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Chimica fisica dei materiali Sergio Brutti Introduzione ai dispositivi ricaricabili al litio

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  • Chimica fisica dei

    materiali

    Sergio Brutti

    Introduzione ai dispositivi ricaricabili al litio

  • Dispositivi di accumulo e conversione di energia

    Un dispositivo tecnologico in gradi di accumulare e

    convertire energia sfrutta un processo chimico nel

    quale energia elettrica ed energia chimica sono

    interconvertite l’una nell’altra al fine di disaccoppiare

    temporalmente e spazialmente l’evento di accumulo

    dall’evento di utilizzo.

    i. Celle galvaniche primarie e secondarie (batterie)

    ii. Celle a combustibile (fuel cell)

    • Dispositivi l’accumulo chimico di idrogeno

    gassoso (H2SS)

  • L’elettrochimica e la scienza

    dell’accumulo elettrochimico di

    energia hanno avuto pionieri

    «italiani» nel XVIII secolo.

    Galvani a Bologna ha posto le basi

    del concetto di cella galvanica ed

    elettrodi positivi/negativi.

    Volta a Pavia ha per primo

    assemblato una batteria e ha

    lavorato tutta la carriera nel campo

    dell’elettrochimica applicata.

    Entrambi, ancora in vita, sono stati

    riconosciuti come i padri

    dell’elettrochimica in tutta Europa

    I pionieri delle batterie

  • Tecnologie di accumulo La pila Daniel è una versione «aggiornata» della pila di Volta. Essa si basa

    sull’accoppiamento di due elettrodi metallici costituiti da due sostanze una

    elettropositiva (Cu) e l’altra elettronegativa (Zn) separate da un separatore

    fibroso (cotone, lana di vetro) imbevuto da una soluzione acquosa di solfato

    di zinco e rame.

    Il potenziale redox in condizioni di attività

    unitarie è pari a:

    𝐸+ = 𝐸° 𝐶𝑢2+ 𝐶𝑢 +𝑅𝑇

    2𝐹∙ 𝑙𝑛

    𝑎𝐶𝑢2+𝑎𝐶𝑢0

    𝐸− = 𝐸° 𝑍𝑛2+ 𝑍𝑛 +𝑅𝑇

    2𝐹∙ 𝑙𝑛

    𝑎𝑍𝑛2+𝑎𝑍𝑛0

    ∆𝐸𝑟𝑒𝑣 = 𝑒𝑚𝑓 = 𝐸+ − 𝐸−

    = 0.34 − −0.77 = 1.01𝑉

    La pila Daniel è reversibile (secondaria)

  • Pile primarie e secondarie Molte diverse tecnologie sono state sviluppate per batterie nell’arco di 300

    anni di storia elettrochimica.

    Batterie primarie

    (non ricaricabili)

    Batterie secondarie

    (ricaricabili)

    Le limitazioni alla ricaricabilità di una cella galvanica sono essenzialmente

    legate a problemi cinetici dei processi di carica (sovratensioni cinetiche,

    effetti morfologici macroscopici).

    Pila Leclanché La pila Leclanché è una pila primaria la cui tecnologia è stata

    sviluppata nella prima metà

    dell’800 e che migliorata è la base

    concettuale della batterie primarie

    attualmente in commercio

    (cosiddette dry-Mn, Zn-Mn,

    alkaline-MnO2)

  • Pile secondarie

    Pila Plante – piombo/acido La pila Plante è una pila

    secondaria tedesca del 1859 e

    che migliorata è la base

    tecnologica delle batterie piombo-

    acido usate nelle automobili.

    Pila Ni-Cd La pila Ni-Cd è il primo dispositivo

    di accumulo portatile sviluppato e

    commercializzato per alimentare

    l’elettronica portatile. E’ una

    tecnologia ormai abbandonata per

    questioni ambientali.

    Pila Ni-MeH E’ un dispositivo di accumulo

    derivato dalla batterie Ni-Cd

    sostituendo il materiale anodico

    con un metallo in gradi di

    accumulare idrogeno interstiziale

    Catodo: 2NiOOH + H2O + 2e- = 2Ni(OH)2 + 2OH

    -

    Anodo: LaNi5 + 6e- + 6H2O = LiNi5H6 + 6OH

    -

  • Pile secondarie al litio

    Pila secondaria al litio La prima pila secondaria al litio fu

    dimostrata nel 1978 da Whittingham

    che sfrutto un catodo a base di TiS2 e

    un anodo di litio metallico.

