”. Sie-fert esaminò 1000 neonati concludendo che il 12% di essi avevano sublussazioni vertebrali.Dobbiamo però tenere a mente che un trauma alla colonna vertebrale può ac-cadere anche pre partum. Alcune sublus-sazioni infatti possono essere dovute alla posizione del feto nel ventre della madre specialmente se lo spazio è ristretto o se gli occupanti sono più di uno come nel caso dei gemelli.Altre sublussazioni sono causate dal trauma fisico vero e proprio. Alcuni bim-bi infatti cadono in continuazione. vuoi perché sono spericolati, incoscienti, av-venturosi, maldestri … basta guardare “paperissima” per rendersi conto di quan-ti traumi i bambini possono subire senza lamentarsi troppo. Una sublussazione

Dr. Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Chiropratica e pediatria

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NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

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può essere provocata cadendo dal letto, inciampando in un gradino, imparan-do a camminare. Ma da bravi genitori la maggior parte delle volte ci preoccupia-mo più a consolare le lacrime che altro, pensando che se il bambino non piange significa che sta bene. Anche il viaggio in macchina può essere fonte di trauma. Si che li leghiamo e sono seduti bene, ma il collo? Una frenata brusca, un cambio di direzione improvviso tutto ciò nel collo di un bambino può provocare e causare problemi futuri. Per capire meglio il perché i bambini sono cosi fragili e perché è cosi facile provocare

delle sublussazioni vertebrali eccovi alcu-ne foto. Notate che le vertebre non si fon-dono fino all’età di 3-6 anni. Anche per questo motivo vorrei ricordar-vi che un bimbo nel seggiolino in macchi-na dovrebbe essere messo con lo sguar-do contro il sedile e non verso la strada fino a quando non compie almeno un anno e non pesi un minimo di all’incirca 9 chilogrammi. Alcuni sedili permettono di stare in questa posizione fino a quando il bambino pesa all’incirca 13 chilogrammi (più o meno 2 anni) il che è molto me-glio perché si avvicina all’età nella quale le vertebre si fondono. Questo ridurrà di

molto la tensione sulle sue vertebre non ancore fuse e diminuirà il rischio di trau-ma al midollo spinale qualora avvenga un incidente o un brusco colpo.stress mentale - Lo stress negli adulti sicuramente può causare sublussazioni vertebrali e lo stesso può accadere nei bambini. Anche i bambini infatti possono essere stressati: scuola, esami, vita socia-le, bullismo, pressioni dai compagni, liti familiari, divorzi. Tutta questa tensione può provocare stress emotivo che si riflet-te in stress fisico aumentando le tensioni muscolari e di conseguenza provocare sublussazioni vertebrali.tossine e sport - ricordiamoci anche che siamo ciò che mangiamo. Abituare i vostri figli fin da piccoli a mangiare molta frut-ta e verdura e a mangiare un po’ di tutto anche se può sembrare un’impresa non da poco si rivelerà sicuramente positivo quando saranno più grandi. Evitate di dare loro cibi che contengono molto zuc-chero come per esempio bibite gassate, caramelle e tanto cioccolato.ricordate anche di fare fare sport hai vostri bambini. Molto spesso, all’inizio dell’anno scolastico, specialmente se lo studente si trova ad affrontare l’incognita di un nuovo ciclo di studi - come avviene per esempio nel passaggio dalle elemen-tari alle medie inferiori, o da queste ulti-me alle superiori - oppure se è reduce da un’annata didatticamente “difficile”, può accadere che venga decisa in famiglia la rinuncia alla pratica regolare di uno sport, visto soprattutto come una distrazione dagli impegni di studio.Così facendo però, se da un lato si rendo-no disponibili alcune ore in più nell’arco della settimana da trascorrere sui libri - ammesso e non concesso che esse poi vadano realmente a favore dello studio, e non vengano sprecate per esempio davanti alla televisione o con i videogio-chi - dall’altro si rinuncia ai considerevoli

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Chiropratica e pediatria

Figura 1: Vertebra cervicale di un bambino di 1 anno (a sinistra) e vertebra cervicale di un bambino di 6 anni (a destra)

Figura 2: Vertebra toracica di un bambino di 1 anno (a sinistra) e vertebra toracica di un bambino di 6 anni (a destra)

Figura 3: Vertebra lombare di un bambino di 1 anno (a sinistra) e vertebra lombare di un bambino di 6 anni (a destra)

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29Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

vantaggi che la pratica sportiva può com-portare per uno studente.Attenzione: non mi riferisco solo agli in-dubbi vantaggi che l’attività motoria ge-nera dal punto di vista fi sico, ma anche e soprattutto a quelli psicologici nonché mentali, sicuramente meno conosciuti e considerati, ma non per questo di scarsa importanza.Pochi genitori sanno, ad esempio, che re-centi ricerche scientifi che hanno messo in luce positive ripercussioni sul carattere dei ragazzi, direttamente proporzionali alla loro capacità di coordinazione: sentir-si in grado di gestire e controllare molto bene le azioni del proprio corpo accresce la padronanza di sé, garantendo maggior sicurezza e determinazione nell’aff ron-tare qualsiasi situazione (per esempio: un’interrogazione a scuola).Questa convinzione di possedere i mezzi adeguati deriva dall’armonia tra la sfera fi sica e quella psichica della persona, che agiscono in perfetta sintonia.Una chiara dimostrazione di quanto que-sto risulti vero nella realtà si ottiene osser-vando il cosiddetto linguaggio corporeo e gli atteggiamenti di un soggetto a disa-gio, titubante, in diffi coltà: tende a stare a capo chino, non sa dove mettere o cosa fare con le mani, farfuglia a voce bassa...La pratica sportiva ha anche una formi-dabile capacità di allentare le tensioni nervose che, specialmente nel periodo

dell’adolescenza, rappresentano un pro-blema tutt’altro che trascurabile, e con-sente di sfogare, incanalandoli, gli eccessi di aggressività, che certo non giovano a chi deve applicarsi nello studio e tenere una buona condotta a scuola. Le diverse ore settimanali dedicate a uno sport, specie se praticato in forma orga-nizzata, non risultano poi tempo sprecato ai fi ni del rendimento scolastico, perché concorrono a:

migliorare la capacità di attenzione (uti-•le per seguire le spiegazioni in classe) sviluppare l’abitudine alla concentra-•zione (fondamentale per qualunque studente) incrementare lo spirito di iniziativa •(sempre apprezzato dagli insegnanti) accrescere l’autostima (importantissima •nel percorso di crescita dell’individuo) allenare al controllo delle emozioni (uti-•lissimo in fase di interrogazione o esame)

Infi ne, quando lo sport praticato prevede l’apprendimento mnemonico di schemi (questo avviene soprattutto in giochi di squadra come pallavolo, basket, calcio, pallanuoto, ecc…) oppure di precise se-quenze motorie (ad esempio nella gin-nastica artistica o nella danza) per l’ese-cuzione di un esercizio, viene allenata e stimolata in modo piacevole la capacità di memorizzazione, dote ovviamente preziosa per qualunque studente.

Chiropratica e pediatria

Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta’ specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.

