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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
Corso di laurea in PodologiaCorso di laurea in PodologiaTesi di laureaTesi di laurea:
IL PAZIENTE PARKINSONIANOIL PAZIENTE PARKINSONIANOIL PAZIENTE PARKINSONIANO:::CHINESIOLOGIA E BIOMECCANICA
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
1. Cosa ho da dire?
2. Vale la pena dirlo?
3. Qual è il giusto formato per il messaggio?
4. Qual è la giusta rivista per questo messaggio?
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
IntroduzioneIl mio interesse per il Morbo di Parkinson è sorto da quando un’amica di famiglia si èaccorta di essere affetta da questa malattia; questo mi ha spinto a partecipare a diversi congressi e mi sono accorto della NON presenza del Podologo come relatore.Ci si potrà forse domandare dell’utilità di un nuovo volume d’argomento neurologico, quando ormai le conoscenze mediche aumentano giorno dopo giorno e per chi è impiegato nella ricerca in quel campo specifico l’unica maniera per restare veramente aggiornato èrappresentata dalla lettura costante delle riviste internazionali.In realtà, mi sembra che ci sia ancora spazio per quaderni di questo tipo a patto che abbiano il pregio della sintesi senza avere la pretesa di costituire un punto di riferimento per ricercatori in materia.
Il morbo di Parkinson è una patologia del Sistema Nervoso Centrale provocata da una lesione dei nuclei di base.L’alterazione di questi centri determina l’assenza di un importante tappa del circuito neurofisiologico del movimento, da cui deriva un quadro clinico preciso, con alcuni tipici disturbi della motricità dell’individuo.La ragion d’essere di questo quaderno deriva dalla mancanza di testi per la “Podoneurologia”e sul ruolo del Podologo per il malato Parkinsoniano.
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
Salice Terme 11 aprile 2005 Giancarlo Iannello
Il Morbo di Parkinson
in provincia di Pavia
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
Salice Terme 11 aprile 2005 Giancarlo Iannello
Il Morbo di Parkinsonin provincia di Pavia
Femmine Maschi Totale Femmine Maschi
Lomellina 376 307 683 72,0 69,6
Oltrepò 446 364 810 73,1 67,6
Pavese 335 324 659 71,9 68,8
ASL PV 1.157 995 2.152 72,4 68,6
numero assistiti età mediaTerritorio
Assistiti affetti da Morbo di Parkinson: 2.152Età media: 70,6
Distribuzione Territoriale della Patologia
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Salice Terme 11 aprile 2005 Giancarlo Iannello
Il Morbo di Parkinsonin provincia di Pavia
Parkinson - distribuzione per età e sesso
0
50
100
150
200
250
0-04
05-0
9
10-1
4
15-1
9
20-2
4
25-2
9
30-3
4
35-3
9
40-4
4
45-4
9
50-5
4
55-5
9
60-6
4
65-6
9
70-7
4
75-7
9
80-8
4
85-8
9
90-9
4
95-9
9
Oltr
e 10
0
classi di età
num
ero
assi
stiti
Femmine Maschi
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Salice Terme 11 aprile 2005 Giancarlo Iannello
Il Morbo di Parkinsonin provincia di Pavia
Comorbidità Assistiti %
Parkinson isolato 849 39%Parkinson con Cardiopatia cronica 342 16%Parkinson con Ipertensione arteriosa 283 13%Parkinson con patologia psichiatrica grave 102 5%Parkinson con Cardiopatia cronica e Diabete 64 3%Parkinson con Diabete 61 3%Parkinson con altre complicanze 451 21%
Totale 2.152 100%
Descrizione delle patologie croniche concomitanti
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Salice Terme 11 aprile 2005 Giancarlo Iannello
Il Morbo di Parkinsonin provincia di Pavia
Spesa Complessiva (anno 2003) 9.882.156,59
di cui ricoveri 5.447.314,34 55%di cui farmaci e file F 2.009.211,17 20%
di cui prest. socio-sanitarie 1.245.829,20 13%di cui spec. amb. 605.501,61 6%
di cui altro 574.300,27 6%
Spesa pro capite annua 4.592,08
Spesa Servizio Sanitario Nazionale
Suddivisione per tipologia di consumo
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
SEGNI CARDINALI DI M.P.
•Alterazione della mimica facciale
•Espressione fissa
•Depressione
•Dermatite seborroica
•Tremore a riposo
•Difficoltà nell’esecuzione dei movimenti
•Rigidità
•Perdita dell’olfatto
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Classica contrazione distonica del piede in un paziente con M.P.