    Catodo: TiS2 + xLi+ + xe- = LixTiS2

    Anodo: Li+ + e- = Li

    Il solfuro di titanio è un materiale «a

    intercalazione» ovvero ha una struttura

    cristallina a strati che non è alterata se

    non in modo modesto dall’inserzione

    durante la riduzione (scarica) di ioni

    litio.

  • Densità di energia di celle secondarie Il merito relativo delle possibili tecnologie di accumulo reversibile

    per via elettrochimica di energia è quantificato dalle densità di

    energia teoricamente ottenibile dalle varie coppie redox.

  • Concetto di batteria Litio-ione

    Pila secondaria litio-ione

    Catodo: TMXy + xLi+ + xe- = LixTMXy

    Anodo: Z + xLi+ + xe- = ZLix

    La sostituzione del

    litio metallico con un

    materiale povero di

    litio in grado di dare

    processi di

    intercalazione è

    stata proposta nel

    1983 da B.Scrosati

    (Università di

    Roma) che

    introdusse il

    concetto di Rocking-

    chair battery

    assieme a

    M.Armand.

  • LiC

    oO

    2 – c

    ath

    od

    e

    (+)

    Gr

    afi

    te –

    an

    od

    e

    (-)

    O

    O

    O

    O

    O

    O

    O

    O

    O

    Co

    Co

    Co

    Co

    Non aqueous

    electrolyte

    Li Li

    e e

    e

    e Li

    Li

    Li-ion cells: fundamental chemistry

    Two parallel intercalation processes occurring at the anode

    (graphite) and cathode (cobaltite) sides, mediated by a non

    aqueous electrolyte (EC:DMC LiPF6)

  • Materiali a intercalazione

    Catodo: TMXy + xLi+ + xe- = LixTMXy

    Anodo: Z + xLi+ + xe- = ZLix

    I processi di

    intercalazione

    elettrochimica di ioni

    litio ha luogo a

    potenziali

    termodinamici molto

    diversi a seconda

    della matrice

    inalterata (host-lattice)

    che viene

    ridotta/ossidata.

    E’ possibile quindi distinguere materiali ad intercalazione elettropositivi

    (materiali catodici) ed elettronegativi (materiali anodici).

  • Batterie Litio-ione: elementi costitutivi

    Una cella galvanica litio-

    ione è costituita di alcuni

    elementi base ed altri

    «tecnologici»

    • Elettrodo negativo

    • Elettrodo positivo

    • Elettrolita

    • Separatore

    • Materiali portacorrente

    • Contenitore

    • Sistemi di sicurezza

    • Battery-management

    system

  • Batterie Litio-ione: materiali elettropositivi

    I principali materiali elettropositivi sono ossidi misti di litio e metalli di

    transizione con strutture a strati bidimensionali (layered phases) o a canali

    vuoti tridimensionali (spinel phases) o fosfati misti di litio e metalli di

    transizione con strutture con canali monodimensionali vuoti.

    L’esistenza di topologie strutturali (piani 2D, canali 3D o 1D vuoti o riempiti

    di ioni litio) garantiscono il movimento libero degli ioni litio mentre il reticolo

    quasi-covalente dell’ossido/fosfato ha modeste alterazioni strutturali.

  • Batterie Litio-ione: materiali elettronegativi

  • Batterie Litio-ione: elettroliti

    Gli elettroliti che vengono utilizzati nelle batterie litio-ione sono

    essenzialmente di 3 tipologie:

    1. Elettroliti liquidi – solventi non acquosi (carbonati organici, PC, DMC,

    EC, DEC, EMC…., liquidi ionici) nei quali è dissolto un sale di litio

    (LiPF6, LiBF4, LiClO4, LiAsF6, LiTSFI, LiTfO, LiI…). Le soluzioni

    elettrolitiche sono assorbite su dei separatori polimerici (Celgard®) o a

    base di fibra di vetro (Whatman®). Possono anche essere intrappolati

    in matrici polimeriche gelificate (gel pvdf-carbonati). Gli elettroliti liquidi

    contengono numerosi ulteriori additivi organici ed inorganici.