Breve curriculum vitae

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31Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009I nostri lettori

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Una considerazione che va’ fatta e che cercheremo in queste righe di portare più in superficie è che il nostro organismo ad ogni movimento, ad ogni boccone, ad ogni respiro, produce radicali liberi e di conseguenza ossidazione.Nella rincorsa per trovare lo stato di benes-sere, non dobbiamo tralasciare il fatto che comunque sia in ogni momento, in ogni attimo e per le più differenti ragioni, il no-stro organismo si ossida.Attraverso tutte le nostre reazioni chimiche, abbiamo una trasformazione e un assorbi-mento di sostanze che producono ener-gia, ma abbiamo anche una produzione di scarti. Questi scarti o detti anche tossine endogene sono propriamente prodotte dall’organismo proprio nell’espletare le sue funzioni vitali. Non dobbiamo confondere queste tossine che sono tossine prodotte per la vita organica, con quelle (escremen-ti) prodotte dagli scarti degli alimenti e li-quidi. l’affaticamento generale esagerato, quindi, conduce facilmente a condizioni prepatologiche e invecchiamento pre-maturo. Nella visione dell’essere in SALU-TE, possiamo vedere come siano molte le dinamiche che entrano in gioco. oggi vorremo più che mai far capire l’impor-tanza della prevenzione e del trattamento dell’individuo che va’ identificato nelle sue parti costituenti. Non possiamo pensare di trattare il corpo, se non consideriamo tutti i piani antropologici (bio-psico-spirituale). Non per niente anche in medicina da molti anni è entrato a far parte il termine PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), ov-vero l’interazione della nostra psiche con tutti i nostri sistemi interni (neurologico, endocrino, immunitario). Come abbiamo

detto pocanzi, l’individuo non può essere trattato solamente in una delle sue parti costituenti per ritrovare l’equilibrio, ma ha bisogno di essere visto in tutto l’insieme. Come però stiamo osservando in questo periodo storico particolare, l’uomo da mol-ta importanza al proprio aspetto, all’appa-rire e non presta attenzione ai segnali che dall’interno arrivano e che comunicano squilibri nascenti. Lo stress ossidativo è una condizione patologica determinata dall’azione lesiva, sulle cellule e sui tessuti del nostro organismo, di quantità elevate di radicali liberi e/o dalla riduzione della

fisiologica capacità di difesa nei loro con-fronti ad opera dei sistemi antiossidanti. Ma veniamo un po’ ad elencare le tossine esogene con le quali entriamo in contatto tutti i giorni. Mercurio amalgame dentarie, alluminio pentole, affaticamento, stress psicologico, alimentazione, conservanti, pesticidi, vaccini, batteri, virus, cosmetici, inquinamento atmosferico, inquinamen-to acustico, bevande gassate, alterazione del terreno, inquinamento elettromagne-tico, etc, etc, etc. Dunque come possiamo vedere abbiamo una quantità enorme di prodotti che sono diventati tossici dopo

Stress ossidativoGiovanni Babbolin

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essere entrati dall’esterno. Come pos-siamo intervenire per poter contrastare questi elementi lesivi per la nostra salute? Una cosa importante da tenere in consi-derazione è senz’altro l’alimentazione. Se non contrastiamo gli effetti ossidativi più o meno che hanno gli alimenti all’interno del nostro organismo, ecco fatto che abbiamo un consumo maggiore di quella che io

chiamo ENErGIA PoTENZIALE PrIMArIA. Quello che si sta osservando da dati spe-rimentali è quello che in risposta ad ogni pasto che noi assumiamo, può esserci una risposta infiammatoria a carico dei tessuti, soprattutto a carico della microcircolazio-ne, dei capillari, della parte vascolare del nostro organismo. In pratica quello che succede è che ognuno di questi processi

depotenzia la forza delle cellule proge-nitrici endoteliali, delle cellule coinvolte. Queste cellule progenitrici endoteliali (EPC) sono cellule staminali programmate per ricostruire piccoli vasi e per rinnovare il rivestimento interno di tutti i vasi. Tali cel-lule sono prodotte nel midollo osseo e tra-sportate dal sangue in quei punti dei vasi che devono essere rigenerati o ricostruiti. Queste risposte infiammatorie influenza-no la durata di vita delle cellule, per dirla in maniera semplice e come soffiare sopra ad un fuoco, dandogli più ossigeno e facendo in modo che il combustibile si esaurisca prima. Il potenziale dell’organismo è di 130 140 anni, se non succede niente, ma se noi soffiamo sopra al fuoco facciamo in modo di esaurire prima tutte le riserve di energia e il nostro organismo morirà prima. Ecco dove i processi infiammatori, l’ossidazione e la produzione maggiore di radicali liberi possono modificare la quali-tà e durata della vita dovuti al modo, alla quantità e alla qualità dell’alimentazione. Possiamo capire così, come un nuovo set-tore si sia sviluppato per comprendere più in profondità l’interazione dell’alimenta-zione con la nostra componente genetica, ovvero la nutrigenomica, scienza che stu-dia come intervenire in maniera preventi-va sull’insorgenza di patologie specifiche. L’alimentazione quindi è una componente importante per dare l’energia pulita per il funzionamento ottimale del nostro orga-nismo; ecco dove l’importanza di alimenti che hanno azione antiossidante è di pri-maria importanza. Quindi frutta e verdure almeno presenti in 5 pasti al giorno, cereali integrali e acqua a sufficienza, niente car-ne rossa, niente latte e derivati e in genere tutti quegli alimenti che creano acidosi. L’importanza del nostro ph è fondamenta-le per determinare il nostro stato di salu-te. Un organismo acido consuma e altera la nostra riserva alcalina e l’acidosi porta al consumo di molte vitamine e minerali

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Giovanni Babbolin è nato a vicenza, nel 1997 si diploma in Dirigente di Comunità (ITFS Boscardin vicenza); nel 2007 Ph.D. in Hindovedic Psychology Ayurveda Specialty) (CSB Italia Ponsacco) (YIU Yorker International University Milano) e nel 2009 Diploma in Naturopatia (A.E.ME.TrA. Università Popolare Torino). È membro del FENNAP (Federazione Nazionale Naturopati Professionali); e mem-bro Internazionale APA (American Psychological Association). Attualmente ha avviando un progetto che coinvolge vicenza e Bassano del Grappa, che ha come scopo quello di informare le persone sul-le novità inerenti le Discipline Naturali, tenendo conferenze e creando punti fermi d’informazione. Scrive su BioGuida ed espone al Newsletter del Gerson Institute (San Diego). Inoltre ha creato www.medicinetradizionali.com una fi nestra in più per informare il pubblico.

Breve curriculum vitae

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importanti per la nostra vita, come il calcio per esempio. Ecco dove ritengo ancora as-surdo che venga somministrato il latte. I ¾ delle proteine del latte sono costituite da caseina, una colla stagnante e diffi cilmen-te digeribile, tanto che l’organismo per tamponare l’eff etto di acidità prodotto da questa sostanza, prende un elemento im-portantissimo per la nostra struttura sche-letrica e non solo, il calcio. Quindi quando sentiamo, bevete latte perché siamo ca-renti di calcio e fa bene per l’osteoporosi e patologie simili, capiamo come in realtà un alimento che dovrebbe darci calcio, in verità ce lo toglie.Come riuscire allora a proteggersi, come possiamo combattere le continue tossine che vengono dall’esterno? Prendere Co-SCIENZA che l’unica arma è la PrEvENZIo-NE. Adottare una dieta tendenzialmente ipocaloria e portare i nutrienti, minerali e vitamine, necessari per la nostra vita. Quin-di un’azione immunostimolante antios-sidante, e antinfi ammatoria (IAA). Sono molte le ore che tutti noi dovremmo pas-sare per capire ciò che veramente ci serve e individuare quello che eff ettivamente ci crea danno. Dall’attività psicologica all’at-tività fi sica e a tutte quelle dinamiche che governano la nostra vita e che non consi-deriamo mai. Prendiamoci del tempo per mantenerci in salute, oggi più che mai ab-biamo le fonti per poterlo fare.