1. flessione plantare della caviglia2. supinazione della dell’articolazione sotto-astragalica
3. flessione plantare delle dita ed estensione dell’alluce.
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LA DIAGNOSI, CHE COSA FARE? CHI
CONSULTARE?
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FISIATRA
CHIRURGO ORTOPEDICO
NEUROLOGOMedico di
Base
LOGOPEDISTA
RADIOLOGO
PSICOLOGOPODOLOGO
DIETISTA
OTORINO
FISIOTERAPISTA
MUSICOTERAPISTA
CHIRURGO VASCOLARE
ECOGRAFOComplianceM.P. e fam.
DERMATOLOGO
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Segni motori cardinali1. Tremore a riposo: “contare le pillole” inizialmente
unilaterale con lo stress e la tensione.2. Rigidità: indolenzimento muscolare.3. Bradicinesia: sentirsi “come un legno”, faticabilità,
micrografia, facies ipomimica, ipofonia, passo “strascicato”.
4. Esordio asimmetrico: costituisce la più frequente modalità di distribuzione iniziale della sintomatologia, pur non essendo un carattere esclusivo.
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Sintomi atipiciInstabilità posturaleFenomeni di Freezing precoceAllucinazioni non correlate alla terapiaDecadimento intellettivo precoceParalisi dello sguardo di verticalitàGrave disautonomia non correlabile alla terapiaMovimenti involontari patologici atipici e precociCause accertate di parkinsonismo sintomatico (uso di neurolettici)
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Formazioni nervose specializzate da cui originano le vie nervose che, attraverso il midollo spinale ed i nervi periferici, raggiungono i muscoli.
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
Fenomeni ON-OFF
Atteggiamento tipico del paziente parkinsoniano, visto sul piano sagittale.
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Freezing Incapacità transitoria di muoversi che si manifesta di solito:
1. Passaggio attraverso soglie
2. Ingresso/uscita ascensori
3. Ai cambiamenti di superficie o colore
4. In luoghi affollati
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Anomalie della deambulazione nella M.P.
Ridotta lunghezza del passo
Riduzione sincinesie della marcia
Andatura a piedi “strascicati”
Riduzione della base di appoggio
Difficoltà dei cambi di direzione
Problemi ad iniziare o fermare il movimento
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Festinazione
Passi brevi e strascicati
Aumento involontario della velocità del passo
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Le tre regole d’ORO INDISPENSABILI
Per il “gioco”
di squadra
1. Dolcezza e costanza ad imporre le metodiche quotidiane da parte dei familiari.
2. Fisiatra e assistente per la ginnastica meticolosamente costante.
3. Alimentazione indispensabilmente controllata da un dietista.
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LA COMPLIANCE DELLA MALATTIA DI PARKINSON
Il termine anglosassone “compliance” indica letteralmente l’aderenza al trattamento da parte del malato a seguire diligentemente l’iter diagnostico suggerito.
In realtà la compliance coinvolge lo stesso medico, la famiglia, e chiunque stia intorno al malato, e che con lui abbia a che fare (care-giver) .
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Definizione di Riabilitazione
Con il termine di riabilitazione si intende di interventi che mirano allo sviluppo di una persona al suo più alto potenziale sotto il profilo fisico, psicologico, sociale, occupazionale, ed educativo, in relazione al suo deficit fisiologico o anatomico e all’ambiente.
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Rieducazione del cammino
Merita una trattazione a parte.Deve essere rigorosamente eseguita in fase “ON”.ATTENZIONE particolare al Freezing con strategie di compenso e rieducative specifiche.
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Rieducazione del camminoLe metodiche proposte consentono un miglioramento della velocità, dell’ampiezza e della simmetria del cammino.È importantissimo non abbandonare, poiché vi sarà un rapido ritorno alle condizioni patologiche precedenti.
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Oltre alla Riabilitazione
Gli obbiettivi vengono definiti secondo un programma a gradini (step by step), che implichi valutazioni periodiche, il mancato raggiungimento di un obbiettivo dovrebbe portare non solo a una ridiscussione del programma, ma anche a una rivalutazione dell’appropriatezza del regime in cui viene erogata la prestazione assistenziale.