    2. Elettroliti polimerici – costituiti da un polimero ionico conduttore

    (polietilenossido, PEO) nel quale è disperso un sale di litio (LiTfO, LiI,

    LiTFSI…). La membrana elettrolitica è ottenuta mediante processi di

    hot-pressing, casting, insitu-polymerization….

    3. Elettroliti solidi – costituiti da un sale inorganico di litio in grado di

    garantire una elevata mobilità degli ioni (LISICON, solfuri e germaniuri

    di litio). Gli elettroliti solidi sono attivi a T>70-90°C.

  • Batterie Litio-ione: contenitori

    Esistono 4

    differenti tipologie

    di celle litio-ione

    • Coin

    • Cylindrical

    • Prismatic

    • Pouch

    Vengono usate per

    diverse

    applicazioni

    tecnologiche.

  • Una tecnica elettrochimica è una metodo sperimentale di analisi di

    proprietà funzionali e prestazioni di un sistema chimico-fisico mediante

    somministrazione di un segnale elettrico (potenziale, corrente) e/o una

    sua rilevazione (potenziale, corrente).

    Tecniche elettrochimiche

    Sistema chimico fisico

    (e.g.

    materiale/composito,

    cella elettrochimica, fase

    liquida)

    Segnale elettrico Risposta elettrica

    Potenziale cost.

    Potenziale altern.

    Corrente DC

    Corrente AC

    Corrente

    Potenziale

    Fase (segnali AC/AV)

    Dipendenza dal tempo

  • Cella elettrochimica

    La struttura più elementare di una cella elettrochimica comprende tre

    elementi distinti:

    Elettrodo negativo

    Materiale redox

    attivo che

    conduce elettroni

    Elettrodo positivo

    Materiale redox

    attivo che

    conduce elettroni

    Elettrolita

    Materiale redox

    inattivo,

    conduttore ionico,

    isolante elettrico

  • Cella elettrochimica: elettrodo negativo

    In una cella elettrochimica l’elettrodo negativo è costituito da un

    materiale tipicamente solido, redox attivo che conduce elettroni.

    Processo di scarica

    Reazione anodica di

    ossidazione

    Li → Li+ + e-

    Processo di carica

    Reazione catodica di

    riduzione

    Li+ + e- → Li

    Nonostante l’elettrodo negativo agisca come anodo in scarica e come

    catodo in carica COMUNEMENTE (e scorrettamente) ci si riferisce ad

    esso come un MATERIALE ANODICO o ANODO

  • Cella elettrochimica: elettrodo positivo

    In una cella elettrochimica l’elettrodo positivo è costituito da un materiale

    tipicamente solido, redox attivo che conduce elettroni.

    Processo di scarica

    Reazione catodica di

    riduzione

    Cu2+ + 2e- → Cu

    Processo di carica

    Reazione anodica di

    ossidazione

    Cu → Cu2+ + 2e-

    Nonostante l’elettrodo positivo agisca come catodo in scarica e come

    anodo in carica COMUNEMENTE (e scorrettamente) ci si riferisce ad

    esso come un MATERIALE CATODICO o CATODO

  • Cella elettrochimica: elettrolita In una cella elettrochimica l’elettrolita è un materiale redox inattivo,

    conduttore ionico, isolante elettrico.

    Processo di scarica/carica

    NON PARTECIPA ALLA

    REAZIONE REDOX

    1. L’elettrolita separa fisicamente l’elettrodo positivo e l’elettrodo negativo ed

    impedisce il trasferimento diretto degli elettroni internamente alla cella (corto

    circuito interno – gli elettroni fluiscono SOLO nel circuito esterno).

    2. L’elettrolita conduce ioni per compensare le cariche prodotte/consumate agli

    elettrodi.