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Chiropratica e pediatria

L’importanza di collaboraretra professionisti della saluteDr. Sharon A. Vallone D.C., D.I.C.C.P.

“In quanto mamma di un bambino disa-bile, penso sia molto importante avere differenti prospettive e collaborazioni che vadano tutte nella stessa direzio-ne, ossia verso il benessere ultimo del bambino bisognoso”.

Queste sono le parole di una mamma di un bimbo che richiede attenzioni spe-ciali e aiuti continui da parte di profes-sionisti della salute per potersi svilup-pare e crescere nel modo più simile ai suoi pari possibile.

I bimbi con attenzioni speciali spesso hanno problemi fisici e/o neurologi-ci non da poco. Il motivo o la causa di questi problemi può variare dal trauma da parto, a difetti congeniti o virus ac-quisiti. Il punto è che qualunque sia la causa del ritardo del bambino, spesso questi ritardi mentali e/o fisici influen-zano l’abilità del bimbo stesso di com-piere funzioni basilari come il gattona-re, camminare, mangiare, coordinare i movimenti e il concentrarsi; e proprio perché hanno difficoltà ha compiere funzioni basilari al genitore spesso ser-ve l’aiuto di un professionista.Come ben sappiamo, molti chiropratici trattano bambini, e alcuni chiropratici trattano anche bambini diversamente abili. Questi ultimi come tutti gli altri bimbi possono avere sublussazioni vertebrali che di certo non giova loro benessere fisico. Purtroppo però, spe-cialmente con i bambini portatori di handicap, il chiropratico deve essere doppiamente preparato e pronto ad affrontare visite non sempre facili. Già trattare bambini non è una cosa da poco. C’è sempre il bimbo più timido, quello mammone, quello che piange, insomma, bisogna sapersi guadagnare la fiducia immediata del bimbo oltre a quello dei genitori, e non sempre è fa-cile, ma con bambini portatori di han-dicap questo compito può risultare ancora più difficile. Proprio per questo ci sono certi stratagemmi come per esempio il fatto di farli giocare, dise-gnare o quant’altro osservando i loro gesti, posture, movimento senza fare loro capire che la visita è già iniziata. Se si ha la fortuna di avere più profes-

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Chiropratica e pediatria

sionisti della salute raggruppati nella stessa stanza è ancora meglio. In que-sto modo tutti i professionisti lavora-no insieme senza dimenticare il ruolo chiave dei genitori. In questo modo si può aiutare il bambino in modo fi si-co, neurologico, mentale, emozionale, sociale e cognitivo. Specialmente con bambini diversamente abili l’importan-za di trattare in maniera olistica diventa più importante che mai. Questi bambi-ni infatti spesso hanno anche un solo problema all’origine il quale purtroppo comporta come in un domino tutta una serie di problemi secondari strettamen-te collegati al problema principale. Un bambino che non riesce a comunicare con i suoi compagni automaticamente rimane escluso dalla società portando

con se problemi psicologici e talvolta fi -sici. Un bimbo fi sicamente ritardato dai suoi pari viene considerato diverso e ciò ferisce a livello psichico oltre che al fi sico e via discorrendo. Il tutto diventa anche molto diffi cile da gestire da par-te dei genitori che spesso senza aiuto si sentono persi.Il chiropratico con gli aggiustamenti vertebrali riesce a far funzionare al me-glio il sistema neurologico del bimbo dando risultati che variano da bambino a bambino. Certi riescono a migliorare le loro capacità motorie, altri riescono a concentrarsi meglio altri diventano meno aggressivi. Non si sa mai scien-tifi camente come ogni bambino disa-bile possa reagire alla chiropratica, su quanto possa migliorare o meno, ma

sappiamo per certo che un sistema ner-voso compromesso di certo non può dare nulla di positivo. Con queste po-che parole non sto certo dicendo che la chiropratica farà miracoli e risolverà ogni problema, ma che la chiropratica è un’altra di quelle discipline mediche da non sottovalutare con bambini di-versamente abili. Anche i bimbi su se-dia a rotelle, con la sindrome di down o quant’altro possono benefi ciare dei servizi chiropratici e quindi vale la pena fare visitare anche loro.

Breve curriculum vitae

La dottoressa vallone, dopo essersi laureata al Palmer Chiropractic Colle-ge nel 1986 e essersi specializzata in pediatria nel ’97, è diventata una del-le principali esperte in pediatria chi-ropratica del mondo. Nel corso degli anni, oltre a esercitare nel suo studio, è stata professoressa in vari college chiropratici e università americane e anche la direttrice del Kentuckia-na Children’s Center, Louisville, KY, una delle più prestigiose istituzioni americane che si occupano di bam-bini portatori di handicap. oltre 15 dei suoi articoli sono stati pubblicati dalle maggiori riviste specializzate e nel corso della sua carriera ha tenuto oltre 50 presentazioni a medici e chi-ropratici in tutto il mondo.Può essere raggiunta a questo indiriz-zo: [email protected]

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Studenti in Chiropratica

Roberto Vecchioni, Studente in chiropratica

Circa un anno e mezzo fa iniziai ad ave-re un forte dolore nella zone cervicale. Dopo diverse visite e trattamenti la mia situazione non migliorava. Un giorno di inizio Dicembre 2008 su consiglio del mio professore di educazione fisica decisi di farmi vedere da un chiropratico. Fin da subito mi interessai circa questa scienza sia perché mi stava aiutando a guarire dal mio problema ma soprattutto perché la

chiropratica riassume in se’ alcune passio-ni della mia vita quali ad esempio capire come agisce il corpo umano, la ricerca di uno stile di vita sano e corretto e le relative attività sportive per raggiungerlo. Seguen-do attivamente il mio caso sono diventato un vero fan della chiropratica e mi resi fin da subito conto che questa scienza, forse poco conosciuta in Italia rispetto al resto del mondo, è veramente fenomenale, non per niente infatti molti atleti professionisti, squadre calcistiche (ad esempio il Milan, la mia squadra del cuore), e chi più ne ha più ne metta, ne fanno uso per migliorare le loro prestazioni. Questa cosa, essendo io un vero appassionato dello sport, mi colpì molto e capii che la Chiropratica non è utile solo per liberarsi da un fastidioso torcicollo o mal di schiena ma anche e soprattutto per prevenire questi problemi che comu-nemente affliggono una buona parte della popolazione ed in generale per assicurarsi un prezioso benessere psico-fisico.