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
Il paziente M.P. anche in fase ON presentando ipercifosidorsale, antepulsione ed intrarotazione delle spalle, avambracci semi-flessi, ecc. (va educato a calzare ed allacciare le scarpe che lo aiuteranno sicuramente moltissimo nella fase di rotolamento del passo e alla rieducazione motoria perché:
•Il rialzo delle punte costringe M.P. a compiere l’eccessiva anteriorizzazione della linea di gravità(rispetto alla TT).
• Nella dinamica, la punta rialzata favorisce un migliore sbilanciamento in avanti quindi costringe positivamente l’inizio e la prosecuzione del cammino.
a)Scarpe:Strategia di caviglia:
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b)Scarpe:Strategia di caviglia:Questa forma e tomaia
in gomma sono di notevole importanza e
aiuto in quanto garantiscono un
massimo “grip” con il suolo nella fase cruciale della partenza in cui si verifica solitamente il
disagio della “festinazione”.
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Ortesi•Perché le ORTESI:
•Mantenere o facilitare l’allineamento del primo raggio nel piano sagittale
•Flessione plantare dell’alluce
•Proteggere la zona dorsale, meta-tarsofalangea e ungueale
•Scaricare la zona dalla pressione e lesione dermica
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
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Bastoni
1.Un vantaggio immediato, derivante dall’uso del bastone, èl’allargamento della base d’appoggio che da maggiore stabilità al paziente M.P.
2.In paziente M.P. , una modalità molto semplice ma estremamente machiavellica per evitare la difficoltà della partenza del passo (“festinazione”) è, a mio avviso, quella di spostare la regolazione dei movimenti del Sistema Nervoso Centrale (SNC) dal Sistema Extrapiramidale(responsabile dei movimenti involontari) a quello Piramidale(responsabile dei movimenti volontari) e ordinare al proprio piede di alzarsi per superare un “gradino” immaginario disegnato sul bastone.
10cm.
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CONCLUSIONI
Presso il Policlinico S. Marco di Zingonia (BG), sotto la guida del Prof. Mauro Porta, si è condotto uno studio su 30 pazienti M.P. per verificare l’avampiede ed il retropiede dei Parkinsoniani.
n. pazienti 1° dito Retropiede
1 Sottoposto al secondo pronato
19 iperesteso supinato
10non è stato possibile effettuare la visita a causa allettamento, si è potuto invece procedere a catena cinetica aperta, ma rilevando un dato non comparabile.
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In questi brevissimi tre anni trascorsi presso l’I.O. Galeazzi, grazie agli insegnamenti del Prof. F.Malerba, Prof. A. Serafin, Dott. F. DeMarchi; Dott. U.Alfieri Montrasio, ecc., ho potuto apprendere quale sia la necessità di aver sempre ben chiaro il concetto dell’esame clinico e dell’apparato locomotore umano ideale, sia in statica che in dinamica, con i relativi movimenti nello spazio (cioè i termini di paragone mentali a cui attenersi).
Il monitoraggio periodico del pz. e l’osservazione dei dati archiviati, con ogni mezzo di valutazione (fotografie, filmati, plantografia, baropodometria, referti di RX in carico ecc.), ci potrà aiutare nella scelta dei trattamenti da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Di primaria importanza èquindi l’identificazione dei pazienti a rischio e la compliance d’inizio trattamento:
1. “CONSERVATIVO”2. “CHIRURGICO”3. (N.B. Ottenere l’assoluta COMPLIANCE dal paziente.)
Il piede ideale è quello funzionalmente nella norma, quello che non dà dolore e che rappresenta il modello di confronto per altri piedi oggetto di osservazione. La “normalità” non è quindi un piede “tipo” ma è l’insieme di molti piedi funzionalmente “normali”. Solo dopo aver posto questa pietra miliare è possibile decidere il trattamento o il non trattamento.
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Ruolo del Podologo con M.P.“Storia ed evoluzione nel tempo (monitoraggio)”
a. baldini Il paziente Parkinsoniano
a.baldini valutazione forza muscolare
PASSAGGIPASSAGGI-- CHIAVECHIAVE
1.1. OBIETTIVOOBIETTIVO2.2. METODOMETODO3.3. PROCEDURA SPECIFICA PROCEDURA SPECIFICA
ADOTTATA IN RELAZIONE ADOTTATA IN RELAZIONE ALL’OBIETTIVOALL’OBIETTIVO
4.4. REGISTRAZIONE SULLA REGISTRAZIONE SULLA CARTELLACARTELLA
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grazie A TUTTI VOI..!