    3. L’elettrolita può essere liquido, liquido imbibito in una matrice porosa solida

    o polimerica, polimerico (polimero ionomerico) o anche solido

  • Consideriamo una cella galvanica al litio

    OCV – potenziale a circuito aperto

    EC:DMC

    LiPF6

    Elettrolita

    liquido non

    acquoso LiC

    oO

    2 - cato

    do Litio

    - a

    nodo

    Si definisce OCV (open circuit voltage) è il valore di voltaggio misurato da

    un volmetro di una cella elettrochimica in assenza di flusso di corrente

    (corrente nulla). Il valore dell’OCV riflette l’energia libera del sistema in

    uno stato di equilibrio termodinamico. L’OCV è quindi una misura della

    potenziale di cella all’equilibrio ovvero della f.e.m.

    ∆𝑟𝐺𝑜 = −𝑛𝐹∆𝐸𝑜 ∆𝐸𝑜 = 𝑂𝐶𝑉

  • Consideriamo la stessa cella galvanica al litio

    CCV – potenziale a circuito chiuso

    EC:DMC

    LiPF6

    Elettrolita

    liquido non

    acquoso LiC

    oO

    2 - cato

    do

    Litio

    - a

    nodo

    Si definisce CCV (closed circuit voltage) il valore di voltaggio misurato da

    un volmetro ai capi degli elettrodi di una cella connessi ad un circuito

    esterno nel quale fluisce una corrente non nulla. Il valore del CCV riflette

    il sistema in uno stato di non equilibrio termodinamico. Rispetto al OCV il

    CCV infatti include le sovratensioni dovute alle cadute ohmiche e ai

    processi elettrodici

    ∆𝐸𝑐𝑒𝑙𝑙,𝑔𝑎𝑙𝑣𝑎𝑛𝑖𝑐 = 𝐶𝐶𝑉

    ∆𝐸𝑐𝑒𝑙𝑙,𝑔𝑎𝑙𝑣𝑎𝑛𝑖𝑐=∆𝐸°𝑐𝑒𝑙𝑙,𝑟𝑒𝑣 − 𝑠𝑜𝑣𝑟𝑎𝑡𝑒𝑛𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖

  • OCV vs CCV

    In figura è rappresentato l’andamento del OCV e del CCV di una batteria

    al litio in cui l’elettrodo di lavoro è costituito da un materiale carbonioso a

    base di nanotubi di carbonio.

    In una cella galvanica OCV > CCV

    In una cella elettrolitica OCV < CCV

    EC:DEC LiPF6

    Elettrolita liquido

    non acquoso

    SWCNTs catodo

    Litio - anodo

  • Le sovratensioni sono cadute di potentiale che producono un

    disallineamento tra il voltaggio di cella reale e il voltaggio di cella

    reversibile (termodinamico):

    Sovratensioni

    𝐸𝑐𝑒𝑙𝑙,𝑔𝑎𝑙𝑣𝑎𝑛𝑖𝑐 < 𝐸°𝑐𝑒𝑙𝑙,𝑟𝑒𝑣 𝐸𝑐𝑒𝑙𝑙,𝑒𝑙𝑒𝑐𝑡𝑟𝑜𝑙𝑦𝑡𝑖𝑐 > 𝐸°𝑐𝑒𝑙𝑙,𝑟𝑒𝑣

    Le sovratensioni hanno essenzialmente 2 origini:

    Cinetica della reazione

    all’elettrodo

    (sovratensioni cinetiche)

    Interfaccia

    elettrodo/elettrolita

    Resistenza al trasporto

    ionico

    (cadute ohmiche)

    Elettrolita

  • Batterie Litio-ione: voltaggio di lavoro

    Come per qualunque cella galvanica anche le batterie litio-ione sono

    caratterizzate da un potenziale termodinamico definito dai processi agli

    elettrodi secondo l’equazione di Nernst e da sovratensioni dovute al

    passaggio di corrente:

    Il grafico

    dell’andamento

    del potenziale

    reale in funzione

    della corrente

    applicata consnte

    di discriminare e 3

    fattori di

    sovratensione.

  • Tecniche Galvanostatiche

    Una tecnica galvanostatica prevede la misura di un potenziale che varia

    in seguito al passaggio di una corrente costante nel circuito esterno

    connesso agli elettrodi di una cella galvanica/elettrolitica.