Devo dire che già dallo scorso Dicembre mi saltava in mente l’idea di studiare la chiropratica. ricordo ancora quando il mio chiropratico scherzando mi suggerì di intraprendere questo percorso duran-te la mia prima visita. Tuttavia sebbene in Italia la Chiropratica sia stata riconosciuta (ArT. 335 della Finanziaria 2008) non sono ancora presenti delle Università, occorre quindi trasferirsi all’estero per studiarla. Questo ostacolo che mi appariva inizial-mente insormontabile mi fece in un primo momento accantonare l’idea. Pensando e ripensando alla fine mi decisi in Aprile ad informarmi su come fare per iscriversi ad una facoltà di chiropratica in Gran Breta-gna ma il guaio era che allora poteva es-sere troppo tardi: diversamente dall’Italia infatti il primo ciclo di iscrizioni scade il 10 gennaio e se si vuole avere maggiori possi-bilità di entrare bisogna effettuare prima di quella data. Ad ogni modo, dopo aver ca-pito il meccanismo, sempre supportato ed aiutato dal mio chiropratico, iniziai ad at-tuare l’iscrizione che deve essere fatta onli-ne , tramite l’ente centrale di ordinamento per l’ammissione alle Università britanni-che, “UCAS” vedi www.ucas.com. Il sito è molto chiaro e spiega passo dopo passo come procedere per l’iscrizione; in ogni caso chiunque abbia bisogno di aiuto può contattare l’AIC (associazione italiana chi-ropratici) vedi www.chiropratica.it . Dopo aver completato tutte le tappe dell’iscrizio-ne, fornito all’università tutto quello di cui aveva bisogno (pagelle scolastiche, lettere di raccomandazione e certificati vari) sono stato chiamato per il colloquio. Differente-mente dall’Italia infatti non è previsto un esame di ammissione ma si viene giudicati sulla base di altri fattori come ad esempio

Welsh Istitute of ChiropracticGlamorgan, Galles

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Studenti in Chiropratica

i propri risultati scolastici (questo tuttavia non è un fattore proibitivo, un 75% otte-nuto negli esami di maturità è sufficiente) In Gran Bretagna sono presenti due uni-versità di Chiropratica accreditate e rico-nosciute dal C.C.E. (Chiropractic Council of Education): Welsh Istitute of Chiropractic (University of Glamorgan, Faculty of He-alth, Sport and Science) e Anglo European College of Chiropractic : è possibile inizial-mente iscriversi ad entrambe e decidere solo in un secondo momento dove si vuo-le realmente studiare. Io alla fine ho scelto il Welsh Istitute of Chiropractic, situato in Treforest (Galles) che dista 20 min di tre-no dalla capitale Cardiff. All’inizio del mio percorso per me una Università valeva l’altra: volevo solo studiare la chiroprati-ca! In seguito una serie di motivazioni del tutto personali mi hanno fatto decidere per Glamorgan: su tutti il fatto che dopo il colloquio che ho ottenuto in Luglio il mio posto qui era assicurato, avevo visitato il campus universitario che mi era piaciuto e avevo inoltre trovato, grazie all’aiuto di un chiropratico italiano laureatosi qui nel 2007, una buona abitazione dove poter studiare tranquillamente. Pian piano sta-

vo quindi superando alcuni ostacoli che ritenevo insormontabili e stavo realizzan-do il mio sogno di studiare la chiroprati-ca. Tuttavia un problema mi affliggeva su tutti (ed in parte mi affligge ancora): stu-diare, capire ed esporre in inglese. Ma qui in Glamorgan ogni facoltà universitaria è colma di ragazzi stranieri e quello della lin-gua è quindi un problema comune: tutto quello che bisogna fare è rimboccarsi le maniche, scordarsi l’italiano ed iniziare a parlare inglese!Sono arrivato a Treforest il 15 Settembre. Le settimane precedenti l’inizio delle le-zioni ho girato la città ed il campus uni-versitario, ho iniziato ad attrezzare la mia cucina e la mia camera, e, comprato tutto il necessario, ho imparato giusto i fonda-mentali per cucinare e lavare. Ho sbrigato alcune faccende “burocratiche” mi sono ad esempio segnato presso il medico generi-co ed inscritto ad un corso di inglese che l’università offre per gli studenti stranieri . Mi devo però ancora aprire un conto cor-rente britannico, nel frattempo sto quindi utilizzando la comunissima Poste-Pay. La mia casa dista circa 10 minuti dall’Univer-sità e la condivido con altre 4 persone, di

diversa nazionalità, esperienza questa che può risultare molto utile ed interessante. Nei paraggi ci sono molti negozi e super mercati dove poter comprare tutto il ne-cessario per sopravvivere. Il tutto quindi si è quindi infine semplificato e quello che sembrava impossibile ora sembra ”fattibi-le”. Il “contorno” ad ogni modo non dovreb-be risultare così importante quando si ha un obbiettivo davanti..Il 24 Settembre ho avuto ilo mio “enrol-ment day” dove la mia iscrizione è stata ufficializzata. Lì ho potuto fare le prime amicizie e vedere per la prima volta i miei futuri compagni di corso: siamo all’incirca un centinaio di studenti nel primo anno: la maggior parte sono britannici, ci sono poi studenti norvegesi , arabici, sudafrica-ni, indonesiani, tedeschi, danesi e altri due italiani oltre a me. Il 29 settembre sono ini-ziate le lezioni: per me era un sogno che si realizzava. Le prime due settimane sono corse via abbastanza agevolmente, dalla terza poi si è cominciato a fare veramente sul serio. Abbiamo per il momento 21 ore settimanali di lezione, dal lunedì al vener-dì, sette materie in totale. Per ogni mate-ria abbiamo lezioni teoriche e pratiche, in particolare queste ultime sono obbliga-torie. I professori sono molto disponibili e l’università offre inoltre un programma di tutor per gli studenti in difficoltà. ov-viamente le lezioni in Inglese non sono una passeggiata ma cerco giorno dopo giorno di migliorare per essere pronto per i primi esami che inizieranno in Dicembre. Gli esami più importanti tuttavia, quelli che decideranno il mio futuro universita-rio, sono fissati in Aprile e Maggio. Qui il sistema universitario è abbastanza diffe-rente dal nostro, infatti non ti è concesso di programmarti quando dare o non dare un esame, loro decidono tutto per te! Ed inoltre basta solo fallire una materia per ripetere l’intero anno.Speriamo Bene...

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Studenti in Chiropratica

Ciao a tutti, mi chiamo Luc Meersse-man, ho 24 anni e sono uno studente dell’ultimo anno presso l’AECC. Ho ini-ziato il corso nell’ormai lontano 2005 e la prima cosa che posso dire è che de-cidere di studiare chiropratica è stata la scelta migliore che abbia mai fatto. Nonostante la mia carriera professio-nale sia ancora agli albori, posso libe-ramente dire che questo lavoro è in grado di migliorare la qualita’ della vita dei nostri pazienti. Credo che da un punto di vista acca-demico la preparazione fornita a noi studenti sia completa, vi è un’ enfasi nell’insegnamento di tutto ciò che ri-guarda l’anatomia muscoloscheletrica, il sistema nervoso centrale e periferico, tutti elementi che sono alla base della nostra professione. Senza comunque dimenticare la fisiologia, biochimica, fisica, farmacologia… Ci sono poi i vari laboratori di tecnica di aggiustamento, neuro-ortopedia, ecc. Certo, la mole di lavoro non è indifferente, ma credo che se si voglia fornire un servizio ade-guato per i nostri pazienti questo sia solo l’inizio.Esistono numerosi clubs sportivi orga-nizzati dall’unione degli studenti che permettono di divertirsi e fare attivi-ta’ fisica. Per quanto mi riguarda sono

membro della squadra di rugby AECC rFC, che negli ultimi due anni ha vinto quasi tutte le partite disputate, batten-do anche squadre sulla carta più forti. Per questo motivo, per la prima volta stiamo giocando in un vero e proprio campionato universitario che e’ inizia-to con tre vittorie consecutive, il che fa ben sperare per il proseguimento della stagione. La squadra di calcio è anch’es-sa recentemente riuscita a conquistare traguardi importanti vincendo lo scor-so campionato; esitono anche clubs di aerobica, corsa, yoga e molti altri.Per chiunque voglia iniziare una car-riera in questa splendida professione posso permettermi di dire che l’AECC fornisce ai suoi studenti una solida base scientifica, necessaria per poter praticare la professione in maniera co-scienziosa ed effettiva.

Fondato nel 1965, l’Anglo-European College of Chiropractic (AECC) è il pri-mo collegio di chiropratica nato in Europa e con i suoi circa 600 studenti a tempo pieno è anche quello più nu-meroso.L’AECC ha sede presso Bournemouth, nel regno Unito, situato nella costa meridionale inglese a soli cinque mi-nuti da una spiaggia lunga 10 chilo-

metri. Il college offre un corso, a tempo pieno, della durata di quattro anni. Il titolo di studio che si ottiene è chia-mato MChiro ed è riconosciuto come “Titolo di Master integrato”; infatti gli studenti entrano all’AECC ad un livello di “undergraduate” e finiscono il corso con un Master tra le mani. Il program-ma di studi permette ai suoi studenti di sviluppare le abilità necessarie per una carriera di successo nella professione chiropratica.Circa il 50% degli studenti proviene da oltre i confini del regno Unito, si puo’ quindi dire che l’AECC ha davve-ro un carattere internazionale. Al mo-mento ci sono venti studenti di nazio-nalità italiana al college, otto dei quali hanno cominciato il corso lo scorso settembre.L’AECC ha recentemente ampliato le proprie dimensioni, così da poter acco-gliere un maggior numero di studenti. Nel gennaio 2009 è stata aperta nel campus la nuova clinica di insegna-mento di 1.500 metri quadrati, in grado di supportare oltre 50.000 trattamenti all’anno. Gli studenti dell’ultimo anno passano dodici mesi a praticare in clini-ca, sperimentando così cosa significhi davvero avere a che fare con persone che soffrono di problemi reali, il tutto

A.E.C.C.Anglo European Chiropractic CollegeLuc Meersseman, Studente in chiropratica

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Studenti in Chiropratica

sotto la supervisione di un team esper-to e poli-disciplinare di insegnanti.Esistono due diverse possibilità per entrare al corso MChiro, il cosiddetto Extended Year e l’Year one. Il requisito minimo per accedere all’Extended Year è un diploma di maturità, contenente un minimo di due materie scientifiche come chimica, biologia, matemati-ca o fisica, conseguito in un Istituto di Scuola Superiore con un voto minimo di 75 su 100. Per entrare in Year one, oltre ad avere il tipo di diploma precedentemente menzionato, la persona interessata deve avere anche una laurea per-tinente al corso, come ad esempio scienze biologiche oppure scienze biomediche.Per tutti coloro che non sono di ma-drelingua inglese, dovrà essere com-pletato un test in grado di dimostrare la conoscenza della lingua. L’AECC con-sidera appropriati i seguenti tests per

una competenza minima della lingua inglese:

British Council/Cambridge Internatio-•nal English Language Testing System (IELTS). voto di 7.0 nello stream acca-demico con un minimo di 6.0 in ogni sub-tests.Test of English as a Foreign Language •(ToEFL). Computer-based version: ri-sultato di 250, più 5 nel Test of Written English (TWE). Paper-based version: risultato di 600, più 5 in TWE. Internet-based version: risultato di 100, con un minimo di 20 in ogni sezione. Se de-cidete di fare il ToEFL siete pregati di utilizzare il codice di istituzione “1582”Cambridge Certificate of Proficiency •in English: minimo Grade B.

Se avete in mano ulteriori qualifiche per la lingua inglese, queste verranno prese in considerazione durante la vo-stra iscrizione.Come per tutti i corsi di laurea del re-gno Unito, le iscrizioni per il college de-

vono essere completate tramite l’ UCAS (University & College Admissions Servi-ce) e possono essere presentate attra-verso il sito www.aecc.ac.uk. La prima scadenza per essere ammessi all’anno accademico 2010/2011 è il 15 gennaio 2010. La seconda è il 30 giugno e dopo tale data, ogni iscrizione verrà accetta-ta solo per rinuncia di altri.Il consiglio d’ammissione dell’AECC si incontra regolarmente per valutare le richieste pervenute; queste vengo-no quindi approvate, respinte oppure rimandate al mittente per maggiori informazioni. I canoni di ammissione vengono fatti in base a una scelta a ro-tazione, quindi prima vengono inoltra-te le richieste, maggiori sono le possi-bilità di vedersi assegnato un posto.La spesa per frequentare l’AECC è di 3.225£ all’anno, questa include la ret-ta annuale e i costi di tutte le attività richieste per completare il program-ma di studi.

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I nostri lettori

Aquile dei ghiacciai è nato circa due anni fa quando avevo pensato di scri-vere un libro sull’attività dell’Aer Aosta, società costituita nel 1964 con Corrado Gex. Il titolo è nato da un suggerimento di Gherardo Priuli, la copertina è stata scelta dal grafico Andrea Capaci della tipografia valdostana. Quando si scrive, o per lo meno si vuole pubblicare un vo-lume, si deve avere una buona motiva-zione, si deve avere quello stimolo che spinge l’autore a cercare, ricordare, fo-tografare e riportare gli eventi che pos-sono interessare ed essere apprezzati dai lettori come notizie nuove o poco conosciute. I moventi per comporre, mettere assieme questo libro sono stati

molti, ma il messaggio principale che spera di trasmettere Aquile dei Ghiac-ciai è la grande passione di Corrado Gex per il volo in montagna, far conoscere la Sua Legge che ha favorito la crescita dell’Aviazione Generale svulippando in tutto il territorio nazionale lavoro per migliaia di persone. Attività arrivata dopo la legge Gex, ma mai riconosciu-ta, o per lo meno mai ricordata in forma ufficiale dal Parlamento Italiano nono-stante abbia dato la vita per dimostrare l’utilità della “Leggina” che liberalizza l’uso delle aree di atterraggio.Aquile dei Ghiacciai vuol far conosce-re, attraverso la fotografia, le bellezze di tutto l’Arco Alpino, trasmettere al grande pubblico la cultura del volo in montagna ed ai giovani la passione per tutto quello che comprende l’aviazio-ne in generale. I testi, abilmente scritti da Giorgio Bongiorno, Italo Christille e Gae tano Assanti, vogliono ricordare la figura di Corrado Gex al quale è dedica-to l’aeroporto valdostano.Aquile dei Ghiacciai vuole ricordare a politici e imprenditori che solamente con il trasporto aereo si può sviluppare un turismo fiorente che porti benessere alla popolazioni che vivono nell’arco al-pino. Il vecchio motto che dice “Un chi-lometro di strada non porta da nessuna parte mentre un chilometro di pista porta in tutto il mondo” è sempre più valido.Aquile dei Ghiacciai fa parte di quella letteratura che, assieme ad altre opere, potrà incrementare un turismo indiriz-zato verso la montagna e quindi porta-re benessere a tutte le categorie.