    Un andamento galvanostatico è l’andamento in funzione del tempo di un

    CCV per una corrente costante.

    Impongo i/A=costante e misuro DVcella=f(tempo)

    Cella elettrochimica

    (galvanica o elettrolitica) Segnale elettrico Risposta elettrica

    Corrente costante Potenziale

    dell’elettrodo di

    lavoro in funzione

    del tempo

  • Batterie Litio-ione: curve galvanostatiche

    Le performances delle batterie vengono studiante mediante esperimenti di

    scarica/carica (ciclazione) galvanostatica. In tali esperimenti viene applicata

    una corrente costante (galvanostatica) tra il polo positivo e il polo negativo

    per scaricare e caricare ciclicamente la batteria e viene misurato il

    potenziale di cella in funzione del tempo di scarica (carica)

    A correnti galvanostatiche

    crescenti le curve di scarica

    dei voltaggi di cella sono

    differenti.

    Questo è dovuto all’effetto

    delle sovratensioni che

    diminuiscono il potenziale

    operativo di lavoro di una

    cella galvanica al crescere

    della corrente.

  • Batterie Litio-ione: curve galvanostatiche

    La temperatura ha invece un effetto opposto alla corrente sull’andamento

    dei profili dei voltaggi di scarica di una cella galvanica litio-ione.

    A temperature crescenti le

    curve di scarica dei voltaggi

    di cella sono differenti.

    Il potenziale di lavoro cresce

    e cresce anche la durata

    della scarica.

    Questi effetti sono dovuti al

    benefico effetto della

    temperatura sulla cinetica dei

    processi.

    Cinetica di diffusione

    del litio nell’elettrolita

    Cinetica di diffusione

    del litio nell’elettrodo

    Cinetica di trasferimento

    di carica all’interfaccia

  • Batterie Litio-ione: curve galvanostatiche Processi redox differenti hanno profili di scarica/carica differenti.

    Riportando l’andamento del

    voltaggio di cella vs. capacità

    si rappresenta l’andamento del

    potenziale redox della cella

    (inclusi i sovrapotenziali) al

    procedere della reazione.

    Curva I

    Processo redox poco

    influenzato

    dall’avanzamento di

    reazione (potenziale

    costante)

    Catodo: FePO4 + Li+ + e- = LiFePO4

    Anodo: Li+ + e- = Li

    Processo bifasico in cui l’energia libera di

    reazione non dipende dal grado di avanzamento

    DGR=DGf(LiFePO4)- DGf(FePO4)

  • Batterie Litio-ione: curve galvanostatiche Processi redox differenti hanno profili di scarica/carica differenti.

    Catodo: CoPO4 + 0.7 Li+ + 0.7 e- =

    Li0.7CoPO4

    Catodo: Li0.7CoPO4 + 0.3 Li+ + 0.3 e- =

    LiCoPO4

    Anodo: Li+ + e- = Li

    Processo bifasico in 2 stadi in

    ciascuno dei quali l’energia libera

    di reazione non dipende dal grado

    di avanzamento

    DGR(1)=DGf(Li0.7CoPO4)- DGf(CoPO4)

    DGR(2)=DGf(LiCoPO4)- DGf(Li0.7CoPO4)

    Curva II

    Processo redox in 2

    step successivi

    (cambiamento del

    meccanismo di

    reazione

  • Batterie Litio-ione: curve galvanostatiche Processi redox differenti hanno profili di scarica/carica differenti.

    Processo monofasico in cui

    il reagente e il prodotto

    sono indistinguibili perché

    esiste una «soluzione

    solida» di litio nel reticolo

    host senza la formazione di

    una vera e propria

    interfaccia bifasica

    solido/solido.

    Curva III

    Processo nel quale il

    potenziale chimico di

    reagenti/prodotti e le

    resistenze interne variano in

    modo continuo al procedere

    della reazione

    Catodo: b-TiO2 + xLi+ + xe- = b-LixTiO2

    Anodo: Li+ + e- = Li

    DGR=DGf(b-LixTiO2)-DGf(b-

    TiO2)=DmixG(Li,Vacancies, in b-TiO2)

    DGf(b-LixTiO2) = f(x)