Aquile dei ghiacciaiVolare nel cuore delle montagneCesare Balbis e Giorgio Bongiorno

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Aquile dei Ghiacciai contiene un DvD, realizzato dall’Associazione valdostana Piloti di Montagna, che raccoglie tutta la documentazione fotografica e gior-nalistica degli eventi aeronautici più im-portanti avvenuti in montagna nell’im-mediato dopoguerra. raccoglie inoltre quattro cortometraggi inediti del volo in montagna ed un documentario a co-lori, realizzato da Bruno Baschiera, con immagini acrobatiche realizzate sul pri-mo altiporto d’Italia.Troppo spesso si è criticato l’uso del mezzo aereo in montagna, sia come trasporto passeggeri che come attivi-tà sportiva, mentre pochi hanno citato l’incalzare di oltre 12.000 chilometri di teleferiche con migliaia di piloni pian-tati nella montagna, oppure il rumore delle motoslitte che circolano a migliaia su tutti i campi di sci. Tutto l’insieme del progresso tecnico dimostra, che non si potrà mai avere un pari crescente be-nessere, se non viene utilizzato anche il mezzo aereo. L’Arco Alpino è formato da una catena montuosa lunga 1.130 Km e larga 260, comprende sette Paesi: Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania e Iugoslavia con mi-gliaia di centri turistici. La popolazione che vive dentro questa catena montuo-

sa, per spostarsi lungo l’asse longitudi-nale, deve sempre passare attraverso le pianure che la circondano percorrendo viaggi interminabili. oggi un servizio aereo, sia pure di terzo livello, lungo tutto l’asse alpino, come avviene da tempo nei Paesi Scandinavi, facilitereb-be i collegamenti tra i vari centri turisti-

ci extra europei a spostamenti interni molto più comodi e rapidi, dando la possibilità ad una pubblicità unica per tutta la zona di “Alpinia”.Non ultimo Aquile dei Ghiacciai vuol far notare che negli anni sessanta esi-stevano tre piccole società di traspor-to aereo, dislocate in tre Paesi diversi prestando un servizio impareggiabile, mentre oggi non esiste più una socie-tà di trasporto aereo adatta al volo in montagna.Parlando della nascita di questo libro con il Presidente Alberto Cerise è subito nata l’idea di ricordare il cinquantenario dell’aeroporto Corrado Gex. Grazie al Consiglio d’Amministrazione regionale della valle d’Aosta, questo libro, scritto in due lingue, sarà diffuso in tutta Italia ed in parte dell’Europa.

Il Presidente dell’Associazione

Valdostana Piloti di Montagna

Comandante Cesare Balbis

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Psicologia

Pedagogia nera

Nel 1973 lo psichiatra americano Morton Schatzman, ha scritto un testo intitolato “Soul Murder” (omicidio di anima), che, nello stesso anno, in Italia è stato pubbli-cato da Feltrinelli col titolo “La famiglia che uccide”.In questo libro Schatzman descrive ed interpreta il caso di Daniel Paul Schreber (1842 - 1911), un famoso giudice tedesco, Presidente della Corte di Appello di Dre-sda, che fu seguito da Sigmund Freud. Il giudice Schreber, all’età di 42 anni im-pazzì, fu curato, migliorò la sua salute, ma, otto anni dopo, ebbe una grave crisi, dalla quale, sembra, non si riprese mai del tutto e non fu più possibile definirlo una perso-na “normale”.La pazzia di Schreber fu classificata come “un caso di paranoia e schizofrenia”. La malattia presentava, tra l’altro, una forma di delirio molto complesso, che l’autorità giudiziaria, alla quale Schreber si era rivol-to, chiedendo di essere dimesso, descrisse come segue: “Egli ritiene di essere chia-mato a redimere il mondo e a restituire ad esso la perduta beatitudine.riteneva di essere un illuminato, di essere ispirato direttamente da Dio, viveva conti-nuamente “miracoli” e, come spesso accade per le psicosi, al di fuori di queste sue idee, conservava ottime capacità intellettuali e non aveva perduto le sue competenze in campo legale e giuridico. Trascorse tredici anni delle sua vita in ospedali psichiatrici e vi morì. Pubblicò un libro “Memorie di un nevropatico”, nel quale descriveva le sue idee; scrisse di se stesso: “Quando la mia malattia di nervi sembrava pressoché in-curabile, raggiunsi la convinzione che un assassinio di anima era stato compiuto su di me da parte di qualcuno”.

Allargando un po’ il punto di osservazione, rileviamo che il fratello maggiore di Daniel Paul Schreber, che si chiamava Daniel Gu-stav, era anche lui malato di mente, e si sui-cidò sparandosi all’età di trentotto anni. Si disse allora che soffriva di “melanconia”.Ci domandiamo quindi in quale famiglia sono cresciuti questi due uomini (uno paz-zo, l’altro suicida) e che cosa può essere successo durante la loro infanzia.Cominciamo a dire che in certe famiglie malate, le condizioni di vita dei bambini sono insopportabili. In queste situazioni tutti i giorni viene calpestata la persona-lità del bambino, viene represso ogni suo istinto, la mancanza di rispetto diventa la regola. In altri casi ci sono anche violenze e abusi sessuali.Allora può capitare che il bambino, che non può sottrarsi o difendersi dalla situa-zione in cui vive, si inventi un mondo fan-tastico e delirante nel quale evadere, e poi perda la strada per vivere la realtà.Tornando alla famiglia Schreber, arriviamo così al padre, Daniel Gottlieb Moritz Sch-reber (1808 - 1861), un famoso medico tedesco e uno studioso di pedagogia. Le sue teorie ebbero molto successo in Ger-mania; anche dopo la sua morte furono considerate, per parecchie decine di anni, un valido riferimento per i genitori. Le sue idee oggi, esaminate da Alice Miller, psico-analista svizzera, sono state definite “Peda-gogia Nera”.Il Dottor Schreber padre scrisse diversi li-bri sull’educazione dei bambini, partendo dall’idea che la società tedesca di allora fosse “fiacca” e “in decadenza”, e che que-sto fosse in gran parte causato dalla de-bolezza e mancanza di disciplina, con le quali venivano allevati i bambini. Elaborò

“speciali mezzi educativi” che dovevano portare i bambini ad obbedienza acritica e sottomissione totale ai genitori e agli adul-ti in genere. Trattò i propri figli come sud-diti di un dittatore crudele. Pensava che in questo modo, la società e la “razza tedesca” sarebbero migliorate. Le idee di base del Dottor Schreber riflet-tevano, amplificandole come in una cari-catura, le ideologie condivise dalla società borghese europea dell’ottocento. In que-sto quadro di riferimento, gli uomini adulti hanno il diritto (anche Dio è maschio) di comandare sulle mogli e sui figli; i bambini vanno educati alla disciplina già a partire dal quarto mese di vita; qualsiasi manife-stazione di volontà autonoma del bam-bino deve essere annullata; tutti devono aver fede nel Dio dei cattolici.Scriveva Schreber padre: “Il cattivo conte-

Dr. Roberto VincenziPsicologo

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Psicologia

gno di un bambino diverrà nell’adulto una grave mancanza di carattere che apre la via al vizio e alla bassezza”.Attraverso i metodi educativi di Schreber si doveva arrivare ad un adulto che fosse capace di autodeterminazione. Il risultato ottenuto su suo fi glio fu descritto dal diret-tore del manicomio che lo aveva in carico: “Il paziente era completamente sotto il po-tere di opprimenti infl uenze patologiche”. L’educazione di Schreber padre doveva portare alla “obbedienza inconscia e in-condizionata”, cioè immediata, automati-ca, senza critiche né osservazioni.Shatzman l’ha descritta come “persecuzio-ne infantile”.Lo scopo dell’educazione di Schreber pa-dre era: “Diventare padrone del bambino per sempre”. Fin dai primi mesi di vita, se il bambino faceva qualcosa di “sbagliato” (ad esempio mangiare un dolce) i geni-tori dovevano “distrarre e sottrarre”, che signifi ca togliere dalla vista del bambino il dolce e farlo distrarre facendogli fare qualcos’altro.ogni disobbedienza del bambino andava annotata in una lavagna posta nella sua stanza, dove veniva anche scritta la puni-zione che, a fi ne giornata, sarebbe stata impartita.Il padre doveva parlare “con disprezzo” al bambino che non obbediva e guardarlo con “minaccia e disapprovazione”. La fi losofi a di Schreber padre si può rias-sumere nel proverbio: “Un punto a tempo ne risolve cento”, e cioè interventi educati-

vi precoci, immediati, repressivi. Come lui stesso scrisse: “Tutte le ignobili o immorali emozioni devono essere stroncate al loro primo apparire”. ogni gesto del bambino doveva essere controllato e corretto. Schreber padre aveva inventato una serie di strumenti per controllare la posizione assunta dal corpo del bambino. Così il “reggitesta” era una fascia che si attaccava, da una parte ai capelli del bambino, dall’altra alla cintura impedendo al bambino di abbassare la te-sta. Il “raddrizzatore della schiena” era un supporto metallico e spigoloso da collega-re al tavolo, in modo che il bambino fosse costretto a stare dritto, per non urtare il metallo del supporto.I bambini dovevano dormire sempre a pancia in su, per evitare che la pressione del materasso sui genitali potesse ecci-tarli; così Schreber padre mise a punto una serie di legacci per tenere i bambini fermi a letto.E se i bambini tenevano le spalle basse, ecco il “raddrizzaspalle” che consisteva in cinghie di cuoio e molle di metallo, legate attorno alle braccia e poi passate dietro la schiena, in modo da provocare dolore se si abbassavano le spalle.Per evitare “mollezze e tentazioni alla sen-sualità”, era meglio che i bambini dormis-sero in stanze non riscaldate. Le pulizie personali dei bambini andavano sempre fatte con acqua fredda. A partire dal sesto mese di età, “per irrobustire il bambino” anche l’acqua del bagno doveva essere

fredda. E siamo in Germania e non ai Carai-bi. Si doveva far attenzione a che i bambini usassero in modo uguale le due parti del corpo; fargli fare “esercizi visivi” per impa-rare a osservare come volevano i genitori; far usare a lungo un giocattolo prima di sostituirlo con un altro; non far avvicinare i bambini all’arte che ne potrebbe svilup-pare troppo la sensibilità e le emozioni, di-straendoli quindi dai loro doveri; si doveva controllare anche come i bambini salivano le scale, per vedere se usavano il corpo in modo simmetrico.Per evitare i “danni delle polluzioni nottur-ne insane e debilitanti” e le tentazioni della masturbazione, oltre ai bagni freddi, se si riscontrava una certa agitazione serale nel bambino, gli si doveva praticare un clistere di acqua gelata, da trattenere a lungo, pri-ma di andare a letto.Nello stesso tempo si invitava il bambi-no alla preghiera, affi nché fosse “eccita-to dalla presenza di Dio” e provasse la “voluttà dell’anima” piuttosto che quella del corpo.Questi sono soltanto pochi accenni al tipo di educazione e al tipo di famiglia dove Daniel Paul Schreber è cresciuto. Un ambiente sessuofobico, malsano, sadico, morboso, intriso da fanatismo religioso. E, considerando che, le persone tendono a ripetere coattivamente per tutta la vita le forme di relazione umana imparate in famiglia durante l’infanzia, possiamo ben comprendere come questo “omicidio di anima” sia potuto avvenire.

Breve curriculum vitae

Sono nato a Genova nel 1949, la psicologia mi interessava fi n da ragazzo, ed ho percorso una lunga serie di esperienze, che mi hanno portato a di-ventare Psicologo Psicoterapeuta, iscritto all’ordine degli Psicologi della Liguria. Dal 2004 sono associato al CIrS (Centro Interdisciplinare per ricerca e la Formazione in Sessuologia) diretto da Jole Baldaro verde; assieme agli altri soci (psicologi, psichiatri, ginecologi, neurologi, medici) abbiamo elaborato uno studio sulla coppia oggi. Dall’aprile 2006 sono iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici (CTU) del Tribunale di Genova.Dal maggio 2006 sono docente presso la “Scuola di Psicoterapia Istituzionale” di Genova, dove svolgo lezioni sulla psicoterapia.Attualmente la mia principale attività è costituita dal lavoro in studio privato, rivolto a pazienti adulti aff etti da nevrosi; in collaborazione con psichiatri e neurologi, mi occupo anche di pazienti borderline o psicotici.

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I nostri lettori

Chiropratica e counselingCome l’aiuto psicologico può collaborare al trattamento chiropraticoFranco Cascini, Counselor

“oggi si può dimostrare scientifi ca-mente che curando lo stato emotivo delle persone assieme alla loro con-dizione fi sica è possibile ottenere una maggiore effi cacia, in termini medici,

sia a livello di prevenzione, che di trat-tamento”.Queste parole di Daniel Goleman, uno dei maggiori esponenti della psicolo-gia umanistica, consulente del Dalai

Lama, autore di libri famosi come “In-telligenza Emotiva” da cui questa cita-zione è tratta, mi riportano ai concetti di Intelligenza Innata ed Energia Inna-ta espressi da Eddy Pellissier in un ar-ticolo apparso nel numero di giugno 2009 di questa rivista: esiste a livello cosmico una Intelligenza Universale che conferisce alla materia il suo or-dine e ogni sua proprietà; questa In-telligenza pervade anche l’organismo umano, in cui opera quindi una Intel-ligenza Innata; questa fa funzionare il nostro organismo tramite una Energia Innata che lo indirizza sulla strada del-la salute; la chiropratica mira ad elimi-nare o ridurre ogni interferenza che limiti l’attività di questa Energia.riprendendo le parole di Goleman, si sta ormai largamente aff ermando, anche a livello medico, la convinzione che la mente, le emozioni e il corpo sono entità non separate, ma intima-mente connesse. Studi sempre più numerosi rivelano, in particolare, che le emozioni negative hanno un eff etto potente su numerose funzioni organi-che, rendendo spesso la persona più vulnerabile all’insorgere di una ma-lattia e più lungo il decorso di questa: collera, ansia, stress, depressione e in generale tutte le emozioni fonti di sof-ferenza psicologica sono tossiche per la salute. Questa ne può risentire in vari modi, dalla riduzione delle difese immunitarie all’aumentato rischio di cardiopatie, da alcuni tipi di diabete ai disturbi gastrointestinali, dal dolo-re cronico a tutti quei disturbi fi sici in assenza di lesioni organiche che sono propri della nevrosi isterica; oltre, na-

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45Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

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I nostri lettori

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Franco Cascini, dopo avere svolto per gran parte della sua vita professionale l’attività di magistrato, si è occupato e si occupa tuttora di progetti di aiuto nel campo della cooperazione internazionale e ha compiuto numerose missioni di assistenza umanitaria in Africa e in Asia. Si è diplomato in counseling presso la Mindfulness School of Counseling che si caratterizza per l’integrazione dei princìpi delle moderne scuole di psicologia occidentali con quelli delle antiche scuole di psicologia orientali. E’ appassionato di montagna, di viaggi e di navigazione a vela. E’ istruttore al Centro velico Caprera. Per chiarimenti e informazioni è disponibile a Genova e a Milano tramite il n. tel. 339.6396530 e all’indirizzo e-mail: [email protected]

Breve curriculum vitae

turalmente, alle vere e proprie malat-tie psicosomatiche. In uno studio su donne operate per frattura dell’anca si è scoperto che le pazienti psicologica-mente depresse rimasero in ospedale in media otto giorni di più, e la proba-bilità che potessero tornare a cammi-nare era un terzo di quella delle altre pazienti!Mi sembra chiaro che nelle persone psicologicamente debilitate qualco-sa non funziona come normalmente potrebbe, e questo stato di inferiorità può essere agevolmente inquadrato in quel difetto di Energia Innata di cui parla Eddy Pellissier. Un concetto analogo è espresso anche dalla teoria della Tendenza Attualizzante di Carl rogers, un altro grande protagonista della psicologia contemporanea: esi-ste in ognuno un’energia formatrice tendente allo sviluppo e alla crescita, tale da realizzare costruttivamente tutte le sue potenzialità, a meno che questa tendenza non venga ostaco-lata e repressa da interferenze e con-dizionamenti mentali in contrasto con essa.Mi sembra altrettanto chiaro che la liberazione del paziente da queste negatività psicologiche può porre co-stui in condizione di ricevere con più effi cacia un trattamento terapeutico, e quindi anche chiropratico, e far sì che il terapeuta, e quindi anche il chi-

ropratico, si trovi in una situazione più favorevole per condurre con successo il trattamento stesso.Una via utile e di semplice accesso a tale fi ne può essere costituita dal counseling. Questo può essere defi -nito come una forma di aiuto psicolo-gico off erto a persone che si trovano in diffi coltà di fronte a problemi che riguardano la loro vita attuale, incon-trando soff erenza e disagi: ciò può avvenire in ambiti specifi ci come la famiglia, il lavoro, la scuola, le relazio-ni aff ettive, la propria posizione nel mondo, la gestione stessa della pro-pria salute; o anche consistere in un senso di malessere generale non chia-rito nelle sue cause. La persona che off re questo aiuto, defi nita counselor, opera per favorire nella persona in dif-fi coltà il ricorso alle risorse che ha in sé, e per individuarne di nuove, al fi ne di risolvere questi problemi nel modo più adatto alla sua personalità.Non si tratta di una cura nel senso me-dico in cui questo termine viene di so-lito inteso, non prescrive farmaci ed è solitamente di breve durata: il counse-ling tende ad assistere, aiutare e ac-compagnare la persona in un percor-so di sviluppo delle sue doti migliori, manifestandole ascolto attento, com-prensione ed empatia, da cui potran-no emergere una maggiore consape-volezza e stati d’animo più positivi,

capaci di condurre spontanea mente a scelte appropriate. Il counselor non giudica, non impone, non pretende di porsi a modello: mira a portare alla luce la tendenza attua-lizzante della persona che aiuta, per-ché sia questa a innescare il processo di modifi cazione positiva della sua personalità.Un processo che tende ad avvicinarla il più possibile a quella che rogers in-dica come “la vita piena”: una crescen-te apertura all’esperienza, l’abban-dono degli atteggiamenti di difesa, un’organizzazione fl uida e mutevole del sé, una crescente fi ducia nel pro-prio organismo, la creatività insita in nuovi atteggiamenti e nuove scelte, il coraggio di sperimentare la propria libertà interiore. In altre parole, una vita in espansione, ricca di sviluppo e di ricchezza spirituale, animata da quella forza misteriosa e preziosa che è indicata in rogers come Tendenza Attualizzante e in Pellissier come Ener-gia Innata. Tutto ciò si ripercuoterà fa-vorevolmente anche sulla salute fi sica della persona. Possiamo quindi concludere che l’aiu-to psicologico al paziente fornito dal counseling può essere signifi cativa-mente vantaggioso anche durante un trattamento chiropratico: chiropratico e counselor possono utilmente colla-borare fra loro.

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NUovo orIZZoNTE DELLA SALUTE

46 Chiropratica e scienza

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Il ruolo della chiropraticanel programma di prevenzione dell’influenza suina per bambiniDr. Damaske David, D.C.

Un recente aggiornamento sull’influenza suina rilasciato dal “Centres for Disease Control & Prevention (CDC)” riporta la morte di 36 bambini attribuita a complicazioni dell’infezione virale. La maggior parte di queste morti è avvenuta nei bambini con gravi disturbi neurologici.Secondo i dati, alcuni di questi bambini avevano anche disturbi polmonari cronici e alcuni erano obesi. Infatti, la maggior parte di quelli che sono morti aveva diverse, gravi e croniche condizioni di salute.“Il numero dei bambini con disturbi neurologici e polmonari che hanno avuto complicazioni con l’influenza H1N1 e che recente-mente sono morti, pone la necessità di accertarsi che i bambini con tali disturbi avessero piccole interferenze nel loro sistema ner-voso”, l’ha affermato Matthew McCoy D.C., specialista di pubblica salute, ricercatore ed editore del “Giornale di salute pediatrica, ma-terna e della famiglia”, chiropratico.McCoy ha aggiunto “È anche dimostrato che, per lo più, i bambi-ni che hanno avuto complicazioni dall’infezione H1N1, non erano bambini con uno stato di salute normale. Così se tu hai bambini con una salute normale, più del panico che questi media riferisco-no, è meglio considerare ciò che tu puoi fare per assicurarti che il sistema immunitario di tuo figlio continui a funzionare al meglio”.In aggiunta ad una dieta salutare, esercizio e sonno appropriato, un modo cruciale per assicurarsi che il sistema immunitario di tuo figlio funzioni al meglio, è accertarsi che il suo sistema nervoso sia libero da interferenze. Dal momento che il sistema nervoso ha un effetto diretto sul sistema immunitario e poiché la colonna verte-brale è sede e protezione di così tanto del sistema nervoso, è im-portante fare un controllo della colonna vertebrale del tuo bambi-no per qualsiasi interferenza.“Un’interferenza nervosa può essere il risultato di un non alli-neamento della colonna vertebrale o di movimenti anormali di quest’ultima, chiamati sublussazioni vertebrali e, poiché il sistema nervoso influenza la funzione immunitaria, è importante ridurre o correggere le sublussazioni vertebrali, se riscontrate”, ha racco-mandato il dr. Christopher Kent, ricercatore chiropratico e presi-dente della “Fondazione per la sublussazione vertebrale”.Stranamente, il “CDC” trova che 13 (il 52%) dei bambini che sono morti avevano ricevuto almeno una dose di vaccino per l’influenza stagionale 2008-2009, incluso 11 bambini che hanno avuto con-dizioni mediche ad alto rischio. Di ulteriore interesse è che 15 di

quelli che sono morti e coloro che hanno condizioni mediche cro-niche avevano anche ricevuto trattamenti antivirali. Quale ruolo, se ve ne è qualcuno, questi due fattori abbiano avuto in queste morti, non era discusso nella relazione del “CDC” “La lezione in tut-to ciò è tornare alle basi” ha affermato Kent, “la migliore difesa con-tro i disturbi virali e batterici, in aggiunta alle raccomandazioni di lavare le mani e coprirsi la bocca, quando si tossisce o si starnuta, è un pieno funzionamento del sistema immunitario. La chiropra-tica potrebbe essere parte di un’effettiva strategia di prevenzione dell’influenza”.I chiropratici sono specializzati nell’identificazione e nella cura delle sublussazioni vertebrali. Attraverso il controllo della colonna vertebrale loro possono stabilire se sono presenti sublussazioni e, se trovate, possono raccomandare la cura necessaria per ridurle o correggerle. Sia McCoy che Kent esortano tutti i genitori ad ef-fettuare un controllo dei loro bambini per interferenze al sistema nervoso, il più presto possibile, prima e durante la stagione dell’in-fluenza che sta arrivando.

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47Chiropratica - N. 16 - Dicembre 2009

D I S S O L V E T E N S I O N E M U S C O L A R E E S T A N C H E Z Z A • R I L A S S A E R I N V I -G O R I S C E • A I U T A A L E N I R E I L M A L D I S C H I E N A E L E C E F A L E E D O V U -T E A I P R O B L E M I C E R V I C A L I • P A R A G O N A B I L E A L L A S E N S A Z I O N E D IB E N E S S E R E D I U N M A S S A G G I O P R O F E S S I O N A L E

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